John William Waterhouse - Un racconto dal Decameron - olio su tela - 1916 - Lady Lever Art Gallery, Liverpool
PREMESSA
La presente opera costituisce una parafrasi di quelle che ritengo le dodici novelle pi
spassose e piccanti del Decameron.
Per facilitare la lettura non le ho riportate nel loro testo originale, che essendo stato
scritto quasi sette secoli fa risulta oggi non molto comprensibile, bens le ho trascritte
con parole mie. Tengo comunque a precisare che la mia non una traduzione parola per
parola, ma a senso.
Prima delle novelle ho inserito una breve introduzione, in cui tratto la biografia di
Giovanni Boccaccio e lo schema generale del Decameron.
Buon divertimento!
Roma, 18 febbraio 2010
S. I.
La serva esegu lordine della padrona, usc dal castello e trov Rinaldo rannicchiato nella
paglia e infreddolito. Gli domand chi egli fosse e cosa ci facesse l, e lui le raccont
lincrescioso fatto che gli era accaduto; dopo di che la preg di non abbandonarlo al
freddo.
La domestica torn e raccont tutto alla vedova, e costei le disse di fare entrare
quelluomo e di offrirgli cena e alloggio.
Lancella and da Rinaldo e lo invit ad entrare e a farsi un bagno. Il mercante, dopo
essersi immerso nellacqua calda, si sent rinato.
La vedova gli fece preparare dei vestiti, che erano del marito morto da poco tempo, i
quali gli calzavano benissimo.
Rinaldo ringrazi Iddio e san Giuliano per averlo liberato da quella che si prospettava
come una notte terribile e per avergli offerto un confortevole alloggio.
Poi la vedova domand alla serva come stesse il pellegrino, e lei rispose che si era vestito
e che era un uomo bello e distinto. Allora la donna le ordin di andarlo a chiamare.
Quando la vedova vide arrivare Rinaldo, constat che era effettivamente come lo aveva
descritto lancella. Lo invit a sedersi accanto a lei davanti al fuoco e a dirle ci che gli
era successo, e lui le raccont tutto per filo e per segno. La donna aveva gi ascoltato
qualcosa su di lui dal suo garzone, che era arrivato al castello prima, e perci credette
immediatamente al racconto di Rinaldo, e gli disse anche come avrebbe potuto
raggiungere il garzone.
Appena la cena fu pronta, il mercante si lav le mani e si sedette a tavola. Egli era un
uomo di mezza et, dal fisico alto e robusto, con un bel viso e dalle maniere affabili e
cortesi. La vedova, provando attrazione per Rinaldo, ed essendo rimasta frustrata per il
mancato incontro a letto con il marchese, carica ancora di appetito sessuale insoddisfatto
coltiv dentro s il desiderio di fare lamore con questuomo.
La vedova si consigli con la serva se fosse il caso di vendicarsi della beffa che il
marchese le aveva arrecato, ed approfittare di quel bene che sembrava esserle stato
inviato dalla Provvidenza. La domestica, conoscendo la natura passionale della sua
padrona, assecond la sua intenzione.
Cos dopo cena la vedova si avvicin al mercante e gli disse: Rinaldo, perch siete cos
pensoso? Non credete che vi saranno restituiti il cavallo e i panni che vi sono stati
sottratti? Tiratevi su col morale! Questa casa vostra! Anzi, dir di pi: con questi panni
addosso, che erano della buonanima di mio marito, mi sembrate proprio lui, tant che
questa sera mi venuta cento volte voglia di abbracciarvi e di baciarvi, e se non avessi
temuto di darvi fastidio, di certo lo avrei fatto.
Rinaldo, udendo queste parole e vedendo il lampeggiare degli occhi vogliosi della donna,
le si fece incontro a braccia aperte e disse: Signora, pensando che grazie a voi io sono
ancora vivo e la brutta situazione da cui mi avete tratto fuori, mi comporterei da vero
villano se non facessi tutto ci che di vostro gradimento; quindi abbraccer e bacer
voi finch ne avrete voglia.
La donna, cui non servivano altre parole per infuocarsi, subito si gett tra le braccia di lui
e lo cominci a stringere e baciare, e altrettanto fece lui. Quindi, alzatisi, se ne andarono
in camera da letto e, senza alcun indugio, si coricarono e soddisfecero pi volte le loro
voglie prima che si facesse giorno.
Giunta lalba, la vedova diede dei panni scadenti a Rinaldo, gli diede del denaro
dicendogli di tenerlo nascosto, e dopo avergli indicato la strada per raggiungere il suo
garzone, lo fece uscire da una porta secondaria del castello.
Quindi Rinaldo rientr nel castello dalla porta principale, fingendo di tornare da un
lungo viaggio. E qui egli ritrov il suo garzone.
Nel frattempo i tre furfanti erano stati acciuffati per un altro colpo da loro commesso e
furono condotti proprio a Castel Guglielmo e, dopo la loro confessione, Rinaldo pot
recuperare le cose che gli erano state rubate. Per la qual cosa egli, dopo aver ringraziato
Iddio e san Giuliano, rimont sul proprio cavallo e torn a casa.
Allora Riccardo disse: certamente mia moglie, e se tu mi accompagni da lei vedrai che
correr subito ad abbracciarmi; quindi sono daccordo con la tua proposta.
Cos i due andarono nella casa di Paganino e, ivi giunti, costui fece accomodare il giudice
in una sala e fece chiamare Bartolomea. Quando costei giunse nella sala tratt Riccardo
come un estraneo.
Riccardo, che si aspettava che lei lo accogliesse con grande gioia, l per l rimase stupito,
ma poi pens: Forse il gran dolore che ho provato per la sua assenza mi ha sfigurato a
tal punto che lei non mi riconosce pi. Quindi, rivolto a Bartolomea, disse: Donna,
non vedi che io sono il tuo signor Riccardo, e sono venuto qui a pagare ci che questo
gentiluomo vuole, affinch io possa riaverti e riportarti a casa?
La donna sorridendo un po rispose: Signore, siete sicuro che non mi scambiate per
qualche altra donna? Non mi ricordo di avervi mai visto prima!
Riccardo, supponendo che lei fingesse di non conoscerlo per timore di Paganino, preg
costui di lasciarli soli, e lui acconsent. I due si recarono dunque in una camera appartata,
dove il giudice disse: Ors! Cuore del mio corpo, anima mia dolce, speranza mia, adesso
non riconosci il tuo Riccardo, che ti ama pi di s stesso? Com possibile che non mi
riconosci? Sono cos sfigurato? Ors, occhio mio bello, guardami un po.
La donna cominci a ridere, e interrompendolo disse: Certamente non sono cos
smemorata da non ricordarmi che voi siete il signor Riccardo, mio marito. Ma voi, per
tutto il tempo che dimorai a casa vostra, dimostraste di conoscere molto male me, in
quanto, se voi foste stato saggio come volete far credere a tutti, avreste dovuto capire
che io sono una giovane e rigogliosa donna, e quindi avreste dovuto sapere ci che le
giovani donne, oltre ai vestiti e al cibo, desiderano e che per vergogna non dicono. E se
vi interessavano pi le leggi che la moglie, non vi sareste dovuto sposare. E tutte quelle
feste religiose, con relativi digiuni e astinenze, che voi mi imponevate, per mia fortuna
non le devo pi rispettare; adesso invece in questa camera da letto il mio nuovo uomo,
che di certo mi ha mandato la Provvidenza, mi fa osservare ben altro tipo di feste!
Mentre sono ancora giovane intendo stare e vivere con lui, mentre i digiuni e le astinenze
li riserver a quando sar vecchia. Quindi andatevene via di qui pi presto che potete, e
senza di me rispettate pure tutte le feste religiose che volete.
Udendo queste parole Riccardo prov un intenso dolore, e disse: Ors! Anima mia
dolce, che parole sono queste che stai pronunciando? Non ti interessa dellonore dei tuoi
parenti? Preferisci rimanere qui a fare la sgualdrina a costui piuttosto che essere mia
moglie onorata a Pisa? Ors, speranza mia cara, non dire pi cos; tornatene con me, e
io, conoscendo ormai la tua passionalit, mi sforzer di soddisfarti.
Bartolomea rispose: Dellonore dei miei parenti non mi importa nulla, perch neanche
loro ne dimostrarono quando mi diedero in sposa a voi. E vi dico pure che qui non mi
considero la sgualdrina, bens la moglie di Paganino, il quale Dio sa come mi fa sentire
quando a letto mi stringe fra le sue braccia e mi travolge con il fuoco che ha dentro; cosa
che voi, deboluccio come siete, non riuscireste mai a fare. Perci torno a dirvi di
andarvene immediatamente, prima che io cominci a urlare.
In uno stato di confusione mentale e in preda allo sconforto, Riccardo usc dalla camera
e cominci a pronunciare frasi senza senso. Dopo di che se ne torn a Pisa, dove visse
gli ultimi anni di vita come un seminfermo mentale.
Alla notizia della morte del giudice, Paganino spos legittimamente Bartolomea, alla
quale non fece mai conoscere n digiuni n astinenze.
La badessa disse: In fede di Dio, ci che dici pura verit; accertati che sappia lavorare
e convincilo a rimanere; dagli qualche paio di scarpe, qualche vecchio cappello, trattalo
con cortesia e fallo mangiare bene.
Lamministratore assicur che avrebbe obbedito al volere di lei.
Masetto, che aveva ascoltato tutto il discorso mentre poco distante dai due stava
fingendo di spazzare la corte, tra s e s disse: Se mi farete rimanere nel monastero, vi
lavorer lorto come mai nessuno lo ha fatto.
Lamministratore, accertatosi che Masetto sapesse lavorare bene, a gesti gli domand se
volesse rimanere, e lui fece cenno di s. Quindi lamministratore gli affid una serie di
cose da fare, e poi si allontan dal monastero per altre incombenze.
Giorno dopo giorno, le monache cominciarono a canzonare Masetto come si suole fare
con i sordomuti, rivolgendogli le parole pi offensive, mai immaginando che lui potesse
udirle.
Un giorno, avendo lavorato molto, il giovane si distese in giardino per riposarsi.
Due giovani monache che si trovavano a passare gli si avvicinarono per guardarlo, e lui
finse di dormire.
Una delle due, quella pi licenziosa, disse allaltra: Se tu mi assicurassi di tenere il
segreto, ti rivelerei un pensiero che ho avuto pi volte, che forse potrebbe giovare anche
a te.
Laltra monaca: Dimmelo: ti prometto che non lo dir a nessuno.
La licenziosa: Hai mai pensato a come siamo tenute sotto stretta sorveglianza? E hai
mai pensato che in questo monastero non entra mai un uomo, a parte lamministratore,
che vecchio, e questo muto? E io ho pi volte sentito dire da altre donne che tutte le
altre dolcezze del mondo sono poca cosa, se confrontate con la delizia che si pu gustare
quando luomo e la donna vanno a letto assieme. Ultimamente ho spesso desiderato di
provare con questuomo se questa delizia sia veramente la pi grande di tutte: e costui
la persona pi indicata, in quanto non c rischio che potrebbe andare a raccontarlo in
giro. Dimmi cosa ne pensi.
E laltra: Ohim! Che cosa stai dicendo? Non sai che abbiamo promesso la nostra
verginit al Signore?
S, va beh! Ma chiss quante cose si promettono che poi non possono essere
mantenute!
E se dovessimo rimanere incinte, come ci giustificheremmo?
Ti bagni prima che piova! Nel caso in cui ci dovesse accadere, penseremmo alle
soluzioni!
Laltra monaca, udendo queste parole, e avendo ormai pi voglia di lei di provare che
tipo di bestia sia luomo, disse: Va bene: come faremo?
Ormai sono le nove di sera, e staranno tutte dormendo; conduciamo il muto in una
capanna, e ci intratteniamo a turno con lui, mentre laltra fa la guardia.
Masetto udiva tutto questo discorso e, ben disposto a ubbidire, non aspettava altro che
essere chiamato.
Accertatasi che non passasse nessuno nei dintorni, la monaca licenziosa svegli Masetto,
lo prese per mano e lo port nella capanna, dove lui fece ci che lei volle. La monaca,
dopo aver ottenuto ci che voleva, fece entrare laltra, per fare provare anche a lei quella
gioia.
Le due monache continuarono a divertirsi nella capanna anche nei giorni successivi,
finch un giorno dalla finestra della propria camera una delle rimanenti sei monache si
accorse degli incontri osceni, e lo rifer ad altre due compagne; costoro inizialmente
avevano intenzione di spifferare tutto alla badessa, ma poi decisero di accordarsi con le
due monache e godere a turno della delizia di quegli incontri.
Un giorno in cui faceva molto caldo la badessa, che non si era ancora accorta di nulla, si
trovava a passare da sola per il giardino e vide, disteso a riposarsi sotto un albero,
Masetto, il quale di giorno era costretto a lavorare poco perch la notte si stancava
troppo. A un certo punto il vento sollev i pochi panni che coprivano Masetto. La vista
delle parti intime del giovane fece venire voglia alla badessa, la quale, svegliato Masetto,
lo port in camera sua, dove lo tenne con s per provare e riprovare quella dolcezza che
fino ad allora aveva insegnato a disprezzare.
Le monache, non vedendo Masetto, cominciarono a reclamare perch non veniva pi a
coltivare lorto.
Dopo alcuni giorni la badessa fece tornare il giovane nella propria stanza, e qui sia lei sia
le altre monache si recavano quando volevano soddisfare le loro voglie.
Ad un certo punto per Masetto si rese conto che lidea di passare per sordomuto gli
stava arrecando pi male che bene, in quanto accontentare tutte quelle donne era
faticosissimo. Perci una notte, mentre si trovava con la badessa, cominci a parlare e
disse: Reverenda Madre, so per sentito dire che un gallo basta senza problemi a dieci
galline, ma dieci uomini possono a stento soddisfare una donna. Quindi si figuri che
fatica devo sopportare io da solo per accontentare nove donne. Se continuo di questo
passo, io ci rimetto le penne! Perci o mi lasciate andare oppure trovate unaltra
soluzione che non metta in pericolo la mia salute.
La badessa, udendo parlare costui che credeva muto, rimase stupefatta e disse: Che ti
successo? Pensavo che fossi muto!
Reverenda Madre rispose Masetto infatti ero muto, ma non dalla nascita, bens lo ero
diventato in seguito a una malattia, e adesso mi tornata la parola, e lodo Iddio con tutta
la mia forza per questo.
La badessa gli credette, e poi gli domand cosa intendesse quando poco prima aveva
detto che lui doveva accontentare nove donne.
Quando la badessa ascolt la risposta si rese conto che era in pericolo il buon nome
dello stesso monastero. Cos cerc una soluzione, in base alla quale Masetto rimaneva,
ma nello stesso tempo doveva essere garantita la buona reputazione del monastero. E
siccome proprio in quei giorni era morto lamministratore, la badessa e le monache
diffusero la notizia secondo cui esse avevano pregato il Santo cui era dedicato il
monastero affinch fosse restituita la parola a Masetto. Dopo di che lo nominarono
nuovo amministratore. Tale incarico gli frutt unottima retribuzione.
Nel frattempo le numerose monache che lui aveva ingravidato partorirono tanti bambini,
che lui tenne per s senza rivelare a nessuno i nomi delle madri.
Fattosi vecchio, Masetto se ne torn a Lamporecchio con tanti soldi e tanti bei figli, e ci
grazie al fatto che aveva saputo ben sfruttare la propria giovinezza.
quale il cuore battesse forte. Lui pensava infatti che, poich il fatto era successo da pochi
minuti, il suo autore doveva ancora avere le pulsazioni accelerate in seguito allatto
sessuale.
Lo stalliere, che era ancora sveglio, si accorse del controllo che stava effettuando il re, e
si coric subito fingendo di dormire. Quando il re tocc il suo petto constat che il
cuore gli batteva forte, anche perch alla fatica dellatto sessuale si era aggiunta la paura
di essere scoperto.
Il re, il quale voleva che non si sapesse in giro laffronto subto, rimand la punizione ai
danni dello stalliere allindomani mattina e, come segno di riconoscimento, gli tagli una
ciocca di capelli, convinto che costui dormisse. Fatto questo, il re torn in camera sua.
Lo stalliere cap che il re gli aveva tagliato i capelli per individuarlo facilmente; perci,
senza perdere altro tempo, tagli una ciocca di capelli a tutti gli altri che stavano
dormendo e se ne torn a letto.
La mattina seguente il re comand che, prima che fossero aperte le porte di casa, tutti i
suoi abitanti uomini fossero portati davanti a lui; e cos fu fatto. Il re osserv che a quasi
tutti era stata tagliata una ciocca di capelli, e pens: Colui che cerco, sebbene di basso
ceto sociale, dimostra di avere molto senno.
Pertanto il re si rese conto che per scoprire il colpevole adesso sarebbe stato necessario
uscire allo scoperto; ma sapeva benissimo che il gioco non valeva la candela, in quanto
per una piccola vendetta non gli conveniva di macchiarsi del disonore di far sapere a tutti
che la propria donna era stata posseduta da un altro. Quindi egli decise di parlare al
colpevole in maniera che solo costui capisse, e disse: Chi lo fece non lo faccia pi, e
andatevene con Dio.
Coloro che ascoltarono queste parole si meravigliarono, e a lungo si domandarono cosa
avesse voluto dire il re; ma non vi fu nessuno che lo scopr, se non lo stalliere cui erano
dirette quelle parole; il quale era cos riuscito a concedersi un incontro amoroso con la
donna per cui spasimava, senza per questo essere poi condannato a morte.
la benedizione di Dio, non ti lasciare sopraffare dallira e non dire nulla n a tuo marito
n ai tuoi fratelli. E non temere neanche un po che questa storia possa far sorgere il
minimo dubbio sulla tua onorabilit, giacch io sar sempre, davanti a Dio e davanti agli
uomini, testimone irremovibile della tua purezza e innocenza.
La donna assunse le sembianze di persona alquanto riconfortata e disse: Signore, nelle
ultime notti ho sognato spesso i miei parenti defunti, e soprattutto la mia mamma, i quali
mi chiedevano suffragi; e perci vorrei che celebraste per le loro anime le quaranta
messe di san Gregorio e recitaste le vostre orazioni. Dopo aver finito di parlare, gli pose
in mano una moneta doro.
Il santo frate accett volentieri il denaro e, dopo averle impartito la benedizione, la
conged.
Poi il frate mand a chiamare lamico, e appena costui arriv lo rimprover aspramente e
gli mostr la borsa e la cintura.
Il valente uomo, fingendo di vergognarsi molto e di essersi pentito per ci che aveva
fatto, gli promise che non lo avrebbe fatto pi.
Quindi il frate sciocco diede i due oggetti allamico e, dopo averlo ammonito a non
ripetere il peccato, lo mand via.
Il valente uomo and in un posto nascosto, dove fece vedere alla sua donna che aveva
ricevuto i suoi regali, e di ci lei fu molto lieta.
La mattina seguente il marito della donna si allontan da casa a cavallo perch aveva un
impegno a Genova.
Subito dopo la partenza del marito la intraprendente donna and dal santo frate, e dopo
essersi molto lamentata per lennesimo torto subto dallamico di lui, piangendo gli disse:
Padre mio, sono arrivata al limite della sopportazione; ma siccome vi ho promesso che
non avrei adottato provvedimenti senza prima avervi consultato
sono venuta a raccontarvi cosa sia arrivato a fare il vostro amico. Ebbene, questuomo,
che mi sembra un diavolo dellInferno, venuto a sapere, non so come, che ieri mattina
mio marito andato a Genova. Stamattina costui entrato nel mio giardino,
arrampicandosi su un albero salito alla finestra della mia camera, ha aperto la finestra e
voleva entrare; ma io, svegliatami, mi sono subito alzata; e avrei iniziato a gridare, se lui
non mi avesse implorata di non farlo in grazia del nome di Dio e di quello vostro.
Quindi io, per il rispetto che ho nei vostri confronti, non ho urlato, e nuda come mi
trovavo sono corsa a chiudergli la porta in faccia; dopo di che, non udendolo pi, penso
se ne sia andato. Vedete voi se io posso continuare a tollerare questa situazione!
Il frate, ascoltando queste parole, fu la persona pi sconvolta di questo mondo, e le
domand: Siete sicura che si trattasse del mio amico?
La donna rispose: Lodato sia Iddio se io non riconosco lui da un altro! Sono sicura che
era proprio lui, e se lui dovesse negarlo, non gli credete.
Allora il frate disse: Figliola, questa volta il mio amico ha proprio esagerato, e hai fatto
bene a dirmelo. Ma ti prego, cos come hai fatto gi le altre volte, di seguire anche
stavolta il mio consiglio di non dire nulla ai tuoi parenti e di lasciare fare a me, per vedere
se riesco a frenare questo diavolo scatenato, che io consideravo un santo.
Quindi la donna torn a casa.
Subito dopo il valente uomo, passando vicino al monastero, fu avvicinato dal frate, il
quale, chiamatolo in disparte, lo copr dei peggiori epiteti, accusandolo di aver giurato il
falso e di aver tradito la sua fiducia.
Luomo disse: Perch questa collera nei miei confronti, Signore? Ho forse crocifisso
Cristo?
A cui il frate rispose: Guarda che svergognato! Fa pure finta di non ricordare, come se
fosse passato chiss quanto tempo dalle disonest e malvagit che ha compiuto! Ti sei
forse dimenticato la cattiva azione che hai commesso stamattina?
Il valente uomo rispose: Non so dove sia stato stamattina; il messaggero arrivato
prestissimo a riferirvi le sue notizie!
Disse il frate: Non venuto alcun messaggero da me; tuttavia penso che, siccome il
marito della donna che ultimamente stai perseguitando non in casa, perch partito
per un viaggio, hai creduto che lei ti dovesse attendere a braccia aperte! Ecco la persona
onesta! Di notte va girando per i giardini degli altri, sale sugli alberi e cerca di entrare
attraverso le finestre nelle case in cui stanno le donne sole! E bravo: ti sei emendato bene
dopo le mie ammonizioni! Quando la smetterai di dare noia a questa santa donna, la
quale finora ha taciuto i tuoi affronti non per amore che lei prova per te, bens perch
sono io che lho pregata di non dire nulla in giro? Ma non rimarr pi zitta: le ho dato il
permesso in base al quale se tu dovessi fare qualcosa ancora che la possa offendere, lei
sarebbe libera di reagire a suo piacimento. Cosa farai se lo dice ai fratelli?
Il valente uomo, avendo compreso benissimo il messaggio lanciato dalla donna, per
liberarsi dal frate gli forn le pi ampie rassicurazioni sul proprio comportamento futuro
e se ne and. La notte seguente egli attravers il giardino, sal sullalbero e, trovata la
finestra aperta, entr nella camera della procace donna e cominci ad abbracciarla. Da
parte sua, lei, che lo aveva atteso con grande desiderio, lo accolse lietamente dicendo:
Molte grazie al frate, che ti ha indicato la strada per venirmi a trovare. Dopo di che,
parlando e ridendo molto della ingenuit del frate, disprezzando gli attrezzi e i materiali
da laniere, si dilettarono reciprocamente con passione.
Da quel giorno in poi i due amanti si incontrarono regolarmente per dare soddisfazione
ai loro deliziosi piaceri senza dover ricorrere pi allaiuto del frate credulone.
so, ultimamente egli lha pi volte fatta chiamare in gran segreto qui; e ogni volta mia
moglie gli ha sempre dato le risposte che le avevo indicato io. Stamattina, prima che io
venissi qui, vedendo mia moglie parlare con una donna, le ho domandato chi fosse
quella donna, e lei mi ha risposto che laveva mandata Filippello per dirle che, se lei
voleva, avrebbe potuto incontrarsi segretamente con lui presso uno stabilimento
balneare. E affinch voi poteste verificare che queste mie parole non sono frottole, bens
pura verit, ho incaricato mia moglie di dire a quella donna che lei era disposta a
incontrarsi in questo stabilimento con Filippello alle tre del pomeriggio, quando tutti
dormono. Ora, se io fossi al posto vostro, mi farei trovare da vostro marito nel luogo e
nellora in cui lui deve incontrarsi con mia moglie, facendogli credere, approfittando del
buio, di essere lei. Poi andrei a letto con lui, e dopo aver ceduto alle sue voglie gli farei
vedere con quale donna si divertito. E quando lui si renderebbe conto che anzich con
lamante ha fatto lamore con la moglie, proverebbe una tale vergogna per essere stato
scoperto, che penso sarebbe vendicato sia il vostro onore sia il mio.
Catella, completamente accecata dalla gelosia, credette immediatamente alle parole di
Ricciardo e accett il piano che le aveva proposto.
Ricciardo la preg di non dire che aveva saputo da lui il tradimento commesso dal
marito, e lei lo rassicur.
La sera dello stesso giorno Catella not che il marito non le rivolse molte attenzioni, e
questo aument i suoi sospetti. Tra s e s pens: Veramente costui ha il pensiero
occupato per la donna con cui si crede di potersi incontrare domani per divertirsi con lei
a letto; ma giuro a me stessa che questo non avverr.
Lindomani mattina Ricciardo si rivolse alla signora che gestiva lo stabilimento balneare
dove aveva detto che si sarebbero dovuti incontrare sua moglie e Filippello, e la preg di
preparare un confortevole letto in una camera buia. Dopo aver pranzato, Ricciardo si
sdrai su quel letto in attesa che arrivasse Catella.
Giunte le tre del pomeriggio, costei si rec sul luogo dellappuntamento e si rivolse alla
signora la quale, bene istruita da Ricciardo, rispose che Filippello la stava aspettando in
camera.
Catella, col volto coperto per non essere riconosciuta, entr nella camera indicata e si
chiuse dentro.
Ricciardo, vedendola entrare, felice si alz in piedi e abbracciandola con voce camuffata
disse: Benvenuta allanima mia!
Catella, fingendo di essere la moglie di Ricciardo, senza esitazione lo abbracci, lo baci
e lo accolse lietamente, ma senza parlare per non essere identificata.
Ricciardo la condusse sul letto, e qui entrambi se la spassarono a saziet.
Ma appena Catella ritenne che fosse giunto il momento per sfogare la rabbia che covava,
cominci a parlare: Ahi! Quanto misero il destino delle donne e come mal riposto
lamore di molte nei mariti! Io, povera me, per ben otto anni ti ho amato pi della mia
vita, e tu, uomo malvagio, ti infuochi e scateni la tua passione per una donna estranea!
Con chi credi di avere appena fatto lamore? Lhai fatto con colei che con false lusinghe
hai ingannato mostrandole amore, ma essendo innamorato di unaltra. Io sono Catella,
non sono la moglie di Ricciardo, disonesto traditore che non sei altro: ascolta se
riconosci la mia voce, sono proprio io; e non vedo lora che ci mettiamo in un posto
illuminato, perch io ti possa svergognare come meriti, sporco cane degno di disprezzo!
Ahim, povera me! A chi ho donato per cos tanti anni cos tanto amore? A questo cane
spudorato che, credendo di avere tra le braccia una donna estranea, mi ha fatto pi
carezze e coccole in questi pochi minuti che sono stata a letto con lui, che in tutti i
rimanenti anni che sono stata sua. Oggi, lurido cane, sei stato vigoroso e impetuoso,
mentre di solito sei rammollito e fiacco! Ma sia lodato Iddio che oggi hai lavorato il tuo
campo, e non quello altrui come credevi. Adesso capisco perch stanotte non mi hai
degnato di uno sguardo: hai voluto conservare le energie per arrivare fresco e riposato
allincontro amoroso con la tua amante! Perch non rispondi, uomo crudele? Sei forse
diventato muto? In fede di Dio, non so come faccia a trattenermi dal cavarti gli occhi per
la rabbia che provo in questo momento! Eri convinto che io non mi sarei mai accorta del
tuo tradimento! Ma come vedi ho pi sbirri alle tue calcagna di quelli che pensavi.
Ricciardo dentro di s godeva di queste parole, e senza rispondere nulla continuava ad
abbracciarla, baciarla e toccarla da tutte le parti.
Riprendendo a parlare Catella disse: Con queste carezze interminabili tu credi di
lusingarmi, cane fastidioso che sei, e di rabbonirmi e consolarmi; invece ti sbagli: non
trover pace finch non ti avr infamato alla presenza di tutti i nostri amici e parenti.
Non sono bella come la moglie di Ricciardo? Non ho un animo gentile come lei? Perch
non rispondi, cane schifoso? Cosha lei pi di me? Fatti pi in l, non mi toccare: ch ti
sei dato troppo da fare per oggi. Se Dio mi dar la sua grazia, dora in poi ti far penare
pur di non venire a letto con te, e non so cosa mi trattiene dallandare da Ricciardo e
concedermi a lui, il quale mi ha amata pi di s stesso, e nonostante questo non pu
vantarsi che lo abbia guardato una sola volta, e non so che cosa ci sarebbe stato di male
nel farlo. Tu oggi hai creduto di aver posseduto sua moglie, ed come se lavessi
posseduta, perch ci che conta lintenzione; quindi, se ora io mi concedessi a lui, non
mi potresti biasimare.
Dopo le amare parole di Catella, Ricciardo pens che non fosse il caso di lasciarla andare
con quella convinzione, in quanto ne sarebbe potuto derivare qualcosa di poco
piacevole; e perci decise di palesarsi e di svelarle linganno cui laveva sottoposta, e
tenendola stretta tra le braccia le disse: Anima mia dolce, non vi turbate; quello che io
con il semplice corteggiamento non ho potuto ottenere, lamore che provo per voi mi ha
insegnato a conseguirlo con linganno: io sono il vostro Ricciardo.
Udite queste parole, Catella cerc immediatamente di balzare gi dal letto, ma non pot,
perch lui glielo imped; allora cerc di gridare, ma Ricciardo le copr la bocca con una
mano, e disse: Anche se voi gridaste per il resto della vostra vita, non potreste cancellare
ci che oggi stato tra di noi. E se malgrado questo voi decideste di gridare,
succederebbero due cose: 1) verrebbero lesi il vostro onore e la vostra buona
reputazione, in quanto se voi diceste che io vi ho fatta venire qui con linganno, io direi
che non vero, e che vi ho fatta venire per farvi guadagnare soldi o regali, e che vi siete
messa a urlare perch dopo averli promessi non ve li ho dati come speravate; e voi
sapete bene che la gente pi propensa a credere il male che il bene, e quindi
crederebbero pi a me che a voi; 2) tra me e vostro marito potrebbe nascere una forte
inimicizia, che potrebbe portare uno dei due a uccidere laltro, e ci vi procurerebbe dei
sensi di colpa per tutta la vita. Quindi, cuore del mio corpo, non vogliate in un sol colpo
infamare la vostra dignit e mettere in pericolo lincolumit di vostro marito e quella mia.
Voi non siete la prima, n sarete lultima ad essere ingannata; n io vi ho raggirata per
sottrarvi qualcosa, ma per limmenso amore che sento per voi e che sono disposto a
portarvi sempre, e a essere vostro umilissimo servitore.
Mentre Ricciardo diceva queste cose, Catella piangeva forte; tuttavia, considerata la
questione, giudic opportuno seguire le indicazioni di lui, e disse: Ricciardo, io non so
come Dio mi dar la forza per sopportare loffesa e linganno che mi hai arrecato; non
ho intenzione di gridare qui, dove la mia ingenuit e la troppa gelosia mi condussero, ma
stai pur sicuro che non avr mai pace finch in un modo o nellaltro non mi vendicher
di ci che mi hai fatto; perci lasciami andare: hai avuto ci che desideravi e mi hai
posseduta come ti piaciuto; adesso per giunto il tempo di lasciarmi; lasciami, ti
prego.
Ricciardo, che sapeva che la donna era ancora troppo sconvolta, si ripromise di non
lasciarla andare se prima non avesse fatto pace con lei. Perci, cominciando con
dolcissime parole a placarla, tanto disse e tanto la preg e scongiur, che ella, vinta, si
riappacific con lui, e di comune accordo si dilettarono nei piaceri carnali. E resasi conto
di quanto pi saporiti fossero i baci dellamante rispetto a quelli del marito, tramutata la
sua durezza in dolce amore verso Ricciardo, tenerissimamente da quel giorno in poi
lam, e molte volte ancora godettero del loro amore. Iddio faccia godere noi del nostro.
La donna disse: Fate come vi sembra meglio, basta che mi liberiate dallo stato di
prigionia in cui sono costretta a vivere a causa della sua gelosia.
Disse allora labate: Lo far: ma cosa mi darete in cambio?
Padre mio, rispose la donna vi dar tutto ci che posso darvi: ma cosa pu fare una
donna come me che risulti gradito a una cos autorevole persona quale voi siete?
Orbene, rispose labate mi donerete il vostro amore e mi appagherete di voi, per cui io
ardo e mi consumo tutto.
La donna, udendo questo, tutta sbigottita disse: Ohim! Padre mio, cos ci che voi
chiedete? Pensavo che foste un santo: si addice forse ai santi uomini chiedere, alle donne
che si rivolgono a loro per un consiglio, cose simili?
Rispose labate: Anima mia bella, non vi meravigliate, ch per questo la santit non
diminuisce, poich essa risiede nellanima, e ci che io vi chiedo peccato del corpo.
Dovete essere fiera della vostra bellezza, pensando che essa piaccia ai santi come me, i
quali siamo soliti apprezzare le bellezze del cielo. Vi faccio notare che oltre a essere abate
io sono pur sempre un uomo e, come potete vedere, non sono ancora vecchio. E non
deve risultarvi gravoso ci che vi chiedo; anzi lo dovete desiderare poich, mentre
Ferondo star in Purgatorio, io vi dar, facendovi compagnia la notte, quella
consolazione che dovrebbe darvi lui. E nessuno mai si accorger di questo, dato che tutti
mi reputano santo come voi mi reputavate fino a poco fa. Non rifiutate la grazia che
Iddio vi manda, ch molte sono coloro le quali desiderano ci che voi potete avere se
seguirete saggiamente il mio consiglio. Inoltre ho dei gioielli belli e preziosi, che non
intendo donare a nessuno se non a voi. Fate dunque, dolce speranza mia, per me quello
che io faccio per voi volentieri.
La donna per limbarazzo teneva il viso basso.
Labate, vedendo che lei esitava a dare la risposta, e fiducioso di averla gi mezza
convinta, continu a riempirle la testa di cos tante altre belle parole che alla fine lei
vergognosamente si disse pronta ad eseguire ogni suo comando, ma solo dopo che suo
marito fosse andato in Purgatorio.
Allora labate, contentissimo, disse: Faremo in modo che ci vada subito; fatelo venire
qui da me domani o dopodomani.
Dopo aver detto questo, le mise in mano di nascosto un bellissimo anello e la conged.
La donna, lieta del dono, e aspettando di riceverne altri, tornata dalle amiche cominci a
raccontare cose eccelse della santit dellabate e se ne torn a casa con loro.
Lindomani Ferondo and allabbazia. Qui labate pens di somministrargli una
particolare polvere che aveva procurato in Oriente, la quale aveva il potere di far dormire
per un certo tempo chi la assumeva. Labate prese una quantit di polvere sufficiente a
provocare un sonno lungo tre giorni, e la mescol in un bicchiere di vino, che poi offr a
Ferondo. Subito dopo labate condusse il contadino assieme ad altri monaci nel chiostro.
Dopo alcuni minuti la polvere cominci a fare effetto, e Ferondo fu pervaso da un tale
sonno che svenne di colpo. Labate, mostrando di turbarsi molto per laccaduto, gli fece
slacciare gli abiti e, fattosi portare un po dacqua fredda, gliela butt sulla faccia per farlo
riprendere. Ma il sonno era cos profondo che n lacqua n altri sistemi servirono a farlo
rinvenire, talch tutti i monaci pensarono che fosse morto.
Avvertiti della triste notizia, la moglie e i parenti del contadino accorsero nellabbazia e,
dopo averlo pianto, vestito comera labate lo fece collocare in una tomba.
Durante la notte labate, con laiuto di un monaco fidato, trasse Ferondo dalla sepoltura
e lo pose in una cella buia che veniva utilizzata come luogo di penitenza per i monaci che
commettevano qualche mancanza e, dopo averlo spogliato dei suoi panni, lo vest da
monaco e lo stese su un giaciglio di paglia. Qui il monaco, su disposizione dellabate, si
mise ad aspettare finch Ferondo non si fosse svegliato.
Il giorno dopo labate si rec dalla donna e la chiam a mantenere la promessa fatta. La
donna, vedendosi libera e senza limpaccio del marito, avendo inoltre visto a un dito
dellabate un altro bellanello, disse che era pronta, e si accord con lui che landasse a
trovare la notte seguente.
Giunta la notte, labate si rec a casa della donna, e qui con grandissimo diletto e piacere
fece lamore con lei per tutta la notte. La mattina seguente egli torn allabbazia.
Appena Ferondo si dest dal sonno, si guard intorno per capire dove si trovasse. Il
monaco che lo stava vigilando, accortosi del suo risveglio, entr nella cella e,
pronunciando frasi minacciose con una voce terrificante, cominci a percuoterlo con
una verga. Ferondo, piangendo e gridando, ripeteva continuamente: Dove mi trovo?
Il monaco rispose: Sei in Purgatorio.
Come? disse il contadino Quindi sono morto?
S rispose il monaco. Per la qual cosa Ferondo cominci a compiangere s stesso, la
moglie e il figlio.
Poi il monaco gli port da mangiare e da bere.
Il contadino, sorpreso, domand: Adesso i morti mangiano?
S, rispose il monaco e questo cibo lo ha offerto alla chiesa la donna che fu tua moglie
affinch si celebrassero delle messe per la tua anima; e Dio vuole che ti sia manifestata
tale offerta.
Disse allora Ferondo: Signore, le dia il buon anno da parte mia! Io le volevo un gran
bene prima che morissi, tanto che io la tenevo tutta la notte tra le braccia e non facevo
altro che baciarla; e quando ne avevo voglia facevo anche altre cose con lei.
Detto questo, il contadino cominci a mangiare e bere avidamente.
Ma appena ebbe finito di mangiare, il monaco ricominci a percuoterlo come aveva fatto
prima.
Emb? fece Ferondo Perch mi fai questo?
Rispose il monaco: Perch Dio ha comandato che ti venga fatto due volte al giorno.
E perch?
Perch in vita fosti geloso, pur avendo per moglie la donna pi seria delle tue contrade.
Ohim! disse il contadino Ed anche la pi dolce! Ma io non sapevo che Dio
disapprovasse luomo geloso, ch se lavessi saputo non lo sarei stato.
Disse il monaco: Questo avresti dovuto capirlo quando ancora eri vivo, e correggertene.
E se avverr che tu torni sulla terra, ricordati bene la lezione che ti sto impartendo
affinch tu non sia mai pi geloso.
Disse Ferondo: Perch: pu mai succedere che dopo morto uno possa ritornare sulla
terra?
Rispose il monaco: S, se Dio lo vuole.
Allora il contadino disse: Oh! Se mai torner al mondo dei vivi, sar il migliore marito;
non picchier n ingiurier mai la mia donna. Ma dimmi: chi sei tu?
Il monaco rispose: Anchio sono morto. E siccome lodai la gelosia di un mio signore,
sono stato dannato da Dio a darti da mangiare e bere e a darti vergate fino a che Lui non
decider per me e te altra sorte.
Domand Ferondo: Non c nessun altro che condannato qui a questa pena?
S, siamo a migliaia; ma tu non puoi vederli n udirli, e loro non possono vedere e udire
te.
Cos, tra mangiate, bevute e vergate Ferondo fu tenuto in quella cella per dieci mesi,
durante i quali molto spesso labate andava a far visita alla bella donna e con lei se la
spassava.
Ma, si sa come vanno le cose della vita, dagli e ridagli la donna rimase incinta, e appena
se ne accorse lo disse allabate. Perci egli pens che fosse il caso di far ritornare
Ferondo dal Purgatorio e lei gli dicesse che aspettava un figlio da lui.
Pertanto la notte seguente labate con voce contraffatta fece chiamare il contadino nella
cella e gli disse: Ferondo, confortati, ch a Dio piace che tu torni al mondo, e qui
tornato avrai un figlio dalla tua donna, che tu chiamerai Benedetto, per le preghiere del
tuo santo abate e della tua donna e per amore di san Benedetto che ti fa questa grazia.
Il contadino, udendo questo, fu contentissimo e disse: Mi fa molto piacere: auguro un
buon anno al Signore, allabate, a san Benedetto e alla mia dolcissima moglie.
Labate, fattogli bere un bicchiere di vino nel quale era miscelata una quantit di polvere
tale che lo avrebbe fatto dormire per circa quattro ore, attese che si addormentasse, e
dopo avergli rimessi i suoi vestiti, insieme con il suo monaco fidato lo rimisero nella
tomba nella quale era stato inizialmente seppellito.
La mattina seguente Ferondo si risvegli, e attraverso le fessure del sepolcro vide filtrare
un po di luce, che lui per ben dieci mesi non aveva visto; per la qual cosa egli, pensando
di essere tornato in vita, cominci a gridare: Apritemi, apritemi!; e nel frattempo spinse
il coperchio della tomba con cos tanta forza che riusc a spostarlo. I monaci che si
trovavano nei paraggi, vedendo Ferondo uscire dalla tomba, in preda al terrore
cominciarono a fuggire e corsero dallabate. Costui, fingendo di alzarsi dopo aver
pregato, disse: Figlioli, non abbiate paura; prendete la croce e lacqua santa e seguitemi,
e guardiamo ci che la potenza di Dio ci vuole mostrare.
Ferondo, pallidissimo per non aver visto per dieci mesi un raggio di sole, appena vide
labate gli si butt ai piedi e disse: Padre mio, le vostre preghiere, secondo quanto mi
stato rivelato, e quelle di san Benedetto e della mia donna mi hanno tratto dalle pene del
Purgatorio e fatto tornare in vita; per la qual cosa io prego Iddio che vi dia il buon anno
ora e sempre.
Labate disse: Sia lodata la potenza di Dio. Va dunque, figliolo, dopo che Iddio ti ha qui
rimandato, e consola la tua donna, la quale da quando te ne andasti da questo mondo
stata sempre in lacrime, e sii da ora in poi servitore del Signore.
Disse il contadino: Signore, lasciate fare a me, ch appena la rivedr la bacer
tantissimo, per tutto il bene che le voglio.
Labate, rimasto con i monaci, mostr di essere rimasto colpito di questo evento
soprannaturale, e fece devotamente cantare il Miserere.
Ferondo torn a casa sua, dove coloro che lo vedevano fuggivano terrorizzati, e lui
cercando di tranquillizzarli affermava di essere risorto.
Ma dopo un po di tempo la gente si rassicur e vide che lui era effettivamente vivo. Egli
raccont a tutti la vita che si fa in Purgatorio e la rivelazione con cui gli fu annunciata la
sua risurrezione. Questi racconti accrebbero smisuratamente la fama della santit
dellabate.
Ferondo, vedendo la moglie incinta, come un babbeo credette che a ingravidarla fosse
stato lui. Quando la donna partor, al bambino fu dato il nome di Benedetto.
La donna visse felicemente con il marito non pi geloso e, quando poteva, si ritrovava
volentieri con labate, il quale laveva servita bene e diligentemente nei suoi maggiori
bisogni.
Rustico, trovandosi di fronte una bella e giovane donna nuda, ovviamente si eccit,
sicch avvenne la risurrezione della carne.
Alibech, assistendo a tale risurrezione, meravigliata domand: Rustico, cos quella
cosa sporgente che io ti vedo, e che io non ho?
Oh figliola mia! disse luomo Questo il diavolo di cui ti ho parlato; e mi d una tale
molestia che io la sopporto con difficolt.
Allora disse la giovane: Oh! Lodato sia Iddio, ch io sto meglio di te, perch non ho tale
diavolo!
Disse Rustico: Ci che dici vero, ma tu hai unaltra cosa che io non ho.
E che cosa? domand Alibech.
Rispose Rustico: Hai linferno, e sono convinto che Iddio ti abbia mandata qui per la
salute dellanima mia, in quanto se tu hai piet di me e sarai disposta a ricevere nel tuo
inferno questo diavolo che mi procura tanto tormento, mi arrecherai unenorme
consolazione, e nello stesso tempo farai un grandissimo servizio al Signore, cosa per la
quale hai detto di essere venuta fin qui.
La candida e semplice giovane rispose: Oh padre mio, poich ho linferno, potete
metterci il vostro diavolo tutte le volte che vi piacer.
Disse allora Rustico: Figliola mia, sii benedetta! Dunque andiamo a metterlo dentro,
cosicch io abbia un po di pace.
E condotta la giovane sopra uno dei letti, le insegn la posizione che lei doveva
assumere per imprigionare quel maledetto da Dio.
Alibech, che fino ad allora non aveva mai ricevuto nessun diavolo nellinferno, la prima
volta sent un po di dolore; perci disse: Di certo, padre mio, questo diavolo deve
essere davvero cattivo e nemico di Dio, se persino quando si trova nellinferno fa male.
Disse Rustico: Figliola, non sar sempre cos.
E per far s che lei si abituasse a quel diavolo, lo introdussero nellinferno per ben sei
volte, al termine delle quali essi gli ebbero tolta cos tanta superbia dalla testa che luomo
pot ritenersi abbondantemente rasserenato.
Ma nei giorni seguenti la superbia torn a farsi viva in quel diavolo scatenato, e perci
Rustico prese pi volte la decisione di rimetterlo dentro, e ogni volta Alibech ubbidiva
prontamente.
Dagli e ridagli, il gioco cominci a piacere alla giovane, la quale disse: Mi sto rendendo
pienamente conto che quei valenti uomini a Gafsa dicessero la verit, quando mi
dicevano che servire il Signore una cosa cos dolce; e per certo non mi ricordo che
nessunaltra cosa mi ha arrecato tanto diletto e piacere quanto me ne procura il rimettere
il diavolo nellinferno. E per tale motivo lei andava spesso da Rustico e gli diceva:
Padre mio, sono venuta qui per servire Dio, e non per rimanere oziosa; andiamo a
rimettere il diavolo nellinferno. E cos facendo, Alibech talvolta diceva: Rustico, io
non capisco per quale motivo il diavolo fugga dallinferno: perch se vi stesse cos
volentieri come linferno lo riceve e lo tiene, egli non ne uscirebbe mai.
La giovane ormai era insaziabile, e invitava cos spesso Rustico a servire il Signore che
dopo un po di tempo luomo per la stanchezza accumulata si sent uno straccio. Perci
egli disse ad Alibech che bisognava punire il diavolo e metterlo nellinferno solo quando
alzava la testa per la superbia.
Cos Rustico pot concedersi un po di riposo.
travestito da prete. Questi si avvicin alla donna per farla confessare, parlandole con
voce camuffata per non essere riconosciuto. Ella attraverso i lineamenti che si
intravedevano al di fuori dei bordi del cappuccio riconobbe subito che chi le stava di
fronte era suo marito travestito da prete; ma finse di non accorgersene, e tra s e s
pens: Adesso gli dar ci che sta cercando.
Cos la donna gli si inginocchi ai piedi e cominci a raccontare i propri peccati: tra
laltro gli disse che era innamorata di un prete, con il quale andava a letto ogni notte.
Questa rivelazione fu per il geloso come una coltellata al cuore, e se non fosse stato che
voleva farla continuare a parlare per scoprire altri particolari, se ne sarebbe andato
immediatamente per la collera che covava dentro.
Allora il finto prete domand alla donna: Come? Vostro marito non viene a letto con
voi?
Sissignore rispose lei.
Dunque come pu venire a letto con voi anche il prete?
Signore, con quali poteri magici il prete lo faccia non lo so; io so solo che quando lui
arriva a casa mia, qualunque porta lui tocchi, si apre per incanto; e appena arriva davanti
alla porta della mia camera da letto egli pronuncia certe parole che fanno subito
addormentare mio marito; e appena sicuro che lui dorme entra in camera e fa lamore
con me.
Signora, ci che state facendo sconvenevole, e occorre che non lo facciate pi!
Signore, non potrei mai smettere di andare a letto con questo prete, perch lamo
troppo.
Allora non vi posso assolvere!
Questo mi addolora: sono venuta qui per dirvi la verit, e ve lho detta.
Signora, reciter per voi mille preghiere a Dio, con la speranza che vi aiutino a uscire da
questa situazione. Ogni tanto vi mander a casa un chierichetto, al quale direte se queste
preghiere vi siano giovate, e se cos continuer a recitare le preghiere.
Signore, ci che dite impossibile da fare, poich ho un marito gelosissimo che, se
dovesse scoprire che qualcuno viene a casa mia, sarebbero guai.
Non vi preoccupate, far in modo che lui non venga a sapere nulla di tutto questo.
Se il cuore vi suggerisce di fare questo, io ne sono contenta.
Al termine della confessione la donna fece la penitenza e poi assistette alla messa.
Il geloso, che si stava rodendo di rabbia, si tolse i panni da prete e se torn a casa,
pensando nel frattempo alla maniera migliore per sorprendere la moglie insieme col
prete di cui gli aveva parlato.
Quella stessa notte il geloso decise di dormire vicino alluscio di casa, per vigilare che
non arrivasse il prete. Ma alla moglie disse che avrebbe cenato e dormito fuori casa.
Appena la donna rimase sola in camera da letto, attraverso la fessura del muro chiam a
bassa voce il vicino di casa; quando costui si accost alla fessura gli disse ci che era
successo la mattina in chiesa; poi gli disse che quella notte suo marito avrebbe dormito a
guardia delluscio di casa, e che quindi lui poteva raggiungerla passando per il tetto.
Il giovane, molto contento per questo fatto, disse: Signora, lasciate fare a me.
Quindi egli, con la dovuta prudenza, attravers il tetto e si introdusse furtivamente nella
camera da letto della donna, in modo tale che il geloso non si accorse di nulla.
E qui i due amanti si sollazzarono per tutta la notte.
Allora Isabella ripet: Signora, vi prego di annodarvi la cuffia; poi mi dite ci che
volete.
A questo punto molte monache guardarono la testa della badessa; e lei stessa,
toccandosela con le mani, comprese quello che voleva dire Isabella.
La badessa, vedendo palesemente smascherato lo stesso vizietto che ella aveva
rimproverato alla giovane, cambi completamente il senso del suo discorso, e cominci a
fare tuttaltra predica, giungendo, dopo un contorto giro di parole, alla conclusione che
agli stimoli della carne impossibile resistere; e perci, a bassa voce, invit tutte le
monache a non rinunciare alle delizie che la vita offre. Dopo di che torn a dormire
insieme con il suo amico prete, e lasci che Isabella tornasse dal suo amante, che da quel
giorno fece venire spesso nella cella a dispetto delle compagne invidiose. Le monache
che non avevano lamante, invece, cominciarono a darsi da fare per trovarsene uno.