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la fragola

storia e arte
Aspetti storici e artistici
Elvio Bellini, Stefania Nin

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Aspetti storici e artistici
Origini del nome
Il nome Fragaria vesca, attribuito alla fragola di bosco, deriva dal
latino fragus (dalla radice sanscrita ghra), che indica fragranza
(ossia laroma), e vescus, che denota ci che molle (ossia il frutto); cos dal latino derivano i nomi italiani fraghe e fragole, usati da
Mattioli nel 1571, e fragola, citato da Theodor Zwinger nel 1696
(Theatrum Botanicum).
Matthaeus Silvaticus (circa 1285-1342), professore di medicina
a Salerno, il primo ad attribuire il nome Fragaria (Fragraria) al
genere nel suo Opus Pandectarum Medicine, una compilazione
di materia medica con diligenti ed esatte ricerche intorno alla virt
delle erbe (edizione del 1526, British Library, Londra).
I francesi chiamano questa pianta fraisier, dal nome del francese
che introdusse la specie Fragaria chiloensis in Europa; i termini spagnoli fresa e fresera avrebbero la stessa origine francese.
Tuttavia, nella sua De Natura Stirpium Libri (1536) il medico e botanico francese Jean Ruel, latinizzato in Johannes Ruellius (14741537), asserisce che la parola francese fresas stata utilizzata in
virt delleccellente dolcezza e odore di questo frutto. Nel 1554
questa specie viene chiamata frayses dal naturalista amatoriale
Amatus Lusitanus (1511-1568), ma la moderna parola fraise appare nella forma fraises grazie a Leonhard Fuchs (1501-1566) nel
1542 e Charles Estienne (1504-1564) nel 1545.
sempre Amatus Lusitanus (1554) a citare Servius, un filologo
del XV secolo, che chiama il frutto terrestria mora; Dorstenius nel
1540 parla di fructus terrae et mora terrestria; nei versi di Virgilio
troviamo humi nascentia fraga e nellepiteto di Plinio terrestribus
fragis. Alla caratteristica di produrre frutti vicino alla terra si devo-

Colori e profumi della fragola

Frutto prediletto da poeti e santi,

che ci sorprende e incanta durante


le passeggiate in mezzo ai boschi
nel corso della bella stagione, grazie
allintensit del colore rosso che spicca
nel verde deciso delle sue foglie e il
suo inebriante profumo. Una piccola
tentazione da raccogliere e portare alla
bocca per assaporare le dolci note di
sottobosco

Foto R. Angelini

Fragaria maior e Fragaria minor, due specie


illustrate come ununica pianta nel volume
De Historia Stirpium Commentarii Insignes
(1542) di Leonhard Fuchs

Il nome anglosassone strawberry potrebbe riferirsi allusanza comune di


pacciamare con la paglia il terreno intorno alla pianta (straw = paglia)

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no probabilmente gli appellativi moderni eertbesien (belga), jord
beer (danese), erdbeere (tedesco), aerdbesie (olandese).
Di dubbia origine invece il nome inglese strawberry e quello anglosassone streowberrie, citato da Turner nel 1538. Alcuni lo collegano a unantica usanza, descritta da Browne nella sua Britanias
Pistoral, secondo la quale i bambini vendevano i frutti selvatici legati a fuscelli di erba o paglia, un costume ancora in atto tuttoggi
in alcune parti dellIrlanda. Altri vedono nel nome un riferimento
alluso comune di pacciamare con paglia intorno alla pianta (streow = paglia). stata anche avanzata lipotesi che la parola si riferisca alla somiglianza degli stoloni alla paglia, oppure al fatto che
la pianta cresce comunemente tra lerba secca di vecchi campi.
Secondo unaltra teoria gli anglosassoni avrebbero usato questa
parola perch il frutto matura nel periodo in cui i prati vengono
falciati. Nessuna di queste ipotesi, tuttavia, plausibile quanto
quella secondo la quale strawberry deriverebbe dalla parola anglosassone streouberrie, a sua volta tratta da strae o strahen (to
scatter = diffondere), riferita alla capacit degli stoloni di avanzare sul terreno, appunto anticamente strawed over the ground.
Eloquente, pertanto, che la prima citazione negli scritti inglesi, di
John Lydgate, sia straeberry.
Tavola tratta dal volume Novsimo Tratado
Terico Prtico de Agricultura y Zootecnia
di D.J. Ribera (1880, Barcelona)

Storia
Questa piccola goccia di nettare rosso era conosciuta e apprezzata gi dalluomo preistorico, come testimoniano alcuni reperti
rinvenuti in zone montagnose e lacustri dellEuropa centro-occidentale. Nella Bibbia, nelle favole mitologiche e in alcuni dei pi
antichi trattati di medicina e botanica, si trovano elogi e menzioni
di questo prelibato frutto.
Alcuni storici naturalisti credono che la fragola fosse coltivata in
Grecia e nei giardini Latini. In realt non si trova in alcuna memoria
che questa pianta fosse oggetto di coltivazione, da parte sia dei
Greci sia dei Romani. Essa era allora conosciuta come pianta da
frutto spontanea, tipica delle zone boschive, ma non era considerata come vivanda, n perci ricercata. Non si hanno invero cenni
antichi sul consumo di questo frutto, che non compare nel libro
di cucina attribuito a Apicius Coelius, un autore che si presume
sia vissuto nel 230 circa a.C. E non si trova alcuna traccia negli
scritti di Teofrasto, Ippocrate, Dioscoride e del medico pi famoso
dellantichit, Galeno Claudio di Pergamo, che possa ricondurre
alla fragola. Cos pure questo frutto non compare nelle liste delle
piante coltivate e nei volumi sullagricoltura dei quattro scrittori
latini Catone, Varrone, Columella e Palladio. Sembra, per, che gli
antichi Romani amassero questo frutto selvatico, che nel Medioevo divenne addirittura il simbolo della tentazione. La mitologia
vuole che fosse spesso presente sulle tavole dei Romani, soprattutto durante le feste in onore di Adone, alla morte del quale, come narra la leggenda di Ovidio, Venere, dea dellamore, pianse

Disegno tratto dagli Annales de Pomologie


Belge et trandere (1853)

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copiose lacrime che giunte sulla terra si trasformarono in piccoli e
succosi frutti rossi a forma di cuore: le fragole, appunto!
Non vi dubbio, invece, che la pianta fosse conosciuta botanicamente, essendovene nota in Ovidio, Plinio e in qualche altro autore. Lucio Apuleio, o Apuleio da Madaura (125-180 circa), scrittore,
filosofo, retore, mago e alchimista romano di scuola platonica,
cita la fragola solo per il suo valore medicinale. Virgilio e Ovidio,
invece, la menzionano, ma solo casualmente in poemi sulla vita
di campagna dove il frutto viene associato con altri frutti selvatici.
Cos Virgilio include la fragola tra le bellezze del campo nei versi
della terza egloga (delle Bucoliche), elogiandola e raccomandando ai ragazzini di stare attenti poich nei luoghi freschi dove nasce
si incontrano le serpi: qui legitis fiore set humi nascentia fraga
frigidus, o pueri fugite hinc, latet anguis in herba.
Il poeta romano Publio Ovidio Nasone (43 a.C.-18 d.C.) la cita due
volte nella sua opera Metamorfosi; nel I libro descrivendo let
delloro (arbuteous fetus montanaque fragra legebant essi
raccolsero frutti di corbezzolo e fragole di montagna); poi nel XIII
libro nel canto che il ciclope Polifemo intona alla sua amata Galatea (ipsa tuis manibus silvestri nata sub umbra mollia fraga leges
raccogli con le tue mani la fragola nata allombra del bosco).
Plinio il Vecchio (23-79 d.C.) lultimo scrittore antico ad accennare alla pianta nel libro XXI, c. 50 della Naturalis Historia includendola tra i naturali frutti dellItalia. In seguito, nel libro XV, c. 28,
si riferisce a terrestribus fragris per distinguere la fragola dallArbutus unedo.
Il successivo richiamo alla fragola risale al tredicesimo secolo a
opera di un dottore greco di nome Nicolaus Myrepsus il quale usa
la parola phragouli; sar poi Peter Forskal, viaggiatore svedese e
naturalista del XVIII secolo, a evidenziare che la parola phraouli in uso tra i greci per indicare la fragola. Il botanico tedesco
dell800 Karl Nikolaus Fraas assegna questultima parola al greco moderno, mentre il botanico inglese del 700 John Sibthorp
elegge la parola kovkoumaria, che ricorda lantica parola greca
komaros o komaron, attribuita al corbezzolo, i cui frutti somigliano
superficialmente a quelli della fragola.
N la fragola n la sua coltivazione sono menzionate da Ibn
al-Awwam, autore del X secolo, tantomeno da Alberto Magno che
mor nel 1280. Non esistono riferimenti nellantico elenco delle arti
culinarie inglesi The Forme of Cury, compilato circa nel 1390 da
due cuochi mastri di re Riccardo II, e neppure nel libro di ricette
Ancient Cookery del 1381.
Con il tempo, tuttavia, vengono scoperte le sue qualit medicinali
e a partire dal 1300 la fragola selvatica viene rubata al bosco
per essere trapiantata nei giardini e diventare oggetto di coltivazione negli orti. Cos nel Rinascimento fa la sua comparsa come
pianta ornamentale negli orti di Francia, essendo considerata pi
decorativa per i suoi fiori che non utile per i suoi frutti. Risale al

Anonimo, Fragole e farfalle (Biblioteca


Nazionale, Firenze)

Tavola illustrata della variet Madame


Moutot tratta dalla monografia della
Repubblica Ceca ad opera di K. Kamenick
e K. Kohout (1957)

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1324 il primo documento, recuperato in un registro di un ospedale
della Francia settentrionale, che attesta la pratica di coltivare le
piantine di fragola per i loro frutti. Nel 1368 re Carlo V fa piantare
oltre 1200 esemplari di fragola dal suo giardiniere Jean Dudoy
nel giardino reale del Louvre a Parigi e nel 1375 lo Chateau de
Couvres, vicino a Dijon, propriet del duca di Burgundy, possiede
ben quattro blocchi del magnifico giardino assegnati alla coltivazione della fragola. Pare che le fragole fossero cos gradite dalla
duchessa di Burgundy che le furono inviate anche quando era in
visita nelle Fiandre.
Anche in Inghilterra i primi tentativi di coltivazione risalgono intorno al 1400. Da notare che gli inglesi per tradizione sono golosissimi di fragole, tanto che le hanno anche nobilitate inserendole
come ornamento in molte corone duttili. Negli scritti inglesi la fragola compare nel 1430, quando John Lydgate scrive una ballata
intitolata London Lickpenny nella quale cos imita il grido di strada
dei venditori di Londra:
Then unto London I dyde me hye,
Of all the land it bearyeth the pryse;
Gode pescode, one began to cry
Strabery rype, and cherrys in the ryse.
A partire dal 1500 i riferimenti alla fragola si fanno pi frequenti; la
pianta diviene comune nei giardini con la duplice funzione di ornamento e di piacere della tavola; medici e farmacisti riscoprono
presunti usi medicinali e studiosi di botanica iniziano la nomenclatura delle diverse specie.
La fragola descritta abbastanza bene nel primo Hortus Sanitatis stampato a Venezia nel 1511 (c. 188), anche se mancano
riferimenti alla coltivazione. The Grete Herball appare a Londra
nel 1526, come la traduzione del lavoro francese sulluso medici-

Fragole nel Riccardo III


di Shakespeare

A cavallo tra il 1400 e il 1500 le famiglie


reali inglesi, come quelle francesi,
incrementano il gusto per questo frutto.
Cos il Duca di Gloucester chiedeva
fragole al vescovo di Ely nellatto III,
scena IV della tragedia Riccardo III di
Shakespeare del 1597:

When I was last in Holborn,


I saw good strawberries in your garden
there:
I do beseech you send for some of
them....

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E le fragole furono inviate il 13 giugno


1483 al re, secondo le volont di
Shakespeare. Pare infatti che il Vescovo
di Ely nel 1400 allevasse cos bene le
fragole nel suo giardino da attirare
lattenzione degli scrittori

storia e arte
nale delle erbe pubblicato da Peter Treveris; qui la fragola viene
descritta come unerba che cresce bene nei boschi e in luoghi
ombreggiati, ottima contro tutti i mali della milza.
Nel 1530, quattro anni dopo la pubblicazione del The Grete Herball, secondo quanto riportato nel Privy Purse Expenses of Henry
VIII, re Enrico VIII acquista un boccale di fragole per 10 scellini,
certo della corrispondenza tra piacere reale e salute reale. Il boccale molto piccolo, a forma di cono invertito, capiente meno di
mezza pinta, quale evidenza della piccola pezzatura dei frutti a
quel tempo.
Anche Ruellius, botanico di quel periodo, descrive la fragola come una pianta che cresce bene, selvatica, in luoghi ombreggiati,
capace di fornire frutti pi grandi quando coltivata negli orti (De
Natura Stirpium Libri, 1536). Pure Fuchs (1542) parla dei frutti pi
grandi che si producono negli orti, mentre Estienne (1545) riferisce di frutti grandi come nocciole e del loro gusto delizioso insieme alla crema.
Verso la met del 500 lelevata domanda di fragole stimola la regolare coltivazione, tanto che Thomas Tusser (1524-1580), scrittore di agricoltura e poeta, pubblica Five Hundred Points of Good
Husbandry (1557) contenente molti proverbi in versi bizzarri. Si
tratta di una collezione di istruzioni su coltivazione, giardinaggio e
gestione della casa, associata a umorismo e massime astute, che
include una lista di 21 specie da seme. Sotto la voce Septembers
Husbandry si pu leggere:
Wife into the garden and set me a plot
With Strawberry roots, the best to be got;
Such growing abroad among thorns in the wood,
Well chosen and picked, proved excellent good.
In Francia nel 1562 Bruyerin-Champier, medico di Enrico IV, include la fragola tra le piante introdotte di recente nei giardini francesi.
Sedici anni dopo compaiono istruzioni per la sua coltivazione in
LAgriculture et Maison Rustique (1586), nel quale Charles Estienne e Jean Liebault raccomandano di reimpiantare i campi di fragole ogni 3 anni e di zappare e fertilizzare le colture annualmente.
Gallo, nello stesso periodo, scrive che in Italia le fragole si possono ottenere in grande abbondanza. Le fragole coltivate sono rese
famose da molti autori del XVI secolo, quali Dorstenius (1540),
Mizaldus (1560), Pena e Lobel (1571), Porta (1592), Hyll (1593),
Bauhin (1596). In particolare nel Gardenerss Labyrinth (1593) Hyll
scrive: They be much eaten at all mens tables the sommer time
with wine and sugar, and they will grown in gardens until the bigness of the mulberry. Giovanni Battista Porta, geniale esploratore italiano che si interess anche di agricoltura, a proposito di
fragole scriveva nel suo volume di botanica Villae (1592): sono tra
le delicatezze del giardino e la delizia del palato.
Alla fine del 600 la fragola di bosco assai comune in Inghilterra,
ma non sono ancora apparse le variet, e le coltivazioni vengono

Descrizione della fragola nel The


Grete Herball, 1526

Fragaria is an herbe called strabery.

It groweth in woodes and grenes, and


shadowy places. It is pryncypally good
agaynst all evylles of the mylt. The uice
therof drunken with hony profyteth
mervaylously.

For the brethe


For them that take brethe with payne
as it were syghynge. The uice therof
take in drinke white peper heleth it.
Strawberyes eate helpeth coleryke
persones, comforteth the stomake, and
quencheth thyrst.

Fragaria Fraga (a sinistra) un Capiton


migliorato, progenitore della fragola
moscata del diciottesimo secolo. Fragaria
Fraga subalba (a destra) loriginale
Capiton che Gerard ha ottenuto da Lobel,
che viveva vicino a Londra a quel tempo.
Tratto da The Great Herball di John Gerard
(1597)

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eseguite ancora trapiantando le piante selvatiche. Alla fine del secolo tutte e tre le specie europee di Fragaria (F. vesca, F. virdis e F.
moschata) sono state citate in contesti botanici. Sono identificate
due subspecie di F. vesca e la variet bianca viene notata frequentemente. Ruellius uno dei primi scrittori a dare il nome a diversi
tipi di fragole e nel 1536 distingue tra F. vesca rossa e bianca.
La fragola bianca (indicata come F. sylvestris alba o F. alba) sar
citata successivamente da una serie di scrittori, quali Gesner, Dodoens, Camerarius e Gerard che descrive tre tipologie di fragole
(a frutti bianchi, rossi e verdi) nel testo The Great Herball del 1597.
La fragola rifiorente, F. sylvestris semperflorens, la seconda subspecie portata allattenzione nel 1500, descritta da Jerome Bock
nel 1532 e da Conrad Gesner nel 1553, ma non coltivata sino alla
sua riscoperta nel 1764 da Fougeroux de Bondaroy. I botanici di
quel tempo sono cos completi nella descrizione e nella collezione
di piante, che anche le variet trovano una collocazione nei loro
erbari. Una di queste curiosit F. vesca sive sterilis descritta da
Gerard, poi nel 1629 chiamata prickly strawberry da Parkinson.
La seconda delle tre specie native, F. virdis, viene menzionata da
Jean Thale nel 1588; Joachim Camerarius nel 1586 parla di una
fragola tardiva (le fraisier tardif); sinonimi sono anche le petit fraisier di Leonhard Fuchs (1542) e le fraisier a fruit doux di Rembert
Dodoens (1583), cos come la fragola verdastra o F. subvirdis di
John Gerard (1597). Anche Andrea Cesalpino, botanico, medico
e filosofo aretino (1519-1603), considerato, con Aldrovandi e Mattioli, liniziatore della botanica sistematica, descrive una subspecie
di F. virdis che ha trovato nelle Alpi francesi e che chiama F. bifera,

Sulle fragole, illustrazione prima


pubblicata in bianco e nero da Jerome
Bock nel 1552 poi nel 1556 a colori nel suo
Kreuterbuch, che denota la sua attenzione
per i dettagli e per le proporzioni artistiche

Foto W. Faedi

Durante il XVII secolo si ha una


proliferazione dei trattati botanici in cui
viene descritta la fragola: alla fine del secolo
tutte e tre le specie europee di Fragaria
(F. vesca, F. viridis e F. moschata) sono
state citate in contesti botanici. Si trovano
le prime citazioni delle variet bianche
e di quelle rifiorenti

Frutti di fragolina selvatica coltivata in Francia durante il XIV e XV secolo.


La figura stata ripresa dal margine di un dipinto medievale parigino.
Loriginale stato riprodotto da Le Roux de Lincy nel Paris et ses
Historiens aux XIVe et XV e Sicles (1867)

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per la contemporanea presenza di frutti primaverili ed estivi, nel
suo trattato De Plantis Libri XVI (1583), in cui stabilisce un sistema
di classificazione e di nomenclatura dei vegetali e descrive 840
specie raggruppate in 15 classi.
F. moschata o F. elatior, la terza specie notata in questo secolo e
terza specie indigena dEuropa, ricordata unicamente dal botanico fiammingo di origine francese Matthias Lobelius nella sua
opera Stirpium Adversaria Nova (1571), in cui descrive circa 1500
specie del mondo in modo preciso. Essa non sar citata nuovamente fino al 1613, anno in cui compare lHortus Eystettensis
di Besler, contenente disegni di piante coltivate nel famoso orto
botanico di Eichsttt in Germania. Egli chiama questa pianta bigfruited strawberry per la pezzatura del frutto comparabile a quella
di alcune susine, descrizione che porter Gaspar Bauhin nel 1623
e poi Simon Paulli nel 1640 a definire questa pianta strawberry
with large fruit as large as small plum. Pubblicato nel 1613, il
grande florilegio di Basilius Besler di Norimberga, uno dei pi

Fragaria maiora alba o Chapiron.


Lillustrazione appare prima in Plantarum
seu Stirpium Historia (1576) di Matthias
Lobel, poi in Plantarum seu Stirpium Icones
(1581)

Tre fragole sono mostrate nellillustrazione


The kitchen Garden nel Paradisi in Sole
di John Parkinson (1629). Il titolo del suo
erbario un gioco di parole sul nome
dellautore Park-in-the-sun

Tavola tratta dal libro dedicato a Basilius Besler LErbario delle Quattro
Stagioni (Mondadori Electa, 2010), riprodotta sulla base di una rara copia
delledizione originale del grande florilegio colorato a mano da B. Besler
del 1613

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aspetti storici e artistici


ambiziosi e splendidi libri mai prodotti sulle piante ornamentali
da fiore. In oltre un migliaio di disegni di pregevole fattura e con
una straordinaria freschezza di colori Besler ha registrato, stagione dopo stagione, ogni variet di pianta del favoloso giardino che
egli aveva collaborato a creare per Konrad, vescovo-principe di
Eichsttt.
Alla fine del 1500 sono due le fragole coltivate nei giardini: F. vesca e F. moschata; ma con il XVII secolo inizia lintroduzione in
Europa di altre specie provenienti dal Nuovo Continente (America
del Nord e America del Sud).
Un avvenimento importante nella storia della fragola lintroduzione in Europa, nel 1600, di F. virginiana dalla zona orientale del
Nord America, poich sar questa specie a costituire il genitore
maschile della fragola odierna a frutti grossi. La vera storia di
come essa sia giunta in Europa non ancora conosciuta. Ci
sono solo due lavori che testimoniano larrivo di F. virginiana in
Europa agli albori del XVII secolo. Il primo di questi rappresentato dal Pinax di Gaspar Bauhin (1623), nel quale sono descritte
5 tipologie di fragole; il secondo il catalogo Musaeum Tradescantianum, pubblicato a Londra nel 1656 dal britannico John
Tradescant il Giovane, figlio del grande viaggiatore e botanico
John Tradescant il Vecchio, contenente una vasta collezione di
piante esotiche e altre curiosit provenienti da tutto il mondo,
collezionate probabilmente dal padre. Si pensa, infatti, che il catalogo fosse stato scritto in realt gi nel 1616 dal padre, proprio
nel periodo dei suoi viaggi esplorativi, sebbene pubblicato postumo dal figlio.
Una fragola americana, F. americana, citata nel 1624 da Jean e
Vespasien Robin, padre e figlio, giardinieri del Jardin du Roi a Parigi, presso Luigi XIII, nel loro Manuel Abrege des Plantes. Cinque
anni dopo John Parkinson designa in inglese the Virginia Strawberry nel Paradisus in Terrestris Sole; al 1629 viene del resto tradizionalmente attribuita lintroduzione di F. virginiana in Inghilterra.
Dopo Parkinson i riferimenti a F. virginiana si susseguono numerosi e veloci. Guy de la Brosse, medico di Luigi XIII e ideatore del
Jardin du Roi a Parigi, nel 1636 include una Fragaria americana
magno fructo rubro nel suo catalogo del giardino Description du
Jardin Royal des Plantes Mdicinales, contenant le catalogue des
plantes qui y sont prsent cultives et le plan du jardin. Solitaire
(1612) fornisce le direttive per la piantagione e Parkinson (1629)
annota un discreto numero di variet; Plat (1653) descrive il frutto
di grandezza pari a 2 pollici. Sar John Ray a fornire una traduzione latina di Parkinson e sar Robert Morison, primo professore botanico a Oxford, nella sua Historia Plantarum Oxoniensis
(1670) a indicare che la pianta produce frutti scarlatti (da cui
Virginia strawberry with scarlet fruit). Con questa designazione
Tournefort, Boerhaave e altri botanici la citano in latino nei loro
cataloghi.

Scritti di Parkinson

Nel 1629 Parkinson la chiama Bohemia

Strawberry o Fragaria major sterilis seu


bohemica e cos scrive:

The Bohemia Strawberry hath beene


with us but of late days, but it is the
goodliest and the greatest, both for leafe
next to the Virginian, [F. virginiana, a
North American strawberry introduced
in the 1600s to Europe] and for beauty
farre surpassing all; for some of the
berries have been measured to bee neere
five inches about. Master Queester, the
Postmaster, first brought them over into
our country, as I understand, but I know
of no man so industrious in the carefull
planting and bringing them to perfection
in that plentifull maner as Master Vincent
Sion who dwelt on the Banck side, neer
the old Paris garden staires, who from
seven rootes, as bee affirmed to me, in
one yeare and a halfe, planted halfe an
acre of ground with the increase from
them, besides those he gave away to his
friends, and with him I have seene such,
and of that bignesse before mentioned.

Relativamente a F. virginiana Parkinson


scrive:

The Virginia Strawberry carryeth the


greatest leafe of any other, except the
Bohemian [F. moschata], but scarce can
one Strawberry be seene ripe among a
number of plants; I thinke the reason
therof to be the want of skill or industry
to order it aright. For the Bohemia and all
other Strawberries will not beare kindly,
if you stiffer them to grow with many
strings, and therefore they are still cut
away.
(tratti da: Paradisus in Terrestris Sole,
1629)

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storia e arte
Alla fine del 600 F. vesca ancora predomina tra i produttori di
fragole, mentre le tipologie di fragola moscata, verde e virginiana
sono coltivate in minore quantit. Nessun serio tentativo di ottenere nuove variet da seme stato compiuto sino ad allora. I
giardinieri dellepoca si accontentano di allevare le specie selvatiche e le poche variet apparse spontaneamente. La diffusione
di nuove specie molto graduale e sar poco apprezzata sino
alla met del XVIII secolo. La fragola moderna (F. grandiflora o
Fragaria ananassa) ha infatti origine in Francia, nel 1766, come
incrocio tra due tipologie selvatiche americane, Fragaria virginiana, degli Stati Uniti orientali, e Fragaria chiloensis, della costa del
Pacifico, che i conquistadores chiamano frutilla.
Amde-Franois Frzier (1682-1773), ingegnere ufficiale francese, matematico, spia ed esploratore, spedito in Sud America
nel 1712, a presentare la fragola cilena (gi da tempo coltivata
dalle popolazioni indigene del Sud America: i Mapuche e gli Huilliche) a Luigi XIV, conosciuto anche come Re Sole per lo splendore
del suo regno, quale uno dei risultati positivi della sua missione in
Cile, nella baia di Concepcion. In seguito, per volont del sovrano
che incoraggi le arti, le scienze e la ricerca nei settori pi diversi,
essa viene coltivata nei giardini di Versailles. Si racconta che Lui
gi XIV avesse un grandissimo appetito, pare dovuto allintestino
pi lungo del normale; tra panettieri, pasticceri, macellai, cuochi,
rosticcieri, cantinieri e ortolani erano oltre 500 le persone addette
a soddisfare i suoi desideri. Egli aveva una vera passione per le
fragole e sembra che alla corte del monarca francese i frutti di
Venere fossero al centro di giochetti amorosi. La dama invitava il
cavaliere alla tenzone notturna mangiando lascivamente fragoline
arricchite di zucchero e panna.
Sempre agli albori del XVIII secolo forme di fragola con foglie variegate vengono citate nel Institutiones Rei Herbariae (1719) dal
botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (1656-1708), che
su ordine del Re Sole, parte alla ricerca di erbe nei Pirenei dove
raccoglie numerose specie. Un certo numero di variet elencato
da Mawe nel 1778, mentre Don nella sua A General History of the
Dichlamydeous Plants (1832) descrive numerose forme variabili di
F. vesca (con frutti rossi, bianchi e neri, senza stoloni, a fiori doppi,
con stami trasformati in fiori, senza petali, con sepali fogliacei), F.
majaufea (a frutti verdi, rossi, purpurei), F. breslingea (con foglie
pentalobate), F. elatior (con foglie arricciate), F. grandiflora (con
foglie variegate), F. chiloensis (con frutti a polpa rossa e bianca).
Johann Georg Gmelin (1709-1755), naturalista tedesco ed esploratore della Siberia, autore di Flora Sibirica (1768), menziona 3
variet di F. vesca, una con fiore e frutto pi grandi, una con frutto
bianco e una terza con picciolo alato e frutto lungo un pollice;
questultima sembra rispondere alle forme di fragola notate da
molti altri antichi scrittori, quali quelle provviste di foglioline supplementari sullo stelo del picciolo.

Frontespizio e lista delle specie americane


di fragole dal Description du Jardin Royale
des Plantes Mdecinales di Guy de la
Brosse (1636)

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aspetti storici e artistici


A partire dalla seconda met del 700 inizia lo sviluppo della fragola commerciale e dalla fine del 700 al 1820 le variet introdotte
aumentano da tre a circa trenta. Nel 1766 Duchesne cita la prima
variet distinta nella sua monografia sulla fragola: Fressant, variet favorita dal mercato vicino a Parigi, inizialmente chiamata
Chapiron o Cappron da Lobelius (1576) e La Quintinye (1672),
un semenzale di F. vesca, con un frutto grande e pallido. Poi, nel
1826 Barnet descrive 26 variet, tutte di buon sapore ma di pezzatura poco superiore rispetto alle selvatiche.
La pianta destinata a divenire progenitore della coltura moderna
appare in Europa intorno alla met del XVIII secolo, inizialmente
descritta nel Dictionary of Gardening (1759) da Philip Miller, e la
cui origine tuttora oscura. Le teorie pi accreditate la ritengono
un semenzale di F. chiloensis oppure un ibrido tra F. chiloensis e
F. virginiana.
Secondo le cronache, le prime variet a frutto grosso sarebbero
apparse solo nellOttocento, a opera degli inglesi che raccoglievano un po tutto quello che capitava loro sottomano. Dalle piccole fragole europee, nel corso di trecento anni circa e attraverso
una lunga serie di ibridazioni, si arriver alle grosse fragole che
troviamo sulla nostra tavola.
In Inghilterra, quindi, si hanno i primi successi dellattivit di
breeding. Andrew Knight il primo a impegnarsi nel lavoro di
miglioramento genetico ottenendo intorno al 1816 due variet
fondamentali, Downton ed Elton. Da queste, qualche anno dopo, Michael Keens ottiene Keens Imperial e, nel 1824, Keens
Seedling. Atkinson nel 1820 diffonde Grove End Scarlet. Durante il ventennio dal 1810 al 1830 viene prodotta in Inghilterra non
pi di una mezza dozzina di variet, ma Myatt ben presto diffonde la sua British Queen, che rimarr la variet leader del Paese

Schizzo eseguito da A.N. Duchesne nel


maggio 1769 da una piantina allevata
in giardino di fragolina di Bath, ritenuta
un semenzale proveniente per caso
dalloriginale incrocio F. chiloensis
F. virginiana in uno dei giardini di Bath
(Inghilterra)
A partire dalla seconda met del 700 inizia
lo sviluppo della fragola commerciale
e dalla fine del 700 al 1820 le variet
introdotte aumentano da tre a circa trenta

Foto Agrilinea

23

storia e arte
per mezzo secolo. Seguono altri breeder inglesi quali Williams,
Salter e Thomas Laxton, che avvia il pi ampio programma dincrocio mai intrapreso in Inghilterra, da cui scaturiscono variet
come Noble, King Earlies e Scarlet Queen e, infine, nel 1892
la squisita Royal Sovereign, ancora considerata la fragola dal
sapore migliore.
Francesi, tedeschi e belgi e altri botanici del continente presto
seguono la stessa strada, tanto che oggi la fragola rappresenta
uno dei frutti pi popolari in Europa come in America.
In Francia per molto tempo si continua a coltivare Fragaria
ananassa fino a quando non vengono introdotte le variet Keens
Seedling ed Elton.
Di scarso rilievo la fragolicoltura nella storia italiana e quasi assente il lavoro di miglioramento genetico. Nel 1810 Filippo Gallizioli descrive botanicamente 4 specie di fragola coltivate. Filippo
Re nella sua opera LOrtolano Dirozzato afferma lesistenza in
Italia di una quarantina di variet e sotto-variet e descrive i sistemi di coltivazione. Nel 1828 Giuseppe Moretti, nel suo volume
Precetti Teorico Pratici sul Coltivamento degli Orti, cita la fragola
di Knight dai frutti molto grossi, come noce o albicocca. Variet
inglesi e francesi, 8 in tutto, compaiono nella prima Enciclopedia
Agraria scritta dai fratelli Roda nel 1882. Numerose variet sono
descritte da Muli (1887), Piardi (1912), Battista Tirocco (1929),
Bertolaso (1914), Braschi (1936), Branzanti (1969), fino ad arrivare a tempi pi vicini ai nostri con le variet descritte nei manuali
La Fragola (1980), a opera di pi mani e parte della collana diretta
da Baldini e Scaramuzzi, LABC della Moderna Fragolicoltura di
Giorgio Sitta (1975), La Fragola di Edoardo Branzanti (1985), La
Fragola di Faedi e altri numerosi collaboratori (1994). Di grande
rilievo la Monografia delle Principali Cultivar di Fragola Rifiorenti
(Baldini e Branzanti, 1964) e Non Rifiorenti (Bazzocchi, Branzanti, Cristoferi e Rosati, 1972), in cui sono descritte con rigore
metodologico le principali cultivar di fragola di una collezionecatalogo appositamente costituita presso unazienda a Imola. Il
miglioramento genetico inizia nel nostro Paese intorno al 1960
con lattivit svolta dal prof. Lalatta a Roma e dal prof. Baldini a
Bologna. I risultati non sono eclatanti, ma la strada viene aperta
ad altri ricercatori tanto che in questi ultimi decenni lItalia ha
raggiunto gli altri Paesi leader.

Pagina estratta dalla Enciclopedia Agraria


dei fratelli Roda (1882)

Altri trattati e contributi sulla fragola


Come per altre specie da frutto, la letteratura sulla fragola molto ampia e i contributi sulla sua conoscenza sono stati offerti da
molti autori.
Duchesne, giardiniere reale presso Luigi XVI, il primo a dedicarsi
allo studio della fragola; egli scrive la Histoire Naturelle des Fraisiers (1766), con la descrizione minuziosa di 18 variet coltivate a
Versailles, ognuna accompagnata da bei disegni.

Illustrazione tratta dal volume Le Fragole


Coltivazione e Variet di Th. Muli (1887),
mostrante un portafragole appositamente
fabbricato per tenere gli steli diritti e
produrre un grazioso effetto

24

aspetti storici e artistici


Henri Louis Duhamel du Monceau (1700-1782), botanico e agronomo francese, annovera 17 specie di fragole e cos scrive nel
suo Trait des Arbres Fruitiers (1768): Vantaggiose agli ortolani
sopra tutte le altre sono le fragole dogni mese; cio che tutto lanno, tranne linverno, mettono fiori, e maturano i frutti .
Dodici tipologie di fragole sono descritte dallabate Rozier
nellopera Corso Compiuto di Agricoltura pubblicata a Parigi nel
1788 e tradotta in italiano nel 1795. Tra queste troviamo: fragaria
dogni mese delle Alpi o fragaria semper florens, fragaria de boschi o comune o fragaria vulgaris fructo rubro, fragaria coltivata
detta fressant o fragaria hortensis, fragaria senza filetti o fragaria
flagellis, fragaria di Versailles o fragaria monophylla, fragaria verde
o fragaria viridis, Capiton o Caprone maschio e femmina o fragaria
moschata, frutilier o fragaria del chil o fragaria chiloensis, fragaria
ananas o fragaria ananassa.
Della fragola si parla nel Manuel du Naturaliste del 1771 di A.M.
De Buffon, decorato in carta marmorata, nonch nel trattato di
Thomas Haynes, A Treatise on the Improved Culture of the Strawberry, Raspberry and Gooseberry, del 1814.
Ampiamente vengono descritte varie specie di fragola nel Nuovo
Corso Completo di Agricoltura Teorica e Pratica, opera del 1818,
ornata da 60 tavole in rame e compilata sul metodo di quella del
Abate Rozier, frontespizio del Corso
Compiuto di Agricoltura (1795)

Le Frutiller, Fragaria chiloensis, disegnata


da A.N. Duchesne in Histoire Naturelle des
Fraisiers (1766)

Fragola verde Fraisier Vert e fragola virginiana carlate de Virginie,


illustrate diagrammaticamente per mostrare le similitudini morfologiche
delle foglie, dei fiori e dei frutti nel Trait des Arbres Fruitiers (1768) di H.L.
Duhamel du Monceau

25

storia e arte
fu abate Rozier, conservandone anche tutti gli articoli riconosciuti
come buoni dallesperienza dei membri della sezione dagricoltura dellIstituto di Francia.
Cos, per esempio, in una sola frase il comportamento degli stoloni
viene spiegato dai vari autori, tra i quali Thouin, De Candolle ecc.:
Il contrassegno darbusto erbaceo conviene esattissimamente
a un vegetabile, il di cui pedale sodo, senza essere veramente
legnoso, si allunga a poco a poco nel suo stato salvatico, e resta
unico strascinandosi sulla terra. Vi prende egli uno o due piani di
radici, di modo che dopo la produzione della sua fronda fruttificante, il pollone di sostituzione si fa vedere con una giovinezza
sempre rinnovata, frattanto che altri polloni trasportati vengono
in qualche distanza da rami, dunesistenza per lo meno tanto fugace, quanto quella delle fronde fiorite, giacch esse periscono,
tosto che delle altre sopravvenienti radici pervengono a nutrire
sufficientemente questi polloni, ai quali esse servirono di strisce,
nome che vien data effettivamente a questi decorrenti, che chiamati sono anche corsoj, viticcj, ritorte; vegetabile, che daltronde,
quando approfitta dei benefizj della coltivazione, suscettibile si
rende di moltiplicare eccessivamente il numero, e daccrescere
straordinariamente la dimensione di tutte le sue parti, di modo che
i suoi cesti di stipiti approssimati, diseccandosi in forza della loro
direzione resa verticale per violenza, non hanno che pochi anni di
sussistenza.
E sulla cura di sopprimere i corsoj: So bene, che lassidua
soppressione dei corsoj stata dichiarata da Rozier una pratica
difettosa. I corsoj, dicegli, sono per le fragole, ci che i rami sono per gli alberi, e ci che i bottoni sono per i rami. Si costringe
labbondanza del sugo a sfogarsi da per tutto, ove pu, e a gettare in polloni ci, che sarebbe stato prodotto soltanto nellanno
seguente.
Poi ancora: Qualche tempo dopo un viaggiatore, pi geografo
che naturalista, il sig. Frezier, sorpreso dalla grossezza delle fruttiglie, coltivate vicino alla Concezione, al piede delle Cordeliere,
port secon in Europa cinque individui di questo superbo Quoimio
del Chil, conservati vivi in vaso, e divisi fra lui e il suo sopracarico, per prezzo dellacqua dolce, con cui volle farli annaffiare. Dei
tre piedi sbarcati a Marsiglia, uno fu dato al ministro Souzy, uno
al professore A. Jussieu, e il terzo trasportato da Frezier a Brest,
donde si propag sopra tutta la costa occidentale con miglior
successo, di quello che in tutto il resto dellEuropa, ove discreditato venne .
Nel 1818, davanti alla Societ Orticola di Londra, T.A. Knight legge
il suo lavoro Upon the variations of the Scarlet Strawberry (Fragaria virginiana) when Propagated by Seeds, che verr poi pubblicato nel 1820 in Transactions of the Horticultural Society of London.
Segue nel 1826 la pubblicazione An Account and Description of
the Different Varieties of Strawberries which have been cultivated

Frontespizio del Nuovo Corso Completo


di Agricoltura Teorica e Pratica, opera
del 1818, ornata da 60 tavole in rame e
compilata sul metodo di quella del fu Abate
Rozier, conservandone anche tutti gli articoli
riconosciuti per buoni dallesperienza
dei membri della sezione dagricoltura
dellIstituto di Francia
Foto R. Angelini

26

aspetti storici e artistici


and examined in the garden of the Horticultural Society of London
di J. Barnet.
Le varie specie di fragole sono citate e descritte nel Trait dAgronomie, dAgriculture et dconomie Agricole del professore agronomo J. Burger (1832). Nel 1857 M.J. Gay, da considerarsi il secondo maggiore botanico studioso della fragola dopo Duchesne,
descrive dettagliatamente negli Annales des Sciences Naturelles
le specie considerate migliori a quel tempo, dandone anche la distribuzione geografica. Sempre francesi sono i volumi Description
des Plantes Potagres di M.M. Vilmorin-Andrieux, pubblicato nel
1856, con la descrizione di numerose variet di fragole e Le Fraisier in Le Jardin Fruitier du Musum di J. Decaisne e . Vilmorin,
nono di una serie di volumi pubblicati tra il 1862 e il 1875, in cui sono inclusi disegni e illustrazioni a colori delle pi importanti variet
a opera di A. Piocreux, molto simili a quelli di Duchesne, nonch
il manuale generico Les Fruits Cultiver di M.F. Jamin (1868). Una
rassegna delle specie e della loro distribuzione geografica appare nel 1863 nel volume Le Fraisier, sa Botanique, sou Histoire, sa
Culture, il pi completo lavoro sulla fragola mai apparso sino ad
allora, prodotto dal conte Lonce de Lambertye, il quale passa
diversi anni in ritiro campestre coltivando tutte le possibili variet di
fragola. Franz Goeschke nel 1874 compie per la Germania quello
che Lambertye aveva fatto per la Francia, pubblicando il suo autorevole libro sulla fragola dal titolo Das Buch der Erdbeeren, di oltre
100 pagine illustrate con disegni dotati di grande bellezza.
Sempre in Francia Augustin Pyrame de Candolle (1778-1841), botanico e micologo svizzero, compie studi approfonditi sullorigine
della specie. Nel suo Prodromus Systematis Naturalis Regni Vegetabilis, completato e pubblicato a posteri dal figlio nel 1875, egli
descrive con molta cura 10 specie di fragola e numerose variet.
Alla fine del secolo compare Les Fraisiers di A. Millet (1898), contenente storia, origini, coltivazione e variet, poi nel 1903 segue
Les Meilleurs Fruits au Dbut du XXe Sicle, redatto dalla Societ
Nazionale dOrticoltura di Francia, con storia, descrizione, origine
e sinonimi di molte variet e con disegni monografici.
Nel 1920 esce The Vegetable Garden, libro di M.M. VilmorinAndrieux, come edizione americana di un volume pubblicato
precedentemente in Francia da questa famiglia di sementieri, il
cui nome spicca ancora oggi. Stampato la prima volta nel 1885,
una raccolta di notizie sulla biodiversit dei semi commerciali
a quel tempo diffusi fra i due continenti e descrive centinaia di
vegetali con cura meticolosa, riportando anche informazioni sui
loro usi culinari e sulla cultura a cui erano legati. Ampio spazio
dedicato alle variet di fragole, con numerose bellissime incisioni
monocromatiche.
Mentre in Germania appare un volume dedicato alle malattie dei
piccoli frutti a opera di Appel Otto, Taschenatlas der Krankheiten
des Beeren- und Schalenobstes (1929), anchesso corredato da

Frontespizio del volume Prodromus


Systematis Naturalis Regni Vegetabilis,
completato e pubblicato a posteri dal figlio
di A.P. de Candolle (1875)

Tratto da Les Meilleurs Fruits au Dbut du


XXe Sicle, redatto dalla Societ Nazionale
dOrticoltura di Francia (1903)

27

storia e arte
tavole a colori appositamente disegnate da August Dressel, in
Francia Flicien Lesourd si prepara alla pubblicazione di Le Fraisier (1931), con storia e coltivazione della fragola in pieno campo
e in coltura protetta. Ancora in Francia esce Les Fraisiers di Pierre
Trioreau del 1961, con oltre 400 pagine comprendenti sistematica, botanica, moltiplicazione e selezione, coltivazione, ricerca e
miglioramento, nonch monografie delle principali cultivar.
Anche in Italia molti scrivono di agricoltura e vengono tradotti
nella nostra lingua i lavori dei pi accreditati scrittori agronomi
degli altri Paesi. Tra questi vi Elementi dAgricoltura di Lodovico
Mitterpacher, tradotto e pubblicato per ordine del R. Governo nel
1784:
La fragola (fragaria vesca Lin) ama un luogo soleggiato e opaco, e un terreno piuttosto grasso naturalmente che letamato. Si
propaga co getti. Abbiasi cura di recidere e potare di tanto in tanto la ramificazione, che troppo spargersi e nuoce alle piante e al
frutto. Ogni tre o quattranni bisogna trapiantarle in altro luogo.
La specie Fragaria compare poi in diversi manuali generici, quali
il Dizionario di Agricoltura, compilato in base a sicure osservazioni da Ignazio Ronconi Fiorentino (1771), che cos scriveva delle
primizie:
Trapiantando le fragole in autunno a pi dun muro ben esposto, e troncando alla primavera i fiori che vengono gli ultimi, perch i primi si fortifichino, e singrossino, si pu avere bellissime
fragole primaticcie.
Quindi, durante il secolo successivo, si parla della coltivazione
della fragola nel Manuale dellAbitatore di Campagna e della Buona Castalda di G.B. Margaroli del 1851, nel Catechismo Agrario
dellillustre professore agrario C. Pollini del 1854, nellOrto e il
Frutteto di Giulio Cappi del 1869 e ancora nel Vero Tesoro delle
Campagne, ossia i segreti pi preziosi dellagricoltura di Antonio

Illustrazione tratta dal volume Taschenatlas


der Krankheiten des Beeren- und
Schalenobstes di Otto Appel (1929),
mostrante la fragola colpita da muffa grigia
appositamente disegnata da A. Dressel

Tavola tratta da La Coltivazione delle


Fragole di G. Martelli (1912)
Tratto da Le Fragole e la loro Coltivazione di Bertolaso G. (1914)

28

aspetti storici e artistici


Balbiani del 1873, nonch nellEnciclopedia Agraria Italiana del
1882.
Nel 1887 appare Le Fragole Cultivar e Variet, traduzione di E.
Montorsi, con numerose aggiunte, del volume Le Fraisier di Th.
Muli; le fragole sono considerate come piante fruttifere da Angiolo Pucci nel suo manuale Piante e Fiori sulle Finestre sulle Terrazze e nei Cortili del 1892 e, qualche anno dopo, si parla dello
sviluppo notevole raggiunto dalla coltura della fragola nel capitolo
Tra fiori e frutta dellAnnuario Agricolo Illustrato del 1898 (premio
degli Associati della Gazzetta Agricola).
Tra i volumi dei primi del 900, Le Fragole, nella collana I libri del
campagnolo di G. Piardi del 1912, conclude la sua rassegna con
la curiosa influenza dei raggi diversamente colorati nella coltura
delle fragole. Sempre del 1912 il volume di G. Martelli La Coltivazione delle Fragole, cui segue nel 1914 Le Fragole e la loro
Coltivazione di G. Bertolaso.
Nel 1922 compare il Trattato Completo di Agricoltura, a uso delle scuole e degli agricoltori italiani, redatto da Domenico Tamaro, ampiamente arricchito con incisioni e tabelle. Tamaro tratta
vari argomenti, quali economia rurale, climatologia e meteorologia, agrologia, agronomia, nonch la coltivazione delle piante
erbacee e industrie annesse, ove tra gli ortaggi da campo figura
la fragola. Ampio spazio viene riservato alla fragola, sempre da
Tamaro, nel trattato di orticoltura industriale Ortaggi di Grande
Reddito edito nel 1937. Interamente dedicati alla fragola sono
invece i testi generici La Fragola del Cav. Gio. Battista Tirocco
(1929), La Fragola di Bruno Braschi (1936), La Fragola di Marco
Basini (1976).
Anche in America la coltura inizia a ricevere maggiore attenzione
attorno al 1750, soprattutto da parte di amatori. Nel 1790 compa-

Frontespizio del volume Elementi


dAgricoltura di Lodovico Mitterpacher (1784)

Frontespizio del volume La Fragola di Bruno


Braschi (1936)
Disegno tratto da La Fragola di Bruno Braschi (1936)

29

storia e arte
re il primo libro nordamericano New England Farmer, contenente molte informazioni sulla coltura a opera di Samuel Dean. Nel
1804 esce il primo libro indigeno completamente dedicato allorticoltura, The American Gardener di John Gardiner e David Hepburn, che tuttavia d scarsa considerazione alla fragola. American
Gardeners Calendar di Bernard McMahon, vivaista di Filadelfia,
viene pubblicato nel 1806; in esso sono riconosciute sei tipologie di fragole, tra cui F. ananassa (o F. grandiflora), e molte altre
derivanti da queste e differenziate principalmente per il colore del
frutto. Un catalogo edito nel 1810 da William Booth di Baltimora
offre, in aggiunta alle tipologie elencate da McMahon, due variet
di F. virginiana: Large Early Scarlet e Hudsons Bay. Esse manterranno una posizione predominante per 50 anni, fino a quando non
apparir la variet Wilson.
Della fragola si parla nei libri Ration Fruit Culture (1918) di H.C.
Davidson e The A B C of Fruit Growing (1938) di W.E. SchewellCooper. Nel 1854 viene pubblicato il volume A Complete Manual
for the Cultivation of the Strawberry a opera di R.G. Pardee (18111869), uno dei primi trattati americani con specifiche direttive per
la coltivazione e con la descrizione delle 24 migliori variet. Del
1870 il volume The Strawberry and its Culture di J.M. Merrick,
corredato di un catalogo descrittivo di tutte le variet conosciute
a quel tempo, mentre del 1899 il tascabile A Condensed Treatise
on the Culture of Berries di Jacob Biggle, anchesso ampiamente
illustrato con tavole a colori.
Con larrivo del nuovo secolo il volume Strawberry Culture
(1902) di M. Crawford viene offerto al prezzo di 10 cent. Sempre
del 1902 il testo pubblicato nellOhio The A B C of Strawberry
Culture for Farmers, Village People, and Small Growers da T.B.
Terry e A.I Root, contenente anche vari suggerimenti per spun-

Frontespizio del volume La Fragola di


Battista Tirocco (1929)

Disegno, volto a mettere in evidenza la


grandezza della fragola, tratto dal trattato di
Biggle Jacob A Condensed Treatise of the
Culture of Berries (1899)
Illustrazioni tratte dal volume Orticoltura di D. Tamaro (1910)

30

aspetti storici e artistici


tare pi elevati prezzi di vendita al mercato, cui si aggiunge il
volume The Book of the Strawberry di E. Beckett. Celebri anche
i volumi The Illustrated Strawberry Culturist (1911) a opera di
Andrew S. Fuller, a cui seguir nel 1914 la nuova edizione ampliata e ben illustrata The Small Fruit Culturist, e The Strawberry
in North America (1917) di S.W. Fleccher, contenente moltissime notizie su storia, origine, botanica e miglioramento della
fragola.
Cataloghi
La fragola da sempre presente tra le piante ortive nei cataloghi
commerciali di sementi, piante e attrezzature agricole varie, che
non solo ne propongono le diverse variet, ma spiegano anche
come e quando seminare e trapiantare. Molto spesso provvisti di
copertine con bellissimi disegni monocromatici o a colori, a uscita
annuale o semestrale, con spedizione in abbonamento postale, a
volte essi riportano diciture che riescono ancora a farci sorridere.
Nel suo catalogo datato 1884 Valerio Agostino, negoziante di sementi in Torino, sulla copertina scriveva Tutti i semi offerti sono
freschissimi e di primissima qualit. Divertente anche quello dei
Fratelli Sgaravatti (1912) in cui nel capitolo dedicato alla fragola si
tiene a precisare che un ettaro di terreno coltivato a fragole pu
dare L. 2000 di reddito annuo. Ancora, nel catalogo dei Fratelli
Ingegnoli (1951) si legge delle fragole dogni mese, la cui fruttificazione continua da maggio ai geli, vi sono poi quelle riproduttive
a frutto pi o meno grosso, oppure quelle a frutto grosso non
riproduttive e vengono elencati i seguenti prezzi: 25 piantine L.
225; 100 piantine L. 800; 1000 piantine L. 7300.

Frontespizio del catalogo Premiato


Stabilimento Orticolo Berti Ettore - Milano,
1889

Frontespizio del catalogo Piante Mati Pistoia, 1934


Disegno tratto dal volume The Book of the Strawberry di E. Beckett (1902)

31

storia e arte
Santi e poeti hanno scritto di lei
Nella storia sacra si parla spesso della fragola come alimento benefico e incomparabile dono di Dio: si sa che era un cibo prediletto da San Giovanni Battista, convinto vegetariano, che si nutriva
quasi esclusivamente di frutta, ma anche dallaustero San Francesco di Sales (1567-1622), che ne lodava la fresca innocenza e il
meraviglioso sapore. Cos scriveva il vescovo di Ginevra e grande
maestro di spiritualit degli ultimi secoli: Noi conosciamo e ammiriamo la fresca innocenza della fragola perch, mentre cresce
nel terreno ed continuamente schiacciata dalle serpi, dalle lucertole e da altri rettili velenosi, essa si mantiene pura e non simbeve
delle spregevoli velenosit di questi animali, n assorbe le loro
minori cattive qualit.
Analogamente, succube della sua mala, William Shakespeare
(1564-1616), drammaturgo e poeta inglese, scriveva: La fragola,
che cresce sotto lortica, rappresenta leccezione pi bella alla regola, poich innocenza e fragranza sono i suoi nomi. Essa cibo
da fate. La regola a cui Shakespeare cercava di sottrarre il suo
frutto preferito condannava le piante ad assorbire il bene e il male
dellambiente in cui vivevano.
Si dice che uno dei pi celebri scrittori francesi, Jacques-Henry
Bernardin de Saint-Pierre (1737-1814) concep il progetto di scrivere una storia generale della natura, emulando opere classiche
e moderne. Ma una fragola, che per caso era cresciuta sulla sua
finestra, lo fece desistere da un disegno tanto vasto; osserv la
fragola e, colte le infinite meraviglie, cap che una sola pianta e le
piccole creature che la abitano possono da sole riempire la vita di
pi saggi. Abbandon dunque il suo progetto e rinunci allambizioso titolo della sua opera che, pi modestamente, chiam tudes de la Nature, nella quale si pu leggere con immenso piacere
la storia della fragola.
Nel 1752 padre G.B. Roberti pubblica un poemetto in due canti
in ottava rima, dedicato alle nozze di un Mocenigo, ove elegantemente e amabilmente celebra le fragole. In questo lavoro, di vivo
interesse per il brio con cui scritto e per come illustra la considerazione in cui erano tenute le fragole presso le tavole signorili del
tempo, il poeta insegna il modo di coltivarle, accennando anche
alle maniere di condirne i frutti.
Quanto al medico Boteler, ebbe a dire che solo Dio avrebbe potuto creare una bacca migliore, ma non lo fece. Questo vecchio detto inglese pone la fragola dove giusto che sia, al posto pi alto
tra i frutti della terra. Cos una filastrocca inglese esorta con ironia
a evitare le domande sciocche: Quelluomo vestito da giullare
mi chiese: Ci son fragole nel mare? Gli risposi, ed era seccato:
Tante quante le aringhe in un prato.
Nel XIX secolo, la fragola viene usata per descrivere la bocca di
una donna dal celebre e importante poeta e scrittore francese
Charles Pierre Baudelaire (1821-1867), nella poesia La metamor-

Fragola secondo Guido


Bertolaso

La Fragoletta ahim saffligge e cuoce


Sotto il flagello dellirato sole,
Quandegli da quel suo leon feroce
Fiamme disperge per leterea mole:
E tanto il raggio incendiator le noce,
Che, sebben non ha allora a nutrir
prole,
Non pi regge s stessa e impallidisce
E sviene, e saccartoccia, e inaridisce.

Pur se la uccide il Sol, la nube acquosa


Non men lopprime con lumore vano,
E dellintima pasta saporosa
Guasta e corrompe il succo puro e
sano;
E sulla zolla tenera e guazzosa
Pullula tale stuol derbe villano,
Che ognerba nuova par che a gara
dica:
Il suol mi ceda la signora antica
(Bertolaso, 1914)

Fragola secondo Giovanni


Battista Maccari

Alla fragola dedica una poesia

il poeta
minore dellottocento Giovanni Battista
Maccari (1832-1868):

Torna col vago aprile


Insieme con le viole
La fragola gentile
E la matura il sole
Che desta da per tutto
Il grazioso frutto
(Sala, 1990)

32

aspetti storici e artistici


fosi del vampiro. Essa fa parte di una raccolta poetica, dal titolo I
Fiori del Male, pubblicata nel 1857 in una tiratura di 1320 esemplari comprendente cento poesie divise in cinque sezioni. Lopera
venne immediatamente censurata perch la forma poetica e i temi trattati fecero scandalo, ma oggi considerata uno dei classici
della letteratura francese e mondiale.
La fragola viene menzionata da Giovanni Pascoli (1855-1912) nella poesia Il gelsomino notturno, scritta nel 1901 in occasione delle
nozze dellamico Gabriele Briganti, con delicati accenni simbolici
alla prima notte della nuova coppia, e pubblicata nei Canti di Castelvecchio.
Non vanno poi dimenticate le poesie e le canzoni popolari che
traggono ispirazione dalla fragola per decantare la bellezza femminile.

II gelsomino notturno

In Canti di Castelvecchio (1903)

tratto da G. Pascoli Poesie, scelta e


introduzione di Luigi Baldacci (1974),
Garzanti, Milano

E saprono i fiori notturni


nellora che penso a miei cari
Sono apparse in mezzo ai viburni
le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi:
l sola una casa bisbiglia.
Sotto lali dormono i nidi
come gli occhi sotto le ciglia.

Fragola nella pittura artistica


Non da escludere che in epoca medievale siano stati i monaci
i primi a disegnare la pianta di fragola, per la sua forma graziosa
e per il colore puro o semplicemente perch proprio allora essa
stava diventando ampiamente conosciuta. Il re francese Carlo V
(1338-1380), il cui Giardino Reale contava 12.000 piantine di fragole nel 1386, fu patrono dei miniaturisti. Verso la fine del 300
i monaci erano dei veri artisti, occupati con lilluminazione dei
libri di preghiera e con la realizzazione di piccole illustrazioni, le
cosiddette miniature, per i testi religiosi che loro copiavano a
mano. Ispirati da san Francesco da Assisi, essi iniziano a guardarsi intorno, a cercare i dettagli della natura e a disegnare quello che
per loro bello. Simultaneamente, nel desiderio di avvicinarsi alla
Vergine Maria e di glorificarla, essi si perdono nella venerazione

Dai calici aperti si esala


lodore di fragole rosse.
Splende un lume l nella sala.
Nasce lerba sopra le fosse.
Unape tardiva sussurra
trovando gi prese le celle.
La Chioccetta per laia azzurra
va col suo pigolo di stelle.
Per tutta la notte sesala
lodore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala;
brilla al primo piano: s spento ...
lalba: si chiudono i petali
un poco gualciti; si cova,
dentro lurna molle e segreta,
non so che felicit nuova.
A sinistra: Stephan Lochner, Madonna del
roseto (1448), Wallraf-Richartz Museum,
Colonia. Le fragole vengono offerte dagli
angioletti (posti a destra) al Bambin Ges
( 2010 Foto Scala, Firenze)
A destra: Martin Schongauer, Madonna
delle Rose Bower (1473), olio su tavola,
Chiesa di San Martino, Colmar, Francia.
Ai piedi della Madonna, tra le balze del
vestito si scorge una piantina di fragola
( 2010 Bridgeman Art Library/Archivi
Alinari St. Martin, Colmar/Lauros/Giraudon
Schongauer, Martin)

33

storia e arte
della Vergine e la dipingono adornata con tutto quello che per
loro raro e prezioso. Cos, la fragola, che appare loro amabile e
pregiata, degna di essere offerta alla Vergine Maria.
In una miniatura francese del 1400 vediamo la fragola nella mano
di Giuseppe, che la porge al piccolo Ges Cristo per convincerlo
a fare il suo primo passo; in unaltra ancora, troviamo Maria, su
uno sfondo di fiori, che tiene suo Figlio sulle ginocchia insieme ad
angeli che raccolgono fragole, presumibilmente per lInfante. La
pittura tardogotica europea, che ben esemplifica lattenzione verso i dettagli pi minuti, caratterizzata da una diffusione piuttosto
uniforme in tutta Europa, favorita dai frequenti scambi di oggetti
darte e di artisti stessi tra i centri dellItalia settentrionale, della Francia, della Germania. Linfluenza dei miniaturisti si diffonde
verso nord, nella regione del Reno, ed l che il tema della Vergine
Madre e del Bambino Ges riceve i pi attraenti ritratti.
Arriviamo cos ai toccanti dipinti della scuola di Colonia: La Madonna del roseto, celebratissima nella letteratura anglosassone,
di Stephan Lochner (circa 1400-1451) dipinta intorno al 1440, ora
al Wallraf-Richartz Museum di Colonia; La Madonna nel roseto
di Martin Schongauer (circa 1448-1491), considerato il pi abile
incisore su rame della prima scuola tedesca e conosciuto in Italia con il nome di Bel Martino o Martino dAnversa, dipinto circa
trentanni pi tardi per uno sportello daltare e oggi nella chiesa di
San Martino a Colmar; La Madonna e santi nel giardino del Paradiso, un dipinto a tecnica mista su tavola di un ignoto maestro di
Francoforte che risale al 1410 circa, conservato allo Stdelsches
Kunstinstitut di Francoforte sul Meno. La Madonna sempre una
giovane fanciulla, composta ma radiosa, seduta in un giardino fiorito cinto da alte mura merlate (a indicare la sua verginit), con il
suo Bambino benedetto tra le braccia. La rosa, il fiore della Vergine, predominante; tuttavia, una costellazione di fiori e piantine
di fragole di bosco con i loro frutti rossi e fiori bianchi formano lintera decorazione, oppure una singola pianta posta come segno
importante ai piedi della Madonna o nella mano del Bimbo. Le
fragole sono botanicamente esatte e perfettamente uguali alloriginale fragolina di bosco europea Fragaria vesca.
Verso i primi del 500 si assiste a unulteriore evoluzione delluomo
e dellarte. Il Rinascimento porta allo sviluppo di uno stile pi laico
e terreno che rimpiazza il genere mistico. Alla soglia tra il Medioevo e il Rinascimento Albrecht Drer (1471-1528) della scuola
tedesca realizza il dipinto Maria e molti animali, che rappresenta
una delle ultime pitture simboliche in cui si vede la fragola. Esso
mostra una Madonna pi sofisticata seduta nel suo giardino con
animali intorno a lei e un piccolo Bambino Ges che si sporge dal
grembo della Madre per afferrare la foglia tripartita di una pianta
di fragola, quale simbolo della Sacra Trinit.
In epoca rinascimentale la fragola presente in molte scene della
nativit, delladorazione dei pastori o dei Magi, nonch in dipin-

Dammi la tua bocca (canzone


popolare del Molise)

Eh! dammi la tua bocca, bella fragola!


Fragole porta lalba nelle valli.
Attenta alle tue pecore, Mariangela,
smetti di prendere a calci i miei galli.

Vieni a vedere il cielo, cos bello,


pur se non mami, distenditi al sole.
C chi tiene il cucchiaio e chi il
coltello:
la vita sempre la stessa canzone.
Passiamo il fiume qui, di pietra in
pietra,
ti porto a cavalcioni sulle spalle,
pecore e polli ci verranno dietro,
smetti di prendere a calci i miei galli.
Sorridi, che sei brutta cos seria,
pur se non mami, distenditi al sole,
la vita sempre e amore e miseria,
la vita sempre la stessa canzone.
Rispetto le tue pecore, Mariangela,
e ti rispetto quando canti e balli,
ma non quando tarrabbi, bella fragola,
e corri a prendere a calci i miei galli.
Lasciali in pace, vieni, cos bello!
pur se non mami, distenditi al sole.
C chi tiene il cucchiaio e chi il
coltello:
la vita sempre la stessa canzone.

Foto Agrilinea

34

aspetti storici e artistici


ti sulla Sacra Famiglia. Tra questi ricordiamo lopera raffigurante
la Madonna delle Fragole (1490) di Aimo Volpi (XVI sec.), pittore
e scultore di Casale, e quella realizzata dal pittore, disegnatore, incisore e xilografo tedesco Hans Baldung detto Grien (circa
1485-1545), intitolata Sacra Famiglia in un paesaggio (circa 1514,
Gemldegalerie der Akademie der Bildenden Knste, Vienna), in
cui le fragole, considerate cibo dei beati, richiamano limmagine
del Paradiso e i loro fiori bianchi evocano la purezza della Vergine.
Il Giardino delle Delizie un trittico dipinto dal maestro fiammingo
Hieronymus Bosch (circa 1450-1516), conservato nel Museo del
Prado di Madrid, realizzato tra il 1503 e il 1504 quando Bosch aveva 50 anni, ritenuto il capolavoro e lopera pi ambiziosa dellartista. La fragola si trova raffigurata nel pannello centrale, dedicato al
tema della lussuria: luso del colore rosso si riferirebbe al culmine
del processo creativo e per estensione al culmine del peccato.
Svariate sono anche le opere appartenenti al genere pittorico della
natura morta, che si afferma nel 600, e numerosi sono i pittori
che si dedicano con particolare fortuna a ritrarre fiori e frutta, tra
cui le fragoline. Databile agli anni 1593-1594 la tela Fanciullo con
canestro di frutta (olio su tela, cm 7067, Galleria Borghese, Roma) realizzata da Michelangelo Merisi da Caravaggio (1571-1610),
considerato il primo grande esponente della scuola barocca e uno
dei pi celebrati pittori del mondo. Nel dipinto, che risale al primo periodo della sua attivit, si pu notare la tecnica delle luci e
delle ombre molto utilizzata da Caravaggio, nonch la sua abilit
nel raffigurare ogni singolo dettaglio. Tra i principali protagonisti
di questo periodo anche il Maestro di Hartford (nome di comodo
assegnato allanonimo autore di una serie di dipinti) e il Maestro
della natura morta Acquavella, oggi identificabile col grande caravaggesco Bartolomeo Cavarozzi (1586-1625), a cui viene attri-

Hans Baldung Grien (1484/5-1545),


Riposo nella fuga in Egitto, Germanisches
Nationalmuseum, Norimberga. Le fragole,
considerate cibo dei beati, richiamano
limmagine del Paradiso e i loro fiori bianchi
(in basso a destra) evocano la purezza della
Vergine ( 2010 Foto Scala, Firenze)

Hieronymus Bosch, Trittico del Giardino


delle Delizie (1503-1504), olio su tavola
(pannello centrale particolare), Madrid,
Prado ( 2010 Foto Scala, Firenze)

Maestro di Hartford, Natura morta di fiori, frutti e vegetali (olio su tela,


Galleria Borghese, Roma) ( Photoservice Electa/Anelli su concessione
del Ministero per i Beni e le Attivit Culturali)

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storia e arte
buita la Natura morta con vaso di fiori e frutta (collezione privata).
Del Maestro di Hartford ricordiamo un dipinto ben noto, uno dei
primi capolavori della natura morta italiana, ossia lolio su tela Fiori, frutti e vegetali (cm 105184, Galleria Borghese, Roma). Su un
largo piano di pietra sono posati in apparente disordine zucca,
cavolo, cipolle, uve diverse, agrumi, noci, melagrane, fragoline di
bosco, carciofo, cardo e altri vegetali; al centro un vaso di fiori in
ceramica; accanto un ramarro e una lucertola; a destra una cesta
di vimini contenente frutta varia.
Diverse le composizioni con frutti (fra cui fragoline) e vasi disposti
su pi piani eseguite da Giovanni Battista Crescenzi (1577-1635),
pittore che per molti aspetti si collega al Maestro di Hartford, ma
se ne distingue per una visione alquanto pi evoluta, specie nella concezione delle ombre e nella costruzione prospettica. Tra le
sue opere si ricordano la Natura morta di fiori, frutti e ortaggi (olio
su tela, cm 104,8139,7, North Carolina Museum of Art, Raleigh,
NC), la cui impeccabile prospettiva ci fa ricordare che il pittore
era anche architetto, e la Natura morta di fiori, frutti, ortaggi e vaschetta con pesci (olio su tela, cm 92126, collezione privata).
Famoso il dipinto di Pietro Paolo Bonzi detto anche Il Gobbo dei
Frutti o Il Gobbo dei Carracci (circa 1576-1636), in cui su due piani
di pietra sovrapposti disposta in senso orizzontale una serie di
frutti sia di bosco sia dellorto; il fondo scuro e uniforme, mentre
la luce naturalistica, ma morbidamente avvolgente, pienamente
caravaggesca, giunge da sinistra (Fichi, ciliegie, mele, nocciole,
fragoline di bosco, pere, cetrioli, prugne su due piani di pietra; olio
su tela, cm 61,274,5, collezione privata). Tra i principali esponenti della natura morta romana dei primi decenni del Seicento
vi il pittore Agostino Verrocchi (notizie dal 1619 al 1636), a cui
ricondotta lopera intitolata Natura morta con uva, melone, pesche, prugne, corbezzoli e frutti di bosco (olio su tela, cm 7295,
collezione privata). Probabilmente del veneziano Carlo Saraceni
(circa 1579-1620) la Natura morta di frutti e vaso di fiori (olio su
tela, cm 6378, collezione privata), con linnovativa introduzione
del vaso di vetro in posizione non assiale tipica del secondo e
terzo decennio. Di Luca Forte (circa 1600/1605-ante 1670), primo
pittore napoletano di natura morta, lopera Natura morta con
ciliegie, fragole e pere (olio su tela, 2635 cm, Museo Duca di
Martina, Napoli), probabilmente parte di una serie, che appartiene
alla prima fase di attivit dellartista. La tela raffigura, con grande
naturalismo, della frutta che risalta su fondo scuro, variamente disposta su un unico piano dappoggio e resa con estrema minuzia.
Il pittore stesso, in alcune lettere inviate a un committente, descrive la sua tecnica, affidata a pennelli sottilissimi, e si paragona a un
miniaturista. Sempre assegnati a Luca Forte sono la Natura morta
con vaso di fiori, frutta, limoni e cedri (olio su tela, cm 78128,8,
collezione privata) e la Natura morta di frutti e fiori (olio su tela,
cm 6478, collezione Molinari Pradelli, Marano di Castenaso). La

Pietro Paolo Bonzi, Fichi, ciliegie, mele,


nocciole, fragoline di bosco, pere, cetrioli,
prugne su due piani di pietra (olio su tela,
collezione privata) ( Photoservice
Electa/AKG Images)

Luca Forte, Natura morta con vaso di fiori,


frutta, limoni e cedri (olio su tela, collezione
privata) ( Photoservice Electa/AKG IMages)

Giovanna Garzoni (1600-1670), Tazza azzurra


con fragole e pere, Firenze, Galleria Palatina
( 2010 Foto Scala, Firenze su concessione
Ministero Beni e Attivit Culturali)

36

aspetti storici e artistici


luce naturale, chiarissima e ferma, illumina la frutta, dai colori nitidi, costruita per contrasto, attraverso le ombre. I volumi sono
corposi, i contorni ben definiti e la composizione, seppur molto
semplificata, non tralascia quella ricerca della profondit spaziale
tipica della scuola caravaggesca dei primi anni del secolo, di cui
il Forte fu convinto seguace. Della celebre miniaturista Giovanna
Garzoni (1600-1670), richiestissima nelle maggiori corti italiane da
Torino a Napoli, la Coppa azzurra con fragole, pere e cavalletta
che mangia chicchi di grano (guazzo su cartapecora, 2533 cm,
Galleria Palatina, Firenze), eseguita con uno stile assolutamente
personale, a met fra lillustrazione per i trattati di botanica, la miniatura e il quadretto virtuosistico. Tra i pittori fiamminghi dellera
barocca troviamo Osias Beert (1580-1624), specializzato in fiori
e prima colazione con la sua Natura morta con ciliegie e fragole
(Gemldegalerie, Berlino), in cui le fragole sembrano rimandare
al Paradiso. Nel concludere il passaggio da Caravaggio al Settecento ricordiamo il dipinto Vaso con fiori e fragole (olio su tela, cm
54126, collezione privata), che reca la firma di Margherita Caffi
(circa 1650-1710), pittrice lombarda, le cui composizioni floreali sono riconoscibili da una pennellata rapida e vibrante che gi
preannuncia il rococ.
Nella seconda met dellOttocento prende vita in Francia il movimento artistico dellImpressionismo che durer fino ai primi anni
del Novecento. A questo periodo pittorico appartiene il dipinto Le
fragole (olio su tela, cm 2339, Muse des Beaux-Arts di Bordeaux), realizzato nel 1908 da Pierre-Auguste Renoir che, partendo
da unesperienza di pittura su porcellana, studi poi con partico-

Beert Osias il Vecchio, Natura morta con


ciliegie e fragole in ciotole di porcellana
(1608), olio su rame, Gemaeldegalerie,
Staatliche Museen zu Berlin, Berlino. Qui
le fragole sembrano rimandare al Paradiso
(Foto: Joerg P. Anders 2010 Foto Scala,
Firenze/BPK, Bildagentur fuer Kunst, Kultur
und Geschichte, Berlin)

Pierre Auguste Renoir, Fragole, 1908, olio su


tela, Musee des Beaux Arts, Bordeaux
( 2010 Foto Scala, Firenze)

37

storia e arte
lare passione i giochi della luce, i riflessi e i movimenti dellacqua,
rendendoli vivi con rapide pennellate.
Innumerevoli le nature morte realizzate in epoca pi recente da
pittori contemporanei sul tema delle fragole, di cui impossibile
citare i nomi.
Fragola nella pittura botanica
Particolarmente lunga la storia dellillustrazione, o pittura, botanica realizzata ad arte per libri o trattati, che aveva spesso funzione didattica e, con la precisione dei dettagli, aggiungeva dignit al testo. Spesso colorati a mano, i disegni erano eseguiti
da grandi professionisti e artisti. In particolare, nel Rinascimento
losservazione del mondo vegetale d vita a illustrazioni che riproducono fedelmente la natura allinterno dei cosiddetti erbari, che
costituirono la base della fitoterapia. Una delle prime illustrazioni
botaniche si trova nel Herbarius Latinus Moguntiae, pubblicato da
Peter Schffer (circa 1425-1503), tipografo impiegato di Gutenberg nel 1484, in cui mancano riferimenti alla coltivazione mentre
sono descritte le supposte propriet medicinali. Lo schizzo rudimentale e schematico, ma riconoscibile. Nel 1485 questo erbario
sar ulteriormente ampliato, in tedesco, da Schffer sotto il titolo
Hortus Sanitatis o Gart der Gesundheit (Mainz Herbarius), volume
che sar destinato a occupare un posto insuperabile nellambito
della storia naturale tedesca per oltre mezzo secolo. Qui la fragola di bosco chiaramente illustrata a colori, probabilmente da

Primo dipinto della fragola, tratto dal


Herbarius Latinus Moguntiae (Mainz
Herbarium) del 1484, con il nome botanico
Fragaria e il nome comune erperkrut

Disegno schematico della pianta


di fragola nome latino Frage
che medici ciarlatani hanno
prodotto senza cura dei dettagli,
tratto da Dass Kreterbuch oder
Herbarius (1534). Una illustrazione
identica apparsa in Hortus
Sanitatis stampato in latino nel
1511

Frage (Ertbern) dallHortus Sanitatis (1485).


Loriginale a colori

38

Pianta di fragola tratta dal


Contrafayt Kreutterbuch (1532)
di Otto Brunfels. Erdtbrkraut
significa letteralmente pianta che
produce bacche rosse vicino al
suolo. Questo capolavoro della
illustrazione botanica stato
eseguito da Johann Weiditz di
Strasburgo

aspetti storici e artistici


esemplari coltivati per scopi medicinali nei giardini di Magonza
o Francoforte. A quel tempo, infatti, la fragola ritenuta molto
importante per la salute delluomo e viene coltivata con cura nei
giardini dei farmacisti: foglie, fiori, frutti e radici sono usati per la
preparazione di tisane, sciroppi, tinture e pomate.
Edizioni concorrenziali dellHortus Sanitatis, alcune in latino, iniziano ad apparire grazie alla stampa in varie citt europee. Le illustrazioni di queste edizioni sono spesso schematiche ed eseguite
senza cura da disegnatori motivati pi dal profitto della vendita del
libro che non dallaccuratezza dellesecuzione. Sar Otto Brunfels (1489-1534), uno dei padri della botanica tedesca e maestro
dellillustrazione botanica, a descrivere e illustrare con estrema
precisione la fragolina di bosco nel suo famoso lavoro Contrafayt
Kreutterbuch (1534).
Abbiamo gi avuto modo di ricordare molti volumi scientifici corredati da disegni analitici di grande precisione e bellezza, qui ci
limiteremo a ricordare alcune tra le opere pi recenti.
Alcune belle tavole sono state disegnate dal vero e dipinte appositamente da pittori contemporanei per lopera Fiori Selvatici di
Henri Romagnesi e Jean Weill (1987). Nel 1995 appare Les Fruits,
con disegni a colori di P. Lika, a opera di J. Dlouh, M. Richter
e P. Valicek. Del 1999 il volume del tedesco G. Schaal dal titolo
Obstsorten, contenente 8 splendide tavole a colori sulla fragola.
Un incontro tra i meravigliosi illustratori che furono i pittori naturalistici di una volta (P.A. Poiteau, Duhamel, W. Fitch, J.A. Risso, F.R.
de Tussac, M.E. Descourtilz, Sir W.J. Hooker) e lautore contem-

Tavola tratta dal volume I Frutti di J. Brosse


(2001), riprodotta da Pomona Britannica
(1804-1812)

Illustrazione tratta da Fiori Selvatici di Henri


Romagnesi e Jean Weill (1987)

Disegno tratto dal volume Les Fruits di J. Dlouh, M. Richter e P. Valic ek


(1995)

39

storia e arte
poraneo J. Brosse viene realizzato nel volume I Frutti del 2001; qui
la tavola relativa alla fragola a opera di G. Brookshaw e tratta
dalla Pomona Britannica (1804-1812).
Fragola nellarte delle pietre dure
Nellarte della lavorazione delle pietre dure la fragola non tra i
frutti prediletti. Essa, tuttavia, si pu scorgere come particolare in
un piano di tavolo con fiori, frutta e uccelli (Manifattura di Napoli
1749-1763, Museo del Prado, Madrid), una produzione considerata minore, poich ancora fondata su ornati di frutta e fiori su
fondo nero, a cui i commessi napoletani rimasero fedeli fino agli
anni Ottanta del Settecento, quando ormai queste composizioni
e la loro accesa cromia barocca apparivano obsolete per via del
nascente gusto neoclassico. Un Cabinet (1765-70) appartenuto
al duca dAmont, con bronzi dorati a opera dellebanista Joseph
Baumhauer, impiega sul fronte e sui fianchi 25 pannelli fiorentini
seicenteschi, con il canonico motivo del mazzo di fiori e delluccellino su ramo di frutta (Chteau de Versailles). Provenissero da
mobili smontati o venissero cercati nellancora ben fornita Firenze, fatto sta che, come conseguenza della nuova moda, sul mercato parigino comparve un discreto numero di questi pannelli. Un
magistrale cesto di frutta e fiori si trova al centro di un mobile
neoclassico francese, anchesso a documentare il gusto per il
reimpiego di mosaici e rilievi in pietre dure di epoca precedente. Trattasi del Commode (fine XVIII secolo) di un altro celebre
ebanista, Adam Weisweiler (1744-1820), con mosaici e rilievi della
manifattura dei Gobelins, che fu acquistato dal principe di Galles,
il futuro Giorgio IV (Buckingham Palace, Londra). Per finire, ricordiamo il tavolo ottagonale con coppa ricolma di frutti, circondata
da 8 formelle, ciascuna dedicata a una specifica frutta (tra cui
la fragola), realizzato dallOpificio delle Pietre Dure di Firenze nel
1878 (autore sconosciuto, Museo dellOpificio delle Pietre Dure,
Firenze) su commissione della Corte. Il tavolo fu consegnato nel
1863 a Costantino Nigra, ministro della Real Casa.

Cabinet ad opera dellebanista Joseph


Baumhauer (1765-70, Chteau de Versailles)

Commode di Adam Weisweiler (fine XVIII


secolo, Buckingham Palace, Londra)

Fragola nelle leggende, nelle credenze popolari


e nel simbolismo cristiano
Leggenda vuole che questo sia un frutto solare. Mentre lo mangiamo, magari in spiaggia sotto lombrellone o in montagna
allombra di un pino, ricordiamoci che potremmo essere accecati
dalla sua luce. Bench non siano gialle come il sole ma rosse, di
un bel rosso acceso, le fragole da sempre sono state considerate
simbolo solare e in molte favole simboleggiano la stagione della
luce, la primavera. Nelle fiabe, non a caso, sono spesso tramutate
in oro zecchino. E nella tradizione germanica diventano addirittura
carrozze solari verso il Regno Celeste. Proprio in virt di questo
simbolismo le mamme che avevano perso un bambino non potevano, nel giorno di San Giovanni Battista (il 24 giugno), mangiare

Particolare del tavolo ottogonale realizzato


dallOpificio delle Pietre Dure di Firenze,
autore sconosciuto (1878, Museo
dellOpificio delle Pietre Dure, Firenze)

40

aspetti storici e artistici


fragole perch avrebbero distrutto la carrozza destinata a portare
il loro figlio in Paradiso. Stessa allusione che troviamo per esempio in un canto popolare inglese nel quale si racconta che i pettirossi coprono i loro figlioletti morti con le foglie di fragola in attesa
che tornino alla luce come i rossi frutti nella bella stagione.
Ma non tutto. Nei manoscritti medievali la fragola compare
spesso come ornamento in quelle pagine dove si narra delle sofferenze di Cristo e dei martiri. Come mai? Secondo liconografo
francese Louis Charbonneau-Lassay (1871-1946) la fragola sarebbe stata utilizzata come simbolo della Passione per ben due
ragioni: innanzitutto il suo colore ricorda quello del sangue, tanto che si pu scorgere nelle rappresentazioni della Crocifissione
o della Deposizione, in secondo luogo le sue qualit medicinali
richiamerebbero la funzione salvifica del Salvatore. Ma ci potrebbe derivare anche dallinterpretazione di un passo delle Metamorfosi del poeta romano Publio Ovidio Nasone, in cui si dice che
durante lEt dellOro (in seguito paragonata al giardino del Paradiso) luomo si cibava dei frutti offerti spontaneamente dalla terra,
tra cui la fragola. La fragola avrebbe finito per alludere a episodi
religiosi quali lAnnunciazione e la relativa Incarnazione di Cristo,
che avvengono in primavera, perch frutto che matura in quella
stagione. Le sue foglie tripartite potrebbero alludere alla Trinit,
mentre il piccolo fiore bianco viene interpretato come immagine
di innocenza, purezza e umilt. Esso simboleggia stima e amore,
sentimenti cui alludevano le fragole ricamate sul fazzoletto che
Desdemona aveva ricevuto in dono da Otello e che le cost la vita
per averlo perduto. I frutti, rivolti verso il basso, ricorderebbero le
gocce di sangue di Cristo, dove i cinque petali del fiore rappresenterebbero le sue cinque ferite. In questa arretrata epoca, la
fragola chiamata frutto cuore per analogia con la sua forma e
per le sue doti di placare il male che strazia indifferentemente tutti
gli animi: la passione damore.
La tradizione popolare attribuisce, invece, alla fragola virt magiche: per evitare, ad esempio, il morso dei serpenti, si devono raccogliere le sue foglie il 24 giugno, magico giorno di San Giovanni
Battista (del quale era il frutto prediletto), farle essiccare al sole e
confezionarne una cintura. Nessuna serpe oser avvicinarsi a chi
la indossa.
Per la trib degli Ojibwa, popolazione indiana stanziata nel sudovest dellOntario, che oggi conta solo poche migliaia di sopravvissuti, le fragole sono un cibo estivo, simbolo della buona stagione. Secondo il loro credo, quando un uomo muore la sua anima resta cosciente, va verso il Paese dei morti finch raggiunge
unenorme fragola (non dimentichiamo che le loro fragole, anche
allo stato selvatico, sono pi grosse delle nostre); se lanima del
defunto gusta questo frutto, scorder il mondo dei vivi e non le
sar pi possibile ritornarvi, mentre se non lo tocca torner sulla
terra.

Illustrazione della prima pagina tratta dal


volume A History of the Strawberry di S.
Wilheml e J.E. Sagen (1974)

Tavola tratta dal volume Pomologia, redatto


da Autori Vari della Repubblica Socialista
Rumena (1968)

41

storia e arte
Fragola: bella da vedere, buona da mangiare
Il grande Carlo Linneo (1707-1778), fondatore della moderna botanica, ma anche valente medico ed erborista, definisce la fragola
bene di Dio, affermando che, secondo la sua diretta esperienza,
il suo frutto incomparabile rimedio contro la gotta.
Sembra, inoltre, che fosse il segreto della lunga vita di Bernard
le Bovier de Fontenelle (1657-1757), filosofo e scienziato morto
centenario e che nutriva per lei unautentica passione.
La nobilt inglese stravede per la fragola, tanto che Tobias Venner
(1638), un famoso fisico di Bath, la loda cos nel suo delizioso libro
Via Recta ad Vitam Longam (La giusta strada per una lunga vita):
delightsome to the tast, acceptable to the stomack, exciting
to the appetite, quenching to thirst, repressing to the ebullient crimony and excellently cooling. Sir Hugh Plat nel 1632 scopre
come preparare la marmellata di fragole e Thomas Austin (1888),
unautorit tra i primi cuochi inglesi, fornisce antiche raffinate ricette, risalenti al 500, per la preparazione di budini.
Anche la medicina dei semplici tiene in gran conto la fragola selvatica. Il suo rizoma e le sue foglie erano largamente adoperati
come diuretici e astringenti, mentre il frutto delicato e saporoso
era molto raccomandato ai tubercolotici, agli anemici e ai gottosi.
Cos si racconta dellepisodio significativo nel quale fu protagonista Francesco di Paola, Santo protettore della Calabria e della
gente di mare, che in virt della sua fama di mago e taumaturgo
nel 1483 fu chiamato alla corte di Francia per curare re Luigi XI,
gravemente ammalato:
Secondo la testimonianza di Giacomo Curt da Paterno, sua cognata Donna Angela abitante a Figline era infirma ad morte per
non havire possuto orinare tre d. Essendosi rivolto il teste per
conto dellammalata a padre Francesco per implorargli la guarigione dicto frate... se stringia nelle spalli scusandole che non
sapia che fare, ch se trovava in loco de dove non havia che mandare alla patiente. Poi distese la mano a terra e colse delle fragole
mature... et facto dicto fascicolo lo mandao per un famiglio alla
paziente che lo pigliao s per devotione, quale pigliato et magnato
diete fragole subito orinao, et fo sana.

Fragola nella filatelia

Anche la fragola, come molti altri

frutti, compare nella filatelia tematica


dedicata alla frutta o alla flora
spontanea indigena, tipica dei vari
Paesi. Particolarmente attraente la
serie emessa dalla Repubblica di San
Marino nel 1773, dove la fragola trova
posto insieme ai pi nobili frutti (uve,
mandarini, mele, susine, pere, ciliegie,
melograni, albicocchi e pesche)
e rappresenta il francobollo dal
valore di L. 5

Foto Agrilinea

Francobolli delle poste rumene del 1964, della Rep. Ceca del 1982 e della
Svezia del 1995

42

aspetti storici e artistici


Il grande medico e botanico, Pietro Andrea Mattioli (1501-1578),
ce la raccomanda anche per altre virt: le fraghe, oltre a essere
deliziose, spengono la sete e sono utili agli stomaci colerici.
Dal punto di vista nutrizionale il frutto cuore incrementa la riserva alcalina dellorganismo, regala vitamine e antiossidanti, vanta
propriet dissetanti, diuretiche, antiuriche, antinfiammatorie, rinfrescanti, astringenti, antigottose ed riconosciuta la sua benefica
azione depurativa sul sangue. Lenisce il bruciore delle scottature
e rende elastica e vellutata la pelle. Ottimo alleato per chi vuole dimagrire, non contiene grassi saturi, n colesterolo e sodio e, inoltre, fornisce un apporto calorico ridottissimo, essendo costituito
per il 90 per cento di acqua: 100 grammi di fragole contengono
solo 27 calorie. In via sperimentale, contenendo acido ellagico,
le fragole sono considerate un anticancerogeno. I frutti svolgono
azione benefica anche in caso di reumatismi e sciatiche. Il rizoma
ha qualit astringenti, calmanti, depurative, le foglie sono antidiarroiche, antiemorragiche, cicatrizzanti e astringenti cutanei.
Fragola nel cinema
Ricordiamo il film diretto da Ingmar Bergman e intitolato Il posto delle fragole (Svezia, 1957), che ha ricevuto numerosi premi
tra cui lOrso dOro al Festival di Berlino, il premio della critica a
Venezia, il National Board of Review statunitense, la candidatura allOscar per il miglior soggetto originale, il Golden Gate della
stampa estera di Hollywood, il Pemio Bodil danese per il miglior
film europeo, il Gran Premio della cinematografia norvegese, il
premio dellAssociazione Critici Britannici, il primo premio al Festival Argentino del Mar de la Plata, nonch il Nastro dArgento
Italiano. Si tratta di una storia di conversione e di serena meditazione sulla vita e sulla morte, un film che esalta gli affetti come
valori primari dellesistenza. Esso costruito in modo perfetto tra
lintrecciarsi dei ricordi e della realt e, a differenza di altri film
dello stesso autore, non ha nulla di oscuro e i pochi simboli che
lo percorrono sono molto chiari. Bergman in questo film si serve
del topos del posto delle fragole, frutto che in Svezia rappresenta
a pieno la primavera, per simboleggiare i ricordi infantili. Il posto

Serie filatelica emessa dalla Repubblica di


San Marino nel 1773

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storia e arte
delle fragole un film sul tempo, protagonista del racconto, sul
cambiamento, sulla paura e sulla maschera che luomo indossa
per risolvere le proprie crisi.
Pi recente il film drammatico sulle diversit intitolato Fragola e
cioccolato, dei registi Tomas Gutierrez Alea e Juan Carlos Tabio (Cuba, 1992), tratto dal racconto El lobo, el bosque y el hombre nuevo
di Senel Paz. Ambientato in Avana nel 1979, la storia dellamicizia
tra un giovane di origine contadina, comunista militante, e un omosessuale cattolico, raffinato cultore della cultura nazionale. Orso
dArgento a Berlino, quattro premi al 15 Festival dellAvana, il primo film cubano che trova distribuzione sul mercato italiano grazie
alla Bim di De Paolis. Commedia agrodolce, briosa, ironica, leggera
nellenunciare la sua tesi antidogmatica e in favore della libert di
idee. Il gelato alla fragola e il cioccolato vengono utilizzati nel film
per simboleggiare da una parte una diversit ostacolata dal regime
e dallaltra una sofferenza della vita da parte di un ragazzo pieno di
illusioni che ancora crede nel sogno di un mondo perfetto.

Feste e Sagre

Festa della Fragola


Sagra della Fragola
Festa della Fragola

Bonavigo (VR)
Carchitti (RM)

Casine di
Ostra (AN)

Sagra delle Fragole e dei Fiori

Castelletto
dErro (AL)

Festa del Vino e delle Fragola


Faedis (UD)

Sagra della Fragola

Fratta Terme
(FC)

Festa della Fragola e dellAsparago

Fragole e curiosit
Sognare fragole significa un guadagno inaspettato o anche un
aiuto inaspettato da persona sconosciuta. Giocare al lotto il numero 20.

Gardignano,

fraz. di Scorz
(VE)

Lagosanto (FE)
Sagra della Fragola
Sagra delle Fragoline di bosco

Polpa di fragole sciolta nellacqua del bagno per una pelle elastica
e vellutata: sembra fosse uno dei segreti della bellissima Madame Tallien (1773-1835), ninfa dei Giacobini, durante la Rivoluzione
Francese.

Maletto (CT)

Murialdo (SV)
Sagra della Fragola
Nemi (RM)
Sagra della Fragola
Sagra della Fragolina di bosco

San Mauro
Torinese (TO)

Bagno di fragole: fragole 2 kg. Schiacciate le fragole e versatele


nella vasca da bagno con dellacqua tiepida e immergetevi per
circa unora, leggendo il vostro libro preferito, ascoltando della
buona musica e bevendo un t al gelsomino. Al termine del bagno
frizionate la pelle con una spugna imbevuta di latte, proprio come
Madame Tallien. La vostra pelle ringrazier per il tenue colorito
rosa e la vostra mente per il relax procurato.

S. Stefano (RA)
Sagra della Fragola
Sagra della Fragola e del Vino Birbt

Con linfusione delle foglie di fragola leggermente seccate al sole,


si ottiene una bevanda gradevole che assomiglia al t.

Petina (SA)

Sagra della Fragola

Peveragno
(CN)

Sagra della Fragola

Sommariva
Perno (CN)

Festival della Fragola

Terricciola (PI)

Sagra della Fragola Profumata


di Tortona

Tortona (AL)

Festa delle Fragole della Val Martello


Val Martello
(BZ)

Fragolino (Pagellus erythrinus) un pesce della famiglia degli


Sparidi, oblungo, che misura fino a 50 cm e ha un bel colore roseo argenteo. Il suo nome deriva appunto dalla fragola a causa
del colore. Le sue carni sono bianche e di ottimo sapore, predilige
fondali arenosi e viene pescato in buon numero, figurando tra i pi
comuni pesci sui mercati.
Adesso vogliamo riportarvi la descrizione di una delle celebri feste di Versailles. Correva lanno 1664, Luigi XIV aveva incaricato

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aspetti storici e artistici


Molire di realizzare la sceneggiatura di un banchetto campestre,
che rievocasse I piaceri dellisola incantata descritti dallAriosto.
Nel men di tre servizi, con sessanta portate ciascuno, figuravano
i pi deliziosi alimenti provenienti dalle campagne e dalle foreste
francesi: carni di cervo, prosciutti di cinghiale, pat di fagiano,
tartufi, torte ripiene di marmellate. Il banchetto innaffiato da vini,
sciroppi, bevande profumate e sorbetti, si concluse con arance
del Portogallo, ciliegie e fragole di serra.

Il bosco delle fragole di


Francesco Tricarico (2009)

Tra di noi chi paga sono solo io

e del resto non fa nulla


forse forse erano meglio le fragole
tu ti eri solo perso.
Sono bello sono bellissimo
sono bravo sono bravissimo
sono solo sono solissimo
per poi mi sono dato un limite
non ho spinto pi sulle favole
sono rimasto solo senza alibi
e ho sognato un bosco senza fragole
e son caduto su di te.
Pene dellinferno per me
non voglio pene senza fine per te
ma solo bene e certezze per te
non ho non non ha non ho.
Sono cane cane canissimo
sono furbo furbo furbissimo
sono solo solo solissimo
per poi mi sono dato un alibi
la paura paura di vivere
non posso star solo senza vincere
perch morir senza le fragole
e son caduto su di me
delusa?
Pene dellinferno per me
non voglio pene senza fine per te
ma solo bene e certezze per te
non ho non non ha non ho
Pene dellinferno per me
non voglio pene senza fine per te
ma solo bene e certezze per te
non ho non non ha non ho
Non non non che non ti capisca
per per non ho tempo
domani domani domani chi sa?

Testimonianze pittoriche, in particolare unincisione di Bartolomeo Pinelli (1781-1835) risalente al 1822 e raffigurante Il trionfo
delle fragole alla Rotonda (il Pantheon), documentano lesistenza di una festa delle fragole che si teneva nella citt di Roma e
poi trasferita a Nemi, borgo incontaminato dei Castelli Romani.
La sagra si svolge ancora oggi, annualmente, la prima domenica di giugno e come da tradizione la festa inizia con la sfilata
delle fragolare, le donne che da sempre coltivano il dolce frutto
intorno a Nemi e che per loccasione sono abbigliate con lantico
costume tradizionale: gonna rossa, bustino nero, camicetta bianca e la mandrucella, il tipico copricapo di pizzo con fiocchi rossi.
Levento si conclude con la distribuzione a tutti i partecipanti delle
famose fragoline di Nemi.
Francesco Tricarico, originario di Gallipoli, divenuto famoso tra
il grande pubblico nel 2000 con la canzone Io sono Francesco, ha partecipato nel 2009 al cinquantanovesimo Festival di
Sanremo con Il bosco delle fragole, brano surreale, poetico e
melanconico.

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