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IL CALCOLO INFINITESIMALE
nel XVII, XVIII e XIX sec.
1 1 1
T T 2 T 3 ... S-P < qualsiasi
4 4 4 area data
In termini moderni
1
n
1
1 1 n 4
1 1 4
lim T T ... n 1 T lim T lim T 4 T
n 4 4 n 1 n 3 3
1
4 4
B
Area segmento di parabola D
E
S = 4/3 T
Metodo di esaustione
A C
P < 4/3 T
S – P < S – 4/3 T da cui P > 4/3 T
Volume della sfera Prop. 2 del
Metodo sui teoremi meccanici J. L. Heiberg 1906
AI2 = AC AS=d x d
AI2 = AS2+SI2=x2+ y2 d
d
x y
d x = x2+ y2
d2 x = (x2+ y2) d
sez. cil.=sez.cono+
sez. sfera
Periodo precedente la matematica infinitesimale del
XVII secolo
1
y 0<x<a
x
1
V
1
A ( y ) dy a
2
a
O a
normale
F x , y 0
x , c, r 0
x c y 2 r 2
2
n
n i
x a x i x 0
2 n2
i 3
Retta tangente - FERMAT
Metodo dei massimi e minimi
funzione ƒ(x) si voglia trovare il massimo o il minimo.
Nelle vicinanze di un massimo o di un minimo le variazioni
sono insensibili. Se a è il punto di massimo di ƒ si avrà
ƒ(a) ~ ƒ(a + E)
se E è molto piccola. L’uguaglianza approssimata o, come
dice Fermat, l’adaequatio, permette di determinare il max o
min. Raccogliendo i termini e dividendo per E Fermat
ottiene
ƒ (a + E) – ƒ (a) ~ 0
E
e ponendo E=0 giunge al risultato, con un procedimento poco
rigoroso, che tuttavia anticipa il rapporto incrementale e
Gilles Personne de Roberval
1601-1675
retta tangente per via cinematica
F ( x, y ) 0
F ( x a , y e) 0
a, e infinitesimi
P e applicabile solo quando le
a variabili sono separate
T B TB : PB a : e
Barrow Teorema fondamentale del calcolo integrale
legame fra tangente e area
Y P
P’ Q dY Y NP
R
dx TN TN
S T N y MN
x
NP
TN
MN
M
y
PQ NP PQ 1 1
RQ TN PQ MNP ' Q P ' Q
PN MN PN MN MN
FRANCIA OLANDA
Matematico
• Calcolo infinitesimale
• Geometria differenziale
• Analysis situs
• Characteristica universalis,
Logica matematica
• Determinanti
• Macchine calcolatrici
• Aritmetica binaria
• ...
Parigi 1672-1676
Luigi XIV Académie des Sciences
Christiaan Huygens
1629-1695
Parigi 1672-1676
T1 T2 T3 T4
1 3 6 10
1 1 1
1 ... ...
3 6 nn 1 2
Trovare la somma dei reciproci dei numeri triangolari
1 1 1 2 1 1
2
Tn 1 2 3 ... n n n 1 2 n n 1 n n 1
1 1 1
1 ... ...
3 6 nn 1 2
1 1 1 1 1
2 1 ... 2
2 2 3 3 4
Triangolo aritmetico
1 1 1 1 1 ...
1 2 3 4 5 ...
n
1 3 6 10 15 ... ah ,n ah1,k
k 1
1 4 10 20 35 ...
ah ,n ah1,n ah1,n1
1 5 15 35 70 ...
... ... ... ... ... ...
x 0,1,2,3,...
Operatore differenza
dx ( x 1) x 1
2 successioni aritmetiche
d (x ) 2x 1
d ( x 3 ) 3x 2 3x 1
2
dz x
3 2
dz ld ( x ) md ( x ) ndx
z lx 3
mx nx 2
Traité du sinus du
Blaise Pascal
quart de cercle 1658
1623-1662
(ds ) 2 (dx) 2 (dy ) 2
E' B
E K
C R I R' A
Triangolo caratteristico
Parigi 1672-1676
Calcolo differenziale Retta tangente
Calcolo integrale Aree, volumi, …
Equazioni differenziali Problema inverso delle tangenti
dy y x dx y x
dy S t : y dx : dy
y
dx
dx St y
St dy
Acta Eruditorum Lipsia
1684 il manifesto del calcolo differenziale
Nova methodus pro
maximis et minimis,
itemque tangentibus,
quae nec fractas, nec
irrationales quantitates
moratur, et singulare pro
illis calculi genus
ottobre 1684
E. W. von
Tschirnhaus
Difficoltà incontrate dai
contemporanei:
Eccessiva brevità e concisione
Errori tipografici
Nessuna dimostrazione delle
regole del calcolo differenziale
Uso nascosto degli infinitesimi
x a bx c x 2
y 2
ax g y 2
2 2
0
y ex fx 2 2
h lx mx 2
massimo minimo
Methodus Tangentium inversa, Agosto 1673
f(x)
f(x)
b
Leibniz concepisce a
f ( x)dx
a dx b x
P A
P
S B
x 3 ax 2 axy y 3 0
y o
3x
2ax ay x ax 3 y 2 y 0
2
x
x o TB y
y
T B
3 y axy 3
TB 2
3x 2ax ay
Philosophiae Naturalis Principia Mathematica
(1687)
“Per gli ultimi rapporti delle quantità evanescenti,
si deve intendere il rapporto … delle quantità non
prima di diventare nulle e non dopo, ma quello col
quale si annullano. […]
Gli ultimi rapporti con cui quelle quantità si
annullano non sono in realtà i rapporti delle
ultime quantità, ma i limiti ai quali i rapporti delle
quantità decrescenti si avvicinano sempre,
illimitatamente, e ai quali si possono avvicinare
più di qualunque differenza data e che però non
possono mai superare, né toccare, prima che le
quantità siano diminuite all’infinito.”
Teorema fondamentale del calcolo integrale –
metodo dei primi e ultimi rapporti
2 32
z x 4
3 ( z ov) x o
2 3
9
4 3
z x
2
9 o0
K d 1
D
H
yx 2
Bob e viceversa, se y è la
curva, z sarà l’area ...
IL TEOREMA FONDAMENTALE DEL CALCOLO
INTEGRALE – metodo delle flussioni
De quadratura…
“Poiché le aree ABC, ABED
sono descritte dalle ordinate
BC, EB, che si muovono con
moto uniforme lungo la base
AB, le flussioni di queste aree
staranno fra loro come le
ordinate BC, EB che le
descrivono e si possono
esprimere con quelle
ordinate, poiché quelle
. ordinate sono nello stesso
u, z u BC y rapporto degli accrescimenti
aree . BE 1 u y nascenti delle aree.”
z
Serie
Nicolaus Mercator, James Gregory, ... , Isaac Newton
quadratura dell’iperbole
somma di
1 2 3 4
1 x x x x ... una serie
geometrica
1 x
2 3
x x integrando
log( 1 x ) x ..... termine a
2 3 termine
1687 professore di
matematica
all’Università Basilea
Johann Bernoulli
1667-1748
G. W. Leibniz
Jacob Bernoulli
Johann Bernoulli
curve trascendenti e problemi aperti
Cicloide
Isocrona Curve che
Spirale logaritmica
Descartes
aveva escluso
Catenaria
dalla
Elastica
geometria
Brachistocrona
Trattoria
Velaria
Lintearia equazioni differenziali
settembre 1687 ISOCRONA
Nouvelles de la Republique des Lettres
Leibniz ai Cartesiani: determinare la natura della curva lungo la
quale un corpo soggetto al suo peso discende uniformemente e si
avvicina ugualmente all’orizzonte in tempi uguali
b y a dy a dx
2 3 3
b y a a x
“Ergo et horum integralia aequantur” 2 2 3
3 2 3
2
3b
trattoria
determinare la curva descritta su
un piano orizzontale da un
corpo pesante legato ad un
estremo di una corda il cui altro
estremo si muove lungo una
retta fissa situata in quel piano
dz az
dx 2az z 2
settembre 1693
Leibniz x a log
a 2az z 2
2az z 2
az
Catenaria 1690
Jacob Bernoulli
Rettificazione
Evoluta
Baricentro
Quadratura di segmento
Raggio di curvatura
Superficie e volume del
dy a catenoide
dx s
ad 2 x dx 2 dy 2 dy
La sfida di Vincenzo Viviani 4 aprile 1692
x 2 dx
dy
a4 x4
a distanza orizzontale
fra i due estremi della
trave
Jacob Bernoulli
Elastica 1694
x 2 dx
dy
a4 x4
arco a 2 dx
ds
a4 x4
Isocrona paracentrica
1697
brachistocrona
brachistocrona
y
dx dy
k2
a y
cicloide
brachistocrona
Diffusione del calcolo
in Francia
Circolo di
Nicolas
Malebranche
Guillaume F. de
L’Hôpital 1661-1704 Pierre Varignon
1654-1722
Diffusione del calcolo
in Italia
Cattedra di Matematica
all’Università di Padova
1707-1713 Hermann
1716-1719 Nicolaus I Bernoulli
Jacob Hermann
Diffusione del calcolo in Italia
PIERRE VARIGNON
Eclaircissemens sur l’analyse des infiniment petits (1725)
LEONHARD EULER: metodo degli zeri assoluti
Introductio in analysin infinitorum (1748),
Institutiones calculi differentialis (1755)
Institutiones calculi integralis (1768-1770)
Johann Bernoulli
I Fondamenti dell’Analisi infinitesimale
nel XIX secolo
Augustin-Louis Cauchy
1789-1857
Karl Weierstrass
1815-1897
Bernhard Riemann
1826-1866
Augustin-Louis Cauchy (1789-1857), Cours d’analyse
• critica al ricorso ai “ragionamenti tratti dalla generalità dell'algebra”
“Ragionamenti di questo tipo, benché ammessi abbastanza comunemente,
soprattutto nel passaggio dalle serie convergenti alle serie divergenti e
dalle quantità reali alle espressioni immaginarie, non possono essere
considerati, mi sembra, che come delle induzioni adatte a far talvolta
presentire la verità, ma che poco si accordano con l'esattezza tanto vantata
dalle scienze matematiche. Bisogna inoltre osservare che essi tendono a far
attribuire alle formule algebriche un'estensione indefinita, mentre in realtà
la maggior parte di queste formule sussiste unicamente sotto certe
condizioni e per certi valori delle quantità in esse contenute [...] Così,
prima di effettuare la somma di una qualunque serie, ho dovuto
esaminare in quali casi le serie possono essere sommate o, in altri
termini, quali sono le condizioni della loro convergenza; e, su questo
argomento, ho stabilito delle regole generali, che mi sembrano meritare
qualche attenzione.”
Il concetto di limite
1817, B. Bolzano, Rein analytischer Beweis ...
introduce la continuità delle funzioni, la convergenza delle successioni e delle
serie, l’estremo superiore.
1821, A.L. Cauchy, Cours d'analyse de l'École Polytechnique
il concetto di limite come base dell'analisi: per mezzo di esso definisce la
nozione di infinitesimo, quella di infinito e la continuità di funzione; studio
della convergenza di serie e successioni.
1823, A.L. Cauchy, Résumé des leçons sur le calcul infinitesimal
la teoria dei limiti è applicata al calcolo infinitesimale: la derivata è definita
come il limite del rapporto incrementale.
A.L. Cauchy, Cours d'analyse
“Allorché i valori successivamente assunti da una stessa variabile si avvicinano
indefinitamente a un valore fissato, in modo da finire per differirne di tanto poco quanto si
vorrà, quest'ultimo è chiamato il limite di tutti gli altri. Così ad esempio un numero irrazionale
è il limite delle diverse frazioni che ne forniscono valori sempre più approssimati. In
geometria la superficie di un cerchio è il limite verso il quale convergono le superfici dei
poligoni inscritti, mentre il numero dei loro lati cresce sempre di più, ecc. Allorché i
successivi valori numerici di una stessa variabile decrescono indefinitamente in modo da
diventare minori di un numero dato, questa variabile diviene ciò che si chiama un infinitesimo
o una quantità infinitesima. Una variabile di questo tipo ha zero come limite.”
Karl Weierstrass (1815-1897)
• lezioni a Berlino 1859-1894; Introduction à la theorie des fonctions
analytiques 1878
• liberare l'analisi da nozioni geometriche, di moto o intuitive;
"aritmetizzazione" dell'analisi
• concetto di continuità di funzione in termini di disuguaglianze di tipo
"epsilon-delta", già avvicinata da Riemann e ispirata alle lezioni di
s
Dirichlet. lim 4
t t
“comunque si prenda una quantità positiva piccola a piacere , esiste
un'opportuna quantità positiva , tale che se t è minore di , allora la
differenza fra s/t e 4 è minore di .” Cioè posso rendere l’errore che
commetto considerando 4 anziché s/t piccolo sin che voglio.
“Dicesi che col tendere di x verso a, y=f(x) ha per limite A, se fissata una quantità piccola
ad arbitrio , si può determinare una quantità h tale che per ogni valore di x, che differisca
da a meno di h, sia f(x)-A in valore assoluto minore di . Dicesi che col crescere
indefinitamente di x, y=f(x) ha per limite A, se fissata una quantità piccola ad arbitrio , si
può determinare un numero N tale che per ogni valore di x>N sia f(x)–A< in valore
assoluto.”
S. Pincherle, Saggio di una introduzione alla teoria delle funzioni
analitiche secondo i principi del Prof. C. Weierstrass, 1878
“Il conseguimento di studi all'estero avendomi permesso di frequentare
nell'anno 1877-78 i corsi d'Analisi dell'Università di Berlino, mi
credeva quasi in obbligo di far conoscere almeno in parte ai miei
compagni di studio le nuove vedute ed i concetti nuovi che il prof.
Weierstrass va introducendo nella scienza e che, mentre vanno
diffondendosi in Germania per l'opera dei numerosi suoi discepoli,
rimangono ancora quasi sconosciuti agli studenti italiani per la nota
avversione di quel maestro per la stampa. Solo mi tratteneva da un
tentativo di pubblicazione la difficoltà di una conveniente esposizione
di argomenti delicati e per la loro novità soggetti a controversia, e in
cui una parola impropriamente adoperata basta a svisare il concetto.”
U. Dini (1845-1918), Fondamenti per la teorica delle funzioni delle variabili reali,
1878; Lezioni di analisi infinitesimale, 1880, 1892 (trad. tedesca), 1907-1915
G. Peano (1858-1932), Calcolo differenziale e principii di calcolo integrale, 1884
… deplorevoli malvagità
curve patologiche ...
0 x irrazionale
f ( x)
1 x razionale
0 x irrazionale
f ( x)
1 / q x p / q frazione semplificata
sin (1 / x) x 0
f ( x)
0 x0
L’integrale di Cauchy
Résumé des leçons données à l'École Royale Polytechnique
• integrale definito in maniera indipendente dalla derivata, confronto
delle due operazioni
Per definire l'integrale di una funzione f(x) continua al variare di x nell'intervallo
[x0, X] considera una partizione P dell'intervallo in elementi x1–x0, x2 – x1, ..., X – xn-1,
e definisce la somma relativa a P (alla Cauchy), come
S=(x1 – x0)f(x0)+(x2 – x1)f(x1)+…+(X – xn-1)f(xn-1).
f ( x)dx
a
Évariste Galois
Nato il 25 ottobre
1811 a Bourg-la-
Reine, presso Parigi
Morto il 31 maggio
1832 a Parigi, in
seguito a un duello
La nozione di gruppo - 1
(H. Weber 1893): Un gruppo è un insieme
dotato di una legge di composizione in base
alla quale da un primo elemento (A) e da un
secondo elemento (B) si deriva un terzo
elemento (C). Si scrive AB = C. Tale legge
di composizione deve verificare le seguenti
proprietà.
La nozione di gruppo – 1.1
Vale la proprietà associativa, ossia, se A, B,
C sono arbitrari elementi del gruppo, si ha
A(BC) = (AB)C.
La nozione di gruppo – 1.2
Qualora si abbia
AB = AB´ oppure AB = A´B
necessariamente deve essere
B = B´ oppure A = A´.
(Legge di cancellazione)
La nozione di gruppo – 1.3
Se dei tre elementi A, B, C se ne prendono
due arbitrari, allora si può sempre
determinare univocamente il terzo in modo
tale che
AB = C.
La nozione di gruppo – 2
(Proprietà associativa)
La nozione di gruppo – 2.2
omeomorfismo
omotopia
Trasformazioni affini
Geometrie non euclidee
Movimento = Composizione
a a*b = c
Struttura algebrica
Una griglia!
*
La struttura
I fondamenti
IX-X sec.
Al-jabr
x2 + 10 x = 39 x2 + 10 x + 25 = 64
(x+5)2 = 64
Completamento del quadrato x=3
Il Teorema di Galois
Un’equazione algebrica è
risolubile per radicali se e solo
se il gruppo di Galois ad essa
associato è un gruppo
risolubile.
Il gruppo di Galois
È un gruppo di permutazioni.
Permutazioni su quattro elementi 1,2,3,4:
a = (12) b
ab = c
I gruppi simmetrici
Una permutazione su n elementi è una
corrispondenza biunivoca sull’insieme di
tali elementi.
L’insieme delle permutazioni su n elementi,
dotato dell’operazione di composizione, è
un gruppo, detto gruppo simmetrico Sn.
Esso è formato da n! elementi.
Il gruppo S4
Il gruppo simmetrico S4 ha 4! = 1·2·3·4 = 24
elementi.
Esso possiede diversi sottogruppi, cioè
sottoinsiemi che sono a loro volta gruppi
rispetto alla stessa operazione.
Il gruppo di Klein V4
Uno di questi è il sottogruppo
V4 = { = id, (12), (34), (12)(34)},
visualizzabile come il gruppo delle simmetrie
di un rettangolo (non quadrato):
3
1 2
4
Simmetrie del rettangolo
3 3
1 2 1 2
4 id 4
3 3
1 2 2 1
4 (12) 4
Simmetrie del rettangolo
3 4
1 2 1 2
4 (34) 3
3 4
1 2 2 1
(12)(34)
4 3
Il gruppo di Galois di
un’equazione - 1
(x2 2)(x2 3) = 0
Il gruppo di Galois di questa equazione è
formato da tutte le permutazioni delle
sue quattro radici
2,- 2, 3,- 3
Il gruppo di Galois di
un’equazione - 2
che rispettano le relazioni algebriche tra
queste.
3
2 2
3
1 2 3
Il binomio
Criteri di risolubilità basati
sull’ordine
Teorema di Burnside: Se l’ordine di un
gruppo è divisibile per non più di due
numeri primi distinti, il gruppo è risolubile.
Invarianti algebrici
La teoria degli indivisibili
1598 - 1647
La teoria
Un insieme di enunciati riguardanti un
determinato tipo di oggetti
CARATTERIZZAZIONI
(generalità ed efficacia)
A B
Caratterizzazione
Libertà
e creatività
La denominazione
La costruzione
L’invenzione…
….l’invenzione!
Macchine matematiche
Parabolografo
La geometrizzazione…
Numero
Numeri triangolari pentagonale
Operazioni figurate
Retta reale
Segmento
Righello
Unità
I frattali di Mandelbrot