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ZUN LONG DRAGO

Zhun long drago dal muso di maiale sarebbero per i cinesi tra le più antiche rappresentazioni del simbolo
iconico ovvero il drago (animale mitico che andava a rappresentare anche l’imperatore) che qui ha
un’origine serpentiforme con un muso da maiale. Animale composito ovvero composto da più animali.
Quello accanto è completamente diverso, sempre in giada Apotropaico e protettivo oggetto che protegge e
che viene considerato come tale.

FORNI DI EPOCA TANG

Nel settentrione si sviluppa il forno Mantou (sorta di pane) forma ovaiodale piccolo va a carbone e presenta
uno o due camini e al centro c’è una camera di cottura circolare con una fosse che permetteva la cottura
degli oggetti all’interno. La tipologia del sud è quello forno Longyao (drago) si sfruttano le colline del sud
con il fumo che usciva ai lati sembrava un drago si hanno piu camere di cottura va a legna. Il focolare si
trova nella parte bassa della collina mentre il camino sta nella parte alta della collina lungo il tragitto ci sono
degli sfiatatoi che mantengono la temperatura per tutto il percorso. Quello del nord ha una produzione
limitata di oggetti mentre al sud permette una produzione industriale di oggetti in porcellana.

BROCCHE SANCAI
Si caratterizzano per avere tre tinte diverse: tipo di vetrina che contenendo piombo cuoce alle temperature
di 800 gradi. Sono tipiche di epoca Tang con la doppia cottura, si caratterizzano nell’avere un efffetto molto
moderno e contemporaneo.

BIANCA E BLU (QINGHUA)

Gres porcellanoso con decorazioni blu. La porcellana bianca e blu è quella più apprezzata a livello mondiale,
gli occidentali sostenevano che fosse una invenzione della dinastia Yuan perché essendo mongoli e
unificando un territorio vastissimo favorirono i contatti commerciali con il medio oriente e fu importato il
blu cobalto dalla persia. Ma questi sono alcuni pezzi di gras porcellanato scoperte all’interno di una
imbarcazione che conteneva numerosiu oggetti in porcellana tra cui piatti bianchi e blu che portavano data
826 d.c.

PARROCCHETTO A CINQUE COLORI – HUIZONG

C’e un’attenzione verso il tratto meticoloso molto vicino al nostro naturalismo pittorico attenzione verso il
realismo pittorico. Il tratto di pennello è attento ai dettagli e lo si vede come viene realizzata la pianta che
sorregge il parrocchetto con i suoi colori. Si crea in questa epoca Song una netta distinzione tra pittori
professionisti e dilettanti ovvero i letterati, i professionisti dipingono su commissione, dopo aver ricevuto
un incentivo, invece i letterati non avevano mecenati e dipingevano per loro stessi.
HAN GAN – BIANCO SPLENDENTE NELLA NOTTE VIII SECOLO

Uno dei massimi artisti è Han Gan che dipinge 2bianco splendente nella notte” il pittore ha una particolare
attenzione verso la muscolatura del cavallo rappresentato. Ritrae un cavallo imbizzarrito, è un cavallo
legato ad un palo, pur essendo un cavallo magnifico è un cavallo non libero, si parla di una similitudine
verso la vita di corte. Vi sono inoltre molte iscrizioni fatte da imperatori, letterati che ne celebrano la
qualità, vi sono inoltre dei sigilli che potrebbero appartenere all’imperatore stesso che davano valore
qualitativo all’opera, erano un riconoscimento ufficiale, per dare valore a qualcosa che poteva essere
condiviso con la comunità, quindi il riconosciumento ufficiale dell’opera signfiicava aver raggiunto una sorta
di prestigio.

ORIENTALE DEL MONASTERO FOGUA- DINASTIA TANG 857 D.c

La struttura del tempio in legno comprend una base rialzata dei pilastri che sorreggono il tetto a padiglione
e da questo tetto si arriva alla travatura a vista, ovvero si viene a creare un sistema artitettonico mensolare
ovvero che per sorreggere l’ampiezza del teetto particolarmente accentuata questo tetto viene sorretto
grazie a questo braccio mensolare e un piano mensolare. Un altro elemento era costituito dall’unità minima
della struttura architettonica ovvero la distanza tra una colonna e l’altra. Rispetto alla nostra architettura
tradizionale è qui che non abbiamo muri portanti, abbiamo solo colonne che permettono di sorreggere il
tetto. Non ritroviamo suddivisioni interne dello spazio.
BUDDHA ASSISO IN MEDITAZIONE

Posizione di meditazione, però è un gesto inconsueto, non è canonico come gesto. Elemento meditativo
molto forte. Attenzione alle linee delle vesti, linee accentuate nche se l’effetto è sempre bagnato. Non c’è
una netta separazione tra la parte delle braccia e delle gambe sembra un tutt’uno. Si evince che c’è una
sorta di stilizzaione delle forme da parte degli scultori cinesi, quasi appesantite rispetto a quello ganhanico
che è più armonioso e ritualistico stile pesante delle forme. La pretuberanza cranica è visibile è privo di
gioielli. Ci permette di riconoscere quelli che sono considerati gli attributi del buddha.

SHAKYAMUNI E PRABHUTARATNA 518 D.C

Prabhutaratna è la divinizzazione del Buddha, è lo stesso buddha storico che viene a sapere che un giorno
avrebbe incontrato un Buddha divino e secondo i sutra ci fu questo incontro. Sono figure molto allungate,
quasi scheletriche. La veste finisce a coda di pesce ed è tipico cinese. La mandorla è molto accentuata e ha
un contorno di fiamme (tipica degli Wei settentrionali).
URNA DELL’ANIMA – GRES 265-316 D.C

Sembrano esserci il buddha con delle persone. È una terracotta formata da argille secondarie, lontano dalla
roccia madre, sono argille sottili impure e plastiche.

PAGODA MONASTERO DI SONGYUE – WEI SETTENTRIONALI 523 D.C

La tradizione artistica buddhista in Cina ha avuto anche un altro peso importante rappresentato
dall’architettura rupestre infatti i templi rupestri sono dei luoghi dove si ritrovano dei templi scavati nella
roccia ce ne sono tantissimi. Racchiudono una quantità infinita di testimonianze culturali. L’architettura
rupestre nasce in india non in Cina la ritroviamo in Asia centrale (poco prima delle torri gemelle e ci fu un
attentato a delle grotte rupestri)
COMPLESSO DI KIZIL

Primo complesso di architettura rupestre del Trukestan orientale, 236 grotte del terzo all’ottavo secolo (fino
alla dinastia Tang). Il sito è stato danneggiato e saccheggiato nel tempo. Ci fu un grande spoliazione quando
nel 1907 raggiunsero queste zone e staccarono l’interno di una grotta che oggi si trova a
Berlino.l’architettura rupestre la riscontriamo nel percorso settentrionale, perché ci sono montagne
rocciose nelle quali si scava, le grotte acquisiscono rilevanza culturale notevole nel contesto cinese
(immortali taoisti e importanza della montagna). La statua dell’immagine è Kumarajiva che ha tradotto i
sutra buddhisti in Cina, ed è passato lungo la via della seta. Si distingue quello definito come paesaggio
montuoso a soffitti a volta sui quali si riconoscono delle losanghe al cui interno ci sono scene di carattere
buddhista e sono organizzate su fili distinti attraverso l’uso di colori diversi perché ogni immagine comunica
un messaggio ben preciso. Diventa un dizionario iconografico, ogni immagine distinta diventa una sorta di

voce di vui viene tramandato un evento del Buddha.

Sorta di tappezzeria con un effetto che da lo stordimento, tutto ricoperto da un gioco cromatico, ma un
effetto che viene ricercato.

Stupa-pilastro centrale ovvero una camera principale dalla forma rettangolare e poiu vi è nella camera
posteriore una scena del parinirvana ovvero il passaggio verso il nirvana per questo si trova nella parete in
fondo dove il federe entrava e vedeva le vite precedenti e aquisiva consapevolezza delle reincarnazioni, poi
vedeva il trionfo, scioglimento dell’attaccamento, abbandono del samsara.

GROTTA 275 BUDDHA MAITREYA, LIANG SETTENTRIONALI (420-440 D.C)

Grotta scavata nel 5 secolo (Han Settentrionali) perché ha i gioielli se sappiano che il buddha rispetto al
bodhisattva non ha i gioielli (perché ha rifiutato tutto, e il gioiello è l’attaccamento al mondo terreno)? Ha i
gioielli perché è Buddha del futuro, quindi non è ancora Buddha, ma è un Bodhisattva. Maitreya fu usato
dagli Wei settentrionali (quarto e quinto secolo nella Cina settentrionale) che erano proto-turchi ma anche
gli Han settentrionali perché è utile, è la speranza essendo il Buddha del futuro, speranza per il popolo che
si vede conquistato dal barbaro.

TRIADE DI BUDDHA – GROTTA N’ 20 COMPLESSO RUPESTRE DI YUNGANG 460-470 D.C

Triade con Buddha e bodhisattva. Il buddha è la tradizione orientale, linearismo e simbolismo accentuato,
attenzione al simbolo anzi che al naturalismo scultoreo. Rispetto alle grotte di Mogao notiamo che non è un
buddha Maitreya ma buddha cosmico, inoltre non c’è pittura ma solo architettura e scultura, la mandrola
non è dipinta ma scolpita tipologia del Buddha a tradizione orientale, linearismo tipico cinese, simbolismo
accentuato, attenzione verso il simbolo piuttosto che al naturalismo scultore.
GROTTA N 6 WEI SETTENTRIONALI 480-90 D.C

Combinazione di accenni cromatici scultorei, non sono pitture ma architetture scultoree che viene dipinta .
colossale pagoda/stupa pilastro. Attenzione rivolta alla riproduzione dell’architettura in scultura,
achitettura edificata, confine tra scultura e architettura. Ingresso della zona sacra con uso di elementi che
indicano il posto, figure celestiali che proteggono l’ingresso da gente inopportuna, infatti i re celesti
scacciano via dove si supera il concetto di bene-male, devono incutere terrore a colui che entra con cattive
intenzioni.

PROCESSIONE DELL’IMPERATRICE – BASSORILIEVO GROTTA 140 COMPLESSO RUPESTRE DI LONGMEN – WEI


SETT. 522-523 D.C.
Scena scultorea, profondità tra i personaggi, qui abbiamo pittura, tradizione pittorica che sta invadendo
(anni della pittura sul rotolo) delicatezza del volto, discorso prospettico di un gusto pittorico.

WANG XIZHI (IV SECOLO)

Maestro della calligrafia cinese, sud della Cina. Il centro nord ha un forte elemento straniero, il centro sud
cerca di mantenere la cultura Han come l’attenzione rivolta alla scrittura e alla calligrafia. Siamo di fronte a
un’opera calligrafica del 353 d.c e ci troviamo nel jin orientali che conservavano e difendevano la tradizione
cinese. Prefazione alla raccolta poetica al Lan Ting era considerato il capolavoro di calligrafia che si è
distinta in questo periodo. Realizza uno stile dei tratti generosi, altri sottili, i caratteri tendono verso sinistra
e questa prefazione è un’insieme di poesie create nel 353 quanto invitò 41 amici nella sua tenuta in
montagna per celebrare un antico rito ovvero immergersi in un ruscello per pulirsi i resti dell’invero e le
negatività e prepararsi alla nuova stagione. Si dedicavano a formee di spiritualità eccentriche e si
dedicavano anche alle arti.

AMMONIMENTI DELLA ISTITUTRICE ALLE DAME DI CORTE


Abbiamo la presenza dell’elemento calligrafico con l’elemento pittorico, la scena vista corrisponde a quella
descritta. Questa è più confuciana ed ortodossa. Precetto sul pericolo del pregiudizio (della dama che viene
fermata e non capisce il perché) e ci fa vedere come la dama si avvicina verso l’imperatore il quale la blocca
con la mano e ci sono accorgimenti molto interessanti: la dama entra correndo e lo vediamo dal fatto che il
vestito svolazza; il gesto di bloccarla porta la dama a mettersi la mano sul cuore perché rimane sconvolta e
colpita. Ritraae per la prima volta un sentimento/sensazione, momento in cui la dama sta raggiungendo il
sovrano, ma viene fermata e lei non capisce perché. Volontà di Gu Kaizhi che era taoista che conferisce
dignità alle figure e da alla donna una valenza di protagonista. Volontà di far immedesimare chi guarda
l’opera con la dama che prova sconforto. Attenzione verso il mondo femminile che viene esaltato anche se
non siamo di fronte ad una pittura realistica e attenta al naturalismo, i volti sono ben delineati, non sono
sfumati, anche i vestiti sono definiti nei dettagli, non vi è riferimento all’ambiente, sembrano quasi figure
che volano, non c’è accenno allo spazio.

LA NINFA DEL FIUME LUO – EPOCA SONG (960-1279)

Copia del decimo/undicesimo secolo, siamo davanti a una rappresentazione che deriva da un testo poetico
dove si racconta dell’amore infelice tra un uomo e una ninfa. Il supporto è un rotolo di seta e notiamo che
c’è una differenza esponenziale rispetto alla prima infatti qui abbiamo interesse verso il personaggio. Si
sviluppa il culto secondo il quale il tao va ricercato nella natura, attenzione verso la natura che è
manifestazione di qualcosa che è spirituale. Narrazione continua dello stesso personaggio.

TAVOLETTA LIGNEA RAFFIGURANTE LA LEGGENDA DELLA PRINCIPESSA DELLA SETA VI-VIII SECOLO

Questa tavoletta attesta e conferma quello che è scritto anche nelle memorie legate ai viaggi di occidente,
cioè del fatto che Kothan fu il principale luogo dove la seta fu esportata al di fuori del contesto cinese. La
seta era un prodotto lussuoso e ambito di tutte le popolazioni, si pensava che i cinesi non volessero
insegnare le tecniche di produzione e lavorazione della seta, in parte potrebbe essere vero, ma è dovuto al
fatto che per produrre e lavorare la seta ci voleva un sistema gerarchizzato di matrice agricola della
produzione dei bachi da gelso, ci volevano conscenze tecniche, i romani pensavano fosse un prodotto
vegetale. Vediamo nella parte sinistra della tavoletta un’inserviente che indica una figura reale ma indica la
capigliatura, poi una fitura con le gambe incrociate e un’altra figura sulla destra. Abbiamo quattro figure
figura regale che si vede dalla capigliatura. Secondo la leggenda siccome si sosteneva che i cinesi non
volessero far conoscere i segreti della seta questa principessa si sposò con il principe Khotan portando
nascosti nella capigliatura dei bachi da seta. Il serviente indica la cpigliatura proprio a indicare che ha
nascosto qualcosa ovvero i bachi.

CHANG’AN: LA CAPITALE

La capitale del perido Tang ricalca fedelmente il fatto che il palazzo imperiale si trova al centro della
capitale, non c’è nessuna piazza, perché la capitale nasce con il fatto che l’imperatore ordinatore
dell’universo, deve stare al centro.

ZUO FANG, DAME DI CORTE CON FIORI TRA I CAPELLI (VIII SECOLO)

Rotolo orrizzontale, rotolo su seta che dipinge la nobiltà della corte imperiale dell’eopca Tang e lo fa, non
solo usando la seta, ma ritraendo delle figure femminili vestite con abiti di seta, volutamente distinti l’uno
dall’altro. La penultima ragazza ha uno scialle trasparente che ci fa capire il gusto della moda dell’epoca
attraverso l’abito segnalavano l’appartenenza sociale. Discorso del lusso che caratterizza la scoietà
dell’epoca ambiente cortese che viene presentato a destra da due dame che giocano con un cane, mentre
una lo stuzzica con un piumino; al centro c’è una dama che sta ammirando un fiore rosso mentre cammina
non molto distante una figura femminile di una serva (di minor dimensione perche di minor importanza)
che sta caminando seguendo una gru che è un animale legato alla sacralità in Cina. Vediamo che subito a
sinistra ci sono altre due figure femminili con le mani conserte e una delle due da un senso di solennità alla
composizione. L’ultima dama è intenta a prendere una farfalla ma viene distratta da un cane che corre
verso di lei.

ANONIMO, VIAGGIO DELL’IMPERATORE MINGHUANG A SUD (VIII SECOLO)

Tipo di pittura molto solenne che ritrae uno scenario paesaggistico discorso dove il paesaggio è centrale,
mentre la scena è inferiore, si trova solo in basso. L’imperatore che scappa dal nord verso sud ma si
nssconde dalla forte celebrazione delle montagne con i picchi verso l’alto (i primi studiosi occidentali
interpretarono questi paesaggi come fantastici perché non conoscevano quei territori) vennero interpretati
da studiosi occidentali come paesaggi fantastici. Vediamo anche il forte utilizzo di due colori principali che
sono il verde e il blu che diventeranno dall’epoca Ming come espressione di ciò che è legato al mondo
accademico attenzione decorativa ed esteriorizzata della realtà. I letterati con il tempo criticheranno questa
pittura considerata troppo carica e decorativa, il loro era minimalista e legato all’interiorità del pittore.

TOMBE DI ASTANA

Nelle oasi di Turfan, in Xinjiang vi sono delle tombe dove al loro interno sono state ritrovate le tombe di
Astana, tombe che si sono conservate grazie alle temperature trovate anche molte sete che testimoniano
questo commercio, ma rispetto a quelle di Loulan i tratti somatici sono legati alla Cina, già c’erano state
forme di contatto che ha permesso ai cinesi di essere in queste zone. La seta è fondamentale non solo
perché è legata al discorso della seta in quanto vestito, ma fu usata anche come supporto per scrivere e
dipingere, sono stati trovati dei testimoni di seta nelle tombe, versione antica del Dao dei Jin, assieme al
bambù, ai bronzi, ossa oracolari e gusci di tartaruga per un lungo periodo viene usata la seta per fare
calligrafia.

TRADIZIONE DEGLI ABITI IN SETA


Grande tradizione degli abiti in seta, quello che vediamo è di Qianlong, abito di seta che celebra il drago che
in epoca Han era stato standardizzato. Viene chiamato il longpao usato in specifiche cerimonie presentava
nove draghi, otto visibili e il nono si pensava che fosse l’imperatore stesso. Perché il drgo nascoste
internamente? Dall’epoca Han è la simbologia dell’imperatore poi sarà così tanto usato perché era legato
anche all’ambito folclorico, ambito taoista, richiamato per provocare le pioggie, per questo associato al
cielo e alle nuvole, figura mitica composita che è sempre stato legato all’ambito della sacralità dell’elitè ma
poi ha una sua valenda ideologica che manterrà dall’epoca Han in poi per tutto l’ambito imperiale.

LIANG KAI (14140-1210) IL POETA LI BAI DECLAMA (1200)

Questa opera i Liang kai ritrae un poeta che è Li bai eccentrico e libero che secondo la tradizione morì
ubriaco. Siamo di fronte a un ritratto di scrivere idee, legato alla calligrafia, ritratto non attento al dettaglio
naturalistico ma che si realizza con delle estemporanee pennellate di inchiostro (spezzato). Troviamo
inchiostro spezzato cosi come l’opera è il risultato di non più di 12 tratti di pennello. Pone l’attenzione sulla
testa che è la più dettagliata, il resto del corpo è una pennellata molto scarna che lo ritraggono mentre
cammina impegnato nei suoi pensieri. Minuzia descrittiva del volto che vuole mettere in evidenza il pittore
si sente se stesso Li bai. Il panneggio è realizzato attraverso uno stile libero, poche pennellate di inchiostro
secco.

PIATTO DING DECORATO CON INCISIONE LEGGERA A “PETTINE” RAFFIGURANTE UNA COPPIA DI ANATRE
MANDARINE PROVVISTO DI FASCIA METALLICA PERIODO SONG SETTENTRIONALI.
Incisione leggera a pettine, delicata e i bordi privi di invetriatura e alla fine si aggiungeva del metallo sul
bordo, per evitare di incollarli, si coprivano i bordi non invetriati che caratterizzavano il vaso. Qualità
delicata della decorazione che mette in evidenza le tonalità lucenti.

VASELLAME CELADON

Fu inventato nella regione di Yue nel II secolo ma in epoca Song le cotture di certi vasi cinesi raggiunsero i
1200 gradi. Si sviluppano due tipologie differenti: quello del Nord che si sviluppa nello Shaanxi che da vita a
questo gres grigio, con invetriatura verde oliva, i cui motivi decorativi erano scolpiti e il cui risultato tecnico
era ottenuto da una cottura di 1300 gradi.

Celadon del sud che si afferma nello Zhejiang, presenta come caratteristica questa invetriatura verde
smeraldo, colore meno scuro rispetto a quello del nord, cottura elevata e invetriatura applicata a più strati.
Questi vasi imitano i bronzi arcaici, gusto verso ciò che era antico e arcaico. Combinazione delle arti del
fuoco che dialogano tra di loro.

SALA DEL PAVONE CON DIPINTO DI WHISTLER

Celebrazione della storia dell’arte perché le pareti sono coperte da arazzi del sedicesimo secolo. Chiude
l’opera questo dipinto, principessa della terra della porcellana che ritrae una donna occidentale mentre
indossa un kimono in mezzo ad oggetti asiatici tra cui un tappeto paravento, porcellane, quest’opera
pensata perché testimoniasse l’importanza della porcellana prodotto più importante a livello mondiale
tanto che ci furnono non pochi tentativi da parte degli occidentali per imitare la porcellana cinese.

INCISIONE EUROPEA DEL 1721 CON LA PAGODA DI PORCELLANA DI NANCHINO (1412-1419)


Fu fatta costruire durante il regno Yongle, edificio che faceva parte del templio della gratitudine ed era una
pagoda ricoperta da piastrelle in cinque tonalità di colore: blu, verde, giallo, turchese e rosso, che
ricordavano cinque gioielli del paradiso buddhista. Doveva rappresentare le vertù della madre
dell’imperatore Yongle. Era una torre a nove piani con base ottagonale. Tutta la pagoda decorata con le
piastrelle di porcellana che rappresentavano anche vari disegni, tonalità cromatiche che brillavano sia di
giorno, per la luce del sole, sia di notte perché vi erano inserite 140 lampade appese lungo l’esterno
dell’edificio, effetto scenografico notevole. I vari piani erano caratterizzati da cornicioni sporgenti composti
da piasstrelle di porcellana e quindi vi erano oltre a questi elementi di porcellana anche asltri prodotti e
materiali come ad esempio delle perle appese, considerate di buon auspicio per la città avrebbe dovuto
prevenire alluvioni, incendi, cataclismi quindi nasce perché potesse essere un luogo di protezione per la
società cinese. Fu apprezzata dagli occidentali perché fu descritta dai primi viaggiatori come una meraviglia
del mondo ma fu distrutta nel 1856 quando scoppiò la ribellione dei Taiping. Nel 2010 un ricco
imprenditore finanzio la ricostruzione anche se non si tratta di una pagoda in porcellana, ma in acciaio che
è stata ultimata nel 2015 nello stesso posto dell’originale.

INIZIO DI PRIMAVERA DI GUO XI

Qui vediamo rappresentate due prospettive. Siamo di fronte ad un’idea di epoca Song, rappresentazione
del fugace momento di ispirazione che è legato allo stato d’animo interiore dell’artista infatti si parla di una
pittura dei letterati incentrati sull’espresssione più istintiva che è equilibrata e ha questa forza espressiva
che catapulta e prioetta la pittura. Questa pennellata va a concepire una verisimilitudine dei soggetti
simbolici ovvero i soggetti rappresentati al di la del loro aspetto realistico tendono ad alludere a valori etici
e morali che rafforzano la componente elitaria e aristocratica dei letterati cinesi.

Guo xi teorizza le tre distanze:

1: distanza piatta 2: distanza elevata 3: distanza profonda. Non sono tre prospettive assolute.
CAMMINANDO LUNGO UN SENTIERO DI MONTAGNA IN PRIMAVERA

In quest’opera è centrale la figura dell’uomo, invadenza perché il paesaggio stesso è l’uomo, allude ad
elementi legati al carattere, all’interiorità del pittore è ritrarre un letterato. Il letterato guarda il paesaggio
che non c’è, non vediamo ciò che lui sta guardando, che a noi sembra vuoto ma è nebbia. Riflette su se
stesso. Da molta ansia un ritratto del genere, ci sono degli accorgimenti come le radici dell’albero che
sembrano artigli di drago, senso del dolore e della rabbia di fondo. Anche il tipo di albero non è rigogliuoso
ma secco. Ci sono pochi elementi di natura rigogliosa. Tutto è enfatizzato nell’angolo in alto a sinistra, parte
ricca di vegetazione con tratto meticoloso, attenzione al dettaglio naturalistico, si crea la contrapposizione
tra un angolo ricco e uno vuoto ovvero assenza di accenni naturalistici e scatena un afflato poetico perché
lascia la nostra mente viaggiare. Il cielo siperiore della collina è dettagliato con altri picchi accennati che ci
danno idea di apertura.

VASI DAVID

Sono vasi datati 1351, quindi appartengono all’epoca Yuan. Si caratterizzano per le foglie e i fiori di
crisantemo, foglie lanceolate di banano, teste di elefante come manici, una fenice tra le nuvole.
L’ornamento è floreale, ricorda lo stile impresso sulle ceramiche Longquan. Simboli di buon augurio. Nella
parte sottostante vi è un richiamo a peonie e viticci di loto stilizzati con fasce di decorazioni floreali.

COLORI AUTUNNALI SUI MONTI QIAO E HUA


Autore dell’opera è Zhao Mengfu il “taoista dei pini e della neve”. Fu discendente di famiglia imperiale
Song: riceve aspre critiche per adesione alla corte Yuan. Recupera la tradizione Tang ma anche quella Song
settentrionale perche viaggia molto per la Cina.

“Colori autunnali sui monti Qiao e Hua” è datato 1296. Realizzò questo rotolo perché un suo amico non
aveva avuto modo di vedere questi paesaggi quindi lui decide di dipingerli per poterglieli far vedere. Siamo
di fronte all’uso del pennello legato alla tradizione Tang, riporta in auge non solamente identitari ma anche
quelli più nascosti legati all’alchimia del daoismo attraverso i suoi colori verde e blu. È chiaramente visibile il
concetto di Guyi ovvero “idea dell’antico” senso della tradizione.

SEI GENTIL UOMINI


Il pittore che lo realizza è Ni Zan, pittore e letterato per eccellenza. Fu adottato da una famiglia di
commercianti, fu grande collezionista maniaco della pulizia. Si converte al neotaoismo poi al buddhismo.

“sei gentil uomini” è una delle sue opere, i sei gentil uomini sono rappresentati da sei alberi. I suoi dipinti
sono tutti estremamente monotoni ed essenziali. Quest’opera fu realizzata durante la visita ad un amico. La
prima iscrizione racconta dell’arrivo con una barca alla casa di Lu nel 10 maggio. Lu prese immediatamente
della carta e gli chiese di dipingere qualcosa per lui. Sebbene stanco Ni Zan esegui il dipinto con la luce di
una lampadina. Sottolinea che Huang Gongwang avrebbe riso vedendo il dipinto. La seconda iscrizione è di
Huang: era un ospite nella casa di Lu in quel momento, esaminò il dipinto dopo che fu realizzato. Altra
iscrizione parla di un altro ospite della casa che si offre come modello nel caso Ni Zan avesse voluto
aggiungere un pescatore nel dipinto. L’ultima iscrizione, aggiunta dopo la morte di Huang, fa notare che lui
e Ni Zan continueranno a vivere nel dipinto. “ i sei gentil uomini” rappresentano i sentimenti di ni zan sui
recenti stravolgimenti della regione intorno alla sua casa a Wuxi. La devastante inondazione del Fiume
Giallo dell’anno precedente dilocò molte persone dell’area e diede luogo al bandatismo e alle ribellioni
contadine.

SMALTI CLOSONNE

Sono oggetti in bronzo che imitano le porcellane cinesi, realizzati in bronzo, ottone o rame. Presentano
delle liste metalliche i cosiddetti “closons”. Gli alveoli cosi formati venivano riempiti di smalti colorati
applicati in polvere e fusi con cottura 700-800 gradi. La tecnica non è cinese probabilmente introdotta in
cina da Bisanzio ma assimilata alla prima metà del XIV secolo. Possono essere considerati l’unione di due
nobili tradizioni artistiche: la lavorazione dei metalli e la lavorazione della ceramica.

Vasellame Gahua XV secolo: versione ceramica del closonne. Vistosa decorazione e listelli di ingobbio
bianco. Sono tutti pezzi di notevoli dimensione e quindi vi è una forma di dialogo tra porcellana e tradizione
dei metalli.

Nel XV secolo diventa in auge porre sul fondo di vasi il marchio del regno in sei caratteri. Per noi ha una
grande importanza perché al di la dell’estetica l’aspetto interessante è che riusciamo attraverso questa
pratica a datare i pezzi. Il problema era che nei periodi successivi ci fu la tendenza tutt’altro che secondaria,
di apporre marchi antichi ai pezzi.

DODICI VEDUTE DELLA COLLINA DELLA TIGRE


L’autore è Shen Zhou. È uno dei primi grandi maestri della scuola Wu, che si sviluppò attorno alla città di
SuZhou in epoca Ming era una delle più attive e interessanti città. Fu proprietario terriero, collezionista
poeta e pittore. Si ritira dedicandosi alla pittura e alla letteratura. Studia gli antichi maestri soprattutto
Yuan. Combina il monocromatismo con pallide velature cromatiche: pittura raffinata e semi
improvvisazioni. realizza rotoli e fogli di album.

dodici vedute della collina della tigre ritrae la località vicino a SuZhou in 12 momenti diversi. Foglio d’album.
Scorcio di congiunzione tra la solennità del tempio e il mormorio della strada. Nell’opera troviamo 3
differenti spazi. Abbiamo la stessa distanza: incontro al pozzo dove hanno attinto all’acqua. Monaco al
centro dell’immagine con strada tortuosa.

CITTA’ PROIBITA

Con i cinesi Ming: Yongle da inizio alla sua costruzione nel 1406. Si tratta di un complesso di edifici di ben
720.000 mq. Ad eccezione dei membri della casa imperiale era “proibita” al popolo. La sua entrata era
posta a sud. Vi era un fiume che simboleggiava il senso del movimento. Abbiamo una situazione antistante
caratterizzata con una serie di padigliuoni con ampi spazi, era la zona celebrativa funchè non si arrivava al
centro dove l’imperatore riceveva le personalità straniere o venivano svolti i rituali e parate. La parte
retrostante era il mondo intimo familiare dell’imperatore.

Porta meridiana: era l’ingresso sacro e distava 960 mt dalla “porta del volere divino a nord”. Le altre due:
porta gloriosa dell’est e dell’ovest. Tutte sono decorate con nove file di chiodi d’oro.

Porta della suprema armonia: accesso agli edifici del trono e sorge su una piattaforma balaustra con rampe
di accesso e due cani/ leoni di “Fu” di bronzo a guardia. Conduce a sua volta nel cortile più ampio della città
proibita.

TEMPIO DEL CIELO


Si trova nella città esterna della città proibita. Fu iniziata nel 1420 e ristrutturata sotto i Qing. Abbiamo il
culto ufficiato dall’imperatore al Tian. Processione imperiale all’inizio di primavera per il raccolto
abbondante e contro le calamità, si trattava di rituali con incensi, giada, seta vitelli sgozzati e arsi per
offerta, bevande.. si svolgevano processioni anche per l’ascesa al trono di un imperatore, fondamentale per
i riti.

L’altare del cielo: era una piattaforma circolare di tre piani ed era la zona centrale dei sacrifici imperiali al
cielo.

PORCELLANE DELLA “FAMIGLIA VERDE”

“Famiglia verde” nome di Albert Jaquemart nel 1862. Questo prodotto è caratterizzato da una decorazione
che porta avanti un effetto ombreggiato . le linee vengono eseguite nel disegno preliminare che poi da un
lieve aspetto sfumato. Siamo di fronte a smalti colorati sopracoperta (dopo l’invetriatura) domina il verde, il
blu, il giallo, porpora melanzana (dal manganese.)

“famiglia nera”: sottogruppo della famiglia vede. Non ebbe mai un grande successo.

FAMIGLIA ROSA

“famiglia rosa” o Yangcai (colori stranieri) o runcai ( colori morbidi) o fencai (colori tenui). Si viene ad
affermare durante l’epoca Kangxi, smalto rosa chiamato “porpora di Cassio” dal nome dell’olandese Andres
Cassius di Leida che lo scoprì nel 1671. Probabilmente fu introdotto in Cina intorno al 1720 dai missionari.
GUANYIN IN PORCELLANA DI DEHUA

Risale al XVII secolo. Fu una produzione di porcellana voluta dai gesuiti anche per spiegare il concetto della
madonna quindi trasformarono questa Guanyin in una madonna.

UN UOMO IN UNA CASA DENTRO UNA RUPE

È una montagna. Al centro c’è una persona che sta meditando incastonato nella roccia. C’è un sentiero
quasi ostacolato. È astratto che ritrae ciò che vuole l’autore. Ovvero onda e roccia, assomiglia ad un onda di
roccia, quindi è un ritratto e l’uomo al centro del paesaggio è il suo aspetto meditativo, cuore- mente che è
nascosto. Ha usato anche altri colori oltre al nero, pennellata con poco inchiostro e anche quelle con tanto
in chiostro.

GAO QIPEI “PAESAGGIO”

Utilizza una tecnica usata in epoca Tang ma che divenne poi famosa in questo periodo, si deve a lui il tratto
sulla pittura con le unghie scritto da suo nipote. Combina lo stile pittorico calligrafico con la poesia unita al
paesaggio. I picchi sono stati fatti con l’uso del polpastrello, rapporto viscerale con la superficie, oppure con
l’unghia del mignolo. Qui vediamo nel modo in cui ha steso l’inchiostro bagnato che fa da sfondo come
nebbia, fatto attraverso l’uso delle dita, inchiostro bagnato che sporca poco la superficie. Opera di estrema
modernità.

RITRATTO EQUESTRE IMPERATORE QIANGLONG

L’imperatore viene ritratto a cavallo secondo una veste tipica di una società di origine nomade, tipica di un
rituale cerimonioso, però è ritratto a cavallo che è simbolo dello straniero simbolo imperiale cinese, ritratto
con un abbigliamento cerimoniale tipico di una investitura da combattimento. Parata simbolica e lo si
capisce anche dalla freccia infatti i nomadi erano abili con l’arco. Il paesaggio è una combinazione tra uno
stile vicino alla tradizione occidentale con uno stile che richiama la pittura di paesaggio cinese. Opera priva
di effetti d’ombra.

IL VASO PORTAFORTUNA DI GIUSEPPE CASTIGLIONE

Giuseppe Castiglione fu un pittore e gesuita italiano. Nel 1707 diventa gesuita, arriva in Cina perché
l’imperatore Kangxi richiede pittori di talento. Arriva in cina nel 1715 e assume il nome di Lang Shining.
Servì come pittore sotto il regno di Kangxi, Yongzheng e Qianlong creò uno stile originale di pittura con
unione di tecnica occidentale e orientale. È anche autore di un trattato sulla prospettiva scritto con padre
Andrea Pozzo.

“il vaso portafortuna” è la sua opera più importante si caratterizza per sfondo neutro in alto a destra
abbiamo i sigilli. Il vaso è un chiaro esempio di porcellana bianca cinese realizzata con un attento effetto
realistico, i fiori pur essendo dettagliatamente realistici sono privi di effetti di luce e ombre, più vicini alla
tradizione cinese. I fiori si caratterizzano da loto dal doppio germoglio e steli di miglio con due spighe che
significan o saggezza di governo. Abbiamo l’illusione di tridimensionalità e resa realistica anche dei volumi
tramite la tecnica del chiaroscuro. Si tratta di un rotolo verticale, inchiostro e colori su seta.

LIANG SHITAI , SETTIMO PRINCIPE E UN CERBIATTO

MANCA FOTO

Liang shitai fotograto ufficiale della corte mancese, molto abile perché da un lato fotografa gli incontri
diplomatici secondo un gusto occidentale, fotografia esotizzante. Il settimo principe viene ritratto con abiti
umili e tiene in mano un ramo di pino che era un sempreverde, sempre forte e saldo, il cerbiatto veniva
spesso rievocato da Li Baicome il sombolo del saggio eremita motivo simbolico importante. Presenza dei
sigilli che invade la superficie della fotografia e si nota l’attenzione verso la correzione dell’ombra, viene
tolta, perché nella cultura cinese ritratte l’ombra era poco piacevole, richiamo con la ritrattistica fatta
realizzare da castiglione in cina.

RITRATTO DI REN XIONG

Abbiamo un forte rapporto con il giappone, forte attenzione verso il volto ritratto in maniera naturalistica, è
molto vicino alla tradizione occidentale del naturalismo pittorico, attenzione verso la forma plastica,
dettagli della sagoma delle ombre e rughe del volto e di ciò che riguarda realisticamente il volto. Paneggio
dell’abito molto stilizzato, legato alle stampe e tradizioni pittoriche giapponesi o estremi orientali cinesi.
Non sappiamo se è un monaco o un soldato perché è calvo. Ha la spalla scoperta che nella tradizione cinese
non veniva mai scoperta, molto provocatorio nello scoprire la spalla. La posa non è come quella
dell’imperatore di Giuseppe Castiglione ma è una posa da fotografia piu che da pittura tradizionale.
Trasmette autorità freddezza, non sa cosa fare. Non sa cosa fare, sensazione di totale senso di
disorientamento fatto anche dalla provocazione della spalla scoperta, come se provocasse la Cina con
questo naturalismo del volto, da un lato rimane la tradizione cinese, ma dall’altro viene provocata.

REALISMO SOCIALISTA CINESE


Opera che ritrae Mao mentre fa la sua rettifica, olio su tela che si trova a Pechino al museo della rivoluzione
cinese e approccio di insegnamento ideologico-politico perché lenin e Marx sono alle spalle di mao, che
sono le radici, Mao che comunica e il popolo che prende appunti perché deve apprendere. Mao sta in alto,
ma in mezzo al popolo, ci sono uomini e donne tutti partecipano a questo cambiamento rivoluzionario.
Mao fa un movimento con la mano che richiama l’arte etrusca, la figura dell’arringatore con la mano grossa
che da un segnale, colui che comunicava con il popolo, il gesto della mano è per dare la senzazione di
tranquillizzare il popolo. Atteggiamento approccio legato a questo discorso rivoluzionario che parte dal
vasso evitare che qualcuno dall’alto gestisca il potere, il popolo deve essere protragonista.

POSTER DI PROPAGANDA

Poster di propaganda con sopra un’immagine che richiama i valori estetici e artistici del realismo socialista, i
principi del realismo sono impressi sul poster di propaganda che venivano attaccati ovunque e servivano a
sensibilizzare l’opinione pubblica. Sotto abbiamo delle scritte che sottolineano l’aspetto ideologico e
politico e ripropone (pur rinnegando il passato) un approccio ideologico educativo che aveva il
confucianesimo e il comunismo, approccio didascalico ed etico che ha influenzato l’espressione artistica
cinese. Il popolo porta in mano il libretto rosso. Da un punto di vista estetico sotto abbiamo la scritta e
sopra l’immagine diaologo tra immagine e scrittura che non scompare. Mao è quasi una divinità più alta
astrazione fatta di mao come se fosse una sorta di dio.

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