anno 4
numero 26
marzo 2010
D onne meraviglio-
se ed uomini stupen-
di, ebbene sì! Quello
che avete sotto gli occhi è il più
grosso numero del Ridotto mai
Ed è anche diventato una te-
stata a tutti gli effetti di legge.
Non cambia niente, dal pun-
to di vista organizzativo, pe-
rò adesso è un giornale come
in questo numero
Speciale Carnevale
uscito dalla tremenda redazio- gli altri, anzi meglio degli altri.
ne de I Antichi: ben trentaquat- Registrato. Anche no. Il circo a Venezia – Il gatto nell’Arte
tro pagine di parole immagini , Pagine specialissime sono
sogni pensieri ricordi. dedicate al Carnevale, de I Cartoline dall’altra sponda – Uccelli dal Brasile
Antichi, dei Giova-
ni Antichi, e anche Tarocchi: il Folle – Sogni: un negroni al Negresco
degli altri; con le po-
esie vincitrici della Poesia – Musica – Libri – Il Marinaio Johnny
18.ma edizione del Fe-
stival «Baffo Zancopè» (da 3 a L’Oroscopo della Strega Jurubeba
15). Dato che ad ogni carneva-
le siamo sempre occupati con L’ora della Moleca
le nostre cose abbiamo chie-
sto a Giorgio Bertossi, fotogra-
fo appassionato, un contribu-
to per immagini del carneva- ia sono aumentati i collabora- (27); Michael Krondl a Istanbul
le degli altri. E an- tori: la nostra deliziosa e pre- per i baklava (19); Neno Brazil
che Sebastiano ziosa Valeria Bolgan, cui tan- e i suoi uccelli brasiliani(21); la
Casellati si to dobbiamo per l’insostituibi- cartolina di David Vatovec(16);
è unito con le aiuto nel «Casanova e il Pia- un sogno del Priore con aperiti-
una breve cere dei Sensi 2009» ha afferra- vo del Procuratore (29), il Mari-
cronaca to le redini delle pagine dedica- naio Johnny (31), moleche a ta-
fotogra- te al circo (17); mentre inizia la vola con I Antichi (28), la Stre-
fica. sua collaborazione il grandis- ga Jurubeba (34) e tante altre
C o n simo Andrea Vitali, compagno belle cosette sono pronte per
nostra de calza da anni, tra i massimi deliziarvi.
grande gio- esperti europei di iconologia Buona lettura. ◉
dei Tarocchi, con il Folle, primo
degli arcani maggiori (25). Pao-
¥ in programma in marzo µ lo Fiorindo e una disavventu-
ra sulle strade del contado (18);
Alessandro Burbank e i gio-
RIPOSO ASSOLUTO! vani poeti (22); Lucas Christ e
Didone (23); Marilù inizia una
lunga storia dei gatti nell’arte
leggete e diffondete
« il ridotto » il ridotto è una testata
de i antichi un po' abbronzata
e anche registrata
è divertente non è una puttanata
e anche neanche una bischerata
e men che meno una puttanata
intelligente o una stupida vaccata
o un'emerita stronzata
ilridotto@iantichi.org – www.iantichi.org o una brutta scivolata
direi che è una trovata
una furbata
una genialata
un'impennata
un'alzata
una ventata
non è mica una sbandata!
pagina 2 marzo 2010 anno 4 numero 26 IL RIDOTTO venezia san marco 2677 campo san maurizio
Per le immagini ringraziamo: Giacomino Fammiunfiltro, Nicolò Drugo Milanese, David Angeli, Zanzorzi Zancopè, Nicola Candreva, Jurubeba, Mariodis Faber Alvarez, Francesco Quagliati.
venezia san marco 2677 campo san maurizio IL RIDOTTO marzo 2010 anno 4 numero 26 pagina 7
Per le immagini ringraziamo: Giacomino Fammiunfiltro, Nicolò Drugo Milanese, David Angeli, Zanzorzi Zancopè, Nicola Candreva, Jurubeba, Mariodis Faber Alvarez, Francesco Quagliati.
pagina 8 marzo 2010 anno 4 numero 26 IL RIDOTTO venezia san marco 2677 campo san maurizio
S i è conclusa trionfal-
mente di fronte ad una
folla osannante la diciot-
tesima edizione del Festival In-
ternazionale di Poesia Eroti-
della maggiore età del Festival
e dedicato a tutti i minori (o mi-
norati) celebranti le virtù dei
loro pigmalioni, si è classifica-
to Giandomenico Cagnone,
ca «Baffo Zancopè». Dei ven- costituzionalista emerito, stu-
ticinque partecipanti, prove- dioso delle tradizioni del nord
nienti da tutta Italia e quest'an- padano, con «È finito». I due
no anche dall'Inghilterra (le premi collaterali intitolati al-
scatenate Pantegane Eleonor la memoria del grande poeta e
& Lucy), la giuria de I Antichi amico Mario Stefani e alla Re-
a suo insindacabile giudizio ha gina delle Cortigiane di Vene-
trascelto tre poeti: al terzo po- zia Mafalda Malpighi sono
sto la deliziosa Roberta da Ve- andati, rispettivamente a:
rona con «I Consigli», kama- Paolo Fiorindo con la sepol-
sutra veneto espresso; al secon- cralmente erotica «Dea» (pre-
do posto Silvia Parma da Bolo- mio Mario Stefani) e al giova-
gna con «Diario di una Sbarbi- ne Alessandro Burbank con la
na Moderna» in versione can- scatenata «Il futuro della ma-
tata con orsetto di pelouche e sturbazione» (premio Mafal-
cellulare; al primo posto il ve- da Malpighi. Il Festival è sta-
neziano Nicolò Polesello con to incessantemente corrobo-
«Zoofilia» in bilico tra carto- rato dalla grappa della Di-
ni animati e disavventure da stilleria Bottega, sponsor uf-
letargo. Per il premio Papi, isti- ficiale de I Antichi, magni-
tuito quest'anno in occasione ficata da Donna Lucrezia. ◉
pagina 10 marzo 2010 anno 4 numero 26 IL RIDOTTO venezia san marco 2677 campo san maurizio
Ma non caccio col fucile Che animal brutto è quello? La prof di mate è entrata in bagno sul più bello
non mi abbasso a tali gesta tutti dicono il cammello ha beccato me e la Ketty che eravamo col bidello
non son mica così vile ha due gobbe sulla schiena Io la Ketty ci stavam dando di brutto
è ben altra la mia pesta me lo trombo a pranzo e a cena E Matilde riprendeva proprio tutto
Sapevamo già a chi vendere il filmato
Ve lo voglio raccontare: Un'upupa colorata ...pensa, al babbo della Rosy, quello dell’ipermercato
gli animal mi piace amare! si ritrova deflorata
Ma non tanto castamente al saltare del canguro Sono una sbarbina assai moderna
non ci troverei un bel niente già mi viene il cazzo duro Al passo coi tempi , di corsa, alla scoperta
Di tutto quello che la vita mi può offrire
Voglio proprio possederli Della lonza e del furetto Prendo il meglio... Anzi no, me lo faccio regalare
un po' tutti devo averli io m'intrufolo nel retto
non importa se son tanti con la timida gazzella Caro diario, io ti devo confessare
marsupiali o ruminanti mi s'ingrossa la cappella Del futuro non mi devo preoccupare
me li trombo nel poema Seppur giovane ho già un bel gruzzoletto
senza farmi alcun problema Col fagiano colorato un computer, una web cam ,e lo specchio sopra al letto
già mi sono sollazzato
Gli animali del mio bosco dalla morbida civetta che gran cosa credi è la tecnologia…che figata!
sono molto spaventati io pretendo una pugnetta [ assieme alla telefonia
si nascondono nel fosco non ci sono più confini ne barriere
per non esser molestati Con la tigre e col leopardo ora mi posso toccare anche davanti al barbiere
è amore al primo sguardo
Io però che son più furbo un torbida passione Ho un bel vestito rosa scacchi
mi camuffo da marmotta rendea il bosco meraviglia E tra un po’ metterò i miei primi tacchi
mi avvicino mi masturbo ma una grande delusione E Se tutto fila liscio anche quest’anno
e ai più lenti do una botta scatenò un parapiglia Farò il primo seno nuovo proprio verso capodanno
P resi come siamo dalle nostre attività va poi a finire che del
carnevale degli altri vediamo ben poco. E anche se quel po-
co ci piace poco, almeno c’è qualcuno che ci aiuta. Il caro
amico Giorgio Bertossi, fotografo appassionato, ha rovistato nel
suo archivio accondiscendendo a pubblicare questa panoplia di
immagini variamente datate dal presente in giù. Nella pagina che
segue il grande Sebasex ha scattato lo svolo de la pantegana. ◉
venezia san marco 2677 campo san maurizio IL RIDOTTO marzo 2010 anno 4 numero 26 pagina 15
La Loggia di
I l 25 marzo Venezia compie
gli anni, secondo tradizio-
ne. Sulla leggendaria data
di nascita scrive Marin Sanu-
do, in De Origine Urbis Venete
Capodistria et Vita omnium Ducum Vene-
tiorum: «La cità di Veniexia al
Si affaccia al presente in Italia primaria e po-
Palazzo Pretorio tentissima ne la region di Vene-
che abbiamo visto tiam, nell'intimo sino dil mare
nell'ultimo numero. Adriatico situada, ne le aque
Purtroppo oggi
vuota, un tempo
la loggia ospitava
dibattiti politici
e di importanza
per il comune a
cui tutti potevano
partecipare. Poi,
dopo la caduta
veneziana fu
trasformata in caffè
elegante.
Adesso in piena salse et torniata di paludi,[...]
democrazia e ne l'anno dil 421 al zorno vige-
Unione Europea simo quinto di marzo ave prin-
rimane appunto cipio non da pastori, come ave
vuota - perché le Roma, ma da potenti e nobeli,
decisioni importanti i quali fugendo la persecutione
si effettuano a porte di Athila, [...] a dì XXV di mar-
chiuse da pochi eletti zo, in dì de vènere, zercha hor-
(in tutti i sensi). ra di nona, acendendo come
Un nostalgico saluto ne la astrologicha figura apar
a tutti i veneziani (vedi sopra), gradi 25 di Can-
di cuore dall'altra cro, posta la prima piera di fon-
sponda! damenta, come molti scrive,
David di la chiexia di san Iacomo de
Scattata il 28 Rivoalto...» Millecinquecen-
febbraio 2010. toottantanove compleanni! ◉
Andiamo al Circo!
E ra il tardo pomerig-
gio del 19 luglio 1954.
La stazione di Santa Lu-
cia si preparava ad accoglie-
re un treno speciale, di quelli
Chapiteaux galleggianti: il Circo Togni a Venezia I
di valeria bolgan
bandiera italiana nomade per
definizione da vantare nelle
tournées europee. Un univer-
so intero, storicamente viag-
giante, fascinoso per defini-
che la memoria di nessuno, for- zione, custodito all’interno di
se, osava ricordare. I passegge- uno scrigno di tela verde. Ac-
ri delle carrozze parlavano una carezzato dal silenzio ovattato
lingua d’altri tempi o forse par- di una notte da poco iniziata la
lavano un’altra lingua e ba- grande famiglia del circo lavo-
sta, fatta di ruggiti e pachider- rò per ore silenziosa, abbigliata
mi che salutavano i veneziani con quel misterioso fascino an-
sventolando le proboscidi dai cestrale da sfiorare l’eterno ti-
finestroni. pico dei viaggianti. La mattina
Per la prima volta il centro seguente, il 20 luglio, il popolo
storico della città lagunare dei fermi trovò eretto in Cam-
avrebbe ospitato uno spettaco- po S. Polo il grande Circo Na-
lo con la S maiuscola, che anda- zionale Togni con poltroncine,
va oltre il teatro di tradizione, pista rigorosamente di segatu-
che oltrepassava quella risata ra, attrezzi ai limiti della follia,
ad arte che il cinema aveva in- quelli che rendono possibile al-
segnato tramite i nomi immor- le sapienti abilità dei circensi
tali del cali- ciò che nor-
bro di Char- malmente
lot, che en- sarebbe im-
fatizzava il possibile ai
varietà fi- più. E come
no ad allo- la più anti-
ra tanto am- ca tradizio-
mirato. Ep- ne voleva,
pure non era non mancò
teatro, né ci- nemmeno la
nem a , né parata fat-
ava nspet- ta di artisti
tacolo. Non e animali ad
era palco- annunciare
scenico mu- le prodezze
sicale an- di uno spet-
che se quel- tacolo d’al-
le pareti (di- tri tempi.
ciamo co- Tra le cal-
sì) avevano li che respi-
conosciuto ravano i fa-
i miti cano- sti artistici
ri e sportivi della Sere-
dell’epoca. nissima Re-
Erano tutti lì, i veneziani, ad Momenti della sfilata veneziana del Circo Togni nel luglio del 1954. Gli elefanti pubblica, a capitanare la sfilata
attendere l’arrivo di una sor- sul Ponte degli Scalzi li potete vedere in movimento (filmato 8 mm del prof. di sinuosi arabi e bianchi di Li-
presa che prometteva di brilla- Alviano Boaga) qui: http://www.youtube.com/watch?v=6MEwe6XL_ck pizza, eleganti pachidermi, leo-
re non soltanto di lustrini dan- ni e tigri del Bengala, lui, Prin-
do vita ad un evento da desti- mica, funamboli che avevano tina di artisti divisi per spe- cipe sovrano dei felini, la leg-
nare alla storia. Tra i vagoni di sancito segretissimi patti con cialità e uniti da una passione genda Darix, erede universale
quel treno la historia più anti- la gravità in persona, clown fi- che poi, in fondo, è la Vita per di un’arte senza tempo nel cuo-
ca del circo italiano. Sempli- gli di una scuola comica presti- chi sceglie la pista come sen- re vivo di uno chapiteau... ◉
ci vagoni, quelli, non lo erano giosa nel nome di Ercole, il vec- tiero su cui passeggiare: era-
mai stati. Acrobati che sapeva- chio Tete, e tutta la severa tra- no loro l’anima del Circo To-
no sfidare le leggi della fisica e dizione della più rigorosa e leg- gni, quello che aveva ottenuto
vincerle, giocolieri che hanno gendaria dinastia di domatori il prestigioso titolo di Naziona- continua
scardinato quelle della dina- italiani: i Togni. Una cinquan- le da Vittorio Emanuele III. La nel prossimo numero...
pagina 18 marzo 2010 anno 4 numero 26 IL RIDOTTO venezia san marco 2677 campo san maurizio
Q ualche mese fa ho
avuto la fortuna di sta-
re ad Istanbul. Solo per
qualche ora, però. Era
una tappa del mio strano viag-
Dal mondo: la supremazia del baklava
dal nostro corrispondente a New York michael krondl
uno spessore così sottile, figu-
riamoci decidere dove quando
e se aggiungere farina. Ci vuo-
le almeno un anno di pratica,
se non di più, per riuscire a ti-
gio europeo – crociera mi pare rare la pasta come si deve; al-
un po' esageratamente lussuo- ficio molto high tech, con alle del mattino. I lavoranti pren- cuni non ci riescono mai. Spas-
sa come parola – a bordo della spalle la gigantografia del suo dono un grumo di pasta di gra- sionatamente la famiglia Gül-
Princess, di cui i meno smemo- papà, Faruk Güllü, che lo guar- no del peso di circa un chilo lü confida di non avere alcuna
rati tra voi ricorderanno il rac- da serafico. che fuoriesce dalle impastatri- ragione sentimentale o affetti-
conto pubblicato nell'autunno Fatih sembra più giovane ci meccaniche e lo infilano tra i va o tradizionale per continua-
scorso proprio su queste pagi- dei suoi trentuno anni e, no- rulli di quello che sembra una re a lavorare a mano la sfoglia:
ne. Oltre all'impellente neces- nostante sia stato in piedi tut- macchina per le lasagne deci- semplicemente non riescono a
sità di evadere dalla nave, dai ta la notte a supervisionare la samente molto grossa. Il risul- trovare una macchina che sia
suoi ritmi, dai suoi passeggeri e produzione, è fresco e vivace, e tato è un sottile foglio di pasta, in grado di farlo. Se la pasta,
anche dall'equipaggio, ero co-
me sempre spinto dalla curio-
sità riguardo i confini, le nazio-
nalità, il linguaggio e la cuci-
na. Tutte cose che in una me-
ganave di linea è molto diffici-
le trovare.
Così mi sono arrangiato per
visitare il più grande pasticcie-
re di baklava di tutta la Turchia
e deciso di non slogarmi le ver-
tebre cervicali nel tentativo di-
sperato di ammirare le mera-
viglie di Hagia Sophia in una
manciata di decine di minu-
ti. L'osso del collo però l'ho ri-
schiato lo stesso, a bordo di un
taxi che sicuramente aveva un
doppio guasto: uno al pedale
del freno e uno, più grave, al-
la molla di ritorno del pedale
dell'acceleratore.
«Avresti dovuto arrivare più
presto!» Così mi accolto Fatih
Güllü, sull'uscio del suo gigan-
tesco laboratorio di baklava, e
a me stavano ancora tremando
un poco le ginocchia per la cor-
sa in taxi. Erano le 9.15. Ma più interamente entusiasta del suo ma questo non è ancora lo yuf- yufka, viene fatta a macchina
presto, nelle intenzioni di Fatih mestiere ereditario: «Ero sicu- ka (o phyllo, come lo chiamano i occorre per forza usare una fa-
Güllü significa le tre del mat- ro che, Bismillah (a Dio piacen- Greci e le riviste femminili nel- rina più grossa e più dura; e la
tino, quando tutto lo stabile è do), avrei fatto questo lavoro: le rubriche di cucina) quella fo- caratteristica dei baklava pro-
in preda ad un'attività freneti- fin dall’età di tre anni» affer- glia leggerissima di strati sot- dotti in questo modo è una pa-
ca. Non c'è niente di pittoresco, ma con una certa gravità. Fa- tili come buccia di cipolla ne- sta più spessa, più dura e neces-
niente di bizzarro, niente di an- tih Güllü rappresenta la sesta cessaria per fare i baklava e gli sariamente più fragile.
tico, nei settemila (dico: sette- generazione della famiglia nel altri pasticcini similari. Nello «Quando mangi un baklava
mila) metri quadri dello stabi- ramo baklava, e si è fatto tut- stabilimento Güllüoğlu la fase fatto da noi, si scioglie in boc-
limento Güllüoğlu nella peri- ta la gavetta: dal pulire i pavi- successiva è fatta tutta a mano. ca» è la spiegazione non per-
feria di Istanbul. Tutti gli im- menti al servizio ai tavoli e fi- Si taglia la sfoglia in dieci parti fettamente imparziale di Fatih.
pianti di produzione dei pro- nalmente passando alla prepa- si infarina e si tira la pasta ag- «Non devi mordere. Ma quan-
dotti da forno del genere bakla- razione dei dolci. «Un baklava giungendo farina se e quando è do un baklava è fatto di farina
va sono ospitati in un enorme è come un’opera d’arte – mi di- necessario: è in questa fase che dura è come mettere in bocca
scatolone bianco simile ad una ce – in un pezzo di baklava ci l’occhio e la mano dell’esse- un pugno di spilli».
spropositata ed anonima zol- sono trentacinque strati di pa- re umano battono ancora i ro- Non sono sicuro che spin-
letta di zucchero, che potrebbe sta. Imparare a farlo è come an- bot. Si tira la sfoglia fino a che gerei così avanti, ma devo di-
stare bene ovunque, anche sul dare all’università: ci voglio- lo spessore non si misura più re che la delicatezza dei bakla-
Terraglio. Fatih amministra no anni per imparare». Il pro- nemmeno in millimetri, ma va Güllüoğlu è decisamente e
il suo lavoro quotidiano da un cedimento per fare i baklava in micron, e nessuna macchi- infinitamente superiore alla
ufficio al primo piano, un uf- comincia nelle primissime ore na può misurare e maneggiare gommosità e all’umidore
pagina 20 marzo 2010 anno 4 numero 26 IL RIDOTTO venezia san marco 2677 campo san maurizio
U n piccolo libro, ma
molto bello. Brillante
di una prosa ben scrit-
ta e luminosa come il mare e il
cielo che racconta, profuma-
Libri: una grande laguna, storia e cucina
di luca colo de fero colferai profesor de letere a riposo
Gritti ghiotto di bisatti; un gio-
vane Giacomo Girolamo Ca-
sanova alle Fondamente No-
ve che si pregusta ad un tem-
po giochi erotici e una lingua
ta e gustosa come le ricette de- salmistrata. E foresti come il
scritte. Due sono i grandi pregi maschissimo Ernst Heming-
di questo libro. Il primo l'idea, zioni della Grande Laguna, bi- ca e sociale talmente profon- way tra martini e doppiette a
di una Grande Laguna, di un sogna allontanarsi da Venezia da che al confronto fanno ride- Torcello. E lo scirocco, e la bo-
legame profondo che non è so- città madre, in direzione della re le odierne invenzioni di area ra. E i pescatori chioggiotti che
lo storia e retorica che lega le costa opposta, andare sull'al- e città metropolitane, spesso pescavano il pesce che gli iso-
genti che popolano le sponde tra sponda. Lì la Grande la- solo strumentali. Basti pensa- lani montanari non volevano
dell'Adriatico, non a caso un guna vive in uomini e donne re alla lontananza tra il dialet- pescare.
tempo detto Golfo di Venezia. che sono nati italiani, si posso- to veneziano e quello dell'en- Le sedici ricette (saor, bisato
Il secondo pregio è l'onestà in- no ascoltare i giovani che più troterra veneto e per contro al- in tecia, risoto de go, spaghet-
tellettuale di scrivere bene sen- dell'inglese imparano e ado- la sua vicinanza - e paternità - ti con le malgarote, uova con
za patemi e senza presunzione. perano la lingua franca del con quello diffuso nella Gran- asparagi selvatici, castraure o
L'autore di questo è Lucia- dialetto, la vera lingua del po- de Laguna». Parole sacrosante. botoli, sardoni, riso in cavro-
no Menetto, poeta e artista (di sto con la quale comunicano Così in questa Grande La- man, mazoro, risi e bisi, bac-
carta e colori) veneziano, che con lgi altri abitanti - ora turi- guna rivivono veneziani anti- calà mantecato, bigoli in sal-
ha scritto molti libri di poesia sti maggioritari - della Gran- chi sapientemente descritti: un sa, sepe in nero, canoce, spien-
e partecipato a varie iniziati- de Laguna. È una realtà stori- vecchio e potente doge Andrea za, busara) sono giuste e scritte
ve con il Centro Internazionale molto bene, con correttezza fi-
della Grafica. lologica senza scadere nella so-
Il mare unisce i Paesi che se- lita tronfia retorica veneziana
para, diceva il grande poeta sa- o nella tediosissima pignoleria
tirico inglese Alexander Po- Titolo: La Grande Laguna, da dei tanti saccenti che infestano
pe (la citazione l'ha suggerita Venezia al Quarnero. Sottotitolo: il mondo.
il grandissimo Stefano Stipiti- Storie e ricette delle isole di San Chiude il viaggio la vera ri-
vich) e questo delizioso libret- Marco. Autore: Luciano Menetto. cetta della buzara, che co-
to ricorda in piccole cose ap- Collana: Venezia Story. Numero: 6. me giustamente finalmen-
punto il sogno di questa unio- Casa editrice: Supernova. te Luciano Menetto scri-
ne che è stata viva e vera fino Rilegatura: Brossura. Dimensioni:. ve, è nata prima del pomo-
ai tempi recenti e di cui anco- cm 12,5x19,5x0,6. Pagine: 64. Peso: doro. E che non vi scrivo per-
ra oggi si possono trovare trac- 101 gr. Data di acquisto: 5 febbraio ché altrimenti non compra-
ce. Citiamo di stecca: «Per ren- 2010. Prezzo d'acquisto: euro 10. te più il libro. Che purtrop-
dersi conto del rapposto che - Anno di pubblicazione: 2009. po avrebbe meritato maggio-
nonostante le mutevoli volon- Copyright (anno): 2009. re cura editoriale. Minimali-
tà politiche - unisce le popola- Num. ISBN: 978-88-96-22017-7. sta va bene, ma miserello no. ◉
stolto è rovinato dalla pro- chie d’asino a significazione ne del Figliol Prodigo e
pria lingua. Le prime paro- della sua natura bestiale ed in- del Cammino del-
le delle sue labbra sono scioc- dossa uno slip dall’incredibile la Vita nel «Trit-
chezze e la fine del suo discor- foggia moderna (qui sotto a si- tico del Fie-
so follia» (Ecclesiaste 10:12,13 ). nistra). L’immagine è pratica- no» di Bosch
Una versione praticamente mente simile a quella di un Fol- (qui a lato).
identica a quella del Folle della le raffigurato in un codice bo- Di estre-
carta Visconti-Sforza appare in lognese della seconda metà del mo inte-
una copia del precedente origi- XV secolo che reca il solito ba- resse a ta-
stone, ma in le propo-
modo che que- sito appa-
sto sembra tra- re un’in-
figgergli il pal- cisione del
mo (rapporto sec. XV di
allegorico con Israel van
le stimmate di Meckenem
Nostro Signo- (in basso a de-
re) come lo si ri- stra). II simboli-
trova in modo smo diabolico col-
più evidente in legato agli strumen-
una xilografia ti a fiato - piffero e cornamu-
della già men- sa, contrapposti ai «celestiali» sc iat i » (S onet to LV I I ).
zionata opera strumenti a corda - connota il Sulla divinità del folle in rap-
del Brant. carattere negativo dell’incisio- porto ai tarocchi, è illuminan-
La presenza ne. D’altra parte la presenza del te un sonetto manoscritto di
di una canna, cane accomuna il giullare-folle anonimo del sec. XVI che sco-
che ha la stes- al misero, creando un ponte fra prii presso la Biblioteca Esten-
sa funzione del le due varianti iconografiche. se di Modena e che posi in se-
bastone, è co- A questo punto occorre con- guito all’attenzione di Pie-
si giustificata siderare un altro importante tro Marsilli. Per conquistare
«Chi mercede aspetto della follia, quello lega- il cuore di una dama di corte,
illimitata vuol to alla sua visione mistico-sa- una certa Mamma Riminaldi,
godere, l’ap- crale. L’Epistola ai Corinti go- all’anonimo autore non rima-
poggio di una dette nel Rinascimento di una ne altro che estrarre una car-
canna potrà grande importanza. Alcuni ta dal mazzo dei tarocchi, cioè
avere fragile» suoi passi riflettono il rappor- il Matto «ch’e cervel divino».
(Sonetto LVII). to esistente fra la Follia e il Di- Per questo motivo la più anti-
Una varian- vino: «La parola della Croce ca lista di tarocchi conosciuta,
te iconogra- per quelli che si perdono è una il Sermones de ludo cum aliis,
f ica r ig ua r- pazzia» (I, 1, 18); «Nessuno in- pone «El matto» accanto a «El
do la rappre- ganni se stesso: se alcuno fra mondo», cioè a Dio Padre. ◉
sentazione del voi crede di essere savio del-
Folle si trova la sapienza di questo seco-
nale sempre di epoca quattro- nei cosiddetti Tarocchi del lo, diventi stolto per essere
centesca, derivante dallo stes- Mantegna, dove la figura di sapiente. Poiché la sapienza
so mazzo di Trionfi di cui già si un misero viene aggredita di questo mondo dinanzi
conoscono la carta del Sole, del da un cane ad un polpaccio. a Dio è stoltezza» (I, 3,
Fante di Spade e degli Amanti Questa tipologia figurativa ri- 18-19). Solo la rinuncia
della collezione Amedeo Coc- marrà stabile per tutta la pro- di sé e dei propri beni
chi (Le altre due carte della me- duzione seguente dei taroc- materiali può, secon-
desima collezione, cioè il Cin- chi. In cima al bastone ap- do il pensiero cristia-
que di Danari e il Due di Cop- poggiato sulla spalla, appari- no, condurre l’uomo
pe sono di poco più tarde e fan- rà anche una specie di fardel- a Dio. II folle, per que-
no parte di un altro mazzo). lo. La presenza di un cane vi- ste prerogative che pos-
Nel Tarocco di Ercole I d’ Este cino ad un misero viandante è sedeva, veniva a vol-
il Folle appare praticamen- tipica nell’arte figurativa me- te considerato un ispira-
te nudo. A questo proposi- dievale, non discostandosi da to e a un passo dal Divi-
to il Ripa scrive che «La Stol- quella che fu la realtà ogget- no. Sempre Brant così sa-
tizia si dipinge ignuda per- tiva, in quanto quest’anima- tireggia nel riguardi di
ché il pazzo palesa i suoi difet- le abbaiava ed aggrediva so- folli vanaglorio-
ti ad ognuno, senza vergogna». vente i vagabondi che si avvi- si: «Credon che
Nel cosiddetto Tarocco di Car- cinavano alle case per chiede- Dio li ha benefi-
lo VI il Folle porta sul capo un re la carità. Un celebre esempio cati e i suoi doni
berretto con due grandi orec- si trova nella rappresentazio- per sempre lor la-
venezia san marco 2677 campo san maurizio IL RIDOTTO marzo 2010 anno 4 numero 26 pagina 27
I
bò come di un rumore di tuono. l Negroni è forse il cocktail alcolico più maschiamente buono che ci mo spuntò sulle labbra delica-
Una trentina di motoscafi di al- sia, altrettanto potente del Martini ma molto più impegnativo per i te del Priore Onorario passa-
to mare, tutti colorati, con dei sensi e meno rapido nell'ebbrezza. Si narra che sia stato inventato a to. Successe lo stesso anche agli
numeri e delle scritte incom- Firenze nel 1919 o forse nel 1920 dal conte Camillo Negroni. Come molto altri due Priori. Il Priore Ono-
prensibili dipinti sulle fianca- conti anche il conte Negroni era un appassionato viaggiatore e un bril- rario passato si alzò. Molto len-
te, solcò le acque quiete trasfor- lante poliglotta. Un giorno, stanco del solito aperitivo avrebbe chiesto al tamente. Gli altri due Priori fe-
mando il mare in un inferno di barman una dose di gin in sostituzione del seltz nel suo Americano, in cero lo stesso. Anche loro mol-
spruzzi, di scatarrate di motori onore agli ultimi viaggi a Londra, terra di sfrenati appassionati del lim- to lentamente. «Penso pvopvio
e di scie maleodoranti di ben- pido liquore di origini olandesi. Nacque così l’Americano alla manie- che sia il caso di andave», dis-
zina. La stessa scena si ripetè ra del conte Negroni ovvero un «Americano con un’aggiunta di gin». se ancora il Priore Onorario
sulla terra. La strada principa- passato. Gli altri due Priori an-
le, proprio dietro la panchina di Cosa userete: nuirono. «Divei che è giunta
legno dipinto di rosa, dove fi- un bicchiere basso e largo e grosso pieno di cubetti di ghiaccio; un terzo l’ova dell’apevitivo», aggiun-
no a pochi minuti prima sede- di gin; un terzo di vermouth rosso; un terzo di bitter Campari; una mez- se il Priore Onorario passato.
vano beati i tre Priori, si popolò za fetta di arancia. Gli altri due Priori annuirono
d’improvviso, come per un se- Come farete: nuovamente.
gnale convenuto, ma non c’era mettete due o tre cubetti di ghiaccio nel bicchiere convenientemente raf- «Un Negroni?», azzardò il
stato alcun segnale, di un de- freddato e aggiungete gli altri ingredienti; mescolate bene con un’asticel- Priore Onorario presente con
lirio paranoico di automobi- la di vostro gradimento e guarnite con la mezza fetta d’arancia. uno strano sorrisino di auto-
li rombanti, che come impaz- compiacimento. «Natural-
zite facevano stridere le gom- Si conviene che il Negroni sia discendente dell’Americano, perché ap- mente, un Negroni al Negre-
me e urlare i cavalli dei motori. punto gli assomiglia molto (il gin al posto del seltz). L’Americano si pre- sco!», rispose con fierezza il
Andavano a cento e più all’ora para solo con ingredienti italiani (altrimenti non si chiamerebbe così, è Gran Priore in carica. Stavol-
e nella loro folle corsa travol- ovvio): bitter Campari e vermouth rosso in parti uguali e seltz a com- ta fu il Priore Onorario passa-
gevano tutto, dai filari di pal- pletare. Per noi veneziani è sempre stato uno spritz potenziato. Esso è to ad annuire. I tre Priori vesti-
me che costeggiavano la stra- molto semplice da preparare: si versano gli ingredienti direttamente nel ti di rosa, elegantissimi nei lo-
da agli incauti pedoni che ave- bicchiere con alcuni cubetti di ghiaccio e si mescolano con maschia de- ro abiti del Settecento, attra-
vano tentato suicidariamente cisione. Si spruzza seltz a riempimento e si decora con una mezza fetta versarono elegantemente la
di attraversare pensando che d’arancia e una scorzetta di limone. La storia dell’Americano è alquan- strada che li separava dal mi-
il verde del semaforo li avreb- to confusa e, secondo tutte le testimonianze (per il valore che hanno) è tico ed elegante hotel Negre-
be risparmiati. nato dopo del suo diretto discendente, il Negroni. Secondo alcuni sareb- sco che spuntava proprio alle
Fu a questo punto che il Priore be stato creato negli anni Trenta; secondo altri deriverebbe il suo nome spalle della panchina di legno
Onorario passato sentì dentro in onore di una vittoria di Primo Carnera in terra d’America. Secondo dipinto di rosa. La folle corsa
di sé, e lo avvertì molto chiara- altri, più storicamente avveduti, il primo Americano sarebbe stato ser- delle auto indemoniate si fer-
mente, che era davvero troppo. vito nel 1860 al Campari’s bar a Milano. mò di colpo al loro passaggio.
Gli altri due Priori erano della Come spesso accade, tutti vogliono mettere le loro manine negli affari Non si sentiva più neanche il
stessa opinione anche se non lo degli altri e sono nate così varie varianti, più o meno inutili e alcune an- rombo dei motori. Sul volto dei
avevano detto. Nessuno aveva che vomitevoli, del celebre Negroni. Citiamo ad esempio il Bencini (che tre Priori si era stampato nel-
detto niente. Il Priore Onorario si legge bençini) con rhum bianco a sostituire il gin. Il Negroni sbaglia- lo stesso momento un sorriso
passato guardò con uno sguar- to, creato a Milano negli anni sessanta del secolo scorso, con spumante serenissimo.
do severo ma compassionevo- brut al posto del gin e una goccia di angostura opzionale (solo a Milano A questo punto il sogno del
le l’inferno che gli si era scate- poteva nascere una cosa così). A Torino invece si usa una variante det- Gran Priore in carica si inter-
nato intorno. Si sistemò la spil- ta Redhuvber in cui si sostituisce al bitter il Campari Soda e si riducono ruppe. Temendo di dimenticar-
la di acquamarina sullo jabot, le dosi di gin e martini per non svampire le bollicine; agghiacciante la lo, lo raccontò appena sveglio,
che nel trambusto si era imbiz- versione digestiva con il fernet (sempre al posto del bitter). Vi sono poi (te cioè verso mezzogiorno, al
zarrita, e disse con voce bassa, pareva) il Negrosky, con la vodka al posto del gin; un innominato con il Priore Onorario presente, che
molto calma: «Mah». Seguì un mitico Punt-e-mes al posto del Martini rosso per un sapore ancora più gli suggerì di scriverlo subito
silenzio lungo come una Qua- amaro; il Negroni Seal (con doppio Vermouth), e a Genova il Negroni del proprio per non dimenticarlo.
resima. Gli altri due Priori si Babbo con addirittura succo d’arancio e angostura, e il Negroni della Il Gran Priore in carica, anco-
girarono a guardarlo, certi che mamma, senza angostura. ra capace di una certa precisio-
avrebbe proseguito, aspettan- Diciamo per ghiribizzo di storia alimentare che l’adozione dei cocktail ne anche nei dettagli più insi-
do le sue parole come una rive- fu un importante passo avanti nell’evoluzione dei costumi umani che gnificanti, lo ha fatto imman-
lazione. Così fu. Il Priore Ono- come aperitivo prevedevano fino a alla fine dell’Ottocento e anche ol- tinente. Ma dopo alcuni giorni
rario passato proseguì. Sempre tre l’assunzione di liquori puri amari e devastanti; ancora nel 1905 l’al- è capitato qualcosa. Qualcosa
con voce bassa, molto calma: lora celebre divulgatore di medicina per le masse, il professor Giovan- di strano. Di inspiegabile, per
«Non viesco a capive pevché ni Galli ammoniva: «Lo stimolo del cibarsi è l’appetito, ma il vero ap- molti versi. Il Gran Priore in
oggi il mondo ha tutta questa petito, non quello spurio e falso che può essere procacciato dal dannoso carica non si è sentito più sicu-
fvetta...» Nessuno rispose. Lui uso abituale del vermout o degli amari ante prandium»*. Con l’inven- ro del sogno. Non tanto di non
si girò verso gli altri due Prio- zione del cocktail, finalmente, la funzione dell’aperitivo si è completa- averlo ricordato bene, di aver
ri. «Guavdate me -continuò, mente svincolata dalle necessità dell’apparato digerente, divenendo in- dimenticato qualche dettaglio,
adesso la sua voce sembrava vece un’attività puramente e piacevolmente ricreativa. qualche particolare importan-
arrivare da molto lontano- io te. No. Semplicemente, il Gran
non ho avuto fvetta neanche di *Prof. Giovanni Galli «Come posso mantenermi sano e prolungarmi la vita?» II ed. Ul- Priore in carica non è più sicuro
movive!». Un sorriso dolcissi- rico Hoepli Milano 1905, pag 89.
che si sia trattato di un sogno. ◉
venezia san marco 2677 campo san maurizio IL RIDOTTO marzo 2010 anno 4 numero 26 pagina 31
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april
mmx
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Ariete
n
Toro
21 marzo 21 aprile
20 aprile 20 maggio
29 30 31 1
S. UGOVESCOVO
a. 5.53 – t. 18.35
2
S. FRANCESCO DI P.
a. 5.52 – t. 18.36
3
S. RICCARDOVESCOVO
a. 5.50 – t. 18.37
4
PASQUA
a. 5.48 – t. 18.39
6.43 t. – l. 21.54 7.22 t. – l. 23.01 8.08 t. 0.02 l. – 9.00 t.
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5
L’ANGELO
a. 5.47 – t. 18.40
6
S. GUGLIELMO
a. 5.45 – t. 18.41
7
S. ERMANNO
a. 5.43 – t. 18.42
8
S. ALBERTO, S.WALTER
a. 5.42 – t. 18.43
9
S. MARIA CLEOFE
a. 5.40 – t. 18.44
10 11
S.TERENZIO MARTIRE
a. 5.38 – t. 18.45
D. IN ALBIS
a. 5.37 – t. 18.46
0.54 l. – 9.57 t. 1. 37 l. – 10.57 t. 2.13 l. – 11.58 t. l. 2.43 – 12.59 t. 3.09 l. – 14.00 t. – l. 3.32 l. – 15.00 t. – l. 3.54 l. – 16.00 t. – l.
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12 13 14 15 16 17 18
S. GIULIO PAPA
a. 5.35 – t. 18.47
S. MARTINO PAPA
a. 5.33 – t. 18.48
S. ABBONDIO
a. 5.32 – t. 18.50
S. ANNIBALE
a. 5.30 – t. 18.51
S. LAMBERTO
a. 5.29 – t. 18.52
S. ANICETO PAPA
a. 5.27 – t. 18.53
S. GALDINOVESCOVO
a. 5.25 – t. 18.54
4.15 l. – 17.02 t. – l. 4.38 l. – 18.04 t. 5.02 l. – t. 19.09 t. 5.31 l. – 20.16 t. 6.04 l. – 21.23 t. 6.45 l. – 22.28 t. 7.34 l. – 23.28 t.
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S. ERMOGENE MARTIRE S. ADALGISAVERGINE S. ANSELMO , S. SILVIO
a. 5.24 – t. 18.55 a. 5.22 – t. 18.56 a. 5.21 – t. 18.57
S. CAIO
a. 5.19 – t. 18.58
S. GIORGIO MARTIRE S. FEDELE , S. GASTONE
a. 5.18 – t. 19.00 a. 5.16 – t. 19.01
S. MARCO - LIBERAZIONE
a. 5.15 – t. 19.02
l. 8.33 0.21 t. – l. 9.40 1.05 t. – l. 10.52 1.43 t. – l. 12.06 2.15 t. – l. 13.20 2.43 t. – l. 14.35 3.11 t. – l. 15.48
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26 27 28 29 30
S. CLETO, S. MARCELLINO.
a. 5.14 – t. 19.03
3.38 t. – l. 17.03
S. ZITA
a. 5.12 – t. 19.04
4.06 t. – l. 18.17
S.VALERIA, S. PIETRO CHANEL S. CATERINA DA SIENA
a. 5.11 – t. 19.05
4.38 t. – l. 19.30
a. 5.09 – t. 19.06
5.15 t. – l. 20.41
S. PIOV PAPA , S. MARIANO
a. 5.08 – t. 19.07
5.58 t. – l. 21.46
1 2
04:25 -22 16:02 -10 04:56 -29 16:35 -07 05:26 -33 17:05 -02 05:57 -35 17:34 +05 06:28 -33 18:00 +12
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Giovanni Antonio Canal, detto il Canaletto (Venezia, 7 ottobre 1697 – Venezia, 19 aprile 1768) Capriccio (circa 1740, olio su tela, 60 x 82 cm, Galleria Nazionale, Parma)
compagnia de calza «i antichi» venezia IL RIDOTTO DE I ANTICHI 30124 san marco 2677 campo san maurizio
D
Toro – Questo è un mese favore-
vole per le grandi trasformazio-
ni. Se non sei soddisfatto nelle
relazioni, è ora di mettere un punto fina-
L’Oroscopo del mese: febbraio 2010 ra per poco tempo. Dedica un po' del tuo
tempo a un buon programma di alimen-
tazione e esercizi per recuperare le ener-
gie perse.
le. Tua felicità sarà garantita se riuscirai a
fare dei cambiamenti intelligenti. Se avrai a cura di strega jurubeba Scorpione – Cerca di non lasciar-
coraggio per nuove sfide, otterrai molte
conquiste professionali. In questo mese il
motto è: abbandona il pessimismo per at- ARIETE
J ti andare con pensieri negativi. Le
energie sono in generale buone.
All'inizio del mese sarai impegnato con
trarre buona fortuna. Avrai più disponi- questioni domestiche e familiari. Avrai
bilità e coraggio nell'amore. dal 23 marzo al 20 aprile voglia di stare tranquillo a casa. Nel lavo-
ro dovrai affrontare alcuni problemi che
Gemelli – Una serie di pianeti risolverai con le buone energie che hai in
F
Cancro – Mese di trasfor-
mazioni emozionale profon-
da giorno dopo giorno. In que-
K saranno ogni giorno più chiari
nella tua mente. Adesso è ora di
studiare i dettagli per riuscire a realizzare.
sta condizione, dovrai revisionare il pas- Pianifica dettagliatamente, Marte chiede
sato che ancora è dentro di te e che ti im- attenzione. Hai cominciato un anno fa in
pedisce di pensare il futuro pieno di pos- una fase sensibile e decisiva nel campo fi-
I
sibilità. Momenti di cambiamento che a nanziario. Avrai questo anno per defini-
te è molto difficile ma che devi affronta- l mese comincia agitato, c’è il sole in Venere nel tuo segno. Il re strategie e mettere in pratica tutto che
re. Rompi le catene con il passato. Il nuovo tuo rapporti amorosi e familiari passeranno per una serie di è in relazione alla crescita e stabilità ma-
bussa alla tua porta. Le tue relazioni con- prove del fuoco. Tenta di ragionare con calma. Giove è in Pesci teriale. Riuscirai a mantenere un livello di
tinuano a essere un palcoscenico. Giove vita corrispondente ai tuoi desideri mate-
e Pesci ti portano benefici, con possibili- e comincia a inviare energia nel tuo mondo emozionale e menta- riali. Entrerai in una fase di studi e que-
tà di viaggi e studi. È un momento diffici- le, portando luce e guarendo sentimenti del passato. Comincerai sto ti fa' sentire più sicuro, perché percepi-
le per le finanze con miglioramento a par- a sentirti più ispirato e con il cuore più aperto. Ti aiuterebbe fare sci che disponi di elementi per dare i primi
tire da metà mese. Non fare investimen- passi ai tuoi progetti. È possibile che alcu-
ti rischiosi. dello Yoga per un maggiore equilibrio fisico e mentale. Alcune de- ne aziende, istituzioni, associazioni ecc, si
cisioni non potranno essere prese, mettendo alla prova la tua pa- interessino e ti propongano una collabo-
Leone – Marte con Venere con- razione. Con energia nella professione e
intorno a te. Il tuo rapporto è quello che Capricorno – Mese buono per
più soffre con le tue attitudini arroganti.
L’energia è molto intensa e le insoddisfa-
zioni e le frustrazioni ti fanno venire vo-
tismo e con molta forza per conquistare i tuoi obiettivi e anche un
pazzo amore. Impara a amare e concederti. È una grande lezione.
Non mettere i carri davanti i buoi.
L gli affari. Sei in un ottimo mo-
mento finanziario per accordare
negoziazione, riunioni, ecc. ma stai atten-
glia di buttare tutto per aria. Stai attento. to alle spese eccessive. Ci saranno cam-
Devi avere pazienza per evitare catastro- Durante il mese Mercurio in Acquario faciliterà le negoziazioni. biamenti uno dietro l'altro. Viaggi in vi-
fi. Tolleranza e riflessione per chiarire la Comincia l’anno astrale, il Sole entra nel tuo Segno. sta. Vita emozionale in valutazione e buo-
mente. Attenti con le parole che possono Più pazienza in amore. na per riconciliazioni con parenti e ami-
ferire. Cura di più le amicizie. ci. Sei in un momento di grande simpatia.
Vergine – Il lavoro è la meta Caratteristiche: indipendenza, coraggio, aggressività, testar- Acquario – Niente romantici-