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Stadio
Centro di allenamento
Società
Organigramma societario
Impegno nel sociale
Settore giovanile
Diffusione nella cultura di massa
Allenatori e presidenti
Allenatori
Presidenti
Calciatori
Contributo alle nazionali di calcio
Palmarès
Competizioni nazionali
Competizioni internazionali
Altre competizioni
Competizioni giovanili
Statistiche e record
Statistiche di squadra
Statistiche individuali
Tifoseria
Storia
Gemellaggi e rivalità
Organico
Rosa 2023-2024
Staff tecnico
Attività polisportiva
Note
Bibliografia
Libri
Pubblicazioni varie
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
Storia
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Juventus Football Club.
Nell'autunno del 1897 vide la luce a Torino lo Sport-Club Juventus per iniziativa di un gruppo di
studenti del liceo classico Massimo d'Azeglio; tra essi Luigi Forlano e i fratelli Eugenio ed Enrico
Canfari.[2] Tre anni più tardi la società si iscrisse al suo primo campionato italiano.[22]
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[22]
Il primo titolo nazionale arrivò nel 1905, tuttavia appena
l'anno dopo il presidente della società, lo svizzero Alfred Dick, a
seguito di accese discussioni di spogliatoio lasciò la Juventus e,
assieme a un gruppo di soci dissidenti, si unì alla Torinese per
dare vita al Torino:[23] l'episodio, oltre a segnare l'origine del
derby della Mole, fu l'inizio di una serie di problemi finanziari e
sportivi che culminarono nel 1913, quando la squadra
bianconera evitò la retrocessione in Promozione grazie a un La Juventus di Carlo Carcano della
ripescaggio.[24] stagione 1933-1934, al quarto
scudetto del Quinquennio d'oro
Dopo la prima guerra
mondiale la Juventus,
risollevatasi con la presidenza di Giuseppe Hess e Corrado
Corradini, migliorò il suo piazzamento in campionato e fornì i
primi giocatori alla nazionale italiana.[25] Edoardo Agnelli
assunse la presidenza della società il 24 luglio 1923.[6][7] Con
l'ulteriore arrivo del primo allenatore professionista,
l'ungherese Jenő Károly, giunse la vittoria del secondo tricolore
Da sinistra: Omar Sívori, John nella stagione 1925-1926.[26]
Charles e Giampiero Boniperti, il Trio
Magico dei torinesi tra gli anni 50 e
Il primo ciclo vincente della società, grazie all'apporto di
60
elementi come Giovanni Ferrari, Raimundo Orsi, Luis Monti e il
trio difensivo Combi-Rosetta-Caligaris,[27] giunse tra il 1930-
1931 e il 1934-1935, quando arrivarono cinque scudetti consecutivi, uniti al raggiungimento delle
semifinali di Coppa dell'Europa Centrale per quattro anni di fila; allenatore della squadra in quattro
delle cinque vittoriose stagioni fu Carlo Carcano, uno dei precursori del «metodo».[28] Molti giocatori
di quella Juventus formarono il nucleo della nazionale italiana vittoriosa nella Coppa Internazionale
e nel campionato del mondo 1934.[29] La prematura morte di Edoardo Agnelli, avvenuta nel 1935,
coincise con la fine del «Quinquennio d'oro». Sul finire del periodo interbellico arrivò comunque la
prima Coppa Italia dei bianconeri (1938).
Nel 1971 Boniperti diventò presidente del club e il suo primo scudetto in tale nuova veste giunse
subito alla sua prima stagione, nel 1971-1972, bissato da quello successivo del 1972-1973: furono i
primi di un terzo vittorioso ciclo che nei successivi quindici anni, sotto la guida tecnica dapprima di
Čestmír Vycpálek, poi di Carlo Parola e infine di Giovanni Trapattoni, portarono a Torino nove
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scudetti, due Coppe Italia e vittorie internazionali che fecero della Juventus la prima a vincere tutte
le competizioni dell'UEFA e, a seguire, la prima al mondo a conquistare tutte le competizioni ufficiali
per club.
Tramontata la generazione di calciatori che avevano costituito l'asse portante della squadra, la
Juventus affrontò un periodo di nove anni privo di risultati in campo nazionale, anche se giunsero a
Torino una Coppa Italia (1990) e due Coppe UEFA (1990 e 1993).[31] Nel 1994 l'arrivo in panchina
di Marcello Lippi fu il preludio al quarto ciclo vincente dei bianconeri: in dieci stagioni — con
l'intervallo di un biennio d'interregno di Carlo Ancelotti, il quale vinse la Coppa Intertoto — la
squadra fece suoi cinque scudetti e una Coppa Italia, raggiunse quattro finali di Champions League
vincendo quella del 1996 a Roma e conquistò una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa UEFA e
quattro Supercoppe di Lega.
Cronistoria
Lo stesso argomento in dettaglio: Cronistoria della Juventus Football Club.
Colori e simboli
Lo stesso argomento in dettaglio: Colori e simboli della Juventus Football Club.
Colori
L'uniforme di gioco della Juventus è una maglia a strisce
verticali bianche e nere,[41] tradizionalmente abbinata a
pantaloncini e calzettoni bianchi. La divisa degli esordi adottata
a cavallo tra XIX e XX secolo era invece composta da una
camicia rosa (abbinata a scelta con cravatta o farfallino) e
pantaloni neri. In seguito a causa dei frequenti lavaggi il rosa
scolorì in maniera talmente evidente che il club ne decise il
cambio.[41]
I fondatori-giocatori della Juventus nel
1899 con indosso la divisa rosanero
Nei primi anni del Novecento[5] fu così chiesto all'inglese Savage,
degli albori
tra i membri della società, di cercare nel suo Paese una casacca
da gioco più consona e resistente all'usura. Savage aveva un
amico di Nottingham tifoso del Notts County, la cui maglia è a strisce bianconere: per tale ragione fu
spedito a Torino un set di uniformi analogo a quello usato dai Magpies.[42]
Simboli ufficiali
Stemma
Eccezion fatta per un particolare simbolo in uso tra il 1979 e i primi anni 90 — e che ha solo
affiancato lo stemma ufficiale —, ovvero la silhouette nera di una zebra rampante,[43] dagli albori al
2017 l'emblema identificativo della Juventus è rimasto sostanzialmente invariato:[44] uno scudo
ovale riempito da pali bianchi e neri, con il nome del club impresso
nella parte superiore, mentre in quella inferiore trovava posto il toro,
simbolo civico torinese; altri dettagli erano in oro, o in alternativa in blu
Savoia, quest'ultimo un omaggio alla tradizione sabauda di Torino.[44]
Strutture
Stadio
I primi campi utilizzati dal club, nel biennio 1897-1898, furono
al Parco del Valentino e al Giardino della Cittadella. Fino al 1908
la squadra si spostò nella piazza d'armi torinese, all'epoca sita
tra i corsi Galileo Ferraris e Duca degli Abruzzi, tranne nel
biennio 1905-1906 durante il quale il terreno di casa fu il
motovelodromo Umberto I.[50] Dal 1909 al 1922 l'impianto
L'ingresso del Campo Juventus, utilizzato fu quello di Corso Sebastopoli, e da qui al 1933 quello
impianto interno dal 1922 al 1933 di Corso Marsiglia che fu teatro della conquista di quattro
nonché di proprietà del club campionati, tre dei quali consecutivi.[51]
Centro di allenamento
Nei suoi primi decenni la Juventus non disponeva di strutture
ad hoc per le sue sedute di allenamento, sfruttando gli stessi
campi amatoriali nei quali si svolgevano le prime sfide
calcistiche della sua storia: la piazza d'armi cittadina e il
Velodromo Umberto I nel quartiere Crocetta, con l'eccezione
della patinoire al Parco del Valentino; prima dello scoppio della
Grande Guerra la società usufruì fugacemente anche di quello
che era il maggiore impianto polisportivo della Torino del
tempo, lo Stadium.[57]
Nel 1990 la Juventus abbandonò il Combi per le strutture Sisport a Orbassano,[58] dove si allenò per
un quadriennio prima di fare ritorno a Santa Rita,[57] stavolta allo stadio Comunale nel frattempo
dismesso dall'attività agonistica.[59] I bianconeri lasciarono definitivamente il quartiere nel 2003,
per via della riqualificazione dello stesso in vista dei XX Giochi olimpici invernali.
Inizialmente la squadra migrò a poca distanza nel centro Sisport di via Guala,[60] dove rimase fino al
2006 quando venne inaugurato lo Juventus Center di Vinovo,[61] sede di allenamento per i
successivi dodici anni. Dal 2018 la prima squadra maschile si allena presso il nuovo Juventus
Training Center, sito all'interno del complesso J-Village nella zona della Continassa.[62]
Società
Il club venne fondato nell'autunno del 1897 come associazione con il nome "Sport-Club
Juventus",[64] cambiando dopo quattro anni la denominazione in "Foot-Ball Club Juventus";[22] nel
1936, in funzione dell'italianizzazione imposta dal regime fascista, perse la ragione sociale di «Foot-
Ball Club» mantenendo solamente il nome "Juventus" al quale, nel 1944, si aggiungerà per una sola
stagione l'associazione all'azienda Cisitalia divenendo quindi "Juventus Cisitalia"; nel 1945, per
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Terza società calcistica in Italia, dopo Lazio e Roma, a essere quotata in Borsa, dal 3 dicembre
2001 [75] al 19 settembre 2011 [76] la Juventus fu listata nel segmento STAR. Dall'ottobre 2016 al
dicembre 2018,[77] e nuovamente dal marzo 2020,[78] il titolo è presente nell'indice FTSE Italia Mid
Cap del mercato telematico azionario; tra il dicembre 2018 e il marzo 2020 era stato invece quotato
nell'indice FTSE MIB.[79]
Quella bianconera è inoltre la società capogruppo del "Gruppo Juventus Football Club"[80] che
possiede una quota nelle seguenti collegate:[81] J-Medical s.r.l. (al 50%),[80] che si occupa del centro
medico posto nel settore est dello Juventus Stadium; Tobeez F&B Italia s.r.l. (al 40%),[80] che si
occupa di ristorazione nell'ambito delle attività del J-Village e del Comparto est dello Juventus
Stadium; WeArena Torino s.r.l. (al 20%),[80] che dovrebbe creare un'arena dedicata agli eSport al J-
Village; European Super League Company S.L. (al 31 dicembre 2022 al 9,10%),[80] società spagnola
che si occupa del progetto "Superlega europea"; oltre alla Plan B S.r.l. Società Benefit (al 16,5%),
società in liquidazione che si occupa di commercio all'ingrosso di abbigliamento e accessori nonché di
articoli sportivi.[80]
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Al 2024, in base a quanto emerge dal Deloitte Football Money League, rapporto stilato
annualmente fin dal 1997 dalla società di revisione e consulenza aziendale statunitense Deloitte
Touche Tohmatsu, la Juventus risulta essere il primo club italiano e undicesimo a livello mondiale in
termini di fatturato per ricavi operativi[82] (432,4 milioni di euro);[83] rilevata sempre tra i primi
trenta club mondiali in tutte le ventotto stagioni (nelle quali è stata la prima società italiana in venti
occasioni), nel 2002 raggiunse la seconda posizione assoluta, la più alta mai toccata da un club del
Paese, collocazione che conservò per i due anni seguenti[84] mentre il valore di fatturato per ricavi
più alto è stato segnato nella rilevazione del 2020 (459,7 milioni di euro).[85] Inoltre, è stata inserita
sempre al primo posto in Italia e all'undicesimo posto in ambito internazionale, in questo caso in
termini di valore della società, anche nella classifica 2023 stilata dalla rivista statunitense Forbes
(2 160 milioni di dollari);[86] nel maggio 2016 divenne la prima società calcistica nel Paese a superare
la soglia del miliardo di euro di valore[87] e nel 2022 ebbe la sua valutazione più alta (2 450 milioni di
dollari).[88] Infine, le stesse posizioni in ambito nazionale ed internazionale sono attribuite anche al
brand Juventus, secondo il prospetto stilato annualmente dal 2010 dalla società di consulenza
globale per la valutazione dei marchi, l'inglese Brand Finance, che nel 2023 lo valuta in 631 milioni
di euro e un rating AAA-.[89] Tutto ciò ne fece complessivamente, nel 2015, la seconda società
sportiva per patrimonio di marca in Italia, dopo la Scuderia Ferrari.[90]
Il club è stato membro fondatore e ordinario dell'European Club Association (ECA),[91] organismo
privato che rappresenta le società calcistiche a livello europeo e riconosciuto dall'UEFA, sorto nel
2008 in sostituzione della G-14, organizzazione non riconosciuta dalla confederazione europea,
oltreché del Forum dei club europei, unità operativa della stessa UEFA, di cui la Juventus era, per
entrambe, fondatrice nonché socio permanente; la società è uscita dall'associazione il 19 aprile 2021,
in seguito al progetto di Superlega calcistica europea, assieme al Barcellona e al Real Madrid.[92]
Organigramma societario
Il governo societario della Juventus Football Club S.p.A., al 2023, prevede un sistema di
amministrazione tradizionale con una ripartizione di competenze tra l'assemblea degli azionisti, il
consiglio di amministrazione (CdA) e il collegio sindacale.[93] Il CdA, rinnovato interamente il 18
gennaio 2023,[94] è composto da cinque membri,[94] nominati dall'assemblea degli azionisti e tutti
indicati dalla famiglia Agnelli tramite la società controllante Exor N.V.[95] (avente il 63,77% del
capitale azionario e il 77,84% del diritto di voto);[96] Gianluca Ferrero ricopre la carica di presidente
del consiglio di amministrazione, assunta nel 2023 con la nuova nomina, mentre Maurizio Scanavino
è l'amministratore delegato, anch'egli di nuova nomina.[95] La società prevede anche il titolo
nominale di presidente onorario, attribuito dal 2006 a Franzo Grande Stevens. Il collegio sindacale,
rinnovato nel 2021, è composto da tre membri sempre indicati da Exor, dei quali Roberto Spada
assume il ruolo di presidente.[97] La società di revisione, scelta anch'essa dagli azionisti, nel 2020,
quale organo esterno di riesame dei conti, è l'azienda britannica Deloitte & Touche.[98]
Leadership Team[100]
Nel 2000 il club intraprese il progetto Un sogno per il Gaslini allo scopo di dotare l'istituto Giannina
Gaslini di Genova di una dépendance (l'ex abbazia di San Gerolamo di Quarto) da adibire a luogo di
studio e svago per i bambini degenti. La raccolta fondi juventina si articolò in donazioni e iniziative
di beneficenza, come la partecipazione della squadra in veste di ospite al Festival di Sanremo
2003[104] e al programma televisivo Juventus, una squadra per amico,[105] oltre a libri e a un album
musicale, Il mio canto libero,[106] che sempre nel 2003 ottenne il disco di platino.[107]
Nel 2009 la società bianconera promosse due iniziative per la lotta antirazzista e l'integrazione
socio-culturale, Un calcio al razzismo[108] e Gioca con me,[109] poi incluse nel 2013 dall'UNESCO nei
programmi della Giornata mondiale dei diritti umani,[110] e presentate nel 2014 al NGO UNESCO
Liaison Committee a Parigi.[111] Nel maggio di quell'anno, sempre in collaborazione con l'UNESCO,
finanziò il progetto di ricerca Colour? What Colour? inerente discriminazione e razzismo nel mondo
del calcio, presentato dall'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) a Parigi nel novembre
2015.[112][113] Similmente, nella prima metà degli anni 2020 la Juventus ha promosso ulteriori
iniziative contro l'omofobia e a favore dell'inclusività, che hanno ottenuto riconoscimento presso
l'Arcigay.[114]
Tra i programmi sociali intrapresi dagli anni 2010 in poi figurano Fatti e Progetti per i Giovani,
orientato al miglioramento della qualità di vita e a favorire l'accesso all'istruzione a giovani
extracomunitari.[115] Con l'azienda ospedaliera Regina Margherita-Sant'Anna di Torino, partecipa al
progetto Crescere insieme al Sant'Anna[116] volto alla ristrutturazione del reparto di neonatologia
del Sant'Anna,[116] e sostiene la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro.[115] Tra gli altri
progetti comunitari ci sono un centro di accoglienza intitolato a Edoardo Agnelli, in collaborazione
con l'Associazione Gruppi di Volontariato Vincenziano, che accoglie madri in condizioni disagiate,[115]
e l'ampliamento e riqualificazione dell'hub educativo Punto Luce nel quartiere torinese Lucento-
Vallette, nell'ambito di un partenariato con Save the Children.[117]
A livello sportivo, dal 2017 il club partecipa con il progetto Juventus for Special al campionato di
calcio a 7 "Quarta Categoria", promosso da CSI e FIGC all'interno della Divisione calcio paralimpico
e sperimentale, e riservato a persone con disabilità cognitivo-relazionali.[118]
Nel marzo 2022, a seguito dell'invasione russa dell'Ucraina, la Juventus, rispondendo a un appello
umanitario lanciato dalla Federazione calcistica dell'Ucraina, ha organizzato, fornendo mezzi e
personale, il trasferimento a Torino di 80 profughi, perlopiù bambini e ragazzi delle scuole calcio
locali, evacuati dalle zone di guerra di Kiev e Charkiv.[119][120]
Settore giovanile
Lo stesso argomento in dettaglio: Juventus Next Gen.
Il settore giovanile della Juventus è composto da 17 squadre
maschili che competono a livello nazionale e internazionale nei
vari tornei di categoria.[121] A queste, dall'annata 2018-2019 si
aggiunge una seconda squadra Under-23, la Juventus Next
Gen, iscritta al campionato di Serie C[122] e che, con la vittoria
della Coppa Italia Serie C al suo secondo anno di attività, è
diventata la prima squadra B nella storia del calcio italiano a
vincere un trofeo nazionale.[123] La squadra giovanile della Juventus
vincitrice nel 1994 del Campionato
Per quanto concerne l'attività di base, e analogamente a club di Primavera, trascinata da un ventenne
altri Paesi, la Juventus ha istituito scuole calcio sotto forma di Alessandro Del Piero (a destra),
club-satellite,[124] e Summer Camps riservati agli adolescenti in futura bandiera della prima squadra
Italia e in Inghilterra.[125] Porta inoltre avanti progetti come per i successivi due decenni
Juventus University, la prima università calcistica al mondo,[126]
Juventus National Academy (JNA), volto alla creazione di una
rete di scuole calcio preadolescenziali dislocate sul territorio nazionale,[127] e il programma Juventus
Soccer Schools International (JSS) attraverso la gestione di scuole calcio in 18 Paesi. Lo Juventus
Academy, istituito nel 2014, è l'insieme di progetti societari — tra essi i citati JNA e JSS — dedicati
al coinvolgimento dei giovani atleti nell'attività sportiva e nella formazione educativa, aumentando
la sua presenza in altri 32 Paesi a tutto il 2020.[128] Per quanto riguarda invece la valorizzazione di
elementi cresciuti nelle under bianconere e prossimi al passaggio nel professionismo, oltreché
intessere una rete di contatti con società estere circa il prestito o lo scambio di giovani calciatori, dal
2013 è attivo il progetto CLUB15 che vede la Juventus collaborare con oltre una ventina di squadre
a livello internazionale.[129]
Tutte le attività delle squadre del settore giovanile si svolgono, dal 2006, al JTC Vinovo.
Tra le prime squadre sportive le cui partite sono state trasmesse in diretta radiofonica e televisiva
in Italia,[135][136] il prestigio sportivo internazionale raggiunto ha permesso alla società torinese
d'influire, seppur indirettamente, nella fondazione e/o nell'identità visiva di numerose squadre
sportive in giro per il mondo, legate in parte all'emigrazione italiana, divenendo
contemporaneamente uno strumento d'italianità;[18] mentre il consenso che suscitava come riflesso
dell'identità sabauda-industriale della città di Torino,[137][138] l'avrebbe convertita in uno degli
elementi che rappresentano universalmente la propria metropoli e regione d'origine.[139]
Allenatori e presidenti
Allenatori
Lo stesso argomento in dettaglio: Allenatori della Juventus Football Club.
Da menzionare inoltre Massimiliano Allegri, tecnico nel vittorioso ciclo degli anni 2010, l'unico nella
storia del calcio italiano ad avere vinto 5 campionati consecutivi in panchina,[142] e Carlo Carcano,
deus ex machina della squadra del Quinquennio d'oro nella prima metà degli anni 30.[28]
Presidenti
Lo stesso argomento in dettaglio: Presidenti della Juventus Football Club.
In più di 120 anni di storia societaria alla guida della Juventus si sono avvicendati 27 presidenti e 4
comitati di gestione.[143]
Il primo presidente della società fu Eugenio Canfari, uno dei soci fondatori.[26] Il periodo più lungo in
carica è appannaggio dell'ex calciatore Giampiero Boniperti, alla guida della Juventus per 19 anni
dal 1971 al 1990;[143] Boniperti, al pari del suo successore, l'avvocato Vittorio Caissotti di Chiusano,
presidente dal 1990 al 2003, vanta il palmarès internazionale più prestigioso nella storia bianconera
con la vittoria di tutte le competizioni UEFA per club all'epoca vigenti.[144] L'imprenditore Andrea
Agnelli, in carica dal 2010 al 2023, vanta altresì il palmarès più numeroso della storia juventina con
19 trofei nazionali.[36]
L'imprenditore Umberto Agnelli, padre del succitato Andrea, era divenuto presidente ventunenne
nel 1956[6] e rimane il più giovane ad avere ricoperto tale carica.[26] Da citare anche le presidenze
dello svizzero Alfred Dick e del francese Jean-Claude Blanc, gli unici non italiani ad assumere la
Calciatori
Lo stesso argomento in dettaglio: Calciatori della Juventus
Football Club.
In più di 120 anni di storia hanno vestito la maglia della Juventus oltre
700 calciatori, in gran parte italiani,[145] alcuni dei quali hanno anche
militato nella nazionale italiana.
Tra i giocatori italiani di rilievo che hanno indossato il bianconero Edoardo Agnelli, primo
figurano Carlo Bigatto, il primo giocatore-simbolo del club,[146] esponente della famiglia
Giampiero Boniperti, riconosciuto come il calciatore più torinese a legare il suo
[147] nome al club; il suo
rappresentativo nella storia della società, Carlo Parola — autore
della più famosa rovesciata del calcio italiano [148]
—, e plurivittoriosi mandato, dal 1923 al 1935,
[149] culminò nel Quinquennio
elementi quali lo UEFA Golden Player italiano Dino Zoff, il Pallone
d'oro
d'oro 1982 Paolo Rossi, Gaetano Scirea, Sergio Brio, Antonio Cabrini e
Stefano Tacconi — questi ultimi, quattro dei cinque soli calciatori ad
aver vinto tutte le competizioni confederali per club[150] —, il Pallone d'oro 1993 Roberto Baggio,
Alessandro Del Piero, giocatore-simbolo della squadra a cavallo di II e III millennio, e Gianluigi
Buffon, pluripresente in maglia azzurra.
Sono 22 in totale i giocatori della Juventus militanti nelle selezioni nazionali italiane campioni del
mondo: nove nel 1934 (Bertolini, Borel II, Caligaris, Combi, Ferrari, Monti, Orsi, Rosetta e Varglien
I), due nel 1938 (Foni e Rava), sei nel 1982 (Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, Tardelli e Rossi) e cinque
nel 2006 (Buffon, Cannavaro, Camoranesi, Zambrotta e Del Piero).[154] Sono invece 7 i calciatori
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bianconeri laureatisi campioni d'Europa con la nazionale — più di ogni altra squadra italiana —: tre
nell'edizione di Italia 1968 (Bercellino, Castano e Salvadore) e quattro in quella di Europa 2020
(Bernardeschi, Bonucci, Chiellini e Chiesa).
La Juventus, con 27 elementi, guida la particolare classifica dei club che vantano giocatori campioni
del mondo con la propria nazionale: ai succitati 22 italiani vanno infatti aggiunti tre francesi, ovvero
Didier Deschamps e Zinédine Zidane nell'edizione di Francia 1998, e Blaise Matuidi in quella di
Russia 2018, e due argentini, Ángel Di María e Leandro Paredes nell'edizione di Qatar 2022.[157]
Quanto al campionato d'Europa, oltre ai sopracitati 7 italiani, altri tre giocatori bianconeri hanno
vinto il torneo: lo spagnolo Luis del Sol (Spagna 1964), e i francesi Michel Platini (Francia 1984) e
Zidane (Belgio-Paesi Bassi 2000).
In occasione della finale del campionato mondiale di calcio 2006 la Juventus stabilì un ulteriore
primato internazionale in quanto, oltre ai succitati 5 nazionali italiani, scesero in campo 3 bianconeri
con la maglia francese: Lilian Thuram, Patrick Vieira e David Trezeguet,[158] per un totale di 8
tesserati di uno stesso club sul terreno di gioco, eguagliando così il primato stabilito nella finale di 72
anni prima dai cecoslovacchi dello Slavia Praga.[159]
Palmarès
Lo stesso argomento in dettaglio: Palmarès della Juventus Football Club.
Competizioni nazionali
Campionato italiano: 36 (record)
Competizioni internazionali
1984-1985; 1995-1996
1983-1984
1984; 1996
Giuseppe Furino, tra gli storici
capitani bianconeri, con la Coppa
Coppa Intercontinentale: 2 UEFA 1976-1977, il primo trofeo
confederale vinto dalla Juventus
1985; 1996
Coppa Intertoto UEFA: 1 (record italiano condiviso con Bologna, Perugia e Udinese)
1999
Altre competizioni
1963
Serie B: 1
2006-2007
Competizioni giovanili
La sezione giovanile della Juventus è una delle più vittoriose della sua categoria sia a livello
nazionale, potendo vantare 9 titoli di campione d'Italia, sia internazionale, con più di 100 trofei
ufficiali compresi quelli di alcuni tra le competizioni più importanti al mondo nella categoria, come il
Torneo di Viareggio vinto per 9 volte (record condiviso con il Milan).[160] Inoltre la squadra fu
finalista alla Blue Stars/FIFA Youth Cup nel 1962[161] e semifinalista alla UEFA Youth League nel
2021-2022.[162]
Statistiche e record
Lo stesso argomento in dettaglio: Statistiche e record della Juventus Football Club.
Statistiche di squadra
La Juventus esordì nel campionato italiano l'11 marzo 1900.
Quella 2023-2024 è dunque la sua 119ª stagione sportiva; nelle
118 precedenti, ha partecipato a 110 campionati di massima
serie (2 di Campionato Federale, 9 di Prima Categoria
Nazionale, 5 di Prima Divisione, 4 di Divisione Nazionale e 90 di
Serie A propriamente detta) e uno di Serie B (nel 2006-2007),
La Juventus della stagione 1976-1977
mentre in altre 7 occasioni non superò le eliminatorie del
rimane l'unica formazione italiana ad Comitato Regionale Piemontese. Nel corso delle 115 stagioni nei
aver vinto un trofeo internazionale, la campionati di massima serie la Juventus si è classificata al
Coppa UEFA, con una rosa di soli primo posto in 37 occasioni (record italiano), sebbene il club
giocatori nazionali abbia in realtà vinto 36 titoli di campione d'Italia.[35]
Nell'annata 1976-1977 la Juventus stabilì il primato di punti per campionati italiani a 16 squadre
(51).[165] Nella stagione 2011-2012 stabilì il primato d'imbattibilità assoluta in una singola stagione
della Serie A (con zero sconfitte in 38 partite), stabilendo anche il record d'imbattibilità nel corso di
una singola stagione (42).[166]
Tra i numerosi primati ottenuti dalla squadra nel triennio 2014-2016 ci sono il maggior numero di
punti in una singola edizione di Serie A (102 nella stagione 2013-2014, anche record nei principali
campionati del continente europeo).[167] Nella stagione 2015-2016 ha inanellato il suo primo treble
nazionale, unendo a campionato e coppa nazionale anche la Supercoppa di Lega.[168]
In ambito nazionale la squadra ha disputato un record di 21 finali di Coppa Italia (14 vittorie,
primato nazionale) e un record di 17 in Supercoppa LNP (9 vittorie, idem).
Il club vanta il record italiano di stagioni disputate nelle competizioni UEFA, che fino all'annata
2022-2023 sono 56 (considerando che nelle stagioni 2009-2010, 2013-2014 e 2022-2023 ha
partecipato prima alla fase a gironi di Champions League, e poi a quella a eliminazione diretta di
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Sempre in ambito internazionale, fra il dicembre 1985 e l'agosto 1995 nonché fra l'agosto 1999 e il
maggio 2022, era stata l'unico club fra quelli vincitori di un titolo mondiale ad aver vinto tutte le
competizioni per club maschili organizzate dalla propria confederazione di appartenenza:
rispettivamente cinque titoli UEFA su cinque nel 1985,[11] e sei su sei nel 1999.[12][174] Inoltre, nel
maggio 1985 è divenuto il primo club ad essersi aggiudicato tutte le tre principali competizioni
dell'UEFA oltreché, a posteriori, il solo ad averlo fatto sotto un'unica gestione tecnica;[175] per tale
ragione nel 1988 le fu riconosciuta la speciale Targa UEFA.[176]
Statistiche individuali
Al 20 maggio 2012 il giocatore juventino primatista di presenze in Serie A è Alessandro Del Piero
con 478, cui vanno sommate 35 presenze in Serie B, che ne fanno complessivamente il bianconero
con il maggior numero di gare nei campionati italiani con 513.[151] Il precedente record fu superato il
6 febbraio 2011 e apparteneva a Giampiero Boniperti, che dal 1946 al 1961 scese in campo 443
volte.[177]
Ancora Del Piero detiene il primato assoluto di presenze ufficiali con la maglia bianconera (705),
nonché quello di gol (290, altro record),[178][179] dei quali 188 in Serie A e 54 nelle competizioni
internazionali. Il precedente primato di gol fu superato nel gennaio 2006 e apparteneva al succitato
Boniperti con 182.[180]
Il miglior marcatore della Juventus in un campionato a girone unico fu Borel II con 32 gol in 34 gare
nel campionato 1933-1934,[181] mentre l'ungherese Ferenc Hirzer detenne in precedenza il primato
assoluto di gol segnati in una singola edizione del campionato italiano con 35 in 26 incontri nella
https://it.w ikipedia.org/w iki/Juventus_Football_Club 21/36
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Tifoseria
Lo stesso argomento in dettaglio: Tifoseria della Juventus
Football Club.
Al 2023, in base a un'indagine
condotta da StageUp e Ipsos, la
Juventus risulta essere la squadra
più tifata d'Italia, potendo contare
su un seguito stimato in circa 8
Alessandro Del Piero,
primatista di presenze e reti
milioni di tifosi;[184] un dato in linea
nella storia juventina rispetto alle rilevazioni degli anni
precedenti.[185][186] Nello specifico,
Striscione celebrativo del 109º
in base a un'indagine sul tifo
anniversario della Juventus, stadio
calcistico in Italia condotta, sempre nel 2023, da Demos & Pi Olimpico, 1º novembre 2006
per conto de la Repubblica, i supporters bianconeri vengono
stimati nel 29% del totale.[187]
La società vanta inoltre al 2019, in base a un'analisi pubblicata da Nielsen Sports, 41 milioni di
sostenitori in Europa e 423 milioni nel resto del mondo.[17] Numerosi sono anche i fan club sparsi a
livello internazionale,[188] in particolare nei Paesi a forte emigrazione italiana.[189]
Storia
Il pensiero comune d'inizio XX secolo voleva che il tifo per la Juventus fosse appannaggio delle classi
borghesi, laddove quello per la rivale cittadina del Torino traesse linfa dalle classi popolari e
proletarie.[193] Qualche decennio dopo, con l'ingresso degli Agnelli nell'amministrazione della Vecchia
Signora (1923), il tifo per la squadra si diffuse anche tra gli operai meccanici dell'industria di
proprietà della famiglia, la FIAT. Essendo iniziato un fenomeno migratorio — poi divenuto massiccio
nel secondo dopoguerra — verso Torino e gli altri grandi poli industriali del Settentrione da parte
dei lavoratori meridionali in cerca di impiego, la Juventus già dagli anni 30 divenne il primo club
italiano ad avere una tifoseria non più connotata campanilisticamente o al più regionalmente, ma a
carattere nazionale.[194][195]
Gemellaggi e rivalità
Tifoseria juventina allo stadio In ragione della posizione raggiunta dalla squadra al vertice del
Comunale al termine del campionato calcio nazionale, in maniera pressoché duratura dal
1974-1975
«dopoguerra calcistico», della diffusione del suo tifo e anche di
diverse rivendicazioni anticampanilistiche, le rivalità sono
[134]
molteplici e molto sentite: la tifoseria rivale d'elezione è quella del concittadino Torino.[196] A
seguire quella dell'Inter, fin dagli anni 60 e rinfocolata dopo le decisioni giudiziarie riguardanti lo
scandalo del calcio italiano del 2006,[197] oltre a quella del Milan, nonostante per lungo tempo le due
società abbiano tenuto buoni rapporti sportivo-commerciali con reciproci scambi di giocatori.[198]
Organico
Lo stesso argomento in dettaglio: Juventus Football Club 2023-2024.
Rosa 2023-2024
Rosa e numerazione aggiornate al 31 gennaio 2024.[205]
16 C Weston McKennie
Staff tecnico
Staff aggiornato al 7 luglio 2023.
Area tecnica
Staff tecnico
Match Analysis
Attività polisportiva
Lo stesso argomento in dettaglio: Juventus Organizzazione Sportiva Anonima e Juventus
Football Club (femminile).
Il club svolse attività polisportiva a periodi alterni sino alla fine degli anni 70. Inizialmente, dalla
fondazione fino al 1899 furono presenti le sezioni di ciclismo, atletica, lotta e podismo, sport
quest'ultimo che fu quello che raggiunse i maggiori risultati.[208]
Nella prima metà degli anni 20 l'attività della Juventus fu nuovamente estesa ad altri sport, per
iniziativa del neopresidente Edoardo Agnelli, con la nascita della Juventus Organizzazione Sportiva
Anonima che, fino al secondo dopoguerra, partecipò ai principali campionati nazionali di bocce,
nuoto, disco su ghiaccio e tennis;[209] con quest'ultima ottenne i maggiori successi, arrivando a
vincere tre campionati nazionali a squadre maschili nel 1927, 1947 e 1948.[210] Alla fine degli anni 60
fu istituita una sezione di sci, sotto il nome di Sporting Club Juventus, attiva durante il decennio
successivo.[211][212]
Nella stagione 2017-2018 il club ha istituito una sua sezione di calcio femminile, con una prima
squadra iscritta al campionato di Serie A.[213] Con la vittoria dello scudetto al loro primo anno di
attività, le Women hanno bissato il titolo conseguito dalla squadra maschile, facendo della Juventus
il primo club italiano capace di detenere contemporaneamente i due maggiori campionati nazionali
di calcio, maschile e femminile;[214] un risultato ripetutosi nelle due stagioni seguenti.
Dal 2019 il club vanta una sezione per gli eSports,[215] nota dal 2023 come Juventus Dsyre per via
della collaborazione con l'omonimo team di sport elettronici.[216] Tale sezione annovera le vittorie
della eFootball.Pro[217] e della TIMVISION Cup | eSports Edition,[218] entrambe nel 2021, e della
eSerie A TIM nel 2023.[219]
Note
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35. A seguito della sentenza della Commissione di Appello Federale in merito ai fatti oggetto di
Calciopoli, il titolo di campione d'Italia 2004-2005 fu revocato alla Juventus e non più assegnato;
quanto al titolo del 2005-2006, la società fu declassata dal 1º al 20º posto della classifica e
retrocessa d'ufficio in Serie B per la stagione 2006-2007 con una penalizzazione di punti, per
«una fattispecie di illecito associativo» — termine allora non previsto dall'ordinamento giuridico
sportivo italiano, ma che fu giudicato dalla Corte Federale come una violazione dell'articolo 6 del
Codice di Giustizia Sportiva allora in vigore riguardante i casi di «illecito sportivo» —, correlato
all'annata precedente; la posizione finale in classifica raggiunta dalla squadra nel campionato
2004-2005, nonché i punti e i risultati ottenuti nelle partite del succitato biennio rimasero inalterati
dopo i verdetti in via definitiva sia della giustizia sportiva sia ordinaria (2015), cfr. Appello: ecco le
motivazioni, su gazzetta.it, 4 agosto 2006 (archiviato il 7 aprile 2016).
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maggio 2018).
39. Titolo disconosciuto a posteriori dalla FIGC in quanto il campionato fu oggetto di boicottaggio.
40. A seguito degli incidenti precedenti alla finale di Coppa dei Campioni contro il Liverpool allo
stadio Heysel di Bruxelles, e del successivo bando di esclusione dalle competizioni UEFA inflitto
alle squadre inglesi, la prevista finale di Supercoppa UEFA 1985 tra Juventus ed Everton non si
disputò. Successivamente l'UEFA decise di consegnare ugualmente la coppa alla Juventus, che
possiede fisicamente il trofeo, ma dato che non ci fu mai un'assegnazione ufficiale, non può
annoverarlo nel palmarès.
41. Manzo, Peirone, «Calcio», pp. 86-87.
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goal.com, 9 luglio 2018 (archiviato il 13 luglio 2018).
63. ^ Considerando l'anno in cui la Juventus si ristrutturò come un'azienda a capitale interamente
privato (1949), con la conseguente acquisizione della maggioranza azionaria da parte della
famiglia Agnelli, ci sono solo quattro casi al mondo – tutti sotto forma di franchigia, un tipo di
società sportiva generalmente diffuso nelle quattro principali leghe professionistiche
nordamericane e differente dai club, più diffusi in Europa – in cui l'azionista di riferimento, a
conduzione familiare, vanta una maggior longevità del connubio Agnelli-Juventus: i Chicago
Bears, controllati dalla famiglia Halas ininterrottamente dal 1921; i New York Giants, sotto l'egida
della famiglia Mara (peraltro fondatrice della franchigia newyorchese) dal 1925; e sia gli Arizona
Cardinals sia i Pittsburgh Steelers, guidati rispettivamente dalle famiglie Bidwill e Rooney
(quest'ultima anche fondatrice della franchigia pittsburghese) dal 1933. Se, invece, si ritiene che
la Juventus avesse ottenuto una forma organizzativa aziendale già attraverso la controllante
Juventus Organizzazione Sportiva Anonima, costituita dall'avvocato Edoardo Agnelli nel 1923,
solo i sopracitati Chicago Bears detengono una proprietà più longeva, cfr. Massimo Oriani,
Agnelli proprietari centenari, ma negli USA c'è chi li batte..., su gazzetta.it, 24 luglio 2023.
Lorenzo Longhi, Cento anni di connubio tra Juventus e Agnelli, in Atlante, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana, 24 luglio 2023.
Bernardo Bertoldi, Il buon azionista nello sport: i cento anni degli Agnelli alla Juve, su
ilsole24ore.com.
«Otto dei dieci proprietari più longevi nel mondo dello sport possiedono squadre di football
americano. L'NFL ha regole chiare sulla proprietà: il principale proprietario deve avere almeno
il 30%, gli azionisti non possono essere più di 25, gli azionisti non possono indebitarsi per più
di 1,1 miliardi per acquistare la squadra, non possono essere soci: imprese quotate, fondi di
private equity, fondi sovrani. Di tanto in tanto, la lega pensa di cambiare le regole: il calcio
europeo forse dovrebbe copiarle, la Germania un po' ci ha provato limitando la proprietà dei
soci finanziari a meno del 50%.»
64. ^ Hazard, Gould, p. 208.
65. ^ Torino 1946: Juventus Football Club, su archiviomautorino.wordpress.com, Museo d'Arte
Urbana Torino.
66. ^ Iscritta con codice 214687, cfr. Movimento anagrafico – Iscrizioni dal 1º al 31 agosto 1949, in
Cronache economiche, n. 63, Camera di Commercio, Industria e Agricoltura di Torino, 5 agosto
1949, p. 5.
67. ^ Prospetto informativo OPV 2007, p. 53.
68. ^ A seguito di delibera della FIGC, Comunicato Ufficiale n. 51 del 16 settembre 1966, in base alla
quale venne stabilito lo scioglimento delle vecchie associazioni militanti nei campionati
professionistici (Serie A e Serie B), con contestuale relativa nuova costituzione in veste di società
commerciali munite di personalità giuridica, individuata quale condizione imprescindibile ai fini
dell'iscrizione al campionato di calcio relativo alla stagione sportiva 1966-1967, cfr. Dimensione
economica del calcio in Italia: origine e sviluppi, su filodiritto.com, 8 febbraio 2012.
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Voci correlate
Società calcistiche campioni del mondo
Società calcistiche italiane vincitrici di competizioni nazionali e internazionali
Società calcistiche vincitrici delle competizioni confederali e interconfederali
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