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TUTTO Promessi SPOSI
TUTTO Promessi SPOSI
Riassunto Capitolo 1
“Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non
interrotte di monti, tutto a seni e golfi…”: ecco il famosissimo incipit
dei Promessi Sposi. Alessandro Manzoni ha deciso di cominciare il suo
capolavoro letterario con una descrizione minuziosa del territorio in cui
prendono vita la maggior parte delle vicissitudini raccontate.
Lo scrittore ci presenta, come se fosse una fotografia o un dipinto, la
conformazione geografica di questo ramo del lago con i suoi monti, “ l’uno
detto di San Martino, l’altro, con voce lombarda, il Resegone“, i “tre grossi
torrenti“, e ci dice che Lecco “ai tempi in cui accadero i fatti…era anche un
castello“, dove alloggiava una “stabile guarnigione di soldati spagnoli“.
Lecco era “un gran borgo al giorno d’oggi…che si incammina a diventare
città“.
I Promessi Sposi
Riassunto Capitolo 2
Dopo la minaccia ricevuta dai Bravi, come indicato nel riassunto del
capitolo 1 dei Promessi Sposi, Don Abbondio trascorre una notte agitata,
“spesa in consulte angosciose“. Alla fine decise che doveva solo prendere
tempo con “quel ragazzone“, che la “sua antica esperienza” gli avrebbe dato
“gran vantaggio sur un giovinetto ignorante!“.
Renzo è arrabbiato e dice che avrà “pazienza per una settimana” ed esce
per andare ad informare la sua “promessa” Lucia. Mentre cammina, mette
insieme tutte le stranezze ravvisate nel comportamento e nelle parole di
Don Abbondio, che gli fanno pensare ci sia “sotto un mistero diverso da
quello che Don Abbondio aveva voluto far credere“.
Appena fuori la casa del curato, Perpetua stava entrando nell’orto e Renzo
la chiama. Perpetua non riesce a tacere, nonostante il giuramento prestato
a Don Abbondio e si tradisce con le sue stesse parole, dicendo che non
conosce “i segreti” del suo “padrone“, che lei non può dire niente perché
non sa niente, aggiungendo che il suo padrone “non vuol far torto… lui non
ci ha colpa“. Incalzata da Renzo che le chiede chi ha colpa, Perpetua
aggiunge che “c’è bene a questo mondo de’ birboni, de’ prepotenti, degli
uomini senza timor di Dio…“.
Renzo vuole sapere chi siano questi prepotenti ma Perpetua entra nell’orto
e chiude l’uscio. Renzo invece si precipita da Don Abbondio chiedendogli –
“chi è quel prepotente?“. Inizia così un botta e risposta: domande da parte
di Renzo e mezze risposte da parte di Don Abbondio. Sono momenti
concitati, tanto che ad un certo punto Renzo mette mano anche al coltello
“che gli usciva dal taschino“. Renzo non gli dà tregua e gli dice – “ dunque
parli“. È così che finalmente il curato pronuncia “in fretta” il nome di Don
Rodrigo.
Renzo “tra la rabbia e la confusione” resta immobile “col capo basso” e poi
decide di andarsene. Cammina “a passi infuriati verso casa, senza aver
determinato quel che” deve fare. La sua mente è pervasa da brutte idee, “il
suo cuore” non batte “che per per l’omicidio”, vorrebbe “correre alla casa di
don Rodrigo, afferrarlo per il collo, e…“, vorrebbe “prendere il suo schioppo..
appiattarsi dietro una siepe” in attesa che comparisse “lo scellerato“, ma
appena pensa a Lucia il suo stato d’animo, agitato e in preda alla vendetta,
viene pervaso dai “migliori pensieri” e si ricorda “di Dio, della Madonna e de’
santi“. “… il pensiero di Lucia, quanti pensieri tirava seco!“.
Così si reca alla casa della sua amata, che si stava preparando per il
matrimonio e chiede ad una ragazza di chiamare Lucia e tirarla “in disparte”
perché doveva parlarle. Lucia esce “tutta attillata dalle mani della madre“,
Agnese, e va da Renzo, che la informa che il matrimonio è rimandato e le
racconta “la storia di quella mattina“. Lucia ascolta “con angoscia” e
quando ode il nome di don Rodrigo arrossisce e trema dicendo – “ fino a
questo segno!“, quindi congeda tutte le donne dicendo che “il signor curato
è ammalato; e oggi non si fa nulla“.
Qualche comare si reca all’uscio del curato per verificare che sia ammalato
davvero e Perpetua dalla finestra dice “un febbrone“.
I Promessi Sposi
Riassunto Capitolo 3
informate le comari che il matrimonio è rimandato – vedi riassunto capitolo
2 Promessi Sposi –
mentre Renzo informa Agnese dell’accaduto, Lucia entra nella stanza e
“con voce rotta dal pianto” racconta come nei giorni precedenti, di ritorno
dalla filanda, era stata avvicinata da donRodrigo che ha scommesso con
“quell’altro signore” – il conte Attilio – che lei sarebbe stata sua.
I Promessi Sposi
Riassunto Capitolo 4
Renzo, Lucia ed Agnese si sono salutati la sera – vedi riassunto capitolo
3 Promessi Sposi – e le due donne aspettano che l’indomani arrivi da
loro padre Cristoforo.
Sul far del mattino, “il sole non era ancor tutto apparso sull’orizzonte”,
padre Cristoforo esce “dal suo convento di Pescarenico, per salire alla
casetta dov’era aspettato“. Dopo una breve descrizione del borgo di
pescatori, Manzoni ci dipinge il quadro bucolico del paesaggio accarezzato
da “un venticello d’autunno” con le foglie del gelso appassite ed i tralci con
le “foglie rosseggianti a varie tinte” che brillavano, “la scena era lieta; ma
ogni figura d’uomo che vi apparisse, rattristava lo sguardo e il pensiero “.
Inizia col descriverci l’aspetto fisico di padre Cristoforo: “ un uomo più vicino
ai sessanta che ai cinquant’anni“, con “due occhi incavati” che “talvolta
sfolgoravano, con vivacità repentina; come due cavalli bizzarri“. Il frate “non
era sempre stato così, né sempre era stato Cristoforo: il suo nome di
battesimo era Lodovico“, figlio unico di un mercante che negli ultimi anni
aveva fatto fortuna e si trovava “assai fornito di beni“, tanto da voler vivere
“da signore” e vergognandosi del passato da mercante. Voleva essere come
i nobili e così Lodovico è cresciuto imparando “abitudini signorili“, vivendo
tra agi ed opulenza, ma doveva “star sempre al di sotto” dei suoi compagni.
Però aveva un’indole “onesta” e “sentiva un orrore spontaneo e sincero per
l’angherie e per i soprusi”, tanto che “venne a costituirsi come un protettor
degli oppressi, un vendicatore de’ torti“, “più d’una volta gli era saltata la
fantasia di farsi frate“.
Dopo questo lungo excursus relativo alla figura del religioso, il narratore ora
ci mostra padre Cristoforo all’uscio della casa di Lucia.
I Promessi Sposi
Riassunto Capitolo 5
Nel capitolo precedente abbiamo lasciato Padre Cristoforo all’uscio della
porta della casa di Lucia, vedi riassunto capitolo 4 dei Promessi Sposi.
I Promessi Sposi
Riassunto Capitolo 6
Alla fine del capitolo 5, don Rodrigo dice a padre Cristoforo di essere “a’
suoi comandi” e lo conduce in un altra sala perché possano parlare,
vedi riassunto capitolo 5 Promessi Sposi.
“In che posso ubbidirla?” dice don Rodrigo, “piantandosi in piedi nel mezzo
della sala“. Ecco come inizia questo capitolo sesto del romanzo. Ci troviamo
di fronte al dialogo, che poi diventa discussione accesa tra i due
personaggi.
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Mentre padre Cristoforo si allontana per andarsene vede “il vecchio
servitore ch’era venuto a riceverlo alla porta di strada“, che gli si accosta
“misteriosamente” e mettendo il dito alla bocca come dire al religioso di far
silenzio, lo porta in un “andito buio” e gli dice che lui ha sentito tutto e “sa
molte cose“, “qualcosa per aria c’è di sicuro” e dice che all’indomani
sarebbe andato al convento. Mentre fra Cristoforo se ne torna a casa “ tutto
infocato in volto, commosso e sottosopra” pensa – “ecco un filo,…, un filo
che la provvidenza mi mette nelle mani“.
Mentre padre Cristoforo era da don Rodrigo a casa di Lucia “erano stati
messi in campo e ventilati disegni” e il narratore informa il lettore. In questo
capitolo è molto presente la figura del narratore onnisciente nei Promessi
Sposi.