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PROVVEDIMENTO AMMINISTRATIVO:

Il provvedimento amministrativo è una costante del diritto amministrativo così come è stato
concepito 150 anni fa è concepito oggi.

Nel caso di specie, nella figura del provvedimento amministrativo, il condizionamento da parte
dell’assetto costituzionale ha particolarmente inciso tanto da modificarne la sua essenza e
trasformarlo.
È un atto terminale, giuridico, espressione di un potere.

Giannini annovera il provvedimento all’interno della Teoria delle invarianti, ma ciò è una tesi
vagliata sull’incapacità di confronto con il presente. Un passaggio fondamentale è stato quello del
rapporto tra la legge, l’esercizio del potere e il potere. Il potere è una situazione giuridica
soggettiva, l’elemento condizionante all’esito del cui esercizio viene emanato il provvedimento.

Inizialmente si riteneva che il provvedimento amministrativo fosse espressione della sovranità della
p.a., il concetto di sovranità viene sostituito con il concetto di soggezione, il cittadino è soggetto
all’azione amministrativa.
È la fase storica dove si collocano le espressioni di OTTO MAJER, concezioni pre-costituzionali e
democratiche che concepiscono il provvedimento come uno strumento autoritativo della p.a.
Con l’affermarsi del primato della legge, il principio di legalità diviene il fondamento dell’azione
amministrativa da parte della legge.

È un atto unilaterale dell’amministrazione, nonostante ci sia la presenza del privato, la


responsabilità è sempre dell’amministrazione, conserva la sua unilateralità, è esercizio del
procedimento amministrativo e si colloca al termine, è l’esito, è imperativo e autoritativo.

Profili statici: sono gli elementi che compongono l’atto giuridico; Profili dinamici: riguardano
l’efficacia che esplica l’atto;
Tutti gli atti giuridici possono essere oggetto di un’analisi strutturale e funzionale, alla prima
(appartengono profili statici e dinamici), alla seconda riguarda la funzione che il provvedimento
esplica.

ELEMENTI PROVVEDIMENTO AMMINISTRATIVO:


 ELEMENTI ESSENZIALI: Causa, contenuto, forma. La mancanza determina la nullità
del provvedimento amministrativo.
 ELEMENTI ACCIDENTALI: sono elementi non necessari;
 ELEMENTI COSTITUTIVI: motivazione, la cui mancanza determina l’annullabilità del
provvedimento amministrativo.

Volontà: una parte della dottrina ha ritenuto per un periodo di tempo che la volontà fosse un
elemento del provvedimento amministrativo, in realtà si arrivò alla tesi opposta perché la volontà
non trovava riscontro su nessun piano, né reale, né normativo e né teorico. Dunque, la volontà non è
un elemento del provvedimento. Il contenuto è la prescrizione provvedimentale.

Per quanto riguarda L’oggetto, un esempio è il permesso di costruire, l’oggetto è l’immobile da


costruire. Ma, quello che viene definito OGGETTO, in realtà è un elemento estraneo al
provvedimento, ciò che realmente rileva è il CONTENUTO.  è la parte prescrittiva, è un
elemento essenziale del provvedimento, la sua mancanza è causa di nullità.

Motivazione: non era richiesta agli inizi del diritto amministrativo, in alcuni casi è stata ritenuta
uno strumento deleterio, ad oggi è un elemento costitutivo.
In una prima fase la giurisprudenza aveva ritenuto che la motivazione fosse necessaria per gli atti
negativi o per provvedimenti che esercitano un potere discrezionale.
In questa prima fase si sviluppa la concezione formale della motivazione, la motivazione come
modello per compiere un sindacato, dalla concezione formale si passa a quella sostanziale, che
presenta un aspetto negativo  dequotazione giudiziale della motivazione stessa: il giudice
amministrativo in alcune sentenze inizia ad affermare se la motivazione ha valenza nel suo
connotato sostanziale, il giudice non annullerà più il provvedimento privo di motivazione, ma andrà
a capire se è supportato da una valida ragione di interesse pubblico, dunque in sintesi si ritiene
legittimo il provvedimento privo di motivazione.

Articolo 3: Motivazione, è obbligatoria per ogni provvedimento amministrativo compresi quelli


dell’organizzazione amministrativa, lo svolgimento di pubblici concorsi e personali.

Sia l’assenza della motivazione che motivazione viziata integrano un vizio, l’assenza integra
un vizio di legittimità per violazione di legge, la motivazione dubbiosa o oscura, integra
illegittimità per eccesso di potere.

Forma: La forma è uno dei nodi della teoria degli atti giuridici in generale e del provvedimento
amministrativo in particolare.
Distinguiamo atti formali e atti informali. Gli atti formali sono gli atti che richiedono una specifica
formulazione linguistica per esplicare il loro significato. Gli atti informali non richiedono ciò, ad
esempio il vigile che indica “alt” con la paletta è un atto informale pur essendo un provvedimento
che interrompe la circolazione.

Il concetto di forma entra nel diritto amministrativo richiamando quando elaborato dai civilisti che
hanno particolarmente approfondito questa questione.
Per un lungo periodo, c’è stata la tendenza a ricostruire questo elemento del provvedimento
amministrativo sulla scorta delle categorie elaborate dai civilisti ed ha assunto una connotazione
particolare legata alla problematica del silenzio amministrativo.
L'Istituto del silenzio-assenso ricorre nei casi in cui legislatore attribuisce l'inerzia
dell'amministrazione il valore di provvedimento di accoglimento dell'istanza presentata dal privato.

La forma è un elemento del provvedimento amministrativo, ed è uno degli elementi essenziali.


Dobbiamo tenere in considerazione alcune norme:
Articolo 2 della legge n.241/1990: Prevede un provvedimento espresso, deve avere una forma.
Articolo 11: impone la forma scritta per gli accordi.
Articolo 21 bis: La forma scritta è necessaria sia per gli atti che limitano la sfera giuridica del
destinatario che quelli che la ampliano.

CAUSA: La causa è un elemento essenziale del provvedimento amministrativo, la sua mancanza


determina la nullità dell’atto.
La causa in generale riveste una funzione fondamentale, prende avvio dalle concezioni
soggettivistiche del diritto privato, che concepivano la causa come un elemento consistente nella
volontà delle parti, tale tesi viene superata cercando una configurazione oggettiva del rapporto
obbligatorio, la quale concezione oggettivistica è concentrata sulla prestazione.
Giannini è uno di quelli che prende le distanze dalla teoria negoziale come base del provvedimento
amministrativo.
La causa è qualunque comportamento giuridicamente rilevante per gli effetti ad esso connessi da
una regola giuridica. La causa è la corrispondenza di un atto ad un tipo di fatto, va individuata nella
corrispondenza dell’atto al parametro normativo, è l’idoneità dell’atto a produrre effetti. Un
provvedimento senza causa non può esistere.
Elementi accidentali: Condizione, termine e modo.
Condizione: può essere: sospensiva e risolutiva. 1) è sospensiva finchè non si verifica un
determinato evento. 2) è risolutiva perché al verificarsi dell’evento gli effetti cessano.
Termine: può essere di durata; che incide sull’efficacia del provvedimento, che lo trasforma in
provvedimento ad efficacia retroattiva, che subordina ad una determinata data l’inizio dell’efficacia
del termine efficacia differita.
Il modo lo concepiamo per gli atti di liberalità che non si sposano bene con gli atti amministrativi.

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