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TITOLO
OBIETTIVI
ASPETTI TEORICI
La cromatografia è una tecnica che permette di separare le sostanze che costituiscono un miscuglio
omogeneo sfruttando la differente capacità che hanno i componenti di distribuirsi tra una superficie solida
(fase stazionaria) e un fluido detto eluente (fase mobile).
Alcuni componenti si muoveranno facilmente mentre altri verranno trattenuti ottenendo così bande diverse
sul supporto solido. Le interazioni in gioco sono molteplici e la scelta della fase solida e dell’eluente varia in
funzione della natura delle sostanze da separare e dell’esperienza laboratoriale.
L’inchiostro del pennarello si separa nei suoi componenti grazie alla diversa solubilità che questi hanno nel
solvente e alla diversa affinità che stabiliscono con la fase stazionaria. Ma le molecole di pigmento si separano
anche in base alle loro dimensioni, il che influisce sulla velocità con cui possono migrare nel supporto solido.
Ad ogni modo in entrambi i casi l’eluente sfrutta il principio fisico della capillarità, ovvero la tendenza di un
liquido a risalire in un tubicino sottile dovuto alle forze di adesione tra liquido e superfici solida.
PREREQUISITI
Lo studente conosce il significato di materia, sa che cosa si intende per sostanza pura e miscuglio e riconosce
le differenze tra miscugli omogenei, miscugli eterogenei e soluzioni. Lo studente inoltre indaga il fenomeno
della capillarità.
L’esperienza di laboratorio si inserisce all’inizio del modulo di chimica, svolto al secondo anno della scuola
secondaria di primo grado e costituisce un’occasione per comprendere meglio e rafforzare le conoscenze
sulle proprietà chimico-fisiche della materia già introdotte l’anno precedente.
L’esperienza verrà condotta a piccoli gruppi (2-3 componenti) per favorire l’osservazione attenta e la
collaborazione attiva di ogni componente del gruppo. Inoltre la relazione tra pari (peer education) avvierà un
utile processo di arricchimento e di scambio soprattutto per gli studenti con bisogni educativi speciali.
La durata dell’esperienza sarà di circa 45 minuti tra gli esperimenti veri e propri, l’elaborazione dei dati e la
discussione.
VALUTAZIONE DEI RISCHI
L’esperienza non presenta particolari rischi per l’operatore tranne l’uso dei solventi chimici che tuttavia può
essere effettuato sotto cappa. Sarà cura dell’insegnante illustrare il significato dei pittogrammi CLP sul rischio
chimico prima di iniziare l’esperienza.
MATERIALI E STRUMENTI
• carta da filtro
• un gesso bianco da lavagna
• un pennarello
• acetone
• alcol
• qualche becher
1. Ritaglia una striscia rettangolare di carta da filtro e con un pennarello traccia una serie di punti lungo
una riga orizzontale a circa 2 cm dal bordo inferiore della carta.
2. Versa nel bicchiere un po’ di acetone fino a che il liquido raggiunga l’altezza di 1 cm circa.
3. Sistema la striscia in modo che il bordo inferiore della carta tocchi lo strato di acetone ma che il livello
di questo non raggiunga i punti tracciati.
4. Attendi qualche minuto ed osserva.
1. Disegna una striscia di colore con il pennarello a circa 1.5 cm dall’estremità del gesso.
2. Versa nel bicchiere un po’ di alcol fino a che il liquido raggiunga l’altezza di circa 1 cm.
3. Metti il gesso in verticale nel bicchiere, in modo che stia dritto.
4. Attendi circa mezz’ora ed osserva.
RACCOLTA DATI
Lo studente osserva e a descrive sul quaderno entrambi gli esperimenti, facendo anche un disegno
schematico delle due tecniche cromatografiche mettendo in risalto il punto di partenza della corsa, il fronte
del solvente e i componenti separati (la carta da filtro usata per la cromatografia può essere incollata sul
quaderno una volta asciugata).
OSSERVAZIONE DEI RISULTATI E CONCLUSIONI
Ciò che si osserva è che il solvente sale nella carta (nel gesso) per capillarità e trascina verso l’alto i
componenti dell’inchiostro che si fisseranno alla carta (gesso) a diverse altezze, a seconda della loro capacità
di interagire con essa: i componenti che si fissano più fortemente verranno trattenuti meglio e resteranno
più in basso, viceversa quelli che si fissano meno fortemente verranno trascinati più in alto dal solvente.
VALUTAZIONE
1. In base a quali principi chimico-fisici si sono separati i componenti della miscela omogenea?
2. Cosa sarebbe successo se al posto di acetone e alcol avessimo usato un altro solvente come acqua,
soluzione diluita di aceto…?
3. Cosa si comporterebbe un altro miscuglio da separare come un pigmento vegetale o una vernice?
4. Si potrebbe pensare ad una fase mobile in un altro stato (gassoso)?