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Il libro “La sposa Normanna” è stato scritto da Carla Maria Russo nel 2004, tra le case editrice abbiamo:

Piemme, Mondadori, PickWick. Questo è un romanzo storico ambientato nel periodo del 1200. Nel 1185, la
storia inizia con Guglielmo II di Sicilia, un sovrano gravemente ammalato e senza eredi diretti. La sua corte è
divisa, con molti nobili che ambiscono al trono. Il suo consigliere, Guglielmo de Mill, in realtà un alleato di
Federico Barbarossa, lo convince a sposare sua zia Costanza d’Altavilla a uno dei figli di Federico, in modo
da garantire la continuità dinastica e preservare il sangue degli Altavilla. Tuttavia, Costanza è una donna di
trentadue anni e, secondo i canoni dell’epoca, è considerata piuttosto anziana per il matrimonio. Inoltre, è
una monaca di clausura con il nome di Suor Maria Veronica, che ha abbracciato una vita religiosa. Quando il
nipote di Guglielmo II le comunica la decisione di farla rompere i voti monastici e farla sposare, Costanza,
che ha una sincera vocazione religiosa, prega invece di far succedere al trono Tancredi di Sicilia, figlio di
Ruggero III di Puglia e altro nipote della monaca. Tuttavia, Re Guglielmo considera illegittimo il figlio di
Ruggero III e costringe Costanza ad accettare la sua decisione. Nel frattempo, Federico Barbarossa decide
che suo figlio Enrico VI di Svevia sposerà Costanza, nonostante i loro rapporti tesi. Molti nobili del regno di
Sicilia temono che questo matrimonio sia una mossa politica di Federico per controllare il regno e unirlo al
Sacro Romano Impero. La situazione si complica ulteriormente quando il papato minaccia Costanza di
rottura dei voti, poiché teme che l’unione del regno di Sicilia con l’Impero la metta sotto il dominio
dell’Imperatore e rifiuta di accettare la rottura del voto di Costanza e il suo futuro matrimonio. Il
matrimonio tra Costanza e Enrico avviene a Milano, città che ha rappresentato una delle principali
opposizioni a Federico Barbarossa nella Battaglia di Legnano. Questo matrimonio non è solo un’unione tra
due persone, ma una tessitura intricata di intrighi politici e dinastici. Guglielmo d’Altavilla, Federico
Barbarossa e Guglielmo de Mill sono scomparsi dalla scena. Costanza, ora vicina ai quaranta anni, vive in
Germania con Enrico, in una terra che lei trova fredda e ostile. Nonostante la sua età e il suo stato di salute
fragile, Costanza non ha ancora dato alla luce figli, alimentando timori e superstizioni sul fatto che possa
essere maledetta. Intanto, Matteo d’Aiello, un amico di lunga data di Costanza, esprime preoccupazioni
sulle vere intenzioni di Federico e suo figlio Ruggero d’Aiello si unisce alle preoccupazioni. La situazione
politica è complicata dal fatto che Tancredi ha preso il trono e ha ottenuto il sostegno dei nobili e delle città,
tranne Salerno. La rivalità tra Tancredi e il Papa rende ancora più instabile il regno. Enrico decide di
scendere in Italia e porta con sé Costanza. Tuttavia, il suo inesperienza politica e militare rende l’invasione
del regno di Sicilia più difficile del previsto. L’esercito si ritrova coinvolto in uno stancante assedio contro
Napoli. Corrado di Urslingen, consigliere di Enrico, suggerisce a quest’ultimo di tornare in Germania a causa
di una rivolta guidata da Guelfo V, duca di Baviera. Nel frattempo, Costanza rimane a Salerno per farsi
curare, ma viene rapita da Gualtieri di Palearia, che la accusa di tradimento per aver consegnato il regno di
Sicilia a Enrico. Il popolo di Salerno, tradendo l’Imperatore, vuole la morte della regina. Tuttavia, Costanza è
salvata dagli uomini di Tancredi e portata a Palermo, dove è amata dal popolo e dalla corte. Vive
felicemente con Ruggero d’Aiello e i figli di Tancredi. Enrico decide di vendicarsi di Costanza e del regno di
Sicilia, e dopo aver soppresso le rivolte in Germania, torna in Italia per risolvere la situazione una volta per
tutte. Enrico lo rinomina Federico II e lo porta via per educarlo in Germania. Enrico obbliga Costanza a
scendere a Palermo per vedere il bambino nascere. Durante il viaggio, Costanza fa nascere il bambino
davanti alle donne di Jesi per proteggerlo. Enrico si vendica su nobili siciliani e Costanza resta prigioniera.
Enrico parte per la caccia e Costanza è rapita da Gualtieri, ma poi arriva la notizia che Enrico è morto.
Ruggero torna con il figlio a Palermo. Costanza libera Ruggero e invia lettere per annunciare la morte di
Enrico e rivendicare suo figlio. A soli tre anni di età, Federico è costretto a fronteggiare la morte di
Costanza. Rimane praticamente solo al mondo, con solo pochi servitori e il suo amico di giochi Giovanni,
soprannominato il Moro. Gualtieri di Palearia diventa il suo tutore, ma non si preoccupa veramente di lui,
poiché il suo interesse è acquisire potere e ricchezza. Federico, cresciuto tra il popolo, diventa sempre più
distante dalla sua educazione reale. Nonostante impari a leggere e scrivere a soli tre anni grazie
all’insegnamento di sua madre, il suo linguaggio diventa volgare. Per correggere questa situazione, il Papa
invia un frate di nome Guglielmo Francesco per educare Federico e insegnargli il latino e la poesia. Tuttavia,
Gualtieri di Palearia, sempre più ambizioso, inizia a credere che la morte di Federico sia la soluzione
migliore, poiché automaticamente tutto il regno passerà sotto il controllo del Papa, di cui Gualtieri
diventerebbe cancelliere. Con l’aiuto di mercenari come Markwald di Anweiler e il gigante napoletano
Guglielmo di Capparone, Gualtieri cerca di uccidere Federico. Markwald muore a causa di una febbre, ma
Capparone cattura Federico e lo imprigiona. Tuttavia, il giovane principe riesce a fuggire grazie all’aiuto di
un cavaliere superstite di nome Emanuele di Lauria. Questo evento segna un punto di svolta nella vita di
Federico, che inizia a vedersi davvero come il re delle sue genti. Federico, accettando il suo destino come Re
di Sicilia, decide di salire al trono in maniera audace. Durante la messa di Natale, quando Gualtieri di
Palearia cerca di sedersi sul trono dorato, lo trova già occupato da Federico, ormai quattordicenne, che
prende il controllo del regno e mette Gualtieri in un convento. Da qui inizia la storia del giovane Federico II,
destinato a diventare uno dei più grandi sovrani d’Italia. Personalmente mi è piaciuto il libro e il messaggio
che il bene di una madre è la forza più potente del mondo. Ma certe volte sono rimasto con l’amaro in
bocca. Principalmente per i salti temporali che rendono il testo molto più asciutto. Un altro motivo per cui
sono rimasto un po’ male è la morte di Enrico, personalmente mi aspettavo una morte “Poetica”: magari
ucciso da Ruggero con l’aiuto di Costanza oppure ucciso stesso dal popolo in quanto adorava Costanza. Del
resto mi è piaciuta molto la storia e anche i personaggi, soprattutto l’umanità che mostrano: l’amore di
Ruggero, la maternità di Costanza, la vicinanza al popolo di Federico…

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