Sei sulla pagina 1di 11

Nico Bolla

3.

Teoria della Progettazione Architettonica

pag 1

Complessit e Contraddizioni nellArchitettura - Robert Venturi


Autore
figura 00
Non si pu dire che la vita di Robert Venturi, nato nel 1925 (il 25 giugno) a
Filadelfia, sia stata avventurosa.
Si laurea a 22 anni, lavora in vari studi; viaggia per un paio di anni in
Europa, studia in Italia; torna a Filadelfia, incontra Louis Kahn; apre un
proprio studio, cambia qualche socio, stabilizza la ditta con Denise Scott
Brown (sposata nel 1967) ed altri associati minori: VSBA, che esiste
ancora.
La fama di Venturi vasta e le notizie sulla sua vita e sulle sue opere sono
facili da reperire; per con fatica in esse si pu trovare qualche passaggio
al quale attribuire quel ruolo di attore di una svolta rivoluzionaria
nellArchitettura del Novecento che gli universalmente riconosciuto e che
ben sintetizzato nellannuncio del conferimento del Pritzker (nel 1991): ...
he has been credited with saving modern architecture from itself by making
it possible to accept the casual and the improvised; after Venturi issued his
now famous Less is a bore response to the Mies van der Rohe modernist
dictum Less is more, Architecture has not been the same ....
Ha salvato larchitettura moderna da s stessa ... come ha fatto? Forse non
sono state estranee in questo la citt di Filadelfia e leducazione quacchera;
da questultima pu aver assunto una concezione della pluralit che non ha
bisogno della precondizione illuminista della tolleranza: una sorta di
concezione primitiva che rende la pluralit un habitus normale dellessere e
non una faticosa acquisizione.
Da quella citt, cio dalla citt di Louis Kahn e dal suo clima culturale, ma
anche da quellepoca (gli anni Sessanta del Novecento), pu avere assunto
lattitudine allesercizio costante della critica, il miracoloso convincimento
che nulla debba essere dato per scontato, che tutto vada sempre rimesso
nel gioco della dialettica.
Le due cose insieme sono sufficienti a costruire un temperamento
rivoluzionario: ecco allora che la constatazione dellinvoluzione del
Moderno, del suo essersi ridotto alla ripetizione pigra e meccanica di pochi
stilemi banalizzati, chiede una reazione forte; quanto forte?
Se la semplicit leffetto di un superficiale riduzionismo, allora forse
davvero less is a bore; ma se essa un faticoso punto darrivo, allora
ancora less is more: ha senso ritenere oggi che la semplicit possa ancora
essere un obbiettivo?
Parrebbe non del tutto escluso: ogni soluzione architettonica che in un certo
momento sia apparsa utile per soddisfare qualche bisogno materiale o
spirituale, e per questo ad essa si sia ripetutamente ricorsi, tende col tempo
a riconvertirsi in linguaggio.

Nico Bolla

Teoria della Progettazione Architettonica

pag 2

Lintera Storia dellArchitettura testimonia questo processo.


Cos stato anche per il Moderno: ed stata la sua immediatezza ed
efficacia di risposta a bisogni diversi che ha fatto s che la sua riconversione
in linguaggio sia stata piuttosto rapida e non abbia evitato elementi di
banalizzazione, producendo di conseguenza molte architetture piuttosto
deprimenti.
Il che ha convinto studiosi e praticanti diversi a cantarne il de profundis:
decisione forse un poco affrettata, dal momento che sta accadendo al
Moderno qualcosa di nuovo e sconosciuto ai fenomeni stilistici precedenti.
Completata la sua riconversione in linguaggio, esso pare aver intrapreso il
cammino di ritorno, recuperando la sua originaria efficacia nel rispondere a
bisogni materiali (grazie alla sua razionalit) e spirituali (grazie alla sua
oggettivit - con quanto di ontologia legato a questa tremenda parola).
Si aprono scenari nuovi, con i quali Robert Venturi non si confronta pi; n
si vede qualcuno che possa farlo con la stessa grinta che fu sua nel 1966; il
Moderno sembrerebbe dimostrare una certa vitalit, ma forse anche grazie
a qualche benefica scossa che part da Venturi un mezzo secolo fa; e
allora, chi davvero?
Come ha scritto un premio Pulitzer del New Yorker: ... what he really was, I
think, was a mannerist, the greatest mannerist architect of our time, picking
up elements from the past and stretching them, changing them, and
combining them in entirely new ways, just as Michelangelo and Giulio
Romano did to create Mannerism out of the architecture of the Renaissance
....
Ha salvato larchitettura moderna da s stessa ... lo ha fatto davvero?
figura 01
Parole chiave dellopera
figura 02
La prima edizione del libro del 1966 a New York
La lettura di Complessit e Contraddizioni nellArchitettura pu, tra le altre,
suggerire le seguenti parole chiave:

Complessit,
Contraddizioni,
Pop.

Complessit
La prassi di scomporre un fenomeno complesso in parti semplici da
analizzare separatamente ha le sue radici remote nella rivoluzione
scientifica galileiana e si esprime compiutamente nelle fondazioni
disciplinari dellIlluminismo.

Nico Bolla

Teoria della Progettazione Architettonica

pag 3

Si tratta di uno snodo rivoluzionario nella storia del pensiero, che mette in
dubbio lindubitabile autorevolezza aristotelica (il tutto pi della somma
delle parti) e sostiene che la scomposizione in parti contiene potenzialit di
progresso fino a prima inimmaginabili.
Per circa un secolo e mezzo va tutto molto bene: la scomposizione di
fenomeni complessi in fenomeni semplici e riconducibili a discipline
delimitate nel loro ambito e solide nel loro statuto consente non solo una
pi profonda comprensione scientifica dei fenomeni, ma anche uno
sviluppo incredibilmente impetuoso di svariate tecnologie.
Non esagerato sostenere che la rivoluzione industriale, che fu, pur tra
inevitabili (anche tremende) contraddizioni, un fattore di emancipazione
economica e culturale di stati, societ ed individui, sia essenzialmente
tributaria ad un approccio ai fenomeni naturali di tipo riduzionista.
Oggi il termine riduzionismo e ci che denota si portano appresso una
connotazione negativa che non rende giustizia ai numerosi servigi che un
simile atteggiamento ha prestato al pensiero umano, almeno da quella volta
che uno scolastico sostenne che entia non sunt multiplicanda praeter
necessitate.
E non esiste chi non veda che si tratta di un concetto non troppo diverso da
quello che in un altro contesto, in un altro tempo, in un altro ambito del
sapere e del fare, in unaltra lingua riassunto dalle parole less is more.
Al contrario si diffuse grazie ad esso la fiducia in un progresso illimitato,
vettore di una crescita senza fine della ricchezza e del benessere,
liquidando le gi presenti riflessioni pessimistiche circa le magnifiche sorti e
progressive.
La seconda met del Novecento si occuper di smontare quella fiducia: ne
sosterr lidea criticando radicalmente lapproccio riduzionista (donde la sua
osservata e perdurante connotazione negativa), al quale contrappone
limpossibilit di semplificare e la necessit di recuperare la complessit
delle cose.
Tale approccio sar chiamato olistico e da qualche tempo in grande auge,
informando di s scienze varie, dalleconomia alla biologia alla psicologia
alla sociologia eccetera ... e anche larchitettura di Robert Venturi.
figura 03
Contraddizioni
Lapproccio olistico tiene uniti fatti diversi, che talvolta possono apparire
contraddittori: se esso un segno dei tempi (della fine delle illusioni sul
progresso), allora anche una particolare sensibilit alle contraddizioni lo .
Allinizio degli anni Trenta del Novecento un logico moravo (che qualcuno
ha paragonato ad Aristotele) apr una falla decisiva nellidea che tutti
avevano della matematica.

Nico Bolla

Teoria della Progettazione Architettonica

pag 4

Si trattava di un lavoro piuttosto specialistico, che molto riduttivamente (!) si


pu riassumere nella dimostrazione che in un qualunque sistema logico
coerente che contenga laritmetica possono essere costruite proposizioni
vere la cui verit non pu essere dimostrata, e questo neppure
aggiungendo altri assiomi pi o meno ad hoc.
Il lavoro in realt ben pi corposo e ricco di implicazioni, ma qui ci
interessa coglierne il nocciolo e notarne anche qualche fraintendimento.
Osserviamo innanzi tutto che solo una mentalit novecentesca poteva
concepire lidea di dimostrare che qualcosa non dimostrabile: restando
nellambito della matematica, questo seppelliva per sempre il sogno del
maggiore matematico a cavallo tra Otto e Novecento (ma di mentalit
ottocentesca) che riteneva possibile formalizzare tutte le teorie
matematiche esistenti attraverso un insieme finito di assiomi coerenti.
A noi, che non siamo matematici, interessa forse qualche implicazione pi
metaforica di quel lavoro fondamentale, non considerandolo nei suoi
contenuti (peraltro piuttosto astrusi), ma interpretandolo come segno dei
tempi: cio rovesciando la consueta idea che sia levento a produrre la
temperie e ritenendo che sia invece questa a produrre quello.
E allora si pu affermare che quello che la temperie novecentesca porta
con s lirriducibilit della nozione di verit alla nozione di dimostrabilit: e
si tratta di una premessa (vera!) dalla quale possono derivare conseguenze
sorprendenti, anche se non tutte sempre coerenti.
Se la verit pu anche non essere dimostrabile, allora si possono affermare
verit arbitrarie: che saranno condivise e sentite vere sulla base di
autorevolezze esterne, a loro volta poco dimostrabili e quindi a rischio di
instabilit: il che toglie alla verit anche lattributo delleternit.
Questo accade soprattutto nelle attivit che si usa chiamare artistiche, tra le
quali di sicuro inclusa lArchitettura, per le quali tende ad affermarsi una
sorta di relativismo legittimato dal giudizio dei saggi, questi nominati tali
attraverso procedure di analogo relativismo.
E difficile non osservare che questo ampiamente esemplificato dalla gran
parte delle manifestazioni darte contemporanee.
figura 04
Pop
Dopo la prevedibilit delle prime due, provenienti dal titolo del libro, la terza
altrettanto prevedibile parola chiave era postmoderno: ma sarebbe stato un
termine che Venturi non ama, come ricorda la moglie Denise in un saggio
del 2011 scritto in occasione di una mostra a Londra:

Nico Bolla

Teoria della Progettazione Architettonica

pag 5

... Robert Venturi e io ci consideriamo ancora postmoderni, ma in


unaccezione che deriva dalle arti e dalle scienze umane degli anni
Sessanta, o anche prima; quelle idee ci influenzano tuttora e prendono il
nome di Postmoderno in molti campi; siamo al tempo stesso Modernisti,
impegnati nel progetto di aggiornare i dogmi del Moderno per avviare un
cambiamento; la definizione di Postmoderno non va confusa con la deriva a
cui abbiamo assistito in architettura e che chiamo, in senso negativo, PoMo
....
PoMo ha normalmente un significato del tutto neutro, una normale
abbreviazione; non cos per Venturi: ... il PoMo ha fatto s che in passato
Venturi negasse di essere postmoderno: un movimento puramente
commerciale che si distingue per quel disprezzo del sociale che in alcuni
circoli, dagli anni Settanta in poi, diventato un marchio distintivo ....
Dopo un curriculum di distruzione sistematica dei dogmi del Moderno,
Venturi in et matura recupera quello che era forse il dogma pi decoroso e
che non mette in discussione: il valore, il significato e la finalit sociale
dellArchitettura Razionale che, se si involuta ed appiattita in un
linguaggio superficiale e ripetitivo, non deve tuttavia smarrire le ragioni
umanamente nobili dalle quali ha tratto origine.
Per questo senza temere di apparire troppo prevedibili, la terza parola
chiave pop, nellaccezione forse un poco intimista di chi scrive, la cui
prima formazione ha coinciso con le prime manifestazioni di quella forma
darte, e con la sorpresa e la curiosit che esse hanno suscitato.
Pop labbattimento della gerarchia tra arti maggiori ed arti minori; pop la
dimostrazione della futilit della distinzione tra estetica ed utilit; pop la
legittimazione della loro naturale fusione nello stesso oggetto; pop
laccoglienza di quelloggetto nellElicona delle Muse; pop la scoperta che
le Muse non sono nove, ma non meno di novemila; oppure che non
esistono.
Pop la definitiva dimostrazione del fatto che lArte non qualcosa che si
aggiunge agli oggetti utili, e neppure qualcosa che vive da sola in un
mondo di pura immagine (puri spiriti?), ma qualcosa di intrinseco a quegli
oggetti utili ed al mondo materiale che producono.
E ai concreti esseri umani che lo abitano; leggiamo ancora Denise Scott
Brown: ... A noi, invece, la societ interessa; Quando dicevo che il nostro
saggio Imparando da Las Vegas era in parte un trattato sociale, tutti
replicavano: Stai scherzando!; ma oggi gli studenti e i giovani architetti
rispondono: Che altro c' di nuovo?; ci auguriamo che le nuove
generazioni raccolgano la fiaccola (il neon?) e si facciano carico di
situazioni tecniche e sociali che noi non siamo in grado di capire perch
troppo vecchi e cos facendo si mettano al servizio della necessit e
raggiungano lo scopo della bellezza (magari straziante) ....
figura 05

03.00

03.01

03.02

03.03

03.04

03.05

Potrebbero piacerti anche