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Comunicazione Sportiva

MARKETING SPORTIVO
All’interno del marketing sportivo si distinguono si distinguono due tipi: il marketing dello sport e
il marketing attraverso lo sport.
Il primo si intendono tutte le attività di promozione di un brand direttamente collegato all’attività
sportiva invece il secondo è quando si fa riferimento all’operatore economico che sceglie l’ambito
dello sport per pubblicizzare il suo prodotto anche se non fa parte dell’ambito sportivo.

Ogni brand è attento ad intercettare il pubblico di riferimento anche attraverso lo sport: per
esempio il caso Rolex, che sponsorizzando il tennis intercetta un tipo di pubblico molto speci co
e fa capire che è un brand elegante ed altolocato.

Il marketing sportivo è talmente cresciuto che le squadre si devono trasformare in media company
per o rire tutta una serie di opportunità sia o ine che online in modo da o rire diverse tipologie di
sponsorizzazione.

I più grandi mecenati italiani per esempio Pirelli e Agnelli si avvicinano allo sport e scoprono che
può essere un volano per la loro economia.

Con l’invenzione della radio e televisione lo sport entra ancora di più nelle case dei cittadini.

Tutte le squadre sportive da quelle più piccole dilettantistiche a quelle più grandi, sono come degli
HUB cioè un grande contenitore che genera valore. Quando si parla di valore, dal punto di vista
del marketing bisogna considerare—> da una parte un valore economico (quindi diretto: dato
dalla vendita dei biglietti, dalle sponsorizzazioni, dato dai diritti tv) e anche un valore sociale
(legato dalla reputazione della squadra, reputazione dell’atleta, capacità di essere empatico,
capacità di essere simpatico con il pubblico) nel frattempo colui che guarda l’evento sportivo è
diventato sempre più spettatore di uno show.

Un esempio su tutti è il libro “Io Ibra” da cui è nato anche il lm “Zlatan” è una grandissima mossa
di marketing perché leghi le persone al proprio brand. Inoltre serve per moltiplicare i proprio
follower e aprirsi al proprio pubblico e legarlo sentimentalmente al brand in questione.

Queste descritte sopra sono tutte delle leve che il marketing deve saper far funzionare veramente
bene. Il concetto di valore per una società sportiva è fondamentale.
Oltre a quelle sopracitate leve (valore economico e sociale) c’è anche la valorizzazione del
territorio: esempio Malaga in cui nasce uno dei poli principali per quando riguarda il golf.

A Malaga vengono presi i terreni non già coltivati. Uno degli obiettivi era quello di
destagionalizzare il turismo (perché tutto il turismo era concentrato nei periodi estivi e d’inverno
c’era una stagnazione) con il golf sono riusciti a fare questa cosa. Prendendo questi terreni si
investe e si fanno grandi campi da golf da 18 buche, c’è un target ben de nito n da subito (si
vuole andare verso l’internalizzazione dell’obbiettivo) quindi principalmente persone molto
facoltose che volendo si potrebbero anche trasferire a Malaga.

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Diritti TV
Perché sui giornali si può scrivere di una partita invece sulla TV bisogna pagare i diritti? Sui giornali
si scrive di sport perché esiste il diritto di cronaca non è qualcosa che dev’essere comprato. Su
questo stesso diritto le Tv commerciali dovranno combattere proprio perché c’è il Monopolio
RAI: ci sono le immagini. Non funziona più il diritto di cronaca ma funzionerà il diritto di
esclusività.

Finché c’è il monopolio rai la lega calcio stipula un accordo con la RAI e le partite vengono
trasmesse. Il problema di complica quando arrivano le piccole TV private, con l’arrivo di queste Tv
si pone il dilemma: e quindi una partita TV è un atto informativo e quindi di conseguenza c’è il
diritto di cronaca e perciò si può raccontare (tesi delle tv private) oppure è un intrattenimento? Se
è un intrattenimento bisogna pagare i diritti.

Vincerà il diritto di esclusività perché il racconto per immagini non è liberamente consentito.

Nel 1980 inizia la lotta per i diritti tv questa battaglia nirà con il duopolio RAI Fininvest.

Tutto inizia negli anni 70. Nel 1974 con teleabruzzo che è una piccola emittente privata cita in
giudizio il presidente della lega calcio perché impedisce l’accesso allo stadio alle telecamere.

Nel 1979 Teleaia ricorre contro il Perugia calcio perché ha ceduto i diritti a Umbria Tv vuole
impedire le riprese alle altre emittenti. All’epoca il pretore di Perugia decide di consentire le riprese
cosa impensabile.

Nel 1954 viene trasmessa la prima trasmissione tv in italia, tutti possono avere una tv in casa. Il
pubblico inizia ad essere sempre più un pubblico che si interessa al mondo dello sport. Topolino
(fumetto) fa avvicinare di più i bambini al mondo dello sport.
Coppa Topolino inventata da Mike Bongiorno insieme a Rolli Marchi. Questa coppa era
internazionale e parte nel 57 ci sono 50 nazioni che partecipano

Anni 2000 Topolino inventa PaperTotti per festeggiare i 300 gol di Totti.

S da tra network: Rai VS Fininvest (Mediaset)

In mezzo a questa s da ci sono i diritti Tv che sono fondamentali per la sopravvivenza della
Fininvest, all’epoca era impensabile pensare di trasmettere a livello nazionale e soprattuto in
diretta le partite. Per questo venivano trasmesse in di erita nelle tv locale.

Tv leggerezza e non più pedagogica.

Escalation dei diritti—> Mondialito tra Telemilano e RAI


A novembre del 1980 in Uruguay si gioca la Coppa d’oro dei campioni del mondo, possono
partecipare tutte le squadre che hanno vinto almeno una volta i mondiali. In quest’epoca la
Fininvest non esiste ancora, Berlusconi ha solo Telemilano ma si aggiudica comunque i diritti e
sembra che abbia pagato 900k dollari a partita però ha comunque delle limitazioni perché le
partite veniva trasmesse solo in Lombardia e in di erita.

Il monopolio della RAI comincia a sgretolarsi, ed è lei che cercherà un accordo con una piccola tv
locale.
A quel punto la RAI si tiene la diretta delle partite dell’Italia invece Telemilano si tiene le squadre
straniere ma comunque in di erita.

Nel 1981 Berlusconi o rirà 4mln e mezzo in più rispetto alla RAI e riuscirà a prendersi i diritti.

Nel 20 febbraio del 86 Berlusconi compra il Milan dopo aver comprato le reti private: rete 4 e italia
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SENTENZA BOSMAN
Nel 1990 il calciatore belga Jean-Marc Bosman giocava nel RFC Liegi con un contratto in
scadenza quell'anno. Prese accordi per trasferirsi alla squadra francese del Dunkerque, ma a
questa il RFC Liegi chiese un indennizzo, secondo le regole allora in vigore nel calciomercato
europeo.

Il Dunkerque desistette dal mettere sotto contratto Bosman, che restò in forza al RFC Liegi ma fu
posto però fuori rosa con uno stipendio ridotto del 60%. A quel punto, Bosman si rivolse alla
Corte di giustizia dell'Unione europea, sostenendo che i calciatori avevano restrizioni superiori a
quelli dei normali lavoratori dipendenti.

La sentenza fu emessa il 15 dicembre 1995, e in base all'articolo 39 dei trattati di Roma dichiarò
restrittivo il sistema dell'epoca, stabilendo che i calciatori dell'Unione europea possono
trasferirsi gratuitamente, alla scadenza del contratto, in un altro club purché facente parte
di uno stato appartenente all’Unione; inoltre se il contratto corrente ha una durata residua non
superiore al semestre, il calciatore può rmare un pre-contratto gratuito con la nuova società.

Conseguenze
La sentenza impedì alle varie leghe continentali di porre un tetto al numero di stranieri, qualora ciò
risultasse discriminatorio verso atleti dell'Unione. L'UEFA, tra l'altro, consentiva di convocare un
massimo di tre stranieri per le sue competizioni.

In tal senso, fu possibile imporre limitazioni soltanto ai calciatori extracomunitari ovvero di Stati
non facenti parte dell'UE.

Ciò ebbe ripercussioni anche sui vivai, in quanto in alcuni paesi, in particolare l'Italia, le società
manifestarono la tendenza a preferire l'acquisto di stranieri rispetto alla crescita dei nazionali.

Da questa sentenza ci sono 2 conseguenze:


- Un maggior numeri di stranieri per squadra proprio perché i giocatori facente parte dell’UE
possono trasferirsi gratuitamente da un paese all’altro. Esempio: in serie A nel 89 c’erano 50
stranieri invece nel 2010 ce n’erano 250 di stranieri
- Rialzo sostanziale degli stipendi. Le squadre forti diventano sempre più forti e le squadre deboli
sempre più deboli.

Nel 96—> si è introdotto la distribuzione degli utili tra i soci. Prima gli utili venivano reinvestiti nelle
società per perseguimento esclusivo dell’attività sportiva a quel punto le società sportive
diventano sempre più business oriented.

Nel 96 dopo questa sentenza le società sportive hanno dovuto pensare a come creare maggiori
introiti e si è avvicinato sempre più il sistema italiano al sistema anglosassone: nascita di nuove
attività collegate al mondo sportivo. Le società sportive sono diventate sempre più delle società di
entertainment. Ecco perché le strategie di marketing e comunicazione devono essere sempre più
penetranti ed e caci.

Da una parte c’è il crescente monte salario che i club devono pagare a tutte le persone che
lavorano all’interno della società: è utopistico pensare di pagare gli stipendi con la sola vendita
dei biglietti, gadget, con gli sponsor e la cessione dei diritti.

Necessita di o rire alle società sportive una nuova immagine che va a pari passo con i tempi,
quindi o re un evento che è sempre più simile ad uno spettacolo.

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LE QUATTRO LEVE DEL MARKETING SPORTIVO P.33
Le 3 leve del marketing sportivo sono:
- Tradizione
- Territorio
- Traguardi
- Passione

Il primo elemento è la tradizione: comprende la storia, gli aspetti che hanno contribuito a
plasmare nel tempo i suoi aspetti culturali e identitari. I protagonisti che aiutano lo sviluppo della
tradizione sono: gli atleti che si sono susseguiti nel corso del tempo, le emozioni indelebili legate a
speci ci traguardi raggiunti e i rituali speci ci che si tramandano tra gli atleti e che ne fanno parte
e u tifosi che si identi cano con essa.

Il secondo elemento è il territorio: ogni società sportiva è fortemente legata al suo territorio di
appartenenza, che ne contribuisce a sviluppare l’identità. Spesso le squadre diventano il
portavoce più autentico dei valori e dell’identità di un territorio anche all’estero.
Il giro d’italia è l’esempio migliore per quanto riguarda la storia e il racconto del territorio. Questo
evento sportivo è stato sempre un pretesto per raccontare il nostro paese. Quando lo sporto
diventa epica che si può trasformare lo sport in marketing.
Nel 1945 viene organizzato il primo giro che viene chiamato giro della rinascita, Vasco Pratolini è
stato il primo ad utilizzare la metafora del circo nel giro è stato il primo a parlare della carovana.
Nel 1947 inizia l’era di Coppi.
Nel 1950 è il primo giro che viene raccontato da una donna.

Il terzo elemento sono i traguardi: le gare e i campioni ai quali partecipa la società sportiva
costituiscono il veicolo principale di engagement per ogni tifoso o appassionato. L’incertezza dei
risultati genera emozioni sempre forti, mentre le vittorie contribuiscono ad alimentare l’identità e i
valori della squadra, grati cano tifosi e sponsor.

Queste 3 leve non funzionerebbero mai senza la cosa fondamentale cioè la passione forza
motrice che spinge i praticanti di una disciplina sportiva ad allenarsi all’aperto in pieno inverno, o
che spinge i tifosi ad andare allo stadio anche se sugli spalti nevica o ci sono 40 gradi sotto il
sole. La passione è la vera forza motrice dello sport.

Caso Carolina Kostner: tutta la storia inizia nel 2004, Giulia Mancini ha subito capito che il talento
di Carolina dev’essere messo in relazioni con il made in Italy. La manager va a bussare a qualsiasi
porta possibile che è anche al di fuori dello sport. Per prima cosa va a bussare alla FIAT e infatti
Carolina diventerà sponsor. Il secondo grande cliente che crede nel talento di Carolina sarà la
meason cavalli, che disegnerà per lei dei bellissimi abiti per il pattinaggio.
Giulia Mancini va bussare alla porta di Iginio Stra , il papa delle Winx, e riescono ad unire il
pattinaggio con un prodotto di animazione che all’epoca fu un grandissimo successo planetario,
con Winx on Ice.

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SPOOORT MARKETING WINNING CIRCLE P.38
Le società sportive sono il fulcro attorno al quale ruota e si sviluppa lo sport business. Per questo
oggi tutte le società sportive, così come gli atleti, devono lavorare per raggiungere e sviluppare tre
obbiettivi precisi:
- vincere le s de agonistiche
- Essere amate
- Fare business
Il modello Spooort marketing winning circle mappa i
precisi fondamenti sui quali occorre attivarsi per dar si che
la propria società sportiva possa vincere ogni s da: non
solo quelle sportive ma anche quelle legate agli obiettivi di
business.
Il modello individua tre fattori fondamentali: società
sportiva, tifosi e i partner commerciali.

La componente fondamentale rimane comunque il match.


La competizione sportiva è l’attrattore naturale
dell’interesse del pubblico. Le s de agonistiche sono
dunque il primo elemento da valorizzare anche attraverso
gli strumenti digitali.

In caso di risultati negativi questo circolo virtuoso tenderà a girare in modo inverso generando sul
medio lungo termine problemi del business della società sportiva. Ne è un esempio il caso del
team Wiliams di Formula 1, vincitore negli anni 80 e 90 di numerosi titolo mondiali. Le pessime
prestazioni sportive accumulate tra il 2017 e il 2019 hanno determinato alla ne della stagione
2018 l'allontanamento del main sponsor Martini, con un progressivo calo di introiti che ha
peggiorato ulteriormente la situazione agonistica e nanziaria del blasonato team, ormai decaduto
in fondo alla griglia di partenza e non più in grado di lottare con le altre squadre per ottenere
piazzamenti a punti nonostante la fornitura tecnica del potente e a dabile motore Mercedes.

Le attività di marketing e comunicazione delle società sportive oggi non possono essere legate ai
soli risultati agonistici; occorre infatti valorizzare al massimo l'intero sistema di relazioni che unisce
i tifosi ai partner commerciali.
Nei confronti dei tifosi, le società sportive o rono
intrattenimento, valori positivi legati alla s da agonistica e
ai servizi di vario genere che possono essere o erti sia
all'interno degli impianti che al loro esterno.

Nei confronti degli sponsor, la società sportiva riceve


forniture e attrezzature tecniche, nonché risorse
economiche derivanti dagli accordi di sponsorizzazione e
co-marketing. A loro volta, gli sponsor ricevono in cambio
visibilità sui mezzi di comunicazione proprietari della
società sportiva, nonché sugli owned media

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I canali di comunicazione che veicolano questo circolo virtuoso, e sui quali è necessario lavorare
con grande professionalità per valorizzarlo, sono molteplici: i media tradizionali media, ma anche
gli impianti (come stadi e palazzetti) costituiscono un ottimo strumento per connettere tra loro la
società sportiva, i tifosi e gli sponsor.
Su questi canali deve concentrarsi il lavoro di chi, all'interno della società sportiva, deve
occuparsi di gestire le attività di marketing e comunicazione attraverso le strategie e le tecniche
che vedremo nei prossimi capitoli.

La comunicazione dev’essere omnicanale: cioè tutto insieme allo stesso momento.


I canali di comunicazione a disposizione delle società sportive sono:
- media tradizionali
- Sito web
- Social media
- Applicazioni mobile
- Impianto sportivo e store sici
- Realtà virtuale e aumentata
SPORT DIGITAL CUSTOMER EXPERIENCE
Vengono rappresentate le fasi in cui di solito l’utente
nali si trova nella relazione con l’azienda sportiva.
- Awareness: coincide con la consapevolezza, da
parte del fan, di vedere soddisfatto un proprio
bisogno. In questa prima fase il fan utilizza sia il web
che i media tradizionali. La strategia di marketing
della società sportiva dev’essere in grado di farle
presidiare ogni possibile punto di contatto tra essa e
il proprio fan.
- Considerazione: il fan acquisisce informazioni
approfondite sui prodotti/servizi che possono
soddisfare il suo bisogno emerso nella fase di
awareness
- Acquisto: l’utente compie l’azione di acquisto, che viene e ettivamente portata a termine solo
se esso è particolarmente coinvolto nell’esperienza di entertainment promessa dalla società
sportiva. È fondamentale infatti che il canale scelto per questa azione consenta di fare
l’acquisto in modo diretto veloce e grati cante per il fan.
- Fruizione: il fan utilizza il prodotto/servizio acquistato, vivendo in prima persona l'esperienza
che lo lega alla società sportiva. Se questa esperienza è positiva e grati cante, questo sarà più
motivato a condividere la sua esperienza sui social come Facebook o Instagram. Se
l'esperienza è negativa, questi canali saranno utilizzati per veicolare e ampli care la propria
frustrazione.
- Loyalty: questa fase è focalizzata sulla delizzazione del fan. Lo scopo del marketing sportivo è
quello di elevare il tifoso a fan, trasformandolo in una persona che non solo acquista i prodotti/
servizi o esi dalla società sportiva ma si fa portavoce dei valori del brand.

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SPORT FAN TOTAL ENGAGEMENT P.49
Per raggiungere qualsiasi obiettivo di marketing sportivo è dunque fondamentale ideare e attuare
una strategia integrata di sport fan total Engagement a quattro step: informare, coinvolgere,
pro lare e convertire i propri tifosi.

Informare
Informare si intende fornire come state mente agli utenti un servizio di informazioni in tempo reale
sull'attività svolte dalla squadra. I contenuti da comunicare vanno distribuiti su ogni canale di
presidio. Alcuni esempi possono essere: comunicare sui social l'andamento delle partite in tempo
reale, news letter periodiche, nuovi contenuti sui siti web eccetera…

Coinvolgere
Coinvolgere consiste nel promuovere la partecipazione attiva dei propri fan su tutti i touch point,
coinvolgendoli sia nella produzione dei contenuti online che nella scoperta dei servizi e dei
prodotti o erti. Lavorare per generare in Geigy mente consente di espandere la visibilità del brand
della società sportiva, il coinvolgimento degli utenti sarà funzionale a raggiungere l'obiettivo di
considerazione.

Pro lare
Questa attività consiste nell'acquisizione di informazioni strutturate di natura quantitativa e
qualitativa: dei dati socio demogra ci no alle attività, le abitudini, le preferenze… allo scopo di
fornire loro informazioni, servizi e prodotti personalizzati nel rispetto della loro privacy.
La pro la azione dei tifosi è un aspetto determinante per l'attuazione di una strategia di marketing
e cace: solo conoscendo l'abitudine le preferenze di ciascun tifoso sarà possibile o rire servizi
personalizzati.
le informazioni per pro lare possono essere acquisite attraverso due tipologie di strumenti: forme
di contatto, web e social app.

Convertire
La conversione si ottiene quando un tifoso si trasforma in un cliente attraverso uno o più azioni
speci che che evidenziano il compimento di un'azione caratterizzata da nalità di tipo
commerciale. La NBA ha progettato la tipica fan giorni in cinque fasi:
• attesa del match: è la fase che alimenta l'interesse verso il match
• Considerazione: in questa fase i fan si attivano nella ricerca di informazioni e contenuti speci ci
• Coinvolgimento: la fase di Engagement avviene interagendo sui pro li social
• Gioco: in questa fase i fan partecipano sicamente all'evento: assistono al match e prendono
parte all'attività
• Acquisto: questa è la fase nalizzata alla conversione dei fan

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SCHEMA DI SEMPRINI
Quali sono valori che spingono al
consumo? Questo zapping spiega
perfettamente questa cosa. Questo
zapping si chiama Modello Semprini. La
pubblicità non è propaganda dev’essere
acritica e deve muoversi un po’ sotto
traccia. La pubblicità dev’essere
costruita sul consenso: ma come si
ottiene? Il consenso è una somma tra il
prodotto (da pubblicizzare) e i valori (a
cui esso viene collegato).

Nel caso del ciclismo è esemplare: difatti i ciclisti sono stati i primi atleti che si sono legati ad uno
sponsor e prodotto.
Questi 4 valori che ci sono nello schema di Semprini sono quelli che spingono un consumatore a
consumare. Es. la FIAT qualche anno fa doveva pubblicizzare un furgone: e per fare questo fa un
lm in cui si vede un padre ed un glio che salgono in auto e il bambini comincia ad elencare tutte
le cose che la nuova macchina della mamma ha rispetto a quella del padre. Ma il papà risponde
che questo furgone può contenere 10k lecca lecca. L’inquadratura cambia e si vede che dal
furgone esce una cascata di lecca lecca.

Secondo questo sketch i valori che sono stati usati per il marketing sono: pratico, ludico e
utopico.

Gli sportivi nel corso degli anni sono diventati testimonial di eccellenza sono perfetti candidati per
fare la pubblicità perché sono conosciutissimi, amanti, raggiungono un pubblico trasversale (giova
e meni giovane).

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CUSTOMER EXPERIENCE P.56
Il concetto di costume Experience indica l'esperienza complessiva che i clienti vivono durante
tutto il loro percorso di relazioni con l'azienda: dal momento di attesa del match no alla sua
conclusione. La costumar Experience consiste nel percorso sico e virtuale che l’utente compie
nel momento in cui entra in relazione con la società sportiva e la sua community di riferimento.

Esistono due tipologie di touch point:


- Touch point sici
- Touch point virtuali
A nché il design della customer Experience sia e cace occorre lavorare su tre elementi
fondamentali:
- funzionalità (ogni touch point deve erogare in modo semplice ed e cace il servizio o
contenuto per il quale è stato progettato),
- design (l'ergonomia e l'accessibilità di ogni strumento deve essere curata allo scopo di rendere
semplice e grati cante l'interazione tra il fan e la società sportiva),
- rapidità (occorre garantire una interazione il più possibile in tempo reale con tutti i fan suoni
mezzo a disposizione).

SEI LEVE PER UNA STRATEGIA DI TOTAL FAN ENGAGEMENT


Per realizzare una strategia e cace occorre sviluppare in modo sinergico queste sei leve
fondamentali:
- Prodotto: in esso convergono due elementi:
- Elementi intangibili: comprendono l'insieme dei valori oggettivi e soggettivi connessi
al brand
- Elementi tangibili: tra gli elementi tangibili che determinano la percezione di qualità
del prodotto sportivo
Entrambi questi elementi devono essere valorizzati per garantire la migliore esperienza ai propri
utenti. Il successo di un prodotto sportivo dipende da anche da altre variabili esterne che
possono in uenzare la performance: concomitanza con altri eventi, il meteo.

- Impiantistica: centri sportivi i palazzetti dello sport gli stadi costituiscono la cornice nella quale
le persone possono praticare l'attività sportiva o assistere un match. È possibile valorizzare gli
impianti in modo innovativo attraverso i contenuti legati alla realtà virtuale.

- Prezzo: determina la strategia di prezzo è un altro fattore di importanza fondamentale per la


corretta gestione di un'impresa sportiva. Occorre considerare che tutti i soggetti con i quali si
relaziona l'impresa sportiva hanno un opinione sul prezzo considerato giusto e quindi
accettabile. A queste condizioni deve essere aggiunta ulteriore di coltà tipica dello sport
rispetto ad altri settori economici: la passione, il senso di appartenenza e l’aleatorietà del
risultato sportivo possono in uenzare in maniera determinante la percezione del livello dei
prezzi. La determinazione di un prezzo corretto richiede dunque la capacità di valutare
contemporaneamente elementi nanziari e
psicologici. Il prezzo presenta delle
caratteristiche di essibilità tali da
richiedere la sua revisione ogni volta che si
toccano le altre leve del marketing mix.
Tutte le imprese sportive perseguono
quattro obiettivi di marketing tra loro
complementari da ciascuno di questi
derivano gli obiettivi di prezzo che ciascun
manager deve porsi.

Il digitale può aiutarci a de nire il miglior pricing in diversi modi:


- piani care promozioni early bird per l'acquisto anticipato dei biglietti a un prezzo
inferiore rispetto a quello standard
- Pubblicare sui pro li social contenuti capaci di favorire l'acquisto di impulso
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- Attuare meccanismi member get member
- Prevedere sconti e promozioni speci che per famiglie e utenti diversamente abili
- Community: lo sport è un aggregatore sociale naturale. Nello sport e le persone si aggregano
in community perché: praticano lo stesso sport, tifano per la stessa squadra, sono appassionati
di una o più discipline sportive. Intercettare le passioni e le aspettative di una community è
fondamentale per garantire visibilità ed Engagement sia a breve che a lungo termine. En
esempio di engagement è il fan boot della formula E.

- Tecnologia: questa rivoluzione ruota intorno a 3 leve tecnologo driver:


- Piattaforme digitali: l'integrazione tra piattaforme web, social e Mobil consente di
lanciare e gestire strategie di marketing Omni canale.
- Smart arena: gli impianti sportivi o rono sempre più spesso esperienze di fruizione
digitale
- Athletic performance: la possibilità di acquistare i dati biometrici sulle performance
degli atleti costruisce un potente strumento di Engagement e per tifosi e
appassionati.
Non dobbiamo pensare alla tecnologia come qualcosa di legato solo ai campionati mondiali o i
grandi stadi con migliaia di spettatori l'elemento tecnologico come fattore abilitante del total fan
Engagement e può essere integrato anche in una piccola palestra di quartiere.

- Comunicazione: qualsiasi messaggio da comunicare deve essere progettato per adattarsi alle
caratteristiche di ciascuna piattaforma utilizzata per vincolarlo.

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MATCH DAY EXPERIENCE P.63
Un'attenzione fondamentale va rivolta alla progettazione di un'adeguato design della match day
experience. I fan e devono provare la massima grati cazione prima durante e dopo l'evento.

Prima
È utile concentrarsi sulle iniziative sui rituali da incentivare per promuovere l'evento. Alcuni club
promuovono speci ci family day che possono coinvolgere e avvicinare per la prima volta al
proprio come le famiglie dei tifosi. Un'altra possibile iniziativa di promozione legata alla vendita
degli ingressi all'evento riservato a speci che community presenti sul proprio territorio, come ad
esempio gruppi scolastici, lavoratori e associazioni. Un ulteriore aspetto legato all'opportunità di
utilizzare le leve di pricing per garantire il massimo coinvolgimento dei fan, possono essere attuate
diverse interessanti iniziative:
⁃ promuovere gli abbonamenti annuali a inizio stagione
⁃ Predisporre i biglietti gratis per le famiglie con bambini che assistono alla partita per la prima
volta
⁃ O rire i biglietti a pacchetto scontato
⁃ Stabilire un pricing dinamico sulla base di diversi fattori: forza della squadra, posizione di
classi ca o periodo dell'anno
⁃ Accertarsi di di rendere accessibili sul sito web tutte le informazioni per partecipare alla
partita
⁃ Acquisire dati sui clienti

Durante e Dopo
E anche il giorno dell'evento è possibile mettere in pratica alcune idee per migliorare l'esperienza
dei fan nei confronti del match per esempio:
⁃ selezione tra i propri tifosi un fan Ambassador
⁃ Far partecipare il CEO e i dirigenti più in vista della squadra alle attività di marketing
⁃ Posizionare il corner informativi nei percorsi che guidano verso lo stadio
⁃ Predisporre un servizio dedicato per l'accoglienza
⁃ Introdurre attività di intrattenimento subito prima dell'inizio della partita
⁃ Sorprendere i fan con piccoli regali
⁃ Stimolare la creazione di atmosfera
⁃ Introdurre occasione di intrattenimento durante la pausa dall'evento
⁃ Stimolare la creazione di contenuti online da parte di tifosi
Al termine dell'evento sportivo l'obiettivo di marketing più importante sarà quello di mantenere
alto livello di coinvolgimento dei fan e stimolare il loro

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PROGETTARE UN PIANO DI COMUNICAZIONE PER LA PROPRIA SOCIETÀ SPORTIVA P.66
Il framework per la comunicazione sportiva a cinque passi:
1. De nire la identità: in questa prima fase occorre de nire l'identità della società sportiva e
comprendere le caratteristiche peculiari del proprio mercato di riferimento
2. Scopri i tuoi fan: il secondo step consiste nell'individuare le community dei propri tifosi,
appassionati, praticanti e gli strumenti che utilizzano per comunicare fra loro e con la società
sportiva
3. Crea i tuoi pro li e utilizzati: una volta individuate le community di riferimento, si attivano i
canali di comunicazione utili a favorire l'interazione tra la società sportiva e i propri fan attuali e
potenziali
4. Gestisci la tua community: in questa fase l'attività di comunicazione all'obiettivo di coinvolgere
i tifosi nelle attività di marketing e valorizzare la fan Experience
5. Controlla i risultati: l'ultima fase consiste nel valutare le performance di tutta l'attività e
allineare le strategie di comunicazione agli obiettivi di marketing pre ssati

De nisci la tua identità


Occorre identi care e raccogliere tutti gli eventi che corrispondono a de nire l'identità e i valori
della società sportiva e le caratteristiche del suo mercato di riferimento. Questo passaggio che
può essere considerato come un vero e proprio Brief di comunicazione ci aiuterà a mettere a
fuoco le caratteristiche distintive della società sportiva, maggiore sarà il livello di dettaglio e
completezza applicato alla realizzazione del Brief più e cace facile azioni di quattro step
successivi.

Le informazioni indispensabili sono: modello di Kapferer—> cioè com’è la marca a livello


oggettivo. De nizione dei competitor:
- competitor diretti: società sportive che partecipano lo stesso campionato
- Competitor indiretti: tutte le istituzioni, le aziende o gli eventi che forniscono prodotti di
intrattenimento che gli utenti potrebbero scegliere in alternativa al match day.

De nizione del target di riferimento: gli speci ci target versi quali indirizzare le attività di
comunicazione marketing della società sportiva. È utile per de nire:
- fasce d’età
- Interessi e comportamenti
- Livello di reddito
Scopri i tuoi fan
Il passaggio successivo consiste il processo di analisi della reputazione online della società
sportiva. Si e ettua principalmente attraverso lo screening dei contenuti pubblicati sui media
tradizionali e digitali. Esistono diversi strumenti che consentono di analizzare la reputazione della
società sportiva e scoprire su quali canali propri fanno interagiscono di più scambiandosi
contenuti. Questa attività di screening deve essere e ettuata utilizzando le due principali tipologie
di strumenti a disposizione:
- screen dei media tradizionali: è possibile utilizzare i servizi di rassegna stampa che
consentono di ottenere report puntuali sul mondo in cui la società sportiva viene raccontata
- Screen dei canali web social: fondamentale per acquisire in tempo reale informazione sulle
tipologie di contenuto che i tifosi si scambiano in modo pubblico.

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LE SPONSORIZZAZIONI P.121
Il moderno marketing sportivo è diventato sempre più importante per gli atleti di diversa natura
investire per costruire e promuovere il proprio brand personale. Possiamo racchiudere il concetto
di personal branding attorno a due elementi chiave: autenticità e consapevolezza. I fan infatti si
possono non solo alle vittorie risultati sportivi ma anche alle motivazioni e agli ideali per cui l'atleta
si allena e si migliora ogni giorno. Avere nel proprio team un'autorità che si distingue sia per
risultati sportivi che per la presenza online e la capacità di creare coinvolgimento nella sua più
Minoliti permette alla struttura di godere di visibilità ri essa. Esempio che siano Ronaldo alla Juve.

Caratteristiche e opportunità di una sponsorizzazione


Ottenere una sponsorizzazione è uno degli obiettivi fondamentali dello sport marketing. Gli
accordi di sponsorizzazione sono da sempre principale fonte di introiti per qualsiasi società
sportiva.

Per realizzare delle sponsorizzazioni ci sono tre step:


- comprendere le opportunità in ambito comunicazione e marketing
- Identi care gli elementi di valore
- De nire il format speci co per un documento di proposta
Oggi lo sport rappresenta un valore universalmente condiviso questa la ragione per la quale le
aziende tendono utilizzarlo per valorizzare il proprio marchio sul mercato. La sponsorizzazione
sportiva può essere de nita come un accordo tra un'azienda e un atleta o società sportiva in cui
l'azienda (sponsor) ottiene che il proprio marchio sia messo in evidenza da un atleta o società
sportiva (sponsee) che gode di ampia visibilità in cambio di un investimento o in altra natura.

La sponsorizzazione si colloca nell'ambito della propaganda (publicity) non in quello della


pubblicità (advertising) perché non è in grado di comunicare le caratteristiche intrinseche del
prodotto ma si limita a di ondere e rendere noto l'immagine e i valori del brand sponsorizzato.

Di solito le attività di sponsorizzazione è generalmente più e cacia di una campagna


pubblicitaria. Ci sono tre ragioni:
- recuperare l'autenticità del messaggio e delle situazioni proposte al pubblico
- Sempre maggiore a ollamento dei mezzi di comunicazione classici
- Un'attività di sponsorizzazione non comporta necessariamente un esborso di denaro da parte
delle aziende

Le ricerche e ettuate negli ultimi anni dimostrano come sponsorizzare costa le aziende meno che
fare pubblicità. La sponsorizzazione è per le aziende una forma di comunicazione d'impresa
capace di veicolare emozioni, riesci a coinvolgere in maniera diretta e immediata il suo preciso
pubblico di riferimento e questo unito alle legame emotivo che unisce il pubblico la squadra o
l'atleta sponsorizzato favorisce la conoscenza del marchio dell'azienda sponsor.

Una strategia di sponsorizzazione può o rire tre vantaggi potenziali e tre e etti positivi sulla marca
dello sponsor. Le attività di sponsorizzazione hanno la capacità di motivare l'organizzazione
interna dell’investitore. L'esperienza della partecipazione a un incontro sportivo rappresenta un
modo per remunerare e nalizzare i clienti chiave della azienda sponsor, la sponsorizzazione
fornisce la possibilità di utilizzare l'evento sportivo come sfondo per la presentazione di nuovi
prodotti e servizi. Le sponsorizzazioni sportive possono condurre alla crescita del brand
awareness. Oltre a una sponsorizzazione normale ci può anche essere un'operazione di naming
cioè l'abbinamento del proprio nome a quello di un campionato intero o di una squadra. Esempio
serie A TIM.

Un ulteriore vantaggio per le aziende impegnate nella attività di sponsorizzazione dato


dall'associazione della marca il valore dell'impresa sportiva sponsorizzata, un'azienda sponsor
può sfruttare l'e etto alone che solitamente si genera a seguito di un'attività di sponsorizzazione.
L'e etto alone è quell'e etto che si crea quando un'azienda è legata al brand sportivo in
particolare i momenti vissuti nel corso della partnership.

Tre ingrediente necessario perché è un attività di sponsorizzazione:

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- una durata su cientemente lunga della sponsorizzazione: le performance migliori in ambito
sponsorizzativo si colgono dopo tre anni di accordo. È antieconomico fare solo un anno invece
si assiste a una rilevante diminuzione dell'incremento marginale della notorietà a partire dal
quarto e quindi anno.
- Mantenimento di risultati sportivi positivi: la relazione tra l'autorità e vittoria e legata da due
fattori il ritorno di immagine positiva che enfatizza il legame del pubblico con impresa sportiva e
la maggiore copertura che le squadre di vertice ottengono da parte dei media
- Adeguata presenza delle azioni di supporto alla sponsorizzazione: regola di accompagnare
l'attività di sponsorizzazione da un budget di comunicazione di importo simile.

C'è una di erenza sostanziale per un'azienda tra diventare sponsor o essere partner di una
società sportiva:
- le aziende possono legarsi al brand e i valori della società sportiva in qualità di sponsor se la
sponsorizzazione a obiettivi puramente commerciali
- Possono scegliere diventare parte della società sportiva se vogliono condividere con essa
obiettivi di crescita medio lungo termine, modello di business basato su un approccio win to
win

Ci sono tre diverse tipologie di partnership:


- partnership tecniche: basate sulla fornitura di materiale tecnico
- Partnership commerciali: focalizzate sulla sponsorizzazione di brand, prodotti, servizi
dell'azienda sponsor
- Media partnership: stipulati solitamente tra società sportive testate giornalistiche allo scopo di
sfruttare la visibilità generate dall’evento.

Quando occorre progettare una proposta di partnership occorre ricordare che la società sportiva
considerata e valorizzata come principale e autentico hub capace di capitalizzare
contemporaneamente sia l'interesse dei tifosi che gli obiettivi di business delle aziende:
- nei confronti del partner la società sportiva può o rire: un'ampia visibilità canali di
comunicazione di proprietà invece i partner rispondono a quest'o erta attraverso la relazione di
denaro
- Nei confronti di tifosi appassionati la società sportiva veicola il contenuto sportivo come forma
di entertainment.

La sponsorizzazione è dunque lo strumento indispensabile attraverso il quale una società sportiva


può generare introiti e acquisire valore sul mercato. Il responsabile marketing di una società
sportiva deve sempre considerare che la sponsorizzazione: è un matrimonio di valori tra il brand
della società sportiva e quello dello sponsor, non va concepito con una mira richiesta di soldi ma
come un'opportunità di crescita per entrambi, il suo successo non dipende solo dal risultato
sportivo ma soprattutto dalla capacità dei due partner di valorizzarci a vicenda e coinvolgere i fan,
e la total fan experience il vero driver del suo valore.

La proposta di sponsorizzazione può essere articolata in quattro sezioni:


- introduzione: vanno presentati e raccontati gli elementi peculiari che caratterizzano il brand
della società sportiva
- Perché sceglierci: vanno presentate i caratteri distintivi della nostra società sportiva e i motivi
per i quali lo sponsor dovrebbe sceglierci
- Bene t: occorre esplicitare in modo chiaro i valori che lo sponsor può ottenere legandosi al
brand della società sportiva
- Pacchetti o erti: questa è la sezione dedicata in modo speci co all'o erta commerciale. I
pacchetti hanno tre livelli:
- Platinum: massima visibilità, diritto di esclusiva per speci che campagne
sponsor
- Gold: visibilità media, opportunità di marketing estesa a molteplici iniziative
- Silver: visibilità base, opportunità di marketing limitate a speci ci eventi.

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Giorgio Ricci
Giorgio ricci ha lavorato per 23 anni nel marketing di largo consumo e marketing sportivo.
>>Alevit nuova azienda fondata da Giorgio Ricci. Questa azienda ha un manifesto con diversi
punti:
1. Competenza ed e cenza prima di tutto: lo studio ci dev’essere sempre anche sul mondo del
lavoro

2. Grande focalizzazione sul risultato: mettere sempre il raggiungimento dei risultati come
pilastro dell’azienda.

3. Posizionamento: in mezzo a chi ha i diritti (club di calcio) quindi chi li vendono, gli investitori
cioè chi acquista i diritti dei club e i brand (aziende che utilizzano lo sport per arrivare ai clienti)

4. Essere appassionati di tutto ciò che genera passione

5. O rire modalità di interazione tra i brand e le loro audience: quindi lavorare con il tramite per
esempio dello sport per mettere in contatto le grandi audience con quello che i brand vogliono
raggiungere. Il dato è diventato il centro di tutto.

6. Introdurre temi che non sono scontati: sostenibilità (economica quindi lo sport diventi auto
sostenibile), competenza e trasparenza.

Questa azienda lavora con gli Right Holder (si riferisce a un'entità legale o a una persona con
diritti esclusivi su un diritto d'autore, un marchio o un brevetto protetti e i relativi diritti di
produttori, interpreti, produttori ed emittenti. Un right holder può concedere in licenza una parte o
tutta un'opera protetta attraverso disposizioni legali e di licenza internazionali.) supportandoli nella
realizzazione nella strategia di business per lavorare su un piano di business e capire come il
mercato si sta muovendo quindi sull’attività du business intelligence.

Lavora anche con gli investitori quando è necessario fare delle analisi di realtà che vogliono
acquistare o magari le hanno già acquistate e da queste realtà vogliono massimizzare i pro tti.

In ne lavora con i brand: creare partnership, per individuare quali sono le migliori possibilità sul
mercato e in alcuni casi arrivare anche alla parte di negoziazione di un accordo.

Fare marketing signi ca capire come funziona il conto economico di un prodotto cioè quindi
capire come mettere in relazione i suoi ricavi con i suoi costi, dove viene distribuito etc etc…

I trend che muovo il mondo dello sport sono:


1. Docuseries su sportivi famosi e sulle squadre. Prima invece lo sport viaggiava solo sull’hype
dell’evento stesso

2. Esports: evento live con molta gente che lo segue e molto più interattivo. Questo sta
diventando un evento molto d’interesse anche nel mondo sportivo “normale”

3. Gli atleti stessi sono essi stessi dei media. Sono media sia di se stessi sia della squadra in cui
giocano. Una volta non era così: la realtà sportiva era sopra a tutto e tutti.

4. Sostenibilità, diversità ed inclusione

5. Il mondo delle nuove tecnologie

6. Sport femminile: sta aumenta la visibilità perché lo sport che sta crescendo di più è il calcio
femminile

7. Contaminazione tra fashion e sport

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RUGBY E SUPER BOWL

Il rugby nasce in Inghilterra ne anni 800. Si costituiscono le squadre prima da 20 giocatori per
poi diventare da 15. Viene utilizzata una palla ovale, regole: passaggio indietro, aboliti i calci agli
stinchi ecc ecc…

Esistono quattro varianti principali, di cui due di erenziatesi nel Regno Unito alla ne del XIX
secolo: il rugby a 15 o rugby union, disputato tra due squadre di 15 giocatori ciascuno, e il rugby
a 13 o rugby league, con 13 elementi per squadra. Oltre alle di erenze del numero dei giocatori, le
due discipline hanno regole di erenti e sono considerate indipendenti l'una dall'altra. La terza, il
rugby a 7, si gioca con 7 elementi per squadra ed un tempo di gioco ridotto; risponde alla stessa
federazione che gestisce il rugby a 15 ma ha regole, ranking e competizioni propri. Inoltre, come
variante del rugby a 13, esiste quello a 9.

Il rugby parte in Inghilterra, Scozia, Irlanda, Galles e poi anche in Francia—> viene inventato il 5
nazioni che poi divenne 6 con l’entrata dell’Italia.

Nell’era fascista venne pompato il rugby perché potenziava molto il sico. Il livello internazionale
del rugby e assolutamente importantissimo—> c’è in tutto il mondo no alla nuova zelanda (All
Black’s—> AKA metodo di comunicazione che non ha precedenti)

Rugby è una scuola di vita—> anche le aziende più grandi mandano i CEO e i AD a giocare a
rugby.

Guardare il TedX di Marco Bortolami

REGOLAMENTO
La durata di una partita è di 80 minuti, divisi in due tempi uguali da 40: si considera il tempo
e ettivo senza recupero (salvo eccezioni particolari). Il termine di entrambi i tempi viene decretato
dall'uscita del pallone, da una meta o da una mischia. Originariamente, l'intervallo era decretato a
pura scelta dell'arbitro; attualmente, l'arbitro concede 10 minuti di riposo.

Ogni squadra può schierare no a quindici giocatori più otto riserve: non ci sono numeri ssi e va
rispettata la numerazione 1-22, in particolare 1-3 per i piloni, 2 per il tallonatore, 4-5 per le
seconde linee, 6-7 per i anker, 8 per la terza linea centro, 9-10 per i mediani, di mischia e di
apertura, 12-13 per i centri, 11-14 per le ali, 15 l’estremo.

In campo vi devono essere un arbitro e due giudici di linea, in caso di partite di un certo rilievo
può essere presente anche il "TMO" (Television Match O cer) che ha il compito, esclusivamente
su richiesta dell'arbitro, di fornire i replay dell'episodio incriminato e di consultarsi con lui e con i
giudici di linea. Le valutazioni con il TMO possono riguardare la regolarità di una meta, la sua
e ettiva marcatura, un fallo e la sua gravità o qualunque altra situazione dubbia. In caso di meta
dubbia, l'arbitro deve comunicare il suo pensiero prima di vedere i replay, ed in assenza di
evidenza video che dimostra l'opposto, conta la decisione annunciata. In caso di fallo, se ha
intenzione di assegnare un cartellino - rosso o giallo - può annunciarlo al TMO e poi dovrà
comunicarlo di persona al giocatore che lo subisce.

Il passaggio può avvenire con le mani (solo all'indietro o di lato), oppure con i piedi (anche in
avanti - a patto che il "ricettore" del pallone sia il calciatore stesso o un compagno partito dietro
di lui al momento o dopo il calcio stesso -, in gergo "calcetto" - "grubber" - se rasoterra o "up and
under" se a campanile).

La meta vale 5 punti.

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ANDREA BUTTI: DIRETTORE DEI CAMPIONATI E DIRETTORE DELLE OPERAZIONI DELLA LEGA
CALCIO.

Per i nerazzurri ha lavorato dal 2001 al 2013, inizia come addetto stampa, ma col tempo si
impone con il ruolo di team manager. Tra i dirigenti dell’Inter del Triplete Butti ha rivestito un ruolo
fondamentale. Gestire così tante personalità, compresa quella dell’amico Mourinho non è stato un
compito facile, e sul suo curriculum sicuramente la gemma più brillante è proprio quella del
triplete conquistato nel 2010.

Nel 2013 si separa dai nerazzurri per approdare al Monaco con il ruolo di direttore organizzativo,
dove rimane no all’estate del 2016. La collaborazione con il mister Claudio Ranieri è molto
produttiva, non vince il campionato, ma centra un secondo posto e due terzi posti in tre anni,
arrivando no ai quarti di Champions nel 2015.

Nell’estate del 2016 decide di seguire Zenga al Wolverhampton, con il ruolo di general manager.
Le cose non vanno per il verso giusto e l’allenatore italiano viene esonerato dopo soli 3 mesi, e
Butti lo segue a ruota separandosi dal club inglese.

Team Manager è colui che si occupa della parte organizzativa della squadra dalla parte più
microscopica alla parte macroscopica.

Lo sport in Italia funziona a livello gerarchico: in cima c’è il CONI (Comitato olimpico nazionale
italiano) dal CONI dipendono tutte le federazioni sportive (cioè tutti gli sport) e a queste
federazioni sportive se ne aggiunge una che è la federazione dei medici sportivi. Sotto le
federazioni ci sono le LEGHE che organizzano i campionati e tutto il resto.

Il calcio vale 16 miliardi di euro cioè 1,5% di PIL italiano.

Problematiche COVID
Fine Febbraio 2020 decidono di non far svolgere le competizioni in ambito regionale, 4 partite tra
Lombardia ed Emilia Romagna non si sarebbero svolte. L’impatto di queste 4 partite è nullo
rispetto a quello che sarebbe successo da lì alle successive settimane. Dal blocco delle persone
in casa all’interruzione completo delle attività che potevano avere un’imbatto verso l’esterno.

Per la prima volta dal 1942 il campionato si dovette interrompere. C’era un problema principale
cioè: far riprendere le competizioni questo perché i diritti TV che sono venduti attraverso un
bando. 124 partita da far giocare ancora.

Bisognava riprendere le competizioni per una questione monetaria. Il CTS non voleva far
riprendere le competizioni per motivo sanitari.

In questo caso l’idea è stata quella di: far fare un tampone a tutti i calciatori tutte le mattine (se
c’era qualcuno malato lo si mandava a casa), quindi se il gruppo è sano nel punto A l’obiettivo è
farlo arrivare sano al punto B. In pullman è semplice salgono sani e scendono sani senza far
incontrare nessuno. In treno è ancora più semplice: pullman in stazione—> nessun contatto e si
sale sul treno sani. Un treno charter cioè compro un treno vuoto per pieno. E l’areo è uguale
anche lì.

Le attività vennero riprese il 21 Maggio.

Problematiche legato ai contratti dei calciatori


Ogni contratto del calciatore dura dal 1 Luglio al 30 Giugno. La problematica è stata che il
campionato era ricominciato il 21 Maggio e non si sarebbe chiuso entro il 30 Giugno questo
contratto serviva che durasse almeno 2 mesi in più.

In questo caso c’erano solo 28 calciatori a cui scadeva il contratto a giugno 2020 su 600 e rotti.
quindi serviva che questo contratto durasse 2 mesi in più, ma era una negoziazione privata tra
club e giocatore.

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Supercoppa
La lega vorrebbe creare una nuova super coppa alla spagnola con 2 semi nali e una nale. E
vendere i diritti di questo trittico di partite in arabia saudita, il tutto teoricamente dovrebbe essere
venduto per circa 100 milioni di euro.

Inoltre le partite vengono disputate in questi paesi perché cercano di fare sport woshing:
Tentativo di acquistare consenso dalle masse organizzando eventi sportivi. È quando una nazione
in cui vige una monarchia o comunque una situazione politica non del tutto positiva utilizza lo
sport come propaganda positiva a suo favore. Esempio: Pechino 2008, Sochi 2014, Mondiali di
Russia, Mondiali in Qatar.

Ricavi alle squadre


100% montante dei ricavi: 10% viene versato in mutualità alle componenti minori
50% viene diviso in parti uguali alle squadre 20 squadre
Ne rimangono il 30% e il 20%—> il 30% dipende dai risultati sportivi.
Il 20% dipende dall’audience—> duplice valenza: 12% e 8%. Il 12% è il frutto degli incassi allo
stadio. 8% invece sono le audience televisive.

Le audience televisive dipendono da diversi fattori: utenza, numero di tifosi ed orario della partita.

Paracadute per la serie B


Si tratta di un sostegno economico garantito alle società retrocesse, che può essere investito per
tentare l'immediata promozione già dalla stagione seguente. L'importo viene stabilito in base allo
storico delle squadre nella massima serie e viene diviso in fasce.

Fascia A
Il "premio" ammonta a 10 milioni di euro e riguarda le squadre neopromosse tornate in Serie
B dopo una sola stagione

Fascia B
Il sostegno è pari 15 milioni di euro ed è previsto per le squadre retrocesse che hanno militato in
Serie A TIM per due delle ultime tre stagioni, anche non consecutive. Nel conto si considera
anche l'annata in cui è avvenuta la retrocessione.

Fascia C
Sono garantiti 25 milioni di euro alle retrocesse che hanno gareggiato nella massima Serie per tre
delle ultime quattro stagioni, anche non consecutive. Nel conto si considera anche l'annata in cui
è avvenuta la retrocessione.

FIFA
FIFA—> Fédération Internationale de Football Association: organizza il calcio mondiale. La FIFA fa
parte del comitato olimpico internazionale. Il presidente della FIFA Gianni Infantino: si siede
nell’assise di tutti i presidenti.

La FIFA declina su ciascuna confederazione internazionale il proprio potere: quindi di ha la UEFA


(in Europa), CONMEBOL (sud america), CONCACAF (nord e centro America), CAF (africa), AFC
(Asia), OFC (Oceania).

Quando si fa il calendario internazionale si decide che nella settimana che va dal Lunedì X al
Lunedì XY (cioè quello della settimana dopo) i calciatori sono tutti disponibili per le rispettive
nazionali. Quindi tutti i campionati del mondo si devono fermare tutti nello stesso momento.

Dal 2024 verranno unite le nestre per le nazionali di settembre ed ottobre in un’unica nestra per
le nazionali così da far si che i CT abbiano la possibilità di avere i calciatori per 2 settimane al
posto di una sola.

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GIORGIO GANDOLA
1982—> L’Italia vince i Mondiali viene scritta una frase su un muro dell’università di Roma, “Ma
che Lenin ma che Ingrao è Falcao il nostro Mao”. È l’inizio di un italia che non vuole più violenza
ma vuole qualcosa di diverso.

Le curve nascono negli anni 70 come aggregazioni di giovani in torno ad una bandiera sportiva e
non politica. Nascono perché si era capito con l’aumento del fenomeno calcio che l’aggregazione
di tifosi stava diventando qualcosa di importante. Quindi nascono club di tifosi: queste
aggregazioni avevano 2 caratteristiche:
- giovani arrabbiati rispetto alle istituzioni
- Giovani con ideologie politiche abbastanza targate
Nelle curve entra la politica, infatti nascono non solo con una connotazione sportiva ma anche
sportiva: destra e sinistra. Es. brigate rossonere (sinistra), boys nerazzurri (destra). Vikings delle
Juve (di destra, però essendo agnelliana, c’era anche la parte di sinistra che erano i Drughi) e poi
c’era la Brianza alcolica.

I gemellaggi tra questi gruppi di club venivano per a nità politiche (Milan con il Livorno a sinistra
e l’inter con la lazio a destra). Negli anni 90 cominciano ad annacquassi queste ideologie.

Gli esempi più negativi, più violenti, venivano presi spunto dell’Inghilterra. In inghilterra gli ultras si
prendevano appuntamento in un dato luogo per picchiarsi, questo fenomeno sociale crea un
allarme sociale enorme.

Taylor Act—> documento redatto da una commissione presieduta dal giudice Peter Taylor di
Gosforth su mandato del governo britannico allo scopo di fare luce sulle cause e le conseguenze
della strage dell'Hillsborough Stadium di She eld del 1989, disastro in cui perirono 96 persone.
Oltre a stabilire con precisione le cause della tragedia, il rapporto intendeva ridisegnare le norme
di sicurezza negli stadi britannici.

1985—> con lo “Sporting Events Act”, che limitava l’acquisto e il consumo di bevande alcoliche
negli stadi, nei treni e nei bus esclusivi per i tifosi.

“Public Order Act”, che consentiva alla magistratura di vietare la presenza negli impianti sportivi
di singoli ritenuti violenti, costringendoli all’obbligo di rma in caserma (in Italia comunemente
noto come “Daspo”).

Tra le riforme più importanti introdotte dal rapporto vi è l'obbligo per tutti gli stadi di prevedere soli
posti a sedere da riservare a tutti gli spettatori muniti di biglietto. La Football League inglese e la
Football League scozzese imposero l'obbligo per tutti i club di prima e seconda divisione[3] di
dotarsi di impianti con soli posti a sedere.

Nel 1989 venne inoltre creata all’interno di Scotland Yard, la National Crime Intelligence Service
Football Unit, squadra speciale di sorveglianza anti hooligans.

Il “Taylor Act” diede vita all’obbligo per le società di ristrutturare gli stadi: vennero investiti oltre
350 milioni di sterline per costruire o migliorare gli impianti privati attraverso l’eliminazione delle
barriere tra il campo di gioco e gli spalti; le autorità locali avevano il compito di rilasciare alle
squadre i certi cati di sicurezza improrogabili per le iscrizioni ai campionati e alle coppe. Venne
condotta una campagna di responsabilizzazione dei club, che collocarono gli steward per la
sicurezza negli stadi, diminuendo dell’80% la presenza della polizia, che si limitava a operazioni
logistiche, e di conseguenza gli scontri.

Venne aggiunta la responsabilità oggettiva per i club cioè i club sportivi rispondevano anche essi
agli atti compiti dai tifosi.

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Caso Ultras Atalanta: 30 anni fa venne esposto uno striscione dalla curva con scritto “noi odiamo
tutti”. La loro identità era così radicale e forte che non volevano a che fare con nessuno. Uno degli
ultimi scudetti della Juve, a Bergamo non si poteva festeggiare questo scudetto perché si
festeggia solo e solamente l’Atalanta.

Il capo storico della curva si chiama Claudio Galimberti, detto il Bocia, colpito da raspo a vita. Lui
era il capo, sotto c’erano il luogo tenenti e poi tutti quelli sotto. Tipo ma a. Gli a ari di questa
curva venivano da: vendita biglietti e anche dallo spaccio di cocaina. Ora i club stanno tentando
di tagliare i ponti con queste realtà.

A Bergamo venne costruito un bellissimo e moderno ospedale, e venne costruita anche una
cappella vicino all’ospedale. Venne dato compito di dipingere un croci sso per la parete della
chiesa, e grazie ad un bando questo compito venne vinto da un bergamasco residente all’estero.
Questo pittore era stato un ultras dell’Atalanta prima di diventare un grande pittore: il viso i Gesù
su quel croci sso era la faccia del Bocia.

Il tifosi del Francoforte sono gemellati con i tifosi dell’Atalanta, il Viminale ha voluto bloccare i
biglietti per i tifosi tedeschi ma gli atalantini hanno comprato i biglietti per i tedeschi.

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FABIO ROIA -PRESIDENTE DEL TRIBUNALE DI MILANO-
Il fenomeno ultras interessa quasi tutte le società sportive anche non professionistiche. Questo
tema è così importate oggi che la direzione nazionale antima a che è la struttura di
coordinamento nazionale della procura antima a ha una funzione di raccordo conoscitiva con
tutte le direzioni antima a ha costituito un tavolo di lavoro su questo fenomeno.

Si è passato da una ideologia fortemente politica degli ultras ad una molto più a aristica quindi si
parla di settori di narco tra co, cessione di biglietti con consenso o no da parte della società.
Oggi parliamo anche di in ltrazione profonda della criminalità organizzata all’interno delle curve
per la gestione soprattutto di narco tra co e per attività di riciclaggio.

Questo è un problema perché mette le società sotto scatto delle curve, per colpa della
responsabilità oggettiva che c’è nell’ordinamento giuridico sportivo.

Sia ha molti modi per contrastare i reati fatti all’interno dello stadio:
- Daspo: divieto di accesso alle manifestazioni sportive è un provvedimento emesso dal
questore il presupposto di questo provvedimento che il questore mette dev’essere che il
soggetto è stato condannato per reati connessi ad uso di armi oppure di reati commessi in
occasione di manifestazioni sportive. Per il nostro provvedimento dev’essere sempre
convalidato con il termine di 96h dall’autorità giudiziaria. La violazione del daspo costituisce
reato.

Il fenomeno ultras è nato in italia negli anni 50 e le prime associazioni di ultras sono: quelli della
Roma, Lazio, Torino. I primi gruppi che nascono sono: la fossa dei leoni (milan), le furie nerazzurre
(inter).

Nella legge degli ultras tipica: si dice che non ci sono ultras di serie a oppure di serie b si è tutti
uguali. Tutte le curve avevano un’iniziativa comune che criticavano la legge del daspo e la
violenza negli stadi (legge 1989). Negli anni 2000 si criticava il nuovo mondo del calcio e del
business.

Presso una ogni questura di italia è instituito presso la digos un nucleo anti-tifoserie che ha il
compito di studiare attraverso una forma di intelligence i movimenti e gli spostamenti dei vari
gruppi di tifo organizzato.

Bisogna creare un rapporto di ducia tra “polizia” e capi ultras. Diventano quasi dei collaboratori
di giustizia.

Le società sportive c’è tutta una normativa che prevede il divieto di erogare contributi sovvenzioni
facilitazioni a soggetti colpiti da daspo o ad associazioni di tifosi all’interno delle quali vi siano
soggetti colpiti da daspo. È una norma che prevede anche delle sanzioni per cui il prefetto se
viene violata questa norma può erogare delle sanzioni in proporzione all’’incasso delle partite.

Misura di prevenzione personale e patrimoniale la con sca che incide sulla libertà di
circolazione del soggetto, quindi soggetto che viene de nito da un tribunale pericoloso. Come
misura preventiva c’è anche la sorveglianza speciale cioè signi ca stare in casa dalle 22:00 alle
7:00, non spostare la propria dimora senza comunicarlo all’autorità di pubblica sicurezza, non
detenere/portare armi, non partecipare a riunioni in luogo pubblico e sopratutto mantenersi
almeno a 3km di distanza da tutti i luoghi di svolgimento di tutte le manifestazioni sportive.

La violazione di una di queste prescrizioni costituisce reato ed è obbligatorio l’arresto, tutte


queste norme prevenire sono immediatamente esecutive.

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DIRITTO SPORTIVO - GLI AGENTI SPORTIVI -
La professione di agente è iper regolamentata. A livello regolamentale la FIFA è sovra ordinata
rispetto alla FIGC, cioè la FIFA sta sopra alla FIGC. Le confederazioni si muovono a livello
continentale, nel momento in cui la FIFA emana le regole le federazioni nazionali devono recepirle,
questa cosa si interrompe dove a livello nazionale c’è una legge dello stato.

Esiste un principio di gerarchia delle fonti: se esiste una legge dello stato sovrasta il regalmente
sportivo anche se mondiale.

Il decreto 37/2021 si inserisce in un pacchetto di modi che del settore sportivo perché si
accompagna ad altri decreti perché ha rivoluzionato quello che era il mondo della disciplina del
rapporto di lavoro dei calciatori/allenatori/preparatori atletici tutti quelli che sono soggetti che
lavorano per una società sportiva professionistica.

Esiste la gura del lavoratore sportivo perché ad un certo ci si è rei conto che i dilettanti di alto
livello che non sono solo nel calcio pensiamo per esempio ai pallavolisti di Serie A. Fino ad oggi
questa categoria sportiva era dilettantesca e lo rimarranno perché il passaggio da dilettantismo a
professionismo deve essere sempre rimesso alla valutazione della federazione di appartenenza.

Accanto alle norme di fonte statuale (cioè dello stato) ci sono le norme di fonte settoriale (CONI
e FIGC) perché oggi il regista degli agenti è tenuto dal CONI. Chi vuole diventare agente sportivo
deve sostenere due esami uno generale da parte del CONI (diritto amministrativo, diritto privato e
sportivo). Una volta superato l’esame generale si dovrà sostenere un esame speciale più speci co
nella federazione in cui si vorrà lavorare.

Le federazioni sportive professionistiche (cioè che riconoscono il professionismo al loro interno)


sono solo 4: calcio, basket, golf, ciclismo.

Il quadro previgente istituisce presso il CONI il Registro nazionale degli agenti sportivi, «al quale
deve essere iscritto (...) il soggetto che, in forza di un incarico redatto in forma scritta, mette in
relazione due o più soggetti operanti nell’ambito di una disciplina sportiva riconosciuta dal CONI
ai ni della conclusione di un contratto di prestazione sportiva di natura professionistica, del
trasferimento di tale prestazione o del tesseramento presso una federazione sportiva
professionistica»

Il quadro vigente è in vigore il decreto che ha riformato l’accesso alla disciplina di professione di
agente ma in realtà il quadro normativo non è ancora cambiato perché manca quella decretazione
attuativa che poi e ettivamente modi cherà il quadro attuale.

5 temi inerenti agli agenti sportivi:


1. Chi può essere rappresentato? Fino a poco tempo fa l’agente sportivo poteva rappresentare
solamente l’atleta ma ora può essere rappresentato anche un allenatore. I tre soggetti che
possono avere un agente sportivo sono: il calciatore, allenatore oppure anche una società
sportiva.

2. Gli avvocati possono essere agenti sportivi? Alcuni avvocati storici hanno fatto la storia degli
agenti sportivi però oggi il quadro è chiarito da una norma che sottolinea il fatto che gli
avvocati o commercialisti devono anche loro sostenere l’esame per iscriversi al registro.

3. Agenti stabiliti e domiciliati: riguarda gli agenti abilitati all’estero o extra comunitari. In questo
momento in italia soltanto i comunitari possono iscriversi al registro nazionale insieme agli
italiani. Gli extracomunitari utilizzavano uno strumento diverso cioè quello della
domiciliazione quindi per esempio sono un agente extracomunitario e vengo a fare un
operazione in Italia mi devo domiciliare presso un agente abilitato e iscritto nel registro
nazionale.

4. I compensi: le nuove leggi hanno messo un tetto agli stipendi degli agenti sportivi

5. I Minori: oggi anche i minori possono avere un agente sportivo: prima l’età minima era 16 anni
adesso anche dai 14 anni. Un agente non può introitare nessun compenso dal minorenne.
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Dal 16 dicembre 2022 cambia ancora il quadro delle regole. Dal 1 aprile 2015 la FIFA aveva
applicato un principio di deregulations cioè tutti potevano fare l’agente sportivo senza nessun
tipo di abilitazione. Dal 2019 in italia entra l’esame sportivo e nel 2022 la FIFA reintroduce anche
lei l’esame.

Oggi c’è una sorta di doppio binario: chi vuoi diventare agente a livello internazionale ha bisogno
di una abilitazione FIFA—> la peculiarità di questo esame è che sarà solamente nelle 3 lingue
FIFA: inglese, francese e spagnolo.

L’FFAR (FIFA FOOTBALL AGENT REGULATIONS) ha 3 novità sostanziali:


- istituzione dell’esame di abilitazione
- Divieto di rappresentanza multipla, «dual representation» ammessa solo per calciatore e società
cessionaria, previo consenso scritto di entrambi

- Il tetto ai compensi

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TESSERAMENTO ED AFFILIAZIONE
Le norme dell’ordinamento sportivo non si dirigono erga omnes cioè che non sono rivolte a tutti
ma solamente alle persone che fanno parte dell’ordinamento sportivo stesso cioè che fanno parte
di una federazione sportiva nazionale o di una disciplina sportiva o di un’ente sportiva.

Le norme dell’ordinamento sportivo valgono a volte anche per le persone non tesserate
dell’ordinamento ma che svolgono però un’attività rilevante. Es. il giudice sportivo non è un
tesserato ma le norme dell’ordinamento sportivo valgono anche e soprattutto per lui.

Il rapporto intercorrente con questi ordini giuridici si chiama tesseramento è con il tesseramento
che il soggetto diventa oggetto dell’ordinamento grazie all’iscrizione con una società/
organizzazione che a sua volta fa parte della federazione sportiva cioè che è a liata ad una
federazione sportiva.

Il tesseramento non è valido solamente per gli sportivi ma chiunque operi nel settore sportivo:
manager, tecnici, magazzinieri, medici ecc… è un’adesione negoziale cioè un’adesione ad un
contratto plurilaterale (contratto fra più persone con scopo comune). Questa cosa da vita ad un
rapporto giuridico fra l’atleta e la federazione. Si dice che vite il concetto della porta aperta cioè
non ha un numero de nito/chiuso ma è aperta a tutti. La tessera non è un elemento costitutivo.

L’organo della federazione giudica i tesserati c’è anche la presenza di un istituto giuridico
particolare che è la clausola compromissoria è una clausola che prevede che lo sportivo non
possa adire (=Dare inizio a un'azione giudiziaria per risolvere una lite, rimettendosi alla sentenza
del giudice) altre giurisdizioni altri giudici per tutte quelle controversie, liti che c’entra la sua
pratica sportiva. Es. un calciatore che litiga con un altro il calciatore non può andare dal giudice a
querelare l’altra persona.

Questa clausola compromissoria fa si che tutto ciò che succede nell’ambito sportivo/di campo
rimanga in questo ambito. Questa clausola riguarda tutte quelle casistiche e circostanze che
possono versi carsi all’interno della pratica sportiva verso i diritti disponibili cioè i diritti della
libertà, vita, integrità sica.

Il codice di procedura civile prevedere la clausola compromissoria anche per altri settori e dice
che si può fra due persone di adire a una giuria di una certa giurisdizione si può ricorrere ad una
arbitro. Es. se due persone mentre viene stipulato un contratto c’è una discussione e si è in
disaccordo su una certa cosa invece di andare direttamente dal giudice di può andare da un
arbitro.

Gli obblighi del tesseramento sono quelli della lealtà e correttezza ovviamente c’è un vincolo
sportivo cioè signi ca che quella certa persona deve giocare obbligatoriamente quella data
società.

Per gli atleti minori non sempre serve il consenso di entrambi i genitori per far giocare il glio in
una data società.

L’a liazione non è altro che l’adesione di una società a una delle associazioni sportive in una
federazione, in una disciplina sportiva o in un ente sportivo. Non è più la persone sica ma è la
società che si a lia alla federazione, disciplina o all’ente. Praticamente si ha il riconoscimento dal
parte del CONI di quella società.

Anche nell’a liazione gli obblighi sono quelli di lealtà e correttezza (sono alla base
dell’ordinamento sportivo.) un altro obbligo molto importante per le società sportive è la
formazione dei giovani dal punto di vista scolastico a parti passo con quella sportiva. Le società
sono obbligati a mettere a disposizione gli sportivi convocati dalle rappresentanze nazionali.

C’è anche la gura dall’aderente che può fare attività amatoriali o promozionali. Non esiste un
numero minimo di tesserati.

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LA GIUSTIZIA SPORTIVA E IL CODICE DI GIUSTIZIA
Sull’esempio citato a lezione dell’allenatore Mourinho la procura generale ha invitato la procura
federale

I termini sono molti importi in generale nella giurisprudenza: ci sono dei termini perentori che sono
quelli che ai quali non si può derogare e sono termini per i quali perisce poi il diritto che si ha. È
praticamente un ordine che non si può in nessun modo scavalcare. E poi ci sono dei termini
ordinatori che sono quelli per i quali anche se non c’è una stretta osservanza non decade nessuna
interesse.

Nel diritto sportivo sono importanti perché un termine che viene ssato se non rispettato va
incidere su un’altra partita o evento. Cioè per esempio se io devo decidere della squali ca di un
giocatore non posso non farlo dopo la partita successiva rispetto alla quale la squali ca fa
riferimento perché se no avrei un giocatore squali cato in campo.

La giustizia sportiva è un sistema di organi che fanno a capo ad una delle federazioni (le
federazioni sono quelle associazioni che riguardano una particolare disciplina tutte le federazioni
fanno poi capo al CONI che è al vertice del mondo sportivo nazionale.) Sono deputate alla
risoluzione dei con itti che possono insorgere durante le attività agonistiche. Per delimitare il
campo della giustizia sportiva occorre individuare: la giustizia sportiva, la giustizia ordinaria e i
cosiddetti metodi alternativi per risolvere un con itto.

Per poter lavorare all’interno della giustizia sportiva: vincolo di giustizia sportiva, pregiudiziale
sportiva e i riti alternativi.

Il vincolo è l’obbligo per i tesserati e gli a liati di rivolgersi alla giustizia sportiva per tutte le
controversie tecniche disciplinari che riguardano l’attività sportiva. La pregiudiziale è l’obbligo di
rivolgersi in via prioritaria quindi per primo bisogna sempre rivolgersi alla giustizia sportiva: quindi
alla giurisdizione interna. Il fatto di rivolgersi prioritariamente alla giustizia sportiva non preclude
l’ipotesi di rivolgersi alla giurisdizione statale quindi alla legge ordinaria.

I riti alternativi sono dei riti che rispondo a dei criteri di celerità di informalità ed economicità del
processo cioè si ricorre ad una cosa alternativa alla giustizia sportiva o quella ordinaria per fare
prima e per risolvere le cose fra due soggetti previo un accordo fra le due part, sono: l’arbitrato,
la mediazione e la conciliazione.

Un discrimine importate nel sistema di norme che regolano la giustizia sportiva è l’anno
2013/2014 quando vengono introdotte norme importanti e il codice di giustizia. Il particolare nel
2014 viene istituito presso il coni il collegio di garanzia dello sport che è l’organo di vertice del
sistema e che va a sostituire l’alta corte di giustizia che prima era indicato come TNAS (tribunale
nazionale arbitrato sportivo). Ma il grande merito della riforma di quest’anno è quello di aver reso
omogeneo il sistema di norme endofederali cioè tutte quelle norme che riguardano le singole
federazioni. Prima di questa riforma ogni federazione faceva delle norme a se, ma dopo il 2014
sono stati forniti dei criteri per rendere uniformi ed omogenee le norme.

Ad oggi ogni federazione ha il proprio sistema di giustizia interna con i propri organi che sono: il
giudice sportivo nazionale, l’eventuale giudice sportivo territoriale, e la corte suprema
d’appello. Dall’altro lato ci sono: tribunale federale, e la corte d’appello federale.

Questa riforma vene evidenziata anche per l’approvazione del codice di giustizia sportiva che è
un importante intervento normativo che ha permesso di introdurre regole procedurali importanti
rivolte alla federazione e che fornisce tutta una serie di principi fondamentali nel processo e cioè:
la parità delle parti, la possibilità di contraddittorio tra le parti, la ragionevole durata del
processo, l’obbligo di motivazione di una sentenza.

Occorre tenere conto che il processo sportivo ha delle esigenze diverse da quelle di un processo
normale, le norme introdotte nel 2014 si occupano anche degli organi di giustizia. Ogni
federazione ha un suo sottosistema di giustizia che è adattato alle esigenze. L’intervento
normativo ha ordinato il sistema e rendendolo omogeneo e facendo si che non avesse più
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problemi di compatibilità con quello delle altre federazioni: quindi un sistema di norme che
possono convivere tutte fra loro.

Il giudice sportivo è uno dei primi organi della giustizia sportiva di primo livello. Il secondo livello
fa riferimento al CONI in cui abbiamo i tribunali federali e i procuratori generali.

Occorre tenere separata la competenza dei giudici sportivi da quella dei giudici federali che sono
quelli del CONI. I giudici sportivi sono: giudice sportivo nazionale, territoriali, della corte
sportiva di appello, nell’ambito del giudizio di primo grado il giudice sportivo è competente per
tutti i campionati e le competizioni mentre i giudici territoriali ove vengono istituiti (perché non è
obbligatorio) si occupano invece della controversie limitatamente ad un determinato ambito
territoriale. Entrambi i giudici sono monocratici cioè che decide da solo. Decidono in prima
istanza e nell’immediatezza in relazione al motivo del contendere. Sostanzialmente decidono su
questioni riguardanti il regolare svolgimento delle competizioni e lo status degli atleti. Giudicano
anche le collocazioni delle gare e sulla regolarità dei campi.

Il procedimento dinanzi al giudice federale può istaurarsi d’u cio o su input della procura
federale. Cioè come nella giustizia ordinaria che c’è un giudice che giudica e c’è una procura che
è quella che promuove l’azione penale. La procura federale ha un procuratore federale a capo
aiutato da dei sostituti e poi ancora ha dei collaboratori (sono i signori che quando le squadre
escono si mettono accanto alle panchine, il loro compito è quello di segnalare al giudice sportivo
delle anomalie).

Sempre nel primo grado c’è la corte sportiva di appello poiché le decisioni del giudice sportivo
nazionale possono essere impugnate da quello strumento che si chiama reclamo. La corte
sportiva d’appello è collegiale ha 3 componenti che vengono nominati dal consiglio federale. Il
reclamo può essere proposto dalla parte interessata o dal procurato federale direttamente
bisogna farla entro 7 giorni. Il reclamo non sospende quello che aveva deciso il giudice.

Accanto a questo c’è il tribunale federale. Il giudice federale giudica tutti quei fatti ad
escludendum signi ca che giudicano tutti quei fatti rilevanti per l’ordinamento sportivo per i quali
non sia pendente un deferimento/processo in anzi dei giudici sportivi. Possono giudicare
sull’annullamento degli atti delle federazioni, quando risultino contrari alla legge, quindi fanno un
controllo di legittimità. I giudici dinanzi al tribunale federale il giudizio si instaura con ricorso delle
parti interessate. È previsto il patteggiamento cioè un accordo fra le parti.

C’è anche la corte d’appello federale che ha competenze di legittimità cioè vuol dire che non va
a giudicare nel merito quindi sul fatto ma va a vedere se siano state seguite tutte le norme se sia
stata seguita la legge per poter arrivare a quella decisione. Come fa la cassazione nella vita
comune.

C’è anche la procura generale che è autonoma e indipendente. Deve ordinare e avvicinare
sull’attività della procura federale. La procura federale ha dei tempi da rispettare per sentenziare la
procura generale può aumentare questi tempi. Deve supervisionare l’attività della procura
federale.

Il collegio di garanzia in questo caso abbiamo una normativa esofederale cioè che è al di fuori
delle federazioni. È costituito in sezioni divise in competenza per materia più c’è ne una consultiva
e più se ne aggiunta un altra che è specializzata in ammissione al campionato delle singole
squadre. A capo di ogni sezione c’è un presidente e ogni sezione giudicante è composta da 5
membri, il presidente del collegio di garanzia può decidere per determinate materie
particolarmente rilevanti e importanti per il mondo dello sport e li decide a sezioni unite. Cioè
quando vengono prese delle decisioni parecchio importanti per il mondo dello sport il presidente
si riunisce con i diversi “capi” delle diverse sezioni. Il collegio di garanzia riguarda la violazione di
legge o l’omessa/insu cienza motivazione.

L’arbitrato sportivo è uno di quegli strumenti che sono nati per velocizzare la decisione fra due
parti, è la risoluzione di una controversia tramite le decisioni di un soggetto terzo al quale le parti
consensualmente derogano la composizione di quel con itto.
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DISCORSO DI APERTURA
1950—> Il tifo organizzato in Italia vede la luce negli anni ‘50, quando i tifosi delle principali
squadre italiane iniziano a organizzarsi e a fondare i primi club. E’ un tifo genuino, spontaneo e
con tratti folkloristici, ma che inizia a vedere nuclei di persone che si aggregano per seguire la
squadra del cuore. Le prime associazioni di ultras sono: quelli della Roma, Lazio, Torino. I primi
gruppi che nascono sono: la fossa dei leoni (milan), le furie nerazzurre (inter). Già in questi anni
compaiono le prime bandiere negli stadi italiani!

1970—> Le curve nascono negli anni 70 come aggregazioni di giovani in torno ad una bandiera
sportiva e non politica. Nascono perché si era capito con l’aumento del fenomeno calcio che
l’aggregazione di tifosi stava diventando qualcosa di importante. Quindi nascono club di tifosi:
queste aggregazioni avevano 2 caratteristiche:
- giovani arrabbiati rispetto alle istituzioni
- Giovani con ideologie politiche abbastanza targate
Nelle curve entra la politica, infatti nascono non solo con una connotazione sportiva ma anche
sportiva: destra e sinistra. Es. brigate rossonere (sinistra), boys nerazzurri (destra). Vikings delle
Juve (di destra, però essendo agnelliana, c’era anche la parte di sinistra che erano i Drughi) e poi
c’era la Brianza alcolica.

Sugli spalti italiani sempre più spesso si veri cano episodi simili e ben presto gli scontri tra ultrà
prendono luogo anche all’esterno degli stadi, originando una vera e propria guerriglia urbana.

Questi scontri erano alimentati dal fatto che negli anni ’70 non esisteva ancora l’odierno “settore
ospiti”, quindi i tifosi in trasferta prendevano posto in vari settori dello stadio, spesso a contatto
con i tifosi locali. Fu proprio per questo motivo che a ogni partita dove si incontravano tifoserie
nemiche si registravano cariche da parte di una delle due fazioni per rubare stendardi, pezze e
bandiere della tifoseria opposta, che venivano considerati veri e propri trofei di guerra!

1980—> In questi anni l’immagine degli ultras si propone come modello continentale, dando il via
ad un movimento che toccherà l’Europa intera. Gli ultrà italiani, pur ammettendo le in uenze
inglesi, si considerano superiori agli hooligans nordici sia nel tifo sia nella “forza d’urto”, anche
grazie al fatto che le nostre squadre di calcio possono contare su un seguito di tifosi assai più
ampio e costante rispetto al passato.

Ma nel mentre in Inghilterra la situazione è molto più pesante perché gli ultras si prendevano
appuntamento in un dato luogo per picchiarsi, questo fenomeno sociale crea un allarme sociale
enorme.

Ed per questo che nel 1985 in Inghilterra viene emesso il Taylor Act—> documento redatto da
una commissione presieduta dal giudice Peter Taylor di Gosforth su mandato del governo
britannico allo scopo di fare luce sulle cause e le conseguenze della strage dell'Hillsborough
Stadium di She eld del 1989, disastro in cui perirono 96 persone. Oltre a stabilire con precisione
le cause della tragedia, il rapporto intendeva ridisegnare le norme di sicurezza negli stadi
britannici.

Inoltre a questo viene emesso il “Sporting Events Act”, che limitava l’acquisto e il consumo di
bevande alcoliche negli stadi, nei treni e nei bus esclusivi per i tifosi. Oltre a questo comincia ad
essere utilizzato anche il “Public Order Act”, che consentiva alla magistratura di vietare la
presenza negli impianti sportivi di singoli ritenuti violenti, costringendoli all’obbligo di rma in
caserma (in Italia comunemente noto come “Daspo”).

Tra le riforme più importanti introdotte dal rapporto vi è l'obbligo per tutti gli stadi di prevedere soli
posti a sedere da riservare a tutti gli spettatori muniti di biglietto. La Football League inglese e la
Football League scozzese imposero l'obbligo per tutti i club di prima e seconda divisione[3] di
dotarsi di impianti con soli posti a sedere.

Venne aggiunta la responsabilità oggettiva per i club cioè i club sportivi rispondevano anche
essi agli atti compiti dai tifosi.

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Nel mentre in Italia: il fenomeno si ampli e ad un certo punto si tranquillizza. La data che viene
ricordata come momento di “posa delle armi” da parte degli Ultras è il 1982 L’Italia vince i
Mondiali viene scritta una frase su un muro dell’università di Roma, “Ma che Lenin ma che Ingrao
è Falcao il nostro Mao”. È l’inizio di un italia che non vuole più violenza ma vuole qualcosa di
diverso.

Al giorno d’oggi il fenomeno Ultras è completamente diverso però purtroppo come ci disse il
presidente del tribunale di milano nelle curve al giorno d’oggi ci sono delle in ltrazioni di carattere
ma oso. Di fatti che la direzione nazionale antima a che è la struttura di coordinamento
nazionale della procura antima a ha una funzione di raccordo conoscitiva con tutte le direzioni
antima a ha costituito un tavolo di lavoro su questo fenomeno.

Si è passato da una ideologia fortemente politica degli ultras ad una molto più a aristica quindi si
parla di settori di narco tra co, cessione di biglietti con consenso o no da parte della società.

Per contrastare questo tipo di cose in italia abbiamo il Daspo (legge 1989) è il divieto di accesso
alle manifestazioni sportive è un provvedimento emesso dal questore il presupposto di questo
provvedimento che il questore mette dev’essere che il soggetto è stato condannato per reati
connessi ad uso di armi oppure di reati commessi in occasione di manifestazioni sportive. Per il
nostro provvedimento dev’essere sempre convalidato con il termine di 96h dall’autorità
giudiziaria. La violazione del daspo costituisce reato.

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