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1

P Pr ro og ge et tt ta az zi io on ne e d di i S St tr ru ut tt tu ur re e i in n M Mu ur ra at tu ur ra a
i in n Z Zo on na a S Si is sm mi ic ca a

prof. ing. Andrea Benedetti
Dip. DISTART, Univ. di Bologna
Viale Risorgimento 2, 40136 BOLOGNA
E-mail: andrea.benedetti@mail.ing.unibo.it


R RE EG GO OL LE E G GE EN NE ER RA AL LI I
Gli edifici in muratura devono essere realizzati nel rispetto del D.M. 20
novembre 1987, Norme tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudo
degli edifici in muratura e per il loro consolidamento ed eventuali successive
modifiche ed integrazioni.
A tali norme tecniche deve farsi riferimento per ci che concerne le
caratteristiche fisiche, meccaniche e geometriche degli elementi resistenti
naturali ed artificiali, nonch per i relativi controlli di produzione e di
accettazione in cantiere.
Si distinguono due tipi fondamentali di strutture in muratura, ordinaria ed
armata, la seconda delle quali non presa in considerazione dal D.M. citato.
Per lacciaio darmatura, vale tutto quanto specificato dalle norme tecniche
relative agli edifici in cemento armato.
Ai fini delle verifiche di sicurezza, in ogni caso obbligatorio lutilizzo del
metodo semiprobabilistico agli stati limite.
Il coefficiente parziale di sicurezza da utilizzare per il progetto sismico di
strutture in muratura pari a
m
= 2.


B Bl lo oc cc ch hi i d di i m mu ur ra at tu ur ra a
I blocchi portanti dovranno rispettare i seguenti requisiti:
la percentuale volumetrica degli eventuali vuoti non sia superiore al 45%
del volume totale del blocco;
gli eventuali setti siano continui e rettilinei per tutto lo spessore del blocco;
la resistenza caratteristica a rottura nella direzione portante (f
bk
) non sia
inferiore a 2.5 MPa, calcolata sullarea al lordo delle forature;
la resistenza caratteristica a rottura nella direzione perpendicolare a quella
portante, nel piano di sviluppo della parete (f
bk
), calcolata nello stesso
modo, non sia inferiore a 1.5 MPa.
La malta di allettamento avr resistenza caratteristica non inferiore 5 MPa.

2
F Fa at tt to or ri i d di i s st tr ru ut tt tu ur ra a
tipo di tecnica costruttiva utilizzata:
muratura ordinaria
muratura armata
fattore di struttura q da utilizzare:
edifici in muratura ordinaria q = 1.5
Senza definire il meccanismo di collasso
edifici in muratura armata q = 2.0 - 3.0
il valore inferiore potr essere applicato senza verificare quale sia il
meccanismo di collasso delledificio, il valore superiore potr essere
utilizzato solo applicando i principi di gerarchia delle resistenze
descritti ai punti 8.1.7 e 8.3.2


R Re eq qu ui is si it ti i G Ge eo om me et tr ri ic ci i
Le piante degli edifici dovranno essere quanto pi possibile compatte e
simmetriche rispetto ai due assi ortogonali.
Le strutture costituenti orizzontamenti e coperture non devono essere
spingenti. Eventuali spinte orizzontali, valutate tenendo in conto lazione
sismica, devono essere assorbite per mezzo di idonei elementi strutturali.
I solai devono assolvere funzione di ripartizione delle azioni orizzontali tra i
vari muri maestri, pertanto devono essere ben collegati ai muri e garantire un
adeguato funzionamento a diaframma.
La distanza massima tra due solai successivi non deve essere superiore a 5
m.
La geometria delle pareti, al netto dellintonaco, deve rispettare i requisiti
indicati nella tabella


Tipologia t
min
(h
o
/t)
max
(L/h)
min

Muratura non armata di elementi naturali (pietra) 300 mm 10 0,5
Muratura non armata, realizzata con elementi artificiali 240 mm 12 0,4
Muratura armata, realizzata con elementi artificiali 240 mm 15 Qualsiasi
Muratura realizzata con elementi artificiali, in zona 4 150 mm 20 0,3







3
A An na al li is si i s st ta at ti ic ca a l li in ne ea ar re e
applicabile nei casi previsti al punto 4.5.2.
Le rigidezze degli elementi murari saranno calcolate considerando sia il
contributo flessionale sia quello tagliante. Lutilizzo di rigidezze fessurate (pari
a met delle rigidezze iniziali) da preferirsi.
I solai potranno essere considerati infinitamente rigidi nel loro piano, se:
le aperture presenti non ne riducono significativamente la rigidezza,
Sono realizzati in cemento armato,
Sono realizzati con elementi strutturali in acciaio o in legno con soletta in
cemento armato di almeno 50 mm di spessore collegata da connettori a
taglio opportunamente dimensionati.
In caso di solai rigidi, la distribuzione del taglio alla base delle diverse pareti
risultante dallanalisi lineare potr essere modificata, a condizione di garantire
lequilibrio globale e di non ridurre di pi del 25% n di incrementare di pi del
33% lazione in alcuna parete.


E El le em me en nt ti i r re es si is st te en nt ti i
Il modello potr essere costituito dai soli elementi murari continui dalle
fondazioni alla sommit, collegati ai soli fini traslazionali alle quote dei solai.
In alternativa, gli elementi di accoppiamento fra pareti diverse, quali travi o
cordoli in cemento armato e/o travi in muratura (qualora efficacemente
ammorsate alle pareti), potranno essere considerati nel modello, a condizione
che le verifiche di sicurezza vengano effettuate anche su tali elementi.
Per gli elementi di accoppiamento in muratura si seguiranno i criteri di verifica
di cui ai punti 8.1.6, 8.2.2 e 8.3.2.
Per elementi di accoppiamento in cemento armato si seguiranno i criteri di cui
al punto 5.4.6, considerando efficaci per laccoppiamento elementi aventi
altezza almeno pari allo spessore del solaio.
Lanalisi potr essere effettuata utilizzando modelli a telaio, in cui le parti di
intersezione tra elementi verticali e orizzontali potranno essere considerate
infinitamente rigide.
Per le verifiche fuori piano, potranno essere adottate le forze equivalenti
indicate al punto 4.9 per gli elementi non strutturali.





4
A An na al li is si i s st ta at ti ic ca a n no on n l li in ne ea ar re e
Lanalisi dovr essere effettuata utilizzando almeno due distinte distribuzioni
di forze orizzontali, applicate ai baricentri delle masse a ciascun piano:
una distribuzione di forze proporzionali alle masse;
una distribuzione di forze proporzionali allanalisi statica lineare.
I maschi murari:
comportamento bi-lineare elastico perfettamente plastico,
resistenza di snervamento equivalente in energia,
spostamenti di snervamento e ultimo definiti per mezzo della risposta.
Per edifici con numero di piani superiore a due:
effetti connessi alla variazione delle forze verticali
equilibrio rotazionale degli elementi di intersezione tra muri e fasce.
RISULTATO:
diagramma riportante lo spostamento orizzontale delledificio a due terzi
della sua altezza totale, in funzione della forza orizzontale totale applicata.



C Cu ur rv va a f fo or rz za a - - s sp po os st ta am me en nt to o
La capacit di spostamento relativa agli stati limite di danno e ultimo (punti
2.1, 2.2, 4.11) verr valutata sulla curva forza - spostamento:
stato limite di danno: allo spostamento minore tra quello corrispondente al
raggiungimento della massima forza e quello per il quale il primo maschio
murario raggiunge lo spostamento ultimo;
stato limite ultimo: allo spostamento corrispondente ad una riduzione delle
forza pari al 20% del massimo, per effetto della progressiva eliminazione
dei contributi dei maschi murari che raggiungono lo spostamento ultimo.
Per le verifiche fuori piano, potranno essere adottate le forze equivalenti
indicate al punto 4.9 per gli elementi non strutturali.

F
max
SLU

SLD

ult

1
0.8 F
max

5
A An na al li is si i d di in na am mi ic ca a
Modale
applicabile in tutti i casi, con le limitazioni di cui al punto 4.5.3. Quanto
indicato per modellazione e possibilit di ridistribuzione nel caso di analisi
statica lineare vale anche in questo caso.
Nel caso in cui si utilizzino due modelli piani separati, le verifiche fuori piano
potranno essere effettuate separatamente, adottando le forze equivalenti
indicate al punto 4.9 per gli elementi non strutturali.
Non lineare
Si applica integralmente il punto 4.5.5 facendo uso di modelli meccanici
non lineari di comprovata e documentata efficacia nel riprodurre il
comportamento dinamico e ciclico della muratura.


V Ve er ri if fi ic ch he e d di i s si ic cu ur re ez zz za a
EDIFICIO SEMPLICE:
Le verifiche di sicurezza si intendono automaticamente verificate, senza
leffettuazione di alcun calcolo esplicito.

ANALISI LINEARE:
al fine della verifica di sicurezza nei confronti dello stato limite ultimo, la
resistenza di ogni elemento strutturale dovr risultare maggiore dellazione
agente per ciascuna modalit di collasso:
pressoflessione,
taglio e scorrimento nel piano della parete,
pressoflessione fuori piano.
In caso di applicazione di principi di gerarchia delle resistenze (muratura
armata) lazione da applicare per la verifica a taglio sar derivata dalla
resistenza a pressoflessione.

ANALISI NON LINEARE:
, la verifica di sicurezza consister nel confronto tra la capacit di
spostamento ultimo delledificio a due terzi della sua altezza e la domanda
di spostamento ottenuta dallo spettro elastico di spostamento in
corrispondenza del periodo di vibrazione calcolato utilizzando la rigidezza
secante allo spostamento ultimo.
2
max
( ) (0.8
2
s
d De e s ult
T
S S T F

| |
= =
|
\ .
)
6
G Ge er ra ar rc ch hi ia a d de el ll le e r re es si is st te en nz ze e
Muratura Armata:
Il principio fondamentale di gerarchia delle resistenze consiste nellevitare il
collasso per taglio per ogni pannello murario, assicurandosi che sia
preceduto da modalit di collasso per flessione.
Tale principio si intende applicato quando ciascun pannello murario
verificato a flessione rispetto alle azioni agenti ed verificato a taglio
rispetto alle azioni risultanti dalla resistenza a collasso per flessione,
amplificate del fattore
Rd
= 1.5.
Quando si applichino i principi di gerarchia delle resistenze consentito
lutilizzo di q = 3.

V
u
COLONNE > M
u
COLONNE > V
u
TRAVI > M
u
TRAVI


E Ed di if fi ic ci i S Se em mp pl li ic ci i
Ledificio deve essere regolare
Regole aggiuntive:
Le pareti portanti delledificio siano pressoch simmetriche in pianta in due
direzioni tra loro ortogonali e siano continue dalle fondazioni alla sommit
delledificio.
In ciascuna delle due direzioni siano previste almeno due pareti di
lunghezza, al netto delle aperture, non inferiore al 30% della larghezza
delledificio nella medesima direzione.
La distanza tra queste due pareti sia non inferiore al 75% della larghezza
delledificio nella direzione ortogonale.
Almeno il 75% dei carichi verticali sia portato da pareti che facciano parte
del sistema resistente alle azioni orizzontali.
Nessuna altezza interpiano sia superiore a 3.5 m.
Il rapporto tra area della sezione resistente delle pareti e superficie del
piano terreno non sia inferiore ai valori indicati nella tabella :

Zona sismica Tipo di struttura Numero
di piani 1 2 3 4
1 5% 4% 3% 2%
2 6% 5% 4% 3% Muratura ordinaria
3 - 6% 5% 4%
1 4% 3% 2% 2%
2 5% 4% 3% 2%
3 6% 5% 4% 3%
Muratura armata
4 7% 6% 5% 4%
7

V Ve er ri if fi ic ca a d di i r re es si is st te en nz za a e e s st ta ab bi il li it t d de el l m mu ur ro o

k
bm
R
f N
t















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Meccanismi di danneggiamento


rottura locale dei maschi murari per taglio alternato


rottura flessionale per rotazione di cuneo e scivolamento a taglio


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spostamento e rotazione degli archi e delle colonne per spinta a vuoto



rottura per flessione e taglio su di un piano debole preferenziale






10
V Ve er ri if fi ic ch he e d di i S Si ic cu ur re ez zz za a ( (S SL LU U- -1 1) )
PRESSOFLESSIONE
momento ultimo resistente calcolato assumendo la muratura non
reagente a trazione ed una opportuna distribuzione non lineare delle
compressioni
2
0 0
1
2
u
d
L t
M
k f

| |
=
|
\ .


M
u
momento corrispondente al collasso per pressoflessione,
L larghezza complessiva della parete (inclusiva della zona tesa),
t spessore della zona compressa della parete,

0
tensione normale media, riferita allarea totale della sezione (=P / Lt)
Se P di trazione, Mu=0,
f
d
= f
k
/
m
resistenza a compressione di calcolo della muratura.
In caso di analisi statica non lineare lo spostamento ultimo potr essere assunto
pari allo 0.8% dellaltezza del pannello.



V Ve er ri if fi ic ch he e d di i S Si ic cu ur re ez zz za a ( (S SL LU U- -2 2) )
TAGLIO
La verifica a taglio di ciascun elemento strutturale si effettuer
considerando la parte di sezione compressa
'
vk
t
M
L t f
V

=
L larghezza della parte compressa della parete
t spessore della parete
f
vk
definito al punto 2.3.2.1 del D.M. 20.11.87, calcolando la tensione normale
media sulla parte compressa della sezione (
n
= P/lt).
In caso di analisi statica non lineare lo spostamento ultimo potr essere assunto
pari allo 0.4% dellaltezza del pannello
0 0
0.4 min 1.4 ;1.5 MPa
vk vk bk
f f f ( = + <





11
M Mu ur ra at tu ur ra a A Ar rm ma at ta a- -1 1
PRESSOFLESSIONE
Per la verifica di sezioni pressoinflesse potr essere assunto un
diagramma delle compressioni rettangolare, con profondit 0.8 x, dove x
rappresenta la profondit dellasse neutro, e sollecitazione pari a 0.85 f
d
.
Le deformazioni massime da considerare sono pari a
m
= 0.0035 per la
muratura compressa e
s
= 0.01 per lacciaio teso.
In caso di analisi statica non lineare lo spostamento ultimo potr essere
assunto pari allo 1.2% dellaltezza del pannello.



M Mu ur ra at tu ur ra a A Ar rm ma at ta a- -2 2
TAGLIO
d la distanza tra il lembo compresso e il baricentro dellarmatura tesa,
A
sw
larea dellarmatura a taglio disposta in direzione parallela alla
forza di taglio, con passo s misurato ortogonalmente alla direzione della
forza di taglio,
f
yd
la resistenza di progetto dellacciaio,
s la distanza tra i livelli di armatura.

, ,
0.6 0.3
vk
t t M t S sw yd d
M
f d
V V V d t A f f d
s
= + = + < t

In caso di analisi statica non lineare lo spostamento ultimo potr essere
assunto pari allo 0.6% dellaltezza del pannello














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Analisi parametrica della parete in muratura


( ) 2.5
g
d
a S
S T
q
=
( )
k k
B
G Q
i

b
t = + +

( ) ( )
S
N x L H x =

2
( ) 1
2
d
S
S H x
V x
g H

(
| |
=
(
|
\ .
(



( )
2
( ) 2
6
d
S
S x
M x H x
g H

(
= +
(





H
t
L
L
p
e

B


le azioni sollecitanti devono essere in equilibrio con quelle resistenti


0 0.2 0.4 0.6 0.8 1
0
0.2
0.4
0.6
0.8
1

distribuzione del taglio nella parete



0
0.4 ( )
( )
vk S
R
M
tLf N x
V x

+
=


( )
( ) ( ) 1
2
S
R S
d
L N x
M x N x
kf Lt
| |
=
|
\ .



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Si ricavano infine i seguenti diagrammi che illustrano il valore dei parametri
al soddisfacimento dei criteri di sicurezza:

0.2 0.3 0.4 0.5 0.6
2
4
6
8
10
12
14

B = 5.0 m, III cat.
H=12.0 m
H=3.0 m
H=6.0 m
H=9.0 m
t (m)
L (m)


0.2 0.3 0.4 0.5 0.6
2
4
6
8
10
12
14

B = 5.0 m, II cat.
H=3.0 m
H=6.0 m
H=9.0 m
t (m)
L (m)


0.2 0.3 0.4 0.5 0.6
2
4
6
8
10

B = 5.0 m, H = 6.0 m
III cat.
I cat.
II cat.
t (m)
L (m)
14

0.2 0.3 0.4 0.5 0.6
1
2
3
4
5
6

H = 6.0 m, II cat.
B=2.5 m
B=10.0 m
B=7.5 m
B=5.0 m
t (m)
L (m)


0 2 4 6 8
0
0.1
0.2
0.3
0.4

L = 8.0 m, II cat.
H=3.0 m
H=6.0 m
H=9.0 m
t (m)
x (m)


0 2 4 6 8 10 12
0.2
0.4
0.6
0.8
1

H = 12.0 m, II cat.
L=12.0 m
L=8.0 m
x (m)
t (m)


15

0.2
0.4
0.6
0.8
1
0 2 4 6 8

H=3.0 m
H=6.0 m
H=9.0 m
x (m)


t = 0.75 m, B = 5 m, L = 9.0 m, II cat.

0 2 4 6 8
0.2
0.4
0.6
0.8
1


x (m)
H=9.0 m
H=6.0 m
H=3.0 m


t = 0.375 m, B = 5 m, L = 9.0 m, II cat.

0 2 4 6 8
0.2
0.4
0.6
0.8
1


x (m)
H=9.0 m
H=6.0 m
H=3.0 m

t = 0.75 m, B = 10 m, L = 9.0 m, II cat.
16
0 2 4 6 8

0.2
0.4
0.6
0.8
1

H=3.0 m
H=6.0 m
H=9.0 m
x (m)


t = 0.75 m, B = 5 m, L = 9.0 m, I cat.


Modelli di calcolo strutturale

a) Torre della Garisenda








17
b) Chiesa della S.S. Annunziata a Palazzolo Acreide


moneti specifici nelle pareti per sisma ortogonale alla navata



sforzi assiali specifici nelle volte per sisma ortogonale alla navata






18
R Re eg go ol le e C Co os st tr ru ut tt ti iv ve e
Ciascun muro costituente parte del sistema resistente alle azioni orizzontali
deve essere intersecato da altri muri ad esso perpendicolari ad interasse non
superiore a 9 m.
Gli architravi sovrastanti le aperture potranno essere realizzati in muratura
armata.
Larmatura orizzontale, collocata nei letti di malta o in apposite scanalature
nei blocchi, non potr avere interasse superiore a 600 mm. Non potranno
essere usate barre di diametro inferiore a 5 mm. La percentuale di armatura,
calcolata rispetto allarea lorda della muratura, non potr essere inferiore allo
0.05%, n superiore allo 0.5%.
Larmatura verticale dovr essere collocata in apposite cavit o recessi.
Armature verticali con sezione complessiva non inferiore a 200 mm
2
dovranno
essere collocate a ciascuna estremit di ogni parete portante, ad ogni
intersezione tra pareti portanti e comunque ad interasse non superiore a 4 m.
La percentuale di armatura, calcolata rispetto allarea lorda della muratura,
non potr essere inferiore allo 0.05%, n superiore allo 1.0%.




19

L. Binda , M.R. Valluzzi, E. Michielon e C. Modena Modellazione del comportamento di Edifici in
Muratura sotto Azioni Sismiche: lEsperienza Umbria-Marche, X Congresso Nazionale Lingegneria
Sismica in Italia, Potenza-Matera 9-13 settembre 2001
20

L. Binda , M.R. Valluzzi, E. Michielon e C. Modena Modellazione del comportamento di Edifici in
Muratura sotto Azioni Sismiche: lEsperienza Umbria-Marche, X Congresso Nazionale Lingegneria
Sismica in Italia, Potenza-Matera 9-13 settembre 2001

21


meccanismo di resistenza flessionale di colonna non resistente a trazione





22


Meccanismi di rottura per taglio scorrimento con rotazione rigida del concio




Analisi di equilibrio limite per rotazioni rigide di conci soggetti a taglio - scorrimento

GIUFFRE, A. (a cura di), Sicurezza e conservazione dei centri storici Il caso Ortigia, Laterza, 1993.


23
A An na al li is si i c co on n m me et to od di i n no on n l li in ne ea ar ri i f fi in na al li iz zz za at ti i
allanalisi push over di strutture murarie




MAGENES, G., KINGSLEY, G., CALVI, G.M. Static testing of a full-scale, two storey masonry
building: test procedure and measured experimental response. In Experimental and numerical
investigation on a brick masonry building prototype Numerical prediction of the experiment. CNR-
GNDT, Report 3.0, 1995.





MAGENES, G., CALVI, G.M., In-plane seismic response of brick masonry walls, Earthquake. Engineering.
and Structural. Dynamics., Vol. 26, 1997, pp. 1091-1112
24
Metodo SAM


schema a telaio di una parete in muratura



modello per la definizione delle altezze dei maschi e delle traverse

DOLCE, M., Schematizzazione e modellazione per azioni nel piano delle pareti, Corso sul
consolidamento degli edifici in muratura in zona sismica, Ordine degli Ingegneri, Potenza, 1989.
25




Analisi della parete D secondo il metodo SAM ed il modello di Genova

Gambarotta L., Lagomarsino S., 1997a, Damage models for the seismic response of brick masonry
shear walls. Part I: the mortar joint model and its applications, Earthquake Engineering and Structural
Dynamics, 26.
Gambarotta L., Lagomarsino S., 1997b, Damage models for the seismic response of brick masonry
shear walls. Part II: the continuum model and its applications, Earthquake Engineering and Structural
Dynamics, 26.

26






analisi non lineare con il modello a macro elementi elasto fragili

Falasco, S. Lagomarsino e A. Penna , Analisi sismica non lineare a macroelementi di edifici in
muratura, X Congresso Nazionale Lingegneria Sismica in Italia, Potenza-Matera 9-13
settembre 2001
27

Confronto dei risultati in termini di spostamento e taglio





risultati del confronto per la parete D modo di collasso flessionale per i
maschi delle porte
28






Risultati del confronto per la parete B modo tagliante per i maschi delle
finestre


29
Calcolo della parete agli Elementi Finiti
La parete calcolata con 1430 E.F. tipo plane stress in 12 incrementi di
carico, materiale di tipo elasto plastico con superficie limite di Mohr
Coulomb e non linearit geometrica.


parete B modello ad elementi finiti in stato piano di tensione

Parete D
0.0
20.0
40.0
60.0
80.0
100.0
120.0
140.0
160.0
0.0000 0.0005 0.0010 0.0015 0.0020 0.0025
Parete D

parete B curva taglio alla base spostamento orizzontale

30


parete B tensioni tangenziali al collasso


-100.0
0.0
100.0
200.0
300.0
400.0
500.0
600.0
0.00 1.00 2.00 3.00 4. 00 5.00 6.00
Colonna 1
Colonna 2
Colonna 3
(kPa)
x (m)
-100.0
0.0
100.0
200.0
300.0
400.0
500.0
600.0
0.00 1.00 2.00 3.00 4. 00 5.00 6.00
Colonna 1
Colonna 2
Colonna 3
(kPa)
x (m)

parete B tensioni tangenziali al collasso nella sezione di base


Le tensioni tangenziali a collasso nella parete sono caratterizzate da una distribuzione
alla base con valori nulli nelle zone con tensione verticale nulla e picco corrispondente
alla fibra soggetta a massima compressione. Si pu notare inoltre che la distribuzione di
tensioni tangenziali ha valori pi elevati sulla colonna con rigidezza tagliante maggiore.


31



parete B compressioni verticali a collasso


-3000.0
-2500.0
-2000.0
-1500.0
-1000.0
-500.0
0.0
500.0
0.0 1.0 2.0 3.0 4.0 5.0 6.0
Colonna 1
Colonna 2
Colonna 3
(kPa)
x (m)
-3000.0
-2500.0
-2000.0
-1500.0
-1000.0
-500.0
0.0
500.0
0.0 1.0 2.0 3.0 4.0 5.0 6.0
Colonna 1
Colonna 2
Colonna 3
(kPa)
x (m)

parete B compressioni verticali a collasso nella sezione di base


Le tensioni normali a collasso nella parete sono caratterizzate da una distribuzione alla
base con valori nulli nelle zone in tensione e picco corrispondente alla fibra soggetta a
massima compressione. Si pu notare inoltre che la distribuzione di tensioni di
compressione ha valori pi elevati sulla colonna con distanza maggiore dallasse.

32

7900 kPa, 200 kPa
k t
f f = =
0
173
=168 kPa
4.12 0.25
=

4.12 m
i
D D = =

%

2
,
2
u i i i tot i
u
i
M N D N D
V
H H H D
= =

0
1 186 kN
1.5
t
TK
t
f
V Dt
f

= + =
%
0 0
1 1
269 kN
1 1
c t
MC
c t
f f
V Dt
f f

| || |
+
| |
\ .\ .
= =
+
%
( )
2 2
173 2 1.15 1.82
117 kN
2.14 (2 1.15 1.82)
M
V
+
= =
+





2
,
2
u i i i tot i
u
i
M N D N D
V
H H H
= =

D
0
1 146 kN
1.5
t
TK
t
f
V Dt
f

= + =
%
0 0
1 1
211 kN
1 1
c t
MC
c t
f f
V Dt
f f

| || |
+
| |
\ .\ .
= =
+
%
( )
2 2
173 2 0.6 0.9
108 kN
1.25 2 (0.6 0.9)
M
V
+
= =
+

7900 kPa, 200 kPa
k t
f f = =
173
=230 kPa
0
3.0 0.25
=

3.0 m
i
D D = =

%
33
E ED DI IF FI IC CI I E ES SI IS ST TE EN NT TI I
Gli edifici esistenti si distinguono da quelli di nuova progettazione per gli
aspetti seguenti:
Il progetto riflette lo stato delle conoscenze al tempo della loro costruzione,
Il progetto pu contenere difetti di impostazione concettuale e di
realizzazione non immediatamente visibili,
possono essere stati soggetti a terremoti passati o di altre azioni accidentali
i cui effetti non sono manifesti.
Di conseguenza la valutazione della sicurezza ed il progetto degli interventi
sono normalmente affetti da un grado di incertezza diverso da quello degli
edifici di nuova progettazione.
Ci comporta limpiego di coefficienti di sicurezza parziali adeguatamente
modificati,
sono necessari metodi di analisi e di verifica appropriati alla completezza e
allaffidabilit dellinformazione disponibile.


C Ca as si i d d i in nt te er rv ve en nt to o
fatto obbligo eseguire valutazioni di sicurezza sismica e di effettuare i
necessari interventi di adeguamento, a chiunque intenda:
a) sopraelevare o ampliare ledificio
sintende per ampliamento la sopraelevazione di parti delledificio di altezza
inferiore a quella massima delledificio stesso
b) apportare variazioni di destinazione che comportino, nelle strutture
interessate dallintervento, incrementi dei carichi originari (permanenti e
accidentali) superiori al 20%;
c) effettuare interventi strutturali volti a trasformare ledificio mediante un
insieme sistematico di opere che portino ad un organismo edilizio diverso dal
precedente;
d) effettuare interventi strutturali rivolti ad eseguire opere e modifiche,
rinnovare e sostituire parti strutturali delledificio, allorch detti interventi
implichino sostanziali alterazioni del comportamento globale delledificio
stesso.







34
A An nn no ot ta az zi io on ni i
Una variazione dellaltezza delledificio, non deve essere considerata
sopraelevazione o ampliamento se:
resa necessaria per labitabilit degli ambienti,
a norma dei regolamenti edilizi,
lascia immutato il numero di piani,
In particolare occorrer documentare che gli interventi conseguenti alla
variazione di altezza:
non portino ad un incremento dei carichi superiore al 20%
siano comunque in grado di far conseguire alledificio un maggior grado
di sicurezza rispetto alle azioni sismiche.
Le sopraelevazioni nonch gli interventi che comportano un aumento del
numero di piani sono ammissibili solamente ove siano compatibili con le
larghezze delle strade su cui prospettano; altres ammissibile una variazione
dellaltezza, senza il rispetto delle norme di cui al punto 4.2, qualora sia
necessaria per labitabilit degli ambienti, a norma dei regolamenti edilizi,
sempre che resti immutato il numero dei piani.
Qualora si intenda effettuare interventi di tipo strutturale su singoli elementi di
fabbrica oppure interventi di miglioramento, consentito procedere senza dar
luogo alle analisi e verifiche di cui al presente capitolo, a condizione che si
dimostri che linsieme delle opere previste comunque tale da far conseguire
alledificio un maggior grado di sicurezza nei confronti delle azioni sismiche.
consentito alle Regioni, tenuto conto della specificit delle tipologie
costruttive del proprio territorio, consentire, per gli interventi di adeguamento,
un miglioramento controllato della vulnerabilit, riducendo i livelli di protezione
sismica e quindi lentit delle azioni sismiche da considerare per i diversi stati
limite.
Per gli edifici di speciale importanza artistica, di cui allart. 16 della legge 2
febbraio 1974, n. 64, consentito derogare da quanto prescritto nelle presenti
norme, nei casi in cui ci comporti lesecuzione di interventi incompatibili con
le esigenze di tutela e di conservazione del bene culturale.
In tal caso peraltro, richiesto di calcolare i livelli di accelerazione del suolo
corrispondenti al raggiungimento di ciascuno stato limite previsto per la
tipologia strutturale delledificio, nella situazione precedente e nella situazione
successiva alleventuale intervento.





35
C Cr ri it te er ri i d di i V Va al lu ut ta az zi io on ne e
Requisiti di sicurezza e verifiche:
Si applica quanto detto per gli edifici di nuova costruzione
Dati necessari e livello di conoscenza:
Geometria dellorganismo murario
Dettagli costruttivi
Propriet dei materiali



R Ri il li ie ev vo o d de el ll la a g ge eo om me et tr ri ia a
Rilievo sommario: comprende il rilievo dei principali elementi strutturali
resistenti a taglio, piano per piano, delle volte in muratura ed una stima a
campione dellandamento e della rigidezza dei solai.

Rilievo completo: comprende il rilievo completo, piano per piano, di tutti gli
elementi in muratura, il rilievo delle volte e della loro tipologia, il rilievo
dellandamento di tutti i solai, una valutazione accurata della loro rigidezza ed
una valutazione dei carichi di gravit gravanti su ogni elemento di parete.



D De et tt ta ag gl li i C Co os st tr ru ut tt ti iv vi i
a) qualit del collegamento tra pareti ortogonali;
b) qualit del collegamento tra solai e pareti ed eventuale presenza di cordoli
di piano;
c) esistenza di architravi dotate di resistenza flessionale al di sopra delle
aperture;
d) presenza di elementi strutturali spingenti e di eventuali elementi atti ad
eliminare la spinta;
e) presenza di elementi, anche non strutturali, ad elevata vulnerabilit;
f) tipologia e qualit della muratura (a un paramento, a due o pi paramenti,
con o senza collegamenti trasversali), eseguita in mattoni o in pietra
(regolare, irregolare);
g) presenza e rappresentazione delleventuale quadro fessurativo.



36
V Ve er ri if fi ic ch he e i in n s si it tu u
Verifiche in-situ limitate: sono basate unicamente su rilievi di tipo visivo e
possono essere effettuate per campione.
Verifiche in-situ estese ed adeguate: sono basate su rilievi di tipo visivo,
effettuati ricorrendo, di regola, a scrostature di intonaco, messa a nudo delle
caratteristiche di immorsamento tra muri ortogonali e dei solai nelle pareti.
Lesame degli elementi di cui ai punti a), b) e f) potr essere effettuato per
campione.
Lefficacia degli eventuali elementi atti ad eliminare la spinta dovr essere
verificato sperimentalmente.
Lesame degli elementi di cui ai punti c), d) ed e) dovr estendersi in modo
sistematico allintero edificio.


Q Qu ua al li it t d de ei i m ma at te er ri ia al li i
La qualit della muratura dovr essere verificata:
a) in situ, mediante il rilievo della tessitura muraria in superficie ed in
sezione (mediante piccoli scassi);
b) in laboratorio mediante la caratterizzazione di malte, pietre e/o mattoni
prelevati in situ.
La misura delle caratteristiche meccaniche della muratura si ottiene mediante
esecuzione di prove, in situ o in laboratorio su elementi prelevati dalle
strutture delledificio:
prova con doppio martinetto piatto,
prove di compressione diagonale su pannelli,
prove combinate di compressione verticale e taglio.
Metodi di prova non distruttivi (prove soniche, radar, ecc.) possono essere
impiegati in combinazione, ma non in sostituzione di quelli sopra descritti.

37

Schemi per leffettuazione di prove di compressione diagonale in situ

0,0
1,5
3,0
4,5
6,0
0 2 4 6 8 1
Mean Strain [mm/m]
M
e
a
n

S
t
r
e
s
s

[
M
P
a
]
0
DC1 DC2 DC3
DC4 DC5 DC6

0.0
0.5
1.0
1.5
2.0
2.5
3.0
-0.4 -0.3 -0.2 -0.1 0.0
Strain (mm/m)
S
t
r
e
s
s

(
M
P
a
)
DC1 DC2
DC3 DC4
DC5 DC6
\


0,0
0,4
0,8
1,2
1,6
2,0
0,0 1,5 3,0 4,5 6,0
Mean Stress [MPa]
N
o
r
m
a
l
i
s
e
d

S
t
i
f
f
n
e
s
s
DC1 DC2 DC3
DC4 DC5 DC6


risultati delle prove su colonne antiche condotte presso il DISTART, Bologna


38
P Pr ro op pr ri ie et t m me ec cc ca an ni ic ch he e
Verifiche in-situ limitate:
servono a completare le informazioni sulle propriet dei materiali ottenute
dalla letteratura, o dalle normative in vigore allepoca della costruzione.
Sono basate su esami visivi della tessitura della muratura e degli elementi
(blocchi e malta) di cui costituita.
Deve essere effettuato almeno un esame per ogni tipo di muratura
presente e per ogni piano delledificio.
Non sono richieste prove sperimentali.
Verifiche in-situ estese:
servono per ottenere informazioni quantitative sulla resistenza del
materiale.
richiesta almeno una prova su ciascun tipo di muratura presente, in
aggiunta alle verifiche visive di cui al punto precedente.
Verifiche in-situ esaustive:
servono per ottenere informazioni quantitative sulla resistenza del
materiale.
Sono richieste almeno tre prove su ciascun tipo di muratura presente, in
aggiunta alle verifiche visive.


prove di taglio brasiliane su cilindri di mattone con malta ruotata a 45


determinazione delle propriet dei materiali per mezzo di prove brasiliane o di flessione

39
8 10 12 14 16
2
4
6
8




prove di punzonamento su liste di malta estratte in situ


Definizione delle propriet di fabbriche eterogenee





1
,
i
b
i
b i
E
E


| |
=

|
\ .

( )
1 1
m
m b
b
m m
m b
b b
E
E
E h
E h

=
+

, ,
1
k
i m
i i
bc i b i bt i
f
h
f h

=
+

,
i
f


40

L Li iv ve el ll li i d di i s si ic cu ur re ez zz za a
I coefficienti parziali di sicurezza indicati nella tabella; si applicano con
riferimento al livello di conoscenza acquisito.
Il livello di conoscenza LC3 si intende raggiunto quando siano stati effettuati
rilievo completo, e verifiche in situ adeguate ed esaustive.
Il livello di conoscenza LC2 si intende raggiunto quando siano stati effettuati
rilievo completo, e verifiche in situ estese.





C Cr ri it te er ri i d d i in nt te er rv ve en nt to o
La scelta del tipo, della tecnica, dellentit e dellurgenza dellintervento
dipende dai risultati della precedente fase di valutazione, tenendo conto degli
aspetti seguenti:
Nel caso in cui siano state evidenziate inadeguatezze in uno o pi dei
dettagli di cui al punto 11.5.2.2 necessario intervenire specificamente.
Architravi non resistenti a flessione, spinte orizzontali, collegamenti
inadeguati tra solai e pareti, elementi a forte vulnerabilit, vanno eliminati.
Collegamenti inadeguati tra pareti ortogonali possono essere mantenuti, a
condizione che vengano tenuti opportunamente in conto nel calcolo.
Nel caso di edifici fortemente irregolari (in termini di resistenza e/o
rigidezza) lintervento deve mirare a correggere tale sfavorevole situazione.
Una maggiore regolarit pu essere ottenuta tramite il rinforzo di un ridotto
numero di elementi o con linserimento di elementi aggiuntivi.
La trasformazione di solai flessibili in solai rigidi comporta una diversa
distribuzione delle azioni agenti sulle pareti, che pu rilevarsi favorevole o
sfavorevole in funzione della geometria della struttura.
Sono sempre opportuni interventi volti a migliorare la capacit deformativa
di singoli elementi.
necessario verificare che lintroduzione di rinforzi locali non riduca la
duttilit globale della struttura.



41
T Ti ip pi i d d i in nt te er rv ve en nt to o
Lintervento pu appartenere a una delle seguenti categorie generali o a
particolari combinazioni di esse:
Rinforzo, sostituzione o ricostruzione di parte degli elementi.
Modifica dellorganismo strutturale: aggiunta di nuovi elementi resistenti
come, ad esempio, nuovi setti murari, pareti in c.a., pareti di controvento in
acciaio, cordoli di incatenamento in c.a. per strutture murarie,
incatenamenti di volte o di strutture spingenti,
Modifica dellorganismo strutturale: saldatura di giunti tra corpi fabbrica,
ampliamento dei giunti, eliminazione di elementi particolarmente vulnerabili,
eliminazione di eventuali piani deboli, irrigidimento di solai,
Introduzione di un sistema strutturale aggiuntivo in grado di resistere per
intero allazione sismica di progetto.
Eventuale trasformazione di elementi non strutturali in elementi strutturali,
ad esempio con incamiciatura in c.a. di tamponature non portanti.
Introduzione di una protezione passiva mediante strutture di controvento
dissipative e/o isolamento alla base.
Riduzione delle masse.
Limitazione o cambiamento della destinazione duso delledificio.
Demolizione parziale o totale.



M Mo od de el ll li i d di i C Ca ap pa ac ci it t
Pareti murarie
Si utilizzano i modelli descritti al punto 8.2.2, con i coefficienti parziali di
sicurezza di cui alla tabella 11.6.
Nel caso di analisi non lineare, lo spostamento ultimo di ciascun pannello
potr essere assunto pari a quanto indicato per collasso in presso-flessione
(punto 8.2.2.1) solo se la resistenza a collasso per taglio del pannello
superiore rispetto a quella per presso-flessione di almeno il 30%.
Solai
La rigidezza e la resistenza di solai in ciascuna delle due direzioni dovr
essere valutata e considerata nel modello. I solai potranno essere
considerati infinitamente rigidi e resistenti nel caso in cui rispettino quanto
indicato ai punti 4.11.1.6 e 8.1.5.2.
Rinforzo
I modelli utilizzati per gli elementi rinforzati dovranno essere giustificati dal
progettista. I coefficienti parziali di sicurezza utilizzati dovranno
corrispondere ai livelli di conoscenza descritti nel presente capitolo 11.
42
In particolare, valutazioni effettuate sulla sola base di dati di letteratura
senza ricorrere a verifiche sperimentali comporter lutilizzo di fattori
parziali di sicurezza corrispondenti ad un livello di conoscenza LC1.



E Ed di if fi ic ci i S Se em mp pl li ic ci i
consentito applicare le norme semplificate di cui al punto 8.1.9 quando,
oltre alle condizioni ivi prescritte, dopo leventuale intervento di
adeguamento, risulti verificato quanto segue:
Le pareti ortogonali siano tra loro ben collegate;
I solai siano ben collegati alle pareti, per mezzo di tasselli e/o di cordoli di
piano;
Tutte le aperture siano dotate di architravi dotate di resistenza flessionale;
Tutti gli elementi spingenti eventualmente presenti siano dotati di
accorgimenti atti ad eliminare o equilibrare le spinte orizzontali;
Tutti gli elementi, anche non strutturali, ad elevata vulnerabilit siano stati
eliminati;
Tutti i solai possano essere considerati infinitamente rigidi e resistenti
(punti 4.11.1.6 e 8.1.5.2);
Le murature non siano a sacco o a doppio paramento, ed in generale di cattiva
qualit e scarsa resistenza (es. muratura in foratoni, o con spessori chiaramente
insufficienti).

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