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Federazioni Nazionali 84
Federazione Italiana Giuoco Calcio 84
Lega Nazionale Professionisti 89
Lega Italiana Calcio Professionistico 93
Lega Nazionale Dilettanti 95
Associazione Italiana Arbitri 96
Associazione Italiana Calciatori 101
Serie A 102
Serie A 102
Albo d'oro del campionato italiano di calcio 132
Statistiche della Serie A di calcio italiana 140
Classifica perpetua della Serie A 162
Classifica dei marcatori della Serie A 165
Classifica di presenze in Serie A 169
Serie B 174
Serie B 174
Albo d'oro del Campionato di Serie B 179
Statistiche della Serie B di calcio italiana 186
Serie D 213
Serie D 213
Albo d'oro del Campionato di Serie D 217
Riferimenti
Fonti e autori del articolo 319
Fonti, licenze e autori delle immagini 322
Il calcio in Italia
La diffusione del calcio in Italia risale alla fine del XIX secolo ed è dovuta all'esperienza di alcuni appassionati che
ebbero la possibilità di conoscere questo sport in Inghilterra, terra in cui il football aveva assunto i primi caratteri
definiti, innanzitutto distinguendosi dal rugby.
1899. Il 7 settembre 1893 alla presenza del console inglese Sir Charles Alfred Payton nella città ligure era nato
intanto il Genoa Cricket and Athletic Club, che tre anni dopo aprirà la sezione calcio ad opera dell'inglese James
Richardson Spensley, il quale in data 2 gennaio 1899 fece assumere alla società il nome di Genoa Cricket and
Football Club. Anche i ginnasti della Società Andrea Doria, fondata nel 1895, iniziarono ad allargare le discipline
praticate, dedicandosi pure al calcio, occupando a tale scopo lo spazio dell'attuale piazza Verdi, di fronte al quale si
stava costruendo la stazione di Genova Brignole. L'Andrea Doria non partecipò ai primi campionati organizzati dalla
→ Federazione Italiana del Football (F.I.F.) poiché si iscrisse invece ai tornei di calcio organizzati direttamente dalla
Federazione Italiana di Ginnastica, alla quale appunto aderiva. Sempre a Genova la Ginnastica Sampierdarenese,
fondata nel 1891, aprì la rispettiva sezione calcio nel 1899. In modo pressoché parallelo al Genoa, a Vercelli, nel
1892, nasce la Società Ginnastica Pro Vercelli che nel 1903 istituirà anche una sezione per il calcio diventando
subito una tra le squadre di maggior valore nei primi decenni del novecento.
L'Udinese
Fondata come parte della Società Udinese di Ginnastica e Scherma nel 1896, vinse nello stesso anno il primo torneo
ufficiale di calcio organizzato in Italia, ovvero il Campionato FNGI a Treviso dalla Federazione Ginnastica Italiana,
che assegnava il titolo di Campione d'Italia della nuova "specialità". Il concorso venne vinto dalla squadra friulana,
che giocò dalle 8 alle 13 contro le squadre dell'Istituto Turrazza di Treviso e Pg di Ferrara, vincendo entrambe le
partite (2-1 e 2-0): in palio un gonfalone ricamato, che negli anni successivi fu purtroppo trafugato. Questo primo
"scudetto" non viene però riconosciuto come ufficiale, in quanto la FIGC fu istituita solo pochi anni dopo (1898).
Rimane tuttavia il primo titolo Italiano della storia del calcio nazionale, nonché il primo titolo di "capocannoniere"
italiano: il capitano della squadra udinese Antonio dal Dan, che siglò una doppietta contro Ferrara.
La Juventus
All'inizio dell'anno scolastico 1897/98, per l'esattezza in
data 1 novembre 1897, alcuni allievi del Liceo Massimo
D'Azeglio di Torino decisero anch'essi di dare origine a una
loro società. Per la scelta del nome, quello di Sport Club
Juventus fu preferito alle altre due ipotesi che erano in
campo: Società Massimo D'Azeglio e Società via Fort. Gli
aderenti al club trovarono ospitalità presso il negozio di
velocipedi dei Fratelli Canfari in corso Re Umberto n. 42.
Dai Canfari, appassionati di ciclismo e di sport in generale
(Enrico ricopriva un incarico ufficiale nell'Unione Pedestre
I fondatori-giocatori juventini con la prima maglia societaria
Italiana) giunsero i primi finanziamenti che, pochi anni
nel 1898.
dopo, consentirono il trasferimento della sede in piazza
Solferino n. 20. Eugenio Canfari fu il primo presidente ed il
campo di calcio era nel Giardino della Cittadella; la prima divisa da gioco fu una camicia bianca con calzoni neri,
sostituita due anni dopo da una maglia rosa con cravatta e berretto, abbandonata nel 1903 poiché il colore rosa fu
ritenuto non virile: una ditta di Nottingham, specializzata in abbigliamento sportivo, fu incaricata della fornitura di
una nuova divisa per la squadra torinese che, per dimenticanza, aveva spedito l'ordinazione senza precisare il colore
prescelto. La ditta inglese inviò allora a Torino lo stesso equipaggiamento fornito alla squadra del Notts County,
rendendo di fatto e per sempre la Juventus "bianconera".
Il calcio in Italia 3
Il "nuovo" Torino
Il Torino Football Club nacque il 3 dicembre 1906, presso la birreria Voigt di via Pietro Micca angolo via Botero,
dalla fusione tra il Football Club Torinese, di cui era vicepresidente Hans Schoenbrod, ed alcuni "dissidenti
juventini" tra cui lo stesso presidente Alfredo Dick. Schoenbrod fu il primo presidente del club e la squadra esordì il
16 dicembre in una gara amichevole contro la Pro Vercelli, vinta dai torinesi per 3 a 1. Le divise indossate dai
giocatori del Torino nell'incontro di esordio erano di colore nero-arancione, mentre il campo da gioco utilizzato per
le partite casalinghe era il velodromo Umberto I "strappato" alla Juventus poiché il contratto d'affitto era intestato
all'ex presidente Dick; i granata esordirono nello storico stadio Filadelfia solo vent'anni più tardi, il 17 settembre
1926.
La Lazio
La Società Sportiva Lazio nasce a Roma il 9 gennaio 1900 come società podistica; fondazione che avviene in un
ufficio in piazza della Libertà, tra il rione Prati e l’odierno quartiere delle Vittorie.
Presto la società diviene polisportiva e vengono scelti come colori sociali il bianco e il celeste, in omaggio alla
bandiera della Grecia, patria dello sport e dei Giochi olimpici, al cui spirito i fondatori della Lazio si ispirano; la
fondazione avviene infatti tra la I Olimpiade disputata ad Atene nel 1896, e la II, che si sarebbe tenuta di lì a poco a
Parigi nell’estate del 1900). Il nome “Lazio” fu, di fatto, una scelta obbligata da parte dei fondatori, in quanto il nome
“Roma” era all’epoca già usato da un’altra polisportiva, la Società Ginnastica Roma, fondata nel 1890. Fu quindi
scelto un nome che, nell’intenzione dei fondatori, comprendesse un ambito più grande della stessa Capitale, sì da
coinvolgere nelle attività della nuova società anche gli abitanti dell'intera sua regione.
Come simbolo viene scelta l’aquila romana, emblema delle legioni imperiali e per metafora, immagine della potenza
di Roma nel mondo.
La nascita del calcio a Roma avvenne in un pomeriggio del gennaio 1901, quando Bruto Seghettini, uno sportivo e
socio del Racing Club di Parigi si presentò nella sede della Lazio in Via Valadier. Avendo appreso dai soci laziali
che il football non era ancora praticato, decise di raccontare loro gli aneddoti delle origini, di insegnare le regole
basilari di questo recente sport nato in Inghilterra,ma soprattutto mostrò lo strumento con cui si praticava: una palla
di corda annodata che rimbalzava ogni qual volta toccava terra.
trattativa che finì con l'ingaggio di sole tre guardie municipali per cui Ferrero di Ventimiglia si dichiarava "pronto a
soddisfare il regolare pagamento" che ammontava a 6 lire. Dalle cronache si apprende che "in 135 minuti erano stati
disputati ben tre incontri a cui aveva assistito un pubblico scarso ma qualificato, che non aveva creato problemi alle
forze dell'ordine".
Pochi giorni dopo (il 16 marzo 1898) a Torino
nasceva la → Federazione Italiana Foot-Ball
(F.I.F.), sotto la presidenza dell'ingegnere Mario
Vicary, formata dai rappresentanti di F.C.
Torinese, Internazionale, Società Ginnastica
Torinese e Genoa allo scopo di organizzare le
attività calcistiche e di garantire il rispetto delle
regole del gioco. La sede della F.I.F. - che nel 1909
assunse il nome di FIGC, Federazione Italiana
Il Velodromo Re Umberto, scenario del primo campionato italiano (1898). Gioco Calcio - fu stabilita a Torino presso
l'emporio di Adolfo Jourdan specializzato nella
vendita di scarpe, cappelli, "chincaglierie in generi di lusso, finticolli, polsini, cravatte e camicie". Primo atto della
neonata Federazione fu l'istituzione del → campionato italiano di calcio, dedicato al duca degli Abruzzi.
Il primo Campionato ebbe luogo al Velodromo di Torino in una sola giornata (l'8 maggio 1898) e con la
partecipazione di quattro formazioni (F.C. Torinese, l'Internazionale, il Genoa e la Società Ginnastica Torinese): il
Genoa prevalse nella partita finale per 2 reti a 1, dopo i tempi supplementari, aggiudicandosi il primo titolo italiano.
Il secondo campionato si disputò a Torino il 2 e il 9 settembre 1899 e il Genoa si aggiudicò nuovamente il titolo, fra
accese contestazioni sull'operato dei giudici seduti alle spalle dei portieri, il cui compito era stabilire se il pallone
avesse o meno varcato completamente la linea di porta. Di lì a pochi anni l'arbitro, investito di maggiore autorità,
avrebbe assunto anche le funzioni dei giudici di porta decretandone di fatto la scomparsa.
I primi campionati erano strutturati su un sistema ad eliminazione diretta sul modello della Coppa d'Inghilterra. A
partire dal 1900 ai primi turni, a carattere regionale, seguivano, in caso di qualificazione, le semifinali e le finali
nazionali, quest'ultime configurate come l'atto conclusivo della manifestazione a cui accedevano due sole squadre. In
questo periodo, visto l'esito delle amichevoli, solo tre regioni potevano schierare squadre in grado di combattersi
piuttosto equilibratamente: il Piemonte, la Liguria e la Lombardia, mentre le formazioni delle altre regioni anche
nelle amichevoli rimediavano sistematicamente pesanti sconfitte da squadre del Nordovest anche non di primo piano.
Il Genoa fu indiscutibilmente la prima Grande del
calcio italiano, aggiudicandosi i primi tre tornei. Fu il
Milan, capitanato da Herbert Kilpin, la prima
avversaria a riuscire a fermare la corsa degli assi
genovesi, aggiudicandosi il titolo del 1901. I genoani,
che nel frattempo adottarono quella che diverrà la loro
classica casacca rossoblù, si rifecero vendicandosi dei
rossoneri l'anno successivo, per infilare poi una
seconda tripletta tricolore.
Gironi Eliminatorii Regionali, propedeutici al Girone Finale Nazionale, ed introducendo le partite di andata e
ritorno. La Juventus, squadra che aveva raggiunto le due precedenti finali, riuscì a cogliere il suo primo trionfo dopo
un inaspettato scivolone casalingo del Grifone contro la Milanese all'ultima giornata.
. Mentre le pionieristiche società avversarie pian piano
chiudevano i battenti, rossoblù, rossoneri e bianconeri
erano gli autentici pilastri di questo primordiale
football italiano. Col passare degli anni, tuttavia, la
primigenia matrice inglese cominciò ad attenuarsi,
mentre larghissimo piede acquistò la nuova
componente formata da giocatori svizzeri tedeschi: fu
grazie ad essi che il Milan tornò alla vittoria nel 1906,
dopo la rinuncia della Juventus a disputare l'ennesima
ripetizione della gara di spareggio per la assegnazione
del titolo, e nel 1907.
La Federazione era a questo punto intenzionata ad allargare gli angusti confini del torneo, onde dargli davvero una
valenza nazionale, ma il problema era, come si è detto, la nettissima differenza di valore fra le squadre provenienti
dalle diverse parti del Paese. Nel 1910, comunque, la FIGC decise di innalzare il campionato veneto, che già si
disputava da alcune stagioni, facendolo diventare parte del torneo nazionale col nome di Girone Veneto, ed
includendovi anche il Bologna che non aveva alcuna avversaria in Emilia. Nel 1911 il Vicenza e nel 1912 il Venezia
sfidarono i campioni occidentali, in entrambi i casi la Pro Vercelli, nella gara conclusiva, rimediando sonore lezioni
con cinque gol al passivo per i biancorossi e addirittura tredici per i neroverdi lagunari.
Per garantire la definitiva patente di nazionalità al
titolo, la FIGC aveva però bisogno che il campionato
coinvolgesse anche tutto il Centro e il Sud, e non solo
la Pianura Padana. A quei tempi le formazioni
meridionali disputavano vari tornei regionali inquadrati
nella Terza Categoria, livello consono in rapporto alle
forza delle squadre del Nord. Per raggiungere
l'obiettivo prefissatosi, la Federazione attuò una
sfasatura tra l'organizzazione calcistica delle due parti
del Paese, elevando d'ufficio i tornei del Sud alla Prima
Il Casale dello storico scudetto del 1914.
Categoria, pur non essendo tali raggruppamenti
minimamente paragonabili a quelli del Nord, ed
apparendo dunque tale ricatalogazione puramente fittizia. Dato che contemporaneamente al Nord erano stati
ristabiliti i Gironi Eliminatori regionali propedeutici al Girone Finale, gli incontri conclusivi fra i campioni dl Nord
e quelli del Sud presero il nome di Girone Finalissimo o, semplicemente, di finalissima.
Il complicato meccanismo testé descritto rese però sempre più lungo ed affollato il campionato anche perché se da
un lato si era istituita una Seconda Categoria che metteva in palio una serie di promozioni al massimo torneo, il
contrario sistema delle retrocessioni, sperimentato nel 1910, fu subito di fatto abbandonato a suon di ripescaggi.
Nel 1914 venne la volta del piccolo Casale, sorprendente formazione del Monferrato mentre il successivo torneo fu
bloccato ad un passo dalla conclusione a causa dell'intervento italiano nella Prima guerra mondiale. Per quest'ultima
stagione il titolo del Genoa fu riconosciuto solo dopo la fine del conflitto.
Il calcio in Italia 7
Nel 1923 e nel 1924 il Genoa completò la sua epopea vincendo i suoi due ultimi titoli e facendo in tempo a divenire
la prima società a fregiarsi dello → scudetto. La riforma del 1922 aveva definitivamente cambiato il calcio italiano,
che si avviava verso il professionismo, chiudendo le porte alle provinciali e a molte Grandi di inizio secolo. Nuove
forze facevano irruzione nel campionato.
Nell'estate del 1926 con la Carta di Viareggio il governo fascista riorganizzò il campionato abolendo la divisione fra
Nord e Sud, inaccettabile dal punto di vista degli ideali nazionalistici del regime. Le vecchie Leghe Nord e Sud
vennero di conseguenza smantellate: diciassette formazioni provenienti dall'ex Lega Nord e tre formazioni
provenienti dall'ex Lega Sud, l'Alba Roma, la Fortitudo Roma e il Napoli, furono iscritte alla nuova → Divisione
Nazionale che apriva ufficialmente le porte al professionismo.
Il deciso attivismo del presidente federale Leandro Arpinati partorì nell'estate del 1928 una novità che divenne tappa
storica per il calcio italiano. Il mondo del pallone tricolore era infatti oramai pronto per dare una svolta che lo
portasse ad assumere un'organizzazione simile a quella del campionato inglese, e fu così decisa quella svolta che
portò all'introduzione anche in Italia della formula del Girone Unico, tra le proteste dei clubs più piccoli, spaventati
all'idea di venire inghiottiti, come puntualmente avvenne, dalle categorie inferiori. Il nuovo campionato sarebbe stato
quindi l'ultimo disputato con la formula dei due gironi introdotta nel 1921, mentre dalla stagione successiva le grandi
squadre sarebbero state riunite in un nuovo torneo, la Serie A, mentre le escluse avrebbero costituito l'altrettanto
inedita → Serie B. A tal fine Arpinati decise unilateralmente l'allargamento una tantum dell'ultimo torneo di
Divisione Nazionale, includendovi varie squadre cadette nel tentativo di dare maggiore rappresentatività geografica
alla manifestazione, e la cui finale vide i granata soccombere al Bologna nello spareggio disputato al Flaminio di
Roma.
La Serie A
Nel 1929 la FIGC e Arpinati realizzarono dunque, come negli altri paesi, un campionato nazionale a girone unico. Il
progetto iniziale prevedeva una prima categoria composta da sedici squadre, ovvero quelle che si erano classificate
tra le prime otto nei due gironi in cui era diviso il campionato precedente. Il protrarsi dello spareggio per l'ottavo
posto fra Napoli e Lazio portò ad ammetterle entrambe, e con il ripescaggio della Triestina per motivi patriottici il
numero delle squadre fu alzato a 18. Il 6 ottobre 1929 si disputarono dunque le prime 9 partite del campionato
1929-30 che alla fine vide il successo della nuova Ambrosiana di Giuseppe Meazza, una squadra creata dal regime
fondendo d'autorità l'Inter con l'US Milanese.
Il calcio in Italia 9
Nella stagione 1939-40, subito dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, nella prima giornata dell'ultimo
campionato del periodo di pace pre-bellico, il 17 settembre del 1939, compaiono sulle casacche dei giocatori per la
prima volta i numeri. In piena Seconda Guerra mondiale, nel 1945-46 il campionato fu diviso in due: un girone
dell'Alta Italia con 14 squadre della vecchia Serie A, ed un girone del Centro-Sud con 11 squadre di Serie A e B.
Solo nel 1946-47, la Serie A tornò definitivamente al girone unico come oggi lo conosciamo: ne facevano parte 20
squadre, numero che rimase tale fino al 1951-52. Nel 1922 fu disputata la prima edizione della Coppa Italia, aperta
anche a squadre dilettantistiche e vinta dal Vado. Dopo una lunga interruzione il torneo venne riproposto dal 1935
(vittoria del Torino) con cadenza annuale ed aperta a squadre professionistiche.
Cronologia
Le origini
• 1898 Nasce la Prima Categoria (1°l)
• 1904 si affianca la Seconda Categoria (2°l)
• 1912 la 2C cambia nome in Promozione (2°l)
Le riforme
• dal 1916 (coppa federale) al 1919 interruzione dei campionati
• 1921 Progetto Pozzo
• 1921/1922 due campionati di A
• 1922 Compromesso Colombo (riforma dei campionati)
• 1922 Prima divisione (1°l)
• Seconda divisione (2°l)
• ago 1926 Carta di Viareggio (campionato fascista/nasce il professionismo)
• 1927 Divisione Nazionale (1°l)
• retrocessa Prima Divisione (2°l)
#La Serie A
• 1929 Serie A (girone unico)
• Serie B
• retrocessa Prima Divisione (3°l)
• 1936 Serie C (3°l)
• 1948 Promozione Interregionale (4°l)
• 1952 cambia nome in IV Serie (4°l)
• 1959 Serie D (4°l)
• 1978 Serie C divisa in C1 e C2 (3°l e 4°l)
• 2008 Cambia nomi in Lega Pro Prima Divisione (3°l) e Lega Pro Seconda Divisione (4°l)
• Serie D retrocessa (5°l)
• 1981 Cambia nome in Campionato Interregionale
• 1992 Cambia nome in Campionato Nazionale Dilettanti
• 2000 Torna nome Serie D
Primo livello
• Dal 1898 al 1921: Prima Categoria
• Dal 1922 al 1926: Prima Divisione
• Dal 1927 al 1929: Divisione Nazionale
• Dal 1929 in poi: Serie A
Il calcio in Italia 10
Secondo livello
• Dal 1904 al 1911: Seconda Categoria
• Dal 1912 al 1921: Promozione
• Dal 1922 al 1926: Seconda Divisione
• Dal 1927 al 1929: Prima Divisione
• Dal 1929 in poi: Serie B
Terzo livello
• Dal 1930 al 1935: Prima Divisione
• Dal 1936 in 1978: Serie C
• Dal 1978 al 2008: Serie C1
• Dal 2008 in poi: Lega Pro Prima Divisione
Quarto livello
• Dal 1978 al 2008: Serie C2
• Dal 2008 in poi: Lega Pro Seconda Divisione
Quinto livello (dilettantistico)
• Dal 1948 al 1952: Promozione interregionale (4° livello)
• Dal 1952 al 1959: IV Serie
• Dal 1959 al 1981: Serie D (dal 1978 5° livello)
• Dal 1981 al 1992: Campionato interregionale
• Dal 1992 al 2000: Campionato Nazionale Dilettanti
• Dal 2000 in poi: Serie D
Voci correlate
• → Classifica perpetua del campionato italiano di calcio dal 1898 al 1929
• Classifica perpetua della serie A
• → Albo d'oro del campionato italiano di calcio
Riferimenti
[1] Antonio Papa e Guido Panico, Storia sociale del calcio in Italia, Il Mulino, Bologna 1993
[2] Antonio Papa e Guido Panico, Storia sociale del calcio in Italia, Il Mulino, Bologna 1993
Campionato italiano di calcio 11
I campionati professionistici
È composta da 22 squadre dal campionato 2004-05. Precedentemente in tempi recenti sono state 20, anche se nella
stagione 2003-04 le squadre partecipanti furono 24. I vincitori del torneo passano alla categoria superiore (Serie A) ,
mentre gli ultimi vengono retrocessi alla categoria inferiore (Prima Divisione, ex Serie C1). Attualmente solo le
prime 2 classificate vengono promosse direttamente. Se la squadra 3ª classificata ha meno di 10 punti di vantaggio
sulla 4ª, la restante promozione viene decisa con un girone di spareggi detto play-off al quale prendono parte le
squadre classificate dal 3° al 6° posto, altrimenti la terza classificata viene promossa direttamente. Allo stesso modo
si procede per le quattro retrocessioni con il play-out tra la squadra 18ª e 19ª che viene disputato con gare di andata e
ritorno se la squadra 18ª classificata ha meno di 5 punti di vantaggio sulla 19ª, altrimenti quest'ultima retrocede
direttamente assieme alle ultime 3 squadre classificate. La Coppa Ali della Vittoria, il trofeo del campionato, si
assegna dalla stagione 1960-61, e dalla stagione 2006-07 si consegna sul campo alla squadra vincitrice, con una
cerimonia di premiazione.
I campionati dilettantistici
I tornei amatoriali del calcio italiano sono gestiti dalla → Lega Nazionale Dilettanti per il tramite degli organismi che
essa coordina: il Comitato Interregionale e i 19 Comitati Regionali.
I campionati regionali
La restante struttura del campionato di calcio italiano si articola in ulteriori 5 livelli regionali a cui possono giocare le
squadre a vario titolo con differenti organizzazioni, oneri, doveri, regole e casi particolari. Le prime di ciascuna serie
sono promosse a quella superiore, come pure le vincitrici dei playoff, sebbene l'ascesa di queste ultime sia
subordinata alla disponibilità di posti liberi nei tornei superiori di ciascuna Regione.
Eccole in successione:
• Eccellenza
• Promozione
• Prima Categoria
• Seconda Categoria
• Terza Categoria
Le serie in questione sono organizzate dai Comitati Regionali della FIGC, tranne l'ultima che viene gestita dai
rispettivi comitati provinciali.
Altri Campionati
Nel campionato italiano, essistono altri sei campionati organizzati dalle delegazioni provinciali e regionali della
FIGC sotto l' egida del Settore Giovanile e Scolastico. I campionati, tutti di carattere giovanile sono:
Campionato Juniores: Riservato ai ragazzi di 17-18 anni (nati 1991-1992) Campionato Allievi: Riservato ai ragazzi
di 15-16 anni (nati 1993-1994) Campionato Giovanissimi: Riservato ai ragazzi di 13-14 (nati 1995-1996)
Campionato Esordienti: Riservato ai ragazzi di 12-13 (nati 1997-1998) Campionato Pulcini: Riservato ai ragazzi ai
nati 1999-2000 Torneo Scuola Calcio Piccoli amici: Riservato ai nati 2001-2002
Arbitraggio
Nei Campionati Juniores, Allievi e Giovanissimi, l'arbitraggio delle gare è riservato ad arbitri AIA, mentre
l'arbitraggio delle altre categorie è affidato ai Dirigenti delle società.
Attuale sistema
Livello Serie
6 Eccellenza
(28 gironi regionali)
7 Promozione
(54 gironi regionali)
8 Prima Categoria
(103 gironi regionali)
9 Seconda Categoria
(178 gironi regionali)
10 Terza Categoria
(molti gironi provinciali)
Gironi Regione
Regione Eccellenza Promozione Prima Categoria Seconda Categoria Terza Categoria
girone girone girone girone (provinciali)
2 4 8 16
Piemonte- Valle
d'Aosta
1 2 4 4
Liguria
Lombardia 3 7 12 25 35
1 2 3 3
Trentino-Alto Adige
2 4 8 16
Veneto
1 2 3 4
Friuli-Venezia Giulia
2 4 8 18
Emilia-Romagna
2 3 6 12
Toscana
1 2 4 9 14
Marche
1 2 3 5 4
Umbria
2 4 8 13
Lazio
1 2 4 7
Abruzzo
1 1 3 4
Molise
2 4 8 13
Campania
1 1 2 3
Basilicata
1 2 3 4
Puglia
1 2 4 8 12
Calabria
Sicilia 2 4 8 7
1 2 4 7
Sardegna
Totali 28 54 103 178
Campionato italiano di calcio 15
Curiosità
I primi cinque campionati di calcio si disputavano nell'arco di poche giornate e vi partecipavano da quattro a sette
squadre. Col passare del tempo e con la celere diffusione del gioco del calcio, crebbero notevolmente le squadre
partecipanti e la competizione divenne un lungo campionato a gironi. Nei campionati dal 1912 al 1915 ci fu una vera
esplosione: parteciparono in crescendo 36, 45 e persino 55 squadre nello scudetto vinto dal Genoa nel campionato
1914-15, l'ultimo disputato prima della grande guerra. Ma le stranezze non finirono qui: nel campionato 1924-25
accadde che in finale Lega Nord (che de facto era quella che decideva il vincitore dello scudetto dato che la finale
nazionale tra il vincitore della Lega Nord e quello della Lega Sud veniva sempre vinta dalla squadra del nord, di
solito con almeno 5-6 gol di scarto) il Genoa stesse battendo alla bella per 2-0 il Bologna e si sentisse già il decimo
scudetto e la stella cuciti sul petto, senonché, in seguito alla deviazione del portiere del Genoa in corner, una
furibonda invasione di campo capeggiata da alcuni gerarchi armati di rivoltelle (che sostenevano che la palla fosse
entrata in rete) costrinse l'arbitro a convalidare il gol del Bologna, facendo svanire ogni meritata velleità dei Liguri
dato che poco dopo il Bologna pareggiò e vinse poi la terza gara di spareggio per 2-0.
In seguito nel campionato del 1926-27 il titolo non fu assegnato a nessuna squadra, visto che lo → scudetto vinto su
campo dal Torino fu revocato il 3 novembre del 1927 per illecito sportivo confessato da un dirigente e commesso da
un difensore della Juventus nella partita decisiva contro il Torino. Il titolo non fu comunque assegnato d'ufficio al
Bologna secondo classificato per motivi di opportunità politica. Invece nel campionato 1921-22, furono assegnati
addirittura due scudetti, da due associazioni diverse che erano presenti contemporaneamente al tempo, la C.C.I. e la
F.I.G.C tuttora esistente. La Serie A come la conosciamo oggi nacque nel 1929. Nel 1944, con l'Italia divisa in due a
causa della Seconda guerra mondiale, nel settentrione, voluto dal Min.Cul.Pop., venne comunque organizzato un
torneo non ufficiale (essendo in atto il periodo di inattività ufficiale stabilito nel 1943 dalla F.I.G.C) che fu vinto dai
VV.FF. della Spezia. Tale torneo prese il nome di Campionato Alta Italia ed il titolo venne riconosciuto dalla FIGC,
seppure solo in via onorifica, nel 2002, nel meridione fu organizzato il Campionato Italia Libera vinto dall'U.S.
Conversano, che è stato riconosciuto dalla FIGC solo con un attestato ma che ancora non è stato inserito né negli
almanacchi del calcio né nell'albo d'oro.
A seguito dello scandalo di Calciopoli, il campionato 2004-05, vinto dalla Juventus, è stato revocato e non assegnato.
Il campionato 2005-06, anch'esso vinto dal club torinese, è stato assegnato a tavolino all'Inter, terzo classificato, per
effetto della retrocessione a tavolino della Juventus e della penalizzazione di punti inflitta al Milan.
Campionato italiano di calcio 16
Voci correlate
• → Evoluzione del campionato italiano di calcio
• Campionato italiano di calcio femminile
• Albo d'oro del Campionato di Serie A
• → Albo d'oro del Campionato di Serie B
• → Albo d'oro del Campionato di Serie C
• → Media inglese
• → Cannonieri del campionato italiano di calcio
• → Classifica dei marcatori del campionato di calcio italiano
• → Classifica presenze nel campionato di calcio italiano
• → Incontri di spareggio del campionato di calcio italiano
• Club italiani nelle coppe europee
• → Classifica perpetua della Serie A
• → Statistiche della Serie A di calcio italiana
• → Statistiche della Serie B di calcio italiana
Altri progetti
• Articolo su Wikinotizie: Calcio Italia campionato nazionale Serie A 2007-2008
Riferimenti
[1] Comunicato ufficiale della FIGC (http:/ / 213. 215. 145. 251/ Assets/ contentresources_2/ ContenutoGenerico/ 63. $plit/
C_2_ContenutoGenerico_19265_StrilloComunicatoUfficiale_lstAllegati_Allegato_0_upfAllegato. pdf)
[2] In quegli anni Trieste faceva parte del Territorio libero di Trieste
Evoluzione del campionato italiano di calcio 17
Prima 1898 | 1899 | 1900 | 1901 | 1902 | 1903 | 1904 | 1905 | 1906 | 1907 | 1908 | 1909 | 1909/10 | 1910/11 | 1911/12 |
Categoria 1912/13 | 1913/14 | 1914/15 | 1915/16 | 1919/20 | 1920/21 | 1921/22 (F.I.G.C.)
(1898-1922)
Serie A 1929/30 | 1930/31 | 1931/32 | 1932/33 | 1933/34 | 1934/35 | 1935/36 | 1936/37 | 1937/38 | 1938/39 | 1939/40 |
(dal 1929) 1940/41 | 1941/42 | 1942/43 | 1945/46 | 1946/47 | 1947/48 | 1948/49 | 1949/50 | 1950/51 | 1951/52 | 1952/53 |
1953/54 | 1954/55 | 1955/56 | 1956/57 | 1957/58 | 1958/59 | 1959/60 | 1960/61 | 1961/62 | 1962/63 | 1963/64 |
1964/65 | 1965/66 | 1966/67 | 1967/68 | 1968/69 | 1969/70 | 1970/71 | 1971/72 | 1972/73 | 1973/74 | 1974/75 |
1975/76 | 1976/77 | 1977/78 | 1978/79 | 1979/80 | 1980/81 | 1981/82 | 1982/83 | 1983/84 | 1984/85 | 1985/86 |
1986/87 | 1987/88 | 1988/89 | 1989/90 | 1990/91 | 1991/92 | 1992/93 | 1993/94 | 1994/95 | 1995/96 | 1996/97 |
1997/98 | 1998/99 | 1999/00 | 2000/01 | 2001/02 | 2002/03 | 2003/04 | 2004/05 | 2005/06 | 2006/07 | 2007/08 |
2008/09 | 2009/10
II livello
Seconda 1904 | 1905 | 1906 | 1907 | 1908 | 1909 | 1909/10 | 1910/11 | 1911/12
Categoria
(1904-1912)
Serie B 1929/30 | 1930/31 | 1931/32 | 1932/33 | 1933/34 | 1934/35 | 1935/36 | 1936/37 | 1937/38 | 1938/39 | 1939/40 |
(dal 1929) 1940/41 | 1941/42 | 1942/43 | 1945/46 | 1946/47 | 1947/48 | 1948/49 | 1949/50 | 1950/51 | 1951/52 | 1952/53 |
1953/54 | 1954/55 | 1955/56 | 1956/57 | 1957/58 | 1958/59 | 1959/60 | 1960/61 | 1961/62 | 1962/63 | 1963/64 |
1964/65 | 1965/66 | 1966/67 | 1967/68 | 1968/69 | 1969/70 | 1970/71 | 1971/72 | 1972/73 | 1973/74 | 1974/75 |
1975/76 | 1976/77 | 1977/78 | 1978/79 | 1979/80 | 1980/81 | 1981/82 | 1982/83 | 1983/84 | 1984/85 | 1985/86 |
1986/87 | 1987/88 | 1988/89 | 1989/90 | 1990/91 | 1991/92 | 1992/93 | 1993/94 | 1994/95 | 1995/96 | 1996/97 |
1997/98 | 1998/99 | 1999/00 | 2000/01 | 2001/02 | 2002/03 | 2003/04 | 2004/05 | 2005/06 | 2006/07 | 2007/08 |
2008/09 | 2009/10
Evoluzione del campionato italiano di calcio 18
III livello
Terza 1906 | 1907 | 1908 | 1909 | 1909/10 | 1910/11 | 1911/12 |1912/13 | 1913/14 | 1914/15 | 1919/20 | 1920/21 | 1921/22
Categoria (F.I.G.C.)
(1906-1922)
Terza 1921/22 (C.C.I.) | 1922/23 | 1923/24 | 1924/25 | 1925/26
Divisione
(1921-1926)
Serie C 1935/36 | 1936/37 | 1937/38 | 1938/39 | 1939/40 | 1940/41 | 1941/42 | 1942/43 | 1945/46 | 1946/47 | 1947/48 |
(1935-1978) 1948/49 | 1949/50 | 1950/51 | 1951/52 | 1952/53 | 1953/54 | 1954/55 | 1955/56 | 1956/57 | 1957/58 | 1958/59 |
1959/60 | 1960/61 | 1961/62 | 1962/63 | 1963/64 | 1964/65 | 1965/66 | 1966/67 | 1967/68 | 1968/69 | 1969/70 |
1970/71 | 1971/72 | 1972/73 | 1973/74 | 1974/75 | 1975/76 | 1976/77 | 1977/78
Serie C1 1978/79 | 1979/80 | 1980/81 | 1981/82 | 1982/83 | 1983/84 | 1984/85 | 1985/86 | 1986/87 | 1987/88 | 1988/89 |
(1978-2008) 1989/90 | 1990/91 | 1991/92 | 1992/93 | 1993/94 | 1994/95 | 1995/96 | 1996/97 | 1997/98 | 1998/99 | 1999/00 |
2000/01 | 2001/02 | 2002/03 | 2003/04 | 2004/05 | 2005/06 | 2006/07 | 2007/08
IV livello
Prima Divisione 1935/36 | 1936/37 | 1937/38 | 1938/39 | 1939/40 | 1940/41 | 1941/42 | 1942/43 | 1943/44 | 1945/46 | 1946/47 |
(1935-1948) 1947/48
Interregionale I 1957/58
Serie (1957/58)
Serie D 1959/60 | 1960/61 | 1961/62 | 1962/63 | 1963/64 | 1964/65 | 1965/66 | 1966/67 | 1967/68 | 1968/69 | 1969/70 |
(1959-1978) 1970/71 | 1971/72 | 1972/73 | 1973/74 | 1974/75 | 1975/76 | 1976/77 | 1977/78
Serie C2 1978/79 | 1979/80 | 1980/81 | 1981/82 | 1982/83 | 1983/84 | 1984/85 | 1985/86 | 1986/87 | 1987/88 | 1988/89 |
(1978-2008) 1989/90 | 1990/91 | 1991/92 | 1992/93 | 1993/94 | 1994/95 | 1995/96 | 1996/97 | 1997/98 | 1998/99 | 1999/00 |
2000/01 | 2001/02 | 2002/03 | 2003/04 | 2004/05 | 2005/06 | 2006/07 | 2007/08
Evoluzione del campionato italiano di calcio 19
V livello
Seconda Divisione 1935/36 | 1936/37 | 1937/38 | 1938/39 | 1939/40 | 1940/41 | 1941/42 | 1942/43 | 1945/46 | 1946/47
(1935-1948) | 1947/48
Prima Categoria 1959/60 | 1960/61 | 1961/62 | 1962/63 | 1963/64 | 1964/65 | 1965/66 | 1966/67 | 1967/68 | 1968/69
(1959-1970) | 1969/70
Promozione 1967/68 | 1968/69 | 1969/70 | 1970/71 | 1971/72 | 1972/73 | 1973/74 | 1974/75 | 1975/76 | 1976/77
(1968-1978) | 1977/78
Campionato Interregionale 1981/82 | 1982/83 | 1983/84 | 1984/85 | 1985/86 | 1986/87 | 1987/88 | 1988/89 | 1989/90 | 1990/91
(1981-1992) | 1991/92
Campionato Nazionale 1992/93 | 1993/94 | 1994/95 | 1995/96 | 1996/97 | 1997/98 | 1998/99 | 1999/00
Dilettanti
(1992-2000)
Serie D 2000/01 | 2001/02 | 2002/03 | 2003/04 | 2004/05 | 2005/06 | 2006/07 | 2007/08 | 2008/09 | 2009/10
(dal 2000)
VI livello
Campionato 1957/58
Dilettanti
(1957/58)
Seconda 1959/60 | 1960/61 | 1961/62 | 1962/63 | 1963/64 | 1964/65 | 1965/66 | 1966/67 | 1967/68
Categoria
(1959-1968)
Prima Categoria 1968/69 | 1969/70 | 1970/71 | 1971/72 | 1972/73 | 1973/74 | 1974/75 | 1975/76 | 1976/77 | 1977/78
(1968-1978)
Promozione 1978/79 | 1979/80 | 1980/81 | 1981/82 | 1982/83 | 1983/84 | 1984/85 | 1985/86 | 1986/87 | 1987/88 | 1988/89 |
(1978-1991) 1989/90 | 1990/91
Eccellenza 1991/92 | 1992/93 | 1993/94 | 1994/95 | 1995/96 | 1996/97 | 1997/98 | 1998/99 | 1999/00 | 2000/01 | 2001/02 |
(dal 1991) 2002/03 | 2003/04 | 2004/05 | 2005/06 | 2006/07 | 2007/08 | 2008/09 | 2009/10
VII livello
Terza Categoria 1959/60 | 1960/61 | 1961/62 | 1962/63 | 1963/64 | 1964/65 | 1965/66 | 1966/67 | 1967/68
(1959-1968)
Seconda Categoria 1968/69 | 1969/70 | 1970/71 | 1971/72 | 1972/73 | 1973/74 | 1974/75 | 1975/76 | 1976/77 | 1977/78
(1968-1978)
Prima Categoria 1978/79 | 1979/80 | 1980/81 | 1981/82 | 1982/83 | 1983/84 | 1984/85 | 1985/86 | 1986/87 | 1987/88 |
(1978-1991) 1988/89 | 1989/90 | 1990/91
Promozione 1991/92 | 1992/93 | 1993/94 | 1994/95 | 1995/96 | 1996/97 | 1997/98 | 1998/99 | 1999/00 | 2000/01 |
(dal 1991) 2001/02 | 2002/03 | 2003/04 | 2004/05 | 2005/06 | 2006/07 | 2007/08 | 2008/09 | 2009/10
VIII livello
Terza Categoria 1968/69 | 1969/70 | 1970/71 | 1971/72 | 1972/73 | 1973/74 | 1974/75 | 1975/76 | 1976/77 | 1977/78
(1968-1978)
Seconda Categoria 1978/79 | 1979/80 | 1980/81 | 1981/82 | 1982/83 | 1983/84 | 1984/85 | 1985/86 | 1986/87 | 1987/88 | 1988/89
(1978-1991) | 1989/90 | 1990/91
Prima Categoria 1991/92 | 1992/93 | 1993/94 | 1994/95 | 1995/96 | 1996/97 | 1997/98 | 1998/99 | 1999/00 | 2000/01 | 2001/02
(dal 1991) | 2002/03 | 2003/04 | 2004/05 | 2005/06 | 2006/07 | 2007/08 | 2008/09 | 2009/10
I fasti della Prima Divisione furono di breve durata. Ma è solo grazie all'accelerazione imposta dalla Carta di
Viareggio che si è arrivati al campionato nazionale a girone unico come avveniva da decenni in Inghilterra. Fu così
che nel 1926 le sue migliori società furono promosse in un neo-costituito torneo, la → Divisione Nazionale,
finalmente unificato fra Nord e Sud. La Prima Divisione formalmente continuò ad essere disputata, ma era ora
ridotta, senza più lo scudetto in palio, a rappresentare il secondo livello del campionato italiano. Con il trascorrere
degli anni poi fu ulteriormente declassata, rappresentando il terzo livello a partire dal 1929 quando fu creata la serie
B, il quarto livello (riportandola nella gestione dei Comitati Regionali e con la denominazione di Prima Divisione
Regionale) dal 1935 dopo l'istituzione della Serie C, il quinto livello dal 1948 e il sesto livello dal 1952 con la
nascita della Serie D e della Promozione. Fu infine definitivamente abolita nel 1959 con la riforma che portò alla
creazione delle tre categorie dilettantistiche regionali attuali.
Nel 1926 in seguito alla riforma dei campionati prevista dalla Carta di Viareggio, documento voluto dal regime
fascista al fine di sottomettere il mondo del calcio alla propria autorità totalitaria, fu creata la nuova → Divisione
Nazionale. Il campionato italiano era disputato ad inizio secolo solo da squadre dell'Italia settentrionale, e solo nel
1912 fu istituito un torneo del Sud, la cui vincitrice avrebbe sfidato i campioni del Nord per l'assegnazione dello →
scudetto. Il tasso tecnico fra le squadre delle due parti della penisola era però totalmente sproporzionato, e le
finalissime nazionali si risolvevano di regola in pesanti rovesci per le rappresentanti meridionali. Il fascismo, in linea
con i propri ideali nazionalistici e di unità nazionale, volle superare dunque questa dicotomia inserendo in un
campionato esteso a tutta la Penisola sia squadre del Nord che le migliori società del Sud. Vennero dunque prescelti
due sodalizi di Roma e uno di Napoli che potessero contendersi il titolo con le blasonate formazioni del Nord. Dopo
un anno tuttavia l'esperimento sembrò già in crisi poiché tutte e tre le rappresentanti del Sud erano risultate
retrocesse, schiacciate dalla prepotenza finanziaria delle rivali settentrionali. Federazione e Governo non si diedero
però per vinti e, ribadendo i propri propositi, decisero di ripescare le malcapitate, operando un allargamento del
campionato. Era chiaro tuttavia come la nuova struttura del campionato fosse altamente instabile e necessitasse di
Evoluzione del campionato italiano di calcio 22
II livello DDS
→ Prima Divisione
Nazionale
a gironi interregionali
Note: Grande riforma del calcio dovuta al deciso attivismo di Leandro Arpinati che al comando della FIGC partorì
nell'estate del 1928 una novità che divenne tappa storica per il Calcio italiano. Il mondo del pallone tricolore era
infatti oramai pronto per dare una svolta che lo portasse ad assumere un'organizzazione simile a quella dei maestri
inglesi; per raggiungere tale scopo, i continui cambiamenti di format del torneo dovevano terminare per sempre. Fu
così decisa quella svolta che portò all'introduzione anche in Italia della formula del Girone Unico all'inglese. Non si
trattava in realtà di un'assoluta novità, essendo già stata sperimentata nella stagione 1909-10; tuttavia fu quella
un'esperienza estemporanea, subito travolta dall'elefantiaco ingrandimento del torneo.
Dalla stagione successiva, le grandi squadre sarebbero state riunite in un nuovo torneo, la → Serie A, mentre le
escluse avrebbero costituito l'altrettanto inedita → Serie B. A tal fine, Arpinati decise unilateralmente l'allargamento
una tantum di quello che a quel punto sarebbe stato l'ultimo torneo di → Divisione Nazionale. Con decreto federale
furono ripescate le quattro retrocesse del precedente torneo, fra cui la Lazio, società destinata a dare con la Roma
un'adeguata visibilità alla Capitale. Vennero quindi promosse d'ufficio le seconde classificate dei quattro gironi della
→ Prima Divisione appena conclusa, tra cui spiccavano due società rappresentanti capoluoghi regionali, cioè il
Venezia e la giovanissima Fiorentina. A completare l'organico vennero iscritte d'ufficio la Fiumana e la Triestina,
con l'evidente obiettivo politico di inserire nel giro del grande calcio quei territori orientali annessi dall'Italia nel
1919 dopo la vittoria nella Grande Guerra, ma che fino a quel punto non erano riusciti a scalfire le gerarchie del
consolidato calcio della Penisola.
I due gironi da sedici squadre così costruiti avrebbero dunque avuto il duplice scopo sia di assegnare il titolo del
1929 - che per ovvi motivi di tempistica a quel punto non sarebbe stato disputato con un torneo conclusivo ma bensì
reintroducendo per un'ultima volta la finale secca -, sia quello di suddividere le società in un raggruppamento d'élite
e in uno cadetto per le stagioni a venire: in particolare, metà delle società avrebbero costituito la Serie A, mentre le
altre la Serie B.
Evoluzione del campionato italiano di calcio 23
Livello Sud DM
Campionato Meridionale
Subnazionale
a gironi interregionali
Note: Nel 1929 la FIGC e Arpinati realizzarono dunque, come negli altri paesi, un campionato nazionale a girone
unico. Il progetto iniziale prevedeva una prima categoria composta da sedici squadre, ovvero quelle che si erano
classificate tra le prime otto nei due gironi in cui era diviso il campionato precedente. Il protrarsi dello spareggio per
l'ottavo posto fra Napoli e Lazio portò ad ammetterle entrambe, e con il ripescaggio della Triestina per motivi
patriottici il numero delle squadre fu alzato a 18.
III DDS
livello → Prima Divisione
Interregionale
a gironi interregionali
Note: La FIGC nell'estate 1935 decise di creare una terza serie nazionale: la Serie C. Decise quindi che le prime sei
di ogni girone di Prima Divisione 1934-35 più le settime classificate del Girone F e G e le ottave e le none
classificate del Girone F sarebbero state ammesse alla Serie C mentre le altre sarebbero retrocesse in Prima
Divisione Regionale (ex Seconda Divisione Regionale) che diventava così, a partire dalla stagione 1935-36, il quarto
livello. In seguito però la FIGC decise di riammettere alla nuova Serie C anche la 7°, l'8° e la 9° del Girone H.
II livello → Serie B
III → Serie C
livello
Note: Nel 1947-48 con la nona edizione del torneo italiano di calcio di Serie C (terzo livello) fu decisa la riforma dei
Campionati con il blocco delle promozioni verso la Serie B. Dall'annata seguente la categoria sarebbe ritornata al suo
formato originario a quattro gironi. Vennero quindi retrocesse un'enorme massa di società (286) appartenenti alla C
che però non tornarono a disputare i campionati regionali, ma costituirono il nuovissimo livello del Campionato di
Promozione Interregionale. Da ricordare che nella stagione 1939-40, nella prima giornata dell'ultimo campionato del
periodo di pace pre-bellico, il 17 settembre del 1939, compaiono sulle casacche dei giocatori per la prima volta i
numeri. Inoltre si rammenta che solo nel 1946-47, la Serie A tornò definitivamente al girone unico come oggi lo
conosciamo: ne facevano parte 20 squadre, numero che rimase tale fino al 1951-52.
Evoluzione del campionato italiano di calcio 25
II livello → Serie B
III → Serie C
livello
Note: Grande riforma dei campionati dopo quella che nel 1929 aveva creato la Serie A. Il campionato di Serie C
raggiunto l'obiettivo da tempo prefissato di 72 partecipanti, (di cui cinque provenienti dalla Serie B e dodici dalla
Promozione Interregionale) subì una svolta epocale divenendo a Girone Unico, nazionale e professionistico. Solo
tredici squadre del vecchio torneo vi sarebbero state ammesse, mentre le escluse avrebbero partecipato al campionato
di IV Serie anch'esso riformato in senso elitario. Il campionato di Promozione Interregionale 1951-52 (quarta
edizione del torneo di calcio di IV livello a carattere interregionale in Italia) non mise in palio posti per la Serie C,
ma fu finalizzato a dividere le società partecipanti in due gruppi: le migliori avrebbero avuto accesso al nuovo torneo
di IV Serie a carattere interregionale, le altre sarebbero retrocesse nell'altrettanto nuova categoria denominata
Promozione Regionale.
II livello → Serie B
IV livello → IV Serie
Note: nel 1957 le retrocessioni dalla IV Serie in Promozione regionale furono sospese, le retrocesse scendono in
Interregionale II Serie
II livello → Serie B
Note: Interregionale 1957-58 decima edizione del torneo interregionale di calcio di quarto livello in Italia, sesta a
carattere semiprofessionistico. La categoria fu suddivisa su due livelli: la Prima Serie (che molti chiamarono
"Eccellenza") composta da tre gironi (48 squadre) e la Seconda Serie formata da otto gironi (128 squadre), al fine di
selezionare le squadre da aggiungere alla Serie C che deve aggiungere un girone ogni stagione fino ad arrivare ad un
totale di tre. Il regolamento prevedeva la promozione in C dei vincitori dei raggruppamento di primo livello, ma tutto
venne rimescolato in corsa perché la FIGC decise l'ampliamento della Serie C e la promozione a tavolino di
numerose società.
II livello → Serie B
IV livello → IV Serie
Note: La IV Serie 1958-1959, undicesima edizione del torneo interregionale di calcio di quarto livello in Italia,
settima a carattere semiprofessionistico, prevedeva otto gironi da diciotto squadre (143 in totale); le norme per le
promozioni e le retrocessioni vennero rimescolate in corsa perché la FIGC decise l'ampliamento della Serie C e la
promozione a tavolino di numerose società, mentre altri sodalizi furono retrocessi nella nuova Prima Categoria
Regionale. Le rimanenti squadre avrebbero partecipato al rinnovato torneo di Serie D.
Situazione dal 1959 Situazione dal 1968 Situazione dal 1978 Situazione dal 1981 Situazione dal Situazione dal 2000
al 1968 al 1978 al 1981 al 1991 1991 al 2000
VII Terza Categoria Seconda Categoria Prima Categoria Prima Categoria Promozione Promozione
livello Provinciale Regionale Regionale Regionale Regionale Regionale
VIII Terza Categoria Seconda Categoria Seconda Categoria Prima Categoria Prima Categoria
livello Provinciale Regionale Regionale Regionale Regionale
Voci correlate
• Calcio
• → Campionato italiano di calcio
• → Classifica perpetua della Serie A
• → Classifica perpetua del campionato italiano di calcio dal 1898 al 1929
Albo d'oro
• → Albo d'oro di Serie A
• → Albo d'oro di Serie B
• → Albo d'oro di Serie C
• → Albo d'oro di Serie C1
• → Albo d'oro di Serie C2
• → Albo d'oro di Serie D
Derby calcistici in Italia 28
Stracittadine
• Derby di Genova (Derby della Lanterna): questo derby, il più antico d'Italia, vede il Genoa contrapporsi alle altre
formazioni, che nel susseguirsi dei tempi costituivano l'antagonista cittadina; furono l'Andrea Doria, la
Sampierdarenese, il Liguria e la Dominante. Dal 1946 il derby è Genoa-Sampdoria, un incontro che spesso
rappresenta per i tifosi delle due squadre la gara principale della stagione. Il Genoa ha gareggiato in 188 derby
vincendone 70; il Genoa ha giocato il suo primo derby nel 1902, vincendolo. La Sampdoria ha gareggiato in 97
derby vincendone 33; la Sampdoria ha giocato il suo primo derby nel 1946 vincendolo.
• Derby di Milano (Derby della Madonnina): Inter-Milan, è la più prestigiosa stracittadina d'Europa per quel che
riguarda le bacheche, è anche l'unica che vede in campo due squadre già campioni d'Europa e del Mondo. Si
svolse ufficialmente per la prima volta nel 1909 (in occasione della prima partita in assoluto dell'Inter), con
successo rossonero.
• Derby di Roma (Derby del Campidoglio): Lazio-Roma, è storicamente il derby seguito con più passione dalle
due tifoserie che, in caso di vittoria nella stracittadina, possono ritenere appagata un'intera stagione. Si svolse
ufficialmente per la prima volta nel 1929, con successo giallorosso.
• Derby di Torino (Derby della Mole): Juventus-Torino, è la stracittadina di Torino, la più antica tra squadre
ancora esistenti. Si svolse ufficialmente per la prima volta nel 1907, con successo granata.
• Derby di Verona (Derby dell'Arena): Chievo-Verona Svoltosi per la prima volta in → Serie B nel 1994, fece
parte del programma della Serie A 2001-2002.
Derby calcistici in Italia 29
Derby provinciali
Alessandria
• Derby della Provincia di Alessandria: Alessandria-Casale. Partita di grande rilievo sino agli anni Trenta, nel
1927 fu disputata in finale nella Coppa CONI.
Ascoli
• Derby del Tronto o del Piceno: Ascoli-Sambenedettese, il derby per eccellenza per entrambe le tifoserie:
entroterra contro mare si scontrano in questo acceso incontro calcistico. Da sempre i cittadini di San Benedetto
del Tronto rivendicano una propria autonomia dal capoluogo Piceno.
Bergamo
• Derby di Bergamo: Atalanta-AlbinoLeffe, con l'ascesa della formazione della Val Seriana, il match è diventato
un incontro tra la realtà della montagna e quella della città della provincia di Bergamo. In precedenza il derby di
Bergamo era considerato l'incontro Atalanta-Alzano Virescit, città e periferia della realtà bergamasca. Tuttavia
la netta preponderanza del tifo per l'Atalanta porta queste partite ad essere considerate stracittadine, più che veri e
propri derby.
Firenze
• Derby mediceo: Fiorentina-Empoli
Lecce
• Derby del Salento: Lecce-Gallipoli, si disputa per la prima volta nel campionato di Serie B 2009-2010
Modena
• Derby modenese: Modena-Sassuolo
Padova
• Derby padovano o del santo: Padova-Cittadella, si disputa per la prima volta nel campionato di Serie B
2009-2010 dopo alcuni in serie C1, e inoltre dal 2000 al 2002 il Cittadella giocò a Padova le sue due prime
stagioni in → serie B.
Varese
• Derby del Varesotto: Varese-Pro Patria , derby tra la squadra del capoluogo e quella di Busto Arsizio, città che
da anni ambisce a diventare capoluogo di Provincia.
Derby regionali
Calabria
• Derby della Calabria: Catanzaro - Cosenza oppure Catanzaro - Reggina oppure Cosenza - Reggina.
• Negli ultimi anni altri derby calabresi si sono giocati in serie B tra le succitate società ed il Crotone.
Campania
• Derby della Campania: Salernitana-Napoli oppure Avellino-Napoli oppure Salernitana-Avellino.
Derby calcistici in Italia 30
Emilia-Romagna
• Derby storico di Emilia-Romagna: Bologna-Cesena.
• Derby della Riviera: Rimini-Ravenna.
• Derby di Romagna: Rimini-Cesena.
• Derby Emilia contro Romagna: assumono questo nome le sfide del Cesena, da sempre squadra storica della
Romagna, contro alcune delle principali realtà emiliane: su tutti si pone il già citato derby con il Bologna, poi
quello con il Modena, seguiti dalle sfide a Reggiana e SPAL. I duelli incarnano le rivendicazioni di autonomia
romagnole dall'Emilia.
• Derby d'Emilia: tutti gli incontri tra Piacenza-Parma-Reggiana-Modena-Bologna. Ad ogni modo Piacenza
mantiene una certa distanza da rivalità regionali che non siano quelle con Parma e Reggiana, sentendo
maggiormente una forte rivalità con squadre lombarde come Cremonese, Mantova e Pavia.
• Il Derby d'Emilia: assume tale nome la sfida tra Bologna e Parma, in quanto sono le due compagini più blasonate
e le due città più popolose della regione. Grande è il risentimento e la voglia di rivalsa dei tifosi felsinei per il
ricordo dello spareggio salvezza nella stagione 2004/05 che sancì la salvezza dei ducali e la retrocessione dei
rossoblu.
Friuli-Venezia Giulia
• Derby del Nordest: Udinese-Triestina.
Liguria
• Derby ligure: Genoa-Spezia[1] , incontro che affonda le radici negli anni Venti, si è disputato nella Serie B a
girone unico nella stagione 2006-07 dopo che il testa a testa al vertice del campionato di Serie C1 2005-2006
aveva riacceso la rivalità[2] [3] .
Lombardia
• Derby lombardo: Brescia-Atalanta, forte rivalità tra i due centri industriali lombardi legati storicamete dalla
comune origine nell'antico popolo celtico dei Cenomani, un background che si riflette nella similitudine fra i
dialetti delle due città, a loro volta ben distinti da quelli delle province circostanti. L'orgoglio di appartenenza alla
propria città rende ancor più vivo questo scontro. Le due squadre sono fra le società provinciali storicamente le
più presenti in → Serie A, e nel caso nerazzurro la primatista assoluta.
• Derby del Lario: Como-Lecco, fino a qualche tempo fa era da considerarsi una rivalità provinciale; dal 1993, con
la creazione della provincia di Lecco, è diventato uno scontro tra due realtà indipendenti che prosegue anche in
ambito extra-calcistico. È un duello tra i due rami del lago di Como: quello di Volta e quello di Manzoni. Le due
squadre si sono affrontate diverse volte in → Serie B e in → Serie C ma mai nella massima serie.
• Derby dell'Insubria: Como-Varese è una delle più accese rivalità dell'ovest della Lombardia, tanto da essere
considerata rischiosa anche nelle categorie inferiori. Dopo anni di militanza in serie diverse le squadre si sono
ritrovate nella stagione 2008-09.
• Derby dell'Altomilanese: Pro Patria-Legnano, scontro tra due città da sempre in cerca di una propria autonomia,
a cui va stretta l'attuale sottomissione a Varese e Milano. La rivalità ha radici storiche che trova tracce nell'età
comunale. Entrambe le società vantano dei passati in → Serie A e per quattro volte si sono affrontate nella
massima serie.
• Como-Monza, scontro sportivo che trova radici negli anni Trenta e raggiunse poi i livelli di massima tensione nel
1979, quando entrambe le formazioni erano in lotta per la promozione in → Serie A. La competizione riguarda
anche aspetti economici e culturali, apparentemente simili, ma con sottili differenze, che si ritrovano ad esempio
nel dialetto. Le formazioni calcistiche non si sono più affrontate dal 1997 alla stagione 2009-10 a causa delle
alterne fortune delle due squadre e la rivalità si è un po' raffreddata.
Derby calcistici in Italia 31
Marche
• Derby marchigiano: sicuramente il derby più caldo e più sentito è quello tra Ancona e Ascoli. Rappresenta lo
scontro tra le due formazioni più titolate a livello regionale, le uniche ad aver raggiunto, sebbene in periodi
diversi, il campionato di → Serie A.
Piemonte
• Derby del Riso: Novara-Pro Vercelli.
• Derby del Piemonte orientale: Pro Vercelli-Casale.
Puglia
In genere le sfide più celebri sono quelle tra le tre squadre (Foggia, Bari e Lecce) che hanno, nel loro record storico,
il timbro della Serie A. In evidenza:
• Derby di Puglia: Lecce-Bari, rappresenta la sfida tra le due squadre pugliesi più importanti. In precedenza il vero
derby di Puglia era considerato quello tra Taranto-Bari, che ormai non si incontrano da parecchi anni.[4]
• Derby d'Apulia: Bari-Foggia, dal nome che gli antichi davano alla Puglia continentale.
• Derby del barese: Bari-Barletta. Derby giocato in Serie B e Serie C quando Barletta faceva ancora parte della
Provincia di Bari.
Sicilia
• Derby di Sicilia: la sfida principale è Palermo-Catania, ma anche gli incontri Palermo-Messina e quelli
Catania-Messina sono molto sentiti tra gli appassionati isolani.
• Altri derby siciliani: si sono giocati in Serie B anche Palermo-Siracusa, Catania-Siracusa, Messina-Siracusa,
Messina-Licata, e Palermo-Acireale.
Toscana
• Derby del Tirreno: Livorno-Pisa. Si distingue tra i vari derby toscani a causa della forte rivalità storica tra le due
città. In Italia è una delle sfide a massimo rischio di ordine pubblico.
• Derby guelfi-ghibellini: Fiorentina-Siena. Partita molto più sentita dai tifosi del Siena. La provincia di Siena è
quella con il maggior numero di tifosi viola dopo la provincia di Firenze, si tratta quindi di una sorta di "derby nel
derby" come se Siena città giocasse contro Siena provincia.
• Derby del Foro: Lucchese-Pisa. Ha acquisito molta importanza poiché questa sfida negli ultimi anni è stata molto
ricorrente. È molto sentita da entrambe le tifoserie ed è pericolosa a livello di sicurezza anche per le divergenti
idee politiche.
• Derby della Lucchesia: Lucchese-Viareggio. Importante per le storiche rivalità tra la squadra del carnevale e
quella delle mura. Estremamente pericolosa visti alcuni dei precedenti storici, specialmente negli anni Venti e
Trenta, come si evince da questo breve passo di Aldo Belli: "Nel maggio del '20 un cattivo arbitraggio del derby
calcistico tra la squadra cittadina e la Lucchese accende la miccia a un sommovimento popolare che autoelegge
Viareggio Repubblica isolandola completamente per tre giorni".[5]
• Derby di Grosseto e Livorno: Grosseto-Livorno, sfida che si disputa per la prima volta in → Serie B nel
campionato 2008-09, dopo ben 30 anni di assenza di sfide ufficiali tra le due squadre.[6]
• Altri derby toscani: Tutti gli incontri fra le numerose squadre toscane (Arezzo, Carrarese, Empoli, Fiorentina,
Grosseto, Livorno, Lucchese, Massese, Pisa, Pistoiese, Prato, Siena, Viareggio)
Derby calcistici in Italia 32
Umbria
• Derby dell'Umbria: Perugia-Ternana, derby sentitissimo e a rischio incidenti, pur non essendosi mai giocato in
Serie A rappresenta lo scontro tra le due realtà maggiori dell'Umbria.
Veneto
• Derby del Veneto: Hellas Verona-Vicenza, derby sentitissimo dalle due tifoserie, al punto da essere
estremamente a rischio incidenti. Si tratta di un derby le cui origini risalgono anche a una forte rivalità tra le due
città nel medioevo.
• Altri derby storici del Veneto: Padova-Vicenza; Padova-Venezia; Hellas Verona-Venezia derby sentiti e
sempre a rischio incidenti.
Altri derby
• Derby d'Italia: Inter-Juventus, termine coniato dal giornalista Gianni Brera ad indicare la gara tra le due squadre
all'epoca (fu coniato nel 1967) più scudettate d'Italia.
• Derby dell'Appennino: Bologna-Fiorentina.
• Derby del Sole: Napoli-Roma.
• Derby dello Stretto: Messina-Reggina.
• Derby delle Isole: Cagliari-Palermo.
• Derby delle Due Sicilie: Napoli-Palermo.
• Derby del Po: Cremonese-Piacenza. Si distingue a causa della forte rivalità storica tra le due città distanti solo
una trentina di kilometri.
• Derby dell'Etruria o Umbro-Toscano: Perugia-Arezzo: per la vicinanza tra le due città e per ragioni storiche
risalenti probabilmente addirittura al medioevo, la sfida è sentitissima e considerata un derby a tutti gli effetti.
Riferimenti
[1] Articolo del La Repubblica del novembre 2006 (http:/ / www. repubblica. it/ 2006/ 11/ sezioni/ sport/ calcio/ serie_b/ presenta-12/
presenta-12/ presenta-12. html?ref=search)
[2] Articolo della Gazzetta dello Sport del marzo 2006 (http:/ / archiviostorico. gazzetta. it/ 2006/ marzo/ 28/
Prima_Spezia_Genoa_Poi_sentenza_ga_10_06032812386. shtml)
[3] Articolo del La Repubblica dell'agosto 2006 (http:/ / ricerca. repubblica. it/ repubblica/ archivio/ repubblica/ 2006/ 08/ 20/
bene-fiorentina-samp-genoa-spezia-derby-con-rissa. html)
[4] (http:/ / http:/ / www. blunote. it/ index. asp?sez=6& id=57293)
[5] Aldo Belli, Il Carnevale tra satira e censura (http:/ / www. versilia. toscana. it/ carnevale/ doc1. html)
[6] Livorno-Grosseto: torna un derby dimenticato (http:/ / www. calciomercato. com/ index. php?c=14& a=96424)
Classifica perpetua del campionato italiano di calcio dal 1898 al 1929 33
Classifica
Pos Squadra Part. Punti[2] G V N P F S DR PP[3] Titoli Fin[4] F.L.[5] Debutto Sede
1 Genoa 26 573 410 250 73 87 972 437 535 1,40 9 2 7 1898 Genova
2 Pro Vercelli 18 504 349 221 62 66 827 329 498 1,44 7 5 2 1908 Vercelli
3 Torino 18 472 353 204 64 85 896 442 454 1,34 1 3 1907 Torino
4 Juventus 25 454 379 186 82 111 774 474 300 1,20 2 1 4 1900 Torino
5 Milan 25 453 382 191 71 120 827 554 273 1,19 3 3 1900 Milano
6 Inter 17 437 358 191 55 112 947 574 373 1,22 2 1 1909 Milano
7 Bologna 14 398 305 167 64 74 695 367 328 1,30 2 1 4 1910 Bologna
8 Casale 14 335 308 135 65 108 500 426 74 1,09 1 1 1911 Casale
Monferrato
9 Alessandria 12 331 266 136 59 71 561 326 235 1,24 1913 Alessandria
11 Lazio 12 262 204 117 28 59 555 292 263 1,28 3 1 1912 Roma
12 Andrea Doria 22 262 285 108 46 131 424 508 -84 0,92 1901 Genova
14 Verona 15 259 276 105 49 122 460 554 -94 0,94 1 1910 Verona
17 Brescia 12 212 230 87 38 105 346 388 -42 0,92 1913 Brescia
24 Alba Roma 6 135 101 60 15 26 240 122 118 1,34 2 1 1912 Roma
totali 741 10978 10980 4521 1938 4521 19266 19266 0 1,00 28 22 42
Legenda: Pos = Posizione di classifica; Part = Partecipazioni; G = Partite giocate; V = Partite vinte; N = Partite pareggiate; P = Partite perse;
GF = Gol fatti; GS = Gol subiti; DR = Differenza reti
Classifica perpetua del campionato italiano di calcio dal 1898 al 1929 38
Bibliografia
• Almanacco illustrato del calcio. Fondato da Leone Boccali nel 1939. Pubblicazione annuale: ultima Ed: Modena,
Edizioni Panini, gennaio 2009. ISSN 11293381.
Voci correlate
• → Classifica perpetua della Serie A
• Campionato di calcio italiano (classifiche)
Collegamenti esterni
• (EN) Italy -All-Time Table 1898-1928/29 [6] www.RSSSF.com
Riferimenti
[1] Maurizio Mariani. Italy -All-Time Table 1898-1928/29 (http:/ / www. rsssf. com/ tablesi/ italalltime9829. html). RSSSF.com, ultimo agg.
21/02/2002. URL consultato il 18 marzo 2009. Rispetto alla fonte sono stati divisi i risultati di Dominante e Sampierdarenese, e di Macerata e
Maceratese.
[2] Secondo il sistema 2-1-0. Internaples e Libertas Palermo hanno ricevuto un punto di penalità nella stagione 1922-23: Francesco Gullo e
Maurizio Mariani. Italy - Championship History 1898-1923 (http:/ / www. rsssf. com/ tablesi/ italhist98-25. html#23). RSSSF.com, ultimo
agg. 23/10/2004. URL consultato il 18 marzo 2009.
[3] Punti per Partita
[4] Finalissime disputate
[5] Finali di Lega (o secondi posti, se la finale non si è disputata)
[6] http:/ / www. rsssf. com/ tablesi/ italalltime9829. html
3 Dino Zoff 570 - 20 1961-83 4 Udinese, 93 Mantova, 143 Napoli, 330 Juventus
6 Silvio Piola** 537 274 21 1929-54 127 Pro Vercelli, 227 Lazio, 28 Juventus, 155
Novara
7 Enrico Albertosi 532 - 21 1958-80 185 Fiorentina, 177 Cagliari, 170 Milan
13 Angelo Peruzzi 478 - 20 1987-07 16 Roma, 29 Verona, 208 Juventus, 33 Inter, 192
Lazio
16 Giuseppe Favalli 472* 7* 20 1989-10* 59 Cremonese, 298 Lazio, 49 Inter, 66* Milan
19 Pietro Ferraris II** 469 123 18 1929-50 86 Pro Vercelli, 83 Napoli, 139 Inter, 104 Torino,
57 Novara
22 José Altafini 459 216 18 1958-76 205 Milan, 180 Napoli, 74 Juventus
27 Giacomo Mari 426 24 14 1946-60 113 Atalanta, 133 Juventus, 70 Sampdoria, 110
Padova
30 Amedeo Amadei** 423 174 16 1936-56 182 Roma, 70 Inter, 171 Napoli
36 Giuseppe Savoldi 405 168 15 1965-82 57 Atalanta, 230 Bologna, 118 Napoli
40 Lucidio Sentimenti 403 4 15 1938-59 53 Modena, 129 Juventus, 170 Lazio, 48 Vicenza,
IV** 3 Torino
47 Kurt Hamrin 400 190 15 1956-71 23 Juventus, 30 Padova, 289 Fiorentina, 36 Milan,
22 Napoli
52 Fabio Cannavaro 396* 14* 15 1992-10 58 Napoli, 212 Parma, 50 Inter, 76* Juventus
58 Luigi Di Biagio 391 59 15 1988-07 1 Lazio, 87 Foggia, 114 Roma, 117 Inter, 65
Brescia, 7 Ascoli
72 Christian Panucci 380* 33* 16 1991-10* 31 Genoa, 89 Milan, 26 Inter, 229 Roma, 5*
Parma
89 Fulvio Collovati 368 8 16 1976-93 122 Milan, 109 Inter, 20 Udinese, 45 Roma, 72
Genoa
93 Pietro Paolo Virdis 365 101 16 1974-91 64 Cagliari, 75 Juventus, 45 Udinese, 135 Milan,
46 Lecce
100 Eraldo Pecci 357 26 15 1973-90 68 Bologna, 154 Torino, 111 Fiorentina, 24
Napoli
Voci correlate
• → Cannonieri del campionato italiano di calcio
• → Classifica dei marcatori del campionato di calcio italiano
• Classifica dei marcatori della Nazionale di calcio italiana
• Classifica di presenze nella Nazionale di calcio italiana
• Elenco dei capitani della Nazionale di calcio italiana
• → Statistiche della Serie A di calcio italiana
• → Statistiche della Serie B di calcio italiana
Collegamenti esterni
• Statistiche Ufficiali Lega Calcio [6]
• Rec.Sport.Soccer Statistics Foundation [7]
• Record Attivi in serie A - Presenze [8]
Riferimenti
[1] non viene conteggiato uno spareggio UEFA contro la Sampdoria nel 86/87
[2] non viene conteggiato uno spareggio UEFA contro il Parma nel 99/00 e due spareggi salvezza sempre contro il Parma nel 04/05
[3] non viene conteggiato uno spareggio UEFA contro il Parma nel 99/00
[4] Giocatore ancora in attività in categoria inferiore
[5] Giocatore ancora in attività attualmente svincolato
[6] http:/ / www. lega-calcio. it/ it/ Serie-A-TIM/ Squadre. page
[7] http:/ / www. rsssf. com/
[8] http:/ / www. gazzetta. it/ speciali/ statistiche/ 2008_nw/ record/ record_attivita. shtml
1930-31
1931-32
1933-34
1934-35
1935-36
1936-37
1937-38
1942-43
1945-46
1946-47
1947-48
1948-49
1951-52
1952-53
1953-54
1956-57
1957-58
1959-60
1960-61
1963-64
1967-68
1970-71
1974-75
1976-77
1978-79
1982-83
1986-87
1987-88
1988-89
1989-90
1990-91
1991-92
1992-93
1993-94
1994-95
1996-97
1997-98
1998-99
1999-2000
2000-01
2002-03
2003-04
Play-out serie B
• Bari – Venezia 1-0
• Venezia – Bari 2-0
2004-05
Play-out serie B
• Triestina – Vicenza 2-0
• Vicenza – Triestina 0-2
2005-06
Play-out serie B
• Avellino – Albinoleffe 0-2
• Albinoleffe – Avellino 2-3
2006-07
2007-2008
Pos. Nazione Nome Reti Pres. Media Anni Reti per squadra
1 [1] 274 537 0,51 1929-1954 51 Pro Vercelli, 143 Lazio, 10 Juventus, 70 Novara
Silvio Piola
3 José Altafini 216 459 0,47 1958-1976 120 Milan, 71 Napoli, 25 Juventus
5 Roberto Baggio 205 452 0,45 1985-2004 39 Fiorentina, 78 Juventus, 12 Milan, 22 Bologna, 9
Inter, 45 Brescia
6 Kurt Hamrin 190 400 0,48 1956-1971 8 Juventus, 20 Padova, 150 Fiorentina, 9 Milan, 3
Napoli
7 Giuseppe Signori 188 344 0,54 1991-2004 11 Foggia, 107 Lazio, 3 Sampdoria, 67 Bologna
8 Gabriel Batistuta 184 318 0,58 1991-2003 152 Fiorentina, 30 Roma, 2 Inter
15 Roberto 163 366 0,45 1965-1979 5 Varese, 23 Cagliari, 113 Inter, 22 Juventus
Boninsegna
16 Roberto Mancini 156 541 0,29 1981-2000 9 Bologna, 132 Sampdoria, 15 Lazio
18 Luís Vinício 155 348 0,45 1955-1968 69 Napoli, 17 Bologna, 68 L.R. Vicenza, 1 Inter
21 Filippo Inzaghi 151 338 0,45 1995-2010 2 Parma, 24 Atalanta, 57 Juventus, 68 Milan
24 Christian Vieri 142 264 0,54 1991-2009 1 Torino, 11 Atalanta, 8 Juventus, 12 Lazio, 103
Inter, 1 Milan, 6 Fiorentina
24 Paolo Pulici 142 401 0,35 1967-1985 134 Torino, 5 Udinese, 3 Fiorentina
27 Hernán Crespo 141 282 0,50 1996-2010 62 Parma, 39 Lazio, 27 Inter, 11 Milan, 2 Genoa
31 Sergio Brighenti 136 311 0,44 1952-1965 20 Inter, 13 Triestina, 50 Padova, 43 Sampdoria, 10
Modena
35 Francesco Graziani 130 353 0,37 1973-1987 97 Torino, 14 Fiorentina, 12 Roma, 7 Udinese
40 [1] 123 469 0,26 1929-1950 19 Pro Vercelli, 13 Napoli, 43 Inter, 28 Torino, 20
Pietro Ferraris II
Novara
44 Gino Pivatelli 119 254 0,46 1953-1963 105 Bologna, 3 Napoli, 11 Milan
46 Abel Balbo 117 253 0,46 1989-2002 32 Udinese, 78 Roma, 4 Parma, 3 Fiorentina
47 Alberto Gilardino 116 288 0,40 1999-2010 3 Piacenza, 5 Verona, 50 Parma, 36 Milan, 22
Fiorentina
51 Lorenzo Bettini 110 270 0,41 1952-1963 8 Palermo, 9 Roma, 67 Udinese, 15 Lazio, 9 Inter, 2
Modena
51 Carlo Galli 110 305 0,36 1949-1966 16 Palermo, 40 Roma, 47 Milan, 3 Genoa, 4 Lazio
51 Bruno Giordano 110 319 0,34 1975-1992 68 Lazio, 23 Napoli, 2 Ascoli, 7 Bologna
58 Dino Da Costa 108 282 0,38 1955-1966 71 Roma, 8 Fiorentina, 18 Atalanta, 11 Juventus
58 Nicola Amoruso 108 352 0,31 1993-2010 3 Sampdoria, 14 Padova, 9 Juventus, 11 Perugia, 10
Napoli, 6 Como, 5 Modena, 5 Messina, 40 Reggina, 4
Torino, 1 Parma
63 Pietro Anastasi 105 338 0,31 1967-1981 11 Varese, 78 Juventus, 7 Inter, 9 Ascoli
65 Oliver Bierhoff 103 220 0,47 1991-2003 2 Ascoli, 57 Udinese, 37 Milan, 7 Chievo
65 Marco Di Vaio 103 242 0,42 1994-2010 3 Lazio, 12 Salernitana, 41 Parma, 18 Juventus, 3
Genoa, 26 Bologna
65 Sergio Clerici 103 336 0,31 1960-1978 7 Lecco, 19 Bologna, 9 Atalanta, 18 Verona, 20
Fiorentina, 29 Napoli, 1 Lazio
68 Pietro Paolo Virdis 101 365 0,28 1974-1991 11 Cagliari, 17 Juventus, 12 Udinese, 53 Milan, 8
Lecce
74 Roberto Muzzi 93 335 0,28 1989-2006 6 Roma, 41 Cagliari, 39 Udinese, 4 Lazio, 3 Torino
84 Mario Maraschi 88 323 0,27 1960-1976 2 Milan, 5 Lazio, 1 Bologna, 32 L.R. Vicenza, 31
Fiorentina, 3 Cagliari, 14 Sampdoria
90 Oliviero Conti 85 261 0,33 1951-1964 41 Sampdoria, 27 L.R. Vicenza, 4 Milan, 13 Modena
97 Paolo Rossi 82 215 0,38 1975-1987 39 L.R. Vicenza, 13 Perugia, 24 Juventus, 2 Milan, 4
Verona
Note
• Sono in grassetto i calciatori correntemente in attività nella → Serie A italiana
[1] Calciatore che ha al proprio attivo presenze e reti nei campionati non considerati nell'elenco (campionati nazionali fino al 1928/29,
campionato Alta Italia del 1943/44, e campionato misto di Serie A-B del 1945/46).
[2] Giocatore ancora in attività in categoria inferiore (C2)
[3] Giocatore ancora in attività ma trasferitosi in campionato estero.
Voci correlate
• → Cannonieri del campionato italiano di calcio
• → Classifica presenze nel campionato di calcio italiano
• Classifica dei marcatori della Nazionale di calcio italiana
• Classifica di presenze nella Nazionale di calcio italiana
• Elenco dei capitani della Nazionale di calcio italiana
• Classifiche dei marcatori dei principali campionati di calcio
• Capocannonieri e Classifica marcatori della Coppa Italia
• → Statistiche della Serie A di calcio italiana
• → Statistiche della Serie B di calcio italiana
Collegamenti esterni
• Statistiche Ufficiali Lega Calcio (http://www.lega-calcio.it/it/Serie-A-TIM/Squadre.page)
• (EN) Italy - All-Time Topscorers (http://www.rsssf.com/tablesi/italtops-allt.html)
• Record Attivi in serie A - Gol (http://www.gazzetta.it/speciali/statistiche/2008_nw/record/record_attivita.
shtml)
Cannonieri del campionato italiano di calcio 58
Plurivincitori
• 5 Nordahl ( Milan )
• 3 Boffi ( Milan )
• 3 Meazza ( Ambrosiana-Inter )
• 3 Platini ( Juventus )
• 3 Pruzzo ( Roma )
• 3 Pulici ( Torino )
• 3 Riva ( Cagliari )
• 3 Signori ( Lazio )
Note
• Enrique Guaita (Roma) nel 1934-35 con 28 reti ha stabilito il record per i campionati a 16 squadre (media per
partita: 0,933).
• Gunnar Nordahl (Milan) nel 1949-50 con 35 reti ha stabilito il record per i campionati a 20 e 21 squadre (media
per partita: 0,921).
• Antonio Valentín Angelillo (Inter) nel 1958-59 con 33 reti ha stabilito il record per i campionati a 18 squadre ma
la migliore prestazione in senso assoluto è di Borel II nel 1932-33 con 29 goals in 28 gare.
• Luca Toni (Fiorentina) nel 2006 e Francesco Totti (Roma) nel 2007 sono gli unici due cannonieri a essersi
aggiudicati la Scarpa d'oro.
• Gabriel Batistuta (Fiorentina) nel 1994 ha stabilito il record di segnature consecutive per le prime 11 giornate di
campionato (detenuto fino ad allora da Ezio Pascutti) segnando 13 reti.
• Nei 76 campionati a girone unico finora disputati, solo 26 volte ha vinto la classifica cannonieri un giocatore della
squadra che si è aggiudicata il titolo. In un caso il titolo di capocannoniere è stato vinto da un calciatore di una
Cannonieri del campionato italiano di calcio 64
Plurivincitori
• 2 Bertoni ( Brescia, Legnano )
• 2 Costanzo ( Spezia )
• 2 De Paoli ( Brescia )
• 2 Frizzi ( SPAL, Genoa )
• 2 Pavesi ( Lecce, Palermo )
• 2 Romano ( Como/Comense, Novara )
• 2 Viani V. ( Lucchese, Livorno )
Cannonieri del campionato italiano di calcio 65
Note
• Vinicio Viani (Lucchese) nel 1935-36 con 37 reti ha stabilito il record per i campionati a 18 squadre e la migliore
prestazione in senso assoluto (media per partita: 1,088).
• Giovanni Costanzo detiene il record di realizzazioni complessive in Serie B, con 143 reti fra il 1934 e il 1947.
• Sono 12 i calciatori che hanno vinto la classifica cannonieri sia in Serie A sia in serie B: Aurelio Milani, Roberto
Bettega, Aldo Boffi, Giorgio Chinaglia, Roberto Pruzzo, Paolo Rossi, Bruno Giordano, Oliver Bierhoff, Dario
Hubner, Igor Protti, Luca Toni e Alessandro Del Piero. Fra essi, solo Rossi e Del Piero le hanno vinte in anni
consecutivi (Rossi: 1976-77 in B, 1977-78 in A), (Del Piero: 2006-07 in B, 2007-08 in A), solo Rossi, Giordano,
Chinaglia e Del Piero l'hanno vinte con le stesse squadre in A e in B e solo Boffi, Giordano e Protti hanno vinto il
titolo di cannoniere di serie B successivamente a quello della serie A.
Voci correlate
• Albo d'oro del campionato di calcio italiano
• Campionato di calcio italiano (classifiche)
• → Classifica dei marcatori del campionato di calcio italiano
• → Capocannonieri della Coppa Italia
• → Statistiche della Serie A di calcio italiana
• → Statistiche della Serie B di calcio italiana
8 campionati
• Virginio Rosetta (Pro Vercelli 1920-21, 1921-22; Juventus 1925-26, 1930-31, 1931-32, 1932-33, 1933-34,
1934-35);
• Giovanni Ferrari (Juventus 1930-31, 1931-32, 1932-33, 1933-34, 1934-35; Ambrosiana-Inter 1937-38,
1939-40; Bologna 1940-41);
• Giuseppe Furino (Juventus 1971-72, 1972-73, 1974-75, 1976-77, 1977-78, 1980-81, 1981-82, 1983-84).
7 campionati
• Roberto Bettega (Juventus 1971-72, 1972-73, 1974-75, 1976-77, 1977-78, 1980-81, 1981-82);
• Alessandro Costacurta (Milan 1987-88, 1991-92, 1992-93, 1993-94, 1995-96, 1998-99, 2003-04);
• Ciro Ferrara (Napoli 1986-87, 1989-90; Juventus 1994-95, 1996-97, 1997-98, 2001-02, 2002-03);
• Paolo Maldini (Milan 1987-88, 1991-92, 1992-93, 1993-94, 1995-96, 1998-99, 2003-04);
• Gaetano Scirea (Juventus 1974-75, 1976-77, 1977-78, 1980-81, 1981-82, 1983-84, 1985-86).
6 campionati
• Franco Baresi (II) (Milan 1978-79, 1987-88, 1991-92, 1992-93, 1993-94, 1995-96);
• Antonio Cabrini (Juventus 1976-77, 1977-78, 1980-81, 1981-82, 1983-84, 1985-86);
• Franco Causio (Juventus 1971-72, 1972-73, 1974-75, 1976-77, 1977-78, 1980-81);
• Antonello Cuccureddu (Juventus 1971-72, 1972-73, 1974-75, 1976-77, 1977-78, 1980-81);
• Roberto Donadoni (Milan 1987-88, 1991-92, 1992-93, 1993-94, 1995-96, 1998-99);
• Pietro Ferraris (II) (Ambrosiana-Inter 1937-38, 1939-40; Torino 1942-43, 1945-46, 1946-47, 1947-48);
• Guglielmo Gabetto (Juventus 1934-35; Torino 1942-43, 1945-46, 1946-47, 1947-48, 1948-49);
• Claudio Gentile (Juventus 1974-75, 1976-77, 1977-78, 1980-81, 1981-82, 1983-84);
• Dino Zoff (Juventus 1972-73, 1974-75, 1976-77, 1977-78, 1980-81, 1981-82).
5 campionati
• Demetrio Albertini (Milan 1991-92, 1992-93, 1993-94, 1995-96, 1998-99);
• Giampiero Boniperti (Juventus 1949-50, 1951-52, 1957-58, 1959-60, 1960-61);
• Lorenzo Buffon (Milan 1950-51, 1954-55, 1956-57, 1958-59; Inter 1962-63);
• Tarcisio Burgnich (Juventus 1960-61; Inter 1962-63, 1964-65, 1965-66, 1970-71);
• Umberto Caligaris (Juventus 1930-31, 1931-32, 1932-33, 1933-34, 1934-35);
• Renato Cesarini (Juventus 1930-31, 1931-32, 1932-33, 1933-34, 1934-35);
• Antonio Conte (Juventus 1994-95, 1996-97, 1997-98, 2001-02, 2002-03);
• Alessandro Del Piero (Juventus 1994-95, 1996-97, 1997-98, 2001-02, 2002-03);
• Pietro Fanna (Juventus 1977-78, 1980-81, 1981-82; Hellas Verona 1984-85; Inter 1988-89);
• Filippo Galli (Milan 1987-88, 1991-92, 1992-93, 1993-94, 1995-96);
• Giuseppe Grezar (Torino 1942-43, 1945-46, 1946-47, 1947-48, 1948-49);
• Ezio Loik (Torino 1942-43, 1945-46, 1946-47, 1947-48, 1948-49);
• Valentino Mazzola (Torino 1942-43, 1945-46, 1946-47, 1947-48, 1948-49);
• Francesco Morini (Juventus 1971-72, 1972-73, 1974-75, 1976-77, 1977-78);
• Raimundo Bibian Orsi (Juventus 1930-31, 1931-32, 1932-33, 1933-34, 1934-35);
• Franco Ossola (Torino 1942-43, 1945-46, 1946-47, 1947-48, 1948-49);
• Sebastiano Rossi (Milan 1991-92, 1992-93, 1993-94, 1995-96, 1998-99);
• Sandro Salvadore (Milan 1958-59, 1961-62; Juventus 1966-67, 1971-72, 1972-73);
• Walter Adrián Samuel (Roma 2000-01; Inter 2005-06, 2006-2007, 2007-08, 2008-09);
Lista dei calciatori plurivincitori del campionato italiano 67
4 campionati
• José Altafini (Milan 1958-59, 1961-62; Juventus 1972-73, 1974-75);
• Miguel Andreolo (Bologna 1935-36, 1936-37, 1938-39, 1940-41);
• Valerio Bacigalupo (Torino 1945-46, 1946-47, 1947-48, 1948-49);
• Aldo Ballarin (I) (Torino 1945-46, 1946-47, 1947-48, 1948-49);
• Luigi Bertolini (Juventus 1931-32, 1932-33, 1933-34, 1934-35);
• Zvonimir Boban (Milan 1992-93, 1993-94, 1995-96, 1998-99);
• Sergio Brio (Juventus 1980-81, 1981-82, 1983-84, 1985-86);
• Nicolás Burdisso (Inter 2005-06, 2006-07, 2007-08, 2008-09);
• Esteban Matias Cambiasso (Inter 2005-06, 2006-07, 2007-08, 2008-09);
• Fabio Capello (Juventus 1971-72, 1972-73, 1974-75; Milan 1978-79);
• Eusebio Castigliano (Torino 1945-46, 1946-47, 1947-48, 1948-49);
• Júlio César (Inter 2005-06, 2006-07, 2007-08, 2008-09);
• Giampiero Combi (Juventus 1930-31, 1931-32, 1932-33, 1933-34);
• Iván Ramiro Córdoba (Inter 2005-06, 2006-07, 2007-08, 2008-09);
• Giordano Corsi (Bologna 1935-36, 1936-37, 1938-39, 1940-41);
• Mario Corso (Inter 1962-63, 1964-65, 1965-66, 1970-71);
• Julio Ricardo Cruz (Inter 2005-06, 2006-07, 2007-08, 2008-09);
• Fernando De Napoli (Napoli 1986-87, 1989-90; Milan 1992-93, 1993-94);
• Giacinto Facchetti (Inter 1962-63, 1964-65, 1965-66, 1970-71);
• Pietro Ferrero (Juventus 1930-31, 1931-32, 1932-33, 1933-34);
• Luis Figo (Inter 2005-06, 2006-07, 2007-08, 2008-09);
• Dino Fiorini (Bologna 1935-36, 1936-37, 1938-39, 1940-41);
• Sergio Gori (Inter 1964-65, 1965-66; Cagliari 1969-70; Juventus 1976-77);
• Mark Iuliano (Juventus 1996-97, 1997-98, 2001-02, 2002-03);
• Jair da Costa (Inter 1962-63, 1964-65, 1965-66, 1970-71);
• Nils Liedholm (Milan 1950-51, 1954-55, 1956-57, 1958-59);
• Bruno Maini (Bologna 1935-36, 1936-37, 1938-39, 1940-41);
• Cesare Maldini (Milan 1954-55, 1956-57, 1958-59, 1961-62);
• Virgilio Maroso (Torino 1945-46, 1946-47, 1947-48, 1948-49);
• Daniele Massaro (Milan 1987-88, 1991-92, 1992-93, 1993-94);
• Marco Materazzi (Inter 2005-06, 2006-07, 2007-08, 2008-09);
• Sandro Mazzola (I) (Inter 1962-63, 1964-65, 1965-66, 1970-71);
• Romeo Menti (II) (Torino 1942-43, 1946-47, 1947-48, 1948-49);
• Paolo Iglesias Montero (Juventus 1996-97, 1997-98, 2001-02, 2002-03);
• Mario Montesanto (Bologna 1935-36, 1936-37, 1938-39, 1940-41);
• Luisito Monti (Juventus 1931-32, 1932-33, 1933-34, 1934-35);
• Paolo Orlandoni (Inter 2005-06, 2006-07, 2007-08, 2008-09);
• Gianluca Pessotto (Juventus 1996-97, 1997-98, 2001-02, 2002-03);
Lista dei calciatori plurivincitori del campionato italiano 68
3 campionati
• Adriano Leite Ribeiro (Inter 2005-06, 2006-07, 2007-08);
• Massimo Ambrosini (Milan 1995-96, 1998-99, 2003-04);
• Nicola Amoruso (Juventus 1996-97, 1997-98, 2001-02);
• Pietro Anastasi (Juventus 1971-72, 1972-73, 1974-75);
• Carlo Ancelotti (Roma 1982-83; Milan 1987-88, 1991-92);
• Francesco Antonioli (Milan 1991-92, 1992-93; Roma 2000-01);
• Marco van Basten (Milan 1987-88, 1991-92, 1992-93);
• Gianfranco Bedin (Inter 1964-65, 1965-66, 1970-71);
• Eros Beraldo (Milan 1954-55, 1956-57, 1958-59);
• Amedeo Biavati (Bologna 1936-37, 1938-39, 1940-41);
• Alessandro Birindelli (Juventus 1997-98, 2001-02, 2002-03);
• Massimo Bonini (Juventus 1981-82, 1983-84, 1985-86);
• Roberto Boninsegna (Inter 1970-71; Juventus 1976-77, 1977-78);
• Felice Placido Borel (II) (Juventus 1932-33, 1933-34, 1934-35);
• Ernesto Castano (Juventus 1959-60, 1960-61, 1966-67);
• Filippo Cavalli (Torino 1942-43; Juventus 1949-50, 1951-52);
• Sergio Cervato (Fiorentina 1955-56; Juventus 1959-60, 1960-61);
• John Charles (Juventus 1957-58, 1959-60, 1960-61);
• Umberto Colombo (Juventus 1957-58, 1959-60, 1960-61);
• Hernan Crespo (Inter 2006-07, 2007-08, 2008-09);
• Giancarlo Danova (Milan 1958-59, 1961-62; Fiorentina 1968-69);
• Edgar Davids (Juventus 1997-98, 2001-02, 2002-03);
• Didier Deschamps (Juventus 1994-95, 1996-97, 1997-98);
• Angelo Di Livio (Juventus 1994-95, 1996-97, 1997-98);
• Angelo Domenghini (Inter 1964-65, 1965-66; Cagliari 1969-70);
• Aldo Donati (Bologna 1935-36, 1936-37; Roma 1941-42);
• Flavio Emoli (Juventus 1957-58, 1959-60, 1960-61);
• Stefano Eranio (Milan 1992-93, 1993-94, 1995-96);
• Alberigo Evani (Milan 1987-88, 1991-92, 1992-93);
• Francisco Fedullo (Bologna 1935-36, 1936-37, 1938-39);
• Pietro Ferrari (Bologna 1936-37, 1938-39, 1940-41);
• Alfio Fontana (Milan 1954-55, 1956-57, 1958-59);
• Giuseppe Galderisi (Juventus 1980-81, 1981-82; Verona 1984-85);
• Giorgio Ghezzi (Inter 1952-53, 1953-54; Milan 1961-62);
• Aristide Guarneri (Inter 1962-63, 1964-65, 1965-66);
Lista dei calciatori plurivincitori del campionato italiano 69
2 campionati
• Christian Abbiati (Milan 1998-99, 2003-04);
• Enrico Albertosi (Cagliari 1969-70; Milan 1978-79);
• Piero Andreoli (Bologna 1938-39, 1940-41);
• Marco Andreolli (Inter 2005-06, 2006-07);
• Gino Armano (Inter 1952-53, 1953-54);
• Roberto Baggio (I) (Juventus 1994-95; Milan 1995-96);
• Giuseppe Ballerio (Ambrosiana-Inter 1937-38, 1939-40);
• Mario Balotelli (Inter 2007-08, 2008-09);
• Giuseppe Baresi (I) (Inter 1979-80, 1988-89);
Lista dei calciatori plurivincitori del campionato italiano 70
Bibliografia
• Almanacco del Calcio, Modena, Panini, 2009.
Girone unico
Il Campionato italiano di calcio è un insieme di tornei nazionali
istituiti dalla → Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC). I
campionati sono suddivisi e organizzati in 10 livelli, i primi 4 sono
inquadrati nell'area del professionismo, mentre i restanti 6 sono a
carattere dilettantistico. La → Lega Nazionale Professionisti
organizza e dirige i due maggiori campionati, la → Serie A e la →
Serie B, mentre la → Lega Italiana Calcio Professionistico
organizza e dirige la → Prima Divisione e la → Seconda
Divisione, il terzo e il quarto livello del professionismo (fino al
2008 chiamate rispettivamente Serie C1 e Serie C2). L'organico
complessivo delle due leghe superiori consta di un totale di 132
società, rendendo il settore professionistico italiano il più grande
del mondo. I diversi campionati a carattere dilettantistico sono
organizzati dalla → Lega Nazionale Dilettanti, il cui campionato
più importante, la → Serie D, rappresenta il quinto livello del
calcio italiano e la porta di entrata verso il professionismo.
I campionati professionistici
campionato, si assegna dalla stagione 1960-61, e dalla stagione 2004-05 si consegna sul campo alla squadra
campione, con una cerimonia di premiazione.
• → Serie B
È composta da 22 squadre dal campionato 2004-05. Precedentemente in tempi recenti sono state 20, anche se nella
stagione 2003-04 le squadre partecipanti furono 24. I vincitori del torneo passano alla categoria superiore (Serie A) ,
mentre gli ultimi vengono retrocessi alla categoria inferiore (Prima Divisione, ex Serie C1). Attualmente solo le
prime 2 classificate vengono promosse direttamente. Se la squadra 3ª classificata ha meno di 10 punti di vantaggio
sulla 4ª, la restante promozione viene decisa con un girone di spareggi detto play-off al quale prendono parte le
squadre classificate dal 3° al 6° posto, altrimenti la terza classificata viene promossa direttamente. Allo stesso modo
si procede per le quattro retrocessioni con il play-out tra la squadra 18ª e 19ª che viene disputato con gare di andata e
ritorno se la squadra 18ª classificata ha meno di 5 punti di vantaggio sulla 19ª, altrimenti quest'ultima retrocede
direttamente assieme alle ultime 3 squadre classificate. La Coppa Ali della Vittoria, il trofeo del campionato, si
assegna dalla stagione 1960-61, e dalla stagione 2006-07 si consegna sul campo alla squadra vincitrice, con una
cerimonia di premiazione.
I campionati dilettantistici
I tornei amatoriali del calcio italiano sono gestiti dalla → Lega Nazionale Dilettanti per il tramite degli organismi che
essa coordina: il Comitato Interregionale e i 19 Comitati Regionali.
I campionati regionali
La restante struttura del campionato di calcio italiano si articola in ulteriori 5 livelli regionali a cui possono giocare le
squadre a vario titolo con differenti organizzazioni, oneri, doveri, regole e casi particolari. Le prime di ciascuna serie
sono promosse a quella superiore, come pure le vincitrici dei playoff, sebbene l'ascesa di queste ultime sia
subordinata alla disponibilità di posti liberi nei tornei superiori di ciascuna Regione.
Eccole in successione:
• Eccellenza
• Promozione
• Prima Categoria
• Seconda Categoria
• Terza Categoria
Le serie in questione sono organizzate dai Comitati Regionali della FIGC, tranne l'ultima che viene gestita dai
rispettivi comitati provinciali.
Altri Campionati
Nel campionato italiano, essistono altri sei campionati organizzati dalle delegazioni provinciali e regionali della
FIGC sotto l' egida del Settore Giovanile e Scolastico. I campionati, tutti di carattere giovanile sono:
Campionato Juniores: Riservato ai ragazzi di 17-18 anni (nati 1991-1992) Campionato Allievi: Riservato ai ragazzi
di 15-16 anni (nati 1993-1994) Campionato Giovanissimi: Riservato ai ragazzi di 13-14 (nati 1995-1996)
Campionato Esordienti: Riservato ai ragazzi di 12-13 (nati 1997-1998) Campionato Pulcini: Riservato ai ragazzi ai
nati 1999-2000 Torneo Scuola Calcio Piccoli amici: Riservato ai nati 2001-2002
Arbitraggio
Nei Campionati Juniores, Allievi e Giovanissimi, l'arbitraggio delle gare è riservato ad arbitri AIA, mentre
l'arbitraggio delle altre categorie è affidato ai Dirigenti delle società.
Attuale sistema
Livello Serie
6 Eccellenza
(28 gironi regionali)
7 Promozione
(54 gironi regionali)
8 Prima Categoria
(103 gironi regionali)
9 Seconda Categoria
(178 gironi regionali)
10 Terza Categoria
(molti gironi provinciali)
Gironi Regione
Regione Eccellenza Promozione Prima Categoria Seconda Categoria Terza Categoria
girone girone girone girone (provinciali)
2 4 8 16
Piemonte- Valle
d'Aosta
1 2 4 4
Liguria
Lombardia 3 7 12 25 35
1 2 3 3
Trentino-Alto Adige
2 4 8 16
Veneto
1 2 3 4
Friuli-Venezia Giulia
2 4 8 18
Emilia-Romagna
2 3 6 12
Toscana
1 2 4 9 14
Marche
1 2 3 5 4
Umbria
2 4 8 13
Lazio
1 2 4 7
Abruzzo
1 1 3 4
Molise
2 4 8 13
Campania
1 1 2 3
Basilicata
1 2 3 4
Puglia
1 2 4 8 12
Calabria
Sicilia 2 4 8 7
1 2 4 7
Sardegna
Totali 28 54 103 178
Girone unico 77
Curiosità
I primi cinque campionati di calcio si disputavano nell'arco di poche giornate e vi partecipavano da quattro a sette
squadre. Col passare del tempo e con la celere diffusione del gioco del calcio, crebbero notevolmente le squadre
partecipanti e la competizione divenne un lungo campionato a gironi. Nei campionati dal 1912 al 1915 ci fu una vera
esplosione: parteciparono in crescendo 36, 45 e persino 55 squadre nello scudetto vinto dal Genoa nel campionato
1914-15, l'ultimo disputato prima della grande guerra. Ma le stranezze non finirono qui: nel campionato 1924-25
accadde che in finale Lega Nord (che de facto era quella che decideva il vincitore dello scudetto dato che la finale
nazionale tra il vincitore della Lega Nord e quello della Lega Sud veniva sempre vinta dalla squadra del nord, di
solito con almeno 5-6 gol di scarto) il Genoa stesse battendo alla bella per 2-0 il Bologna e si sentisse già il decimo
scudetto e la stella cuciti sul petto, senonché, in seguito alla deviazione del portiere del Genoa in corner, una
furibonda invasione di campo capeggiata da alcuni gerarchi armati di rivoltelle (che sostenevano che la palla fosse
entrata in rete) costrinse l'arbitro a convalidare il gol del Bologna, facendo svanire ogni meritata velleità dei Liguri
dato che poco dopo il Bologna pareggiò e vinse poi la terza gara di spareggio per 2-0.
In seguito nel campionato del 1926-27 il titolo non fu assegnato a nessuna squadra, visto che lo → scudetto vinto su
campo dal Torino fu revocato il 3 novembre del 1927 per illecito sportivo confessato da un dirigente e commesso da
un difensore della Juventus nella partita decisiva contro il Torino. Il titolo non fu comunque assegnato d'ufficio al
Bologna secondo classificato per motivi di opportunità politica. Invece nel campionato 1921-22, furono assegnati
addirittura due scudetti, da due associazioni diverse che erano presenti contemporaneamente al tempo, la C.C.I. e la
F.I.G.C tuttora esistente. La Serie A come la conosciamo oggi nacque nel 1929. Nel 1944, con l'Italia divisa in due a
causa della Seconda guerra mondiale, nel settentrione, voluto dal Min.Cul.Pop., venne comunque organizzato un
torneo non ufficiale (essendo in atto il periodo di inattività ufficiale stabilito nel 1943 dalla F.I.G.C) che fu vinto dai
VV.FF. della Spezia. Tale torneo prese il nome di Campionato Alta Italia ed il titolo venne riconosciuto dalla FIGC,
seppure solo in via onorifica, nel 2002, nel meridione fu organizzato il Campionato Italia Libera vinto dall'U.S.
Conversano, che è stato riconosciuto dalla FIGC solo con un attestato ma che ancora non è stato inserito né negli
almanacchi del calcio né nell'albo d'oro.
A seguito dello scandalo di Calciopoli, il campionato 2004-05, vinto dalla Juventus, è stato revocato e non assegnato.
Il campionato 2005-06, anch'esso vinto dal club torinese, è stato assegnato a tavolino all'Inter, terzo classificato, per
effetto della retrocessione a tavolino della Juventus e della penalizzazione di punti inflitta al Milan.
Girone unico 78
Voci correlate
• → Evoluzione del campionato italiano di calcio
• Campionato italiano di calcio femminile
• Albo d'oro del Campionato di Serie A
• → Albo d'oro del Campionato di Serie B
• → Albo d'oro del Campionato di Serie C
• → Media inglese
• → Cannonieri del campionato italiano di calcio
• → Classifica dei marcatori del campionato di calcio italiano
• → Classifica presenze nel campionato di calcio italiano
• → Incontri di spareggio del campionato di calcio italiano
• Club italiani nelle coppe europee
• → Classifica perpetua della Serie A
• → Statistiche della Serie A di calcio italiana
• → Statistiche della Serie B di calcio italiana
Altri progetti
• Articolo su Wikinotizie: Calcio Italia campionato nazionale Serie A 2007-2008
Riferimenti
[1] Comunicato ufficiale della FIGC (http:/ / 213. 215. 145. 251/ Assets/ contentresources_2/ ContenutoGenerico/ 63. $plit/
C_2_ContenutoGenerico_19265_StrilloComunicatoUfficiale_lstAllegati_Allegato_0_upfAllegato. pdf)
[2] In quegli anni Trieste faceva parte del Territorio libero di Trieste
Girone all'italiana 79
Girone all'italiana
Nella terminologia sportiva, è comunemente detto girone all'italiana un raggruppamento di giocatori o squadre fatto
in modo che ogni giocatore o squadra del gruppo possa incontrare tutte le altre. Il termine internazionale che viene
usato per quello che in Italia è detto "girone all'italiana" è round robin.
Tale formula è universalmente adottata in sport di squadra come il calcio, la pallacanestro e la pallavolo[1] anche se,
in alcuni casi, dopo il completamento del girone, il campionato può essere seguito da dei play-off tra le squadre
meglio classificate per l'assegnazione del titolo
Voci correlate
• Algoritmo di Berger
Riferimenti
[1] Anche nel tennis, sport a eliminazione diretta per eccellenza, sono presenti i gironi all'italiana nella Tennis Masters Cup.
Media inglese 80
Media inglese
Con il termine media inglese si intende un particolare tipo di coefficiente che determina la classifica di una squadra
di calcio nell'ambito di un torneo.
Storia
Di media inglese si cominciò a parlare verso la metà del 1930, quando, su iniziativa di un quotidiano sportivo e della
Federazione inglese, nacque la necessità di stabilire la media ideale che avrebbe dovuto tenere una squadra di calcio
per poter vincere il campionato. Da qui l'attributo inglese. L’Italia si adeguò subito a questa scelta, anche se, a causa
della situazione politico-bellica dell'epoca, il parametro prese il nome di media scudetto.
Calcolo
Si ottiene partendo dal presupposto che per un piazzamento ad alti livelli in un campionato di calcio, le partite in
casa si debbano vincere mentre in trasferta si abbia il compito di perseguire almeno un pareggio; da qui la
semplificazione su base statistica che una vittoria in casa ed un pareggio in trasferta sarebbero la condizione ideale
per poter condurre ai vertici un campionato.
In virtù di ciò, si è convenuto di assegnare:
• In casa
• 0 per la vittoria
• -1 per il pareggio
• -2 per la sconfitta
• Fuori casa
• +1 per la vittoria
• 0 per il pareggio
• -1 per la sconfitta
Con l'introduzione della classifica che premia con tre punti (anziché due) la squadra vincente, si giunti ad assegnare:
• In casa
• 0 per la vittoria
• -2 per il pareggio
• -3 per la sconfitta
• Fuori casa
• +2 per la vittoria
• 0 per il pareggio
• -1 per la sconfitta
Sinossi
La media inglese è un indicatore utile per valutare il comportamento effettivo di una squadra fra gare in casa ed in
trasferta, assumendo che fra due squadre a pari punti (ad esempio), sia potenzialmente meglio piazzata quella che ha
giocato più partite in trasferta. Così, ad esempio, fra le ipotetiche squadre che in classifica hanno totalizzato tre punti
dopo una giornata, secondo la media inglese sarebbero in testa quelle vittoriose in trasferta (+2) piuttosto che quelle
vittoriose fra le mura amiche (0).
A parità di gare disputate in casa e in trasferta, la classifica stilata con la media inglese coincide (se non nel valore
dei punti) con quella reale.
Media inglese 81
A campionato concluso, infatti, la media inglese rispecchierà la classifica calcolata con i punti tradizionali: la media
inglese è incentrata su una media di due punti a partita[1] : alla fine di un campionato come quello attuale di → Serie
A (a venti squadre, con diciannove partite in casa e diciannove in trasferta), la quota "0" alla media inglese
corrisponderà alla quota 76 punti, così come un "+5" equivarrà a un 81 o un "-10" a un 66.
• Detto tutto ciò in parole ancor più spicciole, la media inglese è incentrata su un ruolino di marcia complessivo
fatto di un certo numero (la metà delle partite disputate) di vittorie, altrettanti pareggi e nessuna sconfitta.
Equivale cioè alla attuale media di 2 punti a partita (o alla media di 1,5 punti a partita quando ogni vittoria
assegnava 2 punti invece di 3).
Può essere però utile nel corso della stagione nel valutare la classifica in base al diverso numero di partite disputate
(e da disputare) in casa e fuori.
Curiosità
• Più volte è accaduto che anche la prima classificata abbia avuto media inglese negativa.
• La massima media inglese raggiunta in → Serie A è stata quella dell'Inter (+22) alla 29a giornata del campionato
2006-07.
• Negli ultimi anni le squadre vincitrici del campionato di calcio di Serie A sono state caratterizzate da medie
inglesi costantemente positive (il che deriva dall'abbondanza di punti conquistati in trasferta).
• Lo schema di assegnazione dei punti della media inglese, sia quella vecchia che quella nuova (dopo l'avvento dei
3 punti a vittoria), è matematicamente parte di una matrice antisimmetrica.
Riferimenti
[1] Infatti, come si intende necessario perseguire un cammino fatto da vittorie in casa (0) e pareggi in trasferta (0), si può intendere egualmente
efficace un cammino fatto di pareggi in casa (-2) e vittorie in trasferta (+2).
Scudetto 82
Scudetto
Nello sport italiano lo scudetto è un piccolo distintivo a forma di scudo con i
colori della bandiera italiana, che viene portato sulla divisa di gioco dall'atleta
o dalla squadra che nella precedente stagione ha vinto il campionato
nazionale di massimo livello (di solito denominato → Serie A) del proprio
sport.
Per estensione, la parola "scudetto" (o "scudo") è passata a indicare la vittoria
nel massimo campionato italiano delle varie discipline sportive.
Spesso si intende per scudetto la vittoria nel → campionato italiano di calcio,
dal momento che questo termine e questa tradizione hanno avuto origine in
campo calcistico, ma occorre ricordare che lo scudetto viene assegnato anche
nei campionati nazionali di altri sport.
Origini
Nel calcio, la prima squadra che diede il nome di Scudetto alla vittoria in campionato fu il Genoa CFC;
la prima squadra che appose lo Scudetto sulle proprie magliette fu il Genoa CFC nel 1924 in occasione del suo
ottavo campionato vinto.
La forma era quella attuale ma era sormontato dalla corona dei Savoia ed era uguale alla bandiera Italiana dell'epoca
:aveva cioè nella zona centrale bianca , la bandiera Savoia: un rettangolino rosso con una croce bianca.
Ciò avvenne sino alla stagione 1926/27, quella del primo scudetto vinto dal Torino.
Dall'anno 1927/28 , scudetto vinto nuovamente dal Torino, lo scudetto venne affiancato dal Fascio Littorio ,simbolo
del regime Fascista.
Da quel momento ed ininterrottamente venne celebrata la vittoria del campionato di calcio italiano col nome di
Scudetto e tutte le formazioni da allora vollero apporre sulla maglia il prestigioso simbolo fino ai giorni nostri.
La stella
Nel 1958, in occasione del decimo titolo italiano di calcio vinto dalla Juventus, il CONI decise di assegare la Stella
d'oro al Merito Sportivo, da quel momento in avanti, a quei club che avessero conquistato lo Scudetto per dieci volte.
L'emblema del riconoscimento è una stella giallo-oro a cinque punte, cucita sulla sinistra del petto (se abbinata allo
scudetto, proprio sopra questo), a segnare la vittoria di 10 campionati. Questo uso è stato poi esteso anche ad altri
sport e, a differenza dello scudetto che cambia di anno in anno, la stella rimane sempre sulla maglia della squadra
che l'ha conquistata. L'introduzione della stella è stata poi replicata da altre società, di club o nazionali, per
rappresentare una o più competizioni (quali ad esempio i mondiali per le nazionali di calcio). Attualmente le società
con la stella sul petto sono:
• Juventus: 2 (1958; 1982)
• Inter: 1 (1966)
• Milan: 1 (1979)
Scudetto 83
Federazioni Nazionali
Discipline
Calcio
Calcio a 5
Fondazione 1898
Nazione Italia
Sede Roma
Visita il Portale:Calcio
La Federazione Italiana Giuoco Calcio, nota anche con l'acronimo FIGC e come Federcalcio, è l'organo di
governo, organizzazione e controllo del calcio in Italia. Ha sede a Roma, mentre il Centro Tecnico Sportivo Federale
è a Firenze (quartiere di Coverciano).
Cenni storici
Fondata a Torino il 16 marzo 1898 con il nome di Federazione Italiana del Football (F.I.F.), mantenne tale
denominazione fino al 1909.
Ne furono invitate a far parte nella fase costituente le seguenti società:
• Genoa Cricket and Football Club
• Football Club Torinese
• Internazionale Torino
• Ginnastica Torino
• Unione Pro Sport Alessandria.
Federazione Italiana Giuoco Calcio 85
Tuttavia alcune di queste preferirono rimanere nell'orbita della F.G.N.I. (Federazione Ginnastica Nazionale Italiana),
Federazione che metteva in palio durante i propri campionati ginnici anche un titolo per il football.
Nello stesso anno della sua fondazione, la Federazione organizzò il primo campionato di calcio italiano: si trattò di
un torneo disputatosi a Torino in una sola giornata, che venne vinto dal Genoa.
La Federazione fu riconosciuta dalla FIFA nel 1905 e fa parte dell'UEFA sin dalla sua nascita, nel 1954.
Attività
La F.I.G.C. dirige e organizza l'attività della Nazionale e delle nazionali giovanili; inoltre supervisiona e controlla i
campionati professionistici (→ Lega Calcio, → Lega Pro) e i campionati a carattere dilettantistico sia a livello
interregionale (→ Serie D, Calcio a 5, calcio femminile) che a livello regionale attraverso i Comitati Regionali e le
Delegazioni Provinciali e Locali.
Promuove anche i tornei e le attività riservate ai settori giovanili.
Attualità
Nel 2006 il presidente della F.I.G.C. Franco Carraro ha rassegnato le dimissioni in seguito al suo coinvolgimento
nello scandalo denominato Calciopoli. Al suo posto è stato nominato commissario straordinario Guido Rossi e
successivamente, a seguito delle dimissioni di quest'ultimo, Luca Pancalli (dal 21 settembre 2006), presidente del
comitato paralimpico italiano, che è rimasto in carica fino alle nuove elezioni regolari del 2 aprile 2007, che hanno
visto eleggere Giancarlo Abete.
La Federazione
• Presidente: Giancarlo Abete
• Vice: Cesare Gussoni (vicario), Demetrio Albertini e Carlo Tavecchio
• Direttore Generale: Virginia Filippi
• Segretario Federale: Antonio Di Sebastiano
Aneddoti
La F.I.G.C. ha diversi sponsor, tecnici e ufficiali. Tra i fornitori delle divise è presente la Puma per le magliette della
Nazionale e la Diadora per le divise degli arbitri.
Nel 2006, a seguito di intercettazioni telefoniche che mettevano in dubbio la regolarità del campionato di Serie A
della stagione 2004-05 e quella successiva, la Federazione è stata commissariata.
È successo due volte che la F.I.G.C. revocasse lo scudetto alla squadra che l'aveva vinto. Nel campionato 1926-27 lo
scudetto venne revocato al Torino per una presunta combine nella partita con la Juventus, in quella circostanza lo
scudetto non venne assegnato alla squadra seconda classificata, il Bologna, perché l'allora presidente della F.I.G.C.
Leandro Arpinati, che era bolognese, temeva che l'assegnazione del titolo al Bologna avrebbe potuto essere
interpretata come un atto di parte. Inoltre anche la società emiliana era rimasta coinvolta in episodi poco chiari in
occasione di uno scontro diretto col Torino.
Nel 2006 invece venne revocato alla Juventus lo scudetto 2004-05 per illecito sportivo. I bianconeri, per effetto
dell'ulteriore sanzione del declassamento all'ultimo posto nel campionato successivo, si videro tolto anche lo
scudetto 2005-06. Il commissario federale Guido Rossi, non seguì l'esempio del suo predecessore Arpinati e dispose,
in questo caso, l'assegnazione dello scudetto 2005-06 all'Inter, anche in conseguenza della penalizzazione di 30 punti
in classifica inflitta al Milan per slealtà sportiva.
Solo una volta ha assegnato lo scudetto per sua delibera, ovvero nel 1948-49, all'indomani della tragedia di Superga
che coinvolse un Torino che era capolista con 4 punti di vantaggio a 4 giornate dal termine. La squadra (composta
poi dalla Primavera), vinse comunque le 4 partite finali del campionato, ma nessuno potrà mai dire cosa sarebbe
accaduto se la squadra granata fosse stata scavalcata in classifica.
Presidenti
Voci correlate
• Nazionale di calcio dell'Italia
Altri progetti
• Articolo su Wikinotizie: Giancarlo Abete eletto presidente FIGC
• Articolo su Wikinotizie: La FIGC celebra l'anniversario della quarta Coppa del mondo vinta dalla
nazionale italiana
Riferimenti
[1] http:/ / www. figc. it/
Lega Nazionale Professionisti 89
Storia
Le prime polemiche
Nell'agosto del 1958 il presidente del CONI, Giulio Onesti, accusò gli allora presidenti di Inter (Angelo Moratti),
Juventus (Umberto Agnelli), e Milan (Andrea Rizzoli), di spendere troppo per il calcio. La Lega subì di conseguenza
un periodo di caos che sfociò nel commissariamento, terminato il quale l'allora commissario Pasquale venne eletto
dai membri come Presidente.
Alla fine del commissariamento con l'inizio del professionismo "reale", non più fittizio quale quello stabilito dalla
Carta di Viareggio, i giocatori di → Serie A e → Serie B firmano all'inizio della stagione 1959-60 la dichiarazione di
giocatore professionista. I giocatori che non firmano la dichiarazione non possono stipulare un contratto
professionistico e disputare i massimi campionati nazionali.
Anche la Lega Nazionale cambia di conseguenza e si trasforma in Lega Nazionale Professionisti.
Nel maggio del 2009 alcune società, fra le più potenti economicamente, hanno minacciato la Serie cadetta di una
possibile scissione tra le due categorie in due leghe separate. Ciò ha portato alla mancata elezione del successore di
Antonio Matarrese alla presidenza. La Lega Calcio è stata nuovamente commissariata dal presidente FIGC Giancarlo
Abete. Sotto il commissariamento, durato alcuni mesi, è stato trovato l'accordo tra le società per la separazione della
Lega Nazionale Professionisti a partire dalla stagione 2010-11. Maurizio Beretta, già presidente designato della
nuova Lega di Serie A (dal 1º luglio 2010), è stato eletto nel settembre 2009 anche come nuovo e probabilmente
ultimo presidente della LNP, ponendo fine al commissariamento.
Serie A
Alla massima divisione del campionato italiano di calcio dal 2004 afferiscono venti squadre. La Regione più
rappresentata è la Lombardia con tre società.
Serie B
Alla divisione cadetta del campionato italiano di calcio dal 2004 afferiscono ventidue squadre. La Regione più
rappresentata è l'Emilia-Romagna con cinque società.
Comitato di Presidenza
• Presidente: Maurizio Beretta
• Vice Presidente Vicario: Rosella Sensi
Presidenti di categoria
• Per la Serie A
• Adriano Galliani
• Per la Serie B
• Stefano Fantinel
Consiglieri di Lega
• Per la Serie A
• Massimo Cellino
• Giovanni Cobolli Gigli
• Aurelio De Laurentiis
• Riccardo Garrone
• Tommaso Ghirardi
• Pietro Lo Monaco
• Ernesto Paolillo
• Gino Pozzo
• Per la Serie B
Lega Nazionale Professionisti 92
• Piero Camilli
• Dario Cassingena
• Pasquale Foti
• Maurizio Riccardi
• Maurizio Stirpe
Curiosità
Dal 1° luglio 2007 fino al 30 giugno 2012 in tutte le partite organizzate dalla Lega verrà utilizzato un pallone unico,
fornito dalla Nike, già sponsor tecnico di Inter e Juventus, così come nella Premier League e nella Primera División.
Voci correlate
• Comitato Olimpico Nazionale Italiano
• → Federazione Italiana Giuoco Calcio
• → Lega Italiana Calcio Professionistico
• → Lega Nazionale Dilettanti
• Diritti calcistici televisivi in Italia
• → Coppa Italia
• → Serie A
• → Serie B
Collegamenti esterni
• Sito web ufficiale [1]
• Sito di approfondimento sulla Serie A [2]
• Sito dedicato al campionato di calcio italiano di Serie A [3]
Riferimenti
[1] http:/ / www. lega-calcio. it
[2] http:/ / www. campionatoseriea. net
[3] http:/ / www. serieacalcio. com
Lega Italiana Calcio Professionistico 93
Consiglio Direttivo
Il direttivo è composto da un presidente, il ragioniere Mario Macalli, due vice presidenti, tre consiglieri federali, sei
consiglieri per la → Prima Divisione ed altrettanti per la → Seconda Divisione. Completano i quadri dirigenziali il
Presidente del Collegio Revisori dei Conti, con i rispettivi componenti, un segretario, un vice-segretario ed un
addetto stampa. [4]
• Presidente: Mario Macalli.
• Vice Presidenti: Salvatore Lombardo, Archimede Pitrolo Gentile.
• Consiglieri Federali: Gabriele Gravina, Vittorio Mormando, Maurizio Radici.
• Consiglieri per la Prima Divisione: Carlo Accornero, Giovanni Battista Begnini, Gianfranco Chiarelli, Angelo
Riccardi, Carlo Rossi, Maurizio Zampetti.
• Consiglieri per la Seconda Divisione: Armando Calisti, Santo Gurzillo, Francesco Mio, Mario Volterrani, Oreste
Vigorito, Andrea Zucco.
Nell'organico della Lega Pro figurano inoltre i membri del Collegio Arbitrale, gli Ispettori di Lega, i Rappresentanti
presso altri settori ed organismi federali, i membri della Commissione Impianti Sportivi, il Giudice Sportivo ed i suoi
collaboratori.
Attività Rappresentativa
Oltre alla direzioni dei campionati e delle coppe di Lega, la Lega gestisce l'attività svolta dalle Rappresentative di
Lega Under 21 e Under 20, che partecipano a competizioni nazionali ed internazionali quali l'International Challenge
Trophy, la Mirop Cup e il Trofeo Angelo Dossena. La Lega Pro coordina inoltre l'attività della Nazionale
Universitaria.[5]
negli anni successivi non v'è limite. Ad esempio, per la stagione 2008/09, una squadra potrà schierare un massimo di
18 giocatori nati prima del 1987, mentre non avrà limite il numero degli under. [6]
Voci correlate
• → Lega Nazionale Professionisti
• → Lega Nazionale Dilettanti
Collegamenti esterni
• Sito ufficiale [9]
Riferimenti
[1] Comunicato ufficiale della nascita della Lega Italiana Calcio Professionistico (http:/ / www. lega-calcio-serie-c. it/ it/ stampa/ legapro. htm)
[2] Sito della Lega Italiana Calcio Professionistico (http:/ / www. lega-calcio-serie-c. it/ it/ lega. htm)
[3] Notizia del cambiamento di denominazione (http:/ / www. tuttomercatoweb. com/ ?action=read& id=109474)
[4] Consiglio Direttivo sul sito della Lega (http:/ / www. lega-calcio-serie-c. it/ it/ lalega/ consiglio direttivo. htm)
[5] L'attività rappresentativa sul sito della Lega (http:/ / www. lega-calcio-serie-c. it/ it/ attrapp. htm)
[6] La Serie C cambia nome: sarà Lega Pro (http:/ / www. corriere. it/ sport/ 08_giugno_19/
serie_c_lega_pro_cfaa1140-3e0d-11dd-9c4b-00144f02aabc. shtml). corriere.it, 19-06-2008
[7] Pallone ufficiale Lega Pro (http:/ / www. lega-pro. com/ it/ Comunic2009/ Lega/ 67L. pdf). lega-pro.com, 30-08-2008
[8] Patch ufficiale Lega Pro (http:/ / www. lega-pro. com/ it/ Comunic2009/ Lega/ 98L. pdf). lega-pro.com, 30-10-2008
[9] http:/ / www. lega-pro. com
Lega Nazionale Dilettanti 95
Struttura
Comitato Interregionale
La LND, tramite il Comitato Interregionale, organizza il campionato di → Serie D per 166 squadre rappresentanti
tutte le regioni italiane, divise in 9 gironi stilati su base geografica. Inoltre gestisce la → Coppa Italia di Serie D e il
Campionato Juniores.
Comitati Regionali
La LND, attraverso i 19 comitati regionali (ne esiste uno unico per Piemonte e Val d'Aosta)[1] , gestisce i campionati
di Eccellenza, Promozione, Prima e Seconda Categoria, oltre ai campionati giovanili regionali, alla → Coppa Italia
Dilettanti per i club di Eccellenza e Promozione e alle varie coppe regionali per i club delle tre categorie inferiori.
Consiglio Direttivo
• Presidente: Carlo Tavecchio.[2]
• Vice Presidente Vicario: Alberto Mambelli.
• Vice Presidenti: Andrea Nicchiotti, Sandro Morgana, Nicola Saccinto.
• Consiglieri Federali: Carlo Tavecchio, Alberto Mambelli, Mariano Delogu, Fabrizio Tonelli, Natalina Ceraso
Levati, Salvatore Gagliano, Luigi Repace, Renzo Burelli.
• Segretario Generale: Massimo Ciaccolini.
Attività Rappresentativa
Oltre alla direzioni dei campionati e delle coppe di Lega, la stessa gestisce l'attività svolta dalle Rappresentative di
Lega Maggiore e Under 18 che partecipano a competizioni nazionali ed internazionali.
Voci correlate
• → Lega Nazionale Professionisti
• → Lega Italiana Calcio Professionistico
Collegamenti esterni
• Sito ufficiale [3]
• Sito del Comitato Interregionale [4]
• Sito del Dipartimento Beach Soccer [5]
• Sito della Divisione Calcio Femminile [6]
Lega Nazionale Dilettanti 96
Riferimenti
[1] Comitati Regionali, Provinciali e Locali sul sito ufficiale (http:/ / www. lnd. it/ index. php?page=pub_pgshow& pc=10)
[2] Organigramma sul sito ufficiale (http:/ / www. lnd. it/ index. php?page=pub_pgshow& pc=2)
[3] http:/ / www. lnd. it/ index. php
[4] http:/ / www. lnd. it/ index. php?page=pub_homereg& r=21
[5] http:/ / www. beachsoccerlnd. com/
[6] http:/ / www. lnd. it/ index. php?page=pub_homereg& r=24
[7] http:/ / www. divisionecalcioa5. it/
Discipline
Calcio
Calcio a 5
Fondazione 1911
Nazione Italia
Sede Roma
Visita il Portale:Calcio
L'Associazione Italiana Arbitri (AIA) è la sesta componente della → Federazione Italiana Giuoco Calcio. Si
occupa del reclutamento, della formazione e della gestione tecnica, associativa e disciplinare degli arbitri di calcio
Italiani. I direttori di gara dell'AIA sono impiegati in tutti i campionati, dal settore giovanile alla serie A. Fondata nel
1911 ha sede in via Tevere a Roma. Attualmente conta 31.809 associati di cui 1.519 donne.
L' AIA ha vissuto una fase di transizione in attesa dell'elezione del nuovo presidente, avvenuta il 25 novembre 2006.
In questa fase è stata retta dal commissario straordinario Luigi Agnolin, ex arbitro appartenente fino al 1992 alla
sezione di Bassano del Grappa. La gestione commissariale di Agnolin è stata poco apprezzata, in primis dalle oltre
Associazione Italiana Arbitri 97
200 sezioni dell'AIA sul territorio, tanto che una larga maggioranza dei loro presidenti firmarono un appello al
commissario straordinario della FIGC Luca Pancalli per richiedere l'immediato ritorno ad elezioni e conseguente
termine del periodo di commissariamento.
Alle susseguenti elezioni, il 25 novembre 2006 il dirigente benemerito Cesare Gussoni (1934), appartenente alla
sezione di Varese, è diventato il nuovo presidente dell' AIA prevalendo sull'altro candidato, Marcello Nicchi, con il
56% dei voti. Il mandato si concluderà a giugno del 2008 al termine del quadriennio Olimpico 2004-2008. Insieme al
presidente Gussoni sono stati eletti il vice presidente, l'arbitro benemerito Bruno Di Cola, per il settore tecnico,
l'arbitro benemerito Maurizio Mattei e i 6 componenti del Comitato Nazionale (Filippo Antonio Capellupo, Antonio
De Marco, Romano Martini, Cesare Sagrestani, Emilio Selicorni, Alfredo Trentalange).
Il mandato di Gussoni ha avuto termine il 6 marzo 2009, in occasione dell'Assemblea Generale tenutasi a Fiumicino
(Roma). In tale occasione, si sono candidati alla Presidenza dell'A.I.A. il già citato Marcello Nicchi e Matteo
Antonio Apricena, appena dimessosi dall'incarico di Commissario della C.A.N. D. Marcello Nicchi ha prevalso per
163 voti a 155, divenendo così Presidente. In virtù nel nuovo Regolamento Elettivo, insieme a lui sono stati eletti
anche altri cinque Associati, che con lui formavano un unico ticket. Si tratta di Narciso Pisacreta (in qualità di
Vice-Presidente dell'Associazione); Alfredo Trentalange (Responsabile del Settore Tecnico); Giancarlo Perinello
(Componente del Comitato Nazionale per la Macro-Regione Nord); Umberto Carbonari (Componente del Comitato
Nazionale per la Macro-Regione Centro) e Maurizio Gialluisi (Componente del Comitato Nazionale per la
Macro-Regione Sud). Sono stati, inoltre, eletti altri tre Componenti del Comitato Nazionale: Massimo Della Siega
(per la Macro-Regione Nord); Erio Iori (Macro-Regione Centro) e Filippo Antonio Capellupo (Macro-Regione Sud).
Organizzazione
L'AIA è organizzata in 19 comitati regionali (CRA) e in 212 sezioni arbitrali su tutto il territorio nazionale.
Gli organi tecnici (CAN, CAN PRO, CAN D, CAN 5, CAI, CRA e OTP/OTS) dell'AIA si occupano delle
designazioni di arbitri, assistenti ed osservatori.
• C.A.N. A-B: si occupa delle designazioni degli arbitri e assistenti per le partite di Serie A e Serie B.
• C.A.N. PRO: si occupa della Prima Divisione (ex Serie C1), Seconda Divisione (ex Serie C2), Serie B (Quarto
Uomo), Primavera, Torneo Berretti (fasi finali).
• C.A.N. D: designa gli arbitri e assistenti di Serie D, Allievi e Giovanissimi Nazionali
• C.A.N. 5: designa gli arbitri per le partite di seria A1, la A2, la B e la Under 21 di Calcio a 5
• C.A.I.: gestisce alcune partite di Eccellenza, Promozione, Juniores Nazionali oltre a il Campionato di Calcio
Femminile Serie A
• C.R.A.: può avere differenze da regione a regione, ma solitamente designa: Eccellenza, Promozione, Prima
Categoria, Juniores Nazionali e Regionali, Allievi e Giovanissimi Nazionali, Allievi e Giovanissimi Professionisti
e Calcio Femminile Serie C e D.
• O.T.S: Si occupa delle designazioni delle seguenti categorie: Seconda e Terza Categoria, Juniores Provinciali,
Allievi e Giovanissimi sia Provinciali che Regionali e, dove previsti, Esordienti. Nell'ambito del Calcio a 5,
invece, provvede alle designazioni dei Campionati di Serie D (sia maschile che femminile), nonché delle
categorie giovanili (Giovanissimi e Allievi)
Associazione Italiana Arbitri 98
Comitati regionali
• Cra Abruzzo
• Cra Basilicata
• Cra Calabria [2]
• Cra Campania [3]
• Cra Emilia-Romagna
• Cra Friuli Venezia Giulia [4]
• Cra Lazio [5]
• Cra Liguria [6]
• Cra Lombardia [7]
• Cra Marche [8]
• Cra Molise
• Cra Piemonte - Valle d'Aosta [9]
• Cra Puglia
• Cra Sardegna
• Cra Sicilia [10]
• Cra Toscana
• Cra Trentino Alto Adige [11]
• Cra Umbria [12]
• Cra Veneto [13]
Sezioni arbitrali
Abruzzo
Avezzano, Chieti, Lanciano, L'Aquila, Pescara, Sulmona, Teramo, Vasto.
Basilicata
Bernalda, Matera, Moliterno, Potenza, Venosa.
Calabria
Catanzaro, Cosenza, Crotone, Lamezia Terme, Locri, Paola, Reggio Calabria, Rossano, Soverato, Taurianova, Vibo
Valentia.
Campania
Agropoli, Ariano Irpino, Avellino, Battipaglia, Benevento, Caserta, Castellammare di Stabia, Ercolano,
Frattamaggiore, Napoli, Nocera Inferiore, Nola, Sala Consilina, Salerno, Sapri, Torre Annunziata, Torre del Greco.
Associazione Italiana Arbitri 99
Emilia-Romagna
Bologna, Cesena, Faenza, Ferrara, Finale Emilia, Forlì, Imola, Lugo di Romagna, Modena, Parma, Piacenza,
Ravenna, Reggio Emilia, Rimini.
Friuli-Venezia Giulia
Cervignano, Cormons, Gorizia, Latisana, Maniago, Monfalcone, Pordenone, Tolmezzo, Trieste, Udine.
Lazio
Albano Laziale, Aprilia, Cassino, Ciampino, Civitavecchia, Formia, Frosinone, Latina, Ostia, Rieti, Roma 1, Roma
2, Tivoli, Viterbo.
Liguria
Albenga, Chiavari, Genova, Imperia, La Spezia, Novi Ligure, Savona.
Lombardia
Abbiategrasso, Bergamo, Brescia, Busto Arsizio, Chiari, Como, Crema, Cremona, Gallarate, Lecco, Legnano, Lodi,
Lovere, Mantova, Milano, Monza, Mortara, Pavia, Saronno, Seregno, Sesto San Giovanni, Sondrio, Treviglio,
Treviso, Varese, Vigevano, Voghera.
Marche
Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Jesi, Macerata, Pesaro, San Benedetto del Tronto.
Molise
Campobasso, Isernia, Termoli.
Piemonte
Alessandria, Asti, Biella, Bra, Casale Monferrato, Chivasso, Collegno, Cuneo, Domodossola, Ivrea, Nichelino,
Novara, Pinerolo, Torino, Verbania, Vercelli.
Puglia
Bari, Barletta, Brindisi, Casarano, Foggia, Lecce, Molfetta, Taranto.
Sardegna
Alghero, Cagliari, Carbonia, Nuoro, Olbia, Oristano, Ozieri, Sassari, Tortolì.
Sicilia
Acireale, Agrigento, Barcellona Pozzo di Gotto, Caltanissetta, Catania, Enna, Marsala, Messina, Palermo, Ragusa,
Siracusa, Trapani.
Toscana
Arezzo, Carrara, Empoli, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Piombino, Pisa, Pistoia, Pontedera, Prato, San Giovanni
Valdarno, Siena, Viareggio.
Trentino-Alto Adige
Arco Riva, Bolzano, Merano, Rovereto, Trento.
Associazione Italiana Arbitri 100
Umbria
Città di Castello, Foligno, Gubbio, Orvieto, Perugia, Terni.
Valle d'Aosta
Aosta.
Veneto
Adria, Bassano del Grappa, Belluno, Castelfranco Veneto, Chioggia, Conegliano, Este, Legnago, Mestre, Padova,
Portogruaro, Rovigo, San Donà di Piave, Schio, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza.
Collegamenti esterni
• Associazione Italiana Arbitri [1]
• Federazione Italiana Giuoco Calcio [14]
• Divisione Calcio a 5 [15]
Riferimenti
[1] http:/ / www. aia-figc. it
[2] http:/ / www. crcalabria. it
[3] http:/ / www. aiacampania. it
[4] http:/ / www. crafvg. it
[5] http:/ / www. cralazio. it
[6] http:/ / www. craliguria. it/
[7] http:/ / www. aialombardia. com
[8] http:/ / www. craonline. it/ Templates/ index. htm
[9] http:/ / www. crapiemonteva. it
[10] http:/ / www. crasicilia. it
[11] http:/ / www. aia-taa. it
[12] http:/ / www. craumbria. it/
[13] http:/ / www. craveneto. it/
[14] http:/ / www. figc. it
[15] http:/ / www. divisionecalcioa5. it
Associazione Italiana Calciatori 101
Dati generali
Tipo: Associazione dei calcitori italiani
Presidente: Sergio Campana
Fondazione: 1968
Sede
Paese: Italia
Città: Vicenza
Indirizzo: Contrà delle Grazie, 10
Telefono: 0444 233233
Telefax: 0444 233233
E-mail: assocalciatori@telemar.it
[1]
Sito: www.assocalciatori.it
[2]
L'Associazione Italiana Calciatori, spesso citata con l'abbreviativo di AIC, è un'organizzazione che tutela ed
assiste i calciatori professionisti di → Serie A, → B, C1, C2 e, dal 2000 anche i calciatori dilettanti. Fu fondata il 3
luglio 1968 su spinta dell'avvocato Sergio Campana, già calciatore professionista di Lanerossi Vicenza e Bologna,
attualmente ancora presidente dell'associazione.
Dal 1997 l'AIC organizza anche l'Oscar del calcio, un premio assegnato ai migliori calciatori del → campionato
italiano e votato dai calciatori stessi.
Collegamenti esterni
• Sito ufficiale dell'AIC [3]
Riferimenti
[1] mailto:assocalciatori@telemar. it
[2] http:/ / www. assocalciatori. it
[3] http:/ / www. assocalciatori. it/
102
Serie A
Serie A
Serie A
Serie A 2009-2010
Disciplina:
Calcio
Tipo: Club
Confederazione:
→ FIGC
Paese: Italia
Partecipanti: 20 squadre
Formula: Girone all'italiana
Detentore: Inter
Sito internet: [1]
lega-calcio.it
Trofeo o riconoscimento
Formula
Vi partecipano attualmente 20 squadre che si affrontano a turno nel girone di andata (orientativamente disputato tra
settembre e gennaio) e nel girone di ritorno (tra gennaio e maggio). Per ogni partita sono assegnati tre punti alla
squadra vincitrice dell'incontro (a partire dalla stagione 1994-1995) e zero a quella sconfitta. In caso di pareggio è
assegnato un punto a entrambe.
Alla fine della stagione la squadra prima classificata vince lo → scudetto, un simbolo che fu introdotto per la prima
volta nel 1924, e viene premiata con la Coppa campioni d'Italia, il trofeo ufficiale del campionato dalla stagione
1960-1961.
In base al coefficiente per campionati nazionali stilato annualmente dall'UEFA, che vede al momento l'Italia al 3°
posto, le prime tre squadre accedono direttamente alla Champions League, mentre la quarta classificata si qualifica
all'ultimo turno preliminare della medesima competizione; la quinta si qualifica all'ultimo turno preliminare della
Europa League, mentre la sesta si qualifica al penultimo turno preliminare della medesima competizione. Alla
squadra vincitrice della → Coppa Italia spetta un posto in Europa League, ma se la vincitrice risulta qualificata per la
Champions League e l'altra finalista risulta qualificata in una delle due coppe europee, allora la settima classificata
della Serie A si qualifica al penultimo turno preliminare della Europa League, mentre la sesta classificata del
campionato dovrà affrontare unicamente l'ultimo turno preliminare.
Retrocedono invece in → Serie B le ultime tre squadre classificate.
Si considera anche che in caso che due o più squadre finiscono la stagione a parità di punti, si stila la cosidetta
classifica avulsa.
La Stella d'Oro
Nel 1958, da un’idea di Umberto Agnelli, fu deciso di assegnare la Stella d’Oro al Merito Sportivo ai club che
avessero conquistato il campionato di Serie A per dieci volte. Tale simbolo è composto da una stella dorata a 5 punte
la quale è indossata sulle maglie e divise dei club ai quali è stata assegnata. La Juventus, dopo la conquista del suo
decimo → scudetto nella stagione 1957-1958, fu la prima squadra italiana ed europea[4] a fregiarsi sulla maglia di
uno stemma commemorativo di un titolo vinto sul campo. La Vecchia Signora indossò poi una seconda stella dorata
dopo la vittoria nel campionato 1981-1982.
Le attuali società assegnatarie delle stelle in Serie A sono:
• Juventus (1958 e 1982)
• Inter (1966)
• Milan (1979)
Serie A 104
Storia
Sebbene gli storici parlino di giochi assai simili al calcio risalenti al Medioevo, la storia del pallone moderno in Italia
incominciò a fine Ottocento, a seguito degli intensi traffici commerciali con l'Inghilterra. Furono infatti le città
portuali che videro nascere i primi Football Clubs, società prevalentemente calcistiche e formate in gran parte da
soci britannici.
gara conclusiva, rimediando sonore lezioni con cinque gol al passivo per i biancorossi e addirittura tredici per i
neroverdi lagunari.Da segnalare nel campionato del 1912/13 la prima retrocessione della Juventus poi ripescata a
seguito di una parziale riforma dei gironi.
Per garantire la definitiva patente di nazionalità al
titolo, la → FIGC aveva però bisogno che il
campionato coinvolgesse anche tutto il Centro e il Sud,
e non solo la Pianura Padana. A quei tempi le
formazioni meridionali disputavano vari tornei
regionali inquadrati nella Terza Categoria, livello
consono in rapporto alle forza delle squadre del Nord.
Per raggiungere l'obiettivo prefissatosi, la Federazione
attuò una sfasatura tra l'organizzazione calcistica delle
due parti del Paese, elevando d'ufficio i tornei del Sud
Il Casale dello storico scudetto del 1914.
alla Prima Categoria, pur non essendo tali
raggruppamenti minimamente paragonabili a quelli del
Nord, ed apparendo dunque tale ricatalogazione puramente fittizia. Dato che contemporaneamente al Nord erano
stati ristabiliti i Gironi Eliminatori regionali propedeutici al Girone Finale, gli incontri conclusivi fra i campioni dl
Nord e quelli del Sud presero il nome di Girone Finalissimo o, semplicemente, di finalissima.
Il complicato meccanismo testé descritto rese però sempre più lungo ed affollato il campionato anche perché se da
un lato si era istituita una Seconda Categoria che metteva in palio una serie di promozioni al massimo torneo, il
contrario sistema delle retrocessioni, sperimentato nel 1912-13, fu subito di fatto abbandonato a suon di ripescaggi.
Nel 1914 venne la volta del piccolo Casale, sorprendente formazione del Monferrato mentre il successivo torneo fu
bloccato ad un passo dalla conclusione a causa dell'intervento italiano nella Prima guerra mondiale. Per quest'ultima
stagione il titolo del Genoa fu riconosciuto solo dopo la fine del conflitto.
Nel 1923 e nel 1924 il Genoa completò la sua epopea vincendo i suoi due ultimi titoli e facendo in tempo a divenire
la prima società a fregiarsi dello → scudetto. La riforma del 1922 aveva definitivamente cambiato il calcio italiano,
che si avviava verso il professionismo, chiudendo le porte alle provinciali e a molte Grandi di inizio secolo. Nuove
forze facevano irruzione nel campionato.
juventino Luigi Allemandi, e che gli costò la revoca dello scudetto. La reazione psicologica alla condanna avvenuta
su base indiziaria e non probatoria, fu comunque la molla per il rilancio in classifica dei granata, partiti inizialmente
un po' appagati nella nuova stagione. La sorte volle che la nuova annata divenisse quasi la copia della precedente, e il
22 luglio a San Siro il Torino si riaggiudicò nuovamente un titolo che questa volta non gli tolse nessuno.
Il deciso attivismo del presidente federale Leandro Arpinati partorì nell'estate del 1928 una novità che divenne tappa
storica per il calcio italiano. Il mondo del pallone tricolore era infatti oramai pronto per dare una svolta che lo
portasse ad assumere un'organizzazione simile a quella del campionato inglese, e fu così decisa quella svolta che
portò all'introduzione anche in Italia della formula del Girone Unico, tra le proteste dei clubs più piccoli, spaventati
all'idea di venire inghiottiti, come puntualmente avvenne, dalle categorie inferiori. Il nuovo campionato sarebbe stato
quindi l'ultimo disputato con la formula dei due gironi introdotta nel 1921, mentre dalla stagione successiva le grandi
squadre sarebbero state riunite in un nuovo torneo, la Serie A, mentre le escluse avrebbero costituito l'altrettanto
inedita → Serie B. A tal fine Arpinati decise unilateralmente l'allargamento una tantum dell'ultimo torneo di
Divisione Nazionale, includendovi varie squadre cadette nel tentativo di dare maggiore rappresentatività geografica
alla manifestazione, e la cui finale vide i granata soccombere al Bologna nello spareggio disputato al Flaminio di
Roma.
Nel 1929 la → FIGC e Arpinati realizzarono dunque, come negli altri paesi, un campionato nazionale a girone unico.
Il progetto iniziale prevedeva una prima categoria composta da sedici squadre, ovvero quelle che si erano classificate
tra le prime otto nei due gironi in cui era diviso il campionato precedente. Il protrarsi dello spareggio per l'ottavo
posto fra Napoli e Lazio portò ad ammetterle entrambe, e con il ripescaggio della Triestina per motivi patriottici il
numero delle squadre fu alzato a 18. Il 6 ottobre 1929 si disputarono dunque le prime 9 partite del campionato
1929-30 che alla fine vide il successo della nuova Ambrosiana di Giuseppe Meazza, una squadra creata dal regime
fondendo d'autorità l'Inter con l'Unione Sportiva Milanese.
Dopo il successo della Nazionale ai Mondiali 1934, la Juventus operò un discreto rinnovamento della sua
formazione. La nuova stagione fu assai emozionante, con una Fiorentina per lunghi tratti capolista, ed inseguita da
bianconeri e nerazzurri. Alla lunga i toscani mollarono però la presa, e la lotta si concluse quando i milanesi
crollarono a Roma lasciando ai piemontesi il loro settimo scudetto, il quinto consecutivo. Un record che non verrà
mai più battuto. Il 15 luglio Edoardo Agnelli moriva improvvisamente a Genova, ucciso dall'elica del suo
Serie A 109
La sfida fra rossoblù e nerazzurri divenne una costante in un'Italia sull'orlo della guerra, e una piccola distrazione da
ben più grandi problemi. Se nel 1940 l'Ambrosiana-Inter, dopo un lungo inseguimento, riuscì a riprendere e superare
i felsinei, battendoli nel decisivo match dell'Arena Civica, nel 1941 nulla poté di fronte all'inarrestabile fuga dei
bolognesi, che colsero il loro sesto titolo.
Il Grande Torino
L'acuirsi del conflitto bellico cominciò ad influire
pesantemente sul torneo. La nuova stagione si
caratterizzò per l'inedita lotta tra il Torino, il Venezia
dei giovani Ezio Loik e Valentino Mazzola, e la Roma.
I capitolini, braccati dai veneti, furono superati in
primavera dai granata, ma ripresero la testa della
classifica nel finale e riuscirono a diventare la prima
squadra della vecchia Lega Sud a vincere uno scudetto.
In un'Italia dilaniata dalla guerra, il campionato tornò nella stagione 1945-1946 con una formula speciale secondo la
quale le squadre furono separate in due gironi geografici con un raggruppamento finale di otto squadre, anche se
Serie A 110
furono solo le quattro rappresentanti padane a contendersi il titolo che andò d'un soffio ancora al Torino.
Fu nell'annata 1946-1947 che si ricrearono le
condizioni per un girone unico: le squadre ammesse
furono ben 20, quante rimarranno fino al 1951-52. La
Juventus sembrò dapprima poter interrompere
l'egemonia dei cugini, ma il superiore tasso tecnico dei
granata prevalse ancora permettendo loro di cogliere il
quarto scudetto. Il 1947 segnò il risveglio del Milan
dopo un letargo durato un'intera generazione. I
rossoneri condussero a lungo la classifica, prima di
cedere sotto i colpi dell'inesperienza e di lasciare primo
posto e titolo ancora al Torino; per i lombardi si trattò
comunque del miglior risultato dal 1912. I rossoneri
La lapide commemorativa del disastro aereo del 4 maggio 1949. torneranno al successo nel 1950-1951. Il campionato
1947-1948 ebbe una piccola particolarità: fu disputato a
21 club per il ripescaggio, per ragioni politiche, della Triestina.
I granata non avevano più rivali: colonne portanti della Nazionale alla quale fornivano la quasi totalità dell'organico,
anche nel 1948-1949 presero ben presto il comando della graduatoria e, nonostante qualche segno d'affanno,
mantennero un discreto vantaggio finché il 30 aprile, pareggiando a San Siro contro gli inseguitori dell'Inter,
ipotecarono l'ennesimo scudetto. Ma a questo punto, l'epopea del Grande Torino si interruppe improvvisamente. Il 3
maggio la squadra si recò a Lisbona per un'amichevole e, al termine del viaggio di ritorno, a causa del maltempo
l'aeroplano che li stava riportando a casa perse la rotta e, anziché puntare sull'aeroporto di Caselle, si schiantò contro
il terrapieno della basilica di Superga. Nessuna delle persone a bordo sopravvisse alla tragedia. L'Italia perdeva una
delle più forti squadre che abbiano mai partecipato alla Serie A. Agli sportivi torinisti, e agli italiani in generale, non
rimase che piangere i giovani campioni prematuramente scomparsi.
Le tre regine
La tragedia di Superga fu un passaggio epocale per il
calcio italiano, che segnò il tramonto delle vecchie
gerarchie e diede inizio a quell'era moderna del
campionato tricolore che dura ancora oggi. Al di là
delle singole stagioni, il palcoscenico della Serie A fu
da quel giorno occupato da tre attori, la Juventus di
Casa Agnelli, il ritrovato Milan e i cugini lombardi
dell'Inter, che lasceranno a tutte le altre società solo
un ruolo da coprimarie o da meteore destinate a brevi
e mai stabili passaggi ai vertici delle classifiche.
Mentre i viola, assai sfortunati, ottennero fra il 1956-1957 e il 1959-1960 il poco desiderabile record di quattro
secondi posti consecutivi, milanisti e juventini si spartirono gli scudetti del quadriennio fra i Mondiali di Svezia e i
Mondiali del Cile, anche grazie a due grandi attaccanti sudamericani, José Altafini ed Omar Sivori. Nel 1960 intanto,
in pieno regime commissariale, la → FIGC introdusse la novità dell'innalzamento a tre del numero delle
retrocessioni, determinando a lungo andare un maggior turn over delle partecipanti al massimo campionato.
La Grande Inter
Angelo Moratti, presidente dell'Inter dal 1955, nel 1960
aveva affidato la panchina della squadra all'argentino
Helenio Herrera, allenatore che rigenerò la rosa dando
filo da torcere agli juventini nel 1960-1961 e ai
rossoneri nel 1961-1962, i quali dovettero faticare
ottenendo i rispettivi scudetti solo in rimonta sugli
incostanti interisti. Fu, come spesso accaduto, il
Mondiale a scompaginare le carte in tavola e a dar
spazio alle formazioni più giovani, come quella di
Moratti, che raggiunse il tricolore nel 1962-1963; in
più, sull'altra sponda dei Navigli, le dimissioni del
presidente Rizzoli, che con la conquista della Coppa
dei Campioni 1962-1963 e la costruzione del
modernissimo centro sportivo di Milanello considerò
Helenio Herrera e Sandro Mazzola.
concluso il suo apporto alla società di via Turati,
Serie A 112
chiusero il ciclo rossonero e, con il periodo di transizione in cui versava la Juventus, lasciarono totalmente campo
libero alle ambizioni nerazzurre.
L'anno successivo però la corazzata interista, che conquistò la Coppa dei Campioni, trovò in patria un inaspettato
ostacolo nel Bologna di Fulvio Bernardini. Nonostante una brutta storia di infondate accuse di doping fra i rossoblù,
con il sospetto di una macchinazione orchestrata da ambienti nerazzurri, i felsinei chiusero a pari punti coi milanesi
rendendo necessaria, caso unico nella storia del girone unico, la disputa di uno spareggio: a Roma, il 7 giugno 1964
gli emiliani si imposero 2-0, conseguendo il loro settimo ed ultimo scudetto.
Il sodalizio morattiano ebbe modo di rifarsi l'anno successivo, in quella che fu la più memorabile stagione di sempre
dell'Inter: mentre conseguivano il titolo europeo e quello mondiale, i nerazzurri riuscirono in una clamorosa rimonta
ai danni dei cugini rossoneri, ad un certo punto in vantaggio di addirittura sette punti: allo squadrone di Herrera
sfuggì solo, e di un soffio, la → Coppa Italia, che andò in finale alla Juventus. Dopo un nuovo titolo
intercontinentale, nel 1965-1966 in Italia fu ancora Inter, questa volta mantenendo la vetta della classifica per tutta la
stagione: fu il decimo scudetto che valse anche per i lombardi la stella d'oro, otto anni dopo quella bianconera.
Anche le fatiche del Mondiale d'Inghilterra sembrarono non intaccare il predominio morattiano in un torneo
dominato per tutta la stagione. A metà di maggio del 1967 per gli interisti, capolisti della Serie A e finalisti in Coppa
dei Campioni, sembrò profilarsi una nuova campagna trionfale. Ma avvenne l'imponderabile. Giovedì 25 maggio, a
Lisbona, la rimonta dei non irresistibili scozzesi del Celtic fece volar via la Coppa. Tornati in patria per l'ultima
giornata di campionato, domenica 28, i nerazzurri persero clamorosamente a Mantova per una papera del portiere
Giuliano Sarti su tiro dell'ex nerazzurro Beniamino Di Giacomo, cedendo il titolo alla sorprendente Juventus. A
completare l'opera arrivò, il 7 giugno, l'eliminazione in semifinale di Coppa Italia per mano della formazione →
cadetta del Padova. Per la Grande Inter, che aveva affascinato milioni di tifosi, fu il catastrofico capolinea.
In Campionato, distratto dagli obiettivi internazionali, il Milan non seppe ripetersi l'anno successivo. Fu invece
l'incredibile Cagliari a mantenere per molte settimane il comando della graduatoria, ma l'inesperienza dei sardi giocò
loro contro, tant'è che alla lunga uscì la forza della Fiorentina: per i viola lo Scudetto 1968-1969 fu il secondo e
finora ultimo titolo. Ma i cagliaritani non persero morale. Sempre sostenuti dai gol del varesotto Gigi Riva,
ripartirono alla testa della classifica, ma quando in inverno furono avvicinati da due potenze come Inter e Juventus,
tutti pensarono che non ci sarebbero state speranze per la piccola squadra isolana. Incredibilmente però i sardi
riuscirono a tenere a debita distanza le inseguitrici e il 12 aprile 1970 conquistarono lo scudetto tra lo stupore
generale. Cagliari, coi suoi centosettantamila abitanti, divenne la più piccola città a vincere la A a girone unico, e
scrisse una piccola favola che verrà raccontata nei decenni a seguire.
Serie A 113
Il Cagliari sembrò partir bene anche nella nuova stagione agonistica e, dopo la vittoria in casa dell'Inter il 25 ottobre,
sognò il secondo trionfo: ma sei giorni dopo a Vienna, durante la partita tra Italia e Austria, un grave infortunio mise
fuori gioco Riva, compromettendo in parte la carriera della grande ala, e mandando in frantumi i sogni del club
rossoblù. Il campionato tornò dunque ad essere un discorso milanese, coi nerazzurri che recuperarono i cugini
rossoneri e colsero il loro 11° titolo.
La Juventus di Boniperti
Nell'estate del 1971 un riassetto societario portò ai vertici della Juventus
l'ex capitano Giampiero Boniperti, uomo di fiducia del patron Gianni
Agnelli. Imbottendo la rosa di giovani promettenti, e nel quadro di un
generale scadimento tecnico del torneo, la nuova dirigenza seppe dar vita
ad un ciclo di tre lustri in cui i bianconeri rafforzarono definitivamente il
loro primato nell'albo d'oro del campionato, ma attirando sul sodalizio
piemontese varie polemiche su presunti ricorrenti favori arbitrali.
Nelle prime stagioni la lotta fu col Milan di Nereo Rocco: già nel
1971-1972 il capitano rossonero Gianni Rivera fu squalificato per 4
giornate (ridotte a 2 in appello) per le sue pesanti accuse al Palazzo, ma
nel 1972-1973 le polemiche divennero ancor più aspre. Il torneo
Pietro Anastasi, 78 gol nella Juventus.
consistette in una serrata lotta fra i lombardi, i piemontesi e la
sorprendente neopromossa Lazio di Tommaso Maestrelli, coi rossoneri
favoriti fino allo scontro diretto dell'Olimpico che li vide uscire sconfitti per la pessima conduzione di gara di
Concetto Lo Bello, che annullò un gol regolare di Luciano Chiarugi; le tensioni che ne seguirono compromisero la
corsa del Diavolo che vide assottigliarsi il suo vantaggio fino all'ultima giornata che lo vedeva impegnato a Verona:
stanco per la vittoriosa trasferta greca a Salonicco che in settimana gli aveva fruttato la Coppa delle Coppe
1972-1973, il Milan crollò clamorosamente al Bentegodi per 3-5, subendo il sorpasso in extremis della Juventus. La
Fatal Verona lasciò il segno nella società rossonera, aprendo un'instabilità dirigenziale ultradecennale che si rifletté
in scarsi risultati agonistici. Fu invece pronta la risposta della Lazio che, smentendo chi la considerava una meteora,
si propose in vetta lungo tutta la stagione successiva e cogliendo il suo primo storico scudetto, anche grazie ai gol del
capocannoniere Giorgio Chinaglia.
a vendicarsi dei granata, bruciando al fotofinish i cugini per una sola lunghezza, oltre a vincere la Coppa UEFA,
primo trofeo internazionale del club bianconero. E anche nel 1977-1978 il tricolore fu appannaggio dei bianconeri,
che distanziarono stavolta più nettamente il Toro e una temibile neopromossa, il Lanerossi Vicenza del giovane
Paolo Rossi.
I Mondiali d'Argentina segnarono un momentaneo rimescolamento delle carte e, in una stagione non certo esaltante,
portarono ad un'estemporanea resurrezione del Milan il quale, guidato in panchina dalla vecchia gloria Nils
Liedholm, grazie ad un accorto schieramento difensivo, riuscì ad assicurarsi quella tanto sospirata Stella d'oro che
così beffardamente se ne era volata via sei anni prima; la medaglia d'onore, e quella d'argento, andarono però al
Perugia di Ilario Castagner, prima squadra a riuscire a chiudere la stagione imbattuta dai tempi del Genoa del 1923.
I sogni di gloria dei tifosi rossoneri invece svanirono presto, trasformandosi al contrario del peggiore degli incubi. Il
campionato 1979-1980 fu l'anno del dodicesimo scudetto dell'Inter, allenata da Eugenio Bersellini, e guidata in
campo da Alessandro "Spillo" Altobelli ed Evaristo Beccalossi, ma soprattutto fu la stagione dello scandalo del →
Totonero: il 23 marzo la Guardia di Finanza fece irruzione negli stadi arrestando quattordici tesserati coinvolti in un
giro di scommesse clandestine e compravendite di partite, gettando nell'occhio del ciclone la Lazio e proprio il
Milan, che furono retrocesse a tavolino in → Serie B, mentre numerose altre società subirono pesanti penalizzazioni.
Per i rossoneri fu la prima discesa nella cadetterìa. Nello scandalo furono coinvolti calciatori di primo livello come
Enrico Albertosi del Milan, Lionello Manfredonia, Bruno Giordano e Giuseppe Wilson della Lazio, e Paolo Rossi
del Lanerossi Vicenza; quest'ultimo fu squalificato per 2 anni e sarà costretto a saltare il campionato d’Europa 1980
giocato pochi mesi dopo proprio in Italia.
La Serie A uscì dallo scandalo assai indebolita, tanto che per correre ai ripari di fronte allo scadimento tecnico del
torneo - certificato dal dimezzamento dei posti disponibili per l'Italia in Coppa UEFA - la → FIGC decise di
abbandonare la linea autarchica degli Anni Settanta autorizzando l'ingaggio di uno straniero per squadra (dalla
stagione 1982-1983 diventarono due). Il campionato italiano fu avvicente fino all'ultima giornata: la lotta per il
titolo, nell'anno della finora unica apparizione in A della Pistoiese, fra la Juventus, il Napoli, l'Inter e la Roma del
Presidente Dino Viola e del tecnico Nils Liedholm si infiammò alla terzultima giornata, il 10 maggio 1981, in
occasione dello scontro diretto fra bianconeri e capitolini al Comunale, quando un gol del giallorosso Maurizio
Turone, che le moviole dimostrarono regolare, fu annullato dalla terna arbitrale guidata da Paolo Bergamo. Lo
Scudetto venne assegnato nell'ultimo turno, il 24 maggio 1981, con la vittoria della Juventus per 1-0 contro la
Fiorentina in casa, e con il pareggio romanista per 1-1 in trasferta a Como, ma il gol di Turone, che avrebbe
significato il sorpasso dei romani al vertice della classifica a due giornate dalla fine, divenne uno dei più celebri
argomenti di coloro che, negli anni a seguire, sostennero l'esistenza di una sudditanza psicologica dei fischietti
italiani nei confronti della società di Casa Agnelli. Argomenti che trovarono subito nuova linfa nel 1981-1982,
quando il testa a testa fra i bianconeri e la Fiorentina di Giancarlo Antognoni si risolse solo all'ultimo turno, il 16
maggio 1982, in occasione del quale un gol viola in casa di un Cagliari impegnato in una lotta per la salvezza con
Genoa e Milan, fu annullato fra mille recriminazioni, mentre a Catanzaro un rigore molto dubbio trasformato da
Liam Brady premiava la Juventus, consegnandole il suo 20° Scudetto, quello della Stella d'oro.
Serie A 115
La nuova stagione fu appannaggio del Napoli di Diego Armando Maradona. Gli azzurri, trascinati dal campione
argentino, presero il comando della classifica cogliendo il primo scudetto della loro storia. La squadra del presidente
Corrado Ferlaino riuscì a prendere il comando il 9 novembre dopo aver battuto la Juventus nello scontro diretto al
Comunale di Torino. Da quel momento in poi i partenopei non lasciarono più la testa della classifica, anche se ci
furono dei momenti in cui altre squadre si avvicinarono, più in particolare l'Inter. Ma due sconfitte consecutive della
squadra milanese allenata da Trapattoni, rispettivamente alla tredicesima e quattordicesima giornata del girone di
ritorno, permisero al Napoli di festeggiare il primo storico scudetto della sua storia il 10 maggio dopo il pareggio allo
stadio San Paolo contro la Fiorentina. Quella gara è ricordata anche per il primo gol in Serie A segnato dal ventenne
attaccante viola Roberto Baggio, che collezionerà 205 gol fino alla stagione 2003-2004.
In estate il Milan di Silvio Berlusconi si attivò sul mercato e portò a
Milanello le due stelle olandesi Ruud Gullit e Marco van Basten, il
centrocampista Carlo Ancelotti, e l'allenatore che a Parma aveva
stupito per il suo gioco innovativo: Arrigo Sacchi, seguace del gioco a
zona e del calcio totale, tecniche assolutamente innovative nel
difensivistico calcio italiano. I rossoneri partirono bene, ma alcune
discusse decisioni del Giudice Sportivo lanciarono in fuga ancora gli
azzurri partenopei[5] . Il successo rossonero nello scontro diretto di San
Siro parve un episodio isolato fino a Pasqua, dopo la quale i napoletani
accusarono un crollo verticale. Sconfitta anche al San Paolo, la
formazione di Maradona non vinse neppure le gare rimanenti, e un
pareggio a Como all'ultima giornata consegnò ai lombardi lo scudetto.
Barcellona per 4-0, che permise ai lombardi di cogliere quell'accoppiata che solo i loro cugini interisti erano riusciti a
realizzare nel 1965. Il Milan seppe, quell'anno, sfruttare i gol di un attaccante che il ritiro di Van Basten aveva
Serie A 118
La Triade
Mai nel Dopoguerra erano trascorse ben otto stagioni
consecutive senza che la Juventus cogliesse un titolo.
Decisi a non allungare ulteriormente la striscia
negativa, Gianni e Umberto Agnelli rivoluzionarono
l'assetto organizzativo della società, affidandone la
gestione al manager Antonio Giraudo, al re del mercato
Luciano Moggi, e alla vecchia gloria Roberto Bettega: i
tre dirigenti formarono un discusso, ma indubbiamente
abilissimo gruppo di amministratori, la Triade, che nel
bene e nel male condizionò il calcio italiano per dodici
anni.
Furono i Mondiali 1998 a rimescolare temporaneamente le carte in tavola. I bianconeri, molti dei quali protagonisti
della manifestazione estiva, risentirono in pieno delle stanchezze da essa procurate, come accadde peraltro anche ai
loro avversari nerazzurri. Ne originò un campionato anomalo, in cui ad un certo punto salirono le quotazioni della
Fiorentina di Giovanni Trapattoni e del bomber Gabriel Batistuta: i viola veleggiarono in testa fino a febbraio,
quando l'infortunio della punta argentina (e le assenze del talentuoso Edmundo) compromise i loro sforzi a vantaggio
della Lazio di Sven Goran Eriksson, che sembrò a sua volta avviata al titolo quando, inaspettatamente, subì due
sconfitte consecutive nel derby e contro la Juventus. A questo punto si fece sotto il Milan di Alberto Zaccheroni,
allenatore che aveva colto ottimi risultati negli anni precedenti con l'Udiense: i rossoneri, viaggiando a fari spenti e
supportati da un buon pizzico di fortuna, riuscirono a sorpassare i biancocelesti nel penultimo turno e, la domenica
seguente a Perugia, in una gara tesissima in cui gli umbri si giocavano la salvezza, conseguirono quella vittoria che
permise loro di cingere lo scudetto del loro Centenario, forse il più inaspettato di sempre. Nel frattempo la Juve, che
aveva sostituito Marcello Lippi con Carlo Ancelotti, perse lo spareggio per la zona UEFA con l'Udinese, chiudendo
così al settimo posto della graduatoria e venendo costretta agli straordinari estivi dell'Intertoto: una fatica
supplementare (voluta dalla società per non rinunciare alle coppe europee) che costerà assai cara ai piemontesi.
Serie A 120
L'insperato successo diede nuove convinzioni invece alla Juventus, che nel 2003 fu protagonista di una storica lotta
col Milan di Carlo Ancelotti, rafforzatosi con l'acquisto del capitano biancoceleste Alessandro Nesta e degli interisti
Clarence Seedorf e Dario Simic, oltre che del portiere brasiliano Dida. In campionato i rossoneri, dopo alcune annate
grige, partirono determinati, passando in testa il giro di boa, ma alla lunga lasciarono decisamente il passo
all'imperioso ritorno dei bianconeri, anche a causa del lungo impegno europeo; i piemontesi si aggiudicarono
nuovamente, e più facilmente, il titolo, ma non poterono godere appieno del successo: il 28 maggio a Manchester,
proprio il Milan li batté nella prima finale tutta italiana di Coppa dei Campioni. Data l'enorme posta in palio, stavolta
fu l'ambiente bianconero ad uscirne destabilizzato. Lippi negli spogliatoi dell'Old Trafford presentò addirittura le
dimissioni, respinte dalla società, andando quindi incontro ad un anno di transizione.
Serie A 122
(in questa stagione infatti la Roma, unica sfidante nei due anni precedenti, accusa una battuta a vuoto e chiude solo al
sesto posto), conquista la certezza matematica della vittoria a due giornate dalla fine, con la vittoria per 2-1 da parte
dell'Udinese nei confronti dei cugini rossoneri il 16 maggio. Con questo tricolore stampato sul petto, il 17° della sua
storia (il quarto di fila contando anche quello vinto a tavolino), raggiungono per numero di scudetti proprio i cugini
del Milan.
Le squadre
Sono 60 le squadre ad aver preso parte ai 78 campionati di Serie A a girone unico che sono stati disputati a partire
dal 1929-30 e fino alla stagione entrante 2009-10.
• 78 volte: Inter[10]
• 77 volte: Juventus, Roma
• 76 volte: Milan
• 72 volte: Fiorentina
• 68 volte: Torino
• 67 volte: Lazio
• 64 volte: Bologna, Napoli
[11]
• 62 volte: Sampdoria
• 50 volte: Atalanta
• 43 volte: Genoa
• 37 volte: Udinese
• 31 volte: Cagliari
• 30 volte: Vicenza
• 29 volte: Bari
• 26 volte: Triestina
• 24 volte: Verona
• 23 volte: Palermo
• 21 volte: Brescia
• 19 volte: Parma
• 17 volte: Livorno
• 16 volte: Ascoli, Padova, SPAL
• 13 volte: Alessandria, Catania, Como, Lecce, Modena, Perugia
• 12 volte: Novara, Pro Patria, Venezia
• 11 volte: Foggia
• 10 volte: Avellino, Cesena
• 9 volte: Empoli, Reggina
• 8 volte: Chievo, Lucchese, Piacenza
• 7 volte: Catanzaro, Cremonese, Mantova, Pisa, Siena, Varese
• 6 volte: Pro Vercelli
• 5 volte: Messina, Pescara
• 4 volte: Casale
• 3 volte: Lecco, Legnano, Reggiana
• 2 volte: Ancona, Salernitana, Ternana
• 1 volta: Pistoiese, Treviso
Serie A 126
Albo d'oro
Campionati di Serie A vinti.[12]
Squadra Titoli
Juventus 27 (+ 2 revocati)
Inter 17 (di cui 1 assegnato a tavolino)
Milan 17
Genoa 9
Bologna 7
Pro 7
Vercelli
Torino 7 (+ 1 revocato)
Roma 3
Fiorentina 2
Lazio 2
Napoli 2
Cagliari 1
Casale 1
Novese 1
Sampdoria 1
Verona 1
Camp.Italiano Serie A
Milan 17 15 22 14 12 16 75 55%
Inter 17 14 15 15 14 13 77 55%
Genoa 9 8 4 0 1 0 42 1%
Bologna 7 7 3 5 3 3 63 14%
Pro Vercelli 7 2 1 0 0 0 6 0%
Roma 3 10 5 3 10 5 76 23%
Fiorentina 2 5 5 2 5 5 71 16%
Napoli 2 4 6 2 4 6 63 16%
Lazio 2 3 5 2 3 5 66 13%
Cagliari 1 1 0 1 1 0 30 3%
Sampdoria 1 0 1 1 0 1 61 3%
Serie A 127
Verona 1 0 0 1 0 0 24 1%
Casale 1 0 0 0 0 0 4 0%
Novese 1 0 0 0 0 0 0 0%
US Milanese 0 2 1 - - - - nell'Inter
Parma 0 1 2 0 1 2 18 4%
Udinese 0 1 1 0 1 1 36 3%
Livorno 0 1 0 0 1 0 16 1%
Vicenza 0 1 0 0 1 0 30 1%
Perugia 0 1 0 0 1 0 13 1%
Padova 0 0 2 0 0 1 16 1%
Venezia 0 0 1 0 0 1 12 1%
Modena 0 0 1 0 0 1 13 1%
Alessandria 0 0 1 0 0 0 13 0%
Novara 0 0 1 0 0 0 12 0%
SPAL 0 0 1 0 0 0 16 0%
In quattro occasioni una società ha vinto lo scudetto nell'anno del centenario; la prima volta capitò alla Juventus nel
1997, poi al Milan nel 1999, alla Lazio nel 2000 e, infine, all'Inter nel 2008.
Squadre
Imbattibilità
Assoluta
• 58 giornate: Milan
Serie aperta domenica 26 maggio 1991: Milan-Parma 0-0
Casalinga
• 88 giornate: Torino
Serie aperta domenica 31 gennaio 1943: Torino-Juventus 2-0
Esterna
• 38 giornate: Milan
Serie aperta domenica 1 settembre 1991: Ascoli-Milan 0-1
Intero campionato
• Milan: 1991-92 (34 giornate)
• Perugia: 1978-79 (30 giornate)
• Genoa: 1922-23 (28 giornate)
• Pro Vercelli: 1912-13 (19 giornate)
Punti
• campionato a 20 squadre con 3 punti per vittoria: 97 punti - Inter nel 2006/07
Rapporto di 2,55 punti a partita
• campionato a 18 squadre con 2 punti per vittoria: 58 punti - Inter nel 1988/89
Rapporto di 2,47 punti a partita usando l'attuale sistema di calcolo
• campionato a 16 squadre con 2 punti per vittoria: 51 punti - Juventus nel 1976/77
Rapporto di 2,46 punti a partita usando l'attuale sistema di calcolo
• campionato a 18 squadre con 3 punti per vittoria: 82 punti - Milan nel 2003/04
Rapporto di 2,41 punti a partita
• campionato a 20 squadre con 2 punti per vittoria: 63 punti - Torino nel 1946/47
Rapporto di 2,39 punti a partita usando l'attuale sistema di calcolo
Reti
Prolificità
• 125 gol: Torino nel 1947/48
Media di una marcatura segnata ogni 29 minuti di gioco
Invulnerabilità
• 11 gol: Cagliari nel 1969/70
Media di una marcatura subita ogni 245 minuti di gioco
Attacchi e difese
Calciatori
Cannonieri
Primi 20 giocatori per numero di reti assolute in Serie A:
1. Silvio Piola 274
2. Gunnar Nordahl 225
3. Giuseppe Meazza 216
4. Josè Altafini 216
5. Roberto Baggio 205
6. Kurt Hamrin 190
7. Giuseppe Signori 188
8. Gabriel Omar Batistuta 184
9. Francesco Totti 184
10. Giampiero Boniperti 178
11. Amedeo Amadei 174
12. Giuseppe Savoldi 168
13. Alessandro Del Piero 168
14. Guglielmo Gabetto 165
15. Roberto Boninsegna 163
16. Luigi Riva 156
17. Roberto Mancini 156
18. Luís Vinício 155
19. Carlo Reguzzoni 155
20. István Nyers 153
In grassetto i giocatori ancora in attività in Serie A.
Classifica presenze in A
Primi 20 giocatori per numero di presenze assolute in Serie A:
1. Paolo Maldini 647
2. Gianluca Pagliuca 592
3. Dino Zoff 570
4. Pietro Vierchowod 562
5. Roberto Mancini 541
6. Silvio Piola 537
7. Enrico Albertosi 532
8. Gianni Rivera 527
9. Giuseppe Bergomi 519
10. Ciro Ferrara 500
11. Giovanni Galli 496
12. Tarcisio Burgnich 494
13. Giancarlo De Sisti 478
14. Angelo Peruzzi 478
15. Giacinto Facchetti 475
16. Giuseppe Favalli 472
17. Javier Zanetti 471
18. Franco Baresi 470
19. Pietro Ferraris II 469
20. Sergio Cervato 466
In grassetto i giocatori ancora in attività
Giocatori pluriscudettati
Primi 20 giocatori per numero di scudetti vinti in Serie A:
1. Giuseppe Furino 8
2. Giovanni Ferrari 8
3. Virginio Rosetta 7,5[15]
4. Ciro Ferrara 7
5. Roberto Bettega 7
6. Gaetano Scirea 7
7. Alessandro Costacurta 7
8. Paolo Maldini 7
9. Claudio Gentile 6
10. Pietro Ferraris II 6
11. Guglielmo Gabetto 6
12. Edoardo Pasteur 6
13. James Spensley 6
14. Guido Ara 6
15. Franco Causio 6
16. Antonello Cuccureddu 6
17. Dino Zoff 6
18. Antonio Cabrini 6
19. Franco Baresi 6
20. Roberto Donadoni 6
Serie A 131
Diritti tv
A partire dalla stagione 1993-1994 le partite di Serie A vengono trasmesse sulla pay-tv; fino al 1999 venivano
trasmesse solo su Tele+, tra il 1999 e il 2003 su Tele+ e su Stream, dal 2003 su SKY (per metà stagione 2003-2004
alcune partite di Serie A venivano trasmesse sulla piattaforma satellitare Gioco Calcio, fallita nell'estate 2004).
Dal gennaio 2005 sono trasmesse anche sul digitale terrestre (Mediaset Premium e La7 Cartapiù poi chiusa e
sostituita nel 2009 da dahlia TV).
I posticipi della domenica sera iniziarono nel 1993, e gli anticipi del sabato nel 1999.
Bibliografia
• Almanacco del calcio, pubblicato dalla Panini
Voci correlate
• → Albo d'oro del campionato italiano di calcio
• Campionato di calcio italiano (classifiche)
• Lista di calciatori stranieri della Serie A
• → Classifica perpetua della Serie A
• → Serie B
• → Coppa Italia
• → Statistiche della Serie A di calcio italiana
• → Statistiche della Serie B di calcio italiana
Riferimenti
[1] http:/ / www. lega-calcio. it/
[2] Pei i soli diritti televisivi nazionali della Juventus, l'emittente satellitare Sky ha versato 157 milioni di euro per un triennio. (http:/ / www.
corriere. it/ Primo_Piano/ Sport/ 2006/ 01_Gennaio/ 14/ sky. shtml)
[3] Ranking UEFA (http:/ / www. xs4all. nl/ ~kassiesa/ bert/ uefa/ data/ method4/ crank2009. html)
[4] (EN) Notizia su FIFA.com (http:/ / www. fifa. com/ clubworldcup/ organisation/ media/ newsid=687173. html)
[5] Al Napoli fu assegnata la vittoria a tavolino nella gara originariamente persa a Pisa, mentre ai rossoneri fu data persa la gara vinta sul campo
di San Siro contro la Roma. Dall'almanacco Panini.
[6] Dichiarazioni del presidente Ferlaino rilasciate a "Il Mattino" di Napoli del 10 dicembre 2003.
[7] Il direttore di gara decretò l'espulsione di Frank Rijkaard, Marco Van Basten, Alessandro Costacurta e Arrigo Sacchi. Dall'almanacco Panini.
[8] Dall'almanacco illustrato del Milan, Panini; cfr. La Gazzetta dello Sport di giovedì 21 marzo 1991.
[9] Il Milan vinse i titoli del 1993 e del 1994 col medesimo punteggio in classifica, ma rispetto alla precedente annata, nel 1994 i rossoneri
sostanzialmente dimezzarono sia i gol fatti che quelli subiti, chiudendo con sole 15 marcature al passivo, una delle medie più basse di tutta la
storia della Serie A.
[10] Nel periodo infrabellico, fra il 1929 e il 1943, l'Inter partecipò alla Serie A in fusione con l'Unione Sportiva Milanese, con il nome ufficiale
di Ambrosiana (successivamente Ambrosiana-Inter).
[11] Nel 1934 approdò in Serie A la Sampierdarenese che, nel 1937, si fuse con formazioni minori nel Liguria e, nel 1946, si unì alla rediviva
Andrea Doria nella Sampdoria.
[12] Serie A - Albo d'oro (http:/ / www. lega-calcio. it/ it/ Serie-A-TIM/ Albo-doro. page). URL consultato il 20-9-2009.
[13] Ignota la terza classificata del primo campionato in quanto le fonti, pur accennando ad una finalina di consolazione, non ne riportano il
risultato.
[14] Almanacco del calcio 2008
[15] Lo scudetto vinto nel campionato 1921-22 con la Pro Vercelli è stato considerato metà in quanto in quella stagione si sono disputati due
tornei riconosciuti e quindi si sono laureate due squadre Campioni d'Italia
Albo d'oro del campionato italiano di calcio 132
1898 Internazionale ?
Torino
Genoa
1899 Internazionale Ginnastica
Torino Torino
Genoa
1900 FC Torinese Milan
Genoa
1901 Genoa Juventus
Milan
1902 Milan FC Torinese
Genoa
1903 Juventus Milan
Genoa
1904 Juventus Milan
Genoa
1905 Genoa US Milanese
Juventus
1906 Juventus Genoa
Milan
1907 Torino Andrea Doria
Milan
1908 US Milanese Andrea Doria
Pro Vercelli
1909 US Milanese Genoa
Pro Vercelli
1909-10 Pro Vercelli Juventus Dopo spareggio:
Inter-Pro Vercelli
Inter 10-3
Genoa
1915-19 Nel 1915-16 sostituito dalla
Non disputati Coppa Federale vinta dal Milan
Torino
1928-29 Torino Milan
Bologna
1929-30 Genoa Juventus
Ambrosiana
1930-31 Roma Bologna
Juventus
1931-32 Bologna Roma
Juventus
Albo d'oro del campionato italiano di calcio 134
Juventus
1933-34 Ambrosiana-Inter Napoli
Juventus
1934-35 Ambrosiana-Inter Fiorentina
Juventus
1935-36 Roma Torino
Bologna
1936-37 Lazio Torino
Bologna
1937-38 Juventus Milan
Ambrosiana-Inter
1938-39 Torino Ambrosiana-Inter
Bologna
1939-40 Bologna Juventus
Ambrosiana-Inter
1940-41 Ambrosiana-Inter Milan
Bologna
1941-42 Torino Venezia
Roma
1942-43 Livorno Juventus
Torino
1943-45 Nel 1943-44 sostituito dal
Non disputati Campionato Alta Italia vinto dallo
[5]
Spezia
Torino
1946-47 Juventus Modena
Torino
1947-48 Milan Juventus
Torino
1948-49 Inter Milan
Torino
1949-50 Milan Inter
Juventus
1950-51 Inter Juventus
Milan
Albo d'oro del campionato italiano di calcio 135
Juventus
1952-53 Juventus Milan
Inter
1953-54 Juventus Milan
Inter
1954-55 Udinese Roma
Milan
1955-56 Milan Inter
Fiorentina
1956-57 Fiorentina Lazio
Milan
1957-58 Fiorentina Padova
Stella d'oro
Juventus bianconera
Milan
1959-60 Fiorentina Milan
Juventus
1960-61 Milan Inter
Juventus
1961-62 Inter Fiorentina
Milan
1962-63 Juventus Milan
Inter
1963-64 Inter Milan Dopo spareggio:
Bologna-Inter 2-0
Bologna
1964-65 Milan Torino
Inter
1965-66 Bologna Napoli
Stella d'oro
Inter nerazzurra
Juventus
1967-68 Napoli Juventus
Milan
1968-69 Cagliari Milan
Fiorentina
Albo d'oro del campionato italiano di calcio 136
Cagliari
1970-71 Milan Napoli
Inter
1971-72 Milan Torino
Juventus
1972-73 Milan Lazio
Juventus
1973-74 Juventus Napoli
Lazio
1974-75 Napoli Roma
Juventus
1975-76 Juventus Milan
Torino
1976-77 Torino Fiorentina
Juventus
1977-78 Vicenza Torino
Juventus
1978-79 Perugia Juventus
Stella d'oro
Milan rossonera
Inter
1980-81 Roma Napoli
Juventus
1981-82 Fiorentina Roma
Doppia stella d'oro
Juventus bianconera
Roma
1983-84 Roma Fiorentina
Juventus
1984-85 Torino Inter
Verona
1985-86 Roma Napoli
Juventus
1986-87 Juventus Inter
Napoli
Albo d'oro del campionato italiano di calcio 137
Milan
1988-89 Napoli Milan
Inter
1989-90 Milan Inter
Napoli
1990-91 Milan Inter
Sampdoria
1991-92 Juventus Torino
Milan
1992-93 Inter Parma
Milan
1993-94 Juventus Sampdoria
Milan
1994-95 Lazio Parma
Juventus
1995-96 Juventus Lazio
Milan
1996-97 Parma Inter
Juventus
1997-98 Inter Udinese
Juventus
1998-99 Lazio Fiorentina
Milan
1999-00 Juventus Milan
Lazio
2000-01 Juventus Lazio
Roma
2001-02 Roma Inter
Juventus
2002-03 Inter Milan
Juventus
2003-04 Roma Juventus
Milan
2004-05 Juventus Milan Inter [6]
Revocato
Albo d'oro del campionato italiano di calcio 138
Inter
2007-08 Roma Juventus
Inter
2008-09 Juventus Milan
Inter
Juventus 27 1905, 1926, 1931, 1932, 1933, 1934, 1935, 1950, 1952,
(+2 revocati nel 2005) 1958
1960, 1961, 1967, 1972, 1973, 1975, 1977, 1978, 1981,
1982
1984, 1986, 1995, 1997, 1998, 2002, 2003
Milan 17 1901, 1906, 1907, 1951, 1955, 1957, 1959, 1962, 1968,
1979
1988, 1992, 1993, 1994, 1996, 1999, 2004
Inter 17 1910, 1920, 1930, 1938, 1940, 1953, 1954, 1963, 1965,
(-1 assegnato a tavolino) 1966
1971, 1980, 1989, 2006, 2007, 2008, 2009
Genoa 9 1898, 1899, 1900, 1902, 1903, 1904, 1915, 1923, 1924
Pro Vercelli 7 1908, 1909, 1911, 1912, 1913, 1921, 1922 (C.C.I.)
Casale 1 1914
Cagliari 1 1970
Verona 1 1985
Sampdoria 1 1991
7 Bologna (7)
Bologna
7 Pro Vercelli (7)
Vercelli
5 Roma (3), Lazio (2)
Roma
2 Fiorentina (2)
Firenze
2 Napoli (2)
Napoli
1 Casale (1)
Casale Monferrato
Novi Ligure 1 Novese (1)
1 Verona (1)
Verona
Piemonte 43 Juventus (27), Torino (7), Pro Vercelli (7), Casale (1), Novese (1)
Riferimenti
[1] Denominato ufficialmente Serie A solo dalla stagione 1929/30.
[2] Dal 1911 al 1926 la vittoria dello scudetto doveva essere ratificata in una finalissima nazionale. Tale appuntamento era comunque puramente
protocollare data la nettissima inferiorità delle avversarie dapprima venete e poi meridionali. In tale arco temporale vennero assegnati dieci
titoli di Campioni dell'Italia Meridionale.
[3] Dal 1924 il titolo dei campioni d'Italia viene chiamato scudetto.
[4] Revocato al Torino durante la stagione successiva poiché, nell'ambito dello scandalo relativo al Caso Allemandi, un dirigente della società
granata dichiarò di aver pagato un difensore juventino per vincere il derby.
[5] Titolo onorifico riconosciuto dalla F.I.G.C. il 22 gennaio 2002.
[6] A seguito della sentenza della Corte d'Appello Federale del 14 luglio 2006, confermata nei successivi gradi di giudizio, lo scudetto è stato
revocato alla Juventus poiché ritenuta colpevole, nell'ambito dell'inchiesta di Calciopoli, di aver gravemente influenzato la classe arbitrale a
proprio vantaggio.
[7] La Corte d'Appello Federale nel processo di primo grado, e la Corte Federale nel relativo appello, non hanno assegnato lo scudetto vinto
inizialmente dalla Juventus. La F.I.G.C. il 26 luglio 2006 ha deciso di assegnarlo all'Inter in conseguenza della nuova classifica ridisegnata
dall'esito dei processi disciplinari, i quali peraltro avevano precedentemente declassato il Milan dal secondo al terzo posto per responsabilità
oggettiva.
Campionati disputati
78 campionati disputati :
• 36 volte : a 18 squadre (ultima volta : Serie A 2003-04)
• 30 volte : a 16 squadre (ultima volta : Serie A 1987-88)
• 11 volte : a 20 squadre (ultima volta : Serie A 2009-10)
• 1 volta : a 21 squadre (unica volta : Serie A 1947-48)
campionati disputati :
• a 16 squadre : 30 volte (Serie A 1934-35 ; Serie A 1935-36 ; Serie A 1936-37 ; Serie A 1937-38 ; Serie A
1938-39 ; Serie A 1939-40 ; Serie A 1940-41 ; Serie A 1941-42 ; Serie A 1942-43 ; Serie A 1967-68 ; Serie A
1968-69 ; Serie A 1969-70 ; Serie A 1970-71 ; Serie A 1971-72 ; Serie A 1972-73 ; Serie A 1973-74 ; Serie A
1974-75 ; Serie A 1975-76 ; Serie A 1976-77 ; Serie A 1977-78 ; Serie A 1978-79 ; Serie A 1979-80 ; Serie A
1980-81 ; Serie A 1981-82 ; Serie A 1982-83 ; Serie A 1983-84 ; Serie A 1984-85 ; Serie A 1985-86 ; Serie A
1986-87 ; Serie A 1987-88)
• a 18 squadre : 36 volte (Serie A 1929-30 ; Serie A 1930-31 ; Serie A 1931-32 ; Serie A 1932-33 ; Serie A
1933-34 ; Serie A 1952-53 ; Serie A 1953-54 ; Serie A 1954-55 ; Serie A 1955-56 ; Serie A 1956-57 ; Serie A
Statistiche della Serie A di calcio italiana 141
1957-58 ; Serie A 1958-59 ; Serie A 1959-60 ; Serie A 1960-61 ; Serie A 1961-62 ; Serie A 1962-63 ; Serie A
1963-64 ; Serie A 1964-65 ; Serie A 1965-66 ; Serie A 1966-67 ; Serie A 1988-89 ; Serie A 1989-90 ; Serie A
1990-91 ; Serie A 1991-92 ; Serie A 1992-93 ; Serie A 1993-94 ; Serie A 1994-95 ; Serie A 1995-96 ; Serie A
1996-97 ; Serie A 1997-98 ; Serie A 1998-99 ; Serie A 1999-00 ; Serie A 2000-01 ; Serie A 2001-02 ; Serie A
2002-03 ; Serie A 2003-04)
• a 20 squadre : 11 volte (Serie A 1946-47 ; Serie A 1948-49 ; Serie A 1949-50 ; Serie A 1950-51 ; Serie A
1951-52 ; Serie A 2004-05 ; Serie A 2005-06 ; Serie A 2006-07 ; Serie A 2007-08 ; Serie A 2008-09 ; Serie A
2009-10)
• a 21 squadre : 1 volta (Serie A 1947-48)
Squadre partecipanti
Sono 60 le squadre ad aver preso parte ai 78 campionati di Serie A a girone unico che sono stati disputati a partire
dal 1929-30 fino alla stagione 2009-10.
• 78 volte : Inter[1]
• 77 volte : Juventus , Roma
• 76 volte : Milan
• 72 volte : Fiorentina
• 68 volte : Torino
• 67 volte : Lazio
• 64 volte : Bologna , Napoli
[2]
• 62 volte : Sampdoria
• 50 volte : Atalanta
• 43 volte : Genoa
• 37 volte : Udinese
• 31 volte : Cagliari
• 30 volte : Vicenza
• 29 volte : Bari
• 26 volte : Triestina
• 24 volte : Verona
• 23 volte : Palermo
• 21 volte : Brescia
• 19 volte : Parma
• 17 volte : Livorno
• 16 volte : Ascoli , Padova , SPAL
• 13 volte : Alessandria , Catania , Como , Lecce , Modena , Perugia
• 12 volte : Novara , Pro Patria , Venezia
• 11 volte : Foggia
• 10 volte : Avellino , Cesena
• 9 volte : Empoli , Reggina
• 8 volte : Chievo , Lucchese , Piacenza
• 7 volte : Catanzaro , Cremonese , Mantova , Pisa , Siena , Varese
• 6 volte : Pro Vercelli
• 5 volte : Messina , Pescara
• 4 volte : Casale
• 3 volte : Lecco , Legnano , Reggiana
• 2 volte : Ancona , Salernitana , Ternana
• 1 volta : Pistoiese , Treviso
Statistiche della Serie A di calcio italiana 142
Esordio in Serie A
• 1929-30 : Alessandria , Bologna , Brescia , Cremonese , Genoa , Inter , Juventus ,
Lazio , Livorno , Milan , Modena , Napoli , Padova , Pro Patria , Pro Vercelli ,
Roma , Torino , Triestina
• 1930-31 : Casale , Legnano
• 1931-32 : Bari , Fiorentina
• 1932-33 : Palermo
• 1934-35 : Sampdoria
• 1936-37 : Lucchese , Novara
• 1937-38 : Atalanta
• 1939-40 : Venezia
• 1942-43 : Vicenza
• 1947-48 : Salernitana
• 1949-50 : Como
• 1950-51 : Udinese
• 1951-52 : SPAL
• 1954-55 : Catania
• 1957-58 : Verona
• 1960-61 : Lecco
• 1961-62 : Mantova
• 1963-64 : Messina
• 1964-65 : Cagliari , Foggia , Varese
• 1968-69 : Pisa
• 1971-72 : Catanzaro
• 1972-73 : Ternana
• 1973-74 : Cesena
• 1974-75 : Ascoli
• 1975-76 : Perugia
• 1977-78 : Pescara
• 1978-79 : Avellino
• 1980-81 : Pistoiese
• 1985-86 : Lecce
• 1986-87 : Empoli
• 1990-91 : Parma
• 1992-93 : Ancona
• 1993-94 : Piacenza , Reggiana
• 1999-00 : Reggina
• 2001-02 : Chievo
• 2003-04 : Siena
• 2005-06 : Treviso
Statistiche della Serie A di calcio italiana 145
Campione consecutivo
• Juventus : 5 volte (1930-31 ; 1931-32 ; 1932-33 ; 1933-34 ; 1934-35)
• Torino : 5 volte (1942-43 ; 1945-46 ; 1946-47 ; 1947-48 ; 1948-49)
• Inter : 4 volte (2005-06 ; 2006-07 ; 2007-08 ; 2008-09)
• Genoa : 3 volte (1898 ; 1899 ; 1900)
• Genoa : 3 volte (1902 ; 1903 ; 1904)
• Pro Vercelli : 3 volte (1910-11 ; 1911-12 ; 1912-13)
• Milan : 3 volte (1991-92 ; 1992-93 ; 1993-94)
• Milan : 2 volte (1906 ; 1907)
• Pro Vercelli : 2 volte (1908 ; 1909)
• Pro Vercelli : 2 volte (1920-21 ; 1921-22 (C.C.I.))
• Genoa : 2 volte (1922-23 ; 1923-24)
• Bologna : 2 volte (1935-36 ; 1936-37)
• Inter : 2 volte (1952-53 ; 1953-54)
• Juventus : 2 volte (1959-60 ; 1960-61)
• Inter : 2 volte (1964-65 ; 1965-66)
• Juventus : 2 volte (1971-72 ; 1972-73)
• Juventus : 2 volte (1976-77 ; 1977-78)
Statistiche della Serie A di calcio italiana 146
La Stella d'Oro
La Stella d'Oro è assegnata alla società che conquista 10 campionati di Serie A. Attualmente le società assegnatarie
delle Stelle sono :
• Juventus : 2 Stelle (la prima Stella fu conquistata nel 1957-58 mentre la seconda Stella fu conquistata nel
1981-82)
• Inter : 1 Stella (conquistata nel 1965-66)
• Milan : 1 Stella (conquistata nel 1978-79)
Scudetti (1°posto)
• Juventus : 25 volte*
• Inter : 15 volte
• Milan : 14 volte
• Bologna , Torino : 5 volte
• Roma : 3 volte
• Fiorentina , Lazio , Napoli : 2 volte
• Cagliari , Sampdoria , Verona : 1 volta
* non viene calcolato lo scudetto 2004-05, revocato dalla CAF
1°posto consecutivo
• Juventus : 5 volte (1930-31 ; 1931-32 ; 1932-33 ; 1933-34 ; 1934-35)
• Torino : 4 volte (1942-43 ; 1946-47 ; 1947-48 ; 1948-49)
• Inter : 4 volte (2005-06 ; 2006-07 ; 2007-08 ; 2008-09)
• Milan : 3 volte (1991-92 ; 1992-93 ; 1993-94)
• Bologna : 2 volte (1935-36 ; 1936-37)
• Inter : 2 volte (1952-53 ; 1953-54)
• Juventus : 2 volte (1959-60 ; 1960-61)
• Inter : 2 volte (1964-65 ; 1965-66)
• Juventus : 2 volte (1971-72 ; 1972-73)
• Juventus : 2 volte (1976-77 ; 1977-78)
• Juventus : 2 volte (1980-81 ; 1981-82)
• Juventus : 2 volte (1996-97 ; 1997-98)
• Juventus : 2 volte (2001-02 ; 2002-03)
2°posto
• Juventus : 17 volte
• Inter : 14 volte
• Milan : 13 volte
• Roma : 10 volte
• Torino : 6 volte
• Fiorentina : 5 volte
• Napoli : 4 volte
• Bologna , Lazio : 3 volte
• Parma : 2 volte
• Cagliari , Genoa , Livorno , Perugia , Triestina , Vicenza : 1 volta
2°posto consecutivo
• Fiorentina : 4 volte (1956-57 ; 1957-58 ; 1958-59 ; 1959-60)
• Inter : 3 volte (1932-33 ; 1933-34 ; 1934-35)
• Milan : 3 volte (1970-71 ; 1971-72 ; 1972-73)
• Roma : 3 volte (2005-06 ; 2006-07 ; 2007-08)
• Juventus : 2 volte (1946-47 ; 1947-48)
• Juventus : 2 volte (1952-53 ; 1953-54)
• Torino : 2 volte (1976-77 ; 1977-78)
• Napoli : 2 volte (1987-88 ; 1988-89)
• Milan : 2 volte (1989-90 ; 1990-91)
• Juventus : 2 volte (1999-00 ; 2000-01)
3°posto
• Milan : 14 volte
• Inter : 13 volte
• Juventus : 10 volte
• Fiorentina : 8 volte
• Napoli : 7 volte
• Lazio : 6 volte
• Roma : 5 volte
• Torino : 4 volte
• Bologna : 3 volte
• Genoa , Modena , Padova , Parma , Sampdoria , Udinese , Venezia : 1 volta
3°posto consecutivo
• Napoli : 2 volte (1932-33 ; 1933-34)
• Torino : 2 volte (1935-36 ; 1936-37)
• Milan : 2 volte (1952-53 ; 1953-54)
• Lazio : 2 volte (1955-56 ; 1956-57)
• Milan : 2 volte (1962-63 ; 1963-64)
Ultimo posto
• Bari , Pro Patria : 4 volte
• Lecce , Legnano , Modena , Pescara , Varese , Venezia , Verona : 3 volte
• Ascoli , Atalanta , Brescia , Catania , Como , Cremonese , Empoli , Genoa ,
Livorno , Mantova , Napoli , Palermo , Triestina , Udinese : 2 volte
• Alessandria , Ancona , Bologna , Cagliari , Casale , Catanzaro , Cesena , Fiorentina
, Juventus , Lazio , Lecco , Lucchese , Messina , Padova , Piacenza , Pistoiese ,
Pro Vercelli , Reggiana , Sampdoria , Ternana , Torino : 1 volta
Record
Squadre
Imbattibilità
Assoluta
• 58 giornate: Milan
Serie aperta domenica 26 maggio 1991 : Milan-Parma 0-0
Serie chiusa domenica 21 marzo 1993 : Milan-Parma 0-1
Casalinga
• 89 giornate: Torino
Serie aperta domenica 31 gennaio 1943 : Torino-Juventus 2-0
Serie chiusa domenica 6 novembre 1949 : Torino-Juventus 1-3
Esterna
• 38 giornate: Milan
Serie aperta domenica 1 settembre 1991 : Ascoli-Milan 0-1
Serie chiusa domenica 31 ottobre 1993 : Sampdoria-Milan 3-2
Intero campionato
• Milan : 1991-92 (34 giornate)
• Perugia : 1978-79 (30 giornate)
Statistiche della Serie A di calcio italiana 150
Punti
• campionato a 20 squadre con 3 punti per vittoria : 97 punti - Inter nel 2006/07
Rapporto di 2,55 punti a partita
• campionato a 18 squadre con 2 punti per vittoria : 58 punti - Inter nel 1988/89
Rapporto di 2,47 punti a partita usando l'attuale sistema di calcolo
• campionato a 16 squadre con 2 punti per vittoria : 51 punti - Juventus nel 1976/77
Rapporto di 2,46 punti a partita usando l'attuale sistema di calcolo
• campionato a 18 squadre con 3 punti per vittoria : 82 punti - Milan nel 2003/04
Rapporto di 2,41 punti a partita
• campionato a 20 squadre con 2 punti per vittoria : 63 punti - Torino nel 1946/47
Rapporto di 2,39 punti a partita usando l'attuale sistema di calcolo
Reti
Prolificità
• 125 gol : Torino nel 1947-48
Media di una marcatura segnata ogni 29 minuti di gioco
Invulnerabilità
• 11 gol : Cagliari nel 1969-70
Media di una marcatura subita ogni 245 minuti di gioco
Attacchi e difese[3]
Miglior attacco
• Juventus : 22 volte
• Inter : 18 volte
• Milan : 16 volte
• Roma : 8 volte
• Torino : 5 volte
• Lazio : 4 volte
• Napoli, Sampdoria : 3 volte
• Bologna , Fiorentina : 2 volte
• Genoa, Vicenza : 1 volta
Miglior difesa
• Juventus : 17 volte
• Inter : 13 volte
• Milan : 12 volte
• Torino : 9 volte
• Fiorentina : 8 volte
• Roma : 6 volte
• Bologna , Lazio : 4 volte
• Cagliari , Triestina : 2 volte
• Modena , Napoli , Padova , Perugia , Sampdoria , Verona : 1 volta
Statistiche della Serie A di calcio italiana 151
Peggior attacco
• Bari : 8 volte
• Ascoli , Atalanta , Brescia , Palermo : 4 volte
• Catania , Lecce , SPAL , Torino , Triestina: 3 volte
• Catanzaro , Empoli , Fiorentina , Genoa , Lazio , Legnano , Padova , Pescara ,
Sampdoria , Varese , Venezia , Verona Vicenza : 2 volte
• Alessandria , Ancona , Avellino , Bologna , Casale , Cesena , Chievo , Como ,
Cremonese , Foggia , Lucchese , Mantova , Modena , Napoli , Novara , Perugia ,
Piacenza , Pisa , Pro Vercelli , Reggiana , Reggina Treviso : 1 volta
Peggior difesa
• Lecce , Palermo , Pescara , Udinese : 4 volte
• Bari , Fiorentina , Lazio , Pro Patria , Sampdoria , Venezia , Vicenza : 3 volte
• Casale , Catania, Como , Cremonese , Legnano , Livorno , Lucchese , Modena ,
Napoli , Torino , Triestina , Varese : 2 volte
• Alessandria , Ancona , Ascoli , Atalanta , Bologna , Brescia , Cagliari , Catanzaro ,
Cesena , Empoli , Foggia , Genoa , Lecco , Messina , Novara , Padova , Parma ,
Piacenza , Pistoiese , Pro Vercelli , Reggiana , Reggina , Ternana , Verona : 1 volta
Capocannonieri Serie A
Altri
• La Pro Vercelli è l'unica squadra tra quelle che hanno partecipato alla Serie A, che non è mai stata promossa in
Serie A
• In 4 occasioni una società ha vinto lo scudetto nell'anno del centenario, la prima volta capitò alla Juventus nel
1996-97, poi al Milan nel 1998-99, alla Lazio nel 1999-2000 e, infine, all'Inter nel 2007-08
Statistiche della Serie A di calcio italiana 152
Calciatori
Cannonieri
Primi 20 giocatori per numero di reti assolute in Serie A:
1. Silvio Piola 274
2. Gunnar Nordahl 225
3. Giuseppe Meazza 216
4. Josè Altafini 216
5. Roberto Baggio 205
6. Kurt Hamrin 190
7. Giuseppe Signori 188
8. Gabriel Omar Batistuta 184
9. Francesco Totti 184
10. Giampiero Boniperti 178
11. Amedeo Amadei 174
12. Giuseppe Savoldi 168
13. Alessandro Del Piero 168
14. Guglielmo Gabetto 165
15. Roberto Boninsegna 163
16. Luigi Riva 156
17. Roberto Mancini 156
18. Luís Vinício 155
19. Carlo Reguzzoni 155
20. István Nyers 153
In grassetto i giocatori ancora in attività in Serie A.
Classifica presenze in A
Primi 20 giocatori per numero di presenze assolute in Serie A:
1. Paolo Maldini 647
2. Gianluca Pagliuca 592
3. Dino Zoff 570
4. Pietro Vierchowod 562
5. Roberto Mancini 541
6. Silvio Piola 537
7. Enrico Albertosi 532
8. Gianni Rivera 527
9. Giuseppe Bergomi 519
10. Ciro Ferrara 500
11. Giovanni Galli 496
12. Tarcisio Burgnich 494
13. Giancarlo De Sisti 478
14. Angelo Peruzzi 478
15. Giacinto Facchetti 475
16. Franco Baresi 470
17. Giuseppe Favalli 470
18. Pietro Ferraris II 469
19. Sergio Cervato 466
20. Javier Zanetti 464
Altri
• Più giovane esordiente : Amedeo Amadei , 15 anni 9 mesi e 6 giorni , Roma (4 maggio 1947 contro il
Modena)
• Più vecchio esordiente : Alessandro Cesaretti , 38 anni 6 mesi e 20 giorni , Messina (27 maggio 2007 contro
la Roma)
• Più vecchio a giocare : Marco Ballotta , 44 anni 1 mese e 8 giorni , Lazio (11 maggio 2008 contro il
Genoa)
• Più campionati disputati : Paolo Maldini (25 , dal 1984-85 al 2008-09 , tutti con il Milan)
• Più campionati disputati consecutivamente : Paolo Maldini (25 , dal 1984-85 al 2008-09 , tutti con il Milan)
• Vincitori di più campionati : Giovanni Ferrari ( Juventus 5 , Ambrosiana-Inter 2 , Bologna 1) ,
Giuseppe Furino ( Juventus 8) 8
Statistiche della Serie A di calcio italiana 154
• Più presenze in Serie A per la stessa squadra : Paolo Maldini , Milan (647 dal 20 gennaio 1985 al 31 maggio
2009)
• Più gol in Serie A per la stessa squadra : Gunnar Nordahl , Milan (210 gol tra il 1948 e il 1956)
• Miglior realizzatore in A per più squadre diverse : Silvio Piola , 3 ( Lazio con 143 gol , Novara con 70 gol
, Pro Vercelli con 51 gol)
• Più rigori realizzati : Roberto Baggio , 68 ( Bologna 11 , Brescia 11 , Fiorentina 17 , Inter 1 ,
Juventus 25 , Milan 3)
• Miglior rigorista in A per più squadre : Eugenio Corini , 2 ( Palermo con 7 , alla pari con Gulesin Sukur ,
Chievo con 6)
• Più volte retrocesso : Fabio Pecchia , 5 ( Sampdoria 1998-1999 , Torino 1999-2000, Napoli
2000-2001 , Como 2002-2003 , Ascoli 2006-2007)
• Più vecchio realizzatore in Serie A : Alessandro Costacurta , 41 anni e 25 giorni , Milan (19 maggio 2007
contro l' Udinese)
• Vincitori di campionati per più squadre diverse : Giovanni Ferrari ( Juventus 5 , Ambrosiana-Inter 2 ,
Bologna 1) , Pietro Fanna ( Juventus 3 , Verona 1 , Inter 1) , Attilio Lombardo ( Sampdoria 1 ,
Juventus 1 , Lazio 1) , Sergio Gori ( Inter 2 , Cagliari 1 , Juventus 1) , Aldo Serena (
Juventus 1 , Inter 1 , Milan 2) 3 , Patrick Vieira ( Milan 1 , Inter 3 , Juventus 1 revocato) 4+1
revocato
Record risultati
• Partita con più gol (12) : Milan- Atalanta 9-3 (Serie A 1972-73)
• Vittoria in casa con maggiore scarto di gol (10) : Torino- Alessandria 10-0 (Serie A 1947-48)
• Vittoria in trasferta con maggiore scarto di gol (8) : Venezia- Padova 0-8 (Serie A 1949-50) , Genoa-
Milan 0-8 (Serie A 1954-55)
• Pareggio con più gol (10) : Torino- Ambrosiana 5-5 (Serie A 1940-41)
Massimi e minimi
• Miglior sequenza di partite utili : 31 ( Inter:dalla 1°giornata alla 32°giornata del 2006-07;la 22°giornata è stata
recuperata dopo la 32°)
• Miglior serie di vittorie consecutive : 17 ( Inter:dall'8°giornata alla 25°giornata del 2006-07;la 22°giornata è
stata recuperata dopo la 32°)
• Miglior serie di vittorie iniziali consecutive : 9 ( Juventus 2005-06)
• Miglior serie iniziale di partite senza sconfitte : 31 ( Inter:dalla 1°giornata alla 32°giornata del 2006-07:la
22°giornata è stata recuperata dopo la 32°)
• Maggior numero di partite consecutive senza vittorie : 21 ( Treviso:dalla 17°giornata alla 37°giornata del
2005-06)
• Maggior numero di partite iniziali senza reti al passivo : 7 ( Bologna 1946-47)
• Maggior numero di partite iniziali senza vittorie : 17 ( Ascoli 2006-07 : 6 pareggi e 11 sconfitte)
• Maggior vantaggio sulla media inglese : 6 punti ( Torino 1946-47) ; 21 punti* ( Inter 2006-07)
• Maggior numero di vittorie complessive : 30 ( Inter 2006-07)
• Maggior numero di partite vinte in campo proprio : Torino (18 su 19:1948-49) ; Milan (18 su 19:2005-06)
• Maggior numero di punti conquistati in campo proprio : Torino (37 su 38:1948-49) ; Milan (55* su
57:2005-06**)
• Maggior numero di vittorie complessive in trasferta : 15 su 19 ( Inter 2006-07)
• Maggior numero di vittorie consecutive in trasferta : 11 ( Inter 2006-07)
• Maggior numero di punti conquistati in trasferta : 32 su 38 ( Juventus 1949-50) ; 49 su 57* ( Inter
2006-07)
• Maggior numero di sconfitte complessive : 27 ( Venezia 1949-50)
• Maggior numero di sconfitte casalinghe : 13 ( Treviso 2005-06)
• Maggior numero di punti persi in campo proprio : 47 su 57* ( Treviso 2005-06)
• Minor numero di punti conquistati in trasferta : 2 su 38 ( Venezia e Bari 1949-50) ; 4 su 57* ( Messina
2006-07)
• Minor punteggio in classifica : 16 ( Venezia 1949-50) ; 21* ( Treviso 2005-06)
• Minor numero di vittorie complessive : 3 ( Treviso 2005-06)
• Minor numero di sconfitte in trasferta : 0 ( Inter 2006-07)
• Minor numero di sconfitte complessive : 1 ( Juventus 2005-06 ; Inter 2006-07)
• Maggior numero di pareggi complessivi : 18 ( Inter 2004-05)
• Minor numero di pareggi complessivi : 3 ( Milan 1949-50)
• Massimo punteggio in classifica : 63 ( Torino 1946-47) ; 97*( Inter 2006-07)
• Maggior vantaggio sulla seconda classificata : 10 punti ( Torino 1946-47) ; 22 punti* ( Inter 2006-07)
• Miglior punteggio nel girone di andata : 34 su 38 ( Juventus 1949-50) ; 52 su 57* ( Juventus 2005-06**)
• Miglior punteggio nel girone di ritorno : 34 su 38 ( Torino 1946-47) ; 48 su 57* ( Milan 2005-06)
• Maggior numero di reti segnate : 118 ( Milan 1949-50)
• Media di reti segnate per partita : 3,105 ( Milan 1949-50)
• Maggior numero di reti segnate in campo proprio : 73 ( Milan 1949-50)
• Maggior numero di reti segnate in trasferta : 46 ( Juventus 1949-50)
• Maggior numero di reti subite : 89 ( Venezia 1949-50)
• Media di reti subite per partita : 2,34 ( Venezia 1949-50)
• Minor numero di reti segnate : 24 ( Treviso 2005-06)
• Media di reti segnate per partita : 0,63 ( Treviso 2005-06)
• Minor numero di reti subite : 24 ( Modena 1946-47 ; Juventus 2005-06)
• Media di reti subite per partita : 0,63 ( Modena 1946-47 ; Juventus 2005-06)
• Minor numero di reti subite in campo proprio : 9 Juventus 2005-06:19 partite ; Lazio 2006-07 :19 partite)
• Minor numero di reti subite in trasferta : 11 Milan 2004-05)
Statistiche della Serie A di calcio italiana 160
Voci correlate
• → Statistiche della Serie B di calcio italiana
• → Classifica perpetua della Serie A
• → Classifica perpetua del campionato italiano di calcio dal 1898 al 1929
• → Serie A
• → Serie B
• Campionato di calcio italiano (classifiche)
Riferimenti
[1] Nel periodo infrabellico , fra il 1929 e il 1943 , l'Inter partecipò alla Serie A in fusione con l'Unione Sportiva Milanese , con il nome ufficiale
di Ambrosiana (successivamente Ambrosiana-Inter).
[2] Nel 1934 approdò in Serie A la Sampierdarenese che , nel 1937 , si fuse con formazioni minori nel Liguria e , nel 1946 , si unì alla rediviva
Andrea Doria nella Sampdoria.
[3] Almanacco del calcio 2008
Classifica perpetua della Serie A 162
Classifica
Pos. Squadra Stagioni Punti G V N P GF GS DR [1] Punti Punti Campionati
Pen
(2-1-0) (3-1-0) vinti dal 1930
1 Juventus 76 3570 2506 1327 714 465 4326 2426 1900 -91 3368 4695 25
2 [2] 77 3524 2544 1256 726 562 4269 2604 1665 3238 4494 15
Inter
3 Milan 75 3364 2484 1189 749 546 4080 2528 1552 -38 3127 4316 14
4 Roma 76 3033 2506 998 781 727 3538 2837 701 2777 3775 3
5 Fiorentina 71 2723 2344 926 726 692 3228 2678 550 -45 2578 3504 2
6 Lazio 66 2484 2206 796 680 730 2971 2759 212 -33 2272 3068 2
7 Torino 68 2434 2230 822 725 683 2914 2573 341 -1 2369 3191 6
8 Bologna 63 2306 2080 768 666 646 2809 2465 344 -5 2202 2970 5
9 Napoli 63 2226 2052 748 663 641 2539 2382 157 -1 2159 2907 2
10 [3] 61 2114 2024 665 645 714 2495 2586 -91 -3 1975 2640 1
Sampdoria
11 Atalanta 49 1595 1658 467 557 634 1765 2160 -395 1491 1958
12 Genoa 42 1354 1402 447 436 519 1779 1945 -166 -18 1330 1777
13 Udinese 36 1337 1220 387 375 458 1534 1729 -195 -9 1149 1536
14 Cagliari 30 1038 988 295 348 345 1070 1155 -85 938 1233 1
15 [4] 30 943 986 296 300 390 1014 1261 -247 892 1188
Vicenza
16 Parma 18 889 628 253 187 188 845 731 114 693 946
17 Bari 28 800 934 240 266 428 902 1409 -507 746 986
18 Triestina 26 774 874 253 268 353 1004 1280 -276 774 1027
19 Palermo 22 738 764 227 214 323 828 1112 -284 668 895
20 Verona 24 691 754 196 263 295 752 959 -207 655 850 1
21 Brescia 21 628 698 181 207 310 721 992 -271 569 750
22 Padova 16 513 560 182 130 248 710 900 -190 494 676
23 Livorno 16 512 550 158 157 235 651 891 -240 473 631
Classifica perpetua della Serie A 163
24 SPAL 16 470 544 151 168 225 556 721 -165 470 621
25 Perugia 13 459 418 126 140 152 476 554 -78 392 518
26 Ascoli 16 424 508 110 190 208 425 629 -204 410 520
27 Modena 13 400 444 130 125 189 492 646 -154 385 515
28 Lecce 13 386 450 95 133 222 442 739 -297 323 418
29 Alessandria 13 381 440 136 109 195 564 720 -156 381 517
30 Catania 12 364 412 106 122 184 402 601 -199 334 440
31 Reggina 9 363 330 85 108 137 328 470 -142 -11 278 363
32 Como 13 356 426 109 134 183 411 572 -161 352 461
33 Novara 12 348 408 126 96 186 510 640 -130 348 474
34 Pro Patria 12 338 430 118 102 210 526 784 -258 338 456
36 Venezia 12 315 400 94 107 199 413 631 -218 295 389
37 Foggia 11 312 358 95 120 143 360 477 -117 -6 310 405
40 Avellino 10 264 300 79 111 110 268 338 -70 -5 269 348
41 Cesena 10 249 312 61 127 124 266 387 -121 249 310
57 Ternana 2 35 60 7 21 32 33 79 -46 35 42
59 Treviso 1 21 38 3 12 23 24 56 -32 18 21
60 Pistoiese 1 16 30 6 4 20 19 46 -27 16 22
totali 1349 48125 44880 15530 13820 15530 56733 56734 0 -274 44875 60403 77
Classifica perpetua della Serie A 164
Fonti
• Almanacco illustrato del calcio. Fondato da Leone Boccali nel 1939. Pubblicazione annuale: ultima Ed: Modena,
Panini, gennaio 2009. ISSN 11293381.
• Roberto Di Maggio, Igor Kramarsic e Maurizio Mariani. Italy - Serie A All-Time Table 1929/30-2007/08 [5]. The
Rec.Sport.Soccer Statistics Foundation. URL consultato il 27/01/2009.
• Tamas Karpati e Igor Kramarsic. Italy - List of Champions (linked by season) [6]. The Rec.Sport.Soccer Statistics
Foundation. URL consultato il 27/01/2009.
• www.archiviotoro.it: la storia del Torino in un click [7]. in collaborazione con Giuseppe e Giovanni
Pietropaolo. URL consultato il 27/01/2009.
Voci correlate
• → Serie A
• Campionato di calcio italiano (classifiche)
• → Classifica perpetua del campionato italiano di calcio dal 1898 al 1929
Collegamenti esterni
• (EN) All-time Serie A table [5] www.rsssf.com (calcolata assegnando due punti per vittoria)
• (EN) Always-up-to-date all-time Serie A table [8] (calcolata assegnando tre punti per vittoria)
Riferimenti
[1] Punti di penalità comminati per illecito sportivo o amministrativo.
[2] Ambrosiana dal 1928 al 1932; Ambrosiana-Inter dal 1932 al 1943.
[3] Sampierdarenese dal 1931 al 1937; Liguria dal 1937 al 1943
[4] Lanerossi Vicenza L.R. Vicenza dal 1954 al 1990.
[5] http:/ / www. rsssf. com/ tablesi/ italalltime. html
[6] http:/ / www. rsssf. com/ tablesi/ italchamp. html
[7] http:/ / www. archiviotoro. it/ a/ archivio/ home. asp
[8] http:/ / www. worldfootball. net/ ewige_tabelle/ ita-serie-a/
Classifica dei marcatori della Serie A 165
Pos. Nazione Nome Reti Pres. Media Anni Reti per squadra
1 [1] 274 537 0,51 1929-1954 51 Pro Vercelli, 143 Lazio, 10 Juventus, 70 Novara
Silvio Piola
3 José Altafini 216 459 0,47 1958-1976 120 Milan, 71 Napoli, 25 Juventus
5 Roberto Baggio 205 452 0,45 1985-2004 39 Fiorentina, 78 Juventus, 12 Milan, 22 Bologna, 9
Inter, 45 Brescia
6 Kurt Hamrin 190 400 0,48 1956-1971 8 Juventus, 20 Padova, 150 Fiorentina, 9 Milan, 3
Napoli
7 Giuseppe Signori 188 344 0,54 1991-2004 11 Foggia, 107 Lazio, 3 Sampdoria, 67 Bologna
8 Gabriel Batistuta 184 318 0,58 1991-2003 152 Fiorentina, 30 Roma, 2 Inter
15 Roberto 163 366 0,45 1965-1979 5 Varese, 23 Cagliari, 113 Inter, 22 Juventus
Boninsegna
16 Roberto Mancini 156 541 0,29 1981-2000 9 Bologna, 132 Sampdoria, 15 Lazio
18 Luís Vinício 155 348 0,45 1955-1968 69 Napoli, 17 Bologna, 68 L.R. Vicenza, 1 Inter
21 Filippo Inzaghi 151 338 0,45 1995-2010 2 Parma, 24 Atalanta, 57 Juventus, 68 Milan
24 Christian Vieri 142 264 0,54 1991-2009 1 Torino, 11 Atalanta, 8 Juventus, 12 Lazio, 103
Inter, 1 Milan, 6 Fiorentina
24 Paolo Pulici 142 401 0,35 1967-1985 134 Torino, 5 Udinese, 3 Fiorentina
Classifica dei marcatori della Serie A 166
27 Hernán Crespo 141 282 0,50 1996-2010 62 Parma, 39 Lazio, 27 Inter, 11 Milan, 2 Genoa
31 Sergio Brighenti 136 311 0,44 1952-1965 20 Inter, 13 Triestina, 50 Padova, 43 Sampdoria, 10
Modena
35 Francesco Graziani 130 353 0,37 1973-1987 97 Torino, 14 Fiorentina, 12 Roma, 7 Udinese
40 [1] 123 469 0,26 1929-1950 19 Pro Vercelli, 13 Napoli, 43 Inter, 28 Torino, 20
Pietro Ferraris II
Novara
44 Gino Pivatelli 119 254 0,46 1953-1963 105 Bologna, 3 Napoli, 11 Milan
46 Abel Balbo 117 253 0,46 1989-2002 32 Udinese, 78 Roma, 4 Parma, 3 Fiorentina
47 Alberto Gilardino 116 288 0,40 1999-2010 3 Piacenza, 5 Verona, 50 Parma, 36 Milan, 22
Fiorentina
51 Lorenzo Bettini 110 270 0,41 1952-1963 8 Palermo, 9 Roma, 67 Udinese, 15 Lazio, 9 Inter, 2
Modena
51 Carlo Galli 110 305 0,36 1949-1966 16 Palermo, 40 Roma, 47 Milan, 3 Genoa, 4 Lazio
51 Bruno Giordano 110 319 0,34 1975-1992 68 Lazio, 23 Napoli, 2 Ascoli, 7 Bologna
58 Dino Da Costa 108 282 0,38 1955-1966 71 Roma, 8 Fiorentina, 18 Atalanta, 11 Juventus
58 Nicola Amoruso 108 352 0,31 1993-2010 3 Sampdoria, 14 Padova, 9 Juventus, 11 Perugia, 10
Napoli, 6 Como, 5 Modena, 5 Messina, 40 Reggina, 4
Torino, 1 Parma
63 Pietro Anastasi 105 338 0,31 1967-1981 11 Varese, 78 Juventus, 7 Inter, 9 Ascoli
65 Oliver Bierhoff 103 220 0,47 1991-2003 2 Ascoli, 57 Udinese, 37 Milan, 7 Chievo
65 Marco Di Vaio 103 242 0,42 1994-2010 3 Lazio, 12 Salernitana, 41 Parma, 18 Juventus, 3
Genoa, 26 Bologna
65 Sergio Clerici 103 336 0,31 1960-1978 7 Lecco, 19 Bologna, 9 Atalanta, 18 Verona, 20
Fiorentina, 29 Napoli, 1 Lazio
68 Pietro Paolo Virdis 101 365 0,28 1974-1991 11 Cagliari, 17 Juventus, 12 Udinese, 53 Milan, 8
Lecce
74 Roberto Muzzi 93 335 0,28 1989-2006 6 Roma, 41 Cagliari, 39 Udinese, 4 Lazio, 3 Torino
84 Mario Maraschi 88 323 0,27 1960-1976 2 Milan, 5 Lazio, 1 Bologna, 32 L.R. Vicenza, 31
Fiorentina, 3 Cagliari, 14 Sampdoria
90 Oliviero Conti 85 261 0,33 1951-1964 41 Sampdoria, 27 L.R. Vicenza, 4 Milan, 13 Modena
97 Paolo Rossi 82 215 0,38 1975-1987 39 L.R. Vicenza, 13 Perugia, 24 Juventus, 2 Milan, 4
Verona
Note
• Sono in grassetto i calciatori correntemente in attività nella → Serie A italiana
[1] Calciatore che ha al proprio attivo presenze e reti nei campionati non considerati nell'elenco (campionati nazionali fino al 1928/29,
campionato Alta Italia del 1943/44, e campionato misto di Serie A-B del 1945/46).
[2] Giocatore ancora in attività in categoria inferiore (C2)
[3] Giocatore ancora in attività ma trasferitosi in campionato estero.
Voci correlate
• → Cannonieri del campionato italiano di calcio
• → Classifica presenze nel campionato di calcio italiano
• Classifica dei marcatori della Nazionale di calcio italiana
• Classifica di presenze nella Nazionale di calcio italiana
• Elenco dei capitani della Nazionale di calcio italiana
• Classifiche dei marcatori dei principali campionati di calcio
• Capocannonieri e Classifica marcatori della Coppa Italia
• → Statistiche della Serie A di calcio italiana
• → Statistiche della Serie B di calcio italiana
Classifica dei marcatori della Serie A 169
Collegamenti esterni
• Statistiche Ufficiali Lega Calcio (http://www.lega-calcio.it/it/Serie-A-TIM/Squadre.page)
• (EN) Italy - All-Time Topscorers (http://www.rsssf.com/tablesi/italtops-allt.html)
• Record Attivi in serie A - Gol (http://www.gazzetta.it/speciali/statistiche/2008_nw/record/record_attivita.
shtml)
3 Dino Zoff 570 - 20 1961-83 4 Udinese, 93 Mantova, 143 Napoli, 330 Juventus
6 Silvio Piola** 537 274 21 1929-54 127 Pro Vercelli, 227 Lazio, 28 Juventus, 155
Novara
7 Enrico Albertosi 532 - 21 1958-80 185 Fiorentina, 177 Cagliari, 170 Milan
13 Angelo Peruzzi 478 - 20 1987-07 16 Roma, 29 Verona, 208 Juventus, 33 Inter, 192
Lazio
16 Giuseppe Favalli 472* 7* 20 1989-10* 59 Cremonese, 298 Lazio, 49 Inter, 66* Milan
19 Pietro Ferraris II** 469 123 18 1929-50 86 Pro Vercelli, 83 Napoli, 139 Inter, 104 Torino,
57 Novara
22 José Altafini 459 216 18 1958-76 205 Milan, 180 Napoli, 74 Juventus
27 Giacomo Mari 426 24 14 1946-60 113 Atalanta, 133 Juventus, 70 Sampdoria, 110
Padova
30 Amedeo Amadei** 423 174 16 1936-56 182 Roma, 70 Inter, 171 Napoli
36 Giuseppe Savoldi 405 168 15 1965-82 57 Atalanta, 230 Bologna, 118 Napoli
40 Lucidio Sentimenti 403 4 15 1938-59 53 Modena, 129 Juventus, 170 Lazio, 48 Vicenza,
IV** 3 Torino
47 Kurt Hamrin 400 190 15 1956-71 23 Juventus, 30 Padova, 289 Fiorentina, 36 Milan,
22 Napoli
52 Fabio Cannavaro 396* 14* 15 1992-10 58 Napoli, 212 Parma, 50 Inter, 76* Juventus
Classifica di presenze in Serie A 171
58 Luigi Di Biagio 391 59 15 1988-07 1 Lazio, 87 Foggia, 114 Roma, 117 Inter, 65
Brescia, 7 Ascoli
72 Christian Panucci 380* 33* 16 1991-10* 31 Genoa, 89 Milan, 26 Inter, 229 Roma, 5*
Parma
89 Fulvio Collovati 368 8 16 1976-93 122 Milan, 109 Inter, 20 Udinese, 45 Roma, 72
Genoa
93 Pietro Paolo Virdis 365 101 16 1974-91 64 Cagliari, 75 Juventus, 45 Udinese, 135 Milan,
46 Lecce
100 Eraldo Pecci 357 26 15 1973-90 68 Bologna, 154 Torino, 111 Fiorentina, 24
Napoli
Voci correlate
• → Cannonieri del campionato italiano di calcio
• → Classifica dei marcatori del campionato di calcio italiano
• Classifica dei marcatori della Nazionale di calcio italiana
• Classifica di presenze nella Nazionale di calcio italiana
• Elenco dei capitani della Nazionale di calcio italiana
• → Statistiche della Serie A di calcio italiana
• → Statistiche della Serie B di calcio italiana
Classifica di presenze in Serie A 173
Collegamenti esterni
• Statistiche Ufficiali Lega Calcio [6]
• Rec.Sport.Soccer Statistics Foundation [7]
• Record Attivi in serie A - Presenze [8]
Riferimenti
[1] non viene conteggiato uno spareggio UEFA contro la Sampdoria nel 86/87
[2] non viene conteggiato uno spareggio UEFA contro il Parma nel 99/00 e due spareggi salvezza sempre contro il Parma nel 04/05
[3] non viene conteggiato uno spareggio UEFA contro il Parma nel 99/00
[4] Giocatore ancora in attività in categoria inferiore
[5] Giocatore ancora in attività attualmente svincolato
174
Serie B
Serie B
Serie B
Serie B 2009-2010
Disciplina:
Calcio
Tipo: Club
Confederazione:
FIGC
Paese: Italia
Partecipanti: 22 squadre
Detentore: Bari
La Serie B, detta anche campionato cadetto, è il secondo livello professionistico del → campionato italiano di
calcio.
È organizzato dalla → Lega Nazionale Professionisti, comprende 22 squadre e fu istituita a livello nazionale nella
stagione 1929/30. Il record di partecipazioni è del Brescia (53).
Rappresenta il campionato di livello più basso cui abbiano mai preso parte cinque squadre: il Torino, la Juventus, la
Lazio, la Roma ed il Milan (la Sampdoria invece, seppur mai caduta in → Serie C dalla sua fondazione nel 1946,
ereditò un titolo sportivo, quello della Sampierdarenese, che aveva conosciuto la retrocessione nella terza serie nel
1931).
Serie B 175
Regolamento
Dalla stagione 2004/05 vi sono iscritte ventidue squadre che disputano un torneo articolato in un girone di andata che
va da settembre a gennaio ed un girone di ritorno che si protrae da gennaio a giugno. In passato il numero di squadre
partecipanti era di 20, poi aumentato a 24 nella stagione 2003/04 in seguito alle vicende del cosiddetto Caso Catania
ed infine portato agli attuali 22 nella stagione 2004-05, grazie al conseguente allargamento della Serie A da 18 a 20
squadre.
Al termine della stagione regolare le prime due squadre in classifica vengono direttamente promosse in → Serie A
mentre le squadre classificate dal terzo al sesto posto disputano una serie di play-off con partite di andata e ritorno.
Se fra la terza e la quarta classificata ci sono 10 o più punti di differenza, non si giocano i play-off e la terza viene
promossa direttamente. Alla prima classificata viene assegnata la Coppa Ali della Vittoria come riconoscimento per
il proprio successo. Questa coppa ha un'altezza di 63 centimetri e un peso di 5 chili, la cui struttura rappresenta le ali
della dea Vittoria che sostiene una coppa simile ad un braciere olimpico; dalla stagione 2006/07 il trofeo viene
consegnato sul campo, al termine dell'ultima giornata di campionato. Prima che fosse istituita questa cerimonia di
premiazione, la Lega Nazionale Professionisti consegnava, in una cerimonia privata, un trofeo celebrativo alla
società vincitrice del campionato.
In ogni stagione retrocedono direttamente in → Lega Pro Prima Divisione le tre squadre peggio classificate.
La quartultima e la quint'ultima debbono affrontare dei play-out con partite di andata e ritorno per decidere quale
sarà la quarta società a retrocedere. La quartultima retrocede direttamente se ci sono 5 o più punti di distacco dalla
quintultima.
Evoluzione
I primi → campionati italiani di calcio erano estremamente elitari e composti da un esiguo numero di squadre. Fu nel
1904 che il torneo si allargò con la prima edizione della Seconda Categoria: trattavasi di una competizione in cui da
un lato prendevano parte le formazioni della riserve delle società afferenti alla Prima Categoria, e dall'altro quei
sodalizi provinciali che erano da poco entrati nella Federazione. Solo se le provinciali riuscivano a battere le riserve
delle squadre metropolitane vincendo il campionato di rincalzo, si dimostravano pronte a sfidare i titolari accedendo
alla massima categoria. Tale meccanismo fu messo in crisi dall'assemblea federale del 31 agosto 1912, in cui venne
approvato il piano Valvassori-Faroppa che regionalizzò l'intera piramide calcistica italiana, e sostituì la Seconda
Categoria spezzandola fra il Campionato Riserve e la Promozione gestita dai singoli Comitati Regionali.
Fu solo nel 1921 che il Progetto Pozzo creò un vero e proprio campionato cadetto nazionale istituendo la → Seconda
Divisione, torneo in cui confluirono tutte quelle società vittime della pesante scrematura cui andò incontro la Prima
Categoria ora ribattezzata come → Prima Divisione. La nuova manifestazione partì nel 1922 con un organico di 48
squadre suddivise in sei gironi, strutturati a livello interregionale ma ancora vagamente corrispondenti alle
giurisdizioni dei comitati locali, mentre nel 1924 si scese a 40 sodalizi e a quattro gironi, ora geograficamente più
estesi. Nel 1926 la Carta di Viareggio ridenominò il massimo campionato come → Divisione Nazionale, e scalando
di conseguenza il nome delle categorie minori, con la Seconda Divisione che assunse l'etichetta di → Prima
Divisione: ma non fu l'unico cambiamento, perché l'ente che gestiva il torneo, la Lega Nord, modificò la sua natura
divenendo il nazionale Direttorio Divisioni Superiori, e ciò comportò il fatto che uno dei gironi fu riservato al calcio
meridionale, cui fecero posto numerosi club del Nord de facto declassati d'ufficio.
Ma la riforma epocale fu concepita nel 1928 dal nuovo presidente della FIGC, il gerarca fascista bolognese Leandro
Arpinati. L'influente politico stabilì la creazione di lì ad un anno di un campionato cadetto radicalmente diverso, e
cioè non più un torneo interregionale, ma bensì un girone unico nazionale esattamente identico a quello parimenti
progettato per il campionato maggiore: nacque così, nel 1929, la Serie B.
La prima edizione vide ai nastri di partenza 18 squadre, un format che rimase inalterato fino al 1933, quando si
provò la suddivisione su due raggruppamenti. L'esperimento non fu però felice, e nel 1935 si tornò al modello
Serie B 176
originale che, salvo un tentativo di riduzione fra il 1936 e il 1938, si protrasse fino allo stop dovuto alla Seconda
guerra mondiale. Nell'immediato Dopoguerra, le colossali distruzioni belliche unite alla diffusa povertà impedirono
la subitanea riproposizione del torneo, che si sviluppò con modalità differenziate fra le due aree del paese, il Nord e
il Sud. Nel 1948 finalmente la FIGC riuscì a ricreare un girone unico a 22 squadre, ridotte poi nuovamente a 18 nel
1952. Nel 1958 si decise un allargamento dell'organico a 20 società, stabilendo un format che, tranne in un'occasione
(campionato 1967-68, a 21 squadre per la diminuzione da 18 a 16 delle partecipanti alla Serie A) rimase inalterato
per ben quarantacinque anni. Furono le conseguenze del cosiddetto Caso Catania a sconvolgere nel 2003 la
consolidatissima tradizione e a portare il lotto delle iscritte al record assoluto di 24 squadre, poi scese a 22 l'anno
successivo. Attualmente il presidente federale Giancarlo Abete ha espresso l'intenzione di riportare la categoria al
suo organico standard di 20 club.
Periodo Partecipanti
1929 - 18
1933
1935 - 18
1936
1936 - 16
1937
1937 - 17
1938
1938 - 18
1943
1948 - 22
1950
1950 - 21
1951
1951 - 20
1952
1952 - 18
1958
1958 - 20
1967
1967 - 21
1968
1968 - 20
2003
2003 - 24
2004
2004 - 22
2009
Serie B 177
Le squadre partecipanti
Sono 132 le squadre ad aver preso parte ai 78 campionati di Serie B a girone unico che sono stati disputati a partire
dal 1929-30 fino alla stagione 2009-10.
• 53 volte : Brescia
• 49 volte : Verona
• 44 volte : Modena
• 41 volte : Palermo
• 39 volte : Bari
• 38 volte : Monza
• 33 volte : Catania , Como , Genoa , Padova , Reggiana , Venezia
• 32 volte : Messina
• 31 volte : Pisa , Taranto
• 30 volte : Pescara
• 29 volte : Vicenza
• 28 volte : Cagliari , Catanzaro , Novara
• 27 volte : Atalanta , Cesena
• 26 volte : Cremonese , Lecce , Parma
• 24 volte : Salernitana
• 23 volte : Foggia
• 22 volte : Ancona
• 21 volte : Perugia , Sambenedettese , Ternana , Triestina
• 20 volte : Alessandria , Livorno , SPAL
• 19 volte : Cosenza , Lucchese , Pistoiese , Spezia
• 18 volte : Reggina , Udinese
• 17 volte : Piacenza
• 16 volte : Arezzo , Treviso , Varese
• 15 volte : Ascoli , Empoli , Sampdoria[1]
• 14 volte : Avellino , Legnano , Mantova
• 13 volte : Pro Patria
• 12 volte : Fanfulla , Napoli
• 11 volte : Bologna , Lazio , Lecco , Siena , Vigevano
• 10 volte : Marzotto Valdagno , Prato , Torino
• 9 volte : Rimini
• 8 volte : Chievo , Pro Vercelli
• 7 volte : AlbinoLeffe , Ravenna , Siracusa
• 6 volte : Brindisi , Crotone , Fidelis Andria , Seregno , Viareggio
• 5 volte : Campobasso , Fiorentina , Potenza , Savona
• 4 volte : Barletta , Casale , Cittadella , Frosinone , Monfalcone , Pavia , Pro Sesto
• 3 volte : Cavese , Derthona , Grion Pola , Grosseto , L'Aquila , Piombino , Sanremese ,
Savoia
• 2 volte : Acireale , Biellese , Carrarese , Casertana , Castel di Sangro , Crema , Fiumana
, Gallaratese , Licata , Milan , Nocerina , Pro Gorizia , Rieti , Sassuolo , Scafatese ,
Suzzara , Trani , Vogherese
• 1 volta : Alba Trastevere , Alzano Virescit , Arsenale Taranto , Bolzano , Centese ,
Fermana , Forlì , Gallipoli , Gubbio , Juve Stabia , Juventus , Macerata , Magenta ,
Serie B 178
Albo d'oro
Il Genoa è la primatista di vittorie in → Serie B con 6 successi.
La Juventus, il Milan e la Roma sono le uniche squadre ad aver vinto tutte le edizioni del campionato cui hanno
partecipato.
Voci correlate
• Campionato di calcio italiano (classifiche)
• → Cannonieri del campionato italiano di calcio
• Lega Calcio
• → Serie A
• → Coppa Italia
• → Statistiche della Serie A di calcio italiana
• → Statistiche della Serie B di calcio italiana
Riferimenti
[1] Nota
Comprese le cinque partecipazioni della Sampierdarenese e del Liguria, antenate dirette della Sampdoria cui nel 1946 traslarono il proprio
titolo sportivo.
Albo d'oro del Campionato di Serie B 179
Seconda Divisione
La prima regolare introduzione del meccanismo fra promozioni e retrocessioni nel calcio italiano risale ai campionati
C.C.I. della stagione 1921-22, e fu successivamente adottato nei tornei della → FIGC. I vincitori della → Seconda
Divisione sostituivano a fine stagione le peggiori classificate della → Prima Divisione.
1921-22
Derthona
1922-23
[1]
Biellese
1923-24 Reggiana [2]
Mantova
Derthona
1924-25 Parma
Udinese
1925-26
[3]
Biellese
Prima Divisione
Nel 1926 la Carta di Viareggio ristrutturò i campionati e portò la declassata → Prima Divisione a rappresentare il
secondo livello della piramide calcistica italiana: per la prima volta la categoria cadetta si espandeva conglobando
anche il Sud del paese. Le vincitrici di ciascuno dei quattro gironi interregionali componenti il torneo, sarebbero
ascese nella → Divisione Nazionale.
Novara
1927-28 Pistoiese Bari Biellese
e vedi qui sotto.
Atalanta
Nell'estate del 1928 le autorità calcistiche decisero poi di promuovere d'ufficio anche il Venezia, il Legnano, il Prato
e la Fiorentina, ed in via straordinaria la Fiumana e la Triestina, in vista della creazione di una → Serie A e di una →
Serie B a girone unico. Il successivo campionato di Prima Divisione 1928-29, che metteva in palio tre posti per la
nuova Serie B (che si aggiudicarono Spezia - vincitrice del campionato-, Parma e Monfalcone), pur rappresentando
istituzionalmente ancora il secondo livello della piramide calcistica, fu in realtà praticamente il primo torneo di →
Terza Serie.
Albo d'oro del Campionato di Serie B 180
1929-30 Legnano
Casale
1930-31 Bari
Fiorentina
1931-32 Padova
Palermo
1932-33 Brescia
Livorno
1933-34
Sampierdarenese
1934-35 Bari
Genova
1935-36 Novara
Lucchese
1936-37 Atalanta
Livorno
1937-38 Modena
Novara
1938-39 Venezia
Fiorentina
1939-40 Livorno
Atalanta
1940-41 Modena
Liguria
1941-42 Vicenza
Bari
1942-43 Brescia
Modena
1944 non disputati
1945-46
[4]
Alessandria
Albo d'oro del Campionato di Serie B 181
1948-49 Venezia
Como
1949-50 Udinese
Napoli
1950-51 Legnano
SPAL
1951-52
Roma
1952-53 Legnano
Genoa
1953-54 Pro Patria
Catania
1954-55 Padova
Lanerossi Vicenza
1955-56 Palermo
Udinese
1956-57 Alessandria
Verona
1957-58 Bari
Triestina
1958-59 Palermo
Atalanta
1959-60 Lecco Catania
Torino
1960-61 Mantova Palermo
Venezia
1961-62 Napoli Modena
Genoa
1962-63 Bari Lazio
Messina
Albo d'oro del Campionato di Serie B 182
Varese
1964-65 Napoli SPAL
Brescia
1965-66 Lecco Mantova
Venezia
1966-67 Varese
Sampdoria
1967-68 Verona Pisa
Palermo
1968-69 Brescia Bari
Lazio
1969-70 Foggia Catania
Varese
1970-71 Atalanta Catanzaro
Mantova
1971-72 Lazio Palermo
Ternana
1972-73 Cesena Foggia
Genoa
1973-74 Ascoli Ternana
Varese
1974-75 Como Verona
Perugia
1975-76 Catanzaro Foggia
Genoa
1976-77 Atalanta Pescara
Lanerossi Vicenza
1977-78 Catanzaro Avellino
Ascoli
1978-79 Cagliari Pescara
Udinese
1979-80 Pistoiese Brescia
Como
1980-81 Cesena Genoa
Milan
Albo d'oro del Campionato di Serie B 183
Verona
1982-83 Lazio Catania
Milan
1983-84 Como Cremonese
Atalanta
1984-85 Lecce Bari
Pisa
1985-86 Brescia [5]
Empoli
Ascoli
1986-87 Pisa Cesena
Pescara
1987-88 Lecce Lazio Atalanta
Bologna
1988-89 Bari Udinese Cremonese
Genoa
1989-90 Pisa Cagliari Parma
Torino
1990-91 Verona Cremonese Ascoli
Foggia
1991-92 Pescara Ancona Udinese
Brescia
1992-93 Cremonese Piacenza Lecce
Reggiana
1993-94 Bari Brescia Padova
Fiorentina
1994-95 Udinese Vicenza Atalanta
Piacenza
1995-96 Verona Perugia Reggiana
Bologna
1996-97 Empoli Lecce Bari
Brescia
1997-98 Venezia Cagliari Perugia
Salernitana
1998-99 Torino Reggina Lecce
Verona
Albo d'oro del Campionato di Serie B 184
Vicenza
2000-01 Piacenza Chievo Venezia
Torino
2001-02 Modena Reggina Empoli
Como
2002-03 Sampdoria Lecce Ancona
Siena
2003-04 Cagliari Livorno 4° Messina
5° Atalanta
Palermo 6° Fiorentina
Empoli
2005-06 Catania Torino
Atalanta
2006-07 Napoli Genoa
Juventus
2007-08 Bologna Lecce
Chievo
2008-09 Parma Livorno
Bari
Vittorie
• 6 volte: Genoa
• 5 volte: Atalanta
• 4 volte: Palermo
• 3 volte: Brescia, Como, Fiorentina, Sampdoria[8] , Torino, Udinese, Varese, Verona,
Vicenza
• 2 volte: Ascoli, Bari, Biellese, Bologna, Derthona, Foggia, Livorno, Lucchese,
Milan, Novara, Salernitana, Venezia
• 1 volta: Alessandria, Casale, Catania, Chievo, Empoli, Juventus, Lazio, Mantova,
Messina, Modena, Napoli, Novara, Padova, Perugia, Pescara, Piacenza, Pisa,
Pro Patria, Reggiana, Roma, Siena, SPAL, Ternana, Triestina
Albo d'oro del Campionato di Serie B 185
Promozioni
• 12 volte: Atalanta, Bari
• 10 volte: Brescia
• 8 volte: Genoa, Palermo
• 7 volte: Lecce, Udinese, Verona
• 6 volte: Lazio, Venezia
• 5 volte: Ascoli, Cagliari, Catania, Como, Foggia, Livorno, Modena, Napoli,
[9]
Pisa, Sampdoria , Torino, Vicenza
• 4 volte: Cremonese, Empoli, Fiorentina, Mantova, Novara, Padova, Pescara,
Reggiana, Varese
• 3 volte: Bologna, Catanzaro, Cesena, Legnano, Parma, Perugia, Piacenza, Pro Patria
• 2 volte: Alessandria, Ancona, Chievo, Derthona, Lecco, Lucchese, Messina, Milan,
Pistoiese, Reggina, Salernitana, SPAL, Ternana
• 1 volta: Avellino, Biellese, Casale, Juventus, Roma, Siena, Treviso, Triestina
Riferimenti
[1] Nessuna promozione per riduzione dei ranghi della Prima Divisione
[2] Il Mantova, sesto classificato, fu ripescato a tavolino dopo che si scoprì che la sua retrocessione dell'anno precedente era stata dovuta ad un
arbitro corrotto dai loro avversari della Virtus Bologna.
[3] Nessuna promozione in Divisione Nazionale per la Carta di Viareggio
[4] L'Alessandria si classificò al 1° posto del Campionato Misto Alta Italia Serie B-C. Furono inoltre ammessi in Serie A il Napoli e il Bari, come
squadre di Serie B meglio classificate nel Campionato Misto Bassa Italia Serie A-B.
[5] Sostituì il Vicenza condannato per illecito sportivo.
[6] Sostituì il Torino che, a causa del dissesto economico-finanziario, fu riammesso in B tramite il Lodo Petrucci.
[7] Sostituì il Genoa condannato per illecito sportivo.
[8] Comprese le vittorie di Liguria e Sampierdarenese
[9] Comprese le promozioni di Liguria e Sampierdarenese
Statistiche della Serie B di calcio italiana 186
Serie B 1969-70 ; Serie B 1970-71 ; Serie B 1971-72 ; Serie B 1972-73 ; Serie B 1973-74 ; Serie B 1974-75 ;
Serie B 1975-76 ; Serie B 1976-77 ; Serie B 1977-78 ; Serie B 1978-79 ; Serie B 1979-80 ; Serie B 1980-81 ;
Serie B 1981-82 ; Serie B 1982-83 ; Serie B 1983-84 ; Serie B 1984-85 ; Serie B 1985-86 ; Serie B 1986-87 ;
Serie B 1987-88 ; Serie B 1988-89 ; Serie B 1989-90 ; Serie B 1990-91 ; Serie B 1991-92 ; Serie B 1992-93 ;
Serie B 1993-94 ; Serie B 1994-95 ; Serie B 1995-96 ; Serie B 1996-97 ; Serie B 1997-98 ; Serie B 1998-99 ;
Serie B 1999-00 ; Serie B 2000-01 ; Serie B 2001-02 ; Serie B 2002-03)
• a 21 squadre : 3 volte (Serie B 1946-47(Girone B) ; Serie B 1950-51 ; Serie B 1967-68)
• a 22 squadre : 9 volte (Serie B 1946-47(Girone A) ; Serie B 1948-49 ; Serie B 1949-50 ; Serie B 2004-05 ; Serie
B 2005-06 ; Serie B 2006-07 ; Serie B 2007-08 ; Serie B 2008-09 ; Serie B 2009-10)
• a 24 squadre : 1 volta (Serie B 2003-04)
Squadre partecipanti
Sono 132 le squadre ad aver preso parte ai 78 campionati di Serie B a girone unico che sono stati disputati a partire
dal 1929-30 fino alla stagione 2009-10.
• 53 volte : Brescia
• 49 volte : Verona
• 44 volte : Modena
• 41 volte : Palermo
• 39 volte : Bari
• 38 volte : Monza
• 33 volte : Catania , Como , Genoa , Padova , Reggiana , Venezia
• 32 volte : Messina
• 31 volte : Pisa , Taranto
• 30 volte : Pescara
• 29 volte : Vicenza
• 28 volte : Cagliari , Catanzaro , Novara
• 27 volte : Atalanta , Cesena
• 26 volte : Cremonese , Lecce , Parma
• 24 volte : Salernitana
• 23 volte : Foggia
• 22 volte : Ancona
• 21 volte : Perugia , Sambenedettese , Ternana , Triestina
• 20 volte : Alessandria , Livorno , SPAL
• 19 volte : Cosenza , Lucchese , Pistoiese , Spezia
• 18 volte : Reggina , Udinese
• 17 volte : Piacenza
• 16 volte : Arezzo , Treviso , Varese
• 15 volte : Ascoli , Empoli , Sampdoria[1]
• 14 volte : Avellino , Legnano , Mantova
• 13 volte : Pro Patria
• 12 volte : Fanfulla , Napoli
• 11 volte : Bologna , Lazio , Lecco , Siena , Vigevano
• 10 volte : Marzotto Valdagno , Prato , Torino
• 9 volte : Rimini
• 8 volte : Chievo , Pro Vercelli
• 7 volte : AlbinoLeffe , Ravenna , Siracusa
• 6 volte : Brindisi , Crotone , Fidelis Andria , Seregno , Viareggio
Statistiche della Serie B di calcio italiana 188
Esordio in Serie B
• 1929-30 : Atalanta , Bari , Biellese , Casale , Fiorentina , Fiumana , Lecce ,
Legnano , Monfalcone , Novara , Parma , Pistoiese , Prato , Reggiana , Sampdoria ,
Spezia , Venezia , Verona
• 1930-31 : Cremonese , Derthona , Padova , Palermo , Udinese
• 1931-32 : Cagliari , Como , Livorno , Lucchese , Vigevano
• 1932-33 : Brescia , Grion Pola , Messina , Modena
• 1933-34 : Catanzaro , Foggia , Pavia , Perugia , Pro Patria , Seregno , SPAL ,
Viareggio , Vicenza
• 1934-35 : Catania , Genoa , L'Aquila , Pisa
• 1935-36 : Pro Vercelli , Siena , Taranto
• 1937-38 : Alessandria , Ancona , Sanremese
• 1938-39 : Fanfulla , Salernitana
• 1939-40 : Molinella
• 1940-41 : Macerata , Savona
• 1941-42 : Pescara
• 1942-43 : M.A.T.E.R. , Napoli
• 1946-47 : Alba Trastevere , Arsenale Taranto , Brindisi , Carrarese , Cesena , Cosenza ,
Crema , Empoli , Forlì , Gallaratese , Lecco , Mantova , Mestrina , Piacenza , Pro
Gorizia , Pro Sesto , Rieti , Savoia , Scafatese , Sestrese , Siracusa , Suzzara ,
Ternana , Treviso , Varese , Vogherese
• 1947-48 : Bolzano , Centese , Gubbio , Magenta , Nocerina , Vita Nova
• 1951-52 : Juve Stabia , Marzotto Valdagno , Monza , Piombino , Roma
• 1956-57 : Sambenedettese
• 1957-58 : Triestina
• 1959-60 : Torino
• 1961-62 : Lazio
• 1963-64 : Potenza
• 1964-65 : Trani
• 1965-66 : Reggina
• 1966-67 : Arezzo
• 1970-71 : Casertana , Massese
• 1971-72 : Sorrento
• 1972-73 : Ascoli
• 1973-74 : Avellino
• 1976-77 : Rimini
• 1979-80 : Matera
• 1980-81 : Milan
• 1981-82 : Cavese
Statistiche della Serie B di calcio italiana 193
Albo d'Oro
Sono 44 le squadre ad essersi aggiudicato almeno uno dei 77 Campionati di Serie B che sono stati disputati a partire
dal 1929-30 e fino alla stagione 2008-09.
• 6 volte : Genoa
• 4 volte : Atalanta [2] , Palermo
• 3 volte : Brescia , Como , Fiorentina , Sampdoria [3] , Torino , Varese , Verona ,
Vicenza
• 2 volte : Ascoli , Bari , Bologna , Livorno , Lucchese , Milan , Novara [2] ,
Salernitana , Udinese [4] , Venezia
• 1 volta : Casale , Catania , Chievo , Empoli , Foggia , Juventus , Lazio , Mantova ,
Messina , Modena , Napoli , Padova , Perugia , Pescara , Piacenza , Pisa , Pro
Patria , Reggiana , Roma , Siena , SPAL , Ternana , Triestina
Il Derthona si è aggiudicato due edizioni della → Seconda Divisione a due anni di distanza nelle stagioni 1921-22 e
1923-24 , venendo emulato poi dal Milan (1980-81 e 1982-83) dopo l'introduzione del girone unico.
La Biellese vinse il titolo di Campione d'Italia di Seconda Divisione nel 1922-23 ma non venne promossa in
Massima Serie per riforma dei campionati.
L' Alessandria si classificò al 1°posto della Serie B Alta Italia 1945-46.
La Juventus , il Milan e la Roma sono le uniche squadre ad aver vinto tutte le edizioni del campionato cui hanno
partecipato.
• Vicenza : 1999-00
• Verona : 1998-99
• Salernitana : 1997-98
• Brescia : 1996-97
• Bologna : 1995-96
• Piacenza : 1994-95
• Fiorentina : 1993-94
• Reggiana : 1992-93
• Foggia : 1990-91
• Genoa : 1988-89
• Pescara : 1986-87
• Ascoli : 1985-86
• Pisa : 1984-85
• Milan : 1982-83
• Udinese : 1978-79
• Perugia : 1974-75
• Varese : 1973-74
• Ternana : 1971-72
• Mantova : 1970-71
• Lazio : 1968-69
• Sampdoria : 1966-67
• Venezia : 1965-66
• Messina : 1962-63
• Triestina : 1957-58
• Catania : 1953-54
• Roma : 1951-52
• SPAL : 1950-51
• Napoli : 1949-50
• Novara : 1947-48 (Girone A)
• Padova : 1947-48 (Girone B)
• Pro Patria : 1946-47 (Girone A)
• Lucchese : 1946-47 (Girone B)
• Modena : 1942-43
• Livorno : 1936-37
• Casale : 1929-30
• Sampdoria
• Verona
Ultimo posto
• Catanzaro , Parma , Pescara : 4 volte
• Cagliari , Lucchese , Monza , Salernitana : 3 volte
• Casale , Catania , Cesena , Cremonese , Foggia , Genoa , Modena , Padova ,
Pavia , Prato , Reggiana , Taranto : 2 volte
• Ancona , Arezzo , Avellino , Bari , Barletta , Brindisi , Castel di Sangro , Centese ,
Como , Cosenza , Crotone , Derthona , Fermana , Fiumana , Grion Pola , Juve
Stabia , Lecce , Lecco , Legnano , Marzotto Valdagno , Massese , Matera , Messina ,
Monfalcone , Novara , Palermo , Piacenza , Piombino , Pistoiese , Potenza , Pro
Sesto , Pro Vercelli , Rimini , Sampdoria , Savoia , Seregno , Suzzara , Trani ,
Ternana , Treviso , Varese , Venezia , Viareggio : 1 volta
Record
Squadre
Reti
Prolificità
• 95 gol : SPAL nel 1949-50
Invulnerabilità
• 13 gol : Genoa nel 1988-89
Attacchi e difese
Miglior attacco
• Genoa : 7 volte
• Bari : 4 volte
• Catania , Foggia , Lazio , Legnano , Livorno , Udinese , Vicenza : 3 volte
• Alessandria , Ascoli , Atalanta , Brescia , Lucchese , Modena , Padova , Palermo ,
Perugia , Pescara , Salernitana , Venezia : 2 volte
• Bologna , Casale , Cagliari , Chievo , Como , Cremonese , Empoli , Fiorentina ,
Juventus , L'Aquila , Lecce , Marzotto Valdagno , Messina , Milan , Monza , Novara ,
Parma , Pisa , Pistoiese , Potenza , Reggiana , Roma , Sampdoria , SPAL ,
Spezia , Torino , Triestina , Varese , Verona , Vigevano : 1 volta
Statistiche della Serie B di calcio italiana 196
Miglior difesa
• Atalanta , Como : 5 volte
• Bari , Catania , Genoa , Napoli , Palermo , Sampdoria : 4 volte
• Brescia , Mantova , Novara , Torino , Venezia , Vicenza : 3 volte
• Bologna , Catanzaro , Cremonese , Fiorentina , Lecce , Livorno , Modena , Monza ,
Parma , Reggiana , SPAL , Verona : 2 volte
• Ancona , Cagliari , Cesena , Foggia , Lecco , Messina , Padova , Perugia ,
Piacenza , Pro Patria , Salernitana , Sambenedettese , Siena , Ternana , Triestina ,
Varese : 1 volta
Peggior attacco
• Monza : 6 volte
• Messina , Taranto : 5 volte
• Catania , Como , Cosenza , Lucchese , Marzotto Valdagno , Parma , Salernitana ,
Verona : 3 volte
• Alessandria , Arezzo , Brindisi , Catanzaro , Cesena , Foggia , Perugia , Pescara ,
Rimini , Venezia : 2 volte
• Ancona , Ascoli , Avellino , Bari , Brescia , Casale , Castel di Sangro , Cavese ,
Centese , Cremonese , Derthona , Empoli , Fermana , Fiumana , Gallaratese , Lecce ,
Macerata , Magenta , Massese , Matera , Modena , Padova , Piacenza , Pistoiese ,
Pro Patria , Pro Sesto , Reggina , Sampdoria , Savoia , Savona , Siena , Ternana ,
Treviso , Viareggio : 1 volta
Peggior difesa
• Parma : 5 volte
• Lucchese , Pescara : 4 volte
• Cagliari , Catanzaro , Cremonese , Modena , Palermo , Reggiana , Salernitana : 3 volte
• Ancona , Avellino , Casale , Catania , Como , Cosenza , Messina , Monza ,
Piacenza , Taranto : 2 volte
• Alba Trastevere , Alessandria , Arezzo , Barletta , Carrarese , Casertana , Castel di
Sangro , Cesena , Crotone , Derthona , Fermana , Grion Pola , Grosseto , Gubbio ,
Juve Stabia , Lecce , Lecco , Legnano , Livorno , Macerata , Marzotto Valdagno ,
Novara , Padova , Pavia , Potenza , Pro Patria , Pro Sesto , Ravenna , Sampdoria ,
Savona , SPAL , Suzzara , Ternana , Varese , Verona , Viareggio , Vigevano : 1 volta
Capocannonieri Serie B
Udinese : 1 volta
Record partecipazioni
• Il Brescia detiene il record di partecipazioni alla Serie B (53 stagioni)
• Il Brescia detiene il record di partecipazioni consecutive (18 stagioni dalla Serie B 1947-48 alla Serie B
1964-65)
• La serie di partecipazioni consecutive più lunga ancora aperta è del Vicenza (9 stagioni dalla Serie B 2001-02
alla Serie B 2009-10)
• Il Monza è la squadra con più partecipazioni in Serie B fra quelle che non sono mai state promosse in Serie A
(38 stagioni)
Record risultati
• Partita con più gol (12) : Brescia- Anconitana 12-0 (1950-51)
• Vittoria in casa con maggiore scarto di gol (12) : Brescia- Anconitana 12-0 (1950-51)
• Vittoria in trasferta con maggiore scarto di gol (7) : Reggiana- Roma 0-7 (1951-52)
• Pareggi con più gol (8) : Vigevanesi-Serenissima Venezia 4-4 (1931-32) , Messina- Pisa 4-4 (1934-35) ,
Pisa- SPAL 4-4 (1935-36) , Pisa- Atalanta 4-4 (1939-40) , Lecco- Viareggio 4-4 (1946-47
Girone A) , Sestrese- Savona 4-4 (1946-47 Girone A) , Novara- Cagliari 4-4 (1958-59) ,
Ascoli- Brescia 4-4 (1993-94) , Ancona- Treviso 4-4 (1997-98) , Cosenza- Sampdoria 4-4
(2000-01) , Cittadella- Salernitana 4-4 (2001-02) , Piacenza- Genoa 4-4 (2003-04) , Cittadella-
Piacenza 4-4 (2008-09).
Massimi e minimi
• Minor punteggio in classifica : 2 (-18) ( Lucchese 1952-53) ; 9 ( Parma 1931-32 ; Casale 1938-39)
• Maggior numero di vittorie complessive : 23 ( Brescia 1932-33)
• Maggior numero di pareggi complessivi : 17 ( Parma 1954-55)
• Minor numero di sconfitte complessive : 3 ( Livorno 1932-33)
• Minor numero di vittorie complessive : 2 ( Casale 1938-39)
• Minor numero di pareggi complessivi : 1 ( Catania 1935-36 ; Siena 1942-43)
• Maggior numero di sconfitte complessive : 28 ( Parma 1931-32)
• Maggior numero di reti segnate : 85 ( Casale 1929-30)
• Media di reti segnate per partita : 2,5 ( Casale 1929-30)
• Minor numero di reti subite : 18 ( Vicenza 1941-42)
• Media di reti subite per partita : 0,529 ( Vicenza 1941-42)
• Minor numero di reti segnate : 12 ( Casale 1938-39)
• Media di reti segnate per partita : 0,352 ( Casale 1938-39)
• Maggior numero di reti subite : 104 ( Lucchese 1941-42)
• Media di reti subite per partita : 3,058 ( Lucchese 1941-42)
• Miglior quoziente reti : 3,222 ( Vicenza 1941-42)
• Peggior quoziente reti : 0,136 ( Casale 1938-39)
• Miglior differenza reti : +53 ( Padova 1931-32)
• Peggior differenza reti : -80 ( Lucchese 1941-42)
• Partite con più gol (11) : Vigevanesi- Parma 9-2 (1931-32) , Pro Patria- Reggiana 11-0 (1941-42) ,
Messina- Cagliari 7-4 (1955-56)
• Vittoria in casa più rilevante : Pro Patria- Reggiana 11-0 (1941-42)
• Vittorie in trasferta più rilevanti : Parma- Padova 1-7 (1931-32) , Padova- Brescia 0-6 (1939-40) ,
Prato- Brescia 0-6 (1941-42)
• Pareggi con più gol (8) : Vigevanesi-Serenissima Venezia 4-4 (1931-32) , Pisa- SPAL 4-4 (1935-36) ,
Pisa- Atalanta 4-4 (1939-40)
Voci correlate
• → Statistiche della Serie A di calcio italiana
• → Serie B
• → Serie A
• Campionato di calcio italiano (classifiche)
Riferimenti
[1] Nota
Comprese le cinque partecipazioni della Sampierdarenese e del Liguria , antenate dirette della Sampdoria cui nel 1946 traslarono il proprio
titolo sportivo.
[2] Nota
Oltre a una vittoria del torneo di Prima Divisione disputato negli Anni venti
[3] Nota
Comprese una vittoria della Sampierdarenese e una vittoria del Liguria , antenate dirette della Sampdoria cui nel 1946 traslarono il proprio
titolo sportivo.
[4] Nota
Oltre a una vittoria del torneo di Seconda Divisione disputato negli Anni venti
206
Disciplina:
Calcio
Tipo: Club
Confederazione:
→ FIGC
Paese: Italia
Fondazione: 1978 (nel 1935 come → Serie C e nel 1926 come Direttorio Divisioni Inferiori)
Detentore: Gallipoli
La Lega Pro Prima Divisione, chiamata Serie C1 fino al 2008, è il terzo livello del → campionato italiano di calcio.
È il principale torneo organizzato dalla → Lega Italiana Calcio Professionistico, ed è divisa in due gironi da 18
squadre ciascuno.
Lega Pro Prima Divisione 207
Formula
L'attuale format della competizione non ha subito sostanziali modifiche dal 1993. La vincitrice di ogni girone accede
direttamente in → Serie B, mentre le squadre classificatesi dal 2° al 5° posto disputano i play-off così programmati:
la seconda contro la quinta e la terza contro la quarta; l'andata si gioca in casa della squadra peggio classificata e, in
caso di parità di punteggio dopo la gara di ritorno, per determinare la squadra vincente si ricorre alla differenza reti e,
se la parità persiste, passa la migliore classificata al termine del campionato regolare. La finale si articola sul
medesimo schema, tranne la possibilità della disputa dei tempi supplementari dopo dei quali, se persiste la parità, la
miglior classificata in campionato è promossa in Serie B.
Per quanto riguarda i play-out, che invece determinano la retrocessione e coinvolgono le società classificate dal 14°
al 17° posto, il meccanismo è il medesimo, salvo il fatto che in questo caso il turno è unico onde determinare due
relegate. L'ultima classificata al termine del campionato regolare retrocede invece in → Lega Pro Seconda Divisione
direttamente.
Tutte le squadre della categoria disputano la → Coppa Italia Lega Pro, mentre solo le migliori, determinate con
criteri mutevoli di stagione in stagione, hanno usualmente l'opportunità di gareggiare anche nella → Coppa Italia
della → Lega Nazionale Professionisti. Le vincenti dei due gironi si contendono infine il primato assoluto di
categoria nella Supercoppa di Lega Prima Divisione.
Storia
La categoria nacque dalla separazione nel 1978 della vecchia → Serie C in due divisioni: Serie C1 e Serie C2.
La Serie C1 fu divisa, per ragioni geografiche, in due raggruppamenti, A (centro-nord) e B (centro-sud), che
mantiene tutt'ora. Le prime due classificate di ogni girone erano promosse in → Serie B, le ultime quattro di ogni
girone erano retrocesse in Serie C2.
Nel 1986 la Lega Nazionale Semiprofessionisti cambiò denominazione, assumendo quella di Lega Professionisti
Serie C.
Solo in occasione del campionato 1987-88, per una prima riforma dei campionati superiori, oltre alle prime due di
ogni girone, venne promossa anche la vincente dello spareggio fra le due terze classificate, mentre retrocessero
soltanto le ultime tre di ogni gruppo.
Dal 1991-92, causa la riduzione della sottostante Serie C2 le retrocessioni scesero a tre unità.
Nel 1993-94 si assistette a due clamorose novità: vennero introdotti in via sperimentale i tre punti per vittoria (già
applicati in alcuni campionati esteri e poi estesi in tutte le serie calcistiche) e il meccanismo dei play-off per la
promozione e dei play-out per la retrocessione, che sono stati ampiamente confermati e sono tuttora in vigore.
Nelle stagioni 2004-05 e 2005-06, a seguito delle note vicende giudiziarie che hanno portato al crack finanziario di
molte squadre, si è avuta una curiosa suddivisione dei gironi, strutturati non più in base al criterio nord-sud, ma a
quello est-ovest.
Nel 2004, in particolare, a causa della tardiva riammissione del Como, inizialmente escluso dalla FIGC per motivi
finanziari, si è portato il Girone A della C1 a 19 squadre, con 38 giornate di campionato, in cui ognuna delle squadre
osservava un turno di riposo per ogni giornata.
Dal 2006, anche in seguito ai riassestamenti dovuti a "Calciopoli", si è ritornati allo "status quo ante".
Ma nel 2007, tuttavia, come richiesto da alcune società del sud, la Lega decise di non adottare il criterio nord-sud,
cosa che continua ancora oggi.
Dalla stagione 2008-09, il campionato di calcio di Serie C1 ha cambiato il suo nome in Lega Pro Prima Divisione
così come la sua gemella C2, divenuta la Lega Pro Seconda Divisione. Tuttavia il restyling si è rilevato puramente
nominale e di facciata, non essendo stato accompagnato dalla benché minima modifica nel format del torneo.
Lega Pro Prima Divisione 208
Squadre partecipanti
Sono 162 i club che hanno preso parte alle 32 edizioni della Serie C1/Prima Divisione giocate dal 1978-79 al
2009-10 (in grassetto i club militanti nella Prima Divisione 2009-10, in grassetto corsivo i club esordienti in Prima
Divisione nella stagione 2009-10)
• 21 volte: SPAL
• 19 volte: Carrarese, Spezia
• 18 volte: Salernitana
• 17 volte: Arezzo, Benevento, Reggiana
• 16 volte: Modena
• 15 volte: Casarano, Foggia, Prato
• 14 volte: Giulianova, Livorno, Lucchese, Monza, Nocerina, Padova, Siena,
Ternana
• 13 volte: Alessandria, Como, Pistoiese
• 12 volte: Ancona, Avellino, Chieti, Empoli, Reggina, Sambenedettese, Taranto
• 11 volte: Casertana, Catania, Juve Stabia, Lumezzane, Novara, Perugia, Rimini,
Trento, Vicenza
• 10 volte: Barletta, Carpi, Cavese, Cremonese, Fano, Ischia, Lecco, Lodigiani,
Mantova, Piacenza, Pro Patria, Pro Sesto, Torres, Treviso, Triestina, Varese
• 9 volte: Acireale, Cosenza, Puteolana, Fermana, Palermo, Pavia, Pisa, Teramo,
Virtus Lanciano
• 8 volte: Andria BAT, Atletico Catania, Cittadella, Massese, Monopoli, Montevarchi,
Siracusa, Vis Pesaro
• 7 volte: Ascoli, Francavilla , Martina, Paganese, Ravenna, Sanremese, Sora
• 6 volte: Alzano Virescit, Brescello, Campobasso, Casale, Cesena, Crotone, Giarre,
Legnano, Gualdo, Nola, Parma, Pescara, Turris
• 5 volte: Brindisi, Castel di Sangro, Chievo, Fiorenzuola, Forlì, Licata, Messina,
Potenza, Rende, Rondinella, Savoia, Sorrento, Venezia, Viterbese
• 4 volte: AlbinoLeffe, Catanzaro, Foligno, Frosinone, L'Aquila, Leffe, Palazzolo ,
Sangiovannese, Saronno, Virescit Boccaleone
• 3 volte: Battipagliese, Bologna, Brescia, Centese, Derthona, Gallipoli, Grosseto,
Manfredonia, Matera, Pergocrema, Sant'Angelo, Trapani, Verona
• 2 volte: Akragas, Baracca Lugo, Biellese, Cagliari, Civitanovese, Latina, Marsala,
Napoli, Ospitaletto , Paternò, Pizzighettone, Portogruaro, Real Marcianise, San Marino,
Sassuolo
• 1 volta: Asti, Atalanta, Avezzano, Bari, Crevalcore , Fanfulla, Figline, Gela,
Genoa, Ivrea, Jesina, Lecce, Mestre, Pescina VG, Pontedera, Rhodense, San Donà,
Viareggio, Vittoria
Lega Pro Prima Divisione 209
Voci correlate
• → Lega Italiana Calcio Professionistico
• → Serie C
• Serie C2
• → Albo d'oro del Campionato di Serie C
• → Albo d'oro del Campionato di Serie C1
• → Coppa Italia
• → Coppa Italia Lega Pro
• Supercoppa di Lega Prima Divisione
Collegamenti esterni
• Lega Italiana Calcio Professionistico [1]
Riferimenti
[1] http:/ / www. lega-pro. com/
Disciplina:
Calcio
Tipo: Club
Confederazione:
→ FIGC
Paese: Italia
Partecipanti: 54 squadre
Detentore: Figline
La Lega Pro Seconda Divisione, chiamata Serie C2 fino al 2008, è il quarto livello del → campionato italiano di
calcio, e il minore tra i tornei professionistici.
Lega Pro Seconda Divisione 210
È organizzata dalla → Lega Italiana Calcio Professionistico ed è divisa in tre gironi da 18 squadre ciascuno.
Formula
Il regolamento attualmente vigente prevede la promozione in → Lega Pro Prima Divisione di due squadre per girone:
la prima accede direttamente alla categoria superiore mentre, come per la Prima Divisione, anche qui vige il
meccanismo dei play-off che interessano quattro squadre classificatesi dalla seconda alla quinta posizione.
Vengono invece retrocesse in → Serie D tre squadre per girone, l'ultima direttamente e le altre due dai play-out che
interessano le squadre dalla quattordicesima alla diciassettesima posizione.
Storia
Nacque dalla separazione nel 1978 della vecchia → Serie C in due divisioni: Serie C1 e Serie C2. Inizialmente
prevedeva quattro gironi, realizzati in base a criteri geografici da nord a sud.
I gironi furono composti da 18 squadre ciascuno, con le prime due classificate di ogni girone che venivano promosse
in Serie C1, e le ultime tre classificate di ogni gruppo venivano retrocesse in → Serie D, che dal 1981-82 diventò il
Campionato Interregionale.
La stagione 1990-91 portò all'attuazione di una riforma volta a ridurre da quattro a tre i gironi. Al termine di quel
torneo, infatti, le retrocessioni dai vari gironi nell'Interregionale passano da 12 a 18, e precisamente le ultime quattro
di ogni girone più le due perdenti di uno spareggio tra le quintultime classificate.
Nel 1991-92 i gironi furono tre, composti da 20 squadre ciascuno: furono sempre due per ogni raggruppamento le
promozioni in C1, ma le retrocessioni diventarono 11 (tre per ogni girone più le due perdenti di uno spareggio fra le
quartultime classificate). Questa nuova modifica, armonizzata con quella messa in atto per la categoria inferiore,
portò così a tre gironi da 18 squadre ognuno, che prevedevano due promozioni e tre retrocessioni.
Per la stagione 2004-05, a seguito dei fallimenti e delle vicende giudiziarie di moltissime società, nonché di una
nuova riforma dei campionati, si provvedette a portare il Girone B della Serie C2 a 20 squadre, per un totale di 56
società; ma si trattava comunque di una soluzione decisamente provvisoria, tanto che già nella stagione successiva la
situazione fu riportata alla normalità, con i tre gironi tutti a 18 squadre.
Nel 2008, con la riforma dei campionati della Lega Italiana Calcio Professionistico, assume l'attuale denominazione.
Con deliberazione n° 64 del 9 ottobre, la → FIGC ha deciso il blocco dei ripescaggi dalla → Serie D, prospettando
per l'estate del 2009 una riforma della categoria nel senso di una riduzione degli organici. Tuttavia la misura è stata
ben presto accantonata e limitata alla sola Serie B.
Squadre partecipanti
Sono 313 i club che hanno preso parte alle 32 edizioni della Serie C2/Seconda Divisione giocate dal 1978-79 al
2009-10 (in grassetto i club militanti nella Seconda Divisione 2009-10, in grassetto corsivo i club esordienti in
Seconda Divisione nella stagione 2009-10).
• 23 volte: Olbia, Pergocrema/ Cremapergo, Pro Vercelli,
• 21 volte: Novara, Legnano
• 19 volte: Pavia, Teramo
• 18 volte: Montevarchi
• 17 volte: Cisco Roma/ Lodigiani, Gubbio, Pontedera, Prato, Turris
• 16 volte: Catanzaro, Frosinone, Giulianova, Pro Patria
• 15 volte: Fano/ Fano Alma Juventus, Forlì, Mestrina/ Mestre, Potenza, Torres
• 14 volte: Alessandria, Civitanovese, Maceratese, Mantova, Ospitaletto , Rimini,
Sassuolo, Vigor Lamezia
Lega Pro Seconda Divisione 211
• 13 volte: Carrarese, Cavese/ Pro Cavese , Gela/Gela J.T./ Juveterranova Gela, Igea
Virtus, Lanciano, Latina, Poggibonsi, Pro Sesto, Tempio, Varese, Vis Pesaro,
Voghera/ Vogherese
• 12 volte: Andria BAT/ Fidelis Andria, Biellese, Bisceglie, Giorgione, Lecco, Matera,
Monopoli, Viareggio
• 11 volte: Avezzano, Brindisi, Chieti, Juve Stabia/Juventus Stabia, Massese, Pordenone,
Ravenna,
• 10 volte: Benevento, Centese, Civitavecchia, Derthona, Martina, Pro Vasto/ Vastese,
Sangiovannese, Savona, Siracusa, Sorrento, Spezia, Südtirol-Alto Adige, Trapani
• 9 volte: Casale, Castel di Sangro, Castelnuovo, Fasano, Giugliano, Jesina, Marsala,
Montichiari, Nocerina, Rondinella/, Rondinella Marzocco, San Marino, Savoia,
Solbiatese, Trento, Valenzana, Venezia/Venezia-Mestre
• 8 volte: Astrea, Baracca Lugo, Battipagliese, Cecina , Celano Olimpia, Formia,
Francavilla , Gualdo, Lucchese, Mobilieri Ponsacco, AS Palmese, Siena, Trani,
Viterbese/Viterbo
• 7 volte: Alcamo, Bellaria Igea Marina, Castrovillari, Cittadella, Crotone/Kroton,
Ercolanese, Fanfulla, Fiorenzuola, Grosseto, Imola/ Imolese, Imperia, Livorno/ Pro
Livorno, Melfi, Messina, Omegna, Palazzolo / Telgate, Rende, Sanremese, Suzzara,
Treviso
• 6 volte: Acireale, Afragolese, AlbinoLeffe/ Albinese/ Leffe, Atletico Catania, Carbonia,
Carpenedolo, Cassino, Castel San Pietro, Cerretese, Cuneo, Cuoiopelli, L'Aquila,
Lumezzane, Montebelluna, Neapolis/ Sangiuseppese, Osimana, Paganese, Puteolana/
Campania/ Campania-Puteolana, Ragusa, Rhodense, Riccione, San Donà, Sora, SPAL,
Triestina, Valdagno
• 5 volte: Akragas, Altamura, Ancona/ Anconitana, Asti, Banco di Roma, Barletta,
Bassano Virtus, Cattolica, Conegliano, Foligno, Frattese, Pro Italia Galatina, Ischia,
Ivrea, Licata, Meda, Mira, Molfetta, Monselice, Montecatini, Nola, Pistoiese,
Sansovino, Stradellina/ Oltrepò , Taranto, Ternana, Tolentino , Tricase, Virescit
Boccaleone
• 4 volte: Albanova, Almas Roma, Carpi, Casarano/ Virtus Casarano, Casertana, Catania,
Cesenatico, Cosenza, Cremonese, Faenza, Foggia, Nardò, Orceana, Padova,
Pievigina, Pizzighettone, Portogruaro, Sant'Elena Quartu, Sarzanese, Seregno, Sorso,
Valle d'Aosta/ Aosta, Vigor Senigallia, Vibonese, Vittoria
• 3 volte: Adriese, Aglianese, Angizia Luco, Brescello, Campobasso, Canavese, Canicattì,
Cerveteri, Chievo, Entella, Fermana, Gladiator, Isernia/Aesernia, Manfredonia,
Mezzocorona, Monza, Nissa, Noicattaro, Nuorese, Pisa, Pro Cisterna, Pro Gorizia,
Real Marcianise, Reggiana, Rodengo Saiano, Rovigo, Sant'Anastasia, Sant'Angelo,
Saronno, Scafatese, Squinzano, Val di Sangro
• 2 volte: Albese, Alghero, Arezzo, Arrone, Aversa Normanna, Belluno, Bolzano,
Casatese, Casoria, Città di Castello, Colligiana, Elpidiense, Gallipoli, Giacomense,
Giarre, Grumese, Iperzola, Isola Liri, Itala San Marco, Juventus Domo, Lupa Frascati ,
Modica, Ostiamare, Perugia, Pescina VG, Reggina, Rieti, Rosetana,
Sambenedettese, Sambonifacese, Sangiustese, Sansepolcro, Thiene, Tivoli, Valdiano
• 1 volta: Adelaide Nicastro, Alzano Virescit, Audace S. Michele Extra, Aurora Desio, Boca San
Lazzaro, Borgosesia, Brembillese, Cairese, Calcio Caravaggese, Casalotti, Como,
Crevalcore , Cynthia, Crociati Noceto, Enna, Figline, Florentia Viola, Gioiese,
Gioventù Brindisi, Juventina Gela, Ilva, Città di Jesolo, La Palma, Lanna, Modena, Moncalieri,
Lega Pro Seconda Divisione 212
Voci correlate
• → Lega Italiana Calcio Professionistico
• → Serie C
• Serie C1
• → Albo d'oro del Campionato di Serie C2
• → Coppa Italia Lega Pro
• Supercoppa di Lega Seconda Divisione
Collegamenti esterni
• Lega Italiana Calcio Professionistico [1]
213
Serie D
Serie D
Serie D
Serie D 2009-2010
Disciplina:
Calcio
Tipo: Club
Confederazione: FIGC
Paese: Italia
Fondazione: 1948
Apertura: Settembre
Trofeo o riconoscimento
La Serie D attualmente è il quinto livello del → campionato italiano di calcio, ma fu per lungo tempo il quarto
livello (vedi il paragrafo storia di questa voce); ad essa partecipano 167 squadre divise in 6 gironi da 18 squadre
ciascuna, uno da 19 e due da 20 suddivise su base geografica.
È il massimo campionato della → Lega Nazionale Dilettanti ed è organizzato dal Comitato Interregionale, nonché
l'unico dilettantistico su scala nazionale.
Serie D 214
Promozioni
Le squadre che arrivano prime in ogni girone vengono promosse in → Seconda Divisione (ex Serie C2), e le squadre
che si piazzano dalla seconda alla quinta posizione si affrontano nei play-off, le cui vincitrici vengono messe in lista
per un eventuale ripescaggio in Seconda Divisione.
Sempre le squadre prime in ogni girone si affrontano poi nella poule da cui uscirà la squadra che vincerà lo scudetto
della Serie D.
Retrocessioni
Le ultime due classificate di ogni girone retrocedono automaticamente in Eccellenza, e le squadre classificate dal 13°
al 16° posto si affrontano nei play-out dai quali risultano altre due retrocesse per girone.
Regolamento
• Spareggio Promozione: in caso di arrivo di due o più squadre al primo posto si disputerà sempre e solo uno
spareggio in campo neutro per stabilire la formazione che andrà in Seconda Divisione.
• Poule Scudetto: le società classificate al primo posto in ciascuno dei singoli gironi verranno suddivise in tre
gironi triangolari. Accedono alla fase successiva le prime classificate di ciascun girone nonché la migliore
seconda. Le quattro squadre così ammesse, saranno accoppiate e daranno vita alle semifinali (con partite di andata
e ritorno), le vincitrici disputeranno poi la finale, valida per l'asseganzione del titolo di Campione d'Italia
Dilettanti, in un unico incontro da svolgersi in campo neutro. In caso di parità di punti valgono, nell'ordine,
differenza reti, gol segnati, gol segnati in trasferta, sorteggio. Per la scelta della migliore seconda i criteri sono:
punti totalizzati, differenza reti, gol segnati, gol segnati in trasferta, sorteggio. Per le semifinali (in caso di parità
di gol nei 180'): gol segnati in trasferta; se sussiste la parità, si battono i calci di rigore. Per la finale, in caso di
parità al 90', si battono direttamente i calci di rigore.
• Play off: la squadra classificata al 2° posto si scontrerà con la squadra classificata al 5° posto; quella arrivata al 3°
contro la squadra classificata al 4° posto. Si gioca in gara unica, in casa della meglio classificata in campionato. In
caso di parità di punteggio al termine dei 90', si effettueranno i tempi supplementari, e se sussiste la parità avanza
la squadra meglio classificata nella stagione regolare, ossia quella che gioca in casa. Le vincenti delle due sfide si
incontreranno in una finale per accedere alla fase successiva (si gioca in gara unica, in casa della meglio
classificata in campionato). Parteciperanno alla seconda fase della competizione (gironi triangolari) le 9 società
vincenti i play-off del rispettivo girone che saranno raggruppate, dopo apposito sorteggio, in tre triangolari la cui
vincente, unitamente alla vincitrice della → Coppa, acquisirà il diritto a disputare le gare di semifinale. Le quattro
società vincenti, con abbinamento e ordine di svolgimento determinato da apposito sorteggio, si incontreranno in
gare di semifinale di andata e ritorno ad eliminazione diretta. Risulterà qualificata la squadra che nei due incontri
avrà segnato il maggior numero di reti. Qualora risultasse parità nelle reti segnate, sarà dichiarata vincente la
squadra che avrà segnato il maggior numero di reti in trasferta; verificandosi ulteriore parità l'arbitro procederà a
far eseguire i calci di rigore secondo le modalità previste dai vigenti regolamenti. La gara finale sarà disputata in
campo neutro. In caso di parità di punteggio al termine dei due tempi di gioco, si procederà alla esecuzione dei
calci di rigore.
• Play out: le squadre classificate al 13° e 14° posto disputeranno in trasferta la prima delle due gare previste,
rispettivamente contro la 16ª e 15ª. L'esito degli incontri determinerà la permanenza di due società in Serie D e,
per contro, la ulteriore retrocessione di due società nel campionato di Eccellenza. In caso di partità di punteggio
dopo lo svolgimento degli incontri predetti, per determinare la squadra vincente si terrà conto delle differenza reti;
in caso di ulteriore parità, ai fini della salvezza o della retrocessione sarà determinante la migliore posizione di
classifica conseguita dalle società interessate al termine del Campionato.
Serie D 215
• Spareggi Play out 1: nel caso in cui le squadre classificate al 12° e 13° al termine del Campionato, abbiano lo
stesso punteggio, si procederà ad uno spareggio. La gara sarà disputata in campo neutro. In caso di parità di
punteggio al termine dei due tempi di gioco, si procederà all'esecuzione dei calci di rigore secondo le modalità
previste dai vigenti regolamenti. L'esito dell'incontro determinerà la permanenza di una società in Serie D e, per
contro, l'obbligo per l'altra società di prendere parte ai play out.
• Spareggi Play out 2: nel caso in cui le squadre classificate al 16° e 17° al termine del Campionato, abbiano lo
stesso punteggio, si procederà ad uno spareggio. La gara sarà disputata in campo neutro. In caso di parità di
punteggio al termine dei due tempi di gioco, si procederà all'esecuzione dei calci di rigore secondo le modalità
previste dai vigenti regolamenti. L'esito dell'incontro determinerà la possibilità ad una società di partecipare ai
play out e, per contro, la retrocessione dell'altra società in Eccellenza.
Storia
L'antenata della Serie D non nacque (come da più parti erroneamente ritenuto) nel 1952 ([2]) con la riforma del
calcio italiano di quell'anno, ma nel 1948 con la riforma del campionato di → Serie C, al quale partecipavano un
numero assolutamente sproporzionato di squadre.
Il quarto livello del calcio italiano si chiamò Promozione Interregionale dal 1948 al 1952, IV Serie dal 1952 al 1957,
Campionato Interregionale dal 1957 al 1958 e nuovamente IV Serie fino al 1959, quando assunse la denominazione
di Serie D.
Nel 1978 con la riforma della Lega Nazionale Semi-Pro la → Serie C fu sdoppiata in Serie C1 e Serie C2 e il
campionato di Serie D perse lo status di Semi-Professionisti. La Serie D divenne di fatto il quinto livello del calcio
italiano e la categoria ritornò a livello dilettanti cambiando la denominazione in Campionato Interregionale dalla
stagione 1981-82.
Assunse l'attuale configurazione a 162 squadre e 9 gironi a partire dalla riforma del 1992, anno in cui cambiò nome
in Campionato Nazionale Dilettanti, per poi tornare all'attuale nome di Serie D nel 2000.
Note: per una migliore comprensione vedi anche l'evoluzione dei livelli del Calcio Italiano.
Scudetto Dilettanti
Lo Scudetto Dilettanti venne introdotto per la prima volta nella stagione 1952/53 nell'allora → IV Serie. Il tutto
consiste in gare di play-off tra le 9 squadre vincitrici dei propri gironi della Serie D. Chi si aggiudica la finale vince
lo Scudetto Dilettanti.
• 1996-97 Biellese
• 1997-98 Giugliano
• 1998-99 Lanciano
• 1999-00 Sangiovannese
• 2000-01 AS Palmese
• 2001-02 Olbia
• 2002-03 Cavese
• 2003-04 Massese
• 2004-05 Bassano Virtus
• 2005-06 Paganese
• 2006-07 Tempio (successivamente non ammessa in Serie C2)
• 2007-08 San Felice Normanna
• 2008-09 Pro Vasto
Voci correlate
• Campionato di calcio italiano (classifiche)
• → Albo d'oro del Campionato di Serie D
• → Coppa Italia Serie D
• → Coppa Italia Dilettanti
• Eccellenza
Collegamenti esterni
• FIGC - Federazione Italiana Giuoco Calcio [14]
• LND - Lega Nazionale Dilettanti [1]
• Sito ufficiale del Comitato Interregionale - Serie D [3]
• Sito ufficiale del campionato di Serie D [4]
• Risultati e marcatori del campionato di Serie D [5]
Riferimenti
[1] http:/ / www. lnd. it/
[2] http:/ / w3. serie-d. com/ sd/ default. asp?node=serieD_storia& DEFLANG=it
[3] http:/ / w3. interregionale. com
[4] http:/ / www. serie-d. com
[5] http:/ / freeforumzone. leonardo. it/ cartella. aspx?idc=666588
Albo d'oro del Campionato di Serie D 217
IV Serie
Società Campioni
• 1952-53 - Catanzaro
• 1953-54 - Bari
• 1954-55 - BPD Colleferro
• 1955-56 - Siena
• 1956-57 - SAROM Ravenna
• 1957-58 - Cosenza, OZO Mantova, Spezia (a pari merito)
(In questa stagione lo scudetto fu assegnato a tutte e tre le finaliste, dopo che si classificarono alla pari nel
girone finale)
• 1958-59 - scudetto non assegnato
Serie D
(lo scudetto in questo periodo non venne assegnato)
• 1959-60 - Entella Chiavari, Saronno, Cesena, Viareggio, Bisceglie, San Vito Benevento
• 1960-61 - Empoli, Ivrea, Vittorio Veneto, Grosseto, Portacivitanovese, Potenza
• 1961-62 - Rapallo Ruentes, Rizzoli Milano, CRDA Monfalcone, Solvay Rosignano, Trani, Avellino
• 1962-63 - Carrarese, Solbiatese, Vis Sauro Pesaro, Empoli, Maceratese, Casertana
• 1963-64 - Entella Chiavari, Piacenza, Carpi, Ternana, Avellino, Crotone
• 1964-65 - Jesi, Massese, Nardò, Rapallo Ruentes, Savoia Torre Annunziata, Trevigliese
• 1965-66 - Barletta, Frosinone, Massiminiana Catania, Verbania, Spezia, Vis Sauro Pesaro
• 1966-67 - Bolzano, Chieti, Città di Castello, Internapoli, Pavia, Pontedera
• 1967-68 - Macobi Asti, Cremonese, Sottomarina, Forlì, Viareggio, Olbia, Matera, Brindisi, Marsala
• 1968-69 - Derthona, Seregno, Rovereto, Imola, Lucchese, Latina, Sorrento, Pro Vasto, Acquapozzillo
• 1969-70 - Imperia, Parma, Trento, Maceratese, Aquila Montevarchi, Viterbese, Savoia Torre Annunziata, Martina
Franca, Enna
• 1970-71 - Pro Vercelli, Cremonese, Belluno, Giulianova, Sangiovannese, Frosinone, Turris, Trani, Siracusa
• 1971-72 - Cossatese, Vigevano, Triestina, Ravenna, Aquila Montevarchi, Torres Sassari, Juventus Stabia,
Barletta, Trapani
• 1972-73 - Gaviese, Bolzano, Clodiasottomarina, Riccione, Grosseto, Latina, Nocerina, Pescara, Marsala
• 1973-74 - Juniorcasale, Sant'Angelo Lodigiano, Mestrina, Carpi, Sangiovannese, Cynthia Genzano, Benevento,
Teramo, Messina
• 1974-75 - Albese, Pro Patria, Treviso, Anconitana, Pistoiese, Olbia, Potenza, Campobasso, Cosenza
• 1975-76 - Biellese, Pergocrema, Triestina, Fano Alma Juventus, Siena, Viterbese, Paganese, Matera, Alcamo
• 1976-77 - Omegna, Trento, Audace San Michele, Forlì, Prato, Latina, Chieti, Pro Cavese, Ragusa
• 1977-78 - Imperia, Savona, Derthona, Albese, Pavia, Legnano, Fanfulla, Vigevano, Monselice, Mestrina,
Conegliano, Adriese, Carpi, Vis Pesaro, Civitanovese, Osimana, Carrarese, Montecatini, Montevarchi,
Sangiovannese, Almas Roma, LVPA Frascati, Avezzano, Banco di Roma, Formia Club, Casertana, Rende,
Palmese, Gallipoli, Lanciano, Potenza, Monopoli, Vittoria, Nuova Igea, Vigor Lamezia, Alcamo, Sanremese,
Rhodense, Anconitana, Cerretese, Viareggio, Frosinone, Civitavecchia, Savoia, Cassino, Francavilla, Cosenza,
Messina
• 1978-79 - Arona, Aurora Desio, Pordenone, Venezia, Città di Castello, Sansepolcro, Pietrasanta, Rondinella
Marzocco, Squinzano, L'Aquila, Juventus Stabia, Terranova Gela
• 1979-80 - Torretta Santa Caterina, Omegna, Casatese, Mira, Maceratese, Cattolica, Sant'Elena Quartu, Casalotti,
Virtus Casarano, Martina Franca, Frattese, Campania
• 1980-81 - Imperia, Vogherese, Virescit Boccaleone, Montebelluna, Vigor Senigallia, Jesi, Torres, Frosinone,
Ercolanese, Casoria, Akragas, Modica
Campionato Interregionale
(lo scudetto in questo periodo non venne assegnato)
• 1981-82 - Asti T.S.C., Ospitaletto, Pro Gorizia, Ravenna, Pontedera, Elpidiense, Foligno, Grumese, Gioiese,
Gioventù Brindisi, Licata, Carbonia
• 1982-83 - Biellese, Brembillese, Venezia, Centese, Massese, Cesenatico, Lodigiani, Ischia Isolaverde, Afragolese,
Pro Italia Galatina, Uva Italia Canicattì, Olbia
• 1983-84 - Pro Vercelli, Virescit Boccaleone, Euromobil Pievigina, Sassuolo, Montevarchi, Fermana, Aesernia,
Gladiator, Crotone, Fidelis Andria, Nissa, Nuorese
• 1984-85 - Cairese, Leffe, Orceana, Giorgione, Entella Bacezza , Ravenna, Pro Cisterna, Angizia, Nola, Juventus
Stabia, Trapani, Sorso
Albo d'oro del Campionato di Serie D 219
• 1985-86 - Casale, Oltrepò, Paluani Chievo, Moa Suzzara, Cuoiopelli, Vis Pesaro, Latina, Lanciano, Rifo Sud,
Bisceglie, Giarre, Olbia
• 1986-87 - Saviglianese, Pro Sesto, Intim Helen, Riccione, Sarzanese 1906, Gubbio, Olimpia Celano, Chieti, Vigor
Lamezia, Kroton, Atletico Catania, Tempio
• 1987-88 - Juventus Domo, Oltrepò, Orceana, San Marino, Cecina, Poggibonsi, Cynthia, Trani, Battipagliese,
Fasano, Juventina Gela, Ilvamarisardegna, Carpi, Potenza
• 1988-89 - Cuneo '80, Solbiatese, Valdagno, Cittadella, Baracca Lugo, Mobilieri Ponsacco, C.E.P., Ostiamare, La
Palma, Altamura, Adelaide Nicastro, Acireale
• 1989-90 - Finlocat Fiorenzuola, Saronno, Leffe, Euromobil Pievigina, Viareggio, Imola (°), Vastese, Astrea,
Formia, Sangiuseppese, Savoia, Enna
(°) In seguito il Consiglio Federale della FIGC ha revocato la promozione dell'Imola.
• 1990-91 - Pistoiese, Aosta, Cerveteri, Avezzano, Juve Stabia, Matera
• 1991-92 - Giorgione, Oltrepò, Gualdo, Sora, Agrigento Hinterland
• 1996-97 - Biellese
• Altre promozioni: Viareggio, Albinese, Mantova, Castel San Pietro, Astrea, Cavese, Tricase, Crotone
• 1997-98 - Giugliano
• Altre promozioni: Casinò Sanremese, Borgosesia Calcio, Trento, Faenza, Gubbio, L'Aquila, Nuova Nardò,
Messina Peloro
• 1998-99 - Lanciano
• Altre promozioni: Imperia, Meda, Montichiari, Imolese, Rondinella Impruneta, Castelnuovo, Fasano,
Sant'Anastasia
• 1999-00 - Sangiovannese
• Altre promozioni: Moncalieri, Legnano, Südtirol, Russi, San Marino, Puteolana, Campobasso, Igea Virtus
Albo d'oro del Campionato di Serie D 220
Serie D
• 2000-01 - Palmese
• Altre promozioni: Valenzana, Pavia, Thiene, Poggese, Poggibonsi, Sambenedettese, Martina, Paternò
• 2001-02 - Olbia
• Altre promozioni: Savona, Pordenone, Aglianese, Fano, Tivoli, Gladiator, Brindisi, Ragusa
• 2002-03 - Cavese
• Altre promozioni: Pizzighettone, Ivrea, Seppelfricke Bellunopontalpi, Ravenna, Cappiano Romaiano,
Rosetana, Isernia, Melfi
• 2003-04 - Massese
• Altre promozioni: Casale, Carpenedolo, Portosummaga, Castel San Pietro, Morro d'Oro, Juve Stabia,
Manfredonia, Rende, Sanremese, Calcio Potenza, Pro Vasto, Vigor Lamezia
• 2004-05 - Bassano Virtus
• Altre promozioni: Canzese (°), Città di Jesolo, Cuneo, Foligno, Gallipoli, Modica, Pergocrema, Real
Marcianise, Rieti
(°) La Canzese ha poi rinunciato alla Serie C2 e al suo posto è ammessa la Città di Lecco (2° class.).
• 2005-06 - Paganese
• Altre promozioni: Varese, Nuorese, Boca San Lazzaro, Rovigo, Fortis Spoleto (°), Val di Sangro, Cassino,
Sorrento
(°) La Fortis Spoleto non è stata ammessa in Serie C2, per mancanza dei requisiti richiesti, e al suo posto è
stato ammesso il Poggibonsi (3° class.), dopo la rinuncia della Fortis Juventus 1909 (2° class.).
• 2006-07 - Tempio (°)
• Altre promozioni: Canavese, Mezzocorona, Rodengo Saiano, Esperia Viareggio, Pescina Valle del Giovenco,
Scafatese, Noicattaro, Sangiuseppese
(°) Il Tempio non è stato ammesso alla Serie C2 per inadempienze finanziarie e al suo posto è stato ammesso il
Calcio Caravaggese (2° class.).
• 2007-08 - San Felice Normanna conosciuta come Aversa Normanna
• Altre promozioni: Alessandria, Como, Itala San Marco, Giacomense, Figline, Sangiustese, Isola Liri, San
Felice Normanna, Fortitudo Cosenza, Alghero
• 2008-09 - Pro Vasto
• Altre Promozioni: Biellese(°), Pro Belvedere Vercelli, Sacilese, Crociati Noceto, Sporting Lucchese,
Villacidrese, Brindisi, Siracusa
(°) La Biellese ha rinunciato all'iscrizione al campionato di Seconda Divisione, al suo posto è stata ammessa la
Nocerina, vincitrice dei Play Off nazionali.
221
Divisioni abolite
Prima Divisione
La Prima Divisione era il nome dato, nel corso degli anni Venti e fino al 1926, al massimo → campionato italiano di
calcio. Il torneo ebbe anche edizioni successive, ma attraverso un continuo declassamento e snaturamento del
concetto originario della competizione.
Storia
Origini
Fu istituito nel 1921 in seguito alla scissione fra la → FIGC e le maggiori
società dell'epoca che avevano costituito una propria associazione privata, la
CCI. Il campionato italiano di Prima Categoria infatti, disputato ad inizio
secolo da poche squadre dell'Italia nord-occidentale, si era poi ingrandito fino
ad arrivare, nel 1920, alla cifra-record di 88 partecipanti complessive. Le
maggiori formazioni, interessate ad un torneo più elitario, accolsero con
entusiasmo un piano volto in tal senso presentato nell'estate del 1921, ma tale
progetto fu respinto dalle piccole società, causando dunque la spaccatura della
Federazione.
Nel 1922 si disputarono così due campionati, la Prima Categoria FIGC vinta
dalla sorprendente Novese e la Prima Divisione CCI vinta da una Pro Vercelli
Vittorio Pozzo, l'ideatore della
competizione. giunta al canto del cigno. Dopo un anno tuttavia, consci dell'insostenibiltà
della situazione, i dirigenti delle due organizzazioni addivenirono ad un
accordo per la riunificazione del campionato che, dopo un anno di transizione, ritornò alla formula ideata da Vittorio
Pozzo, ma finalmente sotto le insegne della FIGC.
Nel 1923 e nel 1924 il Genoa completò la sua epopea vincendo i suoi due ultimi titoli e facendo in tempo a divenire
la prima società a fregiarsi dello → scudetto. La riforma del 1922 aveva definitivamente cambiato il calcio italiano,
che si avviava verso il professionismo, chiudendo le porte alle provinciali e a molte Grandi di inizio secolo. Nuove
forze facevano irruzione nel campionato.
Prima Divisione 222
Struttura
La formula ordinaria del campionato prevedeva due gironi da 12 squadre ciascuno, gestiti da un apposito organismo,
la Lega Nord. Le vincitrici si sarebbero sfidate in una finale in andata e ritorno per determinare il Campione
settentrionale. Al Sud invece il meccanismo continuava uguale a come era organizzato nell'ambito della defunta
Prima Categoria, cioè con campionati locali, gestiti dai Comitati Regionali, ora però riuniti sotto un organismo più
ampio denominato Lega Sud. Una finalissima avrebbe poi messo di fronte i vincitori del Nord con quelli del Sud al
fine di assegnare il titolo di Campione d'Italia.
Retrocessioni
La squadra ultima classificata di ciascun girone scendeva l'anno successivo in → Seconda Divisione. Lo stesso
meccanismo, seppure più instabile a causa delle continue fusioni e soppressioni di società in dissesto sportivo e
finanziario, era in vigore nei campionati regionali del Sud.
Vincitori
Questa è la lista delle squadre vincitrici della Prima Divisione:
• 1922: Pro Vercelli
• 1923: Genoa
• 1924: Genoa
Prima Divisione 223
• 1925: Bologna
• 1926: Juventus
Voci correlate
• Classifiche del campionato italiano di calcio
Seconda Divisione 224
Seconda Divisione
La Seconda Divisione era il torneo cadetto del → campionato italiano di calcio maschile, istituito nel 1921
nell'ambito della C.C.I. e poi passato sotto le insegne della → F.I.G.C. nel 1922. Nel Settentrione era organizzato
dalla Lega Nord e doveva individuare due squadre da promuovere nella → Prima Divisione dell'anno successivo,
nel Meridione era strutturato in tornei locali amministrati dai Comitati Regionali.
La Carta di Viareggio, il documento voluto dal C.O.N.I. nel 1926 che sottomise il calcio italiano al totalitarismo
fascista, snaturò l'idea originaria della competizione, degradandola al terzo livello della piramide dei campionati
della F.I.G.C., affidandone la gestione ai rinnovati Direttorio Divisioni Inferiori Nord e Direttorio Divisioni
Inferiori Sud, e incominciando un processo di progressivo allargamento dei quadri delle sue partecipanti. Le nuove
riforme volute dal presidente federale Leandro Arpinati tra il 1928 e il 1929, la declassarono ulteriormente facendola
diventare il quarto livello della piramide, tanto che a partire dal 1931 fu degradata nelle competenze dei Comitati
Regionali. Da quel momento, la competizione divenne vieppiù insignificante, rappresentando il quinto livello dal
1935 al 1948, il sesto dal 1948 al 1952, il settimo dal 1952 al 1957 e nel 1958-1959, l'ottavo nel 1957-1958.
A partire dalla stagione 1947-48, con la trasformazione della Sezione Propaganda in Lega Giovanile, la F.I.G.C.
dette alle Leghe Regionali (gli attuali Comitati Regionali) la facoltà di organizzare direttamente la categoria oppure
di passare la competenza ai Commissariati Provinciali (le attuali Delegazioni Provinciali e Locali) per la loro
gestione ed organizzazione.
Di fronte a questa scelta, i Comitati Provinciali votarono in assemblea non in modo omogeneo soprattutto perché le
piccole società, in maggioranza provenienti dall'U.L.I.C., non erano preparate a essere inserite nella → scala dei
valori calcistici nazionali e lottare ogni anno per la promozione in categoria superiore oppure retrocedere. Per queste
squadre la Federazione fece uno strappo: istituì la categoria Amatori ovvero un campionato senza promozioni e
retrocessioni, sulla falsariga della Prima Categoria U.L.I.C..
Per tutte le altre società la Seconda Divisione fu retrocesso a campionato provinciale a seconda della quantità delle
società iscritte, campionato che a partire dal 1947 fu la categoria delle società neo-affiliate, lo scalino più basso della
scala dei valori F.I.G.C.
Proprio perché per alcune situazioni contingenti in certe province non fu possibile "creare" un campionato
provinciale, alcune Leghe Regionali preferirono gestire direttamente questi campionati a livello interprovinciale con
criteri di vicinanza zonale e aspettarono alcuni anni perché il numero fosse sufficiente e fosse possibile il passaggio
ad un ente provinciale già esistente o appena costituito. Il Comissariato di Milano, ad esempio, dovette aspettare fino
al 1956 mentre a Lodi le squadre le erano state assegnate la stagione precedente togliendole una parte alla Lega
Regionale e una parte a Piacenza.
Per rendere l'idea di come andarono le cose si tenga presente che alla Lombardia fu possibile demandare a Varese,
Como, Bergamo, Brescia e Piacenza sin dal 1947 la gestione della Seconda Divisione Provinciale, mentre Pavia e
Cremona optarono per il campionato Amatori trasformandolo in Seconda Divisione solo dopo un paio di stagioni
(Sondrio attese la Seconda Divisione fino al 1949). In Emilia-Romagna, invece, la maggior parte delle società invece
di passare ai campionati regionali preferirono aderire al C.S.I. e all'U.I.S.P. non rendendo possibile la creazione dei
Commissariati Provinciali che rimasero Comitati di Lega Giovanile fino al 1959 quando, con la nascita della →
Lega Nazionale Dilettanti, la → Seconda Divisione fu trasformata in Terza Categoria e definitivamente assegnata ai
nuovi Comitati Provinciali.[1] .
Dal 2008 la denominazione è stata riesumata dalla Lega Pro che ha così ribattezzato il suo campionato di Serie C2.
Nella pallavolo è la penultima categoria a carattere provinciale.
Seconda Divisione 225
Albo d'oro
Elenco delle promozioni dalla II Divisione alla → I Divisione del → campionato italiano di calcio dal 1921-22 al
1924-25:
• 1921-22 : Derthona
• 1922-23 : nessuna
• 1923-24 : Derthona, Reggiana, Mantova
• 1924-25 : Parma, Udinese
Nel 1926 la riforma dei campionati comportò la creazione di una nuova massima serie, la → Divisione Nazionale,
con conseguente declassamento della → Prima Divisione che divenne in realtà la seconda categoria calcistica
italiana. De facto dunque in quell'anno non vi fu nessuna promozione alla massima serie, mentre le società seguenti
sono quelle che, venendo iscritte alla Prima Divisione 1926-27, mantennero il proprio rango subito al di sotto della
divisione d'élite:
• 1925 - 26 : Spezia, US Milanese, Biellese, Spal, Derthona, Atalanta, Treviso, Pro Patria, Libertas Lucca, Savona,
Speranza Savona, Sestrese, Prato, Venezia, Libertas Firenze, Gloria Fiume, Como, Olimpia Fiume, Pistoiese,
Carpi, Monfalconese, Astigiani, Triestina
Riferimenti
[1] Elenco dei campionati nei periodi più significativi. (http:/ / www. clubcalciocatania. it/ divisioni. htm)
Terza Divisione
La Terza Divisione fu il terzo livello del campionato di calcio italiano. Fu istituito nel 1921 nell'ambito della C.C.I.,
e poi passato sotto le insegne della → F.I.G.C. nel 1922.
Struttura
Era strutturata in campionati regionali gestiti
• dal 1921-22 al 1925-26 dai Comitati Regionali (Direttori Regionali per la C.C.I. nel 1921-22);
• dal 1926-27 al 1932-33 dai Direttori Regionali;
• dal 1933-34 al 1934-35 dai Direttori di Zona.
Le squadre prime classificate di ogni girone regionale accedevano alle finali gestite dall'Ente di categoria superiore
(fino al 1925-26 dalla Lega delle Società Minori ed in seguito dal D.D.I.Nord e Sud e poi, dal 1929 dal Direttorio
Divisioni Superiori) e venivano poi promosse in → Seconda Divisione.
Nel tempo la scala dei valori F.I.G.C. ha però variato la sua consistenza accentuando la lontananza dalla massima
divisione nazionale. Se dal 1921 al 1926 era il terzo livello, dal 1926 al 1929 divenne il quarto e dal 1929 al 1935 il
quinto. Dal 1935 non si disputa più perché cambiò nome in → Seconda Divisione essendo stata ridenominata e
trasformata la → Prima Divisione in → Serie C e la → Seconda Divisione in Prima.[1] .
Terza Divisione 226
Altri sport
Nella pallavolo, è l'ultima divisione ed è a carattere provinciale.
Voci correlate
• Calcio:
• Terza Divisione 1922-23
• Terza Divisione 1923-24
• Terza Divisione 1924-25
• Terza Divisione 1925-26
• Terza Divisione 1926-27
• Terza Divisione 1927-28
• Terza Divisione 1928-29
• Terza Divisione 1929-30
• Terza Divisione 1930-31
• → Evoluzione del campionato italiano di calcio
Riferimenti
[1] (http:/ / www. clubcalciocatania. it/ divisioni. htm)
Quarta Divisione
La Quarta Divisione fu il quarto livello del campionato di calcio italiano. Fu istituito nel 1922 in seguito a un
importante riforma dei campionati: il Compromesso Colombo.
Struttura
Era strutturato in tornei locali amministrati dai Comitati Regionali. Le migliori squadre di ogni campionato
regionale, al termine del girone di finale, venivano poi promosse in → Terza Divisione.
Nel tempo la Quarta Divisione ha poi però variato la sua lontananza dalla massima divisione. Se dal 1922 al 1926 era
il quarto livello, dal 1926 al 1928 divenne il quinto. Dal 1928 non si disputa più[1] .
Storia minima
Fu istituito per inserire in una categoria inferiore le squadre nuove affiliate a partire dalla stagione 1922-23 e tutte
quelle società che, a richiesta, avessero preferito rinunciare alla → Terza Divisione a causa degli elevati costi di
gestione che il calcio regionale aveva a quell'epoca. La divisione, in ogni caso, non venne relegata allo stretto ambito
provinciale come succede attualmente con la retrocessione dalla Prima Categoria alla Seconda Categoria. I gironi
venivano stabiliti a seconda della distribuzione geografica delle società iscritte.
Non esisteva reciprocità tra le due divisioni regionali: le squadre di Terza non retrocedevano in Quarta Divisione.
Eppure nelle stagioni 1922-23 e 1923-24 queste continuarono ad aumentare considerevolmente costringendo la
F.I.G.C. a nominare più commissioni di studio per poter rendere omogenea la situazione fino a quando, all'inizio
della stagione 1925-26, si istituì la Lega delle Società Minori che stabilì le retrocessioni dalla → Terza Divisione in
misura proporzionale al numero delle squadre partecipanti alla Terza ed alla Quarta Divisione che variava da regione
a regione.
Quarta Divisione 227
Quando la Federazione si accorse che molte società preferivano disputare dei tornei invece di iscriversi alla Quarta
Divisione, a causa della pessima qualità dei campi che comunque rientravano nelle misure minime richieste per
l'omologazione (90x45), decise di proporre la cancellazione della categoria che fu attuata soltanto dai tre saggi che
compilarono la Carta di Viareggio.
Con questo documento si stabilì il passaggio di tutte le squadre alla → Terza Divisione, ma nelle regioni in cui
questo non fu possibile per ovvi motivi di adeguamento delle strutture e dall'anzianità delle squadre iscritte (non
potevano essere ripescate squadre con un solo anno di vita), due regioni, la Lombardia e l'Emilia-Romagna, furono
costrette a usufruire del termine massimo (la fine del campionato 1927-28) consentito.
Il passaggio alla categoria superiore implicava comunque il pagamento delle tasse di iscrizione alla Terza Divisione
e molte società preferirono rinunciare all'attività ufficiale a carattere regionale e continuare l'attività giovanile con
l'U.L.I.C. a livello locale usufruendo dei più che dimezzati costi di gestione.
Riferimenti
[1] Elenco schematico delle categorie F.I.G.C. con le principali variazioni temporali (http:/ / www. clubcalciocatania. it/ divisioni. htm)
Divisione Nazionale
La Divisione Nazionale fu il nome del massimo campionato di calcio italiano per un triennio alla fine degli anni
Venti.
Origini
Fu istituita nel 1926 in seguito alla riforma dei campionati prevista dalla Carta di Viareggio, documento voluto dal
regime fascista al fine di sottomettere il mondo del calcio alla propria autorità totalitaria.
Il campionato italiano era disputato ad inizio secolo solo da squadre dell'Italia settentrionale, e solo nel 1912 fu
istituito un torneo del Sud, la cui vincitrice avrebbe sfidato i campioni del Nord per l'assegnazione dello → scudetto.
Il tasso tecnico fra le squadre delle due parti della penisola era però totalmente sproporzionato, e le finalissime
nazionali si risolvevano di regola in pesanti rovesci per le rappresentanti meridionali.
Il fascismo, in linea coi propri ideali nazionalistici e di unità nazionale, volle superare dunque questa dicotomia
inserendo in un campionato esteso a tutta la Penisola sia squadre del Nord che le migliori società del Sud. Vennero
dunque prescelti due sodalizi di Roma e uno di Napoli che potessero contendersi il titolo con le blasonate formazioni
del Nord.
Dopo un anno tuttavia l'esperimento sembrò già in crisi poiché tutte e tre le rappresentanti del Sud erano risultate
retrocesse, schiacciate dalla potenza delle rivali settentrionali. Federazione e Governo non si diedero però per vinti
ribadendo i propri propositi ripescando le malcapitate allargando il campionato. Era chiaro tuttavia come la nuova
struttura del campionato fosse altamente instabile e necessitasse di una nuova riforma.
Struttura
La formula originaria del campionato prevedeva due gironi da 10 squadre ciascuno, gestiti da un apposito
organismo, il Direttorio Divisioni Superiori. Le tre migliori formazioni di ciascun raggruppamento sarebbero poi
state riunite in un nuovo gruppo unico valido per l'assegnazione dello → scudetto. Nel 1927 le magre figure riportate
dalle società del Sud comportarono l'allargamento del torneo da 20 a 22 squadre, e anche la fase finale fu portata da
sei a otto partecipanti nell'intento di coinvolgere un maggior numero di città nella lotta per il titolo.
Divisione Nazionale 228
Retrocessioni
In teoria il regolamento avrebbe previsto che le ultime due classificate di ogni raggruppamento retrocedessero nella
declassata → Prima Divisione. In realtà i continui ripescaggi comportarono de facto il blocco delle retrocessioni sia
per il 1927 sia, come vedremo, per il 1928.
Vincitori
Questa è la lista delle squadre vincitrici della Divisione Nazionale:
• 1926-27: Torino (→ revocato)
• 1927-28: Torino
• 1928-29: Bologna
Serie C
Serie C
Disciplina:
Calcio
Tipo: Club
Confederazione: FIGC
Fondazione: 1935
Soppressione: 1978
Cadenza: annuale
Apertura: settembre
Il campionato di Serie C fu il campionato italiano di calcio di terzo livello dal 1935 al 1978.
Serie C 229
Storia
Riorganizzazione in 4 gironi
Nel 1948 vi fu una riforma della Serie C portata alla formula originaria dei quattro gironi su base interregionale, che
raccoglieva le squadre in questa maniera:
• Girone A: Nord-Ovest
• Girone B: Nord-Est
• Girone C: Centro e Sardegna
• Girone D: Sud e Sicilia
Le vincitrici di ciascuno di questi gironi erano promosse in Serie B.
Per la stagione 1959-60, dunque, si costituì la → Lega Nazionale Semiprofessionisti, con sede a Firenze, che aveva il
compito di riorganizzare e armonizzare i campionati di Serie C e Serie D (ex IV Serie).
Ogni girone promuoveva una squadra in Serie B e ne retrocedeva 2 in Serie D (3 a partire dal 1968, in seguito
all'allargamento dei quadri a 60 squadre).
La prima modifica avvenne nel 1967-68: la Serie C viene allargata a 60 squadre, suddivise in tre gironi da venti
squadre ciascuno. Il meccanismo per le promozioni restò però invariato.
Voci correlate
• Campionato di calcio italiano
• → Albo d'oro del Campionato di Serie C
• → Albo d'oro del Campionato di Serie C1
• → Albo d'oro del Campionato di Serie C2
Albo d'oro
Vennero poi ammesse in Prima Divisione Nord anche Corniglianese, Acqui, Seregno, Gallaratese,
Varese, Sestri Levante, Rapallo Ruentes, Codogno, Fanfulla, Crema, Faenza, Thiene,
Trento, Pro Gorizia, Fiume e Grion Pola. Per quanto riguarda il gruppo Sud, Goliarda Roma, Rosetana e in
seguito tutte le altre (tranne Scafatese, Torre Maggiore e Umberto I Messina, retrocesse in III Divisione) vennero
ammesse in I Divisione Sud, anche nota nei quotidiani dell'epoca come Campionato Meridionale in quanto
organizzato dal Direttorio Meridionale e non dal Direttorio Divisioni Superiori.
Nel 1928-29 il campionato di Seconda Divisione si disputò al Nord ma non metteva in palio promozioni in cadetteria
per riforma dei campionati.
C e D.
Serie C (1935-1978)
1935-1943
1945-1948
Albo d'oro del Campionato di Serie C 233
1948-1952
1951-52 [9]
Cagliari
Voci correlate
• Campionato di calcio italiano (classifiche)
• → Albo d'oro del Campionato di Serie C1
• → Albo d'oro del Campionato di Serie C2
Riferimenti
[1] successivamente promossa per allargamento dei quadri.
[2] successivamente promossa per allargamento dei quadri.
[3] successivamente promossa per allargamento dei quadri.
[4] successivamente promosse per allargamento dei quadri Catanzarese, Seregno, SPAL, Pavia, Vicenza e Derthona.
[5] 3.a nel Girone di Finale A, venne successivamente ripescata in Serie B in sostituzione del Palermo, società cadetta fallita.
[6] Biellese, Forlì, Lecco, Parma, Treviso, SPAL, Mantova, Suzzara, Trento, Como, Crema, Seregno, Pro Sesto, Vigevano, Legnano, Gallaratese,
Vogherese, Pro Vercelli, Cuneo, Casale, Sestrese, Reggiana, Panigale, Piacenza e Cesena successivamente ripescate in Serie B per
allargamento dei quadri.
[7] Lucchese, Pistoiese, Viareggio, Empoli, Pisa, Carrarese, Rieti, Ternana, Scafatese, Torrese, Arsenale Taranto, Taranto, Foggia, Brindisi,
Catanzaro, Cosenza e Siracusa successivamente ripescate in Serie B per allargamento dei quadri.
[8] Il Girone D era stato inizialmente vinto dall'Avellino ma in seguito il club irpino venne condannato per illecito sportivo e retrocesso a
tavolino in Promozione mentre i siciliani, secondi nel Girone, vennero promossi in B al posto dei lupi.
[9] promosso dopo aver vinto il Girone Finale contro le vincenti degli altri gironi: 1° Cagliari (Gir. C) 11, 2° Piacenza (Gir. B) 7, 3° Toma
Maglie (Gir. D) e Vigevano (Gir. A) 3.
IV Serie
La IV Serie è stato un campionato di calcio disputato in Italia per sette stagioni dal 1952 al 1959, collocato al quarto
livello nell'organizzazione del → campionato italiano di calcio.
Nacque nel 1952 e andò a sostituire il campionato di Promozione Interregionale già collocato appena al di sotto
della Serie C, riorganizzata in un girone unico secondo quanto stabilito dal Lodo Barassi. Doveva ridurre la
notevole quantità di squadre cumulatesi già nei primi anni '40 nella Serie C (in seguito spostate nel campionato di
Promozione Interregionale) mediante l'eliminazione delle tre Leghe Interregionali impedendo nel contempo che il
campionato di → Prima Divisione, disputato a livello regionale, subisse una troppo notevole invasione di società di
categoria superiore.
Si disputò sulla base di 8 gironi a 16 squadre fino al 1954 e successivamente a 18 squadre. Nella sola stagione
1957-58 ebbe una suddivisione diversa, al fine di costituire i tre gironi di Serie C nell'anno successivo: fu istituita
una I Categoria di IV Serie (o Eccellenza Interregionale) a 3 gironi, mentre la II Categoria di IV Serie manteneva 8
gironi.
L'ultimo campionato, il 1958-59, mantenne gli 8 gironi, tuttavia vi furono 5 retrocessioni per girone per permettere la
creazione della nuova Serie D che prevedeva 6 gironi da 18 squadre.
236
Coppe Nazionali
Coppa Italia
Coppa d'Italia
Coppa Italia 2009-2010
Disciplina:
Calcio
Tipo: Club
Paese: Italia
Fondazione: 1922
Cadenza: annuale
Apertura: agosto
Detentore: Lazio
Trofeo o riconoscimento
La Coppa d'Italia, ( o più semplicemente Tim Cup per ragioni di sponsorizzazione) è la coppa nazionale calcistica
italiana. Si tiene sotto la giurisdizione della → FIGC ed è organizzata a cadenza annuale dalla → Lega Nazionale
Professionisti.
La prima edizione si svolse nel 1922. Fatta eccezione per il torneo 1926-27 (interrotto agli ottavi di finale), non fu
più riproposta fino alla stagione calcistica 1935-36. La manifestazione ebbe un altro stop, a causa della seconda
guerra mondiale, nel 1943, e riprese soltanto nel 1958.
La squadra che vince ottiene la qualificazione per la Europa League della stagione seguente. Qualora la squadra
vincitrice abbia ottenuto la qualificazione alla Champions League, la finalista perdente accede di diritto alla Europa
League. Quando anche la seconda finalista si sia qualificata alla Champions League, ad accedere alla Europa League
è la settima classificata del → campionato.
La squadra detentrice della Coppa d'Italia può sfoggiare sulle proprie divise ufficiali una piccola coccarda tricolore, e
incontra i campioni d'Italia nella → Supercoppa Italiana, sfida d'apertura della stagione agonistica nazionale. La
vittoria di dieci trofei dà diritto ad indossare una stella d'argento; di tale diritto non ne ha ancora beneficato nessuna
Coppa Italia 237
squadra, visto e considerato che il massimo numero di edizioni vinte per squadra è di 9 (Juventus e Roma).
L'accoppiata → Scudetto-Coppa d'Italia si è verificata sei volte: due volte ad opera della Juventus, nel 1960 e nel
1995, una ciascuno ad opera di Torino nel 1943, Napoli nel 1987, Lazio nel 2000 e Inter nel 2006, anche se in
quest'ultimo caso il titolo di campione d'Italia è stato assegnato a tavolino. Altri due record sono detenuti dal Napoli:
gli azzurri sono fino ad ora l'unica squadra ad aver vinto il trofeo militando in → Serie B (edizione del 1962), mentre
nell'edizione del 1987 gli azzurri si aggiudicarono il trofeo vincendo tutte le tredici gare disputate, impresa bissata
dalla Fiorentina nell'edizione del 1996, che vinse però un minor numero di gare in quanto il torneo cambiò formula.
Parallelamente alla coppa maggiore, le leghe inferiori della FIGC organizzano proprie coppe nazionali di categoria:
la Coppa d'Italia Lega Pro, la Coppa d'Italia Serie D e la Coppa d'Italia Dilettanti.
Storia
Nascita tormentata
La genesi della Coppa d'Italia si inquadra nelle turbolente vicende che sconvolsero l'organizzazione del calcio
italiano nel 1921. In quell'anno un profondo dissidio fra le grandi società e la → FIGC, relativo alla struttura del
campionato, portò alla secessione dei più importanti club in una lega indipendente, la CCI. Ritrovatasi con un torneo
svuotato e di scarsissimo livello tecnico, la FIGC decise di rimpolpare la stagione agonistica proponendo un nuovo
torneo parallelo al campionato e ad eliminazione diretta: fu così che il 2 aprile 1922 si disputarono i primi incontri
della nuova coppa nazionale. Se però lo scarso fascino esercitato dalla deboli società federali già creava grandissimi
problemi al campionato, nella neonata coppa l'interesse del pubblico si rivelò quasi nullo. Il complicato meccanismo
di ripescaggi e i continui ritiri fecero il resto e, dopo la vittoria dello sconosciuto Vado sull'Udinese, la nuova
manifestazione non trovò spazio nelle riforme che nell'estate del 1922 sanarono lo scisma del calcio italiano. Nel
1926 ci fu un tentativo di riproporla, che però finì con l'annullamento del torneo dopo poche giornate causa la
mancanza di date disponibili.
Coppa all'inglese
Fu solo nel 1935, in seguito alla
riduzione della → Serie A a 16 squadre
con conseguente maggior disponibilità
di date in calendario, che la Coppa
d'Italia riprese in maniera continuativa
e regolare. Il regolamento fu ispirato
nettamente al format della FA Cup:
tutte le gare si disputavano in gara
secca su campo designato per
sorteggio; in caso di parità dopo gli
eventuali supplementari, veniva
programmata una gara di ripetizione a
Il Torino vincitore della seconda edizione della Coppa d'Italia.
campi invertiti. Avevano accesso alla
competizione tutte le società di →
Serie A, → Serie B e → Serie C, fra le quali i sodalizi di massima divisione avevano accesso direttamente al
tabellone principale, mentre gli altri venivano scremati preliminarmente in una serie di turni eliminatori. Il tabellone
principale prevedeva cinque turni di gara a partire dai sedicesimi, e la finale aveva luogo in campo neutro, mutevole
di anno in anno. La vincitrice della Coppa d'Italia acquisiva il diritto di partecipare alla Coppa Mitropa dell'anno
successivo.
Coppa Italia 238
Il primo vincitore del rinnovato torneo fu il Torino, che batté l'Alessandria in finale a Marassi l'11 giugno 1936. Ai
granata successero le più importanti società del campionato: il Genoa, la Juventus e l'Inter, mentre fece scalpore nel
1941 il successo del Venezia, il quale aveva però in rosa giocatori destinati a divenire in brevissimo tempo
formidabili campioni di grandissima fama: Ezio Loik e Valentino Mazzola. Chiuse la serie di nuovo il Grande
Torino che, nel 1943, conquistando anche lo → Scudetto divenne la prima società a cingere contemporaneamente
entrambi i trofei nazionali. Il dramma della guerra interruppe la breve storia della manifestazione, e nel Dopoguerra
l'espansione della → Serie A fino a 20 squadre non lasciò più spazio alla "piccola" coppa.
Stretto indispensabile
La competizione tornò a disputarsi solo
nel 1958, quando la Lazio superò
nell'atto conclusivo la Fiorentina. La
manifestazione, ora organizzata dalla
→ Lega Nazionale Professionisti,
venne riesumata in vista del progetto di
una nuova coppa europea, strutturata
sul format della lanciatissima Coppa
dei Campioni, ma riservata alle
squadre vincitrici delle coppe
nazionali. La Coppa delle Coppe vide
la luce nel 1960, e fu sostanzialmente
l'unico motivo per la rinascita della Il Napoli, unica squadra di Serie B a vincere la Coppa d'Italia.
Coppa Italia; tale esigenza si rifletté
nel format della competizione, strutturato nel modo più rapido e meno ingombrante possibile: esclusi i sodalizi di →
Serie C, tutti i turni erano ad eliminazione diretta in gara unica, e una serie di eliminatorie permettevano ai grandi
club di entrare in scena a tabellone molto avanzato. Negli anni Sessanta, nonostante l'interesse del pubblico stentasse
a decollare, apposero la loro firma nell'albo d'oro della coppa importanti e blasonate squadre come la Fiorentina, la
Roma e il Milan, oltre alla sorprendente Atalanta. Si segnalò anche l'impresa del Napoli, che nel 1962 riuscì a
divenire la prima - e finora unica - società non della massima serie a cingere l'alloro della Coppa.
La tradizionale coccarda tricolore, simbolo della vittoria della Coppa, fu utilizzata per la prima volta dalla Juventus
dopo il successo nell'edizione del 1958-59, e da allora adottata ufficialmente dalla Lega.
Coppa Italia 239
Campionato a gironi
Per rilanciare la manifestazione e
richiamare il pubblico negli stadi la
FIGC, convinta che gli sportivi italiani
amassero la coppa molto meno del
campionto a causa della sua formula,
via via decise di sostituire i turni ad
eliminazione diretta con una serie di
gironi, approfittando della riduzione
della → Serie A a 16 squadre e del
maggior spazio derivatone in
calendario. Dapprima i raggruppamenti
di quattro società furono impiegati
addirittura per assegnare il trofeo in
loco della finale ma poi la Federazione,
Il Milan vincitore nel derby di finale del 1977.
accortasi dell'errore di aver eliminato il
pathos dell'atto conclusivo, cambiò
strategia.
Negli anni Settanta il torneo trovò dunque un format abbastanza stabile: dapprima, in precampionato, venivano
formati sette gironi da cinque squadre con gare di sola andata, alle vincitrici andava ad aggiungersi il club detentore;
le otto società rimaste venivano strutturate in due gironi con gare di andata e ritorno da disputarsi dopo la fine del
campionato; le due capoliste si incontravano poi in finale all'Olimpico di Roma alla presenza del Presidente della
Repubblica. La squadra più vincente del decennio fu il Milan, che riuscì a cucirsi la coccarda sul petto in ben tre
occasioni su cinque finali disputate, l'ultima delle quali, nel 1976-77, vide il sodalizio meneghino togliersi la
soddisfazione di battere i cugini dell'Inter nel derby di San Siro.
Formato europeo
Il grande successo delle coppe europee
spinse a ripensare nuovamente il
formato della Coppa Italia,
introducendovi turni ad eliminazione
diretta con regola dei gol in trasferta: il
mutamento iniziò nel 1979, quando
con questo metodo vennero disputati i
quarti e le semifinali, per poi essere
esteso alla finale due anni dopo, e agli
ottavi nel 1982 in concomitanza con la
riammissione dei sodalizi di → Serie C
alla manifestazione.
Gli anni Ottanta furono dominati dalla I giocatori doriani festeggiano la loro prima Coppa Italia nel 1985.
negli anni Novanta. Pur senza raggiungere alti picchi d'interesse, in questo periodo la Coppa raccolse discreti
successi di pubblico, ma i cambiamenti decretati dalla UEFA alle proprie manifestazioni contribuirono ad affossare
di nuovo il torneo.
Scomodo peso
L'abolizione della Coppa delle Coppe nel 1999, e il contestuale allargamento della Champions League, tolsero ragion
d'essere e spazio alla Coppa d'Italia, cui non diede rimedio il diritto all'accesso in Coppa UEFA della vincitrice della
manifestazione, dato che tale obiettivo poteva più facilmente essere raggiunto attraverso il campionato.
La riduzione d'interesse del torneo si riflesse in un ridimensionamento della sua formula: vi partecipavano tutte le
squadre di → Serie A, di → Serie B e le migliori 10 di Serie C1. La prima fase era a gironi di sola andata con 4
squadre, ai quali partecipavano le peggiori due società di A e quelle delle serie inferiori; si qualificavano le vincitrici
di ogni gruppo. La seconda fase era un turno eliminatorio con gare di andata e ritorno tra le 8 qualificate e altrettanti
sodalizi di A non impegnati in Europa. Il tabellone principale comprendeva poi quattro turni d'andata e ritorno.
Il torneo, già storicamente poco appetito dai tifosi italiani, andò incontro ad un costante declino. Nel 2005 si pensò di
introdurre un elemento di novità strutturando le eliminatorie in gara secca fra le 12 società di Serie A non in Europa,
quelle di Serie B, e 30 di Serie C. Nonostante le buone intenzioni, neanche questo format, pomposamente quanto
erroneamente definito all'inglese, seppe riportare il pubblico negli stadi per la sempre più bistrattata competizione,
spesso snobbata dai club che la vedevano come un ingombrante peso, e schieravano in campo le seconde se non le
terze linee delle proprie rose. Anche l'ennesimo cambiamento regolamentare, varato nel 2007 in occasione della 60ª
edizione del torneo, con la riduzione dell'organico alle sole società di Serie A e B non sembra aver rilanciato la
manifestazione.
Formula
Per la stagione 2009-2010 la formula del torneo è così strutturata:
• partecipano le 42 squadre della → Lega Calcio, 27 squadre di → Lega Pro e 9 squadre di → Serie D;
• nel primo turno eliminatorio giocano tutte le squadre di Lega Pro e Serie D, mentre quelle di → Serie B entrano in
tabellone a partire dal secondo turno. A partire dal 3° turno eliminatorio entrano in gioco le 12 squadre di Serie A
che non partecipano alle coppe europee. Le rimanenti 8 squadre, le teste di serie, esordiscono negli ottavi di
finale. I 4 turni eliminatori, così come ottavi e quarti, si disputano in partite di sola andata. Negli ottavi di finale le
squadre teste di serie ( Squadre di Serie A che disputano le coppe europee ) giocheranno in casa. Per i quarti di
finale il campo verrà deciso per mezzo di sorteggio. Le semifinali prevedono una partita di andata e una di
ritorno.
• la finale è giocata con gara unica, in linea di principio allo Stadio Olimpico di Roma e alla presenza del
Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano;
• in tutte le gare della competizione deve essere utilizzato il pallone ufficiale della Lega Calcio, fornito dalla Nike.
Vincitori
Coppa Italia 241
Club Vittorie
Juventus 9
Roma 9
Fiorentina 6
Lazio 5
Milan 5
Inter 5
Torino 5
Sampdoria 4
Napoli 3
Parma 3
Bologna 2
Genoa 1
Venezia 1
Atalanta 1
Vicenza 1
Vado 1
Classifica presenze
Di seguito sono riportati, in ordine decrescente, tutti i calciatori che hanno totalizzato almeno 100 presenze
complessive nelle varie edizioni della Coppa d'Italia[2]
3 Pietro Vierchowod 116 1976-00 Como, Fiorentina, Roma, Sampdoria, Juventus, Milan,
Piacenza
4 Franco Causio 113 1971-86 Reggina, Palermo, Juventus, Udinese, Inter, Lecce,
Triestina
5 Giovanni Galli 112 1983-04 Fiorentina, Milan, Napoli, Torino, Parma, Lucchese
Voci correlate
• → Lega Nazionale Professionisti
• → Serie A
• → Serie B
• → Supercoppa Italiana
• Coppa delle Coppe
• Coppa UEFA
• Coppa d'Italia Primavera
• Coppa d'Italia Lega Pro
• Coppa Italia Serie D
• Coppa d'Italia Dilettanti
Altri progetti
• Wikimedia Commons contiene file multimediali sulla Coppa Italia
Collegamenti esterni
• Sito ufficiale [3]
Riferimenti
[1] http:/ / www. lega-calcio. it/ / it/ Tim-Cup/ Calendario-e-risultati. page
[2] Archivio della Gazzetta dello Sport (http:/ / archiviostorico. gazzetta. it/ 2001/ agosto/ 12/
Gironi_gare_regolamento_della_edizione_ga_0_0108121318. shtml)
[3] http:/ / www. lega-calcio. it/ it/ Tim-Cup. page
Albo d'oro della Coppa Italia 243
1936 11 giugno Genova Torino - Alessandria 5-1 Galli R. (2), Riccardi, Silano (2), Buscaglia
Dettagli
Torino
1937 6 giugno Firenze Genoa - Roma 1-0 Torti
Dettagli
Genoa
1938 1 maggio Torino Torino - Juventus 1-3 Bellini (2), D'Odorico, De Filippis
Dettagli 8 maggio Torino Juventus - Torino 2-1 Baldi, Gabetto (2)
Juventus
1939 18 maggio Roma Ambrosiana-Inter - 2-1 Ferraris P., Frossi, Romano
Dettagli Novara
Ambrosiana-Inter
1940 15 giugno Firenze Fiorentina - Genoa 1-0 Celoria
Dettagli
Fiorentina
1941 8 giugno Roma Roma - Venezia 3-3 dts Amadei (3), Mazzola V., Diotalevi A., Alberti
Dettagli 15 giugno Venezia Venezia - Roma 1-0 Loik
Venezia
1942 21 giugno Milano Milan - Juventus 1-1 Bellini, Cappello
Dettagli 28 giugno Torino Juventus - Milan 4-1 Lushta (3), Sentimenti V., Boffi
Juventus
1943 30 maggio Milano Torino - Venezia 4-0 Ossola (2), Ferraris P., Mazzola V.
Dettagli
TORINO
1958 24 Roma Lazio - Fiorentina 1-0 Prini
Dettagli settembre
Lazio
1959 6 settembre Milano Internazionale - 1-4 Charles, Cervato (2), Bicicli, Sivori
Dettagli Juventus
Juventus
1960 18 giugno Milano Juventus - Fiorentina 3-2 dts Charles, Montuori, Da Costa, aut. Micheli
Dettagli
JUVENTUS
1961 11 giugno Firenze Fiorentina - Lazio 2-0 Petris, Milan
Dettagli
Fiorentina
1962 21 giugno Roma Napoli - S.P.A.L. 2-1 Corelli, Micheli, Ronzon
Dettagli
[2]
Napoli
Albo d'oro della Coppa Italia 244
Roma 9 6
Juventus 9 4
Fiorentina 6 3
Torino 5 8
Milan 5 7
| Internazionale e Ambrosiana-Inter 5 6
Lazio 5 1
Sampdoria 4 3
Napoli 3 4
Parma 3 2
Bologna 2 0
Albo d'oro della Coppa Italia 247
Atalanta 1 2
Genoa 1 1
Venezia 1 1
Vado 1 0
Vicenza 1 0
Verona 0 3
Palermo 0 2
Udinese 0 1
Alessandria 0 1
Novara 0 1
SPAL 0 1
Catanzaro 0 1
Padova 0 1
Cagliari 0 1
Ancona 0 1
Riferimenti
[1] La Fiorentina ha congiunto la vittoria della Coppa Italia con quella della Coppa delle Coppe nel 1960-1961.
Il Milan ha congiunto la vittoria della Coppa Italia con quella della Coppa delle Coppe nel 1972-1973.
La Juventus ha congiunto la vittoria della Coppa Italia con quella della Coppa UEFA nel 1989-1990.
Il Parma ha congiunto la vittoria della Coppa Italia con quella della Coppa UEFA nel 1998-1999.
Il Milan ha congiunto la vittoria della Coppa Italia con quella della Coppa dei Campioni nel 2002-2003.
[2] Il Napoli è stata finora l'unica squadra militante in Serie B a vincere la Coppa Italia nel 1961-1962.
Capocannonieri della Coppa Italia 248
Plurivincitori
• 3 Riva ( Cagliari )
• 3 Savoldi ( 2 Bologna, 1 Napoli )
• 2 Crespo ( 1 Parma, 1 Inter )
• 2 Flachi ( Sampdoria )
• 2 Hamrin ( Fiorentina )
• 2 Petris ( Fiorentina )
• 2 Rivera ( Milan )
• 2 Signori ( Lazio )
Note
• Gianluca Vialli nel 1988-89 con 13 reti ha stabilito il record assoluto di realizzazioni in una stagione
• Sono 16 i calciatori che hanno vinto la classifica cannonieri sia in → Serie A sia in Coppa Italia: Valentino
Mazzola, José Altafini, Pedro Manfredini, Gigi Riva, Gianni Rivera, Giuseppe Savoldi, Roberto Boninsegna,
Roberto Pruzzo, Francesco Graziani, Bruno Giordano, Diego Armando Maradona, Gianluca Vialli,Giuseppe
Signori, Gabriel Batistuta, Hernán Crespo e Alessandro Del Piero. Fra essi, Riva (stagione 1968-69), Boninsegna
(1971-72), Maradona (1987-88) e Signori (1992-93) hanno vinto entrambe la classifiche nella stessa stagione.
• Egidio Fumagalli, Glauco Gilardoni,Lucio Mujesan, Luca Cecconi, Riccardo Maspero,Nicola Caccia, David Di
Michele,Francesco Flachi (nella stagione 1999-2000), Stefan Schwoch e Giuseppe Greco hanno vinto la classifica
cannonieri della Coppa Italia militando in → Serie B; fra essi, Mujesan si è aggiudicato nella stessa stagione
(1967-68) la classifica cannonieri della Coppa Italia e della → Serie B e Gilardoni ha conquistato quell’edizione
della Coppa Italia
• Gianfranco Petris è finora l’unico calciatore ad essersi aggiudicato la classifica cannonieri di Coppa Italia per due
stagioni consecutive (1959-60 e 1960-61)
• Giuseppe Savoldi ed Hernán Crespo sono gli unici 2 calciatori ad aver vinto la classifica cannonieri di Coppa
Italia con due squadre diverse
• Curiosamente, la classifica cannonieri della Coppa Italia è stata vinta da due calciatori omonimi: Giuseppe Greco,
nato nel 1958 con l'Ascoli nell'edizione 1982-83, e Giuseppe Greco, nato nel 1983, col Genoa nell'edizione
2006-07.
Capocannonieri della Coppa Italia 251
• Vittorio Sentimenti e José Altafini hanno vinto la classifica cannonieri pur se le rispettive squadre hanno disputato
solamente 2 incontri in quell’edizione del torneo.
• David Di Michele ha vinto la classifica cannonieri dell’edizione 1999-2000 anche se la sua squadra di
appartenenza è stata eliminata dal torneo al primo turno
• Vittorio Sentimenti detiene la miglior media realizzativi fra i vincitori della classifica cannonieri con una media di
2,5 reti a partita (5 reti in 2 incontri disputati dalla squadra). Fra i vincitori hanno ottenuto una media superiore a 1
gol a partita anche José Altafini (2, 4 reti in 2 incontri), Riza Lushta (1,33, 8 reti in 6 incontri), Edwing Firmani
(1,33, 8 reti in 6 incontri), Giuseppe Greco (1,29, 9 reti in 7 incontri), Bruno Ispiro (1,25, 5 reti in 4 incontri),
Humberto Tozzi (1,22, 11 reti in 9 incontri), Lucio Mujesan (1,20, 6 reti in 5 incontri), Gianni Rivera, (1,17, 7 reti
in 6 incontri nell’edizione 1966-67), Stefan Schwoch (1,14, 8 reti in 7 incontri) e Giuseppe Savoldi (1,09, 12 reti
in 11 incontri nell’edizione 1977-78).
• Su 54 edizioni prese in considerazione in 25 casi la classifica cannoniere è stata conquistata da un calciatore della
squadra che si è aggiudicata il trofeo
2 Roberto Boninsegna 48 1963-80 Prato, Potenza, Varese, Cagliari, Inter, Juventus, Verona
5 Roberto Baggio 38 1983-04 L.R. Vicenza, Fiorentina, Juventus, Milan, Bologna, Inter,
Brescia
Triplette in finale
• 1 Amedeo Amadei ( Roma )
• 1 Angelo Domenghini ( Atalanta )
• 1 Giuseppe Giannini ( Roma )
• 1 Riza Lushta ( Juventus)
Voci correlate
• Capocannonieri dei campionati nazionali professionistici italiani di calcio
• → Classifica dei marcatori del campionato di calcio italiano
• → Albo d'oro della Coppa Italia
Riferimenti
[1] Pagina sul sito dell'Istituto di Storia e Statistica del Calcio (http:/ / www. rsssf. com/ tablesi/ italcuptops. html)
[2] Archivio della Gazzetta dello Sport (http:/ / archiviostorico. gazzetta. it/ 2001/ agosto/ 12/
Gironi_gare_regolamento_della_edizione_ga_0_0108121318. shtml)
Supercoppa Italiana
Disciplina:
Calcio
Tipo: Club
Paese: Italia
Fondazione: 1988
Cadenza: Annuale
Apertura: agosto
Partecipanti: 2
Detentore: Lazio
La Supercoppa italiana di calcio è una competizione calcistica in cui si affrontano in una gara unica i campioni
d'Italia, cioè i vincitori del campionato di → Serie A, e i vincitori della → Coppa Italia. L'attuale detentore della
Supercoppa è la S.S.Lazio.
Supercoppa italiana di calcio 254
Storia e formula
La prima edizione si disputò nel 1988 (posticipata al giugno 1989, a causa delle Olimpiadi di Seul). Da quell'anno la
competizione si svolge ogni anno solitamente alla fine di agosto. Di norma gioca in casa la squadra campione
d'Italia, tranne in 4 edizioni (1993, 2002, 2003 e 2009) in cui la finale si è giocata all'estero, rispettivamente a
Washington, Tripoli, New York e Pechino. Lo stadio milanese di San Siro è quello che ha ospitato più volte la finale,
ben nove su venti.
La squadra che detiene il record di successi è il Milan (5), seguito da Juventus e Internazionale (4) Lazio (3).
Nell'eventualità che una squadra, nello stesso anno, vinca sia lo → scudetto sia la → Coppa Italia, in questo caso il
trofeo è conteso tra la vincitrice dello scudetto e la finalista perdente della Coppa Italia. Ciò è accaduto nel 1995
(Juventus), nel 2000 (Lazio) e nel 2006 (Internazionale).
In sei occasioni la Supercoppa è stata vinta - escludendo i suddetti casi di double - dalla squadra vincitrice della →
Coppa Italia: Fiorentina (1996), Lazio (1998-2009), Parma (1999), Inter (2005) e Roma (2007).
Le prime due edizioni furono giocate a Milano in quanto città sede della Lega Calcio. Fu solo una casualità che fosse
anche la sede delle squadre Campioni d'Italia in quegli anni (Milan nel 1988 ed Internazionale nel 1989). Per la terza
edizione, nel 1990, fu un sorteggio ad assegnare al Napoli il diritto di giocare in casa. Solo a partire dal 1991 la Lega
stabilì di giocare sempre in casa dei Campioni d'Italia, salvo l'opportunità di giocare all'estero.
Inizialmente, dato il carattere estivo della manifestazione, il regolamento prevedeva, in caso di parità al termine dei
tempi regolamentari, il ricorso diretto ai calci di rigore, senza tempi supplementari. Tale norma è rimasta valida fino
all'edizione del 2000, anche se di fatto è stata applicata solo una volta, nel 1994.
Nelle edizioni 2001 e 2002 per la prima volta il regolamento introduceva la possibilità dei tempi supplementari, col
meccanismo del golden gol, ma non fu necessario farvi ricorso. Nel 2003 il golden gol fu sostituito dal silver gol. In
questa occasione, per la prima volta si dovette effettivamente far ricorso ai tempi supplementari, a New York tra
Juventus e Milan. Il Milan andò vicino a sfruttare la nuova regola, visto che passò in vantaggio proprio sul finire del
1° tempo supplementare. La Juventus riuscì però a pareggiare in pieno recupero, e quindi dovette disputarsi anche il
2° tempo supplementare. Alla fine i bianconeri prevalsero ai rigori, decisivi per la seconda volta nella storia del
trofeo.
Dal 2004 il regolamento prevede i tempi supplementari ordinari, in seguito all'abolizione di golden gol e silver gol. I
tempi supplementari sono stati effettivamente disputati nel 2005 (quando per la prima volta sono stati decisivi), nel
2006 e nel 2008. In quest'ultima occasione sono stati necessari anche i rigori.
Supercoppa italiana di calcio 255
Fiorentina 1 1 1996
Parma 1 3 1999
Sampdoria 1 3 1991
Napoli 1 - 1990
Torino - 1 -
Vicenza - 1 -
Migliori marcatori
Pos. Nome Reti Squadre
2 Careca 2 Napoli
Voci correlate
• Lega Calcio
• → Serie A
• → Coppa Italia
Collegamenti esterni
• La Supercoppa italiana di calcio su rfffs [2]
Riferimenti
[1] http:/ / www. lega-calcio. it/ it/ Altre-competizioni/ Supercoppa-TIM. page
[2] http:/ / www. rsssf. com/ tablesi/ italsupcuphist. html
Disciplina:
Calcio
Tipo: Club
Paese: Italia
Fondazione: 1972
Cadenza: Annuale
Apertura: agosto
Partecipanti: 102
Detentore: Sorrento
La Coppa Italia Lega Pro è una competizione calcistica italiana che si tiene sotto la giurisdizione della FIGC ed è
organizzata a cadenza annuale dalla → Lega Italiana Calcio Professionistico.
Coppa Italia Lega Pro 259
Introduzione
La prima edizione si svolse tra il 1972 e il 1973. La competizione finora non ha mai conosciuto alcuna interruzione e
si è svolta in modo continuato fin dalla sua prima apparizione.
Il record di vittorie è detenuto dal Monza con 4 successi. Siracusa (1979), Varese (1995), Prato (2001), Brindisi
(2003), Gallipoli (2006) e Bassano Virtus (2008) sono le uniche squadre che hanno vinto la coppa partendo come
squadre di → Serie C2.
Il Vicenza Calcio è l'unica formazione ad aver vinto almeno un'edizione sia della Coppa Italia Lega Pro sia della →
Coppa Italia maggiore.
Storia
La Coppa Italia Semiprofessionisti di calcio nacque con il campionato 1972-73. Il Settore Semiprofessionistico,
dopo aver sentito il parere favorevole delle società dipendenti, decise di organizzare un torneo calcistico con una
formula che ricalcava in un certo modo quello della → Coppa Italia. Alla prima edizione vi parteciparono tutte le 60
squadre di → Serie C e le seconde e le terze classificate dei nove raggruppamenti di Serie D 1971-72. Il successo
andò all'Alessandria che nella finale di Roma superò l'Avellino. La partita fu sospesa al 7' del secondo tempo
supplementare per invasione di campo dei sostenitori della squadra campana ed il giudice sportivo assegnò la vittoria
ai piemontesi che al momento della sospensione era in vantaggio per 4-2.
Quadri di partecipanti leggermente allargati nel 1973-74: alle 60 società di Serie C furono aggiunte le seconde, le
terze e le quarte classificate nei gironi di Serie D del precedente torneo. La finale fu giocata a Lucca, fra Monza e
Lecce e fu vinta dal Monza con un gol segnato al primo minuto di gioco. Nel 1974-75 si presentano al via ben 96
partecipanti e la squadra brianzola bissa il successo della stagione precedente, andando a vincere ai rigori sul terreno
di gioco di Sorrento contro la squadra locale. Da quella stagione la finale di Coppa si giocò sul campo di una delle
due finaliste, designato per sorteggio dalla Lega. Nel 1975-76 è di scena ancora il Monza ma nella finale di Lecce i
biancorossi dovettero cedere al cospetto della squadra pugliese.
Nel 1977 trionfò il Lecco, vincendo di stretta misura (2-1) contro la neo-retrocessa Sangiovannese. La finale del
1978, giocata sul terreno di gioco di Reggio Calabria, fu interrotta per intemperanze dei tifosi locali al 23' del
secondo tempo; il Giudice Sportivo convalidò il risultato di 2-0 in favore dell'Udinese. Nel 1979 ci fu il primo
successo di una squadra di serie C2: il Siracusa ha la meglio sulla Biellese, portando per la prima volta il trofeo in
terra siciliana. Nel 1980 venne introdotta la doppia finale (andata e ritorno) in casa di entrambe le pretendenti al
successo finale, così come accadde anche per la Coppa Italia maggiore. Nel 1981, dopo due anni dalla riforma che
portò alla nascita di Serie C1 e Serie C2, la manifestazione assunse il nome di Coppa Italia Serie C.
La finale del 1985, a Carrara, fu interrotta al decimo minuto del secondo tempo a causa di un guasto all'impianto
elettrico. Il Giudice Sportivo convalidò il risultato di 0-2.
Nel 2008, dopo il cambiamento di denominazione dei vecchi campionati di Serie C1 e C2, c'è stato il cambiamento
di nome anche per il trofeo dedicato alle squadre di → Prima e → Seconda Divisione, con il nuovo marchio di
Coppa Italia Lega Pro. La formula ricalca quella delle stagioni precedenti ma l'interesse dei club nei confronti della
competizione è marginale, vista la scarsa partecipazione da parte del pubblico e la mancanza di un adeguato
riconosimento per la vittoria finale.
Coppa Italia Lega Pro 260
Formula
Per la stagione 2008-09 la formula del torneo è così strutturata:
• Alla manifestazione sono ammesse d'ufficio tutte le società di → Prima e → Seconda Divisione, secondo
l'organico della stagione sportiva 2008-09. Inoltre partecipano dodici società indicate dal Comitato Interregionale
della → Lega Nazionale Dilettanti.
• Alla Fase Eliminatoria prendono parte 75 squadre (63 di Prima e Seconda Divisione; 12 di → Serie D) suddivise
in 15 gironi di cinque squadre. Sono escluse le 27 società ammesse a partecipare alla → Coppa Italia della →
Lega Nazionale Professionisti. La manifestazione si disputerà, secondo la formula della composizione dei gironi
che verranno formati in base a criteri di vicinanza geografica e territoriale. Ogni girone effettuerà cinque giornate
di calendario con gare di sola andata: ogni squadra effettuerà così due gare interne e due gare esterne. Sono
ammesse alla Fase Finale le società classificate al 1° posto più 6 società meglio classificate al 2° posto.
• Alla Fase Finale partecipano 48 società di cui 21 qualificate nella Fase Eliminatoria e le 27 società che hanno
partecipato alla Coppa Italia (TIM Cup) della → Lega Nazionale Professionisti. Le 48 società vengono inserite
nel tabellone della manifestazione per sorteggio. Il primo e secondo turno si svolgono con gare ad eliminazione
diretta in gara unica in casa della squadra prima nominata per sorteggio. Le 24 società vincenti ottengono la
qualifica al secondo turno. Gli accoppiamenti del secondo turno sono determinabili dal tabellone della
competizione, pertanto si provvederà soltanto al sorteggio per la determinazione della squadra ospitante.
• Le 12 società ammesse al terzo turno formano per sorteggio 4 gironi di 3 squadre con gare di sola andata. Le
società classificate al primo posto di ogni girone sono ammesse alle semifinali.
• Per le 4 società ammesse alle semifinali si procede ad un ulteriore sorteggio per la determinazione degli
accoppiamenti e successivamente al sorteggio per la designazione della squadra ospitante nel turno di andata. Dal
relativo prospetto che viene predisposto per le semifinali saranno determinabili gli accoppiamenti per la finale.
Vincitori
Club Vittorie
Monza 4
Foggia 1
Alessandria 1
Lecce 1
Lecco 1
Udinese 1
Siracusa 1
Padova 1
Arezzo 1
L.R. Vicenza 1
Carrarese 1
Fanfulla 1
Casarano 1
Virescit Boccaleone 1
Livorno 1
Cagliari 1
Coppa Italia Lega Pro 261
Lucchese 1
Sambenedettese 1
Palermo 1
Triestina 1
Varese 1
Empoli 1
Como 1
Alzano Virescit 1
SPAL 1
Pisa 1
Prato 1
AlbinoLeffe 1
Brindisi 1
Cesena 1
Spezia 1
Gallipoli 1
Bassano Virtus 1
Sorrento 1
Voci correlate
• → Coppa Italia
• → Lega Pro Prima Divisione
• → Lega Pro Seconda Divisione
• Supercoppa di Lega Prima Divisione
• Supercoppa di Lega Seconda Divisione
• Campionato di calcio italiano
Collegamenti esterni
• Lega Italiana Calcio Professionistico [1]
Riferimenti
[1] http:/ / www. lega-pro. com/ it/ legapro/ copita0809/ copita-fasefinale0809. htm
Albo d'oro della Coppa Italia Lega Pro 262
• Gallipoli 1
• Foggia 1
3 vittorie:
• Veneto
• Padova 1
• Vicenza 1
• Bassano Virtus 1
2 vittorie:
• Emilia-Romagna
• SPAL 1
• Cesena 1
• Friuli-Venezia Giulia
• Udinese 1
• Triestina 1
• Sicilia
• Siracusa 1
• Palermo 1
1 vittoria:
• Piemonte
• Alessandria 1
• Sardegna
• Cagliari 1
• Marche
• Sambenedettese 1
• Liguria
• Spezia 1
• Campania
• Sorrento 1
Voci correlate
• → Coppa Italia
• → Albo d'oro del Campionato di Serie C
• → Albo d'oro del Campionato di Serie C1
• → Albo d'oro del Campionato di Serie C2
• Supercoppa di Lega Serie C1
• Supercoppa di Lega Serie C2
• Campionato di calcio italiano
Albo d'oro della Coppa Italia Lega Pro 265
Riferimenti
[1] L'edizione venne vinta da una squadra militante in serie C2
Disciplina:
Calcio
Tipo: Club
Paese: Italia
Fondazione: 2000
Cadenza: Annuale
Apertura: maggio
Partecipanti: 2
Detentore: Gallipoli
La Supercoppa di Lega di Prima Divisione[2] è un trofeo che viene assegnato ogni anno, al termine dei campionati
e prima della disputa dei play-off, con una gara di andata e ritorno tra la vincente del Girone A e la vincente del
Girone B del campionato di → Lega Pro Prima Divisione.
In passato è stata nota come Supercoppa di Lega di Serie C (2000-2005) e Supercoppa di Lega di Serie C1
(2006-2008).
Albo d'oro
• 2000 Siena
• 2001 Modena
• 2002 Ascoli
• 2003 Treviso
• 2004 Arezzo
• 2005 Rimini
• 2006 Spezia
• 2007 Grosseto
• 2008 Sassuolo
• 2009 Gallipoli
Supercoppa di Lega di Prima Divisione 266
Le finali
2000
26’ Lorenzini 6’
Pagano
65’ Ghizzani
2001
35’ 16’
Belmonte Veronese
60’ Fabbrini
* Partita sospesa all'88' per invasione di campo da parte dei tifosi palermitani. Risultato a tavolino 0-2 su delibera del Giudice Sportivo.
5’ Fabbrini
53’
Zironelli
88’ Ginestra
2002
63’ Bonfiglio
2003
9’ Vianello
80’ (rig.) Pignalosa
41’
Lorenzini
73’ Chianese
2004
7’ Serafini
75’ Serafini
77’ (rig.) Serafini
40’ Pasqual
Supercoppa di Lega di Prima Divisione 268
2005
10’ 26’
Muslimović Campolonghi
22’ Ricchiuti 71’ Rebecchi
39’
Muslimović
54’ D'Angelo
93’ D'Angelo
2006
2007
74’
Zizzari
Supercoppa di Lega di Prima Divisione 269
2008
65’ Ferraro
25’
Selva
2009
Voci correlate
• → Lega Pro Prima Divisione
• → Albo d'oro del Campionato di Serie C1
• → Coppa Italia Lega Pro
• → Supercoppa di Lega di Seconda Divisione
• Campionato di calcio italiano
Supercoppa di Lega di Prima Divisione 270
Collegamenti esterni
• Lega Italiana Calcio Professionistico [1]
Riferimenti
[1] http:/ / www. lega-pro. com/ it/ legapro/ supercoppa. htm
[2] Comunicato ufficiale edizione 2009 (http:/ / www. lega-pro. com/ it/ Comunic2009/ Campionato/ 158DIV. pdf)
Supercoppa di Lega di
Seconda Divisione
Disciplina:
Calcio
Tipo: Club
Paese: Italia
Fondazione: 2006
Cadenza: Annuale
Apertura: maggio
Partecipanti: 3
Formula: Triangolare
Detentore: Figline
La Supercoppa di Lega di Seconda Divisione è un trofeo che viene assegnato ogni anno, al termine dei campionati,
con tre gare di sola andata disputate tra le squadre vincenti dei tre gironi della → Lega Pro Seconda Divisione. Ogni
società disputa una gara sul proprio campo ed una in trasferta.
In passato era nota come Supercoppa di Lega di Serie C2 (2006-2008).
Supercoppa di Lega di Seconda Divisione 271
Albo d'oro
• 2006 Cavese
• 2007 Sorrento
• 2008 Reggiana
• 2009 Figline
Le finali
2006
2007
2008
2009
Danti 70’
18’ Milanese
81’ Grossi
Chiesa 2’
Frediani 14’
Chiesa
24’ (rig.)
Voci correlate
• → Lega Pro Seconda Divisione
• → Albo d'oro del Campionato di Serie C2
• → Supercoppa di Lega di Prima Divisione
• → Coppa Italia Lega Pro
• Campionato di calcio italiano
Collegamenti esterni
• Lega Italiana Calcio Professionistico [1]
Riferimenti
[1] http:/ / www3. varesenews. it/ sport/ articolo. php?id=142180
[2] http:/ / www. cosenzacalcio. eu/ sito/ 2009/ 06/ 01/ cosenza-varese-1-2-danti-18-milanese-70grossi-81/
[3] http:/ / www. asfigline. it/ index. php?option=com_content& task=view& id=624& Itemid=87
Coppa Italia di Serie D 273
Disciplina:
Calcio
Tipo: Club
Paese: Italia
Fondazione: 1999
Cadenza: annuale
Apertura: Agosto
Partecipanti: 162
Detentore: Sapri
Sito internet: Sito ufficiale [1]
Trofeo o riconoscimento
La Coppa Italia di Serie D è una competizione calcistica italiana, organizzata dal Comitato Interregionale della →
Lega Nazionale Dilettanti, a cui partecipano tutte le 162 squadre iscritte al campionato di → Serie D.
Tale competizione, svolta sotto forma di gare ad eliminazione diretta (andata e ritorno) e semidiretta (triangolari), è
nata nel 1999-00 in seguito alla riforma della → Coppa Italia Dilettanti. Fino alla stagione precedente infatti le
squadre di Serie D competevano per quella coppa, giocando tra loro per eleggere una sfidante che gareggiava per il
titolo con la vincente di un'altra fase riguardante Eccellenza e Promozione.
Le finaliste della Coppa Italia Serie D prendono 3.500 euro ciascuna, mentre le semifinaliste 2.000 euro.
Dalla stagione calcistica 2007-08 la vittoria della Coppa Italia Serie D garantisce l'accesso diretto alle semifinali dei
Play-off nazionali di categoria.[2] Nel caso la squadra vincitrice abbia già acquisito il diritto a partecipare alla →
Lega Pro Seconda Divisione, il posto in semifinale verrà preso dalla finalista perdente.
Coppa Italia di Serie D 274
Albo d'oro
Stagione Vincitore Luogo Partita Ris.
2004/05 U.S.O. Calcio Isola del Liri Isola Liri - U.S.O. Calcio 0-1
Dettagli Calcio U.S.O. Calcio - Isola Liri 3-2
2006/07 San Felice Aversa San Felice Normanna - Rodengo Saiano 1-0
Dettagli Normanna Rodengo-Saiano Rodengo Saiano - San Felice Normanna 0-1
Voci correlate
• → Coppa Italia
• → Coppa Italia Lega Pro
• → Coppa Italia Dilettanti
• → Serie D
Riferimenti
[1] http:/ / www. interregionale. com
[2] Serie D: ecco i nuovi Play-off, più valore alla Coppa Italia (http:/ / www. lariosport. it/ modules. php?name=News& file=article& sid=11498)
- lariosport.it, 11 marzo 2008
Coppa Italia Dilettanti 275
Paese: Italia
Fondazione: 1966
Cadenza: annuale
Apertura: Aprile
Trofeo o riconoscimento
La Coppa Italia Dilettanti è una competizione calcistica italiana, organizzata a cadenza annuale dalla → Lega
Nazionale Dilettanti.
Fino al 1998-1999 la Coppa Italia Dilettanti era assegnata alla vincente della finale tra le vincitrici delle fasi
Interregionale (Serie D) e della fase nazionale tra le vincenti delle fasi regionali di Eccellenza e Promozione. Dal
1999-2000 la competizione si è divisa in due Coppe tra esse separate: la → Coppa Italia Serie D (a cui partecipano
solo le squadre iscritte al campionato di Serie D) e la Coppa Italia Dilettanti propriamente detta (dove competono
le squadre vincitrici delle fasi regionali di Eccellenza e Promozione). La vincitrice della Coppa Italia Dilettanti ha il
diritto di partecipare al campionato di Serie D dell'anno successivo.
Regolamento
Alla Coppa Italia Dilettanti partecipano le diciannove squadre vincitrici le fasi regionali della Coppa Italia. Nel
primo turno le società sono divise in tre gironi triangolari e cinque accoppiamenti. Accedono alla fase successiva le
squadre vincitrici del rispettivo triangolare; accedono altresì le squadre vincitrici delle sfide andata e ritorno. Va
sottolineato che nei triangolari, nella seconda giornata, riposerà la squadra che avrà vinto la prima gara o, in caso di
pareggio, quella che avrà disputato la prima gara in trasferta; nella terza giornata giocheranno le squadre che non si
sono incontrate in precedenza. Nelle gare ad abbinamento, invece, risulterà vincente la squadra che nei due incontri
avrà segnato il maggior numero di reti. Qualora risultasse parità nelle reti segnate, sarà dichiarata vincente la squadra
che avrà segnato il maggior numero di reti in trasferta; verifinandosi ulteriore parità l'arbitro procederà a far eseguire
i calci di rigore secondo le modalità previste dai vigenti regolamenti.
Le otto squadre qualificatesi, con abbinamento e ordine di svolgimento determinato da apposito sorteggio, si
incontreranno in gare di quarti di finale di andata e ritorno ad eliminazione diretta. Risulterà qualificata la squadra
che nei due incontri avrà segnato il maggior numero di reti. Qualora risultasse parità nelle reti segnate, sarà
dichiarata vincente la squadra che avrà segnato il maggior numero di reti in trasferta; verifinandosi ulteriore parità
Coppa Italia Dilettanti 276
l'arbitro procederà a far eseguire i calci di rigore secondo le modalità previste dai vigenti regolamenti. Le quattro
società vincenti, con abbinamento e ordine di svolgimento determinato da apposito sorteggio, si incontreranno in
gare di semifinale di andata e ritorno ad eliminazione diretta. Risulterà qualificata la squadra che nei due incontri
avrà segnato il maggior numero di reti. Qualora risultasse parità nelle reti segnate, sarà dichiarata vincente la squadra
che avrà segnato il maggior numero di reti in trasferta; verifinandosi ulteriore parità l'arbitro procederà a far eseguire
i calci di rigore secondo le modalità previste dai vigenti regolamenti.
La gara di finale sarà disputata in campo neutro. Qualora la squadra vincitrice della Coppa Italia Dilettanti avesse già
acquisito diritto alla partecipazione al Campionato di Serie D dell'anno successivo (avendo vinto già il proprio
campionato di Eccellenza, tale titolo sarà riservato all'altra squadra finalista di Coppa. Nell'ipotesi in cui entrambe le
finaliste, per meriti sportivi, avessero già acquisito tale diritto, l'ammissione al Campionato di Serie D dell'anno
successivo è riservata alla vincente di apposito spareggio fra le società eliminate in semifinale.
La finale si disputa allo Stadio Flaminio di Roma. Da notare che, per la stagione corrente, le squadre sono obbligate
ad utilizzare in ogni gara un calciatore nato dopo l'1 gennaio 1989 ed uno nato dopo l'1 gennaio 1990.
Albo d'oro
Sono riportate dal 1990-91 al 1998-99 le vincitrici della finale tra la vincente della Coppa Italia Dilettanti - fase
nazionale Eccellenza e quella della Coppa Italia Dilettanti - fase Serie D (Interregionale o Campionato Nazionale
Dilettanti) che che assegnava il titolo nazionale unificato:
• 1966-1967 A. C. Impruneta
• 1967-1968 Stefer Roma
• 1968-1969 Almas Roma
• 1969-1970 Ponte San Pietro
• 1970-1971 Montebelluna
• 1971-1972 Unione Valdinievole
• 1972-1973 Jesolo
• 1973-1974 Miranese
• 1974-1975 Banco di Roma
• 1975-1976 Soresinese
• 1976-1977 Casteggio
• 1977-1978 Sommacampagna
• 1978-1979 Ravanusa
• 1979-1980 Cittadella
• 1980-1981 Internapoli
• 1981-1982 Leffe
• 1982-1983 Lodigiani
• 1983-1984 Montevarchi
• 1984-1985 Solvay Rosignano
• 1985-1986 Cassino
• 1986-1987 Avezzano
• 1987-1988 Melfi
• 1988-1989 AS Sestese
• 1989-1990 Breno
Coppa Italia Dilettanti 277
• 1999-2000 Orlandina
• 2000-2001 Nola
• 2001-2002 Boys Caivanese
• 2002-2003 Ladispoli
• 2003-2004 Salò
• 2004-2005 Colognese
• 2005-2006 Viareggio
• 2006-2007 Pontevecchio
• 2007-2008 HinterReggio
• 2008-2009 Virtus Casarano
Voci correlate
• → Coppa Italia
• → Coppa Italia Lega Pro
• → Coppa Italia Serie D
• → Serie D
• → Lega Nazionale Dilettanti
Collegamenti esterni
• Lega Nazionale Dilettanti [1]
Riferimenti
[1] http:/ / www. lnd. it
278
Caso Allemandi
Il Caso Allemandi fu il primo grande scandalo del calcio italiano, che comportò la revoca dello → scudetto vinto dal
Torino nel 1927.
La cronaca dell'illecito
Il tentativo di corruzione del giocatore Luigi Allemandi, terzino della Juventus, fu una vicenda alquanto complessa e
dai retroscena che non furono mai ben chiariti. Secondo la cronaca del tempo, Luigi Allemandi venne avvicinato da
un dirigente granata, il dottor Nani, che avrebbe corrotto il giocatore anticipandogli metà della somma pattuita, pari a
50.000 lire, affinché questi dirottasse a favore del Toro il risultato del derby di Torino in programma il 5 giugno
1927. In quel momento i granata erano in testa alla classifica ma braccati dal Bologna, mentre la Juve era alquanto
attardata e oramai rassegnata a perdere il titolo conseguito l'anno prima. Per contattare il giocatore, Nani si affidò a
Francesco Gaudioso, uno studente catanese del Politecnico che alloggiava in una pensione di via Lagrange dove
aveva domicilio anche Allemandi. In quella stessa pensione vi era anche il giornalista Renato Farminelli,
corrispondente dal capoluogo piemontese del Tifone, una testata dell'epoca.
Il derby si chiuse con la vittoria per 2 a 1 del Torino, ma Allemandi contrariamente ai presunti patti si segnalò tra i
migliori in campo. Per questo, Nani si rifiutò di pagare le restanti 25.000 lire al calciatore: la discussione che si
accese tra i due avvenne nella pensione di via Lagrange alla presenza di Gaudioso, ma fu udita anche da Farminelli
che origliava da un'altra camera.
La sentenza
Il Direttorio Federale, riunito nella Casa del Fascio, revocò lo scudetto al Torino e squalificò a vita Allemandi, che
nell'estate era passato dalla Juventus all'Inter, anche se in seguito alla vittoria della Nazionale Italiana della medaglia
di bronzo alle Olimpiadi del 1928, il giocatore godrà poi di un'amnistia. Nessun provvedimento fu invece preso a
carico della Juventus, poiché i bianconeri si difesero spiegando che il terzino si era mosso in maniera autonoma e che
la società zebrata era dunque vittima, e non protagonista, dell'illecito avvenuto.
Lo scudetto restò invece perpetuamente "non assegnato", e non quindi dato al Bologna come i dirigenti della società
felsinea reclamavano. Sulle motivazioni di questa mancata riassegnazione, contraria ai regolamenti che invece
espressamente, secondo le norme del CIO, prevedevano la vittoria della seconda classificata nel caso di squalifica
della prima piazzata, si avanzarono illazioni totalmente opposte. Da un lato c'era chi, credendo nella buona fede e
Caso Allemandi 279
nella probità di Arpinati, sostenne che fu proprio il gerarca a impedire la premiazione dei rossoblù perché ciò gli
avrebbe tirato addosso ovvi sospetti di parzialità, dall'altro lato ci fu chi, specie tra i sostenitori granata, portò invece
avanti la tesi secondo cui fu proprio Arpinati a ordire, e forse inventare o quantomeno gonfiare, lo scandalo che
coinvolse Allemandi, mentre la mancata incoronazione dei felsinei sarebbe stata voluta da alti gerarchi, forse dal
duce stesso, timorosi che le velenose critiche verso Arpinati potessero arrivare a discreditare l'immagine e l'autorità
dello stesso Governo fascista.
Lo scudetto di quell'anno rimase dunque inaggiudicato, unico caso fino al ripetersi di un secondo episodio nel 2005.
Nel 1949, durante i funerali del Grande Torino, la FIGC promise di riaprire il caso, ma tale assicurazione non ebbe
mai seguito.
Voci correlate
• Calciopoli, cronaca del secondo scudetto revocato nel campionato italiano di calcio.
Vicenda
Al termine della gara tra Verona e Napoli, vinta 1-0 dai veneti il 21 aprile 1974, un giornale napoletano riportò la
notizia di una telefonata tra il presidente del Verona Saverio Garonzi e il calciatore brasiliano Sergio Clerici,
all'epoca centravanti napoletano con un passato in giallo-blu, in cui il massimo dirigente scaligero avrebbe promesso
al calciatore di aiutarlo ad aprire una concessionaria FIAT al suo rientro in patria, a fine carriera.
In seguito a questo articolo, i dirigenti del Foggia si recarono all'Ufficio Inchieste della FIGC per ottenere l'apertura
di un'indagine, al fine di aver diritto al ripescaggio in Serie A (a fine campionato il Verona si salvò e il Foggia
retrocesse in Serie B assieme a Sampdoria e Genoa).
Il presidente giallo-blu - una volta convocato dalla Procura Federale - inizialmente, negò l'esistenza di quella
telefonata ma, successivamente, il giocatore Clerici confermò per filo e per segno che quella conversazione
telefonica, in effetti, era avvenuta.
A quel punto, Garonzi ammise di aver parlato; per la Giustizia Sportiva la negazione del dirigente al primo
interrogatorio e il contenuto della conversazione furono sufficienti per decretare la retrocessione del Verona e
riammettere in Serie A il Foggia.
Successivamente, però, fu proprio il Foggia ad essere protagonista in negativo della seconda parte dello scandalo.
All'ultima giornata, infatti, era in programma Foggia-Milan e, prima della gara, il segretario pugliese Sergio Affalato
cercò di corrompere l'arbitro, il fiorentino Gino Menicucci e i due guardalinee, regalando loro tre orologi. Menicucci
rifiutò sdegnato e raccontò tutto all'Ufficio Inchieste prima e al Giudice Sportivo poi.
Al termine del processo di primo grado il Verona venne penalizzato di 3 punti, che avrebbe dovuto scontare nel
Campionato di Serie A 1974-75; il Foggia, invece fu penalizzato di 6 punti nel campionato appena concluso, con
l'aggiunta di altri 3 punti, da scontare in → Serie B l'anno successivo.
A quel punto fece ricorso la Sampdoria - penultima in classifica - affermando che il Verona doveva scendere in →
Serie B per aver commesso illecito sportivo e il Foggia doveva essere penalizzato in quel campionato, con
conseguente ripescaggio dei doriani.
Scandalo della telefonata 280
Sentenza CAF
In seguito alle richieste della Sampdoria, questa fu la sentenza inappellabile della CAF al termine del procedimento
sportivo-disciplinare:
Società
• Verona: retrocessione in Serie B.
• Foggia: penalizzazione di 6 punti nel campionato di Serie A 1973-74, con l'aggiunta di ulteriori 3 punti, da
scontare nel campionato di Serie B 1974-75.
Dirigenti
• Saverio Garonzi (Presidente Verona): 3 anni di squalifica.
• Sergio Affalato (Segretario Foggia): 3 anni di squalifica.
Bibliografia
Paolo Carbone, Il pallone truccato - L'illecito nel calcio italiano, Libri di Sport Editore, Milano, 2003.
Voci correlate
• Serie A 1973-1974
Gli arresti
Il 23 marzo 1980 (24° turno di Campionato di Serie A e 27° turno di Campionato di Serie B) apparvero negli stadi
camionette della Polizia e della Guardia di Finanza: scattavano negli spogliatoi le manette per gli ordini di cattura.
Alcuni giocatori, da Milano, vennero portati a Roma, detenuti a Regina Coeli. Si trattava di nomi illustri: Cacciatori,
Giordano, Manfredonia e Wilson della Lazio, Albertosi e Giorgio Morini del Milan e altri, mentre ordini di
comparizione erano stati consegnati a Paolo Rossi, Savoldi, Dossena e Damiani. Di Morini si accertò la consegna a
Roma di 20 milioni avvolti in carta da giornale per far tacere Fabio Trinca e Massimo Cruciani. Quella somma gli
era stata fornita dal presidente rossonero Felice Colombo.
Le immagini degli arresti e delle camionette di Polizia e Guardia di Finanza presenti negli stadi sono famose ancora
oggi per essere state riprese in diretta nel corso della trasmissione sportiva 90° minuto.
Scandalo del calcio italiano del 1980 281
Il 23 dicembre 1980 tutti gli indagati vennero rilasciati poiché il fatto, a livello penale, non costituiva reato. Vennero
invece presi provvedimenti in ambito calcistico, in quanto venne provata l'accusa di illecito sportivo.
Serie A
Società:
• Milan: retrocessione in Serie B.
• Lazio: retrocessione in Serie B.
• Avellino: 5 punti di penalizzazione da scontare nel Campionato di Serie A 1980-81.
• Bologna: 5 punti di penalizzazione da scontare nel Campionato di Serie A 1980-81.
• Perugia: 5 punti di penalizzazione da scontare nel Campionato di Serie A 1980-81.
Dirigenti:
• Felice Colombo (presidente Milan): Radiato.
• Tommaso Fabbretti (presidente Bologna): 1 anno.
Calciatori:
• Enrico Albertosi (Milan): Radiato.
• Massimo Cacciatori (Lazio): Radiato.
• Giuseppe Wilson (Lazio): Radiato.
• Stefano Pellegrini (Avellino): 6 anni.
• Mauro Della Martira (Perugia): 5 anni.
• Bruno Giordano (Lazio): 3 anni e 6 mesi.
• Lionello Manfredonia (Lazio): 3 anni e 6 mesi.
• Carlo Petrini (Bologna): 3 anni e 6 mesi.
• Giuseppe Savoldi (Bologna): 3 anni e 6 mesi.
• Paolo Rossi (Perugia): 3 anni.
• Luciano Zecchini (Perugia): 3 anni.
• Giorgio Morini (Milan): 1 anno e 10 mesi.
• Franco Cordova (Avellino): 1 anno e 2 mesi.
• Stefano Chiodi (Milan): 6 mesi.
• Maurizio Montesi (Lazio): 4 mesi.
• Franco Colomba (Bologna): 3 mesi.
• Oscar Damiani (Napoli): 3 mesi.
Serie B
Società:
• Palermo: 5 punti di penalizzazione da scontare nel Campionato di Serie B 1980-81.
• Taranto: 5 punti di penalizzazione da scontare nel Campionato di Serie B 1980-81.
Calciatori:
• Guido Magherini (Palermo): 3 anni e 6 mesi.
• Lionello Massimelli (Palermo): 3 anni.
• Claudio Merlo (Lecce): 1 anno.
Scandalo del calcio italiano del 1980 282
Sentenza d'appello
Nel processo d'appello, verso la fine di giugno, la CAF confermò la maggior parte delle decisioni di primo grado con
sconti di pena in alcune situazioni.
Serie A
Società:
• Milan: retrocessione in → Serie B.
• Lazio retrocessione in → Serie B.
• Avellino: 5 punti di penalizzazione da scontare nel Campionato di Serie A 1980-81.
• Bologna: 5 punti di penalizzazione da scontare nel Campionato di Serie A 1980-81.
• Perugia: 5 punti di penalizzazione da scontare nel Campionato di Serie A 1980-81.
Dirigenti:
• Felice Colombo (presidente Milan): Radiato.
• Tommaso Fabbretti (presidente Bologna): 1 anno.
Calciatori:
• Stefano Pellegrini (Avellino): 6 anni.
• Massimo Cacciatori (Lazio): 5 anni.
• Mauro Della Martira (Perugia): 5 anni.
• Enrico Albertosi (Milan): 4 anni.
• Bruno Giordano (Lazio): 3 anni e 6 mesi.
• Lionello Manfredonia (Lazio): 3 anni e 6 mesi.
• Carlo Petrini (Bologna): 3 anni e 6 mesi.
• Giuseppe Savoldi (Napoli): 3 anni e 6 mesi.
• Giuseppe Wilson (Lazio): 3 anni.
• Luciano Zecchini (Perugia): 3 anni.
• Paolo Rossi (Perugia): 2 anni.
• Franco Cordova (Avellino): 1 anno e 2 mesi.
• Giorgio Morini (Milan): 1 anno.
• Stefano Chiodi (Milan): 6 mesi.
• Maurizio Montesi (Lazio): 4 mesi.
• Franco Colomba (Bologna): 3 mesi.
• Oscar Damiani (Napoli): 3 mesi.
Serie B
Società:
• Palermo: 5 punti di penalizzazione da scontare nel Campionato di Serie B 1980-81.
• Taranto: 5 punti di penalizzazione da scontare nel Campionato di Serie B 1980-81.
Calciatori:
• Guido Magherini (Palermo): 3 anni e 6 mesi.
• Lionello Massimelli (Taranto): 3 anni.
• Claudio Merlo (Lecce): 1 anno.
Scandalo del calcio italiano del 1980 283
Stagione 1980-1981
Serie A
• Ascoli
• Brescia
• Cagliari
• Catanzaro
• Como
• Fiorentina
• Inter (Coppa dei Campioni)
• Juventus (Coppa UEFA)
• Napoli
• Pistoiese
• Roma (Coppa delle Coppe)
• Torino (Coppa UEFA)
• Udinese
• Avellino (-5 punti)
• Bologna (-5 punti)
• Perugia (-5 punti)
Serie B
• Atalanta
• Bari
• Catania
• Cesena
• Foggia
• Genoa
• Lazio
• Lecce
• Milan
• Monza
• Pescara
• Pisa
• Rimini
• Sampdoria
• Spal
• Varese
• Verona
• Lanerossi Vicenza
• Palermo (-5 punti)
• Taranto (-5 punti)
Scandalo del calcio italiano del 1980 284
Amnistia
Dopo la vittoria dell'Italia nel Campionato mondiale di calcio 1982, la → FIGC fece una sorta di amnistia annullando
le squalifiche ai calciatori che in quel momento erano squalificati (Pellegrini, Cacciatori, Della Martira, Albertosi,
Giordano, Wilson, Manfredonia, Petrini, Savoldi e Zecchini in → Serie A, Magherini e Massimelli in → Serie B). Ci
furono cambiamenti anche a livello di squalifica dei tesserati: il massimo periodo di squalifica era limitato a 5 anni
con proposta di radiazione e la radiazione dei tesserati poteva deciderla il Presidente Federale anziché i giudici
sportivi.
Voci correlate
• → Totonero
• Calcio scommesse
Curiosità
• Per il Milan la retrocessione del 1980 fu la prima nella sua storia.
Dopo aver vinto il Campionato di Serie B 1980-1981, retrocesse nuovamente tra i cadetti, al termine della stagione
1981-82, a causa del terzultimo posto in classifica.
• La Lazio tornò in → Serie B dopo otto anni (e dopo aver vinto uno Scudetto nel 1974) ma dovette aspettare il
1983 per ritornare in Serie A.
• Bologna e Avellino, senza i 5 punti di penalizzazione iniziale, avrebbero potuto lottare per un posto in Coppa
UEFA.
• Il Perugia, partendo con 5 punti di penalizzazione, retrocesse in Serie B al termine della stagione successiva.
Senza la penalizzazione avrebbe avuto qualche possibilità in più per salvarsi.
• Il Palermo, senza penalizzazione, avrebbe ottenuto una salvezza tranquilla senza soffrire fino alle ultime gare,
mentre il Taranto, retrocesso in Serie C1, si sarebbe salvato.
• Il giocatore Paolo Rossi, a causa della squalifica, non disputò l'Europeo 1980. Tornò a giocare il 30 aprile 1982,
disputando solo le ultime tre partite di Campionato con la Juventus; nonostante lo scarso numero di gare giocate il
CT azzurro Enzo Bearzot lo inserì nella lista dei 22 convocati per il Mondiale spagnolo.
Totonero 285
Totonero
Totonero è il termine giornalistico con cui viene indicata la pratica non autorizzata del gioco delle scommesse
(prevalentemente di argomento sportivo).
Le scommesse a quota fissa in Italia (dette anche Totoscommesse) sono state autorizzate con il Decreto nº 174 del 2
giugno 1998. Prima dell'entrata in vigore di tale decreto, l'esercizio delle scommesse in forma di gioco organizzato in
Italia era vietato. Con la vigente normativa, comunque, il gioco è divenuto lecito, ma può essere organizzato e gestito
esclusivamente da parte di agenzie munite di concessione dello Stato e di regolare autorizzazione rilasciata dalla
questura.
Recenti pronunciamenti della Cassazione hanno chiarito che anche operatori con sede all'estero, se non possiedono la
concessione rilasciata dallo Stato Italiano, non possono raccogliere puntate (tipicamente on line, ovvero tramite
internet) da scommettitori che si trovino in territorio italiano.
Accettai l'idea e decisi di intraprendere una serie di attività di gioco d'accordo con i suddetti giocatori e gli altri che
a volta a volta, come mi si disse, si sarebbero dichiarati disponibili. Iniziò così, per me, una vera e propria odissea
che mi ha praticamente ridotto sul lastrico ed esposto ad una serie preoccupante di intimidazioni e minacce.
Come ho già detto, tutta la vicenda è costellata di tali e tanti episodi dettagliati che, in questa sede, mi limiterò ad
illustrarne alcuni, riconfermandomi a disposizione della S.V. Ill.ma per tutto il resto. Successivamente, ad esempio,
alla partita PALERMO-LAZIO accennata, presi contatti con il MAGHERINI per combinare il risultato della partita
TARANTO-PALERMO prevista per il 9-12-1979. In proposito il MAGHERINI organizzò il pareggio delle due
squadre a patto che io giocassi sul risultato, nel suo interesse, 10.000.000 e altri 10.000.000 consegnassi a ROSSI
Renzo e QUADRI Giovanni del TARANTO. Contrariamente ai patti, vinse il PALERMO. Il MAGHERINI, a tal
punto, avrebbe dovuto rifondermi i 10.000.000 giocati per lui ed i 10.000.000 consegnati ai giocatori del
TARANTO, ma si rifiutò. Inoltre in seguito al mancato rispetto degli accordi ho perduto, insieme ad altri
scommettitori che meglio preciserò in prosieguo, L. 160.000.000 presso svariati allibratori clandestini.
A seguito delle mie rimostranze, il MAGHERINI mi promise il risultato certo della partita LANEROSSI
VICENZA-LECCE. Nella stessa occasione egli combinò, d'accordo con i citati giocatori della LAZIO il risultato
MILAN-LAZIO (entrambe le partite ebbero luogo il 6-1-1980).
Per quanto riguarda la partita LANEROSSI VICENZA-LECCE il MAGHERINI mi mise in contatto con Claudio
MERLO giocatore del LECCE, il quale ricevette da me un assegno di L. 30.000.000 assicurando la sconfitta della
sua squadra. Per quanto riguarda l'altra partita MILAN-LAZIO i giocatori biancazzurri GIORDANO, WILSON,
MANFREDONIA e CACCIATORI si accordarono con Enrico ALBERTOSI del MILAN affinché si verificasse la
vittoria di quest'ultima squadra. Per quest'ultima partita consegnai tre assegni da 15.000.000 e due da 10.000.000 a
GIORDANO, WILSON, MANFREDONIA, VIOLA e GARLASCHELLI, affidandoli materialmente a
MANFREDONIA. Ulteriore assegno di L. 15.000.000 consegnai a CACCIATORI Massimo (Lazio) il quale provvide
ad incassarlo intestandolo a certo sig. Orazio SCALA.
Il Milan, da parte sua, contribuì alla «combine» con l'invio di L. 20.000.000 liquidi che mi portò a Roma, nel mio
magazzino di Via (omissis) il giocatore di tale squadra Giorgio MORINI, due giorni dopo il rispettato esito
dell'incontro. In conseguenza nei citati accordi, ed in cambio del loro contributo, WILSON, MANFREDONIA,
GIORDANO e CACCIATORI mi chiesero di puntare per loro 20.000.000 sulla sconfitta della LAZIO. La vincita di
lire 80.000.000 d'accordo con i quattro anziché consegnarglieli avrei dovuto usarli per pagare i giocatori
dell'AVELLINO (Cesare CATTANEO, Salvatore DI SOMMA, Stefano PELLEGRINI) i quali avrebbero dovuto
perdere contro la LAZIO la settimana successiva.
Io ed altri scommettitori, in base agli accordi di cui sopra, abbiamo scommesso per «l'accoppiata» costituita dai due
risultati concordati, circa 200.000.000 di lire: cifra perduta per il mancato rispetto dell'impegno assunto dalla
squadra leccese, la quale ha pareggiato 1-1. Tutto quanto sopra, costituisce una esemplificazione di come si
svolgessero i moltissimi episodi di cui è costellata questa storia, che, come più volte precisato illustrerò in
prosieguo, nei dettagli, alla S.V. Ill.ma.
Desidero peraltro precisare che le squadre coinvolte in questa storia sono anche l'AVELLINO, il GENOA, il
BOLOGNA, il PERUGIA, il NAPOLI. Ciò nel senso che i relativi giocatori o meglio alcuni di essi come Carlo
PETRINI (Bologna), Giuseppe SAVOLDI (Bologna), PARIS (Bologna), ZINETTI (Bologna), DOSSENA (Bologna),
COLOMBA (Bologna), AGOSTINELLI e DAMIANI (Napoli), Paolo ROSSI e DELLA MARTIRA e CASARSA
(Perugia), GIRARDI (Genoa) ed altri hanno partecipato agli incontri truccati percependo denaro o richiedendo, in
cambio dei loro favori, forti puntate nel loro interesse.
Ho invece perduto, insieme ad altri scommettitori, centinaia e centinaia di milioni per scommesse perdute in seguito
al mancato rispetto di precisi e retribuiti accordi da parte di giocatori. Preciso ancora che molti allibratori
clandestini i quali a seguito delle recenti notizie giornalistiche hanno capito di avermi talora pagato vincite in
ordine a risultati precostituiti, hanno preteso con gravi minacce la restituzione di circa 300.000.000 (da me ed altri
scommettitori) trattenendo peraltro, ovviamente, le ben più ingenti somme perdute in seguito ai non rispettati
Totonero 287
posso indicare come il cervello di tutta questa storia, un personaggio che deve aver incassato centinaia e centinaia
di milioni - ci disse che molte partite di serie A e B potevano essere truccate, e che si sarebbe potuto "combinare"
anche il risultato di quell'amichevole puntando una forte cifra sul pareggio in quanto il risultato era assicurato.
Questo ce lo confermò anche Wilson: "Tanto è una partita di cui non ci frega niente". Così scommisi sul pareggio
tre milioni per noi, e un milione a testa per Wilson e Magherini; purtroppo, siccome l'arbitro non arrivò in tempo e
la partita venne diretta dall'allenatore del Palermo, i bookmaker la considerarono non regolare e non
convalidarono il pareggio. "Peccato, ce la faremo un'altra volta", mi disse, salutandomi, Magherini.
E l'occasione si presentò domenica 9 dicembre per la partita Taranto-Palermo. Anche allora si fece avanti
Magherini assicurando che si sarebbe potuto organizzare un pareggio in quanto il Palermo era d'accordo; era
sufficiente poi telefonare al giocatore del Taranto Massimelli per quanto riguardava la sua squadra. Riuscimmo ad
accordarci. Io, Cruciani e un terzo socio di cui non posso fare il nome, puntammo 87 milioni. Poi, visto che ce lo
chiedeva Magherini, anticipai sulla parola due puntate di 50 milioni, una per il Taranto e una per il Palermo.
La domenica mattina, poche ore prima della partita, arrivai insieme a Cruciani a Bari, con l'aereo. Ci venne a
prendere Massimelli. Saliti su una BMW 2000 ci dirigemmo verso l'albergo dove il Taranto era in ritiro. Fu qui che
pagammo 10 milioni ai giocatori Quadri, Rossi, Petrovich e a un altro di cui non ricordo il nome. Prima di andare
via i calciatori ci domandarono: "Non è che il Palermo ci darà un bidone?". Li rassicurammo. Non l'avessimo mai
fatto! Il Palermo, non rispettando i patti, vinse la partita, noi perdemmo la scommessa e nessuno, né i giocatori del
Taranto né quelli del Palermo, ci restituirono i 100 milioni anticipati.
Infuriati, appena finito l'incontro ci precipitammo negli spogliatoi del Palermo e chiedemmo di parlare prima col
presidente della squadra siciliana e poi con Magherini, l'organizzatore di quel bello scherzo. Il suo collega
Ammoniaci ci disse: "Aspettate, è sotto la doccia che piange". Dopo venti minuti finalmente Magherini venne fuori:
"Io vado a Brindisi, a prendere l'aereo per Roma", ci disse, "voi andate a Bari. Ci vediamo stasera a Fiumicino e lì
vi spiego tutto".
Alle 20.30 di quella domenica ci ritrovammo a Fiumicino con Magherini. Io gli faccio: "Chi ci rimborsa i soldi
persi?". E lui: "Non vi preoccupate, coi premi partita di tutta la squadra vi faccio rientrare io". Ci imbrogliò
ancora: quei soldi non li abbiamo mai visti. Grazie a quella partita, ma soprattutto grazie a Massimelli, entrammo
in contatto con i giocatori del Bologna. Un contatto che più avanti potemmo sfruttare.
A questo punto il nostro bilancio era positivo per le amicizie sempre più ramificate coi calciatori e i rapporti sempre
più stretti con i bookmaker ai quali avevamo sempre pagato le nostre sfortunate puntate; era negativo invece per i
soldi che avevamo perso e che non riuscivamo più a recuperare. Dovevamo dunque rischiare ancora.
Domenica 30 dicembre puntammo 100 milioni sulla vittoria della Juventus contro l'Ascoli, 100 sulla vittoria
dell'Inter sulla Fiorentina, e poi feci un'altra giocata sul pareggio tra Avellino e Perugia. Le prime due puntate le
persi: l'Ascoli infatti sconfisse la Juventus, e Inter e Fiorentina pareggiarono. Mi andò bene invece con il terzo
incontro, e non poteva essere che così visto che avevamo pagato alcuni giocatori. In particolare demmo otto milioni
- 4 io e 4 Massimo - al difensore del Perugia Mauro Della Martira che li avrebbe poi dovuti dividere con Zecchini,
Rossi e Casarsa, suoi compagni del Perugia. Rossi, a quanto mi risulta, ha intascato due milioni.
Ci provammo ancora domenica 6 gennaio, questa volta con l'accoppiata Vicenza-Lecce e Milan-Lazio.
Per quest'ultima partita i contatti cominciarono in settimana. Il martedì precedente alla partita andai a Tor di
Quinto, dove si allena la Lazio, e parlai con Giordano, Manfredonia e Wilson. Gli spiegai che se erano d'accordo a
perdere la partita col Milan gli avremmo fatto incassare 60 milioni.
Dopo esserci rivisti nel bar Vanni, per poter parlare con più calma prendemmo un appuntamento per il giovedì
seguente, alle ore 19, a piazza Mazzini, nell'agenzia di assicurazioni di Wilson. Parlammo delle condizioni su come
truccare la partita. Dopo mezz'ora Manfredonia disse: "Io non ci sto , e lo stesso rispose Giordano. "Allora non ci
sto neanch'io", aggiunse Wilson, "altrimenti dopo come farei a guardarvi in faccia?". Però, dopo un'ora di mie
insistenze, a furia di "Ma che razza di uomini siete!" li convinsi a vendersi la partita. Il sabato mattina andai dal
Totonero 289
bookmaker e giocai con Cruciani 270 milioni sulla "martingala" (cioè una giocata combinata che lega più partite:
la somma vinta nella prima partita vale come puntata per la partita successiva e così via) Milan-Lazio e
Vicenza-Lecce: nelle spese, infatti, dovevamo considerare sia i 60 milioni da consegnare al giocatori della Lazio, sia
i 40 milioni da consegnare al giocatore del Lecce Claudio Merlo, che per la partita Vicenza-Lecce aveva garantito a
Cruciani la sconfitta della sua squadra.
Stavamo già pregustando la grossa vincita quando, sabato pomeriggio alle ore 15, telefonò da Milano al mio
ristorante Giordano dicendomi: "Annulla tutto, perché io e Manfredonia non ci stiamo". E io: "Ma come faccio, ho
scommesso una cifra su di voi!" "Fai come ti pare, ma noi non ci stiamo più. Comunque richiamami stasera all'hotel
Jolly 2". Con Cruciani ci precipitammo all'aeroporto di Fiumicino da dove telefonammo a Giordano. Bruno ci
disse: "Noi non stiamo al gioco, ma se volete provate con Wilson e Cacciatori".
Cruciani [andò subito a Milano], mi chiamò a mezzanotte e con voce allegra mi disse: "Ce n'è voluto per
organizzare la partita, ma alla fine ho convinto Cacciatori e Wilson". "Sei sicuro?", gli ho fatto io, e lui: "Gli ho
dato un assegno di 15 milioni".
Facciamo un piccolo passo indietro. Durante la stessa settimana, avevamo contattato naturalmente anche il Milan.
Il martedì Cruciani telefonò a Milanello, nel ritiro del Milan, e chiese del suo amico Enrico Albertosi, portiere dei
rossoneri. L'offerta che gli fece era chiarissima: il Milan doveva pagare 80 milioni in cambio della sconfitta della
Lazio. "Ne parlerò con i dirigenti e con il presidente Colombo, sentiamoci dopodomani". Il giovedì Cruciani
richiamò Milanello e questa volta a rispondere insieme ad Albertosi c'era anche il suo compagno di squadra
Giorgio Morini. Entrambi dissero: "Più di 20 milioni non vi diamo". Non ci restò che accettare.
Milan-Lazio terminò secondo il copione con la vittoria dei rossoneri. Il bidone lo prendemmo invece su
Vicenza-Lecce: la partita, anziché con la vittoria del Vicenza, si concluse in pareggio. La martingala saltò, e noi
perdemmo 270 milioni.
Quella domenica sera, al termine delle partite, mi telefonò Cruciani da Vicenza: "Vieni a prendermi a Fiumicino
alle 20.30, mi imbarco a Venezia". Mi recai all'aeroporto distrutto per il risultato della partita di Vicenza, già
meditavo di telefonare al presidente del Milan, Colombo, per chiedergli un altro contributo. A Fiumicino mi venne
incontro un Cruciani sconsolato, mi disse di avere viaggiato con Simona Marchini e una volta atterrati di avere
scambiato quattro chiacchiere con suo marito, il calciatore dell'Avellino Ciccio Cordova, nostro amico, che stava
all'aeroporto in attesa della moglie.
Cruciani racconta a Ciccio la nostra disavventura vicentina e Cordova all'improvviso gli fa: "Non ti preoccupare, vi
faccio rientrare io". "E in che modo?", ribatte Cruciani. "Con la partita Lazio-Avellino", fa Ciccio, e quindi
suggerisce a Cruciani: "Vai ad Avellino e mettiti d'accordo con Stefano Pellegrini".
Andiamo ad Avellino e ci presentiamo a Pellegrini, che però nega la possibilità di truccare la partita. Allora
risaliamo in macchina e torniamo a Roma, dirigendoci verso l'Eur. Arriviamo sotto casa di Cordova e gli facciamo
citofonare dal portiere. "Ci sono Massimo e Alvaro, possono salire?", chiede. "No, falli aspettare giù", è la risposta
di Ciccio.
Dopo pochi minuti si fa vivo e noi gli raccontiamo l'incontro con Pellegrini... Lui: "Va bene, domani ci provo io, non
vi preoccupate. Vado all'hotel Fleming dove l'Avellino alloggerà, ci penso io. Anzi, già che ci sei, Alvaro, scommetti
50 milioni per me sulla vittoria della Lazio". "Dammi almeno un po' di soldi", gli faccio io. E Ciccio: "È venerdì
sera, dove li vado a trovare?".
Decisi di fidarmi di Ciccio Cordova, vecchio amico e genero del costruttore miliardario Alvaro Marchini, e il giorno
dopo scommisi 50 milioni per lui.
Quella domenica del 13 gennaio doveva essere il giorno del nostro riscatto. Con Cruciani infatti avevamo deciso di
giocare una martingala su quattro partite, tre delle quali sapevamo combinate: la vittoria della Lazio sull'Avellino e
i pareggi della Juventus col Bologna e del Genoa col Palermo; la quarta partita. Pescara-Inter, era l'unica pulita, e
noi puntammo sulla vittoria dell'Inter.
Totonero 290
Per Bologna-Juventus, Massimo mi aveva riferito che il risultato era stato già pattuito dal presidente della Juventus
Boniperti e da quello del Bologna Fabretti; era una partita talmente sicura che a Cruciani telefonarono Carlo
Petrini e Giuseppe Savoldi del Bologna chiedendogli di puntare a loro nome e di altri compagni 50 milioni sul
pareggio.
Io e Cruciani scommettemmo sulle quattro partite 177 milioni. E facemmo altre puntate a nome di altri giocatori di
cui per ora non faccio il nome. Se tutto filava liscio avremmo vinto un miliardo e 350 milioni e pagato tutti i debiti
che avevamo con i bookmaker.
Purtroppo ci fregò la Lazio, che invece di vincere come d'accordo la partita con l'Avellino la pareggiò, così saltò la
nostra martingala sulle quattro partite. Quanto ai 50 milioni che avevo sborsato per conto di Cordova, costui non
me li ha più restituiti. Sono convinto che, nonostante mi avesse promesso la vittoria della Lazio, abbia fatto invece di
tutto per il pareggio. Non so, probabilmente avrà giocato centinaia di milioni su questo risultato...
L'ultima partita su cui scommettemmo fu Bologna-Avellino. Durante la settimana prendemmo contatti con Stefano
Pellegrini e altri giocatori dell'Avellino. Loro dissero: "Non c'è bisogno di accordi né di soldi: pareggiare a
Bologna ci sta bene". Per il Bologna ci accordammo con Petrini, Savoldi, Paris, Zinetti, Dossena e Colomba. La
partita non rispettò le promesse: il Bologna vinse 1 a 0, noi perdemmo tutti i soldi, e a quel punto eravamo
completamente rovinati.
Avevamo un debito con gli allibratori clandestini di ben 950 milioni. Soldi che, in gran parte, ci erano stati truffati
dai calciatori. Non ci restava che una cosa da fare: l'esposto alla magistratura.»
A onor del vero c'è da dire che alcuni punti di questa ricostruzione, durante il processo sportivo, non vennero mai
provati e alcuni tesserati vennero scagionati dalle accuse.
Nonostante tutto, i giocatori furono presto scarcerati, e il 23 dicembre 1980 si conclude l'inchiesta della magistratura
con un'assoluzione generale, in quanto il fatto non costituiva reato. All'epoca, infatti, la frode sportiva non era reato
(lo divenne nel 1989), e non fu riconosciuta la truffa ai danni degli scommettitori clandestini.
La sentenza sportiva
Nell'estate dello stesso anno, però, era arrivata una pesantissima sentenza da parte della giustizia sportiva: Lazio e
Milan retrocesse in → Serie B, penalizzazione di 5 punti per Avellino, Bologna e Perugia, da scontarsi nel
campionato 1980-81. In → Serie B, penalizzazione di 5 punti per Palermo e Taranto. Inibizione a vita per il
presidente del Milan Felice Colombo; inibizione per un anno a Tommaso Fabbretti, presidente del Bologna.
Queste le squalifiche inflitte ai calciatori:
• 6 anni: Pellegrini S. (Avellino)
• 5 anni: Cacciatori (Lazio) e Della Martira (Perugia)
• 4 anni: Albertosi (Milan)
• 3 anni e 6 mesi: Giordano (Lazio), Manfredonia (Lazio), Petrini (Bologna), Savoldi (Bologna) e Magherini
(Palermo)
• 3 anni: Wilson (Lazio), Zecchini (Perugia) e Massimelli (Taranto)
• 2 anni: Paolo Rossi (Perugia)
• 1 anno: e 2 mesi Cordova (Avellino)
• 1 anno: Morini (Milan), Merlo (Lecce)
• 6 mesi: Chiodi (Milan)
• 4 mesi: Montesi (Lazio)
• 3 mesi: Colomba (Bologna) e Damiani (Napoli)
La squalifica per "illecito sportivo" di Paolo Rossi fu ridotta in appello da 3 a 2 anni in appello, consentendogli di
partecipare al Mondiale 1982. In seguito alla vittoria degli azzurri in questa manifestazione, la Federazione concesse
a tutti i giocatori in quel momento squalificati l'amnistia, ad eccezione del presidente del Milan, Felice Colombo, non
Totonero 291
Bibliografia
Carlo Petrini, Nel fango del dio pallone, Edizioni KAOS, Roma, 2000.
Paolo Carbone, Il pallone truccato - L'illecito nel calcio italiano, Libri di Sport Editore, Milano, 2003.
Voci correlate
• Calcio scommesse
Genoa-Inter (1983)
Il caso Genoa-Inter fu un caso di presunto illecito sportivo - mai provato - riguardante un incontro di calcio
disputato il 27 marzo 1983 nello stadio di Marassi fra Genoa e Inter, conclusosi con il punteggio di 3-2 per i
nerazzurri.
Tabellino
domenica Genoa 2–3 Inter Genova, Stadio Luigi Ferraris
27 marzo 1983 Arbitro: Pierluigi Pairetto
Briaschi 14’
48’ Altobelli
Iachini 75’ 59’ Bini
85’ Bagni
Vicenda
Campionato di calcio di Serie A 1982-83. Il 27 marzo era in programma la venticinquesima giornata. Fra le otto
partite in cartellone c'era l'incontro di Marassi fra Genoa e Inter.
I rossoblu, allenati da Luigi Simoni e reduci da una sconfitta ad Avellino, avevano un disperato bisogno di punti
salvezza, mentre i nerazzurri, eliminati da Coppa Italia e Coppa delle Coppe avevano disputato una stagione
sostanzialmente incolore, e rischiavano di perdere il treno per le Coppe europee. La tifoseria era ormai in subbuglio,
la dirigenza per nulla contenta. L'allenatore dei nerazzurri era Rino Marchesi, che ormai a fatica cercava di tenere
unita la squadra.
A poche ore dalla gara, diversi quotidiani fotografavano questa situazione: giocatori divisi in clan, un allenatore
privo di polso, i tifosi inferociti con il presidente Fraizzoli, che più volte aveva deciso di mollare (lo avrebbe fatto
l'anno dopo, cedendo il club ad Ernesto Pellegrini). Dal ritiro dell'Inter a Santa Margherita Ligure filtrò una notizia
curiosa: alle due squadre andava benissimo anche un pareggio, dato che entrambe non volevano rischiare di farsi
male.
Potenziali affari in vista, dunque, per il sempre fertile → Totonero; invece qualcosa non funzionò.
Dopo la partita due giovani cronisti del quotidiano Il Giorno, Claudio Pea e Paolo Ziliani, vengono casualmente a
conoscenza di una montagna di soldi persa dai giocatori dell'Inter a causa del risultato della partita di Genova.
All'inizio, però, nessuno si era accorto di nulla: in radio, a Tutto il calcio minuto per minuto, avevano solo detto che
l'Inter era passata in vantaggio per tre volte, prima con Altobelli, poi con Bini e, alla fine, con Salvatore Bagni.
Soltanto dalle cronache del giorno dopo, infatti, si seppe che quando Bagni aveva realizzato il goal del 3-2 a cinque
minuti dal termine, nessuno dei compagni era andato ad abbracciarlo, come normalmente si fa dopo la segnatura di
una rete.
Negli spogliatoi era successo un putiferio: il direttore sportivo del Genoa, Giorgio Vitali, aveva insultato i nerazzurri:
« I vostri dirigenti devono sapere che m.... sono i loro giocatori dal punto di vista umano! Non si possono fare queste cose a
cinque minuti dalla fine!!! »
E il centrocampista genoano Pasquale Iachini, che aveva realizzato il momentaneo 2-2, rincarò la dose:
« Strano che proprio il Genoa si lamenti di queste cose: lo scorso anno ne abbiamo pagato le conseguenze noi del Milan. »
Vitali e Iachini si riferivano evidentemente a Bagni, "colpevole" di aver realizzato la rete della vittoria interista;
Collovati, invece, ricordava un episodio dell'anno precedente, quando uno stranissimo goal realizzato dal Genoa a
Napoli regalò il pareggio ai rossoblu e condannò il Milan, nel quale lui militava, alla retrocessione in → Serie B.
Inoltre, si vociferava di una colluttazione avvenuta negli spogliatoi dell'Inter, dove avrebbero subìto conseguenze i
giocatori Bini e Bagni, autori del secondo e terzo goal.
La sera del giorno successivo, durante la trasmissione televisiva Il Processo del Lunedì, Vitali tentò una rettifica di
quanto aveva detto:
« Sì, ho sbagliato a prendermela con i giocatori dell'Inter, ma noi credevamo di avere capito: quando abbiamo visto che loro
facevano melina a centrocampo, abbiamo creduto che fossero appagati del pareggio, così ci siamo rilassati e loro ci hanno
puniti. Avrei dovuto prendermela con i miei giocatori, invece! »
« Non fare il pompiere, Vitali! Ma chi vuoi prendere in giro? Non siamo mica nati ieri, noi! Sappiamo quello che succede
nel calcio, quindi per favore dicci la verità! »
« Ma queste cose nel calcio sono normali, quando si è soddisfatti del pareggio, si sta tranquilli in campo, si fa melina, si
perde tempo...sono taciti accordi che ci possono stare! »
Collegato dagli studi di Torino, intervenne polemicamente il calciatore granata Renato Zaccarelli, che di Onofri era
stato compagno di squadra nel Torino:
« Beh, io se devo dire la verità, nella mia carriera di questi taciti accordi non ho mai sentito parlare. »
Al che Onofri si inalberò, replicando:
« Potete per favore inquadrare il signore che parla da Torino? Se quello lì dice di non aver mai sentito parlare di accordi nel
calcio allora non è Renato Zaccarelli mio ex compagno di squadra, ma un impiegato che gli assomiglia molto! »
Nessuno dei giornalisti e degli ospiti presenti, dunque, credette a una sola parola dei due genoani, tantomeno gli
credette l'Ufficio Indagini della Federcalcio, diretto dal dottor Corrado De Biase, che annunciò l'apertura di
un'inchiesta su un possibile tentato illecito sportivo.
A dirigere l'inchiesta fu chiamato l'ispettore Aldo Ferrari Ciboldi, un piccolo possidente cremonese che già in
passato aveva collaborato fruttuosamente con l'Ufficio Indagini.
Questi, ricevuta piena collaborazione dai due club, si trovò orientato a credere che fosse solo un falso allarme.
Dovette ricredersi quando, procuratosi all'emittente televisiva Rete 4 un filmato molto chiaro della partita, notò lo
strano atteggiamento dei giocatori dell'Inter (esultarono come matti in occasione dei goal di Altobelli e Bini, ma non
lo fecero al goal di Bagni,che pure gli aveva dato la vittoria: anzi, si notava che uno dei giocatori interisti gesticolava
contro Bagni con fare minaccioso) e quando i giornalisti Pea e Ziliani, che nel frattempo avevano indagato per
proprio conto, gli comunicarono delle verità scontate, ma allo stesso tempo sconcertanti, come ad esempio che da
diverso tempo le partite dell'Inter garantivano vincite sicure: addirittura scommettevano gli stessi giocatori e perfino
qualche dirigente. Invece a Genova era andata male e parecchi calciatori interisti, oltre a vari scommettitori comuni,
avevano perso svariati milioni.
Dall'indagine svolta dai due cronisti, inoltre, era emerso uno spaccato per nulla edificante dell'intero ambiente
nerazzurro: screzi anche violenti fra i giocatori (la domenica successiva al "fattaccio", per esempio, Altobelli
schiaffeggiò Müller durante Inter-Avellino 2-0, sotto gli occhi di tutto lo stadio, poiché il tedesco, invece di passargli
la palla, aveva voluto tirare in porta); l'allenatore vittima di uno spregiudicato dirigente; il presidente Fraizzoli,
amareggiato e stanco; e un giovane giocatore brasiliano, Juary, acquistato dall'Inter per sbaglio (doveva andare a
Cesena in cambio dell'attaccante austriaco Walter Schachner, vero obiettivo di mercato dei nerazzurri; poi l'affare
saltò), finito sull'orlo della depressione, emarginato anche per il fatto di essere nero.
Proprio Juary rivelò ai due giornalisti quanto era successo negli spogliatoi di Marassi quel 27 marzo 1983, salvo poi
ritrattare tutto non appena la sua intervista fu pubblicata.
L'articolo di Pea e Ziliani sul "Giorno" uscì il 9 aprile e scatenò subito una bufera: da una parte c'erano le altre
testate, furiose per essere state "battute" sul tempo, dall'altra c'erano l'Ufficio Indagini della Federcalcio,
interessatissimo a tutto quanto veniva detto e scritto, le due società coinvolte, Inter e Genoa, che adirono le vie legali,
e la magistratura genovese, diretta dal giudice Roberto Fucigna, che conducevano indagini sul → Totonero locale.
Fin dall'inizio l'inchiesta fu osteggiata da ogni parte. La Federcalcio aveva tutto l'interesse ad insabbiare la vicenda,
poiché non poteva permettersi, fresca oltretutto di un prestigioso alloro mondiale, un'altra valanga devastante come
quella che aveva "massacrato" il campionato di Serie A 1979-80 (vedi → Scandalo del calcio italiano del 1980).
Genoa-Inter (1983) 294
Il Genoa e l'Inter, consapevoli di rischiare grosso, si adoperarono con ogni mezzo per far sì che tutto risultasse una
bolla di sapone. Inoltre le più importanti testate giornalistiche prevedevano un nuovo forte calo di tiratura, nel caso
scoppiasse una nuova grana-scommesse.
Secondo quanto riportato dal giornalista Paolo Ziliani:
« Fu proprio il ministro Biondi (avvocato del club rossoblu, ndr) a fermare il lavoro del giudice Fucigna, dopo
l'interrogatorio del giovane Somma del Genoa e alla vigilia dell'interrogatorio dei giocatori dell'Inter, chiedendo al capo
della Procura di Genova, Castellano, e ottenendo che l'inchiesta sulle scommesse di Genoa-Inter venisse affidata ad altro
giudice che tutelasse maggiormente i diritti della difesa. Un timore che il giudice Fucigna ci aveva apertamente manifestato
qualche giorno prima, quando ci disse che Prisco da Milano e Biondi a Genova stavano facendo di tutto per mettergli i
bastoni tra le ruote. »
E infatti, il caso Genoa-Inter lasciò mezza Italia col fiato sospeso fino a giugno, quando la Commissione Disciplinare
assolse tutti quanti. Il procuratore Ferrari Ciboldi, che aveva appoggiato Pea e Ziliani nella conduzione dell'indagine,
venne licenziato senza troppe cerimonie dall'Ufficio Indagini e messo a riposo. Ricorda ancora Ziliani:
« Lo andai a trovare a distanza di anni a Soresina: il trattamento ricevuto dopo una vita da collaboratore dell'Ufficio
Inchieste lo aveva fatto cadere in una fortissima depressione che l'aveva costretto a ricorrere alle cure del professor Cassano,
a Pisa. La Federcalcio gli aveva negato anche la tessera per andare a vedere le partite: così, la domenica, Ferrari Ciboldi
andava a vedere Cremonese o Brescia, ma solo per l'amicizia con i presidenti di questi due club, che gli aprivano volentieri
le porte della loro tribuna. »
Bibliografia
• Paolo Ziliani, Non si fanno queste cose a cinque minuti dalla fine! - La vera storia del giallo Genoa-Inter, Limina
Edizioni, Arezzo, 2005.
Collegamenti esterni
• Genoa-Inter e quel gol di troppo [1] - ilgiornale.it
• Tutto il calcio venduto per venduto [2] - tgcom.mediaset.it
• "Genoa-Inter? C'era sotto qualcosa" [3] - tgcom.mediaset.it
• Genoa inter con finale a sorpresa [4] - gazzetta.it
• 1983: la beffa di Bagni [5] - genovapress.com
Riferimenti
[1] http:/ / www. ilgiornale. it/ a. pic1?ID=178122
[2] http:/ / www. tgcom. mediaset. it/ libri/ articoli/ articolo245866. shtml
[3] http:/ / www. tgcom. mediaset. it/ sport/ articoli/ articolo245876. shtml
[4] http:/ / archiviostorico. gazzetta. it/ 2005/ febbraio/ 19/ Genoa_inter_con_finale_sorpresa_sw_0_050219524. shtml
[5] http:/ / www. genovapress. com/ index. php/ content/ view/ 2081/ 64/
Caso Padova 295
Caso Padova
Il Caso Padova è stato un caso di illecito sportivo, avvenuto nel Campionato di Serie B 1984-1985, i cui protagonisti
furono alcuni dirigenti e alcuni giocatori del Padova e del Taranto e la partita sotto inchiesta si disputò il 16 giugno
1985 allo stadio di Taranto.
Vicenda
Tutto ebbe inizio il 13 maggio 1985.
Giovanni Sgarbossa, giocatore tarantino ed ex del Padova, si recò al suo paese natale, San Martino di Lupari
(Padova), per votare alle elezioni amministrative.
Lì incontrò il vicepresidente veneto Dino Zarpellon, il quale gli chiese se il Taranto li avrebbe potuti aiutare a
vincere e a salvarsi, qualora occorressero loro due punti (tanto valeva allora la vittoria) in caso di difficoltà.
Sgarbossa rispose che prima ne doveva parlare con qualche suo compagno di squadra. In pratica, un approccio per
mettersi d'accordo sull'esito della partita se i veneti non fossero stati ancora salvi matematicamente.
Domenica 9 giugno 1985 si giocava la penultima giornata di campionato. Sgarbossa contattò il dirigente padovano,
chiedendogli se fosse ancora valida la proposta del mese precedente. Questi gli rispose che sì, poteva ancora essere
valida, ma che tutto sarebbe dipeso dall'eventuale esito della partita del pomeriggio. Il Padova pareggiò in casa
contro il Perugia e, dunque, era ancora a rischio.
A una giornata dal termine del campionato, la parte bassa della classifica recitava così:
• Bologna 35 punti
• Cesena 35
• Monza 35
• Sambenedettese 35
• Arezzo 34
• Campobasso 34
• Catania 34
• Cagliari 33
• Padova 33
• Varese 33
• Parma 26 (già retrocesso in Serie C1)
• Taranto 23 (già retrocesso in Serie C1)
Giovedì 13 giugno 1985 Sgarbossa disse a Zarpellon che aveva coinvolto nell'affare anche i suoi compagni di
squadra Fabrizio Paese, Dino Bertazzon, Vito Chimenti e Angelo Frappampina. Il giorno seguente, Zarpellon e
Sgarbossa s'incontrarono e il dirigente padovano consegnò al calciatore tarantino un congruo anticipo di 50.000.000
di Lire, assicurandogli che avrebbe dato il rimanente della cifra pattuita dopo il buon esito dell'incontro.
Domenica 16 giugno 1985 si giocava l'ultima giornata di campionato. Il calendario diceva:
• Pisa-Arezzo
• Cagliari-Catania
• Bologna-Cesena
• Monza-Lecce
• Parma-Sambenedettese
• Campobasso-Triestina
• Perugia-Varese
• Taranto-Padova
Caso Padova 296
Per Bologna e Cesena fu una pura formalità: pareggiarono 0-0 e portarono a casa il punto-salvezza. Il Campobasso
batté per 1-0 la forte Triestina, che aveva lottato per la promozione in Serie A, e raggiunse così le squadre emiliane a
36 punti. La Sambenedettese arrivò pure a 36 dopo il 2-2 con il già retrocesso Parma, e il Monza si salvò con l'1-1
casalingo contro il Lecce già promosso in Serie A. Il Cagliari, invece, non andò oltre lo 0-0 contro il Catania:
salvezza per gli etnei e retrocessione per i sardi. L'Arezzo si salvò andando a pareggiare 1-1 sul campo di un'altra
promossa in A, il Pisa. Il Varese, invece, perse per 1-0 a Perugia e quindi retrocesse. Il Padova sconfisse il Taranto,
per 2-1, con reti di Sorbi e Da Re.
Di conseguenza, questa la classifica finale:
• Bologna 36 punti
• Cesena 36
• Monza 36
• Sambenedettese 36
• Campobasso 36
• Arezzo 35
• Catania 35
• Padova 35
• Cagliari 34
• Varese 33
• Parma 26
• Taranto 23
Alla luce di ciò, retrocessero Cagliari, Varese, Parma e Taranto e il Padova fu salvo.
Ma c'era un clamoroso retroscena: la domenica precedente, l'allenatore del Taranto, Angelo Becchetti, era stato
esonerato. Pieno di rabbia in corpo per essere stato escluso dall'"affare", dopo l'incontro Becchetti denunciò l'illecito
all'Ufficio Inchieste della Federcalcio, diretto dal dottor Corrado De Biase, che mise in contatto Becchetti con un suo
uomo di fiducia, il sostituto procuratore Manin Carabba, il quale consigliò l'ex tecnico pugliese di fingere di stare al
gioco.
E così, Becchetti chiamò Sgarbossa per chiedergli la sua parte. Sgarbossa, non sospettando nulla, accettò. I due
personaggi s'incontrarono al casello autostradale di Pesaro, città d'origine di Becchetti, per la consegna ma, ad
accompagnare l'ex tecnico tarantino, c'era Manin Carabba, nascosto poco distante, che assisteva alla scena, mentre
Becchetti nascondeva un micro-registratore con microfono sotto la giacca.
Ottenute le prove, l'Ufficio Indagini della Federcalcio convocò Sgarbossa a Coverciano.
All'inizio, com'era prassi comune, il giocatore negò tutto poi, dopo che i giudici gli ebbero fatto ascoltare il nastro
con incisa la registrazione fatta da Becchetti e la confessione di quest'ultimo, crollò. Come se non bastasse, c'era
anche la testimonianza ufficiale di Manin Carabba, che li aveva visti al casello di Pesaro.
Sgarbossa, a questo punto, fece anche i nomi dei suoi complici, i quali non poterono fare altro che ammettere
l'illecito, anche perché le prove a loro carico erano talmente schiaccianti da non lasciare alcun margine di difesa ai
loro legali.
Questo fu uno scandalo enorme, seppur non delle proporzioni del → Totonero di cinque anni prima, ma destò grande
clamore e comunque scoppiò solo perché uno dei coinvolti (l'allenatore Becchetti) aveva parlato.
Inoltre, si scoprì che questo era solo un antipasto della seconda grande ondata di Totonero che avrebbe sconvolto →
Serie A, → B, → C1 e → C2 l'anno dopo e che avrebbe portato la → FIGC al commissariamento.
Caso Padova 297
Voci correlate
• Serie B 1984-1985
Avvenimenti
Il 2 maggio 1986 si costituiva e veniva arrestato Armando Carbone, braccio destro di Italo Allodi (a quell'epoca
dirigente del Napoli) e confessò l'esistenza di un giro di scommesse riguardanti alcune partite di calcio nei
campionati professionistici, dalla Serie A fino alla Serie C2, dal 1984 al 1986.
Dario Maraschin, all'epoca Presidente del Lanerossi Vicenza, confessò di aver versato 120 milioni di lire per vincere
la partita contro l'Asti e lo spareggio contro il Piacenza nel Campionato di 1984-1985, ma di non aver truccato
nessun incontro nel 1985-86 in Serie B. In realtà vennero raccolte alcune intercettazioni telefoniche che
dimostrarono il contrario, soprattutto negli incontri contro Monza e Perugia. Successivamente anche il Presidente del
Perugia, Spartaco Ghini, ammise che la sua società, unica tra quelle inquisite a preferire la retrocessione piuttosto
che una forte penalizzazione, aveva commesso illeciti sportivi. Vennero deferite alla Procura Federale della →
FIGC, gestita da Corrado De Biase, le seguenti società: Bari (*), Napoli (*), Udinese in → Serie A, Brescia (*),
Cagliari, Empoli (*), Lazio, Monza (*), Palermo, Perugia, Sambenedettese (*), Triestina, Lanerossi Vicenza in →
Serie B, Cavese, Foggia, Reggiana (*), Carrarese, (*) Salernitana (*) in → Serie C1 e Pro Vercelli (*) in → Serie C2.
Alcune di loro vennero assolte dall'inchiesta (società indicate con l'asterisco), mentre le altre subirono punizioni più
o meno severe.
Scandalo del calcio italiano del 1986 298
Serie A
Società
• Udinese: Retrocessione in Serie B.
Tesserati società
• Tito Corsi (General Manager Udinese): 5 anni con proposta di radiazione.
• Lamberto Mazza (Presidente Udinese): 5 anni con propsta di radiazione.
• Franco Janich (Direttore Sportivo Bari): 1 anno.
• Italo Allodi (Direttore Sportivo Napoli): assolto.
Serie B
Società
• Perugia: Non ammesso al Campionato di Serie C1 e retrocesso in Serie C2 con 5 punti di penalizzazione.
• Lazio: Retrocessione in Serie C1.
• Lanerossi Vicenza: Non ammesso al Campionato di Serie A.
• Cagliari: 5 punti di penalizzazione nel Campionato 1986-1987.
• Palermo: 5 punti di penalizzazione nel Campionato 1986-1987.
• Triestina: 1 punto di penalizzazione nel Campionato 1985-1986, 4 punti di penalizzazione nel Campionato
1986-1987.
Tesserati società
• Spartaco Ghini (Presidente Perugia): 5 anni con proposta di radiazione.
• Dario Maraschin (Presidente Lanerossi Vicenza): 5 anni con proposta di radiazione.
• Renzo Ulivieri (allenatore Cagliari): 3 anni.
• Giancarlo Salvi (Dirigente Lanerossi Vicenza): 3 anni.
• Aldo Agroppi (allenatore Perugia): 4 mesi.
• Salvatore Matta (Presidente Palermo): 4 mesi.
• Onofrio Schillaci (dirigente Palermo): 4 mesi.
• Gastone Rizzato (Direttore Sportivo Lanerossi Vicenza): 4 mesi.
• Costantino Rozzi (Presidente Ascoli): 4 mesi.
• Giorgio Vitali (dirigente Monza): 4 mesi.
• Fabio Baglioni (ex tesserato Perugia): assolto.
• Carlo Bura (ex tesserato Perugia): assolto.
• Giancarlo Piaceri (ex allenatore Perugia): assolto.
• Luigi Piedimonte (dirigente Triestina): assolto.
• Giovanni Pinzani (Presidente Empoli): assolto.
• Ferruccio Zoboletti (Presidente Sambenedettese): assolto.
Calciatori
• Franco Cerilli (Lanerossi Vicenza): 5 anni con proposta di radiazione.
• Giovanni Lorini (Monza): 5 anni con proposta di radiazione.
• Maurizio Rossi (Pescara): 5 anni con proposta di radiazione.
• Claudio Vinazzani (Lazio): 5 anni con proposta di radiazione.
• Maurizio Ronco (Palermo): 5 anni con proposta di radiazione.
Scandalo del calcio italiano del 1986 299
Serie C1
Nei giorni successivi (9 agosto 1986) venne emessa anche la sentenza della Commissione Disciplinare della → Lega
Calcio di Serie C;
Società
• Cavese: Retrocessione in Serie C2 con 5 punti di penalizzazione.
• Foggia: Retrocessione in Serie C2.
Tesserati Società
• Guerino Amato (Presidente Cavese): 5 anni con proposta di radiazione.
• Ernesto Bronzetti (General Manager Foggia): 5 anni con proposta di radiazione.
• Guido Magherini (dirigente Rondinella): 5 anni con proposta di radiazione.
• Gian Filippo Reali (dirigente Sarnico): 3 anni e 3 mesi.
• Luciano Grassi (Presidente Carrarese): assolto.
• Menotti Gaspari (dirigente Carrarese): assolto.
Calciatori
• Francesco Caccia (Messina): 5 anni.
• Mauro Melotti (Spal): 3 anni e 3 mesi.
• Giovanni Vavassori (Campania): 3 anni.
• Alfio Filosofi (Virescit Bergamo): 1 anno.
• Stefano Donetti (Martina): 3 mesi.
• Mario Romiti (Barletta): 1 mese.
Scandalo del calcio italiano del 1986 300
Serie C2
Tesserati Società
• Antonio Pigino (tesserato Pro Vercelli): 3 anni.
Calciatori
• Giovanni Bidese (Pro Vercelli): 3 anni e 3 mesi.
• Mario Guidetti (Pro Vercelli): 4 mesi.
Sentenza di appello
Queste furono le sentenze inappellabili emesse dalla CAF il 26 agosto 1986.
Serie A
Società
• Udinese: 9 punti di penalizzazione nel Campionato 1986-1987.
Tesserati società
• Tito Corsi (General Manager Udinese): 5 anni con proposta di radiazione.
• Franco Janich (Direttore Sportivo Bari): 6 mesi.
• Italo Allodi (Direttore Sportivo Napoli): assolto.
• Lamberto Mazza (Presidente Udinese): assolto.
Serie B
Società
• Perugia: Non ammesso al Campionato di Serie C1, retrocesso in Serie C2 con 2 punti di penalizzazione.
• Lanerossi Vicenza: Non ammesso al Campionato di → Serie A.
• Lazio: 9 punti di penalizzazione nel Campionato 1986-1987.
• Cagliari: 5 punti di penalizazione nel Campionato 1986-1987.
• Palermo: 5 punti di penalizzazione nel Campionato 1986-1987.
• Triestina: 1 punto di penalizzazione nel Campionato 1985-1986, 4 punti di penalizzazione nel Campionato
1986-1987.
Successivamente il Palermo venne escluso dal Campionato per problemi finanziari. Nella stagione agonistica
1986-1987 non partecipò a nessun campionato professionistico o dilettantistico, mentre nel 1987-1988 disputò il
torneo di → Serie C2 con una nuova società.
Tesserati società
• Spartaco Ghini (Presidente Perugia): 5 anni.
• Dario Maraschin (Presidente Lanerossi Vicenza): 3 anni.
• Giancarlo Salvi (dirigente Lanerossi Vicenza): 3 anni.
• Renzo Ulivieri (allenatore Cagliari): 3 anni.
• Aldo Agroppi (allenatore Perugia): 4 mesi
• Salvatore Matta (Presidente Palermo): 4 mesi.
• Gastone Rizzato (Direttore Sportivo Lanerossi Vicenza): 4 mesi.
• Costantino Rozzi (Presidente Ascoli): 4 mesi.
• Onofrio Schillaci (dirigente Palermo): 4 mesi.
• Giorgio Vitali (dirigente Monza): 4 mesi.
• Fabio Baglioni (ex tesserato Perugia): assolto.
• Carlo Bura (ex tesserato Perugia): assolto.
• Giancarlo Piaceri (ex allenatore Perugia): assolto.
Scandalo del calcio italiano del 1986 301
Serie C1
Società
• Cavese: Retrocessione in Serie C2 con 5 punti di penalizzazione.
• Foggia: 5 punti di penalizzazione nel Campionato 1986-1987.
Tesserati società
• Guerino Amato (Presidente Cavese): 5 anni con proposta di radiazione.
• Guido Magherini (dirigente Rondinella): 5 anni con proposta di radiazione.
• Gian Filippo Reali (dirigente Sarnico): 3 anni e 9 mesi.
• Ernesto Bronzetti (General Manager Foggia): 3 anni.
• Carlo Grassi (Presidente Carrarese): assolto.
• Menotti Gaspari (dirigente Carrarese): assolto.
Calciatori
• Francesco Caccia (Messina): 5 anni.
Scandalo del calcio italiano del 1986 302
Serie C2
Tesserati società
• Antonio Pigino (tesserato Pro Vercelli): 3 anni.
Calciatori
• Giovanni Bidese (Pro Vercelli): 3 anni e 3 mesi.
• Mario Guidetti (Pro Vercelli): 4 mesi.
Stagione 1986-1987
Serie A
• Ascoli
• Atalanta
• Avellino
• Brescia
• Como
• Empoli
• Fiorentina (Coppa UEFA)
• Inter (Coppa UEFA)
• Juventus (Coppa dei Campioni)
• Milan
• Napoli (Coppa UEFA)
• Roma (Coppa delle Coppe)
• Sampdoria
• Torino (Coppa UEFA)
• Udinese (-9 punti)
Serie B
• Arezzo
• Bari
• Bologna
• Campobasso
• Catania
• Cesena
• Cremonese
• Genoa
• Lanerossi Vicenza
• Lecce
• Messina
• Modena
• Parma
• Pescara
Scandalo del calcio italiano del 1986 303
• Pisa
• Sambenedettese
• Taranto
• Triestina (-4 punti)
• Cagliari (-5 punti)
• Lazio (-9 punti)
Serie C1
Girone A
• Ancona
• Carrarese
• Centese
• Fano
• Legnano
• Lucchese
• Mantova
• Monza
• Padova
• Piacenza
• Prato
• Reggiana
• Rimini
• Rondinella
• Spal
• Spezia
• Trento
• Virescit Bergamo
Girone B
• Barletta
• Benevento
• Brindisi
• Campania
• Casertana
• Catanzaro
• Cosenza
• Licata
• Livorno
• Martina
• Monopoli
• Nocerina
• Reggina
• Salernitana
• Siena
• Sorrento
• Teramo
• Foggia (-5 punti)
Scandalo del calcio italiano del 1986 304
Serie C2
Girone A
• Alessandria
• Asti
• Carbonia
• Casale
• Civitavecchia
• Cuoio Pelli
• Derthona
• Entella Bacezza
• Massese
• Montevarchi
• Novara
• Olbia
• Pistoiese
• Pontedera
• Pro Vercelli
• Sanremese
• Sorso
• Torres
Girone B
• Chievo
• Giorgione
• Mestre
• Montebelluna
• Oltrepò
• Orceana
• Ospitaletto
• Pavia
• Pergocrema
• Pievigina
• Pordenone
• Pro Patria
• Sassuolo
• Suzzara
• Treviso
• Varese
• Venezia
• Vogherese
Scandalo del calcio italiano del 1986 305
Girone C
• Angizia Luco
• Bisceglie
• Cesenatico
• Civitanovese
• Fidelis Andria
• Forlì
• Francavilla
• Galatina
• Giulianova
• Jesi
• Lanciano
• Maceratese
• Matera
• Ravenna
• Ternana
• Vis Pesaro
• Perugia (-2 punti)
• Casarano (-5 punti)
Girone D
• Afragolese
• Ercolanese
• Frosinone
• Giarre
• Ischia Isolaverde
• Juve Stabia
• Latina
• Lodigiani
• Nissa
• Nola
• Paganese
• Pro Cisterna
• Rende
• Siracusa
• Trapani
• Turris
• Valdiano
• Cavese (-5 punti)
Scandalo del calcio italiano del 1986 306
Curiosità
• Lo scandalo scommesse 1986 avvenne in una fase particolare del calcio italiano; oltre a questa vicenda, in
quell'estate l'Italia, Campione del Mondo quattro anni prima, venne eliminata negli Ottavi di Finale dei Mondiali
giocati in Messico dalla Francia.In seguito a questi avvenimenti il Presidente della → FIGC Federico Sordillo
rassegnò le dimissioni e la Federazione venne commissariata.
• La penalizzazione di 9 punti costarono molto a Udinese e Lazio;i friulani retrocessero in Serie B al termine della
stagione 1986-1987 mentre i biancoazzurri riuscirono a salvarsi dalla Serie C1 dopo aver vinto gli spareggi contro
Taranto (salvo) e Campobasso (retrocesso) per l'ultimo posto disponibile;senza la penalizzazione l'Udinese
sarebbe rimasta in A (a svantaggio dell'Empoli), mentre la Lazio sarebbe arrivata sesta in classifica a pari punti
con il Genoa.
• Il Cagliari retrocesse in Serie C1, ma sarebbe retrocesso anche senza penalizzazione.
• Il LR Vicenza, che si era visto revocare la promozione in Serie A, retrocesse in Serie C1 al termine di una
stagione disastrosa.
• Alla Triestina i 4 punti in meno non furono determinanti in quella stagione, ma senza il punto tolto nel
campionato 1985/1986 i giuliani sarebbero stati promossi in A al posto del Vicenza.Successivamente venne
penalizzata di 5 punti nella stagione 1987-1988 per aver combinato una partita contro l'Empoli nella stagione
1985-1986 e, a causa di questa nuova penalizzazione, venne retrocessa in Serie C1 al termine della stagione
seguente.
• Il Foggia, senza i -5 punti iniziali, avrebbe potuto lottare per un posto in Serie B.
• Al Perugia non influenzò più di tanto la penalizzazione di 2 punti mentre la Cavese, senza i -5 iniziali, si sarebbe
salvata con qualche turno d'anticipo rispetto al previsto.
Caso Siracusa-Perugia
Per Caso Siracusa-Perugia s'intende una vicenda di illecito sportivo avvenuta nel Campionato di Serie C1 1992-93,
tra il Perugia e il Siracusa.
Vicenda
Il 25 aprile 1993 era in programma l'incontro di campionato Siracusa-Perugia; i siciliani erano coinvolti in piena lotta
per la salvezza, mentre gli umbri si trovavano al secondo posto in classifica, subito dietro al Palermo. L'incontro finì
1-1 e, a fine campionato, il Siracusa retrocesse in Serie C2; il Perugia, invece, arrivò a pari punti con l'Acireale e fu
costretto a disputare lo spareggio-promozione. La gara si giocò a Foggia il 6 giugno 1993 e vide il successo degli
umbri per 2-1. Il Perugia, così, tornò in Serie B dopo 7 anni.
C'era, però, un problema molto serio: da diverso tempo, infatti, i risultati del Perugia erano messi in discussione. In
alcune interviste, i presidenti delle squadre di Chieti e Ischia facevano riferimento a risultati positivi ottenuti dagli
umbri in maniera, a loro dire, molto sospetta. Tra le partite più particolari, figuravano Reggina-Perugia 0-1 e
Casarano-Perugia 2-3.
La questione cominciava a farsi scottante, tanto che persino il Presidente della Federcalcio Antonio Matarrese
ritenne opportuno intervenire:
« Si sta indagando su due partite e su un arbitro. Voglio che si sappia, perché noi non copriamo niente e nessuno! »
Le due partite erano appunto Siracusa-Perugia e Perugia-Nola 4-1. Entrambe le partite erano state dirette dall'arbitro
marchigiano Emanuele Senzacqua - a detta delle squadre avversarie - piuttosto male. Dalle indagini in corso, risultò
Caso Siracusa-Perugia 307
che il direttore di gara era un grande appassionato di ippica ed emerse, così, un grave retroscena: Luciano Gaucci,
presidente umbro, nonché proprietario di una scuderia ippica, aveva regalato un cavallo al suocero dell'arbitro e
aveva anche invitato a pranzo lo stesso Senzacqua. Il quale, una volta sentito dalle forze dell'ordine, confessò il
tentativo di illecito sportivo commesso dal massimo dirigente perugino.
Al termine dell'interrogatorio dell'Ufficio Inchieste, Gaucci si sfogò davanti ai giornalisti, con un discorso molto
emotivo:
« Un cavallo! Il Perugia verrà retrocesso solo perché ho regalato un cavallo al suocero di un arbitro! Eppure, tre anni fa, ho
regalato un purosangue anche al Presidente federale, Matarrese, e quella volta non mi hanno denunciato! [...] Non vado
neanche al processo, non me ne frega più niente, tanto so già che mi radieranno! E mi va bene, perché questo calcio è
corrotto, l'ottanta per cento delle partite sono truccate! Chiedono sempre i pareggi, anche a noi li hanno chiesti, ma io non ho
mai accettato! E non ho mai chiesto a mia volta i pareggi per il Perugia! [...] Io sapevo tutto, sapevo in anticipo che
avrebbero indagato solo noi, sapevo dei verbali, degli interrogatori e di tutto il resto. Gente vicina alla Federazione me lo
diceva sempre... »
Alla fine di giugno del 1993, la Procura Federale, chiudendo le indagini, accertò che "l'illecito c'era stato, senza
alcun dubbio" e, quindi, revocò la promozione in Serie B del Perugia - sentenza contestata duramente da Gaucci, il
quale parlò di "sentenza politica, non sportiva" e fu condannato a tre anni di inibizione.
A quel punto, fu l'Acireale ad aver diritto alla promozione in Serie B al posto degli umbri, ma la società siciliana finì
a sua volta sotto inchiesta a causa della partita Ischia Isolaverde-Acireale, giocata il 6 dicembre 1992 e terminata 0-0.
Il 22 luglio, però, dopo un'accurata inchiesta, la Commissione Disciplinare stabilì che quella partita era stata
disputata in maniera regolare e senza alcun illecito, quindi, l'Acireale fu ammesso a disputare il Campionato di Serie
B 1993-94.
Curiosità
Nonostante la retrocessione il Siracusa venne ripescato in → C1 a causa del fallimento di 7 società:
• Casertana
• Catania
• Messina
• Ternana
• Vis Pesaro
• Arezzo (fallito a campionato in corso)
• Taranto
Caso Siracusa-Perugia 308
Bibliografia
Un tentativo di ricostruzione del fatto, al quale ci si è attenuti per questa voce, è contenuto in:
Carlo Petrini, I pallonari, Edizioni KAOS, Roma, 2003, alle pagg. 86-87.
Voci correlate
• Serie C1 1992-1993
Caso Genoa
Il caso Genoa è stato un caso di illecito sportivo che ha coinvolto la società sportiva del Genoa nell'estate 2005,
accusata di aver influenzato illecitamente il risultato di una partita del campionato di Serie B nella stagione
2004-2005.
L'11 giugno 2005, battendo in casa il Venezia per 3-2, il Genoa ottenne la promozione in → Serie A dopo 10 anni
passati tra i cadetti.
Pochi giorni dopo, due magistrati genovesi, Alberto Lari e Giovanni Arena, nell'ambito di un'indagine in corso da
molti mesi riguardante casi di scommesse clandestine, fornirono alle autorità della giustizia sportiva materiale utile
ad istruire un processo sportivo riguardante la sola partita Genoa-Venezia, sulla quale avevano appuntato la loro
attenzione, disponendo preventivamente un notevole impiego di mezzi di intercettazione, possibile poiché
inizialmente era stato ipotizzato anche il reato di associazione a delinquere (la sola imputazione per il reato di frode
nelle competizioni sportive non avrebbe permesso tale mezzo di ricerca delle prove). Alcuni mesi dopo, gli stessi PM
disposero la derubricazione del reato di associazione per delinquere, mantenendo gli altri.
Il 14 giugno, i carabinieri fermarono nei pressi di Cogliate Milanese un'auto su cui viaggiava Giuseppe Pagliara,
dirigente del Venezia. Durante la perquisizione, venne rinvenuta una busta gialla formato A4 contenente 250.000
euro: i Carabinieri chiesero a Pagliara da dove provenivano quei soldi, e Pagliara rispose di essere un dirigente del
Venezia e di avere appena venduto al Genoa il giocatore paraguaiano Ruben Maldonado. I 250.000 euro erano, a suo
dire, un anticipo della somma pattuita.
In effetti, nei pressi del luogo dove era avvenuto il fermo, c'è la sede della Giochi Preziosi S.p.A., di proprietà di
Enrico Preziosi, presidente del club ligure, e nella busta, insieme con i soldi, era presente un modulo di contratto di
vendita che riguardava proprio il giocatore Maldonado. Il contratto, però, non era redatto su modulo federale e i
carabinieri invitarono dunque Pagliara a seguirli e posero sotto sequestro i soldi per accertamenti.
Ovviamente quei soldi Pagliara non furono restituiti: secondo i PM genovesi, su mandato dei quali avevano agito i
militi quelli erano infatti i soldi con cui le due squadre avevano truccato la partita, cioè il corpo del reato.
Per provare la combine fu diffusa l'intercettazione di una telefonata tra lo stesso Enrico Preziosi e Franco Dal Cin (ex
Presidente e proprietario del Venezia), nella quale i due protagonisti cercavano di mettersi d'accordo sull'esito della
partita. A questa conclusione l'opinione pubblica venne orientata anche per la divulgazione, con grande risalto, di
parole che Preziosi avrebbe pronunciato dopo il gol del vantaggio del Venezia in una telefonata con lo stesso Dal
Cin[1] .
Un altro elemento "sospetto": il portiere veneto Lejsal, che era stato il migliore dei suoi, venne sostituito alla fine del
primo tempo dopo aver subito un colpo alla mano parso di lieve entità. Anche l'estremo difensore ceco fu inserito
dalla pubblica accusa nel registro degli indagati insieme ai compagni di squadra Massimo Borgobello e
Massimiliano Esposito.
Preziosi reclama però giustizia sull'operato della Commissione Disciplinare e della CAF, sul quale aleggiano ombre
e lacune: una grottesca vicenda di bigliettini scritti dai giudici durante l'arringa della difesa, diretti a schernire e
offendere l'imputato Preziosi e il suo collegio difensivo, e accertamenti in corso da parte della Procura, corredati da
Caso Genoa 309
perizie di specialisti Microsoft, per verificare la data della sentenza che ha condannato il Genoa, la quale risulta
scritta tre giorni prima dell'inizio del processo.
Processo sportivo
Richieste di accusa
Dopo gli interrogatori, la procura Federale della FIGC espresse le richieste di accusa il 16 luglio 2005 davanti alla
Commissione Disciplinare della → Lega Calcio;
Società
• Genoa; declassamento all'ultimo posto del Campionato di Serie B 2004-2005 con conseguente retrocessione in →
Serie C1 con 3 punti di penalizzazione.
• Venezia; non giudicabile in quanto la società fallì un mese prima.
Dirigenti società;
• Enrico Preziosi (Presidente Genoa); 5 anni con proposta di radiazione.
• Franco Dal Cin (Proprietario Venezia); 5 anni con proposta di radiazione.
• Stefano Capozucca (Direttore Sportivo Genoa); 5 anni.
• Giuseppe Pagliara (Dirigente Venezia); 5 anni.
• Michele Dal Cin (Dirigente Venezia); 3 anni e 6 mesi.
• Roberto Cravero (gia' ex Dirigente del Torino al momento dei fatti); 4 mesi.
Calciatori
• Martin Lejsal (Venezia); 6 mesi.
• Massimiliano Esposito (Venezia); 6 mesi.
• Massimo Borgobello (Venezia); 6 mesi.
Sentenza d'appello
L'8 agosto 2005 la CAF diede la parola definitiva al procedimento sportivo;
Società
• Genoa; retrocessione in Serie C1 con 3 punti di penalizzazione (confermata).
Dirigenti società
• Enrico Preziosi; 5 anni con proposta di radiazione (confermati).
• Franco Dal Cin; 5 anni con proposta di radiazione (confermati).
• Stefano Capozucca; 5 anni (confermati).
• Giuseppe Pagliara; 5 anni (confermati).
• Michele Dal Cin; 3 anni e 1 mese (confermati).
• Roberto Cravero; 4 mesi (confermati).
Calciatori
• Martin Lejsal; 6 mesi (confermati).
• Massimo Borgobello; 5 mesi (confermati).
• Massimiliano Esposito; assolto in via definitiva.
Sull'operato della Commissione Disciplinare e della CAF sono state avanzate obiezioni: vi sarebbe stata una serie di
bigliettini scritti dai giudici durante l'arringa della difesa, diretti a schernire e offendere l'imputato Preziosi e il suo
collegio difensivo, e accertamenti in corso da parte della Procura, corredati da perizie di specialisti Microsoft, per
verificare la data della sentenza che ha condannato il Genoa, la quale risulta scritta tre giorni prima dell'inizio del
processo.
Processo penale
Dalle indagini penali del 2005 venne fuori il sospetto di combine di altre partite, commesse dalla dirigenza rossoblu.
Questi sospetti decaddero, così come l'accusa di associazione a delinquere, mentre rimase in piedi l'accusa di frode
sportiva.
Nel giugno del 2006 iniziò il processo penale e vennero rinviati a giudizio le seguenti persone: Enrico Preziosi,
Matteo Preziosi (figlio del presidente genoano), Stefano Capozucca, Franco Dal Cin, Michele Dal Cin e Giuseppe
Pagliara con l'accusa di frode sportiva.
Nel febbraio del 2007 l'accusa chiese 8 mesi di reclusione a tutti gli imputati.
Caso Genoa 311
Sentenza di 1º grado
Il 2 marzo 2007 il Tribunale di Genova emise la sentenza di primo grado: Enrico Preziosi, Matteo Preziosi, Stefano
Capozucca, Franco Dal Cin e Giuseppe Pagliara condannati a 4 mesi di carcere per frode sportiva.
L'unico assolto, per non aver commesso il fatto, fu Michele Dal Cin.
Sentenza di 2º grado
Il 27 novembre 2008, al termine del processo d'appello, vennero confermate le decisioni del processo di 1º grado; 4
mesi di reclusione per frode sportiva ad Enrico e Matteo Preziosi, Stefano Capozucca, Franco Dal Cin e Giuseppe
Pagliara.
Confermata anche l'assoluzione di Michele Dal Cin per non aver commesso il fatto.
Riferimenti
[1] http:/ / www. corriere. it/ Primo_Piano/ Sport/ 2005/ 06_Giugno/ 24/ genoa. shtml
312
Totocalcio
Questa pagina contiene informazioni sul gioco d'azzardo. Leggi le avvertenze sul rischio.
Il Totocalcio è un concorso a premi istituito nel 1946 e gestito
dall'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS), il cui obiettivo
è la previsione degli esiti di 14 partite di calcio. Per ogni singola partita inserita
in schedina si deve marcare 1 se si pronostica la vittoria della squadra che gioca
in casa, X se si prevede un pareggio, 2 se invece si prevede la vittoria della Il logo del Totocalcio
squadra ospite.
Il montepremi è pari a circa un terzo del totale della somma giocata per il singolo concorso. Sono previste 3
categorie di vincita: 1ª categoria (14 risultati esatti), 2ª categoria (13 risultati esatti), 3ª categoria (12 risultati esatti) e
4ª categoria (9 risultati esatti).
La versione originaria del concorso, ideato da → Massimo Della Pergola, Fabio Jegher e Geo Molo ("padri" della
SISAL) nel 1946 (non si chiamava ancora Totocalcio, nome che avrebbe assunto nel 1948, col passaggio ai
Monopoli di Stato), prevedeva la pronosticazione di 12 risultati. Fu aggiunta una tredicesima partita nel 1951 (da cui
derivò l'espressione fare tredici al Totocalcio), mentre dal 2003 ne venne inserita una quattordicesima (per cui la
vincita massima venne ribattezzata Tredicissimo).
Il montepremi più alto distribuito dal Totocalcio è stato di 34.475.852.492 Lire, in occasione del concorso n. 17 del 5
dicembre 1993 (ebbe per un po' di tempo il record di vincita in Italia). Il premio record pagato è stato di
5.549.756.245 lire il 7 novembre dello stesso anno in occasione del concorso n. 13.
Le puntate al Totocalcio concorrono a finanziare le attività del CONI.
A partire dal 1994, al Totocalcio si sono affiancati altri concorsi a pronostico legati al mondo del calcio, quali →
Totogol, Totosei e Totobingol (questi ultimi due giochi sono stati "sospesi a tempo indeterminato" - ma di fatto
soppressi - nel 2003[1] ). Sia per l'abbondanza di concorsi legati al calcio che per la liberalizzazione delle scommesse
sugli eventi sportivi, la popolarità del Totocalcio è andata scemando. L'introduzione di altre fiche a pronostici ormai
più popolari e che distribuiscono montepremi più elevati, in primis il Superenalotto, ha determinato un crollo del
montepremi e del sostegno finanziario al CONI derivante da questo gioco.
Per i motivi suddetti, a partire dalla stagione 2003-2004 la formula del Totocalcio venne decisamente ritoccata: le
partite da pronosticare passarono da 13 a 14, fu introdotto il concorso parallelo "Il 9" (cioè si può facoltativamente
scommettere anche sull'esito delle sole prime 9 partite riportate in schedina) e furono liberalizzate le scommesse
sulle partite dei campionati esteri e delle coppe europee (prima di allora si pronosticava principalmente su → Serie
A, → Serie B, Serie C e la Coppa Italia, senza contare le partite dei tornei principali riservati alle Nazionali di
calcio). Di conseguenza vennero istituiti ulteriori concorsi al mercoledì e al sabato, oltre a quello tradizionale della
domenica; inoltre, se in precedenza il concorso veniva in genere sospeso durante il periodo estivo (a parte occasioni
del tutto eccezionali) per via dei campionati italiani fermi, adesso si svolge regolarmente tutto l'anno, visto che alcuni
campionati nazionali esteri si disputano anche d'estate.
Dall'11 ottobre 2004 le partite del Totocalcio sono abbinate anche al → Totogol.
Totocalcio 313
Prima schedina
La schedina del primo concorso SISAL, indetto il 5 maggio 1946, prevedeva (in ordine) 4 incontri del girone finale
della Divisione Nazionale 1945-1946, 2 incontri del girone finale della Serie B-C Alta Italia 1945-1946 e i restanti 7
(più 2 di riserva) provenienti dalla Coppa Alta Italia. La giocata di una colonna costava 30 lire e il primo vincitore fu
Emilio Biasotti, un milanese originario di Roma, che indovinando la combinazione esatta di quel concorso si
aggiudicò 426.826 lire[2] .
1 Internazionale Juventus 1
2 Torino Milan 1
3 Bari Napoli X
4 Livorno Roma X
5 Padova Vigevano X
6 Cremonese Alessandria X
7 Como Genoa X
8 Sampierdarenese Sestrese X
9 Legnano Novara 2
10 Bologna Piacenza 1
11 Cesena Modena 1
12 Venezia Mantova 1
PARTITE DI RISERVA
1 Trento Verona
2 Seregno Biellese
Collegamenti esterni
• Sisal/Totocalcio [3]
• Archivio storico colonne vincenti del Totocalcio dal 1946 a oggi [4]
• Tutte le schedine del Totocalcio e del Totogol dal 2001 a oggi [5]
Voci correlate
• → Totogol
• Gioco d'azzardo
• → Massimo Della Pergola
• Lotto
• Superenalotto
• Totip
Totocalcio 314
Riferimenti
[1] Decreto 9 luglio 2003 del Ministero dell'Economia e delle Finanze, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale N. 185 dell'11 agosto 2003 (http:/ /
gazzette. comune. jesi. an. it/ 2003/ 185/ 15. htm)
[2] Prima schedina del Totocalcio (http:/ / www. museolilla. statistichelilla. it/ Totocalcio. htm)
[3] http:/ / www. calcio. sisal. it/ pages/ totocalcio/ ultimo. xwb?expandId=1370
[4] http:/ / www. totofortuna. com/ dev/ dbtotocalcio. php
[5] http:/ / www. toto13. com/ archivio/ archivio. htm
Totogol
Questa pagina contiene informazioni sul gioco d'azzardo. Leggi le avvertenze sul rischio.
Il Totogol è un concorso a premi gestito dall’Amministrazione Autonoma dei
Monopoli di Stato (AAMS), le cui modalità di partecipazione e di assegnazione
dei premi sono regolamentate dal decreto 19 giugno 2003 del Ministero
dell'Economia e delle Finanze, articoli 35 e seguenti.
Il logo del Totogol
Il gioco, ideato dal CONI nel 1992 (che prese spunto da un analogo concorso
creato in Svezia), fu istituito per la prima volta a livello nazionale il 2 ottobre
1994[1] , dopo alcune sperimentazioni effettuate a Milano, Padova e Roma l'11 settembre dello stesso anno[2] .
precedenza: la cosa era fondamentale qualora si dovesse determinare l'8° risultato utile della combinazione).
• in caso di annullamento, rinvio o sospensione di uno o più incontri, a tale o tali gare avrebbero dovuto essere
assegnati i punteggi degli incontri con il numero d’ordine più basso tra quelli non compresi nella combinazione
vincente, quindi in teoria dall'incontro numero 1 a seguire.
Furono previsti premi di 1ª, 2ª e 3ª categoria per premiare i vincitori con, rispettivamente, 8, 7 e 6 punti. La variante
introdotta nel 2002 aggiunse un pool di 4 incontri. Fatto salvo il regolamento precedente, chi indovinava, oltre agli 8
tra i primi 32, anche quello con più reti segnate tra i 4 incontri supplementari, vinceva un bonus chiamato 8+1, che
era una categoria di vincita a parte.
La denuncia di Marrazzo giunse nel novembre 1998 e a seguito di ciò il procuratore federale Carlo Porceddu chiese e
ottenne il deferimento di Elio Giulivi alla Corte Federale della FIGC[14] per violazione dell’articolo 1 dello Statuto
federale, che impone il rispetto della lealtà sportiva.
Giulivi si dimise il giorno stesso del deferimento[15] e nel marzo 1999 ricevette l'inibizione per un anno; anche il
designatore arbitrale dei dilettanti, l’ex arbitro salernitano Pietro D'Elia (concittadino di Marrazzo) incorse nella
stessa sanzione, mentre Salvatore Marrazzo fu dismesso dai ruoli federali[16] , anche se sotto l’aspetto penale vi
furono sia conflitti di competenza (non fu chiaro se a doversi occupare della questione dovesse essere il tribunale di
Rieti, dove si svolse il fatto, o quello di Salerno, dove materialmente il referto fu ritoccato) sia valutazioni
discordanti sul capo d’imputazione (non fu possibile far carico a Marrazzo[13] dell’ipotesi di reato di falso ideologico
in quanto un arbitro della FIGC non è pubblico ufficiale) e quindi si perse l’attenzione sul prosieguo giudiziario della
vicenda, tanto che di fatto l’inchiesta giornalistica si esaurì sostanzialmente al momento dell’uscita di scena di tutte le
figure coinvolte nella falsificazione del referto e con la successiva decisione del CONI (25 marzo 1999), di pagare i
vincitori del concorso, inclusi interessi e spese legali, secondo la combinazione che avrebbe dovuto risultare se Rieti
- Pomezia fosse stata effettivamente annullata fin dall’invio del referto arbitrale[17] .
La combinazione vincente ufficialmente diramata il 2 giugno 1997 era la seguente:
• 1: Bologna - Inter 2-2
• 7: Imola - Riccione 4-3
• 9: Juventus - Lazio 2-2
• 13: Milazzo - Peloro 1-2
• 16: Narnese - Sambenedettese 3-3
• 20: Reggiana - Atalanta 0-3
• 23: Roma - Udinese 0-3
• 29: Verbania - Sanremese 3-4
Acquisendo Rieti - Pomezia il risultato dell’incontro n° 1 in schedina (Bologna - Inter 2-2), la combinazione vincente
vide la fuoriuscita dell’incontro n. 13 (Milazzo - Peloro 1-2) e l’ingresso del n° 22 (Rieti - Pomezia
convenzionalmente 2-2), per la combinazione 1; 7; 9; 16; 20; 22; 23; 29. Furono fatti salvi i premi già pagati
all’epoca con la combinazione dovuta al referto falsificato (poco più di 290 milioni di lire agli “8”, circa 1,5 milioni
di lire ai “7” e circa 40.000 lire ai “6”)[18] .
Collegamenti esterni
• Decreto Min. Economia e Finanze 19/6/2003 [19] recante la disciplina dei concorsi pronostici su base sportiva.
• La colonna vincente attuale del concorso Totogol [20]
Voci correlate
• Gioco d'azzardo
• → Totocalcio
• CONI
• Totip
Totogol 318
Riferimenti
[1] Effetto Totogol, il fratellino ricco della schedina (http:/ / archiviostorico. corriere. it/ 1994/ dicembre/ 28/
effetto_Totogol_fratellino_ricco_della_co_0_94122814434. shtml). Corriere della Sera, 07-11-1994. URL consultato il 24-08-2009.
[2] Sogni e miliardi con Totogol, ultima sfida della domenica (http:/ / archiviostorico. corriere. it/ 1994/ settembre/ 07/
sogni_miliardi_con_Totogol_ultima_co_0_9409079563. shtml). Corriere della Sera, 07-09-1994. URL consultato il 24-08-2009.
[3] Regolamento recante la disciplina dei concorsi pronostici su base sportiva, art. 35
[4] Regolamento cit., art. 38
[5] Regolamento cit., art. 42
[6] Anche il Totocalcio avra' il jackpot (http:/ / archiviostorico. corriere. it/ 1998/ agosto/ 06/
Anche_Totocalcio_avra_jackpot_co_0_9808068656. shtml). Corriere della Sera, 06-08-1998. URL consultato il 24-08-2009.
[7] Salvatore Lo Presti. «La Juve si gode la festa» (http:/ / archiviostorico. gazzetta. it/ 1997/ giugno/ 02/ Juve_gode_festa_ga_0_9706027694.
shtml). Gazzetta dello Sport, 2-6-1997. URL consultato in data 3/6/2008.
[8] Lodovico Maradei. «Le illusioni di Bologna - Inter» (http:/ / archiviostorico. gazzetta. it/ 1997/ giugno/ 02/
illusioni_Bologna_Inter_ga_0_9706027769. shtml). Gazzetta dello Sport, 2-6-1997. URL consultato in data 3/6/2008.
[9] Franco Tomati. «Mancini saluta, Samp commossa» (http:/ / archiviostorico. gazzetta. it/ 1997/ giugno/ 02/
Mancini_saluta_Samp_commossa_ga_0_9706027752. shtml). Gazzetta dello Sport, 2-6-1997. URL consultato in data 3/6/2008.
[10] Rosario Pastore. «il Napoli chiude tra i fischi» (http:/ / archiviostorico. gazzetta. it/ 1997/ giugno/ 02/
Napoli_chiude_tra_fischi_ga_0_9706027802. shtml). Gazzetta dello Sport, 2-6-1997. URL consultato in data 3/6/2008.
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[19] http:/ / www. calcio. sisal. it/ pages/ download/ totogol/ REG_TOTOGOL_2006. PDF
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