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UNIVERSITA DEGLI STUDI DI

LAQUILA
Facolt di Ingegneria

Prof. MASSIMO GASTALDI


Dipartimento di Ingegneria Industriale,
dellInformazione ed Economia

Economia applicata allIngegneria

Prof. Massimo Gastaldi 1


UNIVERSITA DEGLI STUDI DI
LAQUILA
Facolt di Ingegneria

Prof. MASSIMO GASTALDI

ANALISI MICROECONOMICA
TEORIA DELLA DOMANDA E
DELLOFFERTA

Prof. Massimo Gastaldi 2


Un mercato dato dallinsieme dei compratori e dei venditori
di un determinato bene o servizio la cui disponibilit sul
mercato cambia in funzione del tempo dello spazio

Lo strumento principale per lesame della dinamica di un


mercato lanalisi della domanda e dellofferta

La curva di domanda riassume la reazione della domanda del


consumatore ai prezzi alternativi di un prodotto

Caratteristiche:
Prezzo sulle ordinate (variabile indipendente),
quantit sulle ascisse (variabile dipendente); Q=f(P)
Natura istantanea;
Inclinazione negativa Legge della domanda (eccezioni)
motivazioni.

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La curva di domanda per le aragoste pescate
a Hyannis, MA, il 20 luglio 2003

Prof. Massimo Gastaldi 4


La curva di offerta riassume la reazione della offerta del
produttore ai prezzi alternativi di un prodotto

Caratteristiche:
Prezzo sulle ordinate (variabile indipendente),
quantit sulle ascisse (variabile dipendente);
Natura istantanea;
Inclinazione positiva motivazioni.

La curva di domanda e la curva di offerta rappresentano


combinazioni prezzo-quantit in corrispondenza delle quali
i consumatori e i produttori sono soddisfatti in senso
tecnico (in ogni punto della curva di offerta e della curva di
domanda i produttori e i consumatori sono in grado di
vendere e acquistare la quantit per loro ottime dati i prezzi
prevalenti sul mercato).
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Una curva di offerta per le aragoste
pescate a Hyannis, MA, il 20 luglio 2003

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Equilibrio sul mercato delle aragoste

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Il mancato equilibrio provoca un eccesso di domanda o un eccesso di offerta.

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Controllo degli affitti

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Introduzione di un prezzo minimo
sul mercato dei pomodori

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Concetto di efficienza paretiana: se siamo in
equilibrio non possibile determinare unaltra
allocazione che potrebbe favorire qualcuno senza
danneggiare qualcun altro

EFFICIENZA ALLOCATIVA
DELLE RISORSE E EFFICIENZA PRODUTTIVA

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Unopportunit di miglioramento
nel mercato delle aragoste

I produttori portano il prezzo a


P=7 Gcons=1 Gprod=3 G=4

I produttori portano il prezzo a


P=5 Gcons=3 Gprod=1 G=4

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D
Essendo la curva di domanda istantanea, la sua D
forma e posizione possono mutare nel tempo:
Spostamento della curva di domanda
P
Movimento lungo la curva di domanda.

Q
La domanda una funzione di pi variabili (prezzo, gusti,
reddito,). La relazione che descrive tutte queste
interdipendenze fra pi variabili detta funzione di
domanda Q = f(X1,X2,..,Xn)
Q = f(p) curva di domanda

Variazioni della quantit domandata che dipendano


unicamente da variazioni del prezzo daranno luogo ad un
movimento lungo la curva di domanda, mentre variazioni
del valore di una qualsiasi altra variabile della funzione di
domanda determineranno probabilmente uno spostamento
della curva di domanda.

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Determinanti della domanda:
Reddito
Gusti
Prezzi dei beni sostituti e complementari
Le aspettative
Il fattore demografico

Determinanti dellofferta:
Il fattore tecnologico
Prezzo dei fattori produttivi
Numero dei produttori
Le aspettative
Le condizioni meteorologiche

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Fattori che modificano la posizione
della curva di domanda

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Fattori che modificano la posizione
della curva di offerta

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Variazioni del prezzo e delle quantit di equilibrio dovute
a variazioni della domanda e dellofferta

P S S
P
E E
P Q
P Q
E E
D D
D
D
Q Q
S
S
P S P
E S
E
PQ P Q
E E
D D

Q Q

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Esempio numerico di equilibrio
Q = f(P) curva di domanda diretta
P = g(Q) curva di domanda inversa
Curva di offerta inversa P = 2 + 3 Qs
Curva di domanda inversa P = 10 Qd

Qs = Qd 2 + 3Q = 10 Q
4Q = 8

Q* = 2 P* = 8
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Rappresentazione grafica delle Equazioni

S P = 2 + 3 Qs

D P = 10 - Qd

Q* = 2 P* = 8

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Due fonti di variazione stagionale

P Q

P Q

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Lintroduzione di unimposta T = 10 a carico
dei produttori sposta la curva di offerta verso
lalto di T unit

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Prezzi e quantit di equilibrio quando viene introdotta
unimposta sui produttori pari a T = 10
(offerta diminuisce e il prezzo aumenta)

Il prezzo pagato
dal consumatore
sale da P* a P1*
(inferiore a T)

Il ricavo dal
produttore scende
da P* a P1*-10
(inferiore a T)

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Leffetto di unimposta pari a T = 10 sui consumatori

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Prezzi e quantit di equilibrio dopo lintroduzione
di unimposta T = 10 a carico dei consumatori
(domanda diminuisce e il prezzo diminuisce)

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Problemi nella misurazione della sensibilit della quantit
domandata rispetto al prezzo (Q/P o Q/P)

Questa misura il reciproco dellinclinazione (P/Q o P/Q)

Pi la curva di domanda appiattita (meno inclinata) maggiore


sar il valore di questa misura della sensibilit rispetto alla
variazione del prezzo

Inconvenienti: misura assoluta e dipendente dallunit di misura

Il concetto di elasticit di un bene x rispetto al suo prezzo:


- (variazione % della quantit domandata di x) /
(variazione % del prezzo di x)
P
D
E = - (Q/P)*(P/Q) inclin.
P/Q
Prof. Massimo Gastaldi
Q 25
Elasticit
var. %Q 100Q / Q Q / Q Q P

var. % P 100P / P P / P P Q

Elasticit su di un arco (sensibilit media)


Q1 Q0 P0 P1 / 2 Q1 Q0 P0 P1
Earc
P1 P0 Q0 Q1 / 2 P1 P0 Q0 Q1

Q P P0 D0
Elasticit puntuale E p
P Q P1
D1

Q0 Q1
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Elasticit dellofferta rispetto al tasso di interesse i
var % S S i
Esi
var % i i S
Elasticit della domanda rispetto al reddito R
var % Q Q R
EDr
var % R R Q

Bene normale R Q R 0 Q 0 E 0
Bene inferiore R Q R 0 Q 0 E 0
Bene di lusso R Q Q R E 1
Bene di prima necessit E 0 ma E 1

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Elasticit incrociata
Qy Px
Exy
Px Qy

Beni sostituti
Px Qx Qy Qy 0 Px 0 Exy 0

Beni complementari
Px Qx Qy Qy 0 Px 0 Exy 0

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Data una curva di domanda rettilinea
lelasticit non rimane costante
(Eccezioni: caso verticale e orizzontale)
Q=0E=
E > 1 elastica
P0 Q P
P1 Domanda rettilinea E p
P Q
P0 E=1
P1

P0 E < 1 anelastica
P1
Q0 Q1 Q0 Q1 Q0 Q1 P=0E=0
Se P PQ = K se E = 1
PQ se E > 1
PQ se E < 1 La spesa al suo massimo per E = 1

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Eccezioni: caso verticale e orizzontale
E = - (Q/P)*P/Q

E= E=0

P = 0 E = Q = 0 E = 0

Bene prodotto in concorrenza Domanda di Insulina


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Stime dellelasticit rispetto al prezzo

Beni o servizi Elasticit


Mais 2.80
Elettricit 1.20
Birra 1.19
Cinema 0.87
Viaggi aerei allestero 0.77
Scarpe 0.70
Teatro / Opera lirica 0.18

Poco sensibili al prezzo (rigidit) Sensibili al prezzo

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Stime dellelasticit rispetto al reddito

Beni o servizi Elasticit


Automobili di lusso 2.46
Mobili di classe elevata 1.48
Pasti al ristorante (chef) 1.32
Tabacco 0.54
Benzina 0.48
Carne di maiale - 0.20
Trasporti Pubblici - 0.36

Beni normali Beni inferiori


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PxQy
Stime dellelasticit incrociata Exy P Q
x y

Beni o servizi X Bene o servizio Y Elasticit


Burro Margarina 0.81
Gas Olio Combustibile 0.67
Carne di Manzo Carne di Maiale 0.28
Elettricit Gas 0.20
Divertimenti Cibo - 0.72
Cereali (pane) Pesce fresco - 0.87

Beni sostituti Beni complementi


Prof. Massimo Gastaldi 33
1 Teorema dellelasticit:
Se lelasticit della domanda rispetto al prezzo
unitaria, un abbassamento (crescita) del prezzo
indurr il consumatore ad aumentare (abbassare)
gli acquisti esattamente della quantit necessaria a
mantenere la spesa totale PQ uguale a quella
iniziale (dimostrazioni)

Se PQ rimane costante abbiamo ottenuto una curva


ad elasticit costante di equazione PQ=K (iperbole
equilatera, K0)

Prof. Massimo Gastaldi 34


PQ = K iperbole equilatera

PQ = K = 16 E = 1 Iperbole equilatera

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Curva di domanda a elasticit costante

In generale PQ = K E = 1 Iperbole equilatera


caso PQ = 2 E=1
AREA (OP0AQ0) = AREA (OP1BQ1)
A per Q=1 P=2, per Q=0,666 P=3 area=2
P0

B
P1

Q0 Q1

Prof. Massimo Gastaldi 36


Se
EArc 1 PQ K P0Q0 PQ
1 1

Q1 Q0 P1 P0
1
P1 P0 Q1 Q0

Q1 Q0 P1 P0 P1 P0 Q1 Q0
Q1 P1 Q0 P1 Q1 P0 Q0 P0 PQ
1 1 P0Q1 PQ
1 0 P0Q0


2Q0 P0 2Q1 P1
Q0 P0 Q1 P1 Come volevasi dimostrare

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Se Q0 P0 Q1P1 Earc 1
Q0 P0
Q0 P0 Q1 P1 Q1
P1
Q0 P0
Q0
P1 P1 P0
E
P1 P0 Q0 P0
Q0
P1
Q0 P0 PQ
1 0

P1 P1 P0

P1 P0 Q0 P0 PQ
1 0

P1
Q0 P0 PQ 1 P1
1 0

1 P P
Q0 P0 PQ
0
P1 1
P P0 1 0

Q0 P0 P1 P12 Q0 P02 Q0 Q0 P0 P1 Q0 P02 P12



Q0 P0 P1 P12 Q0 P02 Q0 Q0 P0 P1 Q0 P1 P0
2 2

Q0 P12 P02
1 Come volevasi dimostrare
Q0 P P
1
2
0
2

Prof. Massimo Gastaldi 38
Se PQ K E 1

K
PQ K Q
P

Q K
2
P P

Q P K P K P
E 2 2
P Q P Q P K
P
K P2
2* 1 Come volevasi dimostrare
P K

Prof. Massimo Gastaldi 39


2 Teorema dellelasticit (caso A):
se una curva di domanda ha elasticit inferiore a 1 (curva
anelastica), un aumento del prezzo accrescer la spesa del
consumatore PQ e viceversa

P PQ
Se E < 1
P PQ

2 Teorema dellelasticit (caso B):


se una curva di domanda ha elasticit maggiore di 1 (curva
elastica), un aumento del prezzo diminuir la spesa del
consumatore PQ e viceversa

P PQ
Se E > 1
P PQ

Prof. Massimo Gastaldi 40


Se E > 1 e P allora PQ (Caso B)
P OP0D0Q0 = OP1BQ1 < OP1AQ1
La spesa aumenta

D0
P0 E>1
A
P1
B E=1

O
Q0 Q1 Q1 Q

In D0 linclinazione della curva di domanda con E > 1 deve essere minore


di quella curva con elasticit E = 1

Prof. Massimo Gastaldi 41


Q P
In D0 se E = 1 1
P E 1 Q

Q P
se E >1 1
P E 1 Q

Q Q P P

P E 1 P E 1 Q E 1 Q E 1

In D0 linclinazione della curva di domanda con E > 1 deve essere minore


di quella curva con elasticit E = 1

Prof. Massimo Gastaldi 42


Se E < 1 e P allora PQ (Caso A)
E=1
P OP0D0Q0 = OP1BQ1> OP1AQ1
E<1 La spesa diminuisce

D0
P0
B
P1
A

O
Q0 Q1 Q 1 Q

In D0 linclinazione della curva di domanda con E < 1 deve essere maggiore


di quella curva con elasticit E = 1

Prof. Massimo Gastaldi 43


Q P
In D0 se E = 1 1
P E 1 Q

Q P
se E < 1 1
P E 1 Q

Q Q P P

P E 1 P E 1 Q E 1 Q E 1

In D0 linclinazione della curva di domanda con E < 1 deve essere maggiore


di quella curva con elasticit E = 1

Prof. Massimo Gastaldi 44


La spesa al suo massimo per E = 1
E>1
E=1
E<1

P=8-Q

se Q = 0 PQ = 0

se P = 0 PQ = 0

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Esempio - Domanda di corse in autobus

Q = 1000 10P P = 100 1\10 Q


M E=-(-10)(50/500)=1
PQ=250

K E = -(-10)(75/250)=3>1
PQ=187.5

S E = -(-10)(25/750)=1/3<1
PQ=187.5

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Determinanti della elasticit della domanda rispetto
al prezzo

Possibilit di sostituzione
(il valore assoluto dellelasticit crescer
allaumentare della disponibilit di prodotti
sostituibili)
Quota della spesa totale del consumatore
(quanto pi piccola la quota della spesa
complessiva destinata ad un certo bene, tanto
meno elastica ovvero pi rigida sar la domanda)
Tempo
(quanto pi tempo hanno a disposizione i
consumatori, tanto pi facilmente possono
spostarsi verso prodotti sostitutivi, tanto maggiore
lelasticit)
Prof. Massimo Gastaldi 47
Lelasticit rispetto al prezzo nel lungo
periodo maggiore che nel breve periodo

La quantit domandata
pi sensibile al
Ebp prezzo nel lungo
periodo che non nel
Elp breve periodo (la
domanda pi rigida
ovvero meno elastica
nel breve periodo)

Prof. Massimo Gastaldi 48


Le relazioni tra il valore dellelasticit e la
spesa totale
a) Domanda perfettamente anelastica, fissa E = 0 (Q = 0)

Domanda

5
P PQ
4
1. Un aumento del
prezzo

100 Quantit
1. . Lascia inalterata la quantit domandata

Prof. Massimo Gastaldi 49


b) Domanda anelastica, rigida E < 1

Prezzo
(in euro)

5
P PQ

4
1. Un aumento del prezzo
del 25%
Domanda

89 100 Quantit
2. . Provoca una diminuzione dell11% della quantit domandata

Prof. Massimo Gastaldi 50


c) Domanda con elasticit unitaria, E = 1

Prezzo
(in
euro)
5
P PQ =

4
1. Un aumento del prezzo
del 25%
Domanda

Quantit
80 100
2. . Provoca una diminuzione dell25% della quantit domandata

Prof. Massimo Gastaldi 51


d) Domanda con elasticit maggiore di 1, E > 1

Prezzo
(in
euro) P PQ
5

4 Domanda
1. Un aumento del
prezzo del 25%

57 100Quantit
2. . Provoca una diminuzione dell43% della quantit domandata

Prof. Massimo Gastaldi 52


e) Domanda perfettamente elastica, Elasticit infinita

Prezzo
(in euro)
P PQ (=0)
1. Per qualsiasi prezzo superiore a 4 euro la
quantit domandata zero

Domanda
4
2. A 4 euro,i consumatori sono disposti ad acquistare qualsiasi quantit

3. A qualsiasi prezzo inferiore a 4 euro, la quantit domandata


infinita

Quantit

Prof. Massimo Gastaldi 53


Le relazioni tra il valore dellelasticit, il
prezzo del bene e la spesa totale

Elasticit della Come varia la Come varia la


domanda rispetto spesa quando il spesa quando il
al prezzo prezzo aumenta prezzo diminuisce
Domanda anelastica Aumenta Diminuisce

Elasticit unitaria Rimane invariata Rimane invariata

Domanda elastica Diminuisce Aumenta

Prof. Massimo Gastaldi 54


Un esempio sullelasticit
Si consideri la seguente variazione di prezzo
P0= 0.60
P1= 0.75 il prezzo aumenta
La spesa aumentata del 18.3%. Come lelasticit?
P PQ lelasticit deve essere inferiore ad 1.

Prof. Massimo Gastaldi 55


Prof. Massimo Gastaldi 56
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LAQUILA
Facolt di Ingegneria

Prof. MASSIMO GASTALDI

ANALISI DELLA DOMANDA E


DELLUTILITA

Prof. Massimo Gastaldi 57


Utilit cardinale o ordinale (cardinalisti o ordinalisti)

Legame utilit domanda prezzo

Il paradosso acqua-diamanti

Si sosteneva (cardinalisti) che il prezzo di un bene


era determinato non dalla sua utilit totale ma
dalla sua utilit marginale

Legge dellutilit marginale decrescente

Prof. Massimo Gastaldi 58


Funzione di utilit tridimensionale
U = U(X,Y)

Prof. Massimo Gastaldi 59


Curve di indifferenza come
proiezioni (cardinalisti)

Prof. Massimo Gastaldi 60


Prezzo del bene x

Utilit marginale

Se lutilit marginale espressa in termini monetari (la quantit di


denaro che un consumatore disposto a cedere per avere una unit
addizionale del bene x) si vengono a definire due situazioni:

UM > P il consumatore riceve un valore maggiore di quello ceduto,


quindi, la quantit richiesta del bene x tende ad aumentare x

UM < P il consumatore riceve un valore minore di quello ceduto,


quindi, la quantit richiesta del bene x tende a diminuire x

Il consumatore acquister una quantit di x tale che la sua utilit


marginale sia uguale al prezzo (cardinalisti)
P

UM = P

Q 61
Prof. Massimo Gastaldi
max U (Q ) PQ 2
U (Q ) PQ 0
Q2
U (Q) PQ U
Q Q P 0
Q

U (Q ) P 0
Q
2U
0
Q 2

U U
P Q
decrescente
Q
P

A B C
P0

a b c Q
Prof. Massimo Gastaldi 62
Preferenze ordinali del consumatore

Dati due panieri A e B il consumatore pu fare una delle


seguenti affermazioni:

A preferito a B, A > B
A e indifferente a B, A = B
B preferito ad A, B > A

Gli ordinamenti delle preferenze hanno 3 propriet:

Completezza ovvero possiamo classificare tutti i panieri


Transitivit ovvero se A preferito a B e B preferito a C,
allora anche A preferito a C
Insaziabilit del consumatore

Prof. Massimo Gastaldi 63


Panieri ugualmente preferiti

Prof. Massimo Gastaldi 64


Una Curva di indifferenza
Luogo dei punti ciascuno dei quali
rappresenta un insieme di beni tale
che il consumatore indifferente
tra tutte le possibili combinazioni

Prof. Massimo Gastaldi 65


Rappresentazione di una
Mappa di indifferenza

I1 < I2 < I3 < I4

Ordinamento delle
curve di indifferenza

Prof. Massimo Gastaldi 66


Propriet delle curve di indifferenza: linclinazione di una curva di
indifferenza ha un importante significato economico: il suo valore
assoluto detto tasso marginale di sostituzione (MRS) del bene
sullasse x (x1) nel bene dellasse y (x2) e rappresenta il numero di
unit del bene x2 la cui perdita pu essere compensata dal
guadagno di una unit del bene x1.
E possibile dimostrare che questa inclinazione uguale al rapporto tra
lutilit marginale del bene sullasse x e quella del bene sullasse y:

-UMx1/UMx2

Ipotesi sulle curve di indifferenza:


1. Insaziabilit
2. Transitivit
3. Decrescenza del tasso marginale di sostituzione

Prof. Massimo Gastaldi 67


X2

5 A

4
D B
3

X1
1 2

Prof. Massimo Gastaldi 68


Ipotesi di decrescenza del MRS
X2

X1

Prof. Massimo Gastaldi 69


Da tali ipotesi ricaviamo le propriet delle curve di
indifferenza:

1. Una curva dindifferenza che giace al di sopra ed alla


destra di unaltra rappresenta combinazioni di beni
preferite (insaziabilit)
2. Le curve di indifferenza hanno inclinazione negativa
3. Le curve di indifferenza non si incontrano mai
4. Le curve di indifferenza sono convesse rispetto
allorigine

Prof. Massimo Gastaldi 70


Le curve di indifferenza
Y Ipotesi di non saziet

B>A

0 X
Prof. Massimo Gastaldi 71
Le curve di indifferenza
Y Inclinazione negativa

A A

0 X
Prof. Massimo Gastaldi 72
Le curve di indifferenza
Y non si incrociano mai

B C

0 X
Prof. Massimo Gastaldi 73
Le curve di indifferenza
Y sono convesse

0 X
Prof. Massimo Gastaldi 74
Eccezioni alle propriet delle curve di
indifferenza: i beni non desiderati
X2
Cibo
Soddisfazione
crescente

A
C

F
0
X1
Prof. Massimo Gastaldi
Fumo 75
Eccezioni alle propriet delle curve di
indifferenza: i beni non desiderati
X2
Cibo
Soddisfazione
crescente

0
X1
Prof. Massimo Gastaldi
(Assenza di fumo) Aria pulita 76
Curve di indifferenza con pi di 2 beni
Y il reddito che
Y Y rimane al
Bene consumatore dopo
Composito
aver acquistato il
bene X.
La curva indica
come il
consumatore
disposto a sostituire
il bene composito Y
con il bene X

0 X
Prof. Massimo Gastaldi 77
Linea di prezzo o linea di bilancio: luogo di punti che rappresentano
le combinazioni dei beni il cui costo un certo ammontare fisso di
denaro (combinazioni di beni effettivamente acquistabili)

P1X1 + P2X2 = m
Propriet:
1. E una retta
2. Ha inclinazione negativa
3. Linclinazione data dal rapporto negativo tra i prezzi -P1/P2
4. Aumentando il reddito la retta si sposta verso destra in alto se
diminuiamo il reddito la retta sia sposta verso sinistra in basso

per X1 = 0 X2 = m/P2

per X2 = 0 X1 = m/P1

Prof. Massimo Gastaldi 78


Intercetta
Verticale = m/p2
Retta di bilancio;
Inclinazione = -p1/p2

Intercetta orizzontale = m/p1

LInsieme di bilancio formato da tutti i panieri acquistabili, dati


prezzi e reddito
Prof. Massimo Gastaldi 79
Retta di bilancio

Inclinazione = -p1/p2

Laumento del reddito si traduce in uno spostamento della retta di


bilancio verso destra che non ne modifica linclinazione
Prof. Massimo Gastaldi 80
Rette di bilancio

Inclinazione = -p1/p2
Inclinazione
= -p1/p2

Se il prezzo del bene 1 aumenta, la retta di bilancio diventa pi


ripida
Prof. Massimo Gastaldi 81
Retta di bilancio

Se il bene 1 razionato, sar troncata la sezione dellinsieme di


bilancio oltre la quantit razionata
Prof. Massimo Gastaldi 82
Retta di bilancio a gomito
Retta di bilancio

Inclinazione = - p1/p2

Inclinazione = - (p1+t)/p2

In questo insieme di bilancio il consumatore deve pagare una


tassa soltanto se consuma una quantit superiore a : la retta di
bilancio, pertanto, diventa pi ripida a partire da
Prof. Massimo Gastaldi 83
Vincolo di bilancio a gomito (400 disponibili)

Y
1

10

1

20
1

10

1

20

E
X1

Prof. Massimo Gastaldi 84


X2

m
P2

Inclinazione retta di bilancio


=
Inclinazione curva di indifferenza

m X1
P1
Equilibrio del
consumatore: il
rapporto tra le
utilit marginali
deve essere
uguale al
rapporto tra i
prezzi
Prof. Massimo Gastaldi 85
X2

m
P2
A

m X1

Prof. Massimo Gastaldi P1 86


Insaziabilit Se una delle quattro propriet delle
X2 curve di indifferenza fosse violata,
Spenderebbe tutto in un lequilibrio del consumatore non si
m solo bene troverebbe in un punto di tangenza
P2 tra curva di indifferenza e retta di
bilancio

Inclinazione negativa delle


curve di indifferenza
X2
Non esiste un punto di
m X1
tangenza
P1 m
P2

m X1
P1
Prof. Massimo Gastaldi 87
X2

Esistono pi punti di
m tangenza
P2

Convessit delle curve di


indifferenza
X2
Spenderebbe tutto il
m X1
reddito in un solo bene
P1 M
P
PC

m X1
P1
Prof. Massimo Gastaldi 88
Esempio numerico

Dato il reddito, il prezzo del


bene B e la
funzione di utilit del
consumatore, si calcoli la
curva di domanda del bene A

Prof. Massimo Gastaldi 89


4 x 2 y 40
U U
y x
x y
Px UMx 4 y y
x
Py UMy 2 x 2
y
4 2 y 40 y 10, x5
2
U xy 10 * 5 50

Prof. Massimo Gastaldi 90


Moltiplicatore di Lagrange

Prof. Massimo Gastaldi 91


Equilibrio del consumatore: Il rapporto tra le utilit marginali deve
essere uguale al rapporto tra i prezzi (abbiamo visto sia la
dimostrazione geometrica e che quella matematica)

Casi particolari: Soluzioni interne, dangolo e di frontiera

Esempi di preferenze: beni sostituti, beni complementari, mali (beni


non desiderati), beni neutrali, beni discreti, saziet

Prof. Massimo Gastaldi 92


Soluzione interna

La posizione ottima di consumo si ha in corrispondenza del punto


in cui la curva di indifferenza di tangente alla retta di bilancio
Prof. Massimo Gastaldi 93
Casi particolare - Preferenze ad angolo: in paniere di consumo
ottimo in corrispondenza del quale la curva di indifferenza non ha
tangente
Prof. Massimo Gastaldi 94
Curve di
indifferenza

Panieri ottimi

Paniere non
ottimo Retta di
bilancio

Pi di un punto di tangenza: vi sono tre punti di tangenza, ma


soltanto due punti di ottimo, quindi la condizione di tangenza
una condizione necessaria ma non sufficiente
Prof. Massimo Gastaldi 95
X2
Migliore paniere ottenibile

X1

Ottimo di frontiera. Il paniere di consumo ottimo contiene 0 unit


del bene 1. La curva di indifferenza non tangente alla retta di
bilancio. Il prezzo del bene 1 troppo alto. I prezzi sono tali che il
consumatore dovrebbe rinunciare a troppo del bene X2 per rendere
conveniente lacquisto di una sola unit del bene X1. Abbiamo
quasi sempre soluzioni interne.
Prof. Massimo Gastaldi 96
Migliore paniere ottenibile

Ottimo di frontiera. Il paniere di consumo ottimo contiene 0 unit


del bene 2. La curva di indifferenza non tangente alla retta di
bilancio. Il prezzo del bene 2 troppo alto. I prezzi sono tali che il
consumatore dovrebbe rinunciare a troppo del bene X1 per rendere
conveniente lacquisto di una sola unit del bene X2
Prof. Massimo Gastaldi 97
Soluzione di frontiera
M 100
P1 PA 5 / m 2
P2 Pc 10 / Kg
P1
0.5
P2
MRS 0.25 0.5
I prezzi di mercato sono tali che egli dovrebbe rinunciare a troppo
cibo (X2) per rendere conveniente lacquisto anche di una sola
unit di abitazione (X1). Acquistiamo solo il bene X2.
Prof. Massimo Gastaldi 98
Perfetti sostituti (saggio costante 1:1)
Matite Blu (10,10)
x1 x 2 20
Curve di indifferenza
x 2 x1 20
x 2 x1 k
10
UM 1
1
UM 2
Matite Rosse

10
UM 1 UM 2
Il consumatore interessato soltanto al numero complessivo delle
matite, non al colore. Le curve di indifferenza sono, pertanto, rette
con inclinazione -1. 99
Prof. Massimo Gastaldi
Perfetti sostituti (saggio costante 1:2)
Se le preferenze di un consumatore fossero tali che potrebbe
sostituire una matita rossa con 2 matite blu le curve di
indifferenza diverrebbero rette con inclinazione costante pari a -2.
Infatti il consumatore sarebbe disposto a rinunciare a una matita
rossa in cambio di una coppia addizionale di matite blu (la matite
rosse hanno una utilit marginale doppia rispetto alle matite blu).
UM1 2UM 2
2
UM 2 UM 2
Se potesse sostituire due matite rosse con una matita blu
linclinazione sarebbe costante pari a -1/2.
UM1 UM1 1

Prof. Massimo Gastaldi
UM 2 2UM1 2 100
Perfetti complementi (proporzioni fisse)
Scarpe sinistre

11
Curve di
indifferenza
10

10 11

Scarpe destre

Il consumatore desidera consumare i beni in proporzioni fisse. Le


curve di indifferenza hanno pertanto una forma a L.
Prof. Massimo Gastaldi 101
Mali
Acciughe

Curve di indifferenza

Salamini

Per il consumatore le acciughe sono un male e i salamini sono


un bene. Le curve di indifferenza hanno pertanto inclinazione
positiva. Dobbiamo aumentare la quantit di salamini per
compensarlo del consumo di acciughe.
Prof. Massimo Gastaldi 102
Beni neutrali
Acciughe

Curve di indifferenza

Salamini

Al consumatore piacciono i salamini, ma neutrale nei confronti


delle acciughe, e quindi le curve di indifferenza sono verticali. Se
fosse neutrale rispetto ai salamini sarebbero orizzontali.
Prof. Massimo Gastaldi 103
Curve di indifferenza

Le curve di indifferenza hanno


inclinazione negativa se il
consumatore ha troppo poco o
troppo di entrambe i beni e
inclinazione positiva se ha una
quantit eccessiva di uno dei
due beni
Punto di saziet

Saziet. Il paniere il punto di saziet se questo paniere


preferito a tutti gli altri. Le curve di indifferenza circondano
questo punto.
Prof. Massimo Gastaldi 104
Un bene discreto
Bene 2

x2

Bene 1
1 2

A Curve di indifferenza

Il bene 1 disponibile soltanto in unit intere. I panieri


indifferenti ad un paniere dato sono collegati fra loro da linee
tratteggiate.

Prof. Massimo Gastaldi 105


La scelta del consumatore e
la funzione di domanda
Equilibrio del consumatore: la scelta ottima dei beni 1 e 2
dati i prezzi e il reddito definita paniere domandato dal
consumatore. Al variare dei prezzi e del reddito varier anche
la scelta ottima del consumatore. La funzione di domanda
mette in relazione la scelta ottima della quantit domandata
con i prezzi dei beni e il reddito disponibile

X1 = X1(P1,P2,m)
X2 = X2(P1,P2,m)

Prof. Massimo Gastaldi 106


Curve di
indifferenza

Scelta ottima

Scelta Ottima: la posizione ottima di consumo si ha in


corrispondenza del punto in cui la curva di indifferenza tangente
alla retta di bilancio.
Prof. Massimo Gastaldi 107
x x1 x2
p1 x1 p2 x2 p1 x p2 x m
m
x x1 x2
p1 p2

Scelta Ottima nel caso di perfetti complementi con saggio (1:1):


se i beni sono perfetti complementi, le quantit domandate
saranno sempre sulla diagonale, poich la scelta ottima si ha in un
punto in cui x1 uguale a x2.
Prof. Massimo Gastaldi 108
Beni sostituti
x2 Se P1<P2 => P1/P2<1, la retta di
bilancio meno inclinata della
curva di indifferenza (coef. ang.
-1). Il punto ottimale si ha per x2=0.

x1

Se P1=P2 => P1/P2=1, la retta di bilancio coincide con la curva di


indifferenza (0 x1 m/P1) (0 x2 m/P2) con P1x1+P2x2=m
Prof. Massimo Gastaldi 109
Beni sostituti
x2 Se P1>P2 => P1/P2>1, la
retta di bilancio pi
inclinata della curva di
indifferenza. Il punto
m/p2
ottimale si ha per x1=0.

x1

Prof. Massimo Gastaldi 110


Scelta ottima nel caso di beni neutrali e
mali

Se il bene 1 un bene desiderabile e il bene 2 un bene


neutrale o un male

Prof. Massimo Gastaldi 111


Beni discreti
Se P1
Scelta ottima
Retta di bilancio

Retta di bilancio Scelta ottima

A Nessuna unit domandata B 1 unit domandata

Nel riquadro (A) abbiamo rappresentato la scelta di non


consumare alcuna unit del bene 1, mentre nel riquadro (B) ne
viene domandata una unit in quanto il prezzo del bene 1
diminuisce (P1/P2 )
Prof. Massimo Gastaldi 112
Statica Comparata, Variazioni di reddito
Curve di indifferenza

x1
0
m
Scelta ottima

Rette di bilancio

La domanda di entrambi i beni aumenta allaumentare del reddito


mantenendo fissi i prezzi. Entrambi i beni sono normali.
Prof. Massimo Gastaldi 113
Beni inferiori

x1
0
m

Il bene 1 un bene inferiore, il che significa che la sua domanda


diminuisce allaumentare del reddito.
Prof. Massimo Gastaldi 114
Variazione della domanda al variare del reddito

Curva
reddito-consumo Beni normali Curva di
Engel

Curve di indifferenza

Curva reddito-consumo Curva di Engel

(A) La curva reddito-consumo (o sentiero di espansione del


reddito) rappresenta la scelta ottima in corrispondenza di prezzi
costanti e di diversi livelli di reddito; (B) se esprimiamo la scelta
ottima del bene 1 in funzione del reddito m, otteniamo la curva di
Engel ottenuta mantenendo fissi i prezzi.
Prof. Massimo Gastaldi 115
Curve di indifferenza

x1

Curva di reddito - consumo nel


caso di beni inferiori
Prof. Massimo Gastaldi 116
Curva di Engel per i beni normali e per i
beni inferiori

Prof. Massimo Gastaldi 117


Perfetti sostituti
m
x2 Curve di m Curva di Engel x1
indifferenza p1
m p1x1
Tipica retta di
bilancio

Curva reddito- Inclinazione = p1


consumo

x1 x1
A curva reddito-consumo B curva di Engel

La curva reddito-consumo nel caso di perfetti sostituti. Se p1<p2


la curva reddito-consumo coincide con lasse orizzontale, se
p1>p2 coincide con lasse verticale. Se p1=p2 coincide con la
curva di indifferenza. A sinistra la curva di Engel se p1<p2.
Prof. Massimo Gastaldi 118
Perfetti complementi (saggio 1:1)
Curve di m
x2 indifferenza m Curva di Engel x1
Curva reddito-
consumo
p1 p 2
m p1 p 2 x1

Inclinazione = p1 + p2

Rette di bilancio

x1 x1
A curva reddito-consumo B curva di Engel

La curva reddito-consumo coincide con la diagonale e curva di


Engel nel caso di perfetti complementi ha inclinazione P1 + P2.

Prof. Massimo Gastaldi 119


Esempio numerico
Un consumatore ha preferenze rappresentate dalla seguente
funzione di utilit:
U(X,Y) = 2xy

determinare la scelta ottimale del consumatore se il suo reddito


monetario pari a 16 e i prezzi dei beni sono px= 1 e py= 4
determinare lottimo del consumatore nel caso in cui il reddito
passi da 16 a 24
determinare le curve di Engel
determinare la curva di domanda per il bene x e per il bene y
determinare lequilibrio del consumatore nel caso in cui il
prezzo del bene x sia quattro volte quello iniziale

Prof. Massimo Gastaldi 120


Esempio numerico

Prof. Massimo Gastaldi 121


Esempio numerico

Prof. Massimo Gastaldi 122


Variazioni del prezzo. Un bene ordinario

x1
Curve di
indifferenza

0
Scelte
ottime p1
p1

Rette di
bilancio Diminuzione
del prezzo

Generalmente la domanda di un bene aumenta al diminuire del


suo prezzo mantenendo fisso il prezzo dellaltro bene e il reddito.
Prof. Massimo Gastaldi 123
Un bene di Giffen
Curve di
indifferenza

Scelte
p1
ottime

Rette di
bilancio

Diminuzione della domanda del bene 1

Il bene 1 un bene di Giffen, poich la sua domanda diminuisce


al diminuire del prezzo
Prof. Massimo Gastaldi 124
Curva di domanda per un bene di Giffen

125
Curva prezzo-consumo e curva di domanda
Curve di
x2 indifferenza p1

Curva di domanda
Curva prezzo-
consumo

x1 x1

A curva prezzo-consumo B curva di domanda

(A) Una curva prezzo-consumo rappresenta le scelte ottime al


variare del prezzo 1. (B) La curva di domanda ad essa associata
descrive la scelta ottima del bene 1 in funzione del suo prezzo.
Prof. Massimo Gastaldi 126
Perfetti sostituti
P1>P2
Curve di
indifferenza P1>P2

Curva di domanda
Curva prezzo-
consumo
P1=P2
P1<P2

P1<P2

A Curva prezzo-consumo B Curva di domanda

Una curva prezzo-consumo (A) e curva di domanda (B) nel caso


di perfetti sostituti.

Prof. Massimo Gastaldi 127


Perfetti complementi

Curve di indifferenza Curva


prezzo-
Curva di
consumo m
domanda
x1
p1 p2

A Curva prezzo-consumo B Curva di domanda

Una curva prezzo-consumo (A) e curva di domanda (B) nel caso


di perfetti complementi.
Prof. Massimo Gastaldi 128
Curva di domanda inversa

Curva di domanda inversa


p1(x1)

Considerando la curva
di domanda come
misura del prezzo in
funzione della quantit
si ottiene la funzione
di domanda inversa
Prof. Massimo Gastaldi 129
Preferenze rivelate dirette ed indirette
Stima della curva di indifferenza: finora abbiamo visto
come derivare la domanda del consumatore da
informazioni relative alle sue preferenze e al suo
vincolo di bilancio. Ora seguiamo il
ragionamento inverso, impieghiamo le
informazioni relative alla domanda del
consumatore per ottenere informazioni sulle sue
preferenze

Ipotesi di partenza: preferenze strettamente convesse


(un unico paniere domandato per ogni bilancio)
Prof. Massimo Gastaldi 130
Preferenze rivelate con preferenze
strettamente convesse
p1 y1 p2 y2 m
p1 x1 p2 x2 m

p1 x1 p2 x2 p1 y1 p2 y2
x1 x2 y1 y2

Retta di bilancio

Il paniere (x1, x2) scelto dal consumatore si rivela direttamente


preferito al paniere (y1, y2), che avrebbe potuto essere scelto.
Prof. Massimo Gastaldi 131
Preferenze indirettamente rivelate
x1x 2 y1y2
q1 y1 q2 y2 q1 z1 q2 z2 y1y2 z1z 2

x1x 2 z1z 2

Retta di bilancio

Il paniere (x1, x2) si rivela indirettamente preferito al paniere


(z1, z2). La curva di indifferenza deve trovarsi al di sopra
dellarea ombreggiata.
Prof. Massimo Gastaldi 132
Individuazione della curva di indifferenza
Larea
ombreggiata
superiore contiene
i panieri preferiti a
Panieri
preferiti
X, mentre quella
inferiore contiene
Possibile
curva di quelli che si
indifferenza rivelano peggiori
di X. La curva di
indifferenza
Rette di
bilancio relativa ad X deve
Panieri
peggiori
trovarsi nella
zona compresa tra
le due aree
ombreggiate.
Prof. Massimo Gastaldi 133
Numeri indici
Variazioni del consumo da un periodo allaltro b => t

Prof. Massimo Gastaldi 134


Numeri indici

Prof. Massimo Gastaldi 135


Numeri indici

Il paniere scelto nel periodo b preferito a quello scelto in t. Infatti


se Pp>M la variazione dei prezzi tra b e t maggiore della
variazione del reddito e quindi la soddisfazione tra b e t diminuisce.136
Prof. Massimo Gastaldi
Equazione di Slutsky
Quando il prezzo di un bene varia si hanno due tipi di effetti:
si modifica il saggio al quale si pu scambiare un bene con un altro
si modifica il potere dacquisto del reddito

Il primo effetto, la variazione della domanda per effetto della


variazione del saggio di scambio tra i due beni detto effetto di
sostituzione; il secondo effetto, la variazione della domanda per
effetto della variazione del potere di acquisto detto effetto di reddito

Per analizzare i due effetti prima faremo variare i prezzi relativi


(p1/p2) aggiustando il reddito monetario in modo da mantenere
costante il potere dacquisto (sostituzione), poi faremo variare il
potere dacquisto mantenendo costanti i prezzi relativi (reddito)

Prof. Massimo Gastaldi 137


Equazione di Slutsky
Curve di
Bilancio indifferenza
m/p2
p1
iniziale

m/p2 Scelta
iniziale Scelta finale

Bilancio Bilancio
ruotato finale

Spostamento
Rotazione

m/p1 m/p1 m/p1


Rotazione e spostamento. Quando varia il prezzo del bene 1 ed il
reddito rimane invariato, la retta di bilancio ruota attorno allasse
verticale. Ci avviene in due fasi: dapprima la retta di bilancio ruota
attorno al punto corrispondente alla scelta iniziale e successivamente
si sposta verso destra in direzione del nuovo paniere domandato.
Prof. Massimo Gastaldi 138
Effetto di sostituzione
Vogliamo determinare come variare il reddito monetario per
permettere di acquistare ancora il paniere iniziale.

Prof. Massimo Gastaldi 139


Esempio variazione del reddito
x1=20 tavolette di cioccolata
P1=0,5 $
Se P1=0,6 $ quale deve essere il reddito m che mi permetta ancora di
acquistare x1=20?

Prof. Massimo Gastaldi 140


Effetto di sostituzione ed effetto di reddito
Curve di indifferenza
x1s x1 ( p1' ; m' ) x1 ( p1; m)
x1r x1 ( p1' ; m) x1 ( p1 ' ; m' )
x1 x1 ( p1' ; m) x1 ( p1; m)
p1

Spostamento
Rotazione

Effetto di Effetto di
sostituzione reddito

La rotazione rappresenta leffetto di sostituzione, lo spostamento


leffetto di reddito.
Prof. Massimo Gastaldi 141
Effetto di sostituzione esempio

Prof. Massimo Gastaldi 142


Effetto di reddito
Se p1 diminuisce aumentiamo il reddito da m a m mantenendo
costante il rapporto tra i prezzi ovvero linclinazione pari a p1/p2

Prof. Massimo Gastaldi 143


Effetto di reddito esempio

Il latte un bene normale, aumentando il reddito il suo consumo aumenta


Prof. Massimo Gastaldi 144
x2
m Leffetto di
p2 sostituzione ha
'
Curve di
indifferenza
p1 segno opposto al
m
p2
segno della
x1 , x2
variazione di
Retta di bilancio
iniziale
prezzo

x1' , x2' Se p1 x1s < 0


Retta di bilancio
dopo la variazione
di prezzo Se p1 x1s > 0


x1
s x1 m p
r
1
m' p1' x1

Se P1 diminuisce x1s>0 in quanto per le preferenze rivelate non


posso scegliere mai un punto al di sotto della prima retta di bilancio
Prof. Massimo Gastaldi 145
Variazione complessiva della domanda

Nel caso di beni normali i due effetti


si rinforzano a vicenda. Se il bene
inferiore gli effetti sono opposti
Prof. Massimo Gastaldi 146
Beni inferiori

Se leffetto di reddito minore delleffetto di sostituzione

Bene inferiore classico (quando il prezzo scende la quantit sale)

Se leffetto di reddito maggiore delleffetto di sostituzione

Bene inferiore di Giffen (quando il prezzo scende la quantit


scende)
Prof. Massimo Gastaldi 147
Curve di p1
p1
indifferenza Curve di
indifferenza
Retta di bilancio Retta di bilancio X1
iniziale iniziale
X1
Retta di
bilancio
finale

Retta di
bilancio finale

Sostituzione Sostituzione
Reddito Reddito
Totale Totale
A bene di Giffen B bene non di Giffen
Il quadro A rappresenta un bene talmente inferiore da essere un bene di Giffen.
Il quadro B descrive un bene inferiore, ma non di Giffen
Prof. Massimo Gastaldi 148
Perfetti complementi
Curve di
indifferenza

Retta di
bilancio
p1
iniziale

Retta di bilancio
finale
spostamento
rotazione

effetto di reddito = effetto complessivo

La scomposizione di Slutsky nel caso di perfetti complementi


Prof. Massimo Gastaldi 149
Perfetti sostituti
Diminuendo il prezzo P1, lintercetta verticale non
Curve di cambia, leffetto reddito nullo
indifferenza

Se P1 diminuisce e
avviene che
P1 < P2
Scelta
iniziale Retta di bilancio
finale
P1 > P2

Retta di Scelta finale


bilancio
iniziale

effetto di sostituzione = effetto


complessivo
La scomposizione di Slutsky nel caso di perfetti sostituti
Prof. Massimo Gastaldi 150
Leffetto di sostituzione di Hicks
Anche questo
Curve di
Retta di indifferenza effetto di
bilancio sostituzione ha
Retta di
bilancio
finale
p1 segno opposto al
iniziale segno della
Scelta variazione di
iniziale Scelta
finale prezzo
Hicks
Se p1 x1s < 0

Slutsky Se p1 x1s > 0


effetto di effetto di reddito
sostituzione

La retta di bilancio scorre lungo la curva di indifferenza piuttosto che ruotare


attorno alla scelta iniziale . Leffetto di sostituzione di Hicks negativo
Prof. Massimo Gastaldi 151
Surplus del consumatore e del produttore
Lo scambio volontario di beni e servizi aumenta sempre il benessere
dei venditori (produttori) e acquirenti (consumatori); in caso
contrario lo scambio non avrebbe luogo. Per avere una misura
monetaria del beneficio che i partecipanti traggono da una
transazione si utilizza il surplus del consumatore e del produttore

Surplus del consumatore: differenza tra quanto il consumatore sarebbe


disposto a pagare e quanto effettivamente deve pagare (beneficio netto).
Il surplus del consumatore si riduce alzando il prezzo e aumenta
riducendo il prezzo

Surplus del produttore: differenza tra la somma minima alla quale il


produttore sarebbe disposto a vendere e quella che effettivamente
ottiene dalla vendita (beneficio netto). Il surplus del produttore aumenta
alzando il prezzo e si riduce abbassando il prezzo
Prof. Massimo Gastaldi 152
Prezzi di riserva e surplus del consumatore
prezzo prezzo

Valore = r1+r2+r3 Surplus o beneficio


netto

Spesa = 3p

quantit quantit
A surplus lordo B surplus netto

Nel riquadro A il beneficio lordo rappresentato dalla superficie al di


sotto della curva di domanda. Esso corrisponde allutilit derivante
dal consumo del bene x. Nel riquadro B rappresentato il surplus del
consumatore, se il bene 1 acquistato al prezzo costante p.
Prof. Massimo Gastaldi 153
Misurare il surplus del consumatore dalla curva di domanda

(a) laltezza della curva di domanda in corrispondenza di ogni quantit indica la somma
massima che il consumatore sarebbe disposto a spendere per una unit aggiuntiva di
abitazione. Quellammontare meno il prezzo di mercato, rappresenta il surplus che il
consumatore ricava dal consumo dellultima unit. (b) il surplus totale del consumatore
dato dallarea ombreggiata compresa la curva di domanda e il prezzo di mercato
Prof. Massimo Gastaldi 154
Variazione del surplus del consumatore
Curva di domanda
L
Variazione del
surplus del P P
consumatore

La variazione del surplus del consumatore corrisponde alla differenza tra due
superfici approssimativamente triangolari, ed pertanto unarea trapezoidale R + T.
Il valore che hanno per il consumatore le x-x unit del bene dato dalla cifra
massima che egli sarebbe disposto a pagare per acquistarle (area xLMx). Se
sottraiamo ad essa larea xKMx che rappresenta la cifra che il consumatore
dovrebbe effettivamente pagare per avere la quantit x-x ricaviamo la perdita netta
pari al triangolo KLM
Prof. Massimo Gastaldi 155
p
Esempio Variazione surplus consumatore

10
D(p)=>q=20-2p

3
R T
2

14 16 q

Prof. Massimo Gastaldi 156


Perdita di surplus del consumatore dovuta ad un
aumento del prezzo della benzina

Prof. Massimo Gastaldi 157


Surplus del produttore
Variazione del
Surplus del surplus del
produttore produttore

Curva di Curva di
offerta offerta

Il surplus netto del produttore rappresentato dallarea triangolare a


sinistra della curva di offerta nel quadro A, mentre la variazione del
surplus del produttore corrisponde allarea trapezoidale del quadro B
Prof. Massimo Gastaldi 158
Dalla domanda individuale alla domanda del mercato

p1 p1

D(p) D(p)

Sostituti x1 Complementari x1
Prof. Massimo Gastaldi 159
Curva di domanda del mercato

PREZZO
Curva di domanda

D(p)

QUANTITA

Dalla domanda individuale alla domanda di mercato: la curva di


domanda aggregata (mercato) si ottiene sommando orizzontalmente le
curve di domanda individuali (per ogni prezzo si sommano le quantit
domandate)
Prof. Massimo Gastaldi 160
Esempio
p p

30 30

John John + Peter

Peter

10 15 x 25 x

Prof. Massimo Gastaldi 161


Domanda di mercato per consumatori identici

Se ho n=10 consumatori ognuno con la stessa curva di domanda individuale P=10-5Q,


la curva di domanda di mercato la somma orizzontale P=10-1/2 Q, con la stessa
intercetta verticale e la pendenza 1/n=1/10 di quella delle curve di domanda individuale

Prof. Massimo Gastaldi 162


Domanda di mercato per consumatori identici
Ho n consumatori ognuno con la stessa curva di domanda
individuale P = 10 - 5Qi, risolvo rispetto a Qi, ottengo

5Qi = 10 P e quindi Qi = 2 P/5.

Moltiplichiamo per il numero di consumatori n (n=10)


sul mercato

Q = nQi = 10 Qi = 10 (2 P/5) = 20 2P

risolvendo rispetto a P ottengo

2P = 20 Q e allora P = 10 Q c.v.d
Prof. Massimo Gastaldi 163
Domanda di mercato per consumatori identici n=2
Ho 2 consumatori ognuno con la stessa curva di domanda
individuale P = 10 - 5Qi, risolvo rispetto a Q1 e Q2, ottengo

5Qi = 10 P e quindi Q1 = 2 P/5 e Q2 = 2 P/5 .

Sommando ho Q = Q1 + Q2 = 2 P/5 + 2 P/5 = 4 2P/5

Q = (20 - 2P)/5 ovvero 5Q = 20 2P

risolvendo rispetto a P ottengo

2P = 20 5Q e allora P = 10 2,5 Q c.v.d

Prof. Massimo Gastaldi 164


Elasticit di una curva di domanda lineare

Q P
Ep
P Q

Quantit

Lelasticit infinita sullintercetta verticale, nulla sullintercetta


orizzontale, uguale a uno a met curva
Prof. Massimo Gastaldi 165
Elasticit della domanda e spesa totale
E>1
E=1
E<1

se Q = 0 PQ = 0

se P = 0 PQ = 0

Prof. Massimo Gastaldi 166


Elasticit e ricavo
Ricavo R = PQ
Se P Q R = PQ = ?
Se P varia fino a P + P e la quantit fino a Q + Q
R= (P + P) (Q + Q) = PQ + QP + PQ + PQ =
R = R-R = PQ+ QP + PQ + PQ - PQ = QP + PQ+ PQ

I ricavi aumentano allaumentare del prezzo se E<1 e diminuiscono


allaumentare del prezzo se E>1
Prof. Massimo Gastaldi 167
Esempio: Elasticit (>1) e ricavo
R = R-R = PQ+ QP + PQ + PQ - PQ = QP + PQ+ PQ

P PQ area G (20) > area E (8)


QP

PQ

Spesa = Ricavo

Prof. Massimo Gastaldi 168


Si ottiene nuovamente il 2 teorema sulla elasticit

Prof. Massimo Gastaldi 169


Elasticit e ricavo marginale

PQ =
PQ
PQ

i) Quando la domanda poco sensibile al prezzo E(P)<1, per poter aumentare


loutput si dovranno ridurre i prezzi in modo consistente diminuendo i ricavi
ii) Quando la domanda molto sensibile al prezzo E(P)>1, per poter aumentare
loutput si dovranno ridurre poco i prezzi aumentando i ricavi
Prof. Massimo Gastaldi 170
Il ricavo marginale

Per la prima unit venduta il ricavo marginale uguale al prezzo.


Per lunit successiva il ricavo marginale sar minore del prezzo
poich P(Q)/(Q)<0 quindi se vogliamo vendere una unit
addizionale di output dovremo ridurre il prezzo facendo ridurre i
ricavi derivanti da tutte le altre unit che stavamo vendendo. Di
conseguenza il ricavo addizionale sar inferiore al prezzo
ottenuto per lunit addizionale. Quindi la curva del ricavo
marginale sotto la curva di domanda.

Prof. Massimo Gastaldi 171


Curva del ricavo marginale
La curva del ricavo marginale ha inclinazione doppia rispetto alla
curva di domanda lineare P(Q) = a - bQ

Prof. Massimo Gastaldi 172


Curva del ricavo marginale
Curva di domanda lineare
P(Q)=a-bQ
p( y) a by
r ( y ) ay by 2
MR( y) a 2by

Q=y
MR
Inclinaz. = -2b

P=0 P=0
Q=a/(2b) Q=a/b

La curva del ricavo marginale ha inclinazione doppia rispetto alla


curva di domanda lineare P(Q) = a bQ. Si noti che la curva del
ricavo marginale sotto la curva di domanda.
Prof. Massimo Gastaldi 173
Curva del ricavo marginale
Q=y
p( y) a by
r ( y ) ay by 2
MR( y) a 2by

Prof. Massimo Gastaldi 174


Equilibrio del mercato
Come la curva di domanda di mercato si ottiene sommando le curve
di domanda individuale, la curva di offerta di mercato si ottiene
sommando le curve di offerta dei singoli produttori.
Un mercato in cui ciascun
agente (consumatore o
produttore) considera il prezzo
al di fuori del proprio controllo p p*
detto mercato concorrenziale.
Il prezzo di equilibrio di un p*
bene quel prezzo in cui la
domanda uguale allofferta p p*

Prof. Massimo Gastaldi 175


Due casi speciali di equilibrio
P P
Curva di
Curva di offerta
domanda
Curva di
offerta

Curva di
domanda

Quantit Quantit

Nel riquadro A la curva di offerta una retta verticale, e il prezzo di


equilibrio determinato esclusivamente dalla curva di domanda. Nel
riquadro B la curva di offerta una retta orizzontale. La quantit di
equilibrio determinata esclusivamente dalla curva di domanda.
Prof. Massimo Gastaldi 176
Efficienza paretiana
Prezzo
Domanda

Disposto ad Offerta
acquistare a
questo prezzo
Si ha efficienza paretiana se
non esiste alcun modo di
aumentare la soddisfazione di
qualcuno senza ridurre quella
di qualcun altro.
Disposto a
vendere a
questo
prezzo

Quantit
Il mercato concorrenziale determina una quantit di output pareto-efficiente
perch il corrispondenza di q* il prezzo al quale ciascuno consumatore
disposto ad acquistare ununit addizionale uguale a quello al quale
ciascun produttore disposto a venderla
Prof. Massimo Gastaldi 177
Equilibrio in presenza di curve lineari

Prof. Massimo Gastaldi 178


Equilibrio in presenza di curve lineari

Prof. Massimo Gastaldi 179


UNIVERSITA DEGLI STUDI DI
LAQUILA
Facolt di Ingegneria

Prof. MASSIMO GASTALDI

LImpresa e la Tecnologia

Prof. Massimo Gastaldi 180


La tecnologia e limpresa
Limpresa compie delle scelte soggette a vincoli

Gli input alla produzione sono detti fattori produttivi (terra, lavoro,
capitale e materie prime)

Fattore capitale. Si distingue in capitale fisico (beni capitali, essi


stessi sono prodotti) e capitale finanziario

I vincoli naturali si presentano allimpresa come vincoli tecnologici:


solo alcune combinazioni di input consentono di produrre una data
quantit di output (piani di produzione tecnicamente realizzabili)

Linsieme di tutte le combinazioni di input e output tecnicamente


realizzabili detto insieme di produzione che rappresenta le scelte
tecniche possibili per limpresa
Prof. Massimo Gastaldi 181
Insieme di produzione

Funzione di produzione
Il massimo livello di output
che pu ottenersi impiegando
(x,y) un dato livello di input

Insieme di produzione Linsieme di produzione


La combinazione (x,y) rappresenta le scelte tecniche
tecnicamente realizzabile possibili per limpresa.

Una possibile forma di un insieme di produzione


Prof. Massimo Gastaldi 182
La tecnologia e limpresa
La frontiera di tale insieme detta funzione di produzione e misura
il massimo livello di output che pu ottenersi impiegando un dato
livello di input y = f(x)
y = f(x1,x2) = f(K,L)

Processo che trasforma gli


input in output, ovvero la
relazione secondo la quale
i fattori produttivi sono
combinati in modo da generare
loutput (black box)

Conoscenze tecnologiche

Prof. Massimo Gastaldi 183


Effetto del progresso tecnologico
sulla produzione alimentare

Prof. Massimo Gastaldi 184


Funzione di produzione Y=Q=f(K,L)=2KL
Lavoro
(ore-uomo/settimana)
1 2 3 4 5
2 4 8 12 16 20
Capitale 3 6 12 18 24 30
(ore macchina
/settimana) 4 8 16 24 32 40
5 10 20 30 40 50

I valori riportati in tabella rappresentano loutput misurato in pasti


alla settimana, e vengono calcolati per mezzo della formula Q=2KL
Prof. Massimo Gastaldi 185
La tecnologia e limpresa
Linsieme di tutte le combinazioni degli input 1 e 2 in grado di
produrre una data quantit di output detto isoquanto di
produzione

Legame isoquanti curve di indifferenza

Funzione di produzione di Cobb-Douglas


y f ( X 1 , X 2 ) AX 1 X 2

Funzione di produzione di Leontief

Se a=2, b=3, K=4, L=3 y=min(2*4, 3*3)=8

Prof. Massimo Gastaldi 186


Mappa degli isoquanti per una funzione Cobb Douglas

Q=y

Mappa degli isoquanti per la funzione di produzione Cobb Douglas

Prof. Massimo Gastaldi 187


Mappa degli isoquanti per una funzione di Leontief
Q=y

Mappa degli isoquanti per la funzione di produzione di Leontief

Prof. Massimo Gastaldi 188


Perfetti complementari

f ( X1 , X 2 ) min( X1 , X 2 )

Isoquanti

Isoquanti nel caso di proporzioni fisse (fattori complementari)

Prof. Massimo Gastaldi 189


Perfetti complementari
K Capitale per anno
Laggiunta di solo lavoro o solo
capitale non aumenta il livello
della produzione. La produzione
aumenta incrementando ambedue
i fattori di produzione L e K.

q2
B Isoquanti
K1
q1
A
L Lavoro per anno

L1
Isoquanti nel caso di proporzioni fisse (fattori complementari)

Prof. Massimo Gastaldi 190


Perfetti sostituti

f ( X1 , X 2 ) X1 X 2
Isoquanti

Isoquanti nel caso di perfetti sostituti

Prof. Massimo Gastaldi 191


Perfetti sostituti
K Capitale per anno
Il saggio a cui sostituire il Capitale K
e il Lavoro L indipendente dalle
quantit di fattori utilizzate.
I punti A, B, C rappresentano
A diverse combinazioni di Capitale e
Lavoro che consentono lo stesso
livello di produzione q3.
Isoquanti

q1 q2 q3 L Lavoro per anno

Isoquanti nel caso di perfetti sostituti

Prof. Massimo Gastaldi 192


Mappe degli isoquanti: complementi e sostituti

Nel riquadro A si ha lo stesso numero di viaggi per una determinata


quantit totale di benzina, indipendentemente da come combiniamo le
due marche. Le benzine Agip e Q8 sono sostituti perfetti nella
produzione di viaggi in automobile. Nel riquadro B le macchine da
scrivere e le dattilografe sono perfettamente complementari nel
processo produttivo di battitura delle lettere
Prof. Massimo Gastaldi 193
Rappresentazione parziale della mappa degli isoquanti
per la funzione di produzione Q=2KL

Q=y Un isoquanto
y 2 KL linsieme di tutte le
8 coppie (L,K) che
y 16 16 2 KL K
L consentono di
K 1 L8
K 2 L4
ottenere un
K 4 L2 determinato livello
K 8 L 1 di output. Per
esempio, ogni
coppia (L,K) sulla
curva denominata
Q=16 genera 16
unit di output.
La mappa degli isoquanti descrive le caratteristiche di un processo di
produzione nello stesso modo in cui la mappa di indifferenza descrive le
preferenze di un consumatore 194
Prof. Massimo Gastaldi
La tecnologia e limpresa
Propriet della tecnologia
Monotona: aumentando la quantit impiegata di almeno uno degli
input, dovrebbe essere possibile produrre una quantit di output
almeno uguale a quella prodotta inizialmente
Convessa: se esistono due modi per produrre y unit di output,
allora la loro media ponderata produrr almeno y unit di output

Prodotto marginale: quantit di output addizionale ottenuta


impiegando una unit addizionale del fattore

MP1= y/x1 =[f(x1+x1, x2) - f(x1,x2)]/ x1


MP2= y/x2 =[f(x1, x2+x2) - f(x1,x2)]/ x2

Legame prodotto marginale utilit marginale


Prof. Massimo Gastaldi 195
Convessit

(a1, a2) e (b1,b2) sono tecniche di produzione

Isoquanto

Se esistono due modi per produrre y unit di output, allora la loro media
ponderata produrr almeno y unit di output
Prof. Massimo Gastaldi 196
La tecnologia e limpresa
Saggio tecnico di sostituzione (TRS): il saggio al quale limpresa
deve sostituire un input con un altro per mantenere costante il livello
delloutput (inclinazione dellisoquanto)

Consideriamo una variazione dellimpiego dei fattori 1 e 2 che


mantenga fisso il livello delloutput. Si avr

y = MP1 (x1,x2) x1 + MP2 (x1,x2) x2 = 0


x2= - (MP1(x1,x2)/MP2(x1,x2)) x1
TRS(x1,x2) = x2/x1 = - (MP1(x1,x2)/MP2(x1,x2))

Legame TRS MRS

Concetto di produttivit marginale decrescente: il prodotto marginale


di un fattore diminuisce quando se ne impiegano quantit via via
crescenti
Prof. Massimo Gastaldi 197
Saggio tecnico di sostituzione decrescente
x2

A
Lisoquanto convesso
B

Prof. Massimo Gastaldi 198


Lungo e breve periodo
Lungo e breve periodo (fattori fissi e variabili)
Nel breve periodo alcuni fattori sono fissi ed altri variabili, nel lungo
periodo tutti i fattori sono variabili
Funzione di produzione di breve periodo y = f(x1,x2). Diviene
sempre pi piatta a causa delle produttivit marginale decrescente
del fattore 1

Inclinazione = y/x1 = MP1

Prof. Massimo Gastaldi 199


Funzione di produzione di breve periodo
y=Q=f(K,L)=2KL

Ko=1
Ko=3
Inclinazione
Inclinazione
Q/L = MPL= 2
Q/L = MPL= 6

Prof. Massimo Gastaldi 200


Unaltra funzione di produzione di breve periodo non lineare

Q=y
87

59

26

Landamento curvilineo qui illustrato comune a molte funzioni di


produzione di breve periodo. Inizialmente, allaumentare della manodopera,
loutput aumenta a un tasso crescente; oltre L=4, loutput aumenta a tassi
decrescenti 201
Prof. Massimo Gastaldi
Unaltra funzione di produzione di breve periodo non lineare

Q=y

Inclinazione
Q/L = MPL

Prof. Massimo Gastaldi 202


Una funzione di produzione di lungo periodo

Q=y

y = 2KL

Inclinazione
K/L = - MPk/ MPL

Prof. Massimo Gastaldi 203


Rendimenti di scala
Rendimenti di scala: aumentiamo la quantit impiegata di tutti i
fattori produttivi f(2x1,2x2) = 2 f(x1,x2)

Costanti f(tx1,tx2) = t f(x1,x2)


Crescenti f(tx1,tx2) > t f(x1,x2) t>1
(Esempio: se raddoppio il diametro della tubatura di un oleodotto, si
utilizzer un quantit doppia di materiali, ma la sezione aumenter
di quattro volte, permettendo alloleodotto di trasportare una
quantit pi che doppia)

Decrescenti f(tx1,tx2) < t f(x1,x2) breve periodo

Una tecnologia pu presentare rendimenti di scala diversi in


corrispondenza di livelli diversi di produzione
Prof. Massimo Gastaldi 204
Rendimenti di scala sulla mappa degli isoquanti
Nella regione compresa tra
A e C questa funzione di
produzione presenta
rendimenti di scala
crescenti. Incrementi di
una stessa proporzione di
tutti gli input generano
incrementi pi che
proporzionali delloutput.
Nella regione compresa tra
C e F la funzione di
produzione caratterizzata
da rendimenti di scala
costanti; gli input e
loutput crescono nella
stessa proporzione.
Nella regione in alto a destra rispetto a F la funzione di produzione presenta rendimenti
di scala decrescenti: incrementi della stessa proporzione dei fattori produttivi generano
incrementi meno che proporzionali delloutput (da F a G gli input variano del 16.7%
mente loutput varia dell11,1%.
Prof. Massimo Gastaldi 205
Esempio

Prof. Massimo Gastaldi 206


UNIVERSITA DEGLI STUDI DI
LAQUILA
Facolt di Ingegneria

Prof. MASSIMO GASTALDI

Massimizzazione del profitto

Prof. Massimo Gastaldi 207


Flusso fisico dei beni

Flusso monetario

Dal modello del flusso circolare risulta che le imprese offrono beni
nei mercati dei prodotti e domandano input nei mercati dei fattori
Prof. Massimo Gastaldi 208
Massimizzazione del profitto
Impresa concorrenziale sia dei fattori produttivi che dei beni prodotti
(i prezzi di acquisto dei fattori produttivi e di vendita sono dati)

Il profitto la differenza tra ricavi e costi = Ricavi Costi


n m
pi yi w j x j
i 1 j 1

n output (y1,y2,..,yn) m input (x1,x2,,xm)


(p1,p2,..,pn) prezzi di vendita dei beni prodotti
(w1,w2,,wm) prezzi di acquisto degli input

Fattori fissi e variabili, breve e lungo periodo:


Il profitto minimo che unimpresa pu realizzare nel lungo periodo
un profitto nullo
Nel breve periodo possibile che il profitto dellimpresa sia negativo

Fattori quasi-fissi (elettricit per illuminazione) y>0


Prof. Massimo Gastaldi 209
Massimizzazione del profitto nel breve periodo

x2 quantit fissa del fattore 2


f(x1,x2) funzione di produzione
p prezzo delloutput
w1 , w2 prezzi input
max (x1) pf(x1,x2) w1x1 w2x2

pMP1(x1*, x2) = w1

Il valore del prodotto marginale di un fattore deve essere uguale al


suo prezzo
Se cos non fosse (pMP1> w1), se si impiega una piccola quantit
addizionale del fattore 1, si produrr una quantit addizionale MP1 di
output, che sar venduta per pMP1 euro. Ma se questo ricavo
aggiuntivo fosse maggiore del costo aggiuntivo w1 converrebbe
aumentare limpiego del fattore 1 spiegazione economica
Prof. Massimo Gastaldi 210
Spiegazione matematica

Prof. Massimo Gastaldi 211


Spiegazione economica

Assurdo se massimo

Assurdo se massimo

Prof. Massimo Gastaldi 212


Spiegazione geometrica

Retta di isoprofitto - combinazioni di input e output associate ad un


livello costante di profitto
Limpresa vuole trovare quel punto sulla funzione di produzione al
quale sia associata la retta di isoprofitto pi alta (condizione di
tangenza)

Prof. Massimo Gastaldi 213


Massimizzazione del profitto
Rette di isoprofitto
inclinazione =
w1/p

funzione di
produzione
Inclinazione = y/x1 = MP1

Limpresa sceglie la combinazione di input e output che si trova sulla


retta di isoprofitto pi elevata. In questo caso il punto di massimo
profitto (x1*; y*)
Prof. Massimo Gastaldi 214
Statica comparata: Come varia la scelta se varia w1, prezzo del fattore 1?


Y f x1 ; x 2 w1 ; p
Situazione iniziale

w1 ; p

Y f x1 ; x 2
w2 x 2

p p

x1* w1 x1* iniziale x1* w1 x1


Prof. Massimo Gastaldi 215
Statica comparata: Come varia la scelta se varia w1 del fattore 1?
Allaumentare del prezzo del fattore 1 (w1) la domanda di tale fattore
diminuisce; le curve di domanda dei fattori hanno inclinazione
negativa. Verifichiamolo sullintercetta verticale

w1

x1

Prof. Massimo Gastaldi 216


Statica comparata: quando varia il prezzo delloutput p

Prof. Massimo Gastaldi Y 217


Statica comparata:
Come varia la scelta se varia w2 il prezzo del fattore fisso 2?

Se w2 varia (w2) linclinazione w1/p rimane uguale e


lintercetta verticale non cambia (non dipende da w2)

Non varia la scelta ottima (x1*,y*), ma diminuisce .

Se w2 varia (w2) non varia la scelta ottima (x1*,y*), ma


aumenta
Prof. Massimo Gastaldi 218
Massimizzazione del profitto nel lungo periodo
f(x1,x2) funzione di produzione
p prezzo di vendita delloutput
w1 , w2 prezzo di acquisto degli input
max (x1,x2) = pf(x1,x2) w1x1 w2x2

pMP1(x1*, x2*) = w1
pMP2(x1*, x2*) = w2
Queste due condizioni ci danno due equazioni in due incognite x1* e
x2*. Variando i prezzi possiamo ottenere le curve di domanda dei
fattori x1* = x1* (p, w1, w2)
x2* = x2* (p, w1, w2)

Sia y* = f(x1*, x2*) il livello di produzione che massimizza il profitto


nel lungo periodo. Per unimpresa che operi in condizioni di
concorrenza a rendimenti di scala costanti per tutti i livelli di output,
il solo ragionevole livello di profitto di lungo periodo zero
Prof. Massimo Gastaldi 219
Se >0 unaltra impresa pu adottare la stessa tecnologia. Loutput
complessivo prodotto aumenta ed il prezzo di equilibrio diminuisce,
di conseguenza diminuisce il profitto fino a quando =0.
Prof. Massimo Gastaldi 220
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI
LAQUILA
Facolt di Ingegneria

Prof. MASSIMO GASTALDI

Minimizzazione dei costi

Prof. Massimo Gastaldi 221


Minimizzazione dei costi massimizzazione del profitto
Scomponiamo il problema della massimizzazione del profitto in due:
a) Minimizzazione dei costi necessari a produrre una data
quantit di output (ci troviamo su un particolare isoquanto)
b) Determinazione della quantit di output che massimizza il profitto

Parte a) Minimizzazione dei costi. Siano w1 e w2 i prezzi di due


fattori produttivi. Vogliamo trovare il modo pi economico per
produrre un dato livello y di output. Indichiamo con x1 e x2 le
quantit impiegate dei due fattori e con f(x1, x2) la funzione di
produzione dellimpresa
Min (x1, x2) w1x1 + w2x2
t.c. f(x1, x2) = y

La soluzione di tale problema dipende da (w1, w2, y) e viene indicata da


c(w1, w2, y) detta funzione di costo ovvero il costo minimo per
produrre y unit di output dati i prezzi dei fattori w1 e w2
Prof. Massimo Gastaldi 222
Rappresentiamo su di uno stesso grafico i costi e i vincoli
tecnologici (isoquanti). Tutte le combinazioni degli input il cui costo
sia C dato da
w1x1 + w2x2 = C

x2 = C/w2 - (w1/w2)x1

Questa una retta con inclinazione -(w1/w2) e intercetta verticale


C/w2. Al variare di C abbiamo un fascio di rette di isocosto.
Dobbiamo individuare sullisoquanto il punto a cui associata la
retta di isocosto pi bassa possibile condizione di tangenza

Prof. Massimo Gastaldi 223


Minimizzazione dei costi

C/w2

Scelta ottima

Retta di isocosto
inclinazione = - (w1 / w2)

isoquanto

La scelta dei fattori che minimizzano i costi di produzione pu essere


determinata individuando sullisoquanto il punto al quale associata
la curva di isocosto pi bassa
Prof. Massimo Gastaldi 224
Linclinazione dellisoquanto (-MP1/MP2) deve essere uguale
allinclinazione della curva di isocosto (-w1/w2)

-(MP1/MP2) = TRS(x1*, x2*) = -(w1/w2)
Il saggio tecnico di sostituzione deve essere
uguale al rapporto tra i prezzi dei fattori (dimostrazione)

Le scelte delle quantit di input che minimizzano i costi dellimpresa


dipendono dai prezzi dei fattori e dalla quantit di output che
limpresa intende produrre, ovvero
x1* = x1* (w1, w2, y) domanda condizionata (y) del fattore 1
x2* = x2* (w1, w2, y) domanda condizionata (y) del fattore 2

La domanda condizionata dei fattori esprime le scelte di


minimizzazione dei costi dato un livello delloutput; la domanda dei
fattori invece esprime le scelte di massimizzazione del profitto dato il
prezzo delloutput
Prof. Massimo Gastaldi 225
Minimizzazione dei costi

Prof. Massimo Gastaldi 226


Minimizzazione dei costi

Spiegazione economica: loutput addizionale ottenuto


dallultimo euro speso nei fattori produttivi deve essere
uguale per tutti i fattori altrimenti i costi non sarebbero
minimizzati. In generale:

Prof. Massimo Gastaldi 227


Minimizzazione dei costi
Esempio: se MPL = MPK = 4 ma wL = 4 e wK = 2 quindi

Possiamo ridurre la spesa per L di 1 (la produzione cala di


una unit), aumentare la spesa di K di 0,50 (la produzione
aumenta di una unit) e ottenere lo stesso output di prima
con un risparmio di 0,50

I costi non sono minimizzati


Prof. Massimo Gastaldi 228
Minimizzazione dei costi - Esempio
Data la funzione di produzione

e sapendo che wK=4 e wL=2, si trovino i valori di K e L che


minimizzano il costo per la produzione di 2 unit di output.

Prof. Massimo Gastaldi 229


Minimizzazione dei costi - Esempio

Prof. Massimo Gastaldi 230


Minimizzazione dei costi nel caso di fattori di
produzione perfetti sostituti o complementari

Complementari (1:1) y = f(x1; x2) = min (x1; x2)

Se vogliamo produrre y unit di output abbiamo


bisogno di y unit di x1 e y unit di x2

C(w1, w2, y) = w1y + w2y = (w1 + w2)y

Sostituti (1:1) y = f(x1; x2) = x1 + x2

C(w1, w2, y) = min{w1y ; w2y} = min{w1 ; w2}y

Il pi basso tra w1y e w2y


(limpresa sceglie il meno costoso)
Prof. Massimo Gastaldi 231
Minimizzazione dei costi nel caso di fattori di
produzione perfetti complementari - Esempio

Supponete che capitale e lavoro siano perfettamente


complementari, in rapporto 1:1, quindi Q = y = min(L,K). In
questo momento wK=10 e wL=5. Determinate il costo
minimo per produrre Q = y = 20 unit di output. Supponete
che il salario aumenti a wL=20. Se manteniamo invariato il
costo totale, quale livello di output possiamo produrre
adesso, e con quale combinazione di fattori produttivi?

Prof. Massimo Gastaldi 232


Minimizzazione dei costi nel caso di fattori di
produzione perfetti complementari - Esempio

Prof. Massimo Gastaldi 233


Minimizzazione dei costi nel caso di fattori di
produzione perfetti complementari - Esempio
Isoquanto

C = 300

Isocosto

Prof. Massimo Gastaldi 234


Minimizzazione dei costi nel caso di fattori di
produzione perfetti sostituti - Esempio

Supponete che capitale e lavoro siano perfettamente sostituti


in rapporto 1:1, quindi Q = y = L+K. In questo momento
wK=10 e wL=5. Determinate il costo minimo per produrre Q
= y = 20 unit di output. Supponete che il salario aumenti a
wL=20. Se manteniamo invariato il costo totale, quale livello
di output possiamo produrre adesso, e con quale
combinazione di fattori produttivi?

Prof. Massimo Gastaldi 235


Minimizzazione dei costi nel caso di fattori di
produzione perfetti sostituti - Esempio

Prof. Massimo Gastaldi 236


Legame tra rendimenti di scala e costi
Rendimenti di scala costanti f(tx1,tx2) = t f(x1,x2) t>1
C(w1,w2,y) = C(w1,w2,1)y
i costi aumentano proporzionalmente rispetto alloutput

Rendimenti di scala crescenti f(tx1,tx2) > t f(x1,x2) t>1



i costi aumentano meno che proporzionalmente rispetto alloutput
(se limpresa vuole produrre una quantit doppia di output potr
farlo impiegando una quantit meno che doppia dei fattori produttivi)

Rendimenti di scala decrescenti f(tx1,tx2) < t f(x1,x2) t>1



i costi aumentano pi che proporzionalmente rispetto alloutput
(se limpresa vuole produrre una quantit doppia di output potr
farlo impiegando una quantit pi che doppia dei fattori produttivi)
Prof. Massimo Gastaldi 237
Funzione del costo
medio

Rendimenti costanti
se y C(w1, w2, y) proporzionalmente

Rendimenti crescenti
se y C(w1, w2, y) meno che proporzionalmente
AC(y) diminuisce

Rendimenti decrescenti
se y C(w1, w2, y) pi che proporzionalmente
AC(y) aumenta
Prof. Massimo Gastaldi 238
AC(y) Rendimenti Rendimenti
crescenti decrescenti
(economie di Rendimenti (diseconomie di
scala) costanti scala)

Prof. Massimo Gastaldi 239


Si dice che unimpresa opera con economie di scala se possibile raddoppiare
la produzione senza raddoppiare i costi (riduzione del costo medio).
Questo pu accadere per i seguenti motivi:
se limpresa opera su larga scala, i lavoratori possono specializzarsi risultando
pi produttivi
la scala pu fornire flessibilit. Variando la combinazione dei fattori
produttivi, i manager possono gestire in maniera pi efficace il processo
produttivo
limpresa potrebbe essere in grado di acquisire alcuni fattori di produzione a
costo inferiore in quanto li ordina in grandi quantit

A un certo punto, tuttavia, il costo medio inizier a aumentare con la


produzione per 3 motivi:
Almeno nel breve periodo, le dimensioni degli impianti e i macchinari
possono in qualche modo ostacolare il lavoro dei dipendenti
La gestione di unimpresa pi grande pu diventare pi complessa e costosa
I vantaggi offerti da acquisti in grandi quantit potrebbero essere limitati nel
tempo, generando un aumento dei costi

Prof. Massimo Gastaldi 240


Il termine economie di scala comprende come caso particolare i
rendimenti di scala crescenti ed quindi pi generale.
Nei rendimenti di scala i fattori produttivi sono utilizzati in proporzioni
costanti allaumentare della produzione mentre nelle economie di scala le
proporzioni dei fattori produttivi variano.

Rendimenti di scala crescenti: la produzione aumenta pi del doppio


quando si raddoppiano tutti i fattori
produttivi

Economie di scala: si pu ottenere il raddoppiamento della produzione


senza raddoppiare il costo

Diseconomie di scala: si pu ottenere il raddoppiamento della


produzione aumentando i costi pi del doppio

Prof. Massimo Gastaldi 241


Differenza tra rendimenti di scala e economie di scala

Esempio
La produzione di latte dipende da 5 fattori produttivi: terreno, uomini,
mungitrici, vacche e mangimi. Una fattoria con 50 vacche utilizzer una
combinazione di fattori produttivi dove il peso maggiore assegnato al
lavoro pi che ai macchinari (le vacche sono munte a mano). Se
raddoppiassi tutti i fattori produttivi, una fattoria con 100 vacche
potrebbe raddoppiare la produzione ottenendo rendimenti di scala
costanti (le proporzioni tra i fattori sono sempre le stesso).
Le imprese pi grandi potrebbero utilizzare maggiormente i macchinari
da mungitura. Passando da 50 a 100 vacche potrebbe cos ridurre il costo
medio ottenendo cos economie di scala (le proporzioni tra i fattori sono
cambiate, ho utilizzato pi mungitrici e meno uomini a parit di costo
complessivo)
Prof. Massimo Gastaldi 242
Le economie di scala si possono misurare con lelasticit costo-produzione:

Se EC = 1 i costi aumentano proporzionalmente alla produzione (non ci sono n


rendimenti di scala che economie di scala; rendimenti di scala costanti).
Se EC > 1 i costi aumentano pi che proporzionalmente rispetto alla produzione
(diseconomie di scala).
Se EC < 1 i costi aumentano meno che proporzionalmente rispetto alla
produzione (economie di scala).

Indichiamo con IES lIndice delle economie di scala:

IES = 1 - EC

quando EC = 1 IES = 0 non vi sono n economie n diseconomie di scala


quando EC > 1 IES < 0 vi sono diseconomie di scala
quando EC < 1 IES > 0 vi sono economie di scala
Prof. Massimo Gastaldi 243
Si hanno Economie di scopo se la produzione congiunta di due beni
da parte di una singola impresa superiore a quella ottenibile da due
imprese separate (benzina e gasolio si ottengono insieme dal petrolio)

Se C(y1) il costo per produrre il solo prodotto y1


C(y2) il costo per produrre il solo prodotto y2
C(y1, y2) il costo congiunto per produrre entrambi i prodotti

SC (grado delle economie di scopo) la percentuale del costo di


produzione che si risparmia quando due beni sono prodotti
congiuntamente anzich separatamente

Quando il costo congiunto minore della somma dei costi singoli si


hanno economie di scopo (SC > 0). Se SC 0 non si hanno
economie di scopo. 244
Prof. Massimo Gastaldi
CURVE DI COSTO

Se i prezzi dei fattori produttivi sono dati (concorrenza) allora

c(w1, w2, y) = c(y) funzione di costo totale


c(y) = CV(y) [costi variabili] + F [costi fissi]

La funzione di costo medio esprime il costo per unit di output

AC(Y) = c(y)/y = CV(y)/y + F/y = AVC(y) + AFC(y)

AVC(y) la funzione del costo medio variabile


AFC(y) la funzione del costo medio fisso

Prof. Massimo Gastaldi 245


Costruzione della curva del costo medio
F/y

(A) I costi medi fissi decrescono allaumentare delloutput. (B) I costi


medi variabili, da un certo punto in poi, crescono allaumentare
delloutput. (C) La combinazione di questi due effetti d luogo ad una
curva del costo medio di breve periodo con una forma a U
Prof. Massimo Gastaldi 246
La curva del costo marginale misura la variazione dei costi
corrispondente ad una variazione delloutput

MC(y) = c(y)/y =[c(y+y) - c(y)]/ y

MC(y) = c(y)/y = (VC(y)+ F)/ y = VC(y)/y F=costante

MC(y) = VC(y)/y =[VC(y+y) - VC(y)]/ y

MC(1) = [VC(1) + F - VC(0) - F]/ 1= VC(1)/1=AVC(1)


Per la prima unit prodotta il costo marginale e il costo medio
variabile coincidono

La curva del costo marginale interseca la curva di costo medio e


quella di costo medio variabile in corrispondenza del loro punto di
minimo
Prof. Massimo Gastaldi 247
Curve di costo

Essendo AC=AVC+AFC la distanza verticale tra le


curve AC e AVC sempre AFC e tende allinfinito
per Q vicino allo 0 e converge a 0 quando loutput Q
tende allinfinito

La curva del costo medio (AC), del costo medio variabile (AVC) e del
costo marginale (MC)
Prof. Massimo Gastaldi 248
Prof. Massimo Gastaldi 249
Costo marginale e costi variabili
VC ( y ) VC ( y ) VC ( y 1)
VC ( y 1) VC ( y 2)
...............VC (2) VC (1)
VC (1) VC (0)
MC ( y ) MC ( y 1) ..... MC (1)
Ogni termine di questa somma rappresenta
larea di un rettangolo con altezza MC(y) e
base unitaria. Sommando questi rettangoli
si ottiene larea al di sotto della curva del
costo marginale
Costi variabili

Larea al di sotto della curva del costo marginale (MC) rappresenta i


costi variabili. La curva MC misura il costo di produzione di ciascuna
unit addizionale di output. Sommando tutti questi costi si ottengono i
costi totali di produzione esclusi i costi fissi
Prof. Massimo Gastaldi 250
Curve di costo - esempio

1
y 2y
y
1
y0
y
y 1
y 1 MC ( y ) 2 y 1
2

y 1 n.a.

Curve di costo per c(y) = y2 + 1

CV(y)=y2; AVC(y)=y; F=1; AFC(y)=1/y; AC(y)=y+1/y, MC(y)=2y


Prof. Massimo Gastaldi 251
Costi marginali per unimpresa con due impianti
Costo Costo Costo ( y1*) ( y2 *)
marginale marginale marginale
MC1 ( y1*) MC ( y2 *)
MC ( y1 * y2 *)

min c1 ( y1 ) c2 ( y2 ) t.c y1 y2 y
y1, y 2

MC1 ( y1 ) MC2 ( y2 )
La curva dei costi marginali totali (MC) corrisponde alla somma
orizzontale delle curve dei costi marginali per i due impianti.
Prof. Massimo Gastaldi 252
Esempio: dati due processi produttivi A e B con TCA = 16 + 6YA2
MCA = 12YA e ATCA=16/YA + 6YA e TCB = 240 + 2YB2
MCB = 4YB e ATCB = 240/YB + 2YB. Quale il modo meno
costoso per produrre un output complessivo (YA + YB) di 32 unit?

La condizione di minimo costo che MCA = MCB con Y=YA+YB=32.


Eguagliando i costi marginali si ottiene 12YA = 4YB = 4 (32 - YA) da
cui si ricava
12YA = 128 - 4YA YA = 8 e quindi YB = 24

A questi livelli di produzione i costi marginali di ambedue i processi


produttivi sono uguali a 96 /unit di output ma i costi totali sono
diversi (400 e 1392). La retta di costo marginale totale si ottiene
sommando orizzontalmente MCA e MCB ovvero
Y = YA+YB= MCA/12 + MCB/4 = MCT/12 + MCT/4 = MCT/3
e allora MCT = 3Y (per Y=32 MCT = 96)
Prof. Massimo Gastaldi 253
Allocazione della produzione tra due processi
per produrre al minimo costo
Sommare orizzontalmente i
costi marginali significa per
uno stesso livello del costo
marginale sommare le
quantit

Prof. Massimo Gastaldi 254


Le diverse misure del costo in
Quantit Costo totale Costo fisso Costo variabile
0 3,00 3,00 0,00
1 3,30 3,00 0,30
2 3,80 3,00 0,80
3 4,50 3,00 1,50
4 5,40 3,00 2,40
5 6,50 3,00 3,50
6 7,80 3,00 4,80
7 9,30 3,00 6,30
8 11,00 3,00 8,00
9 12,90 3,00 9,90
10 15,00 3,00 12,00
Prof. Massimo Gastaldi 255
Le diverse misure del costo in
16
14
12
10
8
6
4
2
0
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

costo totale costo fisso costo variabile


Prof. Massimo Gastaldi 256
Le diverse misure del costo in
Quantit Costo Costo medio Costo medio Costo
medio fisso variabile totale marginale
0
1 3,00 0,30 3,30 0,30
2 1,50 0,40 1,90 0,50
3 1,00 0,50 1,50 0,70
4 0,75 0,60 1,35 0,90
5 0,60 0,70 1,30 1,10
6 0,50 0,80 1,30 1,30
7 0,43 0,90 1,33 1,50
8 0,38 1,00 1,38 1,70
9 0,33 1,10 1,43 1,90
10 0,30 1,20 1,50 2,10
Prof. Massimo Gastaldi 257
Le diverse misure del costo in
3,5

2,5

1,5

0,5

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
costo medio fisso costo medio variabile
costo medio totale costo marginale

Prof. Massimo Gastaldi 258


Le diverse misure del costo in
Quantit Costo totale Costo fisso Costo variabile
0 2,00 2,00 0,00
1 3,00 2,00 1,00
2 3,80 2,00 1,80
3 4,40 2,00 2,40
4 4,80 2,00 2,80
5 5,20 2,00 3,20
6 5,80 2,00 3,80
7 6,60 2,00 4,60
8 7,60 2,00 5,60
9 8,80 2,00 6,80
10 10,20 2,00 8,20
11 11,80 2,00 9,80
12 13,60 2,00 11,60
13 15,60 2,00 13,60
14 17,80 2,00 15,80
Prof. Massimo Gastaldi 259
Le diverse misure del costo in
20

15

10

0
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14

costo totale costo fisso costo variabile


Prof. Massimo Gastaldi 260
Le diverse misure del costo in
Quantit Costo Costo medio Costo medio Costo
medio fisso variabile totale marginale
0
1 2,00 1,00 3,00 1,00
2 1,00 0,90 1,90 0,80
3 0,67 0,80 1,47 0,60
4 0,50 0,70 1,20 0,40
5 0,40 0,64 1,04 0,40
6 0,33 0,63 0,97 0,60
7 0,29 0,66 0,94 0,80
8 0,25 0,70 0,95 1,00
9 0,22 0,76 0,98 1,20
10 0,20 0,82 1,02 1,40
11 0,18 0,89 1,07 1,60
12 0,17 0,97 1,13 1,80
13 0,15 1,05 1,20 2,00
14 0,14 1,13 1,27 2,20
Prof. Massimo Gastaldi 261
Le diverse misure del costo in
3,5

2,5

1,5

0,5

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
costo medio fisso costo medio variabile
costo medio totale costo marginale

Prof. Massimo Gastaldi 262


Curve di costo
marginale, costo
totale, costo
variabile medio e
costo fisso medio
(breve periodo).
Essendo
ATC=AVC+AFC
la distanza
verticale tra le
curve ATC e AVC
sempre AFC e
tende allinfinito
per Q vicino allo 0
e converge a 0
quando loutput Q
tende allinfinito
Prof. Massimo Gastaldi 263
Esempio di curve di costo marginale, costo totale, costo
variabile medio e costo fisso medio (breve periodo) per
uno specifico processo produttivo.

Supponiamo che loutput sia determinato dalla funzione


di produzione Q=3KL. Il prezzo del capitale K 2 ora-
macchina, il prezzo del lavoro 24 ora-uomo e il
capitale fisso a 4 unit nel breve periodo (K=4).

Disegnate le curve di TC, ATC, AVC, AFC e MC

Prof. Massimo Gastaldi 264


Q = 3KL, K = 4, wK = 2, wL = 24

TC = 2K + 24L = 8 + 24L = 8 + 24 (Q/3K) =


8 + 24 (Q/12) = 8 + 2Q

ATC = TC / Q = (8 + 2Q) / Q = 8/Q + 2

VC = 2Q AVC = 2Q/Q = 2

FC = 8 AFC = 8/Q

MC = (TC / Q) = 2 (uguale al costo medio variabile)

Prof. Massimo Gastaldi 265


Curve di costo per uno specifico processo produttivo

Nei processi produttivi caratterizzati da un


costo marginale costante, il costo medio
variabile e il costo marginale coincidono.
Inoltre il costo marginale giace sempre
sotto la curva del costo medio totale se
questa decrescente.

Prof. Massimo Gastaldi 266


La funzione di costo rappresenta il costo minimo
per produrre una data quantit di output

La funzione di costo di breve periodo rappresenta


il costo minimo per produrre una data quantit di
output variando limpiego dei soli fattori variabili

La funzione di costo di lungo periodo rappresenta


il costo minimo per produrre una data quantit di
output variando limpiego di tutti i fattori
produttivi

Prof. Massimo Gastaldi 267


Costi di breve e lungo periodo

Prof. Massimo Gastaldi 268


Relazione tra la funzione di costo di breve e lungo periodo

Se w1 e w2 sono fissi le domande dei fattori di lungo periodo sono


date da
x1 = x1(w1,w2, y)=x1(y)
x2 = x2(w1, w2, y)=x2(y)
C(y) = w1x1(y)+w2x2(y)

La funzione di costo di lungo periodo pu essere scritta

C(y) = Cs(y;x2(y))

Ovvero i costi minimi, nel caso in cui tutti i fattori siano variabili,
corrispondono al costo minimo sostenuto se il fattore 2 fisso in
corrispondenza del livello che minimizza i costi di lungo periodo

Prof. Massimo Gastaldi 269


La domanda del fattore variabile nel lungo periodo sar
x1(w1; w2; y) = xs1(w1; w2; x2(y); y)
ovvero la quantit del fattore variabile che minimizza i costi nel lungo
periodo uguale alla quantit che limpresa sceglierebbe nel breve
periodo se disponesse della quantit del fattore fisso che minimizza i
costi di lungo periodo.

Sia k la dimensione dellimpianto (fattore fisso)


Cs(y; k) = w1xs1(y; k)+w2 k
C(y) = Cs(y; k(y)) = w1xs1(y; k(y))+w2k(y)

Scegliamo y* e sia k* = k(y*) la dimensione ottima dellimpianto per il


livello di output y*. La funzione di costo di breve periodo per un
impianto di dimensione k* sar Cs(y; k*)
mentre quella di lungo periodo sar
C(y) = Cs(y; k(y)) Cs(y; k*) per yy*
Prof. Massimo Gastaldi 270
Solo se y=y* allora
C(y*) = Cs(y*; k(y*)) = Cs(y*; k*)
quindi in corrispondenza di y* la scelta ottima della dimensione
dellimpianto k* e i costi di breve periodo e lungo periodo
coincideranno; se invece yy* i costi di breve periodo saranno maggiori
o al limite uguali a quelli di lungo periodo quindi:

AC(y) ACs(y; k*) se y y*


AC(y*) = ACs(y*; k*) se y = y*

Questo implica che la curva del costo medio di breve periodo giace
sempre al di sopra della curva di costo medio di lungo periodo e che
esse coincidono per il solo livello di output y* e quindi la curva del
costo medio di breve periodo deve essere tangente alla curva del costo
medio di lungo periodo per y = y*

Prof. Massimo Gastaldi 271


Costi medi di breve e di lungo periodo

La curva del costo medio di breve periodo giace sempre


al di sopra della curva di costo medio di lungo periodo
e coincidono per il solo livello di output y* dove k* la
dimensione ottima dellimpianto per il livello di output y*

Prof. Massimo Gastaldi 272


Livelli discreti di dimensione dellimpianto
Si la curva di costo medio di breve
Curve di costo medio di breve periodo per limpianto di dimensioni i
S1 periodo

S2 S3
S4

C
A
B Curva di costo medio di lungo
periodo rappresenta il costo unitario
minimo corrispondente ad ogni
livello produttivo nel caso sia
possibile costruire limpianto delle
dimensioni desiderate (S1ABCS4)
ovvero variando k in modo ottimale

La curva del costo medio di lungo periodo (S1ABCS4)


Prof. Massimo Gastaldi 273
Caso di infinite dimensioni possibili
Nel caso in cui avessimo infinite dimensioni dellimpianto la
curva del costo medio di lungo periodo deve essere tangente alle
curve di costo medio di breve periodo nel punto in cui gli impianti
ai quali esse si riferiscono sono a livelli di produzione ottimali.
La curva di costo medio di lungo periodo LL linviluppo di
quelle di breve periodo, in particolare, la curva di costo medio di
lungo periodo:
1. nel tratto in cui decrescente sar tangente alle curve di breve
periodo a sinistra del punto di minimo;
2. nel tratto in cui crescente sar tangente alle curve di breve
periodo a destra del punto di minimo.
Perch le curve di costo di breve e lungo periodo hanno una forma ad
U?
1. Breve periodo rendimenti decrescenti dovuta ai fattori fissi
2. Lungo periodo inefficienza produttiva (organizzazione)
Prof. Massimo Gastaldi 274
Costi medi di breve e lungo periodo

Curve di costo medio di


breve periodo

Curva di costo medio


di lungo periodo

E tangente alle curve di costo medio di breve


periodo nel punto in cui gli impianti sono
a livelli di produzione ottimali

La curva del costo medio di lungo periodo linviluppo delle curve di


costo medio di breve periodo 275
Prof. Massimo Gastaldi
Esempio

K1

K2

Si consideri la funzione di produzione Q = f(K,L) per la quale


sono possibili solo due valori di K, K1 e K2. Questi due valori
generano le curve ATC di breve periodo riprodotte nel grafico.
Quale la curva di costo medio di lungo periodo corrispondente?
Prof. Massimo Gastaldi 276
Esempio

K pu variare in
maniera ottimale

La curva di costo medio di lungo periodo (LAC) linviluppo


delle curve ATC
Prof. Massimo Gastaldi 277
Esempio: la scelta tra due stampanti
Decidete di acquistare una stampante. Nel lungo periodo potete
acquistare una stampante laser con 150 o una stampante a getto
dinchiostro con 75, entrambe in grado di stampare 15 pagine al
minuto con la stessa qualit. Quale acquistate?

Se acquistate la stampante a getto di inchiostro risparmiate subito


75. Tuttavia la stampante laser richiede un costo inferiore per
ogni pagina stampata dipendente dal costo della carta e
dellinchiostro, 0.04 contro 0.07. Ci significa che il costo
totale della stampante laser 150+0.04q e il costo totale della
stampante a getto 75+0.07q; il costo medio per pagina relativo
alla stampa laser SACL = 150/q + 0.04 e quello relativo alla
stampante a inchiostro SACG = 75/q + 0.07.

Ponendo SACL= SACG 150/q + 0.04 = 75/q + 0.07 q = 2500


Prof. Massimo Gastaldi 278
Esempio: la scelta tra due stampanti

Costo Costo medio di breve periodo stampante laser SACL


/pagina 150/Q + 0,04

Costo medio di breve periodo stampante a getto dinchiostro


SACG 75/Q + 0,07
0.10
SACG = 75/1500+0,07
SACG = 75/3500+0,07
= 0,12 Costo medio di lungo periodo = 0,09
SACL = 150/1500+0,04
SACL = 150/3500+0,04
= 0,14
= 0,08

1500 2500 3500 Q, pagine

La stampante laser viene scelta per q > 2500 279


Prof. Massimo Gastaldi
Costi marginali di lungo periodo
Quando sono
disponibili livelli
discreti del fattore
fisso, limpresa
sceglier la quantit
del fattore fisso che
minimizza i costi
Costi medi
medi. Cos, la curva
di breve del costo marginale di
periodo
lungo periodo sar
costituita da segmenti
delle curve del costo
marginale di breve
periodo associate a
ciascun livello del
fattore fisso 280
Prof. Massimo Gastaldi
Costi marginali di lungo periodo

Il costo marginale di lungo periodo deve essere


uguale a quello di breve periodo associato al
livello ottimo della dimensione dellimpianto
che consente di produrre y* nel breve periodo

La relazione tra i costo marginali di lungo e breve periodo nel caso di


livelli continui del fattore fisso
Prof. Massimo Gastaldi 281
Esempio: Costi di breve e lungo periodo
Unimpresa utilizza una tecnologia descritta dalla seguente funzione
di produzione
I prezzi dei fattori lavoro e capitale sono rispettivamente wL = 4 e
wK = 9. Nel breve periodo la dotazione di capitale fissa e pari a
K=16. Determinare le curve di costo totale, medio e marginale di
breve e lungo periodo.

Determiniamo tramite la funzione di produzione limpiego del


fattore lavoro in funzione della quantit prodotta, tenendo presente
che nel breve periodo il capitale fisso:

Prof. Massimo Gastaldi 282


Esempio: Costi di breve e lungo periodo
Quindi le funzioni di costo di breve periodo sono data da

Prof. Massimo Gastaldi 283


Esempio: Costi di breve e lungo periodo
Nel lungo periodo tutti i fattori sono liberi di variare con la
condizione che

Prof. Massimo Gastaldi 284


Esempio: Costi di breve e lungo periodo
Quindi le funzioni di costo di lungo periodo sono data da

Da cui si evince che y*=24

Prof. Massimo Gastaldi 285


Curve di costo e rendimenti di scala costanti

Quando vi sono rendimenti di scala costanti, il costo totale di lungo


periodo strettamente proporzionale alloutput. Il costo marginale
costante e coincide con il costo medio.

Prof. Massimo Gastaldi 286


Curve di costo e rendimenti di scala decrescenti

Quando vi sono rendimenti di scala decrescenti, loutput aumenta in


maniera minore rispetto allincremento dei fattori produttivi; i costi
totali crescono pi che proporzionalmente rispetto alloutput. Il costo
medio crescente e quindi LMC giace sopra LAC.
Prof. Massimo Gastaldi 287
Curve di costo e rendimenti di scala crescenti

Quando vi sono rendimenti di scala crescenti, i costi totali crescono


meno che proporzionalmente rispetto alloutput, il costo medio
diminuisce. La curva LMC giace sotto la curva LAC.
Prof. Massimo Gastaldi 288
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI
LAQUILA
Facolt di Ingegneria

Prof. MASSIMO GASTALDI

Offerta dellImpresa e dellIndustria

Prof. Massimo Gastaldi 289


Offerta dellimpresa
Parte b. Cercheremo ora di derivare la curva di offerta di unimpresa
concorrenziale che massimizzi il proprio profitto dalla sua funzione di
costo

Normalmente ogni impresa deve prendere due decisioni riguardanti la


quantit y da produrre ed il prezzo di vendita p

Tali decisioni sono vincolate:


Vincoli tecnologici funzione di produzione
Vincoli economici funzione di costo
Vincoli di mercato comportamento delle altre imprese

Con il termine forme di mercato descriveremo il modo in cui le


imprese interagiscono tra loro per prendere le decisioni riguardanti la
quantit da produrre ed il relativo prezzo
Prof. Massimo Gastaldi 290
Offerta dellimpresa
Le strutture di mercato studiate principalmente dagli economisti sono:
Concorrenza perfetta (es. grano)
omogeneit dei prodotti
le imprese sono numerose e price-taker
libert di entrata e di uscita (perfetta informazione)
non vi devono essere accordi segreti tra le imprese
Monopolio (es. detentori brevetti)
Concorrenza monopolistica con differenziazione dei prodotti
(es. ristoranti, stilisti)
Monopsonio (monopolio del consumatore, es. armamenti)
Monopolio con prezzi discriminati
Monopolio bilaterale (un solo acquirente e un solo venditore)
Duopolio
Oligopolio (es. operatori di telecomunicazioni, automobili)

Prof. Massimo Gastaldi 291


Concorrenza perfetta
Un mercato perfettamente concorrenziale se ciascuna impresa
assume che il prezzo di mercato sia indipendente dalla quantit che
essa decide di produrre (limpresa price-taker)

Se limpresa price-taker la curva di domanda (relazione tra prezzo e


quantit venduta) per una impresa concorrenziale sar orizzontale

Domanda di mercato
La domanda per limpresa
orizzontale in corrispondenza del
prezzo di mercato al quale pu
Curva di domanda per vendere una qualsiasi quantit di
prezzo di limpresa output. A prezzi pi elevati,
mercato limpresa non vende nulla, e a
prezzi inferiori si trova di fronte
allintera curva di domanda del
mercato

Prof. Massimo Gastaldi 292


Curva di domanda per unimpresa
concorrenziale
Questa curva di domanda pu essere interpretata in due modi:
p = f(y) quale che sia la quantit venduta, il prezzo di mercato
non dipende dalle vendite
y = g (p) dato il prezzo p si pu vendere una qualsiasi quantit
di prodotto a quel prezzo

Differenza tra la curva di domanda per limpresa e la curva di


domanda di mercato:
La curva di domanda per limpresa esprime la relazione tra il prezzo
di mercato e l'output y venduto da quella impresa e dipende dal
comportamento del consumatore e da quello delle altre imprese.
La curva di domanda di mercato esprime la relazione tra il prezzo di
mercato e la quantit totale di output venduto sul mercato e dipende
dal comportamento del consumatore.
Prof. Massimo Gastaldi 293
Curva di domanda per unimpresa
concorrenziale

Prezzo (/Quintale) Prezzo (/Quintale)


Impresa Industria

30 30

Produzione (Quintali) 100 Produzione


(Milioni di Quintali)

La curva domanda dellimpresa perfettamante elastica, nonostante la


curva di domanda del mercato abbia pendenza negativa
Prof. Massimo Gastaldi 294
Concorrenza perfetta
Per stabilire la quantit di output offerta dalla singola impresa
concorrenziale (curva di offerta) dobbiamo tener dunque conto del
fatto che limpresa concorrenziale non pu influire sul prezzo di
mercato. Limpresa potr solo decidere la quantit da produrre in
modo da massimizzare il proprio profitto. Spiegazione matematica:

max (y) [Ricavi Costi] = max (y) [py c(y)]


y[py c(y)] = 0 MR(y) MC(y)= 0 MR(y) = MC(y)
p = MC(y) efficienza allocativa
Nel caso di una impresa concorrenziale il ricavo marginale coincide
con il prezzo di mercato p
Se y R=py R/y = MR(y) = p
Unimpresa concorrenziale sceglier un livello di output y in
corrispondenza del quale il costo marginale esattamente uguale al
prezzo di mercato
Prof. Massimo Gastaldi 295
Concorrenza perfetta
MR(y) = p = MC(y) (condizione necessaria)
2y2[py c(y)] < 0 y[MR(y) MC(y)]< 0
y[p MC(y)]< 0 y[ MC(y)]<0
y[ MC(y)]>0 ovvero il costo marginale deve essere crescente

Spiegazione economica:
Se massimizzando i profitti ottenessimo un livello ottimale di y tale
che MR(y) = p > MC(y) aumentando la produzione aumenterebbero i
profitti (ricavi addizionali>costi addizionali) e quindi il livello ottimo
di y non porterebbe alla massimizzazione del profitto (assurdo).

Se massimizzando i profitti ottenessimo un livello ottimale di y tale


che MR(y) = p < MC(y) riducendo la produzione aumenterebbero i
profitti (riduzione ricavi<riduzione costi) e quindi il livello ottimo di
y non porterebbe alla massimizzazione del profitto (assurdo).
Prof. Massimo Gastaldi 296
Concorrenza perfetta: spiegazione geometrica

MC(Y) AC(Y)

C MR(Y)
P* D
D Profitto
A
B

0 Y(P*) Quantit

Prof. Massimo Gastaldi 297


Concorrenza perfetta

Quale che sia il prezzo di mercato p, limpresa sceglie il livello di


output y, in corrispondenza del quale il prezzo eguaglia i costi
marginali. Quindi la curva del costo marginale di unimpresa
concorrenziale coincide con la sua curva di offerta in quanto
formata da tutti i punti per i quali il prezzo uguale al costo
marginale massimizzando cos il profitto dellimpresa concorrenziale

Prima Eccezione

Seconda eccezione

Prof. Massimo Gastaldi 298


Prima eccezione
Anche se vi sono
due livelli di
output in cui il
prezzo uguale al
costo marginale, la
quantit offerta per
la quale il profitto
massimo pu
corrispondere solo
al tratto crescente
della curva del
costo marginale
(condizione gi
ottenuta nella
spiegazione
matematica
y[ MC(y)] >0)
Prof. Massimo Gastaldi 299
Seconda eccezione
Se y = 0 nel breve periodo F0 e quindi =-F
Se y 0 = py - CV (y) - F

Allimpresa converr sospendere lattivit quando - F > py - CV (y) - F


cio quando il profitto che deriva dal non produrre nulla maggiore
del profitto ottenuto quando il prezzo uguale al costo marginale

py - CV (y) < 0 p < CV(y)/y = AVC (y)

Condizione di chiusura: se i costi medi variabili sono maggiori di p,


allimpresa conviene non produrre affatto, poich i ricavi derivanti
dalla vendita delloutput y non coprono nemmeno i costi variabili di
produzione. Allimpresa conviene chiudere: non producendo nulla
dovrebbe comunque sostenere i costi fissi ma eviterebbe le perdite
maggiori che avrebbe se continuasse a produrre.
Prof. Massimo Gastaldi 300
Seconda eccezione

Ma per massimizzare il profitto deve essere che p = MC(y) e allora

p = MC(y) AVC(y)

Solo i punti che appartengono al tratto della curva del costo marginale
al di sopra della curva del costo medio variabile possono appartenere
alla curva di offerta: limpresa concorrenziale produce lungo il tratto
crescente della curva del costo marginale che si trova al di sopra
della curva del costo medio variabile (condizione di breve periodo)

Prof. Massimo Gastaldi 301


Seconda eccezione

p AVC (y)

Prof. Massimo Gastaldi 302


Curva di offerta di breve periodo - esercizio
La funzione di costo di breve periodo per unimpresa concorrenziale
data da C(y) =100y 4y2 + 0,2 y3 + 450, quale la curva di offerta di
breve periodo? Se il prezzo p=115, a quale livello di output produrr
limpresa?

MC(y) = 100 8y + 0,6 y2 e VC(y) = 100y 4y2 + 0,2 y3 e


AVC(y)=VC(y)/y = 100 4y + 0,2 y2. Sappiamo che la curva del costo
marginale passa per il punto di minimo della curva del costo medio
variabile e allora
100 8y + 0,6 y2 = 100 4y + 0,2 y2

0,4 y2 - 4y = 0 y(0,4y 4) = 0 y = 0 e y = 10

La curva di offerta di breve periodo pari alla curva MC per y 10


Se p = 115 MC(y) = 100 8y + 0,6 y2 = 115 = p
y = [8 (64 + 36)1/2]/1,2 y = 15
Prof. Massimo Gastaldi 303
Curve di offerta di breve periodo

p = 115

p AVC(y) breve periodo

y = 10 y = 15
y

Prof. Massimo Gastaldi 304


Reazione dellimpresa al variare del prezzo di
un fattore produttivo
MC2
Inizialmente limpresa
massimizza il profitto
MC1 con p=5 producendo la
quantit q1. Se il prezzo
di uno dei fattori
produttivi aumenta, la
produzione di ciascuna
unit di prodotto pi
costosa (il costo
marginale passa da MC1
a MC2). Il maggior
prezzo del fattore spinge
limpresa a ridurre la
produzione al livello q2.

Prof. Massimo Gastaldi 305


La curva di offerta inversa
Curva di offerta inversa dellimpresa (prezzo in funzione delloutput):
poich il prezzo deve essere uguale al costo marginale in tutti i punti
della curva di offerta, il prezzo di mercato deve rappresentare il costo
marginale per tutte le imprese operanti nellindustria. Il costo
marginale deve essere lo stesso per tutte le imprese che massimizzano
il profitto.

I costi totali possono essere diversi (le quantit prodotte sono diverse)
ma i costi marginali devono essere uguali

Equazione della curva di offerta inversa:

p = MC(y) prezzo in funzione delloutput

Prof. Massimo Gastaldi 306


Il surplus del produttore
Surplus ricavato da MC
Surplus ricavato da AVC

Costo variabile totale


Costo variabile totale

Il surplus del produttore dato dallarea sotto la linea del prezzo e la


curva dellofferta dellimpresa MCi (grafico a destra); ma larea al di
sotto della curva del costo marginale (MC) rappresenta i costi
variabili e quindi il surplus la differenza tra il ricavo totale e il costo
variabile totale (grafico a sinistra)
Prof. Massimo Gastaldi 307
Il surplus del produttore
Se il prezzo superiore al punto di minimo di AVC(y) limpresa
migliora la sua posizione rispetto al caso in cui la produzione nulla

Si passa da F py CV(y) F

Il surplus (guadagno) nel breve periodo dato dalla differenza tra


quanto ricavo e quanto sarei disposto a ricavare pur di non chiudere
(copertura dei costi variabili)
S = py CV(y) [ricavo costo variabile]

Ma = py CV(y) F = S F S= +F

Il surplus (breve periodo) sar dato dalla somma del profitto pi i


costi fissi F. Essendo F = 0 nel lungo periodo il surplus del produttore
pu ritenersi uguale al profitto.
Prof. Massimo Gastaldi 308
Il surplus del produttore

p*
Profitto

+
Surplus S (p AVC(y))y
Costo fisso totale

Profitto (p AC(y))y

Costo variabile totale Costo fisso F


(AC(y) AVC(y))y
y*

Il surplus sar dato dalla somma del profitto pi i costi fissi F


Prof. Massimo Gastaldi 309
Curva di offerta e surplus del produttore. Esempio
p curva di offerta
p p2
S 2 curva di offerta diretta
2 4
P curva di offerta inversa
p
MC 2 y p 2y S ( p) y
2
p p2 p2
py C ( y) p 1 1
Surplus 2 4 4
produttore
p p2 p2
S py CV ( y) p F
2 4 4
P/2
Curve di costo per c(y) = y2 + 1
(CV(y)=y2; AVC(y)=y; F=1; AFC(y)=1/y; AC(y)=y+1/y, MC(y)=2y)
Prof. Massimo Gastaldi 310
Surplus del produttore - esercizio
Supponete che la funzione di costo totale di una impresa concorrenziale
sia C(y) = 450 + 15y + 2y2. Se il prezzo unitario di mercato p=115,
individuate il livello di produzione dellimpresa, il profitto e il surplus
del produttore.

MC(y) = 4y + 15 e p = 115 allora MC(y) = p 4y + 15 = 115 y = 25

= py C(y) = 115(25) 450 15(25) 2(625) =

= 2875 450 375 1250 = 800

S (surplus) = + F = 800 + 450 = 1250

Prof. Massimo Gastaldi 311


La funzione di offerta di lungo periodo
La funzione di offerta di lungo periodo dellimpresa rappresenta la
quantit ottima di output che limpresa pu produrre se pu far
variare tutti i fattori e in particolare quelli che erano fissi nel breve
periodo (dimensione dellimpianto k)

p = MCl(y) = MC(y, k(y)) k varia (ottimo)

La funzione di offerta di breve periodo data da

p = MCb(y) = MC(y, k) k fisso

I costi marginali di breve e lungo periodo coincidono in


corrispondenza del livello di output y* per il quale la scelta del fattore
fisso associato al costo marginale di breve periodo la scelta ottima
k* nel lungo periodo. Quindi le curve di offerta di breve e lungo
periodo dellimpresa coincideranno in corrispondenza di y*.
Prof. Massimo Gastaldi 312
Curve di offerta di breve e lungo periodo

Offerta di breve
periodo
Offerta di lungo
P1
periodo

P*

y1L> y1b

y1b y1L

Se il prezzo delloutput varia limpresa avr maggiori possibilit di variare le proprie


scelte nel lungo periodo che nel breve periodo. Quindi la curva di offerta di lungo
periodo pi sensibile al prezzo (pi elastica) rispetto a quella di breve periodo.
Prof. Massimo Gastaldi 313
La funzione di offerta di lungo periodo

Poich nel lungo periodo limpresa pu sempre ottenere profitti nulli


non producendo, avremo che i suoi profitti devono essere almeno
nulli e quindi

py c(y) 0 p c(y)/y = AC (y)

Nel lungo periodo il prezzo non pu essere minore del costo medio.
La curva di offerta dellimpresa nel lungo periodo sar data dal tratto
crescente della curva di costo marginale al di sopra della curva di
costo medio

Prof. Massimo Gastaldi 314


La curva di offerta di lungo periodo

Offerta
lungo
periodo

p AC (y)

La curva di offerta di lungo periodo rappresentata dal tratto


crescente della curva del costo marginale di lungo periodo che si
trova al di sopra della curva del costo medio
Prof. Massimo Gastaldi 315
Curva di offerta di lungo periodo - esercizio
La funzione di costo totale per unimpresa concorrenziale data da
C(y) =100y 4y2 + 0,2 y3 + 450, quale la curva di offerta di lungo
periodo?

MC(y) = 100 8y + 0,6 y2


AC(y) = C(y)/y = 100 4y + 0,2 y2 + 450/y.

Sappiamo che la curva del costo marginale passa per il punto di minimo
della curva del costo medio e allora

100 8y + 0,6 y2 = 100 4y + 0,2 y2 + 450/y

0,4 y2 - 4y - 450/y = 0 y = 15

La curva di offerta di lungo periodo pari alla curva MC per y 15

Prof. Massimo Gastaldi 316


La curva di offerta di lungo periodo. Esempio

Offerta
lungo
periodo

p AC (y)

y = 15

Prof. Massimo Gastaldi 317


Costi medi costanti di lungo periodo
Se p = cmin limpresa offre una
Tecnologia con qualsiasi quantit di output
rendimenti di scala
Se p > cmin limpresa offre una
costanti
quantit arbitrariamente grande di
output

Offerta di lungo periodo


Costi medi costanti

Se p < cmin limpresa offre una


quantit nulla di output
Costi marginali
Costanti uguali
ai Costi medi

Nel caso di costi medi costanti, la curva di offerta di lungo periodo


una retta orizzontale in corrispondenza del costo medio costante cmin
Prof. Massimo Gastaldi 318
Offerta dellindustria
Industria con n imprese. La i-esima impresa avr una curva di offerta
Si(p)

La somma delle singole curve di offerta ci d la curva di offerta


dell'industria o di mercato (geometricamente data dalla somma
orizzontale delle singole curve di offerta)

La curva di offerta
dellindustria (S1 +
S2) corrisponde alla
somma delle curve
di offerta individuali
(S1 e S2)

Prof. Massimo Gastaldi 319


Offerta dellindustria

Prof. Massimo Gastaldi 320


Esempio. Offerta dellindustria

Supponete che in una determinata industria operino 200


imprese, ognuna delle quali caratterizzata dalla curva di
offerta P = 100 +1000Qi. Quale la curva di offerta
dellindustria?

Isoliamo Qi, 1000 Qi = -100 + P Qi = -1/10 + 1/1000 P

Q = n Qi = 200 Qi = -20 + 1/5 P da cui ricavando P si ottiene

Q + 20 = 1/5 P P = 100 + 5Q

In generale se abbiamo n curve di offerta individuali


P = c + d Qi la curva di offerta di mercato P = c + d/n Q
Prof. Massimo Gastaldi 321
Equilibrio - Prezzo di equilibrio

S(p) offerta di
mercato

P*

D(p) domanda
di mercato

y*

Prof. Massimo Gastaldi 322


Equilibrio di breve periodo

c( y ) c( y )
p* AC ( y ) p*
y c( y )
p* y
py c( y ) 0 y py c( y ) 0
py c( y ) 0

Impresa A Impresa B Impresa C

Esempio di equilibrio di breve periodo con tre imprese. Il profitto


dellimpresa A nullo, quello dellimpresa B positivo, e quello
dellimpresa C negativo (cio limpresa C subisce una perdita).
Limpresa C rimane sul mercato se p AVC, altrimenti chiude.
Prof. Massimo Gastaldi 323
Equilibrio di breve periodo con profitto

Dato il prezzo di mercato limpresa realizza un profitto economico


Prof. Massimo Gastaldi 324
Equilibrio di breve periodo con perdite

Dato il prezzo di mercato, limpresa subisce una perdita economica


ma rimane sul mercato poich il prezzo maggiore del costo medio
variabile AVC. La perdita inferiore ai costi fissi (ATC - AVC) che
dovrebbe comunque affrontare anche chiudendo.
Prof. Massimo Gastaldi 325
Offerta dellindustria di lungo periodo
Se limpresa subisce delle perdite esce dal mercato
Se limpresa realizza dei profitti entrano altre imprese

Lentrata e luscita delle imprese sul mercato varia la quantit offerta


determinando una variazione del prezzo di equilibrio modificando cos i
profitti e le perdite e dunque gli incentivi ad entrare e uscire dal mercato

Sia c(y) la funzione di costo per tutte le imprese e indichiamo con y*


il livello di output per i quali i costi medi siano minimi ovvero

c(y*)/y* = minimo

Indichiamo con p* il valore minimo del costo medio, ovvero il prezzo


pi basso che le imprese possono praticare senza subire perdite

Prof. Massimo Gastaldi 326


Curve di offerta dellindustria con libert dentrata
Curve di offerta
per 1, 2, , 4
imprese. Si ha il
prezzo di
equilibrio, p, in
corrispondenza
dellintersezione
pi bassa
possibile tra
Ci sono al massimo domanda e
3 imprese
offerta tale che
p p*
La curva di offerta dellindustria nel lungo periodo una retta orizzontale in
corrispondenza del prezzo che eguaglia il minimo del costo medio (simile alla
curva di offerta di unimpresa con rendimenti di scala costanti). Quindi in
unindustria concorrenziale si realizzano nel lungo periodo profitti nulli.
Prof. Massimo Gastaldi 327
AC
MC
P
LMC(y)

LAC(y)
P D
D

Situazione di equilibrio di lungo periodo per la singola impresa: la curva di


costo medio deve essere tangente alla curva di domanda DD.
Se in tutti i punti LAC(Y)>P* le imprese abbandonerebbero lindustria facendo
diminuire lofferta, innalzare i prezzi fino a ripristinare la tangenza.
Se la curva di costo medio intersecasse la curva di domanda vi sarebbero delle
situazioni con dei profitti: altre imprese entrerebbero, aumenterebbe lofferta, si
abbasserebbe il prezzo e si finirebbe per eliminare i profitti.
Solo alla tangenza si avrebbe il risultato migliore per limpresa e nessunaltra
impresa entrerebbe o uscirebbe dallindustria.

Prof. Massimo Gastaldi 328


Esercizio
Supponete che unimpresa in unindustria perfettamente concorrenziale
abbia la seguente funzione di costo

TC = 4y2 + 100y +100.

1. Quale il prezzo di equilibrio di lungo periodo per questa industria?

2. Se la domanda di mercato data dalla funzione y = 1000 p, dove p


indica il prezzo, quante imprese opereranno nellindustria in
equilibrio nel lungo periodo?

3. Supponete che lo Stato garantisca un sussidio in cifra fissa a ciascuna


impresa che fabbrica questo prodotto. Se il sussidio pari a 36, quale
sar il nuovo prezzo di equilibrio di lungo periodo per lindustria?

Prof. Massimo Gastaldi 329


Esercizio
1. Data la funzione di costo si pu ottenere la funzione di costo medio di
lungo periodo LAC

LAC = TC/y = 4y + 100 +100/y.

Il minimo della funzione di costo medio si ottiene dalla derivata del costo
medio di lungo periodo ponendola uguale a zero

LAC/y = 4 100/y2 = 0 y = 5

Nel lungo periodo p = LAC = 4(5) + 100 +100/(5) = 140

2. Se la domanda di mercato y = 1000 p per p = 140 y = 860; pertanto


nellequilibrio di lungo periodo si avranno 860/5=172 imprese di cui
ciascuna produce y = 5 con p=140
Prof. Massimo Gastaldi 330
Esercizio
3. Se lo Stato offre un sussidio il costo totale diviene TC 36; quindi

LAC = (TC - 36)/y = (4y2 + 100y +100 - 36)/y = 4y +100 + 64/y

Il minimo della funzione di costo medio si ottiene dalla derivata del costo
medio di lungo periodo ponendola uguale a zero

LAC/y = 4 64/y2 = 0 y = 4

Nel lungo periodo P = LAC = 4(4) + 100 +64/(4) = 132

A causa del sussidio il prezzo e la quantit prodotta dalla singola impresa si


abbassano

Se la domanda di mercato y = 1000 p per p = 132 y = 868 (la quantit


offerta nel mercato aumenta); pertanto nellequilibrio di lungo periodo si
avranno 868/4=217 imprese di cui ciascuna produce y = 4 con p=132.
Prof. Massimo Gastaldi 331
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI
LAQUILA
Facolt di Ingegneria

Prof. MASSIMO GASTALDI

Il monopolio

Prof. Massimo Gastaldi 332


Il monopolio
Unindustria in cui sia presente una sola impresa chiamata monopolio; il
monopolio una forma di mercato in cui un unico venditore offre un
prodotto per cui non esistono sostituti stretti

La differenza essenziale tra monopolio e concorrenza sta nella elasticit


della curva di domanda dellimpresa rispetto al prezzo: in concorrenza
la curva di domanda dellimpresa orizzontale (E=) mentre in
monopolio la curva di domanda dellimpresa coincide con quella di
mercato ( inclinata negativamente)

Le cinque cause di monopolio (e loro combinazioni), tre di breve periodo:


1. Controllo esclusivo su input fondamentali (De Beers)
2. Brevetti (protezione dalla concorrenza); diritto esclusivo di godere dei
benefici economici derivanti dagli scambi dove coinvolta linvenzione
3. Licenze governative o appalti
Due cause di lungo periodo:
4. Economie di scala e 5. di rete (networks externalities)
Prof. Massimo Gastaldi 333
Economie di scala - Il monopolio naturale
Subadditivit funzione di costo
C(Q) < C(q1) + C(q2) +..+ C(qk)
q1 + q2 + + qk = Q
LAC(y*/2)

C(Q) < C(q1) + C(q2)


LAC(y*)

y*/2 y*

Monopolio naturale - Costo medio di lungo periodo decrescente, economie


di scala, raddoppiando la produzione i costi medi si abbassano (prezzi
degli input fissi). Il modo meno costoso di servire il settore concentrare
la produzione in ununica impresa
Prof. Massimo Gastaldi 334
Le economie di rete
In molti mercati, un prodotto acquista tanto pi valore per i consumatori
quanto maggiore il numero di utilizzatori. Si dice in questo caso che
esistono esternalit di rete (network externalities).

Tali economie possono essere fonte di monopolio. Ad esempio il sistema


operativo Windows della Microsoft ha ottenuto il dominio del mercato
grazie a fortissime economie di rete. I software professionali e i
videogiochi sono distribuiti di solito in formato Windows e spesso non
sono tradotti in altri formati. Questo costituisce un valido motivo per gli
utenti per scegliere il sistema operativo Windows sebbene altri sistemi
operativi come Mac o Linux siano considerati superiori. Il risultato
finale che pi del 85% dei PC esistenti al mondo utilizza il sistema
operativo Windows. Una volta radicate, possono costituire una fonte di
monopolio naturale come le economie di scala.
Prof. Massimo Gastaldi 335
Il monopolio
Il monopolista non pu pi accettare pi il prezzo come dato
(concorrenza) ma si rende conto di poter influire sul prezzo e quindi
sceglie il prezzo e la quantit da produrre che massimizzino il suo
profitto
Prezzo e quantit non possono essere scelti indipendentemente in
quanto la domanda dei consumatori pone un vincolo sulla scelta del
prezzo e della quantit da parte del monopolista; noi faremo in modo
che il monopolista fissi la quantit da produrre e i consumatori
decidano a che prezzo acquistarla

Studiamo il problema della massimizzazione del profitto per il


monopolista:
max (y) = max (y) Ricavi Costi = max (y) r(y) c(y)
p(y) curva di domanda inversa del monopolista
c(y) funzione di costo totale del monopolista
r(y) = p(y)y funzione del ricavo del monopolista
Prof. Massimo Gastaldi 336
Il monopolio
Condizione di max (1 ordine) del monopolista MR(y) = MC(y)

In concorrenza il ricavo marginale eguale al prezzo MR(y)= p


r = py MR = r/y = p

In monopolio la formula pi complessa; se il monopolista decide di


aumentare di y loutput:
r = r r = (p + p)(y + y ) - py = py + yp + py + py - py
r = py + yp MR(y) = r/y = p + (p/y)y * **
MR(y) = p + p/p(p/y)y = p[1 + (p/y)(y/p)]

MR(y) = p(y) [1-1/E(y)]


MR(y) = MC(y) p(y) [1-1/E(y)] = MC(y)
Prof. Massimo Gastaldi 337
Il monopolio
p
Concorrenza perfetta

* Se y R = py
R/y = MR = p
R

Y
y y+y

p
Monopolio Se y R = py+yp
R/y = MR =p +y(p/y)
yp
Se vende una quantit maggiore di output,
py ottiene un ricavo pari a py, ma in questo
modo il prezzo si ridurr di p, e tutto
loutput sar venduto al prezzo pi basso
Y
y y+y

Prof. Massimo Gastaldi 338


** Variazione del ricavo totale dovuta ad una
riduzione del prezzo o un aumento della quantit

yp

py

y y

P R=60*100=6000 R=50*150=7500 A=100*10=1000 B=50*50=2500


Prof. Massimo Gastaldi 339
Il monopolio
In concorrenza limpresa si trova di fronte a una curva di domanda
piatta (E=) da cui si ricava p = MC(y), il monopolista invece non
sceglier mai di produrre nei tratti in cui la curva di domanda
anelastica in quanto se E(y) < 1 1/E(y) > 1 ricavo marginale
negativo e non pu essere mai uguale al costo marginale (>0)

1/[1-1/E(y)] > 1 (mark-up o ricarico su MC)



p(y) > MC(y) = MR(y)
Il prezzo di monopolio maggiore del costo marginale
e del ricavo marginale
Prof. Massimo Gastaldi 340
Il monopolio
Inverse Elesticity Pricing Rule (IEPR)

Questa regola stabilisce che il mark-up espresso in percentuale uguale


allinverso dellelasticit della domanda: maggiore lelasticit della domanda
del monopolista, minore sar il mark-up ottimale (pi la curva elastica pi
incrementi di prezzo abbassano la domanda e quindi i ricavi)
Prof. Massimo Gastaldi 341
IEPR esempio con domanda costante
Si calcoli il prezzo di vendita ottimale di un monopolista avente costi marginali
costanti MC(y)=50 e curva di domanda del tipo y = a p-b e in particolare
y = 100p-2 (a=100 b=2) e y = 100p-5 (a=100 b=5)

Si noti che maggiore lelasticit minore il prezzo del monopolista


Prof. Massimo Gastaldi 342
IEPR esempio con domanda lineare
Si calcoli il prezzo di vendita ottimale di un monopolista avente costi marginali
costanti MC(y)=50 e curva di domanda del tipo p = 100 y/2 (y = 200 - 2p)

Si noti che la regola del IEPR e la condizione MR(y) = MC(y) forniscono lo


stesso risultato (del resto la prima si ricava dalla seconda)
Prof. Massimo Gastaldi 343
Monopolio con curva di domanda lineare
P

Profitti =
p( y) a by
conc = 0 r ( y ) ay by 2
MR( y) a 2by
c( y )
p* AC ( y )
y
py c( y ) 0
Domanda
(inclinazione =-b)
MR
(inclinazione =
-2b)

Loutput che massimizza il profitto del monopolista si ottiene quando


il ricavo marginale uguaglia il costo marginale
Prof. Massimo Gastaldi 344
Se in concorrenza si produce in corrispondenza di un punto in cui il
prezzo uguale a costo marginale e in monopolio si produce in
corrispondenza di un punto in cui il prezzo maggiore del costo
marginale allora in monopolio loutput sar in generale inferiore e il
prezzo pi elevato che in concorrenza: inefficienza del monopolio
P

Domanda

Prof. Massimo Gastaldi 345


Il monopolio

Esempio numerico (differenza tra concorrenza e monopolio)

Costi Totali c(y) = 640 + 40 y


Curva di domanda inversa p(y) = 100 2y
Costo marginale MC(y) = 40
Ricavo totale r(y) = p(y)y = 100y 2y2
Ricavo marginale MR(y) = 100 4y

Prof. Massimo Gastaldi 346


Il monopolio
Massimizzazione del profitto in monopolio
MC(y) = MR(y) 40 = 100 4y
4y = 60 ym = 15
pm = 100 2y pm = 100 30 = 70

Massimizzazione del profitto in concorrenza perfetta


MC(y) = p pc = 40
40 = 100 2y 2y = 60 yc = 30
P D
pc = 40 < pm = 70
yc = 30 > ym = 15 Pm

MC = 40 = Pc

MR D

Prof. Massimo Gastaldi Ym Yc Y 347


La perdita netta (secca) di monopolio
P
MONOPOLIO

CONCORRENZA
prezzo di
monopolio

prezzo di Produttore A + C
concorrenza Consumatore A + B
----------
Prod + Cons B + C
Domanda

yconc

La perdita netta di monopolio rappresentata dallarea B + C


Prof. Massimo Gastaldi 348
Il Monopolio Naturale
Un bene prodotto al minimo costo
da ununica impresa

Costi medi di lungo periodo decrescenti


(economie di scala,
rendimenti di scala crescenti)

Prof. Massimo Gastaldi 349


Il Monopolio Naturale
I due principali problemi del monopolio naturale:
in termini di equit la realizzazione di un profitto
economico da parte del monopolista e in
termini di efficienza la perdita di benessere DWL
(Dead Weight Loss, peso morto) dove il benessere
CS
dato da W=PS+CS (nel caso concorrenziale
PS=0)

TC = F + MQ

F
DWL
+ F = PS

VC

Prof. Massimo Gastaldi 350


Problemi del Monopolio Naturale
Il monopolio naturale non pu essere evitato
ma va regolato perch genera inefficienze
statiche e dinamiche:
Maggiori costi di produzione (inefficienza
produttiva)
Maggiori costi per mantenere la posizione
dominante (inefficienza allocativa)
Minore innovativit

Prof. Massimo Gastaldi 351


Regolamentazione del Monopolio naturale
Se un monopolio
naturale produce in
corrispondenza di un
prezzo uguale al costo
marginale, il suo
livello yc di output
sar efficiente, ma
non sar in grado di
AC
coprire i costi. Se gli
AC si impone di produrre
un output yr in cui il
MC prezzo sia uguale al
D costo medio, riuscir
a coprire i costi, ma
RM
produrr una quantit
ym yr yc
di output inferiore a
yr loutput regolamentato
Prof. Massimo Gastaldi Lo Stato fissa pr quella efficiente 352
Lequilibrio monopolistico in assenza di
regolamentazione

Prof. Massimo Gastaldi 353


Effetti della regolamentazione

b tariffa regolamentata Second Best SB

t tariffa regolamentata First Best FB

Prof. Massimo Gastaldi 354


Cosa accade se il monopolista non dice la verit riguardo
ai suoi costi di produzione

Prof. Massimo Gastaldi 355


Esercizio sulla regolamentazione
Si consideri il mercato di un servizio infrastrutturale in cui opera un
monopolista la cui funzione di costo totale rappresentata da:
CT = 270 + Q
dove Q la quantit del servizio offerto. La domanda di mercato del servizio
data da Q = 30 0.5p.
1. Si verifichi che la funzione di costo assegnata compatibile con una
situazione di monopolio naturale.
2. Si discutano i principali criteri guida dellattivit di regolamentazione del
monopolio naturale.
3. Si determini la scelta ottimale del monopolista e il profitto ad essa
associato.
4. Si supponga che il governo voglia intervenire per ottenere che sul
mercato sia presente la quantit del servizio che si avrebbe se vi fosse
concorrenza perfetta: che prezzo dovrebbe imporre? Cosa farebbe il
monopolista?
5. Quale sarebbe il prezzo minimo per il quale il monopolista ha
convenienza a rimanere in attivit?
Prof. Massimo Gastaldi 356
Esercizio sulla regolamentazione
Valutiamo prima di tutto se si hanno costi medi decrescenti (monopolio
naturale). La derivata prima del costo medio data da:

CT 270 Q 270 AC 270


AC 1 2 0
Q Q Q Q Q

derivata prima sempre negativa (costo medio decrescente per ogni valore di
Q). Per determinare lottimo del monopolista in assenza di regolamentazione,
imponiamo la massimizzazione dei profitti ovvero MR = MC. Poich la
curva di domanda inversa p = 60 -2Q (Q = 30 0.5p 1\2p = 30 - Q) la
curva del ricavo marginale data da MR = 60 - 4Q da cui

MR = MC 60 - 4Q = 1 Qm=14.75 e pm=30.50

Prof. Massimo Gastaldi 357


Esercizio
Se il governo pone p = MC (first best) si ha pc=1 e Qc=30-1/2=29.50. Il
profitto per limpresa dato da 29.50-270-29.59=-270, limpresa ha una
perdita pari ai costi fissi. Se lo stato non interviene con dei sussidi limpresa
esce dal mercato e chiude. Per permettere allimpresa di rimanere sul
mercato lo stato impone il prezzo p = AC (second best)

270
p 60 2Q 1 AC
Q
da cui si ricava

2Q2 59Q 270 0

Quindi Q1=23.83 con p1=12.30 e Q2=11.33 e p2=37.30 che si esclude in


quanto maggiore del prezzo di monopolio pm=30.50
Prof. Massimo Gastaldi 358
Esercizio Soluzioni di First Best FB
(efficienza con perdite per
limpresa) e Second Best SB
P
(minore efficienza con
massimizzazione del benessere
D sociale senza perdite per
Pm=30,5 limpresa)

RM SB
PSB=12,3 AC
FB
PFB=1
MC=1
Qm = 14,75 QSB = 23,83 QFB = 29,50 Quantit

Prof. Massimo Gastaldi - Analisi dei Sistemi Finanziari EOS 359


Se non esiste alcun livello positivo di output per il
quale il prezzo maggiore del costi medio variabile,
allora la soluzione migliore non produrre nel breve
periodo con profitti negativi pari ai costi fissi

Domanda
Concorrenza

Domanda
Monopolio

Nel breve periodo il monopolista non produce nulla se p < AVC(y) come
in concorrenza perfetta. Condizione del 2 ordine per la max del profitto

Linclinazione della curva di ricavo marginale deve essere minore


dellinclinazione della curva di costo marginale.
Prof. Massimo Gastaldi 360
In monopolio non c curva di offerta
In monopolio non esiste la curva di offerta dellimpresa come in
concorrenza perfetta poich limpresa non price taker

In concorrenza perfetta il prezzo dato, quindi esogeno e questo


consente si costruire la curva di offerta dellimpresa, associando a ogni
possibile prezzo di mercato la corrispondente quantit che massimizza il
profitto

Per il monopolista il prezzo endogeno e non esogeno.

In base allandamento della sua curva di domanda, il monopolista pu


offrire la stessa quantit a prezzi diversi o quantit diverse allo stesso
prezzo. Il legame unico tra prezzo e quantit che esiste in un mercato
concorrenziale non esiste in monopolio.
Di conseguenza, un monopolista non ha una curva di offerta.
Prof. Massimo Gastaldi 361
Esempio In monopolio non esiste la curva di offerta
dellimpresa come in concorrenza perfetta poich
P () limpresa non price taker. Il monopolista
potrebbe vendere la stessa quantit a prezzi
diversi, a seconda della domanda.

20 MC

Curva di offerta dellimpresa


15 in concorrenza perfetta

10

D1
RM1 D2
RM2

5
q (milioni di unit allanno)
Prof. Massimo Gastaldi 362
Esempio
Quando la curva di domanda D1, la quantit che massimizza il
profitto 5 e il prezzo 15. Quando la curva di domanda D2 la
quantit che massimizza il profitto ancora 5, ma il prezzo 20.
Perci il monopolista potrebbe vendere la stessa quantit a prezzi
diversi, a seconda della domanda. In concorrenza ci non accade,
lequilibrio sempre sulla curva del costo marginale.

Non vi corrispondenza biunivoca tra il prezzo fissato e la quantit che


il monopolista decide di produrre come avveniva nel caso concorrenziale
(pu vendere quantit diverse allo stesso prezzo p* in periodi diversi)

Regola dofferta [RM = MC]

Prof. Massimo Gastaldi 363


Aggiustamenti di lungo periodo
Abbiamo visto che nel breve periodo il monopolista si comporta come
nel caso concorrenziale, ovvero se non esiste alcun livello positivo
di output per il quale il prezzo maggiore del costi medio
variabile, allora la soluzione migliore non produrre nel breve
periodo con profitti negativi pari ai costi fissi.

Nel lungo periodo i profitti in concorrenza perfetta sono nulli. Nel


caso di monopolio potr avere dei profitti positivi se le
motivazioni che hanno portato al monopolio permangono anche
nel lungo periodo. Ad esempio se il monopolio dovuto a una
curva di costo medio decrescente tale vantaggio in termine di costi
permane anche nel lungo periodo permettendo cos allimpresa di
avere dei profitti positivi.

Se il mercato invece si apre alla concorrenza i profitti si annullano.


Prof. Massimo Gastaldi 364
Discriminazione di prezzo
Sinora il monopolista ha venduto il suo output ad un unico prezzo

Discriminazione di prezzo (diverse unit di output a prezzi diversi):


di 1 grado o discriminazione perfetta, il monopolista cerca di
vendere ogni unit di prodotto al prezzo massimo che ogni singolo
consumatore disposto a spendere per quella unit di bene.

di 2 grado, il monopolista cerca di vendere proponendo sconti


sulle quantit; maggiore la quantit minore il prezzo unitario
(es. vendite allingrosso, tariffe decrescenti energia elettrica). Non
dipende dai consumatori ma dalla quantit.

di 3 grado, il monopolista vende loutput a gruppi diversi di


persone a prezzi diversi per ciascun gruppo in quanto ciascun
gruppo ha una differente curva di domanda (es. sconti per anziani,
giovani, militari, ecc.). Dipende dal tipo di consumatore. 365
Prof. Massimo Gastaldi
Monopolista perfettamente discriminante
Monopolista con N potenziali clienti, Di la curva di domanda delli-
esimo cliente inclinata negativamente

Se il monopolista potesse discriminare sul prezzo quale sarebbe il


massimo ricavo che potrebbe ottenere da ogni cliente?

Se il monopolista conoscesse la curva di domanda di ogni cliente


fisserebbe il prezzo pari al massimo che il consumatore disposto a
pagare per ogni unit di output estraendo lintero surplus dei
consumatori (caso limite, curva di domanda individuale ignota).

Il surplus dei consumatori positivo nel monopolio senza


discriminazione di prezzo mentre nullo nel monopolio perfettamente
discriminante

Prof. Massimo Gastaldi 366


Discriminazione perfetta di prezzo

Se il monopolista riesce a vendere ogni unit di prodotto a un prezzo


diverso, impone un prezzo pari al massimo che il consumatore
disposto a pagare per ogni unit di output. In questo caso il
monopolista riesce a estrarre lintero surplus del consumatore
Prof. Massimo Gastaldi 367
La discriminazione di prezzo di 2 tipo

Il prezzo unitario diminuisce allaumentare della quantit acquistata


(non dipende dal consumatore e dalla elasticit della sua domanda
ma solo dalla quantit acquistata)

Differenze con quella del primo tipo:


a ogni consumatore viene offerta la stessa struttura tariffaria senza
fissare il prezzo a seconda delle differenti elasticit della domanda
poich esiste un numero limitato di scaglioni di prezzo, il
monopolista non riesce ad estrarre tutto il surplus del consumatore
ma solo una parte di esso.

Prof. Massimo Gastaldi 368


Discriminazione di prezzo del 2 tipo

Il venditore offre il 1 scaglione di consumi a un prezzo elevato, il 2


scaglione ad un prezzo inferiore ed il 3 scaglione ad un prezzo ancora
pi basso.
Prof. Massimo Gastaldi 369
Come realizzare la discriminazione in pratica?
Riconoscere i consumatori con domanda p
pi elastica. Modello della discriminazione
di prezzo con autoidentificazione dei p1 D1
consumatori; chi ha domanda meno elastica p
2
finisce per pagare il prezzo pieno, quelli con D2
domanda pi elastica acquistano a prezzo y
y1 y2
scontato
p1 il prezzo pieno e p2 quello scontato. Chi gode dello sconto ha un
prezzo di riserva (quello che disposto a pagare) inferiore al
prezzo pieno, quindi non sarebbe entrato nel mercato se lunico
prezzo disponibile fosse stato quello regolare p1.
Caso delle linee aeree: offrono sconti fino alla met del prezzo del
biglietto a chi accetta condizioni (prenotazione anticipata e dover
includere nel viaggio la notte del sabato). Solo chi pi sensibile
le accetta, si autoidentifica e paga il prezzo scontato.
Prof. Massimo Gastaldi 370
Discriminazione del 3 tipo
Un monopolista vende lo stesso bene a due gruppi di consumatori a
prezzi diversi

p1(y1) curva di domanda inversa gruppo 1


p2(y2) curva di domanda inversa gruppo 2

max (y1,y2) p1(y1)y1 + p2(y2)y2 - c(y1+y2)

La soluzione ottima sar MR1(y1) = MC(y1+y2)


MR2(y2) = MC(y1+y2)


Il costo marginale deve essere uguale al ricavo marginale
in ciascun mercato

Prof. Massimo Gastaldi 371


Discriminazione del 3 tipo

p1(y1)[1-1/E1(y1)] = MC(y1+y2)
p2(y2)[1-1/E2(y2)] = MC(y1+y2)

se p1 > p2

1-1/E1(y1) < 1-1/E2(y2)



E1(y1) < E2(y2)

Limpresa che discrimina praticher un prezzo basso per il gruppo pi


sensibile al prezzo (elasticit maggiore) e uno elevato per quello
relativamente insensibile al prezzo (elasticit minore).

Stessa soluzione ottenuta con la regola IEPR


Prof. Massimo Gastaldi 372
Esempio di discriminazione dei prezzi del 3 tipo
100
Gruppo 1
50

Gruppo 2

100

Prof. Massimo Gastaldi 373


Esempio La curva di domanda relativa agli anziani
pi elastica E1< E2 allora p1 = 60 > p2 = 35
P ()
100 D1 = y1 = 100 p1
Se y1= 0 p1 = 100; se p1 = 0 y1 = 100

D2 = y2= 100 2p2


Se y2= 0 p2 = 50; se p2= 0 y2=100
60
50
35
20 MC
D2 D1

30 40 100
q (milioni di unit allanno)
Prof. Massimo Gastaldi 374
Esempio di discriminazione dei prezzi del 3 tipo
Supponete di conoscere lelasticit della domanda di trasporto aereo
rispetto al prezzo per lutenza business EB=1,15 e quella relativa ai
passeggeri che viaggiano per vacanza EV=1,52. Se la compagnia aerea
volesse attuare la discriminazione di prezzo del terzo tipo, come
dovrebbe fissare PB e PV sapendo che il costo marginale MC lo
stesso per ciascuna tipologia di viaggiatori?

La tariffa Business sar 2,63 volte pi


alta di quella Vacanze. Il prezzo esatto
dipende dal valore di MC.
Se MC = 100 PB = 769 (100/0,13) e
PV = 292 (100/0,342)
Prof. Massimo Gastaldi 375
Tariffa in due parti
La tariffa in due parti legata alla discriminazione di prezzo e fornisce
un altro mezzo per estrarre il surplus del consumatore da parte del
monopolista. Con essa il monopolista richiede ai consumatori di:
Pagare una tariffa anticipata E per il diritto di acquistare un
prodotto o servizio
Pagare una tariffa aggiuntiva P per ogni unit di prodotto o
servizio che desiderano acquistare

Il spesa finale affrontata dal singolo consumatore sar S = T = E + PQ

Casi: parchi divertimenti, servizi di telefonia

Limpresa deve decidere come fissare:


La tariffa E di ingresso nel parco o nel servizio telefonico (canone)
La tariffa duso P, prezzo singola attrazione o singola chiamata
telefonica
Prof. Massimo Gastaldi 376
Tariffe in due parti T=E+PQ
Parte fissa E Parte variabile P
Telefono, gas, Canone Numero unit
elettricit consumate
Macchina Acquisto Quantit pellicole
Polaroid macchina
Parco Biglietto di Numero di corse
divertimenti ingresso
Taxi Tariffa fissa Distanza percorsa
iniziale

Prof. Massimo Gastaldi - Analisi dei Sistemi Finanziari EOS 377


Tariffe in due parti
Limpresa vuole stabilire la tariffa di ingresso e quella duso in modo
tale dal massimizzare i profitti. Distinguiamo il caso con un unico
consumatore (o pi consumatori con la stessa curva di domanda)
dal caso di due consumatori con curve di domanda diverse.

Caso con consumatori aventi la stessa curva di domanda.


Il profitto totale massimo quando il prezzo (tariffa duso P) uguale
al costo marginale e la tariffa dentrata E uguale al conseguente
surplus del consumatore (cos assorbito dal monopolista)

Cosa avviene in realt: nei parchi divertimenti si paga un biglietto di


entrata elevato e le attrazioni sono gratuite in quanto il costo
marginale (il costo aggiuntivo per un giro praticamente nullo).

Prof. Massimo Gastaldi 378


Tariffa in due parti per un singolo
consumatore
Il consumatore ha curva di domanda D
nota al monopolista. Limpresa
massimizza il profitto fissando la tariffa
duso P* uguale al costo marginale e la
tariffa di ingresso E* uguale allintero
D surplus del consumatore (T = E + P*Q).
La tariffa di ingresso E non pu essere
superiore al surplus del consumatore
E* (altrimenti perderebbe quel consumatore).

P* MC
MC = 0
Quantit

Prof. Massimo Gastaldi - Analisi dei Sistemi Finanziari EOS 379


Curva di domanda individuale
per laffitto di campi da tennis (tariffe in due parti)

T=1250+25Q

Prof. Massimo Gastaldi 380


Tariffe in due parti
Caso con 2 consumatori aventi curve di domanda diverse

Limpresa pu stabilire soltanto una tariffa di ingresso e una duso. In


questo caso limpresa non fissa la tariffa duso P uguale al costo
marginale in quanto dovrebbe applicare una tariffa di ingresso E
non superiore al surplus del consumatore con la domanda pi bassa
(altrimenti perderebbe quel consumatore) e questo non porterebbe
al profitto massimo. Allora limpresa dovrebbe stabilire una tariffa
duso P superiore al costo marginale e poi fissare una tariffa
dingresso E uguale al rimanente surplus del consumatore con
domanda pi bassa.

Prof. Massimo Gastaldi 381


Tariffa in due parti con due
consumatori
La tariffa duso P* che massimizza il profitto
superiore a MC. La tariffa di ingresso E*
D2 uguale al surplus del consumatore con
domanda pi bassa. Il profitto risultante
A D1 2 E * ( P* MC )(Q1 ) ( P* MC )(Q2 )
2 E * ( P* MC )(Q1 Q2 ) 2 ABC
E*
P*
B MC
C

Q1 Q2 Quantit
ABC rappresenta il surplus del consumatore con domanda pi bassa quando P = MC
Prof. Massimo Gastaldi - Analisi dei Sistemi Finanziari EOS 382
Tariffe in due parti
Caso con 2 consumatori aventi curve di domanda diverse. Esempio

In qualit di proprietario dellunico circolo di tennis, dovete decidere


le tariffe di iscrizione E e duso P dei campi. Esistono 2 tipi di
giocatori, seri e occasionali. I giocatori seri hanno domanda
Q1 = 10 - P (P = 10 Q1)
dove Q1 il numero di ore duso del campo settimanali e P la
tariffa oraria. I giocatori occasionali hanno domanda
Q2 = 4 - 0.25 P (P = 16 - 4Q2)
Supponete che vi siano 1000 giocatori per ciascun gruppo. Avete
molti campi, quindi il costo marginale dei campi zero mentre i
costi fissi ammontano a 10000 a settimana. I giocatori seri e
occasionali non sono facilmente distinguibili, perci dovete
applicare loro gli stessi prezzi

Prof. Massimo Gastaldi 383


Tariffe in due parti
Caso con 2 consumatori aventi curve di domanda diverse. Esempio

1. Supponete che vogliate limitare liscrizione ai soli giocatori seri.


Come dovreste fissare la tariffa di iscrizione annuale e di uso dei
campi (ipotizzando 52 settimane lanno) per massimizzare i vostri
profitti? A quanto ammontano a settimana?

2. Un amico vi dice che potreste ottenere maggiori profitti


incoraggiando a iscriversi entrambi i tipi di giocatore. Ha ragione?
Quali tariffe annue e orarie massimizzerebbero i profitti
settimanali? A quanto ammonterebbero questi profitti?

Prof. Massimo Gastaldi 384


Tariffe in due parti
Caso con 2 consumatori aventi curve di domanda diverse. Esempio

1. Se Q1 = 10 P, il surplus del consumatore un triangolo di base 10


e altezza 10 (area 50), ovvero 50 a settimana; moltiplicando per il
numero di settimane (52) ottengo 2600 per anno. Essendo il costo
marginale MC=0 porr P=0 e E=2600. I profitti settimanali
ammontano a 50 (quota settimanale di iscrizione) per il numero
dei giocatori (1000) ovvero 50000 meno il costo fisso pari a
10000. Il profitto 40000 a settimana.

2. Se ho due giocatori, il proprietario massimizza i profitti fissando la


tariffa duso P al di sopra del costo marginale MC e la tariffa di
iscrizione uguale al restante surplus del giocatore con la domanda
inferiore (quello occasionale)

Prof. Massimo Gastaldi 385


Tariffe in due parti
Caso con 2 consumatori aventi curve di domanda diverse. Esempio

La tariffa di iscrizione E uguale al rimanente surplus del


consumatore dopo la fissazione della tariffa P per il campo
(triangolo di base Q2 e altezza 16-P):

E = (Q2 - 0)(16 - P)1/2
16
D1 Q1 = 10 - P dove Q2 = 4 - 1/4P e allora
E = 1/2(4 -1/4P)(16 - P)
10 D2 Q2 = 4 0,25P E = 1/2(64 - 4P - 4P + P2/4)
E = 32 4P + P2/8

D2
P D1
MC = 0
Q2 Q1 Q
Prof. Massimo Gastaldi 386
Tariffe in due parti
Caso con 2 consumatori aventi curve di domanda diverse. Esempio

Avendo 2000 clienti il ricavo dovuto alla sola iscrizione pari a


2000(32 4P + P2/8). Il ricavo per luso dei campi invece
P(Q1+Q2) = P[1000(10 - P) +1000(4 - 1/4P)] = 14000P - 1250P2

Il ricavo complessivo sar


RT = 2000(32 4P + P2/8) + 14000P - 1250P2
= - 1000P2 + 6000P + 64000

Dalla condizione RM = MC = 0 si ottiene -2000P + 6000 = 0 P*=3

Profitti = 1000(9) + 6000(3) + 64000 10000 = 63000 > 40000

I profitti aumentano se ammetto ambedue le categorie di giocatori


Prof. Massimo Gastaldi 387
Tariffe in due parti
Caso con n consumatori

Questo un caso molto complesso in quanto limpresa dovrebbe


conoscere le curve di domanda di tutti i consumatori.

Nei parchi a tema Disney (n consumatori) si utilizza una differente


strategia. Essa consiste nellapplicare una tariffa di ingresso
elevata e offrire gratuitamente le varie attrazioni. Questo perch i
consumatori presentano curve di domanda piuttosto simili. La
maggior parte delle persone che visitano i parchi stabiliscono un
budget giornaliero che non varia da un consumatore allaltro.
Essendo poi il costo marginale praticamente nullo, allora
P*=MC=0

Prof. Massimo Gastaldi 388


Il dilemma di Disneyland (una sola attrazione)
P Se i proprietari del
Se fissassi un prezzo parco fissano un
Curva di domanda p*>MC avrei che una prezzo p*, verranno
parte del surplus non domandati x* giri
potrebbe essere assorbita
dai proprietari del parco allotto volante. Il
Surplus dei
consumatori che otterrebbero cos una surplus del
perdita di profitto consumatore misura il
Profitto sui Perdita di profitto prezzo che pu essere
giri
stabilito per il
MC = 0
biglietto dingresso. Il
profitto massimo
quando il prezzo
uguale al costo
Numero di giri marginale (quasi
nullo.
Prof. Massimo Gastaldi 389
Tariffa in 2 parti e gli effetti della regolamentazione

= pQ C(Q) = MC*Q F MC*Q = - F

b tariffa regolamentata Second Best SB

t tariffa regolamentata First Best FB

Prof. Massimo Gastaldi 390


Tariffa in due parti come strumento regolatorio
S spesa totale S spesa media e marginale

S = E + PQ Spesa media = E/Q + P

P
P = MC (first best)
E
Q
Q
E = K/N dove K il costo dellinfrastruttura (costo fisso) e N il
Numero dei consumatori
Prof. Massimo Gastaldi 391
Caso di discriminazione
Vendite in mercati separati
Il caso di un monopolista che possa vendere tutta la sua produzione
in mercati separati (A e B) un caso di discriminazione di prezzo.

Il ricavo marginale deve essere uguale nei due mercati altrimenti


potrebbe sempre vendere una unit in meno nel mercato che presenta
un ricavo marginale inferiore e una unit in pi nel mercato che
presenta un ricavo marginale pi elevato e in questo modo aumentare
i profitti. Quindi la soluzione che massimizza i profitti

MRA(y) = MRB(y) = MC(y)

Graficamente la soluzione si ottiene sommando orizzontalmente le


curve del ricavo marginale (MRT(y)) e producendo la quantit in
corrispondenza della quale MRT(y) = MC(y)
Prof. Massimo Gastaldi 392
Caso di discriminazione
Vendite in mercati separati

Il livello delloutput che massimizza il profitto Q*=10. Il ricavo


marginale nei due mercati uguale per Q1*=4 e Q2*=6
Prof. Massimo Gastaldi 393
Esercizio
Monopolista che opera su un mercati separati

Un monopolista ha costi marginali MC = 2 e vende su due mercati


separati con curve di domanda rispettivamente P1 = 10 Q1 e
P2 = 20 Q2. Trovate e rappresentate la quantit venduta e il prezzo
in ciascun mercato.

Dati MR1 = 10 2Q1 e MR2 = 20 2Q2 sommiamo orizzontalmente


ottenendo MR. Dalla condizione MR=MC in entrambi i mercati
otteniamo

10 2Q1 = 2 Q1 = 4 e 20 2Q2 = 2 Q2 = 9

Prof. Massimo Gastaldi 394


Monopolista che opera in due mercati

Dati MR1 MR2 e MR, la quantit che massimizza il profitto


Q*=13, di cui 4 nel mercato 1 e 9 nel mercato 2

Prof. Massimo Gastaldi 395


I cartelli
Il cartello un gruppo di imprese che in un mercato definisce il
prezzo e la quantit in modo collusivo (normalmente le imprese
decidono di colludere diminuendo la produzione e aumentando i
prezzi)

Il cartello vietato dalla normativa anti-trust (vantaggi e svantaggi)

Il cartello opera come un monopolista che cerca di massimizzare i


profitti dellintera industria sommando le quantit prodotte dalle
due imprese. Se ho 2 imprese con funzioni di costo marginale
MC1(y1) e MC2(y2), il cartello divider la produzione in modo che
il costo marginale totale sia uguale al costo marginale per ciascuna
impresa e uguale al ricavo marginale dellintero settore
MCcartello = MC(y1) = MC(y2) = MC(y1+y2) = MR(y1+y2)

Prof. Massimo Gastaldi 396


I Cartelli
P ()
MC1

MC2

6,25
MC Cartello

MR Cartello =
MR1 = MR2
MR Cartello Domanda

1,25 2,5 3,75 y (milioni di unit allanno)

Prof. Massimo Gastaldi 397


I cartelli
La curva del costo marginale del cartello la somma orizzontale delle
curve del costo marginale delle singole imprese

Si noti che limpresa con costi marginali pi elevati (impresa 1)


quella a cui viene attribuita la minore quantit (1,25 milioni di
unit, contro i 2,5 milioni dellimpresa 2).

Non necessariamente allinterno di un cartello la quantit


prodotta divisa equamente: quelle che hanno costi marginali pi
bassi forniscono al cartello quantitativi maggiori rispetto alle
imprese che producono con costi marginali pi elevati.

Prof. Massimo Gastaldi 398


Il monopolio sempre un freno
allinnovazione?
Si sempre pensato che il monopolio sia un freno allo sviluppo di
innovazioni tecnologiche. Ma ci sempre vero?

Esempio. Supponete che le lampadine attualmente prodotte abbiano


una durata di 1000 ore. Il monopolista mette a punto una tecnologia
per fabbricare con gli stessi costi, lampadine della durata di 10000
ore. Il monopolista metter in vendita le nuove lampadine?

Lo far solo se la nuova tecnologia gli dar dei vantaggi in termini


di profitto. Ragioniamo in termini di ore di illuminazione fornite e
non di lampadine fabbricate. Se il costo di produzione della
tecnologia attuale 1$/ora di illuminazione, il costo di produzione
con la nuova tecnologia si ridurr a 0,10$/ora di illuminazione (il
costo marginale scende). Prof. Massimo Gastaldi 399
Il monopolio non sempre un freno
allinnovazione
Poich i profitti
Il costo marginale della
del monopolista
vecchia tecnologia 1 con la nuova
(equilibrio P1 Q1) mentre tecnologia (area
quello della nuova 0,10 FGHK sono
(equilibrio P2 Q2) superiori a quelli
con la vecchia
tecnologia (area
ABCE) dato che
MC=AC, il
monopolista
metter in vendita
il prodotto con la
nuova tecnologia
Prof. Massimo Gastaldi 400
Misura della concentrazione e del potere di mercato
Un settore tanto pi concentrato quanto maggiore la quota di
mercato controllata da un numero limitato di imprese (la
concentrazione del mercato misurata dallindice di
concentrazione; massima in monopolio, minima in concorrenza)

Il potere di mercato esprime il grado di influenza di unimpresa nei


confronti dei consumatori e dei concorrenti, vale a dire la sua
capacit di influire sul livello dei prezzi e sulle quantit e di alzare il
prezzo oltre il costo marginale in modo da ottenere un profitto
positivo
Una misura esplicita del potere di mercato lindice di Lerner che
evidenzia quanto i risultati di mercato si allontanano dallideale
concorrenziale (membro di sinistra della Inverse Elasticity Pricing
Rule IEPR)

Prof. Massimo Gastaldi 401


Concentrazione di mercato
Per concentrazione del mercato si intende il processo di diffusione del
controllo (accentramento) della produzione di un particolare mercato
(o industria) nelle mani di poche grandi imprese.

Questo processo implica:


La progressiva riduzione del numero di imprese operanti nel settore
Lo sviluppo di imprese esistenti e/o la fusione tra due o pi di esse

I principale fattori che caratterizzano il livello di concentrazione di un


settore industriale sono:
La numerosit complessiva delle imprese operanti nel settore
La distribuzione dimensionale delle stesse

Solitamente come dimensione si assume la quota di mercato dellimpresa


Misura della concentrazione
Le curve di concentrazione costituiscono un utile strumento illustrativo
in quanto permettono di farsi unidea di come la produzione
dellindustria sia distribuita fra le poche grandi imprese
Si ordinano le imprese dalla pi grande (impresa 1) alla pi piccola
(impresa n) considerando per esempio la quota di mercato. C1 la
quota di mercato della prima impresa 1, C2 la quota coperta dalle
prime due imprese pi grandi,e cos via Si ottiene la quota
cumulata della produzione totale dellindustria, il cui grafico
determina la curva di concentrazione che descrive la misura in cui la
produzione si concentra nelle mani di poche imprese.

Spesso necessario sintetizzare la struttura dellindustria in un solo


parametro o indice. Gli indici di concentrazione che misurano la
struttura di un mercato in maniera esplicita sono:
Rapporto di concentrazione RCr o Cr ( un punto della curva di
concentrazione )
Indice di Herfindhal-Hirschman (HHI) 403
Esempio:
Curve di concentrazione di 3 industrie

A - 10 imprese con ciascuna avente una


quota di mercato del 10%
B - 21 imprese, la prima ha una quota pari
al 55% e le restanti 20 una quota pari al
2.25%
C - 8 imprese, le prime 3 con una quota
pari al 25% e le restanti 5 con una quota
pari al 5%

Numero delle imprese nellindustria


Criterio della classificazione sulla base delle curve di concentrazione:
si dovrebbe classificare unindustria come pi concentrata di unaltra
se la sua curva di concentrazione giace sempre al di sopra della curva
dellaltra industria

Principio del trasferimento delle vendite: un trasferimento delle


vendite da una piccola impresa ad una grande dovrebbe aumentare la
concentrazione

Condizioni di entrata: laggiunta di una piccola impresa nellindustria,


mantenendo fisse le quote di mercato delle imprese gi esistenti,
dovrebbe diminuire la concentrazione del mercato

Condizione di fusione: la fusione di due o pi imprese dovrebbe


incrementare la concentrazione
Misure di concentrazione
Rapporto di concentrazione
r
qi
C r si si rn 0 Cr 1
i 1 Q
Cr rappresenta la somma delle quote di mercato delle r imprese
pi grandi; al crescere di Cr aumenta la concentrazione del
mercato
Le imprese sono classificate in ordine decrescente, ossia dalla
pi grande alla pi piccola
Il limite risiede nella scelta arbitraria di r (il numero delle grandi
imprese da considerare, di solito r=4) e nel fatto che solo un
singolo punto della curva di concentrazione viene osservato
quindi non tiene conto del numero totale delle imprese.
Il rapporto di concentrazione:
applicazioni e limiti
Mercato Auto 2005
Marca Q Q cumulate S S cumulate
FIAT 463990 463990 0,210 0,210
OPEL 169059 633049 0,077 0,287
FORD 165271 798320 0,075 0,362
VOLKSWAGEN 144484 942804 0,066 0,428
RENAULT 142541 1085345 0,065 0,492
CITROEN 129048 1214393 0,059 0,551
TOYOTA/LEXUS 126046 1340439 0,057 0,608
LANCIA 99562 1440001 0,045 0,653
PEUGEOT 96135 1536136 0,044 0,697
MERCEDES 73176 1609312 0,033 0,730
BMW 70211 1679523 0,032 0,762
ALFA ROMEO 62027 1741550 0,028 0,790
AUDI 60805 1802355 0,028 0,817
NISSAN 44310 1846665 0,020 0,838
SMART 41823 1888488 0,019 0,856
Prof. Massimo Gastaldi 408
Mercato Auto 2005
Marca Q Q cumulate S S cumulate
HYUNDAI 39234 1927722 0,018 0,874
KIA 36391 1964113 0,017 0,891
CHEVROLET 34855 1998968 0,016 0,907
SEAT 29269 2028237 0,013 0,920
SUZUKI 28705 2056942 0,013 0,933
HONDA 23503 2080445 0,011 0,944
MINI 21955 2102400 0,010 0,953
MAZDA 21391 2123791 0,010 0,963
VOLVO 19717 2143508 0,009 0,972
CHRYSLER/JEEP 17433 2160941 0,008 0,980
SKODA 15825 2176766 0,007 0,987
MITSUBISHI 12425 2189191 0,006 0,993
LAND ROVER 9039 2198230 0,004 0,997
SSANGYONG 6739 2204969 0,003 1,000
TOTALE 2204969 1
Prof. Massimo Gastaldi 409
Curva di Concentrazione mercato auto 2005
1.000

0.900
Curva di concentrazione
0.800

0.700

0.600

0.500
CR4 = C4 = 0,428
0.400
Retta di equiripartizione, quota
0.300
di mercato uguale per tutte le
imprese pari a 1/n con n=29
0.200

0.100

0.000
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29

Prof. Massimo Gastaldi 410


Limite del rapporto di concentrazione
Il limite di questo indice risiede nella scelta arbitraria di r

Esempio:
Cr
2 settori A e B con
imprese Na< Nb

Se r > r* A settore
pi concentrato
B

A
Se r < r* B settore
pi concentrato
r*
Limiti del rapporto di concentrazione

Sono misure parziali di concentrazione (non tengono conto


di tutte le aziende operanti nel settore)

Sono misure arbitrarie poich arbitraria la scelta del


numero r di imprese

Non consentono un confronto corretto del grado di


concentrazione di 2 mercati

Bisogna identificare un mercato ben definito, cosa che,


spesso non risulta facile

Considera un unico punto della curva di concentrazione


Indice di Herfindhal - Hirschman HHI
Diversamente dal rapporto di concentrazione, tiene conto di tutti i punti
della curva di concentrazione, essendo la somma delle quote di mercato
al quadrato di tutte le imprese dellindustria

qi
HHI i 1 si
2
n
si 0 HHI 1
Q
Se le imprese hanno uguale dimensione (ossia sono simmetriche)

2 2
q
n n
q q 2
1
HHI n 2 2
i 1 Q i 1 nq n q n 413
La quota (dimensione) media di mercato data da

s i
s i 1
n
A parit di n, HHI aumenta se aumenta lasimmetria fra imprese

_
( n
s s ) 2 _ n

2 i
n ( si s)
2 2

i 1 n i 1
Lindice HHI cresce se si riduce il numero di imprese e se aumenta la
varianza (asimmetria).

n
1 n
si n
n si 2 2
2 2

i 1 i 1 n i 1 n

n 2 1
HHI 2 HHI
n n n
1
HHI n 2

n
HHI 0 il grado di concorrenza massimo (concentrazione
minima). Mercato auto HHI = 0,081 (poco concentrato)

HHI 1 la concorrenza assente (monopolio)

Il valore di HHI pu essere moltiplicato per 10000, in questo


caso HHI varia tra 0 e 10000

Lindice HHI, rispetto a misure come il C4 o il C8, fornisce con


un unico dato unidea pi completa della forma della curva di
concentrazione piuttosto che riflettere semplicemente un unico
punto della curva stessa

Se HHI < 1000 (0.1) mercato poco concentrato


Se 1000 (0.1) HHI 1800 (0.18) concentrazione moderata
Se HHI 1800 (0.18) mercato altamente concentrato
Indice HHI: applicazione
Misure di concentrazione

H > 1800
Alta
concentrazione
Misure di concentrazione
Limiti dellindice HHI

Lindice HHI riflette limpatto sia della combinazione di


imprese di dimensioni diverse sia della concentrazione della
attivit in poche grandi imprese

Utilizzando lHHI come misura complessiva della struttura di


mercato, bisogna identificare un mercato ben definito, cosa
che, spesso non risulta facile

HHI fornisce una misura del grado di concentrazione migliore


rispetto al Cr ma pi difficile da calcolare poich devono
essere note le quote di mercato di tutte le imprese
Le curve LAC tipiche di industrie concentrate. Le curve LAC
inclinate negativamente per tutti i livelli delloutput sono tipiche
dei monopoli naturali. I costi unitari sono minimi quando vi una
sola impresa che opera nel mercato. Le curve LAC fatte a U, per
le quali il minimo (scala minima efficiente MES Minimal
Efficient Scale) si raggiunge in corrispondenza di una quota
rilevante del mercato, ogni impresa tende a produrre una grande
parte delloutput totale dellindustria, abbiamo poche imprese.

Scala minima efficiente

Q0 grande

Prof. Massimo Gastaldi 421


Le curve LAC tipiche di industrie non concentrate. Per
sopravvivere in qualunque mercato, necessario che unimpresa
presenti costi unitari minimi. Se il punto di minimo di una curva
LAC fatta a U (scala minima efficiente MES) si verifica in
corrispondenza di una piccola quota delloutput allora la piccola
dimensione compatibile con la sopravvivenza nel mercato. Ogni
impresa tende a produrre una piccola parte delloutput totale
dellindustria, abbiamo molte imprese.

Scala minima
efficiente

Q0 piccolo

Prof. Massimo Gastaldi 422


Stime della Scala Minima Efficiente (MES) per
particolari settori negli USA
Settori MES (% delloutput
totale del settore
Acqua minerale 0.08
Pane 0.12
Margarina 1.75
Alimenti per animali 3.02
Caff macinato 5.82
Cereali da colazione 9.47
Zucchero di canna 12.01

Minore concentrazione Maggiore concentrazione

Prof. Massimo Gastaldi 423


Concentrazione settoriale e potere di mercato

Prof. Massimo Gastaldi 424


Indice di Lerner
Lindice di Lerner un modo per misurare la performance del
mercato dal punto di vista dellefficienza; esso misura quanto
lontani sono i risultati economici dallideale concorrenziale nel
modo seguente

P MC
L
P
Misura la capacit di unimpresa di determinare il proprio
prezzo applicando un margine (mark-up) rispetto al prezzo
concorrenziale

Prof. Massimo Gastaldi 425


Lindice pari a zero (P = MC) per le imprese di unindustria in
concorrenza perfetta; poich MC 0 e p MC, 0 p MC p, lindice
di Lerner varia tra 0 e 1 per una impresa che massimizza il profitto
Per un monopolista lindice di Lerner pari allinverso dellelasticit
della domanda. Infatti dalla condizione MR = MC si ottiene

P P P 1
MR P Q P Q P(1 ) MC
Q P Q
P P P MC 1
P MC P MC
P
dove 1/ linverso dellelasticit della domanda. Lindice di Lerner sar
tanto maggiore tanto minore sar lelasticit della domanda.
Prof. Massimo Gastaldi 426
Inoltre:

P P P 1
MR P Q P Q P(1 ) MC
Q P Q
P 1 P 1
(1 ) 1
MC MC (1 1 )

Il rapporto tra il prezzo e il costo marginale dipende esclusivamente
dallelasticit della domanda in corrispondenza della quantit che
massimizza il profitto. Tanto minore lelasticit (maggiore la
rigidit della domanda) tanto maggiore sar il rapporto P/MC.

Prof. Massimo Gastaldi 427


Indice di Lerner
Elasticit Indice di p/MC= Non prendiamo in considerazione
Lerner 1/[1-(1/)]
1/ casi con elasticit minore di 1 ( < 1)
1,01 0,99 101 perch il monopolista che
massimizza il proprio profitto non
1,1 0,91 11 produce mai nella parte anelastica
2 0,5 2 della propria curva di domanda.
3 0,33 1,5
Lindice di Lerner aumenta man
5 0,2 1,25 mano che la domanda diviene meno
elastica. Quando = 2 limpresa fissa
10 0,1 1,11
un prezzo doppio del costo marginale
100 0,01 1,01 e con < 2 fissano prezzi multipli
0 1
del costo marginale con un indice di
Lerner prossimo allunit

Prof. Massimo Gastaldi 428


Lindice di Lerner relativo a tutto il mercato definito come la
sommatoria della media ponderata dei margini di profitto di
ciascuna impresa
pi MCi qi
L i 1 si
n
si
pi Q
Un caso particolarmente semplice quello in cui il prodotto in
questione omogeneo, per cui tutte le imprese devono venderlo
esattamente allo stesso prezzo. In tal caso, si pu misurare un
indice di Lerner relativo a tutto il mercato nel modo seguente:

n
P si MCi
L i 1

Prof. Massimo Gastaldi


P 429
Esercizio
Il costo marginale costante sostenuto dalla Apple per produrre la linea
dellIpod di $ 200, i costi fissi ammontano a $ 736 milioni e la
funzione di domanda inversa p = 600 - 25Q, dove Q espressa in
milioni di unit vendute.
a) Quale la funzione di costo medio della Apple?
b) Assumendo che la Apple stia massimizzando il profitto di
monopolio di breve periodo, quale la funzione del ricavo
marginale?
c) Quali sono il prezzo e la quantit di equilibrio, il profitto e lindice
di Lerner?
d) Quale lelasticit della domanda in corrispondenza del livello
che massimizza il profitto?

Prof. Massimo Gastaldi 430


Esercizio

Quale la funzione di costo medio della Apple?


Dato che il costo marginale costante, il costo medio variabile
eguaglia il costo marginale, $ 200. Il costo fisso medio pari al
costo fisso diviso per Q (736/Q), da cui il costo medio pari a

AC = 200 + 736/Q

Assumendo che la Apple stia massimizzando il profitto di monopolio


di breve periodo, quale la funzione del ricavo marginale?

Essendo p = 600 - 25Q MR = 600 50 Q

Prof. Massimo Gastaldi 431


Esercizio
Quali sono il prezzo e la quantit di equilibrio, il profitto e lindice di
Lerner?

MR = MC 600 50 Q = 200 50 Q = 400 Q*=8


p = 600 - 25Q p* = 600 200 = 400 (prezzo doppio di MC)
= pQ AC*Q = 400(8) - (200 + 736/8)8 = 3200 292(8) = 864
(p MC)/p = (400 200)/400 = 200/400 = = 0,5 Indice di
Lerner

Quale lelasticit della domanda in corrispondenza del livello che


massimizza il profitto?

(p MC)/p = 1/ (400-200)/400=0,5 = 1/ 1/2 = 1 = 2

Prof. Massimo Gastaldi 432


P, $ per unit Lesempio delliPod della Apple

600
Profitto = 864 milioni di $

400
P = 600 25 Q
292
AC
RM = 600 50 Q
200 MC

MR Domanda

8 12 24
milioni di unit allanno

Prof. Massimo Gastaldi 433


UNIVERSITA DEGLI STUDI DI
LAQUILA
Facolt di Ingegneria

Prof. MASSIMO GASTALDI

Mercato dei fattori produttivi

Prof. Massimo Gastaldi 434


Flusso fisico dei beni

Flusso monetario

Dal modello del flusso circolare risulta che le imprese offrono beni
nei mercati dei prodotti e domandano input nei mercati dei fattori
produttivi. Occupiamoci ora del Mercato dei Fattori.
Prof. Massimo Gastaldi 435
Mercato dei fattori
Si visto in che modo la massimizzazione del profitto guidi
le scelte dellimpresa nella scelta del livello ottimale di
produzione y in un mercato concorrenziale (p il prezzo).

La produzione richiede limpiego dei fattori produttivi.


Supponiamo ci siano due soli fattori: lavoro L e capitale K

La massimizzazione del profitto guida limpresa anche nella


scelta della quantit ottima di input da impiegare nella
produzione. Consideriamo il breve periodo quando il
capitale fisso e il lavoro lunico fattore variabile.

pMPX = wx
Prof. Massimo Gastaldi 436
Come varia la scelta del fattore se varia w1, prezzo del fattore 1?


Y f x1 ; x 2 w1 ; p
Situazione iniziale

w1 ; p

Y f x1 ; x 2
La curva di domanda
del fattore ha inclinazione
w2 x 2 negativa
w1
p p

x1

x1* w1 x1* iniziale x1* w1 x1

Prof. Massimo Gastaldi 437


Mercato dei fattori
Leffetto sul ricavo di una variazione marginale dellinput dato dal
ricavo marginale del fattore produttivo x MRPx

MRPx = r / x = r / y * y / x = MRy * MPx

Essendo in concorrenza MRy = p e valendo la condizione pMPX = wx

MRPx diventa

MRPx = r / x = r / y * y / x = MRy * MPx = p MPx = wx

Il ricavo marginale del prodotto MRPx deve essere uguale al valore


del prodotto marginale del fattore x VMPx e al prezzo del fattore x
che anche il costo marginale del fattore x

Prof. Massimo Gastaldi 438


Mercato dei fattori Il fattore lavoro
Indichiamo con VMPL = pMPL
il valore del prodotto marginale del fattore lavoro dove p il
prezzo di mercato dell'output e MPL la produttivit
marginale del lavoro

La regola per unimpresa concorrenziale che assume


lavoratori quella di espandere l'occupazione finch
VMPL risulta uguale a w, vale a dire:
MRPL = pMPL = wL = w salario
ovvero il ricavo marginale del fattore (lavoro) deve essere
uguale al costo marginale del fattore (lavoro) (w costante)

In generale MRPX = pMPX = wx per ogni fattore


Prof. Massimo Gastaldi 439
Curva di domanda di lavoro di breve periodo

p=2

Curva di domanda
del fattore L

Ad un salario di 12 dollari, limpresa deve impiegare 80 unit di lavoro se p = 2.


La curva di domanda del fattore L inclinata negativamente, ci fornisce per i diversi
livelli di salario il valore del fattore L che massimizza il profitto dellimpresa.
Prof. Massimo Gastaldi 440
Curve di domanda di lavoro di breve e lungo
periodo per un impresa concorrenziale
Salario (/giorno)

Lungo periodo

Breve periodo

L(l) L(b)
Lavoro (ore uomo/giorno)

La domanda di lavoro pi elastica nel lungo periodo perch limpresa pu sostituire


il lavoro con il capitale cosa non possibile nel breve periodo dove il capitale fisso.
La reazione nel lungo periodo sar pi ampia che nel breve periodo.
Prof. Massimo Gastaldi 441
Mercato dei fattori
Abbiamo studiato il problema della massimizzazione del profitto nel
caso in cui limpresa fosse in un mercato concorrenziale sia dei
fattori produttivi utilizzati che dei beni prodotti. Esaminiamo ora
tre casi di domanda alternativi (concorrenza imperfetta) dei fattori
produttivi:

1. Il caso di unimpresa monopolista nel mercato del bene prodotto


che acquista i fattori produttivi in un mercato concorrenziale.

2. Il caso di unimpresa che opera in un mercato concorrenziale


delloutput ma che occupa una posizione di monopolio in quello
dei fattori produttivi (monopsonio).

3. Il caso in cui un bene prodotto da un monopolista impiegato


come fattore di produzione da un altro monopolista (monopolio
bilaterale o monopoli a monte e a valle).
Prof. Massimo Gastaldi 442
Mercato dei fattori
Abbiamo studiato il problema della massimizzazione del profitto nel
caso in cui limpresa fosse in un mercato concorrenziale sia dei
fattori produttivi utilizzati che dei beni prodotti. Nel determinare la
domanda di un fattore, per massimizzare il profitto il ricavo
marginale dellinput deve essere uguale al costo marginale
dellinput. Cosa succede nel caso in cui limpresa non sia pi in
concorrenza ma sia monopolista nel mercato dei beni prodotti?

Semplificazioni:
un solo fattore produttivo x , funzione di produzione y = f(x)
ricavo dellimpresa r(y) = p(y)y

Vediamo di calcolare come varia il ricavo al variare dellinput:


se x (x>0) y (y>0)
MPx = y / x (Prodotto marginale del fattore)
MRy = r / y (Ricavo marginale)
Prof. Massimo Gastaldi 443
Mercato dei fattori
Leffetto sul ricavo di una variazione marginale dellinput dato dal
ricavo marginale del fattore produttivo x MRPx

MRPx = r / x = r / y * y / x = MRy * MPx =


= p(y)[1-1/E(y)] * MPx

In concorrenza E(y) = MRy = p e quindi il ricavo marginale del


prodotto di un fattore il valore del prodotto marginale di quel
fattore pMPx ovvero MRPx = pMPx (condizione vista prima)

In monopolio la curva di domanda non pi piatta ma ha inclinazione


negativa e E(y)>1. Quindi 1/E(y)<1 e 1-1/E(y)<1
MRPx = p(y)[1-1/E(y)] * MPx < pMPx

Prof. Massimo Gastaldi 444


Mercato dei fattori
In corrispondenza di qualsiasi livello di impiego il valore marginale di
una unit addizionale del fattore sar minore per il monopolista che
per limpresa concorrenziale e quindi limpresa monopolistica
tender ad impiegare quantit inferiori dellinput. Questa non una
sorpresa: poich limpresa monopolista produce meno dellimpresa
concorrenziale e per massimizzare i profitti impiegher
normalmente quantit di input inferiori a quelle utilizzate da
unimpresa concorrenziale.

Per massimizzare il profitto il ricavo marginale dellinput deve essere


uguale al costo marginale dellinput. Se il mercato del fattore
concorrenziale ogni unit del fattore (lavoro) avr prezzo wx
(MC=wx), la quantit impiegata dallimpresa monopolistica sar
minore di quella usata dallimpresa concorrenziale.
Prof. Massimo Gastaldi 445
Domanda di un fattore per un monopolista
Prezzo
del
fattore

Curva di domanda
del fattore per una MRPX = wX
impresa che opera
in monopolio
wX MC

Curva di domanda
del fattore per una
impresa che opera
in concorrenza

pMPX = wx
Domanda del fattore

Poich la curva del ricavo marginale del prodotto (MRP) si trova al di sotto della curva
che rappresenta il valore del prodotto marginale (pMP), la domanda del fattore da parte
del monopolista sar inferiore a quella che si avrebbe in un mercato concorrenziale.
MRP la curva di domanda del fattore di un monopolista
Prof. Massimo Gastaldi 446
Monopsonio
Un solo acquirente (domanda concentrata in una sola impresa) e
offerta frammentata in pi imprese [es. mercato delle armi o area
geografica in cui presente una sola impresa che acquista il fattore
lavoro: i lavoratori non possono o non vogliono abbandonare la
zona e nuove imprese non vi possono entrare (monopsonio nel
mercato del lavoro)]. Il monopsonio d luogo ad una situazione
simile al monopolio. Prima di tutto limpresa monopsonista pu
decidere se acquistare o meno il prodotto di cui lunico
acquirente. Una volta deciso lacquisto, pu fissare il prezzo al
livello che realizza per lui la massima convenienza (massimo del
profitto), dando luogo cos per i venditori del fattore di produzione
a una situazione meno favorevole di quella che si verificherebbe in
concorrenza perfetta

Prof. Massimo Gastaldi 447


Monopsonio
Ipotesi:
il monopsonista acquista un unico fattore x e lo impiega
tramite la funzione di produzione y = f(x)
y venduto in un mercato concorrenziale
il monopsonista influenza con la quantit domandata del
fattore il prezzo stesso del fattore
wx = w(x)
wx = w(x) crescente: maggiore la quantit richiesta del
fattore maggiore deve essere il prezzo offerto (price-maker).
La curva di offerta del fattore ha inclinazione positiva
(maggiore il prezzo, maggiore sar il fattore a disposizione,
la curva di offerta di lavoro la curva di offerta dellintero
mercato) mentre se operasse in concorrenza sarebbe
orizzontale (price-taker), ne potrebbe acquistare qualsiasi
quantit al prezzo corrente.
Prof. Massimo Gastaldi 448
Monopsonio
Il monopsonista intende massimizzare il profitto
Max(x) pf(x) w(x)x
Max (x) [Ricavi Costi] = max (x) [pf(x) w(x)x]
x[pf(x) w(x)x]= 0 MR(x) MC(x)= 0 MR(x) = MC(x)
pf (x) w(x)x w(x) = 0
pf (x) = w(x)x + w(x)
pf (x) = w(x) + w(x)x[w(x)/w(x)]
pf (x) = w(x) + w(x)x x[w(x)/w(x)]
pf (x) = w(x) [1+ w(x)/x* x/w(x)]
pf (x) = w(x) [1+ 1/E(x)]

E(x) lelasticit dellofferta del fattore

Se E(x)>1 1/E(x)<1 [1+1/E(x)] >1 (monopsonio)


Se E(x) = 1/E(x) = 0 [1+1/E(x)] = 1 (concorrenza)
Prof. Massimo Gastaldi 449
Monopsonio
MR(x) = MC(x)
pf (x) = w(x) (concorrenza)
pf (x) = w(x) [1+1/E(x)] > w(x) (monopsonio)

Poich il costo marginale in monopsonio sar maggiore del prezzo del


fattore (se il monopsonista vuole una unit del fattore in pi, deve
aumentare il prezzo di acquisto perch la curva di offerta del fattore
inclinata positivamente; poich paga a tutti lo stesso prezzo, deve
pagare una somma maggiore anche per la quantit del fattore
acquistata precedentemente), questo sar pi basso che nel caso di
un mercato concorrenziale del fattore, il monopsonista sceglier di
impiegare il fattore a livelli pi bassi che in concorrenza perfetta.
Come in monopolio, il monopsonista opera in un punto non Pareto-
efficiente nel mercato dei fattori.

Prof. Massimo Gastaldi 450


Monopsonio del fattore lavoro
Poich il costo marginale in monopsonio sar maggiore del prezzo del
fattore ovvero del salario orario (se il monopsonista vuole un
lavoratore in pi, deve aumentare il salario perch la curva di
offerta del fattore inclinata positivamente; poich paga a tutti i
lavoratori lo stesso salario, deve pagare una somma maggiore anche
a ciascun lavoratore gi assunto), questo sar pi basso che nel caso
di un mercato concorrenziale del fattore lavoro, il monopsonista
sceglier di impiegare meno lavoratori che in concorrenza perfetta.
Come in monopolio, il monopsonista opera in un punto non Pareto-
efficiente nel mercato dei fattori.

Prof. Massimo Gastaldi 451


Monopsonio
Il costo marginale in monopsonio
MCL sar maggiore del prezzo del
wL fattore ovvero del salario orario.
Se ho 100 dipendenti e li pago 4
Offerta del fattore ciascuno spendo in totale 400.
lavoro S Se assumo un dipendente in pi
8,04 pagher tutti i dipendenti 4.04
ciascuno spendendo in totale
4,04*101 = 408,04 con un costo
marginale di 8,04 (poich
impiegare un lavoratore in pi
4,04 significa sempre pagare di pi i
lavoratori gi impiegati ,il costo
4,00 marginale maggiore del prezzo)

101
L
100
Prof. Massimo Gastaldi 452
Monopsonio
MCL = a + 2bL
wL = a + bL
(offerta inversa)
MCL =
MRPL

TCL = wL*L = aL + bL2


w conc MCL = a + 2bL

w (concorrenziale > w (monopsonio)


L (concorrenziale) > L (monopsonio)

Domanda del fattore lavoro


MRPL = pMPL

Lconc Fattore

Limpresa sceglie il proprio livello operativo in corrispondenza del punto in cui il ricavo
marginale derivante dallimpiego di ununit addizionale del fattore uguale al costo addizionale
di quellunit. Il monopsonista sceglier di impiegare meno lavoratori che in concorrenza perfetta
Prof. Massimo Gastaldi 453
Monopsonio - Esercizio
La curva di domanda di lavoro di un monopsonista data da w =12-L.
Quale salario offrir e quanto lavoro impiegher, se la curva di
offerta del lavoro w = 2+2L?
w MCL
12 Offerta del fattore lavoro
w = 2 + 2L
TC = wL = (2+2L)L = 2L+2L2
Eq. concorrenziale MCL = 2 + 4L = 12 L

w* = 6 5L = 10

2 L* = 2 w* = 6
Domanda del fattore
lavoro
w = 12 - L

L* = 2 L
Prof. Massimo Gastaldi 454
Ipotesi fondamentali del modello di monopsonio
Monopsonio Concorrenza Monopolio
perfetta

1. Possibilit dei I venditori del fattore I venditori non Lunico venditore


venditori dinfluire non fanno il prezzo fanno il prezzo fa il prezzo
sul prezzo
2. Diffusione di I venditori non adottano I venditori non Il venditore non
comportamenti comportamenti strategici adottano adotta
strategici comportamenti comportamenti
strategici strategici
3. Facilit di accesso Laccesso al mercato Il mercato Laccesso
al mercato pu essere del tutto caratterizzato allindustria
libero o completamente da libert completamente
bloccato dentrata bloccato
4. Possibilit dei I compratori fanno il I compratori I compratori non
compratori prezzo (unico non fanno il fanno il prezzo
dinfluire sul compratore) prezzo
prezzo

Prof. Massimo Gastaldi 455


Struttura di mercato del modello di monopsonio
Monopsonio Concorrenza perfetta Monopolio

1. Dimensioni e C un unico compratore I compratori sono I compratori sono numerosi


numero dei numerosi e nessuno di essi e nessuno di essi ha
compratori ha dimensioni rilevanti dimensioni rilevanti rispetto
rispetto a quelle del a quelle del mercato
mercato
2. Dimensioni e I venditori sono numerosi e I venditori sono numerosi C un unico venditore
numero dei nessuno di essi ha dimensioni e nessuno di essi detiene
venditori rilevanti rispetto a quelle di una quota significativa di
mercato mercato

3. Grado di I prodotti offerti dai vari I prodotti offerti dai vari Il prodotto del monopolista
sostituibilit fra i venditori sono omogenei venditori sono omogenei non ha validi sostituti
diversi venditori
4. Livello Lacquirente ben informato Gli acquirenti sono ben Gli acquirenti sono ben
dinformazione sulle varie opportunit che ha informati sulle varie informati sulle opportunit
dei compratori a disposizione opportunit che hanno a disponibili
sui prezzi e sulle disposizione
diverse
alternative
5. Facilit dentrata Possono esserci oppure non Non esistono barriere Lingresso di nuove imprese
nel mercato esserci barriere allentrata allentrata n di natura completamente bloccato
legale n di natura da barriere di natura legale
Prof. Massimo Gastaldi
tecnologica o tecnologica 456
Monopoli a monte e a valle
Il bene prodotto da un monopolista impiegato come fattore di
produzione da un altro monopolista. E un mercato in cui esistono
un unico compratore e un unico venditore.
Un esempio un mercato del lavoro in cui si fronteggiano un unico
compratore (associazione di imprese, acquista il lavoro) e un unico
venditore (sindacato, vende il lavoro)
Combiniamo lanalisi del monopolista (sindacato, unico venditore)
e del monopsonista (associazioni di imprese, unico compratore).
Il sindacato monopolista massimizza il proprio profitto uguagliando
il proprio costo marginale (offerta di lavoro) ed il proprio ricavo
marginale (inferiore alla domanda di lavoro).
Lassociazione di imprese monopsonista massimizza il proprio
profitto ponendo il ricavo marginale derivante dallimpiego di
ununit addizionale del fattore lavoro uguale al costo addizionale
di quellunit.
Prof. Massimo Gastaldi 457
Monopolio bilaterale
Equilibrio del sindacato - monopolio
Equilibrio delle imprese - monopsonio

w MC imprese

Offerta del fattore lavoro delle imprese


in monopsonio (= MC Sindacato)
ws

wi Domanda del fattore


lavoro del sindacato
in monopolio
(= RM del fattore lavoro
RM sindacato per le imprese)

Li Ls L

Prof. Massimo Gastaldi 458


Monopoli a monte e a valle
Il bene prodotto da un monopolista impiegato come fattore di
produzione da un altro monopolista. E un mercato in cui esistono
un unico compratore e un unico venditore.
Il sindacato monopolista vorrebbe vendere una quantit di lavoro Ls
al prezzo ws; lassociazione di imprese monopsonista vorrebbe
acquistare Li pagando wi.
Lequilibrio dunque indeterminato: il salario sar compreso tra wi
e ws e la quantit di lavoro tra Li e Ls.
Dove si collocher lequilibrio? La risposta dipende dalla forza
contrattuale delle due parti. Se prevale la forza del sindacato, il
salario sar pi vicino a ws, se prevale la forza dellimpresa il
salario sar pi vicino a wi.

Prof. Massimo Gastaldi 459


Monopoli a monte e a valle
Il bene prodotto da un monopolista impiegato come fattore di
produzione da un altro monopolista
Ipotesi:
il monopolista a monte produce loutput x al costo marginale c e
vende tale fattore al prezzo k>c ad un altro monopolista a valle
(la funzione di domanda inversa p = k);
il monopolista a valle impiega il fattore x per produrre loutput y
[y = f(x) = x] e vende il bene prodotto su un mercato con curva di
domanda inversa p(y) [supposta lineare p(y) = a by].

Massimizzazione del profitto per il monopolista a valle:


max (y) p(y)y kx = max (y) p(y)y ky = max (y) [(a-by)y ky]=
max (y)[ay - by2 - ky] a 2by = k y = x = (a k)/2b

Relazione tra il prezzo k fissato dal monopolista a monte e la


quantit domandata ottima del fattore x dal monopolista a valle.
Prof. Massimo Gastaldi 460
Monopoli a monte e a valle
Massimizzazione del profitto per il monopolista a monte:
Limpresa sceglier il valore di x tale che il suo profitto sia massimo
con la condizione che

a 2by = k a 2bx = k

(la funzione di domanda inversa per il monopolista a monte (p=k)


data dalla funzione di ricavo marginale del monopolista a valle
(a - 2by = a 2bx poich x = y)

r(x) = kx = ax - 2bx2
MR(x) = a 4bx
MR(x) = MC(x) a 4bx = c con y = x
ym = (a c)/4b

Prof. Massimo Gastaldi 461


Monopoli a monte e a valle

Che succede se le due imprese si integrassero (il monopolista a


valle acquista al costo marginale c dal monopolista a monte). Un
solo monopolista con una curva di domanda p(y) = a by.

La condizione di massimizzazione del profitto (ricavo marginale


uguale al costo marginale) diventa

r(y) = p(y)y = ay by2


MR(y) = a 2by
MR(y) = MC(y) a 2by = c
yi= (a c)/2b

yi=2ym

Prof. Massimo Gastaldi 462


Monopoli a monte e a valle

Il monopolista integrato produce una quantit doppia rispetto a quello


che si produrrebbe se i due monopolisti non si integrassero (yi=2ym).
Il monopolista a monte fissa un prezzo maggiore del costo
marginale ed il monopolista a valle fissa a sua volta un prezzo
maggiore del suo costo marginale che ha gi subito un markup da
parte del monopolista a monte (doppio markup, effetto della
doppia marginalizzazione).

Non soltanto il prezzo troppo alto dal punto di vista sociale, ma lo


anche dal punto di vista della massimizzazione dei profitti totali di
monopolio. Infatti se le due imprese si fondessero, si avrebbe una
quantit prodotta maggiore, un prezzo inferiore e profitti pi elevati
(un solo markup).

Prof. Massimo Gastaldi 463


Monopolio a monte e a valle
Prezzo

Un monopolista integrato
Pm produce una quantit doppia
rispetto a quello che si
Pi
produrrebbe se i due
monopolisti non si integrassero
yi > ym pi < pm

U sta per Up a monte


D sta per Down a valle

Quantit
La curva di domanda inversa per il monopolista a valle p(y). Il ricavo marginale che
vi associato MRD(y). A sua volta, questultima la curva di domanda per il
monopolista a monte, e la curva del ricavo marginale ad essa associata MRU(y). Un
monopolista che integrasse i due processi produrrebbe in corrispondenza di yi; il livello
di produzione quando i due processi sono separati invece ym
Prof. Massimo Gastaldi 464
Il mercato dei fattori Il fattore capitale
Il capitale un input di produzione come il lavoro
Col termine capitale ci si pu riferire a due
concetti differenti
Il capitale finanziario costituito dalla moneta e
dalle altre forme di attivit cartacea che ne hanno
la stessa funzione
Il capitale reale rappresentato dalle attrezzature
produttive che generano un flusso di servizi
produttivi nel tempo
Prof. Massimo Gastaldi 465
Il mercato dei fattori Il fattore capitale
La domanda di capitale reale da parte delle
imprese analoga alla domanda di lavoro

La regola per unimpresa concorrenziale che


domanda i servizi del fattore capitale :

MRPK = pMPK = r

ovvero il ricavo marginale del capitale deve essere


uguale al costo marginale del capitale r (prezzo
per unit di capitale impiegata)
Prof. Massimo Gastaldi 466
Il mercato dei fattori Il fattore capitale
Se dal lato delloutput limpresa opera in un
mercato non concorrenziale allora la regola :

MRPK = MRMPK = r

In entrambi i casi r il costo unitario per i servizi


del capitale
r=i+m+

dove i il tasso di interesse, m le spese di manutenzione


e il deprezzamento fisico e tecnologico
Prof. Massimo Gastaldi 467
Il mercato dei fattori Il fattore capitale
Supponiamo che una macchina abbia un prezzo di acquisto
pari a 5000. Se il tasso di interesse annuale 0,08 (8%),
il costo di manutenzione 0,02 (2%, 100 allanno) e il
tasso di deprezzamento fisico e tecnologico 0,10 (10%,
1000 allanno), quale sar il costo unitario per i servizi
di capitale r?

r = i + m + = 0,08 + 0,02 + 0,10 = 0,20

ri

Prof. Massimo Gastaldi 468


Il Capitale Reale Decisioni di investimento
Il Capitale reale durevole: esso contribuisce alla
produzione per molti anni dopo il suo acquisto.

Il Tempo un importante elemento nellacquisto dei beni


capitali. Nel decidere se costruire una fabbrica o se
acquistare delle macchine, limpresa deve confrontare gli
esborsi immediati comportati da tali acquisti con il
profitto aggiuntivo che il nuovo capitale generer in
futuro. Per effettuare questo confronto occorre rispondere
alla seguente domanda: quanto valgono oggi i profitti
futuri? Profitti futuri e costi iniziali devono essere
confrontati allo stesso istante di tempo.
Prof. Massimo Gastaldi 469
Stock e flussi
Il Capitale reale si misura come stock, ovvero come la quantit di
impianti e macchinari che limpresa possiede . Se per esempio una
impresa possiede una fabbrica di motori elettrici del valore di 10
milioni di euro, diciamo che dispone di uno stock di capitale del
valore di 10 milioni di euro.

Se limpresa vende 8000 motori al mese per 52,50 luno con un


costo medio di 42,50, il profitto medio pari a 10 per unit
prodotta. Il profitto ammonter a 80000 al mese.

Per fabbricare e vendere motori allimpresa occorre capitale (la


fabbrica) costruita spendendo 10 milioni di euro. Quindi lo stock di
capitale di 10 milioni di euro consente di guadagnare un flusso di
profitti di 80000 al mese.

Prof. Massimo Gastaldi 470


Stock e flussi

Domanda: era ragionevole investire 10 milioni


per costruire la fabbrica?

Se ci aspettiamo che la fabbrica operi per 20 anni, allora


dobbiamo chiederci: quale il valore oggi di un flusso
mensile di 80000 per i prossimi 20 anni? Se questo valore
maggiore di 10 milioni di euro, si tratta di un buon
investimento.

Prof. Massimo Gastaldi 471


Valore attuale scontato
Tasso di interesse Il saggio al quale possibile prestare o prendere a prestito del denaro
Valore attuale scontato (VAS) Il valore corrente del flusso di cassa futuro

Supponiamo che il tasso annuale di


intreresse sia i. Allora 1 pu essere
investito oggi per ottenere (1 + i)
euro tra un anno. Quindi , 1 + i euro VAS di 1 pagato dopo 1 anno = 1/(1+i)
il valore futuro di 1 oggi. VAS di 1 pagato dopo 2 anni = 1/(1+i)2
Allora, quale il valore oggi, VAS di 1 pagato dopo 3 anno = 1/(1+i)3
ovvero il valore attuale scontato

(VAS), di 1 pagato tra un anno?
1 tra un anno ha un valore pari a
VAS di 1 pagato dopo N anni = 1/(1+i)N
1/(1 + i) oggi. Questo
lammontare di denaro che ci
permetter di ottenere 1 tra un
anno se investito al tasso i.
1 ricevuti tra N anni valgono
1/(1 + i)N oggi
Prof. Massimo Gastaldi 472
Valore attuale scontato di 1 pagato in futuro

Prof. Massimo Gastaldi 473


Due flussi di pagamento e relativi VAS

i = 0,05 i = 0,10 i = 0,15 i = 0,20

Per tassi di interesse minori o uguali al 10%, il flusso B vale di pi; per tassi
maggiori o uguali al 15%, vale di pi il flusso A. Per quale motivo? Perch I
pagamenti del flusso A, il cui ammontare complessivo minore, avvengono
prima (attualizzazione minore)

Prof. Massimo Gastaldi 474


Il criterio del Valore Attuale Netto (VAN) per
le decisioni di investimento in capitale
Criterio del Valore attuale netto (VAN): si deve investire se il valore attuale dei
flussi di cassa futuri attesi di un investimento superiore al costo di investimento

Supponiamo che un investimento in capitale costi C e che si aspetti che nei prossimi
N anni generi profitti di importo pari a 1, 2, . . . , N. Esprimiamo allora il valore
attuale netto come:

1 2 N
NPV C ....
(1 i ) (1 i) 2
(1 i) N

dove i il tasso di sconto utilizzato per scontare i flussi di cassa futuri.

Limpresa deve investire solamente se il beneficio netto positivo ovvero

solo se NPV > 0


Prof. Massimo Gastaldi 475
Esempio. La fabbrica di motori elettrici
Investimento iniziale di 10 millioni di euro. 8000 motori elettrici al
mese venduti per 52.50 nei prossimi 20 anni. Il costo di
produzione 42.50 per unit prodotta, con un profitto di 80000 al
mese. Dopo 20 anni la fabbrica diviene obsoleta e pu essere
venduta per 1 milione di euro. I profitti annuali sono pari a
960000.

Il valore attuale netto (VAN) dato da:

0.96 0.96 0.96


NPV 10
(1 i ) (1 i ) 2
(1 i ) 3

0.96 1
.....
(1 i) 20
(1 i) 20
Prof. Massimo Gastaldi 476
Esempio. La fabbrica di motori elettrici

TASSO INTERNO DI RENDIMENTO (TIR)

i*
i
Per tassi di interesse maggiori al 7.5% il VAN negativo e limpresa non
dovrebbe investire (Analisi degli Investimenti)
Prof. Massimo Gastaldi 477
I calcoli che guidano lacquisto di un bene capitale

Il criterio di scelta per lacquisizione di un bene capitale


prevede il calcolo del valore attuale netto (NPV) del flusso
dei profitti generati dal bene capitale in oggetto
Se si prevede che, per ciascuno dei prossimi N anni, il bene
generer ricavi aggiuntivi per R, che sia necessario un costo
di manutenzione pari ad M, e che poi sar rivenduto al
prezzo S al termine di tale periodo, allora il valore attuale
netto pari a:


RMR
M
RM S

NPV
...


1
i

1
i
2

1
N
i

1
N
i

Prof. Massimo Gastaldi 478


I calcoli che guidano lacquisto di un bene capitale

Una volta calcolato il NPV, esso va


confrontato con il costo dacquisto del bene
capitale PK

se NPV > PK, allora profittevole


acquistare il bene capitale
se NPV PK, allora non profittevole
acquistare il bene capitale

Prof. Massimo Gastaldi 479


UNIVERSITA DEGLI STUDI DI
LAQUILA
Facolt di Ingegneria

Prof. MASSIMO GASTALDI

Concorrenza imperfetta

Prof. Massimo Gastaldi 480


Concorrenza imperfetta
Il ventesimo secolo non stato benevolo con i monopoli a causa della
normativa anti-trust e dellinesorabile progresso tecnologico.

Ad esempio i monopoli dei servizi telefonici e dei servizi postali sono


minacciati dalla tecnologia.

Abbiamo visto in maniera precisa e puntuale due forme di mercato, la


concorrenza perfetta ed il monopolio.

Per la maggior parte dei mercati di beni e servizi si trovano in una


condizione di concorrenza imperfetta, ovvero non sono n
perfettamente concorrenziali n puramente monopolistici, ma si
trovano in una situazione intermedia, avendo pi di una impresa ma
non abbastanza da potersi definire perfettamente concorrenziale

Prof. Massimo Gastaldi 481


Concorrenza imperfetta

La concorrenza imperfetta si riferisce a strutture di mercato


intermedie fra la concorrenza perfetta ed il monopolio; nei mercati
caratterizzati dalla concorrenza imperfetta, presente pi di un
venditore, ma ancora troppo pochi per creare un mercato
perfettamente concorrenziale; questi mercati, inoltre, spesso non
soddisfano altre condizioni della concorrenza perfetta, come la
standardizzazione del prodotto e la libert di entrata e di uscita.

Ci sono due tipi diversi di concorrenza imperfetta:

1. La concorrenza monopolistica (prodotti non omogenei, differenti)


2. Loligopolio (prodotti omogenei o non omogenei, barriere
allentrata)
Prof. Massimo Gastaldi 482
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI
LAQUILA
Facolt di Ingegneria

Prof. MASSIMO GASTALDI

Concorrenza monopolistica

Prof. Massimo Gastaldi 483


Concorrenza monopolistica
Unindustria in cui sono presenti molte imprese, ma ognuna delle
quali vende un prodotto differenziato (prodotti simili).
Esempio: mercato delle bibite analcoliche (Coca Cola, Pepsi, ecc.),
ristoranti, stilisti, gelaterie

La concorrenza monopolistica caratterizzata da tre aspetti


fondamentali:
1. Un gran numero di acquirenti e venditori
2. Lassenza di barriere significative allentrata e alluscita
3. Prodotto differenziato

Curva di domanda dellimpresa inclinata negativamente:


linclinazione dipende da quanto simili sono i prodotti dei
concorrenti. Se un gran numero di imprese produce prodotti
identici, la curva di domanda sar per ciascuna di esse
sostanzialmente piatta (concorrenza).
Prof. Massimo Gastaldi 484
Concorrenza monopolistica
Se unimpresa possiede i diritti esclusivi di vendita di un certo
prodotto pu aumentare il prezzo senza perdere tutti i clienti
(alcuni di essi potrebbero orientarsi verso i prodotti della
concorrenza, ma non tutti; questo fenomeno dipende dalla
sostituibilit dei prodotti). Pi la differenziazione efficace
maggiore il potere di monopolio dellimpresa pi anelastica la
curva di domanda del suo prodotto (curva di domanda inclinata
negativamente)

Forma di mercato con elementi di monopolio e concorrenza:


curva di domanda inclinata negativamente - beni simili, ogni
impresa decide il suo prezzo (monopolio)
libert di entrata e uscita (concorrenza perfetta)
perfetta informazione (concorrenza perfetta)
numero elevato di imprese (concorrenza perfetta)
Prof. Massimo Gastaldi 485
Concorrenza monopolistica e le altre forme
di mercato
Struttura di Curva di Entrata Differenziazione Esempio
mercato domanda del prodotto
dellimpresa
Concorrenza Orizzontale Entrata Prodotti Grano, mais
perfetta libera omogenei
Monopolio Inclinata Barriere Una sola Lega di
negativamente allentrata impresa basket,
detentori di
brevetti
Concorrenza Inclinata Entrata Prodotti Ristoranti,
monopolistica negativamente libera differenziati stilisti

La differenziazione pu essere nella qualit, nella localizzazione, nel


modo in cui sono presentati i prodotti, ecc.
Prof. Massimo Gastaldi 486
Concorrenza monopolistica
Poich ogni venditore offre un prodotto differenziato pu alzare il
prezzo (fino ad un certo punto) e perdere alcuni clienti, ma
conservare gli altri, che apprezzano il suo prodotto anche se lo fa
pagare a un prezzo leggermente superiore rispetto agli altri
concorrenti.

Lequilibrio dellimpresa sar sempre MC(y) = MR(y) (non mi


interessano le altre imprese, nessun comportamento strategico).

Se unimpresa realizza un profitto positivo, mentre alle altre non


concesso di riprodurlo esattamente, esse produrranno un prodotto
simile ma differenziato (differenziazione dei prodotti). Come in
concorrenza nel lungo periodo i profitti tenderanno ad essere
eliminati. La produzione dellimpresa in regime di concorrenza
monopolistica deve essere minore, il costo unitario ed il prezzo
maggiore che in concorrenza pura
Prof. Massimo Gastaldi 487
Concorrenza monopolistica
P
Costo
medio

T
cd

M
cC
ycm yc
non si ha
efficienza paretiana

D
Qd=yCM QC=yC Q

Prof. Massimo Gastaldi 488


Concorrenza monopolistica
Essendo ycm< yc e pcm> pc in concorrenza monopolistica non si ha
efficienza paretiana.

Confrontando i due equilibri di concorrenza e di concorrenza


monopolistica di lungo periodo si nota che nel secondo caso si
produce con un costo medio pi alto e si acquista ad un prezzo pi
alto. Questo risultato noto in economia con il teorema della
capacit in eccesso: leliminazione di imprese nel passaggio dalla
concorrenza perfetta a quella monopolistica conduce ad una
variet maggiore di prodotti a disposizione che viene pagata con
un prezzo maggiore da parte del consumatore.

Prof. Massimo Gastaldi 489


Ipotesi fondamentali della concorrenza monopolistica
Concorrenza Concorrenza Monopolio
monopolistica perfetta

1. Possibilit dei I venditori fanno I venditori non Lunico venditore fa


venditori dinfluire il prezzo fanno il prezzo il prezzo
sul prezzo
2. Diffusione di I venditori non I venditori non Il venditore non
comportamenti adottano adottano adotta
strategici comportamenti comportamenti comportamenti
strategici strategici strategici
(MR = MC) (MR = p = MC) (MR = MC)
3. Facilit di accesso Il mercato Il mercato Laccesso
al mercato caratterizzato da caratterizzato da allindustria
libert dentrata libert dentrata bloccato
4. Possibilit dei I compratori non I compratori non I compratori non
compratori fanno il prezzo fanno il prezzo fanno il prezzo
dinfluire sul
prezzo
Prof. Massimo Gastaldi 490
Struttura di mercato della concorrenza monopolistica
Concorrenza monopolistica Concorrenza perfetta Monopolio

1. Dimensioni e I compratori sono numerosi e I compratori sono I compratori sono numerosi


numero dei nessuno di essi ha dimensioni numerosi e nessuno di essi e nessuno di essi ha
compratori rilevanti rispetto a quelle del ha dimensioni rilevanti dimensioni rilevanti rispetto
mercato rispetto a quelle del a quelle del mercato
mercato
2. Dimensioni e I venditori sono numerosi e I venditori sono numerosi C un unico venditore
numero dei nessuno di essi detiene una e nessuno di essi detiene
venditori quota significativa di mercato una quota significativa di
mercato
3. Grado di I prodotti offerti dai vari I prodotti offerti dai vari Il prodotto del monopolista
sostituibilit fra i venditori sono eterogenei venditori sono omogenei non ha validi sostituti
diversi venditori
4. Livello Gli acquirenti possono essere Gli acquirenti sono ben Gli acquirenti sono ben
dinformazione ben informati o poco informati sulle varie informati sulle opportunit
dei compratori informati sulle alternative opportunit che hanno a disponibili
sui prezzi e sulle disponibili disposizione
diverse
alternative
5. Facilit dentrata Non esistono barriere Non esistono barriere Lingresso di nuove imprese
nel mercato allentrata n di natura legale allentrata n di natura completamente bloccato
n di natura tecnologica legale n di natura da barriere di natura legale
tecnologica o tecnologica
Prof. Massimo Gastaldi 491
Concorrenza monopolistica

Quindi il mercato della concorrenza monopolistica presenta poche


novit: non dobbiamo fare altro che mettere insieme il
procedimento di fissazione del prezzo da parte di un monopolista
e le condizioni daccesso al mercato tipiche della concorrenza
perfetta. Tuttavia poich lingresso di nuove imprese nel mercato
richiede tempo utile distinguere lequilibrio di breve periodo
(numero fisso delle imprese venditrici) dallequilibrio di lungo
periodo (quando il numero delle imprese presenti nel mercato
determinato dallequilibrio stesso)

Prof. Massimo Gastaldi 492


Lequilibrio di breve periodo in un mercato
caratterizzato da concorrenza monopolistica

Impresa campione nel caso in cui nel mercato ci siano n imprese

Profitto

Prof. Massimo Gastaldi 493


Nel lungo periodo il profitto economico positivo
attira nuove imprese verso lindustria

Profitto

Prof. Massimo Gastaldi 494


Lingresso di nuove imprese fa spostare verso
sinistra le curve di domanda e del ricavo
marginale dellimpresa campione
n n con n < n

Profitto

Prof. Massimo Gastaldi 495


Le perdite economiche faranno uscire alcune
imprese dallindustria nel lungo periodo

Prof. Massimo Gastaldi 496


Lequilibrio di lungo periodo di unimpresa operante
in condizioni di concorrenza monopolistica

Pcm = ACLR

MC = MR

Prof. Massimo Gastaldi 497


Il profitto di ogni singola impresa diminuisce man
mano che nuovi produttori entrano nellindustria

(n) il profitto della singola impresa


quando nellindustria sono presenti n
imprese; n3 il numero di imprese presenti
nellindustria nella situazione di equilibrio
di lungo periodo

Prof. Massimo Gastaldi 498


Come varia il profitto dellindustria in funzione del
numero di imprese che vi operano

Quando nel mercato


sono presenti n
imprese, ciascuna
ottiene un profitto
pari a (n) e il
profitto dellindustria
uguale a n(n)

Prof. Massimo Gastaldi 499


Il surplus complessivo del consumatore aumenta man
mano che nuove imprese entrano nellindustria

Il surplus di cui godono


i consumatori CS
(Consumer Surplus)
quando ci sono n
imprese (prodotti)
nel mercato dato
da CS(n). Aumenta al
crescere di n perch
aumenta la concorrenza
(diminuiscono i prezzi)
e aumenta la variet dei
prodotti

Prof. Massimo Gastaldi 500


Un mercato in cui sono presenti troppe imprese nella
situazione di equilibrio di lungo periodo

nT il numero
efficiente di imprese
Se n>nT riducendo
il numero delle
imprese i minori
W(n) = n(n) + CS(n) benefici dovuti a una
minore variet
diminuiscono CS ma
producono un aumento
superiore del profitto
delle imprese
accrescendo W(n)

Prof. Massimo Gastaldi 501


Un mercato in cui il numero di imprese troppo
ridotto nella situazione di equilibrio di lungo periodo

Se n<nT aumentando
il numero delle
imprese i benefici di
un aumento della
variet sono superiori
ai costi (cresce W(n))
Un mercato di questo
tipo pu essere
caratterizzato da un
numero eccessivo
oppure insufficiente
di imprese, a seconda
dei costi e della
domanda.
Prof. Massimo Gastaldi 502
Impresa concorrenziale monopolistica nel breve periodo

Nel breve periodo il numero


dei venditori fisso, si pu
MC ottenere un profitto o una
70 ATC perdita economica, oppure
raggiungere un punto di
pareggio

30
MR1 d1
200 250 Case disinfestate al mese

La Disinfestazioni Setti, unimpresa che opera in concorrenza


monopolistica, effettua i suoi servizi in 250 case al mese (livello per
cui MR = MC), chiede 70 con costo unitario pari a 30 per casa e
realizza un profitto di breve periodo pari e 10.000 (250*40)
Prof. Massimo Gastaldi 503
Impresa concorrenziale monopolistica nel lungo periodo

Nel lungo periodo la libert


di entrata e di uscita assicurer
MC
70 che ogni impresa realizzi un
ATC profitto nullo, proprio come in
concorrenza perfetta

30

MR2 d1
d2
100 200 Case disinfestate al mese
Se le imprese esistenti realizzano un profitto di breve periodo, delle nuove entreranno
nel mercato. La curva di domanda delle Disinfestazioni Setti si sposter verso sinistra.
Lequilibrio di lungo periodo si raggiungerebbe al livello di produzione pari a 100 unit,
in corrispondenza del quale la nuova curva del ricavo marginale, MR2, interseca la
curva MC. Il prezzo di 30 pari a ATC, quindi limpresa realizza un profitto
economico nullo 504
Prof. Massimo Gastaldi
Esercizio
In unindustria in concorrenza monopolistica limpresa A ha una
curva dei costi medi di lungo periodo data da:

ACL = 100 - 0,30 y + 0,001 y2

Inoltre limpresa si trova di fronte a una curva di domanda con


pendenza pari a -0,05.

a) Se limpresa fosse in equilibrio di lungo periodo, quale prezzo


dovrebbe imporre e quale quantit dovrebbe vendere?
b) Se limpresa invece fosse in concorrenza perfetta a quale prezzo
dovrebbe vendere il proprio prodotto e quale sarebbe la quantit
venduta?

Prof. Massimo Gastaldi 505


Esercizio
a) Dobbiamo imporre la tangenza tra la curva del costo medio di
lungo periodo e la curva di domanda, cio

ACL / y = -0,30 + 0,002y = -0,05


y = 0,25/0,002 = 125

Imponendo che il prezzo sia uguale al costo medio per y = 125 si ha

P = ACL = 100 - 0,30 y + 0,001 y2 = 100 0,30(125) + 0,001 (125)2


P = ACL = 100 37,5 + 15,625 = 78,125

Prof. Massimo Gastaldi 506


Esercizio
b) In concorrenza lequilibrio di lungo periodo si ha quando il prezzo
uguale al minimo del costo medio di lungo periodo,

ACL / y = -0,30 + 0,002y = 0


y = 0,30/0,002 = 150

Imponendo che il prezzo sia uguale al costo medio per y = 150 si ha

P = ACL = 100 - 0,30 y + 0,001 y2 = 100 0,30(150) + 0,001 (150)2


P = ACL = 100 45 + 22,5 = 77,5

In concorrenza monopolistica si produce una quantit minore (125)


che in concorrenza (150) e la si vende ad un prezzo maggiore (78.12
contro 77,5). Lequilibrio in concorrenza monopolistica non
efficiente.
Prof. Massimo Gastaldi 507
Interpretazione spaziale della concorrenza monopolistica
La localizzazione come elemento di differenziazione (ristoranti su di
un isola con un lago al centro). Ipotesi semplificatrici:
Gli abitanti cenano tutti al ristorante dove mangiano bistecca con
patate (prodotto omogeneo) pagando lo stesso prezzo.
Ogni ristorante produce pasti con rendimenti di scala crescenti:
allaumentare del numero dei pasti diminuisce il costo medio di
ogni pasto. La differente localizzazione rende i ristoranti simili.

Domanda: Quale il numero ottimale N di ristoranti sullisola


considerando non solo il costo di produzione del pasto ma anche
il costo di trasporto per andare al ristorante pi vicino?

Dobbiamo considerare il trade-off tra costo e variet dei prodotti


disponibili ovvero tra i costi di istallazione e gli altri costi fissi per
aprire un nuovo locale e i risparmi che si realizzano grazie al
minor costo di trasporto
Prof. Massimo Gastaldi 508
Industria in cui la localizzazione il fattore importante di
differenziazione tra i prodotti
Unindustria in cui la
localizzazione il fattore
importante di differenziazione
tra i prodotti. I ristoranti (i
quadrati in neretto) sono uguali
tra loro (fissano lo stesso
prezzo per il pasto), lunica
N=4 differenza la loro
localizzazione. Ogni
consumatore cena nel ristorante
pi vicino a casa. Se la
circonferenza di un
chilometro, la distanza tra due
ristoranti di di chilometro
se N=4. Di conseguenza la
maggiore distanza possibile tra
un individuo e il ristorante a lui
pi vicino di 1/8 di
Prof. Massimo Gastaldi
chilometro 509
Interpretazione spaziale della concorrenza monopolistica

Analizziamo una situazione iniziale con N=4 ristoranti su di un isola a


uguale distanza uno dalaltro. Ipotesi:
la distanza tra due ristoranti adiacenti 1/4 di km e nessuno abita
ad una distanza maggiore di 1/8 di km;
supponiamo di avere L abitanti distribuiti uniformemente lungo la
circonferenza dellisola;
sia t dollari il costo al km di ogni viaggio a persona (es. se t=24 ed
io abito a 1/16 di km dal ristorante pi vicino, il costo di trasporto
per andare e tornare sarebbe pari a (2/16)*24=3 $;
ogni cliente consumer un pasto al giorno presso il ristorante ove
il costo complessivo (il prezzo del pasto pi il costo di trasporto)
sar minore;
Il costo totale di ogni ristorante dato da TC = F+MQ dove F il
costo fisso e M il costo marginale costante;

Prof. Massimo Gastaldi 510


Interpretazione spaziale della concorrenza monopolistica
Il costo totale medio di produzione dato da ATC = (F/Q)+M
diminuisce al crescere del numero dei clienti e quindi dei pasti al
giorno Q. Ad es. se TC=50+5Q, L=100, ogni ristorante prepara
Q=100/4=25 pasti al giorno con TC=175 $ e ATC = 175/25=7 $ a
pasto. Se N=2, ogni ristorante prepara Q=100/2=50 pasti al giorno
con TC=300 $ e ATC = 300/50=6 $ a pasto.
Analizziamo il costo di trasporto con t = 24. Se ho 4 ristoranti la
distanza da percorrere va da un minimo di 0 per chi abita in
prossimit del ristorante (costo di trasporto = 0) ad un massimo di
1/8 di km (costo di trasporto *t = *24 = 6 $). Poich i clienti
sono uniformemente distribuiti lungo la circonferenza il costo
medio quello intermedio corrispondente ad una distanza di 1/16
di km. Il costo medio di trasporto sar 1/8*24= 3$.
Se poniamo L=100, il costo medio complessivo di un pasto sar la
somma del costo medio totale di produzione pi il costo medio di
trasporto, cio 7$+3$ = 10 $ al pasto
Prof. Massimo Gastaldi 511
Interpretazione spaziale della concorrenza monopolistica
Per individuare il numero ottimale N* dei ristoranti occorre verificare
se il costo medio complessivo di un pasto diminuisce
aggiungendo un nuovo ristorante. Quando il costo medio cesser
di ridursi avremo individuato il numero ottimale dei ristoranti N*.

Se N=4, ATC=7$, costo medio trasporto (3) costo medio totale = 10$
Se N=5, ogni ristorante offre 20 pasti con TC=50+5*20=150 con
costo medio ATC = 150/20= 7.5$ (il costo medio di produzione
aumentato di 0.5$). La distanza da percorrere va da un minimo di
0 per chi abita in prossimit del ristorante (costo trasporto = 0) ad
un massimo di 1/10 di km (costo trasporto = 1/5*24=4.8 $).
Poich i clienti sono uniformemente distribuiti lungo la
circonferenza il costo medio quello intermedio corrispondente
ad una distanza di 1/20 di km. Il costo medio di trasporto sar
1/10*24= 2.4$ (il costo medio di trasporto diminuito di 0.6$); il
costo medio complessivo 7.5$ + 2.4 $ = 9.9 $.
Prof. Massimo Gastaldi 512
Interpretazione spaziale della concorrenza monopolistica
Se N=6, ogni ristorante offre 16 pasti con TC=50+5*16=130 con
costo medio ATC = 130/16= 8.125$ (il costo medio di produzione
aumentato di 0.625$). La distanza da percorrere va da un
minimo di 0 per chi abita in prossimit del ristorante (costo
trasporto = 0) ad un massimo di 1/12 di km (costo trasporto =
1/6*24=4 $). Poich i clienti sono uniformemente distribuiti lungo
la circonferenza il costo medio quello intermedio corrispondente
ad una distanza di 1/24 di km. Il costo medio di trasporto sar
1/12*24= 2$ (il costo medio di trasporto diminuito di 0.4$); il
costo medio complessivo 8.125$ + 2 $ = 10.125 $.

Il numero ottimale di ristoranti sar N*=5

Prof. Massimo Gastaldi 513


Localizzazione con N ristoranti
Le distanze quando i
ristoranti sono N. Se i
ristoranti sono N, la
distanza tra i due locali
adiacenti di 1/N. La
distanza massima tra
unabitazione e il
ristorante pi vicino di
1/(2N), mentre la
distanza media di
1/(4N) [(0+1/(2N))]/2.
Per andare e tornare
bisogna percorrere in
media una distanza pari
Prof. Massimo Gastaldi
a 1/(2N) 514
Interpretazione spaziale della concorrenza monopolistica
Il costo di trasporto dato dal prodotto tra t, la popolazione L e la
lunghezza media del viaggio
ed una funzione decrescente del numero dei ristoranti; mentre il
costo totale dei pasti serviti dato da NQ = L dove LM indica che
Cpasti = N(F + MQ) = NQM + NF = LM + NF ciascuno degli L abitanti
Vogliamo minimizzare il costo complessivo consuma un pasto il cui costo
marginale M, e NF il costo
fisso F moltiplicato per il
numero di ristoranti N

N* aumenta al crescere di t
e di L e diminuisce al crescere
di F ovvero il costo fisso
per aprire un nuovo locale
Con L=100, t=24 e F=50
Prof. Massimo Gastaldi otteniamo N*=4.9 5 515
Numero ottimo di ristoranti

Il costo di trasporto totale (Ctras) diminuisce allaumentare del numero di


ristoranti (N), mentre il costo totale dei pasti offerti (Cpasti) aumenta
quando cresce il numero di locali. Il numero ottimo di ristoranti (N*)
quello che minimizza la somma di questi due costi
Prof. Massimo Gastaldi 516
Abbiamo visto lanalogia tra localizzazione geografica e
differenziazione del prodotto nel caso dei ristoranti sullisola.

Possiamo avere anche una differenziazione temporale (voli durante


una giornata lavorativa)

Localizzazione e differenziazione dei prodotti: il comportamento


concorrenziale pu avere come risultato uno schema di localizzazione
inefficiente dal punto di vista sociale (il modello di Hotelling del
venditore di hot-dog e quello delle radio rock e classica)

Il problema della localizzazione politica (repubblicani e democratici)

Prof. Massimo Gastaldi 517


Interpretazione spaziale della programmazione dei voli

Trade-off tra costo e


convenienza. Un solo volo,
aereo pi grande, costo
medio per passeggero pi
basso, tariffe minori. Pi
voli, aerei pi piccoli, tariffe
pi alte. I passeggeri
saranno disposti a pagare un
po di pi ma a partire ad un
ora pi comoda con minori
tempi di attesa (stessa
situazione con pi ristoranti
e meno km da percorrere)

Con quattro voli giornalieri, per ciascun passeggero esiste almeno un


volo che decolli in un intervallo di tre ore dal momento in cui
preferirebbe partire.
Prof. Massimo Gastaldi 518
Concorrenza nella localizzazione: venditori di Hot-dogs

quota di mercato quota di mercato quota di mercato quota di mercato


del venditore L del venditore R del venditore L del venditore R

Il quadro A rappresenta lo schema di localizzazione ottimo dal punto


di vista sociale: il venditore di hot-dog L si colloca a un quarto della
retta e il venditore R a tre quarti (localizzazione diversa, ottima).
Tuttavia entrambi trovano vantaggioso spostarsi verso il centro. Si ha
equilibrio soltanto se i due venditori si collocano a met. Il
comportamento concorrenziale ha come risultato uno schema di
localizzazione inefficiente (localizzazione identica, non ottima) 519
Prof. Massimo Gastaldi
Un problema di localizzazione della piattaforma
elettorale

Un candidato collocato in A sarebbe pi gradito per i Democratici,


uno in B per i Repubblicani. Tuttavia, in una elezione che comprende
elettori di entrambi i partiti, i candidati che si collocano pi vicini a C
avranno maggiori probabilit di vittoria.
Prof. Massimo Gastaldi 520
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI
LAQUILA
Facolt di Ingegneria

Prof. MASSIMO GASTALDI

Oligopolio

Prof. Massimo Gastaldi 521


Oligopolio
Gli oligopoli sono industrie in cui opera un piccolo numero di grandi
imprese, le cui decisioni fondamentali in merito alla fissazione del
prezzo, alla scelta del livello di produzione e alla definizione delle
strategie da seguire, dipendono dal comportamento dei rivali (Esempi:
produttori di alluminio e di auto, servizi di telecomunicazione).

Se una sola impresa decide di modificare il proprio prezzo di vendita


o aumentare la propria produzione o adottare una nuova strategia
comportamentale, inevitabilmente tutte le altre prendono atto del
cambiamento e agiscono di conseguenza (es. ruolo della pubblicit).

Linterazione strategica (interdipendenza tra le imprese) diviene cos


la caratteristica fondamentale delloligopolio e rende gli studi di
questa forma di mercato allo stesso tempo difficili e affascinanti (si
noti: in concorrenza monopolistica non vi interazione strategica).
Prof. Massimo Gastaldi 522
Oligopolio
Amplissima variet di comportamenti (dalla cooperazione alla lotta
senza esclusioni di colpi) che determina un susseguirsi di strategie
simili ad una partita a scacchi

Tre possibili forme di analisi


1. Ignorare linterdipendenza [tutti i possibili effetti dei mutamenti
della politica delle imprese non valgono lo sforzo richiesto per
tenerne conto (analisi classica dellimpresa, MR(y) = MC(y))]
2. Prevedere le strategie dei competitori [prevedere le reazioni
avversarie (Modelli di Cournot, Bertrand, Stackelberg, ecc.)]
3. Prepararsi contro le mosse ottimali dei competitori [non si fanno
supposizioni sui tipi di reazione degli avversari, ma si calcolano le
loro mosse ottimali per poi preparare le proprie difese e contro-
misure (teoria dei giochi)]
Prof. Massimo Gastaldi 523
Oligopolio
Oligopolio con 2 imprese che producono lo stesso bene Duopolio
Abbiamo 4 variabili strategiche:
prezzo dellimpresa 1 e prezzo dellimpresa 2
quantit da produrre impresa 1 e quantit da produrre impresa 2

Gioco sequenziale

unimpresa prende la decisione prima dellaltra
(Modello di Stackelberg)

impresa leader di prezzo o di quantit
(impresa dominante, es. IBM)
impresa follower di prezzo o di quantit

Prof. Massimo Gastaldi 524


Oligopolio
Gioco simultaneo

unimpresa prende la decisione insieme allaltra

le imprese scelgono simultaneamente i prezzi
per massimizzare i profitti (modello di Bertrand)
o
le imprese scelgono simultaneamente le quantit
per massimizzare i profitti (modello di Cournot)

Gioco collusivo o cooperativo



le imprese si accordano stabilire congiuntamente prezzi e quantit per
massimizzare la somma congiunta dei loro profitti
Prof. Massimo Gastaldi 525
Struttura di Curva di Entrata Differenziazione Esempio
mercato domanda del prodotto
dellimpresa
Concorrenza Orizzontale Entrata Prodotti Grano, mais
perfetta libera omogenei
Monopolio Inclinata Barriere Una sola Lega di
negativamente allentrata impresa basket,
detentori di
brevetti
Concorrenza Inclinata Entrata Prodotti Ristoranti,
monopolistica negativamente libera differenziati stilisti
Oligopolio Inclinata Barriere Prodotti sia Produttori di
negativamente allentrata omogenei che alluminio, di
differenziati auto

Prof. Massimo Gastaldi 526


Prof. Massimo Gastaldi 527
Modello di Cournot
(determinazione simultanea della quantit)
Ciascuna delle due imprese dovr prevedere la scelta di produzione
dellaltra e poi scegliere la quantit di output che massimizza il
proprio profitto. Ogni duopolista considera costante la quantit
prodotta dal concorrente ovvero invariabile rispetto alle sue decisioni.
Assunzioni: caso lineare con due imprese
Funzione di domanda inversa lineare, continua e decrescente nella
quantit prodotta
p = a - b(y1+y2)

con funzione del profitto per ciascuna impresa data da

Prof. Massimo Gastaldi 528


Modello di Cournot

Se Ci(yi) = kiyi i=1,2 Ci/yi = ki assumiamo che il costo marginale


sia costante (costi medi costanti) e che quindi la tecnologia in cui
operano le due imprese sia caratterizzata da rendimenti di scala
costanti. In questo modo otteniamo

Prof. Massimo Gastaldi 529


Modello di Cournot

R1(y2) e R2(y1) sono


le curve di
Reazione

Si nota che:
la quantit prodotta da ciascuna impresa una funzione
decrescente della quantit prodotta dallimpresa concorrente
ovvero le funzioni di reazione sono inclinate negativamente; 530
Prof. Massimo Gastaldi
Modello di Cournot
lequilibrio si ottiene allintersezione delle curve di reazione;
la quantit prodotta da ciascuna impresa una funzione
decrescente del proprio costo marginale a parit di quantit
prodotta dallimpresa concorrente. Se limpresa 1 riduce il suo
costo marginale produce di pi a parit di output prodotto
dallimpresa 2 ovvero la funzione di reazione dellimpresa 1 si
sposta parallelamente verso destra (aumenta lintercetta verticale
a-k1 di R1);
se k1=k2 le due imprese hanno la stessa tecnologia e si dividono il
mercato (soluzione simmetrica);

Prof. Massimo Gastaldi 531


Modello di Cournot
se k1=k2=k=0 otteniamo

Prof. Massimo Gastaldi 532


Modello di Cournot
Vediamo come graficamente lequilibrio di Cournot dato
dallintersezione delle due curve di reazione

Data la curva di domanda p = a - b(y1+ y2), limpresa 1 considera la


quantit y2 prodotta dallimpresa 2 costante e quindi la curva di
domanda dellimpresa 1 sar
p1 = a - b(y1+y2)= (a - by2) - by1

In questo modo la curva di domanda dellimpresa 1 si ottiene


spostando verso destra lasse verticale di una misura pari alla quantit
prodotta dal concorrente ovvero limpresa 2 (Curva di domanda
residuale); per massimizzare il profitto limpresa dovr imporre la
relazione MR = MC = 0 (supponiamo il costo marginale nullo)
MR1= (a - by2) - 2by1 = 0
y1 = (a - by2)/2b = R1(y2) y2 = (a - by1)/2b = R2(y1)
Prof. Massimo Gastaldi 533
Il duopolista che massimizza il profitto
nel modello di Cournot

y=Q

Curva di Domanda
Residuale

P1*= (a bQ2) bQ1


P1*= (a bQ2) - b (a bQ2) /2b
P1*= (a bQ2) - (a bQ2) /2 = (a bQ2) /2

Prof. Massimo Gastaldi 534


Funzioni di reazione dei duopolisti nel
modello di Cournot
y=Q

Q2 = (a bQ1)/2b se Q1=0 Q2=a/2b


se Q2=0 Q1=a/b

Q1 = (a - bQ2)/2b
se Q2=0 Q1=a/2b
se Q1=0 Q2=a/b

Prof. Massimo Gastaldi 535


Modello di Cournot - Equilibrio
Tracciate le due curve di reazione si raggiunge nel tempo lequilibrio
dato dallintersezione delle curve di reazione: partendo da un
qualunque punto (y1t, y2t) si raggiunge lequilibrio di Cournot
(equilibrio stabile) dato da (se k1=k2=k=0):

Si noti che in monopolio y1+y2 = y

P = a by MR = a 2by

MR = MC a 2 by = 0 y = a/2b

P = a b (a/2b) = a /2

In monopolio il prezzo pi alto (a/2


contro a/3) e la quantit prodotta
minore (a/2b contro 2a/3b) rispetto a
Cournot

Prof. Massimo Gastaldi 536


Esempio
Due duopolisti, in un modello di Cournot, fronteggiano una curva di
domanda di mercato p = 56 - 2 (y1 + y2) con costi marginali uguali a
MC = 20 per entrambe. Tracciate le loro curve di reazione e trovate
lequilibrio

p = 56 - 2(y1 + y2) p1 = (56 - 2y2) - 2y1 Ricavo1= (56 - 2y2) y1 2y12


MR1 = (56 - 2y2) - 4y1 = 20 y1 = (36 2y2)/4 = 9 y2/2 = R1(y2)
MR2 = (56 - 2y1) - 4y2 = 20 y2 = (36 2y1)/4 = 9 y1/2 = R2(y1)

Intersecando R1 con R2 si ottiene lequilibrio stabile di Cournot (6,6)

Prof. Massimo Gastaldi 537


Costruzione delle funzioni di reazione
per due specifici duopolisti
Q2 = 9 Q1/2 se Q2 = 0 Q1 = 18
se Q1 = 0 Q2 = 9

Q1 = 9 - Q2/2
se Q2 = 0 Q1 = 9
se Q1 = 0 Q2 = 18

y=Q

Prof. Massimo Gastaldi 538


Esempio
Lo stesso equilibrio si otteneva matematicamente ponendo y1 = y2 in
una delle curve di reazione

y1 = 9 y2/2 = 9 y1/2 2 y1 = 18 - y1 3 y1 = 18 y1 = y2 = 6
Y = y1 + y2 =12 p = 56 - 2Y = 32

Analogamente dalle formule con costi marginali uguali

Prof. Massimo Gastaldi 539


Equilibrio di Cournot con molte imprese
Y = y1 + y2 + + yn output totale dellindustria

La condizione di massimizzazione del profitto per limpresa i data


max(yi) p(Y)yi Ci(yi)

Dalla condizione MRi = MCi si ottiene

MR(yi)= p(Y) + (p/yi) yi = MC(yi)


MR(yi)= p(Y) + ( p/ yi) yi (Y/Y)= MC(yi)
MR(yi)= p(Y) [1+ (p/yi)*(yi/Y)*(Y/ p(Y))] = MC(yi)
MR(yi)= p(Y) [1+ (p/yi) *si*(Y/ p(Y))] = MC(yi)
MR(yi)= p(Y) [1- si /(Y)] = MC(yi)

dove si = yi/Y rappresenta la quota delloutput totale coperta


dallimpresa i con 0 si 1
Prof. Massimo Gastaldi 540
Equilibrio di Cournot con molte imprese
Se si piccolo (prossimo allo 0) la curva di domanda dellimpresa
infinitamente elastica, lespressione precedente coincide con quella
ottenibile nel caso concorrenziale: prezzo uguale al costo marginale.
Quindi se il numero delle imprese elevato, linfluenza della singola
impresa irrilevante e quindi lequilibrio di Cournot coincide con la
concorrenza perfetta

Mentre se si grande (prossimo a 1) si torna al caso di monopolio, la


curva di domanda dellimpresa coincide con la curva di domanda del
mercato
Quindi se ho una sola impresa, essa controlla il mercato e quindi
lequilibrio di Cournot coincide con il monopolio

Prof. Massimo Gastaldi 541


Modello di Bertrand
(determinazione simultanea dei prezzi)

Cournot le imprese scelgono le quantit da produrre



il mercato determina il prezzo

Bertrand le imprese fissano i prezzi



il mercato determina le quantit vendute

Abbiamo ancora due imprese che producono lo stesso bene; vogliamo


determinare i due prezzi in modo tale che ciascuno massimizzi il
proprio profitto, data la scelta di prezzo dellaltra impresa.
In questo caso semplice lequilibrio di Bertrand coincide con quello
concorrenziale (prezzo = costo marginale)
Prof. Massimo Gastaldi 542
Modello di Bertrand
Spiegazione economica: il prezzo non pu essere inferiore al costo
marginale. Se il prezzo fosse maggiore al costo marginale si avrebbe
una gara al ribasso per sottrarre clienti allaltra impresa fino al caso
limite in cui p = MC (lunico prezzo oltre il quale nessuna delle due
imprese pu ragionevolmente aspettarsi che laltra scenda quello
dato dal costo marginale).
Nel momento in cui le imprese hanno fissato il prezzo uguale al costo
marginale non hanno alcun incentivo a ridurlo ulteriormente e
ciascuna impresa serve met della domanda di mercato (equilibrio
concorrenziale)

Aver considerato la variabile decisionale prezzo (Bertand) invece


della quantit (Cournot) porta ad un equilibrio completamente
differente

Prof. Massimo Gastaldi 543


Modello di Stackelberg : leadership di quantit
Limpresa 1 (leader) decide di produrre la quantit y1
Limpresa 2 (follower) reagisce producendo la quantit y2
p(Y) la funzione di domanda inversa del mercato (Y = y1 + y2)

Quale sar il livello di output scelto dellimpresa 1 per massimizzare


il suo profitto? Il leader dovr prendere in considerazione il problema
di massimizzazione del profitto del follower

Il problema del follower: individuare y2 tale che il profitto sia max

max(y2) p(y1+y2) y2 - C2 (y2)

dove y1 una costante (predeterminata dal leader)

Il follower sceglier y2 in modo tale che


MR2 = p(y1+y2) + (p/y2) y2 = MC2
Prof. Massimo Gastaldi 544
Modello di Stackelberg : leadership di quantit
Si noti che sua scelta dipende dalla scelta del leader
y2* = R2(y1) funzione di reazione del follower
La funzione di reazione descrive la reazione del follower che
massimizza il suo profitto dato il livello delloutput scelto dal leader
Esempio con domanda lineare p(y1+y2) = a - b (y1+y2) e costi nulli

2(y1,y2) = p(y1+y2) y2 = [a - b (y1+y2)] y2 = a y2 b y1 y2 - b y22

Fissato 2 possiamo rappresentare le combinazioni di y1 e y2 alle


quali corrispondono un profitto costante per limpresa 2 (curve di
isoprofitto dellimpresa follower).
Il profitto dellimpresa 2 sar tanto pi alto tanto pi basso il livello
y1 scelto dallimpresa 1 (limpresa 2 avrebbe il massimo profitto se y1
fosse uguale a 0 in quanto diverrebbe monopolista)
Prof. Massimo Gastaldi 545
Modello di Stackelberg : leadership di quantit
Se costruiamo un piano con y1 sullasse delle ascisse e y2 su quello
delle ordinate, il profitto dellimpresa 2 aumenta man mano che ci si
sposta verso curve di isoprofitto pi a sinistra (y1 diminuisce): dato y1
limpresa 2 sceglier il valore di y2 situato sulla curva di isoprofitto
pi a sinistra possibile (condizione di tangenza).

Il luogo geometrico dei punti di tangenza dar la curva di reazione


dellimpresa 2, R2(y1)

Essendo i costi nulli il ricavo marginale dato da


MR2(y1, y2) = a b y1 - 2b y2 = MC2(y1, y2) = 0

y2* = (a - by1)/2b = R2(y1)

Se fossimo in monopolio y1 = 0 y2* = a /(2b)


Prof. Massimo Gastaldi 546
Costruzione della curva di reazione
y2 = output
La curva di reazione
dellimpresa 2 rappresenta la scelta
f2(y1) = R2(y1) curva di output che
di reazione massimizza il
profitto dellimpresa
Curve di isoprofitto 2, follower, per
dellimpresa 2
ciascuna scelta di
output dellimpresa
1, leader. In
corrispondenza di
ciascuna scelta di y1
il follower sceglie il
Curva di reazione livello di output
f2(y1)
associato alla curva
di isoprofitto pi a
1y = output dellimpresa 1 sinistra f2(y1)=R2(y1)
Prof. Massimo Gastaldi 547
Modello di Stackelberg : leadership di quantit
Il problema del leader: se il follower massimizza il suo profitto il
leader dovr considerare la reazione del follower in modo tale che

max(y1) p(y1+y2) y1 C1 (y1) tale che y2 = R2(y1)



max(y1) p(y1+ R2(y1)) y1 C1 (y1)

Noi sappiamo che nel caso di domanda lineare e costi nulli

y2 = (a - by1)/2b = R2(y1)
1(y1,y2) = p(y1+y2) y1 = [a - b (y1+y2)] y1 = a y1 b y12 - b y1 y2
1(y1,y2) = a y1 b y12 - b y1 * (a - by1)/2b
1(y1,y2) = (2ab y1 2b2 y12 - ab y1 + b2y12)/2b
1(y1,y2) = (ab y1 b2 y12 )/2b
Ricavi (impresa 1) = 1(y1,y2) = ay1/2 by12/2 = p(y1+y2) y1
p(y1+y2) = 1(y1,y2) / y1 = a/2 by1/2
Prof. Massimo Gastaldi 548
Modello di Stackelberg : leadership di quantit
Dalla condizione MR1 = MC1 si ottiene (Ricavi = ay1/2 by12/2)

a/2 by1 = 0 y1* = a/(2b)

p = a b [y1+R2(y1)] = a b [y1+(a-by1)/2b]=
a by1 b(a-by1)/2b = (a by1)/2 = a/4

y2* = (a - by1)/2b = (a ab/2b)/2b = (a a/2)/2b = (a/2)/2b= a/(4b)

Y = y1* + y2* = a/2b + a/4b = (3a)/(4b)

In questo caso la quantit prodotta dal leader (a/2b) doppia rispetto


a quella prodotta dal follower (a/4b)

Prof. Massimo Gastaldi 549


Curve di domanda e di ricavo marginale
di un leader di Stackelberg
Prezzo
p(y1+y2) = a by1 - by2
con y2 = (a - by1)/2b
p = a/2 by1/2 domanda
per y1 = 0 p = a/2
per p = 0 y1 = a/b

MR = a/2 by1 = MC = 0
y1* = a/(2b)

y1* y1
Prof. Massimo Gastaldi 550
Modello di Stackelberg : leadership di quantit

Graficamente le curve di isoprofitto dellimpresa 1 hanno la stessa


forma delle curve di isoprofitto dellimpresa 2 ruotate di 90. I
profitti dellimpresa leader aumentano tanto pi diminuisce il livello
delloutput dellimpresa 2. Limpresa 1 sceglier una combinazione di
output che si trovi sulla curva di reazione dellimpresa 2 e che sia
associata alla curva di isoprofitto pi bassa possibile (condizione di
tangenza tra la curva di reazione e la curva di isoprofitto)

Prof. Massimo Gastaldi 551


Equilibrio di Stackelberg
Curva di reazione Confrontando i due equilibri si nota che la
quantit prodotta dallimpresa 1 Y1
dellimpresa 1 maggiore in Stackelberg ( limpresa leader)
che in Cournot.
Analogamente la quantit prodotta
dallimpresa 2 Y2 minore in Stackelberg
( limpresa follower) che in Cournot
Curva di Equilibrio di
reazione Cournot
dellimpresa
2
Equilibrio di
Stackelberg

Curve di
isoprofitto
dellimpresa 1

Limpresa 1, leader, sceglie sulla curva di reazione dellimpresa 2 il punto di tangenza


alla propria curva di isoprofitto pi bassa, in modo da realizzare il profitto massimo
Prof. Massimo Gastaldi 552
Modello di Stackelberg : leadership di prezzo
Le due imprese producono lo stesso bene con lo stesso prezzo p
deciso dal leader
Il problema del follower: massimizzare il profitto considerando il
prezzo dato come nel caso concorrenziale:
max(y2) py2 - C2 (y2) prezzo = costo marginale
Si determiner una curva di offerta del follower S(p) crescente tale
che il livello delloutput sia quello per cui il costo marginale sia
uguale al ricavo marginale uguale al prezzo fissato dal leader.

Il problema del leader: se limpresa leader fissa il prezzo p lofferta


del follower sar S(p) e quindi il leader potr vendere una quantit
pari a DR(p) = D(p) S(p) [domanda residuale per il leader]
Per massimizzare il proprio profitto limpresa leader dovr ancora
considerare la condizione MR1 = MC1 dove per il ricavo marginale
non sar pi relativo alla curva di domanda complessiva ma calcolato
rispetto alla domanda residuale
Prof. Massimo Gastaldi 553
Leadership di prezzo
Prezzo
Domanda di mercato

Offerta del follower


y*F = y*T - y*L

Curva di domanda per il leader


(domanda residuale)

del leader

MC del leader

y*F T Quantit

La curva di domanda per limpresa leader la differenza tra la curva di


domanda di mercato e le curva di offerta dellimpresa follower. Limpresa
leader sceglie il livello ottimo di output, yL*, in corrispondenza del quale il
ricavo marginale uguale al costo marginale. La quantit totale offerta sul
mercato yT* e il prezzo di equilibrio p*
Prof. Massimo Gastaldi 554
Esempio
D(p) = a - bp curva di domanda complessiva lineare
C2(y2)= y22/2 costo impresa 2 (follower)
C1(y1)= cy1 costo impresa 1 (leader)

max del profitto follower p = costo marginale = y2 = S(p)


curva di offerta follower (y2 = S(p) = p)

La curva di domanda per il leader sar (domanda residuale):

DR(p) = D(p) S(p) = a bp p = a p(b + 1) = y1



p = (a y1)/(b + 1) funzione di domanda inversa leader

La curva di ricavo marginale di una curva di domanda lineare ha la


stessa intercetta e inclinazione doppia della curva di domanda lineare
Essendo p = a /(b + 1) - y1/(b + 1) MR1= a /(b + 1) - 2y1/(b + 1)
Prof. Massimo Gastaldi 555
Esempio
Allora la condizione MR1=MC1 diviene

MR1= a /(b + 1) - 2y1/(b + 1) = c = MC1


2y1/(b + 1) = a /(b + 1) - c
2y1= a c(b + 1)
y1*= [a c(b + 1)]/2

Sostituendo y1* in p = a /(b + 1) - y1/(b + 1) troveremmo il prezzo di


equilibrio fissato dal leader

Confronto tra leadership di quantit (es. limpresa in grado di


investire per prima nella capacit produttiva) e leadership di prezzo
(es. catalogo dei prezzi)

Prof. Massimo Gastaldi 556


Collusione
Poich in concorrenza i profitti sono minori, gli oligopolisti hanno
interesse a colludere e a formare un cartello, fissando i prezzi e
dividendosi il mercato (comportamento illegale leggi antitrust).

I cartelli sono temporanei per 3 motivi:


1. perch ogni impresa individualmente tentata di ingannare i rivali
e trarre vantaggio da una riduzione non concordata dei propri
prezzi;
2. perch variando di continuo la domanda e i costi di produzione,
loligopolista ha il problema di rinegoziare gli accordi taciti
raggiunti con i rivali;
3. perch i profitti ottenuti dalle imprese grazie al successo
dellaccordo collusivo attirano nel settore nuove imprese e quindi
nuovi concorrenti (necessit di nuovi accordi).

Prof. Massimo Gastaldi 557


Collusione
Il conflitto tra collusione e concorrenza la questione centrale
delloligopolio. La collusione assicura sempre alle imprese profitti
congiunti superiori. Pertanto interesse degli oligopolisti,
collettivamente presi, fissare un prezzo unico e poi dividersi il
mercato come in monopolio. Allo stesso tempo, per, ogni
impresa tentata di barare (abbassando il prezzo pu catturare
lintero mercato). Affinch un cartello funzioni necessario che le
imprese trovino il modo di scoprire e punire chi non sta ai patti.
Per rendere operanti gli accordi gli oligopolisti mettono in atto una
serie di pratiche restrittive che riducono la concorrenza elevando
il costo che unimpresa deve sostenere per catturare la clientela
dei rivali quali:
la concessione di zone esclusive a singoli venditori allingrosso;
i contratti di vendita esclusiva per un determinato prodotto;
limposizione di contratti vincolanti (es. gli acquirenti di un
prodotto sono costretti ad acquistarne anche altri).
Prof. Massimo Gastaldi 558
Esempio
Assunzione: caso lineare con due imprese che colludono (cartello)

Funzione di domanda inversa lineare, continua e decrescente nella


quantit prodotta

p = a b(y1+y2) = a bY

Per massimizzare il profitto limpresa dovr imporre la relazione


MR = MC = 0 (supponiamo costi totali e il costo marginale nullo)
MR = a 2bY = 0 Y = a/2b y1 = y2 = a/(4b)

p = a (ba/2b) = a/2

1 = py1 = (a/2)(a/4b) = a2/8b = 2

= 1 + 2 = (a2/8b) + (a2/8b) = a2/(4b)


Prof. Massimo Gastaldi 559
Confronto tra le soluzioni dei diversi modelli
Seguendo questo processo, ipotizzando che la curva di domanda sia p
= a b(y1 + y2) e che il costo marginale sia pari a zero

Collusione (monopolio)

Cournot

Stackelberg (leadership di quantit)

Bertrand (eq. Concorrenziale)

la quantit di output totale aumenta e il prezzo diminuisce

Prof. Massimo Gastaldi 560


Confronto tra le soluzioni dei diversi modelli
Prezzo

p = a b(y1 + y2) = a - bY
con MC = 0

(cartello)

Ym Y
Prof. Massimo Gastaldi 561
Confronto tra le soluzioni dei diversi modelli
y1 y2 Y=y1+y2 P 1 2 = 1 + 2
Cartello a/4b a/4b a/2b a/2 a2/8b a2/8b a2/4b
Cournot a/3b a/3b 2a/3b a/3 a2/9b a2/9b 2a2/9b
Stackelberg a/2b a/4b 3a/4b a/4 a2/8b a2/16b 3a2/16b
Bertrand a/2b a/2b a/b 0 0 0 0

Il prezzo di equilibrio di Cournot due terzi di quello di monopolio,


mentre la quantit prodotta in monopolio due terzi di quella
prodotta in Cournot
Loutput di mercato del modello di Stackelberg leggermente
superiore a quello ottenuto con Cournot e quindi il prezzo di mercato
ottenuto con Stackelberg leggermente inferiore a quello ottenuto
con Cournot

Il modello di Stackelberg rappresenta un progresso rispetto a Cournot e


Beltrand in quanto in questo caso almeno una impresa adotta un
comportamento strategico studiando il profitto dellavversario.
Prof. Massimo Gastaldi 562
Esempio

La curva di domanda di mercato dellacqua minerale P = 15 Q.


Ipotizzando che due imprese offrono tale bene con un costo marginale
costante pari a 3 per unit di prodotto (TC = MC*Q), calcolare i
valori di equilibrio (quantit prodotte, prezzi e profitti) per ciascuno
dei quattro modelli di oligopolio (nel modello di Stackelberg delle
quantit, assumete che limpresa 1 sia leader).

563
Prof. Massimo Gastaldi
Esempio: soluzione
Accordo collusivo (P = 15 Q):
MR = 15 2Q
MC = 3
MR = MC 15 2Q = 3 2Q = 12 Q = 6 P=15 6 = 9
Q = 6 Q1 = Q2 = 3
= PQ MC*Q= 54 18 = 36 1= 2 = 18 E(Q,P) = (6,9)

Cournot (P = 15 Q = 15 - Q1 Q2 ):
P1 = 15 Q1 Q2 = (15 Q2) Q1
MR1 = (15 Q2) 2Q1 = MC = 3 2Q1 = 12 - Q2 Q1 = 6 - Q2/2
Q2 = 6 Q1/2

Q1 = Q2 Q1 = 6 Q1/2 2Q1 = 12 Q1 3Q1 = 12


Q1 = Q2 = 4
564
Prof. Massimo Gastaldi
Esempio : soluzione
Q1 = Q2 = 4 Q = 8 P = 15 Q = 15 8 = 7

1= 7*4 MC * 4 = 28 12 = 16 = 2 = 32

E(Q,P) = (8,7)

Bertrand (P = 15 Q):
P = MC P = 15 Q = 3 Q = 12 Q1 = Q2 = 6

1= 3*6 MC * 6 = 18 18 = 0 = 2 = 0

E(Q,P) = (12,3)

565
Prof. Massimo Gastaldi
Esempio : soluzione

Stackelberg di quantit (P = 15 Q):

Funzione di reazione dellimpresa 2, Q2 = 6 Q1/2


Domanda dellimpresa 1:
P = 15 Q = 15 Q1 Q2 = 15 6 + Q1/2 Q1 = 9 - Q1/2
MR1 = 9 - 2Q1/2 = 9 - Q1 = MC = 3 Q1 = 6
Q2 = 6 Q1/2 = 6 3 = 3
Q = Q1 + Q2 = 6 + 3 = 9 P = 15 9 = 6

1= 6*6 MC * 6 = 36 18 = 18
2= 3*6 MC * 3 = 18 9 = 9 = 18 + 9 = 27
E(Q,P) = (9,6)
566
Prof. Massimo Gastaldi
P, $ per unit I diversi equilibri di oligopolio

P = 15 Q funzione di domanda, E (Q,P) equilibrio


15
A (6,9) equilibrio collusivo (monopolio), profitto = 36
B (8,7) equilibrio di Cournot, profitto = 32
9
A C (9,6) equilibrio di Stackelberg, profitto = 27
B
7 D (12,3) equilibrio di Bertrand (concorrenza), profitto = 0
C
6

D
3 MC

Domanda

6 8 9 12 15 Q

Prof. Massimo Gastaldi 567


Stabilit dei prezzi in regime di oligopolio:
curva di domanda spezzata

Nella pratica si nota che la combinazione prezzo-quantit piuttosto


stabile (rigidit dei prezzi di oligopolio)

Se limpresa si aspetta che i rivali si adeguino a riduzioni del prezzo


ma non reagiscono ai suoi aumenti senza mutare cio il proprio
prezzo e la quantit prodotta, si ottiene una curva di domanda per
limpresa oligopolista ad angolo

Riluttanza ad modificare il prezzo: una riduzione non le provocher


un notevole aumento delle vendite, un aumento provocher una
riduzione sostanziale degli affari.

Prof. Massimo Gastaldi 568


Prezzo,
costi e DD curva anelastica se limpresa riduce il prezzo le
ricavo altre imprese la imitano
marginale D dd curva elastica se limpresa riduce i prezzo le
d altre imprese non la seguono

C
P0

RM(DD) V

RM(dd)

D d
0 Y0 W Y

Tratto di discontinuit UV nella curva del ricavo marginale; se la curva del


costo marginale passa per UV limpresa non muta il prezzo P0. Se, per esempio,
si ha un brusco aumento dei costi, fino a che la curva del costo marginale non
sale al di sopra del punto U, non si avr alcun mutamento del prezzo.
Prof. Massimo Gastaldi 569
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI
LAQUILA
Facolt di Ingegneria

Prof. MASSIMO GASTALDI

Cenni di teoria dei giochi

Prof. Massimo Gastaldi 570


Cenni di teoria dei giochi
Abbiamo esaminato la teoria tradizionale dellinterazione strategica
tra le imprese. Ma gli agenti economici possono interagire in modi
diversi, molti dei quali vengono studiati attraverso la Teoria dei
giochi

Assunzioni semplificatrici:
2 soli attori (2 imprese)
numero finito di strategie (2 es. abbassare o aumentare i prezzi)

Definiamo come matrice dei payoff (risultati) o delle vincite del gioco
una matrice che indica i payoff di ciascun giocatore in
corrispondenza di ciascuna combinazione di strategie

Prof. Massimo Gastaldi 571


Cenni di teoria dei giochi
Esempio con 2 giocatori e 2 strategie: Giocatore B
Sinistra Destra
Alto 1, 2 0, 1
Giocatore A
Basso 2, 1 1, 0

La strategia (Basso, Sinistra) una strategia dominante. Ogni


giocatore dispone di una scelta ottima, quale che sia la scelta
dellaltro. Se c una strategia dominante per ciascun giocatore,
questa dovrebbe coincidere con la soluzione di equilibrio in quanto
sempre la migliore indipendentemente dalla scelta dellaltro giocatore

I giochi a strategia dominante non sono molto frequenti. Esempio:


Giocatore B
Sinistra Destra
Alto 2, 1 0, 0
Giocatore A
Basso 0, 0 1, 2
Prof. Massimo Gastaldi 572
Cenni di teoria dei giochi
Invece di esigere che la scelta di A sia ottima rispetto a tutte le scelte
di B (e lo stesso per il giocatore B), ci possiamo accontentare che sia
ottima in corrispondenza delle scelte ottime di B visto che tale
giocatore sar razionale.
Si dir che una coppia di strategie un equilibrio di Nash, se la scelta
di A ottima, data la scelta di B, e la scelta di B ottima, data la
scelta di A. Esempio: Giocatore B
Sinistra Destra
Alto 2, 1 0, 0
Giocatore A
Basso 0, 0 1, 2
Lequilibrio di Nash una generalizzazione del modello di Cournot
dove ciascuna delle due imprese doveva scegliere il livello di output
data la scelta ottimale dellaltra impresa.
Se A sceglie alto, la scelta ottima per B sinistra, e se B sceglie
sinistra la scelta ottima per A alto. 573
Prof. Massimo Gastaldi
problemi con pi di un equilibrio di Nash. Esempio: Se A sceglie
basso, la scelta ottima per B destra, e se B sceglie destra la scelta
ottima per A basso
Giocatore B
Sinistra Destra
Alto 2, 1 0, 0
Giocatore A
Basso 0, 0 1, 2

giochi in cui lequilibrio di Nash non esiste. Esempio:


Giocatore B
Sinistra Destra
Alto 0, 0 0, -1
Giocatore A
Basso 1, 0 -1, 3

Se il giocatore A sceglie alto, B sceglie sinistra, ma se B sceglie


sinistra, A sceglie basso. Analogamente, se A sceglie basso B
sceglie destra; ma se B sceglie destra A sceglier alto.
Prof. Massimo Gastaldi 574
E utile confrontare il concetto di equilibrio di Nash con quello di Strategie
Dominanti:

Strategia Dominante: il giocatore A sta agendo nel modo migliore possibile


a prescindere da ci che fa il giocatore B (qualunque sia la scelta di B).
Il giocatore B sta agendo nel modo migliore possibile a prescindere da
ci che fa il giocatore A (qualunque sia la scelta di A).

Equilibrio di Nash: il giocatore A sta agendo nel modo migliore possibile


dato ci che sta facendo il giocatore B (la scelta ottima di B). Il
giocatore B sta agendo nel modo migliore possibile dato ci che sta
facendo il giocatore A (la scelta ottima di A). E una generalizzazione
del modello di Cournot.

Si noti che un equilibrio tra strategie dominanti un caso particolare di


equilibrio di Nash.

Prof. Massimo Gastaldi 575


Cenni di teoria dei giochi: inconvenienti
Lequilibrio di Nash non comporta necessariamente soluzioni Pareto-
efficienti. Esempio: il dilemma del Prigioniero

Dilemma del Prigioniero. Ipotesi:


Due prigionieri complici di un delitto interrogati in due stanze separate
Ciascuno ha due strategie:
1. confessare denunciando laltro
2. negare la propria colpevolezza
Se uno solo confessasse egli sarebbe libero mentre laltro sarebbe
condannato a 6 mesi di carcere; se entrambi negassero la loro
colpevolezza sarebbero condannati entrambi a 1 mese di carcere e a 3
mesi se tutti e due confessassero.
Abbiamo la seguente matrice dei payoff: Giocatore B
Confessare Negare
Confessare -3, -3 (Nash) 0, -6
Giocatore A
Negare -6, 0 -1, -1 (efficienza)
Prof. Massimo Gastaldi 576
Concorrenza nella localizzazione: venditori di Hot-dog
sulla spiaggia

Entrambi i venditori V e C trovano vantaggioso spostarsi verso il


centro. Si ha equilibrio soltanto se i due venditori si collocano a met.
Questo lunico equilibrio di Nash (non efficiente).
Prof. Massimo Gastaldi 577
Esercizio risolto
Chiravelli e Fiago, gli unici due dentisti di una cittadina, hanno
praticato per anni un comportamento collusivo, dividendosi il
mercato e ottenendo profitti di monopolio pari a 100 mila euro
ciascuno lanno. Ma ora Chiravelli sta considerando lipotesi di
abbassare i prezzi: egli stima che se Fiago manterr i propri
prezzi al livello corrente, i suoi guadagni potrebbero ammontare a
150 mila euro, mentre quelli di Fiago crollerebbero a 25. Vi
naturalmente la possibilit che Fiago reagisca modificando i
propri prezzi e che, in conseguenza di tale guerra di prezzi, i
guadagni di entrambi si attestino a 40 mila euro ciascuno.

Rappresentare questo mercato come un gioco di strategia in base


al modello del dilemma del prigioniero;
Spiegare perch la competizione costituisce la strategia di
equilibrio.

Prof. Massimo Gastaldi 578


Abbiamo la seguente matrice dei payoff:
Fiago
Coopera Compete
Coopera 100, 100 25, 150
Chiravelli
Compete 150, 25 40, 40

Qualsiasi cosa faccia Fiago a Chiravelli conviene competere; qualsiasi


cosa faccia Chiravelli a Fiago conviene competere. La strategia di
competizione (Compete, Compete) rappresenta la strategia di
equilibrio (40,40) non Pareto-efficiente. Infatti se i due dentisti
cooperassero aumenterebbero entrambi la propria soddisfazione
(100,100) raggiungendo un punto di equilibrio Pareto-efficiente.

Prof. Massimo Gastaldi 579


Esercizio risolto
La tabella seguente mostra i profitti espressi in milioni di Euro di A e
B per varie combinazione dei prezzi che le due imprese possono
applicare (ogni cella presenta i profitti delle due imprese).
Trovare lequilibrio di Nash del gioco in questione

Impresa B
10,50 $ 11,50 $ 12,50 $ 13,50
$ 6,25 66, 190 68, 199 70, 198 70, 191
Impresa A $ 7,25 79, 201 82, 211 85, 214 89, 208
$ 8,25 82, 212 86, 224 90, 229 95, 230
$ 9,25 75, 223 80, 237 85, 244 81, 245

Prof. Massimo Gastaldi 580


Esercizio risolto
Vediamo prima di tutto se esistono strategie dominanti. Per limpresa
A la strategia $ 8,25 una strategia dominante.

Impresa B
10,50 $ 11,50 $ 12,50 $ 13,50
$ 6,25 66, 190 68, 199 70, 198 70, 191
Impresa A $ 7,25 79, 201 82, 211 85, 214 89, 208
$ 8,25 82, 212 86, 224 90, 229 95, 230
$ 9,25 75, 223 80, 237 85, 244 81, 245

Se limpresa B assume che limpresa A sceglie la propria strategia


dominante, la sua migliore risposta scegliere la strategia $ 13,50
(lequilibrio di Nash in questo caso e efficiente)

Prof. Massimo Gastaldi 581

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