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Trigonometria sferica

Giovanni Torrero
E-mail giovanni.torrero@gmail.com
Indice
Capitolo 1. Geometria sferica 5
1.1. Concetti introduttivi 5
1.2. Triangoli sferici 10
Capitolo 2. Trigonometria sferica 15
2.1. Teoremi sui triangoli sferici 15
2.2. Teoremi sui triangoli sferici rettangoli 24
Capitolo 3. Coordinate geograche 27
3.1. Latitudine e longitudine 27
3.2. Distanza tra due punti 29
3.3. Coordinate cartesiane 34
Indice analitico 41
Bibliograa 43
3
CAPITOLO 1
Geometria sferica
1.1. Concetti introduttivi
La geometria sferica studia le propriet delle gure che sono dei
sottoinsiemi dellinsieme formato da tutti i punti di una supercie
sferica.
Denition 1.1. (Circonferenza massima) Data una sfera si denisce
circonferenza massima ogni circonferenza che si ottiene intersecan-
do la supercie sferica con un piano passante per il centro della sfera
stessa.
FIGURA 1.1.1. Circonferenza massima
5
6 1. GEOMETRIA SFERICA
Remark 1.2. Nella geometria sferica la circonferenza massima gioca
lo stesso ruolo della retta nella geometria piana.
Theorem 1.3. Presi due punti distinti su una sfera per essi passa
una ed una sola circonferenza massima.
FIGURA 1.1.2. Circonferenza massima per due punti
DIMOSTRAZIONE. I due punti Ae B e il centro O non sono allineati
quindi individuano uno ed un solo piano che passa per il centro della
sfera e quindi una ed una sola circonferenza massima che passa per
i due punti dati.
Denition 1.4. (Poli di una circonferenza massima) Data una circon-
ferenza massima si consideri la perpendicolare al piano della circon-
ferenza passante per il centro O della sfera, detta perpendicolare
verr chiamata asse relativo alla circonferenza massima considera-
ta. Lasse della circonferenza massima incontra la sfera in due pun-
ti chiamati poli, ssato un verso di percorrenza della circonferenza
1.1. CONCETTI INTRODUTTIVI 7
massima, un omino che percorra la circonferenza nel verso prescel-
to vedr il polo nord P
N
alla sua sinistra e il polo sud P
S
alla sua
destra.
FIGURA 1.1.3. Poli
Denition 1.5. (Distanza sferica o segmento sferico) Dati due punti
A e B , distinti, su una sfera, esiste una ed una sola circonferen-
za massima che li contiene, i due punti individuano su questa cir-
conferenza due archi, il minore di essi si chiama distanza sferica o
segmento sferico tra i due punti
8 1. GEOMETRIA SFERICA
FIGURA 1.1.4. Distanza sferica
Se si indica con a la misura in radianti dellangolo al centro

AOB e
si suppone che lunit di misura per le lunghezze sia il raggio della
circonferenza
1
allora la misura dellarco

AB proprio a .
Remark 1.6. Dora innanzi le sfere considerate avranno tutte raggio
unitario, questo equivale a dire che il raggio della sfera viene scelto
come unit di misura per le lunghezze.
Denition 1.7. (Fuso sferico) Data una sfera si considerino due piani
passanti per il suo centro essi individuano due circonferenze mas-
sime che dividono la supercie sferica in quattro parti ciascuna delle
quali si chiama fuso sferico.
1
Imporre che lunit di misura per le lunghezze si il raggio della sfera come
imporre che la sfera abbia raggio unitario.
1.1. CONCETTI INTRODUTTIVI 9
FIGURA 1.1.5. Fuso sferico
Lampiezza dellangolo diedro che determina il fuso, espressa in
radianti, anche lampiezza del fuso sferico.
Theorem 1.8. Larea di un fuso sferico di ampiezza data da:
Area = 2
DIMOSTRAZIONE. Vi una proporzionalit diretta tra larea del
fuso e la sua ampiezza e la sfera stessa pu essere pensata come
un fuso di ampiezza 2 , di conseguenza possibile scrivere la
10 1. GEOMETRIA SFERICA
seguente proporzione
2 : 4 = : Area
Area = 2

Denition 1.9. (Circonferenze massime perpendicolari)Su una su-


percie sferica due circonferenze massime si dicono perpendicolari
se incontrandosi individuano quattro fusi retti.
Denition 1.10. (Angolo tra due semicirconferenze massime) Due
semicirconferenze massime, aventi il diametro in comune, indivi-
duano un fuso, la sua ampiezza anche lampiezza dellangolo for-
mato dalle due semicirconferenze.
Theorem 1.11. Lampiezza di un fuso sferico sempre minore o
uguale a e quindi anche langolo tra due circonferenze massime
segue la stessa limitazione.
DIMOSTRAZIONE. Infatti due piani che si intersecano individuano
quattro diedri, a due a due uguali, ciascuno dei quali minore o
uguale ad un angolo piatto.
Questa limitazione pu essere in alcuni casi fastidiosa, ma cos come
si possono considerare diedri concavi, volendo si possono anche
denire fusi sferici concavi con ampiezza compresa tra e 2 .
1.2. Triangoli sferici
Denition 1.12. (Doppio fuso sferico) Ad ogni fuso sferico possiamo
associare un secondo fuso sferico ad esso opposto al vertice e quin-
di ad esso uguale i cui lati sono il prolungamento dei lati del primo
fuso, come indicato in gura.
1.2. TRIANGOLI SFERICI 11
FIGURA 1.2.1. Doppio fuso sferico
Lunione di questi due fusi forma il doppio fuso sferico.
Essendo i due fusi uguali se la loro ampiezza la loro area sar
4 .
Denition 1.13. (Triangolo sferico) Sulla sfera consideriamo tre pun-
ti A, B, C, non appartenenti ad una stessa circonferenza massima,
essi individueranno tre fusi sferici, il fuso BAC tale che BA e CA
siano dei segmenti, il fuso ABC tale che AB e CB siano dei segmen-
ti, il fuso ACB tale che AC e BC siano dei segmenti, lintersezione
di questi tre fusi forma il triangolo sferico.
12 1. GEOMETRIA SFERICA
FIGURA 1.2.2. Triangolo sferico
Theorem 1.14. Considerato un triangolo sferico ABC , individuato
dai tre fusi sferici di ampiezza rispettivamente:

A,

B,

C , larea del
triangolo sferico data da:
Area =

A +

B +

C
DIMOSTRAZIONE. Dalla gura sottostante si deduce che unendo
i tre doppi fusi sferici di ampiezza

A ,

B ,

C si ricopre tutta la sfera,
una volta sola la parte esterna ai due triangoli ABC e A

e tre A

il sim-
metrico di ABC
rispetto al centro
della sfera
volte ciascuno dei due triangoli.
1.2. TRIANGOLI SFERICI 13
FIGURA 1.2.3. Area del triangolo sferico
Tenendo conto di ci che gi noto sullarea dei fusi sferici e del fatto
che larea della supercie sferica di raggio 1 4 si pu scrivere:
4 = 4

A + 4

B + 4

C 4 Area
Area =

A +

B +

C

Corollary 1.15. La somma degli angoli interni di un triangolo sferico


maggiore, o al pi uguale ad un angolo piatto.
DIMOSTRAZIONE. Infatti da quanto detto in precedenza si ha

A +

B +

C = +Area
14 1. GEOMETRIA SFERICA
e Area una quantit positiva o al pi nulla.
CAPITOLO 2
Trigonometria sferica
2.1. Teoremi sui triangoli sferici
Remark 2.1. Come gi detto prima le sfere considerate saranno tutte
sfere trigonometriche, cio sfere di raggio unitario, pertanto un qual-
siasi segmento su dette sfere avr una lunghezza
1
il cui valore sar
lampiezza del corrispondente angolo al centro espresso in radianti.
FIGURA 2.1.1. Lunghezza del segmento sferico
Theorem 2.2. (Teorema del coseno o di Eulero) Con riferimento alla
gura sottostante, in un triangolo sferico valgono le seguenti formule:
cos(a) = cos(b) cos(c) + sin(b) sin(c) cos()
cos(c) = cos(a) cos(b) + sin(a) sin(b cos()
cos(b) = cos(a) cos(c) + sin(a) sin(c) cos()
1
Le lunghezze vengono espresse usando come unit di misura il raggio della
sfera
15
16 2. TRIGONOMETRIA SFERICA
FIGURA 2.1.2. Teorema del coseno
DIMOSTRAZIONE. Disegnato il triangolo sferico, avente i lati mi-
nori di

2
, si completa la costruzione con il piano individuato dai tre
punti C , O, A . Dal vertice B del triangolo si conduce la tangente
alla circonferenza massima che individua il lato a e a quella che in-
dividua il lato c , i punti di intersezione di dette tangenti con il piano
deniscono i due punti M eN . Si ssi lattenzione sul triangolo
rettangolo MOB
2.1. TEOREMI SUI TRIANGOLI SFERICI 17
FIGURA 2.1.3. Triangolo MOB
Dalla trigonometria piana si deduce che:
MB = tan(a)
MO =
1
cos(a)
In modo analogo, ragionando sul triangolo rettangolo NOB si ricava
che
NB = tan(c)
NO =
1
cos(c)
Applicando il teorema di Carnot al triangolo MNO si ottiene
MN
2
= MO
2
+NO
2
2 MO NO cos(b)
MN
2
= =
1
cos
2
(a)
+
1
cos
2
(c)
2
1
cos(a)

1
cos(c)
cos(b)
MN
2
=
cos
2
(c) + cos
2
(a) 2 cos(a) cos(b) cos(c)
cos
2
(a) cos
2
(c)
Applicando il teorema di Carnot al triangolo MNB si ottiene
MN
2
= MB
2
+NB
2
2MB NB cos()
18 2. TRIGONOMETRIA SFERICA
cos
2
(c) + cos
2
(a) 2 cos(a) cos(b) cos(c)
cos
2
(a) cos
2
(c)
=
= tan
2
(a) + tan
2
(c) 2 tan(a) tan(c) cos()
cos
2
(c) + cos
2
(a) 2 cos(a) cos(b) cos(c)
@
@
@
@
@
@
@
@@
cos
2
(a) cos
2
(c)
=
=
sin
2
(a) cos
2
(c) + sin
2
(c) cos
2
(a) 2 cos(a) cos(c) cos() sin(a) sin(c)
@
@
@
@
@
@
@
@@
cos
2
(a) cos
2
(c)
2 cos
2
(a) cos
2
(c) 2 cos(a) cos(b) cos(c) =
= 2 cos(a) cos(c) cos() sin(a) sin(c)
2 cos(a) cos(c) = 2 cos(b) 2 cos() sin(a) sin(c)
cos(b) = cos(a) cos(c) + sin(a) sin(c) cos()
In modo analogo si possono dimostrare altre due formule
cos(a) = cos(b) cos(c) + sin(b) sin(c) cos()
cos(c) = cos(a) cos(b) + sin(a) sin(b cos()

Theorem2.3. (Teorema dei seni) Dimostrare le seguenti uguaglianze:


sin(a)
sin()
=
sin(b)
sin()
=
sin(c)
sin()
2.1. TEOREMI SUI TRIANGOLI SFERICI 19
FIGURA 2.1.4. Teorema dei seni
DIMOSTRAZIONE. Dal punto A si conduca la perpendicolare AH
al piano individuato dai tre punti BOC , dal punto H si conduca la
perpendicolare HL alla retta OB e la perpendicolare HK alla retta
OC . Per il teorema delle tre perpendicolari [1, a pagina 134 ] la
retta OB perpendicolare al piano individuato dai punti ALH quindi
langolo

ALH una sezione normale del diedro che individua il fuso
sferico con vertice in B , quindi

ALH = . In modo analogo si
dimostra che

AKH = . Considerando il triangolo ALO, rettangolo
in L , si ha che
AL = sin(c)
Considerando il triangolo ALH, rettangolo in H , si ha che
AH = AL sin()
AH = sin(c) sin()
Considerando il triangolo AKO, rettangolo in K , si ha che
AK = sin(b)
20 2. TRIGONOMETRIA SFERICA
Considerando il triangolo AKH, rettangolo in H , si ha che
AH = AK sin()
AH = sin(b) sin()
Dalle precedenti equazioni si deduce che
sin(c) sin() = sin(b) sin()
sin(c)
sin()
=
sin(b)
sin()
In modo analogo si dimostra che
sin(a)
sin()
=
sin(b)
sin()
=
sin(c)
sin()

Theorem 2.4. (formule di Vieta) In un triangolo sferico valgono le


seguenti formule:
cot(a) sin(b) = cos(b) cos() + sin() cot()
cot(a) sin(c) = cos(c) cos() + sin() cot()
cot(b) sin(c) = cos(c) cos() + sin() cot()
cot(b) sin(a) = cos(a) cos() + sin() cot()
cot(c) sin(a) = cos(a) cos() + sin() cot()
2.1. TEOREMI SUI TRIANGOLI SFERICI 21
FIGURA 2.1.5. Regola di Vieta
DIMOSTRAZIONE. Dal teorema di Eulero 2.2 a pagina 15 si ha
cos(a) = cos(b) cos(c) + sin(b) sin(c) cos()
cos(c) = cos(a) cos(b) + sin(a) sin(b) cos()
Dal teorema dei seni 2.3 a pagina 18 si ha
sin(a)
sin()
=
sin(c)
sin()
22 2. TRIGONOMETRIA SFERICA
sostituendo si ha
cos(a) = cos(b) [cos(a) cos(b) + sin(a) sin(b) cos()] +
+ sin(b) sin(c) cos()
sin(c) =
sin(a) sin ()
sin()
cos(a) = cos(a) cos
2
(b) + cos(b) sin(a) sin(b) cos() +
+ sin(b) sin(a) sin () cot()
cos(a) sin
2
(b) = cos(b) sin(a) sin(b) cos() +
+ sin(b) sin(a) sin () cot()
cos(a) sin

2
(b)
sin(a)

sin(b)
=
cos(b)

sin(a)

sin(b) cos()

sin(a)

sin(b)
+
+

sin(a)

sin(b) sin () cot()

sin(a)

sin(b)
cot(a) sin(b) = cos(b) cos() + sin() cot()
La regola di cui sopra, detta regola di Vieta, ha uno schema del tipo
cot(..) sin(..) = cos(..) cos(..) + sin(..) cot(..)
Per riempire gli spazi vuoti si segue la seguente gura
2.1. TEOREMI SUI TRIANGOLI SFERICI 23
FIGURA 2.1.6. Schema regola di Vieta
e cio:
primo lato >secondo lato > angolo tra i due lati> angolo
opposto al primo lato
Con questi schemi si possono scrivere altre regole
cot(a) sin(c) = cos(c) cos() + sin() cot()
cot(b) sin(c) = cos(c) cos() + sin() cot()
cot(b) sin(a) = cos(a) cos() + sin() cot()
cot(c) sin(a) = cos(a) cos() + sin() cot()
cot(c) sin(b) = cos(b) cos() + sin() cot()

24 2. TRIGONOMETRIA SFERICA
2.2. Teoremi sui triangoli sferici rettangoli
Theorem 2.5. =In un triangolo rettangolo sferico, i cui lati siano tutti
minori di

2
, indicando con c lipotenusa e con a e b i due cateti si ha
che:
cos(c) = cos(a) cos(b)
FIGURA 2.2.1. Triangoli sferici rettangoli
DIMOSTRAZIONE. Ne punto C si tracci il piano tangente alla
sfera e quindi perpendicolare al raggio CO . Si consideri la retta OB
e sia D il punto di intersezione di tale retta con il piano , analoga-
mente sia E il punto di intersezione della retta OA con lo stesso
piano. Langolo DCE retto in quanto la sezione normale dellan-
golo diedro che individua il fuso sferico di vertice C che retto per
ipotesi.
2.2. TEOREMI SUI TRIANGOLI SFERICI RETTANGOLI 25
Si consideri il triangolo DCO , rettangolo in C , essendo CO = 1 si
pu scrivere
DC = tan(a)
DO =
1
cos(a)
Analogamente considerando il triangolo rettangolo COE si pu scri-
vere:
CE = tan(b)
OE =
1
cos(b)
Applicando il teorema di Pitagora al triangolo rettangolo DCE si ha:
DE
2
= tan
2
(a) + tan
2
(b)
Applicando il teorema di Carnot al triangolo DEO abbiamo
DE
2
= DO
2
+OE
2
2 DO OE cos(c)
tan
2
(a) + tan
2
(b) =
1
cos
2
(a)
+
1
cos
2
(b)

2
cos(a) cos(b)
cos(c)
cos
2
(b) sin
2
(a) + cos
2
(a) sin
2
(b) = cos
2
(a) + cos
2
(b) 2 cos(a) cos(b) cos(c)
2 cos(a) cos(b) cos(c) = 2 cos
2
(a) cos
2
(b)
cos(c) = cos(a) cos(b)
Questo teorema si poteva dimostrare come semplice applicazione
del teorema del coseno.
Claim 2.6. Il teorema precedente si poteva dedurre molto pi facil-
mente dal teorema di Eulero, dalle regole di Vieta 2.4 a pagina 20 si
possono dedurre, ponendo = 90, le seguenti formule valide per il
triangolo rettangolo sferico.
26 2. TRIGONOMETRIA SFERICA
FIGURA 2.2.2. Triangolo sferico rettangolo
Dalle formule di Vieta 2.4 a pagina 20 si ricava che:
cot(a) sin(b) = cot()
sin(b) = tan(a) cot()
In modo analogo si pu dimostrare
sin(a) = tan(b) cot()
Da unaltra delle formule di Vieta si ricava:
cot(c) sin(a) = cos(a) cos()
cos() = tan(a) cot(c)
In modo analogo si ricava:
cos() = tan() cot(c)
CAPITOLO 3
Coordinate geograche
3.1. Latitudine e longitudine
Denition 3.1. (Longitudine e latitudine) Come noto in geograa
la terra viene considerata sferica con una particolare retta che passa
per il suo centro, lasse di rotazione terrestre.
27
28 3. COORDINATE GEOGRAFICHE
FIGURA 3.1.1. Terra
Dalla gura assolutamente evidente come viene individuato un
punto P sulla supercie terrestre, c solo da aggiungere che la la-
titudine viene suddivisa in Nord e Sud ed un angolo compreso tra
0e 90, mentre la longitudine viene suddivisa tra Est e Ovest ed
un angolo compreso tra 0e 180.
Se assumiamo come unit di misura per le lunghezze il raggio della
terra trasformiamo la terra in una sfera trigonometrica e quindi la
lunghezza dellarco FM sar pari alla longitudine di P , che verr
abbreviata con long
P
,la lunghezza in metri dellarco FM sar allora
long
P
R , dove R la lunghezza in metri del raggio della terra.
3.2. DISTANZA TRA DUE PUNTI 29
3.2. Distanza tra due punti
Theorem 3.2. Dimostrare che la distanza tra due punti A e B di uno
stesso quarto di sfera (ad esempio Nord_Est) data da

AB = arccos [sin (lat


A
) sin (lat
B
) + cos (lat
A
) cos (lat
B
) cos (long)]
, vedere la gura sottostante,
FIGURA 3.2.1. Distanza tra due punti
DIMOSTRAZIONE. Come noto la distanza tra due punti, in geo-
metria sferica, la lunghezza dellarco pi piccolo che i due punti
individuano sulla circonferenza massima che passa per i due punti
stessi.
30 3. COORDINATE GEOGRAFICHE
Si consideri il triangolo sferico NAB , esso ha:
langolo sferico

ANB =

A

OB

= long
B
long
A
= long
il lato sferico

NA =

2
lat
A
il lato sferico

NB =

2
lat
B
Applicando il teorema del coseno a detto triangolo , vedere il teore-
ma 2.2 a pagina 15, si ottiene :
cos(

AB) = cos(

NA) cos(

NB) + sin(

NA) sin(

NB) cos(

ANB)
cos(

AB) = cos

2
lat
A

cos

2
lat
B

+ sin

2
lat
A

sin

2
lat
B

cos (long)
cos(

AB) = sin (lat


A
) sin (lat
B
) + cos (lat
A
) cos (lat
B
) cos (long) (3.2.1)

AB = arccos [sin (lat


A
) sin (lat
B
) + cos (lat
A
) cos (lat
B
) cos (long)]

Theorem3.3. Dimostrare che in un triangolo sferico esiste la seguente


relazione
sin
2
() =
sin
2
(long) cos
2
(lat
B
)
1 sin
2
(lat
A
) sin
2
(lat
B
) cos
2
(lat
A
) cos
2
(lat
B
) cos
2
(long) +
2 sin (lat
A
) sin (lat
B
) cos (lat
A
) cos (lat
B
) cos (long)
3.2. DISTANZA TRA DUE PUNTI 31
FIGURA 3.2.2. Calcolo della direzione
DIMOSTRAZIONE. Si applichi il teorema dei seni al triangolo sferi-
co NAB
sin

2
lat
B

sin()
=
sin


AB

sin (long)
cos
2
(lat
B
)
sin
2
()
=
1 cos
2


AB

sin
2
(long)
32 3. COORDINATE GEOGRAFICHE
Usando la 3.2.1 a pagina 30 si ha
cos
2


AB

= [sin (lat
A
) sin (lat
B
) + cos (lat
A
) cos (lat
B
) cos (long)]
2
= .0
= sin
2
(lat
A
) sin
2
(lat
B
) + cos
2
(lat
A
) cos
2
(lat
B
) cos
2
(long) +
+ 2 sin (lat
A
) sin (lat
B
) cos (lat
A
) cos (lat
B
) cos (long)
Ritornando allequazione precedente
sin
2
() =
sin
2
(long) cos
2
(lat
B
)
1 cos
2


AB

sin
2
() =
sin
2
(long) cos
2
(lat
B
)
1 sin
2
(lat
A
) sin
2
(lat
B
) cos
2
(lat
A
) cos
2
(lat
B
) cos
2
(long) +
2 sin (lat
A
) sin (lat
B
) cos (lat
A
) cos (lat
B
) cos (long)
Lespressione ottenuta piuttosto complessa, non esiste su nessun
manuale, provo a trovare qualche cosa di pi utilizzabile.
Theorem 3.4. Con riferimento alla gura seguente dimostrare che
langolo , detto anche rotta iniziale, soddisfa alla seguente uguaglian-
za:
tan () =
sin (long)
tan (lat
B
) cos (lat
A
) sin (lat
A
) cos (long)
3.2. DISTANZA TRA DUE PUNTI 33
FIGURA 3.2.3. Rotta iniziale
DIMOSTRAZIONE. Si consideri la formula di Vieta 2.4 a pagina 20
cot


NB

sin


NA

= cos


NA

cos (long) + sin (long) cot ()


cot

2
lat
B

sin

2
lat
A

= cos

2
lat
A

cos (long) + sin (long) cot ()


tan (lat
B
) cos (lat
A
) = sin (lat
A
) cos (long) + sin (long) cot ()
cot () =
tan (lat
B
) cos (lat
A
) sin (lat
A
) cos (long)
sin (long)
tan () =
sin (long)
tan (lat
B
) cos (lat
A
) sin (lat
A
) cos (long)

34 3. COORDINATE GEOGRAFICHE
3.3. Coordinate cartesiane
Theorem3.5. Data la sfera trigonometrica , con riferimento alla gu- La sfera trigono-
metrica la sfera
di raggio unitario
ra sottostante, dimostrare le relazioni 3.3.1.
FIGURA 3.3.1. Coordinate cartesiane
DIMOSTRAZIONE. Dalla gura si deduce che

OQ

= cos (lat) (3.3.1)

OZ

= sin (lat)

OX

= cos (lat) |cos (long)|

OY

= cos (lat) |sin (long)|


3.3. COORDINATE CARTESIANE 35
La terra pu essere considerata approssimativamente una sfera, se
come unit di misura delle lunghezze si assume il raggio della terra
questa sfera diventa la sfera trigonometrica. Lequatore e il meridiano
di Greenwich dividono la supercie terrestre in quattro parti uguali:
la zona di nord-est, la zona di nord-ovest, la zona di sud-est, la zona
di sudovest, ricordando come vengono denite la latitudine e la lon-
gitudine di un punto sulla supercie terrestre si pu dire che le coor-
dinate cartesiane di un punto della supercie terrestre, nel sistema
di riferimento indicato nella gura di cui sopra, saranno:
Nord-est:
x = cos (lat) cos (long)
y = cos (lat) sin (long)
z = sin (lat)
Nord-ovest:
x = cos (lat) cos (long)
y = cos (lat) sin (long)
z = sin (lat)
Sud-est:
x = cos (lat) cos (long)
y = cos (lat) sin (long)
z = sin (lat)
Sud-ovest:
x = cos (lat) cos (long)
y = cos (lat) sin (long)
z = sin (lat)

Theorem 3.6. Con riferimento alla gura seguente dimostrare che


vale la seguente uguaglianza:
tan () =

[cos (lat
P
) sin (lat
Q
) sin (lat
P
) cos (lat
Q
) cos (long)]
2
+
+ [cos (lat
Q
) sin (long)]
2
cos (lat
P
) cos (lat
Q
) cos (long) + sin (lat
P
) sin (lat
Q
)
36 3. COORDINATE GEOGRAFICHE
FIGURA 3.3.2. Distanza tra due punti
DIMOSTRAZIONE. Essendo la sfera una sfera trigonometrica avente
raggio unitario la distanza

PQ coincide con langolo formato dai
due vettori

OP e

OQ . Il punto T il punto di intersezione tra il piano


tangente alla sfera in P e la retta OQ , di conseguenza il segmento
PT rappresenta la tangente dellangolo . Le coordinate di P sono
note dal teorema precedente, bisogna calcolare quelle di T .
Il piano tangente ha una equazione del tipo
ax +by +cz +d = 0
3.3. COORDINATE CARTESIANE 37
dove a, b, c sono le componenti di un vettore perpendicolare al piano
stesso (si veda [2, a pag. 158 ]) , il vettore

OP perpendicolare al
piano , dal teorema precedente

OP = [cos (lat
P
) cos (long
P
)]

u
x
+ [cos (lat
P
) sin (long
P
)]

u
y
+ [sin (lat
p
)]

u
z
Lequazione del piano sar del tipo
[cos (lat
P
) cos (long
P
)] x + [cos (lat
P
) sin (long
P
)] y + [sin (lat
p
)] z +d = 0
Il piano deve passare per il punto P che ha come coordinate
x
P
= cos (lat
P
) cos (long
P
)
y
P
= cos (lat
P
) sin (long
P
)
z
P
= sin (lat
P
)
di conseguenza
[cos (lat
P
) cos (long
P
)]
2
+ [cos (lat
P
) sin (long
P
)]
2
+ [sin (lat
p
)]
2
+d = 0
cos
2
(lat
P
)

cos
2
(long
P
) + sin
2
(long
P
)

+ sin
2
(lat
P
) +d = 0
d = 1
Lequazione del piano sar la seguente:
[cos (lat
P
) cos (long
P
)] x + [cos (lat
P
) sin (long
P
)] y + [sin (lat
P
)] z = 1
La retta OQ ha le seguenti equazioni parametriche
x = [cos (lat
Q
) cos (long
Q
)] t
y = [cos (lat
Q
) sin (long
Q
)] t
z = [sin (lat
Q
)] t
sostituendo nellequazione del piano si ha
[cos (lat
P
) cos (long
P
)] [cos (lat
Q
) cos (long
Q
)] t +
+[cos (lat
Q
) sin (long
Q
)][cos (lat
P
) sin (long
P
)]t+[sin (lat
P
)] [sin (lat
Q
)]t = 1
t =
1
cos (lat
P
) cos (long
P
) cos (lat
Q
) cos (long
Q
) +
+ cos (lat
Q
) sin (long
Q
) cos (lat
P
) sin (long
P
) + sin (lat
P
) sin (lat
Q
)
38 3. COORDINATE GEOGRAFICHE
t =
1
cos (lat
P
) cos (lat
Q
) [cos (long
P
) cos (long
Q
) + sin (long
P
) sin (long
Q
)] +
+ sin (lat
P
) sin (lat
Q
)
t =
1
cos (lat
P
) cos (lat
Q
) cos (long
Q
long
P
) + sin (lat
P
) sin (lat
Q
)
Le coordinate del punto T , intersezione tra la retta OQ e il piano ,
saranno
x
T
=
cos (lat
Q
) cos (long
Q
)
cos (lat
P
) cos (lat
Q
) cos (long
Q
long
P
) + sin (lat
P
) sin (lat
Q
)
y
T
=
cos (lat
Q
) sin (long
Q
)
cos (lat
P
) cos (lat
Q
) cos (long
Q
long
P
) + sin (lat
P
) sin (lat
Q
)
z
T
=
sin (lat
Q
)
cos (lat
P
) cos (lat
Q
) cos (long
Q
long
P
) + sin (lat
P
) sin (lat
Q
)
x = x
T
x
P
=
=
cos (lat
Q
) cos (long
Q
)
cos (lat
P
) cos (lat
Q
) cos (long
Q
long
P
) + sin (lat
P
) sin (lat
Q
)
+
cos (lat
P
) cos (long
P
) =
=
cos (lat
Q
) cos (long
Q
) sin (lat
P
) sin (lat
Q
) cos (lat
P
) cos (long
P
) +
cos
2
(lat
P
) cos (lat
Q
) cos (long
Q
long
P
) cos (long
P
)
cos (lat
P
) cos (lat
Q
) cos (long
Q
long
P
) + sin (lat
P
) sin (lat
Q
)
I calcoli si stanno complicando oltremodo, bisognerebbe calcolare
ancora y e z per poi usare la formula tan () =

x
2
+ y
2
+ z
2
, un tentativo fatto con Maxima ha condotto a un risultato lungo
mezza pagina e quindi assolutamente inutilizzabile, lidea migliore
quella di abbandonare tutto e cercare unaltra strada.
3.3. COORDINATE CARTESIANE 39
Langolo lo si pu calcolare sfruttando le propriet del prodotto
scalare tra due vettori:

OP

OQ = cos ()
cos (lat
P
) cos (long
P
) cos (lat
Q
) cos (long
Q
) +
+ cos (lat
P
) sin (long
P
) cos (lat
Q
) sin (long
Q
) + sin (lat
P
) sin (lat
Q
) = cos ()
cos (lat
P
) cos (lat
Q
) cos (long) + sin (lat
P
) sin (lat
Q
) = cos()
Il risultato ottenuto identico alla 3.2.1 a pagina 30, per ottenere
qualche cosa di diverso si pu usare la famosa formula :
tan () =

1 cos
2
()
cos ()
tan () =

1 cos
2
(lat
P
) cos
2
(lat
Q
) cos
2
(long) sin
2
(lat
P
) sin
2
(lat
Q
) +
2 cos (lat
P
) cos (lat
Q
) cos (long) sin (lat
P
) sin (lat
Q
)
cos (lat
P
) cos (lat
Q
) cos (long) + sin (lat
P
) sin (lat
Q
)
tan () =

1 sin
2
(lat
P
)

cos
2
(lat
Q
) cos
2
(long) +
[1 cos
2
(lat
P
)] sin
2
(lat
Q
)
2 cos (lat
P
) cos (lat
Q
) cos (long) sin (lat
P
) sin (lat
Q
)
cos (lat
P
) cos (lat
Q
) cos (long) + sin (lat
P
) sin (lat
Q
)
tan () =

1 + sin
2
(lat
P
) cos
2
(lat
Q
) cos
2
(long) sin
2
(lat
Q
) +
+ cos
2
(lat
P
) sin
2
(lat
Q
) cos
2
(lat
Q
)

1 sin
2
(long)

+
2 cos (lat
P
) cos (lat
Q
) cos (long) sin (lat
P
) sin (lat
Q
)
cos (lat
P
) cos (lat
Q
) cos (long) + sin (lat
P
) sin (lat
Q
)
tan () =

1
$
$
$
$
$$
sin
2
(lat
Q
)
$
$
$
$
$
$
cos
2
(lat
Q
) + sin
2
(lat
P
) cos
2
(lat
Q
) cos
2
(long) +
+ cos
2
(lat
P
) sin
2
(lat
Q
) + cos
2
(lat
Q
) sin
2
(long) +
2 cos (lat
P
) cos (lat
Q
) cos (long) sin (lat
P
) sin (lat
Q
)
cos (lat
P
) cos (lat
Q
) cos (long) + sin (lat
P
) sin (lat
Q
)
40 3. COORDINATE GEOGRAFICHE
tan () =

[cos (lat
P
) sin (lat
Q
) sin (lat
P
) cos (lat
Q
) cos (long)]
2
+
+ [cos (lat
Q
) sin (long)]
2
cos (lat
P
) cos (lat
Q
) cos (long) + sin (lat
P
) sin (lat
Q
)

Indice analitico
Angolo tra due semicirconferenze
massime, 10
asse relativo alla circonferenza
massima, 6
Circonferenza massima, 5
Circonferenze massime
perpendicolari, 10
Distanza sferica o segmento sferico,
7
Doppio fuso sferico, 10
formule di Vieta, 20
Fuso sferico, 8
Longitudine e latitudine, 27
Poli di una circonferenza massima, 6
rotta iniziale, 32
Teorema dei seni, 18
Teorema del coseno o di Eulero, 15
Triangolo sferico, 11
41
Bibliograa
[1] L. Cateni R. Fortini. La Geometria per il liceo Classico e Artistico 2, volume
secondo. Le Monnier, Firenze, 1986.
[2] C. Longo. LEZIONI DI GEOMETRIA, volume unico. Libreria eredi Virgilio
Veschi, Roma Viale dellUniversit, 7, 1970.
43

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