medicina olistica

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 MACROLIBRARSI E VIVI CONSAPEVOLE
COSTRUIAMO INSIEME UN FUTURO MIGLIORE
L’ingrediente fondamentale affinché il cambiamento verso una società
più equa, ecologica e solidale si possa realizzare è la fiducia.
Dobbiamo iniziare a fidarci del nostro vicino, a fidarci di chi vuole miglio-
rare la terra, a fidarci del fatto che, operando insieme, possiamo vera-
mente far sì che il territorio in cui viviamo, e la comunità di cui facciamo
parte, diventino un esempio di economia a misura d’uomo per tutto il
mondo.
Francesco Rosso, amministratore delegato di Macrolibrarsi, ideatore
del progetto Fattoria dell’Autosufficienza e di Vivi Consapevole.

Pensiamo che un mondo più consapevole, più etico,
più sano, sia la miglior strada per la felicità persona-
le, per il benessere globale e per garantire il futuro
di questa terra e dei suoi abitanti. Macrolibrarsi dif-
fonde conoscenza e consapevolezza sotto forma di
libri, riviste, dvd, prodotti naturali, corsi ed eventi: nel
mondo che vogliamo vediamo persone più consape-
voli, che amano se stesse e la natura, che vivono in
armonia con il prossimo, che ricercano e divulgano
con passione nuove idee per un avanzamento collet-
tivo di stampo ecologico-spirituale.
Per raggiungere gli obiettivi della nostra Mission, oltre
all’e-commerce Macrolibrarsi.it, abbiamo deciso di in-
traprendere nuove strade e dare vita ad altri progetti:
La Fattoria dell’Autosufficienza – il progetto di per-
macultura sull’Appennino romagnolo, centro studi di
ecologia applicata; Macrolibrarsi Store – il negozio con
erboristeria, alimenti biologici e libreria; Vivi Consape-
vole – la nostra rivista istituzionale gratuita.
Dal 2012 Vivi Consapevole è distribuita a tutti i clienti
di Macrolibrarsi.it, nelle principali fiere di ecologia e
benessere e sul territorio nazionale in diversi esercizi
commerciali a tema (negozi di alimentazione biolo-
gica e naturale, ambulatori di medicina alternativa,
centri olistici, agriturismi…). Inoltre è scaricabile gra-
tuitamente attraverso il web.
Con Vivi Consapevole vogliamo diffondere i contenuti
in cui crediamo, contenuti di qualità sui temi dell’agri-
coltura naturale, dell’alimentazione biologica e ve-
getariana, dell’autoproduzione e del saper fare, delle
energie rinnovabili e del risparmio di risorse, della con-
divisione e della vita in comunità, della salute e del be-
nessere, delle medicine alternative, del self help e della
spiritualità. Per questo abbiamo deciso di creare una
rivista gratuita stampata in 50.000 copie, in grado di
raggiungere, sensibilizzare e appassionare un pubbli-
co sempre più vasto. I riscontri positivi che riceviamo
ogni giorno da voi lettori, le proposte di collaborazione
e i contatti che arrivano sempre più numerosi ci fanno
capire che siamo sulla giusta strada! Pensando di fare
cosa gradita al nostro crescente pubblico abbiamo de-
ciso di ampliare la rivista con un catalogo di libri e pro-
dotti naturali dei migliori fornitori Macrolibrarsi: puoi
trovare il catalogo sul retro della rivista.
Vivi Consapevole è sempre alla ricerca di nuovi spun-
ti, di suggerimenti su possibili miglioramenti: non
esitare a contattarci per proporre gli argomenti che
vorresti vedere trattati sulla rivista e le tue personali
esperienze di decrescita o di risparmio. Scrivici a:
redazione@viviconsapevole.it
ogni tuo suggerimento è prezioso!
Buona lettura
Lo staff di Macrolibrarsi e Vivi Consapevole

Vivi Consapevole Editore In Redazione Ufficio commerciale Immagini acquistate su

Settembre/Novembre
Anno XVII– numero 66
Vivi Consapevole è una testata
giornalistica registrata da
Golden Books srl
Registrazione N. 25 effettuata il
17/08/2004 presso il Tribunale
di Forlì
Vivi Consapevole® è un marchio
registrato di proprietà di Golden
Books srl
Macrolibrarsi di Golden Books
Ideatore
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MELAinvento di Bernardi Melissa
Direttore Responsabile
Marianna Gualazzi
redazione@viviconsapevole.it
Responsabile di Redazione
Romina Rossi
info@viviconsapevole.it
Angelo Francesco Rosso Roberto Gianelli www.sxc.hu
Massimiliano Cirielli commerciale@macrolibrarsi.it www.shutterstock.com
www.iphoto.it
Dina Pisicchio
Grafica e Impaginazione commerciale@viviconsapevole.it Copertina
mela.invento.bm@gmail.com Saverio Giove
Ufficio ricerca e sviluppo Stampa
Massimiliano Cirielli Rotopress International, Bologna
Finito di stampare a
Agosto 2021
Tiratura: 50.000 copie

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MACROLIBRARSI NEWS Omeostasi: la chiave della longevità........................ 84
PROMUOVI LA SALUTE
Macrolibrarsi Fest: ti aspettiamo!...............................14
ORTO, GIARDINO E FATTORIA
L’orto sul balcone in autunno .................................... 20
Sempre arzilli ................................................................. 86
Intolleranze addio......................................................... 88
Liberi, nella natura......................................................... 90
NON LA MALATTIA

L
Quando arriva l’autunno.............................................. 24 Detox con i gemmoderivati........................................ 92
Ritorna positivo............................................................. 96 a salute è un concetto complicato: potrem- Forse ti sembrerà impossibile riuscire a stare bene
CUCINA NATURALE Dormi che ti passa......................................................... 98
mo paragonarla a una bilancia che oscilla e si quando da due anni a questa parte ci bombardano
Più Verdure ..................................................................... 28 adatta alle situazioni esterne, il cui obiettivo mediaticamente con notizie angoscianti, fornen-
Dormire bene con la melatonina.............................. 101 è mantenere l’equilibrio. Sono tanti gli ele- doci bollettini di caduti in una guerra invisibile con-
Tumore e alimentazione.............................................. 30
Meal prep vegetale.........................................................32 BENESSERE menti che la influenzano, non da ultimo l’approccio tro un nemico che sembra mietere vittime non ap-
Il Ferro e il suo assorbimento................................... 102 che abbiamo nei confronti della vita. Continui pen- pena proviamo a vivere. Eppure, è proprio in questo
Sai cosa mangi?...............................................................35
Sistema immunitario ................................................. 104 sieri di paura, angoscia, preoccupazione e stress periodo che abbiamo la possibilità di promuovere la
Cottura al forno............................................................. 36 portano la bilancia ad essere irrimediabilmente sbi- nostra salutogenesi. In che modo?
Rinforzati con il tè Matcha.......................................... 38 Il guaranà ti sostiene................................................... 106
lanciata; al contrario, concentrarsi sui fattori che Cambiando punto di vista e coltivando quei fattori
Aceto da bere.................................................................. 40 Previeni l’inverno… naturalmente! ......................... 108 promuovono la salute, fanno sì che anche nei tempi che ci fanno stare bene. Promuovere la salutoge-
SOSTENIBILITÀ Tinture per capelli......................................................... 110 più duri possiamo mantenere l’equilibrio. nesi significa disobbedire alla paura e asseconda-
Vivere a impatto (quasi) zero...................................... 42 Bevi un’acqua davvero pulita.................................... 112 Secondo il sociologo della medicina Araron Anto- re la voce interiore che ci guida verso un maggior
Inquinamento luminoso.............................................. 44 Simboli e guarigione.................................................... 114 novsky anche in tempi di forte avversità (come du- benessere, rimanendo a contatto e rinsaldando i
rante eventi molto stressanti, condizioni socio-e- rapporti con le persone a cui vogliamo bene, con-
Obiettivo spiagge pulite.............................................. 46 DA DONNA A DONNA conomiche precarie, una malattia ecc.) l’uomo è in trastando l’opprimente senso di solitudine e isola-
SPECIALE: RIPRENDITI TUTTO Il grande potere della menopausa............................ 116 grado di utilizzare risorse interne – punti di forza, mento che conduce alla depressione, rinforzando
Dominare il mondo con la paura................................ 50 Non abbiamo data di scadenza ................................ 118 atteggiamento verso la vita – ed esterne – servizi, il legame con Madre Natura, scegliendo il cibo che
Distopia? Realtà, purtroppo........................................ 56 YOGA relazioni con gli altri – che lo portano a migliorare il nutre l’organismo e trovando la forza di continua-
C’è sempre un’alternativa........................................... 59 proprio stato di salute, aumentando anche la pro- re a vivere ogni istante della nostra vita.
Pilates, yoga, ginnastica posturale......................... 120
La sindrome della capanna.......................................... 62 pria resilienza e la capacità pro-attiva. Questo è il nostro augurio per te: ristabilisci l’equi-
Yoga Fai da Te ................................................................122 Antonovsky definì questa capacità salutogenesi, librio della tua bilancia e scegli la salute, sempre.
Abbracciarsi fa bene..................................................... 66
NUTRIRE LO SPIRITO intesa come un approccio che porta a concentrarsi
Ridere come medicina.................................................. 69
Wabi Sabi........................................................................124 sulle cause che sviluppano la salute, piuttosto che Buona lettura!
Le farfalle cambieranno il mondo..............................72 su quelle che promuovono la malattia (patogenesi). Romina Rossi, naturopata e giornalista
Fai come Sofia in Provenza...........................................74 AMICI ANIMALI
MEDICINA OLISTICA I nostri amici invecchiano...........................................128
A ognuno la sua alimentazione...................................78 Snack: quale scegliere?.............................................. 130
Dieta chetogenica .........................................................81 Otiti nel cane e nel gatto............................................132

DALLA CARTA AL WEB

Le informazioni fornite su Vivi
Consapevole. Il magazine di
macrolibrarsi.it, sono di natura
generale e a scopo puramente
divulgativo, e non possono sosti-
tuire in alcun caso il consiglio di
un medico abilitato (cioè un lau-
reato in medicina abilitato alla
professione), o, nei casi specifici,
di altri operatori sanitari (odon-
toiatri, infermieri, farmacisti,
fisioterapisti, e così via).
Vivi Consapevole. Il magazine
di macrolibrarsi.it propone testi,
prodotti e monografie su argomen-
ti medici, terapici, o riconducibili a
pratiche con scopi terapeutici: non
sussiste alcun tipo di garanzia che
le informazioni riportate siano ac-
curate, corrette, precise o che non
contravvengano la legge.
Inoltre, anche se l'affermazione
fosse da un punto di vista generale
corretta, potrebbe non applicarsi
DISCLAIMER
ai vostri sintomi. Ancora, persone
con stessi sintomi molto spesso
necessitano di cure diverse, per via
dell'enorme complessità di alcuni
casi clinici.
Le nozioni e le eventuali informa-
zioni su procedure mediche, po-
sologie, e/ o descrizioni di farmaci
o prodotti d'uso presenti nei testi
proposti e negli articoli pubblicati
hanno unicamente un fine illustra-
tivo e non consentono di acquisire
la manualità e l'esperienza indi-
spensabili per il loro uso o pratica.
La legge italiana obbliga chi osservi
persone con evidenti problemi me-
dici urgenti a prestare soccorso nei
limiti delle proprie capacità, si tenga
però presente che manovre errate o
inappropriate possono causare le-
sioni gravi permanenti, o il decesso.
Nessuno può essere ritenuto re-
sponsabile circa i risultati o le con-
seguenze di un qualsiasi utilizzo o
tentativo di utilizzo di una qualsi-
asi informazione o disinformazione
presente in qualsiasi sezione della
rivista Vivi Consapevole. Il ma-
gazine di macrolibrarsi.it
Nulla su Vivi Consapevole. Il ma-
gazine di macrolibrarsi.it, può
essere interpretato come un tenta-
tivo di offrire o rendere un'opinione
medica o in altro modo coinvolta
nella pratica della medicina.
Cosa fare con i QR code che trovi su «Vivi Consapevole»?
Caro lettore, in questo numero di «Vivi Consape-
vole» alla fine dei nostri articoli trovi un box con il
codice QR code.
Di cosa si tratta? È molto semplice: il QR code è
un’immagine che puoi “leggere” con il tuo telefonino
tramite un'apposita app da scaricare e che ti porta
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puoi leggere con il tuo telefonino, tramite una apposita
app da scaricare.
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Macrolibrarsi.it: si tratta di altri articoli che trattano ar-
gomenti simili a quelli che hai appena letto.
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83020 Aiello del Sabato (AV)
Tel 3386408702
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80069 Vico Equense (NA)
Tel 081/8798041
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Via G. Palermo, 2
84128 Salerno (SA)
Tel 3315097519
STUDIO MEDICO DENTISTICO
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Via C.A. Alemagna, 2
84122 Salerno (SA)
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LA RUBRICA DI ERBORISTERIA
MACROLIBRARSI
Romina Rossi
AUTUNNO: I CONSIGLI
Naturopata, esperta
DELLA MEDICINA CINESE
S È
in Medicina Cinese econdo la secolare Medicina Cinese l’uomo è composto dall’unione e
dalla sinergia di 5 elementi, gli stessi che governano il mondo natura-
le. Ogni stagione è governata da un particolare elemento che ha delle
caratteristiche uniche. L’autunno è governato dall’elemento Metallo, a
cui sono associati i polmoni e l’intestino crasso. L’organo di senso associato è
il naso, il colore il bianco, il tessuto la pelle, l’emozione è la tristezza e le virtù
sono la purezza, la ricettività e l’ispirazione.
In autunno l’attenzione deve essere principalmente rivolta al rafforzamento
e alla protezione dei due organi legati al Metallo, polmoni e intestino crasso,
parti fondamentali del nostro sistema immunitario, per poter arrivare all’in-
verno forti e resilienti. Ecco dunque 3 consigli che puoi mettere in pratica per
un autunno alla grande.
1. Proteggi il collo
Sai che secondo la Medicina Cinese “il vento è la causa di 100 malattie”? Il ven-
to entra nel corpo dalla parte posteriore del collo e provoca disturbi che si
sviluppano rapidamente, come raffreddori, influenze, mal di testa e mal di
gola. Gli sbalzi di temperatura tipici dei mesi autunnali ci rendono ancora più
suscettibili a questo elemento. Ricordarti di indossare una sciarpa o una felpa
con cappuccio per proteggerti dal vento.
2. Fai attenzione alla secchezza
Il clima associato al Metallo è il secco, ma la secchezza eccessiva rischia di alterare la
funzionalità dei polmoni, considerati organi delicati, dato che sono in connessione
con l’esterno del corpo. Pelle screpolata, gola irritata e narici secche sono segni di
secchezza polmonare. Per nutrire i polmoni e mantenere le membrane sane (es-
senziale per un’immunità ottimale), assicurati di rimanere ben idratato. La secchez-
za eccessiva a livello intestinale si può manifestare con stitichezza: in questo caso,
per riequilibrare l'intestino, prova con del magnesio citrato e dei probiotici.
3. Mangia stagionale
Anche l’alimentazione va adattata alla stagione: mangiare cibi crudi e di natura
fredda durante i mesi più freddi contribuisce all’accumulo di umidità, che si mani-
festa come congestione, pesantezza e letargia. In autunno privilegia dunque cibi
cotti e riscaldanti, come zuppe e stufati: oltre a essere digeriti meglio, allegge-
rendo il lavoro dell’intestino, sostengono il sistema immunitario. Il colore asso-
ciato all’autunno è il bianco: prova a includere nei tuoi piatti cibi bianchi e piccanti
come scalogno, porri, rafano, cipolla e aglio. Spezie come cannella, zenzero, chio-
di di garofano e anice aiutano a liberare i polmoni dalla congestione e dal catarro,
aprono le vie respiratorie e stimolano il corretto funzionamento respiratorio.
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LE ESPERTE DI
LA RUBRICA DI COSMESI
MACROLIBRARSI
MESTRUAZIONI Giulia Loreta
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possibile capire quanti rifiuti di plastica provengono dai prodotti
destinati al ciclo? Rispondere è complicato: in parte perché sono
etichettati come rifiuti sanitari e non hanno l’obbligo di essere
tracciati, in parte perché la ricerca che è stata fatta a riguardo è
davvero scarsa.
Le stime che si leggono sono a dir poco sconvolgenti: una singola persona
soggetta al ciclo usa dai 5 ai 15.000 prodotti tra tamponi e assorbenti, la
maggior parte dei quali finisce in discarica. I tamponi sono impacchettati e
racchiusi in applicatori di plastica e possono persino avere un sottilissimo
strato di plastica nella parte assorbente. Gli assorbenti ne incorporano an-
cora di più, dalla base a prova di perdite ed odori, alle sostanze sintetiche
che assorbono i fluidi, fino al packaging.
Facile dedurre come togliere la plastica da questi articoli diventi una sfida
non solo a livello di “design”, ma anche per le nostre abitudini così radicate
tra cultura, vergogna, scienza e tanto altro.
Il ciclo è una realtà inevitabile con la quale bisogna “fare i conti”. Prima del
XX secolo le donne avevano un approccio più fai da te, dove tutte le cose
per uso comune venivano riutilizzate per creare dei simil-assorbenti o
tamponi. Scampoli di tessuti, strisce di corteccia e qualsiasi cosa fosse di-
sponibile lasciava comunque molto a desiderare in quanto comfort e igie-
ne: voluminosi e tutt’altro che “invisibili”, dovevano essere lavati, asciugati
e quindi messi in bella vista al pubblico, situazione decisamente scomoda
viste le ideologie di una società che demonizzava il ciclo mestruale.
Ad oggi queste situazioni sono parzialmente risolte, anche se spesso è dif-
ficile coniugare la libertà del corpo agli stereotipi moderni che sembrano
remare ancora contro la sostenibilità.
Esistono però delle reali alternative agli assorbenti tradizionali capaci
di rendere le nostre scelte più ecologiche, sostenibili e comode durante
questo periodo: assorbenti in cotone ecologico e/o biodegradabili, as-
sorbenti lavabili in tessuto, coppette e dischi mestruali e anche mutande
assorbenti.
Le domande essenziali da porsi prima di optare per una scelta piuttosto
che per l’altra sono essenzialmente tre: che tipo di flusso hai? Quali sono
le tue abitudini? Cosa ti mette più a tuo agio? Non esistono regole, non esi-
stono il gusto o sbagliato ma è fondamentale sentirsi libere e far sentire
libero il proprio corpo.
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 LE ESPERTE DI
LA RUBRICA DEI LIBRI
MACROLIBRARSI
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DEL CAMBIAMENTO
P L’
er molte persone il 2021 è stato ed è un anno difficile: abbiamo vis-
suto una vita fortemente condizionata dalla Covid-19, e con forti
limitazioni. Molti si sono sentiti fragili, insicuri, piccoli, sopraffatti
da dubbi e preoccupazioni, vittime delle situazioni piuttosto che
padroni delle proprie scelte.
Wabi Sabi è un concetto giapponese che permette di essere a proprio agio
in qualsiasi situazione, anche di fronte all’incertezza e al cambiamento.
Infatti invita ad abbracciare le proprie imperfezioni, in quanto segnale di
autenticità e spontaneità: in questo modo potrai superare i pensieri nega-
tivi che offuscano la tua visione (“non ho”, “non sono”, “non posso”), sabo-
tando il tuo successo e la tua felicità! Apprezzerai la tua vita per quello che
è, nella sua bellezza originale e non artificiale.
Per questo motivo ti suggerisco la lettura di Wabi Sabi, il nuovo libro di
Selene Calloni Williams.
Praticando il metodo Wabi Sabi troverai un nuovo benessere e un equili-
brio concreto in tutti i tipi di relazioni: da quella con te stesso a quella con
i tuoi antenati, passando per la relazione con amici e familiari fino a quella
con il corpo fisico e i singoli organi. Capirai cosa significa lasciarsi andare al
naturale fluire dell’esistenza grazie alla forza della calma, alla semplicità,
all’umiltà, all’essenzialità e all’amore. Imparerai, attraverso la pratica, ad
accettare la transitorietà e l’incompiutezza. Senza ansie né paure, avrai
l’energia necessaria a comprendere la bellezza e la complessità del mon-
do e a sentirti tutt’uno con esso.
Il coinvolgente e originale racconto di un modo di vivere e di pensare, un
percorso di rituali e di pratiche affascinanti per trasformare la tua vita in
un’esistenza all’insegna della ricerca della bellezza e della felicità.
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Selene Calloni Williams
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La via giapponese per essere felici
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LE ESPERTE DI
LA RUBRICA DI ALIMENTAZIONE
MACROLIBRARSI
Francesca
ESSICCARE Tassani
CHE PASSIONE!
Food blogger
autunno alle porte ci regala mattine fresche lontane dal caldo
afoso delle giornate estive.
Per gli appassionati di orto domestico questo è un periodo davve-
ro importante, perché si raccolgono gli ultimi frutti che la nostra
Madre Terra ci ha donato e si prepara il terreno per l’orto invernale.
Troppo spesso però sentiamo parlare di spreco di cibo, dovuto all’impossi-
bilità di consumare tutto ciò che il nostro orto ci regala. La soluzione prin-
cipale è ovviamente quella di regalare ad amici e colleghi frutta e verdura
di cui abbiamo abbondanza.
Oggi giorno per evitare sprechi alimentari ci sono davvero tante soluzio-
ni creative, come il sottovuoto, che ci permette di preparare anticipata-
mente alcuni piatti pronti, come zuppe di verdura e legumi o vellutate; in
autunno, poi, quelle di zucca sono un must have! Se però hai problemi di
spazio, la soluzione dell’essiccazione è quella che fa al caso tuo.
Rimuovendo delicatamente acqua e umidità dagli alimenti tramite il flusso d’a-
ria calda, ogni prodotto essiccato si conserverà più a lungo e in meno spazio!
Ogni alimento diventa un ingrediente fondamentale per la creatività dei vo-
stri piatti sani e naturali, senza contare poi un aspetto fondamentale: potrai
consumare per tutto l’autunno e l’inverno la tua frutta e verdura di stagio-
ne, senza dover comprare quella che viene dall’altra parte del mondo.
Per chi è alle prime armi con l’essiccatore, inoltre, è comunissima l'essic-
cazione delle aromatiche, come il prezzemolo, il timo o il basilico. Ma con
questo elettrodomestico si lascia davvero spazio alla fantasia e alla spe-
rimentazione: l’uso dell’essiccatore promuove l’economia alimentare, ma
anche il riutilizzo di quelli che, per la mente ordinaria, sono rifiuti. Con le
bucce della cipolla si fa una polvere colorante, per esempio.
Essiccare è una tecnica antica quanto contemporanea, migliorata ne-
gli anni anche grazie alla tecnologia che ci supporta con essiccatori dal-
le grandi prestazioni a ridotto impatto ambientale, sia nei materiali con i
quali vengono realizzati, sia come impatto energetico di consumo.
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 macrolibrarsi news

14 15

MACROLIBRARSI FEST
TI ASPETTIAMO!
Sabato 18 settembre a Cesena e online in diretta streaming:
50 esperti per parlare di salute, benessere, diritti, consapevolezza,
positività, biodiversità, libertà
LA REDAZIONE
È
il momento di riprenderci tutto. Tutto
quello che ci siamo persi in questo anno e
mezzo di pandemia. E anche di più: salute,
benessere, diritti, consapevolezza, positi-
vità, biodiversità, libertà.
Con tanta voglia di condividere e stare insieme,
abbiamo dato vita all’ottava edizione del Macro-
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macrolibrarsi news
E per chi non può venire a Cesena e parteci-
pare di persona al Macrolibrarsi Fest?
L’evento è anche online in diretta streaming: re-
gistrandosi su macrolibrarsifest.it sarà possibile
assistere alle conferenze e respirare la vera anima
della festa, anche da remoto. Lo scorso anno oltre
10.000 persone si sono unite in questo modo al Ma-
crolibrarsi Fest: un successo davvero straordinario.
Al Macrolibrarsi Fest 2021 potrai partecipare
gratuitamente a incontri di approfondimento,
showcooking, seminari esperienziali, classi di yoga
e meditazione, trattamenti e tanto altro (in zona è
predisposto anche un ampio parcheggio gratuito).
Tra i relatori confermati di questa edizione che si
divideranno tra l’area conferenze esterna e inter-
na: Selene Calloni Williams, esperta di sciamane-
simo, filosofia e antropologia; il dottor Stefano
Manera che ci introdurrà alla medicina funziona-
le; il dottor Gabriele Prinzi e la dottoressa Livia
Emma, esperti di salute e benessere dell’intestino;
il dottor Piero Mozzi che ci parlerà di dieta dei grup-
pi sanguigni, prevenzione e sistema immunitario;
Marco Pizzuti, scrittore e ricercatore indipendente,
ci aiuterà a uscire dalla maglie dell’informazione
mainstream.
E ancora: i rappresentanti dell’associazione Vivi plicità e la passione dei giochi di una volta; Bio Bar
Consapevole in Romagna e i Custodi della Terra, A tutta Fermentazione per cocktail – analcolici e
Giulio Maria Ranalli, Stefano Berlini, Lara Lucac- non – a base di estratti, succhi e bevande fermen-
cioni, Silvia Pengo, Andrea Bianchi e tanti, tanti altri. tate; stand gastronomici, di oggettistica, di erbo-
librarsi Fest, l’imperdibile festa di fine estate che risteria e cosmesi.
si svolge in via Emilia Ponente 1705 a Cesena per
In area showcooking troviamo Flavio Sacco, bio-
celebrare il compleanno del Macrolibrarsi Store, E per coloro che verranno a trovarci a Cesena, per
logo esperto di fermentazione; Dealma France-
inaugurato nel 2013. Ma che è soprattutto una tutta la giornata sconto del 15% su tutti gli articoli
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nia Talenti, Valentina Ferri e Marco Fortunato.
Appassionati di yoga e discipline orientali? Presso
il centro Le Vie del Dharma – a due passi dal cuore
della festa, in via Savona 66 – verranno organizzate
classi di mindfluness, meditazione, aikido, kung fu
per ragazzi, kundalini yoga e tante altre discipline.
Ritorna a grande richiesta una delle più importanti
novità dell’edizione 2020, l’area tematica Il Popo-
lo degli Anima-li, dedicata ai nostri compagni di
vita, organizzata in collaborazione con l’associa-
zione Armonie Animali.
Che altro? Area Trattamenti e Consulenze, con gli
operatori olistici del territorio; Area Bimbi in col-
laborazione con Cai Marcati per ritrovare la sem-
17
 orto, giardino e fattoria

18 19
 orto, giardino e fattoria

20 21

L’ORTO SUL BALCONE
IN AUTUNNO
Consigli su cosa piantare e trucchi per un balcone pieno di delizie
MATTEO CEREDA | AUTORE, ESPERTO DI ORTICOLTURA ED ECOLOGIA
M
olti considerano l’orto come un’attività
prevalentemente primaverile ed estiva,
pensando alla raccolta di pomodori, me-
lanzane, peperoni, angurie, zucchine e ai
tanti altri ortaggi estivi che tutti apprezziamo. In re-
altà ogni stagione ha i suoi frutti e anche in autunno
22
possiamo ricavare grandi soddisfazioni coltivando.
Per sperimentare il piacere di autoprodurre verdu-
ra non occorre necessariamente disporre di un ter-
reno, possiamo piantare anche in vaso sul balcone.
Scopriamo quindi come impostare un orto sul bal-
cone anche durante la stagione autunnale.
ORTO AUTUNNALE: COSA POSSIAMO
COLTIVARE
Se l’estate è tempo dei grandi ortaggi da frutto,
che hanno bisogno di molta luce e di calore per
maturare, in autunno piantiamo specie più resi-
stenti al freddo, capaci di sopportare l’abbassarsi
delle temperature che prelude all’inverno.
Possiamo quindi coltivare finocchi, porri, varie
specie di cavolo (verza, cavolo cappuccio, broc-
coli, cavolfiori, cavoletti di Bruxelles...), insalate
(lattuga da taglio, rucola, radicchio, endivia), rapa-
nelli, spinaci, cime di rapa.
La durata delle nostre coltivazioni dipende dalla
zona geografica in cui coltiviamo: in Italia meri-
dionale le temperature permettono una stagione
più lunga, mentre al nord il gelo arriva prima e se
vogliamo ottenere un raccolto prolungato dob-
biamo aiutarci con piccole coperture.
COSA SI RACCOGLIE IN AUTUNNO
Le tipiche verdure che si raccolgono in autunno
sono zucche, porri, finocchi, cime di rapa e cavoli
di ogni tipo. Possiamo raccogliere anche diverse
insalate, rapanelli, biete e carote. A seconda del
clima alcuni ortaggi estivi possono prolungare la
produttività all’inizio della stagione autunnale.
COSA SEMINARE IN AUTUNNO
Per avere un orto autunnale partendo dai semi
è necessario cominciare a seminare in estate, in
modo che tra settembre e inizio ottobre avremo
pronte le piantine sviluppate da trapiantare.
Se coltiviamo l’orto tutto l’anno in questo periodo
ci saranno ancora i vasi occupati dalle piante esti-
ve, che andranno a terminare la loro produzione
in genere durante il mese di ottobre. Per questo è
conveniente fare un semenzaio: si tratta di met-
tere i semi in piccoli vasetti, dove le piante appena
nate potranno svilupparsi, occupando poco spa-
zio. Quando saranno pronte andremo a trapian-
tarle sostituendo le piante estive ormai esaurite.
Questo ci permette anche di riparare facilmente
le giovani piantine dal sole diretto nelle ore più
calde e di tenere d’occhio in modo più sempli-
ce il nostro vivaio in miniatura. Non è necessario
acquistare appositi vasetti, per semine in piccola
scala possiamo anche riciclare barattolini dello
yogurt, scatole di uova o altri contenitori.
Tra luglio e inizio settembre seminiamo finocchi,
porri e cavoli di ogni tipo. Tra agosto e settembre
possiamo seminare insalate (come radicchio, ru-
cola, endivia, scarola, lattuga da taglio e da cespo),
carote, rapanelli, cime di rapa. Tra settembre e ot-
tobre possiamo seminare gli spinaci. Ravanelli e
carote consiglio di non piantarli in semenzaio ma
direttamente nel vaso definitivo: il fatto di stare in
orto, giardino e fattoria
A ottobre e novembre possiamo
mettere in campo delle piante in
grado di resistere all’inverno, che
poi ci daranno raccolto durante la
primavera o a inizio estate
un contenitore piccolo può sfavorire la formazio-
ne di una bella radice regolare. In particolare nel
caso della carota si rischia di ottenere un ortaggio
piccolo e deforme.
LE SEMINE DI OTTOBRE E NOVEMBRE
A ottobre e novembre possiamo mettere in cam-
po delle piante in grado di resistere all’inverno,
che poi ci daranno raccolto durante la primavera
o a inizio estate. Le piante adatte a questo periodo
sono fave, piselli, aglio, scalogno, cipolle.
Nel caso di piselli e fave mettiamo il seme nel
terreno, per l’aglio e per lo scalogno piantiamo il
bulbo. Per le cipolle possiamo sia partire dal seme,
che dal bulbillo, oppure anche comprare la pianti-
na già sviluppata e piantarla a novembre. Atten-
zione a scegliere varietà di cipolle indicate per la
coltivazione autunno-invernale, alcune sono più
adatte a una semina primaverile.
COSA PIANTARE
PER L’ORTO AUTUNNALE
Dopo aver seminato, quando le piantine sono svi-
luppate e hanno ben radicato nel vasetto, possia-
mo passare a trapiantarle nel vaso definitivo che
abbiamo scelto per loro.
Se cominciamo l’orto in autunno inoltrato non ab-
biamo tempo per aspettare che le piantine crescano
dal seme, per cui possiamo comprare in vivaio pian-
tine già formate; questa è un’ottima soluzione an-
che per chi è inesperto. Non dimentichiamoci però
l’anno prossimo di iniziare prima, in modo da speri-
mentare anche la soddisfazione di partire dall’inizio
mettendo i semi: è più ecologico e più economico.
A settembre piantiamo porri e finocchi, tra set-
tembre e ottobre possiamo piantare anche cime
di rapa, cavoli di ogni tipo, insalate, spinaci.
Ricordiamoci di scegliere bene il vaso, che deve
essere della dimensione giusta per la specie che
vogliamo inserire. Prima di riempire col terriccio
servirà mettere sul fondo del contenitore della
ghiaia o argilla espansa prima, in modo da garan-
tire un drenaggio quando irrighiamo un po’ troppo
abbondantemente.
LAVORI DA FARE SULL’ORTO BALCONE
In autunno ci sono molti lavori da fare nell’orto
balcone. Prima di tutto dobbiamo occuparci del
23

passaggio di consegne tra orto estivo e orto au-
tunnale: man mano che le piante estive esauri-
scono andranno eliminate, ripulendo i vasi in cui
andremo poi a piantare gli ortaggi autunnali. Valu-
tiamo dove possibile di riutilizzare lo stesso terric-
cio, magari arricchendolo con del concime organi-
co (compost autoprodotto o stallatico pellettato
vanno benissimo). Importante tenere conto della
rotazione colturale: non dobbiamo mai piantare
nella stessa terra due piante della stessa famiglia
botanica, ma sempre alternare piante di diverso
tipo. Se la terra è stata troppo sfruttata è meglio
rinnovarla.
Ogni 3-4 anni le piante vanno
rinvasate, possibilmente in
contenitori di dimensione più
grande e con un terriccio rinnovato:
i mesi autunnali sono molto indicati
per questo lavoro
LE PIANTE PERENNI
Molte piante da orto sono specie che si coltivano
come annuali, quindi hanno una vita utile che dura
24
una sola stagione e ogni anno vanno nuovamente
seminate.
Ci sono però anche molte piante perenni adatte
alla coltivazione sul balcone, come ad esempio
fragole, ribes, piante da frutto nane, agrumi in
vaso, gran parte delle erbe aromatiche.
Se abbiamo piante perenni in vaso l’autunno è il
momento indicato per concimarle, almeno una
volta all’anno infatti dobbiamo ricordarci di ap-
portare elementi nutritivi.
Ogni 3-4 anni le piante vanno rinvasate, possibil-
mente in contenitori di dimensione più grande e
con un terriccio rinnovato: i mesi autunnali sono
molto indicati per questo lavoro.
Volendo possiamo anche moltiplicare le nostre
piante per talea al fine di ottenere nuove piantine.
Questo lavoro si esegue tagliando un rametto e
mettendolo a radicare in un vaso pieno di terriccio
e sabbia. Possiamo farlo a settembre con varie aro-
matiche, ad esempio salvia, rosmarino, alloro, timo.
PROBLEMI DELL’ORTO
BALCONE AUTUNNALE
Essendo un periodo spesso umido, nel nostro orto
balcone possono verificarsi diversi problemi do-
vuti a patologie, per cui è bene fare qualche trat-
tamento preventivo. Evitiamo di utilizzare fungi-
orto, giardino e fattoria
cidi tossici, anche quelli a base di rame presentano dare una copertura rapida al bisogno si può usare
controindicazioni ed è meglio non impiegarli in un telo di tessuto non tessuto, utilissimo quando il
prossimità dell’abitazione. primo freddo ci sorprende e non disponiamo di un
Possiamo aiutarci con corroboranti naturali, quali riparo più strutturato.
equiseto o propoli, sostanze che vanno a raffor- Anche piante perenni adatte a climi caldi, ad
zare le difese delle piante e possono diminuire le esempio limoni, aranci, mandarini cinesi, capperi,
possibilità che si ammalino. Sono rimedi semplici, richiedono una copertura per essere coltivate in
che non curano le patologie ma che agiscono fa- Italia settentrionale.
vorendo la prevenzione.
A livello di insetti parassiti i più comuni nemici au-
tunnali sono cimici e cavolaia: è bene monitorare Ù LIBRO CONSIGLIATO
le piante per intercettare i primi individui, possibil-
mente fin dalle uova. Matteo Cereda
Nelle piccole dimensioni dell’orto balcone spesso
è sufficiente intervenire togliendo a mano gli in- Mettere orti sui
vostri balconi
setti, anche in questo caso non dobbiamo ricorre-
re a pesticidi. Il manuale completo per
coltivare ortaggi in vaso
Se abbiamo agrumi in vaso attenzione alla coc-
ciniglia, che possiamo contrastare con sapone di Rizzoli, 2021
Marsiglia oppure con olio bianco minerale.
PROTEGGERE LE PIANTE DAL FREDDO
Con l’arrivo dell’inverno molte piante hanno bi- APPROFONDIMENTO
sogno di essere riparate dal gelo, in modo da pro-
lungare la loro vita utile e ottenere un raccolto Scopri i consigli per fare l’orto biologico
anche nei mesi di novembre o dicembre. Possiamo partendo da zero
impiegare piccoli tunnel o serrette da balcone. Per www.ortodacoltivare.it
25

QUANDO ARRIVA
L’AUTUNNO
I consigli dell’Almanacco di Barbanera per l’orto autunnale,
la dispensa e l’autoproduzione
MARIA PIA FANCIULLI | GIORNALISTA, RESPONSABILE DI REDAZIONE DELLE RUBRICHE DI BARBANERA
Q
uando l’autunno si affaccia, tra qual-
che nuova nuvola e lo scorrere veloce di
giornate man mano più brevi, il sogno è
sempre uno: poter godere di una calda
e luminosa ottobrata, pronta a donare un ultimo
sprazzo di bella stagione. Ma la scuola e il lavoro
sono ormai nel pieno, la natura cambia volto sotto i
L’AGENDA DELLE BUONE
PRATICHE CON LA LUNA
Nell’orto, nel giardino, sul balcone
Tra nuove semine e prime raccolte d’autunno, nell’orto
non manca certo da fare. Anche perché a settembre,
a chiedere attenzione, ci sono pure gli ultimi ortaggi
dell’estate. Come le piante dei pomodori da defoliare in
Luna calante vicino ai frutti per aiutarne la maturazio-
ne. Ci sono poi da seminare lattuga da taglio, spinacio
invernale e valeriana. In semenzaio all’aperto seminare
la cipolla e in pieno campo piantare l’aglio. Raccogliere
a ottobre le olive e a novembre le castagne per la con-
servazione. In crescente moltiplicare le aromatiche,
come maggiorana, rosmarino, origano con la tecnica
della divisione dei cespi. Raccogliere a novembre le
castagne per il consumo fresco. Nel giardino invasare
con la Luna calante azalee ed aster. Potare gli arbusti,
altrimenti rimandare a primavera. Estirpare e separare
i bulbi delle piante sfiorite, come dalia e gladiolo. At-
tendere la fase crescente per trapiantare le biennali da
fiore, come campanula, digitale, ortensie e rosai. Mol-
tiplicare per talea le sempreverdi come aucuba, lauro-
ceraso o le spoglianti come forsizia.
Nel cestino dell’autunno
Ortaggi: cavoli broccolo, cavoli verza, cetrioli, cico-
rie, cipolle, indivie, lattughe, patate, porri, radicchi
rossi, rape, rucola, sedani, spinaci, valerianella, zuc-
che, cavolfiori, cavoli cappuccio, finocchi, cardi e ca-
volini di Bruxelles.
Frutta: fichi, limoni, mandorle, mele, nocciole, noci,
pere, pompelmi, susine tardive, uva, cachi, castagne,
clementine, mandarini, melagrane, mele cotogne,
arance, bergamotti, cedri e kiwi.
Aromatiche: maggiorana, menta, peperoncino, prez-
zemolo, rosmarino, salvia e crescione.
26 ARTICOLO SPONSORIZZATO
nostri occhi. Gli alberi mostrano le belle foglie colo-
rate, qualche pioggia torna a farci compagnia dan-
doci una mano con le semine nell’orto e nel giardino.
Mentre ad attenderci c’è un giorno speciale, la festa
dei nonni, portata il 2 ottobre dagli Angeli Custodi.
Poi arriveranno i Santi, e sarà il momento di indos-
sare, come ricorda il proverbio, “manicotto e guanti”.
TRA IL DIRE E IL FARE
Guardando la Luna!
Ai tanti e diversi barometri naturali ai quali la tradizio-
ne popolare si affidava per la previsione del tempo, un
posto di riguardo spettava alla Luna. “Alla Luna set-
tembrina sette volte la Luna si inchina” recita un pro-
verbio assai diffuso nelle aree rurali, tipico esempio di
un mondo profondamente legato all’osservazione dei
fenomeni naturali, poi distillata in detti e adagi. Ecco
allora l’astro d’argento a indicare che il tempo che si
avrà proprio nel giorno di Luna Nuova di settembre,
si ripeterà per sette volte, suggerendo così nel pro-
gramma dei lavori agricoli, cosa e quando fare.
Il fiore: crisantemi, fioriture nell’orto
Sorprenderà scoprire come in Giappone, dove il cri-
santemo è simbolo nazionale, si riservino a questo fio-
re interi giardini botanici. Da noi invece, dove un tempo
si piantava anche negli orti insieme ai gigli, è dedicato
ai defunti. Facili da coltivare, i crisantemi si piantano
in posizione soleggiata, non temono il gelo, mentre è
bene ripararli dal vento. Fioriscono in questo periodo.
Per ottenere fiori grandi e cespugli globosi, è bene
asportare con regolarità i germogli laterali.
Ù LIBRO CONSIGLIATO
cucina naturale
SOSTENIBILI SI DIVENTA
Le infestanti? Ci vuole l’aceto
Soprattutto in settembre, dopo l’irrigazione copiosa dell’e-
state, si ritrovano in orti, balconi e giardini molti nuovi ospiti
vegetali, le cosiddette erbacce, le erbe infestanti. Decisi a
rispettare la sostenibilità e a godere di un giardino in armo-
nia con la natura, non si vuol ricorrere ai diserbanti chimici.
In questo caso le erbacce possono essere eliminate in modo
più delicato, senza danneggiare l’ambiente: l’aiuto arriva dal
vino, o meglio dal vino fermentato, cioè l’aceto. Spruzzato
puro sulle piante in Luna calante distruggerà le foglie delle
malerbe. Poiché non arriverà subito a eliminare la pianta fino
alle radici, serviranno più applicazioni per indebolirla fino a
vederla scomparire.
Bulbose: la fabbrica dei fiori
Sembra il titolo di una fiaba, in realtà è tutta la verità sui bul-
bi, sorta di efficacissima e instancabile officina sotterranea.
Un bulbo può infatti ben dirsi una fabbrica di fiori che con-
tiene tutto ciò di cui la pianta ha bisogno per germogliare e
sbocciare. L’unica cosa che si deve fare è metterlo in terra nel
periodo giusto dell’anno, annaffiarlo e poi aspettare. Cosa
c’è di meglio che piantare con tutta la famiglia i bulbi in una
soleggiata giornata di autunno per poi guardarli crescere
fino al loro sbocciare? I fiori di primavera si piantano infatti in
autunno in un periodo che va da settembre a dicembre. Poi,
non appena si allenta la morsa del freddo, iniziano a sboccia-
re, annunciando l’arrivo della bella stagione.
NELLA DISPENSA
Confettura di zucca in agrodolce
È la grande protagonista dell’autunno, pronta
a portare in cucina allegria e tradizione. Come
preparare questa confettura: tagliare a cubetti
1 kg di polpa di zucca gialla da mettere a mace-
rare per 24 ore con 350 g di zucchero, 1 dl di ace-
to bianco, 1 limone affettato o la sola buccia a
listerelle, un pizzico di sale, 1 pezzetto di stecca
di cannella, 6 chiodi di garofano, 1 cucchiaino di
zenzero in polvere, 1 pizzico di noce moscata. Si
fa poi cuocere per circa 2 ore mescolando spes-
so per poi metterla ancora calda nei barattoli.
Autori Vari
Almanacco Barbanera 2021
Un anno di felicità - Dal 1762 il calendario più celebre d'Italia
Editoriale Campi, 2020
Puoi acquistarlo su macrolibrarsi.it
ARTICOLO SPONSORIZZATO 27
 benessere

28 29

PIÙ VERDURE
Consigli pratici per imparare a mangiare almeno cinque porzioni
di frutta e vedura al giorno
LA REDAZIONE
C
he le verdure facciano bene viene con-
fermato anche dagli studi che indicano in
un’alimentazione a base vegetale un po-
tente strumento di prevenzione di molte
delle malattie più comuni oggi. Frutta e verdura
forniscono vitamine e minerali alla dieta e sono
fonti di sostanze fitochimiche che funzionano
come antiossidanti, fitoestrogeni, agenti antin-
fiammatori e altri meccanismi protettivi. Tale
concentrato di nutrienti e sostanze benefiche è
stato collegato a una minore incidenza di malat-
tie croniche, in particolare cancro e malattie car-
divascolari.1
Ciò non significa che bisogna per forza diventare
vegetariani o vegani, ma è indubbio che aumen-
tare il consumo degli alimenti vegetali porta solo
benefici. La dieta mediterranea povera, che com-
prende oltre a frutta e verdura, anche il consumo
1. Slavin J.L., Lloyd B., Health benefits of fruits and vegetables,
“Advances in Nutrition”, 2012 Jul 1;3(4):506-16.
30
di cereali integrali in chicco e legumi, è quella che
ha maggiore attività protettiva sul nostro orga-
nismo. Le linee guide attuali consigliano il consu-
mo di 5 porzioni di frutta e verdura al giorno; allo
stesso modo, il piatto dovrebbe essere riempito
per metà di ortaggi. Nonostante i benefici, però,
sono ancora poche le persone che portano abi-
tualmente frutta e verdura sulla tavola: secondo
i dati di Eurostat solo il 14% degli adulti italiani
mangia 5 porzioni quotidiane, mentre oltre il
34% non riesce a mangiarla tutti i giorni. Spesso
i deterrenti per il consumo di alimenti vegetali
sono il poco tempo a disposizione e la facilità di
deperimento degli alimenti, oltre al quantitativo
di ortaggi richiesti a testa. Spiega il dottor Stefa-
no Erzegovesi, direttore del Centro per i disturbi
alimentari dell’Ospedale San Raffaele di Milano
che: «Il quantitativo adeguato di verdura al gior-
no a persona dovrebbe essere di almeno 250 g
da cuocere: se facciamo la spesa settimanale,
ognuno di noi dovrebbe avere in dispensa alme-
PROVA LE CHIPS DI BUCCIA DI ZUCCA
In cucina la regola d’oro è provare e sperimen-
tare: è un modo per aumentare la creatività e
trovare soddisfazione per il manicaretto che ab-
biamo preparato oltre che a mangiare qualcosa di
sano e gustoso.
Ti proponiamo quindi di provare le chips di buccia
di zucche: è qui infatti che si concentrano i prin-
cipi attivi della zucca. Ti serve una zucca rigoro-
samente bio con una buccia non troppo legnosa,
come la Hokkaido.
Dopo averla lavata, sbuccia la zucca e riducila a
pezzetti della grandezza di circa 5-8 cm.
Scalda il forno a 180 °C, prendi una teglia e siste-
ma le bucce: condiscile con olio evo, sale marino
La dieta mediterranea povera,
che comprende oltre a frutta
e verdura, anche il consumo di
cereali integrali in chicco e legumi,
è quella che ha maggiore attività
protettiva sul nostro organismo
no mezzo chilo di verdura al giorno, quindi 3, 5 kg
di verdure alla settimana per persona. Comprare
così tante verdure, soprattutto se in famiglia si è
in almeno 3 o 4, non è una cosa che viene imme-
diata. Queste quantità consigliate, devono quindi
essere accompagnate in un percorso che ci rende
felici di finire il piatto».
QUESTIONE DI ORGANIZZAZIONE
Quello che trattiene di più dal cucinare le verdure
è il tempo impiegato a pulirle, lavarle e poi cuci-
narle. In realtà, le verdure non richiedono molto
più tempo di qualsiasi altro piatto da preparare.
Spesso il modo migliore per rendere queste ope-
razioni più veloci è organizzare gli spazi in cucina e
anche gli utensili che possono servire per cucinare
le nostre verdure. Fra gli attrezzi di base non do-
vrebbero mai mancare:
● un tagliere grande,
● un coltello da cucina ben affilato,
● un coltello spelucchino,
● un pelapatate,
● dei contenitori per gli scarti,
● due contenitori per le verdure da lavorare,
● uno straccetto.
cucina naturale
integrale e aghi di rosmarino tritati. Mescola con
le mani, in modo che tutti i pezzetti di buccia si-
ano uniformemente ricoperti dal condimento,
quindi spargi in maniera uniforme su tutta la su-
perficie della teglia.
Metti la teglia in forno e fai cuocere per circa 5
minuti. A metà tempo, apri un attimo il forno per
fare uscire il vapore e fare asciugare prima le buc-
ce. Le bucce devono essere dorate ma non bru-
ciate.
Quando sono cotte a puntino, estraile dal forno
e lasciale raffreddare. Servile come uno snack,
o meglio, prima del pasto, come aperitivo di
verdura.
Per quanto riguarda invece il tempo, non servo-
no giornate intere. Per gran parte delle verdure
può bastare una mezzora fra mondare, lavare e
cucinare.
Per ottimizzare i tempi di cottura ad esempio, puoi
fare attenzione a tagliare le verdure più o meno
della stessa grandezza (non occorre essere pre-
cisi al centimetro): questo permette di avere una
cottura uniforme, e di non dover cuocere troppo
a lungo, preservando anche i nutrienti, come le vi-
tamine, che tendono a degradarsi con le cotture
prolungate. Inoltre, i pezzi di verdura dovrebbero
essere grandi quanto basta per essere messi in
bocca senza difficoltà, sia da adulti che da bambi-
ni, così da riuscire a mangiarle con più gusto.
Anche con le cotture puoi sbizzarrirti: in acqua, al
forno o in padella, ma anche a vapore, a seconda
della stagione, sono tutti metodi che vanno be-
nissimo. Bastano pochi accorgimenti per imparare
a inserire le verdure nel nostro piatto e mangiare
cibi salutari ma anche gustosi.
LEGGI DI PIÙ
Rivedi il webinar con
il dottor Stefano Erzegovesi
Ù LIBRO CONSIGLIATO
Stefano Erzegovesi
Le verdure
in quindici passi
Cucinarle, amarle e
vivere felici
Mondadori, 2021
31

Nasce a Forlì
un centro che insegna
al paziente oncologico
come riprendere in mano
la propria salute,
partendo dalla cucina
TUMORE E
ALIMENTAZIONE
INTERVISTA A MONIA TALENTI | BIOLOGA NUTRIZIONISTA E CUOCA
A CURA DELLA REDAZIONE
«C
he il cibo sia la tua medicina» -
diceva Ippocrate. E dato che ce lo
siamo completamente dimenticato
è bene fare qualcosa per rinsavire
da questo oblio, anche perché - e i dati sono quelli
dell’OMS – oltre un terzo dei tumori e delle malat-
tie cardiovascolari si previene a tavola.
Ma cosa fare quando riceviamo una diagnosi di
malattia e vogliamo – non è davvero mai troppo
tardi – modificare la nostra alimentazione, fisica
ed emozionale, in modo diventi un sostegno al
percorso di cura intrapreso?
In Romagna possiamo rivolgerci a Taognam, il
nuovo centro fondato da Monia Talenti – biologa
nutrizionista e cuoca formatasi con Franco Berri-
no presso La Grande Via. L’abbiamo incontrata per
farci raccontare questo nuovo progetto.
Che cos’è Taognam?
Taognam è un luogo semplice e rivoluzionario di
prevenzione e sostegno alla cura.
Il paziente potrà scoprire insieme a noi un percor-
so di benessere e guarigione personalizzato at-
traverso una corretta attenzione verso sé stesso.
Vogliamo affiancare alle cure tradizionali, un me-
todo che risvegli quella capacità di autoguarigio-
32
ne che il nostro corpo conosce, semplicemente
alleggerendolo da appesantimenti alimentari ed
emozionali.
Quale messaggio vuole portare?
Si può essere protagonisti della propria salute im-
parando a mangiare in modo sano e consapevo-
le. Comprendere con chiarezza quali cibi sono da
evitare e quali invece utilizzare nella quotidianità
e nella cura delle singole problematiche.
Imparare a mantenere alte ed equilibrate le ener-
gie attraverso pratiche di ascolto, yoga e medi-
tazione. Capire quale tipo di attività fisica e più
adatta a noi, al nostro corpo in ogni fase della vita.
Queste sono le finalità di Taognam.
Ogni giorno in Italia oltre mille persone scoprono
di essere ammalate di cancro.
Moltissime soffrono di malattie cardiovascolari,
degenerative, autoimmuni.
Tante sono vittime di un’infinità di disturbi: dige-
stione, menopausa, insonnia…
Dal momento in cui ci si accorge di essere malati
ha inizio, per il paziente, un percorso di cure lun-
go e spesso doloroso dove regnano incertezze e
solitudine. La sanità pubblica grazie alla serietà e
alla preparazione della maggior parte dei medici
cucina naturale
offre cure e terapie farmacologiche fondamentali
per il ripristino della salute, ma esaurisce qui il suo
compito.
A volte per mancanza di tempo o per mancanza di
conoscenze più ampie si dimentica la persona nella
sua globalità. Il paziente divenuto un numero, viene
inserito in un programma di indagini, terapie e ope-
razioni in cui passivamente attende spettatore, fra
mille dubbi e angosce, la propria guarigione.
E qui entrate in gioco voi…
A Taognam vogliamo sostenere e accompagnare
quella necessità di diventare protagonisti del-
la nostra salute, attraverso piccoli fondamentali
cambiamenti nella nostra quotidianità.
La letteratura scientifica ci indica chiaramente
che possiamo fare tanto; prevenire e curare la
maggior parte delle patologie con maggiore effi-
cacia attraverso l’attenzione al cibo, all’esercizio
fisico e alla meditazione.
La mia esperienza professionale come nutrizioni-
sta e cuoca nel cuore della Grande Via mi ha per-
messo di toccare con mano i benefici indiscutibili
di questo approccio rivoluzionario.
A Taognam, insieme ad una equipe di amici ed
esperti, daremo vita a questo sogno con profes-
sionalità ed entusiasmo.
Metteremo in pratica gli insegnamenti e l’espe-
rienza del dottor Berrino attraverso consigli sem-
plici, in cui scienza e tradizione si incontrano. Vo-
gliamo creare un luogo di ritrovo e di condivisione
in cui ripristinare l’integrità fisica e spirituale ne-
cessaria alla completa guarigione.
Taognam è un luogo di accoglienza, di ripartenza
in cui cercare soluzioni personali all’interno di in-
dicazioni scientificamente provate.
Quali servizi offrite?
Ne abbiamo in programma diversi: serate divulga-
tive di cucina naturale preventiva e curativa aperte
a tutti; consulenze di alimentazione naturale per-
sonalizzate (malattie oncologiche, cardiovascola-
ri, autoimmuni, disturbi di menopausa, insonnia,
cattiva digestione, perdita di peso); corsi pratici
di cucina naturale; yoga e attività fisico-motorie
personalizzate; ascolto e gestione dello stress.
APPROFONDISCI
Taognam
Via Bruni 10/A | Forlì
Per informazioni: 351 66 234 40
www.taognam.it
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MEAL PREPVEGETALE
Cucina in anticipo, pianifica il menù e fai bene la spesa
per mangiare con gusto e risparmiare tempo
MARIANNA GUALAZZI | GIORNALISTA
L
avoro tanto, ho una famiglia numerosa – a
casa siamo in cinque – ma ci tengo alla salu-
te e all’alimentazione e voglio cucinare piat-
ti sani, buoni e senza passare una vita ai for-
nelli. Come riuscire in quest’impresa? Coniugare la
voglia di portare in tavola un cibo buono, sano e
gustoso e i mille impegni della mia indaffaratissi-
ma vita non è sempre facile. A volte, lo confesso,
capita di dover cedere a un apparentemente invi-
tate asporto, che ha il pregio di risolverti la cena
e il difetto di ripresentartela per tutta la notte, e
anche il giorno successivo. Diciamolo: tra ecces-
so di sale e materie prime scadenti, spesso il cibo
pronto non è proprio di primissima qualità.
Alla ricerca di un sostegno nella mia vita di mam-
ma lavoratrice e casalinga disperata, mi sono pia-
cevolmente imbattuta in un libro in cui ho trovato
risolutivi consigli pratici, che ho subito fatto miei.
DAGLI USA CON FURORE
In USA lo adorano: fior fiori di influencer e super
pluri mamme ne sono le paladine. Che cos’è? Il
meal prep, naturalmente, ovvero la “tecnica” di
pianificare e preparare durante il week end tutti i
piatti della settimana, che verranno poi scongelati
e consumati dal lunedì al venerdì successivo.
Forse gli americani non hanno tanto da fare il sa-
bato e la domenica: per chi come noi vive in un Pa-
ese meraviglioso e passa il fine settimana al mare,
34
in collina, in montagna, nelle città d’arte o in tutti
quei luoghi magnifici che ci ritroviamo dietro casa,
l’idea di trascorrere due giorni interi a spignattare
non è molto allettante. Per me, no di certo.
Il compromesso ce lo propone Myriam Sabolla nel
suo libro Mangia bene, lavora meglio: la sua cu-
cina 100% vegetale per persone indaffarate mi ha
conquistata.
Myriam propone il meal prep diffuso. È semplicis-
simo: stai preparando la cena? Cosa ti costa met-
tere su anche un abbondante sugo di pomodoro
che andrai a congelare e che ti servirà poi come
base per diversi condimenti di pasta? Basterà ag-
giungere delle zucchine, delle melanzane, olive o
anche, perché no, dei legumi.
Anche le cotture dei cereali possono essere fatte
in anticipo e conservate per qualche giorno. Farro
e orzo si cuociono davvero nel tempo della prepa-
razione di una cena, e non hanno bisogno di tanta
attenzione. Per non parlare del cous cous che, per
variare il più possibile i cereali, possiamo acqui-
stare, ad esempio, di mais: in questa versione io lo
adoro e lo trovo freschissimo. Perfetto per l’estate
o le mezze stagioni. Vuoi sapere come lo condisco?
Trito fini fini tutte le erbe aromatiche, le coste di
sedano e la carota che il fruttivendolo mi regala
come “odori” (in inverno li uso per il brodo vegetale)
e aggiungo olio, limone e olive taggiasche.
cucina naturale
FORNO E PIANIFICAZIONE
DEL MENÙ: ACCOPPIATA VINCENTE
Altra cosa che ho rivalutato tantissimo leggen-
do il libro di Myriam è il forno. La cottura in forno
non ha bisogno di grandi cure ed è eccezionale per
i vegetali. Anche quando in casa stanno finendo
le provviste di ortaggi e voglio terminare proprio
tutto in vista della prossima spesa fresca, la pa-
dellata di verdure svuota frigo è un must: taglio
tutto quello che è rimasto, insaporisco con aro-
matiche, paprika dolce, aggiungo una scatola di
ceci, metto tutto in forno. In quei venti minuti, in-
tanto che il tutto cuoce, posso fare altro: dal cuo-
cere dei legumi in pentola a pressione a riordinare
la cucina, in modo da recuperare tempo prezioso
nel dopo cena, quando devo aiutare i bimbi a pre-
pararsi per la notte.
Un altro strumento fondamentale è quello del
menù settimanale: mi sembrava un’idea masto-
dontica che non sarei mai riuscita a portare a ter-
mine. Come pianificare in anticipo 14 pasti a setti-
mana, colazioni escluse?
Il consiglio di Miryam è quello di partire a step, pia-
nificando prima di tutto i 5 pasti serali, dal lunedì al
venerdì. Anche io ho iniziato da qui, approfittando
del fatto che a pranzo spesso la metà della fami-
glia è fuori casa, e mi sono trovata molto bene. È
bello tornare a casa dal lavoro e sapere già cosa
cucinare e avere gli ingredienti per farlo, dato che
al menù segue poi la spesa: ragionata e con lista
dettagliata alla mano. Ultimo segreto vincente:
preparare una cena bella abbondante in modo da
avere degli avanzi per reinventare il pranzo del
giorno dopo: dal risotto faremo delle polpette;
dalle verdure in padella una panzanella, e così via.
I consigli di Miryam sono davvero numerosi e pre-
ziosi e spaziano dall’organizzazione – lei è anche
professional organizer – alle ricette, passando per
la sostenibilità.
LEGGI DI PIÙ
Riguarda l’intervista a Myriam Sabolla
macrogo.to/sabolla
Ù LIBRO CONSIGLIATO
Myriam Sabolla
Mangia Bene,
Lavora Meglio
La cucina 100%
vegetale per persone
indaffarate
Cairo Editore, 2021
35

SAI COSA
MANGI?
7 semplici regole per cominciare
a nutrirsi consapevolmente
A CURA DI SAPORE DI SOLE
N
utrirsi è altra cosa rispetto al semplice
mangiare e presuppone la conoscenza di
ciò che si assume e l’impatto che ha sul
nostro organismo. Volendo semplificare
il concetto, possiamo individuare poche regole
che valgono per tutti, indicazioni di buon senso fa-
cili da comprendere e altrettanto facili da mettere
in pratica. Un punto di partenza di un percorso di
crescita più vasto e in continuo aggiornamento.
LAVORAZIONI RISPETTOSE
Più la materia viene rispettata e maggiori saran-
no le proprietà in termini di nutrienti. Privilegiamo
sempre macinature a pietra, lavorazioni a basse
temperature, essiccazioni lente.
MONOINGREDIENTI
Cosa c’è di meglio di un prodotto fatto con pochi
ingredienti? Un prodotto fatto con un solo in-
grediente! 100% senza dolcificanti, edulcoranti,
pectine, nulla che possa mascherarne la vera na-
tura.
PIÙ GRASSI BUONI,
MENO GRASSI SATURI
Omega-3 e omega-6 contribuiscono alla salute
del nostro sistema cardiocircolatorio, regolano la
36
cucina naturale
pressione, aumentano il colesterolo buono (HDL)
e riducono quello cattivo (LDL).
INTEGRALE, QUELLO VERO
L’integrale vero è quello dato dal chicco integro
completo dei suoi tegumenti esterni, che ci ga-
rantisce il giusto apporto quotidiano di fibre (30-
35 g al giorno).
SÌ AI FERMENTATI (SALVAGUARDIAMO
IL NOSTRO MICROBIOTA)
La fermentazione sviluppa funzionalità prebio-
tiche, ovvero che creano condizioni favorevoli al
benessere del microbiota, così importante per il
nostro equilibrio e la nostra salute.
PIÙ ANTIOSSIDANTI
Vitamine e minerali sono la nostra migliore difesa
contro i radicali liberi e ci permettono di restare in
salute e in forma più a lungo.
BIODIVERSITÀ E TERRITORIO
La biodiversità è un bene, si sa, e lo è anche per la
nostra salute. Riscopriamo le sementi antiche e
rare, meglio se legate a uno specifico territorio,
coltivate a ciclo chiuso e lavorate con rispetto
(vedi “lavorazioni rispettose”).
ARTICOLO SPONSORIZZATO 37
 cucina naturale

COTTURA MUFFIN ALLE MELE AL VAPORE

AL FORNO
Ingredienti e attrezzature
• 100 g di farina di semi integrale (tipo 2 o tipo 1) di
grani antichi o di farro
• 1 mela
• 40 g di prugne secche snocciolate (oppure uvetta
Cosa sono i prodotti da forno e come la macrobiotica o albicocche secche)
ci insegna a renderli più leggeri, digeribili e gustosi • 1/2 bustina di lievito naturale (circa 10 g)
• 150 ml circa di bevanda vegetale non dolcificata
DEALMA FRANCESCHETTI | FOOD BLOGGER, CUOCA E TERAPISTA MACROBIOTICA • 1/2 cucchiaino di cannella
• la buccia grattugiata di 1 limone
• 1 cucchiaino di crema di mandorle
• 1 pizzico di sale marino integrale
• stampini di silicone o di ceramica
• pentola, coperchio e cestello per la cottura al
vapore (oppure i cestelli di bambù)
giungi anche la crema di mandorle. Taglia la mela a
cubetti molto piccoli e aggiungila al composto, che
dovrà risultare morbido, quasi fluido. Prepara per la
cottura al vapore. Puoi usare il classico cestello di
metallo da inserire nella pentola, oppure i cestelli di
bambù da appoggiare al bordo della pentola.
Metti nella pentola circa 3 dita d’acqua. Dispo-
ni nel cestello di metallo bambù gli stampini per
muffin, versa il composto fino a poco più di metà
stampino, metti il coperchio alla pentola oppure
chiudi i cestelli di bambù con il loro coperchio e
cuoci al vapore dal momento del bollore, per circa
20 minuti.
Una volta cotti lasciali raffreddare bene.

Mescola la farina con il lievito, il sale, la buccia di li-

mone e la cannella. Frulla le prugne con un po’ di
bevanda vegetale, poi aggiungi il resto. Aggiungi la
bevanda vegetale alla farina e mescola bene. Ag-

può non essere sempre benefico, soprattutto se

il prodotto da forno viene usato in eccesso, come
accade oggi nell’alimentazione moderna, dove è
presente ogni giorno. Si parte spesso a colazione
con dei biscotti o delle fette biscottate o una brio-
che, per poi aprire un pacchetto di crakers a metà
mattina, per poi mangiare del pane o dei grissini a

I
n un’ottica macrobiotica, un prodotto da forno
“sano” è preparato scegliendo accuratamente
gli ingredienti e, se possibile, è fatto in casa. In-
nanzi tutto è bene chiarire cosa si intende per
“prodotto da forno”. Si intendono le farine dei ce-
reali cotte nel forno, quindi pane, pizza, biscotti,
fette biscottate, crekers, grissini, taralli, torte ecc.
Ecco gli ingredienti base di ogni prodotto da forno
di qualità:
● farine biologiche integrali o semi integrali di
grani antichi;
● lievito madre al posto del lievito di birra;
● sale marino integrale.
Nel caso dei prodotti da forno dolci come i biscotti
o le torte o le fette biscottate:
● dolcificanti naturali al posto dello zucchero
(frutta fresca e/o disidratata ed eventual-
mente il malto di riso o di orzo);
● olio evo al posto del burro;
● bevande vegetali al posto del latte animale;
● olio evo oppure burri vegetali (tahin, crema di
mandorle, di nocciole ecc.) al posto del burro
animale.
COSA CI DICONO YIN E YANG?
Se analizziamo il prodotto da forno attraverso la
conoscenza yin e yang, scopriamo che anche quel-
li della più alta qualità, con gli ingredienti migliori,
persino fatti in casa, presentano qualche “critici-
tà”, se usati in eccesso. Queste “criticità” dipendo-
no dalla loro energia molto yang, prodotta proprio
dalla cottura nel forno della farina del cereale, che
li rende secchi e duri.
Quando cuociamo in forno le farine dei cereali,
otteniamo un prodotto delizioso, che piace a tutti
proprio perché è croccante. La crosticina del pane
o il croccante di una fetta biscottata o di un biscot-
to ci attraggono moltissimo, ma è proprio questo
“croccante”, che in un’ottica energetica yin e yang,
pranzo, della focaccia nel pomeriggio e altro pane
a cena o magari una pizza.
Dal punto di vista yin e yang, il prodotto da forno
ha una forte energia yang che può creare tensione
e indurimento nel corpo e riflettersi anche a livel-
lo emotivo, peggiorando problemi di ansia, di in-
sonnia, di tensione, di fame nervosa e compulsiva.
Questi effetti si possono presentare in particolare
se si usa il prodotto da forno ogni giorno, magari
CON CHE FREQUENZA
CONSUMARE IL PRODOTTO
DA FORNO?
In linea generale non tutti i giorni. Ognuno di noi
dovrà trovare la sua personale “soglia di tolle-
ranza” del prodotto da forno. C’è chi starà bene
mangiandolo anche un paio di volte a settimana
e chi potrà permetterselo solo una volta o due al
mese. Bisogna sperimentare e ascoltare il corpo.
più volte al giorno. Utilizzato solo ogni tanto non
ha lo stesso impatto deleterio.
UNA SOLUZIONE ALTERNATIVA:
LA COTTURA AL VAPORE
Per chi scopre di poter consumare i prodotti da
forno molto raramente, c’è una soluzione per po-
tersi godere più spesso dei prodotti simili: la cot-
tura al vapore.
Possiamo cuocere al vapore facilmente il pane e i
muffin. Basta una pentola alta, un cestello per la
cottura al vapore e un coperchio.
Otterremo un risultato simile, ma non ugua-
le, perché con la cottura al vapore non si crea il
croccante, la crosticina, ma è proprio per questo
che possiamo concederci questo tipo di cottura
del pane o del muffin più spesso rispetto alla cot-
tura al forno.

38 39
 cucina naturale

RINFORZATI
Per farci un’idea, consigliamo di berne non più di
2 tazze al giorno e preferibilmente la mattina, per
trarre il massimo vantaggio dai suoi benefici e po-
terli sfruttare al meglio durante l’arco della gior-

CON IL
nata. È sempre meglio assumerlo a stomaco pieno
e proprio per la sua azione energizzante, cerchia-
mo di non assumerlo dopo le ore 15. Può essere
sciolto in acqua calda (per sospensione) oppure in

TÈ MATCHA
una bevanda vegetale. Nel latte di avena appena
scaldato e montato è una vera bontà.
Il suo utilizzo è particolarmente apprezzato come
colorante naturale nella preparazione di biscotti,
dolci e budini.
Sostiene il sistema immunitario
ed è ottimo per gli sportivi:
scopri come prepararlo PROVA IL MATCHA
LA REDAZIONE DI GUSTO VIVO
CHOCO PUDDING
PER 2 PERSONE
Per il pudding:
3 cucchiai abbondanti di semi di chia,

T
è verde giapponese per eccellenza, il tè Ma-
tcha si presenta come una polvere molto
fine e profumata, dal colore verde intenso.
Viene definito “giapponese”, ma in realtà le
sue origini appartengono alla Cina imperiale e ri-
salgono al IX secolo. Si diffuse, successivamente, in
Giappone perché scoperto e utilizzato dai monaci
buddisti giapponesi per le sue proprietà stimolanti
che permetteva di mantenere un’elevata concen-
trazione durante le loro meditazioni. Chiamato, in-
fatti, “elisir dei monaci buddisti” per il grande utilizzo
che ne fanno i monaci durante le loro cerimonie da
oltre 900 anni, in Giappone, il tè Matcha rimane per
la popolazione un rito sociale e cerimoniale, parti-
colarmente sentito, e rimane tra i tè maggiormente
utilizzati anche nella tradizione culinaria.
LE PROPRIETÀ DEL TÈ DEI MONACI
Il tè Matcha rientra nella categoria dei superfood
per le sue innumerevoli virtù e, inserito nella nostra
quotidianità, apporta molteplici benefici al nostro
organismo. Infatti, è grazie ai metodi antichissimi di
coltivazione e di lavorazione che la pianta vanta una
concentrazione elevata di principi attivi.
Circa 20 giorni prima della raccolta, le piante ven-
gono ricoperte per ripararle dal sole; preservarle
dalla luce del sole permette di aumentare i livelli di
clorofilla, la quale conferisce tutte le sostanze nu-
tritive alle foglie ed esplica un’azione detossinante
degli organi emuntori e drenante dell’organismo.
La preparazione del tè Matcha avviene inoltre per
sospensione e non per infusione, permettendo di
mantenere integri tutti i principi attivi presenti in
esso, come la clorofilla ma anche:
● L-Teanina: aminoacido in grado di attraver-
sare la barriera ematoencefalica. Essendo
un precursore del GABA (acido gamma- ami-
nobutirrico) esplica la sua azione a livello del
sistema nevoso centrale promuovendo uno
stato di rilassamento, ma che permette di ri-
manere attivi e concentrati sino a 6 ore dopo
aver consumato una tazza di tè Matcha.
● Catechine: non subendo alcun processo fer-
mentativo, la concentrazione delle catechine
è molto più alta rispetto a un tè verde di buona
qualità: 10 mg ogni 100 g di tè Matcha. Queste
molecole hanno potere antiossidante e sono,
quindi, in grado di rigenerare continuamente
le cellule del nostro organismo prevenendo
l’invecchiamento e l’instaurarsi di stati in-
fiammatori cronici.
Grazie a queste sostanze il tè Matcha aumenta l’e-
nergia, combatte la stanchezza fisica e migliora la
resistenza.
Contiene anche elevate quantità di caffeina ma, a
differenza del caffè, in cui tale sostanza è a rila-
scio immediato, qui il rilascio è più graduale, con
effetto più duraturo. Non per niente il tè Matcha
veniva bevuto dai Samurai giapponesi prima di an-
dare in battaglia. Oggi è particolarmente adatto
agli sportivi. Infine, accelera il metabolismo gra-
zie alla presenza del polifenolo EGCG che induce il
processo di termogenesi.
COME ASSUMERE IL TÈ MATCHA
La dose giornaliera è di 2 g, si consiglia di non ec-
cedere, dato che contiene comunque caffeina.
2 cucchiai di tè Matcha,
300 ml di latte vegetale,
un pizzico di vaniglia,
dolcificante a piacere tra estratto di agave,
yacon o fiori di cocco.
Per lo strato di copertura:
2 banane congelate,
2 cucchiai di cacao in polvere,
latte vegetale di avena o mandorla, q.b. per
rendere il composto banana/cacao cremoso.
In un recipiente, stemperare bene il latte con il
matcha e la vaniglia, aggiungere i semi di chia e il
dolcificante scelto, rimescolare di nuovo, quindi
lasciare riposare e mescolare per 2 o 3 volte di
seguito, per far gonfiare bene la chia, così può
esplicare tutte le sue benefiche proprietà.
Riporre il tutto in frigo per 1 ora almeno, ma per
un risultato più denso come un budino, anche
per tutta la notte.
A questo punto, frullare le banane congelate e
poi aggiungere la polvere di cacao e un po’ alla
volta anche il latte vegetale fino a ottenere la
consistenza cremosa desiderata.
Disporre il pudding di chia e matcha in 2 bicchieri e
versarvi sopra la crema fredda di cacao e banane.
Decorare a piacere, con frutta di stagione, pi-
stacchi. Servire subito.

40 ARTICOLO SPONSORIZZATO ARTICOLO SPONSORIZZATO 41

 cucina naturale

ACETO Apporta sali minerali e vitamine,

in particolare potassio, magnesio,

DA BERE
Bevi l’aceto di mele
calcio, fosforo, vitamina A e C

Migliora la produzione degli enzimi digestivi, dimi-

nuendo il gonfiore addominale e migliorando il si-
stema digestivo, aumentando l’assorbimento dei
in una nuova formulazione nutrienti. L’aceto di mele viene consigliato in tut-
sicura per bruciare grassi, te le condizioni di malassorbimento, come artrosi,
lupus eritematoso sistemico, artrite, celiachia, in-
stimolare la diuresi, tolleranze alimentari.
apportare importanti È un potente antiossidante, quindi contribuisce a
migliorare lo stato della pelle e dei capelli.
vitamine e sali minerali I triterpeni presenti hanno una buona azione anti-
tumorale. L’acido malico in esso presente dissol-
ARRIGO DE SIMONE | BIOLOGO NUTRIZIONISTA
PER LES ANTIDOTES, DISTRIBUZIONE INDIPENDENTE
ve i cristalli di acido urico aiutando a prevenire la
gotta, oltre che a ridurre le dimensioni dei calcoli
renali e a prevenirne la formazione.
Contribuisce al controllo della glicemia, riducen-
do l’assorbimento degli zuccheri. Può essere un
valido aiuto per i diabetici di tipo II, iperglicemici e
affetti da insulino-resistenza, come per esempio
le donne con ovaio policistico.

LES ANTIDOTES
Nasce nel 2018 in Abruzzo come distribuzione in-
dipendente di vini e alimenti artigianali ed è frut-
to dell’amore per il tema della sostenibilità am-
bientale, quello della difesa della biodiversità e la
promozione di un’agricoltura ecologica, a filiera
corta e contadina.

L’
idea di un aceto da bere ha un razionale
forte grazie proprio alla presenza stessa
dell’aceto di mele biologico, che con le
sue caratteristiche può essere considera-
to un alimento di alto valore protettivo dello sta-
to di salute.
L’aggiunta di vari ingredienti nelle varie formula-
zioni contribuisce ad una maggiore specificità di
ogni prodotto, generando una sinergia che può
risultare utile in svariate condizioni o patologie.
Non può essere bevuto direttamente perché ha
una elevata acidità che potrebbe danneggiare
lo smalto dei denti, quindi la sua diluizione in un
“aceto da bere” è la maniera migliore per favorirne
l’assunzione regolare.
I VANTAGGI DELL’ASSUNZIONE
REGOLARE DI ACETO DA BERE
L’aceto di mele è un alimento termogenico, cioè
richiede più calorie per essere digerito rispetto
alle calorie che apporta. Questo deficit intacca
le riserve dell’organismo, ecco perché lo si defi-
nisce un alimento brucia grassi. Riducendo l’as-
sorbimento degli zuccheri contribuisce anche a
ridurre i livelli ematici di insulina, quindi anche la
produzione endogena di grassi. L’effetto è da con-
siderarsi come un valido coadiuvante durante un
corretto regime alimentare ipocalorico.
Stimola la diuresi, contribuendo al drenaggio del
sistema linfatico e quindi alla riduzione della ri-
tenzione idrica.
Apporta sali minerali e vitamine, in particolare
potassio, magnesio, calcio, fosforo, vitamina A e
C. Un apporto regolare di sali minerali contribui-
sce attivamente alla riduzione dei dolori articolari
e aumenta la funzionalità di articolazioni come il
ginocchio, la caviglia, l’anca e la spalla. Una assun-
zione regolare di aceto di mele viene regolarmen-
te consigliata a pazienti con artrite reumatoide.
L’apporto di potassio deve tuttavia essere tenuto
in considerazione in caso di pazienti con iperten-
sione non controllata di grado medio o severo.
Rappresenta un’idea, a suo modo inusuale, sul
modo di vendere e sull’economia dell’artigianale,
fatta principalmente di contaminazione tra sape-
ri e produzioni.
Nel suo catalogo ha inserito insieme ai vini na-
turali, già a partire dal 2020, due tipologie di
prodotti complementari a base di aceto da bere,
una di sole mele in purezza a marchio Maria Lucia
Melchiori di Tres (TN) ed una con Aceto balsamico
di Modena IGP e aceto di mele a marchio Monari
Federzonidi Modena (MO).
Si possono trovare entrambi i marchi nei seguenti
esercizi commerciali:
CONTATTI
Les Antidotes
Via Tripio, 63
Guardiagrele CH
Tel 0871 335578 / 366 3660345
cantina@lesantidotes.it
Ilustrazioni a cura di Martina Vanda, Roma per
Les Antidotes
©Les Antidotes2018 /2021

42 ARTICOLO SPONSORIZZATO ARTICOLO SPONSORIZZATO 43


VIVERE A IMPATTO
(QUASI) ZERO
Compra sfuso, vesti usato, condividi:
ecco i consigli degli influencer green
CARLOTTA BERNABINI | TECNOLOGA ALIMENTARE, APPASSIONATA DI SOSTENIBILITÀ
A
vere uno stile di vita più sostenibile è
possibile? Fare scelte più attente al no-
stro pianeta, nella vita di tutti i giorni, è
davvero così tanto difficile? Vi capita mai
di farvi queste domande? A me sì, ed è proprio in
questi momenti che mi ritorna in mente la storia
del piccolo Colibrì.
Si tratta di un antico racconto africano che narra
del giorno in cui nella foresta scoppiò un grande
incendio. Spaventati gli animali iniziarono ad ab-
bandonare le loro tane e a scappare.
Solo il piccolo colibrì si dava da fare, raccoglien-
do con il becco alcune gocce dal lago per gettarle
sul fuoco. Dopo un po’, il leone, il re della foresta,
infastidito dalla solerzia apparentemente inuti-
le dell’uccellino, gli disse: “ Colibrì! Sei impazzito?
Non è con queste poche gocce d’acqua che riusci-
rai a spegnere il fuoco!”. E il colibrì rispose: “Lo so,
ma sto facendo la mia parte”.
Tutti noi siamo chiamati a fare la nostra parte.
Quando? In che modo? Nella vita di tutti i giorni,
nelle piccole scelte che facciamo. A nessuno di noi
44
è chiesto di ridurre, o addirittura azzerare, il nostro
impatto ambientale di punto in bianco, dal giorno
alla notte. Possiamo semplicemente fare la nostra
parte con i mezzi e con le capacità che abbiamo.
Per iniziare questo percorso, ho selezionato per
voi alcuni profili Instagram di influencer green che
seguo da tempo e che mi hanno dato importanti
spunti per le mie piccole rivoluzioni quotidiane.
SIAMO TUTTI SULLA STESSA BARCA
Se quello di cui avete bisogno è cambiare punto di
vista, se volete passare da una prospettiva ripie-
gata su voi stessi a una aperta al mondo e al pia-
neta, lui è il vostro uomo. Alex Bellini (@alexbelli-
ni_alone) è un esploratore, speaker motivazionale,
divulgatore ambientale, performance coach e,
soprattutto, un uomo pieno di dubbi sul futuro
della nostra amata Terra.
Ha attraversato due oceani in solitaria a remi, ha
partecipato a diverse maratone (una attraverso il
deserto del Sahara), ha attraversato il più grande
ghiacciaio d’Europa con sci e slitta. In questi suoi
sostenibilità
«Quello che facciamo è soltanto
una goccia nell’oceano. Ma se non
ci fosse, quella goccia all’oceano
mancherebbe»
MADRE TERESA DI CALCUTTA
viaggi testimonia gli effetti devastanti del cam-
biamento climatico.
In questo momento è impegnato nella sua ultima
avventura (10 Rivers 1 Ocean): percorrerà i 10 fiumi
più inquinati al mondo con l’obiettivo di richiama-
re l’attenzione sul grande problema dell’inquina-
mento dei nostri mari a causa della plastica.
UN PROGETTO A IMPATTO ZERO
Se non sapete da che parte iniziare, ci sono i con-
sigli di Storie Sfuse (@storie_sfuse). Sono quattro
giovani donne, Anna, Marica, Milena e Anna, molto
sensibili al tema ambientale che nel tempo hanno
cercato di adottare buone pratiche per uno stile
di vita sostenibile. Il loro progetto, Storie Sfuse,
ha come obiettivo quello di condividere la consa-
pevolezza acquisita in merito alle molteplici sfac-
cettature della sostenibilità ambientale, e, con-
temporaneamente, offrire alle persone strumenti
concreti e spunti per agire. Sul loro profilo trovate
consigli su prodotti da utilizzare buone pratiche.
PILLOLE GREEN PER LA VITA DI TUTTI
I GIORNI
Se siete alle prime armi e avete bisogno di pillo-
le green quotidiane, non dimenticatevi di seguire
Barbara Donadio (@barbaradonadio). Nei suoi so-
cial condivide le piccole scelte che sta facendo per
rendere la sua vita più sostenibile. Si autodefinisce
una influencer greentosa, con tanta grinta, la vo-
glia di essere green e la consapevolezza di avere di
fronte ancora un lungo percorso. A dimostrazione
del fatto che non serve essere perfetti, l’impor-
tante è fare qualcosa e, ovviamente, iniziare in
qualche modo.
USATO È MEGLIO
Cristina Coto (@cotoncri) è una ex-modella, mam-
ma e convinta femminista. Mangia vegetale, veste
con abiti usati, utilizza energia rinnovabile, si spo-
sta prevalentemente in bicicletta e fa la raccolta
differenziata. Con la sua ironia e la sua simpatia
Cristina riesce a creare contenuti tecnici e con-
temporaneamente leggeri. Nel suo profilo con-
divide le azioni concrete che ogni giorno mette in
pratica per ridurre l’impatto ambientale della sua
famiglia, mostrando al pubblico come una solu-
zione sia davvero sempre possibile.
45
 sostenibilità

INQUINAMENTO
Da Saint Barthélemy in Valle
d’Aosta, un tempio del cielo
buio, si vedono le luci dell'area
strada è più illuminata, non tende a farci andare
più veloci? Quando però si esce dalla cappa di luce
l’occhio non riesce ad adattarsi immediatamente
al buio, e tutto diventa molto rischioso. Vicever-

LUMINOSO metropolitana di Milano sa un’illuminazione più contenuta, adattabile in

È pericoloso per noi e per l’ambiente:
ecco 5 passi fondamentali per tutelare il cielo buio
DAMIANO E ANDREITA SOFFIATTI | ASTROFILI DI CIELO PERMETTENDO
HAI MAI VISTO LA VIA LATTEA?
L’effetto più evidente dell’inquinamento lumino-
so è la cancellazione del cielo stellato, che è ormai
diventato un insignificante cielo sbiadito con po-
chissime stelle. Vi fermereste a contemplare una
spiaggia piena di cartacce? Per questo, nell’indif-
ferenza collettiva dalle nostre metropoli, s’innal-
zano enormi cupole di luci visibili da lontanissimo.
Da Saint Barthélemy in Valle d’Aosta, un tempio del
cielo buio, si vedono le luci dell'area metropolitana
di Milano, a 150 km in linea d’aria. Quando in realtà
non c’è alba, tramonto o superluna che tenga al co-
spetto di un cielo incontaminato dove si possa ve-
dere la Via Lattea. Di questo passo nel giro di qual-
che decennio dalle nostre città non si vedranno più
stelle. È un imperdonabile perdita di un patrimonio
culturale, soprattutto per i più giovani.
base al traffico, si è dimostrata sicura, non com-
portando aumento d’incidenti. E, comunque, nes-
suno chiede il buio assoluto, ma semplicemente
che vengano rispettate le normative regionali: la
diminuzione di punti luce e l’ottimizzazione della
direzione del flusso luminoso.
5 PASSI FONDAMENTALI
1. 
È determinante fare ricerca e divulgazione,
come punto di partenza: International Dark Sky
Association, CieloBuio.org
2. A casa: lampadine di massimo 2700k, luci più
calde che ricordano le vecchie luci ambrate al
sodio o le candele
3. All’esterno: luci dimmerabili e adattabili con
sensori di movimento.
4. Spegnimenti notturni per aumentare il rispar-
mio energetico.
5. Schermare i lampioni e indirizzarli verso il basso.

E LA MELATONINA? APPROFONDISCI
Studi hanno dimostrato che c’è una relazione tra Cielo Permettendo
inquinamento luminoso e la diminuzione di me- Divulgazione Astronomica a Bologna e dintorni
latonina nel corpo umano. La melatonina è un +39 3898907140
importante ormone che si sviluppa quando dor- cielo.permettendo@gmail.com
miamo durante le ore di buio ed è fondamentale f i cielo.permettendo

L’
inquinamento luminoso è una forma d’in-
quinamento silente e sconosciuta. Sape-
vate che l’Italia è la nazione che consuma
più luce nel gruppo delle venti nazioni più
industrializzate al mondo (G20)? Parigi, la città più
visitata d’Europa, spegne monumenti e faccia-
te di palazzi negli orari notturni: noi no. Verrebbe
da dire che ci permettiamo di utilizzare così tanta
energia perché siamo pieni di pozzi di petrolio o
centrali nucleari. Invece per soddisfarne appieno
il fabbisogno ne compriamo a caro prezzo da altre
nazioni.
In un cocktail d’indifferenza delle istituzioni e dei
privati – che spesso non conoscono questi dati –
stiamo minando l’intero ecosistema alla sua base.
La luce artificiale non è vissuta come qualcosa di
fastidioso, di esagerato, anzi trasmette sicurezza,
spesso si concretizza in bellezza, pertanto diventa
normalità. Ma è davvero così?
Le luci artificiali non necessarie, oltre a spezzare
la connessione tra noi e le stelle, di cui siamo fatti,
immettono CO2, minano la salute di noi umani e
alterano l’equilibrio di flora e fauna notturna.
I DANNI ALL’ECOSISTEMA
La luce del sole è vita, e l’alternanza giorno/notte
ha uno scopo molto preciso.
Le lucciole, a causa dell’inquinamento luminoso,
dei pesticidi e della progressiva perdita di habitat
stanno scomparendo.
Gli insetti impollinatori si stanno riducendo, e
tutti possiamo vedere la moria di falene attorno
ai nuovi led.
Gli uccelli migratori vengono disorientati nei loro
tragitti, e nelle zone di mare le tartarughe d’ac-
qua, anziché dirigersi verso il mare, vanno in dire-
zione opposta, attirate dalla luce dei neon.
E IL RISPARMIO ENERGETICO?
S’illuminano le facciate di palazzi con potenti fari
mal orientati a 45 gradi. Insegne luminose di ve-
trine accese tutta notte, led bianchi da 4000K e
più che illuminano a giorno centri commerciali,
parcheggi vuoti e piazze deserte. Un solo lampio-
ne comune consuma in un anno 300 kWh, la pro-
duzione di questa energia rilascia 150 kg di CO2:
per assorbire questa quantità servono 10 alberi.
per potenziare il sistema immunitario. Il ritmo cir-
cadiano sonno-veglia dell’essere umano ha biso-
gno d’essere mantenuto, pena un indebolimento
delle nostre difese. Esiste anche una relazione tra Ù LIBRO CONSIGLIATO
inquinamento luminoso e aumento di tumori, di-
sturbi del sonno, obesità, depressione e diabete.
Roberto Manfredini
PIÙ ILLUMINATO VUOL DIRE Un Tempo
DAVVERO PIÙ SICURO? per ogni Cosa
La convinzione che se le strade sono più illumi- Vivere in sintonia con
nate c’è meno rischio d’incidenti, oppure quel- il proprio orologio
la secondo cui i ladri arrivano solo nel buio sono biologico
semplicemente prive di fondamento. Quando una Pickwick, 2019
SITOLOGIA and the Incidence of Depressive Inquinamento luminoso e salute
Symptoms: A Longitudinal Study umana
Effetti della luce sui ritmi circadiani
of the HEIJO-KYO Cohort https://www.darksky.org/li-
umani, sul sonno e sull’umore
https://pubmed.ncbi.nlm.nih. ght-pollution/human-health/
https://link.springer.com/arti-
gov/28992236/ Studio per la valutazione degli effetti
cle/10.1007/s11818-019-00215-x
Sei suggerimenti per rendere la stan- della luce sugli esseri umani, M.
COVID-19: Melatonin as a potential za buia e dormire meglio Barbalace, F. Gugliermetti, F. Luc-
adjuvant treatment https://www.linkedin.com/pul- chese, F. Bisegna
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/ se/6-suggerimenti-per-rende- https://iris.enea.it/retrieve/hand-
articles/PMC7102583/ re-la-stanza-buia-e-dormire-me- le/20.500.12079/6634/392/Rds%20
Bedroom Light Exposure at Night glio-maldonado/ 2012-273.pdf

46 47
 sostenibilità

OBIETTIVO I “numeri” della giornata di beach cleaning

a Sottomarina di Chioggia

SPIAGGE PULITE
• 80 sacchi di rifiuti raccolti
• 100 partecipanti (volontari, membri di Green-
bei, gruppo scout di Resana e tanti altri)
• 250 metri di scogli ripuliti
• 70% dei rifiuti derivati dalla pesca commer-
A Sottomarina di Chioggia 250 metri ripuliti dai rifiuti ciale (reti, polistirolo per cassette)
grazie a Greenatural, Worldrise e Greenbei • oltre 200 cannucce
• oltre 200 bottiglie di plastica/vetro
LA REDAZIONE Oggetti particolari recuperati: sedia in plastica,
retino da pesca, assi di legno con chiodi, costumi,
giubbetto militare, scolapasta, tubo di scarico, va-
rie taniche da 20 litri, cassette di plastica.
TODAY FOR TOMORROW
L’impegno di Greenatural a tutela dell’ambiente
fa parte del DNA aziendale: il marchio nasce in-
fatti dieci anni fa dalla volontà dei soci fondatori
- Silvia e Michele – di impegnarsi oggi per lasciare
domani un futuro migliore ai loro figli: today for
tomorrow, come recita lo slogan dell’azienda.
«Quello che ci ha impressionato – continua Mi-
chele – è stata la quantità di polistirolo e reti inca-
strate sotto le rocce. Abbiamo recuperato taniche
di detersivo ancora piene, lattine, tantissimi vetri e
bottiglie, accendini, enormi tubi, evidenziatori, as-
sorbenti, ciabatte. Centinaia di cannucce e oggetti
provenienti dal passato, come le tante bottiglie con
data di scadenza dal 2004 al 2008, un’età superio-
re a quella dei tanti bambini che ci hanno aiutato in
questa impresa». L’impegno di Greenatural per l’am-
biente continua con il finanziamento di tre borse di
studio erogate a World Rise nell'ambito del progetto
"Adotta un ricercatore". Questo ha permesso a tre
ricercatori di partecipare al Summer Camp a Golfo
Aranci (Sardegna) dedicato ai giovani studenti uni-
versitari o neo laureati in materie scientifiche, che
vogliono impegnarsi nella protezione del mare ac-
quisendo competenze pratiche e professionali.

S
e nell’estate appena trascorsa hai avuto la
fortuna di frequentare le nostre bellissime
spiagge italiane, ti sarai certamente reso
conto di una cosa: quanto siano piene di
rifiuti. Non è solo il mare a restituirci tutto quello
che viene indebitamente abbandonato nell’am-
biente, ma sono gli utenti stessi a imbrattarle con
mozziconi di sigarette, bottigliette di plastica, in-
carti alimentari e chi più ne ha più ne metta.
Non abbandonare rifiuti in spiaggia, in mare o altro-
ve è un semplice gesto di civiltà e sembra davvero
impossibile che tante persone non lo abbiano anco-
ra introiettato. Un altro imprescindibile gesto di ci-
viltà è quello di raccogliere e smaltire correttamen-
te i rifiuti che troviamo abbandonati: possiamo farlo
tutti, tutte le volte che ci troviamo in un ambiente
naturale sfigurato dall’abbandono indiscriminato.
Bastano un paio di guanti, una pinza e una borsa.
80 SACCHI DI RIFIUTI IN 250 METRI
DI SPIAGGIA
Il buon esempio e l’impegno in prima persona sono le
basi per cambiare il mondo. Lo sa bene Greenatural
– azienda veneta leader in Italia nel settore dell’igie-
ne eco bio per la persona e la casa – che, in collabo-
razione con Worldrise, associazione impegnata nel
promuovere progetti di conservazione e valorizzazio-
ne dell’ecosistema marino, e con GreenBei, organiz-
zazione ambientale che si occupa della pulizia della
spiaggia di Sottomarina, ha organizzato una giornata
di beach cleaning svoltasi il 30 maggio 2021 a Sotto-
marina di Chioggia presso il Forte San Felice.
Oltre cento persone sono scese in campo per
pulire dai rifiuti e dalla plastica il tratto costiero
dell’antico avamposto della repubblica veneziana
del Forte. Il 70% dei rifiuti raccolti proveniva dalla
pesca commerciale (reti, polistirolo per cassette),
ma sono state recuperate anche 200 cannucce e ol-
tre 200 bottiglie di plastica e vetro. Durante la gior-
nata, divulgatori ed esperti di biologia marina hanno
sensibilizzato i partecipanti sull’importanza delle
buone abitudini e sui danni che, invece, la plastica e
i rifiuti infliggono all’ecosistema marino, istruendo i
volontari sulla classificazione dei rifiuti raccolti, per
quantificare e qualificare la plastica ritrovata sulla
spiaggia del litorale veneto. «Ci siamo dedicati alla
pulizia di questo tratto di mare con l’obiettivo, non
solo di raccogliere i rifiuti, ma di sensibilizzare le per-
sone a lasciare la terra migliore di come l’abbiamo
trovata» – ha dichiarato Michele Franchetto, socio
titolare di Greenatural, da sempre impegnata nella
realizzazione di prodotti home care e skin care so-
stenibili, dalle formulazioni al design di prodotto.

48 ARTICOLO SPONSORIZZATO ARTICOLO SPONSORIZZATO 49

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DOMINARE
IL MONDO
CON LA PAURA
Come sfuggire al Great Reset e al governo delle multinazionali
che ci vogliono nullatenenti, docili, inebetiti e impauriti
MARCO PIZZUTI | SCRITTORE E RICERCATORE INDIPENDENTE
S
ono uno scrittore specializzato in saggisti-
ca di controinformazione, con una prepa-
razione accademica in legge. Per passione
personale nei confronti della conoscenza
a trecentosessanta gradi, mi occupo di tutto ciò
che è controverso e dibattuto, spaziando tra ar-
gomenti molto diversi tra loro.
Normalmente non scrivo saggi di stretta attua-
lità, ma questa volta, con il mio libro Pandemie
non autorizzate, è stato diverso: quello che sta
accadendo è troppo grave per non intervenire. Per
questo ho scritto un’analisi documentata che va
52
molto oltre la narrazione mainstream della pan-
demia che in questi mesi ci hanno propinato. E,
soprattutto, non prevedo un “lieto fine”.
TUTTO NASCE IN LABORATORIO
L’origine del virus SARS-CoV-2 è chiaramente arti-
ficiale ed è possibile dimostrarlo oltre ogni ragio-
nevole dubbio. Quando ho iniziato a scrivere, l’ar-
gomento veniva etichettato come complottista,
ma a giugno 2021 sono usciti nuovi studi che han-
no spiegato bene come questo virus sia stato cre-
ato in laboratorio. Persino Anthony Fauci ha do-
vuto ammettere tale possibilità. Ecco una breve
L’emergenza sanitaria e i lockdown
vengono usati come pretesto
per demolire rapidamente il
vecchio ordine economico e
sociale e sostituirlo con uno
nuovo, interamente fondato sulle
multinazionali
sintesi di ciò che è accaduto: prima dello scoppio
della pandemia, negli USA, e in particolare a Fort
Dietrick, erano stati condotti esperimenti sui vi-
rus chimera, così chiamati perché non esistono in
natura. Si tratta di virus animali che, con la tecni-
ca della “Gain of function” (guadagni di funzione),
vengono resi infettivi per l’uomo e più virulenti.
Lo scopo ufficiale di questi esperimenti è di tipo
umanitario, ovvero per prevedere l’evoluzione na-
turale dei virus e anticipare le cure con dei vacci-
ni ma, dal punto di vista medico, questi studi non
sono mai serviti a nulla, nonostante siano estre-
mamente pericolosi e prevedano altissimi rischi. I
loro reali e unici scopi pratici sono le armi biologi-
che e il bio terrorismo.
Questo tipo di ricerche veniva finanziato anche dal
NIAID [l’ente nazionale statunitense per le malattie
infettive; N.d.A.] diretto da Anthony Fauci (poi nomi-
nato capo della task force pandemica statunitense),
ma nel 2014, proprio a causa degli alti rischi, erano
state ufficialmente bandite da territorio statuniten-
se. Fauci, però, ha continuato a finanziare la speri-
mentazione trasferendola semplicemente nel labo-
ratorio di Wuhan, dove, contrariamente a quanto è
stato fatto credere, gli scienziati cinesi hanno lavo-
rato in stretta collaborazione con gli scienziati USA,
dell’OMS e delle case farmaceutiche.
PROVE TECNICHE
DI PANDEMIA ANNUNCIATA
Nel 2015, ha fatto il giro del mondo la notizia, ri-
portata anche da “TG Leonardo”, secondo cui gli
scienziati cinesi erano riusciti a creare in laborato-
rio un virus chimera, patogeno per l’uomo, di tipo
SARS proveniente dai pipistrelli, che guarda caso
aveva il 98% del suo genoma identico a quello del
SARS-CoV-2. Nello stesso anno, Bill Gates – che
da quando è entrato nel business dei vaccini con
il “filantrocapitalismo” ha più che raddoppiato il
suo capitale (passato da 54 miliardi di dollari a 120)
– ha annunciato al mondo che la prossima cata-
strofe planetaria sarebbe stata una pandemia. Nel
2017, durante un intervento all’università di Geor-
getown, Fauci rilasciò una dichiarazione pubblica
clamorosa, affermando letteralmente di non ave-
speciale riprenditi tutto
Pandemia gonfiata: il
precedente della suina
Chi ancora ritiene che la pandemia non pos-
sa essere stata provocata intenzionalmente,
per quelle che sarebbero da considerarsi ov-
vie ragioni etiche, ha di fronte a sé l’evidenza
di un precedente storico: la truffa suina H1N1
del 2009. Quella volta però, il «British Medical
Journal» rivelò che gli esperti dell’OMS erano
in busta paga dei produttori dei vaccini e che il
massimo livello di allarme possibile era servito
solo per ingrassare i fatturati delle case farma-
ceutiche interessate (La grande truffa della
“suina”, «La Stampa», 7 giugno 2010). Lo scan-
dalo coinvolse la massima autorità mondiale
della sanità, ma venne rapidamente insabbiato
dai media, che cessarono di terrorizzare la po-
polazione con la pandemia e iniziarono a parlare
di tutt’altro. Il fatto più grave dell’intera vicen-
da è che non venne aperta nessuna inchiesta
giudiziaria, i responsabili rimasero impuniti e
venne compromessa per sempre la credibilità
dell’OMS. Anche allora però, era stato messo
in allarme tutto il mondo, con il supporto di
tutti i grandi media che avevano così dimo-
strato di non essere né liberi e né indipendenti.
re alcun dubbio sul fatto che entro l’amministra-
zione Trump (quindi entro il 2019) sarebbe scop-
piata una pandemia, come poi è effettivamente
accaduto. Nell’ottobre del 2019, inoltre, nella
città di New York, ad appena due mesi dall’inizio
dell’emergenza, la fondazione Bill & Melinda Gates
insieme al World Economic Forum di cui lo stesso
Bill Gates è un illustre membro, ha simulato una
pandemia globale. Infine, nel dicembre del 2019
è comparso il SARS-CoV-2, proprio a 4 passi dal
laboratorio di Wuhan in cui venivano condotti gli
esperimenti sui virus chimera finanziati da Fauci e
proprio con lo stesso tipo di virus dei pipistrelli su
cui stavano lavorando gli scienziati.
4 SOLIDE MOTIVAZIONI SMENTISCONO
IL SALTO DI SPECIE
Prima ancora che i virologi di tutto il mondo aves-
sero il tempo materiale per studiare il virus e sta-
bilirne l’origine, «Nature» aveva già pubblicato una
ricerca, a dir poco sospetta, in cui si stabiliva pre-
ventivamente che il virus era naturale e che qual-
siasi altra ipotesi doveva essere definita “complot-
tista”. Sono quindi andato a indagare l’opinione dei
top scientist di livello mondiale non intervistati da
media e ho scoperto, invece, che il loro punto di
53

vista era completamente diverso dalle conclusio-
ni di «Nature» per quattro solide ragioni:
● in natura un salto di specie di questo tipo
avrebbe richiesto circa duecento anni;
● il passaggio dal pipistrello all’uomo ri-
chiede un vettore animale intermedio,
che non è stato mai identificato;
● nel genoma del virus sono state indi-
viduate inserzioni chiave del retrovirus
HIV che, secondo il calcolo delle proba-
bilità, non possono essere casuali;
● esiste una nuova tecnica genomica de-
nominata CRISPR, nota solo ai più grandi
esperti del settore, che consente di ma-
nipolare il genoma dei virus senza lascia-
re tracce di intervento umano.
Lo stesso Fauci ha ormai ammesso che il virus può
essere stato creato in laboratorio e un recente
studio pubblicato dal dott. Angus Dalgleish e dal
virologo norvegese Birger Sørensen, lo ha dichia-
rato espressamente.
OBIETTIVO 2030: IL GRANDE RESET
Per capire la manipolazione mediatica alla base
della pandemia è necessario comprendere come
la molteplicità di quotidiani, emittenti televisive e
radiofoniche sia solo uno specchietto per le allo-
dole, capace di creare l’illusione del pluralismo e
della libera informazione. Se non si introietta que-
sto concetto, non si potrà mai capire cosa succede
veramente nel mondo. Il pluralismo si fonda sulla
diversità di contenuti e non certo sul gran numero
di giornalisti pagati per sostenere gli stessi argo-
menti, senza alcun contraddittorio. Questo acca-
de perché hanno tutti i medesimi padroni: negli
USA, cinque giganteschi gruppi controllano tutti i
media, in Italia quattro e nel resto del mondo tro-
54
Il green pass verrà utilizzato per
imporre uno stato di polizia e
un controllo mai visto prima sul
cittadino
viamo la stessa situazione. La stessa OMS è finan-
ziata per i tre quarti del suo bilancio dall’indu-
stria farmaceutica e l’EMA (l’agenzia europea del
farmaco) per l’84%. Si tratta cioè di due propag-
gini delle case farmaceutiche, agghindate da enti
pubblici imparziali. La vendita dei vaccini, però,
non è affatto lo scopo principale di questa nuova
pandemia: i veri protagonisti dell’emergenza non
sono le case farmaceutiche, ma i loro maggiori
azionisti (banche e fondi d’investimento dell’élite
finanziaria globale) di cui ho pubblicato la lista.
Non a caso, l’élite che si riunisce a Davos ogni anno
con il WEF (World Economic Forum), era presente
anche alla simulazione/esercitazione pandemica
dell’ottobre 2019, l’Event 201 Scenario, dove era
già stato previsto tutto. L’emergenza sanitaria e
i lockdown vengono usati come pretesto per de-
molire rapidamente il vecchio ordine economico e
sociale e sostituirlo con uno nuovo, interamente
fondato sulle multinazionali. Questo processo è
stato denominato “Great Reset” e se tutto proce-
derà senza intoppi, verrà realizzato entro il 2030.
NUMERI GONFIATI: TRA MORTI PER
ANNEGAMENTO E FALSI POSITIVI
Il modo criminale in cui è stata gonfiata la gravi-
tà della pandemia è sotto gli occhi di tutti. L’OMS
aveva raccomandato ai governi di non eseguire
le autopsie (se non in condizioni di eccezionale
sicurezza, che potevano avere solo poche strut-
ture) e di far incenerire i corpi, all’evidente scopo
di ritardare la scoperta delle cure, provocare più
Cure domicilari efficaci
ma screditate
Il Covid oggi è tranquillamente curabile a do-
micilio. Purtroppo più le terapie alternative al
vaccino sono efficaci e più vengono scredita-
te. La clorochina (potente antinfiammatorio)
e il plasma iperimmune sono state bandite,
nonostante i medici le abbiano utilizzate con
successo su migliaia di pazienti, senza che fos-
se necessario neppure il ricovero. Il 20 maggio
2020, ad esempio, la rivista «The Lancet» e il
«New England Medical Journal», ovvero le due
testate scientifiche più prestigiose del mondo,
avevano pubblicato uno studio contro la cloro-
china (un potente antinfiammatorio in uso da
settant’anni come antimalarico, ben tollerato,
estremamente efficace e di bassissimo costo)
in cui era stata definita inefficace e pericolo-
sa. A seguito delle proteste di molti scienziati
si è poi scoperto che questo “studio” proveni-
va da una società creata ad hoc poche setti-
mane prima composta da quattro persone tra
cui un’attrice porno e un fumettista fantasy
come direttore scientifico. Questo scandalo,
denominato “Lancet Gate”, è la prova di come
le case farmaceutiche hanno fatto ogni genere
di pressione per screditare le cure alternative
al vaccino, perché nessun ricercatore al mon-
do può pubblicare sulle due prestigiose riviste
senza essere accreditato e solo Big Pharma
aveva l’interesse e un’influenza tale da poter
alzare il telefono e far pubblicare uno studio
spazzatura senza alcun requisito scientifico.
morti possibili, creare il panico e imporre dei di-
struttivi lockdown. Anche le cifre dei morti sono
state gonfiate fino all’inverosimile, inserendo in
statistica tutti i decessi positivi al tampone (com-
presi incidenti stradali e annegati) anche se asin-
tomatici per il SARS-CoV-2. Lo stesso tampone
PCR è tutt’altro che affidabile e il suo uso è servito
per seminare paura. Si tratta di un test talmente
inaccurato da risultare positivo anche all’influen-
za stagionale che, di fatto, è scomparsa sotto le
mentite spoglie del Covid. Non a caso, si tratta
di tamponi impostati appositamente sui 40 cicli
per registrare molti falsi positivi (Portogallo e Au-
stria li hanno già banditi come sistemi diagnosti-
ci inaffidabili). Solo dopo l’inizio della campagna
vaccinale l’OMS ha raccomandato di riportare il
numero massimo di cicli a 25, con l’ovvia inten-
zione di far scendere il numero dei falsi positivi e
dei falsi decessi Covid, in modo da far apparire la
campagna vaccinale come un grande successo. Il
speciale riprenditi tutto
panico pompato quotidianamente dai media con
le statistiche artefatte, è servito a giustificare il
coprifuoco e i lockdown pensati appositamente
dall’élite finanziario-industriale di Davos per far
fallire le piccole e medie imprese e indebitare lo
Stato fino al midollo. Sin dai primi giorni dell’e-
mergenza infatti, Klaus Schwab, il fondatore del
WEF, aveva già affermato che la normalità non
sarebbe mai più tornata in quanto era perfetta-
mente a conoscenza di cosa stava per accadere.
VACCINI O FARMACI GENICI?
I vaccini a Mrna poi, sfruttano una tecnologia
genica sperimentale che fino alla pandemia non
era mai stata approvata al commercio. Consiste
nell’introdurre frammenti di Rna nell’organismo,
i quali penetrano nelle cellule e le obbligano a
produrre la proteina spike del virus. I produttori di
vaccini hanno assicurato che questi non possono
modificare l’Rna. Nel mese di giugno, però, è sta-
to pubblicato uno studio che dimostra come le
cellule umane possono convertire l’Rna in Dna e
modificare il nostro codice genetico in modo im-
prevedibile e irreparabile. Lo studio condotto da
Gurushankar Chandramouly dell’università ame-
ricana Thomas Jefferson e pubblicato su «Scien-
ce Advance» rischia di dover far riscrivere i libri di
biologia, in quanto demolisce un dogma della bio-
logia molecolare.
Non a caso questi nuovi “vaccini” non sono nep-
pure tali, bensì dei farmaci genici che hanno sfrut-
tato la classificazione di vaccini solo per saltare le
ordinarie procedure di sicurezza per la salute uma-
na e ottenere subito l’autorizzazione alla sommi-
nistrazione. Gli stessi produttori hanno firmato
clausole che li esonerano da ogni responsabilità
per morti e danneggiati da “vaccino” e nel modu-
lo del consenso informato è stato scritto nero su
bianco che non si conoscono gli effetti a lungo
termine. I dati grezzi sulla sperimentazione, inol-
tre, sono stati segretati fino al 2023, ovvero fino
a quando non saranno già stati tutti (o quasi) vac-
cinati. Un fatto del genere sarebbe ammissibile
solo per un virus killer estremamente pericoloso
e non per un virus che con le “cure assassine uffi-
ciali” della tachipirina e della vigile attesa, uccide
quasi esclusivamente ultraottantenni con due o
tre gravi patologie pregresse e che ha un tasso di
letalità complessivo compreso tra lo 0.3 e lo 0.6%.
Riguardo poi ai vaccini Pfizer e Moderna, il «Bri-
tish Medical Journal» ha dimostrato che hanno
un’efficacia massima del 29%, mentre mediamen-
te non superano quella del placebo. Per il vaccino
Astrazeneca, invece, basta leggere il modulo per il
consenso informato scaricabile in rete per scopri-
re con stupore che lo stesso produttore dichiara
55

un’efficacia massima teorica del 59,5% (contro il
95% dichiarato ufficialmente), il che significa che
nella migliore delle ipotesi, il 40,5 % dei vaccinati
non viene immunizzato. In altre parole il vaccino
è un bluff e la propaganda vaccinale serve solo
a imporre un passaporto vaccinale digitale: uffi-
cialmente servirà per tracciare e bloccare i focolai
delle infezioni sul nascere ed evitare nuove pan-
demie, mentre in realtà verrà utilizzato per im-
porre uno stato di polizia e un controllo mai visto
prima sul cittadino.
Inoltre: i Paesi più vaccinati, come Israele e Gran
Bretagna, sono anche i Paesi che hanno registrato
il maggior numero di contagi con la variante Delta,
perché vaccinare durante una pandemia stimola
la produzione di varianti.
BENVENUTI NELLA QUARTA
RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
L’unica soluzione possibile alla pandemia doveva
essere il passaporto vaccinale che in realtà non
c’entra nulla con l’emergenza perché come dimo-
stra la “Roadmap on vaccination” pubblicata dalla
Commissione Europea, la sua introduzione era già
stata prevista dal 2018 (https://ec.europa.eu/he-
alth/sites/default/files/vaccination/docs/2019-
2022_roadmap_en.pdf).
I lockdown, come spiegato nei documenti ufficiali
di Davos, “sono un’occasione d’oro” per accelera-
re l’ingresso della quarta rivoluzione industriale,
fondata sull’intelligenza artificiale, il 5G, la robo-
tica, la digitalizzazione della filiera produttiva e la
distruzione di centinaia di milioni di posti di lavoro
che verranno sostituiti dalle macchine. Grazie ad
essa le multinazionali non avranno più bisogno
di delocalizzare gli stabilimenti produttivi nei Pa-
esi con manodopera a basso costo e non occor-
reranno più grandi masse di lavoratori. Per que-
sto motivo, con il “Great Reset” verrà distrutta la
classe media e al suo posto verrà introdotta una
mancetta di povertà denominata reddito di citta-
dinanza universale.
Le restrizioni e i lockdown verranno protratti fino
a quando il debito pubblico diverrà inesigibile e i
signori di Davos proporranno l’azzeramento del
debito insieme al reddito di cittadinanza, in cam-
bio della rinuncia alla proprietà privata. Nei loro
documenti c’è scritto infatti che entro il 2030 il
concetto stesso di “bene” dovrà essere sostituito
con quello di “servizio”, perché sarà lo Stato a for-
nire i mezzi di sussistenza da utilizzare in condivi-
sione (comprese le case).
Il nuovo premier Draghi, oltre ad essere un mem-
bro del WEF di Davos, è anche membro senior del
Gruppo dei Trenta (il club esclusivo dei banchieri
più potenti del mondo) e nei documenti program-
56
speciale riprenditi tutto
L’unica cosa che possiamo fare dal
basso è sostenere gli avvocati e i
medici non allineati e continuare
ad informarci attraverso i pochi
canali della rete rimasti liberi
matrici da lui condivisi prima di essere posto a
capo dell’Italia, c’è espressamente scritto che i
governi dovranno applicare la “distruzione creati-
va”, ovvero sostenere le multinazionali e lasciare
fallire le piccole e medie imprese che non dipen-
dono dai grandi gruppi. Draghi è il generale delle
élite che ha ricevuto il compito di fare a pezzi l’or-
dine economico e sociale italiano con il sostegno
incondizionato dei politicanti, tutti uniti appassio-
natamente a sostegno del potere.
UN BARLUME DI SPERANZA
L’unica cosa che possiamo fare dal basso è soste-
nere gli avvocati e i medici non allineati e conti-
nuare ad informarci attraverso i pochi canali della
rete rimasti liberi. La televisione, invece, è utile
solo per capire, attraverso la propaganda di regi-
me e i suoi notiziari fake, quali saranno le prossi-
me mosse dell’élite. La corretta informazione e la
sua diffusione sono la migliore arma che abbiamo
contro un establishment che fonda il suo potere
sulla menzogna. Ognuno di noi rappresenta un fo-
colaio di resistenza e dobbiamo fare tutto il pos-
sibile per informare anche altre persone perché, il
potere non ha empatia o emozioni, non fa conces-
sioni e si ferma solo quando trova degli ostacoli in
base alla fredda logica del calcolo.
LEGGI DI PIÙ
Guarda il webinar di Marco Pizzuti
sui rischi del 5G per la nostra privacy
macrogo.to/5g-pizzuti
Ù LIBRO CONSIGLIATO
Marco Pizzuti
Pandemie
Non Autorizzate
I retroscena di un evento
epocale che ha trasformato
radicalmente lo scenario
internazionale e la vita
di tutti noi
Il Punto d’Incontro, 2021
57

DISTOPIA? REALTÀ,
PURTROPPO
Il futuro che ci attende è una nuova Grande Guerra,
mascherata da pandemia
INTERVISTA A STEFANO MANTEGAZZA (IL PEDANTE) | SCRITTORE E BLOGGER
A CURA DI MARIANNA GUALAZZI
D
i film distopici ne ho visti parecchi, da
Matrix a L’Esercito delle 12 Scimmie, da
Arancia Meccanica a Fahreheit 451. I figli
degli uomini – uscito nel 2006 – è quello
che mi ha maggiormente colpito, perché mette in
scena una distopia lieve e non esasperata, credi-
bile perché ambientata in un mondo non troppo
diverso dal nostro. Sarà per questo che, negli ulti-
mi mesi, il bellissimo film di Cuaròn – che raccon-
ta di un 2027 in cui, da diciotto anni, l’umanità è
flagellata dalla sterilità e da cruentissimi conflitti
sociali, causati da migrazioni di massa – mi ritorna
così spesso in mente. Anche il tempo che stiamo
vivendo appare distopico: il controllo dei movi-
menti e dei corpi; il distanziamento sociale; gli
appelli alla salute come primo bene inderogabile
e indiscutibile, di fronte al quale è necessario ce-
dere libertà e diritti, pena l’esclusione sociale, la
58
separazione, l’essere cittadini di serie B. E viene
da pensare come mai quando la salute dipende-
va, solo per fare un esempio tra tantissimi, dall’in-
quinamento industriale – ve le ricordate l’Ilva in
Puglia e la Miteni in Veneto, per citarne due – non
fosse un bene così prezioso.
Per dare, del tempo che stiamo vivendo, una nar-
razione diversa da quella che ascoltiamo e leggia-
mo tutti i giorni sui media tradizionali, abbiamo in-
contrato Stefano Mantegazza (Il Pedante) autore,
insieme al dottor Pier Paolo Dal Monte, del libro
Governo virale. Dalla polis all’ovile.
Se oggi abbiamo un’idea abbastanza chiara
della virulenza del patogeno SARS-CoV-2,
non è ancor venuto il momento, per quel
che concerne il dibattito pubblico, di fare i
conti con la virulenza del lockdown e delle
altre misure restrittive adottate da un anno
e mezzo a questa parte: chi, dati alla mano,
ha mietuto più vittime?
Ad oggi non esistono appunto studi epidemiolo-
gici che valutino l’impatto sanitario delle misu-
re «terapeutiche» adottate, ed eventualmente
anche di quelle profilattiche dispiegate in questi
mesi. Nel libro anticipo alcune considerazioni qua-
litative e mi soffermo in particolare sul fatto che
i provvedimenti nominalmente sanitari colpisco-
no in modo grave tutta la cittadinanza, mentre la
malattia pandemica concentra i suoi effetti gravi
solo su una parte (i più anziani e i debilitati). Parti-
colarmente allarmante è il fatto che a subire con
più violenza i «rimedi» siano stati i giovani, cioè
coloro che meno di tutti devono temere le con-
seguenze del contagio. In questa patologizzazione
universale ho letto una sorta di sacrificio umano
che nulla ha a che vedere con i principi di propor-
zionalità e circoscrizione a cui dovrebbe ispirarsi
un’amministrazione razionale. Ciò che possiamo
ad oggi sicuramente affermare è che i danni ar-
tificialmente inflitti a molte persone superano di
gran lunga quelli che le stesse persone avrebbe-
ro patito a causa del patogeno naturale. Non da
ultimo, osservo che questi danni indeboliscono
la capacità del corpo sociale di arginare i pericoli
corsi dai più deboli con il lavoro e l’impegno dei più
forti, come dovrebbe succedere in una comunità
solidale.
Perché abbiamo avuto tutti così paura di un
virus che, nei fatti, era pericoloso solo per
una piccola parte della popolazione?
Perché quella piccola parte è stata presentata
come il tutto e la normalità, secondo il paradig-
ma della «falsa sineddoche». Invece di informare
correttamente la popolazione sulle condizioni e i
comportamenti più a rischio, i mezzi di informa-
zione e i professionisti della politica hanno diffuso
il panico in modo martellante facendo credere a
tutti di trovarsi in un pericolo mortale. L’operazio-
ne ha toccato e sta toccando punte grottesche
di irrazionalità, che confliggono in modo ormai
sistematico con i dati diffusi dalle stesse autorità
sanitarie che si prestano a questo esercizio.
Le condizioni economiche, sociali e politiche
create dalla pandemia a che tipo di “pro-
getto” sono funzionali? Che cos’è il «grande
reset» e a chi fa gioco?
Il «grande reset» è un’espressione coniata da Klaus
Schwab, l’economista tedesco direttore del World
Economic Forum che ne ha anche fatto il titolo di
un suo libro. Si tratta di un progetto di ristruttu-
razione dell’attuale modello di produzione e or-
speciale riprenditi tutto
ganizzazione sociale di marca fortemente vertici-
stica, dove col pretesto della «rivoluzione green»
si prevede la concentrazione industriale in capo a
poche multinazionali e la conseguente elisione del
ceto medio. Per tenere sotto controllo le masse
impoverite si renderebbe necessaria l’instaurazio-
ne di uno Stato di polizia fondato sulle nuove tec-
nologie: tracciamento dei movimenti, profilazione
dei cittadini, repressione precoce del dissenso ecc.
L’evento pandemico rappresenterebbe l’opportu-
nità di agire da un lato in deroga agli ordinamenti
vigenti che (non a caso) mettono un freno a questi
sviluppi, dall’altro fornendo il movente nobile del-
la salute pubblica. Lo stesso Schwab ha affermato
che «la pandemia rappresenta una rara ma stretta
finestra di opportunità per riflettere, reimmagi-
nare e resettare il nostro mondo».
Com’è potuto accadere che, a livello glo-
bale, le popolazioni a cui sono stati imposti
lockdown e sospensioni di inviolabili diritti
costituzionali – istruzione, salute, lavoro,
diritto di aggregazione – non si siano ribel-
late a qualcosa che non era mai accaduta
prima, neanche in tempi di guerra?
Sarebbe più corretto affermare che i media si
sono ben guardati dal dare diffusione alle manife-
stazioni di protesta, in certi casi anche oceaniche,
che si sono svolte in diverse parti del mondo. Ciò
ha determinato una percezione artificialmente
aumentata del consenso e un effetto detto «ban-
dwagon», dove gli individui e i gruppi più critici si
sono scoraggiati e rassegnati nella falsa convin-
zione di essere soli. L’isolamento imposto alla cit-
tadinanza ha ulteriormente frenato l’aggregazio-
ne di chi avrebbe voluto resistere.
Quali sono gli effetti a medio e lungo termi-
ne sulla salute, la produttività e il tessuto
sociale che nel libro definisci come “società
distanziale”, ovvero quella basata sul di-
stanziamento sociale e la privazione degli
affetti?
Si tratta, come ha più succintamente argomen-
tato Silvana De Mari, di una forma di tortura. Già
durante il primo lockdown un nutrito gruppo di
professionisti della salute mentale ha diffuso un
appello in cui si denunciavano gli effetti deleteri
dell’isolamento e del distanziamento, special-
mente a carico dei soggetti più giovani e fragili.
Nel libro osservo che ciò che ci è stato imposto
sarebbe già insopportabile per la nostra natura, se
non fosse intervenuto il palliativo della mediazio-
ne digitale dei rapporti interpersonali, la cui diffu-
sione rappresenta a mio avviso uno degli obiettivi
59
 speciale riprenditi tutto

C’È SEMPRE
UN’ALTERNATIVA
Disobbedire e scegliere di essere sani,
nonostante la dittatura sanitaria
FRANCESCO ROSSO | DIRETTORE DI MACROLIBRARSI E FONDATORE DE LA FATTORIA DELL’AUTOSUFFICIENZA

di queste politiche. Una popolazione che interagi-
sce solo attraverso le macchinette elettroniche
può essere monitorata, censurata, manipolata,
archiviata, «spenta».
Molte volte in corso di lockdown si è fatto ap-
pello alla responsabilità reciproca, al rispetto
delle regole, alla salute comune: non è invece
che la pandemia abbia tirato fuori il peggio
della nostra umanità, come la delazione incon-
dizionata e la censura delle voci dissenzienti?
Assolutamente sì. Gli atti più scellerati si appog-
giano sempre a una declinazione fanatica del
«bene». Una comunità non può restare in equili-
brio senza esercitare la tolleranza, e inoltre una
pluralità di convinzioni e comportamenti è la con-
dizione obbligatoria per evitare errori e sviluppare
modelli migliori. Mentre parliamo molte persone
stanno invocando l’apartheid, che fino a ieri era
anni si è prima manifestata nella metafora econo-
mica che rimanda comunque ai corpi, perché con
i soldi ci si nutre, ci si cura, si abita ecc. Oggi getta
la maschera e punta direttamente alla materialità
che esprime e racchiude la nostra persona.
A tuo avviso, come usciremo dalla situazio-
ne che si è creata e cosa possiamo aspettar-
ci a livello geopolitico, sociale ed economico
dal prossimo quinquennio?
La domanda è doverosa ma la risposta è difficile.
Ciò che prevedo e auspico in chiusura della parte
del libro scritta da me è che l’enormità del pro-
getto in corso trovi uno o più ostacoli imprevisti
che scombinino i piani, come la torre di Babele fu
interrotta per la dissonanza delle lingue dei suoi
costruttori. Nel frattempo si sta preparando una
distruzione materiale e civile non dissimile da

un crimine indicibile. Purtroppo la scorciatoia di
imporre con la violenza la propria idea di «bene»
è una tentazione puerile che cova sempre negli
esseri umani. Oggi la si sta dolosamente sfruttan-
do dall’alto, da parte di chi dovrebbe assicurare la
convivenza pacifica, pur nella diversità. Le conse-
guenze si annunciano pericolose.
Cosa abbiamo “scoperto” sulla medicina
come biopotere che non ci aveva già detto
Michel Foucault negli anni Settanta?
Nulla. Le riflessioni di Focault e di altri avevano
già perfettamente inquadrato la deriva odierna.
Di fatto, il potere si è sempre esercitato sulla cor-
poreità che è la forma del nostro essere in questo
mondo. Dominare gli uomini implica dominare i
loro corpi. La tendenza totalitaristica degli ultimi
E
quella prodotta dalle guerre più tradizionali. Oc-
corre mantenersi lucidi, acquistare consapevolez- ra una giornata di metà novembre, di
za e resistere. quelle con la nebbia, il freddo che inizia
a farsi sentire e i profumi della montagna
in autunno che diventano sempre più
intensi. Quella mattina la polizia mi aspettava
Ù LIBRO CONSIGLIATO all’ingresso della scuola elementare di Monte-
petra. Non potevo entrare in classe perché non
Pier Paolo Dal Monte, vaccinato e, per questo motivo, pericoloso per i
Stefano Mantegazza miei compagni di classe, nonostante sano. Ave-
(Il Pedante) vo 7 anni. Sono passati quasi trent’anni da allo-
ra: non mi sono mai vaccinato, non mi sono mai
Governo Virale
Dalla Polis all’Ovile. Con ammalato, non ho mai assunto farmaci, non ho
mai fatto analisi del sangue e, onestamente,
un’Appendice dell’Avvocato
Francesco Maimone mai avrei pensato di ritrovarmi in quella stessa
situazione. Essere discriminato perché sano e
Macro Edizioni, 2021
non vaccinato.
DECENNI DI SCELTE
CONTROCORRENTE
La salute è sempre stata al centro delle scelte della
mia famiglia che, da generazioni, sperimenta un’al-
ternativa allo stile di vita proposto e talvolta impo-
sto dall’industria chimica, dalle case farmaceutiche
e dalla maggior parte dei medici. Abbiamo scelto di
partorire in casa in maniera naturale, di nutrirci con
cibi coltivati senza veleni e fertilizzanti chimici, di vi-
vere in contesti naturali, di non avere la televisione
in casa, di non curarci con metodi invasivi e con la
chimica farmaceutica, di praticare yoga e meditazio-
ne nel rispetto del nostro corpo e dello spirito.
Quasi sempre la strada intrapresa ci ha portato a
fare esattamente l’opposto di ciò che suggerisce

60 61

la televisione, il prete, il politico, il medico. Decen-
ni di scelte alternative ci hanno messo difronte a
un’evidenza: ci ammaliamo molto raramente e le,
poche volte che accade, recuperiamo molto più
velocemente di chi sceglie di seguire lo stile di vita
chimico-industriale.
È evidente, e piuttosto facile da documentare, che
gran parte della sanità (case farmaceutiche, azien-
de sanitarie, medici) non opera per il benessere del-
le persone, ma piuttosto per i propri interessi eco-
nomici, indirettamente proporzionali alla salute.
LA MIA ALTERNATIVA: EQUILIBRIO E
PREVENZIONE
Quando, nel 2020, è iniziata la dittatura sanitaria
mondiale guidata dall’OMS (istituzione finanziata al
65% da aziende farmaceutiche o fondazioni ad esse
collegate), non ho potuto che scegliere di disobbe-
dire per essere coerente con i principi che sono alla
base della mia salute e di quella della mia famiglia.
Ho scelto, consapevole dei rischi legali e delle ri-
percussioni dirette e indirette, di continuare a per-
seguire la strada della salute e dell’equilibrio come
unica forma di prevenzione. Avendo una famiglia
unita, amici con una visione simile alla mia e colla-
boratori scelti, mi sono trovato a vivere uno degli
esperimenti più interessanti che probabilmente
sono stati fatti durante la dittatura sanitaria.
Non ho indossato mascherine, ho incontrato mi-
gliaia di persone senza protezioni in diversi con-
testi, non ho mai utilizzato gel igienizzante per
mani, ho partecipato a numerosi assembramenti
– anche nei momenti più critici del lockdown e an-
che in zona rossa – sono andato a trovare senza
precauzioni persone risultate positive al tampone
e anche malate, sono andato a cena nei ristoranti
disobbedienti, ho partecipato a camminate di pro-
testa oltre l’orario di coprifuoco. La mia disobbe-
62
dienza è stata a volte pubblica, ricevendo ovvia-
mente tantissime critiche, e altre volte privata.
Dopo quasi due anni di “pandemia” e di disobbe-
dienza rispetto alle disposizioni e ai regolamenti
che violano la costituzione e i diritti fondamentali
dell’uomo, non mi sono mai ammalato ma, so-
prattutto, nessuna delle persone a me vicine ha
contratto il virus in seguito a mio contatto.
ROUTINE DI SALUTE:
RESPIRAZIONE, RELAZIONI, NATURA
Spesso i giornalisti mi hanno provocato dando-
mi dell’egoista, in quanto le mie scelte andavano
contro la tutela dei più deboli, che purtroppo non
hanno un sistema immunitario in grado di fron-
teggiare i virus.
Con i fatti ho dimostrato il contrario, l’ovvio, ciò
che si conosceva da sempre: per non contrarre e
non trasmettere la malattia c’è solo una cosa che
ha senso, essere sani.
L’isolamento delle persone sane, oltre a produrre
più effetti collaterali del problema, in due anni ha
già dimostrato di non funzionare. La respirazio-
ne è un fondamento della salute. Respirare con-
sapevolmente, respirare l’aria dei boschi e del
mare, avere le narici libere: sono queste le azioni
che possono in assoluto migliorare la nostra vita,
mantenendo le nostre cellule ben ossigenate.
Avere relazioni gratificanti, vivere la comunità,
la fratellanza e la sorellanza, sentirsi parte di un
gruppo, giocare, ridere, scherzare ci permettono
di sperimentare emozioni positive, ci danno uno
scopo di vita e un senso di benessere.
Quando veniamo privati di tutto questo, il nostro
sistema immunitario tende a indebolirsi, allen-
tando i livelli di guardia e predisponendoci alla
malattia. Dovremmo passare meno tempo possi-
bile a casa e davanti a un monitor, in quanto il no-
speciale riprenditi tutto
stro corpo è una macchina perfetta pensata per
muoversi, per prendere il sole, essere a contatto
con la terra, con l’acqua, con il vento.
Abbiamo necessità di cibo che nutra il nostro cor-
po, le nostre cellule e anche la nostra anima. Un
cibo sano cresce vicino a noi, non subisce processi
industriali, non è inquinato da pesticidi.
Il vero egoismo è pensare di poter intervenire per
migliorare la reazione di una macchina biologica
perfetta, in gran parte ancora sconosciuta, che ha
portato avanti la nostra specie per migliaia di anni,
anche in condizioni assai più rischiose e difficili di
quelle che viviamo oggi. Non abbiamo bisogno di
nuovi vaccini, di nuovi farmaci, di nuove scoper-
te scientifiche. Se vogliamo essere sani ci basta
tornare a vivere da esseri umani, nel modo più
naturale e semplice possibile.
Ù LIBRI CONSIGLIATI
Massimo Citro
Eresia
Riflessioni
politicamente
scorrette sulla
pandemia di Covid-19
Byoblu Edizioni, 2021
Tiziana Alterio
Il Dio Vaccino
Il più grande e oscuro
business del XXI secolo
Franco Fracassi
Editore, 2021
63

LA SINDROME
DELLA CAPANNA
Scuole chiuse, lockdown e DAD: le conseguenze su bambini
e ragazzi di un anno e mezzo di pandemia
INTERVISTA AD ANNA OLIVERIO FERRARIS | GIÀ DOCENTE DI PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO
ALLA SAPIENZA DI ROMA
A CURA DELLA REDAZIONE
N
el corso dell’anno scolastico 2019/2020
gli studenti di ogni ordine e grado hanno
perso quasi la metà dell’anno scolastico
e, anche per quello conclusosi a giugno
2021, molti hanno visto ben poche volte i banchi
di scuola. Così come la piscina, il centro scout, la
palestra, la squadra di pallavolo o quella di basket.
Sempre più dipendenti e risucchiati dai loro tele-
64
fonini – prima della pandemia una ricerca dell’Os-
servatorio nazionale sull’adolescenza stimava che
i ragazzi tra gli 11 e i 18 anni trascorressero dalle
3 alle 6 ore al giorno connessi allo smartphone –
stanno perdendo la possibilità di vivere in pienez-
za relazioni, incontri, sfide. Ne parliamo con Anna
Oliverio Ferraris, già docente di Psicologia dello
sviluppo alla Sapienza di Roma.
Professoressa Ferraris, qual è, a suo avvi-
so, la perdita maggiore a cui i bambini e i
ragazzi sono andati incontro a causa della
chiusura delle scuole prima e del prolunga-
mento della DAD per l’anno scolastico con-
clusosi a giugno?
La perdita di apprendimento è stata rilevante e la di-
spersione scolastica è aumentata. Bambini e ragazzi
hanno bisogno di tornare a una vita scandita da orari
e impegni che favoriscono la concentrazione e che
li coinvolgono. Sappiamo che ci sono apprendimenti
che vanno fatti in successione, secondo una scan-
sione logica e in determinate età: saltarli crea squili-
bri a cui non è sempre facile porre rimedio.
I lockdown che abbiamo vissuto uniti alle re-
strizioni, che comunque hanno influito sulla
normale socialità, hanno portato bambini e
ragazzi a passare ancora più tempo davan-
ti agli schermi: quali sono le conseguenze
a medio e lungo termine rispetto a un uso
sempre più massivo dei dispositivi a partire
dell’età più tenera?
Una vita sedentaria è contraria alla fisiologia di un
bambino e di un ragazzo che sta crescendo e che
speciale riprenditi tutto
«Per proteggere la loro incolumità
li obblighiamo a evitare ogni
rischio, con il risultato di essere
la prima generazione a non
conoscere le ginocchia sbucciate.
Col sopraggiungere dell’emergenza
li abbiamo sequestrati nelle case,
in aule di massima sorveglianza,
in piscine e palestre surriscaldate,
mentre consentiamo ai cani di uscire,
correre e saltare nei giardini pubblici,
nei parchi giochi e nelle strade»
SILVIA VEGETTI FINZI, PSICOLOGA E
ACCADEMICA ITALIANA
ha bisogno di impegnarsi attivamente non solo
a livello intellettuale, ma anche fisico. Durante i
lockdown c’è stata troppa sedetarietà: molti ra-
gazzi, ma anche molti bambini, dopo le ore di DAD
continuavano a stare davanti al computer per fare
i compiti, giocare con i videogiochi, connettersi
con gli amici in chat, navigare nella rete dove tra
l’altro potevano impattare in siti per adulti, anche
pericolosi. Questo ha portato in alcuni casi a un
aumento della miopia, dell’obesità, ad alterazioni
del ritmo sonno-veglia. In altri casi a tensioni, ir-
ritazione, aumento dell’aggressività, scontri con
i familiari, noia, depressione e rifiuto dello studio.
Un ragazzo di prima liceo mi ha confessato, can-
didamente, che pur avendo a disposizione le tec-
nologie, si è collegato pochissimo con i professori
e che, per non annoiarsi solo in casa, ha trascorso
moltissimo tempo a dormire. Un rischio è anche
quello di adattarsi a un tipo di vita passivo al punto
di non voler poi più uscire di casa, una condizione
che è stata definita “sindrome della capanna”.
Quanto conta per un ragazzino, un adolescen-
te, il contatto fisico con i coetanei nel quadro
di uno sviluppo armonico? Cosa potrebbe na-
scere da questo contatto negato a livello non
dico patologico, ma problematico?
C’è una differenza sostanziale tra socializzazione
on line e socializzazione in presenza, quest’ultima
è più ricca e coinvolgente. Nella socializzazione
in presenza ci sono sfumature, iniziative, contatti
fisici, vicinanza, sguardi, forme di comunicazione
non verbale che mancano nella comunicazione
a distanza. Il rischio perciò è quello di un impo-
verimento della comunicazione, di una perdita
65

FIGLI DELL’ALGORITMO
Veronica Barassi è antropologa e insegna all’u-
niversità di St. Gallen in Svizzera, da quando è ri-
masta incinta del suo primo figlio si è fatta una
domanda: in che modo i nostri figli diventano
soggetti sui quali raccogliere dati e quando inizia
la profilazione dei bambini?
Da semplici ricerche del tipo “Come fare per ri-
manere incinta” o “Come far abbassare la febbre
al bambino”, alle app di tracciamento della gravi-
danza a quelle per favorire il sonno e l’addormen-
tamento, fino ai dispositivi smart ormai onnipre-
senti nelle nostre case, Google, Facebook e le
altre multinazionali del web hanno imparato non
soltanto a raccogliere dati preziosi e completi su
di noi e a influenzare e indirizzare i nostri com-
portamenti di acquisto, ma anche ad anticipare il
più possibile l’inizio di questa attività, arrivando a
tracciare e profilare i nostri figli prima ancora che
nascano.
Per capire le dinamiche della profilazione del-
le nostre singole vite e della “datificazione” dei
nostri bambini, Barassi mette in piedi una ricerca
dal titolo Child, data, citizen che pone nuove, so-
stanziali e inevitabili domande: quando è etico il
capitalismo della sorveglianza? Possiamo indivi-
dualmente scegliere di sottrarci a un sistema così
pervasivo? Secondo Barassi è necessario com-
prendere e regolare i processi digitali, perché la
trasparenza, il consenso e la privacy non bastano
più: tutto è molto più complesso.
Per scoprire quanto l’invito è quello di leggere
il libro di Barassi appena uscito in italiano I Figli
dell’Algoritmo. Sorvegliati, tracciati e profilati
dalla nascita (LUISS, 2021).
66
speciale riprenditi tutto
Secondo lei cosa si poteva fare, e non è sta-
to fatto, per garantire il diritto all’istruzione Ù LIBRI CONSIGLIATI
che in questi due anni abbiamo visto minato
nelle sue basi fondamentali? Da quest’anno
scolastico stiamo vedendo le bocciature a Albertina Oliverio,
tappeto nelle scuole superiori, soprattutto Anna Oliverio Ferraris
nelle prime: si stanno punendo ragazzi che A Piedi Nudi
praticamente per due anni non sono andati nel Verde
a scuola… Giocare per imparare
La DAD si è rivelata insufficiente per una serie di a vivere
motivi che sono stati ampiamente analizzati nel Giunti Edizioni, 2011
corso della pandemia. Invece di sprecare il dena-
ro pubblico nei banchi a rotelle si sarebbe dovuto
affrontare tempestivamente il problema dei tra-
sporti, trovare altri locali oltre a quelli scolastici in
modo da formare classi poco numerose, coinvol-
gere i docenti precari, organizzare, appena possi- Daniele Novara
bile, rientri di almeno un paio di giorni la settimana I Bambini sono
in modo che i ragazzi non perdessero il contatto Sempre gli Ultimi
con la scuola. Come le istituzioni si
Spero si organizzino dei corsi di recupero, ripren- stanno dimenticando
della capacità di interagire, di portare avanti uno dendo la scuola ai primi di settembre o anche una del nostro futuro
scambio al tempo stesso disinvolto e complesso. o due settimane prima. BUR, 2020
La vicinanza fisica nei giochi e nelle attività spor-
tive, ma anche nell’aula scolastica e durante le ri-
creazioni, è molto importante per conoscersi, im-
parare a vivere insieme, sviluppare la tolleranza,
comprendere la differenza tra scherzo e bullismo,
trovare i modi per cooperare.
Nel maggio 2020 lei aveva lanciato una
campagna per riaprire a settembre le scuole
all’aperto, sia per garantire il diritto all’i-
struzione, sia per educare fattivamente e in
maniera non estemporanea bambini e ra-
gazzi al rispetto per l’ambiente. Com’è an-
data a finire?
L’appello non è stato colto dalla maggior parte
delle scuole, credo sia per motivi sindacali e sia
perché insegnati e dirigenti sostenevano di non
riuscire a organizzarsi in poco tempo. Un certo nu-
mero di scuole però ha colto la proposta, che pre-
vede, mi sembra, due mesi di apertura e un finan-
ziamento ad hoc. Si tratta di alternare attività di
studio con altre attività come sport, giochi all’a-
perto, teatro, musica. Si possono anche fare atti-
vità nella Natura, importantissime dopo la chiu-
sura forzata in casa: muoversi negli spazi aperti,
venire a contatto con la flora e la fauna restituisce
a bambini e ragazzi quella liberà di cui sono stati
privati per circa un anno e mezzo. Non tutti hanno
famiglie che possono portarli al mare, in monta-
gna o mandarli in campeggio, mentre tutti i bam-
bini amano svolgere delle attività manuali insieme
ai propri compagni.
67

ABBRACCIARSI
FA BENE
Scoprine i benefici a livello fisico, emotivo e spirituale a qualsiasi età
ROMINA ROSSI | GIORNALISTA E NATUROPATA
T
i è mai capitato di avere una di quelle gior-
nate dove tutto è andato storto, talmen-
te tanto che la sera avresti solo voglia di
piangere? E magari hai ricevuto un abbrac-
cio di conforto da una persona cara che in pochi
secondi ti ha fatto sentire meglio e ti ha rimesso in
sesto come per magia? Se ti è successo, sappi che
la magia non c’entra nulla: gli abbracci infatti han-
no benefici reali sulla nostra salute, ormai accertati
anche da diversi studi. L’immensa ricchezza e be-
nessere di poter stringere a noi coloro che amiamo,
bambini o adulti che siano, l’abbiamo sperimentata
tutti nei lockdown. La mancanza di contatto fisico
non aumenta solo la sensazione di solitudine, ma
può peggiorare molti aspetti della nostra salute,
anche se è tutta una questione di ormoni.
GLI ORMONI CHE AUMENTANO
IL BENESSERE
Quando abbracciamo qualcuno il nostro corpo ri-
sponde dal punto di vista chimico e subisce alcune
variazioni a livello ormonale. Il contatto con l’altro
68
favorisce infatti un aumento dei cosiddetti ormo-
ni del benessere:
● ossitocina: detto anche ormone dell’amore,
è quello che aiuta ad alleviare lo stress, mi-
gliorando anche la salute del cuore. La sua
produzione contribuisce anche alla perdita
di peso, a regolare la pressione sanguigna, ad
aumentare la libido e la nostra sensazione di
benessere generale,
● dopamina: si tratta di un altro ormone che
aumenta il piacere e la sensazione di benes-
sere,
● serotonina: o ormone del buon umore, è un
antidepressivo naturale che migliora il tono
dell’umore, e allo stesso tempo riduce l’ansia
e la sensazione di solitudine.
Insieme, questi ormoni provocano cambiamenti
in meglio nel nostro organismo: oltre a innalzare il
tono dell’umore e scacciare tristezza e sentimenti
depressivi, ci rendono più forti e in salute, sia fisi-
camente che mentalmente.
I BENEFICI DEGLI ABBRACCI
Da tempo i ricercatori si sono accorti che gli ab-
bracci possono funzionare come una vera terapia
naturale che è in grado di migliorare molti squili-
bri di salute. Non è solo una questione di sentirsi
bene, protetti, al sicuro e rincuorati dall’abbraccio
di una persona cara: quando abbracciamo qualcu-
no avviene molto di più. Ecco cosa ha scoperto la
scienza.
Proteggono il cuore
Uno studio condotto dalla Università della Ca-
rolina del Sud1 ha scoperto che le donne che
ricevevano un abbraccio di 20 secondi dal loro
partner avevano i valori della pressione sangui-
gna e la frequenza cardiaca più bassi rispetto
alle sezioni in cui erano sottoposte a maggiori
stress. A contribuire a migliorare tali valori po-
trebbe essere, secondo i ricercatori, proprio la
produzione di ossitocina.
Circa un decennio prima uno studio2 condot-
to su 200 coppie conviventi e con tendenza a
pressione alta e a subire picchi di stress, sono
state suddivise in due gruppi. A un gruppo è
stato chiesto di tenersi per mano per 10 minuti
mentre guardavano un video romantico e alla
fine di abbracciarsi per 20 secondi; all’altro di
restare seduti l’uno accanto all’altro in silenzio
per 10 minuti e 20 secondi. Le coppie del primo
gruppo hanno mostrato livelli più bassi di pres-
sione sanguigna rispetto al secondo gruppo.
Diminuisce lo stress
Anche lo stress, ormai considerata da più parti
la malattia di questo secolo, può essere alle-
viato grazie a un abbraccio. Non è un caso, se
ci pensi, che gli abbracci vengano dati maggior-
mente quando siamo in una situazione difficile,
spiacevole o negativa, come mezzo di conforto
e di consolazione che permetta all’altro di tro-
vare un po’ di sollievo. Un abbraccio ha il potere
di aumentare la nostra resilienza, alleviando la
nostra reattività allo stress.
Il merito di questo miglioramento sarebbe an-
cora una volta dell’ossitocina, che avrai proba-
bilmente già sentito nominare perché questo
ormone viene prodotto in quantità elevate
durante il travaglio: oltre a permettere di in-
staurare il forte legame fra madre e figlio su-
bito dopo la nascita, durante il parto stimola la
secrezione di adrenalina, e insieme facilitano
1. AA.VV., Hugs heartfelt in more ways than one, “Harvard Heal-
th Publishing”, 2014 09 March.
2. Grewen KM, Anderson BJ, Girdler SS, Light KC. Warm
partner contact is related to lower cardiovascular reactivity.
“Behav Med”. 2003 Fall;29(3):123-30.
speciale riprenditi tutto
«Un abbraccio è la più bella forma
di comunicazione che permette
all’altra persona di sapere, senza
ombra di dubbio, che è importante»
la produzione delle endorfine, che rendono il
dolore più sopportabile e favoriscono il rilassa-
mento.
Sostiene le difese
Chi viene abbracciato spesso rischia di amma-
larsi meno di frequente, perché il contatto fisi-
co permette di innalzare le difese immunitarie.
Uno studio ha coinvolto 400 persone suddivise
in due gruppi, esposti al virus del raffreddore:
coloro che hanno ricevuto maggiori supporto e
abbracci erano meno cagionevoli e, anche dopo
aver contratto il raffreddore, hanno sviluppato
una sintomatologia più lieve rispetto a chi ave-
va ricevuto meno attenzioni e contatto fisico.3
Migliora il sonno
Se soffri di insonnia prova a farti abbracciare
per qualche minuto dal tuo partner o da tuo
figlio prima di andare a dormire. Diminuendo i
valori del cortisolo, l’ormone dello stress che
regola il ciclo sonno-veglia e che se presente
in quantità eccessive ci tiene svegli e all’erta,
migliora anche la nostra capacità di avere un
sonno migliore e più continuativo.4
Solleva l’umore
Un abbraccio migliora il tono dell’umore, con-
tribuendo ad alleviare visibilmente anche la
depressione. Se ne sono accorti i dirigenti di
una casa di riposo di New York che ha attivato
all’interno della residenza il programma “Em-
braceable You” che incoraggiava un maggior
contatto fra i residenti anziani e il personale.
L’obiettivo era migliorare il benessere degli an-
ziani residenti nella casa di riposo, ed in effetti,
dopo qualche mese, le persone hanno notato
maggiore energia, migliore concentrazione,
miglior sonno e anche minor depressione5.
Quindi che aspetti, corri ad abbracciare le per-
sone che ami: un semplice abbraccio può in-
3. Sheldon C, Janicki-Deverts D, Turner RB, Doyle WJ. Does
Hugging Provide Stress-Buffering Social Support? A Study of
Susceptibility to Upper Respiratory Infection and Illness. “Sage
Journal”, 2014;26(2):135-147.
4. Barry ES. Co-sleeping as a proximal context for infant devel-
opment: The importance of physical touch. “Infant Behav Dev”.
2019 Nov;57:101385.
5. Brannen K, Embraceable you: how hugging promotes well-be-
ing. “Leading Age”. 2014, 04 Jan.
69
 speciale riprenditi tutto

RIDERE COME
fatti contribuire a migliorare il benessere di chi
lo dà e chi lo riceve. Sei solo e non hai nessuno
da abbracciare? Prova ad abbracciare te stes-

MEDICINA
so: all’inizio può sembrare una cosa sciocca da
fare, ma anche un auto-abbraccio ha gli stessi
benefici dell’abbraccio che diamo agli altri. E
inoltre, ha il beneficio di migliorare la relazione
con noi stessi.
La risata è un potentissimo antistress: impara ad allenarla per mettere
in circolo gli ormoni del benessere e rinforzare il sistema immunitario
DI QUANTI ABBRACCI
ABBIAMO BISOGNO LARA LUCACCIONI | MASTER TRAINER DI YOGA DELLA RISATA E TRAINER UFFICIALE DI HEARTMATH®

PER STARE BENE?

Il tatto è il primo dei cinque sensi che si sviluppa
nell’utero materno, e nel momento in cui il bam-
bino nasce, il contatto con la mamma è fonda-
mentale sia per la sua salute e sicurezza che per
la sua crescita: i ritardi nella crescita sono infatti
più frequenti fra quei bambini che non ricevono
stimolazioni sensoriali adeguate, come ad esem-
pio quelli cresciuti negli orfanotrofi. Allo stesso
modo i ricercatori hanno verificato che i bambini
che nascono prematuri e vengono messi in incu-
batrice e senza il contatto con mamma e papà,
hanno una crescita più veloce e aumentano di più
di peso se vengono accarezzati per almeno 45 mi-
nuti al giorno dai genitori1.
Gli abbracci dunque fanno bene a tutte le età, ma
qual è il “dosaggio” quotidiano per poter provare
questi benefici? Secondo Virginia Satir, terapeuta
americana, abbiamo bisogno di:
• quattro abbracci al giorno per sopravvivere;
• otto abbracci al giorno per il mantenimento;
• dodici abbracci al giorno per crescere.
Detto in altre parole, più prendiamo l’abitudine di
abbracciare le persone a cui vogliamo bene, più la
nostra salute fisica e mentale migliora.

1. Ardiel EL, Rankin CH. The importance of touch in devel-

opment. “Paediatr Child Health”. 2010;15(3):153-156.

R
Ù LIBRO CONSIGLIATO idere ci rende positivi e più comunicativi, ci diplomatico americano che lotta contro una ma-
Francesco Bruno, permette di respirare meglio, ci fa pensare lattia potenzialmente mortale a colpi di vitamina
Sonia Canterini con più chiarezza e lucidità e abbassa i li- C e risate, innescate da candid camera o da Stanlio
velli di stress. e Onlio – che la scienza ha iniziato a indagare i po-
La scienza
Con la bocca coperta dalle mascherine, in que- teri terapeutici della risata.
degli abbracci
Alla scoperta del nostro sto anno e mezzo di pandemia, ci siamo accorti La risata è tipicamente stimolata dalla comicità,
cervello socio-emotivo di quanto ci sia mancata la risata, quella sonora, ma dal 1995 abbiamo anche una via diversa, che
Franco Angeli Editore cristallina, fatta insieme agli altri, piegati letteral- sta conquistando sempre più persone nel mondo,
2018 mente in due e quasi incapaci di smettere. Ed è dai ormai circa tre milioni, e che ci porta a ridere per
tempi di Norman Cousin – pacifista, giornalista e scelta: lo Yoga della Risata.

70 71

SCEGLI DI RIDERE CON LO YOGA
DELLA RISATA
La pratica viene ideata da un medico indiano, il dot-
tor Kataria, che decide di sperimentare su di sé l’ef-
fetto della risata. Kataria comprende che, al di là dei
motivi estrinseci che possiamo trovare per ridere,
tutti noi abbiamo la possibilità di portare il corpo
a compiere l’azione della risata, a iniziare a ridere,
emettendo il suono della risata, e a sostenerla pro-
gressivamente attraverso il respiro.
La risata diventa così Yoga: un’espirazione pro-
fonda che prende il suono cristallino della risata
e dopo la quale riesco a inspirare una maggiore
quantità di ossigeno, rendendo più vitale ed ener-
gico il mio corpo e diventando anche più presente
a livello mentale.
Inspiro-trattengo-rido: si tratta di una via possibile
per introdurre la risata incondizionata, non stimo-
lata da qualcosa di esterno a noi, ma scelta e vis-
suta con volontà e consapevolezza, un’alleata della
nostra vita, una pratica di benessere che, se fatta
per circa 10 minuti di seguito, meglio di mattina, ha
un impatto incredibile sulla nostra giornata.
UN APPUNTAMENTO IRRINUNCIABILE
CON IL BENESSERE
Ridere per scelta è fattibile e divertente, perché
dopo qualche risata autoindotta, le risate diven-
72
La risata ti rende più sano e più
bello, aumenta la memoria,
permette di pensare lucidamente,
perché porta più ossigeno anche al
cervello
tano autentiche e autocontagiose: ti fa ridere il
tuo sé che ride, che sta nutrendo il suo bambino
interiore, giocando col suono della risata, ti fa ri-
dere osservare e ricordare tutte le volte che non
hai riso, quando potevi farlo, perché magari ti
hanno detto di non ridere. Ti fa ridere anche l’as-
surdità di quello che sta accadendo, innescando la
risata a suon di respiri. E cominci a prenderci gu-
sto. La risata diventa piano piano un appuntamen-
to irrinunciabile col tuo benessere, perché poi stai
davvero meglio, sei più positivo, con più energia,
con più voglia di fare, più comunicativo e gioioso.
Affronti meglio i momenti difficili, senti di avere più
risorse, sei più luminoso, vibri a frequenze più alte.
La risata pulisce, trasforma, rimette a nuovo: è
una ventata di aria fresca nel sistema, che magi-
camente attiva connessioni, attrae il buono, rende
più comunicativi e attrattivi. La risata ti rende più
sano e più bello, aumenta la memoria, permette di
LO SAPEVI CHE ESISTE
LA GIORNATA MONDIALE
DELLA RISATA?
La prima domenica di maggio è una giornata
importantissima per il mondo sempre più este-
so dello Yoga della Risata, poiché si festeggia la
Giornata mondiale della Pace del mondo attra-
verso la Risata.
La Giornata Mondiale della Risata fu creata nel
1998 dal dottor Madan Kataria, fondatore del
movimento internazionale del Laughter Yoga; i
festeggiamenti consistono in una manifestazio-
ne positiva per la pace nel mondo e si pongono
come obiettivo la creazione di una coscienza glo-
bale, che si basi sulla fratellanza e l’amicizia, at-
traverso il ridere insieme.
Fonte: laralucaccioni.com
pensare lucidamente, perché porta più ossigeno
anche al cervello, dove ce n’è molto più bisogno,
soprattutto quando si è stressati.
IL JOY COCKTAIL:
ENDORFINE E SEROTONINA
Ridere non solo ci rende allegri e ci fa sentire bene,
ma produce anche benefici importanti e a più li-
velli sulla nostra salute. Oltre che affidandoci alla
comicità, possiamo innescare la risata sceglien-
dola direttamente e rendendola un vero e proprio
allenamento fisico di benessere.
Ridere come pratica ha l’obiettivo di permetterci
di farlo per almeno dieci minuti di seguito, tempo
minimo affinché avvengano importanti benefici a
livello biochimico, tra i quali la produzione del joy
cocktail, l’aumento della produzione di endorfine
(antidolorifici naturali e ormoni della gioia) e sero-
tonina (antidepressivo naturale), l’abbassamento
dei livelli di cortisolo (ormone dello stress) e l’au-
mento delle difese immunitarie.
Grazie al susseguirsi di risate prolungate, fatte in
maniera intenzionale, si è in grado di rilasciare più
anidride carbonica, ripulire i polmoni ed ossige-
nare meglio ogni cellula del corpo e del cervello,
guadagnando salute ed energia. Questa migliore
ossigenazione aumenta energia e vitalità a livello
corporeo ed efficienza, focus e concentrazione a
livello mentale.
La risata è la migliore medicina a
costo zero. È una pratica di grande
benessere ed è accessibile a tutti,
con grande efficacia su tutto il
nostro sistema
I 10 REGALI DELLA RISATA PER
SALUTE E BENESSERE
Fa diminuire lo stress
Ridere riduce immediatamente i livelli degli or-
moni dello stress, come il cortisolo, e ci permette
di diminuire i tre tipi di stress, fisico, mentale ed
emotivo.
Rende più efficiente il sistema immunitario
Ridere migliora il meccanismo di difesa naturale
del corpo aumentando il numero di immunoglo-
buline A e G, che proteggono dalle malattie da
raffreddamento, e anticorpi.
Riduce il rischio di malattie al cuore
Ridere espande le pareti interne delle arterie, l’en-
dotelio, aumentando la capacità del sangue di
scorrere nel corpo e questo effetto positivo dura
oltre 45 minuti dopo che la risata si è fermata.
speciale riprenditi tutto
Potenzia il sistema linfatico
A differenza del sistema circolatorio, che ha nel
cuore la sua pompa, il sistema linfatico non ha un
organo che ne faciliti la circolazione, ma è forte-
mente legato al corretto lavoro del diaframma,
che con la risata si rilassa, si sblocca ed è in piena
attività, fungendo da pompa che muove la linfa e
ci permette di detossinarci al meglio.
Riduce la pressione sanguigna
Quando ridi, la circolazione migliora e la pressione
sale. Quando smetti di ridere, la pressione scende
sotto i suoi normali livelli: questo effetto rilassan-
te aiuta ad abbassarne i tuoi livelli standard.
Può aiutare come un leggero antidepressivo
La risata aumenta la produzione di serotonina, un
naturale anti-depressivo. La risata, inoltre, lavora
come un’effettiva distrazione da ciò che gene-
ra ansia e rabbia, alleggerendoci e permettendo di
essere focalizzati su ciò che realmente conta.
È un antidolorifico naturale
Ci sono numerosi studi che validano gli effetti del-
la risata nel ridurre il dolore, grazie alla produzione
di endorfine, morfine endogene, autoprodotte.
Ri-energizza mente e corpo
Ridere ci fa espellere aria dai polmoni e ci costrin-
ge a fare delle inspirazioni importanti, aumentan-
do il flusso di ossigeno nel nostro corpo e quindi la
nostra energia.
Migliora digestione e transito intestinale
La risata fa un vero e proprio massaggio agli organi
interni e migliora sia la digestione, che la peristal-
si, il movimento delle anse intestinali, rendendoci
più regolari.
Aiuta il sonno
Farsi delle belle risate promuove un sonno pro-
fondo e riposante. Le risate sono un vero e proprio
esercizio fisico per il corpo, un allenamento aero-
bico mite, che, non solo energizza nel breve perio-
do, ma aiuta anche a dormire meglio.
Ù LIBRO CONSIGLIATO
Lara Lucaccioni
Ridi, Ama, Vivi
Scegli di essere felice con
lo Yoga della Risata e la
Coerenza Cardiaca
BUR, 2020
73

LE FARFALLE
CAMBIERANNO
IL MONDO
Scopri i valori prosociali
e come portarli nella tua vita:
per moltiplicare il tuo benessere
e quello degli altri
LA REDAZIONE
L’
empatia, la gentilezza, la leadership gen-
tile possono davvero cambiare il mondo?
A questa domanda – e a tante altre – vuole
rispondere il nuovo libro La lezione della
farfalla, di Daniel Lumera e Immaculata De Vivo.
Questo nuovo lavoro di Daniel e Immaculata si
pone come una sorta di “seguito” de La Biologia
della gentilezza, il primo libro sempre scritto a
quattro mani da questi autori e uscito all’inizio
dell’estate del 2020 quando tutti noi, stremati dal
lockdown, iniziavamo a intravedere la luce in fon-
do al tunnel della pandemia. Quel libro, per me, in
quel momento, è stato una sferzata di positività e
ottimismo. Gli autori ci insegnavano ad allenare la
gentilezza come se fosse un muscolo. Leggendo-
lo abbiamo capito che la felicità si può imparare e
che essere felici ha un effetto misurabile sui nostri
telomeri – i piccoli frammenti di DNA che proteg-
gono i cromosomi e allungano la vita delle cellule –
e quindi sull’allungamento e la qualità della nostra
vita.
DAL FUORI AL DENTRO, DAL DENTRO
AL FUORI
Con questo nuovo La lezione della farfalla, Daniel
Lumera, riferimento mondiale per la meditazione
e le scienze del benessere, e Immaculata De Vivo,
biologa molecolare di Harvard, vanno oltre. Non
solo tutto ciò che accade nell’ambiente in cui vi-
viamo influenza la nostra salute, l’espressione del
nostro DNA e il nostro benessere, ma, allo stes-
74
so modo, ogni minima trasformazione nel nostro
mondo interiore produce cambiamenti non solo
nell’ambito delle nostre relazioni personali, ma
anche in campo sociale, andando a incidere su
tutta la collettività.
Secondo Daniel e Immaculata, la sopravvivenza
della nostra specie sul Pianeta è determinata dal-
la selezione degli individui e delle comunità più
adatte alla vita. Che non sono le più forti, le più
aggressive, le più predatrici, ma quelle che stanno
sviluppando tutti quei valori – nel libro si parla di
sette consapevolezze fondamentali – favorenti
la vita come la gentilezza, l’empatia, la leadership
gentile, il rispetto dell’ambiente.
L’EFFETTO TOGETHERNESS
Uno dei concetti del libro che più mi ha colpito è
quello dell’effetto togetherness – se ne parla a
pagina 56 – ovvero l’esperienza di benessere che
si raggiunge attraverso l’esperienza del “noi”. In
questa visione se tu stai bene, anche io sto bene,
per cui se compio atti di gentilezza, empatia, com-
passione, perdono e gratitudine, che hanno un
effetto di benessere e salute sulla vita degli altri,
anche io ne beneficerò. Ma non solo. L’atto di gen-
tilezza ha un effetto benefico misurabile anche in
coloro che ne sono spettatori. Gli studi scientifici
citati nel libro dimostrano come i valori ponte del-
la pro socialità, di cui abbiamo parlato:
● riducono il rischio di mortalità,
● abbassano i livelli di infiammazione,
speciale riprenditi tutto
● aumentano la longevità e l’aspettativa di vita,
● migliorano la risposta immunitaria.
MA, IN PRATICA, COME SI FA?
Daniel e Immaculata ci accompagnano alla sco-
perta di un metodo rivoluzionario e trasversale che
unisce la cura di sé – con strategie su alimentazio-
ne, riposo, stili di vita naturali, meditazione – alla
cura degli altri. In questo viaggio scopriremo che
le condizioni socio-economiche hanno un impat-
to misurabile sulla nostra salute, quali sono i co-
sti biologici delle disuguaglianze sociali e perché
il razzismo è non solo un’emergenza sociale, ma
contribuisce in modi diversi a peggiorare la salute,
favorendo l’insorgenza di malattie e disturbi com-
portamentali di vario genere.
Trasformare la propria vita e quella degli altri in un
continuo dono consapevole è davvero possibile e
per farlo il fattore fondamentale è dato dalla pre-
senza. «La ritualità – scrive Daniel Lumera nel ca-
pitolo intitolato “Change”! – porta con sé la dimen-
sione del sacro. Tutto può essere trasformato in un
rito iniziatico che ci risveglia alla vita. Dal lavarsi i
denti al fare l’amore. Dal buttare la spazzatura allo
scegliere la frutta al mercato. Tutto. Quali sono gli
elementi fondamentali che trasformano un gesto
o un’azione in un rito? Prima di tutto la presenza:
abitare ciò che si fa con presenza e intensità. Por-
tarsi totalmente nell’atto che si coppie».
Un altro suggerimento molto interessante che
può aiutarci a “stare svegli nel miracolo della vita”
è quello della pratica della “follia consapevole”. Si
tratta di un gesto fuori dall’ordinario, estempora-
neo, non premeditato, che non deve durare più di
15 secondi. Vuoi approfondire? Se ne parla a pagi-
na 203 del libro. Buona lettura!
APPROFONDISCI
Rivedi l’intervista a Daniel Lumera sul suo
ultimo libro
macrogo.to/video-lumera
Ù LIBRO CONSIGLIATO
Daniel Lumera,
Immaculata De Vivo
La Lezione
della Farfalla
7 consapevolezze per
rigenerarsi e scoprire un
nuovo benessere
Mondadori, 2021
75

FAI COME SOFIA
IN PROVENZA
Meditazione, mindfulness, scelte di cuore e tanta natura: ecco come
affrontare le crisi e gli ostacoli per ritrovare la luce
INTERVISTA A SILVIA CINZIA TURRIN
GIORNALISTA, SCRITTRICE ED ESPERTA DI MINDFULNESS
A CURA DELLA REDAZIONE
Q
uando sembra che il mondo vada nella
direzione opposta a quella che si vor-
rebbe prendere, talvolta occorre segui-
re il proprio istinto e restare nel flusso.
Quando sembra che tutto stia crollando, si ve-
rificano circostanze capaci di creare qualcosa di
nuovo, di inaspettato e positivo. Forse, per non
farsi travolgere dal cambiamento – quanti di noi
hanno avuto questa sensazione nel corso dell’ul-
timo anno e mezzo? – occorre mettersi al servizio
dell’inaspettato e rimanere in ascolto. Ne abbia-
mo parlato con Silvia Cinzia Turrin, autrice del re-
centissimo libro Un’altra Vita in Provenza.
Silvia, in questo romanzo parli di scelte di
cuore e di istinto: ci racconti un po’ di cosa
si tratta?
La vita è un continuo flusso di cambiamenti: que-
sto è quello che racconto attraverso il perso-
naggio di Sofia. Lei vive in un’epoca dominata dai
principi e dalle regole della “flessibilità”, in cui le
sicurezze (presunte o reali) possono essere mina-
te in qualsiasi momento. A un certo punto, Sofia
vede il suo mondo professionale crollare. Le ri-
mangono solo alcuni appigli e pochi colleghi coi
quali mantenere i contatti. Alla crisi professionale
76
si aggiunge il lutto. Sua nonna materna, di nome
Josephine, a cui era profondamente legata, viene
a mancare. Questa perdita dolorosa, unita ai cam-
biamenti lavorativi, fa cadere Sofia in uno stato
di insicurezza, di chiusura e di scetticismo verso
il mondo e, soprattutto, verso sé stessa. Ombre
oscure scendono attorno a lei e dentro di lei. Tut-
to sembra essere sospeso. Le pare di camminare
su un filo delicato: se si spezza rischia di cadere in
un precipizio.
Le sembra di essere in ostaggio di una continua
impermanenza. In questa condizione di totale in-
certezza, sopraggiunge in modo inaspettato una
“chiamata”. L’ottuagenaria Odette, vecchia amica
di sua nonna, la invita con una lettera a raggiun-
gerla in Provenza, terra dove nacque Josephine. È
un invito inatteso per Sofia, tanto da renderla an-
cora più confusa.
Si sente sballottata da più parti. Il filo su cui cam-
mina lo sente vacillare. Ha paura di compiere un
passo falso. Ha paura di cadere. Ma diversi even-
ti le permettono di giungere a una decisione, che
prende seguendo più il cuore e l’istinto. La mente
non viene accantonata, bensì calmata. Nel mo-
mento in cui annulla le paure e ritrova il suo cen-
tro, inizia a ritornare la luce nella sua vita.
speciale riprenditi tutto
Meditazione e mindfulness: che ruolo hanno
nell’evoluzione della protagonista del libro?
La meditazione è uno degli elementi che sostie-
ne Sofia in una fase della sua vita così comples-
sa. All’interno della narrazione, suggerisco quindi
ai lettori, in modo indiretto, semplici meditazioni
che contribuiscono a placare i pensieri e le emo-
zioni disturbanti, in modo da calmare la mente.
Tornare al presente, concentrarsi sul proprio re-
spiro, chiudere gli occhi, sperimentare momenti
di lentezza sono alcuni punti chiave nel cammino
evolutivo di Sofia.
Per focalizzarli in modo chiaro, ho inserito in ap-
pendice al romanzo 10 Lezioni di Mindfulness che
la protagonista, Sofia, ha appreso tra ombre e luce
in Provenza.
Anche la natura nel libro ha un ruolo catar-
tico e rivitalizzante: anche qui un suggeri-
mento per tutti noi?
Sicuramente la splendida natura provenzale aiu-
ta Sofia a lenire il suo dolore. Sofia scopre la Pro-
venza in autunno. In questa stagione osserva una
luce che non aveva mai visto prima. Le vengono
in mente i quadri di Vincent Van Gogh, ma anche i
cromatismi di Paul Signac, di Cézanne, e gli scritti
poetici di vari letterati provenzali come Jean Gio-
no. Campi di ulivi e vitigni, giardini di erbe aroma-
tiche, foreste antiche e sacre sono anch’essi “pro-
tagonisti” di questa narrazione in cui la natura è
taumaturgica. L’incredibile spettacolo cromatico
formato da foglie argentate, altre ramate, altre
ancora giallo paglierino diventa un balsamo per le
ferite di Sofia. Grazie a Odette impara a lavorare la
terra e a conoscerne i segreti.
Raccoglie noci, cachi, fichi e mele cotogne. Sco-
pre leggende e miti che ruotano attorno a frutti e
a piante (anche di varietà antiche). La lezione che
impara Sofia può essere messa in pratica da tutti
noi: entrando in simbiosi con la natura, possiamo
ritrovare quella forza che le permette di crearci
una nuova vita.
Ù LIBRO CONSIGLIATO
Silvia Cinzia Turrin
Un’Altra Vita
in Provenza
(Oltre la frontiera)
2020
77

In Italia nel 2020 il numero dei dispositi-
vi smart ha superato il numero dei resi-
denti, con circa 80 milioni di device.
Ogni italiano trascorre in media 1 ora
e 57 minuti al giorno sui social media.
(fonte: rapporto Digital 2020, https://wearesocial.
com/digital-2020)
DIGITAL
DETOX
Butta il cellulare e riprenditi
la vita in 8 passi
Lo tocchiamo oltre 2600 volte al giorno, sicuramente molto di
più di quanto non facciamo con il nostro compagno o compa-
gna, con i nostri figli. O con i nostri animali.
È lo schermo del nostro telefonino, con il quale, o meglio, senza
il quale, ormai non riusciamo più a fare nulla: acquisti, informa-
zioni, foto, video, musica, lavoro, socialità. Tutto passa da qui.
Controllare le notifiche è spesso la prima cosa che facciamo al
mattino e l’ultimo gesto della sera: a lui dedichiamo il buongior-
no e la buonanotte, il nostro tempo più prezioso, le nostre mi-
gliori energie. Chiediamoci a chi le togliamo e come possiamo
spezzare la catena di una dipendenza – si chiama nomofobia –
che spesso non riusciamo neppure a riconoscere. Ecco qualche
78 consiglio pratico.
I Se sei abituato ad accendere lo smar-
tphone non appena ti alzi dal letto, pro-
va a rimandare questa abitudine di qual-
che ora. Datti un orario a metà mattina,
ad esempio alle 10 e decidi di dedicare 15
minuti al massimo ai social.
I Lo stesso vale per la sera: spegni il telefo-
no due ore prima di andare a letto, ancora
meglio quando torni a casa dal lavoro. Ri-
marrai meravigliato dalla quantità di tem-
po “libero” ritrovato, che potrai dedicare
alle persone con cui vivi, al tuo benessere
fisico, alla lettura, alla preparazione di una
cena sana e gustosa.
I Pausa in ufficio o in smartworking? Di-
stogli lo sguardo dal PC e lo butti sul te-
lefonino. E se invece andassi alla finestra
e facessi vagare lo sguardo da un punto
all’altro del paesaggio, senza uno fine
preciso se non quello di “allargare” lo
sguardo?
I Non riesci a uscire di casa senza telefo-
no? Fai un esperimento sovversivo. Ini-
zia a lasciarlo a casa in determinate oc-
casioni: durante la spesa, al parco con i
medicina olistica
bambini, dal dentista, quando esci con gli
amici. All’inizio potrai sentirti spaesato,
ma dopo un po’… che liberazione!
I Disconnessi per il fine settimana: spegni
il telefono il venerdì sera e riaccendilo il
lunedì mattina. Ce la puoi fare!
I E se spegni il telefono, poi però ti cacci
alla tele o fai una maratona di serie TV su
Netflix? Non ci crederai, ma c’è chi vive
benissimo senza tutto questo. Impara
da Romina, leggi la sua esperienza qui
https://macrogo.to/senza-tele
I Cerchi un libro che ti aiuti nel tuo per-
corso? Prova Disconnessi e Felici.
Riconoscere la dipendenza da internet
e da cellulare per fare un uso adeguato
delle nuove tecnologie di Marc Masip (Il
Punto d’Incontro).
I E ricorda: respirazione, contatto con la
natura, movimento sono garanzie di be-
nessere e abbassano lo stress. Alzati dal
divano, butta il telefonino ed esci a fare
una bella camminata: non ti serve nulla
di particolare, solo la voglia di farlo!
79

A OGNUNO LA SUA
ALIMENTAZIONE
Come scegliere il piano alimentare più adatto a te
in base a caratteristiche e benefici
LA REDAZIONE
O
ggi l’alimentazione può essere un argo-
mento controverso: ci sono talmente
tanti stili alimentari che spesso è diffici-
le scegliere. Ci sono persone che fanno
scelte alimentari dettate dall’etica, altre da motivi
di salute, altri solo per curiosità. Ma, nonostante ci
siano tantissime informazioni in giro, spesso non è
sempre chiaro quali caratteristiche abbiano alcu-
ni tipi di alimentazione, eventuali benefici o con-
troindicazioni.
Di seguito analizziamo le caratteristiche, i pro e i
contro di cinque diverse diete. Fai attenzione, la
parola dieta qui non sta a indicare che si tratta di
un regime alimentare restrittivo esclusivamente
per perdere peso (sebbene possa aiutare); se se-
guite correttamente, possono diventare l’alimen-
80
tazione quotidiana. Se hai problemi di salute o
devi perdere peso, chiedi a un nutrizionista di farti
un piano alimentare adeguato alle tue necessità.
1. DIETA MEDITERRANEA
Più che una dieta è il tipo di alimentazione quo-
tidiana che avevano i nostri nonni. Si basa princi-
palmente sul consumo di cereali in chicco, frutta
e verdura di stagione, legumi, semi oleosi e grassi
buoni, come olive, noci e olio di oliva. Sono per-
messi le uova e il pesce, soprattutto quello azzurro,
ricchissimo di omega-3, dall’azione cardioprotetti-
va e antinfiammatoria, mentre vanno limitati latte
e latticini, carne soprattutto rossa, zuccheri e cibi
raffinati. Allo stesso modo, contrariamente a quel-
lo che molti possono credere, vanno limitati anche i
farinacei, pasta, pane e pizza, che dovrebbero esse-
re consumati sporadicamente, non ad ogni pasto.
Gli studi effettuati sui benefici di tale dieta han-
no messo in evidenza che contribuisce a diminu-
ire i fattori di rischio per il cuore e aiuta anche a
perdere peso. Un’analisi su una ventina di studi ha
messo in evidenza che le persone che seguivano
una dieta mediterranea e facevano attività fisica
hanno perso 4 kg in più rispetto alle persone che
facevano una dieta ipocalorica.
La mediterranea si conferma la miglior dieta da
seguire secondo US News & World Report che ogni
anno stila la lista delle migliori e peggiori diete.
Non è indicata per chi segue un tipo di alimenta-
zione vegana.
2. DIETA FLEXITARIANA PLANT BASED
La dieta flexitariana a base vegetale è forse quella
più flessibile perché prevede di portare in tavola
in maggior parte alimenti vegetali: frutta, verdura,
semi, legumi ecc.
Però può prevedere anche l’uso di prodotti deri-
vati dagli animali, come uova e miele, oltre a carne
e pesce purché consumati sporadicamente e di
buona qualità. La parola d’ordine in questo caso è
“essere flessibili”, appunto.
Aiuta a perdere peso, perché si introducono
nell’organismo tantissime fibre.
Inoltre, la dieta plant based è quella raccomanda-
ta dagli esperti per avere un microbiota in salute,
medicina olistica
Gli studi effettuati sui benefici
della dieta mediterranea hanno
messo in evidenza che contribuisce
a diminuire i fattori di rischio per il
cuore e aiuta anche a perdere peso
perché fornisce fibre prebiotiche in abbondanza,
che rappresentano il nutrimento principale dei
batteri buoni intestinali. Alcune ricerche hanno di-
mostrato anche che protegge il cuore da possibili
fattori di rischio.
Per contro, proprio perché è così ricca di fibre può
non essere indicata in caso di malattie infiamma-
torie intestinali croniche.
3. DIETA LOW CARB
Le diete a basso contenuto di carboidrati com-
prendono la chetogenica e la Atkins, e sono ca-
ratterizzate da basso apporto di carboidrati e alto
apporto di grassi buoni e proteine.
La chetogenica (trovi l’articolo a pag. 81) è quella
che più di tutte riduce i carboidrati, permessi fino
a un 10% delle calorie totali, mentre altri tipi ne
permettono un consumo quotidiano fino al 30%.
L’introduzione quasi esclusivamente di proteine e
grassi porta l’organismo a utilizzare gli acidi grassi
– che vengono convertiti in chetoni (processo che
prende il nome di chetosi) – come fonte di ATP, l’e-
nergia cellulare, invece degli zuccheri. In questo
modo il metabolismo viene accelerato e la perdita
di peso facilitata.
Questo tipo di dieta permette di bruciare il gras-
so addominale e di ridurre anch’essa i fattori di
rischio per le malattie cardiovascolari, compresi
colesterolo alto, iperglicemia e ipertensione.
In certe persone e condizioni le diete low carb
possono favorire chetoacidosi, una condizione
metabolica che può essere anche grave.
4. DIETA DEI GRUPPI SANGUIGNI
Questa dieta viene differenziata a seconda del
proprio gruppo sanguigno: ogni gruppo ha ali-
menti permessi e altri no, perché rischiano di fa-
cilitare l’insorgenza di disturbi di salute e malattie.
Secondo Peter D’Adamo, che per primo mise a
punto questa dieta, ogni gruppo sanguigno ha
delle caratteristiche comuni e tende a sviluppare
più facilmente alcuni disturbi rispetto ad altri.
Secondo D’Adamo ogni gruppo sanguigno si è
evoluto in momenti diversi della storia dell’u-
manità (lo 0 sarebbe il gruppo più antico, ap-
partenuto ai cacciatori-raccoglitori delle ca-
verne, mentre il gruppo A è quello più recente,
81
 medicina olistica

sviluppatosi con le tribù stanziali che vivevano

DIETA CHETOGENICA
di agricoltura).
Ogni gruppo sanguigno ha dunque una stretta
correlazione fra il cibo e il sistema immunitario:
se introduciamo gli alimenti sbagliati, il sistema
immunitario verrà indebolito.
Questo tipo di dieta può essere difficoltosa se la Ottimizza il metabolismo e riduce l'infiammazione
si segue in famiglia, perché costringe a preparare di basso grado, prevenendo le malattie croniche
piatti diversi per ogni componente della famiglia.
STEFANIA CAZZAVILLAN | BIOLOGA NUTRIZIONISTA, NATUROPATA ED ESPERTA DI FUNGHI MEDICINALI
5. DIETA VEGETARIANA
Arrivata dalla California negli anni Novanta, que-
sta dieta prevede l’eliminazione parziale o totale
dei prodotti di origine animale.
Rientrano in questo gruppo la dieta vegetariana
che ammette l’uso di uova, miele e latticini, se-
mi-vegetariana, che prevede il consumo di carne o
pesce molto sporadicamente, e vegana, che inve-
ce elimina tutti i derivati animali, compresi uova,
latticini e miele.
Vanno privilegiati alimenti vegetali, legumi, semi,
cereali in chicco, frutta oleosa.
Anche in questo caso, facilita la perdita di peso
grazie al largo uso di fibre che danno senso di
sazietà e contribuiscono a bruciare grasso. Può
quindi essere d’aiuto per perdere peso, salvaguar-
dare il cuore, abbassare i livelli di grassi e zuccheri
nel sangue. Chi segue un regime vegano, dovreb-
be introdurre le vitamine che si trovano principal-
mente nei prodotti animali – D, B12, ma anche Cal-
cio, Ferro e Zinco, con l’integrazione.

LEGGI DI PIÙ
Una dieta senza glutine è benefica
per la salute?

N
Ù LIBRI CONSIGLIATI egli ultimi 50-70 anni si è osservato un
preoccupante aumento dell’obesità e
Marco De Angelis delle patologie croniche (diabete, malat-
La dieta naturale tie cardiovascolari, neurodegenerative e
Un cambiamento al oncologiche) collegate all’invecchiamento. Tale
giorno per perdere peso, aumento è collegato all’instaurarsi, nell’organi-
mantenere la forma, smo, di uno stato infiammatorio di basso grado,
sprigionare energia che è stato associato a vari fattori, tra cui anche la
fisica e mentale radicale modificazione della dieta che ha seguito
Vallardi, 2021 l’introduzione delle linee guida dell’alimentazione
nel 1974 che hanno privilegiato i cereali e consi-
Ilaria Ventura Bordenca gliato la drastica riduzione dei grassi e delle pro-
Essere a dieta teine animali. Tale approccio alimentare è diven-
Regimi alimentari e stili tato di comune applicazione, ma la maggior parte
di vita delle persone non è a conoscenza delle alterazioni
Biblioteca metaboliche collegate a tale alimentazione “stan-
Semiotica, 2020 dard” e, nello stesso tempo, non conosce i principi
che regolano l’attuazione della dieta chetogenica.
IL GIUSTO CARBURANTE DEL NOSTRO
ORGANISMO
La dieta chetogenica sta acquisendo molta popo-
larità per la sua efficacia sul recupero del meta-
bolismo e sulla perdita di peso. Si tratta di un ap-
proccio nutrizionale che è molto di più di una dieta
per dimagrire: ottimizza il metabolismo aiutando
l’organismo a recuperare la “flessibilità metaboli-
ca” ossia la capacità di usare in modo ottimale sia
gli zuccheri che i grassi; la ricerca scientifica sta
dimostrando la sua efficacia nel controllo dell’in-
fiammazione di basso grado considerata la causa
della maggior parte delle malattie “non comuni-
cabili” (non infettive, non genetiche).
Alimentandosi con una dieta standard, il carbu-
rante utilizzato dall’organismo è il glucosio, men-
tre in una dieta chetogenica sono i grassi ad es-
sere usati come carburante. Spesso si pensa che

82 83

sia lo zucchero che troviamo nei dolci o mettiamo
nel caffè a danneggiare il nostro organismo. Non si
considera, però, che un piatto di pasta o di riso vie-
ne convertito in glucosio una volta digerito. Poiché
elevati livelli di glucosio nel sangue danneggiano
proteine, organi e tessuti (processo di glicazione
proteica) alterandone struttura e funzione, il no-
stro corpo produce un ormone “salvavita” chiama-
to insulina che tiene sotto controllo la glicemia. Il
problema è che quando la quantità di glucosio è su-
periore alle nostre necessità energetiche, l’insulina
converte il glucosio in grasso di deposito (lipogene-
si de novo). Con il continuo consumo di carboidrati
l’insulina rimane costantemente alta e continua a
depositare. Non solo. Livelli cronicamente elevati
di insulina impediscono la mobilizzazione del gras-
so depositato. Questo è il motivo per cui con l’au-
mentare dell’età, se si mantiene un’alimentazione a
base di carboidrati, si tende ad aumentare di peso in
modo quasi impercettibile, ma continuo, e la perdi-
ta di peso diventa sempre più difficile. Il deposito di
grasso viscerale è collegato allo sviluppo di infiam-
mazione cronica, crea “dismetabolismo” e aumenta
il rischio di sviluppare malattie croniche.
SALUTARE, NON DI MODA
La dieta chetogenica è attualmente considerata
da molte persone una dieta di moda. Non lo è nel
modo più assoluto. Si tratta di una dieta scien-
tificamente studiata da moltissimi anni e ha una
enorme mole di studi scientifici a sostegno, più
di qualsiasi altra dieta. I primi studi risalgono agli
anni ’20 per il trattamento dell’epilessia. Si tratta
di una dieta che ha regole ben precise che riguar-
dano l’utilizzo di specifiche percentuali di macro-
nutrienti che permettano di attivare efficiente-
mente il metabolismo dei grassi e la produzione di
“chetoni” che, oltre ad avere un valore energetico,
sono anche molecole in grado di migliorare lo sta-
to di salute.
Alla base di questa dieta vi è l’inversione dei ma-
cronutrienti: i grassi fungono da carburante al
posto dei carboidrati nella produzione di energia.
I grassi costituiscono il 70-80% delle calorie totali.
Le proteine sono moderate e dipendono da sesso,
età, livello di attività fisica, stato di salute, status
ormonale. I carboidrati subiscono una restrizione
importante per permettere una riduzione dell’in-
sulina che consenta di mobilizzare e metabolizza-
re i grassi e derivano soprattutto dalla verdura. Le
fibre sono mantenute attraverso l’utilizzo di buo-
ne quantità di verdura.
Il calcolo dei macronutrienti non è tutto; la qualità
degli alimenti che vengono utilizzati è importan-
tissima e incide sulla differenza tra una dieta “pu-
lita” e una dieta “sporca”. Poiché si tratta di una dieta
84
medicina olistica
I grassi diventano il nuovo TABELLA CIBI PERMESSI E NON
“carburante” per produrre energia Cibi permessi Cibi da consumare con moderazione Cibi da evitare
(1-2 volte/ settimana)
che viene usato al posto del Patate, patate americane, batata
glucosio ottenuto dai carboidrati Verdure (tutte tranne carota e zucca)
Carote crude (poche) Castagne
Funghi, alghe
Carote - zucca
che richiede un cambio di abitudini, spesso vengono Fagiolini, taccole Legumi (se problemi intestinali) – soia
utilizzati pasti pronti, cibi ultra-processati e si ripiega Frutti rossi, avocado, cocco Melone, anguria (calcolati)
su sostituti di cibi che si è abituati a mangiare a sca- Arachidi Tutto il resto della frutta
Limone, cedro
pito della qualità (dieta chetogenica sporca). Questa Frutta secca tostata (se non tostata in Succhi di frutta, estratti, centrifugati
Frutta secca
modalità di affrontare tale dieta va a scapito della casa)
Frutta essiccata (prugne, datteri, albicocche,
salute, spesso è molto costosa, e può essere effet- Semi oleosi
Burro di arachidi banane, fichi…)
tuata per tempi relativamente brevi. La scelta invece Creme di nocciola, mandorla, anacardi
di cibo vero e di alta qualità permette di effettuare Cereali integrali in chicco (riso integrale, grano
una dieta chetogenica “pulita” che facilita il recupe- Farina di cocco, farina di mandorle o saraceno, farro, miglio, orzo…) quinoa, amaranto
ro della salute e della forma fisica. altra frutta secca Carboidrati, farine raffinate
In questa dieta vengono completamente eliminati Farina di semi (lino, chia zucca, Farina di castagne
girasole…) macinati al momento
gli zuccheri, anche naturali come il miele, i cereali, Farina di mais, amido di mais, fecola di patate
i legumi e le patate, vengono mantenute proteine
Zuccheri anche naturali
nobili e grassi di elevata qualità (olio di oliva, burro da Eritritolo, stevia Polioli (diversi dall’eritritolo)
Edulcoranti chimici
animali al pascolo, olio di cocco…). I grassi diventano
il nuovo “carburante” per produrre energia che viene Uova di casa o bio Uova da allevamento
usato al posto del glucosio ottenuto dai carboidrati. Pesce magro allevato Pesce grasso allevato, salmone allevato
Pesce pescato, crostacei molluschi,
Riducendo i livelli di insulina il grasso depositato vie- salmone selvaggio (anche affumicato) Sgombro, sardine, tonno in vetro con olio Sgombro, sardine,
ne mobilizzato, il metabolismo viene attivato e si os- di oliva evo tonno in scatola in oli vegetali
serva una riduzione degli stati infiammatorii cronici. Ricotta e formaggi capra/pecora –
parmigiano reggiano >30 mesi Derivati vaccini (non stagionati) da animali Latte e derivati vaccini da animali
I chetoni ottenuti dal metabolismo dei grassi non grass-fed
Formaggi vaccini stagionati (da animali da allevamento
sono solo molecole energetiche, ma anche “mo- grass fed) Yogurt intero bianco Yogurt magro
lecole di segnale”. È stato infatti dimostrato in nu- Kefir di latte (se tollerato) Yogurt alla frutta
merosi lavori scientifici che i chetoni hanno effetti Kefir (se tollerato)
Yogurt greco 5-10% di grassi
epigenetici collegati al controllo dell’infiammazione
carne prodotta in allevamenti biologici
e al miglioramento del metabolismo. Questo spiega
Carne da allevamenti intensivi
i numerosi effetti benefici di questa dieta. insaccati di elevata qualità (di casa da Salumi e insaccati di qualità
animali non trattati, di cacciagione) Salumi e insaccati (processati)
In pratica, si tratta di una dieta che permette di
carne di maiale di qualità
migliorare il metabolismo secondo il concetto che
Olio di oliva
“non tutte le calorie sono uguali” e che ciò che noi Oli vegetali (girasole, riso, soia…)
mangiamo ha un effetto sui livelli degli ormoni Burro ghee/chiarificato, Olio di lino, olio di nocciola Margarine
burro di malga, burro irlandese
che regolano il metabolismo, il deposito di grassi Grassi trans e idrogenati
Olio di cocco
e la produzione di energia.
Latte di cocco Latte vegetale di frutta secca (attenzione
all’assenza di zuccheri e di oli vegetali)
Qui a fianco una tabella esemplificativa degli ali- Latte di frutta secca (es. mandorla) Latte vaccino scremato
Latte vaccino da animali grass fed o da
menti permessi e non. fatto in casa fieno intero – alta qualità – bio
Cibi ultraprocessati
Ù LIBRO CONSIGLIATO Olive, acciughe, capperi
Prodotti conservati e inscatolati (controllare le
etichette; il 95% dei prodotti conservati contiene
zucchero) seitan, cibi vegani processati
Stefania Cazzavillan Formaggi vegani
Supermetabolismo Vino rosso (alta qualità), birra
con la dieta Superalcolici (saltuariamente)
Vino bianco
chetogenica
Acqua, acqua e limone, acque aromatizzate Bibite gassate e zuccherate
Il metodo dimagrante
potenziato con MCT, di- Sale integrale rosa e sale integrale Sale raffinato
marino (atlantico, di Cervia, di Sicilia)
giuno e chetoni esogeni
Caffè biologico (entro le 15 – max 3), Caffè non biologico
Sperling & Kupfer the, the verde, the rooibos, Caffè in cialde (livelli di furano)
the bancha, tisane, decotti e infusi Caffè solubile
2021
Aceto di mele, aceto di vino Aceto balsamico
85

OMEOSTASI:
LA CHIAVE DELLA
LONGEVITÀ
A
vrai sentito dire che il corpo è una mac-
china perfetta in grado di regolare le pro-
prie funzioni e di apportare adattamenti
costanti al fine di mantenere il proprio
equilibrio. Tale processo viene definito omeostasi
ed è la capacità dell’organismo di adattare e man-
tenere il proprio ambiente interno in equilibrio, e
quindi funzionale, nonostante i cambiamenti che
avvengono all’esterno e che rischiano di coinvol-
gere anche il nostro organismo.
Se ci pensi, infatti, una giornata invernale con
freddo pungente è ben diversa da una estiva con
temperature oltre i 35 °C e l’organismo non solo
risente delle diverse temperature ma deve anche
adattarvisi, apportando cambiamenti per man-
tenersi funzionale. Con il freddo i vasi sanguigni
tendono a dilatarsi, facendo aumentare anche la
pressione sanguigna, mentre con il caldo si re-
stringono, provocando maggiore difficoltà di
circolazione. Questi meccanismi avvengono di
continuo, ogni istante della nostra vita, o meglio,
dovrebbero avvenire in continuazione per poter
contrastare la malattia.
ADATTARSI AGLI EVENTI
Il termine omeostasi fu coniato negli anni Trenta
dal fisiologo Walter Cannon, che per primo lo citò
86
Combatti i radicali liberi
e l'invecchiamento cellulare
facendo il pieno di antiossidanti
ROMINA ROSSI
nel suo libro The wisdom of body. Con tale termi-
ne intendeva la capacità degli organismi comples-
si di mantenere l’equilibrio nel loro ambiente in-
terno, per condurre una vita libera e indipendente
dal mondo esterno. Detto in altre parole, è la ca-
pacità dell’organismo di non lasciarsi influenzare e
indebolire dagli eventi esterni.
All’interno dell’organismo avvengono diversi pro-
cessi di omeostasi: ne fanno parte la capacità di
regolazione delle concentrazioni di sodio e potas-
sio, calcio, acqua, ossigeno, pH, zuccheri nel san-
gue e la temperatura. Più sistemi spesso lavorano
in tandem per mantenere stabile un singolo fat-
tore fisiologico, come la temperatura corporea. Se
queste misure vacillano o falliscono, l’organismo
può soccombere più facilmente alla malattia.
Per farti capire cosa avviene, prendiamo la tem-
peratura corporea, che è intorno ai 37 °C, ma che
in estate, col caldo, tende a salire facilmente. Per
mantenerla costante, i termorecettori della pelle
inviano un segnale che induce l’organismo a su-
dare per disperdere il calore in eccesso. Invece, in
inverno, quando rischia di scendere al di sotto dei
37 °C, i termorecettori inviano comunque segna-
li, ma inducono l’organismo a tremare di freddo, a
essere percorso da brividi e a rallentare la circola-
zione sanguigna per rialzare la temperatura.
L’omeostasi dipende in gran parte da feedback
negativi (retroazione negativa): tutto ciò che
interferisce con essi interrompe la capacità di
mantenere il naturale equilibrio, favorendo le
malattie. Il diabete, ad esempio, è una malattia
causata dall’alterazione della retroazione negati-
va che coinvolge l’insulina, l’ormone che regola la
concentrazione di glucosio nel sangue. Allo stes-
so modo l’obesità è il risultato di una interruzione
dell’omeostasi determinato dall’alterazione dei
batteri simbionti che vivono nell’intestino, e che
sono una parte fondamentale dei meccanismi che
regolano il nostro equilibrio. Anche la capacità del
nostro organismo di difendersi da infezioni di virus
e batteri sottostà a un meccanismo di omeostasi.
In questo caso è il sistema linfatico il responsabi-
le della neutralizzazione di queste minacce, colui
che lavora per risolvere il problema e combattere
l’infezione prima che possa mettere radici all’in-
terno dell’organismo.
CORREGGERE GLI ERRORI
PER RITROVARE L’EQUILIBRIO
La medicina naturale o integrata tiene molto in
considerazione il principio di omeostasi e presta
continua attenzione a che tale processo non ven-
ga interrotto. Già Ippocrate (vissuto all’incirca fra
il 400 e il 300 a.C.) aveva definito la malattia come
una interruzione dell’equilibrio dei quattro umori
(bile gialla, bile nera, sangue e flegma) o sostanze
che compongono il corpo umano. Ippocrate aveva
inteso già all’epoca che la malattia è sempre una
conseguenza dell’interruzione del meccanismo
di omeostasi e nel corso della sua carriera come
medico cercava di ripristinare tale equilibrio nel
paziente.
Non è impossibile ripristinare la capacità di equi-
librio dell’organismo, anche se spesso si tratta di
un meccanismo che richiede tempo e che avvie-
ne gradualmente. L’organismo umano ha infatti
molti modi per ripristinare e mantenere la propria
omeostasi, compreso l’uso delle sostanze natural-
mente contenute negli alimenti e nelle piante usa-
te (vitamine, minerali ecc.), così come attraverso
l’abituale esercizio fisico e il rilassamento. La salute
dovrebbe essere infatti mirata a correggere quegli
errori che vengono commessi involontariamen-
5 potenti antiossidanti per
contrastare lo stress ossidativo
Bioflavonoidi
Quercetina
Coenzima Q10
Resveratrolo
Melatonina
medicina olistica
Ippocrate aveva inteso già all’epoca
che la malattia è sempre una
conseguenza dell’interruzione del
meccanismo di omeostasi
te ogni giorno e che interrompono tale capacità
di adattamento (abitudini alimentari errate, erro-
ri nello stile vita, come sedentarietà, mancanza di
contatto con la natura, stress cronico, mancanza di
sonno, uso prolungato di farmaci ecc.).
OMEOSTASI E LONGEVITÀ
Quando il nostro organismo è in grado di mante-
nere la propria omeostasi e quindi la salute, il ri-
sultato che ne consegue è una maggiore longevi-
tà. Fra i meccanismi che garantiscono l’omeostasi
nel corpo c’è la regolazione della vita e della mor-
te delle cellule, un fenomeno che prende il nome
di apoptosi. Tale processo può essere però osta-
colato dalla presenza in eccesso di stress ossidati-
vo ad opera dei radicali liberi.
La presenza in eccesso di radicali liberi infatti at-
tacca le cellule sane e ne provoca la morte prema-
tura, innescando, allo stesso tempo, un ritardo nel
corretto funzionamento dell’apoptosi. Lo stress
ossidativo è ritenuto il principale responsabile di
molte delle malattie croniche e degenerative dif-
fuse oggi, perché facilita la perdita della funziona-
lità di organi e tessuti. Detto più semplicemente,
l’organismo invecchia prima e non è più in grado
di svolgere le proprie funzioni vitali.
Un modo per evitare di peggiorare la nostra
omeostasi è contrastare lo stress ossidativo, au-
mentando il consumo di antiossidanti, sostanze
contenute in frutta e verdura e, all’occorrenza, fa-
cendo ricorso ad appositi integratori da associare
ad alimentazione e stile di vita equilibrati.
LEGGI DI PIÙ
Stress ossidativo: ecco perché
è il nemico numero 1 della salute
Ù PRODOTTO CONSIGLIATO
Resveratrolo Plus
Per regolare
la funzionalità
dell’apparato
cardiovascolare
Optima Naturals
87

SEMPRE
ARZILLI
Stile di vita, fitoterapia e
gemmoterapia per contrastare
l’invecchiamento
di corpo e mente
BRUNO BRIGO | MEDICO SPECIALIZZATO
IN MEDICINA INTERNA E RIABILITAZIONE,
AUTORE DI NUMEROSI TESTI
DI MEDICINA INTEGRATA
L
a Medicina anti-aging ha evidenziato che
quando veniamo al mondo, la nostra aspet-
tativa di vita è potenzialmente di 120 anni.
Cervello, cuore, polmoni, muscoli sono pro-
grammati per funzionare in pieno e raggiungere
questa età.
LA SALUTE DIPENDE DA NOI
Le ricerche hanno messo in evidenza che avvici-
narsi a questo traguardo, rimanendo giovani, no-
nostante lo scorrere degli anni, in una condizione
di benessere e salute, non dipende esclusivamen-
te da fattori genetici o familiari, ma in larga misura
da noi e dal nostro comportamento. L’esito della
partita, dunque, non dipende soltanto dalle carte
che riceviamo, quanto dal modo in cui le giochia-
mo, con l’adozione di uno stile di vita che miri ad
una alimentazione sana, alla pratica regolare di
un’attività motoria moderata, alla riduzione dello
stress, all’eliminazione di alcol, nicotina, inquinan-
ti e sostanze ossidanti.
PIANTE E GEMME DELLA LONGEVITÀ
Da sempre le piante sono parte della nostra vita
quotidiana, rendendo disponibile il loro straordi-
nario patrimonio preventivo e curativo. Le piante,
infatti, possono contribuire a prevenire e control-
lare i disturbi conseguenti all’avanzare dell’età.
88
Dalla ricchezza dei principi attivi nelle diverse
parti della pianta, alla potenza concentrata degli
oli essenziali, dalle semplici tisane alle estrazioni
titolate, alle gemme di arbusti e alberi, le piante
offrono un ampio spettro di applicazioni, assicu-
randoci protezione e benessere fisico, mentale ed
emozionale in tutte le stagioni della vita.
La digestione viene facilitata (gemme di Fico),
l’attività dell’intestino viene normalizzata (semi
di Lino, gemme di Noce, Psillio, Zenzero), i pro-
cessi riparativi a livello della pelle sono favoriti
(Aloe, Calendula, Equiseto), l’organismo viene me-
glio protetto dalle aggressioni esterne (Echina-
cea, Propoli), l’attività del cuore viene sostenuta
(Biancospino), le scorie e le tossine vengono più
facilmente eliminate (linfa di Betulla, Rosmarino,
Tarassaco), le articolazioni mantengono la loro
flessibilità (Artiglio del diavolo, Boswellia, Olmaria,
gemme di Pino mugo), le tensioni muscolari ven-
gono annullate (Tiglio), le vie urinarie sono protet-
te (Cranberry), migliora lo stato d’animo e l’umore
(Iperico, Passiflora), vengono recuperati il tono e la
vitalità (Ginseng, Eleuterococco, Sequoia).
GINKGO BILOBA, IL VENTAGLIO DELLA
LUNGA VITA
Tra tutti i fitocomplessi utili nella terza età, assu-
mono un ruolo particolare gli estratti di Ginkgo
medicina olistica
biloba. Si tratta di una delle poche piante palmate
sopravvissute e la più antica, considerata un vero
fossile vivente. Se ne utilizzano le foglie raccolte
all’inizio dell’autunno, quando raggiungono un
colore verde intenso. Secondo la teoria delle “se-
gnature” la forma a ventaglio delle foglie di Gink-
go biloba, simile anche a un piccolo cuore o ad un
cervello sezionato, ne suggerisce l’impiego per di-
sturbi del sistema cardiovascolare e della circola-
zione cerebrale. La complessa composizione chi-
mica del Ginkgo (Ginkgo biloba L.) è stata definita
nel 1967 dal chimico giapponese Nakanishi. I prin-
cipali componenti considerati attivi sono i com-
posti lattonici (terpenlattoni) e alcuni composti
flavonici (ginkgoflavonglucosidi), ciascuno dotato
di un’azione specifica sui tessuti dell’organismo.
In tal modo dall’albero di Gingko viene trasferito
all’uomo il potere antiossidante dei suoi principi
attivi, responsabili di una migliore ossigenazione
dei tessuti e della eliminazione del danno da radi-
cali liberi.
Oltre 400 studi condotti in tutto il mondo han-
no evidenziato che il Ginkgo biloba può contri-
buire a migliorare la memoria e la concentrazio-
ne facilitando l’attività dei trasmettitori chimici
del cervello, favorire la circolazione e rallentare i
processi dell’invecchiamento, attenuare i crampi
muscolari, controllare i ronzii auricolari, attivare
la produzione di energia, contrastare l’impotenza.
LEGGI DI PIÙ
Le pratiche mattutine
della longevità
Ù LIBRI CONSIGLIATI
Bruno Brigo
Giovani si diventa
Lo stile di vita per il
benessere centenario
Tecniche Nuove
2009
Bruno Brigo
Vivere la terza
età in salute
Tecniche Nuove
2019
89
 medicina olistica

INTOLLERANZE
IN CHE MODO CI AIUTANO I FUNGHI
MEDICINALI?
Il fungo Maitake combatte l’infiammazione inte-
stinale grazie al suo contenuto di sostanze antin-
tutti ho dedicato un intero capitolo alla sinergia
strategica tra un’alimentazione ricca di frutta,
verdura, legumi e semi oleosi e un corretto uso
quotidiano dei funghi medicinali: questo connu-

ADDIO
fiammatorie. Inoltre, apporta un quantitativo di
enzimi simili a quelli prodotti dal pancreas: lipasi,
amilasi e tripsina potenziano le capacità digestive
dell’organismo. Il Maitake si dimostra essere un
ottimo rimedio nei casi di intolleranze alimentari.
Grazie a Maitake e Shiitake potrai sconfiggere gonfiore addominale, Shiitake invece è insuperabile nel nutrire la flora
cattiva digestione, sensazione di pesantezza, acne e problemi intestinali batterica intestinale. La flora batterica nell’intol-
WALTER ARDIGÒ | MEDICO, OMEOPATA, AGOPUNTORE,
leranza alimentare è alterata a causa della pre-
PSICHIATRA E PSICOTERAPEUTA, RICERCATORE SPECIALIZZATO IN MICOTERAPIA, CONSULENTE DI FUNGHI ENERGIA & SALUTE® senza di batteri dannosi, come i batteri fermenta-
FRANCESCA ARDIGÒ | PSICOLOGA PER IL BENESSERE, FORMATA IN PSICOSOMATICA, ESPERTA IN CURA DI MENTE E CORPO, STUDIOSA DI tori, che causano gonfiore e i batteri putrefattori,
MICOTERAPIA, CONSULENTE DI FUNGHI ENERGIA E SALUTE® che sono invece produttori di tossine.
Lo Shiitake è ricco di trealosio, il nutrimento pre-
ferito dei fermenti lattici intestinali “buoni”: per
questo li rafforza, favorendone la crescita. Lo Shii-
take è inoltre ricco di beta-glucani, potenti immu-
nostimolanti, i quali eliminano i batteri intestinali
ostili. Ecco perché lo Shiitake protegge in manie-
ra eccellente l’intestino.
Infatti, in Oriente dove la popolazione si alimenta
correttamente e utilizza quotidianamente Shiita-
ke e Maitake, le intolleranze alimentari sono pres-
soché sconosciute. Nel mio libro Micoterapia per
bio è capace di prevenire l’insorgere di intolle-
ranze. A questa alimentazione di base si possono
aggiungere piccole quantità di pesce, uova e ce-
reali. Questa dieta, accompagnata da Maitake e
Shiitake, mantiene in salute l’intestino e migliora
la qualità della vita. Si consiglia di associare all’as-
sunzione dei funghi medicinali la vitamina C, per
potenziare l’assorbimento dei loro principi attivi.
Ù LIBRO CONSIGLIATO
Walter Ardigò
Micoterapia
per tutti
Funghi Energia
& Salute, 2015
Puoi acquistarlo su macrolibrarsi.it

I
funghi medicinali possiedono molteplici pro-
prietà che ti aiuteranno a costruire un nuovo rap-
porto con il cibo e a ritrovare un sano equilibrio.
Le intolleranze alimentari possono avere un’o-
rigine fisica oppure psicologica. Possono suben-
trare a causa di un’infezione, additivi e coloranti,
scompensi ormonali e inquinamento oppure veri-
ficarsi per via di un forte stress.
Numerosi sono i test, tanti quanti i sintomi, at-
traverso i quali si possono riscontrare segni di in-
tolleranza ad alcuni alimenti: frumento, glutine,
latticini, carne di maiale, uova, pomodori, fragole,
crostacei e altri ancora.
È importante sottolineare la differenza tra
non-tolleranza (intolleranza) e allergia. Nei casi
di allergia, è sufficiente introdurre nell’organismo
una minima quantità della sostanza imputata per
scatenare reazioni importanti, caratterizzate da
orticaria, edema alle labbra, alla lingua, sintoma-
tologie respiratorie simili a quelle asmatiche, fino
allo shock anafilattico.
In caso di intolleranza, invece, i fastidi appaiono
consumando normali quantità di cibo e sono ca-
ratterizzati soprattutto da nausea, gonfiore inte-
stinale e dissenteria. Quando un test rileva un’in-
tolleranza a qualche cibo, in genere si suggerisce
una dieta che escluda per un certo periodo l’ali-
mento non tollerato.
Questa è una soluzione semplice ed intuitiva, ma
non risolutiva del problema. Escludere dalla dieta
la sostanza “mal tollerata” significa solo contra-
stare il sintomo, senza agire sulla causa del pro-
blema.
Il motivo per cui l’intestino (sede di tutte le intol-
leranze alimentari) non tollera un alimento è per-
ché l’organismo non si trova in uno stato di equi-
librio, di salute. La flora intestinale danneggiata,
succhi intestinali e pancreatici carenti e le pareti
intestinali infiammate sono la vera causa di que-
sto problema e dei sintomi di cui si parlava all’ini-
zio. In altre parole la reale causa delle intolleranze
è dovuta all’intestino che, essendo infiammato,
non lavora correttamente.
La Natura ci ha donato i funghi medicinali che
sono un’efficace soluzione per contrastare le in-
tolleranze alimentari: Shiitake e Maitake agisco-
no in questo caso in sintonia, sia sul sintomo che
sulla causa.

90 ARTICOLO SPONSORIZZATO ARTICOLO SPONSORIZZATO 91


LIBERI, NELLA NATURA
Per ridefinire i valori portanti della vita e ritrovare salute,
forza e longevità
LUCA SPECIANI | DIRETTORE DE L’ALTRA MEDICINA MAGAZINE
Q
uando si parla di necessità di contatto
con la natura non si intende la cammi-
nata domenicale o il riciclo di plastica e
vetro (attività naturalmente nobilissi-
ma): stiamo parlando della necessità di provare a
ribaltare usi e abitudini quotidiane che hanno sna-
turato la nostra semplicità originaria e il nostro
piacere di vivere una vita piena, sociale, ricca di
contatti e di stimoli. Dobbiamo fare uno sforzo per
92 ARTICOLO SPONSORIZZATO
ritornare davvero alle origini, utilizzando il con-
tatto con la natura e con la vita come strumento
chiave per recuperare il senso di ciò che siamo.
Alcune di queste considerazioni fanno parte di
un discorso più ampio affrontato nei libri La for-
ma della bellezza e su Lo zen e l’arte della corsa
(Tecniche Nuove 2021). Un grande errore di valu-
tazione è stato fatto storicamente quando si è
assegnato al mondo attuale il valore di “mondo
migliore possibile”. Per più di due milioni di anni
l’essere umano è vissuto senza bisogno di scrit-
tura, di agricoltura, di re e di schiavi. Gli uomini
hanno vissuto liberi in condizione egualitaria,
senza differenze di genere, in pace e in armonia
con la natura. Poi, circa 10.000 anni fa è arrivata
la “civiltà”, sotto forma di strutturazione agrico-
la del territorio, di imposizione di tasse e gabelle,
di necessità di lavorare duramente dieci e più ore
al giorno (mentre i nomadi cacciatori-raccoglito-
ri ne utilizzavano per il loro sostentamento due-
tre al massimo).
Quella che chiamiamo “civiltà” è stato in realtà
un passaggio in stato di “schiavitù” (si vedano in
proposito i libri di Scott, di Manicardi, di Zerzan)
che ha comportato una vita piena di doveri e di
imposizioni statali e una riduzione dello stato di
benessere e salute generale dell’uomo (7 centi-
metri di altezza media in meno nel passaggio da
una dieta variata ad una basata sui soli cereali),
in cambio di un surplus produttivo importante e
della conseguente impennata nelle nascite, con
il suo inevitabile corollario della creazione di ca-
ste specializzate (sacerdoti, guerrieri) esentate
dai compiti di autoproduzione del proprio so-
stentamento alimentare.
CEREALI PER LA TASSAZIONE
In questo contesto il cereale si afferma non per
le sue caratteristiche nutritive (perfettamente
sostituibili da verdure o tuberi di ogni genere) ma
per le sue proprietà legate alla facilità di controllo
fiscale. Frumento, orzo, segale, sorgo, miglio sono
infatti specie che maturano tutte nello stesso
momento e sono perfettamente visibili in campo:
ben diversa, ai fini della contribuzione fiscale, sa-
rebbe la produzione di mele, di carote, di zucche o
di patate, per lo più nascoste sotto terra o a matu-
razione scalare nel tempo.
Ecco dunque che la “inarrestabile marcia verso il
progresso” assume più le caratteristiche di una in-
voluzione, che di una evoluzione.
Le popolazioni che per millenni abbiamo chiama-
to “barbare” (contrapposte a una civiltà agricola
e statale in espansione) erano in realtà libere da
tassazioni e vessazioni e sostanzialmente eguali-
tarie: ciascuno doveva provvedere a sé stesso, nel
rispetto dell’ambiente che lo nutriva. Ma non vi
erano schiavi, né re, né sacerdoti, se non singoli
individui di valore che potevano essere consultati
in qualità di saggi, ma che non avevano alcun po-
tere impositivo (queste considerazioni, lo dico per
i dubbiosi, nascono da eminenti antropologi che
hanno a lungo studiato le poche residue popola-
zioni attuali di nomadi cacciatori-raccoglitori).
medicina olistica
CACCIATORI OTTANTENNI
La critica più comune (e più superficiale) a queste
riflessioni è che “all’epoca però si viveva meno di
40 anni”. Se è vero che la vita media nel paleolitico
era grossomodo quella, è anche vero però che si
avevano (e si hanno tuttora in quelle popolazioni)
mortalità infantili altissime, fino al 50% nel pri-
mo anno di vita, che diventa 75% al compimento
del quinto anno di età. Per chi abbia un minimo di
dimestichezza con le curve di popolazione e con
la statistica medica, questo significa che chi so-
pravviveva al duro setaccio dei primi anni, aveva
poi un’aspettativa di vita intorno agli 80 anni. Non
però gli 80 anni di oggi, in cui siamo malati, deboli
e dipendenti da farmaci. A 79 ancora si inseguiva
il cinghiale, con successo, per procurarsi la cena.
Inoltre l’innalzamento dell’età media non è sta-
to per nulla conseguente all’agricoltura, che nei
primi millenni ha visto morire in percentuale tanti
bimbi quanti ne morivano nel paleolitico. Una for-
te riduzione della mortalità infantile ha iniziato
a vedersi infatti solo dopo il 1800, non a causa
dell’urbanizzazione o dell’agricoltura, ma a cau-
sa del miglioramento delle pratiche igieniche e di
una generale maggiore attenzione verso la prole.
TUTTI MALATI
Ma allora quand’è che abbiamo abbandonato una
vita libera, indipendente e sana? E soprattutto, in
cambio di che cosa? Sicurezza? Forse si era più sicuri
nella foresta che oggi nel Bronx dopo le 18. Salute?
Non mi pare. Con tutti i progressi fatti dalla me-
dicina in questi ultimi millenni, come dice Aldous
Huxley, quello che siamo riusciti a ottenere è solo
che adesso siamo tutti malati. Aumento della nata-
lità? Questo sicuramente, ma è tutto da vedere che
questo rappresenti un progresso in assoluto.
In compenso abbiamo guadagnato tasse, guerre,
caste parassite, infezioni batteriche e virali, ma-
lattie degenerative, schiavitù lavorative e soprat-
tutto la perdita (spesso irrecuperabile) del nostro
contatto con la natura, e del nostro vivere insieme
agli altri condividendo ciò di cui disponiamo.
Ci sono soluzioni al problema? Senza dubbio sì. Recu-
perare il nostro contatto con la natura è il primo dei
passi necessari verso la libertà. Nella natura i valori
tornano rapidamente al loro posto. Quando non sa-
remo più condizionati da scadenze, computer e inique
tassazioni, avremo fatto un primo passo importante
per la nostra libertà e la nostra indipendenza.
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ARTICOLO SPONSORIZZATO 93
 medicina olistica

DETOX CON I
già iniziare a depurare il fegato, prima che sia la
febbre ad attuare questo processo. A seguire tro-
vate degli schemi riassuntivi con i gemmoderivati
più adatti per il drenaggio e la prevenzione autun-

GEMMODERIVATI
no inverno degli organi più sollecitati in queste
due stagioni.

I drenaggi d’organo sono un protocollo efficace per sostenere AUTUNNO INVERNO

DRENAGGIO RENALE
l’organismo in autunno, per evitare le malattie acute Fagus sylvatica DRENAGGIO EPATICO
Rosmarinus officinalis
Juniperus communis
e curare gli stati cronici DRENAGGIO PROSTATICO
Juniperus communis
Corylus avellana
Sequoia gigantea Secale cereale
SALVATORE SATANASSI | NATUROPATA E SOCIO DELL’AZIENDA AGRICOLA REMEDIA* Vaccinium vitis idaea
DRENAGGIO
CEREBRO-VASCOLARE
Alnus glutinosa DRENAGGIO BILIARE
Olea europea Acer campestre
Fraxinus excelsior
DRENAGGIO SURRENALE Rosmarinus officinalis
Ribes nigrum
Quercus peduncolata
DRENAGGIO TESTICOLARE DRENAGGIO METABOLICO
Sequoia gigantea Betula verrucosa linfa
Quercus peduncolata Fraxinus excelsior
DRENAGGIO UTERINO Rosmarinus officinalis
Alnus incana Acer campestris
Rubus fruticosus Prunus spinosa
Rubus idaeus Juniperus communis
Vaccinium vitis idaea Morus nigra

DRENAGGIO
OSTEO-ARTICOLARE
Betula verrucosa linfa
Pinus montana

S
e pensiamo a una gemma possiamo imma-
ginarvi all’interno tutta la pianta, poiché
contiene l’embrione di ciò che sarà. In essa
è inscritto il progetto della pianta in diveni-
re, vi è tutto il potenziale pronto a essere espres-
so, vi è la piena salute dei tessuti e tutta l’energia
pronta a tradursi in fatto.
La gemmoterapia, diversamente dalla medici-
na galenica che si occupa di inibire e di bloccare
recettori, ha l’onere di pulire e ordinare, lascian-
do che sia poi il sistema a fare ciò per cui sarebbe
programmato: rigenerarsi, recuperare flessibilità,
idratazione, riducendo i segnali infiammatori, ot-
timizzando e ripristinando gradualmente le fun-
zioni. Mentre un farmaco funziona come un agen-
te di polizia che ti obbliga a eseguire un ordine, un
gemmoderivato è come se fosse un amico che
ti convince con calma a fare la cosa giusta. Con
un’efficace eliminazione delle tossine – il drenag-
gio – siamo molto più efficienti in tutti i sensi ed
è facile che anche l’organismo, alleggerito, sappia
da solo come autogestirsi.
Oltre alla funzione di drenaggio, il gemmoderivato
ha una specifica risonanza con determinate linee
Vitis vinifera DRENAGGIO TIROIDEO
cellulari o determinati organi, e allo stesso tempo Ampelopsis veitchii Cornus sanguinea
vi possono essere affinità maggiori con determi- Rosa canina
DRENAGGIO SISTEMA
nate fasi della malattia. Quindi alcune piante sono RETICOLO ENDOTELIALE Viburnum lantana
più indicate nella gioventù, altre nell’anzianità e lo Betula pubescens
stesso vale per esordi di malattie o problemi cro- e verrucosagemme
Quercus peduncolata gemme
nicizzati. Il gemmoderivato è quindi una novità ri- Vaccinium vitis idaea
spetto alle tradizioni erboristiche, ma è assoluta-
mente sicuro e compatibile con altre cure. Sfrutta
il potenziale invece che l’azione diretta. *Tratto da Mi curo con i gemmoderivati di Salva-
tore Satanassi, Humusedizioni, 2021
PROTOCOLLI DI PREVENZIONE
STAGIONALE
Nel momento in cui abbiamo chiare le basi della Ù LIBRO CONSIGLIATO
gemmoterapia, possiamo avere come riferimento
il drenaggio d’organo, mettendolo in relazione alle Salvatore Satanassi
stagioni, così da avere un canovaccio utile per ge-
stire i diversi gradi d’intossicazione di ognuno di noi. Mi curo con
Prendendo come base le stagioni vi associamo i i gemmoderivati
relativi drenaggi d’organo che vogliamo attuare Nozioni introduttive,
schede tecniche
in prevenzione e giocando d’anticipo, così da non
e protocolli di utilizzo
aver bisogno successivamente di azioni frettolose
o “sintomatiche”. In questo senso si inizia anche a Humusedizioni, 2021
metà della stagione precedente, per esempio se il
Puoi acquistarlo su macrolibrarsi.it
21 dicembre inizia l’inverno è a ottobre che si può

94 ARTICOLO SPONSORIZZATO ARTICOLO SPONSORIZZATO 95

 yoga

96 97

RITORNA POSITIVO
Le essenze floreali ti aiutano a recupera l’ottimismo perduto,
per ritrovare senso di pienezza e gioia
CRISTINA SETTANNI | NATUROPATA, ESPERTA IN FLORITERAPIA AUSTRALIANA, CONSULENTE GREEN
REMEDIES SULLE AUSTRALIAN BUSH FLOWER ESSENCES
S
tiamo uscendo da un lungo periodo diffici-
le che ci ha resi spaesati, con poche sicu-
rezze e con la sensazione che il futuro sia
incerto e precario. Avere un atteggiamento
ottimista è quasi come viaggiare contro corrente.
Proprio l’ottimismo, preziosa risorsa indispensa-
bile per vivere meglio, potrebbe essere invece l’e-
nergia necessaria per la ripartenza, per iniziare una
nuova fase.
COME SI IMPARA L’OTTIMISMO
La Treccani definisce l’ottimismo come «la dispo-
sizione psicologica che induce a scegliere e con-
siderare prevalentemente i lati migliori della real-
tà, oppure ad attendersi uno sviluppo favorevole
del corso degli eventi». Potremmo quindi rendere
l’ottimismo un nostro meraviglioso alleato e col-
tivarne l’abitudine. Come fare? La risposta è più
semplice di quello che potrebbe sembrare. Basta
un diverso atteggiamento mentale.
Molti credono che l’ottimismo e il suo contrario,
il pessimismo, siano atteggiamenti innati e quindi
immodificabili, ma la bella notizia è che non è così.
98 ARTICOLO SPONSORIZZATO
Si è visto che la componente genetica ha un peso
ereditario circa del 30%, mentre per il restante,
trattasi di un’attitudine che può essere coltivata.
Vedere il bicchiere mezzo pieno in ogni situazione
è senza dubbio un atteggiamento benefico. Ma
attenzione. Essere positivi non significa che vada
tutto bene. L’ottimismo deve essere realistico.
Se c’è qualcosa che non va, bisogna constatar-
lo e accettarlo. La differenza tra un pessimista e
un ottimista sta proprio nella rielaborazione di
quanto è successo: quest’ultimo cerca di valuta-
re ogni singolo dettaglio guardandolo da un’altra
prospettiva. Egli considera i dati reali e oggettivi
senza negare gli aspetti negativi della situazione
attuale, ma cerca in essi la positività.
ALLENIAMOLO CON ESSENZE
FLOREALI AUSTRALIANE
Un meraviglioso aiuto per coltivare l’ottimismo
ci arriva dalle essenze floreali australiane. Que-
sti meravigliosi rimedi floreali intervengono sul
sistema energetico della persona sana armoniz-
zandolo. Il bush australiano ha una straordinaria
benessere
varietà di fiori dalle mille forme spettacolari e dai
colori sgargianti, ricchissimi di energia vitale e for-
za vibrazionale. Li ha scoperti Ian White, naturopa-
ta australiano, a partire dagli anni Ottanta. Questi
rimedi si contraddistinguono per la particolare ve-
locità di azione e l’intensa carica energetica, capa-
ce di attivare profondi processi di trasformazione
e cambiamento interiore.
Un’essenza floreale che viaggia in risonanza con
l’ottimismo è Little Flannel Flower. La missione di
questa essenza è quella di autorizzarci alla legge-
rezza. Little Flannel Flower è adatto alle persone
irrigidite da un grande senso del dovere. Sono se-
vere con sé stesse, seriose, contenute. Ascoltano
poco il loro bambino interiore, quell’aspetto di noi
che mantiene in sé la giocosità, la leggerezza, lo
stupore. Little Flannel Flower aiuta a riscoprire la
voglia di tornare bambini, di scherzare e gioire del-
le piccole cose piacevoli della vita. Nutre la gioco-
sità, ingrediente indispensabile all’ottimismo. Vi è
poi un fiore che ci invita a godere della bellezza del
presente, a pensare con fiducia al futuro: il Sun-
shine Wattle. Questa bellissima essenza floreale
australiana è presente in una miscela combinata
di essenze floreali dal nome davvero evocativo:
“Ottimismo”, utile per quelle persone che sono
particolarmente focalizzate sugli aspetti svan-
taggiosi degli eventi. Bluebell è un altro meravi-
glioso fiore australiano. Questa essenza singola
promuove l’apertura del chakra del cuore e la fi-
ducia nell’abbondanza. La bellissima qualità ener-
getica di Bluebell è risanare i cuori chiusi. Lo fa
aiutandoci per prima cosa a recuperare dentro di
noi l’amore di cui abbiamo bisogno e poi a lasciarlo
fluire. Dona la gioia della condivisione e la fiducia
nell’abbondanza universale della vita. Pink Flan-
nel Flower, sempre contenuta in “Ottimismo”,
offre l’opportunità di apprezzare e godere anche
delle piccole cose che la vita riserva. Questo me-
raviglioso fiore australiano favorisce il senso di
gratitudine e la positività quando gli avvenimenti
ci rendono meno riconoscenti. Un altro fiore con-
tenuto in Ottimismo è Christmas Bell. Questa es-
senza ci incoraggia a riconoscere e manifestare i
nostri desideri. È utile alle persone che non osano
esprimerli, vivono nello stato di mancanza emo-
zionale o materiale. Nutrire desideri e manifestarli
è invece un grande passo nel cammino della cre-
scita interiore. Per aiutarci a coltivare l’ottimismo
un esercizio pratico da fare, oltre all’utilizzo del-
le essenze floreali australiane, potrebbe essere il
seguente: la sera prima di dormire elenchiamo a
mente, o se preferiamo anche per iscritto in un
diario, almeno tre cose positive accadute durante
la giornata. Dormiremo più sereni e ci alleneremo
a vedere il bicchiere mezzo pieno.
ARTICOLO SPONSORIZZATO 99

DORMI CHE TI PASSA
Acerola, Echinacea, Ribes nero e Melissa ti aiutano a ritrovare un
sonno ristoratore, per un sistema immunitario attivo e una vita
senza stress
MARCELLA VITI | BIOLOGA PER HDR
I
l potenziamento delle difese immunitarie pas-
sa attraverso un buon sonno ristoratore. Non
si può essere superficiali e non possiamo ras-
segnarci all’idea che di notte non riusciamo a
dormire come vorremmo: dormire bene è fonda-
mentale per la nostra salute.
Ma perché non riusciamo a riposare in maniera
ottimale? Qual è il silenzioso, costante e sotto-
valutato fattore che ogni giorno mina il tuo buon
riposo serale e dunque il tuo sistema immunitario?
OCCHI PUNTATI SULLO STILE DI VITA
È un pericolo molto insidioso, si nasconde, non ri-
esci a vederlo, non lo prendi in considerazione, ov-
vio, è del tutto normale, perché è il tuo compagno
quotidiano: è il tuo stile di vita.
Ti abitui a vivere giornate massacranti, estenuanti,
ricche di stress e ansia, concedendoti piccole pau-
se per riprendere il fiato, perché proprio non puoi
fermarti.
Questo è un po’ lo stile di vita dei nostri giorni, iper
accelerato: siamo costretti a non fermarci mai, ar-
riviamo la sera esausti, praticamente distrutti.
Cerchi finalmente di rilassarti, pensi che una bella
dormita ti farà solo del bene, ma, causa l’adrena-
100 ARTICOLO SPONSORIZZATO
lina, la stanchezza accumulata durante il giorno e
i mille pensieri che d’improvviso affiorano proprio
quando ti stai abbandonando, succede che per
l’ennesima volta viene meno la speranza di recu-
perare energie e ci si arrende di fronte alla con-
danna dell’insonnia.
Perché? Semplice: perché, stress, ansia, adrena-
lina, sono i peggiori nemici del buon sonno e del
buon funzionamento del nostro sistema immuni-
tario.
Numerosi e recenti studi hanno dimostrato che un
sonno inadeguato può aumentare il rischio di am-
malarsi, basti pensare che una sola notte insonne
può abbassare le tue difese immunitarie del 30%!
Alleviare lo stress e l’ansia è dunque la chiave per
la tua salute immunitaria.
Lo stress a lungo termine promuove silenziosa-
mente l’infiammazione, così come gli squilibri
nella funzione delle cellule immunitarie.
Cosa puoi fare per uscire da questo vortice? Come
puoi trovare un punto di rottura che allevi la ten-
sione e possa darti un forte sostegno per affron-
tare le tue giornate cariche di stress e impegni?
È alquanto ovvio e banale che modificare il tuo
stile di vita sarebbe la soluzione ideale, ma puoi
benessere
farlo limitatamente, puoi arrivare fino ad un certo
punto, perché, purtroppo questo è lo standard di
vita dei nostri giorni.
ESTRATTI NATURALI PER FAVORIRE
IL RIPOSO
In questo caso hai necessariamente bisogno di un
supporto esterno, un sostegno che eviti alle tue
difese immunitarie di indebolirsi e lasciarti sco-
perto agli attacchi di virus e batteri.
Tra i rimedi più veloci ed efficaci che abbiamo a di-
sposizione ci sono gli integratori, un concentrato
di attivi naturali prontamente disponibili.
Di particolare efficacia sono le erbe naturali, note
ed utilizzate già da millenni e che oggi, finalmente,
stanno avendo il ruolo centrale che meritano.
La natura è una farmacia a cielo aperto, ci offre
davvero tutto, dobbiamo solo avere la conoscen-
za, il rispetto e il giusto approccio per trovare il ri-
medio ideale per le nostre necessità.
Ecco una pregiata selezione dei più potenti estrat-
ti naturali: Acerola, Echinacea, Moringa, Aloe ar-
boresens, Ribes nero, Melissa e Meliloto.
Sono un valido aiuto per evitare che le truppe del
tuo sistema immunitario siano affaticate e lascino
scoperti angoli di attacco per virus e batteri. Allo
stesso tempo ti permettono di avere un profon-
do relax serale dopo i martellanti ritmi giornalieri.
Questo perché il benessere del sistema immunita-
rio è strettamente connesso ad uno stato psicofi-
sico ottimale.
CI SONO DEI CONSIGLI PER SCEGLIERE
GLI ESTRATTI MIGLIORI?
È sempre preferibile scegliere materie prime cer-
tificate biologiche, perché da queste si ricavano
estratti di maggiore efficacia.
Nelle coltivazioni bio l’utilizzo di pesticidi, fungi-
cidi, glifosato, è vietato. Una scelta vitale perché
queste sostanze chimiche distruggono i micro-
nutrienti fondamentali per l’uomo. Rendono gli
estratti vegetali meno utili, più poveri, privi di ele-
menti essenziali. Ecco i benefici di questa sinergia
di estratti naturali:
● assicura il giusto supporto alle naturali
difese dell’organismo;
● svolge un’azione antiossidante e ricosti-
tuente;
● favorisce il benessere di naso e gola;
● promuove il rilassamento e il benessere
mentale;
● aiuta a ripristinare e mantenere il nor-
male tono dell’umore;
● favorisce la funzionalità del microcircolo
e drenaggio dei liquidi corporei.
ARTICOLO SPONSORIZZATO 101

DORMIRE BENE CON
LA MELATONINA
È il nostro reset quotidiano e mantiene attivo il sistema immunitario:
ecco come ritrovare un sonno ristoratore
LA REDAZIONE DI PIERPAOLI EXELYAS
«Se il sonno non avesse una funzione assolu-
tamente vitale sarebbe il più grande errore
mai commesso dall’evoluzione».
Allan Rechtschaffen, pioniere della ricerca sul sonno
Mentre dormiamo, vengono attivati un’infinità di
meccanismi per consentire la rimozione delle tos-
sine accumulate di giorno e attivare processi bio-
logici di auto-riparazione e rigenerazione, in una
sorta di “reset” quotidiano.
Ognuno ha un proprio ritmo naturale: ci sono i
nottambuli e i mattinieri, i “brevi-dormitori” e i
“lunghi-dormitori”, ma meccanismi e funzioni del
sonno sono uguali per tutti.
Studi scientifici hanno verificato che è sufficiente
la privazione del 50% di sonno di una sola notte a
determinare un brusco calo delle funzioni immu-
nitarie – che, fortunatamente, vengono ripristina-
te dopo una buona notte di sonno – ma possiamo
immaginare le conseguenze in caso di consuetu-
dine a un sonno disturbato, agitato o frammenta-
to da frequenti risvegli.
Oltre a poter essere monitorato con dispositivi di-
gitali, il cosiddetto “buon sonno” si riconosce facil-
benessere
mente: è quello che ci fa sentire freschi e riposati al
risveglio. Prestare attenzione a come ci sentiamo al
mattino è il primo passo verso una personale strate-
gia per prenderci cura del nostro sonno.
È importante rispettare i ritmi circadiani del giorno
e della notte, riservando le attività più impegnative
alle ore diurne, stabilendo gli orari del sonno e li-
mitando l’esposizione alla luce durante le ore serali
(soprattutto quella dei dispositivi elettronici). Anche
limitare il consumo di alcol, nicotina e cene pesanti e
adottare una routine serale di piccole attività rilas-
santi può aiutare a predisporci meglio al sonno.
Con il buio la nostra pineale, una piccola ghiando-
la che si trova nel cervello, produce melatonina,
una sostanza che favorisce naturalmente il sonno,
ma stili di vita sregolati e l’avanzare dell’età ne ri-
ducono la produzione. Importanti ricerche dimo-
strano che un’integrazione di melatonina aiuta il
ripristino della naturale propensione al sonno.
APPROFONDISCI
www.pierpaoli.ch/melatonina-pierparoli/
servizioconsumatori@pierpaoli.ch
Facebook: @PierpaoliOfficial
ARTICOLO SPONSORIZZATO 103
 benessere

IL FERRO E IL SUO
● verdure a foglia verde scuro, cienza. Per esempio, raccomandiamo di non ecce-
● barbabietola rossa. dere nell’assunzione di:
Dato che questi alimenti contengono Ferro non-eme, ● alimenti particolarmente ricchi di Calcio:
se assunti insieme ad alimenti ricchi di Fer-

ASSORBIMENTO
più difficilmente assimilabile, si potrebbe pensa-
re che chi si nutre solo con cibi di origine vegetale
soffra sempre di carenza di Ferro. Al contrario, studi
scientifici condotti su persone che non mangiano
prodotti animali hanno rilevato come la carenza di
Scopri quali alimenti ne contengono Ferro non sia così diffusa come ci si potrebbe aspet-
tare. Ciò dipende dal fatto che i vegetali contengono
di più e come favorire il suo assorbimento una buona quantità di Ferro che, pur non essendo
GIOVANNI CATANIA
direttamente assimilabile, grazie ad alte concentra-
BIOLOGO NUTRIZIONISTA zioni di Vitamina C e B9, viene reso disponibile.
COME FAVORIRE L’ASSORBIMENTO
DI FERRO
Infatti, associare agli alimenti ricchi di Ferro cibi
contenenti Vitamina C (kiwi, fragole, agrumi, ra-
dicchio, pomodori ecc.) e B9 (prezzemolo, broc-
coli, rucola, spinaci ecc.) è un’ottima tecnica per
migliorare in maniera esponenziale l’assunzione
di questo minerale. Inoltre, conoscere i fattori
(fumo di sigaretta, abuso di farmaci antiacidi, ipo-
cloridria, eccessivo consumo di fibra alimentare)
e gli alimenti che ne ostacolano l’assorbimento, è
fondamentale per evitare che si verifichi una defi-
ro non-eme, ne limitano l’assorbimento;
● tannini (tè, caffè): se assunti insieme ai cibi
ricchi di Ferro non-eme, ne riducono l’assor-
bimento poiché formano con esso dei com-
plessi insolubili che inibiscono l’assimilazione
del Ferro stesso;
● fitati (sostanze naturalmente presenti in al-
cuni alimenti vegetali come semi e cereali in-
tegrali): inibiscono l’assorbimento di nutrien-
ti ed elementi, tra cui il Ferro;
● inibitori di pompa protonica: l’acidità dell’am-
biente gastrico favorisce l’assimilazione del
Ferro. Di conseguenza, quando la sintesi e la se-
crezione di succhi gastrici è alterata (ad esem-
pio per l’utilizzo di farmaci inibitori della pompa
protonica), l’assorbimento del Ferro si riduce.
Esistono, infine, altre accortezze che si possono ap-
plicare per migliorarne la disponibilità, come lascia-
re in ammollo legumi e cereali integrali per diverse
ore prima di cuocerli, limitare il tempo di infusione
del tè o bere il caffè lontano dai pasti o, ancora, li-
mitare l’assunzione di latticini durante i pasti.

I
l Ferro è un minerale fondamentale per la forma-
zione dell’emoglobina, la proteina (presente nei
globuli rossi) responsabile del trasporto di ossige-
no tra i vari distretti corporei. Una piccola quota
di Ferro è legata alla mioglobina e serve a costruire
una riserva di ossigeno nei tessuti muscolari.
L’assorbimento del Ferro avviene lentamente e
dipende dalla forma in cui il minerale si trova: in
genere assorbiamo tra il 5 e il 10% di quello pre-
sente negli alimenti.
Anche se a volte non è sufficiente, una dieta varia
ed equilibrata permette di conservare l’equilibrio
tra le perdite (urina, feci, sudorazione, mestrua-
zione e allattamento nelle donne ecc.) e la sua in-
tegrazione con l’alimentazione quotidiana.
Nei cibi il Ferro si trova in due forme, che vengono
assimilate in maniera diversa dal nostro organismo:
● Ferro eme, presente nelle carni e nel pesce:
il suo assorbimento non è mediato da altre
sostanze;
● Ferro non-eme, presente principalmente nei
vegetali (frutta, verdura, semi, noci), ma an-
che nella carne e nel pesce: la sua assimilazio-
ne è variabile e condizionata dalla presenza di
sostanze che ne diminuiscono o aumentano
l’assorbimento.
Uno scorretto assorbimento provoca un deficit
di Ferro nel sangue e può portare allo sviluppo di
anemia. L’eventuale carenza si manifesta inizial-
mente e generalmente con sintomi come sensa-
zione di stanchezza, eccessivo affaticamento per
sforzi lievi, pallore della pelle, mani e piedi freddi,
unghie e capelli deboli, mal di testa acuti.
IN QUALI ALIMENTI
SI TROVA IL FERRO?
Molti ritengono, erroneamente, che il Ferro si
trovi solo nella carne rossa, ma non è così. Sicu-
ramente è vero che gli alimenti di origine animale
contengono una maggior quantità di Ferro eme,
più facilmente assimilabile. Essi sono carne, pesce
e tuorlo d’uovo. Tra questi consigliamo di predili-
gere il pesce e le uova per una più sana alimenta-
zione. Tuttavia, il Ferro è presente anche nei cibi di
origine vegetale. Tra questi i più ricchi sono:
● cereali integrali, in particolare il riso,
● cioccolato fondente amaro,
● legumi (meglio se secchi), in particolare len-
ticchie e ceci,
● frutta disidratata (fichi, albicocche),
● frutta secca e oleosa (anacardi, nocciole, semi di
girasole), tahin (“crema” a base di semi di sesamo),

104 ARTICOLO SPONSORIZZATO ARTICOLO SPONSORIZZATO 105


SISTEMA
IMMUNITARIO
Sostienilo in maniera naturale con l'aiuto di Cisto ed Echinacea
FEDERICA BASSANI PER BIOS LINE | LAUREA IN CHIMICA E TECNOLOGIE FARMACEUTICHE
LAVORA NEL MARKETING DEGLI INTEGRATORI NUTRIZIONALI E FITOTERAPICI
I
l periodo storico che stiamo vivendo ci ha reso
più consapevoli di come sia fondamentale au-
mentare e sostenere le nostre difese immunita-
rie. È proprio il nostro sistema immunitario che
ci difende efficacemente dai virus e da qualsiasi
altro germe con cui veniamo in contatto! E l’au-
tunno è sicuramente la migliore stagione per pre-
parare il nostro organismo all’inverno e rinforzare
106 ARTICOLO SPONSORIZZATO
le sue proprietà di rinforzo dell’organismo. Oggi
molti studi scientifici ne hanno confermato le
proprietà antivirali, antinfiammatorie e di stimo-
lazione delle cellule immunitarie, in particolare
dei globuli bianchi, il nostro primo esercito di di-
fesa! Può essere utilizzata sia in prevenzione che
in acuto ai primi sintomi. Per avere una migliore
azione sono consigliati estratti con quantità note
e definite dei principali componenti della pianta.
Un altro rimedio molto utile per innalzare le dife-
se immunitarie, poco conosciuto e recentemente
studiato dalla Etnofarmacologia, è il Cisto inca-
nus. Si tratta di un piccolo arbusto caratteristico
della vegetazione delle coste mediterranee. In
Toscana, le parti aeree fiorite sono utilizzate come
infuso erbale nel trattamento del raffreddore
e altri sintomi respiratori. Uno studio condotto
presso l’Università degli studi di Siena ha eviden-
ziato come l’estratto di Cisto titolato al 20% in
polifenoli (Cistovir®) sia efficace sia nel contra-
stare l’adesione del virus alla cellula sia nel ridurre
l’infezione virale, quindi l’infezione.
In associazione con l’Echinacea purpurea, il Cisto
può rappresentare rimedio efficace per rinforzare
le difese immunitarie. Per un approccio completo
di rinforzo del sistema immunitario è importante
anche considerare l’assunzione quotidiana di mi-
le difese. Sicuramente, per mantenere un sistema
immunitario efficace ed efficiente, sono fonda-
mentali una sana alimentazione e attività fisica,
ma possiamo aiutarci con alcuni rimedi che la na-
tura ci mette a disposizione.
Quando pensiamo al rinforzo delle difese immuni-
tarie la prima pianta che ci viene in mente è l’Echi-
nacea. Già i nativi americani la apprezzavano per
benessere
cronutrienti e il benessere della nostra flora bat-
terica intestinale. I micronutrienti sono sostanze
che aiutano l’organismo e il sistema immunitario
a funzionare al meglio. Tra i vari micronutrienti
utili al nostro benessere quello che per eccellen-
za lavora per il benessere immunitario è lo Zinco.
Infine, grazie al nostro microbiota il sistema im-
munitario matura e si rinforza. Per questo è tanto
importante assumere fermenti lattici sia vitali che
tindalizzati, ossia inattivati ma in grado di creare
un segnale che favorisce la riproduzione dei ceppi
benefici per la nostra salute.
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inonimo di energia e resistenza alla fatica, il
Guaranà approdò in Europa dall’Amazzonia,
per mano dei conquistatori portoghesi nel
XVI secolo.
Il nome Guaranà deriva da Guaranì, un particolare
gruppo linguistico-culturale legato alla popolazio-
ne indigena omonima, i Guaranì appunto, autocto-
ni delle regioni amazzoniche di Brasile e Paraguay.
Noto anche con il nome botanico Paullinia cupa-
na, il Guaranà è un tipo di pianta rampicante. In-
solito nell’aspetto, una volta aperto, il frutto pre-
senta un seme nero spiccante da un bulbo bianco…
simile all’occhio umano!
L’arbusto rampicante del Guaranà fa parte della
tradizione ancestrale delle comunità amazzoni-
che che ne hanno sempre usato sia i semi che i
frutti come tonico e come coadiuvante nella cura
di vari disturbi.
Bibita nazionale del Brasile e ingrediente chiave di
molte bevande energetiche il Guaranà, a cui ven-
gono attribuite molte virtù ma anche alcuni effet-
ti indesiderati per il contenuto di caffeina, è uno
dei superfood più noti e popolari in commercio; i
semi delle bacche infatti ne contengono un’ele-
vata concentrazione, maggiore persino rispetto a
quella contenuta nei chicchi di caffè.
La caffeina, funziona un po’ alla stregua di uno
stimolante: non fornisce energia “per-sé” come
il glucosio, ma è in grado di “suggerire” ad alcuni
neurotrasmettitori nel cervello di amplificare i li-
108 ARTICOLO SPONSORIZZATO
velli di energia, accelerare il battito cardiaco, au-
mentando la pressione sanguigna, pompando più
sangue e stimolando gli organi vitali; per questo
motivo la caffeina in generale è considerata il ri-
medio più rapido per “accendere l’organismo”, al-
meno in una visione a breve termine.
Sebbene la caffeina sembrerebbe essere l’ele-
mento chiave di questo super frutto, in tempi più
recenti, interessanti studi si sono susseguiti indi-
viduando ulteriori importanti elementi fitochimici
quali teobromina, tannini, saponine e catechine
che ne arricchiscono le qualità nutrizionali.
COMBATTE L’AFFATICAMENTO FISICO
Oltre a combattere l’affaticamento fisico, alcune
ricerche indicano che il Guaranà aiuti a prevenire
l’affaticamento mentale, favorire la memoria e la
concentrazione durante prove accademiche. Uno
studio in particolare, sponsorizzato dall’Unità di
Neuroscienza Cognitiva della Northumbria Uni-
versity nel Regno Unito, ha mostrato che persino
basse dosi di Guaranà sarebbero in grado di miglio-
rare sia le prestazioni della memoria sia lo stato di
vigilanza-attenzione; lo stesso dipartimento ha in
seguito voluto paragonare i suoi effetti ( sempre
su cervello-attenzione-veglia) a quelli di un altro
alimento con simili prerogative, il Ginseng, con un
risultato nettamente inferiore di quest’ultimo ri-
spetto al più efficace estratto di semi della pianta
amazzonica.
benessere
Molte persone utilizzano il
Guaranà come rimedio naturale
per favorire la perdita di
peso in quanto questo frutto
sembrerebbe avere la capacità
di inibire la formazione di nuove
cellule adipose guadagnandosi la
fama di “brucia grassi”
COMBATTE LA COSTIPAZIONE
La caffeina si sa, è una forte alleata della regolarità
intestinale: è probabilmente per questo che in me-
dicina tradizionale i semi di Guaranà vengono uti-
lizzati per combattere la stitichezza, ridare regola-
rità e al tempo stesso consistenza alle evacuazioni.
Alcuni studi dimostrano infatti che certi particolari
tannini presenti nel Guaranà abbiano la capacità di
prevenire l’accumulo di acqua a livello dell’intesti-
no, venendo in aiuto a coloro che soffrono di diar-
rea, la cui conseguenza più pericolosa è la disidra-
tazione che sconvolge l’omeostasi elettrolitica.
AIUTA A PERDERE PESO!
Molte persone utilizzano il Guaranà come rimedio
naturale per favorire la perdita di peso, in quan-
to questo frutto sembrerebbe avere la capacità
di inibire la formazione di nuove cellule adipose
guadagnandosi la fama di “brucia grassi”. Tale re-
putazione è dovuta in parte al suo considerevole
contenuto di caffeina, nota per la sua capacità
termogenetica di accelerare il metabolismo dei
grassi. Studi apparsi su riviste scientifiche metto-
no in evidenza addirittura un aumento del meta-
bolismo dell’11% in un periodo di 12 ore post-som-
ministrazione “normale” di caffeina. Un vantaggio
nello scegliere la caffeina presente nel Guaranà è
il minore impatto a livello gastrico, che permette
di goderne dei benefici senza subire gli effetti in-
desiderati del caffè sullo stomaco.
RENDE LA PELLE LUMINOSA!
Grazie alle capacità antiossidanti e all’elevato
contenuto di caffeina che stimola la circolazio-
ne e protegge dai danni dei raggi UVA, il Guaranà
viene spesso usato nell’industria cosmetica per
la realizzazione di creme anti-invecchiamento e
prodotti di bellezza per ridurre il rilassamento a
livello del mento e delle guance e assottigliare le
rughe tipiche del contorno occhi. Perché non ag-
giungere quindi un pochino di polvere di guaranà
a maschere casalinghe del tutto naturali per una
pelle splendente!
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 benessere

PREVIENI L’INVERNO…
Il virus, infatti, al pari di un seme,
determinerà reazioni diverse a
seconda del terreno (biologico)
mo che la sinergia tra piante diverse, creando for-
mulazioni specifiche e peculiari, possa dare migliori
risultati dell’utilizzo della singola pianta da sola.
Non dobbiamo dimenticarci che siamo parte in-

NATURALMENTE!
individuale con cui verrà in
contatto: un terreno intossicato
avrà maggiore necessità della
tegrante della Natura e grazie ad essa possiamo
potenziare al massimo le incredibili capacità di
autoguarigione del nostro organismo.
Buona Vita!

Prevenire i disturbi da raffreddamento malattia (per noi benattia) per

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regolare il sistema immunitario, supportarlo men- Integratore Omeosinergico
tre svolge le sue funzioni, modulare l’infiamma- Informato. Per prevenire
zione e drenare il terreno biologico diminuendo il i disturbi invernali.
carico tossinico, anche in specifici organi o appara- Cominciare l’assunzione
ti. Infatti, i fitocomplessi in essi contenuti, estrat- da settembre.
ti dalle piante, costituiscono un pool di sostanze, Olos Luce Distributore
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disturbi dovuti al clima freddo e umido tendono
a coinvolgere soprattutto l’apparato respira-
torio (mal di gola, tonsilliti, raffreddore, tosse
ecc.). In particolare l’influenza stagionale, fe-
nomeno legato ai virus, arriva ogni anno a bussare
alla nostra porta.
Allora perché aspettare che questi sintomi o sin-
dromi compaiano? Sarebbe più corretto impe-
gnarci a mantenere la nostra salute, a renderci più
forti, elastici, adattabili piuttosto che combattere
la malattia quando si è già manifestata?
PREVENIRE È MEGLIO CHE CURARE!
La vera prevenzione, secondo il parere unanime
della comunità medico-scientifica, è una serie di
buone abitudini e stili di vita sani attuati con il fine
prioritario di promuovere e conservare lo stato di
salute ed evitare l’insorgenza della malattia: me-
ditazione, attività sportiva equilibrata, rispetto
dei cicli di sonno e veglia fisiologici, alimentazione
biologica e bilanciata.
Ma spesso non basta, è necessario comprendere
l’aiuto che la malattia e il sintomo ci stanno dan-
do, smettere di combatterli ed allearci, per rag-
giungere una maggior consapevolezza.
Secondo la Medicina Omeosinergetica anche l’in-
fluenza stagionale ha un senso bio-logico.
La Medicina Omeosinergetica spiega perché non
tutte le persone contraggono l’influenza stagio-
nale o perché la stessa persona può contrarla certi
anni sì e certi no. Il virus, infatti, al pari di un seme,
determinerà reazioni diverse a seconda del terre-
no (biologico) individuale con cui verrà in contat-
to: un terreno intossicato avrà maggiore neces-
sità della malattia (per noi benattia) per potersi
pulire. La terapia preventiva dovrebbe occuparsi
solo del terreno: drenarlo delle eventuali tossine
(psichiche o fisiche) potenziando i perfetti mecca-
nismi del nostro sistema immunitario.
Inoltre, la Medicina Omeosinergetica spiega il signi-
ficato della localizzazione dei sintomi, infatti, nel no-
stro organismo, nulla avviene per caso e il luogo nel
quale il sintomo si esprime ci porta un messaggio pre-
ciso sulle ragioni che lo causano. L’influenza colpisce
prevalentemente il sistema bronco-polmonare, col-
locato nel 4° centro energetico (chakra) e quindi col-
legato alla coerenza e alla serietà: quando in questa
sede si forma un carico tossinico la benattia arriverà
per drenarlo e quindi riportarci in equilibrio.

110 ARTICOLO SPONSORIZZATO ARTICOLO SPONSORIZZATO 111


TINTURE PER CAPELLI
Come scegliere tra vegetale e permanente
LA REDAZIONE DI HERBATINT
Q uando occorre coprire i capelli bianchi o
si ha semplicemente voglia di cambiare
colore aggiungendo qualche riflesso,
c’è solo una cosa da fare: tingere. Ma
non tutte le colorazioni sono uguali, capaci al con-
tempo di mascherare i capelli bianchi e regalare ri-
flessi luminosi dal risultato naturale.
Se vuoi coprire perfettamente i capelli bianchi con
una soluzione di lunga durata e ottenere un preci-
so risultato colore, scegli una colorazione perma-
nente. Efficacia, durata e facilità di impiego sono
le sue qualità principali, ma sceglila con attenzio-
ne, preferibilmente senza ammoniaca, resorcina,
parabeni, alcol e profumo. Verifica che sia derma-
tologicamente testata, meglio se su pelli sensibili,
e assicurati che abbia il più basso livello di ingre-
dienti chimici. Se la sua formula è arricchita con
estratti vegetali bio, oltre a colorare, si prenderà
anche cura di cute e capelli.
Se invece desideri colorare i capelli con una solu-
zione 100% naturale senza ricorrere a ingredienti
chimici, allora opta per una colorazione vegetale.
Anche in questo caso attenzione a cosa contie-
ne, scegli solo miscele di piante dalla qualità pre-
mium: le polveri micro-fini, ad esempio assicura-
no una qualità superiore e una migliore esperienza
d’uso. Informati anche su provenienza e coltiva-
zione delle polveri di piante tintorie che contiene;
prediligi marchi certificati bio e che adottano me-
112 ARTICOLO SPONSORIZZATO
benessere
todi di coltivazione delle piante rispettosi. In que-
sto modo sarai certo che non sono stati aggiunti
pesticidi, coloranti chimici o impurità.
Che sia permanente o vegetale, ricorda che in
commercio esistono prodotti facili da applicare
anche a casa. Ad esempio, scegli una colorazione
permanente in gel che non cola o con flaconi ri-
chiudibili e multiuso, per più applicazioni. Se pre-
ferisci invece una colorazione vegetale ricorda
che esistono mix già pronti adatti anche ai meno
esperti. Permanente o vegetale, colora i tuoi ca-
pelli prendendoti cura non solo della loro bellezza,
ma anche della salute.
Stai pensando a una nuova colorazione
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BEVI
UN’ACQUA
DAVVERO
PULITA
La ceramica è un metodo naturale
per la filtrazione dell’acqua che
elimina batteri, sedimenti,
impurità e microplastiche
LA REDAZIONE DI EIVAVIE
L’
acqua è tra gli elementi essenziali per la vita
sul nostro pianeta, non si può vivere senza.
L’acqua dolce, in particolare, è disponibi-
le in un quantitativo molto limitato, pari
a soltanto il 3% del totale di cui i 2/3 sono sotto
forma di ghiacciai. Già oggi, ma in particolare negli
anni a venire, i problemi della scarsità della risorsa
acqua dolce e della sua qualità, intesa come pos-
sibilità di consumarla in maniera sicura, si faranno
sentire.
Il problema della carenza di acqua dolce è molto
probabilmente legato a fenomeni meteorologici
derivanti dal cambiamento climatico, dalla defo-
restazione e dal surriscaldamento globale del pia-
neta: diverse aree geografiche stanno già vivendo
stagioni di grande crisi idrica, basti pensare
alla siccità che si è verificata negli ultimi anni in
California oppure in Sud Africa a Città del Capo
dove addirittura ci si prepara per il “day zero”, inte-
so come il giorno in cui non ci sarà più acqua.
Il secondo problema già sopracitato è legato alla
potabilità e all’utilizzo per il consumo umano
dell’acqua dolce: a causa dell’agricoltura intensi-
va e dei processi di lavorazione industriale senza
corretto trattamento dell’acqua, questa preziosa
risorsa risulta essere sempre più inquinata.
114 ARTICOLO SPONSORIZZATO
In questo articolo si vuole affrontare il secondo
problema: vediamo come uno speciale impasto
ceramico, che si ottiene attraverso la cottura
dell’argilla, può essere la soluzione per la depura-
zione domestica dell’acqua.
I FILTRI IN CERAMICA PER ACQUA
I filtri in ceramica per la depurazione dell’acqua
nascono quasi 200 anni fa in Inghilterra grazie agli
studi di Henry Doulton: l’idea nacque come so-
luzione per depurare l’acqua, in particolare dal
punto di vista microbiologico. Il primo filtro in ce-
ramica si utilizzò come scudo protettivo da tifo e
colera, le cui epidemie si diffondevano attraverso
l’acqua.
Dopo tutti questi anni, i filtri in ceramica sono
ancora una soluzione molto valida per depurare
l’acqua.
I filtri in ceramica per acqua hanno una forma ci-
lindrica, e grazie alla micro porosità della ceramica
è possibile depurare l’acqua. Dovete pensare che
un singolo filtro per acqua è costituito da tantissi-
mi piccoli pori di dimensione compresa tra 0.2-0.5
micron: l’acqua passa attraverso questi micro pori
grazie alla pressione presente all’interno dell’im-
pianto idrico, oppure grazie alla forza di gravità,
benessere
mentre le particelle di dimensione superiore non ramica sono da preferire ad altre tecnologie in
passano e rimangono all’esterno. quanto non utilizzano energia elettrica (perché
avvenga la filtrazione è infatti sufficiente la sola
A COSA SERVONO I FILTRI IN CERAMICA?
pressione già presente all’interno dell’impianto
I filtri di ceramica servono a depurare l’acqua da idrico), filtrano l’acqua in maniera immediata, non
micro particelle come batteri, sedimenti e impuri- è necessario nessuno stoccaggio all’interno di un
tà e micro plastiche. Inoltre grazie a un lungo pro- serbatoio e non vi è nessuno spreco.
cesso di ricerca e sviluppo è ora possibile abbina-
re alla ceramica un secondo livello di filtrazione
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mercurio e cadmio, residui di chimica come erbi-
cidi, pesticidi, concimi chimici e anche il cloro e i
loro derivati.
La tecnologia a base di ceramica non rimuove i
sali minerali indispensabili per il nostro organismo
preservando in questo modo le naturali caratteri-
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stiche dell’acqua che si va a trattare.
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La depurazione domestica dell’acqua è una ne- uso alimentare
cessità nella maggioranza dei casi: i trattamenti a
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base di cloro (responsabili di frequenti cattivi gu-
sti e odori) e le impurità che vanno a finire nell’ac-
qua in seguito al passaggio attraverso le tubazioni
sono infatti un problema comune alla maggior
parte dei cittadini. Oltre a questi problemi comuni Depuratore Acqua
possono essercene di specifici a seconda dell’ubi- British Berkefeld®
cazione dell’abitazione, l’origine e la tipologia di in Acciaio Inox
acqua e le caratteristiche dell’impiantistica priva- Con 2 candele filtro Ultra
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parte dei problemi che può avere l’acqua, preser- Doulton
vandone però le caratteristiche che ne contrad-
distinguono la territorialità e il percorso fatto,
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come il pH ed il residuo fisso. Infine i filtri in ce-
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 benessere

SIMBOLI
2. La ypsilon: quando vogliamo
caricarci di energia universale,
la nostra postura sarà eretta

E GUARIGIONE
con le braccia aperte rivol-
te verso l’alto, formando una
ypsilon con il nostro corpo. È
un simbolo potente, sempre
positivo, che può essere uti-
La medicina informazionale e la nuova omeopatia di Erich Körbler lizzato per esempio quando
soffriamo di un ristagno di liquidi corporei, come
FABIO BIASON | FARMACISTA E NATUROPATA, TERAPEUTA REIKI E RABDOMANTE
vene varicose, sistema linfatico “bloccato”, stipsi
o dolori mestruali.

3. La linea retta: spesso si

nota che le cicatrici dopo
ferite o interventi chrur-
gici portano a uno squili-
brio energetico della zona
interessata; un esem-
pio classico è la cicatrice
in sede inguinale dopo
trattamento chirurgico
dell’ernia. Spesso i pazienti riportano stipsi o do-
lori al colon, non imputabili agli esiti chirurgici. La
linea si disegna perpendicolarmente (90 gradi)
alla cicatrice presente e molti pazienti riportano
una parziale/totale remissione dei sintomi.

4. Le quattro linee oriz-

zontali: è il simbolo che
viene utilizzato nelle in-
fiammazioni. Disegnato
su zone del corpo colpite
da infiammazione, come per esempio artico-

L’
ingegnere elettronico austriaco Erich
Körbler (1938–1994), ha fondato nel 1980
la “Nuova Omeopatia”. Analogamente
all’omeopatia tradizionale, la disciplina da
lui fondata si basa sulla trasmissione informazio-
nale di energie al nostro organismo, attraverso
l’utilizzo di segni e simboli. I suoi studi e le sue ri-
cerche hanno dimostrato che determinati simboli
sono in grado di trasmettere impulsi vibrazionali al
nostro corpo, attivandone il potere di guarigione.
Körbler stesso la definì la terapia delle forme, e per
le sue scoperte fu insignito, tra l’altro, anche della
Croce d’Oro al merito dall’ Accademia Universale
delle Scienze “Guglielmo Marconi” di Roma.
UN SAPERE ANTICO
La famosa mummia di Ötzi, ritrovata al confine tra
Italia e Austria nel 1991 e risalente a circa 5000 anni
fa, presentava ben 47 tatuaggi, costituiti da linee
sovrapposte e croci distribuite su tutto il corpo e in
seguito identificati come simboli posti sui meridia-
lazioni o gola, aiuta a ridurre il dolore. Per chi
ni (medicina tradizionale cinese) e parti del corpo conosce l’uso del pendolo e della radioestesia
ferite o doloranti. Si pensi poi anche alle rune cel- può utilizzare questo metodo per determinare
tiche/vichinghe o agli oracoli Ging cinesi, il cui sim- esattamente la posizione corretta del simbolo.
bolismo è stato riscoperto negli ultimi tempi.
ESEMPI PRATICI
L’utilizzo dei simboli e l’applicazione pratica sono Ù PRODOTTO CONSIGLIATO
molto semplici e a costo zero. Qui di seguito si ripor-
tano alcuni suggerimenti per sfruttare a pieno l’ef-
ficacia della “Nuova Omeopatia” nella quotidianità.
G-sticker
Dispositivo
armonizzante per
1. Il simbolo dell’inversione: informazioni di disturbo,
apparecchiature
negative, come un’infiam- tecnologiche
mazione, un dolore ma an-
che una fastidiosa puntura di
insetto possono essere trat-
tate disegnando con un pen-
narello di colore nero o altro
colore il simbolo sinusoidale
esattamente al centro della
zona problematica. Puoi acquistarlo su macrolibrarsi.it

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IL GRANDE POTERE
DELLA MENOPAUSA
Impariamo ad ascoltare la nostra essenza più profonda,
per coglierne i preziosi frutti
GIULIA SAMA E BEATRICE PACCHIONI | NATUROPATA E OSTETRICA, ENTRAMBE IN CAMMINO VERSO
UN FEMMINILE COSCIENTE
O
ggi la menopausa è vissuta da molte
come un lento e inesorabile ticchettio
verso la vecchiaia: un processo temuto,
in cui si svegliano scomode e invalidanti
sintomatologie, in cui il corpo cambia, chiede più
attenzioni e cure. Oppure viene percepita come
una liberazione dalla maledizione del sanguina-
mento mensile.
Nella cultura occidentale, ogni fase di vita della
donna è stata completamente medicalizzata: il
normale ciclo mestruale è circondato, sempre più
118
spesso, da stati patologici che necessitano tratta-
menti e la maternità è vissuta al pari di una grande
malattia con visite “specialistiche” mensili se non
settimanali. Lo stesso accade con la menopausa,
a cui faranno inevitabilmente seguito sintomi da
curare e processi biologici da nascondere.
E se questa strana fase fosse in realtà un’altra
grande possibilità che ci stiamo lasciando sfug-
gire? Se quel calore, che spesso si presenta, fos-
se un invito a osservarsi da vicino, prendersi per
mano e finalmente accogliere i messaggi del no-
stro corpo? Se il nostro corpo ci stesse dicendo
di smettere di rincorrere un ideale di quotidianità
lineare e sempre estroflesso? E che la nostra bel-
lezza non si ferma alla fanciullezza, ma semplice-
mente evolve nel grande mandala della vita?
IL TEMPO DELLA PIENEZZA
La biologia invita a riportare al cuore la fiducia
in sé stesse; ricorda che siamo fatte per questo
tempo, che giunge al termine della spirale dei ci-
cli mestruali per portare compimento e dare alla
luce Donne rinnovate, complete. La menopausa
fisiologica è un processo che dura dai 2 ai 7 anni e
viene vissuta tra il climaterio (anno dopo l’ultimo
sanguinamento) e la post-menopausa.
È un tempo di gentilezza e di ascolto di un corpo
che comunica bisogni e desideri, che porta la don-
na ad accogliere e comprendere tutte le fasi della
sua ciclicità, fino a divenire integra.
La donna, infatti, nella sua vita è chiamata a incar-
nare:
● la Fanciulla, nella primavera dei suoi anni
(menarca - 30 anni) e nella fase pre-ovu-
latoria del suo ciclo mestruale;
● la Donna Creatrice, colei che dà forma
nella realtà ai suoi desideri (30-40 anni)
e nella fase estiva o ovulatoria del ciclo
mestruale;
● la Donna Incantatrice (40-50 anni) e nel-
la fase autunnale o pre-mestruale del
ciclo mestruale;
● e la Donna Crona (50-60 anni) e nell’in-
verno o mestruazione nel suo ciclo me-
struale.
Ogni archetipo vive e pulsa dentro di lei e ciclo
dopo ciclo, anno dopo anno, modella il suo modo
di vivere, di agire, di essere.
La menopausa incontra la donna intorno ai 52-53
anni: è allora che lei si immerge in un processo di
ritiro e silenzio che la vedrà riemergere fiera dopo
qualche anno, pronta a vivere la serenità della
post-menopausa, in pienezza e grandezza.
All’inizio della menopausa, come per il menarca,
si entra in uno spazio sacro, di connessione con la
propria spiritualità e la propria chiamata interiore.
Questo tempo è a tutti gli effetti un processo ini-
ziatico, di risveglio e grande cambiamento.
CURA E RISVEGLIO
Come per ogni processo iniziatico, si vivono fasi
più o meno distinte di risveglio.
Si incontra la morte dell’ego, momento di rottura
definitiva della propria vita ciclica biologica, di ri-
nuncia della propria fertilità; è come se la donna si
da donna a donna
«Al menarca la donna entra
nel proprio potere, con le
mestruazioni pratica il proprio
potere, in menopausa diventa il
proprio potere»
DETTO DEI NATIVI AMERICANI
sentisse tradita dalla sua stessa natura. Gli irrisolti
della vita giungono agli occhi, come nodi al pet-
tine. Il corpo si ribella, comunica in un modo che
non può non essere visto. È tempo di silenzio, di
calore, di contrazione e introflessione.
Certo è giusto accompagnare questa nuova fase
con qualche attenzione in più: un’alimentazione
adeguata, una corretta attività fisica e, perché no,
anche qualche integratore per sostenere la nostra
costituzione.
Questo è infatti il tempo della cura, in cui la don-
na si accorge che non può più non camminare al
proprio passo, al proprio ritmo, che viene prima di
ogni incombenza esterna.
Chi accoglie questo richiamo sperimenta l’accet-
tazione di sé, riscopre la propria bellezza e poten-
za e lentamente si fa strada la chiarezza, il senso
di questo tempo, finché si è pronte a incarnare la
propria pienezza.
Nei cerchi femminili che svolgiamo ogni mese,
le donne in menopausa sono una preziosa fonte
di saggezza, di storie, di esempio, ed è bellissimo
osservare come intraprendono a testa alta questa
fase della loro vita, ascoltando il loro corpo, fa-
cendo grandi lavori di introspezione e condividen-
do ogni loro passo con le altre donne.
Colei che vive questo tempo come l’opportunità
di incontrare e accogliere le proprie ombre e fe-
rite, porta alla luce grandi talenti: molte donne
divengono leader dei propri progetti, grandi atti-
viste, guaritrici o donne di saggezza.
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Lucilla Satanassi,
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Sono Donna
Vivere in modo naturale
le stagioni della
femminilità
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119

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DATA DI
SCADENZA
La menopausa non è la
"fine della donna" ma un'opportunità
creativa per prenderci cura di noi
ROBERTA RAFFELLI | MEDICO GINECOLOGO,
ESPERTA DI OMEOPATIA, FITOTERAPIA,
BIOTIPOLOGIA, MEDICINA FUNZIONALE
E MEDICINA TRADIZIONALE CINESE
F
in dai primi tempi del mio lavoro come gine-
cologa sono sempre stata colpita dal modo
negativo, talvolta perfino drammatico, con
il quale viene vissuta la diagnosi di meno-
pausa, quasi che non si tratti di un passaggio del
tutto naturale, ma di una specie di portale verso
disgrazie imminenti, quali decrepitezza fisica, spe-
gnimento sessuale, declino intellettuale e cogni-
tivo e così via.
Che si tratti di un pregiudizio culturale è evidente
dal fatto che questo vissuto è tipico della nostra
società occidentale, mentre presso altre popo-
lazioni, nelle quali la donna sperimenta la meno-
pausa come una liberazione dal fardello delle con-
tinue gravidanze o come un’elevazione del suo
status sociale, non solo viene accettata in modo
positivo, ma sono quasi sempre assenti i fastidio-
si disagi di vampate, insonnia, disturbi dell’umore,
perdita della libido.
E poiché la medicina quantistica e le neuroscienze
stanno sempre più dimostrando che le nostre cre-
denze plasmano la nostra realtà, ritengo che sia
davvero fondamentale per prima cosa cambiare il
120
punto di vista che una cultura basata sul mito dell’e-
terna giovinezza impone alla maggior parte di noi.
UNA OPPORTUNITÀ PER LA DONNA
In parallelo alla ricerca dei rimedi miracolosi per i
nostri disturbi, che siano ormoni chimici o natu-
rali, integratori, omeopatia o fitoterapia, è impor-
tante che trasformiamo la nostra visione, l’abi-
tudine a vivere nel “recinto tribale” delle nostre e
altrui convinzioni, e cominciamo a capire come la
menopausa possa invece rappresentare la grande
opportunità che ci viene offerta per realizzare ciò
che vogliamo davvero essere e per esprimere la
creatività che non abbiamo potuto liberare prima,
impegnate a costruire una carriera, una famiglia,
ad accudire i figli o assecondare desideri e aspet-
tative non nostri.
La medicina tradizionale cinese sostiene che il
sangue mestruale risparmiato ogni mese mette
a nostra disposizione energie supplementari, da
utilizzare nel processo di evoluzione che, attra-
verso le esperienze della pubertà, della gravidan-
za, dell’allattamento, nonché della crescita inte-
riore connessa agli eventi vissuti, ci conduce al
momento della maturità, in cui si può manifestare
in tutta la sua ricchezza. Per questo credo che la
menopausa sia l’età dell’oro per chi sa apprezzar-
ne i doni, cominciando ad essere ciò che sentiamo
di essere a prescindere da ciò che gli altri proietta-
no e si aspettano da noi.
Gli stessi cambiamenti nella biochimica cerebrale
che avvengono a questa età modificano il modo
in cui pensiamo e processiamo le informazioni. La
nostra intuizione aumenta, ma spesso si acuisce
anche la percezione delle ingiustizie subite e la
voglia di ribellarsi ad esse. Possono emergere so-
gni sepolti e sentimenti dimenticati per molti anni
e può diventare prioritario lavorare per seguirli.
Per contro, se continuiamo ad ignorarli, il corpo
potrebbe manifestare con sintomi più o meno
evidenti o con problemi di salute il fatto che non
stiamo facendo le scelte giuste per noi.
Certo, quando ci si presenta il conto di troppi er-
rori accumulati, come abitudini alimentari delete-
rie, vita sedentaria, fumo, stress mal gestito, può
essere difficile trovare una qualche poesia nella
menopausa: ma proprio questo può darci la spin-
ta e far scattare la motivazione verso un cambia-
mento e l’abbandono di ciò che ci ha danneggiato
fino ad ora. In menopausa possiamo infatti alleg-
gerirci dal dovere di accudire gli altri e cominciare
finalmente ad accudire noi stesse; e solo se tutto
questo non basta, esiste un mondo di aiuti tera-
peutici, da scegliere anche in base al nostro modo
di essere e di approcciarci alla salute, dalle tecni-
che energetiche ai rimedi naturali e alle terapie di
supporto ormonale.
Quello in cui credo e che sostengo con grande
forza è che sopprimere i messaggi che il corpo ci
sta mandando, fosse anche con terapie naturali,
ci priva della possibilità di riprendere in mano il
controllo della nostra vita e metterla a frutto, non
molto diversamente da quanto ha sempre fat-
to una medicina meccanicistica imbattibile nelle
emergenze ma incapace di risolvere le patologie
croniche.
Allo stesso modo, nessuna pillola magica può so-
stituire un corretto stile di vita, nel quale l’alimen-
tazione, il movimento e la corretta gestione dello
stress sono i pilastri indispensabili.
ORMONI BIOIDENTICI
Nell’ambito di una terapia davvero olistica la mes-
sa a punto di questi aspetti può essere affiancata,
quando necessario, da un riequilibrio dell’assetto
ormonale tramite l’utilizzo degli ormoni bioidenti-
ci, ossia chimicamente uguali a quelli prodotti dal
nostro corpo, che permettono (a differenza della
terapia sostitutiva farmacologica standard) di co-
da donna a donna
Ricordiamolo, la menopausa è una
chiamata al risveglio da tutti i
punti di vista: è un’occasione che
non va sprecata, che ci permetterà
di rinascere più sane, più forti e
anche più belle, se decideremo di
dedicarci con impegno a seguire la
via della salute
struire un piano terapeutico “sartoriale”, cucito
sulle esigenze di ogni donna, necessariamente di-
versa da ogni altra. Gli ormoni bioidentici permet-
tono di bilanciare in modo delicato le situazioni
che lo richiedono, offrendo allo stesso tempo una
protezione cardiovascolare, neuronale, ossea e
muscolare, senza incidere sul rischio di patologie
estrogeno-dipendenti come il cancro della mam-
mella e dell’endometrio e anzi riducendolo, quan-
do correttamente dosati.
È certamente una terapia più complessa, che ri-
chiede più collaborazione da parte della paziente
e più impegno da parte del medico, ma che ricom-
pensa con benefici di gran lunga superiori a quelli
degli ormoni sintetici.
Altrettanto importante, la valutazione degli
aspetti metabolici, quali ad esempio resistenza in-
sulinica, elevata omocisteina o dislipidemie, della
funzionalità tiroidea, della composizione dell’osso
e dei valori delle vitamine, permette di chiudere
il cerchio della terapia con una corretta integra-
zione di ciò che risulta o si sospetta carente, con
l’eventuale aggiunta di elementi di supporto in
funzione “antiaging”.
Ricordiamolo, la menopausa è una chiamata al ri-
sveglio da tutti i punti di vista: è un’occasione che
non va sprecata, che ci permetterà di rinascere più
sane, più forti e anche più belle, se decideremo di
dedicarci con impegno a seguire la via della salute.
Ù LIBRO CONSIGLIATO
Monica Bertoletti,
Roberta Raffelli
Menopausa:
il tempo ritrovato
Giuda medica e naturale
per vivere al meglio
l’età della donna
Edizioni Universo
2021
121

PILATES, YOGA,
GINNASTICA POSTURALE
Come scegliere un percorso di movimento adeguato in base a età,
condizione fisica e stile di vita
INTERVISTA A ELISABETTA RAGANATI | INSEGNANTE DI DANZA, DI YOGA E PILATES
A CURA DELLA REDAZIONE
S
iamo nati per camminare e muoverci – ce lo
ricordano i nostri bambini che sono sempre
in attività – eppure passiamo la maggior
parte della nostra vita seduti e fermi.
Le conseguenze di queste cattive e insane abitu-
dini le conosciamo tutti: rigidità, perdita di mo-
bilità, dolore, patologie varie. Dalla cervicale alla
lombalgia, dall’artrosi alla sciatica.
Al fine di ritrovare benessere, salute e far fluire l’e-
nergia che ci anima, riportare il movimento nella
nostra vita è importante tanto quanto una sana
alimentazione: ne abbiamo parlato con Elisabet-
ta Raganati, insegnante di danza, di yoga e pila-
tes e autrice – con Valeria Covini – del nuovo libro
122
Schiena Felix. 50 movimenti-medicina per stare
bene dalla testa ai piedi.
Come fare per scegliere un percorso di mo-
vimento?
I criteri sono diversi e dipendono da alcuni fattori:
l’età, la condizione fisica, lo stile di vita. Partiamo
innanzitutto dall’età. Le persone più giovani han-
no sicuramente l’imbarazzo della scelta. Per loro,
la prima condizione da assecondare è il piacere
che una certa attività fisica può regalare. Sempre
che non abbiano problemi specifici alle articola-
zioni, perché in questo caso la ginnastica postura-
le svolta da un fisioterapista, e successivamente
il pilates, sono davvero un toccasana. Invece, ra-
gazzi e ragazze che fanno sport intenso, magari a
livello pre-agonistico, oppure che lavorano molto
con il loro corpo, come nella danza, possono aver
bisogno di un’attività fisica che “riequilibri” i di-
stretti muscolari che più sono sollecitati. Per loro,
pilates o yoga potrebbero essere senz’altro utili.
Quando poi l’età coincide con la gravidan-
za, ecco che si sente l’esigenza spesso di at-
tività più dolci…
Assolutamente sì. C’è la voglia di mantenersi in
forma, ma con un’attenzione in più, il pancione.
Qui, davvero, sia il pilates sia lo yoga, possono dare
una mano alle future mamme: il primo, anche fa-
cendo uso degli attrezzi di Joseph Pilates - il re-
former o la cadillac - che assistono il movimento,
lo “dosano” e vanno a tonificare i muscoli senza
troppi sforzi. Il secondo, invece, oltre a offrire po-
sizioni propedeutiche al parto, perché agiscono a
favore di bacino e pavimento pelvico, propone alla
donna un lavoro di rilassamento e di ascolto basa-
to sulla respirazione, davvero utile durante tutti i
nove mesi.
Un’altra tappa “speciale” è la menopausa…
Oggi la menopausa è vissuta un po’ come un mo-
mento di crisi perché gli ormoni ci abbandonano
a poco a poco, il metabolismo rema contro e c’è il
timore di ingrassare, c’è il fisico che va sostenuto
perché sembra d’improvviso risentire della for-
za di gravità. Le donne avvertono la necessità di
correre ai ripari, prima che sia troppo tardi. Qui, il
pilates può sicuramente essere una buona scelta
perché risveglia i muscoli, in particolare gli addo-
minali, ma senza aggredire il corpo con esercizi
sfiancanti e fa riprendere consapevolezza correg-
gendo gli errori di postura, così come la respira-
zione di cui spesso ci dimentichiamo.
Yoga e pilates vengono spesso consigliati
anche quando l’età avanza. Perché?
Quando le ossa iniziano ad essere “croccanti” e
i muscoli sono indeboliti, il metodo pilates e lo
yoga permettono di mantenere, spesso scoprire,
movimenti che ci aiutano a riequilibrare le nostre
energie e contribuiscono a prevenire o curare ar-
trosi, dolori reumatici, osteoporosi.
Anche il temperamento di una persona può
essere un criterio da seguire?
Certo. Noi siamo mente e corpo, emozioni e mo-
vimento. Se siamo in una fase della vita più intro-
spettiva, facilmente troveremo nello yoga una
disciplina che aiuta ad applicare questa nostra ri-
cerca anche al movimento. Ameremo stare nelle
yoga
posizioni che ci metteranno in connessione con il
nostro corpo, a un livello energetico più profondo.
Magari arriveremo a scoprire anche la forza della
meditazione.
Se invece siamo in un mood più estroso, ci piacerà
“giocare” con i tanti attrezzi di pilates che, oltre a
non annoiare mai, fanno sperimentare le grandi
capacità di movimento del nostro corpo e ci rega-
lano anche molta propriocezione.
L’attività fisica insomma ci fa bene, è una
medicina, come dice il libro Schiena Felix,
che hai scritto a quattro mani con la giorna-
lista Valeria Covini. Gli esercizi che propone
mettono insieme queste due discipline?
Qualunque sia l’età, qualunque sia il nostro sentire,
è importante ristabilire un contatto con il nostro
corpo. Contatto che i ritmi della vita quotidiana,
gli stress emotivi, sempre più spesso allentano.
Così ci accorgiamo delle cervicali, quando collo e
spalle fanno male; del diaframma quando respi-
riamo a fatica o del bacino dopo una giornata in
tacco dodici!
Schiena Felix non mischia pilates e yoga, anche se
talvolta si ritrovano esercizi classici della discipli-
na orientale, semmai suggerisce movimenti per
avvicinarsi ad entrambi. Soprattutto vuol dimo-
strare, con esercizi semplici e sicuri – alla portata
di chiunque – che prendersi cura del nostro corpo
è più facile di quel che si pensa. Basta andare alla
scoperta dei muscoli da proteggere, dei punti da
tonificare, della respirazione che toglie la fatica
e ossigena ogni cellula. E per farlo basta davvero
poco: dieci minuti al giorno, ogni giorno, dei nostri
movimenti-medicina.
APPROFONDISCI
Riguarda il webinar con Elisabetta e Valeria
dedicato al metodo Schiena Felix
macrogo.to/webinar-schiena
Ù LIBRO CONSIGLIATO
Elisabetta Raganati
e Valeria Covini
Schiena Felix
50 movimenti
medicina per stare bene
dalla testa
ai piedi
Enea Edizioni, 2021
123

P
raticare a casa con continuità è l’unico vero
modo di fare entrare lo yoga nella tua vita.
E sperimentarne così tutti i benefici per
corpo, mente e spirito. Ecco i principi e le
regole per far diventare, con facilità, la pratica ca-
salinga degli asana il tuo stile di vita preferito.
BASTA ALIBI
A volte ci diciamo che non abbiamo abbastanza
spazio, o tempo, per praticare. Altre che non sap-
piamo proprio cosa fare. Altre ancora abbiamo una
visione idealizzata della perfetta pratica a casa (di
cui, ovviamente, non ci sentiamo all’altezza). Sono
solo scuse.
Non devi per forza esercitarti per un’ora e mez-
za svolgendo l’intera prima serie delle posizioni
dell’Ashtanga yoga. Ti basta concederti un tempo
tutto per te, in cui rimanere in ascolto del tuo cor-
po e, magari, seguire una sequenza preparata per
te dal tuo insegnante o letta sulle pagine del tuo
mensile di yoga di riferimento. Ricorda: se il tem-
po che passi sul materassino è soddisfacente, la
pratica a casa diventerà un rifugio in cui ri-trovare
124 ARTICOLO SPONSORIZZATO
YOGA
FAI DA TE
Perché dedicarsi tempo per gli
asana è una buona abitudine.
Ogni giorno
LA REDAZIONE DI YOGA JOURNAL
volentieri la calma (invece di un’altra voce nell’e-
lenco delle cose da fare).
FAI QUELLO CHE SENTI
Sia che tu abbia a disposizione solo un veloce
quarto d’ora che un generoso lasso di tempo di
due ore, usalo al meglio, concedendoti di muover-
ti con consapevolezza, armonizzando posizioni e
respiro. Cerca di non badare troppo al risultato: è
un po’ come fare la bozza di un tema a scuola.
IL TUO YOGA
In verità, non è affatto importante arrivare a fare
quel piegamento esattamente come lo fa il tuo
insegnante. La perfezione non ci interessa. Quello
che conta è, invece, lavorare su, ad esempio, i pie-
gamenti in avanti (o qualsiasi altra posizione) con
i tuoi tempi, godendo delle sensazioni che il tuo
corpo ti trasmette.
6 REGOLE
Vuoi cominciare a praticare yoga a casa, ma vuoi far-
lo in maniera continuativa? Ecco le dritte da seguire.
1 • Appuntamento con il tappetino
Ritmi regolari contribuiscono a costruire un’abi-
tudine che diventa poi radicata nel tempo. Pensa
al fare yoga a casa come al fare la doccia. Non deve
essere un’attività eroica che imponi a te stesso
per pura forza di volontà, ma un semplice piacere
naturale, di cui godere ogni giorno. Cerca di man-
tenere la tua costanza dedicando allo yoga, per
iniziare, dai 15 ai 30 minuti.
2 • Crea un piano
Fai attenzione alle sequenze di posizioni che l’in-
segnante ti propone durante le lezioni di yoga, poi
ripetile a casa.
Ricordati che il tempo della pratica è un tempo
tutto per te, quindi puoi lavorare con il tuo corpo
come se fossi uno scienziato in laboratorio. Cosa
ti rilassa? Cosa ti dà energia? Dove senti rigidità?
Ad esempio, se ieri sei stato a lungo in biciclet-
ta (col dorso curvo in avanti), forse oggi senti
il bisogno di inarcare la schiena nella Posizione
del Cammello, per compensare aprendo bene il
petto.
3 • Sii pratico e semplice
Cerca di capire quali parti del tuo corpo richiedono
la tua attenzione. Scegli tre categorie di posizioni
(di equilibrio, torsioni ecc.) e prendi quattro po-
sizioni per ciascuna di esse. Una sequenza che le
comprenda tutte durerà circa 30 minuti.
4 • Crea una routine
Rendi questo raggruppamento di posizioni la tua
routine per quelle giornate in cui sei troppo im-
pegnato o poco ispirato per riuscire a ideare una
nuova sequenza.
5 • Crea un inizio e una fine
Sia che tu pratichi per 15 minuti o 2 ore, è impor-
tante che ogni sessione abbia un inizio (magari dei
yoga
Saluti al Sole per riscaldarti o il canto di un mantra
per concentrarti) e una fine (un rilassamento sulla
schiena o una meditazione).
6 • Fallo e basta
Esercitarsi a casa è essenziale: ti insegna a essere
testimone di te stesso da momento a momento,
di rispondere meglio ai tuoi bisogni. Non lasciare
che l’idea della “pratica perfetta” ti impedisca di
innamorarti della pratica che hai, o della pratica
che è a pochi passi da te.
4 MITI DA SFATARE
1 • Devi trovare un momento e un luogo in cui non
essere interrotto
Se aspetti la finestra di tempo perfetta per eser-
citarti a casa, non l’avrai mai. Se ti eserciti a farlo
anche quando qualcosa ti interrompe, sarai più
preparato per quando gli imprevisti accadranno
nella vita (anche fuori dal tappetino).
2 • Ti serve uno spazio specifico solo per lo yoga
Praticare nel “mondo reale”, è una cosa bellissima.
Anche circondato di bambini, giocattoli, animali;
senza un altare o candele. Semplicemente, rimani
nel respiro.
3 • La pratica dev’essere lunga
Prendersi cinque minuti per allungare i polpacci e
fare qualche respiro profondo può cambiarti com-
pletamente la giornata.
4 • Devi essere un insegnante di yoga e sapere
come creare le sequenze per una lezione
Lascia da parte le regole fisse, fai quello che ti fa
sentire bene in un dato momento, e divertiti senza
pensieri.
ARTICOLO SPONSORIZZATO 125

WABI SABI
Diventa più forte e sicuro seguendo la via dell’imperfezione
e della fragilità
SELENE CALLONI WILLIAMS | SCRITTRICE E SCIAMANA
N
ella società contemporanea è forte la ten-
denza a ricercare di continuo la perfezione.
Questa corsa, il più delle volte frenetica,
verso un modello in cui primeggiano spes-
so forza, competizione e velocità, ci sta allontanan-
do da quegli elementi che creano le basi per l’auten-
tica felicità. Rincorrere la perfezione sembra essere
diventata l’unica via accettata per essere “inclusi” a
livello socio-economico. Ma davvero è l’unica strada
che possiamo e dobbiamo percorrere?
ABBRACCIARE LA FELICITÀ
Wabi Sabi è un concetto filosofico ed estetico
giapponese, che può diventare anche stile di vita.
Il termine Wabi indica la capacità di accettare la
propria imperfezione e fragilità, trasformandole
anche in principi di eleganza e di evoluzione. Sabi
esprime la bellezza data dal trascorrere del tempo,
che rende le cose e le persone cariche di vissuto, di
esperienze, di emozioni, di ricordi che le nobilitano
e le impreziosiscono. Wabi Sabi racchiude anche
altri significati. Per esempio, si riferisce a una dol-
ce solitudine, che proviene dal vivere immersi nel-
la natura fisicamente e/o psicologicamente.
Questo concetto e stile di vita giapponese ci in-
vita ad abbracciare una visione della realtà che ci
porta a essere più coraggiosi e felici. Ma non solo.
Ci aiuta a raggiungere gli obiettivi più importanti
mediante la ridefinizione di aspetti della vita, quali
l’imperfezione, l’incompiutezza, la fragilità e l’eva-
nescenza, che possono essere trasformati in forze
e caratteri positivi della nostra realtà.
126
LE RADICI BUDDISTE, SHINTOISTE E
SCIAMANICHE DEL WABI SABI
Wabi Sabi possiamo definirla anche la via della
bellezza e dell’eleganza. In Giappone rimane co-
munque un concetto difficilmente spiegabile a
parole, perché è più uno stile di vita da sperimen-
tare in modo concreto tutti i giorni. Questo princi-
pio appartenente all’estetica giapponese affonda
le proprie radici nel buddhismo tantrico-esoterico
e zen, nello shintoismo e nello sciamanismo.
In particolare, la mia esperienza personale legata
alla via del Wabi Sabi è maturata grazie al mio in-
contro con Noburo Okuda Dō, sciamano yamabu-
shi, che conosce a fondo le foreste sulle montagne
sacre giapponesi. Gli yamabushi praticano l’ascesa
fisica verso questi luoghi come itinerario mistico.
Attraverso Noburo Okuda Dō ho avuto modo di
approfondire i principi del Wabi Sabi e di conoscere
e praticare rituali e meditazioni ad esso collega-
ti. Si tratta di pratiche taoiste, buddiste, shintoi-
ste, tutte di derivazione tantrico-sciamanica, che
concorrono a modellare la psiche e il corpo per
consentire la manifestazione dell’eleganza delle
forme espressive dello stato Wabi Sabi.
PERCHÉ SEGUIRE LA VIA DEL WABI SABI
Conoscere i principi del Wabi Sabi e praticarlo si-
gnifica seguire un cammino di benessere fisico e
psicologico, nonché spirituale. Ci sganciamo da
modelli imposti socialmente che inneggiano alla
perfezione, e che creano quelle condizioni che ci
fanno alla lunga ammalare. Abbracciare la via del
nutrire lo spirito
Wabi Sabi ci permette anche di non sentirci più
fuori posto. Accettare l’imperfezione e le fragilità,
trasformandole in nostri alleati, ci permette di al-
lontanarci da egoismi, da sentimenti di sfiducia e
dalla paura dilagante. La via del Wabi Sabi ci ricon-
duce verso un sentiero grazie al quale ritroviamo
noi stessi. Possiamo riscoprire quelle forme di vita
semplice che costituiscono i pilastri della felicità
autentica. Meritiamo di essere felici per come sia-
mo con tutti i nostri difetti!
RITROVARE NOI STESSI E IL NOSTRO
LEGAME CON LA NATURA
Quando intraprendiamo il cammino del Wabi Sabi
iniziamo a sentirci profondamente parte della Na-
tura. In Giappone, l’estetica – di cui è espressione
anche il Wabi Sabi – è influenzata dalla visione
buddhista e shintoista della natura.
L’osservazione della natura e l’immersione in essa
(come avviene nei bagni di foresta, detti Shinrin
Yoku, di cui parlo in un mio libro) è centrale per i
giapponesi. Anche l’estetica giapponese si carat-
terizza come una via verso la felicita che prende la
natura come maestra.
Abbracciando il Wabi Sabi, fortemente collegato
al buddismo esoterico, possiamo risvegliare in noi
la capacità di vedere la bellezza nel contesto na-
turale dei fenomeni, possiamo cogliere la melodia
universale attraverso l’utilizzo di raffigurazioni
simboliche (mandala), suoni magici (mantra) e ge-
sti mistici (mudra).
Wabi Sabi si rivela dunque un aspetto importante
di questo cammino estetico. Oltre alla continua
corsa verso una perfezione impossibile, la società
ci spinge anche a vivere in modo frenetico. Corria-
mo sempre.
Quando però iniziamo a seguire il cammino del Wabi
Sabi ritorniamo ai cicli della natura. Sperimentiamo
uno stile di vita fondato su di un ritmo lento e assa-
poriamo pienamente la bellezza della vita.
Ù LIBRO CONSIGLIATO
Selene Calloni
Williams
Wabi Sabi.
La Bellezza della
Vita Imperfetta
La via giapponese per
essere felici
Pickwick Libri, 2021
127
 amici animali

128 129
 amici animali

I NOSTRI AMICI
arti posteriori si avvicinano, gli avambracci si ab-
bassano. È importante saper riconoscere le prime CONSIGLI PRATICI
avvisaglie e scegliere subito una terapia idonea.
Una dieta adeguata, per esempio, e un buon allena-
IN CASO DI ARTROSI

INVECCHIANO
mento. E ancora il controllo del peso che contribu-
isce al buon funzionamento delle articolazioni. La
prevenzione è fondamentale.
Può sembrare un controsenso, eppure bisogna
sollecitare il movimento, perché aiuta il cuore e
Soluzioni pratiche e prevenzione per affrontare l’organismo a combattere l’osteoporosi. Fisiote-
al meglio la terza età di Fido rapia, laserterapia, agopuntura, osteopatia, idro-
terapia, tutte terapie che danno sempre risultati
STEFANIA CADARIO | GIORNALISTA, CURA IL BLOG ILCANECONLAVALIGIA soddisfacenti.
GLI ALTRI SINTOMI GERIATRICI
L’incontinenza è la conseguenza della fluttuazio-
ne dei livelli ormonali e dei problemi neurologici.
In casa possiamo risolvere il problema utilizzando
tappetini e pannolini lavabili e magari aumentare
la frequenza delle passeggiate. Disturbi gastroe-
nterici, come diarree, costipazioni dovute al poco
movimento o al fatto di non riuscire ad assumere
la posizione per defecare. Richiedono una buona
idratazione, per cui è importante preparare pasti
più liquidi.
ANOMALIE CHE ALTERANO
IL COMPORTAMENTO
Quando le patologie dell’invecchiamento di-
pendono dal sistema nervoso centrale possono
sopraggiungere disturbi comportamentali e di-
sorientamento: iperattaccamento che può sfo-
ciare in attacchi di panico e ansia da separazione;
modificazione del ciclo sonno-veglia; sensibilità
ai rumori; lamenti eccessivi; aggressività insoli-
ta; stati confusionali - lo noteremo dal fatto che
il cane gira in tondo e cammina senza sosta. O
Per esempio rialzare la ciotola. O posizionare
rampe a scivolo per consentire all’animale di sa-
lire più facilmente sull’auto. L’utilizzo di tutori
ortopedici per facilitare i movimenti e dare sicu-
rezza e rendere possibili le passeggiate. O ancora
calzini antiscivolo per evitare movimenti incon-
sueti sui pavimenti di casa. Carrellini e passeggini,
nella peggiore delle ipotesi.
IL GIOCO PERDE DI IMPORTANZA
Dovremo stimolare la sua attenzione con attività
di problem solving, che mantiene attiva la funzio-
ne cerebrale. Evitare che si isoli. Mantenere il più
possibile la sua routine lo farà sentire al sicuro.
LA MEDICINA NATURALE
Il rimedio naturale va sempre personalizzato, per-
ché la terapia dipende dal soggetto. Con l’omeopa-
tia e la fitoterapia si ottengono risultati eccellenti
ma bisogna saper scegliere il rimedio giusto, quindi
le prescrizioni sono riservate esclusivamente agli
addetti ai lavori, i soli in grado di valutare il paziente
nella sua interezza. Anima, corpo e carattere.
MEDICINA PREVENTIVA
Aumentare i checkup per identificare le patologie
e contrastarle già nelle loro fasi iniziali.
ANNOTARE I CAMBIAMENTI
Gli organi con l’età subiscono una lenta degenera-
zione. Un primo segnale potrebbe essere un evi-
dente e anomalo dimagrimento. A volte è sufficien-
te regolare la dieta. Saper leggere e interpretare i
segnali sospetti è di vitale importanza. Per esempio

I
l miglioramento delle condizioni di vita, i progressi
della scienza e un’alimentazione adeguata, hanno
portato a un graduale allungamento della pro-
spettiva di vita dei nostri amici a quattro zampe.
Ed è in quest’ottica che prevenzione e informazione
diventano basilari per poter garantire loro una vita
non solo più lunga, ma anche serena. Certo, ha un
ruolo fondamentale anche la componente genetica
e persino dormire al calduccio tra le quattro mura
domestiche. L’età non è una malattia ma semplice-
mente una fase della vita. Come facciamo a capire
che Fido sta invecchiando? Lo notiamo soprattutto
dall’aspetto e dal comportamento. Il pelo incanu-
tisce e ha sempre meno voglia di muoversi perché
avverte dolore alle articolazioni. Il movimento, però,
è fondamentale con gli anni che avanzano, infatti
un adeguato allenamento fisico costringe il corpo a
ristrutturarsi. Fido è da considerarsi anziano orien-
tativamente dopo gli otto anni. Un cane di piccola
taglia, invece, invecchia più lentamente e per questo
ha un’aspettativa di vita più lunga.
I SENSI SI AFFIEVOLISCONO
La degenerazione e opacizzazione del cristallino
portano inevitabilmente alla diminuzione della
vista. Questo è considerato uno dei primi segnali
di anzianità. Anche l’udito si affievolisce ed è per
questo motivo che abbaiano più forte e si spaven-
tano facilmente, soprattutto per i rumori.
L’ARTROSI
È il disturbo più frequente. Una patologia articolare
degenerativa che sopraggiunge con l’età e l’usura e
che comporta la disgregazione delle cartilagini e
la formazione di calcificazioni intorno alle articola-
zioni. Il principale sintomo è la rigidità, la difficoltà
a deambulare e ad alzarsi. La schiena si incurva, gli
ancora mancanza di attenzione, quando abbaia i cambiamenti del pelo, il colore delle mucose ocu-
senza motivo. L’assottigliamento della corteccia lari, la temperatura corporea, sono tutti indicatori
cerebrale gli ha provocato una specie di demenza dello stato di salute. Al di là dei dati scientifici, è im-
senile che si associa a problemi cognitivi. portante essere degli attenti osservatori.
IL MIO CANE ANZIANO
Come affrontare i cambiamenti dovuti all'invecchiamento
del nostro amico a quattro zampe
Dott.ssa Ilaria Magnelli Dott.ssa Dora Scialfa
“L'alimentazione che nutre e sostiene” “I fiori di Bach, sostegno fisico e psico-emozionale”
Dott.ssa Monica Premoli Dott.ssa Roberta Ricci
“Supporto fitoterapico nel cane anziano” “La relazione nella sua multidimensionalità”
Dott.ssa Daniela Montesion Dott. Stefano Cattinelli
“Aiutiamolo con l'Omeopatia” “L'ultimo tratto di strada insieme”
Webinar in programmazione autunno 2021 | Info e iscrizioni: www.armonieanimali.com i f

130 131
 amici animali

PREMIETTI piccoli amici, soprattutto i più delicati. Quindi at-

SNACK:
Al lato opposto troviamo invece i premietti che
costituiscono uno snack rapido con la principale
caratteristica di essere un rinforzo positivo. Quan-
tenzione a quando si trova la parola additivi.
NON SOLO PER CANI
Gli snack sono buonissimi anche per le nostre pic-

QUALE SCEGLIERE?
do il vostro piccolo o grande Fido vi ascolta e obbe-
disce, fa la pipì nel posto giusto, oppure evita le feci
di un altro cane, esegue un esercizio in modo stre-
pitoso oppure ancora risparmia le gambe del tavo-
lo, un premio se lo merita proprio. In questo caso le
cole tigri. Anche loro spesso li apprezzano e i prin-
cipi della scelta sono gli stessi: fonti proteiche di
qualità, semplicemente essiccati, senza additivi,
appetizzanti e conservanti.

Premio, spezza fame, passatempo o pulizia denti: ce ne sono per alternative più salutari sono piccoli cubetti di carne
essiccata, salsiccette di carne e frattaglie, pescio-
ogni esigenza ma devono essere di alta qualità lini essiccati; sono anche una fonte di proteine ed Ù PRODOTTI CONSIGLIATI
energia in più per i cuccioli o i cani che lavorano.
LA REDAZIONE DI NATURAVETAL ITALIA
Canis Plus®
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Per chi non ha bisogno di calorie extra, o si allena di Polmone
tanto, i bocconcini di polmone sono una delizia con di Manzo
pochissimi grassi che possono essere dati a volontà, Essiccato
dato che non interferiscono con il piano alimentare. Alimento secco
per cani
IN BASE A COSA LI SCELGO
È naturalmente importante scegliere lo snack non
solo in base alla sua funzione e alla sua durezza, Canis Plus®
ma anche alla taglia e all’età del cane, alle sue Pelle di Testa
abitudini e singole necessità. In particolare, bi- di Cavallo
sogna fare attenzione a leggere le etichette: per Snack per Cani
esempio quelli che promuovono la pulizia dentale
oppure sembrano “semplici biscottini” possono
nascondere delle insidie poco salutari per i nostri Puoi acquistarli su macrolibrarsi.it

O
gni giorno noi proprietari ci troviamo di
fronte non solo alla scelta dell’alimenta-
zione migliore, ma anche dello snack più
adatto: dato che anch’esso fa parte della
dieta dei nostri amici a quattro zampe non deve
essere sottovalutato. La scelta può venir fatta ri-
spetto alla funzione: il premio, lo spezza fame, il
passatempo, la pulizia dei denti. Ma anche nella
scelta dello snack il requisito fondamentale è che
esso sia il più naturale possibile, per esempio sem-
plicemente carne o pesce essiccato all’aria senza
subire altri trattamenti, senza additivi, appetiz-
zanti o conservanti. Gli snack si suddividono prin-
cipalmente tra masticativi e premietti.
MASTICATIVI
I maticativi richiedono più tempo per essere con-
sumati, aiutano ad allenare i muscoli masticatori e
sono utili durante la dentizione, alleviano lo stress
salvaguardando le nostre ciabatte, combattono la
noia o la solitudine, fungono da momento condi-
viso con il proprietario, stimolano il gioco e sup-
portano la pulizia dei denti.
Tra questi esistono delle proposte che compren-
dono anche il pelo dell’animale e che hanno al-
tre importanti funzioni, come aiutare a eliminare
i parassiti interni e promuovere la pulizia dei villi
intestinali.

132 ARTICOLO SPONSORIZZATO ARTICOLO SPONSORIZZATO 133


OTITI NEL CANE
E NEL GATTO
Riconoscerle e curarle con prodotti naturali
a base di piante medicinali e oli essenziali
DANIELA DI SCALA | MEDICO VETERINARIO PER HDR
L’
orecchio del cane e del gatto è una strut-
tura preziosa e complessa: permette ai
nostri animali di percepire il nostro ritor-
no a casa anche se siamo ancora lontani e
di riconoscere il nostro timbro di voce in mezzo a
tanti altri, permette loro di comunicare ed espri-
mere emozioni e stati d’animo ed è strettamente
connessa al cervello e agli organi dell’equilibrio.
Per questo è fondamentale prendersi cura delle
orecchie dei nostri amici, curarne l’igiene e la pu-
lizia, e riconoscere precocemente quei segnali che
possono indicarci l’insorgenza di un problema.
LE OTITI: DA COSA SONO CAUSATE?
Come tutte le altre parti del corpo, anche l’orec-
chio può essere soggetto ad alterazioni del suo
delicato equilibrio che possono comprometter-
ne la funzione. L’orecchio può infatti infiammarsi,
dando luogo a una fastidiosa condizione chiama-
ta otite che, se non adeguatamente trattata, può
complicarsi creando anche gravi problemi.
Ma quali sono le condizioni che possono determi-
nare l’insorgenza delle otiti? Vediamole insieme:
● innanzitutto la particolare conformazione
dell’orecchio di cane e gatto, con una por-
zione verticale e una orizzontale, ad L, che fa-
134 ARTICOLO SPONSORIZZATO
vorisce il ristagno di cerume e acqua e rende
difficoltosa la pulizia;
● la predisposizione di alcune razze canine, con
orecchie pendenti e pesanti, come i Cocker, o
con condotto uditivo stretto, come i Bulldog;
● contemporanea presenza di altre condizioni
patologiche, come malattie infettive o or-
monali, oppure dermatiti, parassiti e allergie;
● lavaggi troppo frequenti o con prodotti non
adeguati, o al contrario una scarsa igiene locale.
Le otiti possono coinvolgere una o più parti dell’o-
recchio, possono iniziare da un settore per poi
interessare gli altri, perciò un’otite esterna può
evolvere in otite media o interna, determinando
gravi problemi.
COME POSSIAMO ACCORGERCI SE IL
NOSTRO CANE O GATTO SOFFRONO
DI OTITE?
Innanzitutto un orecchio infiammato è un orec-
chio che infastidisce molto i nostri amici: cane e
gatto potranno manifestare questo fastidio grat-
tandosi o scuotendo la testa. Altre volte notere-
mo la testa piegata di lato e un atteggiamento
amici animali
restio alle carezze o addirittura aggressivo verso
di noi. Il grattamento continuo può determina-
re delle abrasioni cutanee, soprattutto alla base
dell’orecchio, fino a delle vere e proprie piaghe.
Le secrezioni prodotte dall’orecchio infiammato,
o addirittura infetto, possono fuoriuscire dal con-
dotto uditivo e scorrere lungo il pelo alla base del
padiglione auricolare, determinando incrostazioni
e irritazione locale. Rivolgiamoci immediatamen-
te al nostro veterinario se notiamo qualcuno di
questi sintomi: solo lui potrà consigliarci per il me-
glio sulla strategia terapeutica da adottare.
PREVENZIONE E CURA: CHE FARE?
La prevenzione delle otiti inizia fin da cuccioli: il pro-
prietario dovrebbe abituare il proprio animale da su-
bito a essere toccato e manipolato nella zona della
testa e delle orecchie. Dopo la passeggiata è buona
regola ispezionare il pelo e le orecchie dei nostri ani-
mali per eliminare eventuali corpi estranei vegetali
che potrebbero essersi attaccati, come pure per ri-
muovere lo sporco che si dovesse rilevare.
Una piccola quantità di cerume è normale e fisio-
logica, ma l’eccesso può essere rimosso utilizzando
dei detergenti specifici. Ancora una volta la natura
ci viene in aiuto con una vasta gamma di principi at-
tivi utili alla prevenzione e alla cura delle otiti:
● l’Aloe arborescens, nota per le sue tante pro-
prietà antiossidanti, antibatteriche, antimico-
tiche e antivirali, oltre che antinfiammatorie,
immunostimolanti e immunomodulanti;
● la carota, ricca di vitamine, minerali, ed ele-
menti naturali adatti a rinforzare il sistema im-
munitario e combattere l’ossidazione cellulare;
● la Calendula, con le sue attività antinfiam-
matorie, antibatteriche, antivirali, immuno-
stimolanti e cicatrizzanti; la propoli, un anti-
biotico naturale;
● il Tea Tree oil, antisettico e battericida;
● l’olio di cocco, lenitivo, emolliente ed elasti-
cizzante.
Utilizziamo quindi prodotti delicati e naturali, ed
evitiamo i bastoncini cotonati che potrebbero
spingere il cerume in fondo al condotto uditivo,
determinandone un pericoloso e tenace accumu-
lo. Meglio massaggiare la base dell’orecchio, dopo
aver applicato il prodotto, ed attendere lo scuoti-
mento della testa che faciliterà l’eliminazione del
materiale presente al suo interno, che poi sarà
rimosso utilizzando un batuffolo di cotone o una
garza. Premiamo i nostri animali dopo tutte que-
ste operazioni: li renderemo meno spaventati dal-
le manovre che facciamo su di loro e aiuteremo il
nostro veterinario nelle visite successive.
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