a cura di
Giulia Iacovelli e di Giulia Rosi
24/05/2012
1 F Introduzione
Pochi ne sono consapevoli ma la trasformata di Fourier usata di continuo in de-
0
cine di campi a prima vista inconciliabili tra loro, come ad esempio l elettronica,
la musica, la medicina, la sica, la chimica . . .
0
Per calcolare una trasformata basta infatti ascoltare. L orecchio esegue auto-
maticamente un calcolo che il nostro intelletto pu eettuare solo dopo anni di
studio della matematica. Usate il cellulare? Guardate la tv? Ascoltate musica?
Allora questa formula (in realt pi corretto parlare di una coppia di formule)
merita di essere compresa, almeno nelle sue basi pi semplici e pratiche.
Iniziamo a vedere di che tipo di equazioni si sta parlando:
Z +
X(f ) = x(t)ei2f t dt
Z +
x(t) = X(f )ei2f t df
1
L'analisi di Fourier
1 metteva in discussione le teorie matematiche cui aderivano
senza riserve i suoi contemporanei. Molti dei grandi matematici francesi del
primo Ottocento, tra cui Lagrange, Laplace, Legendre, Biot e Poisson, si riu-
tavano di accettare la tesi di Fourier secondo la quale qualunque distribuzione
iniziale di temperatura poteva essere scomposta in una semplice somma arit-
metica di un'oscillazione fondamentale e delle sue armoniche superiori. Anche
Eulero era in disaccordo con le idee di Fourier, bench avesse gi ipotizzato che
alcune funzioni si potessero rappresentare come somma di sinusoidi. Accadde
dunque che, quando Fourier sostenne la sua tesi a una seduta dell'Accademia
francese delle scienze, Lagrange si alz in piedi e la dichiar impossibile. No-
nostante ci, l'Accademia non pot ignorare la portata dei risultati umili e gli
confer un premio che tuttavia gli fu concesso con la seguente riserva: La no-
vit della materia, insieme alla sua importanza, ci ha convinto a conferire il
premio, ma non possiamo non osservare che il modo in cui l'autore perviene
alle sue equazioni non esente da dicolt e che il suo metodo analitico per
integrarle lascia a desiderare quanto a generalit e anche a rigore . Il sospetto
con cui i colleghi consideravano il suo lavoro ne ritard la pubblicazione no
al 1815. Anzi, un resoconto completo comparve solo nel 1822, quando Fourier
pubblic il libro Thorie analytique de la chaleur . Le obiezioni mosse all'im-
postazione di Fourier riguardavano in particolare l'asserzione che una funzione
evidentemente discontinua potesse essere rappresentata come somma di sinusoi-
di, che sono funzioni continue. Le funzioni discontinue descrivono curve o rette
spezzate; per esempio, la funzione detta gradino di Heaviside vale zero a sinistra
e salta al valore uno a destra (con una funzione siatta si pu descrivere il us-
so della corrente quando viene chiuso un interruttore). Per i contemporanei di
Fourier era cosa mai vista che una funzione discontinua risultasse dalla combi-
nazione di funzioni continue ordinarie, per esempio funzioni lineari, quadratiche,
esponenziali e sinusoidali. Tuttavia, se Fourier aveva ragione, la somma di un
numero innito di sinusoidi convergeva e rappresentava con precisione una fun-
zione dotata di discontinuit, anche numerose. A quel tempo ci sembrava un'
assurdit. . .
1 In analisi matematica, l'analisi di Fourier una branca di ricerca che nasce dalle ricerche
di Jean Baptiste Joseph Fourier, che nei primi anni dell'Ottocento, riusc a dimostrare che
una qualunque funzione continua poteva essere vista come una somma di innite opportune
funzioni sinusoidali. Grazie a tale scoperta si potuto scomporre funzioni complicate in una
serie di funzioni che prende il nome proprio di serie di Fourier, che ne rendono l'analisi pi
semplice. nota anche come analisi armonica.
2
2 F Le serie di Fourier
In molte applicazioni si ha a che fare con una grandezza periodica nel tempo (ad
esempio un segnale sonoro, luminoso, di trasmissione ecc.) e si vuole risalire alle
singole frequenze che la compongono e alle relative ampiezze, senza conoscer-
le in anticipo (si pensi ad esempio a un apparecchio elettronico che, captando
attraverso un microfono le vibrazioni dell' aria prodotte da uno strumento musi-
cale, le analizzi per riconoscere di quale nota si tratta). La cosiddetta analisi di
Fourier che ci accingiamo a studiare ha come obiettivo primario proprio questo:
dato un segnale periodico, riuscire a decomporlo come somma (sovrapposizione)
di segnali di tipo sinusoidale, ciascuno con una propria frequenza (multipla inte-
ra di una frequenza base) e una propria ampiezza [3]. Fu proprio il matematico
francese Joseph Fourier, motivato principalmente dallo studio dell'equazione del
calore, il primo a rendersi conto che una funzione f (x) sostanzialmente arbitra-
ria
2 purch periodica di periodo T, pu essere decomposta come somma innita
di seni e coseni (serie trigonometrica).
Si tratta in sostanza di uno sviluppo del tipo:
X 2
f (x) (ak cos(kx) + bk sin(kx)), =
T
k=0
Denizione 1. periodica di
periodo T
Una funzione f, denita sulla retta reale, si dice
(o anche T-periodica) se T >0 un numero reale tale che
N
X 2
p(x) = a0 + (an cos(nx) + bn sin(nx)), =
n=1
T
coecienti
termine noto
dove an e bn sono numeri reali, detti del polinomio trigonometrico,
grado N
in particolare a0 il . Se inoltre almeno uno dei due coecienti
aN e bN diverso da zero, si dice che il polinomio trigonometrico ha .
Denizione 3. continua a
tratti
Una funzione periodica di periodo T > 0 si dice
se possibile trovare un numero nito di punti x0 = 0 < x1 < x2 < . . . <
xm = T tali che valgano le seguenti condizioni:
a) La funzione f continua in ogni intervallo aperto del tipo (xi , xi+1 ), i =
0, 1, . . . , m 1.
b) i = 0, 1, . . . , m 1 esistono niti i seguenti limiti:
2 Vedremo nel corso del capitolo che, in realt, la funzione f deve soddisfare alcune ipotesi
3
Denizione 4.
coecienti di Fourier di f
Sia f (x) una funzione reale T-periodica e continua a tratti. I
sono i numeri complessi deniti da
Z T /2
1 2
cn = f (x)einx dx, = , n = 0, 1, 2, . . .
T T /2 T
La serie di funzioni
X
c0 + (cn einx + cn einx ),
n=1
X
cn einx
n=
X
a0 + an cos(nx)
n=1
(serie di coseni), mentre una funzione dispari ha una serie di Fourier del tipo
X
bn sin(nx)
n=1
(serie di seni).
lim an = lim bn = 0
n n
Denizione 5. Supponiamo che I sia un intervallo, chef (x) sia una funzione
denita (almeno) per x I , e che fn (x) sia una successione di funzioni, tutte
converge puntualmente
denite (almeno) per x I . Allora diciamo che:
1) La successione di funzioni fn alla funzione f su
I , se si ha
lim f (x) = f (x), x I.
n
4
2) La successione di funzioni fn converge uniformemente alla funzione f su
I, se si ha
lim sup |fn (x) f (x)| = 0.
n xI
Z b
lim |fn (x) f (x)|2 dx = 0.
n a
X
fn (x)
n=1
puntualmente uniformemente
in media quadratica
converge alla funzione f (x) (oppure , oppure
) su I, se la successione delle sue somme parziali
N
X
SN (x) = fn (x)
n=1
Denizione 6. regolare a
tratti
Una funzione periodica di periodo T > 0 si dice
se possibile trovare un numero nito di punti
X 2
a0 + (an cos(nx) + bn sin(nx)) = f (x), x R, = .
n=1
T
5
3 F La trasformata di Fourier
In matematica, una trasformata un operatore, generalmente lineare, di uno
spazio di funzioni su un altro spazio di funzioni. Ovvero trasforma una funzione
in un'altra funzione. Tale operatore di solito applicato ad una funzione per
semplicare alcune operazioni o in generale per risolvere pi facilmente dei pro-
blemi.
Dato da risolvere un problema A, che pu essere un calcolo aritmetico o la ri-
soluzione di un'equazione dierenziale, uno schema esemplicativo pu essere il
seguente:
Z b
T (f )(s) = K(s, t)f (t)dt
a
ove K(s, t), la funzione che dierenzia le varie trasformazioni, detta nucleo o
kernel della trasformazione.
trasformabile
secondo Fourier
esiste nito per ogni R, allora diciamo che la funzione x(t)
. In questo caso, la funzione
Z
F [x(t)]() = X() := x(t)eit dt, R
Una classe importante di funzioni continue a tratti che sono trasformabili se-
condo Fourier costituita dalle funzioni assolutamente integrabili, cio dalle
funzioni in L1 (R).
6
Denizione 8.
assolutamente integrabile
Sia x(t) : R C una funzione continua a tratti. Diciamo che
x(t) se l'integrale
Z
|x(t)|dt < .
|eit | = 1 , t R.
Quindi si ha
Z Z
|x(t)eit |dt = |x(t)|dt < +, R
Z Z
X() = x(t)cos(t)dt i x(t)sin(t)dt
In particolare se x(t) reale e pari, allora X() reale e pari, mentre se x(t)
reale e dispari, allora X() a valori immaginari puri e dispari.
Esempio (porta unitaria). Consideriamo la funzione porta unitaria, denita
da
1 se 21 < t < 1
p(t) = 2
0 altrimenti.
immediato vericare che p1 (t) L1 (R), quindi possiamo considerare la tra-
sformata di Fourier di p1 (t) e calcolarla. Dato che, per 6= 0, la funzione
eit /(i) una primitiva dell`esponenziale immaginario eit , si ha:
1/2 i i
eit 1/2 e 2 e 2
Z Z
F [p1 (t)]() := p1 (t)eit dt = eit dt = =
i 1/2 i
1/2
7
e quindi, ricordando la formula di Eulero
ei ei
sin() =
2i
si trova
2sin( 2 )
F [p1 (t)]() = , 6= 0
Per =0 invece, il calcolo ancora pi semplice, dato che e0 = 1 e quindi:
Z 1/2
F [p1 (t)](0) = 1dt = 1
1/2
2sin( 2 )
lim =1
0
possiamo anche non distinguere tra il caso = 0 e il caso 6= 0, e scrivere
semplicemente
2sin( 2 )
F [p1 (t)]() =
dove la funzione al secondo membro si intende estesa per continuit nell'origine.
Propriet
Iniziamo a vedere alcune propriet[2] della trasformata di Fourier:
Dimostrazione. Si ha:
Z Z Z
it it
|X()| := x(t)e dt |x(t)e |dt = |x(t)|dt R,
1
F [x(at)]() = X(/a).
|a|
8
Dimostrazione. Basta eettuare il cambio di variabile at = T nell`integrale:
Z
F [x(at)]() := x(at)eit dt =
( R iT
1
a
x(T )e a dT se a > 0
= 1
R iT
a
x(T )e a dT se a < 0
In ogni caso, si ha:
Z
1 1
F [x(at)]() = x(T )eiT /a dT := X .
|a| |a| a
1 se T2 < t < T
pT (t) = 2
0 altrimenti.
2sin( T2 )
F [pT (t)]() = F [p1 (t/T )]() = T F [p1 (t)](T ) = T
T
ovvero:
2sin( T2 )
F [pT (t)]() = , T > 0.
h i
F x(t) () = X().
h i Z Z Z
it it
F x(t) () := x(t)e dt = x(t)e dt = x(t)eit dt =: X().
9
La formula di Parseval permette di calcolare l'energia di un segnale x(t) tramite
la sua trasformata di Fourier.
Dimostrazione.1
Z Z Z hZ
2 1 i
|x(t)| dt = x(t)x(t)dt = x(t) X()eit d dt =
2
Z h
Z Z h Z
1 i 1 i
= x(t) X()eit d dt = x(t)eit dt X()d =
2 2
Z Z
1 1
= X()X()d = |X()|2 d
2 2
Z Z
F [x(t)eiat ]() := x(t)eiat eit dt = x(t)ei(a)t dt =: X( a).
= X()eia
x(t) = p4 (t 8)
2sin(2)
F [x(t)]() = F [p4 (t 8)]() = ei8 F [p4 (t)]() = ei8
1 segue dalla formula di inversione che vedremo in seguito
2 Una funzione un carattere di R se |(t)| = 1 e se (s + t) = (s)(t), s, t R
10
Moltiplicazione per t. Se tx(t) L1 (R), allora X() derivabile e
F [tx(t)]() = iX 0 ()
Dimostrazione. Si ha:
Z Z Z
d d it
iX 0 () := i x(t)eit dt = i x(t)( e )dt = i2 x(t)teit dt := F [tx(t)]()
d d
ove il passaggio della derivata sotto segno di integrale possibile grazie al teo-
rema di convergenza dominata .
3
Esempio. Calcoliamo la trasformata di Fourier della funzione
t se 1 < t < 1
x(t) =
0 altrimenti.
dn
F [tn x(t)]() = in X().
d n
Trasformata della derivata. Se x(t) derivabile e x0 (t) L1 (R), allora
t2
x0 (t) = te 2 = tx(t)
3 Teorema della convergenza dominata: Siano fn 0 funzioni misurabili convergenti
puntualmente a zero. Se esiste g 0 misurabile tale che:
Z
g < e fn (x) g(x), n,
X
R
allora
X f n 0.
11
quindi per la propriet di moltiplicazione per t si ha:
2
X() = Ce 2 , C R.
t2
Questo signica allora che la trasformata di Fourier di x(t) = e 2 coincide, a
meno di una costante moltiplicativa C, con x(t) stessa, cio F [x(t)](t) = Cx(t),
e quindi iterando:
F [F [x]](0) = C 2
F [F [x(t)]](t) = 2x(t)
si ha anche che:
F [F [x]](0) = 2
2
Quindi si ha C = 2 ,da cui C = 2 , e sceglieremo la determinazione
positiva, perch basta notare che:
Z
t2
X(0) = e 2 dt > 0,
e quindi C dev'essere positiva, C= 2 . In denitiva si trova:
t2 2
F [e 2 ]() = 2e 2 .
Z
t2
e 2 dt = 2
12
Dimostrazione.4 Innanzitutto notiamo che F [f g] ben denita perch
f g L1 . La dimostrazione di tale propriet un'applicazione del teorema di
Fubini:
Z Z Z Z
itx ity
H(t) = e dm(x) f (xy)g(y)dm(y) = g(y)e dm(y) f (xy)eit(xy) dm(x) =
Z Z
= g(y)eity dm(y) f (x)eitx dm(x) = G(t)F (t).
13
4 F Antitrasformata di Fourier
La trasformata di Fourier trova numerose applicazioni, tra cui l'analisi di un
segnale x(t) nello spazio delle frequenze. Di fondamentale importanza dun-
que la possibilit di ricostruire il segnale x(t), conoscendo la sua trasformata
X(): questa operazione (inversa rispetto alla trasformata di Fourier) viene
detta Antitrasformata di Fourier [1].
y fy
un'applicazione uniformemente continua di R su Lp (R).
Dimostrazione. Fissiamo un > 0. Poich f Lp , esiste una funzione
continua g il cui supporto appartiene all'intervallo limitato [A, A] tale che:
cosicch ||gs gt ||p < . Dall'invarianza per traslazione delle norme Lp (realtive
alla misura di Lebesgue): ||f ||p = ||fs ||p , segue che:
||fs ft ||p ||fs gs ||p +||gs gt ||p +||gt ft ||p = ||(f g)s ||p +||gs gt ||p +||(gf )t ||p < 3
per ogni |s t| < . Da cui segue la tesi.
14
Teorema 6. Se f L1 , F C0 5 e
H(t) = e|t|
e deniamo Z
1
h = H(t)eitx dx ( > 0).
2
Un semplice calcolo mostra che
r
2
h (x) = ,
2 + x2
per cui
Z
1
h (x)dx = 1.
2
15
Dimostrazione. Si tratta di una semplice applicazione del teorema di Fubini:
Z Z Z Z
(f h )(x) = f (xy)dm(y) H(t)eity dm(t) = H(t)dm(t) f (xy)eity dm(y) =
Z Z Z
it(xy)
= H(t)dm(t) f (y)e dm(y) = H(t)F (t)eitx dm(t).
si ha:
Z Z
1 1 y
(gh )(x)g(x) = [g(xy)g(x)]h (y)dy = [g(xy)g(x)]1 h1 ( )dy =
2 2
Z
1
[g(x s) g(x)]h1 (s)ds.
2
L'ultimo integrando dominato da 2||g|| h1 (s) e converge a zero puntualmente
per ogni s quando 0. Quindi la tesi segue dal teorema della convergenza
dominata.
Teorema 8. Se 1p< e f Lp , risulta
e si ha:
Z
1
|(f h )(x) f (x)|p |f (x y) f (x)|p h (y)dy
2
16
Teorema 9. (La formula di inversione) Se f L1 eF L1 , e se
Z
1
g(x) = F (t)eixt dt (x R),
2
Z
1
(f h )(x) = H(t)F (t)eixt dt
2
Gli integrandi a secondo membro sono limitati da |F (t)| e per il teorema della
convergenza dominata, poich H(t) 1 per 0 , si ha che il secondo
membro converge a g(x) x R.
Per il teorema 8
7 vediamo che esiste una successione n tale che n 0 e
Il teorema di Plancherel
Teorema 12. Ad ogni f L2 possibile associare una funzione F L2 in
modo tale che valgano le seguenti propriet:
17
F Applicazione della trasformata di Fourier
all'equazione del calore
L'equazione del calore[5] rappresentata dalla seguente formula:
d d2
u(x, t) = a2 2 u(x, t), xR
dt dx
e descrive l'evoluzione della temperatura di un solido. Se impongo anche una
condizione sulla temperatura iniziale del solido, avr un sistema del tipo:
2
d d
= a2 dx
dt u(x, t) 2 u(x, t)
u(x, 0) = (x)
1
R ix
Sia ora U (, t) =
2 e u(x, t)dx la trasformata di Fourier della funzione
u(x, t); se applico tale trasformata al sistema appena incontrato avr:
d 2 2
= a
dt U (, t) R Uix
(, t)
1
U (, 0) = 2 e (x)dx
d
dt U (, t)
= a2 2 ;
U (, t)
U (, t)
log = a2 2 t;
U (, 0)
2
2 t
U (, t) = U (, 0)ea .
Adesso, grazie all'antitrasformata:
Z Z
2
ix 2 t
u(x, t) = e U (, t)d = eix ea U (, 0)d =
Z Z Z hZ
2
2 t 1 1 2
2 t
i
= eix ea eiy (y)dyd = (y) ei(xy)a d dy =
2 2
Z Z
1 (xy)2 1 (xy)2
= (y)e 4a2 t
2
dy = e 4a2 t (y)dy
2 a t 4a2 t
1. Il suo integrale:
2 Z
eu 4a2 t
Z Z
1 2
G(x, y, t)dy = du = eu du = 1
2
4a t
18
2. G C per t > 0;
3. G risolve l'equazione del calore: Gt = a2 Gxx ;
4. Per t0 tende a concentrarsi in un punto: se t diventa molto piccolo la
gaussiana si stringe e sale, perch deve mantenere sempre il suo integrale
uguale a 1,diventa cio sempre pi piccata.
Legge di Fourier
Un problema sico importante il seguente: supponiamo di avere una sbarra
lunga L con temperatura iniziale costante T, con a sinistra una fonte posta ad
una temperatura T1 e a destra un'altra fonte posta ad una temperatura T2 ,ove
T 6= T1 , T2 e T1 , T2 > 0. Tale problema sico e' descritto dal sistema:
ut = a2 uxx
u(x, 0) = T
u(0, t) = T1 := 1 (t)
u(L, t) = T2 := 2 (t)
La soluzione a tale sistema dev'essere della forma u(x, t) = v(x, t) + U (x, t),ove
U (x, t) l'interpolazione lineare denita come:
x
U (x, t) = 1 (t) + (2 (t) 1 (t))
L
ev(x, t) tale che risolve un problema pi semplice,omogeneo:
19
da cui si ottiene la soluzione:
2 X n2 22a2 t L L n
v(x, t) = e L [(T T1 ) [1(1)n ]+(T2 T1 ) (1)n+1 ]sin( x)
L n n L
n1
20
Riferimenti bibliograci
[1] Analisi reale e complessa, W. Rudin
21