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il melo

coltivazione
Allevamento e potatura
Hermann Mantinger
Josef Vigl

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Diritti di sfruttamento economico: Bayer CropScience S.r.l.
Realizzazione editoriale: ART Servizi Editoriali S.r.l.
I nomi di coloro che hanno realizzato le fotografie sono
riportati sopra le stesse; in tutti gli altri casi le immagini sono
state fornite dagli Autori di ciascun capitolo o reperite da
agenzie fotografiche.

coltivazione
Allevamento e potatura
Introduzione
In passato, soprattutto negli impianti a melo dellAlto Adige, si
distinguevano chiaramente due tipi di frutticoltura indipendenti fra
di loro e precisamente:
la frutticoltura ad allevamento a cordone: dai giardini dei
conventi francesi, a partire allincirca dal 1885, fino alla Prima guerra mondiale (1914-1918), questo tipo di frutticoltura
prendeva piede e si sviluppava in particolare nel circondario
di Merano, con la variet Calvilla bianca dinverno. Le piante
erano innestate quasi esclusivamente sul portinnesto Paradiso, con un investimento che andava da 5000 a 13.000 piante/
ha. La forma delle piante era a cordone orizzontale, o verticale, ma anche obliquo e pi tardi pure a cespuglio, oppure a piramide. Con questo sistema dimpianto si ottenevano elevate
produzioni per ettaro, di ottima qualit, ma in ogni caso con
un elevato impiego di manodopera. Daltra parte, questa frutticoltura superintensiva un tempo cos fiorente, con il passare
degli anni non pot tenere il passo delle mutate condizioni
economiche;
la frutticoltura dellagricoltore o famigliare: era caratterizzata da
piante enormi, sviluppate naturalmente, con chioma a pieno
vento, su portinnesto franco e distanze molto ampie, cosicch
in un ettaro si contavano da 80 a 100 alberi. La coltura principale era lerba, impiegata a scopo zootecnico per alimentare il bestiame, ma si coltivavano anche cereali, come frumento, orzo,
avena, mais, nonch patate ecc. Le produzioni frutticole erano
oltremodo rischiose a causa delle numerose avversit dovute ai
parassiti animali e alle malattie fungine, alle gelate tardive, alla
grandine ecc.; pertanto la frutticoltura era vista come alternativa
colturale secondaria e in molti casi solo per autoconsumo.

Evoluzione della melicoltura

Negli ultimi 50-60 anni, il melo ha

subito una forte evoluzione, sia nelle


forme delle piante messe a dimora,
sia nei sistemi dimpianto prescelti.
Obiettivo da perseguire, in ogni passo
della modernizzazione compiuto dalla
frutticoltura, sempre stato quello
di raggiungere produzioni elevate e
regolari, con frutti di qualit e ottenuti
con il minor costo di produzione

Cordone verticale con piante a distanza


di 40 cm

Melo a forma naturale su franco. La chioma si forma senza interventi di


potatura (circa 80 piante/ettaro)

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allevamento e potatura
Prime esperienze di frutticoltura intensiva
Nel corso degli anni, specialmente dopo la fine della Seconda guerra mondiale, in tutta Europa la frutticoltura ha avuto uno sviluppo
continuo. In Italia, levoluzione stata inizialmente lenta, mentre
pi tardi lintensificazione dei frutteti ha subito una forte crescita.
Durante questo periodo in Alto Adige predominavano frutteti con
chioma a pieno vento, a mezzo fusto su franco, con distanze dimpianto che, a seconda delle variet, andavano da 12 10 m, a 8
6 m (80-200 piante/ha). La chioma di queste piante era quasi
una forma naturale con pochi interventi di potatura. Negli anni 50,
come forma dallevamento si usava la Oeschberg, originaria della
Svizzera (dallomonima localit) che, nonostante la struttura relativamente grande delle piante, permetteva una migliore penetrazione
della luce nella chioma e quindi anche una migliore qualit dei frutti
prodotti, rispetto al vaso naturale precedente, grande e fitto. Il vaso
Oeschberg era costituito da un tronco, da un asse centrale come
prolungamento dello stesso e da tre branche portanti, distribuite a
circa 120 di distanza, su cui crescevano, ben dislocate, le branche
laterali e i rami a frutto. Le distanze dimpianto variavano, a seconda della variet, tra 8 6 e 7 5 m, cosicch il numero delle piante/
ha cresceva da 200 a 300. Nella Pianura Padana e in parte anche
nel Sud della Francia si sviluppava intanto il vaso aperto, cio un
vaso con 3-4 branche portanti, ma senza astone centrale.
Questa forma a vaso si conservata in parte fino a oggi, soprattutto per il pesco. Alla fine degli anni 50 e negli anni 60 in
Pianura Padana, soprattutto nella zona di Ferrara, si sviluppava
la forma a palmetta (palmetta ferrarese o palmetta Baldassari a
branche oblique), con branche portanti oblique che si dipartono dallastone centrale su 2-4 piani. Questa forma dimpianto si
presentava come una parete a frutto stretta e alta lungo il filare.
Anche in Alto Adige negli anni 60 si adottava questa forma
dimpianto; dopo le prime esperienze realizzate utilizzando la

Melo a forma naturale su franco. Nella


chioma si osserva gi un certo sistema
di allevamento (80-120 piante/ha)

Melo a forma Oeschberg su franco. La


chioma formata dal tronco, da unasse
centrale, come prolungamento del tronco,
e da tre branche oblique. Le parti della
chioma sono rivestite da branche fruttifere,
branchette corte e lamburde.
Distanze dimpianto:
da 8 6 a 7 5 m (200-280 piante/ha)

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coltivazione
palmetta ferrarese, si adott una nuova forma di palmetta costituita da una sola impalcatura o, al massimo da due, a distanza
di circa 1 m luna dallaltra. Lasse centrale formava invece uno
spindel; pertanto nella palmetta dellAlto Adige era presente un
solo palco con due branche oppure due palchi formati da quattro branche. Questultima forma, anche su portinnesto franco e
con distanze dimpianto comprese tra 5 5 e 5 4 m, permetteva un investimento di 400-500 piante/ha, mentre con limpiego
di portinnesti mediamente vigorosi e distanze di 4-4,5 3 m si
arrivava a densit di 800 piante/ha. In questo modo si ottenevano produzioni iniziali pi rapide ed elevate e soprattutto un pi
facile impiego delle macchine lungo i filari (atomizzatori, paccia-

Sistemi di allevamento e distanze tra le piante


Forma di allevamento
Chioma a pieno vento
(Vaso Oeschberg su franco)

Palmetta su franco (400-500 piante/ha)

208
285

55
54
4,5 4

400
500
555

4,5 3
4,0 3

740
833

53
4,5 3

666
740

3,5 1,5
3,5 1,25

1900
2290

Oggi (M9)

3,20 1
3,20 0,80
3,00 1
3,00 0,8

3120
3900
3300
4160

Tipi spur (M9)

2,80 0,5
2,80 0,7

7140
5100

Sistema a V (M9)

3,50 0,7
3,50 0,8

4080
3570

Superspindel (M9)

2,80 0,3
2,80 0,4
3,00 0,3
3,00 0,4

11.900
8930
11.000
8330

Solaxe (M9)

3,20 1,60

2230

3,20-3,50 1,60

2280

(M7, MM106)
Fusetto
(M7, MM106)
Impianto fitto
Precedente (M9)

Drapeau (M9)

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Piante/ha

86
75

Palmetta (Franco)

Palmetta su M9

Distanze dimpianto (m)

allevamento e potatura
matrici e carri raccolta). A confronto con il vaso tradizionale, che
prevedeva 200-300 piante/ha al massimo, questa forma dimpianto era senza dubbio un significativo passo avanti.

Foto M. Galli

Impianto fitto su portinnesti deboli


Il continuo aumento dei salari e contemporaneamente il decrescere della forza lavoro disponibile, nonch la crisi della frutta, che per
la sovrapproduzione si faceva sentire negli anni 68-69 al massimo livello nei Paesi della Comunit Europea, costringevano i frutticoltori a prendere in considerazione nuove misure, adeguate a razionalizzare gli impianti frutticoli. A questo riguardo, verso la met
degli anni 60, venivano proposti impianti fitti di melo, gi diffusi in
Olanda e in Belgio su portinnesti deboli M9 ed M26. Allinizio, tra
i frutticoltori dellAlto Adige e in parte anche fra i tecnici del settore, regnava un grande scetticismo e avvenivano aspre discussioni
sulla possibilit di realizzare un simile sistema dimpianto intensivo
e sulla sua convenienza economica.
Si riteneva, infatti, che i portinnesti deboli non avrebbero sopportato il freddo invernale, che le piccole strutture delle piante
non portassero le produzioni desiderate e che un simile sistema
dimpianto fosse troppo complicato nella gestione e soprattutto
troppo costoso. Ma gli studi subito intrapresi sui vantaggi e gli
svantaggi relativi, come pure i primi dati positivi delle prove sperimentali, e i risultati incoraggianti dei primi impianti eseguiti dai
frutticoltori dellAlto Adige, convinsero i responsabili della ricerca e della consulenza a tal punto che, a partire dagli anni 70, si
consigli unicamente questo sistema dimpianto fitto.

Impianto fitto in fioritura

Giovane impianto

Foto FEM-IASMA

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coltivazione
In base alla variet e alle caratteristiche dellimpianto, allinizio si
consigliavano distanze dimpianto di 3,5 1,25 m, fino a 3,5
1,50 m nel sistema a fila singola. In questo modo il numero delle
piante saliva dalle precedenti 400-800, a ben 1700 fino a 2200
piante/ha. La forma delle piante a fusetto doveva assomigliare,
in ultima analisi, a un cono. Ci significa che nella parte bassa si
presenta un po pi largo, mentre si restringe verso la sommmit.
Lasse centrale, a partire da unaltezza di 50-70 cm dal suolo, porta branche laterali sempre pi corte man mano si spostano verso
la cima della pianta.
Tutto ci garantisce una luminosit molto buona a tutte le parti
del fusetto, nonch un rinnovo naturale di giovani germogli e
brindilli a frutto, con conseguenti produzioni elevate, uniformi e
di ottima qualit. Decisivo a tale proposito pure il minore impiego di manodopera per la potatura, il diradamento e la raccolta. Sono stati realizzati anche sistemi dimpianto a due o pi
file con un numero ancora pi elevato di piante/ha, per avere
produzioni iniziali ancora pi abbondanti. Le distanze dimpianto
oscillavano, secondo le variet e le caratteristiche del terreno fra
3-3,50 + 1 1,50-1,70 m nel sistema a fila doppia e 3-3,50 +1
+1 1,50-1,80 m nel sistema a fila tripla. Scopo del sistema a
file multiple lutilizzo ancora pi intenso della superficie con
minori corsie di transito per le macchine. La difficolt per sta
nel fatto che occorre ricavare spazio sufficiente tra le file interne, per facilitare il passaggio degli operatori nellesercizio delle
cure manuali necessarie (potature, diradamento, raccolta ecc.)
e in special modo per permettere una sufficiente illuminazione
della vegetazione, a seconda delle variet e della vigoria delle

Impianto fitto a fila doppia con distanze


dimpianto pari a 3,5 +1 1,70 1,80 m
(2600-2900 piante/ha)

Vantaggi dellimpianto fitto


su portinnesti deboli

Rispetto ai sistemi usati

precedentemente, esso permetteva


di ottenere migliori produzioni iniziali,
produzioni unitarie per superficie
pi elevate e regolari, nonch la
semplificazione delle operazioni
di potatura, diradamento, difesa
antiparassitaria, con minore
impiego di agrofarmaci
Impianto fitto a fila tripla con distanze dimpianto pari
a 3,5+1+1 1,70-1,80 m (3000-3400 piante/ha)

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allevamento e potatura
piante, onde ottenere una buona produzione di ottima qualit,
soprattutto nellet della piena capacit produttiva degli impianti.
Inoltre un problema di fondo per i sistemi a pi file legato al fatto che la superficie delle aiuole deve essere tenuta libera da erbe
infestanti, con erbicidi, durante tutta la stagione produttiva.
Limpiego di erbicidi stato via via sempre pi limitato dagli
obiettivi della produzione integrata e ora solamente pochi prodotti sono ammessi allo scopo. Pure il passaggio tra le file per
la potatura, per il diradamento manuale e per la raccolta spesso
risulta difficile, nonostante tutta lattenzione che si pu prestare in merito. Le tecniche adottate per la difesa chimica, infine,
hanno maggiori difficolt a raggiungere con i trattamenti tutta la
vegetazione delle file interne a causa della barriera posta dalla
stessa vegetazione esterna. Questo dato di fatto e soprattutto
laccettazione del Programma di Produzione Integrata (Programma AGRIOS), con cui i produttori si sono imposti una limitazione
nella scelta e nella dose dei prodotti per la difesa delle piante dai parassiti, delle quantit di fertilizzanti e di erbicidi, comporta di conseguenza labbandono dei sistemi dimpianto a file
doppie e multiple. Una possibilit per aumentare le produzioni
sulla fila singola, rispetto ai sistemi a file doppie e multiple, sta
nellaumentare laltezza delle piante e precisamente fino a 3 m
dal suolo. A questo proposito si pu prevedere che per ogni 10
cm daltezza delle piante si ottengono circa 2 t/ha di incremento
produttivo. Ci comporta che un aumento in altezza della chioma delle piante di circa 50 cm (rispetto allaltezza pi contenuta
nel caso dimpianti a file doppie o multiple, onde evitare eccessivi ombreggiamenti dei frutti), con un investimento di circa 3000
piante/ha, si ottiene un incremento produttivo di circa 10 t/ha.
Per alcune operazioni colturali, come la raccolta, le potature, il
diradamento manuale dei frutti sulle cime, occorre per lo pi un
supporto di salita, come piccole scale, carri raccolta ecc.
In ogni caso non si deve comunque esagerare con laltezza della
chioma, in quanto si corre il rischio di un eccessivo ombreggiamento della parte inferiore e interna delle piante, con conseguente minor efficienza produttiva e qualit meno pregiata dei
frutti prodotti in queste parti della chioma.

Impianto fitto a fila singola con distanze


dimpianto, oggi consigliate, pari a 3,00-3,20
0,80-1,10 m (2800-4200 piante/ha)

Sistema solaxe. Questo sistema dimpianto proviene dalla Francia e come obiettivo si propone la diminuzione dei costi dinvestimento e della manodopera con unopportuna riduzione del
numero delle piante per ettaro.
Con una densit dimpianto di circa 2000 piante/ha, si fanno
crescere le piante fino a unaltezza di 2,5-3,0 m. La cima non
si pota, ma si deve piegare verso il basso sotto il peso dei suoi
frutti, con la conseguenza di uno sviluppo molto rallentato.
Nella parte inferiore della chioma si formano leggere ramificazioni
portanti, conferendo cos allalbero una forma conica.

Red Chief su M9 a fila singola con distanze


dimpianto pari a 2,80 0,50-0,70 m
(5100-7200 piante/ha)

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coltivazione
Lastone risulta rivestito di rami a frutto che, in primo luogo, si
devono legare orizzontalmente o piegare verso il basso, per
indurre una rapida messa a frutto. Questi rami non vengono
spuntati e anche la cima si lascia intatta ed eventualmente, se
necessario, si raccorciano i germogli a frutto laterali, o i brindilli, oppure se ne eliminano alcuni completamente, in modo che
sia sempre disponibile una quantit di legno a frutto giovane
e bene esposto alla luce. Per questo sistema di allevamento
importante che, sui prolungamenti dei germogli non toccati dalle
forbici, ogni anno si formino 8-10 foglie ben sviluppate. I rami a
frutto pi lunghi, daltra parte, fanno s che sullastone non possano rimanere troppi rami a frutto di questo tipo. Ci favorirebbe
lombreggiamento, che a sua volta farebbe diminuire la qualit e
la resa produttiva. Un problema ulteriore di questa forma sta nel
fatto che la cima piegata ombreggia spesso in modo eccessivo
le parti sottostanti.
Sistema a V. Una possibilit per preferire il sistema a fila singola
e contemporaneamente poter intensificare limpianto, sta nellimpiego del sistema a V, con cui possibile investire da 3500 a 4000
piante/ha (distanze dimpianto: 3,5 0,7-0,8 m).
In questo modo aumentano le produzioni iniziali e la piena capacit produttiva di circa 5000 m2/ha di superficie fruttificante si
raggiunge prima. Con questo sistema ciascuna pianta della fila
singola si lega in modo alternato a destra e a sinistra a un sostegno a forma di V e, in tale posizione, se ne cura lo sviluppo.
I paletti di sostegno di tale struttura si piantano inclinati di
25-30 rispetto alla perpendicolare del terreno e devono esse-

Sistema solaxe in produzione di Fuji su M9

Gala su M9 con il sistema a V (circa 4000


piante/ha)

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allevamento e potatura
re alti almeno 2 m e aperti in alto circa 1,0-1,1 m, in modo da
permettere alla luce di penetrare tra le piante a forma di V.
Se si fa una costruzione del fusetto tecnicamente corretta, a
detta di diversi operatori della sperimentazione, possibile,
con il sistema a V, migliorare il risultato qualitativo per effetto
di una migliore distribuzione della luce allinterno della vegetazione.
A tale riguardo le variet a frutto rosso sono quelle che meglio
si avvantaggiano di questo sistema dimpianto. La condizione per ottenere risultati positivi mantenere una forma molto slanciata della pianta. In caso contrario nella parte bassa
e interna dellalbero si forma un eccesso dombra, con tutti gli svantaggi connessi. Comunque, finora, questo sistema
dimpianto stato applicato ben poco nei frutteti. Infatti, esso necessita di strutture pi costose; lo sviluppo degli organi
vegetativi, data la posizione inclinata, tende a forzare verso
linterno dove si richiede pi lavoro di potatura, sia di allevamento sia di produzione.
A confronto con il sistema a fila singola standard, nelle prove sperimentali eseguite presso il Centro Sperimentale di Laimburg, si
sono s ottenute produzioni ben pi elevate, dato il maggior numero di piante/ha investito, ma non migliori risultati qualitativi.

Foto FEM-IASMA

Sistema a Y. Dal tronco di una pianta si fanno partire due germogli che si legano a forma di Y ai fili di sostegno, in modo che
dallalto possa giungere la luce a tutte le parti interne della pianta. Allesterno il sistema appare quasi simile al precedente a V.
Anche questo sistema non si diffuso nella pratica agricola.

Gala su M9 allevata a Y (circa 4000


piante/ha)

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coltivazione
Sistema a drapeau. una forma dimpianto un po pi vecchia,
che gi negli anni 60 era presa in considerazione per impianti
di pero, soprattutto in Francia e in Belgio. Allora le piante erano
innestate su portinnesti pi vigorosi con conseguenti problemi
dovuti allo sviluppo vigoroso delle piante, cosicch era troppo
elevato limpiego di manodopera per la formazione della chioma. Pertanto questo sistema non ha preso piede e non si
ulteriormente diffuso. Negli anni 70 e 80 del secolo scorso si
pensava che sul melo, con limpiego di portinnesti deboli, mediante il sistema a drapeau, si potesse avere una rapida entrata in produzione, nonch produzioni per unit di superficie
elevate e regolari e ottenere piante basse di facile gestione.
Le piante giovani si mettono a dimora in fila singola, inclinate
nel senso del filare con un angolo di 45. I germogli che nascono dallastone si diradano nel numero a una certa distanza
fra loro, si legano al filo di sostegno a 90 rispetto allastone
da cui partono. Cos si forma un intreccio molto stabile con il
supporto.
Data la posizione dei rami a frutto si ottiene una fruttificazione
molto rapida e la parete produttiva rimane relativamente bassa, cosicch tutte le operazioni colturali si possono eseguire
da terra.
Nonostante tutto per limpiego di manodopera necessario
per limpianto e la formazione della parete produttiva risultava
troppo elevato, cosicch tale sistema non ha avuto possibilit
di concorrere con gli impianti fitti a slender spindle.

Sistema a drapeau

Vecchio sistema dallevamento,

sviluppato inizialmente per impianti


di pero

Si caratterizza per la disposizione delle


piante in fila singola con inclinazione
sul filare di 45, rapida entrata
in produzione e taglia delle piante
relativamente bassa

Gli elevati costi di manodopera

per limpianto e la gestione ne hanno


limitato la diffusione

Granny Smith su M9 con il sistema a


drapeau: le piante sono messe a dimora
oblique ad angolo di circa 45

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allevamento e potatura
Spinta verso ulteriori intensificazioni dei frutteti
dimostrato che distanze pi strette tra le piante e la conseguente formazione di piante un po pi alte, aumenta lintercettazione
della luce e il suo relativo utilizzo. noto infatti che, con una maggiore intercettazione della luce da parte della vegetazione, aumentano anche le produzioni per ettaro. Per ottenere le produzioni
pi elevate in quantit e qualit, si calcola necessario lutilizzo da
parte delle piante di circa il 70-80%, come limite massimo, della
luce che giunge nel frutteto. Nel caso in cui vengano intercettati
livelli superiori di luce, significa che c uneccesso di vegetazione
che aumenta lombreggiamento, con conseguente diminuzione
della quantit dei frutti e della loro qualit. Oltre alla percentuale
di luce utilizzata da parte delle piante, sul totale che arriva nel
frutteto, importante anche la sua distribuzione entro la chioma.
In tutte le parti della chioma, infatti, occorre luce sufficiente, da
un lato per far maturare bene le gemme che si formano e, dallaltro, per garantire raccolti abbondanti di ottima qualit. La luce
necessaria per la pezzatura dei frutti; il loro peso aumenta, infatti,
con lincremento di luce assunta (oltre il 40-50% dintercettazione
della luce). Oltre il 50% della luce intercettata deve essere utilizzato per la formazione del sovraccolore dei frutti e circa il 40% per
la formazione degli zuccheri. Se lutilizzo della luce totale scende
sotto il 30%, come spesso accade anche in frutteti a fusetto nelle
parti inferiori e interne della chioma, allora si producono frutti pi
piccoli, di qualit meno buona e, infine, si ottiene una formazione
delle gemme a fiore scarsa o nulla.

Intensificazione dei frutteti

Alla fine degli anni 80, soprattutto con

larrivo della forma a superspindel in


Olanda e in Germania, si riaccendeva la
discussione sul sistema dimpianto pi
conveniente. Lassortimento varietale
era ed sempre in continua e rapida
evoluzione; pi piante/ha portano
ad anticipare e ad aumentare la
produzione; in molti impianti a fusetto
pi vecchi le distanze dimpianto
erano troppo larghe, con conseguenze
negative sulla produzione per unit
di superficie. Inoltre, soprattutto i
frutticoltori delle piccole aziende, al
momento di costituire
i vecchi frutteti sono molto interessati
ad avere rapidamente la nuova
produzione

Impianto fitto in provincia di Ferrara

Foto R. Angelini

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coltivazione
Superspindel (cordone verticale). Tutti gli argomenti sopraesposti hanno portato gli specialisti a discutere sempre di pi su quale
poteva essere effettivamente il sistema dimpianto migliore e pi
produttivo. Si pensava effettivamente che il superspindel potesse
soddisfare nel modo migliore tutte le aspettative, come per es.
rapidit delle produzioni iniziali e produzioni/ha pi abbondanti e
regolari (80-100 t/ha), con minore investimento operativo. Quindi, secondo gli esperti di questo sistema dimpianto si dovrebbe
innalzare il numero delle piante per ettaro a 8000-12.000 e oltre.
Ci significa adottare distanze dimpianto mai usate nella pratica
agricola fino a quel momento, pari a 2,7-2,8 0,3-0,4 m.
La forma della pianta non pu essere altro che un cordone con
un diametro massimo di 50 cm, dotato di corte branchette che si
devono rinnovare continuamente. In questo modo non servono
lavori di legatura dei germogli e la luce si distribuisce in modo
ottimale, cosa molto positiva per la maturazione delle gemme a
fiore e quindi per garantire produzioni regolari della migliore qualit. Questo sistema dimpianto esige dal terreno e dal clima le
migliori caratteristiche possibili, ma anche una grande conoscenza circa le misure colturali indispensabili, dalle fasi di formazione
della pianta alla potatura, alla concimazione, allirrigazione e loro
interazioni.
Nella pratica agricola, tuttavia, il superspindel in molti casi non
corrispondeva alle molte promesse. noto che un ecosistema in agricoltura reagisce ai differenti influssi esterni in modo
tanto pi sensibile e quindi altrettanto pi rapidamente esce
dallequilibrio naturale, quanto pi intense sono le tecniche
produttive imposte.

Impianto a sistema ultrafitto, chiamato


anche superspindel, con distanze
dimpianto molto strette e una densit
da 9000 a 12.000 piante/ha

Superspindel di Golden Delicious su M9


(11.900 piante/ha)

124

allevamento e potatura
Tutto ci si potuto osservare sia sperimentalmente sia in pratica.
A seconda della variet e fertilit del terreno si presentano difficolt nel contenere la crescita delle piante entro le strette distanze
loro assegnate. La qualit, circa il calibro dei frutti e la formazione
del colore, non era sempre conforme alle odierne esigenze del
mercato. A confronto con altri sistemi, il calibro dei frutti era spesso pi piccolo e anche i raccolti nella fase di piena produzione
non crescevano pi, a partire da un determinato numero di piante
investite. Inoltre un simile impianto fitto non consentito dalla PFI
(Produzione Frutticola Integrata) ed escluso dalla lista degli interventi produttivi rispettosi dellambiente.
Infatti, essere in grado di limitare lo sviluppo della pianta compatibile con simili distanze strette e avere sempre pi disponibili
lamburde e brindilli a fiore, unoperazione possibile solamente
con limpiego di regolatori di crescita (prodotti ormonali).
Il superspindel con questo numero elevatissimo di piante non si
pi diffuso nel settore della frutticoltura industriale.

Foto R. Angelini

Altri sistemi di allevamento


Per diminuire i costi degli investimenti legati al numero elevato
delle piante e nel contempo ottenere numerose strutture produttive di contenute dimensioni (cordoni), nei nuovi sistemi dimpianto si scelto di mettere a dimora meno piante per ettaro,
nelle quali si allevano pi cordoni (da due a quattro). Queste strutture produttive raggiungono rapidamente il loro normale sviluppo,
possibilmente gi dal secondo anno, e consentono di raggiungere rapidamente il massimo della resa produttiva e permettono una
migliore intercettazione della luce su tutta la chioma.

Impianto di Red Chief su M9 con distanze


dimpianto 2,50 0,4 m

Foto R. Angelini

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coltivazione
A seconda dei cordoni per pianta si ottengono differenti sistemi:
mikado: le piante sono a fila singola e da ogni pianta, con
una potatura idonea dopo limpianto, si ricavano quattro
cordoni distribuiti in maniera omogenea in modo che lo spazio per le cure colturali necessarie e per la raccolta dei frutti
sia sempre sufficiente. Per es. con 1500, 2000 e 2500 piante/ha si possono avere ben 6000, 8000 e 10.000 cordoni
produttivi;
drilling: Per ogni pianta si allevano 3 cordoni legati a un sistema di sostegno con fili. Il sostegno di questi tipi dimpianto simile a quello del sistema a V, con un filo di ferro tirato e
fissato a 30 cm dal suolo lungo il filare, che serve per fissare
le singole piante, come pure i paletti di legno o di bamb. A
2 m daltezza si fissano altri 2 fili di ferro paralleli, tra i quali si
deve lasciare una luce di 1,35 m. I 4 cordoni, come nel caso
del mikado, oppure i 3 elementi nel caso drilling sono distribuiti e fissati in modo uniforme su questi fili di sostegno.
Il mikado e il drilling, a confronto con il superspindel, permettono una migliore intercettazione della luce; inoltre si pu
governare meglio lattivit vegetativa di ogni pianta, in quanto distribuita su pi cordoni. In concreto, per, questi sistemi
dimpianto non hanno trovato pratica applicazione; essi infatti
necessitano di un sostegno troppo complesso e costoso, anche in termini di impiego di mano dopera.

Sistema mikado visto dallalto

Forma a Y longitudinale (Bibaum). Gi in vivaio le giovani piantine si formano a Y. In questa forma le piante si mettono a dimora a fila singola, in modo che i due astoni siano orientati lungo
Foto M. Galli

Sistema drilling visto dallalto

Controllo della vigoria


delle piante

Produzioni abbondanti e regolari

controllano la vigoria delle piante nel


modo migliore e sono la chiave per
giustificare distanze strette tra di loro

Giovani piante allevate a Bibaum

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allevamento e potatura
il filare, legati ai sostegni in verticale e cos curati a formare due
cordoni. Di conseguenza essi formano una parete sottile e alta
di frutti. La suddivisione delle piante in due cordoni porta con s
il vantaggio che pi facile tenerne sotto controllo lo sviluppo e
inoltre fa diminuire le spese di potatura.
Questa forma delle piante era stata gi impiegata in tempi
passati nella pratica frutticola, per allora si rinviava la biforcazione dellastone dopo limpianto e non in vivaio. Ora questa forma ripresentata come innovazione dai vivaisti che ne
hanno curato il nome, con la registrazione relativa e il marchio
protetto Bibaum. Questo sistema dimpianto nella coltura del
pero presenta anche il vantaggio che possibile impiegare un
portinnesto un po pi forte e robusto (per es. BA29 o Sydo).
Anche nella coltivazione del melo il Bibaum gi comparso in
diverse aziende.
Conclusioni
Per lo meno in Alto Adige, ma anche in molte altre zone melicole, tutti questi nuovi sistemi dimpianto intensivo, con un numero molto elevato di piante, non hanno incontrato un grande
successo, soprattutto per gli elevati costi dinvestimento.
In conclusione rimane accettabile nella pratica frutticola solo il
sistema a fila singola per la facilit di gestione e il buon equilibrio tra quantit dei frutti prodotti e loro qualit. A ogni modo
al posto delle 1800-2500 piante/ha iniziali, oggi si prendono in
esame investimenti con un numero pi elevato di piante che,
tenuto conto della variet, delle caratteristiche del terreno e
della quota a cui si pianta, va dalle 2800 alle 4500 piante/ha,
mentre per i tipi spur di Red Delicious su M9 sono consigliate
da 5000 a 7000 piante/ha.
Da parte dei vivaisti oggi sono offerte sul mercato piante di un
anno, ben ramificate della classe I ed extra, oppure piante knip,
dotate di germogli anticipati numerosi, fino a 10. In tal modo
si presenta la possibilit, nel caso di una buona gestione delle
cure colturali (irrigazione e concimazione) e con pochi interventi di potatura, di ottenere gi al secondo anno dimpianto produzioni medie di 5 kg/pianta o pi, mentre gi al terzo, quarto
anno si pu giungere alla piena produzione, che arriva a 50-70
t/ha di ottima qualit.
Questo sistema dimpianto non richiede, tutto sommato, costi dinvestimento troppo elevati, relativamente facile eseguire le cure colturali necessarie da parte del frutticoltore e
porta appunto a raccolti in tempi brevi ed elevati per unit di
superficie, come gli impianti superintensivi e come i sistemi
pi complicati nella gestione, tipo a V, mikado, drilling e altri. Inoltre, il sistema dimpianto a fila singola pi intensivo
ancora conforme alle norme del programma PFI (Produzione
Frutticola Integrata).

Nuovo sistema dimpianto a Y longitudinale


o Bibaum. Le piante preformate in vivaio
come astoni bicauli sono messe a dimora
con il doppio asse disposto in direzione del
filare: si forma cos una parete appiattita
e alta. Il sistema stato registrato con
marchio protetto Bibaum

127

coltivazione
Allevamento e potatura del melo nella forma a spindel
(slender spindle, fusetto, superspindel e cordone)
In passato le piante giovani erano sottoposte a una potatura
piuttosto intensa, per indurre la formazione di unampia superficie produttiva. Una volta raggiunto questo obiettivo la pianta
veniva mantenuta nella dimensione prefissata. Tutto ci comportava una attenta e impegnativa opera di potatura sia invernale sia estiva. Oggi si mettono a dimora giovani piantine
gi dotate dun certo volume produttivo, con cui ottenere dal
secondo e terzo anno dimpianto produzioni elevate che consentono di raggiungere rapidamente produzioni complessive
massime per unit di superficie. Proprio la fruttificazione indotta
rapidamente frena lo sviluppo vegetativo e mantiene la pianta
nelle dimensioni desiderate. Il taglio delle radici, le pennellature
con prodotti a base di NAA e i trattamenti con regolatori di crescita, intesi a contenere la vigoria, dovrebbero esser impiegati
solo quando sono proprio indispensabili e comunque non mai
opportuno pianificarne lesecuzione gi al momento di un nuovo impianto.
Piante con vegetazione eccessiva allapice formano molti rami
lunghi, producono in modo alternante, con molti frutti in zone
dombra, che, quindi, rimangono di qualit scadente.
Pertanto la forma del fusetto deve essere rispettata rigorosamente, in quanto essa permette un utilizzo elevato della luce
solare, garantendo produzioni di ottima qualit e abbondanti
per unit di superficie.

Foto M. Galli

Produzioni regolari frenano la crescita delle


piante
Impianto fitto a fusetto slender spindle su
M9 a fila singola, con distanze dimpianto
consigliate pari a 3,5 1,25-1,50 m
(1800-2300 piante/ha)

128

allevamento e potatura
Cura della pianta nellanno dimpianto
Le cure colturali da riservare alle piante nel primo anno dimpianto
dipendono dal tipo di pianta prescelta, dalla variet, dal portinnesto, dalla maturit del legno della pianta, dalla distanza tra le piante, dalle caratteristiche del terreno, dalla disponibilit di concimi
e dalla possibilit dirrigare. Qualora sia necessario procedere
alla potatura invernale o a incisioni a caporale sarebbe opportuno attendere la ripresa vegetativa delle gemme. Ci diminuisce il
pericolo di un eventuale disseccamento, in quanto le ferite da potatura e da incisioni, aumentano levaporazione, e le poche radici
presenti non sono ancora in grado di assorbire sufficienti quantit
di acqua dal terreno.
Trattamento dellastone allimpianto
Sono possibili diverse soluzioni:
Non spuntare lastone. Questo modo di procedere si applica a
variet di debole vigoria, per esempio Braeburn, e su apici di
rami corti e ben maturi di piante distanti fino a un metro. Questo
trattamento non idoneo per variet come Gala e Kanzi, che
hanno un accrescimento apicale molto dominante e neppure
nei casi in cui lastone molto lungo. In tal caso, se il ramo non
spuntato cresce debolmente, rischia di rimanere spoglio nella
parte inferiore.
Legare lastone piegandone la cima ad angolo retto, raddrizzandolo poi in autunno. Per interrompere gi allinizio la vigoria
eccessiva dellapice delle piante in variet come Gala, Kanzi e
Golden Delicious, che tendono a una forte vigoria apicale e a
formare lunghi germogli non ramificati nella parte bassa, per distanze tra le piante fino a un metro, si piega la cima legandola
ad angolo retto per poi riportarla nella sua posizione iniziale in
autunno. Se invece si lega la cima a schiena dasino, verso il
basso, nella parte pi alta della curvatura si formano cacciate

Giovane impianto con astone non cimato

Prolungamento intatto dellastone centrale

Piegatura dellastone centrale


Gala alla quarta foglia

129

coltivazione
molto vigorose che ben difficilmente si potranno utilizzare per la
struttura della pianta. Lastone, per quanto possibile, deve essere piegato in direzione Sud; in tal modo, dopo avere raddrizzato la cima, si ottiene un buon rivestimento dellastone lungo
la parte esposta a Nord, normalmente pi difficile da rivestire
per la minore esposizione alla luce solare. La parte esposta a
Sud avr senza dubbio maggiori possibilit di rivestirsi negli anni successivi. Con questo trattamento si ottiene una pianta con
lapice a rapida fruttificazione e uno sviluppo armonico. Le piante la cui cima dopo limpianto stata piegata verso Sud, dopo
alcuni anni, non manifestano pi alcun segno di tale piegatura. Laspetto pi positivo non tanto il rivestimento contenuto
quanto il prolungamento controllato della freccia.
Incisione a caporale sullastone. In alcuni casi per favorire lo sviluppo delle gemme pi deboli lungo lastone occorre procedere
allincisione della corteccia al di sopra della gemma che interessa stimolare. Per questo lavoro si presta molto bene la piccola
sega in dotazione al coltello tascabile svizzero. Se invece si incide la corteccia al di sotto della gemma, se ne evita lo sviluppo.
Per questo motivo occorre incidere le gemme deboli al di sopra
delle stesse, mentre le ultime 5-10 (esclusa la gemma apicale)
vanno incise al di sotto. Le incisioni fatte sotto le ultime gemme
della cima evitano lo sviluppo di un numero eccessivo di germogli (scope) e quindi favoriscono un rivestimento pi equilibrato
lungo tutto lastone.
Cimatura dellastone. Su astoni che hanno rami laterali troppo bassi, oppure un rivestimento anticipato insufficiente, occorre procedere al taglio della cima circa 30 cm sopra il punto
in cui si desidera favorire il rivestimento di base della pianta.
Se si procede allincisione a caporale sotto la gemma, dalla seconda fino alla quarta gemma dellapice rimasto, si evita
uneccessiva crescita delle gemme della cima vicine al punto di

Incisioni a caporale sopra la gemma


per favorire lo sviluppo delle gemme
pi deboli lungo lastone

Risultato vegetativo del taglio a caporale


sotto la gemma

Incisione a caporale sotto la gemma per evitarne lo sviluppo

130

allevamento e potatura
taglio. In tal modo si ottengono rami a frutto orizzontali e brindilli, che sono favorevoli alla formazione di un astone coronato,
con rapida messa a frutto. In caso contrario si formano rami
concorrenti molto forti che sono sempre un problema per la
formazione di un fusetto equilibrato. Strappare questi germogli
apicali al di sotto del punto di taglio non porta alcun risultato positivo: per lo pi vegetano negli stessi punti le gemme di riserva,
che formano ulteriori germogli concorrenti ancora pi eretti.

Foto M. Galli

Trattamento dei rami anticipati:


Potatura dei rami anticipati. Rami troppo eretti e troppo grossi,
soprattutto quando il loro diametro supera la met di quello
dellastone, devono essere eliminati subito, in quanto producono solo vegetazione e disturbano la formazione del fusetto.
Anche i rami troppo bassi sono da togliere in quanto creano
problemi allesecuzione dei trattamenti da fare al terreno lungo
i filari.
Non raccorciare i rami anticipati. Rami anticipati ben maturi e
corti di piante collocate in terreni fertili e dotati di fertirrigazione
a goccia non si devono raccorciare. Se manca una di queste
condizioni la spinta vegetativa risulta in genere troppo debole
e quindi si formano tratti troppo lunghi senza gemme sulle future branche a frutto. Sulla gemma apicale si forma per lo pi
un frutto che piega il ramo verso il basso provocandone linvecchiamento. Se questo ramo si raccorcia al secondo anno,
esso sviluppa per lo pi solo al punto di taglio e quindi in modo
troppo vigoroso.
Raccorciare i rami anticipati. I rami anticipati si possono raccorciare su variet che fioriscono in modo eccessivo sui rami di un
anno (per es. Braeburn), su rami lunghi e immaturi, dopo limpianto in terreni poco fertili in cui non sia disponibile lirrigazione a
goccia. In questi casi occorre fare un raccorciamento drastico dei

Una potatura corretta determina un corretto


sviluppo della pianta e unabbondante
fioritura

Germogli anticipati non cimati (Braeburn)


Germogli anticipati cimati (Braeburn)

131

coltivazione
rami anticipati, in quanto lo sviluppo laterale dei nuovi germogli
si verifica per lo pi in un tratto di germoglio, lungo una ventina di
cm sotto il punto di taglio. Su piante che tendono a produrre una
abbondante vegetazione in agosto, occorre raccorciare i germogli deboli tra la primavera e lestate, fino alle cacciate dagosto.
Nel caso dimpianti ultrafitti (a distanze dimpianto molto strette)
il taglio di ritorno si deve adattare alle distanze tra le piante (la
met della distanza). Rami anticipati e raccorciati solo leggermente, producono per lo pi alcuni rami subito sotto il punto di
taglio (scope), mentre la parte restante rimane spoglia. Se i rami
anticipati si raccorciano in modo eccessivo, crescono solo pochi
germogli che sono quasi sempre troppo vigorosi. Variet che fioriscono eccessivamente sul legno di un anno e formano solo foglie basali piccole (Braeburn), durante il lungo periodo della fioritura sindeboliscono a tal punto che i germogli hanno difficolt a
produrre ramificazioni laterali e quindi tendono a rimanere spogli.
In tal caso, raccorciare i rami anticipati scarica dalle piante una
parte di questo stress e favorisce cos la formazione di germogli
laterali.
Raccorciare solo parzialmente i rami anticipati. Germogli destinati a formare limpalcatura base della pianta a una determinata altezza sono da raccorciare leggermente, al fine di garantire
uno sviluppo pi robusto, in vista della loro fruttificazione su
branche basali. Gli altri germogli anticipati in grado di fornire
una produzione iniziale elevata non si raccorciano.
Piante giovani con scarsa ramificazione. Tali piante sono sempre difficili da trattare, in quanto generalmente non uniformi e
reagenti in modo differente alle cure e, di conseguenza, richiedono pi lavoro. Piante a buon mercato spesso diventano pi
costose. Per piante di questo tipo necessario procedere a un

Parziale cimatura dei germogli anticipati

Foto R. Angelini

132

allevamento e potatura
raccorciamento un po sopra laltezza a cui si desidera formare
limpalcatura di base.
Tagliare o strappare i germogli?

Trattamento delle piante nellestate dellanno dimpianto


Se durante il mese di maggio si tolgono i rami concorrenti al prolungamento dellapice dellastone, successivamente vegetano le
gemme dormienti rimaste. Con questo intervento si evita la formazione di tratti spogli lungo lastone e, inoltre, se ne controlla
laumento del diametro. In tal modo si distribuisce la vigoria in misura equilibrata lungo lastone e si interrompe nel modo migliore
la dominanza apicale.
Dare forma a rami troppo eretti. Per dare una giusta posizione ai
rami cresciuti troppo verticali, al momento in cui si vuole formare
limpalcatura basale delle piante, si pu fissare a ogni palo dellimpalcatura, allaltezza di 70-80 cm perpendicolarmente al filare, un
sostegno orizzontale lungo 80 cm (40 cm per ogni lato del filare) per
formare una pergoletta basale. Allestremit del palo orizzontale
si fissano due fili paralleli al filare ai quali successivamente possibile legare i rami anticipati. Questo sistema stato copiato dal sistema francese detto fusaxe. In questo modo i rami in produzione
si appoggiano a tali fili di sostegno e non scendono pi in basso
per il peso dei frutti. I rami anticipati si possono mettere facilmente e relativamente in fretta, nella posizione voluta, anche mediante opportuni pesi legati con sottili fili di ferro ricoperti con carta.
Dare la posizione desiderata ai rami anticipati mediante lo spago,
che necessita di ben due nodi per legatura, richiederebbe, al contrario, un tempo eccessivo. Affinch i rami durante loperazione
di legatura non si spezzino, occorre dare loro una giusta torsione
laterale. Con ci si ottiene anche una diminuzione della vigoria
del ramo e della formazione di germogli verticali.

frequente la pratica di strappare

i germogli in soprannumero invece


di tagliarli; in tal modo si ottiene,
in quei tratti, uno spazio vuoto e il
prolungamento, a causa delle profonde
ferite, diminuisce di vigore. Se nel
momento dello strappo dei giovani
ricacci si mette il pollice della mano
alla base del germoglio e si rompe il
getto al di sopra dellunghia del dito,
sul pezzo che rimane in sede si forma
per lo pi un brindillo fruttifero utile,
oppure una gemma a fiore

Giovane impianto nella Val dAdige

Foto R. Angelini

133

coltivazione
Se un germoglio immaturo si piega molto presto, lapice pu continuare a crescere ad arco verso lalto. In questo caso si deve far
ruotare la cima piegandola verso il basso.
Se i rami lunghi e robusti si legano troppo tardi crescono ulteriormente in modo vigoroso lasciando lunghi tratti spogli alla base e
non consentono la formazione di un fusetto equilibrato.
Se nei sistemi dimpianto intensivo si vuole agire senza formare
adeguatamente le piante, occorrono pi interventi di potatura e di
strappo dei rami, cosa che comporta come conseguenza maggior vigore e quindi richiede limpiego di regolatori che frenano lo
sviluppo stesso.
Langolo di piegatura dei rami anticipati deve essere adeguato
alla vigoria varietale, alla distanza tra le piante e allaltezza finale
prescelta per le stesse.
Per variet che su legno a frutto pendulo producono di norma
solo frutti di qualit scadente, come Braeburn, Gala e gli spur
di Red Delicious e nel caso di distanze dimpianto pi larghe, i
rami destinati allimpalcatura basale non si devono piegare pi
della posizione strettamente orizzontale, in quanto le branche
invecchiano poi molto rapidamente e sono rinnovabili con difficolt.
Quanto pi alto il punto in cui sinsedia un germoglio laterale
lungo il prolungamento dellastone, tanto maggiore deve essere
langolo di piegatura verso il basso. In questo modo si ottiene pi
facilmente la forma ideale del fusetto.
Raddrizzare la freccia dellastone nel caso sia stato piegato
allimpianto. Per frenare la crescita e per ottenere un rivestimento equilibrato dellastone decisivo il momento in cui si
opera. Quanto prima si riporta la cima piegata verso lalto (per

Scopo della piegatura


e della legatura

Se si piega direttamente un germoglio

verso il basso, si crea una gobba


a schiena di gatto, sulla quale
crescono ricacci verticali, dovuti alla
dominanza apicale. Senza interventi
di potatura, tali germogli verticali, non
produttivi, crescono troppo forti, tanto
che prima o poi si dovranno comunque
eliminare. Scopo della piegatura
e della conseguente legatura quindi
di fermare la crescita del germoglio
in lunghezza favorendo al contempo
lo sviluppo di germogli laterali
e la fruttificazione, oppure una gemma
a fiore

Cima inclinata dal peso dei frutti


Fuji alla seconda foglia

134

allevamento e potatura
es. a fine giugno), tanto pi vigorosa essa riprende a crescere.
Quanto pi tardi si fa invece questoperazione (per es. a fine
agosto, oppure nellanno seguente), tanto pi lenta la crescita dellapice. Il suo rivestimento in questo caso rimane unilaterale (a Nord) nei primi anni, ma si completa di solito in quelli
successivi. Durante il lavoro di raddrizzamento dellastone verso lalto, pu facilmente succedere che esso si rompa. Per evitare linconveniente, occorre ricordarsi, anche in questo caso,
di eseguire una torsione laterale adeguata. Di conseguenza si
forma un prolungamento dellastone che ha subito una torsione e quindi la vigoria apicale risulta ulteriormente frenata.
In ogni caso questo prolungamento dellastone deve essere
ben fissato al suo sostegno, per evitare che il peso dei frutti
provochi la piegatura e la rottura. Piegare ad angolo retto e
raddrizzare la cima (nel primo anno dimpianto) certamente
un gran lavoro in pi, ma questo investimento di tempo ne fa
risparmiare molto di pi negli anni successivi, in quanto una
pianta equilibrata, ben ramificata lungo lastone, esige poco
lavoro.

Foto FEM-IASMA

Altri interventi di potatura


Spesso nella pratica agricola si provano soluzioni nuove alla ricerca della migliore combinazione tra qualit, quantit e costi di
una messa a punto delle giovani piante del melo.
Qui sotto sono indicati alcuni interventi che non sempre danno
i risultati attesi:
Scacchiare lastone. Nel caso di un prolungamento molto lungo, non maturo, dellastone e distanze dimpianto larghe si
pu procedere alla scacchiatura dellultimo germoglio laterale
dellapice. I rami anticipati rimanenti sono vigorosi quanto la
nuova cima dellastone e sono in concorrenza con essa; possono quindi diventare troppo grandi e frenare il nuovo prolungamento vegetativo centrale a tal punto che esso rimane
spoglio e debole. Viene cos a mancare il volume della pianta
e quindi la produttivit; specialmente la variet Braeburn reagisce male a questo tipo di potatura.
Spuntare le piante nel periodo della fioritura per migliorare la
formazione del rivestimento laterale. Anche in questo caso si
presentano problemi; infatti, le piante che si sono appena riprese dallo stress dellimpianto, con lallontanamento di rami
dotati di sostanze di riserva sono sottoposte a un ulteriore
indebolimento. Le giovani piante emettono solamente pi tardi nuovi germogli, che in gran parte non hanno pi il tempo
necessario per maturare.
Pennellare mediante una pasta all1% di NAA, per favorire la
ramificazione dellastone. Le piante emettono germogli deboli e
poco numerosi. Sopra e sotto il tratto pennellato rimangono per
lo pi tratti spogli al posto delle attese ramificazioni laterali.

Giovani impianti di melo in produzione

135

coltivazione
Dimezzare a met giugno i nuovi ricacci per favorire la ramificazione laterale. A questa potatura verde le piante reagiscono con una nuova forte emissione di germogli al di sotto del
punto di taglio. Specialmente sulla variet Braeburn molti di
questi germogli rimangono vegetanti fino in inverno.
Legare in estate in posizione verticale verso il basso lungo il
tronco tutti i nuovi ricacci per ottenere ramificazioni pi robuste alla base della pianta. Lo sviluppo delle gemme nella parte
bassa della pianta risulta pi svantaggiato che favorito, per il
fatto che i germogli della parte apicale si piegano su di esse,
ombreggiandole.
Spezzare, in estate, soltanto i succhioni forti, per formare, dai
germogli lunghi, altrettanti rami a frutto. La rottura dei germogli
vigorosi e verticali, tecnica gi indicata in un vecchio testo di
oltre 100 anni, pu avere come conseguenza, per effetto del
vento, il disseccamento delle parti spezzate. Soltanto se si
spezzano i germogli durante un periodo molto piovoso, si pu
evitare che le parti spezzate dei rami si secchino; solo cos su
quel germoglio si ottiene una buona cicatrizzazione del punto
di rottura e la formazione di numerose gemme a fiore.
Non raddrizzare lastone piegato, per formare al suo posto,
con un ricaccio, il nuovo prolungamento apicale. Tali ricacci
sono per molto vigorosi e come prolungamenti del tronco
crescono molto pi forti che nel caso in cui la cima iniziale
fosse stata lasciata dritta.

Germogli anticipati cimati al secondo anno


dimpianto

Potatura al secondo anno


La potatura invernale si dovrebbe limitare solo alle correzioni
dei rapporti tra lastone centrale e le ramificazioni laterali. Il
germoglio laterale non dovrebbe mai essere pi grosso della
met del diametro dellastone centrale. In questo momento
non il caso di spuntare o deviare lastone centrale e le ramificazioni laterali. Se cos si facesse si incentiverebbe ancora di
pi la vigoria del ramo nel punto di taglio.
Piante che nel primo anno dimpianto sono cresciute poco, si
potano solo leggermente. La scarica necessaria si fa mediante lallontanamento dei fiori. Una potatura robusta toglie alla
pianta molte riserve minerali presenti nel legno allontanato. Se
sono state tolte le cause della crescita insufficiente della pianta, con una potatura forte essa produce pochi rami, ma molto
lunghi. Per ottenere una costruzione conica dellastone, anche
nel secondo anno i nuovi rami (concorrenti), che si sviluppano
sul prolungamento dellastone centrale, si devono regolare in
prossimit del giorno pi lungo dellanno (21 giugno).
I rami di un anno che non sono stati ancora legati si devono
quindi mettere in giusta posizione. Dopo la fioritura si vede se
un ramo devessere legato, oppure se si piegher spontaneamente sotto il peso dei frutti.

Fuji alla terza foglia

136

allevamento e potatura
Potatura al terzo anno
Anche al terzo anno dimpianto occorre potare il meno possibile
operando secondo gli stessi criteri illustrati per la potatura dellanno precedente. Le piante devono essere un po pi alte e pi larghe alla base di quanto lo permetta la distanza dimpianto.
Allestremit i rami delle piante contigue si possono sovrapporre.
Un apice affusolato e pi alto e una sovrapposizione dei rami a
frutto non danneggiano le piante, ma, anzi, favoriscono il mantenimento di un buon equilibrio vegeto-produttivo. Qui bene osservare che sono le produzioni regolari quelle che in primo luogo
devono e possono tenere a freno la vigoria delle piante e daltra
parte le piante in equilibrio danno a loro volta produzioni regolari. Un raccorciamento troppo precoce dellastone e dei rami
laterali produce molta vigoria, poca produzione e nuovamente
richiede molto lavoro. Spesso il palo di sostegno risulta troppo
corto per poter eseguire le operazioni necessarie al prolungamento dellastone e intese ad armonizzare la vigoria delle piante.
Se lapice viene deviato su un ramo laterale orizzontale, quando
la pianta non ancora in equilibrio, al suo posto crescono molti
succhioni, che gettano ombra sulla parte sottostante Se, daltra
parte, oltre laltezza del palo di sostegno si facesse una pennellatura sullastone con NAA, in questo punto debole il ramo si
romperebbe facilmente. Pertanto il palo di sostegno deve avere
laltezza degli apici delle piante a completo sviluppo.

Foto R. Angelini

Foto R. Angelini

Potatura nella fase produttiva


La potatura di produzione, da questo momento in poi, devessere
eseguita con lobiettivo di mantenere una forma dellalbero tale da
permettere una buona illuminazione a tutte le parti della chioma.
A questo riguardo occorre fare attenzione che, soprattutto dalle
parti pi alte della pianta, siano allontanati i rami troppo grossi.
Una cima slanciata e alta produce appunto meno zone dombra di
una cima troppo rivestita. Ma anche nella parte inferiore della chioma sono da togliere i rami molto ricchi di vegetazione in quanto
producono poco, favoriscono lo sviluppo delle radici e di conseguenza provocano nuovo eccesso di crescita vegetativa.
Si deve raccorciare la cima solamente nel caso in cui sia piegata
per il peso dei frutti. La sua deviazione si dovrebbe quindi fare su
un ramo di 3 anni, che sia in posizione eretta e ricco di gemme a
fiore. Prolungamenti di un anno, soprattutto succhioni, crescono
troppo forti. Il ramo apicale deve avere una giusta vigoria, tale da
non ostacolare la vegetazione sottostante, ma nello stesso tempo
esercitare la funzione di cima.
Nel caso in cui lo sviluppo della pianta fosse ancora troppo forte
lo si potr nuovamente correggere con una potatura. Se lapice
si devia su un ramo troppo orizzontale si formano molti germogli
dorsali, che producono ombra e rendono necessario un ulteriore
lavoro di potatura.

Giovani impianti in produzione

137

coltivazione
Momento della potatura su piante in produzione
Nelle aree frutticole interessate da infezioni di colpo di fuoco batterico non si devono produrre ferite da taglio alle piante durante tutto
il periodo vegetativo, e in particolare nella fase della fioritura, per
lelevato rischio di infezioni da parte del batterio E. amylovora.

Potatura e fasi fenologiche

Non consigliabile la potatura delle

piante poco prima, durante e dopo


la fioritura a causa delle conseguenze
negative che essa comporta: la potatura
durante il periodo pi impegnativo
per la pianta produce ulteriore stress,
non tollerato dalla maggior parte
delle piante stesse

Potatura invernale. Il raccorciamento del legno a frutto in inverno favorisce lo sviluppo vegetativo. Questo intervento pertanto
viene impiegato anche per rinnovare il legno a frutto piegato
verso il basso, che si elimina. Per variet che su legno pendulo
portano solo frutti di qualit scadente, per es. Gala, Braeburn,
Golden Delicious, Fuji e i tipi spur di Red Delicious, questo tipo
di potatura del legno a frutto comporta produzione di frutti decisamente pi grossi e pertanto risulta indispensabile per ottenere la qualit desiderata. Anche in inverno, asportando i rami
troppo fitti, si d alla pianta una forma favorevole alla penetrazione della luce, incentivando solo modestamente la crescita.
La potatura invernale, per, va fatta con misura e in previsione
del prossimo raccolto, adattandola alle caratteristiche della vigoria varietale. Infatti, una potatura troppo forte comporta di
conseguenza il fatto che, in seguito, si dovr procedere nuovamente a un potatura altrettanto forte. Variet a crescita molto
vigorosa, come Fuji, tollerano molto male il raccorciamento dei
rami laterali; pertanto su tali variet sar opportuno far ricorso
alla potatura lunga, cio lasciare intatti i prolungamenti dei
rami e raccorciare solo le branche a frutto, nonch eliminarne
eventualmente alcune.
Potatura estiva attorno al giorno pi lungo dellanno. La potatura estiva fatta in concomitanza dei giorni pi lunghi dellanno,
detta anche potatura di giugno, frena nel modo pi evidente
lo sviluppo vegetativo e i nuovi germogli terminano per lo pi
con una gemma a fiore. Lo strappo dei succhioni dalle piante molto vigorose impedisce in quel punto lemissione di nuovi
germogli. Una potatura di giugno troppo forte frena soprattutto
laccrescimento dei frutti, favorisce la comparsa di rugginosit
e, se si verificano eccessi di luce solare, si pu avere anche la
comparsa di ustioni sui frutti. Una potatura troppo vigorosa in
questo periodo produce, daltra parte, anche un forte aumento
di nuovi germogli.
Potatura per favorire la penetrazione della luce nella chioma.
Per le variet rosse, una potatura idonea ad allontanare i germogli inutili, alcune settimane prima della raccolta, pu favorire
la colorazione rossa della buccia. Anche questa pratica non
si deve fare troppo presto e in modo eccessivo. In tal caso i
germogli si devono togliere completamente alla base, oppure si devono tagliare su lunghi monconi. Se si lasciano solo

La ferita da strappo cicatrizza meglio e pi


rapidamente rispetto a quella da taglio

138

allevamento e potatura
monconi corti, alla raccolta si corre il pericolo di avere frutti
danneggiati da ferite prodotte dai medesimi a causa del vento
che li fa oscillare.
Come appunto ricordato, non si devono mai fare potature drastiche. Pertanto saggio, nel caso di correzioni di errori e su
variet molto vigorose, fare pi interventi di potatura suddivisi
nel tempo: quindi, in inverno fare la potatura del legno a frutto,
prima della raccolta la potatura idonea a favorire lilluminazione
della chioma e dopo la raccolta il diradamento dei rami.
Strappo dei rami. Togliere i rami inutili e i germogli a strappo,
anzich con la forbice, frena lo sviluppo e diminuisce lemissione
di nuovi germogli. Si formano meno germogli lunghi e un numero
maggiore di gemme a fiore, rispetto a quanto accade mediante il
taglio. Le ferite prodotte dallo strappo cicatrizzano pi rapidamente e meglio. Strappare rami grossi dalla zona bassa della chioma
richiede una tecnica particolare, oppure molta forza e frena intensamente la crescita della parte posta oltre i punti di strappo.
Se la potatura o lo strappo dei rami e dei germogli si fa in giugno, in fase di luna calante, si rafforza lefficacia frenante sulla
crescita.
Nuove proposte di potatura delle piante
Potatura dopo la raccolta. In autunno, le foglie, fino a quando
rimangono verdi sulla pianta, producono continuamente assimilati che, in questo periodo, sono utilizzati per la maturazione
del legno, per la formazione delle gemme a fiore, per laccumulo di sostanze di riserva nelle radici. Pertanto, in autunno, si
rileva uno sviluppo radicale intenso, che continua fino a quando il terreno gela. Mediante una potatura eseguita subito dopo
la raccolta si riduce lattivit fotosintetica e, di conseguenza,
le radici ricevono una quantit inferiore dassimilati e crescono
pi debolmente. Una minore crescita della radici in tardo autunno significa anche uno sviluppo minore dei germogli nella
stagione successiva.
In tutti i casi, la potatura dopo la raccolta non si deve mai eseguire prima della seconda settimana di settembre, quando si
pu meglio sfruttare il tempo che intercorre tra due stacchi
delle mele, oppure quando le piante di certe variet sono troppo bagnate per permettere una buona raccolta, specialmente
quando si tratta di Golden Delicious o di Pink Lady, molto sensibili alle pressioni, se raccolte in periodo umido.
Comunque la potatura dopo la raccolta deve essere fatta in
modo intenso solo su piante molto vigorose.
Negli impianti in produzione occorre inoltre deviare la cima
e curare il mantenimento della forma conica delle piante.
Se un ramo a frutto, dotato di molte gemme a fiore, si lega in
posizione verticale come prolungamento della cima, la cre-

Nelle piante potate dopo la raccolta, lapice


tende a essere in equilibrio vegetativo

Taglio delle radici o potatura


dopo la raccolta?

Partendo dalla tesi generalmente

accettata, che il volume delle radici


rispecchia il volume della chioma di una
pianta, con la potatura della chioma
dopo la raccolta si dovrebbe limitare
soprattutto lo sviluppo delle radici pi
profonde, che daltra parte frena
a sua volta la crescita dei germogli,
con particolare riferimento alla parte
apicale della pianta. Con il taglio
delle radici, al contrario, si tagliano
principalmente le radici laterali delle
piante e si frena, in particolare,
lo sviluppo della chioma bassa delle
piante e solo poco si agisce sulla cima

139

coltivazione
scita si frena per un lungo periodo di tempo. Questo ramo a
frutto, cos legato, comanda la crescita della cima e permane
per alcuni anni a sviluppo contenuto e fruttifero. Questo modo
di legare si pu gi attuare in estate, nel momento della potatura in post-raccolta, oppure lo si pu riprendere anche nella
primavera successiva. Legare un germoglio a frutto unoperazione, che al momento in cui la si esegue, richiede molto lavoro, ma ne fa risparmiare molto successivamente, in quanto
per diversi anni non occorre pi potare la cima.
In appezzamenti dotati di reti antigrandine questo modo di
trattare la cima presenta anche un ulteriore vantaggio. I germogli che da essa si svilupperanno ben raramente cresceranno fino alle reti, rimanendo deboli e sviluppandosi in verticale
in modo stentato.
Qualora sia necessaria una forte potatura correttiva, il freno
alla crescita prodotto dalla potatura in post-raccolta pu essere ulteriormente rafforzato mediante pennellature di NAA.
Se, come di consueto, questoperazione si fa in marzo, il NAA
trattiene presso il punto pennellato la corrente, prevalentemente ascendente, del succo linfatico. Di conseguenza solo la
parte del ramo pennellato frenato nella sua crescita, mentre
al di sotto di questo punto crescono forti germogli di prolungamento e molti succhioni, quindi si ha una vigorosa crescita
mezzo metro pi in basso. Se, al contrario, la pennellatura del
punto di taglio con NAA si fa in autunno, questo ormone, che
frena lo sviluppo, trasportato dalla linfa, prevalentemente discendente, pi in basso nel fusto. Lefficacia frenante, in tal
modo, distribuita pi o meno in tutta la pianta. Il germoglio
a fiore, cos legato come apice, cresce dunque armonioso e
produttivo.

Potatura dopo la raccolta


in frutteti giovani

In frutteti giovani che crescono troppo

vigorosi, dopo la raccolta bene tagliare


i rami troppo forti, per riportare le piante
in equilibrio. Se si spezzano le cime dei
germogli immaturi nel momento in cui si
passa dal germoglio primaverile a quello
estivo, diminuisce il pericolo di danni in
inverno e si favorisce uno sviluppo dei
germogli uniforme e robusto durante la
successiva primavera

Potatura a finestra o potatura lunga. Con questo tipo di potatura fatta sopra le branche basali, si tagliano alcune branche
a partire dal tronco. In tal modo lallontanamento della branca
crea una finestra e le branche sottostanti ricevono pi luce.
Questa circostanza migliora in modo evidente la produzione
e la qualit dei frutti. Per variet a vigoria debole, come Gala,
Braeburn e Pink Lady, questo tipo di potatura non cos necessario, perch esse richiedono una potatura corta del legno
a frutto, con la quale le piante ricevono luce a sufficienza fino
al tronco. Nelle variet a forte vigoria, per es. Fuji, per le quali
consigliabile la potatura lunga del legno a frutto, le finestre si
ricoprono presto di vegetazione, tramite i rami a frutto lunghi
e pendenti delle branche salvaguardate. Per la potatura lunga
occorre per ricordare che i rami a frutto dovrebbero produrre
almeno 10 foglie agli apici dei loro germogli; se manca ci
il ramo a frutto invecchia e i pochi frutti prodotti rimangono
piccoli.

Potatura lunga

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allevamento e potatura
Potatura a sperone. Appena il prolungamento dellastone ha
raggiunto laltezza desiderata, esso si raccorcia (a met della
sua lunghezza) su gemme ben formate. Lanno successivo tutti i
germogli verticali, presenti sulla cima, compreso il prolungamento dellastone centrale, si raccorciano su gemme mal sviluppate
della base (speroni). In questo modo si contiene semplicemente
laltezza della pianta nei limiti previsti.
Anche i prolungamenti delle branche basali e dei rami a frutto, appena hanno raggiunto la lunghezza prevista, sono raccorciati su
gemme mal sviluppate. Queste gemme si sviluppano pi tardi e
pertanto non fanno molta concorrenza ai giovani frutticini. I nuovi
ricacci ritardati producono ormoni ai loro apici, ma attirano anche
acqua ed elementi nutritivi dalle radici. Con ci si esalta la vitalit
dei germogli e della intera pianta.
Speroni si possono lasciare anche alla base dei succhioni e dei
germogli. Da questi monconi dei germogli si forma nuovo legno a
frutto vicino alle branche e al tronco, cosa che a sua volta migliora
la qualit dei frutti. Mediante la potatura a sperone si risparmia
anche lavoro di formazione delle piante.
Germogli troppo forti, che si formano dai monconi, si dovrebbero
nuovamente tagliare a sperone, mentre si devono lasciare intatti
i rami a frutto, che crescono orizzontali. Quanti pi speroni sono
fatti su una pianta, tanto pi tranquillo e orizzontale si sviluppa un
nuovo germoglio. Questa potatura su monconi di germogli molto semplice e si pu eseguire rapidamente. anche molto facile
da spiegare a personale non qualificato. Questo tipo di potatura si
preferisce in grandi aziende, che spesso hanno operai giornalieri
non specializzati.

Potatura a sperone per rinnovo del legno

Potatura a sperone alla sommit della


pianta
Potatura a sperone su rami laterali

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