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Le cinquanta
sfumature
di Robbe-Grillet
ANAIS
GINORI
NZ
SS-1F
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Anno 19 - Numero 52
1,20 in Italia
Lo sport
Intervista a Allegri
Voglio il Milan
per altri tre anni
ENRICO
CURR
ALVPFQMBeefaaeA CQDFDQDHDF
9 771128 445004
21231
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FOTO:HARARI/CONTRASTO
DARIO CRESTO-DINA
A FINE importante in tutte le cose.
A 103 anni Rita Levi-Montalcini ha
completato la sua nel modo che
posso immaginare avrebbe voluto: addormentandosi. Laveva preparata da tempo
con la leggerezza che le persone speciali
sanno usare nellaffrontare le cose gravi.
ALLE PAGINE 27, 28 E 29
UMBERTO VERONESI
ON la sua immancabile e lucida
semplicit, Rita Levi-Montalcini ci ha dato il codice per interpretare la sua morte e soprattutto la
sua vita: Quando muore il corpo, sopravvive quello che hai fatto. Il messaggio che hai dato.
SEGUE A PAGINA 25
La musica
Lo sport
Il Neofolk
lora
dei nipotini
di Dylan
Ny-San Francisco
Soldini parte
due oceani
per un record
GINO CASTALDO
MARCO MENSURATI
27
morta ieri, a 103 anni, Rita Levi-Montalcini. Dallinfanzia torinese al Nobel per la medicina allimpegno civile. LItalia le dice addio
1909-2012
FOTO: GALIMBERTI/LUZ
La signora
della vita
DARIO CRESTO-DINA
A FINE importante in tutte le cose. A 103 anni Rita Levi-Montalcini ha completato la sua nel modo che posso immaginare
avrebbe voluto: addormentandosi. Laveva preparata da
tempo dentro di s, con la leggerezza che le persone speciali
sanno usare nellaffrontare le cose gravi. Non si era stancata
della vita, tuttaltro, aveva deciso di dimenticarsi di vivere per sfiorare la
presunzione filosofica dellimmortalit. La vita per lei era qualcosa in
cui si sta indefinitivamente anche quando finisce. la ragione per la quale a pi di dodici anni dalla scomparsa continuava a parlare e a scrivere
alla sorella gemella Paola, la sua Pa adorata. Di lei portava sempre sul
polso destro un bracciale con incastonato nel centro il giglio di Firenze.
Il cuore di quella vagabonda continua a battere dentro di me, diceva.
Consapevole che si vive per sempre, Rita Levi-Montalcini ha cercato
di occupare un piccolo posto nel mondo.
SEGUE NELLE PAGINE SUCCESSIVE
Lintervista
La storia
Il racconto
La rinuncia
agli affetti
e la ricerca
come unica
missione
Dal laboratorio
fatto in casa
al Premio
le rivoluzioni
della scienziata
Passione
e battaglie civili
i suoi anni
da senatrice
resistente
DUSI
ODIFREDDI
CECCARELLI
RITA LEVI-MONTALCINI
RIPRODUZIONE RISERVATA
la Repubblica
28
ADDIO MONTALCINI
R2CRONACA
LE ORIGINI
IN AMERICA
Nasce
a Torino
nel 1909
da famiglia
ebrea.
Si laurea
e nel 1938
lascia lItalia
per le leggi
razziali
Lavora
negli Usa e
in Brasile, l
scopre nel
53 il fattore
di crescita
delle cellule
nervose. Poi,
si divide fra
Usa e Italia
La nostra
La vita
DARIO CRESTO-DINA
(segue dalla copertina)
stata una donna curiosa e schiva, tanto essenziale da apparire
dura, affilata nellanimo come
nelle risposte, quasi sempre
caustiche, distanti. Una delle
ultime la riserv a Storace e alle aggressioni antisemite dei fascisti in Parlamento: Sono come lacqua sulla pelle di unanatra, scivolano via. Per vivere senza dare fastidio agli altri, si era ritagliata uno
spazio appena necessario, lo aveva ridotto allisola di Sciascia. A cominciare da se
stessa. Pesava meno di quaranta chili, limitava i suoi spostamenti dalla casa romana che sta dietro Villa Torlonia ai laboratori dellEuropean Brain Research
Institute di via Fosso Fiorano, il suo Ebri.
Mangiava pochissimo e dormiva ancora
meno. Ogni sera andava a letto alle undici. Ogni mattina si alzava alle cinque. Diceva: Non mi interessano n il sonno n
il cibo. Consumava un pasto vero solo
una volta al giorno, a pranzo. A cena si
concedeva un brodo e unarancia. Era
quasi sorda, ci vedeva poco, aveva la pelle scavata dalle rughe come quella di un
ramo antico, lunica ferita del tempo alla
vanit che lirritava, ma la forza e la resistenza di un bonsai ultracentenario. Il
giorno in cui entr nei suoi centanni, seduta come una bambina sul bordo di un
divano, la testa bianca scossa da un lieve
tremore sopra un abito di Capucci blu elettrico mi disse: Non mi
vergogno delle mie doppie protesi acustiche, dei miei occhi costretti a essere aiutati da un ingranditore. Voglio andare avanti. Non sono stanca di vivere e
non cerco la morte. Arriver. Forse tra un mese, forse tra due anni.
Le mie colpe sono di scarsa entit
e credo di avere poco da farmi
perdonare. Dett anche quello
che poteva essere il suo epitaffio:
Potevo essere una donna migliore, ma
ho avuto lo stesso una bella vita.
Le piaceva paragonarsi a Robinson
Crusoe. La prima volta che mi sono sentita come il personaggio di Defoe stato
negli anni del fascismo. Allora ero pi sola, pi giovane e meno forte di adesso, eppure quel male produsse un bene. Senza
Mussolini e Hitler oggi sarei soltanto una
vecchia signora dalla salute fortunata.
Grazie a quei due, invece, sono arrivata a
Stoccolma. Non mi sono mai sentita una
perseguitata. Ho vissuto il mio essere
ebrea in modo laico, senza orgoglio e senza umilt. Non vado in sinagoga n in
chiesa. Non porto come una medaglia il
dato storico di appartenere a un genere
umano che ha sofferto molto, n ho mai
cercato di trarre vantaggi o risarcimenti
morali. Essere ebrei pu non essere piacevole, non comodo, ma ha creato in noi
un impulso intellettuale supplementare.
Come si pu affermare che Albert Einstein era di razza inferiore? Dovremmo
abolire anche nella nostra testa il concetto di razza. Esistono i razzisti, non le razze. E a me interessano soltanto le persone. Nel maggio del 1969 Rita a St. Louis,
le capita tra le mani Il lamento di Portnoy.
Una rivelazione dolorosa. Scrive alla sorella: Mia Pa adorata, sto leggendo la pi
feroce accusa che sia mai stata scritta
contro le Jewish mothers di New York. il
libro pi famoso dellanno, scritto da un
giovane scrittore ebreo di New York. difficile immaginare un libro tanto crudele
nella denunzia dei difetti della razza e
specialmente delle madri ebree. Tuttavia
cos ben scritto e colpisce talmente nel
segno che non si pu condannarlo. Leggendolo pensavo alla nostra fortuna di
avere avuto una mamma come la nostra.
Raccontava di aver
deciso a soli 3 anni
che non sarebbe
mai diventata
moglie e madre
Essere ebrei
diceva ha creato
in noi un impulso
intellettuale
supplementare
Sugli insulti
di Storace:
Scivolano come
lacqua sulla pelle
dellanatra
Beautiful mind
Dallinfanzia torinese
con un padre autoritario
al premio Nobel,
passando per le leggi razziali
e la stanza da letto trasformata
in laboratorio durante la guerra.
Di Mussolini e Hitler diceva:
Senza di loro, sarei solo
una vecchia signora
dalla salute fortunata.
E poi la fede (Invidio chi ce
lha, ma non credo in un dio
che decide il nostro destino)
e il traguardo dei cento anni,
quando sembr voler scrivere
il proprio epitaffio: Potevo essere
una donna migliore, ma ho avuto
lo stesso una bella vita
Lamore per
Paola adorata,
la sorella gemella
scomparsa
quindici anni fa
Un grande festival
la cerimonia a Stoccolma
Ma si commosse quando
Ciampi la nomin
senatore a vita
vuote, false. Negli Stati Uniti, durante un
ricevimento venne avvicinata da una signora che le domand se anche suo marito era membro della National Academy. Lei le rispose: I am my own husband, sono io stessa mio marito. Sola,
eppure circondata per lintera esistenza
da una folla di uomini. Amici, maestri. A
partire da Giuseppe Levi, padre di Nata-
lia Ginzburg, il professore che le preconizz il Nobel per la medicina. Ho rinunciato a costruire una famiglia, non allamore, raccontava Rita. Ho avuto degli affetti, mi sono innamorata, sono stata felice. Ma forse il mio unico figlio stato lNfg. Ho avuto e ho amici importantissimi, gli amici di una vita: Renato
Dulbecco, Giuseppe Attardi, il mio maestro Viktor Hamburger alla Washington
University di St. Louis, Norberto Bobbio,
la poetessa Maria Luisa Spaziani, Pietro
Calissano, Piero Ientile, Pina Tripodi.
Tutto stato enorme attorno a lei. Durante la guerra, a Torino trasform in laboratorio la camera da letto, un piccolo
locale di due metri per tre in corso Re Umberto. Quella stanza divent un centro di
ricerca frequentato anche dai compagni
di scuola che professavano il fascismo e
la domenica sfilavano con la camicia nera. Qualcuno cantava stupide canzoncine di regime. Se ci manca un po di terra
prenderemo lInghilterra, se ci mancher il sapone prenderemo anche il
Giappone.... Ridevamo di tutto ci.
la Repubblica
PER SAPERNE DI PI
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IL NOBEL
IN SENATO
Nel 1986
vince
il Nobel per
la medicina
grazie alla
scoperta
sul fattore
di crescita
della fibra
nervosa
Nel 2001,
Rita Levi
Montalcini
nominata
da Ciampi
senatrice
a vita per
i suoi meriti
scientifici
e sociali
29
Lintervista / 1
RIPRODUZIONE RISERVATA
Con lavvento delle leggi razziali fui costretta a trasferirmi a Firenze. Scelsi un
finto cognome, il primo che mi venne in
mente: Lupani. Mi specializzai nella
stampa di documenti falsi per gli ebrei,
avevo rapporti con il Partito dAzione.
In solitudine arriv al Nobel per la ricerca sullNfg, la sigla della proteina che
stimola la crescita delle cellule nervose.
Uno studio durato oltre mezzo secolo.
Sono giunta alla scoperta perch ero lunica a lavorare in quello specifico campo
della neurologia. Ero sola in mezzo a una
giungla, non conoscevo nulla o quasi
nulla. Sapere troppo, spesso, ostacola il
progresso. Nel 1986 abitava gi a Roma.
La telefonata dellAccademia arriv che
era notte. Stava sfogliando un giallo di
Agatha Christie. La cerimonia del Nobel
a Stoccolma non fu particolarmente eccitante, piuttosto una specie di grande festival. Il primo agosto del 2001 la chiam
lallora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Le disse semplicemente: Sono Ciampi e labbraccio. La
nomino senatrice a vita per meriti scien-
tifici e sociali. Lei questa volta si commosse, riusc soltanto a rispondere con
un grazie presidente. Ai ragazzi diceva,
antesignana di Steve Jobs: La mia intelligenza mediocre e il mio impegno poco pi che mediocre, mi hanno salvata listinto e il cuore. Seguite sempre il vostro
cuore. Amava Bertrand Russell, soprattutto queste parole nelle quali si riconosceva: Tre passioni, semplici ma irresistibili, hanno governato la mia vita: la ricerca della conoscenza, la sete damore e
una struggente compassione per le sofferenze dellumanit. Da giovane era
ghiotta di pollo con la panna e le piaceva
cuocersi per ore sotto il sole. La sua casa
traboccava di fiori. Rose bianche e gialle,
azalee, iris, orchidee, margherite. Si inebriava di profumi e colori. Sulla giacca
portava sempre una spilla. Ha attraversato una lunghissima vita trovandoci parecchio dentro, una fortuna che non capita a molti e della quale si pu essere certi soltanto quando giunge il nostro ultimo giorno.
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ALLESTERO
Rita LeviMontalcini
nel 49 con
un gruppo
di colleghi.
Oggi la
camera
ardente in
Senato dalle
13.30. Le
esequie il 2
gennaio a
Torino in
forma
privata
Lintervista / 2
Il genetista Luigi Luca Cavalli Sforza: Soffriva per le difficolt degli studiosi in Italia
la Repubblica
30
ADDIO MONTALCINI
R2CRONACA
PER SAPERNE DI PI
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www.nytimes.com
Io sono la mente
Il coraggio di ribellarsi
Il disinteresse per s
Ho perso un po la vista,
molto ludito. Ma penso pi
adesso di quando avevo
ventanni. Il corpo faccia
quello che vuole. Io non sono
il corpo: io sono la mente
Le sue frasi
Fu costretta a studiare gli embrioni di pollo nella sua stanza da letto. Poi lofferta di lavorare negli Stati Uniti
Nel 53 scopr lNGF, molecola che favorisce la crescita delle cellule del sistema nervoso, con cui vinse il Nobel nell86
OMAGGI
DAUTORE
Figura luminosa
orgoglio per lItalia
Si spenta una
luminosa figura
della storia della
scienza, orgoglio
per lItalia
Giorgio Napolitano
Donna capace
e carismatica
Donna capace e
carismatica ha dato
battaglia tutta la vita
per difendere i valori
in cui credeva
Mario Monti
Ha cambiato
il mondo
Donna coraggiosa, ha
superato tanti ostacoli
e ha saputo cambiare
il mondo con la
passione e la curiosit
Fabio Fazio
Ha sempre lottato
per la giustizia
utti conoscevano il
nome e la ieratica figura di Rita Levi Montalcini, premio Nobel
1986 per la medicina,
per anni lunica donna nel suo
campo di ricerca. Tanto che, come lei stessa ricordava orgogliosamente, ai congressi ai quali
partecipava le prolusioni si aprivano normalmente con un Lady
and Gentlemen, Signora e Signori.
Ma prima di arrivare ai congressi la signora della medicina
aveva dovuto percorrere una
lunga strada, che laveva portata
da Torino allAmerica. Nella citt
piemontese era nata il 22 aprile
1909, e aveva studiato alla scuola
del famoso istologo Giuseppe
Levi: ununiversit di eccellenza,
I congressi a cui
partecipava si
aprivano, in suo
onore, con Lady
and Gentlemen
Il suo lavoro
fondamentale
per capire come
affrontare
molte malattie
Lintervista
Quarantanni di esperimenti
iniziati grazie agli scarafaggi
uigi Aloe era un semplice tecnico di laboratorio quando incontr
Rita Levi Montalcini nel 1966. Mi chiese di seguirla per 6 mesi negli Usa. Diventarono 39 anni di lavoro gomito a gomito. Anni in
cui Aloe ha ottenuto una laurea honoris causa in biologia ed diventato dirigente di ricerca del Cnr.
Cosa vi fece incontrare?
Lei in quel periodo si interessava al sistema nervoso degli insetti. Io come tecnico allevavo degli scarafaggi utili al suo lavoro. Penso che a colpirla fu il mio attaccamento senza limiti al lavoro, giorno e notte. Lei daltronde non riusciva a dormire nellattesa di vedere i risultati dei suoi esperimenti. Mi diceva: tu sei bravo, io sono brava. Insieme siamo bravissimi.
La scoperta di Ngf, il fattore di crescita nervoso, venne criticata per essere priva di applicazioni cliniche. Come and invece?
La professoressa test la molecola su se stessa. Insieme preparammo
un collirio a base di Ngf per trattare la maculopatia che le offuscava la vista. Lei ottenne un permesso speciale per uso compassionevole. Prese
il farmaco per un paio di anni e la malattia cess di progredire, senza effetti collaterali. Daltronde eravamo sicuri. Lo avevamo sperimentato
tante volte sugli animali.
Come porterete avanti le sue ricerche?
Il prossimo passo sar dimostrare che Ngf riesce a proteggere i neuroni che invecchiando causano lAlzheimer, e sperimentarlo anche come
cura contro il glaucoma o alcune malattie della cornea.
(e.d.)
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LE IMMAGINI
Nella foto grande, con il
Re Gustavo di Svezia
durante la premiazione
del Nobel. Sopra, con
Renato Dulbecco
e in laboratorio
RIPRODUZIONE RISERVATA
la Repubblica
ADDIO MONTALCINI
R2CULTURA
HAARETZ
GUARDIAN
Rivoluzionaria
nello studio
del cervello,
titola
cos il Nyt,
laddio alla
Montalcini. E
aggiunge:
Elegante,
sicura e
ricercata
oratrice
Cos il giornale
israeliano:
Super le
discriminazioni
razziali
e divenne
una scienziata
tra le pi
importanti,
continuando
fino alla fine
il suo lavoro
Il quotidiano
inglese: Ha
affrontato
con serenit
le difficolt
nel praticare
la medicina in
tempo di guerra
e quelle poste
dai pregiudizi
nei confronti
delle donne
PER SAPERNE DI PI
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31
La stampa internazionale
Nominata da Ciampi nellestate del 2001 port in politica la sua passione per la ricerca e per i diritti delle persone
Sempre elegante nelle repliche anche quando rest ore in Parlamento per il sostegno a Prodi e fu attaccata dai fascisti
OMAGGI
DAUTORE
Umile e intelligente
ma piena di ironia
Orgogliosamente
italiana ed ebrea
Orgogliosamente
italiana ed ebrea,
alla ricerca
affiancava limpegno
per i diritti civili
Le comunit ebraiche
Un esempio
di impegno morale
Figura eminente
anche per limpegno
civile e morale che
lha resa persona
esemplare
Il Vaticano
n mazzetto di mimose
fuori stagione e tanti
versi - Lucrezio, Gozzano, Ferlinghetti meritano oggi di essere posti sullo scranno vuoto di Rita
Levi Montalcini nellaula di Palazzo Madama, dove per pi di dieci
anni, contro tutto e contro tutti,
ma senza mai perderne in eleganza e buonumore, questa donna di
enorme fama e straordinario ingegno dimostr con la sua stessa longevit che Scienza e Politica sono
prossime alla Poesia.
E la riprova che ripensandola
vecchietta operosa e impassibile
su quei banchi viene da sorridere
con la complicit che si deve a una
bambina che non fa capricci, ma
da cui puoi aspettarti di tutto, ma
sempre in nome della verit. No-
Le sue erano
sempre scelte di
coscienza e di
allegria. Difese
Darwin nelle scuole
minata senatrice a vita da Carlo
Azeglio Ciampi nellestate del 2001
per aver fin l illustrato lItalia eccetera, limpressione che il meglio labbia dato al suo paese proprio quando, dichiaratasi assai pi
felice di questo riconoscimento
che del Nobel, dalla tribuna senatoriale Rita Levi Montalcini ebbe
loccasione e sent il dovere di dire
e fare tutto ci che gli passava per la
sua testa, invero molto sapiente e
saggia, ma soprattutto libera. Cos
super di slancio le ipocrisie, i formalismi, gli interessi, i rapporti di
forza e con garbato ardore prese il
suo nuovo impegno molto seriamente confermando che tra le cose che pi detestava cera lossequio al potere. Ma fuori di ogni
acrimoniosa demagogia, come
scelta di coscienza e in fondo anche di allegria.
Quando arriv su quei banchi, a
92 anni, sera gi detta a favore dellantiproibizionismo e con qualche riserva delleutanasia. Se non
si rischiasse di fare un torto ad entrambi la si poteva definire una
specie di pannelliana ad honorem; mentre certi suoi anatemi
contro il consumismo, che ha
mortificato ogni valore, la collocavano allinterno della profezia
pasoliniana. Ma pi che le convenzionali categorie Levi Montalcini
recava in dote alla coscienza civile
la meraviglia della ricerca e della
scoperta; e poi uno sguardo, un
universo, un orizzonte che si spingeva ben oltre lItalietta con i suoi
impicci e le sue magagne. Insieme
italianissima, ebrea e cosmopolita
osservava le diatribe domestiche,
le contorsioni dellUlivo e del berlusconismo con la consapevolezza
LE IMMAGINI
Nella foto
grande Rita
Levi Montalcini a
Torino; sopra,
il suo voto al
Senato nel 2006
con il governo
Prodi
Il caso
Polemiche per la scelta del telegiornale di Mediaset di dare pi spazio al Cavaliere rispetto alla scomparsa della Montalcini
con Anna Buonaiuto), ha continuato a occuparsi, come in un eccezionale ordine alfabetico della
buona volont di acqua, Africa,
aids, alhzeimer, amnistia, animali
(nel senso dei diritti degli) e mille
altre questioni vere e serie che normalmente il potere tende ad espellere dalla sua
agenda. Un personaggio che incarnava una
grande speranza. Quando raccontava che da
piccola si sentiva
fisicamente e
intellettualmente inferiore agli
altri (il genio
semmai era la
gemella Paola).
O quando con
straniante candore proponeva
labolizione delle pensioni, che a
suo giudizio rappresentavano
la pre-morte,
dovendo gli esseri umani lavorare fino a cento
anni.
In Parlamento e fuori ingaggi battaglie
purtroppo non
vittoriose - per
dare pi soldi alla ricerca, favorire i giovani e fermare la fuga dei
cervelli. Restitu
lo studio di
Darwin alla
scuola. Vot
contro il commissariamento
politico del Cnr e si oppose alle legge ad personam. Garant a Prodi il
voto che serviva per far passare la
Finanziaria. Per questo stette per
ore e ore al Senato, perch era la
cosa giusta, appena un po seccata per aver disertato il laboratorio.
Fu allora che i fascisti dissero che le
avrebbero portato a casa una
stampella. Scrisse allora a Repubblica una lettera molto ferma e dignitosa, da cui non trapelava alcun
sentore di vittimismo. Anche in
questo caso se lo pot permettere.
Sapeva essere magnificamente relativa e assoluta, sostenendo di
avere un totale disinteresse per la
mia persona, e in certi casi aggiungeva: La morte non esiste per
me. Poi magari sullargomento
era capace di evocare una poesia di
Gozzano su una certa papera: Ma
tu non pensi. La tua sorte bella!/
Che lesser cucinata non
triste,/triste pensare desser cucinata. Che in fondo un modo
per porre uomini e pennuti nella
stessa dimensione del vivere e del
salutarsi e ricordarsi su questa terra, in attesa di chiss che cosa.
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