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riassunto storia della coppa del mondo di calcio

Storia della comunicazione politica (Università degli Studi di Ferrara)

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Introduzione
La coppa del mondo in Brasile ha avuto una copertura media4co/televisiva di 98'087 ore di
trasmissione su 207 paesi del mondo con 3,2 miliardi di persone che hanno assis4to almeno ad un
incontro. Ciò si vede anche in Italia dove i programmi più vis4 dagli italiani sono esclusivamente
par4te di calcio, sia con scontri di club che di nazionale.
La coppa del mondo di calcio è anche un oGmo esempio di nazionalismo, dove tuG i 4fosi
portano in alto la propria bandiera, la propria nazione e i cori del proprio stato. La viIoria della
coppa porta il popolo a portare in auge i campioni come simbolo della propria nazione.
L’assegnazione del paese ospitante è del tuIo una scelta poli4ca, a par4re dal 1930 quando
l’Uruguay volle festeggiare il centenario della sua indipendenza con la coppa del mondo, o nel
2002 quando la Repubblica di Corea e il Giappone vollero festeggiare la propria riconciliazione e lo
è stata nel 2018 in Russia con la riaQermazione dell’immagine dello stato di Pu4n.
Ma non si parla solo si organizzazione, ma anche di poli4ca, perché sono mol4 gli avvenimen4
lega4 ai mondiali di calcio, come la viIoria italiana negli anni ’30 strumentalizzata da Mussolini o
nel 1978 la viIoria Argen4na strumentalizzata da Vileda. Ancor più l’aQermazione delle donne in
Iran dopo la qualiWcazione ai mondiali del 1998 e l’Appello di Didier Drogba per far cessare la
guerra civile in Costa d’Avorio dopo la qualiWca ai mondiali del 2006. TuG avvenimen4 sconosciu4
ai più.
La FIFA, federazione che ges4sce tuIo il calcio internazionale, ha il potere di espellere, sospendere
o riconoscere una determinata nazione:
- Per quanto riguarda l’espulsione, è un aIo usato in estrema necessità;
- La sospensione è un aIo già usato sia nel passato e che nel recente;
- Mentre il riconoscimento serve a deWnire se una nazionale è in grado di partecipare ai
mondiali o alle compe4zioni nazionali.
In aumento è anche la quan4tà di denaro che gira intorno a questo sport, si è passa4 in meno di
90 dai mondiali di Uruguay dove solo 4 nazioni europee vi parteciparono, per i cos4 eleva4 della
trasferta oceanica, dovendosi anche ripagare la partecipazione con par4te amichevoli organizzate
lungo la strada di ritorno, ai mondiali in Brasile dove il neIo del guadagno è passato a 2,4 miliardi
di dollari per i soli diriG televisivi.
Anche la partecipazione delle squadre è aumentata, da sole 16 squadre a ben 32, passando per 24
e la FIFA comprende ben 211 membri, più delle nazioni unite.
La ges4one della coppa del mondo la si può iden4Wcare aIraverso quaIro fasi, legate al nome del
presidente della FIFA:
- Jules Rimet (1921 – 1954), presidente dell’età dei pionieri, dove si è consolidata la coppa
del mondo di calcio e dove si è capito che poteva essere anche un luogo di contestazione
poli4ca;
- Stanley Rous (1961 – 1974), presidente della fase della stabilizzazione, momento di
eurocentrismo che esclude il terzo mondo, in un momento di decolonizzazione mondiale;
- João Havelange (1974 – 1998), presidente della fase commerciale e televisiva, aprendo la
compe4zione a più nazionali, riuscendo ben ad iden4Wcarne il potenziale economico;
- Joseph BlaIer (1998 – 2016), presidente della fase della globalizzazione, con4nua il lavoro
del predecessore aprendo la possibilità di ospitare i mondiali a tuG i con4nen4 del mondo
tranne che in Oceania.

Alle origini dei mondiali


La nascita del calcio viene faIa risalire al 26 novembre del 1863, anno della fondazione del FA
(Football Associa4on). Anche se nell’Inghilterra viIoriana, dal 1750 al 1840 venne reinventato
l’uso del pallone in ambito ludico ricrea4vo nelle migliori scuole dell’élite britannica. Mentre nelle

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università si ebbero le prime idee di uniformazione calcis4ca che poi andrà a creare la lega
calcis4ca.
Si cercò di uniWcare il calcio soIo delle regole, dato che divenne con il tempo uno sport sempre
più di interesse della popolazione, con la fondazione di squadre legate ai pub. Con questo nel
dicembre del 1863 vennero is4tuzionalizzate le 14 regole del calcio, che si discostava dal rugby
perché meno rozzo dato l’uso dei soli piedi per toccare la palla e non anche delle mani. Nella
stagione 1971-72 venne creata la prima coppa ad eliminazione direIa. Più avan4 nel tempo si Wssò
il numero dei giocatori in campo a 11 e il tempo di gioco a 90 minu4.
Con il miglioramento della professionalità calcis4ca si passò dai soli 10 club aklia4 al FA nel 1867
ai ben 1000 aklia4 nel 1888.
Nel 1883 venne anche introdoIa la Wgura dell’arbitro, dapprima vista di caGvo occhio perché
presupponeva la possibilità di barare da parte delle squadre, insieme a ciò si vide la prima forma di
professionismo quando un proprietario di un’industria pagò i giocatori in modo che stessero a casa
per allenarsi in vista della Wnale di coppa vinta 2 a 1 dal Blackburn Olympic in sfavore degli
avversari dell’Old Etonians. Il calcio divenne uno sport sempre più seguito con la fondazione di
federazioni in altri pesi del regno unito:
- SFA, federazione scozzese nel 1873;
- FAW, federazione gallese nel 1876;
- IFA, federazione irlandese nel 1880.
Quest’ul4ma doveIe scontrarsi con la federazione gaelica che di tuIa risposta fondò il calcio
gaelico, uno sport completamente diverso dal calcio per cercare di farne fronte. Mentre in
Inghilterra alcuni club formarono l’Amateur League, per non entrare nel calcio professionis4co tra
1907 e il 1914.
La professionalità di questo gioco colpì anche gli altri paesi dell’Europa creando non poco
nazionalismo in cer4 sta4, Wno a che tra il 1882 e il 1886 i quaIro rappresenta4 delle quaIro
leghe di calcio britannico si fusero nella IFAB (Interna4onal Football Associa4on Board), che aveva
come Wne quello di standardizzare le regole del calcio.
Il 21 maggio del 1904, venne fondata la FIFA (Federa4on Interna4onal de Football Associa4on),
federazione che aveva il compito sia di monitorare il regolamento internazionale, che quello di
monitore la circolazione dei calciatori. La sua fondazione fu siglata da: Belgio, Danimarca, Francia,
Olanda, Spagna, Svezia, Svizzera e la Germania (via telegramma).
Nel 1906 dopo alcuni problemi interni al calcio nel suo paese, il primo presidente della FIFA
Guerin, doveIe dimeIersi e il tes4mone passò a Burley Woolfall che nel giro di qualche anno
riuscì ad estendere la partecipazione alla FIFA a ben 24 membri tra cui i sudafricani (primi non
europei) e i sudamericani. Nel 1913 anche la IFAB venne annessa alla FIFA.
Purtroppo il calcio e la fondazione di questa federazione internazionale iniziò a generare un po’ di
malumore nei popoli, e dopo la Wne della prima guerra mondiale, con la Wne degli imperi
mul4nazionali, il calcio divenne parte della vita poli4ca dei veri paesi.
Alcuni membri, tra cui il FA, uscirono dalla FIFA, mentre altri ne entrarono, come il FAI
(federazione libera d’Irlanda) che andò a minare i precari rappor4 con l’IFA per la ges4one del
calcio irlandese. Malumori e dissensi aumentarono anche dopo il traIato di Versailles.
Il nuovo presidente Rimet, aprì un’era di cambiamen4 con l’ingresso nella federazione degli sta4
asia4ci come Giappone e Siam. TuIo questo senza l’appoggio dell’oltre manica che si ri4rò,
nuovamente, dalla FIFA nel 1928 in un isolamento che durò Wno al 1946.
Progresso fondamentale fu quello di creare nuove squadre nazionali a livello mondiale.

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Primi tornei internazionali


Già da prima dei tornei mondiali in Britannia furono is4tui4 tornei tra le federazioni dove si
meIevano alla prova le possibilità calcis4che di un torneo internazionale, prendendo quelli come
modello. Il primo Interna4onal Football Match fu giocato il 30 novembre 1872 tra Scozia e
Inghilterra, riconosciuto successivamente anche dalla FIFA.
A par4re dalla stagione 1883-1884 vide la luce la Bri4sh Home Championship, una compe4zione
tra le Home Na4on, le quaIro federazioni britanniche.
Dopo la fondazione della FIFA, nel 1905, si provò ad organizzare il primo torneo europeo, ma ciò
non si fece per gli eleva4 cos4 e la scarsa possibilità dei calciatori di allontanarsi dal luogo di
lavoro.
In Italia nel 1909 si formò la FIGC, dalla defunta FIF. In Italia la prima nazionale venne decisa in
base alla residenza e non al sangue, ma quando entrò a far parte della FIFA nel 1905, si formò la
vera e propria squadra nazionale di bandiera italiana, che disputò vari incontri, tra il 1910 e il 1912,
con le nazioni di conWne.
Durante gli anni ’20 migliorò il legame con il conceIo di Stato-nazione, con l’implementazione di
stemmi nazionali, colori di divise legate ai colori di bandiera, inni nazionali e le stesse bandiere.
Con questo anche la poli4ca iniziò a percepire il calcio come un’oGma vetrina per l’economia e
l’immagine del proprio paese a livello internazionale. Si diQusero negli anni ’20 anche varie coppe
europee che vedevano partecipan4 i paesi del blocco geograWco che coincideva con i paesi
partecipan4:
- Nordisk Mesterskap nel 1924 (Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia dal 1929);
- Coppa del Bal4co nel 1928 (LeIonia, Estonia e Lituania);
- Coppa dei Balcani nel 1929 (Bulgaria, Grecia, Romania e Jugoslavia);
- Coppa Internazionale nata nel 1927.
Quest’ul4ma, considerato un piccolo campionato europeo perché comprendeva Austria,
Cecoslovacchia, Italia, Svizzera e Ungheria. TuIe queste compe4zioni europee sul Wnire degli anni
’20, fece capire ai ver4ci della FIFA che le federazioni erano pronte per un campionato mondiale.
SopraIuIo in Sudamerica, dove argen4na e Uruguay si sWdavano regolarmente in compe4zioni
nazionali in varie coppe tra cui la Copa Lipton, donata da Thomas Lipton. Tra l’altro furono due tra
i paesi fondatori della confederazione sudamericana, la CONMEBOL nata nel 1916, anno in vide la
luce il campionato nazionale sudamericano che vide vincitore l’Uruguay per 4-0 contro il Cile,
risultato molto discusso per la doppieIa di Gradín, dato il colore nero dalla sua pelle, i fondamen4
di razzismo nel paese cileno chiesero alla federazione di annullare la par4ta. Ciò mostrò il pieno
ingresso della poli4ca nella vita calcis4ca.
Gli altri tornei con4nentali furono:
- Asia4co nel 1956;
- Africano del 1957;
- Europeo del 1960.

Il calcio alle Olimpiadi


Le olimpiadi furono un trampolino di lancio per i Mondiali. Ma le crescen4 divergenze tra CIO e
FIFA, non aiutarono il passaggio. I primi tornei non erano organizza4 e non prevedevano
abbastanza partecipan4, mentre nel 1908 i partecipan4 furono ben 6: Francia A e B, Gran
Bretagna, Svezia, Danimarca e Olanda. Finale che vinse la Gran Bretagna 2-0 sui danesi
Nel 1912 a Stoccolma la partecipazione fu di 11 paesi aklia4 della FIFA e per questo alcune
nazionali rimasero escluse. Si decise inoltre di permeIere solo ad una squadra per nazione di
partecipare con unica eccezione della Gran Bretagna che si presentò come unione delle Home
Na4on. Vinse nuovamente la Gran Bretagna contro i danesi.

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I giochi di Berlino del 1914 (che non si disputarono per la guerra), dovevano essere il trampolino di
lancio per l’inizio delle compe4zioni mondiali.
Per le Olimpiadi del 1920 ad Anversa (chiara scelta poli4ca) le nazioni rappresentan4 erano 14 tra
vincitrici e neutrali della prima guerra mondiale (SqualiWcata la Svizzera per aver faIo un
amichevole con la Germania). Vince il Belgio contro la Cecoslovacchia, la quale in4midita dalla
pulsione nazionalista belga. Arrivarono secondi gli spagnoli, osanna4 come eroi al loro ritorno in
patria.
Questo era visto come un torneo mondiale che vide la sua “mondialità” avverarsi nelle olimpiadi
del 1924 in Francia quando i pesi partecipan4 erano 18 europei (con esclusione di Germania, Gran
Bretagna e Danimarca) più quaIro nazionali extraeuropee, che portò a laurearsi campione proprio
una delle squadre extraeuropee, l’Uruguay. Il torneo calcis4co portò circa il 30% degli incassi della
compe4zione olimpica.
L’AUF (federazione uruguaiana) entrò nella FIFA nel 1923. Fondamentale fu l’azione di Buero,
diploma4co uruguaiano delegato alla società delle nazioni. La viIoria dell’Uruguay alle Olimpiadi
non fu solo un trampolino di lancio per lo stesso paese, ma anche qualcosa che la FIFA poteva
usare per aumentare il proprio predominio sul calcio internazionale, cercando di allargare i propri
orizzon4.
La FIFA decise nel 1926 di retribuire i guadagni persi dai giocatori con lo sport, dovendo mancare a
lavoro, ma che non avrebbe dovuto diventare per loro un guadagno da sos4tuire al lavoro. Il
mancato guadagno dei giocatori li fece perdere di interesse perché alcuni sta4 divennero presto
professionis4ci e per questo successivamente al vop delle olimpiadi del 1928 in Olanda, videro la
FIFA propendere per l’indennità data ai giocatori dai datori di lavoro. Torneo che vinse
nuovamente l’Uruguay in Wnale con l’Argen4na di Orsi e Mon4. Celebra4 al rientro come auten4ci
eroi nazionali sia dal popolo che dal governo, cer4Wcando il caraIere poli4co del calcio is4tuendo
la giornata nazionale dell’oro ad Amsterdam.
Fu deciso, successivamente a queste opere legisla4ve della FIFA di creare una vera e propria
compe4zione calcis4ca internazionale per nazioni, la coppa del mondo, che vide la sua luce il 29
maggio del 1928, compe4zione che doveva ancora essere costruita nella sua interezza. Divenne
perciò necessario accrescere la poli4cizzazione del calcio nel paese ospitante e si decise per un
torneo quadriennale professionis4co (retribuito).

Uruguay 1930. Un esordio centenario.


Il 17 maggio del 1929 venne decretato al congresso di Barcellona, senza l’unanimità, che l’Uruguay
sarebbe stato il primo paese ospitante. Questo decretò anche la non partecipazione di tuG i
membri. Non tanto per l’acclamazione, ma fu scelto l’Uruguay anche dopo mol4 ri4ri delle
candidature, tra cui quella argen4na in favore del vicino sudamericano. Suscitando nella FIFA una
doppia possibilità di miglioramento, allontanandosi sia dall’eurocentrismo che aprendo i propri
orizzon4 vendo il CONMEBOL. I vincitori delle due preceden4 olimpiadi venivano vis4 come dei
ciIadini modello e con il calcio ne si veicolava questa immagine mondiale, come ad esempio
l’inves4mento di denaro da parte del governo per scacciare la povertà del paese. Mossa che andò
anche a beneWcio della nuova generazione di calciatori che stava nascendo. InfaG la crisi del ’29
non andò a colpire subito l’Uruguay che resisteIe grazie ad opere governa4ve per la s4molazione
del mercato del lavoro.
Purtroppo per mo4vi di tempo e di lavoro non si poté fare l’inaugurazione il giorno della prima
par4ta, ma esaIamente cinque giorni dopo, in occasione della Wne della costruzione del nuovo
stadio.
Però vi furono alcuni “tradimen4” secondo l’opinione pubblica uruguaiana, come quelli della
federazione danubiana, che voleva un rimborso spese più alto del dovuto, e sia la Spagna e che

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l’Italia, per mo4vi lega4 ai danubiani e per voler organizzare un campionato europeo. Perciò le
squadre partecipan4 furono solo 12. Ma difronte alla scarsa proposta di partecipazione europea la
CONMEBOL decise di uscire dalla FIFA, per evitare ciò Rimet convinse le nazionali francese, belga,
rumena e jugoslava a partecipare al torneo oltreoceano, imbarcandosi sul Conte Verde insieme
alla statua simbolo dei mondiali, la Nike di Abel LaFleur.
Altre nazionali partecipan4 furono: Argen4na, Brasile, Bolivia (le cui maglie componevano la scriIa
“Viva Uruguay”), Cile, Perù, Paraguay, Messico e USA.
Il 30 luglio ci fu lo scontro, Uruguay da una parte e Argen4na dall’altra. Nonostante i due paesi
vicini e il parteggio dell’argen4na per scegliere l’Uruguay come paese ospitante, le due 4foserie
erano agli an4podi, le due si odiavano e i vari disordini fecero quasi sospendere il torneo. Torneo
vinto dalla squadra di casa per 4-2, che consegnò nelle mani del capitano della Celeste la prima
coppa del mondo.
La poli4ca non mancò di cavalcare il carro delle tre viIorie consecu4ve del proprio paese, oQrendo
ai vincitori degli appezzamen4 di terra. Cosa che non successe in Argen4na, dove i dissi sociali
portarono alla sospensione del campionato Sudamericano Wno al 1935.
Se sul piano poli4co e sociale i mondiali non erano anda4 come Rimet sperava, sul piano
economico le viIorie erano molteplici segnalando come la compe4zione potesse diventare un
successo se ges4ta bene, con più di 30 mila speIatori a par4ta. Questo migliorò di certo anche la
professionalità del gioco, che portò inoltre cento giocatori dal con4nente sudamericano a quello
europeo nel corso degli anni ’30 per partecipare ai campiona4 europei, vis4 di gran lunga più
compe44vi rispeIo a quelli del proprio paese.

Gli anni ’30 e la s?da ai totalitarismi


Grande beneWciario di questo torneo è stata la FIFA che dagli anni ’20 agli anni ’30 vide un leggero
tracollo dovuto anche alla crisi economica del ’29, ma che dopo l’evento in Uruguay riuscì a
rivedere speranze che prima non ne aveva viste e se prima la sede della federazione era la casa del
suo segretario, successivamente ai guadagni oIenu4 dalla compe4zione, vide una nuova sede,
ukciale, nella ciIà di Zurigo.
Il grande passo avan4 lo fece Rimet che successivamente all’avvento dell’era del liberalismo dei
vincitori della prima guerra mondiale, vide nella CONMEBOL un modo per staccarsi
dall’eurocentrismo che stava diventando troppo pesante.
Inoltre, vedendo nelle viIorie calcis4che un termometro del pres4gio del governo della nazione, ci
fu l’idea, da parte della poli4ca, di Wnanziare ques4 even4 spor4vi.
Diversi scontri, sia dentro che fuori dal campo spor4vo, lasciavano l’Europa divisa in due,
l’Inghilterra e l’Italia ne erano un chiaro esempio con la “BaIaglia di Highbury” uno scontro
avvenuto successivamente al torneo mondiale disputato in Italia nel 1934 che vedeva i campioni
del mondo contro gli sWdan4 britannici che non parteciparono al torneo. La sWda non era solo
spor4va, ma anche poli4ca. La sWda Wnì con mol4 infortuni da ambo le par4 e con un risultato di 3
a 2 in vantaggio per i padroni di casa che nonostante la doppieIa di Meazza (58’ e 62’) in recupero
non riescono ad intaccare la chiara supremazia inglese.
Oltre all’importanza calcis4ca, quel risultato ne dimostrò anche la valenza poli4ca, data la chiara
incrinazione dei rappor4 poli4ci tra le due nazione. Cosa che non si volle ripetere con la trasferta
tedesca a Londra l’anno successivo.
L’Italia fu il primo paese ad usare lo sport come strumento di totalitarismo aIraverso alcuni
movimen4 poli4ci, struIurando l’organizzazione spor4va aIraverso una base trinitaria:
- L’opera nazionale balilla, si occupava del seIore extrascolas4co della gioventù;
- L’opera nazionale del dopolavoro, si occupava del tempo libero dei lavoratori;
- Il comitato olimpico nazionale italiano, si occupava dello sport d’élite.

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Dalla struIura dello sport fascista italiano, ne prese spunto anche Hitler che creò altreIan4
gruppi:
- Hitlerjugend, i giovani;
- Kraz-durch-Freude, per i lavoratori;
- Reichsspor{ürher, per lo sport d’élite.
Gli italiani, a diQerenza dei tedeschi che no vinsero niente, si portarono a casa:
- Come nazionale:
o Due coppe del mondo (34 e 38);
o Trofeo olimpico (36);
o Due edizioni della coppa internazionale (27-30 e 33-35);
- La squadra del Bologna:
o Due coppe dell’Europa centrale (32 e 34);
o Torneo internazionale dell’Expo Universale di Parigi (37).
Per le viIorie dell’Italia fu determinante anche la naturalizzazione di due giocatori che quaIro
anni prima disputarono la Wnale dei mondiali a Montevideo con la maglia dell’argen4na (Mon4 e
Orsi), ciò fu anche coadiuvato dalla FIGC che vide nella naturalizzazione di Wgli di emigra4 la
possibilità di rivalutare il campionato italiano e di raQorzare la nazionale, oltre all’ovvia immagine
poli4ca di uno stato che si riavvicina ai Wgli dei propri emigra4, con ciò la Juventus portò in Italia i
primi calciatori extracomunitari.
Tra il 34 e il 38, prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, alcuni regimi autoritari
provarono a scacciare la supremazia poli4ca francese e Inglese dello sport, tra cui la FIFA.
In Russia, invece, si tentò di coniugare la loIa di classe con lo sport fondando l’Internazionale
Spor4va Rossa, la quale non avrebbe mai aderito alla FIFA perché ritenuta borghese. La quale
organizzò molte amichevoli con le nazionali con le quali era interessata a mantenere i rappor4
poli4ci, mascherando tuIo alla FIFA (non come gli inglesi), la quale diede il benestare a paIo che
non si scontrasse mai con le nazionali ukciali.

Italia 1934. La coppa del Duce


Il congresso a Stoccolma del 1932, akdò all’Italia l’organizzazione della coppa del mondo del 1934
alla quale parteciparono 16 nazionali:
- 12 dall’Europa;
- 1 dall’Africa;
- 3 dal con4nente americano.
Visto la crescente popolarità della coppa internazionale, fu evidente che non potevano partecipare
tuIe le nazionali di calcio e quindi vennero indeIe delle fasi eliminatori di qualiWcazione al torneo
(12 gironi di qualiWcazione di 2 o 3 squadre a seconda della geograWa). Anche l’Italia doveIe fare le
eliminatorie perché non passante d’ukcio, vincendo 4-0 contro i greci. Di tuIe queste 16, solo 6
squadre avevano partecipato al torneo in Uruguay.
Sul terrendo spor4vo italiano il calcio aveva visto un grosso sviluppo, data l’importanza che il duce
(nominato primo spor4vo in Italia), dava proprio a queste compe4zioni ludiche riportate anche in
vari ar4coli anche dai giornali.
Nonostante la preferenza del Duce alla scherma, al pugilato o all’ippica, e il tenta4vo di frenare
l’ascesa del calcio in Italia, ma metà degli ani ’20 la popolarità di questo sport era incontrollabile.
Sempre più club italiani diventavano di proprietà di imprenditori e nel 1926 si aprì a
professionismo in Italia.
L’organizzazione del torneo del 34 venne akdata alla FIGC, la quale si fece aiutare dal CONI
(Comitato Olimpico Nazionale Italiano) per ovviare alle richieste di Rimet che, a diQerenza dal
torneo uruguaiano giocato interamente a Montevideo, voleva un mondiale i4nerante in più ciIà

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italiane, ciò portò a migliorare il sistema dei traspor4 e anche alcune struIure come alcuni stadi
(Trieste, Torino…).
Per quanto riguarda l’avvio del torneo fu deciso di procedere per sorteggio, individuando 8
squadre d’élite, facendole scontrare con le altre 8. Il torneo:
- OIavi -> rispeIarono i pronos4ci con l’eliminazione di poche squadre di classe alta;
- Quar4 di Wnale (totalmente europei) -> portarono in semiWnale la Cecoslovacchia, l’Italia, la
Germania e Austria;
- SemiWnali -> vedono la Cecoslovacchia e l’Italia andare in Wnale;
- In Finale vinse l’Italia per 2-1 (Orsi e Schiavio).
Questo torneo aggiudico agli italiani la loro prima coppa del mondo. Mussolini cavalcò a piene
gambe il successo azzurro e tuIa l’Italia gli fu grata per questa splendida viIoria, oltre che al
successo di Guerra ai 22º giro d’Italia avvenuto lo stesso anno. Duce portato in trionfo non solo
dalla stampa italiana, ma anche da quella europea. Con ciò però ci si rese conto che in Italia il
calcio era ancora molto giovane, date le presenze di pubblico solo durante le par4te della
nazionale azzurra. Complice fu anche il caGvo arbitraggio che avvantaggiò di sicuro il paese
ospitante, ma ci fu comunque un aumento di turismo, dal torneo in Uruguay dove i soli turis4
erano gli argen4ni si passò ad un interesse che colpì tuIe le popolazioni delle nazionali arrivate
alla fase Wnale. Ma ciò lo portò lo stesso ad essere un torneo di successo dal punto di vista
economico come il precedente.

Francia 1938. Il calcio tra democrazia e fascismo


Il congresso di Berlino del 1936 assegnò l’organizzazione del torneo alla Francia, sostenuta da
Rimet, a discapito dell’Argen4na sostenuta da tuG i paesi sudamericani, Wssando nel 1938 la
compe4zione per non andare in concomitanza con l’esposizione mondiale a Parigi del 1937. Al
torneo parteciparono 15 nazionali:
- 12 europee;
- 2 del con4nente americano;
- 1 asia4ca (per la prima volta).
Questo fu il primo torneo dove non fecero le eliminatorie, passando di diriIo, sia la nazionale del
paese vincitore che la nazionale del paese ospitante (Italia e Francia). L’organizzazione fu akdata
unicamente alla FFF (Federazione francese), perché il governo non volle spende per lo sport
professionis4co prediligendo lo sport di massa. Furono pesan4 le assenze di molte squadre come
Argen4na e Uruguay in Sudamerica, il Giappone impegnato con la guerra in Cina, la gran Bretagna
e la Russia per problemi poli4ci con la FIFA.
15 furono le squadre partecipan4 data la rinuncia della squadra Austriaca che dopo l’Anschluss
della Germania, scomparve come squadra. Fu indeIa una par4ta di addio tra le due nazionali
prima dell’assorbimento da parte dei tedeschi che Wnì con un 2-0 per i padroni di casa austriaci. Il
bomber Sindelar, non volendo partecipare al torneo mondiale soIo la bandiera tedesca, essendo
an4nazista convinto, fu trovato morto in circostanze poco chiare l’anno successivo. Ul4ma assenza
fu quella della Spagna che per problemi poli4ci interni non le fu concesso di partecipare.
I sorteggi avvennero verso la Wne della fase di eliminazione e il 4 giugno iniziò la fase Wnale del
torneo:
- OIavi -> videro passare le nazionali europee con l’aggiunta delle due nazionali americane;
- Quar4 -> l’Italia baIendo la Francia (padrona di casa), si aggiudica un posto in semiWnale
insieme a Brasile, Ungheria e Svezia.
- SemiWnale -> Italia e Ungheria vanno in Wnale;
- Finale -> Italia vince (per la seconda volta consecu4va) contro l’Ungheria per 4-2.

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Le due nazionali contestate al mondiale furono Germania e Italia per gli ovvi governi di estrema
destra dei due paesi in contrapposizione con quello Francese e se i primi furono elimina4 dalle
Svizzera in seconda baIuta, i secondi si portarono a casa il 4tolo baIendo anche i padroni di casa.
Il torneo dimostrò, nuovamente, l’importanza della supremazia spor4va come immagine del
proprio paese. Si vide nei giocatori della nazionale italiana una decisione molto forte e sebbene
l’inizio abbastanza traballante contro la Norvegia. La Wne del torneo fu chiara, con l’elevazione
della coppa del mondo da parte del capitano Giuseppe Meazza. Oltre a questo parve sempre più
evidente che questo sport stava entrando nelle case di tuG gli europei date la presenza come le
preceden4 e l’ennesima viIoria economica per la FIFA.

1942. Il pallone in guerra


La guerra scoppiò l’1 seIembre 1939 con l’invasione tedesca della Polonia, Rimet al tempo si
trovava in Brasile, una delle favorite per ospitare il mondiale insieme a Argen4na e Germania.
A diQerenza dal precedente conviIo mondiale, quando le aGvità spor4ve cessarono all’indomani,
si cercò di con4nuare mostrando, nei paesi dell’asse, la normalità della quo4dianità.
Fu deciso di non disputare i mondiali nel 1942, meIendo nel casseIo le proposte delle tre nazioni,
con ciò si con4nuò con il calcio in alcuni paesi (come l’Italia) dove era visto come strumento di
consenso ciIadino, di propaganda e un forte strumento di poli4cizzazione.
La FIFA aveva sede in un paese neutrale e questo diede la possibilità all’organizzazione di
con4nuare il suo operato in aIesa della cessazione della guerra.
Per questo la FIFA iniziò a cambiare sospinta dalla pressione nazifascista dei responsabili italiani e
e tedeschi, riuscendo a far approvare la nascita delle nazionali satellite Wlonaziste. Durante la
guerra il calcio non si fermò e la Germania disputò ben 35 incontri con 13 nazionali diQeren4.
Anche la Svizzera disputò mol4 incontri sia con le squadre dell’asse e sia con gli allea4 per
mantenere i rappor4 con ambo le par4.
Con l’inizio dell’indebolimento della FIFA, la CONMEBOL prese la supremazia Wnanziaria,
richiedendo che il primo torneo postguerra fosse giocato in Sudamerica, richiesta acceIata dalla
FIFA, ma solo nel 1946 e le loIe poli4che si rivessero anche su quelle spor4ve creando non poche
spaccature anche all’interno della FIFA stessa.

Il pallone nella guerra fredda


La FIFA decise di non indire un torneo nel 1946, nonostante la Wne della guerra, perché
intenzionata a far ripar4re e a ricostruire l’aGvità internazionale.
La più importante ques4one poli4ca stava nella decisione di cosa fare a proposito delle nazioni
sconWIe in guerra. La ques4one fu seguita da ogni paese aderente alla FIFA, tra i quali furono in
mol4 a non voler vedere i paesi dell’ASSE, partecipi ad alcuna vita poli4co-spor4va del globo. Fu
così che la Germania e il Giappone vennero esclusi dalla coppa del mondo del 1950. Ciò non fu
l’unica cosa che fece Rimet, tentando di far rientrare all’interno della FIFA anche le nazionali della
Gran Bretagna e della Russia, promuovendo l’ideologia di uno sport apoli4co
La decisione dell’esclusione delle due nazionali fu però poli4ca, ma faIa passare come apoli4ca
con l’immagine di uno stato senza più nessuna organizzazione chiara e abbastanza forte da poter
ges4re un torneo internazionale.
Il passo indietro del responsabile italiano, Wlonazista, e la par4ta amichevole tra Svizzera e Italia,
salvarono quest’ul4ma dall’esclusione della FIFA, facendo ricadere su di loro il consenso apoli4co
di Rimet. Svizzera che fu anche la prima riprendere i rappor4 con la Germania Occidentale.
La FIFA oIenne anche il rientro della IFAB all’interno della sua federazione, con l’unico accordo di
avere più peso all’interno delle decisioni. Il rientro della IFAB servì, non solo per il miglioramento

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della ges4one degli incontri internazionali, ma anche per ristabilire un legame tra IFA e FAI che
rispeGvamente presero la ges4one di 26 contee contro le sole 6 contee dell’Irlanda del Nord.
Anche la Russia si akliò alla FIFA dopo una tournée che vide la Dinamo Mosca uscire imbaIuta
dopo quaIro incontri in Gran Bretagna, nel 1946.
Le varie tensioni ideologiche date dalla guerra fredda non toccarono mai il calcio, se non con lo
scoppio della guerra di Corea e la nascita della NATO, che però andarono a peggiorare i legami tra
Est e Ovest dell’Europa. Caso eclatante fu la nascita nel 1949 della Repubblica Federale Tedesca
(RFT) e della Repubblica Democra4ca Tedesca (RDT), la prima Wloamericana e la seconda Wlorussa.
I secondi cercarono anche il riconoscimento diploma4co e visibilità internazionale. La FIFA prese la
decisione di mantenere due diverse nazionali per uno stesso paese, nonostante andasse contro le
regole e nel 1952 venne approvato l’ingresso di entrambe nella FIFA, ma la RDT aQrontò,
inizialmente, solo squadre sovie4che.
La Wne del conviIo in Cina, con la nascita della Repubblica Popolare Cinese (RPC), fu un altro
problema che doveIe aQrontare la FIFA, la quale accolse nel 1954 entrambe le repubbliche cinesi,
che a loro volta, usavano lo sport come strumento diploma4co/poli4co. Ma dopo ripetu4 tenta4vi
da parte della RPC di eliminare la Repubblica nazionale Cinese, portò solo all’allontanamento nel
1958 del governo di Pechino, il quale cercava di fare poli4ca all’interno della FIFA, con il principio
della “One China Only”.
Anche il conviIo pales4nese portò la FIFA a decidere per la doppia rappresentazione una
Wloebraica e una Wloaraba.
Nel 1954, però, Rimet decise di dimeIersi da presidente della FIFA e venne eleIo il britannico
Drewry, il quale diede la presidenza alla Gran Bretagna dopo soli 10 anni dall’ingresso nella FIFA.
Il monopolio della federazione però non era ancora globale e con la nascita delle confederazioni si
allargò la ges4one monopolis4ca della FIFA e per questo nacquero:
- UEFA in Europa nel 1954;
- AFC in Asia nel 1954;
- CAF in Africa nel 1956;
- CONCACAF per centro-nord America e caraibi nel 1961;
- OFC in Oceania nel 1966.
I quali si andarono ad akancare alla già nata CONMEBOL in Sudamerica.
BeneWcio del calcio del secondo dopoguerra fu anche il miglioramento dei traspor4 per le trasferte
internazionali, sia via terra che via aria, nonostante le due tragedia di Superga e Monaco che
colpirono il Torino e Il Manchester United.

Brasile 1950. “La nostra Hiroshima”


Nel 1946 il Brasile venne scelto, quasi obbligato, per ospitare i mondiali del 1950.
Al torneo parteciparono 13 nazionali, sulle 34 richieste di partecipazione:
- 6 della UEFA;
- 5 della CONMEBOL;
- 2 della NAFC.
A ri4rarsi furono Turchia, Scozia e India.
A non partecipare furono l’Argen4na, Germania e Giappone, le quali erano si erano eliminate da
sole, la prima boicoIando la FIFA nonostante la sua forza calcis4ca in Sudamerica Wno allo
sciopero del 1948 e le seconde per decisione della FIFA stessa. Brasile e Italia si qualiWcarono di
diriIo in quanto paese ospitante e paese vincitore della precedente edizione.
Il Brasile W pienamente sostenuto dal governo che con le infrastruIure gestendo il torneo su 6
stadi diQeren4, migliora4 o addiriIura costrui4 da nuovo come il Maracanà, lo stadio con il più

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alto numero di pos4 per gli speIatori, deWnito lo stadio più grande al mondo con una capienza di
oltre 155'000 speIatori.
Fu anche deciso di meIere 4 gironi dove le quaIro squadre partecipan4 dovevano scontrarsi su
più par4te e non uno scontro direIo come veniva faIo precedentemente, questo cambio di
formula fu faIo principalmente per aumentare l’introito dei biglieG vedu4 per vedere le nazionali
maggiori.
Fase Wnale del torneo:
- Gironi iniziali -> Videro la viIoria di Brasile, Spagna, Svezia e Uruguay;
- Girone Finale -> Vide il Maracanaço (termine dispregia4vo ancora in uso), la par4ta Wnale
che decretò l’Uruguay vincente sul Brasile per 2-1
L’Italia venne sconWIa dalla Svezia, complice fu certo la perdita l’anno precedente di almeno 9
4tolari su 11 con la tragedia di Superga, questo torneo servì comunque a livello diploma4co con i
rappor4 delle comunità italiane residen4 in Brasile e alla fase Wnale giunsero quaIro nazionali che
non furono colpite dalla guerra.
La fase Wnale era un secondo girone con le quaIro vincen4 che vide arrivare all’ul4ma par4ta,
denominata poi Maracanaço, L’Uruguay e il Brasile solo a pieno punteggio, al quale bastava
dunque un pareggio. Ma la squadra Celeste vide la viIoria con un 2-1 in casa dei padroni
portandosi così a casa il secondo mondiale.
Gli speIatori al mondiale furono di 48mila circa ad incontro con ben 174mila alla Wnale. Con la Wne
della par4ta, lo stadio divenne silenzioso e non ci fu quali la possibilità di poter fare una cerimonia
ukciale che, divenuta ukciosa, Wnì in poco tempo con la consegna a mano della coppa da parte di
Rimet al capitano uruguaiano. Complice della sconWIa del Brasile fu anche lo scarso allenamento
in vista della par4ta Wnale, coperto dalla campagna eleIorale in Brasile.
Lo sconforto del popolo brasiliano era pesante e vide negli anni a seguire una serie di sconWIe
pesan4 Wno alla Wne del decennio. Questa par4ta però divenne una doppia tappa del percorso
sudamericano, per l’Uruguay l’inizio del declino e per il Brasile l’inizio della rivincita. Visto da tuG
come la sconWIa peggiore, si cercò negli anni di recuperare la propria immagine spor4va.

Svizzera 1954. La catarsi tedesca.


Venne scelta, come per il torneo precedente, una nazione che non aveva visto la guerra sul
proprio territorio e perciò si decise per Svizzera. La richiesta di partecipazione fu faIa da 45
nazionali tra cui anche la rediviva Germania Ovest. Le partecipan4 furono 16:
- 11 della UEFA;
- 2 della CONMEBOL;
- 1 della NAFC;
- 2 della AFC.
Svizzera e Uruguay passarono di diriIo alla fase Wnale. Fu un mondiale nuovamente diQerente dai
preceden4, perché si decise di mantenere i gironi iniziali come per l’edizione precedente, ma a
passare i gironi non era la prima ma bensì le prime due, con4nuando poi con quar4, semiWnali,
Wnalina e Wnale, perciò senza un girone come il precedente. Si svolse nelle 6 principali stadi della
nazione, non fu facile l’impaIo dell’edilizia sul territorio perché andò contro mol4 problemi, primo
tra tuG la bocciatura di un referendum per rifare lo stadio del Basilea. Per questo mo4vo, fu
deciso da parte del presidente dell’organizzazione di Wnanziare personalmente le modiWche
struIurali agli stadi già esisten4. Ciò portò ad un grande successo sul piano Wnanziario, ma non sul
piano spor4vo, facendo per la prima volta la sua apparizione la televisione.
Questo mondiale mise fuori l’Italia ai gironi iniziali, un’Italia in pieno cambio generazionale e pose
Wne anche alla Wne della supremazia calcis4ca dell’Inghilterra, la quale si rese conto poco prima
dell’inizio del mondiale, con il “Match of the Century” perso 6-3 in casa contro l’Ungheria, che sta

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perdendo la sua supremazia come potenza mondiale. TuIo ciò a fortuna dell’Ungheria che
venendo da molteplici successi, ivi compresi quelli contro l’Ungheria come il precedente citato e lo
scontro di ritorno vinto 7-1 a Budapest, la fece volare Wno in Wnale, portando ad avere a suo favore
tuG i pronos4ci della viIoria. L’Ungheria però era considerata una vera squadra “ambasciatrice”
del calcio dell’Europa Orientale nel resto del mondo, erano considera4 dileIan4 solo perché
statalizza4 e potevano giocare, negli incontri internazionali, solamente i giocatori che
appoggiavano il par4to comunista. Il torneo:
- Gironi -> passarono le due sudamericane e tuIe le altre europee;
- Quar4 -> Germania Ovest, Austria, Ungheria e Uruguay;
- SemiWnali -> Germania Ovest e Ungheria si guadagnarono la Wnale;
- Finale -> Fu della Germania Ovest contro l’Ungheria per 3-2.
Il torneo fu dikcile per l’Ungheria che pur perdendo il suo giocatore migliore e gli incontri
neIamente sfavorevoli, mostrarono una squadra unita e forte, baIendo le due squadre
sudamericane portando così il pensiero alla nazionale brasiliana si essere un totale fallimento e
contro un Uruguay, campione del mondo, alle prime prese con un mondiale disputato in Europa.
Più facile fu la cavalcata tedesca che aQrontando due sWde più semplici e con l’aiuto di nuove
tecniche schema4che sul campo arrivò tranquilla in Wnale. AIorno al risultato della Wnale ci sono
state alcune voci su un uso di alcuni farmaci come doping da parte dei tedeschi, voci mai appurate.
Questa fu anche la viIoria poli4ca del capitalismo Wloamericano contro il comunismo Wlorusso,
che generò anche una serie di manifestazioni in Ungheria contro il governo comunista, mostrando
come da una situaizone del tuIo apoli4ca come la Wnale della coppa del mondo si potesse
generare una ferocia poli4ca del popolo legata al malcontento nei confron4 dello Stato.

Svezia 1958. L’Italia resta a guardare e gli stranieri diventano un “caso”


La scelta dell’assegnazione dell’organizzazione del torneo mondiale venne espressa nel 1950 a
favore della Svezia, la quale riuscì a baIere le concorren4 Argen4na, Cile e Messico, facendo
restare il torneo in Europa. Il torneo vide 16 partecipan4, su 55 alle qualiWche:
- 12 UEFA;
- 3 CONMEBOL;
- 1 NAFC.
Svezia e Germania Ovest passarono di diriIo le qualiWcazioni. QualiWcazioni che furono del tuIo
invuenzate dalla poli4ca internazionale. Dato che molte nazionali decisero di scontrarsi con quelle
di altre nazioni per puri dissensi poli4ci tra i due Sta4. Inoltre l’Italia fu eliminata dall’Irlanda del
Nord in un incontro poco spor4vo, arbitrato da un irlandese. Il caso italiano fu riportato dalla
stampa come la spiccata ricerca di stranieri per il campionato che portò dunque a non far crescere
più i giocatori italiani.
Il torneo in Svezia fu abbastanza rilassato, senza alcuna ripresa poli4ca tranne per lo scontro tra
Galles e Ungheria dove quest’ul4mi, manifestarono contro l’impiccagione di 6 protagonis4 della
rivoluzione del ’56 tra cui anche Nagy.
La Svezia riuscì a mantenere il giusto equilibrio tra poli4ca e calcio, cercando di dare anche il giusto
peso alla compe4zione nonostante le elezioni poli4che alle porte. Diede la possibilità di usufruire
di 12 stadi, con una media di circa 26 mila speIatori a par4ta.
Il torneo:
- Gironi -> A passare furono tuIe Europee tranne il Brasile, inoltre passò anche la neo-
aggiunta URSS;
- Quar4 -> I padroni di casa, in sWda contro i preceden4 campioni da una parte e la Francia
contro i brasiliani dall’altra;
- SemiWnale -> Svezia e Brasile si avviano verso la Wnale;

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- Finale -> ViIoria brasiliana contro i padroni di casa svedesi.


Molte furono le reazioni inaspeIate del mondiale e mol4 furono i vop, come per Inghilterra
Ungheria indebolite dallo scambio di giocatori all’estero, ma anche promesse come il Brasile il
quale, aiutato dal giovane Pelé, si assicurò un posto sulla testa del podio. Un Brasile ricco di
sorprese, arrivato in Svezia con l’obieGvo di vincere per scacciare i ricordi dei mondiali passa4,
aiutato economicamente anche dal suo governo. Francia e Svezia Wnirono il mondiale
rispeGvamente in terza e seconda posizione, i primi per gli oGmi giocatori delle colonie e i
secondi per la scuola spor4va svedese di oGma qualità, ma nulla in confronto alla tecnica senza
preceden4 dei ragazzi di Feola. Anche per i diriG televisivi fu un successo, con l’aumento degli
abbonamen4 Wno a 250mila e con l’aumento dell’interesse del mondo del calcio anche da parte
dell’universo femminile il quale era aumentato del 35%.

I mondiali della decolonizzazione


La viIoria del Brasile fu una rivoluzione, cambiando il pensiero sulle persone di colore. Anche
precedentemente furono faIe delle loIe per combaIere il razzismo, ma questa fu posta come
molto forte e sicuramente meno invasiva rispeIo alle altre. Filho, dopo aver parlato del
Maracanaço, come grande sconWIa del Brasile di colore, iniziò a parlare di come il colore della
pelle fosse ininvuente e di come i neri cambiarono il calcio “brasileiro”. Capitano di questa
rivoluzione era Edson Santos do Nascimento, in arte Pelé un giocatore di colore che legato per
tuIa la vita al bianco nero del Santos e alla Seleçao, riuscì a vincere ogni cosa.
Un giocatore non solo simbolo del Brasile, ma anche simbolo dell’intero pianeta, un ragazzo in
grado di far placare la poli4ca, un’icona di tuIo il mondo anche grazie al mezzo televisivo che l’ha
seguito sia al Santos che durante i suoi tre mondiali vin4. Uomo, (non)poli4co, che ha saputo
ges4re la sua immagine come giocatore, prima di Micheal Jordan, legandola al capitalismo.
Creando un vero impero di sé stesso, divenendo il primo giocatore spor4vo nero a Wrma contraG
milionari con alcuni sponsor, diventando ambasciatore ONU, UNICEF, UNESCO e OMS, dal 1995 al
1998 è stato anche ministro dello sport. Come lui steso fosse diventato il simbolo della baIaglia
per la libertà, anche se non prese mai una vera e propria posizione riguardo alla diIatura.
Questo fu il periodo della decolonizzazione, dove alcuni sta4, tra cui l’Algeria, tentavano di
liberarsi dall’oppressore, anche organizzando, come per l’Algeria, anche una raccolta fondi, con
incontri internazionali amichevoli in favore del FLN (Fronte di Liberazione Nazionale), come
MekhlouW, il quale abbandonò la carriera da professionista in Francia per perseguire la liberazione
del suo popolo, tornando a Wne carriera in Francia per vincere la Coppa Francese con i Verts.
Campione di calcis4co che, come Pelé, fu di grande ispirazione per gli anni a venire.
Anche in Spagna ci furono delle rivoluzioni che usarono il calcio come mezzo poli4co di
internazionalizzazione dell’immagine, usata in questo caso dai paesi baschi.
Questo periodo di decolonizzazione però servì alla FIFA, quanto ne fu un danno, da una parte fu un
oGmo coadiuvante per superare il dualismo Europa-Sudamerica e dall’altro, dato la grande
concentrazione di europei ai ver4ci della federazione, fu un danno per i successivi squilibri causa4
dalle rivoluzioni.
Ques4 furono gli anni in cui cambiò il presidente della FIFA, da Drewry a Stanley Rous, un
presidente molto discusso per le sue idee arcaiche e colonialiste.
Il CAF si interpose con la FIFA per oIenere dei pos4 prescel4 per la sua confederazione, dato che
precedentemente di giocava i pos4 al mondiale con la neonata UEFA. Per questo tuG i paesi
dell’africa uni4, sostenu4 da alcuni asia4ci, cercarono di boicoIare le qualiWcazioni al mondiale del
1966. TuIo ciò legato anche alla sospensione della federazione di calcio sudafricana (FASA) che
venne espulsa dal CAF e sospesa dalla FIFA, perché non voleva rispeIare le regole sulle squadre
miste, avendo creato, internamente, sport per bianchi e per “non bianchi”. Ques4 erano gli anni

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dell’Apartheid verso i neri. Nel 1961 una seconda delegazione di Rous scene in Sudafrica a
controllare se il cambiamento fosse avvenuto, durante il periodo di decolonizzazione, ma l’unica
scelta che rimase alla FIFA, fu quella di una seconda e più dura sospensione dal calcio
internazionale.
Durante la presidenza Rous, il calcio subì un neIo miglioramento perché accentuato dall’aumento
della forza della televisione che, arrivando in ogni casa, dava la possibilità al popolo di seguire lo
sport e la vita del proprio paese. Così tuIe le telecamere puntate verso i mondiali degli anni ’60,
diedero la possibilità alla FIFA di aumentare il suo potere globale.

Cile 1962. “Porque no tenemos nada”


Il 10 giugno 1956 si decise di assegnare l’organizzazione dei mondiali al Cile, dopo due edizioni di
assenza in Sudamerica. Fu una loIa molto dura che DiIborn, vinse con astuzia nei confron4 dei
suoi rivali argen4ni che nonostante la forza calcis4ca, stavano aQrontando un duro periodo
poli4co con la caduta del governo. Il Cile invece si assicurò sia il benestare del mondo occidentale
promeIendo modernità, sia quello del mondo orientale promeIendo un gioco per il popolo.
Le qualiWcazioni (16 squadre su 48 richieden4):
- 10 UEFA;
- 5 CONMEBOL;
- 1 NAFC.
Cile e Brasile di qualiWcarono di diriIo. DiIborn, eroe nazionale del mondiale in Cile, morì all’età di
38 anni un mese prima dell’inizio della compe4zione internazionale. L’organizzazione fu dura,
anche perché il Cile fu colpito da un violento terremoto due anni prima dall’inizio, ma con l’aiuto di
alcuni prova4 e del popolo, vennero ristabili4 i fondi dell’organizzazione questo divenne l’evento
“un mondiale del popolo”, che nonostante la fa4ca e il costo riuscì comunque ad aIuarsi, aiuta4
anche dalla FIFA per il 20% degli incassi.
Per ques4 problemi lega4 al sisma, gli unici stadi che furono concessi per la sicurezza degli
speIatori passarono dagli iniziali oIo ai quaIro u4lizza4, di cui tre vicini alla capitale e uno a nord
al conWne con il Perù.
Il torneo:
- Gironi -> tuIe europee tranne Cile e Brasile;
- Quar4 -> Cecoslovacchia e Jugoslavia da una parte, Cile e Brasile dall’altra;
- SemiWnali -> Cecoslovacchia e Brasile di guadagnarono la Wnale;
- Finale -> Brasile per 3-1 sulla Cecoslovacchia.
Il mondiale fu uno dei più violen4 e dei meno proliWci per quanto riguarda le re4 segnate.
AddiriIura un giocatore perse la vita in relazione ad un fallo subito proprio nel torneo. Non
seguito minimamente dall’ambiente poli4co, lo stato cileno veniva dipinto in tuIo il mondo come
un’organizzazione a delinquere.
L’Italia, eliminata ai gironi, incontrò i padroni di casa nello scontro chiamato “La baIaglia di
San4ago”, mossa anche dalla pubblicità che fu faIa, a livello giornalis4co, proprio in Italia. Ciò
accese gli animi prima della par4ta, che mostrò un gioco palesemente truccato a favore dei
giocatori di casa in cui due giocatori italiani lasciarono il campo a seguito di proteste nei confron4
dell’arbitro per due palli an4spor4vi dell’aIaccante cileno mai sanziona4. Indipendentemente da
tuIo ciò si scrisse l’ennesima pagina nera del calcio italiano.
Per Brasile e Cile invece la storia fu diQerente perché per entrambe una sorta di rivoluzione, i
verdeoro con4nuarono il loro cammino di supremazia spor4va, anche se senza Pelé in Wnale,
guida4 da uno strepitoso Garrincha, aiutato dalla decisione del tribunale del mondiale di ri4rare la
penalità inviIa a lui. Mentre per i cileni fu il rilancio del loro paese a livello economico-calcis4co-

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poli4co. Sia per gli scontri con paesi importan4 come URSS, Germania, Italia… sia per lo stato di
benessere che si andava a creare nel paese, almeno Wno alla rivoluzione diIatoriale del 1973.
Gli speIatori furono circa 29 mila a par4ta.

Inghilterra 1966. Un colpo da maestri.


Il 22 agosto del 1960, si decise che l’oIava compe4zione mondiale di calcio si sarebbe giocata in
Inghilterra, superando quella della Germania Ovest.
Le qualiWcazioni (16 squadre su 74 richieden4):
- 10 UEFA;
- 4 CONMEBOL;
- 1 AFC;
- 1 CONCACAF.
Inghilterra e Brasile si qualiWcarono di diriIo. Lo stato Inglese, che dapprima non voleva aver alcun
contaIo con la Corea del nord, la quale si giocò lo spareggio unico contro l’Australia, dato il
boicoIo da parte dei paesi della CAF e dell’AFC, cercò di far passare l’ingresso dei giocatori coreani
come un mero gioco calcis4co del tuIo apoli4co perché non veniva riconosciuto lo stato di
Pyongyang.
Per quanto riguarda il miglioramento delle infrastruIure e il versamento dei contribu4 statali,
vennero stanzia4 circa 500 mila sterline dal nuovo governo insediatosi nel 1965, ma non fu certo il
caso di costruire nuovi stadi, data l’ampia scelta, infaG il mondiale si giocò in 7 località diQeren4.
Il torneo:
- Gironi -> minori ma sempre in maggioranza furono le squadre europee a passare, da qua
quelle sudamericane ed inWne l’esordiente corea del nord;
- Quar4 -> rimasero solo europee, Inghilterra, Portogallo, Germania Ovest e URSS;
- SemiWnali -> Inghilterra e Germania si guadagnarono la Wnale;
- Finale -> Inghilterra vinse per 4-2 contro la Germania Ovest.
L’Italia, verso il completamento del cambiamento generazionale, stravolse ancora una volta le
aspeIa4ve, venendo eliminata dall’esordiente. Questa cosa non piacque agli italiani che si
imbufalirono contro la squadra al suo rientro da Londra. Des4no della corea fu diQerente,
guadagnatasi l’avanzamento del girone dopo la sconWIa italiana, incontrò il Portogallo ai quar4, al
quale doveIe arrendersi per 5-3 nonostante le tre re4 di vantaggio. Ciò promosse l’immagine del
colonialismo portoghese dato che, la stella del torneo, Eusebio fece il poker ai coreani,
mandandoli a casa. Giocatore nato nel Mozambico, quando ancora era una colonia portoghese.
Per le sudamericane fu invece un mondiale disastroso perché nessuna di loro approdo in
semiWnale e tuIe eliminate in sWde contro europee. Ingius4zie perpetrate sia fuori dal campo che
dentro il campo, facendo passare l’idea che Rous volesse liminare dal torneo tuIe le squadre non
europee e che, se possibile, sarebbe stato faIo di tuIo per far vincere la sua nazionale.
La Wnale fu giocata oltre i tempi regolamentari quando al 101’ dei supplementari, venne assegnato
il gol viIoria dopo una traversa, il pallone infaG colpì di neIo la riga e il gol venne assegnato, poco
più tardi venne faIo anche il quarto gol assicurando così la viIoria ai padri del calcio.
Il mondiale fu infaG quello più capitalizzato, sia a livello poli4co che economico, con ascol4 da
record anche nella Wnale, la quale fu dichiarata apertamente come la par4ta più lucra4va Wnora
giocata e dai 51 mila speIatori ad incontro.

Messico 1970. La staTeUa e il tricolore.


L’8 oIobre 1964 venne assegnata l’organizzazione al Messico, primo paese non appartenente al
dualismo euro-sudamericano della FIFA, baIendo la concorrenza dell’argen4na. Vantaggio che

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oIenne tramite due faIori: l’abilità diploma4ca di Cañedo e la produzione di immagini a colori
sulla televisione, cosa che l’Argen4na ancora non poteva permeIersi.
Le qualiWcazioni (16 su 71):
- 9 UEFA;
- 4 CONMEBOL;
- 2 CONCACAF;
- 1 AFC;
- 1 CAF.
Messico e Inghilterra si qualiWcarono di diriIo. Fu il primo mondiale dove le fasi di qualiWcazione
divennero mondiali, assicurando un posto per ogni confederazione del globo. Tensioni ci furono
per le qualiWche con abbandoni per mo4vi lega4 alla poli4ca e per azioni militari eQeIuate in
conseguenza agli scontri calcis4ci, ma già di alta tensione per mo4vi lega4 alla poli4ca, come
quello tra Honduras e El Salvador, dove le tre gare calcis4che di spareggio per accedere al
mondiale Wnirò con gli scontri a fuoco tra i due paesi non più di qualche seGmana dopo.
La fase Wnale del mondiale venne vista come un’opportunità di guadagno massima, sia dal punto
di vista poli4co, dove il governo messicano tentava di far passare l’immagine di uno stato
funzionante e nel pieno delle sue capacità poli4che/sociali (nonostante i casini delle olimpiadi ’68
proprio in Messico e la palese diIatura poli4ca) e dal punto di vista economico dove la TSM vinse
l’intero paccheIo televisivo del mondiale, comprandolo per 1,9 milioni e rivendendolo per 2,1 in
Europa, assicurandosi anche sponsor come l’Adidas e con interruzioni pubblicitarie tra le par4te.
Il torneo:
- Gironi -> 4 europee, minor numero Wnora, 2 sudamericane e il Messico;
- Quar4 -> Uruguay e Brasile da una parte, Italia e Germania Ovest dall’altra;
- SemiWnale -> Brasile e Italia andarono in Wnale;
- Finale -> Brasile vinse, per 4-1 contro l’Italia, il suo terzo 4tolo mondiale.
Le tensioni furono molto alte tra Messico e Inghilterra per ovvi mo4vi lega4 alla poli4ca, dove i
giornalis4 londinesi ammonivano la ges4one poli4ca del Messico, denigrandone i giocatori e i
messicani di loro canto si difesero come meglio potevano, arrivando inWne ad esultare dopo
l’uscita degli Inglesi dal torneo.
Per l’Italia invece fu il torneo del successo, uscendo dalla parentesi buia del dopoguerra, tornando
Wnalmente ai quar4 di Wnale baIendo persino i padroni di casa per 4-1. Ma le emozioni
culminarono con la “sWda del secolo”, contro i tedeschi dell’ovest. Non ci fu par4ta più seguita
durante tuIo il torneo che vide gli italiani cadere per un errore di Rivera al 110’ e poi rialzarsi
proprio con lo stesso Rivera che con una giocata incredibile, riuscì ad imporsi sulla Germania.
Il Brasile si aggiudicò il suo terzo 4tolo mondiale e la deWni4va coppa Rimet che sarebbe andata
alla squadra che avrebbe oIenuto proprio il terzo 4tolo e tre Brasile (’62 – ’66) e Italia (’34 – ’38), i
verdeoro ebbero la meglio, coadiuva4 dal bel gioco e da una nazionale di tuIo rispeIo, che
coincise con il decennio nero, anni in cui tuIo il Sudamerica soQrì a livello poli4co sociale, ma
momento in cui espresso il miglior calcio mondiale.

La Rivoluzione di Havelange
Il 1974 fu sentenziato dal cambio di regia all’interno della FIFA, dall’inglese Rous al brasiliano
Havelange.
Il nuovo presidente della FIFA impostò la sua viIoria a par4re dalle singole federazioni,
accaparrandosi il voto di molte federazioni africane, oceaniche e asia4che. Il suo lavorò fu il fruIo
di una campagna privata, oIenuta grazie alle sue grandi do4 imprenditoriali donategli dal padre in
tempo di guerra e nel dopoguerra grazie alle sue do4 personali di comunicatore anche a capo della
CBD. Impostando la sua campagna su oIo pun4 riassumibili con il miglioramento del calcio

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internazionale e dei suoi aspeG amministra4vi e un grande aiuto alle popolazioni di calcio
emergen4, accaparrandosi i vo4 sugli errori amministra4vi di Rous.
Dopo la viIoria, sostenuta anche da grandi brand commerciali, come Adidas, Havelange iniziò ad
aIuare una poli4ca basata sulla parità, introducendo degli aiu4 economici per le federazioni più
povere e un mondiale per le nazionali giovanili, allargando poi il mondiale “senior” a ben 24
squadre. Egli riuscì a coniugare all’interno della FIFA la poli4ca “terzomonidalista” e la poli4ca a
favore degli sponsor, mossa decretata vincente che diede la possibilità ad alcuni brand come Coca-
Cola di diventare una potenza economica grazie alla pubblicità calcis4ca e ad Havelange tuG i
mezzi per adempiere ad ogni promessa eleIorale.
Riuscì anche a risolvere la diatriba tra il CAF e il Sudafrica espellendo quest’ul4mo dalla FIFA nel
1976 e aumentando il numero di pos4 al mondiale per il CAF e con l’inizio dei campiona4 Under 20
dava la possibilità a mol4 giocatori africani di meIersi in luce e così migliorare lo stato delle
nazionali africane.
Si risolse anche la ques4one tra RPC e RNC aIraverso alcuni baraG informali tra la AFC e le due
federazioni le quali concessero il quieto vivere all’interno della FIFA, cambiando il nome della
repubblica cinese in Repubblica cinese di Taipei e spostando la nazionale di Israele all’interno della
FIFA.
Inoltre tra gli anni 70 e 80, ci fu un boom rela4vo ai tornei internazionali non indeG dalla FIFA, ma
dalle singole federazioni che mostrarono un nuovo e unito mondo calcis4co tra le varie nazioni,
tuIo fruIo della poli4ca di Havelange. TuIo questo avvenne anche di pari passo con un aumento
del potere economico di alcune nazioni che ricercavano una propria autorevolezza anche nel
mondo del calcio, mostrando come la poli4ca di Havelange avesse trasformato la FIFA in una vera
e propria ONG.

Repubblica Federale Tedesca 1974. Il valore eYmero della viUoria.


La sua assegnazione venne faIa nel 1966 dopo il ri4ro della Spagna, unica rivale della RFT.
Le qualiWcazioni (16 su 99):
- 9 UEFA;
- 4 CONMEBOL;
- 1 CONCACAF;
- 1 OFC;
- 1 CAF.
Germania Ovest e Brasile passarono di diriIo.
Vero e proprio danno media4co fu quello dello spareggio Wnale tra la decima qualiWcata
dell’Europa e la quarta del Sudamerica. URSS e Cile si preparavano allo scontro quando Pinochet
depose Allende nel 1973, passando così ad essere una diIatura an4comunista, cosa che non
piacque ai russi che condannarono li golpe, rompendo il legame poli4co tra i due paesi.
Se il primo incontro in Russia venne giocato normalmente, ciò non si poteva dire lo stesso
dell’incontro che si sarebbe svolto in Cile. La Russia chiese di poter giocare in uno stadio neutrale,
non usato come campo di concentramento, ma i due invia4 della FIFA, trovandosi d’accordo con la
poli4ca di Pinochet, decisero di non dare all’URSS questa possibilità, la quale si ri4rò dal
campionato dando la viIoria a tavolino al Cile.
Il “Fes4val Spor4vo della Polizia”, così deWnito il mondiale in Germania, la quale era da poco stata
teatro di aIenta4 terroris4ci del “seIembre nero”, una nota organizzazione pales4nese che
aIentò nel 1972 la ciIà di Monaco di Baviera.
Nonostante i pochi fondi oIenu4 per l’organizzazione da parte dello stato, essi bastarono per
costruire due nuovi stadi e per ingrandire gli altri, così da poter giocare su nove ciIà diQeren4.

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Con una formula diQerente venne introdoIa un secondo girone dopo il primo, così da aumentare
gli incontri e da aumentare i guadagni.
Australia, Hai4, Germania Est e Zaire, si qualiWcarono per la prima volta ad un mondiale.
Il torneo:
- Primo Girone -> TuIe squadre europee tranne i soli4 Brasile e Argen4na;
- Secondo Girone -> Paesi bassi e Germania Ovest per la Wnale e Brasile e Polonia per la
Wnalina;
- Finale -> Germania Ovest per 2-1 sugli olandesi.
Fu un mondiale all’insegna della poli4ca, dove Australia e Hai4 per la prima volta potevano
mostrarsi al popolo mondiale e dove lo Zaire era in grado di migliorare la sua immagine da stato
soIo diIatura poli4ca, immagine che poi non venne migliorata per le pesan4 sconWIe subite che
contribuirono solo a far morire il calcio nel paese africano e richiedere alla FIFA più pos4 per le
confederazioni minori. Per al Germania Est, invece, fu diverso perché nonostante l’oGma
qualiWcazione doveIe scontrarsi con i cugini dell’Ovest, così creando un evento senza preceden4 e
vincendo per 1-0 si contribuì alla risoluzione dei problemi poli4co-sociali della RDT e nonostante la
viIoria Wnale della Germania Ovest, anche in Est ne si festeggiò il successo.
Sorprese del mondiale furono Polonia e Olanda, la prima dopo aver eliminato un’Italia in pieno
cambio generazionale, arrivando a baIere il Brasile e piazzandosi in terza posizione, mentre la
seconda riuscì nell’intento di raggiungere la Wnale, piazzandosi prima in un girone di “ferro”, ma
colpita dall’euforia del momento non riuscì a baIere la Germania Ovest. Ma nonostante questo il
popolo olandese ne fu lo stesso contento in un’epoca di liberalismo poli4co.

ArgenZna 1978. La viUoria di Videla?


In Argen4na il governo di Peron fu des4tuito nel 1976 e ciò causò un po’ di dissesto poli4co nel
paese sudamericano. La nuova giunta militare si dimostrò interessata del calcio contribuendo
economicamente alla realizzazione del mondiale assegnatogli ben dodici anni prima.
Le qualiWcazioni (16 su 107, di cui eQeGve 95):
- 10 UEFA;
- 3 CONMEBOL;
- 1 CONCACAF;
- 1 CAF;
- 1 AFC.
Argen4na e Germania Ovest si qualiWcarono di diriIo.
Questo nuovo stato militare inseritosi due anni prima dei mondiali in Argen4na decise di cavalcare
l’onda data dal nazionalismo legato alla coppa del mondo. Per questo Videla, leader del
movimento militarista, decise di inves4re nella coppa del mondo, promuovendo uno stato felice,
al passo con la tecnologia. Cercando di coprire, con la visibilità data dal torneo, le manovre
poli4che faIe soIo banco.
Così venne is4tuito un ente, il cui compito era quello di preparare l’Argen4na pre ospitare i
mondiali, chiamato EAM ‘78.
Questa mossa puramente poli4ca, faIa passare per apoli4ca piacque molto ai dirigen4 della FIFA i
quali videro la grande generosità del governo di Videla. Mentre altri si unirono nel comitato di
boicoIaggio della coppa in Argen4na (COBA), che non trovò però alcuno riscontro poli4co dato
che nessuno stato, nessuna religione e nessun giocatore appoggiò questa idea.
Vennero redistribuite le classi delle teste di serie facendo degradare la Francia e l’Italia a favore
dell’Olanda.
Il torneo:
- Primo Girone -> cinque squadre europee e tre sudamericane;

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- Secondo Girone -> Olanda e Argen4na si guadagnarono la Wnale, mente Italia e Brasile
procedevano per il terzo posto;
- Finale -> L’Argen4na vinse 3-1 contro l’Olanda.
L’Albiceleste fu molto cri4cata all’inizio del torneo, oltre alla mancata convocazione del giovane
calciatore Maradona, la squadra padrone di casa fu neIamente aiutata nei gironi iniziali dai favori
arbitrali, i quali aumentarono andando avan4 nel torneo mostrando così un clima di puro
favori4smo nei confron4 della nazionale di casa, come per l’incontro con il Perù, incontro Wnale
del secondo girone dell’Argen4na. Sapendo già il risultato Wnale del Brasile all’argen4na sarebbero
basta4 quaIro gol di scarto contro la nazionale peruviana. Par4ta che fu decisa da un 6-0 che
decretò il passaggio dell’Argen4na verso la Wnale contro l’Olanda, baIuta per 3-1.
Ci fu un neIo calo di pubblico dalle ul4me tre edizioni, ma che comunque non era grave (40mila
speIatori per incontro), il quale si innalzava grazie al pubblico che seguì la compe4zione tramite la
televisione.
Si concluse così la coppa del mondo in Argen4na, una compe4zione molto discussa per le
implicazioni poli4che e sociali sia del paese ospitante che degli altri sudamericani, culminate con
l’esultanza a pugno serrato di Reinaldo (centravan4 brasiliano) a rievocare gli americani alle
olimpiadi di Messico ’68. Contesto poli4co che quaIro anni dopo sarebbe caduto alla Wne di una
guerra, promossa da Videla, risultata fatale.

Spagna 1982. Il post-franchismo si colora di azzurro


L’organizzazione per i mondiali del 1982 è stata faIa nel 1964, il paese prescelto è la Spagna.
Le qualiWcazioni (24 su 103):
- 14 UEFA;
- 2 CAF;
- 4 CONMEBOL;
- 2 CONCACAF;
- 1 AFC;
- 1 OFC.
Spagna e Argen4na passano di diriIo. La spagna aIraversava un momento di cambiamento, dopo
la morte di Franco avvenuta nel 1975, ci fu la prima democrazia che ancora doveva assestarsi e
Suárez, primo premier e grande appassionato di calcio, vide nei mondiali la possibilità di poter
mostrare un paese stabilizzato e al passo con i tempi, inoltre dal punto di vista economico, la
coppa del mondo, avrebbe concesso alla spagna di progredire sia per l’ambito delle infrastruIure,
sia per le telecomunicazioni.
Due novità del torneo, oltre all’alto numero degli stadi messi a disposizione dall’organizzazione,
poi cri4cata dai dirigen4 FIFA, ovvero 17, fu la nuova formula per la fase Wnale e l’aumento del
numero delle squadre partecipan4, ben 24, una in più per le confederazioni minori e quaIro in più
per la UEFA.
Questo torneo fu contornato di mol4 conviG poli4ci e militari che si trasferirono anche all’interno
della compe4zione, come il conviIo alle Falkland tra Inghilterra e Argen4na. Altre tensioni furono
portate a galla dalla confederazione CAF che minacciò di non mandare le due squadre qualiWcate
in segno di protesta contro la Nuova Zelanda, unica dell’OFC e, insieme ad altre minori, il governo
di Spagna decise per un grande dispiegamento di forze militari.
Il torneo:
- Primo Girone -> passarono tuIe le europee tranne le solite Argen4na e Brasile;
- Secondo Girone -> Italia e Polonia da una parte, Germania Ovest e Francia dall’altra;
- SemiWnale -> Italia e Germania Ovest si guadagnarono la Wnale;
- Finale -> Vince l’Italia per 3-1 sui tedeschi.

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L’inizio della fase Wnale del mondiale rispeIava le aspeIa4ve con il passaggio di 10 squadre della
UEFA e due sudamericane, nonostante alcune par4te formidabili delle nazionali più deboli, la loro
conquista della veIa si doveIe pos4cipare. Al secondo turno, qua la novità, non più 2 gironi da
quaIro squadre, ma 4 gironi da tre, così da aumentare il numero di incontri e le quaIro qualiWcate
prime si sarebbero giocate l’ingresso alle semiWnali. L’Italia, dopo una fortunata qualiWcazione alla
seconda metà del torneo, Wnì in un girone di “ferro” contro l’argen4na di Maradona (che baIé per
2-1) e contro il Brasile di Zico (che baIé per 3-2). Con ciò l’Italia proseguì nel suo cammino
baIendo dapprima la Polonia con un 2-0 siglato Paolo Rossi e poi la Germania Ovest in Wnale con
un 3-1, consacrando Rossi, con il soprannome di Pablito, a Capocannoniere del torneo e portando
l’Italia a vincere il suo terzo 4tolo mondiale che mancava da ben 44 anni.
Per i da4 economici il torneo fu molto remunera4vo, ma le alte spese di preparazione
abbassarono il guadagno oIenuto. Si notò che questo sport stava sempre più diventando
televisivo, dato il basso numero di persone presen4 allo stadio in media, circa 40mila.

La coppa del mondo nell’era televisiva


La situaizone era neIamente cambiata da quando Stanley Rous, ormai presidente onorario FIFA,
aveva abbandonato il suo suo ruolo in favore di Havelange. Quest’ul4mo aveva neIamente
cambiato l’universo della FIFA, rendendola una slot-machine e migliorando, sia la situaizone
internazionale, che la situazione economica della federazione, mossa che gli valse la rielezione per
quaIro volte.
La FIFA si era trasformata e si stava ancora trasformando, in pochi anni passò da essere una
federazione di circa 103/109 nazionali che aderirono, alle circa 170 di Wne anni ’90. TuIo ciò lo si
deve ad un aumento del potere della federazione e ai mo4 di cambiamento geopoli4co della Wne
degli anni ’80, con la Wne del blocco sovie4co e la Wne della Jugoslavia.
Questa nuova rivoluzione economica che Havelange ha portato fornì ben quaIro cambiamen4,
aIraverso la centralità del mezzo televisivo:
- Aumento esponenziale degli introi4, che aumentarono i premi per le confederazioni;
- Aumento degli incontri durante il torneo;
- Miglioramento delle regole del calcio, per una maggiore tecnica e una maggiore fruizione
per lo speIatore;
- Aumento della copertura televisiva nel mondo.
Ciò fece molto cri4care sia la Wgura di Havelange che aveva neIamente venduto il calcio euro-
sudamericano al mondo intero e sia al suo secondo BlaIer, il quale stava iniziando a geIare le
fondamenta per diventare il successore di Havelange.

Messico 1986. La coppa Televisa e il trionfo planetario di Diego


Venne assegnata la coppa del mondo dell’86 al Messico, dopo il ri4ro della Colombia per problemi
di caraIere economico e poli4co, non riuscendo a sostenere un mondiale così ricco di ascol4 con i
soli mezzi di cui disponeva, a vantaggio di un Messico che progrediva sempre di più nel campo
delle televisioni. L’assegnazione avvenne nel 1983 e la decisione fu molto travagliata perché Wno
all’anno prima Colombia, Sta4 Uni4, Brasile e Messico combaIerono per oIenerla, ma alla Wne i
primi tre cedeIero per mo4vi lega4 alla poli4ca e all’economia. Inoltre l’organizzazione fu
interamente privata, di Televisa.
Le qualiWcazioni (24 su 121):
- 14 UEFA;
- 4 CONMEBOL;
- 2 CAF;
- 2 CONCACAF;

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- 2 AFC.
Messico e Italia di qualiWcarono di diriIo.
Un anno prima dell’inizio del torneo, il Messico, fu colpito da una violenta scossa di magnitudo 8.2
sulla scala Richter, ma ciò non fermò l’organizzazione che restò stabile e riuscì a ricostruire e a
riparare i danni per l’evento internazionale, mostrando uno stato che rimase in piedi. La nazionale
irachena centrò una storia qualiWcazione, nonostante il grave periodo di guerra che stava
aIraversando contro l’Iran.
TuIo ciò contornato dalla paura della delinquenza che imperversava in Messico e quindi anche in
questo mondiale ci fu un grande dispiego di forze militari.
Il torneo:
- Girone -> passarono le prime due di ogni girone e le migliori quaIro terze dei vari gironi;
- OIavi -> cinque europee, Argen4na, Brasile e Messico;
- Quar4 -> Francia e Argen4na da una parte, Germania Ovest e Belgio dall’altra;
- SemiWnale -> Germania Ovest e Argen4na si guadagnarono la Wnale;
- Finale -> Argen4na vinse per 3-2 contro la Germania Ovest.
La prima parte di pronos4ci dei gironi di Wnale furono rispeIa4, con l’unica eccezione del Marocco
che passò agli oIavi. La par4ta che veramente segnò la carriera di Maradona come giocatore della
nazionale Argen4na fu quella contro i rivali Inglesi, in una storica par4ta che andava a 4rare fuori
tensioni legate agli scontri rela4vi alle Falkland. Maradona segnò due gol, il primo di mano, non
notato dall’arbitro e ribaIezzato “la mano di Dio” e il secondo dopo una cavalcata da
centrocampo, ribaIezzato “il gol del secolo”.
Dal punto di vista delle presenze degli speIatori, il valore era aumentato a 46 mila, ma sempre più
basso dello scorso mondiale casalingo che fu visto da 50 mila. Complici l’aumento del costo dei
biglieG e degli Hotel in Messico, il ricavo degli oGmi ascol4 televisivi, fu il più alto Wnora registrato
ed era des4nato ad aumentare nel tempo.
Ma la viIoria maggiore fu quella di Maradona e della sua nazionale che dopo aver alzato la coppa
in cielo e torna4 in patria, furono dichiara4 degli eroi, risollevando il morale del paese. Inoltre la
viIoria non fu strumentalizzata dallo stato come oIo anni prima, ma bensì dalla chiesa caIolica in
una messa religioso-poli4ca faIa al ritorno della nazionale.

Italia 1990. Business e no^ magiche al tramonto della “Prima Repubblica”


Il 1984 venne assegnata l’organizzazione del mondiale ’90 all’Italia dopo che, nonostante le molte
richieste e i successivi ri4ri, riuscì a baIere la concorrenza dell’URSS.
Il campionato italiano si andava a tenere in uno scenario poli4co faIo di capovolgimen4 e
rivoluzioni poli4che e sociali. Come la caduta del muro di Berlino, la rivoluzione polacca, la
scarcerazione di Nelson Mandela e in Italia la Wne della prima repubblica con la sconWIa del PCI. La
coppa del mondo oQriva all’Italia un oGmo scenario per mostrare l’immagine di uno stato forte
poli4camente e un’opportunità di ammodernamento delle infrastruIure, costruendo e
ammodernando Wno a 12 stadi.
Le qualiWcazioni (24 su 103):
- 14 UEFA;
- 4 CONMEBOL;
- 2 CONCACAF;
- 2 AFC;
- 2 CAF.
Italia e Argen4na si qualiWcarono di diriIo.
La poli4ca aveva strumentalizzato tuIo il periodo del mondiale, sia quella italiana e sia quella
estera.

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Il torneo:
- Gironi -> Passarono tuIe squadre europee e sudamericane tranne Costa Rica e Camerun;
- OIavi -> con4nua il cammino europeo insieme ad Argen4na e Camerun;
- Quar4 -> Argen4na e Italia da una parte, Germania Ovest e Inghilterra dall’altra;
- SemiWnale -> Argen4na e Germania Ovest si guadagnarono la Wnale;
- Finale -> Vinse la Germania Ovest per 1-0 contro l’Argen4na.
Il torneo segnò il miglioramento delle nazionali africane, come dimostra la cavalcata del Camerun
che riuscì ad arrivare ai quar4, fermata però dall’Inghilterra.
TuIe le principali favorite passarono i gironi e il cammino dell’Italia sembrava incontrastato Wno
alla semiWnale, che raccoglieva oIo 4toli mondiali in quaIro squadre. Le semiWnali si mostrarono
meno speIacolari e più ragionate portando come per quaIro anni prima le stesse due nazionali a
giocarsi la Wnale ma con il risultato inver4to con la viIoria della Germania Ovest per 1-0.
Sul piano economico fu una viIoria con i numeri degli ascol4 televisivi nuovamente in aumento e
una media di pubblico di circa 48 mila persone, quasi il record per mondiali.

USA 1994. L’uovo di Colombo: il calcio conquista L’America


Il 1988 la FIFA assegnò la coppa del mondo agli Sta4 Uni4 a sfavore del Marocco e del Brasile.
Finalmente, dagli albori, la compe4zione varcava uno stato mai visto prima.
Il comitato organizza4vo era composto da mol4 uomini di potere e di invuenza americani, in uno
stato che dopo il fallimento della NASL, aveva ritrovato nuovo vigore, cos4tuendo più football club
che squadre di football americano.
Vennero inoltre selezionate nove ciIà per ospitare il mondiale tra le ven4seIe candidate, stadi
che doveIero essere riammoderna4 a par4re dal manto erboso.
Le qualiWche (24 su 130):
- 13 UEFA;
- 3 CAF;
- 4 CONMEBOL;
- 2 AFC;
- 2 CONCACAF.
Sta4 Uni4 e Germania si qualiWcarono di diriIo.
Ci si avvicinava ad un mondiale povero di campioni e di stelle del calcio, con l’Europa che con 15
nazionali in più (dovute allo scioglimento dell’URSS) e al posto in meno per la Germania qualiWcata
automa4camente, ci si apprestava alla non qualiWca di oGme squadre.
Per aumentare i taGcismi furono introdoG i tre pun4 per la viIoria (precedentemente ne
venivano assegna4 solo 2), il divieto di retropassaggi al por4ere, i falli da dietro e la limitazione
delle perdite di tempo. Grande paura era inoltre sulla quan4tà di speIatori americani che
sarebbero anda4 allo stadio dato che, 2 americani su 3 non sapevano cosa fosse il calcio e chi li
ospitasse.
Il torneo:
- Gironi -> ai gironi si qualiWcarono squadre da tuIe le confederazioni;
- OIavi -> tuIe europee tranne il Brasile;
- Quar4 -> Svezia e Brasile da una parte e Bulgaria e Italia dall’altra;
- SemiWnale -> Brasile e Italia si apprestavano a scontrarsi in Wnale;
- Finale -> Brasile vince per 3-2 ai rigori contro l’Italia.
I gironi videro tuIe le favorite a passare il turno, con due sorprese nega4ve quali l’eliminazione
della Colombia, costata la vita al difensore Escobar, e la squaliWca per doping del “pibe de oro” che
costò alla squadra argen4na la sconWIa agli oIavi contro la Romania.

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Gli oIavi sancirono lo strapotere europeo con l’uscita di tuIe le squadre delle altre
confederazioni, lasciando solo il Brasile a competere contro di loro.
Il Brasile cavalcò i mondiali da solo contro tuIe le europee sia nei quar4 che nella semiWnale
apprestandosi a sWdare gli storici italiani, baIendoli solo ai rigori (fatali errori di Baresi e Baggio).
Brasile campione per la quarta volta, dedicò la viIoria ad Ayrton Senna scomparso poco tempo
prima ad Imola.
Per quanto riguarda il punto sull’economia della compe4zione, c’è da dire che si dimostrò la più
seguita anche dal pubblico speIatoriale allo stadio con una media di quasi 69 mila speIatori a
par4ta e un’audience televisiva di più di 30 miliardi di telespeIatori in totale.

La FIFA di BlaUer
Havelange si apprestava a abbandonare il ruolo di presidente indiscusso del calcio all’età di 82
anni, ora c’era da trovare il suo successore.
Lasciava un calcio globalizzato e pienamente autonomo, diQuso in tuIo il mondo e con pesi
riconosciu4 che l’ONU non vedeva, come la Pales4na.
La loIa era tra il presidente della UEFA Johansson e il segretario della FIFA BlaIer, il quale era a
favore della poli4ca globalizzata di Havelange e dopo un primo turno di votazioni Johansson decise
di ri4rarsi a favore dell’avversario che nel 1998 divenne il nuovo e oIavo presidente della FIFA.
Le loIe interne alla FIFA non diminuirono con l’elezione di BlaIer e nel 2002 venne denunciato da
alcuni dirigen4 FIFA per l’abuso dei fondi e di pra4che corruGve, ma questo non gli impedì di
essere rieleIo come presidente.
L’amministrazione BlaIer fece vivere alla FIFA i primi oIo anni di beneWci aumentando di
cen4naia i guadagni prima d’ora faG, con l’aiuto di alcune modiWche struIurali per la coppa del
mondo:
- Aumento delle squadre da 24 a 32;
- Aumento delle squadre iscriIe alla coppa, arrivando a 198 nel 2006, quasi tuIe quelle
akliate;
- Aumento dell’universo organizza4vo con la prima coppa del mondo negli AFC;
- Is4tuzione del programma “Goal”, per l’aiuto delle federazioni minori e più povere.

Francia 1998. L’illusione dell’integrazione e i giorni della grandeur


L’assegnazione fu faIa nel 1992 a favore della Francia a sfavore del Marocco e dopo il ri4ro della
Svizzera.
L’organizzazione del mondiale fu Wnanziata per un terzo da parte dello stato e il restante da oIo
aziende private, con l’obieGvo di costruire uno stadio da 80 mila pos4 richiesto dalla FIFA.
Si iniziò nel 1993, dopo un cambio poli4co, a costruire a nord di Parigi il grande stadio e a
riammodernarne altri nove.
Le qualiWche (32 su 168):
- 15 UEFA;
- 5 CONMEBOL;
- 5 CAF;
- 4 AFC;
- 3 CONCACAF.
Francia e Brasile di qualiWcarono di diriIo.
Le qualiWche rispeIarono i pronos4ci, con l’ingresso di nuove squadre, tra cui Jamaica e Giappone,
date dal nuovo numero di pos4. Per le donne in Iran fu una storia qualiWcazione che le spinse ad
aG di emancipazione sociale portando lo stato a mostrare l’intera compe4zione mondiale per
evitare ripercussioni poli4che.

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Ci furono però due problemi, il primo legato alla sicurezza dentro gli stadi, dopo l’eliminazione
delle grate di protezione tra il pubblico e gli speIatori, mentre il secondo era riferito alla capienza
degli stadi, argina4 con controlli e arres4 per la prima cri4cità e per la vendita frazionata di biglieG
per la seconda che causò il problema di stadi con il “pubblico in cravaIa”.
Per la prima volta la cerimonia di apertura dei mondiali non fu con faIa con una par4ta, ma con
una parata che prese tuIa Parigi.
Il torneo:
- Gironi -> grossa compagine europea con aIribu4 dalla confederazione sudamericana e
dalla Nigeria;
- OIavi -> passarono europei con le storiche Argen4na e Brasile;
- Quar4 -> Brasile e Olanda da una parte, Francia e Croazia dall’altra;
- SemiWnale -> Brasile e Francia verso la Wnale;
- Finale -> Francia vince 3-0 contro il Brasile.
La par4ta che aGrò più l’aIenzione nei gironi fu Sta4 Uni4 – Iran per gli ovvi interessi poli4ci,
dopo l’elezione in Iran di un presidente riformatore, par4ta che si concluse per 2-1 per l’Iran,
seguita da festeggiamen4 in tuIe le roccafor4 islamiche del paese. Per il resto gli oIavi
rispeIarono le aspeIa4ve tranne che per Spagna e Belgio.
Gli oIavi furono contorna4 da alcune par4te importan4 come la viIoria ai rigori dell’Inghilterra
contro l’Argen4na e la viIoria della Francia, per la prima volta in un mondiale, con la nuova regola
del Golden Goal. Francia che si portò Wno in Wnale baIendo in una par4ta soQerta l’Italia e la
Croazia, rivelazione del torneo.
La Wnale del torneo fu vinta dai padroni di casa contro un Brasile orfano delle speIacolari abilità di
Ronaldo per un suo malore che ne meIeva in dubbio anche la partecipazione alla Wnale, persa 3-0
per i verdeoro.
Terminata l’euforia della viIoria per i francesi che portava all’uniWcazione del colore della pelle nel
paese, fu l’ora del bilancio Wnale. La media degli speIatori fu di 43 mila circa ad ogni par4ta.
Registrando inoltre il record assoluto di 720 miliardi di guadagni rela4vi al marke4ng, 165 miliardi
alla televisione e i biglieG per 423 miliardi. InWne la spirale di unione razziale successiva alla
viIoria del mondiale, Wnì molto presto con gli aIenta4 che colpirono il paese e con le invasioni di
campo e i Wschi in occasione di alcune amichevoli.

Corea del Sud – Giappone 2002. La diplomazia del pallone


L’assegnazione della coppa del mondo del 2002 fu faIa nel 1996 a favore della Corea del Sud e del
Giappone questo anche un modo per riavvicinare le due nazioni dopo anni di loIa poli4ca, sociale
e militare.
Questa fu la scelta dopo una serie di travagliate operazioni diploma4che che vedevano i due paesi
competere per ospitare la coppa del mondo, dopo USA 94. Tokyo propose una cooperazione e
Seul era disposta ad acceIare, divenuta poi una forte scommessa poli4ca e diploma4ca.
Quella che inizialmente sembra funzionare si dimostrò invece una aperta compe4zione che si
mostrò anche nell’organizzazione creando due comita4 separa4 per le due nazioni, KOWOC (Corea
del Sud) e JAWOC (Giappone). Alla Wne si s4pulò una specie di contraIo dove il Giappone oIenne
il sorteggio delle qualiWche e la Wnale, mentre la Corea del Sud oIenne i sorteggi successivi, la
par4ta inaugurale e il primo nome nell’evento FIFA.
La compe4zione portò anche ad un grosso inves4mento da ambo le par4 facendo diventare
questa la coppa del mondo più costosa della storia, con la costruzione di ven4 nuovi stadi,
infrastruIure e aeropor4.
Le qualiWcazioni (32 su 193):
- 15 UEFA;

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- 5 CONMEBOL;
- 4 CAF;
- 3 CONCACAF;
- 4 AFC.
Giappone, Corea del Sud e Francia si qualiWcarono d’ukcio.
I problemi rileva4 all’inizio del torneo furono lega4 nuovamente alla sicurezza nei confron4 degli
hooligans e per i terroris4 a par4re dall’aIentato alle torri gemelle.
Il torneo:
- Gironi -> oGma mix delle varie confederazioni;
- OIavi -> per la prima volta squadre da tuIe le confederazioni partecipan4 arrivarono ai
quar4;
- Quar4 -> Germania e Corea del Sud da una parte e Brasile e Turchia dall’altra;
- SemiWnale -> Germania e Brasile si guadagnarono la Wnale;
- Finale -> Il Brasile vinse per 2-0 contro la Germania.
Per la prima volta nei mondiali, ma non l’ul4ma, i campioni in carica uscirono ai gironi. I gironi
confermarono alcune squadre e ne eliminarono altre molto aIese come l’Argen4na che non si
qualiWcò per gli oIavi, ciò a dimostrazione della grande crisi economica che aIraversava il paese,
mentre le due compagini di casa passarono entrambe e ciò risveglio seppur in quan4tà diverse un
forte sen4mento di felicità che nel caso sudcoreano si tradusse in un sen4mento di nazionalismo.
Gli oIavi furono centra4 dall’eliminazione italiana da parte della Corea del Sud a seguito di uno
scandaloso arbitraggio dell’ecuadoregno Moreno sospeso dalla FIFA e arrestato per trakco di
droga.
Per la prima volta nella storia ai quar4 di Wnale di qualiWcarono squadre provenien4 da tuIe le
confederazioni, a discapito della UEFA, quindi un record nega4vo per quest’ul4ma e una viIoria
per il percorso di globalizzazione promosso da Havelange e proseguito da BlaIer, quar4 dove la
Corea del Sud venne nuovamente aiutata dagli arbitri per baIere la Spagna.
Per i sudcoreani il sogno Wnì contro la Germania che a sua volta venne fermata in Wnale dal Brasile
di Ronaldo e Ronaldinho.
La coppa del mondo si chiuse con i da4, una media di 42 mila speIatori a par4ta.
Nonostante gli errori arbitrali che aiutarono la Corea del Sud e gli scandali lega4 alla rielezione di
BlaIer, ci fu comunque un grande successo con un aumento dell’audience Wno a circa 28.8 miliardi
di speIori televisivi.

Germania 2006. Calcio, aTari e televisione


Nel 2000 venne akdata alla Germania l’organizzazione della dicioIesima coppa del mondo, dopo
uno duro scontro vinto in ul4ma baIuta contro il Sudafrica di Nelson Mandela, con una votazione
eleIorale sulla quale poi si è discusso.
Questa organizzazione, akdata a Franz Beckenbauer, risultò molto importante per la Germania, in
quanto dava la possibilità allo stato di mostrarsi come rinata dopo la riuniWcazione avvenuta nel
decennio precedente.
Le qualiWche (32 su 194):
- 14 UEFA;
- 5 CAF;
- 4 AFC;
- 1 OFC;
- 4 CONCACAF;
- 4 CONMEBOL.

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Germania unica qualiWcata di diriIo come paese ospitante, perché il paese vincitore, da questo
mondiale in avan4, perde il proprio diriIo di qualiWca.
LE qualiWche rispeIarono le previsioni per alcune confederazioni, mentre per altre, come il CAF, fu
una vera novità come la qualiWcazione di quaIro nuove nazionali come la Costa d’Avorio di
Drogba.
Furono messi a disposizione dodici stadi nuovi o ammoderna4, insieme ad alberghi e infrastruIure
di alto livello. TuG lavori Wnanzia4 da priva4 ai quali si intestarono gli stadi, anche se poco gradita
alla FIFA.
Il torneo:
- Gironi -> tuIe le confederazioni, tranne quella asia4ca si qualiWcarono per gli oIavi;
- OIavi -> TuIe europee con Argen4na e Brasile come al solito;
- Quar4 -> Italia e Germania da una parte e Portogallo e Francia dall’altra;
- SemiWnali -> Italia e Francia si guadagnarono la Wnale;
- Finale -> Italia vince 5 a 3 ai rigori dopo 1-1 in campo contro la Francia.
Nella fase ai gironi passarono tuIe le teste di serie, rispeIando tuG i pronos4ci, con l’unica novità
del Ghana e dell’Australia che passarono seconde nel proprio girone.
Nei quar4 vinsero tuIe le sei squadre detentrici di un 4tolo mondiale (Uruguay non partecipò al
mondiale), con l’aggiunta di Ucraina e Portogallo.
I quar4 portarono all’eliminazione delle uniche squadre non europee avanzate Wnora per opera di
Francia e Germania, così da rendere la Wne del mondiale puramente rela4va a squadre del vecchio
con4nente, cosa che non accadeva dal 1982.
Le semiWnali portarono gli italiani a vincere contro i padroni di casa e la Francia a vincere contro un
Portogallo che era riuscito ad arrivare Wno a lì.
In Wnale si ripropose la storica par4ta Italia Francia che portò gli azzurri a vincere ai rigori dopo una
traversa francese (come per l’Italia quando nel 2000 la Francia vinse la Wnale degli europei), e
dopo l’espulsione di Zidane dopo una testa ai danni di Materazzi, facendo così trionfare gli italiani
in casa tedesca.
Venne faIo un nuovo record, i 52 mila presen4 in media ad ogni par4ta era il nuovo dato alto in
Europa, secondo solo ad USA ’94. La copertura televisiva coprì 214 paesi per circa 26.3 miliardi di
telespeIatori. Ciò portò ad un alto guadagno della FIFA dopo un grande inves4mento di 15
aziende private per circa 650 milioni di guadagni.

Going Global. La Coppa dei BRICS e la roUura tranquilla di InfranZno


BlaIer consegnò le dimissioni a capo della FIFA nel 2015 presso la sede d Zurigo della FIFA. TuIo
ciò avvenne dopo una serie di scandali, di arres4 e di sospensioni a vita di alcuni dirigen4 della
FIFA dopo la presentazione di alcuni documen4 riguardan4 la corruzione nel mondo del calcio,
faIa da una commissione americana, così dopo la sua quarta elezione anche BlaIer decise di
rassegnare le dimissioni, Wnendo così la corsa alla globalizzazione del calcio nata con Havelange e
proseguita con BlaIer, con il rischio di portare nuovamente il monopolio sul calcio euro-
la4noamericano. Non prima però dell’assegnazione dei mondiali in Russia 2018 e di Qatar 2022
che, con alcuni brogli eleIorali che eliminarono le favorite europee e americane.
BlaIer abbandonava una FIFA composta da 209 associazioni e ricavi per 5,7 miliardi negli ul4mi 3
anni, di cui più di un miliardo fu usato per le sue operazioni di miglioramento del calcio nelle 4
confederazioni minori, suo zoccolo duro dell’eleIorato, nonostante gli ascol4 televisivi della UEFA
fossero largamente maggiori. Così nel 2016 la sentenza data dalla presentazione dei documen4
dell’FBI fu quella di espellere per 8 anni dalla FIFA, sia BlaIer che Pla4ni.
Nuovo presidente della FIFA divenne Gianni Infran4no, avvocato italo-svizzero di 46 anni, il cui
compito era quello di rivoluzionare la FIFA cercando di ripris4nare il nome della società, una

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roIura tranquilla che nell’arco dei due anni Wno al 2018 portò a due traG di con4nuità dalla
precedente presidenza come il mantenimento di Russia e Qatar come sedi ospitan4 e come
secondo traIo il rapporto con i media, proseguendo l’approccio imprenditoriale di Havelange e
BlaIer. Portando anche alcune modiWche struIurali all’interno della stessa federazione e
modiWche che pun4no all’aumento della presenza femminile e alla nuova tecnologia VAR in Russia
2018 dopo alcune sperimentazioni, riuscite, in alcuni campiona4 come la serie A. Apportando
anche l’ampliamento del numero di partecipan4 al mondiale passando da 32 a 48 nel mondiale
United 2026 che si terrà tra USA, Canada e Messico, portando così il numero di partecipan4 per
ogni confederazione ad uno step più elevato con il numero Wsso di 1 per la OFC, che disporrà dal
2026, con due pos4 in più che si oIerranno con un torneo internazionale che si andrà a disputare
l’anno precedente al mondiale.
In deWni4va la “poli4ca” di Infran4no sarà quella di con4nuare il processo di globalizzazione della
FIFA, come faIo dai preceden4, ma senza la preferenza di nessuna confederazione dando la giusta
proporzione a tuG i membri.

Sudafrica 2010. I mondiali dell’Africa


Nel 2004 venne akdata per la prima volta nella storia del calcio la coppa del mondo ad un paese
della confederazione CAF, akdando la coppa del mondo del 2010 al Sudafrica. Un’oGma
opportunità per mostrare l’uscita dal periodo di apartheid riammesso nella FIFA solo nel 1992.
Portando così nuovo vigore ad uno stato colpito da gravi conviG poli4ci e sociali, la coppa del
mondo dell’ul4mo paese geograWco dell’africa di apprestava a diventare quella più costosa, anche
più di Corea del Sud e Giappone. Cos4 (10 miliardi) dovu4 al riammodernamento dei dieci stadi
che poi sarebbero anda4 ad ospitare le compe4zioni spor4ve e il miglioramento delle
infrastruIure e nonostante gli al4 cos4 e la dura ripartenza del paese, il faIo che aveva
precedentemente ospitato alcune compe4zioni internazionali faceva ben sperare, solo i problemi
rela4vi alla sicurezza portarono la FIFA a preoccuparsi, dato l’alto numero di omicidi nel paese e i
vari scioperi dei lavoratori.
Le qualiWche (32 su 203):
- 13 UEFA;
- 5 CONMEBOL;
- 4 AFC;
- 6 CAF;
- 3 CONCACAF;
- 1 OFC.
Sudafrica fu l’unica ad accedere di diriIo.
Gironi di qualiWcazione europeo e sudamericano non riservarono alcuna sorpresa se non l’esordio
della Slovacchia, così come per il CONCACAF. Mentre ci fu un cambiamento di roIa che portò
l’Australia a far parte della AFC per poter accedere ai mondiali senza riserva di alcun spareggio.
Mentre per l’OFC si qualiWcò la Nuova Zelanda in spareggio e il Africa, oltre al paese ospitante,
furono altre cinque quelle a qualiWcarsi tra cui l’Algeria in spareggio contro l’EgiIo.
Il torneo:
- Gironi -> TuIe le confederazioni portarono suoi membri alla fase ad eliminazione direIa,
tranne l’OFC;
- OIavi -> oltre alle europee e alle solite due sudamericane, anche Uruguay e Ghana
passarono il turno;
- Quar4 -> Uruguay e Olanda da una parte e Germania e Spagna dall’altra;
- SemiWnale -> Spagna e Olanda di guadagnano la Wnale;
- Finale -> Vince la Spagna per 1-0 contro gli olandesi.

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A favore delle altre confederazioni, sia quella del CAF e della UEFA, subirono una neIa sconWIa (1
squadra africana e solo 6 europee). L’Italia fu eliminata ai gironi in assenza di un ricambio
generazionale. Solo sei squadre europee che si ridussero a tre dopo gli incontri agli oIavi, tre
squadre che riuscirono lo stesso a raggiungere il podio portando la spagna a vincere la coppa del
mondo sull’Olanda.
Sul piano economico fu un successo, successo che non raggiunse il piano taGco spor4vo. Le alte
spese per la realizzazione furono coperte dai guadagni, con la cifra record di 631 milioni e un
totale di 3 miliardi di guadagni complessivi della FIFA. I da4 televisivi furono di circa 3.2 miliardi di
persone che assisteIero ad almeno una par4ta mondiale e con un pubblico reale allo stadio di più
di 49 mila speIatori.
Questa coppa del mondo aveva portato con sé molte speranza di miglioramento della situazione
sociale sudafricana.

Brasile 2014. Il Pais so futebol e un nuovo Maracanaço


Nel 2007 viene akdata l’organizzazione del ventesimo mondiale al Brasile. Facendo così del Brasile
la quinta nazione ad aver ospitato i mondiali per due volte, oltre alla prima volta in cui i mondiali
non vennero organizza4 in Europa dopo l’alternanza con un paese extraeuropeo.
La nuova poli4ca di Lula, nuovo presidente brasileiro, portò ad un miglioramento della vita
spor4va nel paese, così da far ospitare ai verdeoro sia la coppa del mondo nel 2014 che le
olimpiadi due anni dopo.
Ci furono molte contestazioni da parte della FIFA sulla caGva ges4one del miglioramento delle
infrastruIure, inoltre degli stadi promessi, alcuni doveIero essere ricostrui4 da zero, mentre altri
dovevano solo essere riadaIa4, portando l’intero popolo brasiliano a protesta per l’aumento delle
tasse e del costo dei traspor4 per Wnanziare la FIFA.
Le qualiWche (32 su 203):
- 13 UEFA;
- 6 COMNEBOL;
- 5 CAF;
- 4 AFC;
- 4 CONCACAF.
Il Brasile si qualiWcò di diriIo e non ci sono state alcune sorprese per la UEFA, se non l’ingresso
della Bosnia-Erzegovina. Per le altre confederazioni tuIe le maggiori si qualiWcarono e della OFC la
squadra vincente non passò lo spareggio contro il Messico.
Il torneo:
- Gironi -> solita mescolanza di confederazioni che limitava sempre più il dominio europeo;
- OIavi -> Solite squadre europee con Argen4na e Brasile, ma con l’aggiunta di Costa Rica e
Colombia;
- Quar4 -> Brasile e Germania da una parte e Olanda e Argen4na dall’altra;
- SemiWnali -> Germania e Argen4na di guadagnavano la Wnale;
- Finale -> ViIoria della Germania per 1-0 contro l’Argen4na.
I gironi portarono con sé alcune delusioni come l’eliminazione di Italia, Inghilterra e Spagna
(quarta nazionale ad essere eliminata nel primo turno dopo aver vinto la coppa del mondo).
Gli oIavi, non più domina4 dalle europee, vedevano 6 squadre della confederazione UEFA contro
altre oIo della CAF e della CONMEBOL.
I quar4 che portano la Germania e l’Olanda per la confederazione UEFA e Brasile e Argen4na per la
CONMEBOL, dimostrarono l’inizio della Wne del predominio europeo del torneo internazionale.

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Le semiWnali furono da storia, con l’Argen4na che riuscì a baIere gli olandesi soltanto ai rigori e
con i tedeschi che invissero ai padroni di casa un secondo Maracanaço (ribaIezzato, poi
Mineiraço) con ben 7 gol.
La Wnale invece fu dei tedeschi per 1-0 segnato ai supplementari da Mario Götze, portando per la
terza volta consecu4va (quarta con la Francia nel 2018) un’europea ad alzare la coppa del mondo.
Il punto economico era oGmo, con i 52 mila speIatori medi a par4ta, ma un calo dell’audience
dovuto agli orari poco favorevoli per alcuni par4 del mondo.

Conclusioni. Verso Russia 2018 e Qatar 2022


Assegna4 entrambi a Zurigo nel 2010. Queste due elezioni suscitarono alcune voci su possibili
scandali e brogli eleIorali, perché entrambe faIe a pochi mesi di distanza in un momento in cui
BaIer sarebbe dovuto essere rieleIo. In due paesi non avanguardis4 per l’ambiente dei diriG
umanitari.
Mosca ha fortemente voluto i mondiali per un rilancio della sua poli4ca estera, nonostante negli
anni successivi alla ges4one di alcuni even4 spor4vi internazionali e allo scandalo delle olimpiadi di
Rio 2016, dove la squadra russa fu squaliWcata per doping. Oltre a ciò si pensa che la coppa del
mondo possa rientrare tra le più poli4cizzate anche per la scelta di alcuni stadi situa4 in sedi
importan4 per la geopoli4ca del paese est-europeo, dove sia l’omofobia che il razzismo sono
molto for4.
Le qualiWcazioni hanno portato molte novità con l’approdo di nazioni nuove, come Kosovo e Sudan
e la mancata qualiWcazione della Siria, la quale cercava nel calcio una sorta di vetrina per il suo
paese, devastato dalla guerra da oltre 7 anni, e per questo ricercava la coppa del mondo come
aiuto alla Wne del conviIo come fece la FLN dopo la qualiWcazione dell’Algeria. Altra squadra a
fallire la qualiWcazione è l’Italia, la quale ha portato alle dimissioni di alcuni componen4 del calcio
italiano e alla Federcalcio commissariata.
Con ciò si conclude che, i mondiali sono un’oGma vetrina per la poli4ca e la socialità degli sta4,
non per niente Sta4 Uni4 e Cina (due superpotenze) vogliono organizzarli (agli Sta4 Uni4 sarà
concesso con United 2026). Inoltre la globalità e la globalizzazione della coppa del mondo hanno
cancellato il duopolio euro-sudamericano che ha dominato il calcio per decenni, portando ormai la
coppa ad essere organizzata in ogni con4nente del mondo (tranne quello Oceanico), apportando
anche il miglioramento della situazione calcis4ca e sociale di mol4 paesi delle confederazioni, un
tempo minori, che adesso non vengono più traIate come cenerentole.

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