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C metodo e metodo

Giorgio Ferrarese
Dipartimento di Matematica, Universit di Torino
Nella conferenza viene ripercorsa la storia della riscoperta del Metodo Meccanico
di Archimede, perso per pi di 2000 anni, ritrovato, perso nuovamente e poi
definitivamente ritrovato. Una storia che ha dellincredibile, ma che fortunatamente ci
ha riconsegnato uno dei lavori pi importanti di tutti i tempi.
Nel Medio Evo gli antichi codici che non erano di argomento religioso venivano
grattati via col raschietto, i grandi fogli di pergamena tagliati a met, girati di 90 gradi
e piegati in due e un nuovo testo devoto veniva a ricoprire la prosa precedente. Si
creava cos un "palinsesto", ossia un libro cancellato e sovrascritto (la parola passata
poi a significare le scalette delle programmazioni televisive, piene di correzioni e
cancellature).
Uno di questi palinsesti, scritto prima dell'anno Mille,
oggi l'unico manoscritto greco esistente al mondo, il pi
antico, che contenga l'opera di Archimede, il massimo
matematico della classicit. Non l'originale, una copia
successiva. Comprende sette dei nove o dieci trattati che la
tradizione gli attribuisce. Insomma il pi completo, l'unico
corpo dell'opera della pi geniale mente matematica che la
civilt occidentale conobbe dalle sue origini fino al
Rinascimento.
Archimede nacque, visse e mor a Siracusa, citt della
Sicilia greca, dal 287 al 212 avanti Cristo, milleduecento
anni prima del palinsesto. Tenendo conto che tra una copia e
l'altra passavano secoli, tra l'originale archimedeo e il
palinsesto ci furono forse non pi di 4 o 5 copie. Si ritiene quindi che questa copia sia
molto fedele all'originale, come pure le tavole geometriche che contiene.
Il palinsesto anche importantissimo perch contiene il "Metodo Meccanico", di
cui si perse ogni traccia fino al 1906, quando al filologo danese J. H. Heiberg capit
tra le mani il catalogo della biblioteca di un monastero ortodosso di Costantinopoli,
redatto sette anni prima, nel 1899, da un erudito greco. Questi aveva individuato, sotto
al testo di un messale proveniente dal monastero bizantino di San Saba, nel deserto
della Giudea, non lontano da Gerusalemme, la
traccia di un secondo, pi antico testo greco. Ne
trascrisse qualche riga, anche se non aveva la pi
pallida idea di che cosa si trattasse. Ma Heiberg
intu, si precipit a Costantinopoli, e, avendo poco
tempo, fece fotografare il palinsesto (oggi
sappiamo che molte pagine, probabilmente per un
errore del fotografo, vennero saltate). Tornato a
Copenaghen e munito di una lente d'ingrandimento,

si mise a decifrare. Tra quei fogli aveva ritrovato il "Metodo Meccanico" di


Archimede!
Heiberg non riusc pi a tornare a Costantinopoli e
il disastro fu che dopo di lui, sopraggiunta la Prima
guerra mondiale, crollato l'Impero ottomano, il
palinsesto scomparve di nuovo.
Per tutto il
Novecento
studiosi,
bibliofili,
collezionisti
continuarono a dargli invano la caccia.
La storia finisce, fortunatamente bene, nel 1991.
Una famiglia francese chiede alla casa d'aste Christie's
che venga valutato e messo in vendita un antico
manoscritto in suo possesso, acquistato a
Costantinopoli negli anni Venti da un familiare. Gli
esperti vanno a vedere: il palinsesto di Archimede.
Il libro viene battuto il 29 ottobre 1998 per due
milioni di dollari. Il 17 gennaio del '99 il nuovo
proprietario, un collezionista americano, accetta di
affidarlo alle cure del Walters Art Museum di
Baltimora (USA).
Ulteriori informazioni sulla vita di Archimede e sul suo Metodo Meccanico" si
possono trovare nelle pagine web: http:// www.thewalters.org/archimedes/frame.html
Il METODO
Il Metodo Meccanico una lettera scritta da Archimede al suo amico Eratostene, il
cui scopo quello di illustrare il metodo utilizzato da Archimede per scoprire le
formule che poi avrebbe dimostrato mediante il
metodo di esaustione. Per stupire lamico con la
potenza del suo metodo, Archimede gli
preannuncia che al termine della sua lettera avr
dimostrato i seguenti due difficili teoremi:
DEFINIZIONE. Lunghia cilindrica quella
parte di cilindro che viene staccata tagliando il
cilindro stesso con un piano individuato dal
centro di una base e da una retta tangente al
cerchio che costituisce la base opposta.
TEOREMA 1. Sia data ununghia cilindrica il
cui cilindro generatore inscritto in un prisma
retto a basi quadrate: il volume di tale unghia
1/6 del prisma.

TEOREMA 2. In un cubo si inscriva un cilindro


avente basi inscritte in due quadrati di base
opposti e nello stesso cubo si inscriva un secondo
cilindro avente basi inscritte in altri due quadrati
opposti: il solido comune ai due cilindri i 2/3
del cubo.
In questa conferenza noi non avremo abbastanza
tempo per occuparci del Teorema 1, ma
proveremo comunque il Teorema 2.
Per illustre il metodo partiamo per, seguendo
lordine dello stesso Archimede con il calcolo
dellarea del segmento di parabola.
DEFINIZIONE. Un segmento di parabola
una regione di piano compresa tra una corda
della parabola e larco congiungente i due
estremi della corda.
PROPOSIZIONE 1. Larea di un segmento di parabola i 4/3 dellarea del triangolo
inscritto nel segmento ed avente la stessa base e la stessa altezza del segmento.
In realt il risultato difficile ottenuto da
Archimede che larea del segmento di
parabola 1/3 dellarea del triangolo avente
come lati: la corda, un secondo lato sulla
retta parallela allasse della parabola per uno
dei due estremi dellarco e un terzo lato sulla
retta tangente alla parabola nellaltro
estremo. La Proposizione 1 deriva
immediatamente dal fatto che il triangolo
inscritto OAV del triangolo OAT,
poich l'ordinata di V 1/4 dell'ordinata di
T. Per semplicit noi considereremo solo
settori retti
T
Sia A=(2a,0), X=(x,0), a>=0, x>0, k>0,
poich la parabola ha equazione
y= kx(2a-x), la sua derivata prima
y=2ak-2kx e quindi y(0)= 2ak il
coefficiente angolare della retta tangente
alla parabola in O. Pertanto 2akx = XY,
dove Y il punto della retta OT di ascissa
x; lordinata del punto P della parabola di
ascissa x kx(2a-x).
Quindi luguaglianza

2a : (2a-x) = 2kax : kx(2a-x)


implica che
OA : XA = XY : XP
e quindi
OM : ZM = XY : XP
dove M il punto medio di AT, Z quello di XY, V il vertice della parabola, K tale
che OM=MK .
K

M
V

Z
P
A

Secondo il linguaggio di Archimede le parallele XY, rimanendo al loro posto, fanno


equilibrio ai segmenti intercettati sopra di esse dalla parabola e trasportati nel punto
K, in modo che il loro centro di gravit coincida con K.
Pertanto il triangolo OAT rimanendo al suo posto in equilibrio con il settore
parabolico posto con il suo baricentro in K.
Dato che il centro di gravit di un triangolo si trova nel punto di una qualsiasi mediana
che la divide in due parti, una doppia dellaltra: OM = 3GM. Riassumendo
OM : GM = triangolo (OAT) : Settore ,
quindi
triangolo (OAT) : Settore = 3 : 1 , ottenendo S = 1/3 T
T

M
V

G
P
A

Osservazioni: rivediamo il metodo di Archimede da un punto di vista moderno:


consideriamo una parabola di asse y e vertice O, y= kx2 , la sua derivata prima
pertanto y=2kx.

Consideriamo

poi P= (x,kx2), allora la lunghezza AB = x(2kx)= 2kx2 e larea del


x

triangolo ABP= kx3 , inoltre larea del sottografico S = kx 2 =


0

1 3
kx , quindi
3

S=1/3 T(ABP).
Considerando la parabola cubica: y=kx3, si ottiene che T(ABP) = 6S

ed in generale per y=kxn si ottiene che


T(ABP) =

n (n + 1)
S
2

Notiamo che Archimede, dimostrando che il lato AB n volte lordinata del punto
P=(x,kxn), avrebbe dimostrato che la derivata di xn nxn-1 oltre a calcolare larea del
sottografico della parabola di grado n !

PROPOSIZIONE 2. Il volume della sfera i 2/3 del volume del cilindro (circoscritto)
con base uguale a un cerchio massimo della sfera e altezza uguale al diametro.
In realt Archimede dimostra che il
doppio del volume della sfera uguale
al volume del cilindro di base un
cerchio di raggio doppio di quello della
sfera e altezza uguale al diametro della
sfera meno il doppio del volume del
cono di uguale base e altezza del
cilindro, cio
Cilindro (EFGL) = 2 (Sfera + Cono(AEF))

r
x
x r-x

Analogamrente dalla relazione

Siano: CF = 2r, AK = r, AS=RS= x,


SK= |r x|, AH=AC=2r.
Ovviamente vale la proporzione:
2r : x = 16r2 : 8rx,
dove 16r2 = area del quadrato di lato
MN, mentre
8rx =4 (2rx) = 4 (r2 -(r-x)2 + x2), dove
4(r2 -(r-x)2) = area del quadrato di lato
OP, e 4x2 = area del quadrato di lato RQ.
Quindi:
16r2 = area del quadrato circoscritto alla
sezione col cilindro
8rx = area del quadrato circoscritto alla
sezione con la sfera + area del quadrato
circoscritto alla sezione col cono.
2r : x = 4r2 : 2rx ,

dove
4r2= area del cerchio sezione col cilindro e
2rx = area del cerchio sezione con la sfera + area del cerchio sezione col cono,
otteniamo che:
"il cerchio sezione col cilindro, rimanendo al suo posto, fa equilibrio, rispetto al punto
A, alla somma del cerchio sezione con la sfera con il cerchio sezione col cono,
se entrambi i cerchi sono posti con il centro di gravit in H".
E quindi:
AH : AK = (cilindro) : (sfera + cono),

dove AH=2AK
Dunque:
Basta poi osservare che:
quindi
Ma
e quindi otteniamo:

cilindro (EFGL)= 2(sfera + cono (AEF))


cono (AEF) = 1/3 (cilindro)
1/3 cilindro (EFGL) = 2 sfera.
cilindro(EFGL)=4cilindro circoscritto
Sfera = 2/3 cilindro circoscritto.

Allo stesso modo, ragionando sulle sezioni quadrate, si ottiene che il volume del solido
comune ai due cilindri i 2/3 del cubo circoscritto (TEOREMA 2).
Ricordiamo la famosa osservazione di Archimede, riportata sul Metodo, sulla
superficie della sfera:
dal fatto che la sfera quattro volte il volume del (cono(ABD)) si deduce che la
superficie della sfera 4 volte maggiore di quella di un suo cerchio massimo; infatti
come ogni cerchio uguale al triangolo con base uguale alla circonferenza e altezza
uguale al raggio del cerchio, si comprende, nello stesso modo, che ogni sfera uguale
al cono con base uguale alla superficie della sfera e altezza uguale al raggio.
Nel Metodo sono inoltre riportate le dimostrazioni meccaniche relative a molti altri
calcoli di volumi, di cui ci limitiamo a riportare gli enunciati:
PROPOSIZIONE 3. Il rapporto tra il volume di un segmento sferico e il volume del
cono avente la stessa base e la stessa altezza uguale al rapporto tra la somma del
raggio della sfera con laltezza del segmento sferico supplementare e laltezza di
questo segmento supplementare.
PROPOSIZIONE 4. Il centro di gravit di un segmento sferico si trova sullaltezza del
segmento, in un punto che la divide in modo che la parte di essa verso il vertice e la
parte rimanente abbiano un rapporto uguale a quello che la somma dellaltezza del
segmento e del quadruplo dellaltezza del segmento supplementare ha con la somma
dellaltezza del segmento e del doppio dellaltezza del segmento supplementare.
PROPOSIZIONE 5. Il centro di gravit di un emisfero situato sul raggio
perpendicolare al cerchio di base in un punto che divide il raggio in modo che la parte
verso la superficie dellemisfero sia i 5/3 della parte restante.
PROPOSIZIONE 6. Il volume dellellissoide di rotazione i 2/3 del volume del
cilindro avente come base un cerchio massimo e altezza uguale allaltro asse
dellellissoide.

PORPOSIZIONE 7. Il rapporto tra il volume di un segmento di ellissoide di rotazione


limitato da un piano perpendicolare allasse e il volume del cono avente la stessa base
e la stessa altezza uguale al rapporto tra la somma del semiasse dellellissoide con
laltezza del segmento supplementare e laltezza di questo segmento supplementare.
PROPOSIZIONE 8. Il centro di gravit di un segmento di ellissoide di rotazione si
trova sullaltezza del segmento, in un punto che la divide in modo che la parte di essa
verso il vertice e la parte rimanente abbiano un rapporto uguale a quello che la somma
dellaltezza del segmento e del quadruplo dellaltezza del segmento supplementare ha
con la somma dellaltezza del segmento e del doppio dellaltezza del segmento
supplementare.
PROPOSIZIONE 9. Il volume di un segmento di paraboloide di rotazione delimitato
da un piano perpendicolare allasse i 3/2 del volume del cono che ha la stessa base e
la stessa altezza del segmento.
PROPOSIZIONE 10. Il centro di gravit di un segmento di paraboloide di rotazione
come sopra situato sullasse nel punto che divide laltezza in modo che la parte verso
il vertice sia il doppio dellaltra parte.
PROPOSIZIONE 11. Il rapporto tra volume di un segmento di iperboloide di rotazione
e il volume di un cono avente la stessa base del segmento e la stessa altezza uguale al
rapporto tra la somma dellaltezza del segmento con il triplo della distanza del centro
delliperboloide dal piano di base del segmento e la somma dellaltezza del segmento
stesso con il doppio della distanza del centro dal piano di base.
PROPOSIZIONE 12. Il centro di gravit di un segmento di iperboloide di rotazione si
trova sul suo asse in un punto che divide lasse stesso in modo che la parte di esso
verso il vertice e la parte rimanente abbiano un rapporto uguale a quello che hanno la
somma del triplo dellasse con lottuplo della distanza del centro dal piano di base e la
somma dellasse con il quadruplo della stessa distanza del centro dalla base.
Bibliografia
C. Barbero, 1999, Il metodo di Archimede, Tesi di Laurea in Matematica,
Universit di Torino, 1999 n.25 (preso Biblioteca "G. Peano")
Frajese, 1974, Opere di Archimede, Torini, Ed. UTET
T. L. Heat, 1897, The work of Archimedes with a supplement of 1912, Cambridge,
supplemento 1912
G. Loria, 1928, Archimede; la scienza che domin Roma, Milano, Ed. G. Agnelli
E. Rufini, 1961, Il metodo di Archimede e le origini del calcolo infinitesimale
nell'antichit, Bologna, Ed. Feltrinelli
Torino, 12 novembre 2003

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