coltivazione
Concimazione
e irrigazione
Bruno Marangoni
Elena Baldi
www.colturaecultura.it
Diritti di sfruttamento economico: Bayer CropScience S.r.l.
Realizzazione editoriale: ART Servizi Editoriali S.r.l.
I nomi di coloro che hanno realizzato le fotografie sono
riportati sopra le stesse; in tutti gli altri casi le immagini sono
state fornite dagli Autori di ciascun capitolo o reperite da
agenzie fotografiche.
coltivazione
Concimazione e irrigazione
Concimazione
Lapporto di macro e micro-nutrienti, sia a livello dellapparato radicale sia a livello della chioma degli alberi di melo, ha molteplici
scopi: favorire la precoce entrata in produzione, migliorare le produzioni dal punto di vista sia quantitativo sia qualitativo, mantenere costanti questi parametri negli anni di produzione dellimpianto,
rendere sostenibile la gestione del meleto nel rispetto delle condizioni ambientali.
Asportazione (kg/ha)
90-100
10-20
115-150
Ca
130-140
Mg
20
Elemento
Totale
(kg/ha)
Scheletro
(%)
Foglie
(%)
Legno
potatura
(%)
Frutti
(%)
358
30
24
21
25
66
33
17
22
28
435
15
34
11
40
Ca
489
30
50
17
Mg
105
19
39
13
29
concimazione e irrigazione
nibilit dellelemento minerale nel terreno, lesigenza nutritiva della
pianta, le caratteristiche chimico-fisiche del terreno e del concime
e le modalit di applicazione dello stesso. La conoscenza di questi parametri fondamentale per poter effettuare concimazioni mirate, con lo scopo di massimizzare lefficacia fertilizzante e quindi
di ridurre lapporto di elementi minerali di sintesi al suolo evitando le perdite per lisciviazione e il relativo inquinamento. In questo
contesto si sono sviluppate diverse pratiche agronomiche aventi
la funzione di valutare il livello nutrizionale delle piante e quindi di
fornire indicazioni efficaci per applicare corretti programmi di concimazione. Le analisi del suolo e la diagnostica fogliare sono strumenti utili per impostare un corretto piano di concimazione anche
se per entrambi necessaria la presenza di valori di riferimento
affidabili, ottenuti nel comprensorio di coltivazione. La documentazione cartografica dei suoli, unitamente allanalisi del terreno
permettono di conoscere la potenziale fertilit del terreno.
Le foglie sono molto sensibili e reagiscono con prontezza alle variazioni di fertilit del suolo per questo la diagnostica fogliare un
utile strumento per verificare il livello nutrizionale del meleto.
Generalmente le analisi fogliari vengono effettuate su campioni prelevati dalla porzione mediana di rami di un anno, durante
i mesi estivi (luglio-agosto), quando cio la concentrazione degli
elementi minerali delle foglie stabile. I dati ottenuti dovranno
essere poi confrontati con degli indici di riferimento, specifici per
ogni specie arborea e riferiti al periodo in cui si vuole effettuare
lanalisi. Analizzando i tessuti vegetali si pu quindi rilevare qua-
Epoca
Caduta petali
Met luglio
N (%)
3,40-3,90
2,40-2,80
2,40-2,70
P (%)
0,20-0,35
0,18-0,30
0,15-0,30
K (%)
1,20-1,80
1,20-1,70
0,80-1,40
Ca (%)
0,80-1,30
1,00-1,30
1,20-1,60
Mg (%)
0,20-0,30
0,25-0,30
0,20-0,40
Fe (ppm)
100-150
70-100
70-95
Mn (ppm)
11-220
15-45
22-55
Cu (ppm)
13-40
8-15
8-16
Zn (ppm)
30-70
28-50
20-30
143
coltivazione
le elemento presente in concentrazione non adeguata e intervenire con apporti mirati attraverso la concimazione. Gli indici di
riferimento sono in genere riferiti ai mesi estivi e questo periodo,
per la maggior parte delle colture arboree, coincide con lultima
fase di sviluppo dei frutti. Ci significa che i margini di intervento
per recuperare eventuali carenze sono estremamente limitati soprattutto se vogliamo intervenire sulle caratteristiche produttive
dellanno. necessario quindi avere a disposizione indici relativi
a stadi fenologici precoci in modo da poter intervenire durante il
ciclo vegeto-produttivo in corso e prevenire o migliorare eventuali
carenze.
Concentrazione fogliare
degli elementi minerali
Foto FEM-IASMA
Lisimetro
144
concimazione e irrigazione
Ciclo interno dellazoto
Foto R. Angelini
Primavera
Rimobilizzazione
Inverno
Assorbimento
Radici, fusto,
rami, germogli
Estate
Foglie
Assorbimento
Ritraslocazione
Autunno
Fuji
Localit
Ca
Mg
(Italia)1
255-390
570-945
52-90
29-54
(N. Zelanda)2
311-469
73-121
860-1320
37-71
39-59
(Brasile)
407
74
725
43
49
(Italia)
345-495
540-1140
61-84
25-52
(N. Zelanda)2
322-482
84-112
1050-1400 47-79
47-65
(Brasile)3
464
73
774
53
58
(Brasile)
353
55
990
35
59
Gala
G. Delicious
Braeburn
(Canada)
462-603
59-66
(Slovenia)6
350-700
91-141
958-1677
34-83
51-66
(N. Zelanda)2
350-456
73-111
800-1260
43-63
40-64
Gerin (2002); 2Palmer et al. (2006); 3Nachtigall et al. (2006); 4Simoni (2002); 5Guak et al. (2001);
6
Tojnko et al. (2002)
145
coltivazione
N si pu rendere invece necessaria una prima applicazione con
circa 20-30 kg N/ha. A partire dalla fase di post allegagione, in
coincidenza con linizio della fase di espansione cellulare dei frutti
e del massimo accrescimento dei germogli, si rende necessario
lapporto di circa il 60% dellazoto utilizzato dallalbero durante
lanno, cio circa 20-40 kg/ha (in funzione della fertilit del suolo).
Verso la fine dellestate, fino alla fine di settembre, sono consigliati
apporti di N al fine di migliorare la formazione di riserve, utili per
il risveglio vegetativo dellanno successivo. Cos, anche dopo la
raccolta importante garantire una certa disponibilit di N nel terreno che si aggira intorno a 8 ppm di N-NO3.
La dose di N da apportare pu venir calcolata sulla base delle
asportazioni dei frutti, a loro volta funzione delle rese attese e della concentrazione di nutrienti dei frutti, oppure in funzione della
disponibilit di azoto in forma minerale nel suolo.
Foto R. Balestrazzi
Fosfato biammonico
Fosforo. Il fosforo, sotto forma di fosfato, un componente di numerosi composti presenti nelle cellule vegetali come gli zuccheri
fosfati (importanti per la respirazione e la fotosintesi) e i fosfolipidi
che costituiscono le membrane vegetali. Il fosforo viene asportato
in misura molto ridotta rispetto allazoto e al potassio. In funzione
della disponibilit nel terreno sono generalmente necessari apporti annui pari a 30-40 kg/ha di P2O5. Lapporto del fosforo dovr
essere effettuato in particolare allinizio dellattivit vegetativa; in
questa fase, la presenza di adeguati livelli di P in corrispondenza
dellapparato radicale, incrementa laccrescimento delle giovani
radichette, migliora lassimilazione di altri nutrienti, favorisce lo
sviluppo delle foglie e migliora la nutrizione degli organi riproduttivi.
Foto R. Balestrazzi
Potassio. Il potassio gioca un ruolo essenziale in diverse funzioni fisiologiche come la fotosintesi, la biosintesi di proteine e carboidrati, losmoregolazione, lespansione cellulare, il movimento
delle cellule stomatiche e la regolazione di numerose attivit enzimatiche.
Nel caso la dotazione del suolo sia ritenuta normale, si consiglia
di apportare la quota di elemento asportato annualmente dai
frutti. Se invece la dotazione del suolo bassa allora, la frazione
asportata dai frutti dovr essere integrata con una quota base
(20-40 kg K2O/ha) al fine di ripristinare la fertilit del suolo. In
ogni caso si preferisce distribuire lintera quantit di K in primavera, frazionandola in due o tre apporti per non aumentare
eccessivamente la concentrazione nella soluzione del terreno.
Nei casi di apporti annuali superiori ai 100 kg/ha si pu distribuire parte del K in post-raccolta, eventualmente utilizzando un
formulato che contenga anche N. Laddove si manifestasse una
disponibilit pi elevata (per es. 180-200 ppm di K in un suolo
di medio impasto) la fertilizzazione pu essere ridotta a 40-50
Nitrato potassico
Foto R. Balestrazzi
Scorie Thomas
146
concimazione e irrigazione
kg/ha, mentre nel caso di dotazioni ancora maggiori (>200 ppm)
essa pu essere sospesa per alcuni anni. A tale proposito va
sottolineato che uneccessiva disponibilit di K nel terreno pu
comportare fenomeni di competizione con riduzione dellassorbimento del Ca e del Mg.
Potassio
Il K caratterizzato da unelevata
Foto F. Venturi
Foto R. Angelini
Foto F. Venturi
147
coltivazione
disfacimento interno, il riscaldo, la plara e la tuberosi. La somministrazione di Ca, per la limitatissima mobilit di questo elemento nel terreno, non prevede apporti annuali al suolo ma solo
concimazioni pre-impianto in caso di evidenti carenze. Durante
gli anni di produzione si cerca di favorire lassorbimento del Ca
soprattutto durante le prime 4-6 settimane dalla fioritura quando, in seguito alla maggiore attivit traspiratoria, si evidenzia un
maggiore accumulo dellelemento nel frutto. Durante le prime
4-6 settimane dopo la fioritura, consigliato evitare o ridurre
lapporto di nutrienti come NH4+, K+ e Mg2+ che possano limitare
lassorbimento del Ca2+ a livello dellapparato radicale mentre,
per migliorare la traslocazione del Ca nei frutti attraverso i flusso
xilematico, necessario ridurre la competizione con i germogli controllandone la vigoria vegetativa. Un rapporto foglie/frutti
troppo alto tende a favorire le dimensioni del frutto e quindi una
diluizione di calcio nel frutto stesso riducendone la concentrazione.
Magnesio. Il magnesio svolge un ruolo importante nellattivazione di enzimi coinvolti nella respirazione, nella fotosintesi e nella
sintesi di DNA ed RNA. La somministrazione di magnesio molto
importante durante gli anni di elevata carica produttiva e generalmente le asportazioni annuali sono pari a circa 10-20 kg/ha. Una
forte disponibilit di K nel suolo pu determinare carenze di Mg
nelle foglie; si rende quindi necessario prestare attenzione alle
concimazioni potassiche e, in caso di elevate produzioni degli
alberi, viene consigliato di apportare Mg al suolo con solfato di
Mg. Elevate concentrazioni di Mg nel suolo possono ridurre lassorbimento del Ca, si consiglia pertanto di effettuare eventuali
apporti 4 settimane dopo la fioritura.
Microelementi. Il ferro (Fe) svolge importanti funzioni metaboliche nella foglia come per esempio la sintesi della clorofilla e la
regolazione di molti sistemi di ossido-riduzione nei cloroplasti
e nei mitocondri. La carenza di Fe si evidenzia con una tipica
clorosi fogliare internervale la quale, se non viene controllata,
pu determinare una riduzione delle capacit vegeto-produttive della pianta. Il melo una specie mediamente sensibile
ma, in impianti posti su terreni calcarei, la clorosi ferrica si pu
manifestare penalizzando la produttivit della coltura. Per prevenire le carenze ferriche consigliato lapporto di sostanza
organica sulla fila, mentre, in caso di clorosi fogliari, necessario lapporto di chelati di Fe (Fe-EDTA, Fe-EDDHA, Fe-DTPA) al
suolo, per migliorare la disponibilit e lassorbimento di questo
micro-nutriente, a livello degli apici radicali oppure attraverso
irrorazioni fogliari.
Il boro (B) ha unimportante ruolo nella sintesi, trasporto e accumulo degli zuccheri, soprattutto nel loro passaggio attraverso le
Carenza da magnesio
148
concimazione e irrigazione
membrane cellulari. Il boro interviene inoltre nel processo riproduttivo, influenzando la germinazione del polline, lo sviluppo del
budello pollinico (e quindi la fecondazione del fiore) e lattivit
meristematica degli apici dei germogli e delle radici; questo elemento risulta importante anche nel controllo dellassorbimento
e della mobilit del Ca. Eventuali carenze, rilevabili mediante le
analisi fogliari, devono essere prontamente recuperate attraverso irrorazioni fogliari autunnali o primaverili.
Lapporto di B importante soprattutto in quei frutteti che manifestano problemi di allegagione e cascole di fiori; prima della
fioritura (per es. a bottoni rosa) pu essere quindi consigliabile
lutilizzo di concimi fogliari contenenti B al fine di aumentare
la vitalit del budello pollinico. Un eccesso di boro, in seguito
a trattamenti fogliari, pu per accelerare la maturazione e lo
sviluppo del colore rosso dei frutti e determinare un aumento
dellincidenza del disfacimento interno durante la conservazione. necessario tuttavia prestare molta attenzione allutilizzo
di questo elemento perch le soglie di carenza e tossicit sono
molto vicine tra loro.
Il manganese (Mn) pu risultare carente in suoli sciolti, calcarei,
sub-alcalini e in presenza di elevate concentrazioni di Ca e Mg.
Carenze di Mn possono comparire pi facilmente in alcune variet come Golden Delicious, Gala e Fuji, soprattutto se innestate su
portinnesti vigorosi come M11 e MM106. I sintomi della carenza
sono riconducibili a un ingiallimento internervale accompagnato,
nei casi pi gravi, da filloptosi (per es. Golden Delicious).
Negli ambienti italiani dove si sviluppa la melicoltura non si osservano carenze di elementi come zinco (Zn) e rame (Cu) prin-
Foto FEM-IASMA
Foto P. Amadei
149
coltivazione
cipalmente perch essi vengono somministrati con i trattamenti
antiparassitari.
Foto FEM-IASMA
Tecniche di applicazione
La concimazione del melo pu essere distinta in funzione del momento (concimazione dimpianto e di copertura) e della modalit
(concimazione tradizionale, fertirrigazione e concimazione fogliare) con cui essa viene effettuata.
Concimazione di impianto. La concimazione dimpianto o di
fondo ha lo scopo di costituire nel suolo unadeguata e omogenea riserva di elementi nutritivi indispensabili al ciclo della coltura. Questa concimazione deve essere impostata dopo unanalisi
attenta delle caratteristiche fisico-chimiche del suolo e in particolare della disponibilit degli elementi minerali. Lapporto della
sostanza organica e degli elementi minerali cambia a seconda
che si intervenga su terreni pesanti oppure su quelli a scheletro
prevalente o in quelli sabbiosi. Nel primo caso opportuno calcolare la dose di potassio e fosforo da apportare in base alla dotazione del terreno mentre, nel caso di terreni sciolti, opportuno
limitarsi allapporto della sola sostanza organica. La sostanza organica, apportata nellordine di circa 60-80 t peso fresco/ha, contribuisce a migliorare la stabilit della struttura, la solubilizzazione
degli elementi minerali nonch una loro pi facile assimilazione
da parte degli apparati radicali degli alberi e permette di stimolare
lattivit microbica del terreno. In presenza di terreni sciolti, dove il
fenomeno della mineralizzazione piuttosto intenso, consigliato
lapporto di sostanza organica ogni due-tre anni. Lapporto degli
elementi minerali nella fase di pre-impianto dovr essere effet-
Foto FEM-IASMA
150
concimazione e irrigazione
tuata tenendo conto della dotazione del terreno. Con dotazioni
elevate non sono necessari apporti, mentre con una disponibilit
normale vengono consigliati apporti di P2O5 pari a 200-250 kg/ha
e di K2O pari a 150-200 kg/ha. Se invece la dotazione del terreno
risulta bassa sono necessarie reintegrazioni pari a 300-350 kg/ha
di P2O5 e 250-300 kg/ha di K2O.
Nellambito della concimazione dimpianto, lapporto del fosforo
localizzato in corrispondenza dellapparato radicale (a contatto
con le giovani radichette) dei giovani astoni di melo, un operazione importante per leffetto starter: stimolazione della crescita
radicale e migliore differenziazione a fiore.
Concimazione di copertura. La concimazione di copertura ha lo
scopo di accelerare lentrata in produzione degli alberi, riducendo
la fase di allevamento, e di garantire adeguati livelli produttivi dal
punto di vista sia quantitativo sia qualitativo durante la fase di
piena produzione. La concimazione di copertura si esegue mediante lapplicazione degli elementi fertilizzanti al suolo e pu essere affiancata dalla concimazione fogliare e dalla fertirrigazione.
La scelta della modalit dipende dalle necessit dellalbero, dalle
caratteristiche dei nutrienti da distribuire e dallobiettivo che vogliamo raggiungere. Le dosi, i tempi e le modalit con cui i vari fertilizzanti devono essere apportati possono variare di anno in anno
in funzione delle necessit nutrizionali delle piante. Per raggiungere una precoce potenzialit produttiva, necessario favorire una
rapida formazione della struttura scheletrica. La concimazione al
suolo (granulare e/o mediante fertirrigazione) viene effettuata per
apportare macro-elementi come N, P, K, Mg e micro-elementi come il Fe, mentre la concimazione eseguita attraverso irrorazioni
fogliari viene utilizzata per apportare macro-nutrienti come lN e il
Ca e micro-nutrienti come Fe, Mn, B, Zn e Cu.
151
coltivazione
nologico mentre, per elementi come il P e il K, viene effettuato un
unico intervento annuale. Lapporto unitario del nutriente quindi
caratterizzato da dosi piuttosto alte che, in condizioni favorevoli, possono determinare concentrazioni eccessive dellelemento e quindi consumi di lusso da parte degli alberi e, nel caso
dellazoto, possono essere causa di perdite per dilavamento e
conseguente inquinamento delle falde.
Con la concimazione tradizionale non sempre si eseguono interventi coincidenti con le fasi di maggiore richiesta dellelemento
da parte dellalbero.
Fertirrigazione
La fertirrigazione una tecnica agronomica che fornisce gli elementi nutritivi, necessari alla vita delle piante, attraverso lacqua
dirrigazione e presenta innumerevoli vantaggi rispetto alla concimazione tradizionale.
Essa rappresenta il sistema pi adatto a una nutrizione mirata del
melo, specie quando si adottano portinnesti nanizzanti (M9) ed
elevate densit dimpianto. Con questa tecnica inoltre possibile
lacidificazione della soluzione fertilizzante attraverso luso di acidi inorganici, permettendo una temporanea riduzione del pH della
soluzione del suolo e quindi aumentando la disponibilit di alcuni
elementi altrimenti trattenuti dal terreno. La fertirrigazione permette
inoltre una maggior flessibilit nella gestione della nutrizione del
frutteto determinata dalla possibilit di intervenire con la massima
tempestivit a fronte delle reali esigenze nutritive delle piante in
modo da sincronizzare le esigenze della pianta con la somministrazione di nutrienti. La possibilit di poter frazionare lapplicazione
dei diversi nutrienti permette di ridurre le inefficienze tipiche della
Fertirrigazione
mg N/albero
152
mg N-NO3/kg terreno
6-ott
16-set
27-ago
7-ago
18-lug
28-giu
5
8-giu
25
19-mag
16
14
12
10
8
6
4
2
0
29-apr
9-apr
20-mar
concimazione e irrigazione
Esempio di piano di fertirrigazione del melo
N
P
K
Mg
(kg/ha) (kg/ha) (kg/ha) (kg/ha)
Periodo
Concime
11,8
9,2
3,5
NPK 14-25-5
42
8,2
17,6
7,0
NPK 20-9-10 + Mg
14,4
4,4
24,2
3,0
NPK 10-7-20 + Mg
11,8
3,2
54,7
NPK 8-5-44
Totale
80
25
100
10
350
14
300
12
250
10
200
150
100
50
0
aprile
0
maggio
giugno
luglio
mg N-NO3/kg suolo
mg N/albero/giorno
153
coltivazione
Un altro aspetto importante rappresentato dal pH della soluzione erogata, che si deve mantenere al di sotto di 7 per evitare che
si formino sali insolubili come quelli di Mg e di Ca che possono
occludere i gocciolatori e quindi per preservare pi a lungo la funzionalit dellimpianto. Valori ottimali sono compresi tra pH 5,5 e
7, nel caso in cui sia necessario abbassare il pH della soluzione
fertirrigata viene consigliato luso di acidi.
Concimazione fogliare
Concimazione fogliare
Le piante sono in grado di avvalersi della concimazione epigea,
grazie alla capacit dei nutrienti di essere assorbiti dalle foglie.
Lassorbimento da parte delle foglie avviene in tre passaggi: dopo che i nutrienti si sono depositati sulla superficie fogliare, essi
devono 1) penetrare la cuticola e lepidermide per diffusione; 2)
venire assorbiti sulla superficie delle membrane citoplasmatiche;
3) passare attraverso le membrane ed entrare nel citoplasma.
Lambiente e la luce possono influenzare lassorbimento fogliare
agendo sullo sviluppo della cuticola e/o sui processi fisiologici
legati ai meccanismi di assorbimento. In primavera la velocit di
espansione delle foglie superiore alla deposizione di cere, quindi la quantit di cera per unit di superficie minore e lassorbimento perci facilitato.
Affinch la concimazione fogliare determini una risposta positiva
necessario:
che lalbero sia carente di un dato nutriente, se invece lo stato
nutrizionale adeguato, lapporto di concime fogliare non solo
sar inutile ma addirittura pu divenire pericoloso per leffetto
antagonistico verso altri nutrienti;
che la quantit di nutriente apportato soddisfi le esigenze del
momento.
Come nel caso della fertirrigazione anche la concimazione fogliare permette di sincronizzare la disponibilit di nutrienti con le
richieste della coltura. Questa caratteristica si esplica indipendentemente dalle condizioni del terreno, anzi il ricorso alla somministrazione fogliare di nutrienti giustificato proprio nei casi in
cui, a causa di difficili condizioni pedologiche (per es. pH elevato,
presenza di carbonati, elevata capacit di scambio cationico), si
assiste a uninsolubilizzazione dei nutrienti che renderebbe poco
efficiente lapporto di concime al terreno.
Lazoto assorbito per via fogliare deve essere metabolizzato nella
pianta prima di poter essere utilizzato; il metabolismo coinvolge
diverse reazioni come lidrolisi dellurea, la riduzione del nitrato e
linserimento dellammonio negli aminoacidi: in pratica, almeno
per lazoto, sono state evidenziate differenze tra il metabolismo
dellelemento assorbito per via radicale e quello assorbito per via
fogliare. Occorre tenere in considerazione le forme di N somministrato per via fogliare. Molti formulati contengono tutte e tre le
forme di azoto (urea, ione nitrato, ione ammonio). Considerando il
154
concimazione e irrigazione
Condizioni agronomiche e fisiologiche che motivano
il ricorso alla concimazione fogliare
Obiettivo
Esempio
Si applica principalmente al K, Ca e Mg
la cui penetrazione in profondit spesso difficile e, in generale, in condizioni
di assenza di irrigazione o di piogge
Foto R. Balestrazzi
controllo dellammonio sulla riduzione del nitrato, risulta che i nitrati non vengono utilizzati dalle foglie finch non viene assorbito
tutto lammonio. Allo stesso tempo lammonio viene rapidamente
a formarsi dallurea.
Le applicazioni fogliari di urea tecnica sono particolarmente indicate in presenza di unelevata allegagione, quando le riserve
dellalbero sono ormai esaurite e se contemporaneamente lassorbimento radicale limitato dalle basse temperature e dallelevata umidit del suolo. In questa fase le somministrazioni di urea
possono determinare un incremento del contenuto di clorofilla
nelle foglie con effetti positivi sullattivit fotosintetica e il trasferimento di metaboliti dalle foglie ai semi e ai frutti. Le applicazioni
di urea risultano essere efficaci anche in post-raccolta in quanto
permettono:
di ristabilire le riserve azotate;
un positivo effetto sullo sviluppo delle gemme a fiore;
u
na migliore allegagione e produzione nella stagione successiva.
Sebbene la maggior parte del calcio presente nei frutti provenga
da assorbimento radicale, i trattamenti alla chioma sono spesso
necessari per aumentarne la concentrazione di Ca nel frutto. Durante la prima fase del ciclo vegeto-produttivo il frutticino compete con i germogli per laccumulo di Ca per cui, sebbene la cuticola
del frutto sia molto permeabile ai sali di Ca, nella pratica si preferisce eseguire i trattamenti fogliari nella seconda fase di sviluppo
del frutto, quando la frazione di Ca proveniente da assorbimento
Foto R. Angelini
155
coltivazione
radicale limitata. Tra i diversi formulati in commercio, il CaCl2 ha
spesso dato ottimi risultati, con dosi variabili tra 0,1 e 0,6 g/l di
Ca (500-1000 l/ha dacqua) meglio se miscelato a un bagnante.
Anche il nitrato di Ca pu trovare un utile impiego in quanto consente di somministrare contemporaneamente Ca e N, mentre il
ricorso a chelati o complessati di Ca, pur presentando un costo
pi elevato, non ha offerto in genere risultati migliori rispetto al
CaCl2. Risultati incoraggianti sono stati ottenuti trattando Golden
Delicious con peptidati di Ca, che si sono mostrati efficaci nellabbassare il rapporto K/Ca.
Spesso si ricorre anche alla somministrazione fogliare di Mg e
Mn allo scopo di prevenire indesiderati sintomi di carenza. Somministrazioni di Mn in primavera (per es. con solfato o complessato di Mn) alla dose di 0,2-0,5 g/l di Mn sono risultate efficaci
nel contrastare la filloptosi e possono avere effetti positivi anche
sul colore di fondo del frutto e sulla composizione minerale di
foglie e frutti.
In caso di carenza di Mg si consiglia il ricorso a concimazioni fogliari con solfato o ossido di Mg alla dose di 0,25-0,50 g/l di Mg.
Solfati di Mn e Mg possono essere somministrati insieme senza
che vi sia una riduzione di assorbimento dei singoli elementi o la
comparsa di rugginosit sullepicarpo di Golden Delicious.
Lapporto di B per via fogliare importante soprattutto in quei
frutteti che manifestano problemi di allegagione e cascole di
fiori.
Numerosi e noti sono i formulati per la cura della clorosi ferrica,
tra essi, oltre ai chelati sintetici (Fe-DTPA), merita maggiore considerazione il solfato di Fe (FeSO4) utilizzato da solo o miscelato
con acidi organici (citrico o ascorbico) come chelanti naturali,
mentre gli acidi applicati da soli hanno dato risultati poco incoraggianti.
Biostimolanti
Foto FEM-IASMA
Foto FEM-IASMA
156
concimazione e irrigazione
Irrigazione
Lirrigazione riveste un ruolo fondamentale nella melicoltura moderna in quanto in grado di incrementare le rese produttive, migliorare la qualit dei frutti, stabilizzare la produzione nelle diverse
annate, consentire la coltivazione in ambienti prima non adatti,
difendere le colture dagli abbassamenti termici (antibrina) e veicolare i concimi minerali aumentando lefficienza della nutrizione
(fertirrigazione). Tuttavia, una gestione inefficiente dellirrigazione
pu essere la causa di gravi forme di degrado ambientale come
la salinizzazione e lalcalinizzazione dei suoli, linquinamento delle acque superficiali e di falda e contribuire alla rapida mineralizzazione della sostanza organica. La conoscenza della composizione chimica dellacqua utilizzata a scopi irrigui necessaria
ma non sufficiente per valutare la sua idoneit allirrigazione. Per
evitare il rischio di salinizzazione e alcalinizzazione necessario
considerare anche altri fattori quali il clima, le caratteristiche del
suolo, il metodo irriguo e il drenaggio del terreno.
La maggior parte dei meleti dotata di sistema irriguo e la scelta fra i vari tipi dipende da diversi fattori: disponibilit di acqua,
struttura del terreno e necessit di utilizzare limpianto per altri
scopi (antibrina, fertirrigazione). La microirrigazione sotterranea
(sub-irrigazione) permette di distribuire lacqua direttamente a livello radicale. Questa tecnica in fase di diffusione e si presta
Irrigazione
Foto FEM-IASMA
157
coltivazione
particolarmente in terreni dotati di buona struttura e tessitura. Il
risparmio idrico che si ottiene con questa tecnica deriva principalmente dalla riduzione della evaporazione a livello del terreno.
Individuare con precisione la quantit di acqua da somministrare
agli alberi e il momento di intervento decisivo per lottenimento
di buoni risultati di gestione del frutteto. La maggior richiesta
di acqua da parte degli alberi avviene nella fase in cui si sviluppano contemporaneamente germogli e frutticini (periodo in
cui aumenta anche la temperatura dellaria); inoltre importante
conoscere lumidit del terreno (utilizzando tensiometri o calcolando levapotraspirazione) al fine di compensare le perdite e
non indurre uno sviluppo vegetativo eccessivo. Per una corretta
gestione della irrigazione inoltre necessario conoscere larchitettura della chioma. In generale, le foglie si dividono in foglie di
luce e foglie dombra; le foglie di piena luce, nonostante traspirino di pi rispetto a quelle situate allinterno della chioma, presentano unefficienza duso dellacqua (WUE = Water Use Efficiency) circa 10-12 volte superiore a quella delle foglie dombra.
In generale, per foglie di luce si intendono quelle foglie che ricevono fino al 30% della radiazione solare incidente, mentre per
foglie dombra quelle che sono sotto questo valore. In un frutteto quindi importante la conoscenza dellevoluzione dellarea
fogliare negli anni e nel corso della stagione vegetativa al fine di
stabilire i volumi e i turni di adacquamento. Il rapporto foglie di
luce/foglie dombra si stabilizza, nei frutteti in piena produzione,
nel mese di luglio, quando si arresta lo sviluppo dei germogli;
questo rapporto tuttavia in relazione alla forma di allevamento
Tensiometro
Foto FEM-IASMA
158
concimazione e irrigazione
e alla vigoria della pianta. Nella scelta della forma di allevamento risulta quindi molto importante considerare laspetto relativo
allefficienza di uso dellacqua, che aumenta allaumentare del
rapporto foglie di luce/foglie dombra; un aumento di tale rapporto possibile riducendo la taglia degli alberi e lo spessore
della chioma e orientando in maniera corretta i filari. Inoltre, una
corretta gestione della chioma, attraverso potature verdi e altri
interventi finalizzati a ridurre la crescita vegetativa (stress idrico
controllato) permette di migliorare lefficienza duso dellacqua
ed evitare quindi sprechi. Anche la conoscenza del volume di
suolo esplorato dalle radici e delle sue caratteristiche idrologiche permettono di calcolare la capacit di ritenzione idrica di
tale volume e la quantit di acqua che la pianta in grado di
utilizzare. importante considerare che lo sviluppo delle radici
varia notevolmente nei primi anni di impianto e dipende dal portinnesto, dalla fertilit del suolo e dalle tecniche agronomiche
adottate.
Combinando la conoscenza della fisiologica della pianta con i
rapporti che si instaurano fra pianta, suolo e ambiente possibile
creare dei piani irrigui che permettono di ridurre i consumi idrici e
aumentare lefficienza duso dellacqua da parte del meleto.
Il melo, visto il lungo ciclo produttivo e di conseguenza lelevata traspirazione, risulta una delle specie con i fabbisogni irrigui
maggiori. Questi si aggirano attorno a 200-300 m3/ha per stagione. Negli ultimi anni la necessit di risparmiare acqua, combinata
con la ricerca di produzioni sempre maggiori sia in termini produttivi sia qualitativi, ha permesso di sviluppare strategie di irrigazione a basso consumo di acqua come la tecnica dello stress
idrico controllato. Questa tecnica consiste nel somministrare una
Resa totale
(t/ha-1)
Test
30,2
125,8 b
50% Etm
50%
35,6
148,2 a
Test
15,9 b
160,9 b
50% Etm
50%
25,6 a
217,5 a
Test
50,3 b
150,2 b
50% Etm
50%
62,4 a
181,6 a
Tesi
GALA
FUJI
PINK LADY
Particolare degli aspersori sottochioma
mobili nel frutteto
159
coltivazione
Contenuto in elementi minerali (mg/100 g pf) dei frutti
e sostanza secca (%) alla raccolta in mele
di Golden Delicious/M9
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Tesi
Ca
Mg
s.s
Controllo
32,5
1,7
159,1
5,1
8,5
16,9
Irrigato
32,6
3,0
172,0
4,4
5,9
14,8
160
concimazione e irrigazione
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