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I MOTORI

Classe 4 Q 05/02/2022
Caldironi Leonardo, Cavazzini Lorenzo, Piergentili Luca e Torelli Sara
Concetti Base:
/

01
11
Primo Principio Della Termodinamica

Secondo Principio Della Termodinamica

Trasformazione Isobara

Trasformazione Isocora

Trasformazione Isoterma

Trasformazione Adiabatica

Trasformazione Ciclica (ciclo termodinamico)

Combustione
Concetti Base:
/11 Primo Principio Della Termodinamica

02
Kelvin
Secondo Principio Della Termodinamica
Clausius
Trasformazione Isobara

Trasformazione Isocora

Trasformazione Isoterma

Trasformazione Adiabatica

Trasformazione Ciclica (ciclo termodinamico)

Combustione

Rendimento
Concetti Base: Primo Principio Della Termodinamica

/11 Secondo Principio Della Termodinamica

03 Trasformazione Isobara

Trasformazione Isocora

Trasformazione Isoterma

Trasformazione Adiabatica

Trasformazione Ciclica (ciclo termodinamico)

Combustione

Rendimento

Fluido Motore
Primo Principio Della Termodinamica
Concetti Base: Secondo Principio Della Termodinamica

/11 Trasformazione Isobara

04 Trasformazione Isocora

Trasformazione Isoterma

Trasformazione Adiabatica

Trasformazione Ciclica (ciclo termodinamico)

Combustione

Rendimento

Fluido Motore
Ciclo Ideale
Primo Principio Della Termodinamica

Secondo Principio Della Termodinamica


Concetti Base: Trasformazione Isobara

/11 Trasformazione Isocora

05 Trasformazione Isoterma

Trasformazione Adiabatica

Trasformazione Ciclica (ciclo termodinamico)

Combustione

Rendimento

Fluido Motore
Ciclo Ideale
Primo Principio Della Termodinamica

Secondo Principio Della Termodinamica

Trasformazione Isobara

Concetti Base: Trasformazione Isocora

/11 Trasformazione Isoterma

06 Trasformazione Adiabatica

Trasformazione Ciclica (ciclo termodinamico)

Combustione

Rendimento

Fluido Motore
Ciclo Ideale
Primo Principio Della Termodinamica

Secondo Principio Della Termodinamica

Trasformazione Isobara

Trasformazione Isocora

Concetti Base: Trasformazione Isoterma

/11 Trasformazione Adiabatica

07 Trasformazione Ciclica (ciclo termodinamico)

Combustione

Rendimento

Fluido Motore
Ciclo Ideale
Primo Principio Della Termodinamica

Secondo Principio Della Termodinamica

Trasformazione Isobara

Trasformazione Isocora

Trasformazione Isoterma
Concetti Base:
Trasformazione Adiabatica
/11 Trasformazione Ciclica (ciclo termodinamico)

08 Combustione

Rendimento

Fluido Motore
Ciclo Ideale
Secondo Principio Della Termodinamica

Trasformazione Isobara

Trasformazione Isocora

Trasformazione Isoterma

Trasformazione Adiabatica
Concetti Base:
Trasformazione Ciclica (ciclo termodinamico)
/11 Combustione

09 Rendimento

Fluido Motore
Ciclo Ideale
Trasformazione Isobara

Trasformazione Isocora

Trasformazione Isoterma

Trasformazione Adiabatica

Concetti Base: Trasformazione Ciclica (ciclo termodinamico)

Combustione
/11 Rendimento

10 Fluido Motore
Ciclo Ideale
Trasformazione Isobara

Trasformazione Isocora

Trasformazione Isoterma

Trasformazione Adiabatica

Trasformazione Ciclica (ciclo termodinamico)

Concetti Base: Combustione

Rendimento
/11

11
Fluido Motore
Ciclo Ideale
MOTORI A COMBUSTIONE INTERNA

I motori a combustione interna sono macchine


motrici termiche ovvero delle macchine in cui
l’energia termica (cioè il calore) viene prodotta
all’interno della stessa macchina bruciando un
combustibile gassoso o liquido facilmente
nebulizzabile.

I motori a combustione interna si distinguono


in:
● Alternativi: motori a benzina e diesel.
● Rotativi: turbine a gas, turboeliche,
turboreattori.
● Statici: motori a razzo.
I MOTORI A COMBUSTIONE INTERNA ALTERNATIVI

Detti “alternativi” siccome utilizzano un


meccanismo biella-manovella per la
trasformazione del moto alternativo di uno
stantuffo in moto rotatorio dell’albero motore.

Motori a scoppio (benzina) Motori Diesel

❏ Motori a 2 tempi
❏ Motori a 4 Tempi
QUALI SONO LE GRANDEZZE CARATTERISTICHE
DEL SISTEMA BIELLA-MANOVELLA

Punto Morto Superiore (PMS): punto in cui


il pistone si trova più vicino alla testa del
cilindro;
Punto Morto Inferiore (PMI): punto in cui il
pistone si trova più lontano dalla testa del
cilindro;
Corsa (s = 2r con r = raggio di manovella):
distanza tra il PMS e il PMI percorsa dal
pistone;
Alesaggio (D): diametro interno del cilindro;
Cilindrata Unitaria (V): volume generato dal
pistone durante la corsa, quindi
QUALI SONO LE GRANDEZZE CARATTERISTICHE
DEL SISTEMA BIELLA-MANOVELLA

Punto Morto Superiore (PMS): punto in cui


il pistone si trova più vicino alla testa del
cilindro;
Punto Morto Inferiore (PMI): punto in cui il
pistone si trova più lontano dalla testa del
cilindro;
Corsa (s = 2r con r = raggio di manovella):
distanza tra il PMS e il PMI percorsa dal
pistone;
Alesaggio (D): diametro interno del cilindro;
Cilindrata Unitaria (V): volume generato dal
pistone durante la corsa, quindi
Per un motore con “z” cilindri, la Cilindrata
Totale = z ⋅V;
Volume Camera Di Combustione O Di
QUALI SONO LE GRANDEZZE CARATTERISTICHE
DEL SISTEMA BIELLA-MANOVELLA
Punto Morto Superiore (PMS): punto in cui
il pistone si trova più vicino alla testa del
cilindro;
Punto Morto Inferiore (PMI): punto in cui il
pistone si trova più lontano dalla testa del
cilindro;
Corsa (s = 2r con r = raggio di manovella):
distanza tra il PMS e il PMI percorsa dal
pistone;
Alesaggio (D): diametro interno del cilindro;
Cilindrata Unitaria (V): volume generato dal
pistone durante la corsa, quindi
Per un motore con “z” cilindri, la Cilindrata
Totale = z ⋅V;
Volume Camera Di Combustione O Di
Spazio Morto (V0): volume compreso fra la
testa del cilindro e il pistone, quando
quest’ultimo si trova al PMS;
QUALI SONO LE GRANDEZZE CARATTERISTICHE
DEL SISTEMA BIELLA-MANOVELLA
Punto Morto Inferiore (PMI): punto in cui il
pistone si trova più lontano dalla testa del
cilindro;
Corsa (s = 2r con r = raggio di manovella):
distanza tra il PMS e il PMI percorsa dal
pistone;
Alesaggio (D): diametro interno del cilindro;
Cilindrata Unitaria (V): volume generato dal
pistone durante la corsa, quindi
Per un motore con “z” cilindri, la Cilindrata
Totale = z ⋅V;
Volume Camera Di Combustione O Di
Spazio Morto (V0): volume compreso fra la
testa del cilindro e il pistone, quando
quest’ultimo si trova al PMS;
QUALI SONO LE GRANDEZZE CARATTERISTICHE
DEL SISTEMA BIELLA-MANOVELLA
Punto Morto Inferiore (PMI): punto in cui il
pistone si trova più lontano dalla testa del
cilindro;
Corsa (s = 2r con r = raggio di manovella):
distanza tra il PMS e il PMI percorsa dal
pistone;
Alesaggio (D): diametro interno del cilindro;
Cilindrata Unitaria (V): volume generato dal
pistone durante la corsa, quindi
Per un motore con “z” cilindri, la Cilindrata
Totale = z ⋅V;
Volume Camera Di Combustione O Di
Spazio Morto (V0): volume compreso fra la
testa del cilindro e il pistone, quando
quest’ultimo si trova al PMS;
QUALI SONO LE GRANDEZZE CARATTERISTICHE
DEL SISTEMA
Punto Morto Inferiore (PMI):BIELLA-MANOVELLA
punto in cui il
pistone si trova più lontano dalla testa del
cilindro;
Alesaggio (D): diametro interno del cilindro;
Cilindrata Unitaria (V): volume generato dal
pistone durante la corsa, quindi
Per un motore con “z” cilindri, la Cilindrata
Totale = z ⋅V;
Volume Camera Di Combustione O Di
Spazio Morto (V0): volume compreso fra la
testa del cilindro e il pistone, quando
quest’ultimo si trova al PMS;
ORGANI DI COMANDO

● Distribuzione: ha il compito di fare aprire


e chiudere le valvole con la giusta
ritmicità.

● Alimentazione (Carburazione): fornisce


la miscela al motore nel momento e
nella quantità richiesti.

● Accensione: tramite delle candele si ha


l’innesco di una scintilla per incendiare
la miscela nel momento voluto.
ORGANI DI COMANDO

● Avviamento: ha il compito di
● Lubrificazione: viene effettuata tramite trascinare il motore a una velocità di
olio che deve limitare le perdite dovute rotazione sufficiente affinché possa
all’attrito e facilitare il contatto tra i sostenersi autonomamente e in modo
componenti. regolare.

● Refrigerazione: ha il compito di
raffreddare la camera di
combustione.
MOTORE A SCOPPIO

Barsanti Matteucci Otto


Inventato da Eugenio Barsanti e Felice Matteucci, che lo brevettarono nel 1853→
sviluppato nel 1875 da Nikolaus August Otto con la collaborazione di Gottlieb Daimler e
Wilhelm Maybach.
Le prime applicazioni pratiche dei motori a combustione interna furono come motori marini
fuoribordo.
Solo nel 1899 apparvero delle vere frizioni in grado di far partire un veicolo terrestre da
fermo senza doverlo spingere manualmente → sviluppo dell'autovettura.
MOTORE A DUE TEMPI A BENZINA

Il motore a due tempi svolge un ciclo completo termodinamico in due sole fasi o rotazioni
dell’albero motore, funziona solo a miscela.

1° fase (1° e 2° tempo) → il pistone sale al PMS porta la


miscela nella camera di combustione (aspirazione +
compressione).

2° fase (3° e 4° tempo) → attraverso la deflagrazione dei gas


ottenuti attraverso la scintilla della candela, il pistone scende
al PMI e libera i gas combusti attraverso lo scarico (scoppio +
scarico).
MOTORE A DUE TEMPI A BENZINA

Pro :

❏ E’ molto semplice, infatti ha un


ridotto costo di produzione e un
minor peso;
❏ Eroga molta più potenza;

Contro:
❏ Maggiore ruvidità di funzionamento,
maggiori consumi.
❏ Emette gas di scarico molto più
inquinanti rispetto ad un quattro tempi
e la lubrificazione data dall’olio
miscelato alla benzina non è perfetta.
MOTORE A DUE TEMPI A BENZINA

Il limite del 2 tempi era il fornire un rendimento globale


(volumetrico, termico e meccanico), a parità di cilindrata, più basso
rispetto a quello di un quattro tempi.

❏ Con lo scarico risonante (espansione), è migliorato il


rendimento volumetrico , pur rimanendo inferiore al 4
tempi;
❏ Il rendimento termico e meccanico è sempre stato superiore
rispetto al 4 tempi;

Si arriva così ad avere un rendimento globale agli stessi livelli o


superiore al motore tempi.
MOTORE A QUATTRO TEMPI A BENZINA

Svolge un ciclo completo in 4 fasi → una fase attiva ogni due giri
dell’albero motore;

Analizziamo le 4 fasi del motore in un sistema ideale → fluido di lavoro


è la miscela;
IL FUNZIONAMENTO DEL MOTORE
A 4 TEMPI A BENZINA

/04

01 tempo
Aspirazione: ingresso della miscela nel
cilindro.
Compressione: la miscela viene compressa
e il pistone si sposta dal PMI al PMS..
Accensione e combustione: al PMS grazie
alla candela scocca la scintilla: i prodotti
raggiungono temperature intorno ai 2300 °C
e pressioni tra 35 e 45 bar.
Espansione: i prodotti spingono il pistone al
PMI producendo lavoro meccanico.
Scarico spontaneo: si apre la valvola di
scarico e una parte dei prodotti vengono
IL FUNZIONAMENTO DEL MOTORE
A 4 TEMPI A BENZINA

Aspirazione: ingresso della miscela nel


/04

02
cilindro.
Compressione: la miscela viene compressa
tempo e il pistone si sposta dal PMI al PMS.
Accensione e combustione: al PMS grazie
alla candela scocca la scintilla: i prodotti
raggiungono temperature intorno ai 2300 °C
e pressioni tra 35 e 45 bar.
Espansione: i prodotti spingono il pistone al
PMI producendo lavoro meccanico.
Scarico spontaneo: si apre la valvola di
scarico e una parte dei prodotti vengono
espulsi.
Scarico: il pistone si sposta dal PMI al PMS
espellendo i residui della combustione.
IL FUNZIONAMENTO DEL MOTORE
A 4 TEMPI A BENZINA
Aspirazione: ingresso della miscela nel
cilindro.
Compressione: la miscela viene compressa
/04

03
e il pistone si sposta dal PMI al PMS.
Accensione e combustione: al PMS grazie
tempo alla candela scocca la scintilla: i prodotti
raggiungono temperature intorno ai 2300 °C
e pressioni tra 35 e 45 bar.
Espansione: i prodotti spingono il pistone al
PMI producendo lavoro meccanico.
Scarico spontaneo: si apre la valvola di
scarico e una parte dei prodotti vengono
espulsi.
Scarico: il pistone si sposta dal PMI al PMS
espellendo i residui della combustione.
IL FUNZIONAMENTO DEL MOTORE
A 4 TEMPI A BENZINA
Accensione e combustione: al PMS grazie
alla candela scocca la scintilla: i prodotti
raggiungono temperature intorno ai 2300 °C
e pressioni tra 35 e 45 bar.
Espansione: i prodotti spingono il pistone al
/04 PMI producendo lavoro meccanico.

04 tempo
Scarico spontaneo: si apre la valvola di
scarico e una parte dei prodotti vengono
espulsi.
Scarico: il pistone si sposta dal PMI al PMS
espellendo i residui della combustione.
CONFRONTO TRA DIAGRAMMA IDEALE DI
FUNZIONAMENTO E CICLO OTTO

Il diagramma ideale di funzionamento del motore a 4 tempi è


termodinamicamente uguale al ciclo termodinamico Otto.
FUNZIONAMENTO REALE DEL MOTORE A 4 TEMPI

Per ottenere il diagramma di funzionamento


reale abbiamo bisogno di un apparecchio (detto
indicatore) applicato al pistone.

Differenze con il diagramma teorico:


1. l’aspirazione avviene in depressione;
2. la compressione non è adiabatica;
3. la combustione non è istantanea;
4. l’espansione non è adiabatica;
5. lo scarico dei fumi.
FUNZIONAMENTO REALE DEL MOTORE A 4 TEMPI

L’area netta del diagramma


equivale al lavoro reale Lr Lr=L1-L2
ottenuto in ogni ciclo→ il lavoro
reale Lr ottenuto in ogni ciclo è
inferiore al lavoro ideale Li.

Area del ciclo=Lr


Area del rettangolo=pm*V
Lr=pm*V
MOTORE DIESEL
La combustione avviene attraverso la
Rudolf Diesel nel 1892 compressione dell’aria e non attraverso le
scintille della candela
È un motore a combustione
interna alimentato a gasolio

non ha accensione elettrica


IL FUNZIONAMENTO DEL MOTORE
DIESEL

/04

01 Aspirazione: viene aspirata solo aria.

Compressione: viene compressa l’aria


aspirata fino a raggiungere una temperatura
compresa tra 700 e 900 gradi celsius.

Iniezione e combustione: un iniettore inietta


gasolio che, a contatto con l’aria a queste
temperature, spinge il pistone verso il PMI a
causa dell’espansione della miscela.

Scarico: il pistone a questo punto risale


verso il PMS facendo espellere i gas
combusti attraverso l’apposita valvola di
IL FUNZIONAMENTO DEL MOTORE
DIESEL

/04 Aspirazione: viene aspirata solo aria.

02 Compressione: viene compressa l’aria


aspirata fino a raggiungere una temperatura
compresa tra 700 e 900 gradi celsius.

Iniezione e combustione: un iniettore inietta


gasolio che, a contatto con l’aria a queste
temperature, spinge il pistone verso il PMI a
causa dell’espansione della miscela.

Scarico: il pistone a questo punto risale


verso il PMS facendo espellere i gas
combusti attraverso l’apposita valvola di
scarico.
IL FUNZIONAMENTO DEL MOTORE
DIESEL
Aspirazione: viene aspirata solo aria.

Compressione: viene compressa l’aria


aspirata fino a raggiungere una temperatura
/04 compresa tra 700 e 900 gradi celsius.

03 Iniezione e combustione: un iniettore inietta


gasolio che, a contatto con l’aria a queste
temperature, spinge il pistone verso il PMI a
causa dell’espansione della miscela.

Scarico: il pistone a questo punto risale


verso il PMS facendo espellere i gas
combusti attraverso l’apposita valvola di
scarico.
IL FUNZIONAMENTO DEL MOTORE
Compressione: viene compressa l’aria
aspirata fino DIESEL
a raggiungere una temperatura
compresa tra 700 e 900 gradi celsius.

Iniezione e combustione: un iniettore inietta


gasolio che, a contatto con l’aria a queste
temperature, spinge il pistone verso il PMI a
/04 causa dell’espansione della miscela.

04 Scarico: il pistone a questo punto risale


verso il PMS facendo espellere i gas
combusti attraverso l’apposita valvola di
scarico.

La resa del motore diesel è maggiore del Il rendimento del motore a diesel è
motore a benzina in quanto il fluido inversamente proporzionale al rapporto
compresso è composto da sola aria volumetrico di compressione: più il rapporto
è basso (più la miscela è compressa)
IL FUNZIONAMENTO DEL MOTORE
DIESEL

l’aspirazione a pressione
1° tempo→ 0-1 Fase Di Aspirazione:
costante p = patm.

Idealmente la compressione
2° tempo→ 1-2 Fase Di Compressione:
si assume adiabatica.

Fase Di Iniezione e Combustione:

3° tempo→ 2-3 Fase Di Espansione

4° tempo→ 3-1 Fase Isometrica Il lavoro ideale Li ottenibile


e 1-0 Fase Di Scarico: in ogni ciclo è pari all’area
racchiusa dal ciclo.
LE FASI DI INIEZIONE

/03

01 Pre iniezione: viene iniettata una piccola


quantità di gasolio che funge da fiamma
pilota per la combustione vera e propria.

Iniezione: avviene attraverso vari step (il


gasolio viene aggiunto gradualmente degli
iniettori), più ce ne sono meglio riesce la
combustione.

Post iniezione: viene iniettata una piccola


quantità di gasolio in fase di piena
espansione, cioè a combustione finita, che
serve a rigenerare i filtri per abbattere gli
inquinanti da combustione incompleta (molto
LE FASI DI INIEZIONE

Pre iniezione: viene iniettata una piccola


quantità di gasolio che funge da fiamma
/03 pilota per la combustione vera e propria.

02 Iniezione: avviene attraverso vari step (il


gasolio viene aggiunto gradualmente degli
iniettori), più ce ne sono meglio riesce la
combustione.

Post iniezione: viene iniettata una piccola


quantità di gasolio in fase di piena
espansione, cioè a combustione finita, che
serve a rigenerare i filtri per abbattere gli
inquinanti da combustione incompleta (molto
pericolosi).
LE FASI DI INIEZIONE
Pre iniezione: viene iniettata una piccola
quantità di gasolio che funge da fiamma
pilota per la combustione vera e propria.

Iniezione: avviene attraverso vari step (il


gasolio viene aggiunto gradualmente degli
iniettori), più ce ne sono meglio riesce la
/03 combustione.

03 Post iniezione: viene iniettata una piccola


quantità di gasolio in fase di piena
espansione, cioè a combustione finita, che
serve a rigenerare i filtri per abbattere gli
inquinanti da combustione incompleta (molto
pericolosi).
Esistono due tipi di iniezione:

Iniezione diretta: Iniezione indiretta:

Il gasolio viene iniettato direttamente nella Il gasolio viene iniettato in una pre-camera di
camera di combustione-scoppio. Quindi gli combustione dove c’è una candeletta
iniettori devono lavorare a pressioni molto elettrica che riscalda il gasolio iniettato e le
elevate con conseguente portando il motore pareti della pre-camera. Questo sistema di
ad essere molto pesante. iniezione riduce il rumore del motore.

Il motore in questo caso è


meno pesante del precedente
FUNZIONAMENTO REALE DEL MOTORE DIESEL
Messo a confronto con il diagramma
teorico (linea tratteggiata) presenta le
seguenti differenze:

Il ciclo reale è composto da due cicli percorsi quindi con spesa


in sensi opposti di lavoro

Il lavoro indicato, cioè quello raccolto sulla


Lindicato = Li = L1 – L2
testa del pistone, è rappresentato dall’area
netta tra i due cicli ovviamente Li < Lt.

Il lavoro effettivo, cioè quello raccolto


all’albero motore è minore del lavoro indicato
FUNZIONAMENTO REALE DEL MOTORE DIESEL

I motori Diesel hanno regimi di rotazione non molto elevati a causa del tempo occorrente per l’iniezione.

Si dividono in:

MOTORI DIESEL LENTI MOTORI DIESEL VELOCI

500 1000 giri al minuto 2500 4000 giri al minuto

installazioni fisse (navi, alternatori) utilizzati per autotrazione


SOVRALIMENTAZIONE

Sistema che viene utilizzato per poter ottenere maggiore potenza


da un motore che poteva svilupparne di meno.
Per sovralimentare un motore occorre montare una turbina, che
lavorerà tramite i gas di scarico, collegata ad un compressore
(unico organo chiamato turbocompressore) situato alla mandata
del cilindro (ma vale per tutti i motori).
Con questo metodo riusciamo ad aumentare la potenza di circa il
30%.
MOTORI PLURICILINDRICI

I motori pluricilindrici vengono


normalmente intesi come i propulsori la
cui cilindrata totale viene frazionata in tre
o più cilindrate unitarie. Possiamo avere
varie tipologie di motori:
● Motori a V
● Motori in linea
● Motori a cilindri contrapposti
MOTORI PLURICILINDRICI

I motori più comuni sono a 3 e a 4


cilindri:

● MOTORE A 3 CILINDRI
Ordine di accensione 1-2-3. Le
manovelle saranno disposte a
120° l’una dall’altra.

● MOTORE A 4 CILINDRI
Ordine accensione 1-4/2-3. In
questo caso le manovelle sono
distanti di 180° a due a due.
Grazie mille della partecipazione

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