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Epicuro

Massime capitali; Sentenze Vaticane


Il diritto di natura consiste nel patto fondato sullutile allo scopo di non recar gli uni agli altri danno e di non
riceverne.
Per quegli esseri viventi che non possono far patto di non recare gli uni agli altri danno e di non riceverne, non v n
giusto n ingiusto. Il medesimo vale per quei popoli che non poterono o non vollero far patto di non recare gli uni agli
altri danno e di non riceverne.
La giustizia non qualcosa che sia per s: essa solo nei rapporti reciproci, dovunque e quante volte esista un patto di
non fare e di non ricevere danno.
Lingiustizia non per s un male, ma per il timore dato dal sospetto di non riuscire a sfuggire a coloro che sono
preposti alla punizione di simili fatti.
Preso nella sua nozione generale, il diritto il medesimo per tutti: consiste infatti nellutile da osservarsi nei rapporti
comuni; ma se si guarda a ci che ciascuna regione o qual altra si voglia causa hanno di proprio, non per tutti
consegue che il diritto sia il medesimo.
!elle cose ritenute giuste quella che lesperienza attesti essere utile nei "isogni dei rapporti comuni, ha quanto occorre
per essere "ase di diritto, sia essa per tutti la medesima o non sia. #a se una cosa sia stata solo posta per legge, ma
non si dimostri conforme allutile dei rapporti comuni, essa non ha pi$ la natura del giusto. % se anche lutile, che a
fondamento del diritto, si muti, ma per un certo tempo sia conforme alla prenozione di esso, non per questo per tutto
quel tempo esso non stato giusto, ove non ci si confonda la mente con parole vuote di senso, ma si guardi alle cose.
!ove, immutate restando le condizioni circostanti, norme ritenute giuste si rivelino alla prova dei fatti non conformi
alla prenozione del diritto, tali norme non erano giuste. !ove, invece, la condizione delle cose essendo mutata, norme
poste come giuste non risultano pi$ utili, ivi sha da dire che esse furono giuste fino a che furono utili ai reciproci
rapporti dei singoli facenti parte della comunit& politica, ma che in seguito non furono giuste quando non furono pi$
utili.
!i quanto la saggezza prepara alla "eatitudine di tutta la vita, la cosa senza confronto pi$ grande lamicizia.
'omo danimo "en nato conforma ogni sua attivit& alla saggezza e allamicizia, "ene mortale questa, quella
immortale.
(gni amicizia per se stessa desidera"ile, ma trae origine dallutile.
)on chi cerca in tutto lutile amico, n chi a nessuna cosa lo congiunge: luno fa mercato del "eneficio per averne il
contraccam"io, laltro recide la "uona speranza che sha da avere per lavvenire.
)on tanto dellaiuto degli amici che noi a""iamo "isogno, quanto della fiducia che al "isogno ce ne potremmo
servire.

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