Un testo un insieme di frasi collegate fra loro da una rete di rapporti
La parola testo deriva dal latino textus (participio passato del verbo texre, tessere) e rimanda alla metafora del tessuto: un testo infatti simile a un intreccio di fili fatto in modo da creare un insieme compatto, unitario e con un senso compiuto. Indipendentemente dalla sua lunghezza, un testo presenta dei caratteri fondamentali: l'organicit e la compiutezza; l'equilibrio fra continuit e sviluppo; il legame con una determinata situazione comunicativa. Essa dipende sia dagli obiettivi dell'emittente sia dalle esigenze del ricevente. Un testo pu essere orale o scritto. Se, quando parliamo, perdiamo il filo del discorso, il nostro testo orale smette di essere tale, per diventare una successione di frasi incoerenti e scollegate, che i nostri interlocutori non comprenderanno come noi avremmo voluto. Lo stesso accade quando scriviamo, con conseguenze anche pi gravi a causa dell'impossibilit da parte nostra di aggiungere o correggere informazioni che possano aiutare il lettore a capire (quando parliamo, invece, possiamo subito correggerci o spiegarci meglio). Dunque, grande attenzione a non perdere il filo del discorso. Per comunicare in modo chiaro ed efficace i con- tenuti, il testo deve possedere alcune caratteristiche fondamentali; le principali sono la coerenza, la coesione e la correttezza (le tre C) 1. La coerenza La coerenza riguarda il filo logico che lega tra loro le frasi/gli argomenti. Perci un testo coerente quando tut- te le sue parti sono collegate logicamente e sviluppano un unico tema testo con coerenza logica testo senza coerenza logica C'era una volta un re, che aveva un C'era una volta un re, che aveva un figlio a cui voleva molto bene. Il ra- figlio a cui voleva molto bene. Il gazzo volle partire in cerca di fortuna. La Ferrari vincer quest'anno il ragazzo volle partire in cerca di Campionato. Giunse la notizia della sua morte. Il re ne fu felice e orga- fortuna. Stette via sette anni e torn nizz una grande festa. con un bastimento pieno d'oro. Il re Questo testo non coerente per due ragioni: ne fu felice e organizz una grande 1. la frase La Ferrari vincer quest'anno il Campionato non collega- festa. bile con le altre perch non sviluppa lo stesso tema; 2. le ultime due frasi non sono logicamente collegabili con le altre per- ch l'affetto per qualcuno non conciliabile con la gioia per la sua morte. Per scrivere un testo coerente necessario bisogna evitare individuare un'idea centrale a cui il testo deve fare ri- di saltare da un argomento altro omettendo gli ferimento in tutti i suoi paragrafi; eventuali legami logico-semantici; evidenziare con chiarezza i legami logici che unisco- di aprire divagazioni troppo estese che allon- no tra loro i paragrafi per raggiungere i nostri obietti- tanano il discorso dall'argomento che si sta vi comunicativi (sostenere una tesi, dare informazio- trattando; ni, ecc.); di cadere in contraddizione. prestare particolare attenzione ai periodi di apertura e di chiusura. 3. La coesione La coesione l'insieme dei legami, grammaticali e lessicali, che tengono unito un testo e permettono di perce- pirlo come una costruzione unitaria. Dare coesione al testo significa: rispettare i rapporti morfologici e sintattici, in particolare le concordanze di numero tra soggetto e verbo; le concordanze di genere tra sostantivo e articolo e aggettivo; rispettare l'ordine delle parole nella frase; stabilire una rete di collegamenti e rimandi linguistici che uniscano i singoli enunciati di ogni paragrafo e i paragrafi fra loro. Ci possibile tramite i coesivi, di due fondamentali tipologie: le forme sosti- tuenti e i connettivi. Le forme sostituenti un pronome personale, dimostrativo o relativo. Per esempio: I genitori di Lorenzo sono andati al mare; lui (= Lorenzo) rimasto a casa. Lo hanno chiamato (= hanno chiamato Lorenzo) la sera stessa per ricordargli (= ricordare a Lorenzo) di annaffiare il giardino un aggettivo o pronome possessivo. Per esempio: Ieri sera Lorenzo ha organizzato una festa: aveva la casa a disposizione perch i suoi genitori (= I genitori di Lorenzo) sono andati al mare. una sostituzione lessicale con sinonimi (parole che hanno lo stesso significato), iperonimi (parole che hanno significato pi ampio del termine usato; per esempio 'felino' l'iperonimo di 'gatto') o nomi generali (per esempio 'cosa', 'fatto', 'persona'), una riformulazione che consiste nel sostituire il gi detto con un'altra espressione (per esempio 'Manzoni' pu essere sostituito da 'l'autore dei Promessi sposi') Per esempio sinonimo: La prima guerra mondiale fu un'immane tragedia. Nel conflitto morirono milioni di soldati. iperonimo: Il vaiolo scomparso dai paesi occidentali; questa malattia aveva un carattere epidemico. nome generale: L'omicidio punito con gravissime pene, se il fatto commesso intenzionalmente. riformulazione: Durante le vacanze sono andata a visitare Roma. Ho trovato la capitale d'Italia ancora pi affascinante di quanto avessi immaginato. L'efficacia delle riformulazioni dipende dalle conoscenze di chi legge o ascolta. Se per esempio so- stituiamo 'acido acetilsalicilico' ad 'aspirina' non possiamo essere certi che tutti capiscano. I connettivi I connettivi sono paragonabili a ponti che uniscono tra loro frasi, periodi, paragrafi: sono infatti elementi di collegamento che indicano l'articolazione interna del testo e i passaggi logici del discorso. Possono svolgere il ruolo di connettivi le congiunzioni, le preposizioni, gli avverbi, le locuzioni avverbiali e anche brevi frasi. Nella comunicazione scritta la funzione dei connettivi in parte svolta anche dalla punteggia- tura (vedi paragrafo La correttezza) I connettivi possono avere moltissime funzioni, che corrispondono alla gamma di sfumature logiche e se- mantiche che si possono esprimere in una comunicazione verbale: connettivi temporali; indicano ordine cronologico: anteriorit: prima, in precedenza, allora, ... contemporaneit: ora, adesso, nemtre, nel frattempo, ... posteriorit: alla fine, successivamente, in seguito, ... connettivi spaziali: dove, l, l, all'interno, sopra,... connettivi logico-causali quando si fa una deduzione: da ci si deduce che, di conseguenza, ne deriva che, quindi, dunque, per- tanto, cos, ... quando si presenta una causa: dato che, siccome, poich, dal momento che, perch... connettivi concessivi; introdotti per escludere o controbattere possibili obiezioni: sebbene, anche se, nonostante, bench, per quanto.... questi sono spesso seguiti da una congiunzione avversativa: ma, per, ... connettivi avversativi; introducono un'opposizione a quanto si detto prima: ma, per, tuttavia, eppure, invece, nonostante ci, ciononostante, malgrado ci, nondimeno, al contra- rio, mentre,... connettivi esplicativi; introducono una spiegazione o un'esemplificazione cio, infatti, per esempio, in altre parole, ... connettivi d'importanza; stabiliscono una gerarchia fra le varie informazioni in primo luogo, anzitutto, prima di tutto, a questo punto, inoltre, si aggiunga il fatto che, oltre a questo, oltre a ci, oltre a quanto stato detto, come si dir pi avanti, non resta che, poi, anche, nello stesso modo,... connettivi conclusivi per concludere, in conclusione, insomma, infine, in sintesi,... connettivi di ipotesi se vero che, ammettendo che, nel caso in cui, partendo dal presupposto che, ipotizzando che, poniamo il caso che, ipoteticamente, ... Per scrivere un testo coeso necessario bisogna evitare fare attenzione alle concordanze morfologiche e l'uso dei connettivi se la loro presenza non serve sintattiche; allo sviluppo del discorso; stabilire una rete di collegamenti logico-semantici di confondere tra loro i connettivi temporali, spa- che uniscano i singoli enunciati di ogni paragrafo ziali, logico-causali (per esempio usare dove al e i paragrafi fra loro; posto di quando); segnalare la continuit tematica usando le forme l'uso di riformulazioni che il lettore potrebbe non sostituenti; comprendere. sottolineare i passaggi logici del discorso con connettivi adeguati; 4. La correttezza La correttezza consiste nel rispetto delle regole della lingua in cui il testo scritto e dipende dal rispetto: o delle norme ortografiche (accenti, apostrofi, h, cq, ...); o delle regole grammaticali, a livello sintattico e morfologico (uso dei tempi verbali, concordanze, uso dei pronomi; per esempio scorretto sia dire sia scrivere: ho incontrato Mattia e ad egli ho consegnato un regalino per te ...); o e dal corretto utilizzo della punteggiatura. La punteggiatura Funzione della punteggiatura: quando scriviamo sono i segni di punteggiatura (o segni d'interpunzione) ad indicare le pause del discorso e i rapporti logici tra i suoi diversi componenti. Inoltre tramite la punteggia- tura che si trasmette ai nostri destinatari un particolare tono piuttosto che un altro. Luso appropriato dei di- versi segni di interpunzione perci fondamentale per una comunicazione efficace. Uso dei segni: a) il punto fermo: indica una pausa lunga, che coincide sempre con la fine di una frase. se si vuole indicare uno stacco pi netto, dopo il punto si va a capo. b) il punto e virgola: indica una pausa di media lunghezza, n lunga (come quella segnalata dal punto fer- mo), n breve (come quella segnalata dalla virgola). Di solito serve per: o separare frasi collegate fra loro e non troppo estese (Quel giorno gli dissi di non cercarmi pi; in un primo tempo finse di non credermi, poi si accorse che ero proprio decisa) o separare gli elementi di un elenco complesso in cui la semplice virgola potrebbe creare delle ambiguit (Sono molti gli aspetti d'interesse di questo spettacolo: la bravura degli attori, sempre coinvolgenti; le luci, attentamente studiate; le musiche, particolarmente efficaci) c) i due punti: segnalano che ci che viene dopo una spiegazione, un'illustrazione, una specificazione o una conseguenza di quanto stato detto in precedenza. Servono per introdurre una spiegazione (Ho un sogno: girare il mondo), un discorso diretto (Andrea rispose: Non sono d'accordo), un elenco (Luca ha conosciuto tanti stranieri: polacchi, tedeschi, portoghesi, australiani). Attenzione: anche se segue un elenco, i due punti non devono separare il verbo dal complemento (Luca conosce polacchi, tedeschi, portoghesi, australiani) o il verbo dal suo soggetto (A cena sono venuti Si- mone, Dario, Giacomo, Paolo e Olga). d) la virgola: indica una pausa breve. necessaria o per separare gli elementi di un elenco (Simone, Dario, Giacomo, Paolo e Olga); o per racchiudere un inciso (Il libro nato, devo confessarlo, quasi per caso); o per indicare una pausa tra due frasi collegate da una congiunzione come ma, infatti, invece,... e) i puntini di sospensione: si usano per o segnare l'interruzione di un discorso per alludere a una conclusione nota (Tra il dire e il fare ... = Tra il dire e il fare c' di mezzo il mare); o creare un effetto di sospensione (e all'improvviso ...uno sconosciuto entr) f) il trattino: si usa per racchiudere un inciso al posto della virgola (Il libro nato -devo confessarlo- quasi per caso); g) Le parentesi tonde: servono per delimitare parole o frasi che si vogliono isolare, per esempio: Si misero tutti a ridere (ridevano di me?) e si alzarono da tavola. h) Le parentesi quadre: si usano nelle citazioni di altri testi: se racchiudono tre punti di sospensione [...] indicano un frammento di discorso non riportato: Il simbolismo del colore dei vestiti [...]aveva un posto importante nella vita amorosa del Medioevo racchiudono parole o frasi che non fanno parte del testo citato, ma sono inserite per maggior chia- rezza: [Nel Medioevo] esisteva un vero e proprio sistema di forme convenzionali [amorose]per ri- empire la vita di un giovane aristocratico. i) Le virgolette: sono di due tipi, alte ( ) e basse ( ); queste ultime sono dette anche "caporali" o "ser- gentine" per la loro forma, simile ai gradi militari. Le virgolette basse o a caporale si utilizzano per indicare un discorso diretto o una citazione (Secondo quanto Virgilio dice a Dante, molti son li animali che si accompagnano alla lupa). Le virgolette alte possono essere usate per segnalare l'impiego particolare di una parola, per esempio una sfumatura allusiva o ironica (Gli "esperti" che ci hanno inviato hanno capito ben poco del lavoro da fa- re) o per segnalare una denominazione (Che cosa significa "sergentina"?) j) Il punto di domanda: si pone al termine di una frase per indicare che si tratta di una domanda. k) Il punto esclamativo: si pone al termine di una frase per indicare che si tratta di una esclamazione. Serve per esprimere una soddisfazione (Finalmente il lavoro concluso!), una gioia (Che bello riveder- ti!), ma anche un ordine (Metti subito in ordine!) o un richiamo (Dovresti mettere in ordine!). Un punto esclamativo inserito dopo un punto interrogativo pu segnalare che si tratta di una finta do- manda e serve per enfatizzare (A cena saremo in venti?!) Per scrivere correttamente necessario rispettare l'ortografia; non inventa- fare attenzione ad accenti ed apostrofi: con l'aumentare della scrittura a tastiera (compu- re le parole: ter, tablet) sempre pi frequente trovare errori nell'utilizzo degli accenti gravi ( si in caso di pronuncia aperta) e acuti ( si pronuncia chiusa) ( al posto di ; perch al posto dubbio, con- di perch) e nell'uso dell'accento al posto dell'apostrofo (un p al posto di un trollare sem- po') oppure dellapice: perche al posto dellaccento perch pre sul voca- fare attenzione che il verbo concordi con il soggetto: controllare sempre, nei periodi bolario. lunghi, che soggetto e verbo corrispondano, specie se ci sono relative di mezzo (per e- sempio, non si scriver Il film, che ci era venuto in mente che avremmo potuto vederlo sabato, l'abbiamo poi visto luned, ma: Luned abbiamo visto il film che avremmo vo- luto vedere sabato); fare attenzione all'uso di condizionale e congiuntivo: anche se nella comunicazione ora- le usato, scrivendo, non corretta lespressione se lo sapevo, venivo al posto di se lo avessi saputo, sarei venuto oppure mi chiedo chi lo ha invitato al posto di mi chiedo chi lo abbia invitato); Attenzione! Curare l'ortografia non una formalit o una sottigliezza: l'uso scorretto della scrittura, percepito da chi legge come un forte indice di analfabetismo, provoca in genere un giudizio negativo sullautore del testo scritto. Il problema affrontato non solo a scuola, nel rapporto fra studente e professore, ma i suoi effetti pi evidenti si hanno nel mondo del lavoro e dei rapporti professionali: per esempio, la stesura di una lettera di presentazione, di un curriculum o di una relazione con errori di ortografia pu precludere un lavoro interes- sante, perch il selezionatore vi legger scarsa cultura, scarsa attenzione, scarsa motivazio- ne nel presentarsi e proporsi. Regola della casetta: perch ?