Macrolibrarsi e ViviConsapevole:

costruiamo insieme un futuro migliore

L´ingrediente fondamentale affinché il cambiamento verso una società più equa,

ecologica e solidale si possa realizzare è la fiducia.
Dobbiamo iniziare a fidarci del nostro vicino, a fidarci di chi vuole migliorare la terra,
a fidarci del fatto che, operando insieme, possiamo veramente far sì che il territorio
in cui viviamo, e la comunità di cui facciamo parte, diventino un esempio di econo-
mia a misura d´uomo per tutto il mondo.
Francesco Rosso, amministratore delegato di Macrolibrarsi, ideatore del progetto
Fattoria dell´Autosufficienza e di ViviConsapevole.

Pensiamo che un mondo più consapevole, più etico, più
sano sia la miglior strada per la felicità personale, per il
benessere globale e per garantire il futuro di questa terra
e dei suoi abitanti. Macrolibrarsi diffonde conoscenza e
consapevolezza sotto forma di libri, riviste, dvd, prodotti
naturali, corsi ed eventi: nel mondo che vogliamo vediamo
persone più consapevoli, che amano se stesse e la natu-
ra, che vivono in armonia con il prossimo, che ricercano e
divulgano con passione nuove idee per un avanzamento
collettivo di stampo ecologico-spirituale.
Per raggiungere gli obiettivi della nostra Mission, oltre
all’e-commerce Macrolibrarsi.it, abbiamo deciso di intra-
prendere nuove strade e dare vita ad altri progetti: La
Fattoria dell’Autosufficienza – il progetto di permacultura
sull’Appennino romagnolo, centro studi di ecologia appli-
cata; Macrolibrarsi Store – il negozio con erboristeria,
alimenti biologici e libreria; ViviConsapevole – la nostra
rivista istituzionale gratuita.
Dal 2012 ViviConsapevole è distribuita a tutti i clienti di
Macrolibrarsi.it, nelle principali fiere di ecologia e benes-
sere e sul territorio nazionale in diversi esercizi commer-
ciali a tema (negozi di alimentazione biologica e naturale,
ambulatori di medicina alternativa, centri olistici, agrituri-
smi…). Inoltre è scaricabile gratuitamente attraverso il web
e sull’Apple Store.
Con ViviConsapevole vogliamo diffondere i contenuti in cui
crediamo, contenuti di qualità sui temi dell’agricoltura natu-
rale, dell’alimentazione biologica e vegetariana, dell’auto-
produzione e del saper fare, delle energie rinnovabili e del
risparmio di risorse, della condivisione e della vita in comu-
nità, della salute e del benessere, delle medicine alternative,
del self help e della spiritualità. Per questo abbiamo deciso
di creare una rivista gratuita stampata in 40.000 copie, in
grado di raggiungere, sensibilizzare e appassionare un pub-
blico sempre più vasto. I riscontri positivi che riceviamo ogni
giorno da voi lettori, le proposte di collaborazione e i contatti
che arrivano sempre più numerosi ci fanno capire che siamo
sulla giusta strada! Pensando di fare cosa gradita al nostro
crescente pubblico abbiamo deciso di ampliare la rivista con
un catalogo di libri e prodotti naturali dei migliori fornitori
Macrolibrarsi: puoi trovare il catalogo sul retro della rivista.
ViviConsapevole è sempre alla ricerca di nuovi spunti,
di suggerimenti su possibili miglioramenti: non esitare a
contattarci per proporre gli argomenti che vorresti vedere
trattati sulla rivista e le tue personali esperienze di decre-
scita o di risparmio. Scrivici a:
redazione@viviconsapevole.it
ogni tuo suggerimento è prezioso!
Buona lettura
Lo staff di Macrolibrarsi e ViviConsapevole

Vivi Consapevole Ideatore Grafica e Impaginazione Immagini acquistate su Stampa

Marzo/Maggio
Anno XV– numero 56
Vivi Consapevole è una testata
giornalistica registrata da Golden
Books srl
Registrazione N. 25 effettuata
il 17/08/2004 presso il Tribunale
di Forlì
Editore
Macrolibrarsi di Golden Books
Giorgio Gustavo Rosso Riviste & Co.
Magazine - Social - Web content
Direttore Responsabile Via Uberti 33, Cesena FC
Marianna Gualazzi grafica@viviconsapevole.it
redazione@viviconsapevole.it
Ufficio commerciale
Responsabile di Redazione Responsabile:
Romina Rossi Massimiliano Cirielli
info@viviconsapevole.it Roberto Gianelli
commerciale@macrolibrarsi.it
In Redazione Dina Pisicchio
Angelo Francesco Rosso commerciale@viviconsapevole.it
Massimiliano Cirielli
www.sxc.hu Rotopress International, Bologna
www.shutterstock.com Finito di stampare a
www.iphoto.it Febbraio 2019
Tiratura: 50.000 copie
Copertina
a cura di Macrolibrarsi
Immagini acquistate su
Shutterstock.com
Indice
Insieme per il Bene Comune.................................................. 8 MEDICINA OLISTICA
ORTO, GIARDINO E FATTORIA Malati di farmaci .......................................................................68
Faggeta secolare, antidepressivo naturale........................12 Bambini Iperconnessi .............................................................71
Il richiamo della foresta...........................................................16 Focusing........................................................................................76
Bentornata Primavera...............................................................20 Detox naturale: i rimedi della natura..................................78
Tossine: quali danni per il tuo organismo?.......................80
CUCINA NATURALE
Triphala, il nettare dell’Ayurveda...........................................82
Olio di sesamo...........................................................................22
Risveglia i tuoi neuroni con la Bacopa Monnieri............84
Dolcezze vegane........................................................................24
I 5 alleati del metabolismo....................................................86
Detox a tavola con l’Ayurveda ..............................................26
Basta Depressione....................................................................88
Sostenibilità in cucina...............................................................28
Il detox della mente per vivere felici .................................90
Sei quello che mangi? No! ....................................................30
Buona notte!................................................................................92
Farina di ceci, in cucina e non solo.....................................32
È solo acqua fresca!..................................................................94
Frutta secca, elisir di buona vita ..........................................34
COMUNITÀ CONSAPEVOLE BELLEZZA NATURALE
Come preparare la pelle al sole...........................................96
Fare impresa per il bene di tutti...........................................36
Deodorante: sai cosa usi?.......................................................98
Perché decidere di acquistare una e-bike?......................38
Bonifiche ambientali ...............................................................40 NUTRIRE LO SPIRITO
Acquisti consapevoli.................................................................42 Coltivare l’ottimismo è un atto sovversivo.....................100
Cosa sono le Geometrie Sacre?........................................102
SPECIALE: POSSIAMO SALVARE IL PIANETA
Meditare, da dove comincio?.............................................104
Benvenuti nell’Antropocene...................................................44
Comunità a rifiuti zero: ora è possibile ............................48 YOGA
Famiglie a rifiuti zero.................................................................52 Il grande anno del respiro...................................................106
L’equazione della salute .........................................................54 AMICI ANIMALI
Quanto sono inquinate le nostre case?.............................56 Gel di aloe vera per gli amici a quattro zampe ..........108
Cibo o veleno?............................................................................58 Olio di Neem:l’amico di cani e gatti ............................... 110
VIAGGIA GREEN
Viaggia con lei ............................................................................60
La riviera romagnola si tinge di verde................................62
ECO Ospitalità.............................................................................64

Dalla carta al web

cosa fare con i QR code che trovi su «Vivi Consapevole»?
Caro lettore, in questo numero di «Vivi Con- Ecco una app che puoi scaricare se hai uno
sapevole» alla fine dei nostri articoli trovi un smartphone con sistema operativo Android:
box con il codice QR code. http://bit.ly/2K4kL8F

Di cosa si tratta? È molto semplice: il QR code E qui una app per smartphone con sistema
è un’immagine che puoi “leggere” con il tuo operativo iOS (iPhone):
telefonino tramite un'apposita app da scari- https://apple.co/2K7bug1
care e che ti porta alla pagina di un sito.
I nostri articoli sono linkati ad approfondimen-
Il QR code è come un link, ma lo puoi legge- ti sul sito Macrolibrarsi.it: si tratta di altri arti-
re con il tuo telefonino, tramite una apposita coli che trattano argomenti simili a quelli che
app da scaricare. che hai appena letto.
 sulle Alpi con i genitori e beneficiando già da allora del
contatto profondo con la natura incontaminata: quel
contatto, ci dice, è fondamentale che avvenga nell’in-
fanzia affinché si sviluppi la biofilia, ovvero l’amore
incondizionato da parte dell’uomo nei confronti del-

Editoriale
Chi ama la natura spesso l’ha incontrata da bambino,
ne ha fatto esperienza diretta, l’ha vissuta sulla propria
pelle, se ne è riempito gli occhi.
Chi ama la natura e chi lavora per tutelarla spesso è
nato o cresciuto in montagna, uno degli ambienti na-
turali meno antropizzati, in cui il contatto con il “sel-
vaggio” è ancora possibile a pochi passi da casa.
Questa è la storia di Francesco Rosso, AD Macrolibrarsi
e fondatore de “La fattoria dell’Autosufficienza” il quale ha
trascorso l’infanzia a scorrazzare nei boschi dietro la sua
casa di allora, a Sarsina, in Appennino Romagnolo accom-
pagnato dai suoi fedeli amici a quattro zampe. Francesco al
richiamo di quei boschi non ha saputo resistere e ci è tor-
nato da grande, dopo la giovinezza trascorsa in città: ora è
diventato il custode di quella terra che tanto ha amato da
bambino, che sta diventando, sotto la sua attenta e amore-
vole supervisione, un esempio di ecologia applicata e per-
macultura tra i più fiorenti d’Europa. Ancora oggi trascorre
il suo tempo libero camminando nel Parco delle Foreste
Casentinesi con la sua compagna e i suoi cani.
Questa è la storia di Giorgio Vacchiano – ricercatore
forestale alla Statale di Milano e segnalato da “Natu-
re“ tra gli 11 ricercatori più promettenti al mondo – di
cui trovate l’intervista a pagina 16. Vacchiano ha cono-
sciuto la montagna da bambino, facendo escursioni
la natura, fondamento del sentire ecologico oggi così
necessario.
Questa è la storia di mia figlia che oggi ha dieci anni, ama
gli alberi tanto da abbracciarli e dare loro un nome, arram-
picarcisi sopra appena può e adornarli con fiori e foglie
raccattati nel prato. Adesso vive in città, ma dalla nascita ai
tre anni i suoi occhi hanno visto solo sentieri di campagna,
animali al pascolo su distese di prato a perdita d’occhio,
boschi, montagne, cieli azzurri. Ha mosso i suoi primi passi
in un sentiero nel bosco, mangiando fragoline selvatiche,
more, lamponi e mele colte da antichissimi alberi.
Oggi potrebbe stare ore in un bosco in sola compagnia
del suo coltellino svizzero a cercare sassi, scortecciare
rami, costruire capanne improvvisate tra i trochi cadu-
ti. È molto diversa da tutte le sue compagne, con cui
non condivide l’amore per i giochi pubblicizzati alla tv,
tanto che all’ultimo Natale ha chiesto un microscopio
e a quello prima un traforo.
Per il suo futuro mi auguro che torni a quella natura che
le ha fatto da balia e che tanto ama e che so quanto le
manca: la vedo in una malga di montagna, dedita al re-
cupero di antiche tradizioni. Chissà se avrò ragione…
La cosa certa è che oggi i bambini nella natura non ci
stanno più e crescono come se questa fosse un op-
tional, qualcosa di non fondamentale per l’esistenza
dell’animale-uomo: quali saranno le conseguenze di
questo dis-apprendimento?
Marianna Gualazzi

Cosa devi fare se vuoi leggere il QR code?

Scarica con il tuo telefonino una app per
leggere i QR code.
•• Oppure usa l’opzione QR code di Fa-
cebook.
•• Accedi alla app o all’opzione.
•• Inquadra il codice QR con il telefoni-
no nel modo indicato dalla app.
•• Leggi l’approfondimento sul sito Ma-
crolibrarsi.it
È più facile a farsi che a dirsi: provare per
credere!
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Tel 0872.41168 Tel 3315358684
Tel 3921675455 Tel 054795352 Marignano (RN) 33050 Bagnaria Arsa (UD)
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 INSIEME
per il Bene Comune
Macrolibrarsi News

Macrolibrarsi presenta il proprio Bilancio del Bene Comune,

un passo concreto verso un nuovo tipo di fare impresa:
responsabile, collaborativo, etico, sostenibile ed equo
Sonia Collinelli

La colonnina di ricarica per i veicoli elettri-
ci al Macrolibrarsi Store di Cesena.
T
utto è iniziato poco più di un anno fa: un gior-
no mi sono ritrovata sulla scrivania dell’ufficio
un libretto di colore verde acceso dal titolo
accattivante, anche per chi, come me, non fa
delle letture economiche il proprio passatempo quo-
tidiano. Si trattava de L’economia del Bene Comune, di
Christian Felber.
Il libro veniva da Francesco Rosso, che insieme alla so-
rella Wahleeah gestisce Macrolibrarsi e che, vedendo
la mia faccia perplessa, annunciò: «Vorrei che lo leg-
gessi perché vorrei iscrivere Macrolibrarsi alla Federa-
zione per l’Economia del Bene Comune».
All’epoca non sapevamo ancora che questa decisio-
ne avrebbe portato alla costituzione del primo grup-
po della regione Emilia-Romagna per l’Economia del
Bene Comune e ai primi tre bilanci in lingua italiana se-
condo le linee guida più aggiornate della Federazione.
Ora però è giusto spiegare meglio di cosa si tratta e
perché questo progetto è, per noi di Macrolibrarsi, così
importante.
Il Bene Comune risuona nel nostro DNA
aziendale
L’Economia del Bene Comune è un movimento inter-
nazionale nato per promuovere un modello econo-
mico nuovo fondato sul raggiungimento del bene co-
mune, promuovendo i valori di fiducia, cooperazione,
solidarietà, condivisione e uscendo allo stesso tempo
dalla logica del profitto e della concorrenza.
L’economia del Bene Comune si propone di restituire
all’economia di mercato il suo fine originario: la massi-
mizzazione del Bene Comune. Del resto, è la nostra stes-
sa Costituzione che all’articolo 43 recita: «L’iniziativa
economica privata è libera. Non può svolgersi in con-
trasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno
alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana» .
Il Bilancio del Bene Comune è il principale strumento
per valutare l’impatto aziendale sul contesto sociale e
ambientale.
A fare da apripista in regione si sono unite a noi altre
due aziende romagnole: Remedia Erbe di Sarsina e il

8
 La grande famiglia Macrolibrarsi
Ci impegniamo costantemente nel
mettere al centro delle nostre azioni la
persona, il benessere della collettività,
il rispetto e la conservazione dell’am-
biente naturale
Forno Cappelletti e Bongiovanni di Dovadola, con cui
ci siamo trovati a stilare il nostro primo Bilancio del
Bene Comune. Inutile dire che non si tratta del docu-
mento economico a cui tutti siamo abituati, bensì di
un’analisi di tutti gli stakeholder dell’azienda (fornitori,
proprietari e partner finanziari, collaboratori, clienti
e concorrenti, contesto sociale) dal punto di vista di
quattro valori fondamentali: dignità umana, solida-
rietà e giustizia, sostenibilità ecologica, trasparenza e
condivisione delle decisioni.
Per esempio, quando si analizza la sostenibilità ecolo-
gica dei fornitori si valutano le conseguenze ambien-
tali lungo la filiera, ma quando lo stesso valore è analiz-
zato dal punto di vista dei collaboratori si prendono in
considerazione altri aspetti, come l’alimentazione dei
dipendenti durante l’orario di lavoro, la loro mobilità,
la sensibilizzazione all’ecologia. Per ogni aspetto l’a-
Macrolibrarsi News
zienda riceve un punteggio, che ovviamente tenderà a
premiare tutti i comportamenti più virtuosi dal punto
di vista etico ed ecologico.
L’impegno di Macrolibrarsi per il Bene
Comune
Il motivo che ha spinto noi di Macrolibrarsi a compi-
lare il bilancio è che ci consideriamo un’azienda etica,
attenta al sociale e all’ambiente e crediamo fortemen-
te nella possibilità di sviluppo di una nuova visione
dell’economia orientata al bene dell’umanità. Ci im-
pegniamo costantemente nel mettere al centro delle
nostre azioni la persona, il benessere della collettività,
il rispetto e la conservazione dell’ambiente naturale,
pertanto questo tipo di bilancio ci motiva a evidenzia-
re e valorizzare le innovazioni sociali e di eco-sosteni-
bilità che apportiamo nella nostra organizzazione con
l’obiettivo di contribuire sempre più al Bene Comune.
Non è stato un processo semplice. Valutando i para-
metri del bilancio, per alcuni aspetti ci siamo ricono-
sciuti all’avanguardia come nell’attenzione al welfare
aziendale, alla gestione etica dell’azienda, agli investi-
menti ad alto valore ecologico e a beneficio della co-
munità locale. Per altri versi ci siamo ritrovati a riflette-
re su aspetti che non erano ancora tra le nostre priorità
aziendali, come per esempio la mobilità dei collabo-
9
 ratori, ovvero come raggiungono il posto di lavoro e
come è possibile ridurre questo impatto ambientale
(valore della sostenibilità ecologica applicato ai colla-
boratori).
Macrolibrarsi News
Il carpoolig aziendale:
un altro passo verso il Bene Comune
Come per la maggior parte delle aziende della zona,
la quasi totalità dei collaboratori di Macrolibrarsi rag-
giunge il posto di lavoro in auto. A seguito di quest’a-
nalisi – che ci ha portato alla consapevolezza e al de-
siderio di innescare un cambiamento verso il Bene
Comune – abbiamo deciso di incentivare il carpooling
La vetrofania all’ingresso degli uffici certifica che Macroli-
barsi utilizza energia 100% da fonti rinnovabili
Sonia Collinelli
È nata a Cesena nel 1985 e fa parte del team di Ma-
crolibrarsi dal 2016.
Laureata in Lingue Orientali e in Mediazione Lingui-
stica, ha viaggiato per diversi Paesi toccando tutti i
continenti e vivendo un anno in Giappone e altrettan-
to in Australia. Approfondisce temi legati all’ecologia,
segue un’alimentazione naturale, sperimenta la medi-
cina olistica, pratica meditazione e yoga e si appassio-
na all’autoproduzione di cosmetici e prodotti ecologici
per la casa. Dopo un’esperienza lavorativa nell’ambito
della Sostenibilità e della Corporate Social Responsa-
bility, arriva in Macrolibrarsi, dove a oggi lavora come
assistente di direzione.
10
Il Bilancio del Bene Comune è il princi-
pale strumento per valutare l’impatto
aziendale sul contesto sociale
e ambientale
aziendale avvalendoci del servizio di Jojob, messo a
punto dalla startup italiana Bringme S.r.l. I dipendenti
hanno ora la possibilità di accordarsi fra loro per con-
dividere gli spostamenti casa-lavoro tramite il portale
online o l’applicazione per smartphone, a tutto van-
taggio dell’ambiente e del portafoglio. L’applicazione
mobile è infatti in grado di misurare i chilometri per-
corsi in carpooling, calcolando così il risparmio in ter-
mini di emissioni di CO2 e di spesa carburante, ma è
anche in grado di certificare gli spostamenti a piedi o
in bicicletta.
Inoltre, è previsto un piano di incentivi trimestrale
che va a premiare i tre collaboratori che maggiormen-
te utilizzano il carpooling, grazie a un sistema di clas-
sifiche che garantisce un’interazione elevata da parte
dei dipendenti in un clima di sana competizione.
Ecco un esempio concreto che può far capire al lettore
come il Bilancio del Bene Comune – e quindi l’anali-
si e la misurazione di aspetti che possono sembrare
“immateriali” e slegati dal conto economico aziendale
– possa portare ad azioni che permetto di risparmiare
denaro ai dipendenti ed emissioni inquinanti per l’am-
biente.
La nostra esperienza con il Bilancio del Bene Comune
è stata più che positiva: ci auguriamo che un nume-
ro sempre crescente di imprese voglia prendere parte
all’Economia del Bene Comune, per promuovere l’au-
mento della qualità della vita di tutti gli esseri viventi e
farsi promotori del vero cambiamento.
►LIBRI CONSIGLIATI
Christian Felber
Economia
del Bene Comune
Il modello economico
che ha futuro
Tecniche Nuove Edizioni, 2012
Jean-Claude
Michea
Il Vicolo Cieco
dell’Economia
Eleuthera Editrice, 2012
Puoi acquistarli su macrolibrarsi.it
 Orto, Giardino e Fattoria

11
 Faggeta secolare,
Orto, Giardino e Fattoria
antidepressivo naturale
Salute e vitalità dipendono dal contatto diretto con la natura:
è l’effetto biofilia
Francesco Rosso
T
anti informatici che ho conosciuto mi hanno rive-
lato che il loro sogno sarebbe lavorare con la ter-
ra o comunque fare qualcosa che li faccia passare
del tempo a stretto contatto con la natura. Stare
tante ore al chiuso, davanti al monitor, studiando codici
li porta all’esasperazione: nella vita rurale vedono la loro
rinascita, la possibilità di un’esistenza più equilibrata, ap-
pagante e felice. Erich Fromm – celebre psicoterapeuta e
filosofo vissuto nel pieno del Novecento – chiamava bio-
filia l’attrazione irresistibile e irrinunciabile dell’uomo nei
confronti della natura. Qualcosa di simile succede anche
agli astronauti nello spazio che passano i pochi momenti
liberi che hanno durante la giornata a fissare la Terra per
via dell’attrazione naturale che il Pianeta blu esercita nei
loro confronti. La loro percezione, detta The Overview Ef-
fect, è quella di fissare una palla piena di vita.
L’effetto “vacca nella stalla”
Sono stati i giapponesi i primi a utilizzare la biofilia a
scopo terapeutico: praticando lo Shinrin-yoku, tradotto
Francesco Rosso e Giulia Sama negli
orti della Fattoria dell’Autosufficienza
12
come “bagno nella foresta” o “trarre giovamento dall’at-
mosfera della foresta”, si riduce fortemente il grado di
ansia e depressione. Masanobu Fukuoka diceva che «la
malattia viene quando la gente si allontana dalla natura.
La gravità della malattia è direttamente proporzionale
al grado di separazione. Se una persona malata ritorna a
un ambiente sano spesso la malattia scompare».
Tutti possiamo sperimentare sulla nostra pelle come lo
stare chiusi in casa o in ufficio per lungo tempo, sempre
più spesso per ore davanti a un monitor, ci rende tristi,
spenti e piatti. Al contrario quando ci troviamo a stretto
contatto con la natura ci sentiamo subito più attivi e vi-
tali. Le nostre batterie si ricaricano rapidamente e, oltre
ad avere più energie per ciò che desideriamo, il contatto
con la natura rafforza il nostro sistema immunitario col
risultato che ci ammaliamo di meno.
Nonostante questa consapevolezza, spesso soffriamo
dell’effetto “vacca nella stalla”. Tutti sanno che le vac-
che al pascolo sono molto più sane e felici delle sorelle
 Orto, Giardino e Fattoria
Neve in Appennino romagnolo, inverno 2018

che passano la vita al chiuso. Quando a novembre le

vacche al pascolo vengono riportate nella stalla per
l’inverno oppongono resistenza, vorrebbero rimanere
all’aria aperta. Dopo pochi giorni però si abituano al
caldo, a essere nutrite con alimenti energetici e così,
quando torna la primavera ed è ora di tornare al pasco-
lo, non ne sono per niente entusiaste.
Il potere curativo della natura
La stessa cosa succede anche a noi quando ci impigria-
mo dentro casa, inconsapevoli del fatto che stiamo ab-
bassando la nostra vitalità, le nostre difese immunita-
rie e la nostra felicità.
La somma di questi fattori ci farà ammalare e così – in-
vece di risolvere il problema cambiando stile di vita e
facendoci una passeggiata nel bosco – andremo da un
medico che ci prescriverà un farmaco con effetti collate-

Potrei sopravvivere
alla scomparsa di tutte
le cattedrali del mondo,
non potrei mai sopravvivere
alla scomparsa del bosco
che vedo ogni mattina
dalla mia finestra
Ermanno Olmi

13
 rali (non ne esistono senza): ed eccoci entrati nel circolo
vizioso casa/farmaci dal quale sarà molto difficile uscire.
Per fortuna iniziano a esserci un po’ di medici illuminati
che hanno compreso queste solo apparenti ovvietà e
Orto, Giardino e Fattoria
iniziano a prescrivere meno farmaci e più Shinrin-yoku,
ovvero i bagni di natura.
È il caso dei medici delle Isole Shetland che dal 19 ot-
tobre del 2018 sono autorizzati a rilasciare “prescrizio-
ni di natura” ai propri pazienti per malattie croniche e
debilitanti.
Nelle dieci cliniche pubbliche dell’arcipelago scozze-
se i medici possono dunque prescrivere escursioni e
passeggiate in spiaggia e attività naturalistiche come
il birdwatching, per aiutare a curare malattie croniche
e debilitanti, come ansia, stress, depressione, diabete
e ipertensione.
Il programma è gestito dal National Health service del
Regno Unito e dalla Royal Society of the Protection
of Birds (Rspb), ente che si dedica alla conservazione
della natura.
Il battito della foresta: un corso sulla
biofilia alla Fattoria dell’Autosufficienza
Le evidenze scientifiche e questo importante passo
della Scozia dovrebbero spingere tutti i medici e gli
operatori della salute a informarsi e a inserire la Natura
nelle loro prescrizioni. I parchi nazionali e le aree verdi
diventerebbero non più solo luoghi di attività sportiva
e naturalistica, ma anche veri e propri luoghi di salute.
E ciò che vuole promuovere La Fattoria dell’Autosuffi-
cienza insieme al Parco Nazionale delle Foreste Casen-
tinesi e alla Carta Europea del Turismo Responsabile.
Un faggio secolare
14
La prima iniziativa organizzata è un corso aperto a me-
dici, operatori di settore o semplicemente interessati
alla salute per informare e formare su questo impor-
tante ramo della medicina, in grande sviluppo.
Il corso ”Il potere curativo del bosco”, che si terrà
dal 28 al 30 giugno 2019, sarà condotto da Miche-
le Giovagnoli, guida ambientale guarito da una gra-
ve malattia grazie al potere curativo del bosco.
Michele, oltre a raccontare la propria esperienza, in-
segnerà un approccio pratico al bosco che amplifica
ulteriormente i benefici di cui abbiamo parlato. Oltre
a lui interverranno anche Hubert Bosch e Lucilla Sa-
tanassi di Remedia Erbe, che ci racconteranno come
cogliere lo spirito degli alberi, e Renato Borghi, medi-
co-chirurgo, che affronterà l’argomento da un punto
di vista scientifico.
Scopri il corso
Il potere curativo del bosco
►PRODOTTI CONSIGLIATI
Lucilla Satanassi,
Hubert Bosch
Incontri con lo Spirito
degli Alberi
13 messaggi dalla foresta
Humusi, 2012
Clemens G. Arvay
Effetto Biofilia
Il potere di guarigione
degli alberi e delle piante -
Il misterioso legame
tra uomo e natura
Macro Edizioni, 2017
Puoi acquistarli su macrolibrarsi.it
Francesco Rosso
Nato in casa nel 1985, fin dalla nascita ha seguito un’a-
limentazione sana e naturale, ha utilizzato la medicina
naturale e alternativa e ha vissuto senza dogmi.
A 21 anni, mentre è iscritto alla facoltà di Economia
del Turismo di Rimini, diventa amministratore dele-
gato e coordinatore di Macrolibrarsi, a 24 ideatore e
presidente de La Fattoria dell’Autosufficienza.
Nel 2010 rileva da Gruppo Editoriale Macro la testata
“Vivi Consapevole”, dandole nuova vita come rivista
ufficiale di Macrolibrarsi.it.
 Orto, Giardino e Fattoria

15
 Il richiamo della foresta
Orto, Giardino e Fattoria

Perché vanno amate, amministrate e tutelate:

ce lo spiega il ricercatore forestale Giorgio Vacchiano
Marianna Gualazzi

I
l 21 novembre si è festeggiata, per il quinto anno
consecutivo, la Giornata internazionale degli al-
beri. Alla scuola elementare dei miei figli, i genitori
hanno raccolto fondi per acquistare tre nuove es-
senze da piantare nel giardino della scuola: la cerimo-
nia di messa a dimora si è svolta alla presenza di tutti
i bimbi del plesso, che hanno seguito con curiosità il
lavoro dei giardinieri.
Poi i bimbi sono tornati in classe, hanno fatto un bel
disegno sul quaderno, hanno scritto una frase sul va-
lore e l’importanza degli alberi e si sono rimessi sul
loro sussidiario, a studiare matematica, grammatica,
geografia e storia. Il pomeriggio probabilmente nes-
sun bambino è uscito di casa per una passeggiata al
parco e la maggior parte avrà passato il tempo alla
tele, o alla play o alla meglio in palestra, o ancora di
nuovo sui libri.
Ho iniziato a guardare i boschi
in montagna con occhi nuovi, imparando
a chiamare gli alberi per nome,
a sentire odori e rumori della foresta
Mi chiedo quanti di quei bambini sono mai stati a pas-
seggiare in una foresta… forse molti sono andati a vi-
sitare FICO Eataly Word, ma chi di loro ha esperienza
diretta e non sporadica di cosa significhi stare in un
bosco? Chi lo ha vissuto?
Quando decido di intervistare Giorgio Vacchiano – ri-
cercatore forestale alla Statale di Milano e segnalato da
“Nature” tra gli 11 ricercatori più promettenti al mondo
– la prima cosa che gli chiedo è perché ha deciso di
dedicare la sua vita proprio alle foreste.

16

Le tre foreste italiane
da non perdere secondo
Giorgio Vacchiano
Nord: la foresta di Paneveggio, nel parco natu-
rale Paneveggio – Pale di San Martino (TN)
La più estesa foresta di conifere in Italia, con
abeti alti oltre 50 metri e con un legno “di riso-
nanza” perfetto per costruire violini e altri stru-
menti musicali. Ma anche un luogo ricco di sto-
ria, attraversato dalle trincee della prima guerra
mondiale e sede di una proprietà collettiva fore-
stale esistente da oltre mille anni (la Magnifica
comunità di Fiemme), che attua forse la migliore
gestione forestale del Paese.
Centro: la foresta della Valle Cervara, nel parco
nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (comune di
Villavallelonga)
Qui abitano i faggi più vecchi d’Europa, con età
che arrivano a 600 anni; qui ci si trova a cammi-
nare in mezzo a uno dei pochissimi lembi di “fo-
reste vetuste” rimasti in Italia, oggi patrimonio
mondiale dell’umanità, tra tronchi nodosi, alberi
imponenti e angoli umidi e ombrosi.
Sud: le foreste di pino loricato delle creste del
Pollino (Serra di Crispo e Serra Dolcedorme,
Parco Nazionale del Pollino)
Una camminata alle alte quote dell’Appennino
meridionale che conduce nel “giardino degli
dèi”, dove antichissimi pini (anche di oltre 1000
anni di età) si fanno largo tra le rocce di un pa-
esaggio lunare, splendido d’estate e magico
d’inverno, da cui si abbracciano i due lati della
Penisola.
Giorgio Vacchiano – Fin da piccolo ho amato la mon-
tagna, grazie alle escursioni con i miei genitori. All’ini-
zio il fascino era quello delle alte quote, dei laghetti
alpini, del sole e delle rocce, dei ghiacciai così vicini da
Orto, Giardino e Fattoria
poterli toccare.
Ho scelto di studiare scienze forestali perché mi affa-
scinava l’idea di cercare quell’equilibrio difficile tra na-
tura e uomo, coniugando conoscenza degli ecosistemi
con quella della loro modalità di gestione, nella ricerca
del bene comune.
Con gli occhi nuovi del forestale ho iniziato a guardare
i boschi in montagna, imparando a chiamare gli albe-
ri per nome, a sentire odori e rumori della foresta, a
orientarmi fuori dal sentiero, e iniziando a viaggiare
nel mondo per conoscere meglio questi esseri così an-
tichi e diversi da noi, eppure così in grado di farci stare
bene e dimenticare le nostre preoccupazioni.
I bimbi di oggi trascorrono la maggior parte del loro
tempo in ambienti chiusi e antropizzati: preferiscono
giocare alla play che arrampicarsi sugli alberi… È im-
portante secondo lei avvicinare i bambini al bosco e alla
foresta? Come possiamo farlo?
Stabilire relazioni emotive è l’unico modo che abbia-
mo per conoscere realmente qualcosa. La tecnologia
è importante e ci regala possibilità meravigliose, ma
sarebbe bello continuare a far sperimentare ai ragazzi
una relazione “di prima mano” con l’ambiente. La bio-
filia è una capacità innata genetica dell’uomo.
Tuttavia, come osserva il giornalista e studioso di am-
biente americano Richard Louv, se i bambini non svi-
luppano un adeguato rapporto con la natura, la bio-
filia non viene stimolata e l’intelligenza naturalistica
non si manifesta.
Questo provoca danni nello sviluppo psichico (e fisi-
co) dei bambini, che Louv definisce complessivamente
come “Disturbo da carenza di natura”.
Non sono sicuro che il problema sia solo la tecnolo-
gia: molte famiglie vivono condizioni di disagio eco-
nomico e sociale, e difficilmente possono permettersi
di uscire nel weekend, oppure non saprebbero dove
andare.
Altre volte, è la radice dell’esperienza biofila a non es-
sere stata coltivata, cioè la capacità di meravigliarsi –
una caratteristica che talvolta la tecnologia può anche
amplificare, e non contrastare.
Forse, il nuovo accento che si sta ponendo sugli alberi
e le foreste in città potrebbe venire incontro a questa
esigenza, progettando spazi urbani “misti” in cui poter
fare esperienza della natura, almeno in parte, senza al-
lontanarsi troppo dal proprio ambiente.
Dall’altra parte, le sensazioni che ho provato cammi-
nando in una foresta vergine, su un sentiero di una wil-
derness da dove non si vede traccia umana per decine
di chilometri, o incontrando un orso nero nelle foreste
ancestrali delle isole al largo della Colombia Britanni-
ca, non sono paragonabili a nient’altro che conosca.
17
 Veniamo al suo lavoro, lei è ricercatore in gestione fore-
stale: ci spiega meglio di cosa si tratta?
La mia ricerca ha l’obiettivo di prevedere come rispon-
deranno le foreste al cambiamento climatico e agli
Orto, Giardino e Fattoria
eventi estremi come incendi e tempeste, e come ge-
stirle al meglio perché continuino a generare benefici
importanti per la nostra società. In pratica, misuriamo
le caratteristiche principali di una foresta (specie, nu-
mero degli alberi, loro dimensioni, attività fisiologica,
biodiversità) e il loro cambiamento nel tempo. Poi cer-
chiamo di capire come questo cambiamento (la "dina-
mica" della foresta) sia legato alle variazioni della luce,
del suolo, della temperatura, dell’umidità, per sapere
quali saranno le conseguenze dell'intervento umano
su quella foresta.
Nel 2018 la deforestazione ha avanzato
alla velocità più alta registrata da
almeno un decennio a questa parte
Perché il patrimonio forestale va gestito? È un’ottica uti-
litaristica dell’uomo verso la natura o si tratta di tutelare
un bene comune di cui ancora non abbiamo compreso la
fondamentale importanza per la nostra vita e la nostra
salute?
La natura è perfettamente in grado di autoregolarsi: le
foreste esistono da 500 milioni di anni ed è facile che
vivranno più a lungo della nostra specie.
Tuttavia, in Italia le foreste ricoprono un terzo del ter-
ritorio nazionale e producono benefici fondamentali:
protezione idrogeologica, sequestro del carbonio at-
mosferico, produzione e purificazione dell’acqua pota-
18
bile, habitat per la biodiversità, materie prime pulite e
rinnovabili, spazi di benessere e ricreazione per molti.
Per ciascuno di questi servizi esistono caratteristiche
ideali della foresta: foreste giovani e dense non sono
ottimali per la biodiversità, ma possono fermare più
efficacemente i massi che rotolano lungo un pendio.
Oppure, foreste vecchie e ricche di legno morto ospi-
tano specie rare, ma non sono in grado di assorbire ve-
locemente carbonio atmosferico.
La gestione serve a dare alla foresta la struttura più
adeguata al servizio che desideriamo che compia per
la società (e che altrimenti potrebbe essere ottenuto
solo con spese e sforzi enormi).
Certamente l’uomo è al centro della gestione foresta-
le, non in senso utilitaristico o consumista, bensì per-
ché, in un Paese densamente popolato, ha bisogno dei
servizi che la foresta fornisce.
Lo Spirito degli Alberi
Seminario di incontro e comunicazione
con gli alberi
Condotto da Hubert Bosch e Lucilla Satanassi
Da venerdì 12 a domenica 14 aprile 2019
La Fattoria dell’Autosufficienza - Paganico, Bagno
di Romagna (FC)
Il seminario offre una preziosa occasione per pren-
dere contatto con i  Grandi Saggi – i
nostri alberi – e scoprire il loro modo
di stare al mondo, i loro compiti nella
Natura e il messaggio che diffondono.
Anche quando la gestione forestale ha l’obiettivo di 25% rispetto ai livelli pre-industriali, l’input di vapore
prelevare legno, il beneficio per la società è superio- acqueo in atmosfera sarebbe così ridotto da compro-
re alla semplice materia prima: oggi costruire in legno mettere la quantità di pioggia che ritorna all’ecosiste-
significa ridurre l’uso di cemento armato e acciaio, ma, innescando un processo a catena di degrado del-

Orto, Giardino e Fattoria

materiali ad altissimo impatto sul clima. L’importante la vegetazione. La percentuale di deforestazione
è che la gestione sia sostenibile, cioè assicuri, anche ha oggi raggiunto il 20%, e i primi segni di questo
quando si preleva del legno, la continuazione della fo- processo potrebbero essersi già manifestati con le
resta e delle sue caratteristiche più importanti. grandi siccità e i mega-incendi che hanno colpito la
In più, la velocità del cambiamento climatico è supe- regione nel 2010 e 2015-2016.
riore a quella di adattamento della natura, quindi ci (fonte: https://www.pnas.org/content/113/39/10759)
sono occasioni in cui, avendo creato noi il problema,
dobbiamo anche farci carico di supportare la foresta
nell’affrontarlo: ad esempio, in previsione di future sic-
cità, riducendo parzialmente il numero di alberi per far
sì che quelli rimanenti possano crescere contando su
Leggi di più
una quantità sufficiente della poca acqua disponibile. Il bosco che cura
Il patrimonio forestale globale si sta riducendo? Ci sono
modelli che prevedono le conseguenze della deforestazio-
ne globale? È stato previsto un “punto di non ritorno”?
A scala globale le foreste continuano a ridursi, e Marianna Gualazzi
nell’ultimo anno la deforestazione ha avanzato alla
Giornalista pubblicista, è direttore responsabile delle
velocità più alta registrata da almeno un decennio a
riviste “Scienza e Conoscenza” e “ViviConsapevole”.
questa parte (30 milioni di ettari persi). I grandi ba-
Ha scritto decine di articoli di ecologia, salute natu-
cini forestali come la foresta amazzonica generano
da soli la pioggia necessaria a sostenerli, mediante la rale, gravidanza e parto consapevoli, alimentazione
traspirazione degli alberi. Recenti ricerche che han- vegetariana e vegana, nuove scienze.
no utilizzato sia modelli forestali che meteorologici È mamma di tre bimbi e trascorre il tempo libero in
hanno stimato che, qualora la deforestazione superi il famiglia, nella natura e in compagnia di buone letture.

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 Bentornata Primavera
Orto, Giardino e Fattoria

I consigli de L’Almanacco del Buon Vivere

Maria Pia Fanciulli per Almanacco Barbanera

È
vero, una rondine non fa primavera, ma
quando a spuntare sono margherite e pri-
mule, allora non c’è dubbio, la buona stagio-
ne è giunta. E tra le nubi che corrono veloci,
un nuovo ciclo si apre, indaffarato, tra semine e
trapianti, innesti e aromatiche.
TRA IL DIRE E IL FARE
Un pizzico di ottimismo!
Diceva Jacques Prevert, poeta, che bisognerebbe
tentare di esser felici se non altro per dare l’esem-
pio. Già, perché è proprio un atteggiamento consa-
pevole che aiuta e cogliere il lato positivo della vita.
La gioia non ha costi, è disponibile a tutti, dipende
dal nostro stato d’animo. Il segreto? Essere ottimis-
ti, focalizzarsi sulla soluzione e non sul problema.

Il fiore: la viola
Con i suoi piccoli petali, lievi e delicati, la timida
viola è in realtà un condensato di coraggio. Pronta
a sbocciare al primo sole, invita a uscire, pronta poi
a farsi raccogliere per preparare buone insalate di
campo, insieme a tarassaco e primule.

SOSTENIBILI SI DIVENTA
Un Pianeta più verde
Sembra si trovi in California l’albero più vecchio
del mondo. È un Pinus Longaeva di 4800 anni.
Presenza costante nella nostra vita, gli alberi sono
fondamentali: ci danno l’ossigeno che respiriamo.
Per questo dedica loro grandi attenzioni la Giorna-
ta mondiale dell’Ambiente, il 5 giugno. Ma la cosa
migliore sarebbe prendercene cura ogni giorno. E
allora piantiamo un albero, nel giardino, o a scuola,
suggeriamo alle pubbliche amministrazioni di farlo
nel parco della città. Magari regaliamolo, per un
matrimonio, un compleanno, una nascita. Sarà un
regalo bellissimo.

Ecoguardia casalinga
Difendere l’ambiente può diventare un gioco.
Come? Affidando a turno, in famiglia, il compito
di “ecoguardia”: dovrà controllare la raccolta dif-
ferenziata, l’uso di lavatrice e lavastoviglie a pieno
carico, lo spegnimento delle lucine di stand-by di
televisore, stampante e computer quando non si
usano. Ruotare il compito permetterà di respon-
sabilizzare tutti. Per poi passare al secondo grado:
ridurre la spazzatura acquistando prodotti sfusi.

20
L’AGENDA DELLE BUONE PRATICHE
CON LA LUNA

Orto, Giardino e Fattoria

Nell’orto, nel giardino, sul balcone
Riprendono a pieno ritmo i lavori nell’orto dove
seminare in semenzaio, con la Luna crescente,
cetrioli, melanzane, peperoni, peperoncini, po-
modoro, meloni. In piena terra mettere invece il
lattughino da taglio e le fave. Trapiantare le aro-
matiche, ma anche le carote tardive, i piselli. In
calante seminare in semenzaio basilico, lattuga,
maggiorana e sedano. All’aperto cavolo cappuc-
cio primaverile ed estivo, bietola da orto e rapa.
Trapiantare cipolla, aglio. In giardino seminare
in Luna crescente calendula, papavero, iberide
e tappeti erbosi. Interrare i bulbi a fioritura esti-
va-autunnale, ad esempio ciclamini e amarillis,
trapiantare tagetes, begonie e petunie. Iniziare la
semina. Terminare in fase calante le potature di
alberi e arbusti spoglianti. Trapiantare astri, zin-
nie, lantane e gerani.

Nel cestino della primavera NELLA DISPENSA

Ortaggi: aglio fresco, agretti, asparagi, carciofi,
carote, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, diverse
varietà di cavolo, cicorie, cime di rapa, cipolle,
finocchi, indivie, lattughe, patate novelle, pomo-
dori, porri, ravanelli, rucola, sedano, spinaci, va-
lerianella.
Frutta: arance, ciliegie primaticce, fragole, limoni,
mandarini, mele, pompelmi.
Aromi: basilico, menta, mentuccia, maggiorana,
prezzemolo, rosmarino, salvia.
Gelatina alle violette
Lavare e tagliare in 4 parti, senza sbucciarle, 1 kg
di mele.
Eliminare il torsolo e farle bollire per un’ora nell’acqua.
Colare con un passino a maglie larghe il liquido
delle mele, senza premere.
Ci vorrà qualche ora. Rimettere sul fuoco, unire
500 g di zucchero ogni kg di liquido.
Far bollire lentamente fino alla giusta densità.
A fine cottura aggiungere una manciata di viole
mammole ogni ½ kg di gelatina. Invasare calda.

Maria Pia Fanciulli

Giornalista, responsabile di redazione delle rubriche
Barbanera, segue, oltre alla collaborazione con testate
di varia periodicità, anche appuntamenti radiofonici e
televisivi. È vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti
dell’Umbria.

►LIBRO CONSIGLIATO
AA.VV.
Almanacco Barbanera del 2019
Un anno di felicità.
Dal 1762 l’almanacco
più celebre d’Italia
Editoriale Campi, 2018

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21
 Olio di sesamo
Cucina Naturale
Ottima fonte di calcio vegetale, usalo per prevenire l’osteoporosi
e per la crescita dei bambini
Dealma Franceschetti
N
ella cucina macrobiotica si utilizzano princi-
palmente due tipi di oli, quello di sesamo e
quello extravergine di oliva. Entrambi hanno
proprietà nutrizionali interessanti e caratte-
ristiche che li rendono adatti in cucina anche alla cot-
tura. Ci sono poi aspetti di tipo energetico, tipici della
visione della macrobiotica, che possono aiutarci ad
utilizzarli al meglio in base alla stagione.
Olio di sesamo
L’olio di sesamo è estratto dal seme della pianta Sesa-
mum indicum, coltivata in Asia, in Africa, in Grecia e
anche in Italia. Sembra che il sesamo venga coltivato
dall’uomo da almeno 3 mila anni e sia conosciuto da
sempre come una preziosa fonte di nutrienti e persino
una medicina. Da un punto di vista nutrizionale, l’o-
lio di sesamo è particolarmente ricco di ferro, fosforo,
rame, magnesio, selenio e calcio. Il seme del sesamo è
famoso per rappresentare un’eccezionale fonte di cal-
cio sano (a differenza dei latticini), ottimo per la cresci-
ta dei bambini e per prevenire l’osteoporosi.
I suoi grassi sono molto interessanti, perché è ricco dei
famosi omega-3, in particolare del prezioso acido li-
noleico. Contiene anche grassi monoinsaturi e saturi,
che lo rendono piuttosto stabile alla temperatura.
Il sesamo ha effetto ricostituente generale, migliora la
circolazione e la qualità del sangue (aumenta le pia-
22
strine e l’emoglobina) ed è riequilibrante del sistema
nervoso. Ha proprietà antiossidanti, antinfiammatorie
e antitumorali. Dal punto di vista della macrobiotica, il
sesamo ha effetto lubrificante sull’intestino, quindi
è utile in caso di stitichezza, ma è utile anche per rin-
forzare i capelli e regolarizzare il ciclo mestruale.
Si usa anche esternamente su gengive infiammate,
pelle arrossata, scottature, eczemi ed eritemi.
L’olio di sesamo ha un punto di fumo che lo rende adatto
alla cottura e persino alla frittura o la cottura in forno. Con-
tiene anche sostanze naturali a effetto conservante che
proteggono l’olio dall’irrancidimento. Questo è uno dei
motivi per cui è possibile conservarlo a temperatura am-
biente per lunghi periodi, a differenza di oli molto delicati
come quello di lino o di cartamo, che vanno conservati in
frigorifero, al buio e usati in pochi giorni dall’apertura.
Ad ogni stagione il suo olio
Se consideriamo anche gli aspetti energetici yin e
yang della cucina macrobiotica, possiamo distinguere
l’uso dell’olio di oliva e di sesamo in base alla stagione.
Dal punto di vista energetico l’olio d’oliva è conside-
rato più yin di quello di sesamo, per questo motivo,
viene consigliato soprattutto in primavera ed estate,
mentre quello di sesamo soprattutto in autunno e in-
verno. Queste indicazioni riguardano chi vive in climi
freddi durante l’inverno.
L’energia yin ha effetto rinfrescante, quindi è intuitivo
che ne abbiamo bisogno in quantità superiore duran-
te la stagione calda e in quantità inferiore durante la
stagione fredda. Secondo questa visione del mondo,
l’olio di oliva è più yin di quello di sesamo perché l’oliva
è un frutto, mentre la parte che usiamo della pianta del
sesamo è un seme. I frutti sono considerati più yin dei
semi, perché sono più grandi, più acquosi, sono zuc-
cherini e crescono solitamente più in alto. Tutte queste
caratteristiche sono indicatrici di una maggiore ener-
gia yin, quindi di un effetto rinfrescante più intenso.
Leggi di più
Come usare il fungo Shiitake a tavola
 le proprietà dell’olio
extravergine di oliva

Cucina Naturale
Da un punto di vista nutrizionale, contiene tante
vitamine A, E, K e alcuni minerali.
Contiene antiossidanti e diversi flavonoidi come la
quercetina, a effetto antiinfiammatorio.
Come l’olio di sesamo contiene omega-3, che fa-
voriscono l’aumento del colesterolo “buono” e la
riduzione di quello “cattivo”. Come l’olio di sesa-
mo, anche quello di oliva ha un punto di fumo ab-
bastanza alto, quindi è adatto anche alla frittura.

Crudo o cotto?
Tutti sappiamo come sia utile l’uso dell’olio a crudo per
conservarne intatte le proprietà nutrizionali, ma ci sono
considerazioni di tipo energetico che possono aiutarci a
comprendere meglio come usare gli oli durante l’anno.
Qualsiasi olio crudo ha un effetto raffreddante, quindi ri-
sulta più adatto in primavera e in estate. La cottura dell’o-
lio è utile per “yanghizzarlo” e renderlo adatto anche
durante l’autunno e l’inverno, per chi vive in climi freddi.
Se cotto a bassa temperatura, non subisce alterazioni
pericolose (sempre se si tratta di olio adatto alla cottu-
ra!). Un buon modo per saltare o stufare le verdure in
padella con l’olio e non far salire troppo la temperatura,
è quello di aggiungere poca acqua.

►LIBRO CONSIGLIATO

Dealma Franceschetti
L'Apprendista Macrobiotico
Ricette illustrate e consigli per
scoprire la cucina Macrobiotica Vegana
Macro Edizioni, 2017
Puoi acquistarlo su macrolibrarsi.it

Dealma Franceschetti
È foodblogger, cuoca e terapista macrobiotica.
Diplomata presso La Sana Gola di Milano, tiene corsi
di cucina macrobiotica vegana, seminari di auto-cura
e consulenze personalizzate dal vivo e via skype, per il
recupero del benessere attraverso la terapia alimentare.
Ha ideato La via macrobiotica, un progetto di macrobio-
tica vegana, attraverso un sito e un blog.
Gestisce il blog www.laviamacrobiotica.it/blog
Se desideri approfondire l’argomento, puoi richiedere
una consulenza personalizzata scrivendo a info@lavia-
macrobiotica.it

23
 Dolcezze vegane
Cucina Naturale

La ricetta del golosissimo plumcake cioccolato e mango

Maria Luisa Lucherini per Dolci Vegani

C
onoscere la pasticceria non è solo “saper mettere
le mani in pasta”, ma implica padroneggiare una
serie di informazioni che ci rendano autonomi
e consapevoli delle nostre azioni. Come primo
passo è necessario comprendere di cosa stiamo parlando.
La pasticceria naturale evita l’utilizzo (per quanto possi-
bile) di sostanze derivate da prodotti di laboratorio e/o
altamente raffinate e raggruppa diversi tipi di pasticceria:
vegetariana: si utilizzano latte, derivati del latte e uova;
crudista: si impiegano ingredienti esclusivamente
crudi, cioè nulla viene “cotto” oltre i 42 °C;
macrobiotica: non prevede l’utilizzo di prodotti raffi-
nati e/o di provenienza da luoghi con clima diverso da
quello in cui si vive;
vegana: non si adoperano ingredienti di origine ani-
male quali latte e derivati, uova e miele.

Plumcake cioccolato e mango COME PREPARARE I PLUMCAKE

Accendere il forno a 180 °C. Imburrare e infarinare 2 stampi da 17,5X8 cm. Miscelare
dalla ricetta della Scuola di Pasticceria Vegana – Dolci Vegani® la bevanda con la farina di semi di lino. In una ciotola setacciare le farine, il cacao e il
lievito poi aggiungervi lo zucchero di canna, il
PLUMCAKE sale, le gocce di cioccolato e il mango. Scioglie-
••140 g farina tipo2 ••1,5 g vaniglia
••20 g farina di riso ••5 g farina di semi di lino re l’olio di cocco e unirvi la vaniglia, aggiungere
••16 g cacao in polvere ••25 g grappa alla bevanda e miscelare col frullatore a immer-
••1 bustina polvere lievitante ••0,5 g sale marino sione; unirvi la grappa e incorporare bene. Ag-
••100 g zucchero di canna grezzo •• 50 g gocce di cioccolato giungere i liquidi ai solidi mescolando con una
••180 g bevanda di soia ••60 g di mango a pezzettini frusta. Trasferire l’impasto negli stampi. Infor-
••60 g olio di cocco deodorato nare e cuocere per 30 minuti. Togliere dal for-
no, attendere 8 minuti, rigirare su una griglia
FARCITURA e far raffreddare. Tagliare i plumcake a metà
••200 g purea di mango ••3,5 g kuzu
••3,5 g amido di mais orizzontalmente e farcire. Decorare a piacere.
••15 g succo di lime
••50 g acqua •• 25 g zucchero di canna grezzo
••1 g agar agar in polvere ••15 g burro di cacao sciolto
Maria Luisa Lucherini
DECORAZIONE Vegan Pastry Chef certificata VeganOk, è la fondatrice
Panna montata-mango della scuola “Dolci Vegani”. Il suo percorso inizia più di
COME PREPARARE LA FARCITURA 20 anni fa. Da subito ha iniziato a seguire corsi formativi,
Mescolare lo zucchero con gli addensanti e stemperare con l’acqua. Incorporare avendo ben chiara la necessità di costruire una base solida
la purea di mango e il succo di lime. Trasferire il composto in un tegame, portare sulla quale creare la propria dieta. Dopo essersi diplomata
sul fuoco e far sobbollire per un minuto. Togliere dal fuoco, aggiungere il burro di Cuoca e Pasticcera Vegana, continua tutt’ora ad appro-
cacao e raffreddare mescolando di tanto in tanto per evitare grumi. Far riposare fondire le proprie conoscenze in Italia e all’estero con i
in frigorifero per una notte. più grandi esperti del settore.

24
 Cucina Naturale

25
 Detox a tavola con l’Ayurveda
Cucina Naturale
Impara le regole base per un’alimentazione personalizzata,
sana ed equilibrata
La Redazione
V
egano, vegetariano, crudista, paleo: sono
tante oggi le diete suffragate da ricerche
scientifiche come le più salutari e propagan-
date dai tanti esperti di turno. Come possia-
mo scegliere in questo mare di opportunità la dieta
più adatta a noi? «Il problema di tutte queste diete è
che sono estreme – ci spiega la dottoressa Barbara
Bergnach, medico ed esperta in medicina e dieteti-
ca ayurvedica – e non tengono conto della variabilità
individuale e delle situazioni. L’Ayurveda ci insegna in-
nanzitutto che il cibo dev'essere adeguato alla perso-
na che lo consuma, e quindi al suo potere digestivo,
alla sua situazione del momento, all’attività che svolge,
alla stagione e al luogo in cui si trova».
Fave al finocchietto selvatico
●● 2 kg di fave fresche
●● 1 cipolla bianca di medie dimensioni
●● 3 foglie di alloro
●● 1 cucchiaio da minestra di finocchietto fresco
tritato
●● Pepe nero macinato a piacere
●● Sale q.b.
●● 1 cucchiaio da minestra di olio extravergine di oliva
Mondare le fave, avendo cura di rimuovere anche il
picciolo da ciascuna fava.
26
L’Ayurveda e la cucina della nonna
Nel sottotitolo del libro La saggezza del cibo, scritto dalla
dottoressa Bergnach c’è un paragone che a prima vista
potrebbe sembrare azzardato tra l’Ayurveda e la cucina
delle nostre nonne che «in cucina – continua la dottores-
sa – usavano il buon senso, cercavano di utilizzare ciò che
avevano a disposizione nel modo migliore per offrire alla
propria famiglia un’alimentazione sana e nutriente.
Avevano la capacità di capire in modo intuitivo le asso-
ciazioni sbagliate, e imparavano osservando gli effetti
dei cibi che preparavano, correggendoli se risultavano
in qualche modo non adeguati.
Questo è anche l’insegnamento dell’Ayurveda, l’effetto
del cibo lo capisco innanzitutto percependolo con i sensi,
Mettere in un tegame l’olio, l’alloro e la cipolla tritata
grossolanamente, far cuocere coperto a fuoco basso
finché la cipolla non sia diventata morbida, ma non
soffritta (deve restare bianca); aggiungere le fave,
insaporire con sale e pepe e farle saltare in padella
a fuoco vivace, aggiungendo dopo 5 min. metà del
volume in acqua. Continuare la cottura a fuoco viva-
ce per un altro quarto d’ora circa facendo asciugare
l’acqua, aggiungere il finocchietto tritato, far cuocere
ancora 1-2 min. e servire.
e questa è un’attitudine che abbiamo perso». Ma come Come mangiare in primavera
apprendere le basi dell’alimentazione ayurvedica e ap- Qualche consiglio per la stagione primaverile alle por-
plicarle alla preparazione quotidiana dei pasti? Il libro La te? Bergnach ci spiega come affrontarla a tavola: «La
saggezza del cibo offre sicuramente un approccio valido,

approfondito ma anche facilmente fruibile. «Per quanto
riguarda il cibo – conclude Bergnach – il principio fon-
damentale in Ayurveda è che deve essere il più possibile
fresco e preparato in modo da favorirne la digestione.
La comprensione dei suoi effetti sul nostro corpo avvie-
ne attraverso l’analisi del suo sapore, delle sue qualità,
della sua azione sul metabolismo e sui tessuti del corpo.
I sapori sono sei: dolce, acido, salato, pungente, amaro
e astringente. Un pasto equilibrato, dovrebbe conte-
nerli tutti, in proporzione diversa».
Cucina Naturale
primavera è un periodo caratterizzato da un aumento
delle temperature e da una certa umidità che causa nel
nostro corpo il movimento delle tossine accumulate
durante l’inverno; molte malattie primaverili, come raf-
freddori, allergie e asma sono un’espressione di questo.
I nostri pasti dovrebbero essere in linea di massima leg-
geri e facilmente digeribili».
Gli alimenti da preferire? Asparagi, cipollotti, cicoria, ta-
rassaco e altre erbe spontanee, erbe aromatiche, cereali
e legumi; da ridurre invece i prodotti molto elaborati, i
salumi e i formaggi.

Asparagi con crema

di mandorle e noci
●● 1 kg di asparagi verdi o bianchi
●● 100 g di mandorle sgusciate
●● 100 g di gherigli di noce
●● 1 cucchiaio da minestra di succo di limone
●● Pepe a piacere
●● 1 cucchiaino da caffè di zenzero in polvere
●● Cerfoglio fresco tritato 1 cucchiaio
●● Erba cipollina fresca tritata 1 cucchiaio
●● Sale q.b.
●● Olio d’oliva extravergine
●● Aceto balsamico
Cuocere gli asparagi a vapore dopo averli mondati.
Per la salsa frullare mandorle e noci (lasciate a bagno
in acqua per almeno 12 ore) assieme alle aromatiche,
alle spezie, al limone e al sale, aggiungendo circa
1 tazza da tè del liquido di cottura degli asparagi.
Deve risultare una crema densa e omogenea. Dispor-
re gli asparagi nel piatto, condirli con una vinaigret-
te preparata con olio d’oliva, aceto balsamico, sale e
pepe, aggiungere la salsa e servire.

►LIBRO CONSIGLIATO
Barbara Bergnach,
Valter Ravasi
La Saggezza nel Cibo
L’Ayurveda e la cucina
Leggi di più delle nostre nonne
Curcu & Genovese, 2016
Ayurveda: 10 piante officinali benefiche
per la salute Puoi acquistarlo su macrolibrarsi.it

27
 Sostenibilità in cucina
Cucina Naturale
5 passi per abbattere la nostra impronta ecologica a tavola
La Redazione
Il giusto
Prima di tutto attenzione alla quantità. Se alzarsi da ta-
vola con ancora un leggero senso di “vuoto” è buona
pratica per il mantenimento della salute – pensiamo
a tutte le patologie oggi legate alla sovralimentazione
e ai costi sanitari che si portano appresso – lo è anche
per il Pianeta, dato che la produzione del cibo ha sem-
pre un impatto in termini di consumo di risorse ed in-
quinamento. Per acquistare le giuste quantità e tipolo-
gie di prodotti è utilissimo pianificare i pasti
settimanali: basta una mezz’ora per sceglie-
re cosa mangiare dal lunedì alla domenica e
compilare una lista della spesa
ragionata.
Per imparare: Lisa Casali.
Quanto Basta. Il Tuo Manua-
le del Risparmio per Compra-
re, Cucinare e Mangiare ogni
Giorno
Vicino e di stagione
Per ridurre il più possibile i costi legati al trasporto e ri-
attivare l’economia del territorio, scegli cibo locale e di
stagione. Il nostro Paese è talmente ricco di prodotti e
produttori locali che non sarà difficile trovare vicino a
casa propria una piccola azienda agricola che produca
ortaggi, frutta, vino, olio, uova e tanto altro.
Vuoi dare vita ad un circuito di economia locale
nella tua zona?
Visita: alvearechedicesi.it
28
Vegetale
Se pensiamo che oltre un ter-
zo della produzione agricola
mondiale è destinata alla pro-
duzione di mangimi per ani-
mali da allevamento è facile capire
l’impatto ambientale derivante dal
consumo di carne. Senza diventare
vegetariani o vegani è possibile
ridurre il consumo di carne deci-
dendo di mangiarla, ad esempio,
una sola volta a settimana, scegliendola di
qualità e acquistandola a chilometro zero.
Ispirati con: Jessica Callegaro, Lorenzo Locatelli, Cu-
cinare a Colori. 120 ricette veg sane e gustose per le 4
stagioni
Poco processato
Se ha più di 5 ingredienti in
etichetta non comprarlo:
ecco una semplice regola per
i nostri acquisti al supermercato,
per scegliere prodotti non solo più
genuini, ma anche meno impat-
tanti sull’ambiente. Ritornare al
cibo semplice significa preferire
un frutto intero ad un succo in
brik, gustarsi una zuppa di len-
ticchie fatta in casa con pochissimi
ingredienti e pochissima spesa piuttosto che comprar-
ne una già pronta da scaldare al microonde.
Informati su: Saverio Pipitone. Pesticidi a Tavola. I
veleni autorizzati che mangiamo e respiriamo
Autoprodotto
Autoprodurre è facile e non ci vuole
un’eternità di tempo: pianificazione dei
pasti, spesa ragionata, dispensa con
tante materie prime, un minimo di de-
strezza in cucina e il miracolo del fare da
sé darà risultati straordinari. Preferisci la
tua cucina al supermercato e risparmie-
rai anche tempo: provare per credere.
Per iniziare: Lucia Cuffaro, Fatto in
Casa. Smetto di comprare tutto ciò
che so fare: cosmetici, cucina, sa-
poni, pulizie ecologiche
 Cucina Naturale

29
 Sei quello che mangi? No!
Cucina Naturale

Tu sei ciò che hai mangiato e devi correggere il tuo passato

Martin W. Halsey per La Sana Gola

M
olte persone stanno adottando una die-
ta più naturale, riducendo drasticamente
il consumo di alimenti di origine anima-
le. Questo dà alle persone la sensazione
che qualsiasi problema legato alla loro salute non sia
correlato alla loro dieta. Questo modo di pensare non
considera che ciò che hai mangiato in passato abbia
delle conseguenze a lungo termine.
Un esempio: il fegato
Un semplice esempio è il fegato e i sintomi che si pos-
sono manifestare. Una dieta ricca di cibi grassi crea irri-
gidimento e congestione nel fegato che permane per
molti anni. Questa condizione del fegato distrae il flusso
Insieme alla dieta, ci sono rimedi particolari che ven-
di energia nel meridiano che causa dolore o altri sinto-
gono utilizzati per problemi specifici. Questi rimedi si
mi. Il disturbo più comune è il mal di testa, comprese
basano sulla teoria delle “5 trasformazioni” e sono stu-
le emicranie, ma anche i dolori mestruali, problemi alla
diati durante la nostra formazione per operatori olisiti-
tiroide, insonnia, molti disturbi digestivi e altri. La stessa
situazione è riscontrabile per altri organi e per altri sin- ci, in cui suggeriamo anche diversi tipi di bagni, scrub e
tomi. La condizione del nostro corpo e dei nostri organi trattamenti. La parte migliore della dieta “Spring Time”
è il risultato di ciò che abbiamo mangiato in passato. è ravvisabile nella maniera in cui ti fa sentire mental-
mente ed emotivamente, oltre al sollievo che dona dai
Cosa fare? sintomi fisici.
Questi squilibri erano principalmente causati dal cibo e
possono essere corretti dal cibo, così come sono utili al- Una vacanza speciale
tre tecniche per smuovere energia e ristagno. Una dieta Quest’anno a Pasqua stiamo organizzando una vacanza
varia a base di cereali integrali e verdure cambierà gra- speciale che presenterà questa dieta e queste tecniche.
dualmente il corpo, ma una dieta più specifica, tipo la Si svolgerà in Austria, in un hotel con bagni termali. Sarà
“Spring Time” può essere adottata per un cambiamento un momento per ripulire il passato e imparare a cre-
più potente. Ogni anno propongo questa dieta per co- are un futuro più sano, perché “diventi ciò che mangi”.
loro che seguono la nostra scuola. Migliaia di studenti, L’idea di questa vacanza speciale è che possiamo mi-
passati e presenti, partecipano. Le specifiche della die- gliorare significativamente la nostra salute in un breve
ta sono descritte in un e-book gratuito che può essere periodo di tempo. Questa settimana sarà anche l’occa-
scaricato dal nostro sito www.lasanagola.com: la dieta sione per godere di lezioni, esercizi, strutture termali,
è progettata per stimolare il cambiamento positivo e passeggiate e socializzare con un gruppo internazio-
l’eliminazione della stagnazione. nale di persone.

30
 Cucina Naturale

31
 Farina di ceci,
in cucina e non solo
Cucina Naturale
3 modi per usare questo ingrediente versatile, buono e vegetale
La Redazione
S
e non l’hai mai provata in cucina è il momento
di farlo perché la farina di ceci è un ingrediente
davvero versatile, 100% vegetale, senza glutine,
con un indice glicemico medio e che apporta
importanti nutrienti: proteine vegetali e sali minerali
come calcio, ferro e fosforo.
Ecco qualche spunto per farne l’ingrediente principe
di alcuni piatti.
Cecina al forno con verdure “tutto a crudo
e svuota frigo”
Facilissima da preparare, sparisce in un attimo da
quanto è buona. Unica accortezza: se la pastella riposa
qualche ora prima di essere messa in forno la cecina
risulterà più soffice e saporita.
Ecco come procedere: mettere in una ciotola 300
g di farina di ceci, aggiungere 450 ml acqua tiepida,
una presa di sale e 3 cucchiai di olio. Mescolare con
una frusta per ottenere una pastella liquida e liscia.
32
A questo punto aggiungere gli aromi e la verdura
desiderata, tagliata a cubetti. Ad esempio si può pre-
parare come base un trito di aglio, salvia, rosmarino,
timo e basilico a cui si può aggiungere della zucca
tagliata a cubetti, oppure cipolla o porro a rondelle,
carote, ma anche asparagi, zucchine o erbette mi-
ste. Insomma quello che più ci piace o che abbiamo
a disposizione. Unire le verdure alla pastella e lasciare
riposare 2-3 ore in frigorifero. Trasferire in una teglia
e infornare a 170 °C fino a che sulla superficie non
si formano delle crepine, allora la cecina sarà cotta.
Ottima a cena affiancata da verdura cotta
o cruda, perfetta nella schiscetta da por-
tarsi in ufficio!
Farina di Ceci
Produttore: La Fattoria
dell’Autosufficienza
Confezione: 500 g
Farina Integrale di Ceci Bio Non solo in cucina
Produttore: La Terra e il Gustosa a tavola e utile anche per la cura del corpo:
Cielo
la farina di ceci contiene saponine – le “molecole
Confezione: 500 g

Piadina di ceci: tra
tacos messicani e piada romagnola
Si parte sempre da una pastella formata da 50 g di fari-
na di ceci e circa 90 ml di acqua. Aggiungere un pizzico
di sale e di curcuma che donerà alle piadine un bel co-
lore giallo brillante.
Fatta la pastella, si versa con un mestolo in una padelli-
na antiaderente da crepes, lasciando cuocere qualche
minuto per lato.
Potete farcire le piadine di ceci a piacere con verdure
cotte e crude e salse home made, come una mayonese
vegana – ottima la ricetta che trovate nel libro Mi pia-
ce e mi fa bene di Federica Gif – o una salsa greca tipo
tzazichi.
Cucina Naturale
del sapone” – infatti se diluita in acqua produce una
“schiumetta”. Ha un potere di detersione delicato e per
questo può essere adatta per la pulizia del viso. Basta
formare una cremina con acqua e farina di ceci per una
pulizia quotidiana, a cui possiamo aggiungere un po’
di zucchero per un effetto scrub. Il segreto di bellezza
delle donne indiane?
Una machera a base di farina di ceci, acqua e un pizzico
di curcuma: effetto antietà garantito!
Susannah Marriott
1001 Segreti per Rimanere Giovani
Alimentazione sana - Esercizi
rigeneranti - Bellezza natura-
le - Salute e benessere
Macro Edizioni, 2018

Federica Gif
Più Ricette Sane, Meno Ricette
Mediche
Mipiacemifabene ;) - I consi-
gli del prof. Berrino, le ricette Curcuma in Polvere Bio
di Federica Gif Ad alto contenuto di fibre
Macro Edizioni, 2015 Produttore: La Finestra sul Cielo

33
 Frutta secca,
Cucina Naturale
elisir di buona vita
Scopri i benefici di mandorle, noci, nocciole e pinoli, veri e propri
integratori naturali a portata di mano
La Redazione
L
a chiamiamo frutta secca, ma ci sbagliamo: da
non confondere infatti con la frutta essiccata –
prugne e albicocche secche, uva sultanina, man-
go essiccato – i frutti o semi oleaginosi sono
il variegato mondo delle noci, nocciole, mandorle,
pinoli, pistacchi, anacardi, arachidi, noci pecan e
brasiliane. I frutti oleaginosi ci offrono un consistente
apporto di grassi buoni, sali minerali, antiossidanti
vitamine.
Frutta secca: ma non faceva ingrassare?
Gli studi più recenti mostrano come, a fronte di un po-
tere calorico sicuramente da non sottovalutare, i semi
oleaginosi non siano da bandire o da relegare alla ta-
vola di Natale come sfizio o di più. Anzi oggi sappia-
mo che è bene consumare quotidianamente que-
sti frutti, che hanno tante benefiche proprietà per il
34
nostro organismo, in una quantità che può variare dai
15 al 30 g al giorno per persona. Ma perché ci fanno
tanto bene? Le noci, ad esempio, sono un’ottima fon-
te di grassi omega-3 che ci difendono dalle malattie
cardiovascolari e da patologie di tipo infiammatorio.
Sono inoltre una preziosa fonte di magnesio, calcio,
potassio e vitamina E.
Le mandorle aiutano a stabilizzare gli zuccheri nel
sangue evitando i picchi glicemici, quindi se voglia-
mo difenderci dal diabete possiamo fare tutti i giorni
uno spuntino a base di qualche mandorla che pla-
cherà anche il senso di fame facendoci sentire subito
sazi. I pistacchi sono ricchi di calcio per cui sono dei
buoni alleati per la salute di denti e ossa, inoltre è stato
dimostrato che non solo riducono i livelli di colesterolo
cattivo (LDL) ma aumentano anche i livelli di coleste-
rolo buono (HDL).
 Insalata di quinoa con mele,
sedano rapa, rucola e noci pecan
PER 4 PERSONE
•• 250 g di quinoa •• il succo di ½ limone
•• 1 mela Pink lady o •• acqua q.b.
altra a piacere •• olio EVO q.b.
•• ½ sedano rapa •• sale q.b.
•• 1 mazzo di rucola •• pepe (facoltativo) q.b.
•• 50 g di noci pecan

Sciacquate la quinoa con acqua corrente, poi mettetela

in una pentola ricoprite con acqua e mettete a cuocere
per circa 15 minuti. Quando è cotta i chicchi appaiono
gonfi e di colore biancastro. Scolatela e lasciate raffred-
dare. Nel frattempo tagliate la mela a spicchi (se non è
bio sbucciatela) e poi fate delle fettine sottili.
Tagliate anche il sedano rapa a listarelle molto sottili.
In una tazza preparate un’emulsione con l’olio, il sale, il
pepe e il succo di limone. Mescolate bene. In un piatto
da portata sistemate la quinoa, il sedano rapa, la rucola,
la mela e aggiungete le noci pecan. Mescolate bene per
amalgamare. Condite con l’emulsione e servite.

Come e quando consumarla Come conservarla al meglio

Come spuntino di metà mattina o metà pomeriggio, Attenzione perché questi frutti tendono a ossidare e
qualche mandorla, un paio di noci o una manciata di irrancidiscono in fretta. Il modo migliore di conservarli
pistacchi sono l’ideale, soprattutto se: è acquistarli nel proprio guscio.
●● si segue una dieta dimagrante; Se li prendiamo sgusciati dobbiamo fare attenzione a
consumarli in fretta, oppure conserviamoli in frigorife-
●● si fa attività fisica;
ro chiusi in vasi di vetro.
●● si sta crescendo! Per cui via libera alla frutta
oleaginosa per i bambini. Dategliela a scuola
al posto della merenda confezionata per fare
il pieno di energia psicofisica. ►PRODOTTI CONSIGLIATI
Ma con questi frutti si possono anche preparare otti- Misto di Frutta Secca
me salse e condimenti per la pasta, o da spalmare sul Sgusciata Bio
pane: pesto di anacardi, di pinoli, di pistacchi. Un mix fantastico:
Occhio però: la frutta oleaginosa va consumata al na- mandorle, pinoli, pistacchi
e nocciole tutti di provenienza
turale e non salata! italiana, biologici e crudi
Quindi no a noccioline, mandorle e pistacchi salati che,
Cibo Crudo, 200 g
oltre al sale, contengono anche conservanti.
Liana Zorzi
Frutta Secca
Giunti Demetra, 2019

Leggi di più
Semi di girasole: a cosa fanno bene?
Puoi acquistarli su macrolibrarsi.it

35
 Fare impresa
per il bene di tutti
Comunità Consapevole

Remedia parla del suo sogno e della sua missione

Hubert Bösch e Lucilla Satanassi per Remedia

P
arola d’ordine: rompere le regole per guardare alla
bellezza della nostra Terra e al futuro dei nostri figli.
In una società globalizzata guidata da un materia-
lismo estremo, si rende sempre più necessario un
cambiamento. Questo il sogno dell’azienda Remedia, so-
stenitrice, divulgatrice e modello di una trasformazione
verso il bene comune e di un ritorno alla natura.
Artigiani della Terra
Da 27 anni Remedia dimostra che si può fare eco-
nomia con un impatto positivo sull’ambiente e sulle
persone. A partire dai campi, dove viene applicata l’agri-
coltura bioenergetica, un’agricoltura nata in loco dall’inte-
grazione dei principi dell’agricoltura biologica e l’utilizzo
di campi bioenergetici in grado di dare al suolo salubrità,
fertilità e un pieno di energia positiva. Dalla coltivazione
alla raccolta, dalla trasformazione al confezionamento,
ogni passaggio è svolto a mano senza l’uso di macchi-
nari per rispettare e mantenere intatto il messaggio delle
piante. Tutte le materie prime nascono e crescono nell’ar-
monia e nell’amore di questi luoghi e di queste persone,
a garanzia di una qualità che va ben oltre una mera certi-
ficazione biologica. Ogni scelta è indirizzata alla realizza-
zione di un prodotto 100% sano e naturale che preserva
le proprietà visibili e invisibili della pianta.
Diffusione e divulgazione
L’obiettivo di chi vuole fare impresa guardando al
futuro non dev'essere puramente economico; tutto
ciò che è materiale è destinato a dissolversi. Ecco
perché è sempre più necessario mettersi al servizio
dell’uomo e dell’ambiente. Per dare ai nostri figli la
consapevolezza dell’essenziale e del contatto con
noi stessi e la natura per un futuro più sostenibile.
Remedia porta nel cuore questa esigenza impegnandosi
nella diffusione e divulgazione delle vie naturali per il be-
nessere e la bellezza. La commercializzazione dei prodot-
ti è il mezzo attraverso il quale Remedia si mette al ser-
vizio dell’uomo e del pianeta. L’esperienza dell’acquisto
non viene confinata all’aspetto materiale, ma indirizzata
al supporto e alla conoscenza, attraverso costanti occa-
sioni di consulenza, incontro e informazione.
La generosità della divulgazione si esprime nel quoti-
diano aprire le porte di Remedia: i visitatori vengono
accolti e guidati con semplicità nell’incontro con l’a-
zienda e la natura.
Nell’intento di diffusione e condivisione, sono stati
creati numerosi progetti di accoglienza che preve-
dono esperienze di partecipazione attiva e presente
alle attività e alla vita di Remedia. A partire da Sta-
gionando, opportunità gratuite di incontro con la
natura e i saperi di Remedia; passando dai percorsi
Pieno di vita, appuntamenti volti all’apprendimento
e alla pratica per arricchire la mente e il cuore; fino al
progetto Remedia experience dedicato a chi sogna
di sperimentare la vita a Remedia, con le mani nella
terra e i sorrisi nel cielo.

36
 Le radici di Remedia
Un’incontro di vita e di amore dal quale è nata Re-

Comunità Consapevole
media. Ventisette anni fa, Hubert Bösch e Lucilla Sa-
tanassi hanno gettato
un piccolo seme in un
terreno impervio, tra-
sformando un piccolo
podere dell’appennino
tosco romagnolo, in un
giardino nel quale oggi
si coltivano, si raccol-
gono e si trasformano
le piante con amore,
rispetto e gratitudine.

Organizzazione etica e sostenibile

Il compito di Remedia è testimoniare un nuovo mo-
dello di sviluppo armonico ed equilibrato fornendo
gli strumenti affinché le persone si possano fidare
del potenziale che la Natura mette a loro disposizio-
ne. Remedia è oggi socio sostenitore della Federazione
dell’Economia del Bene Comune (EBC), un movimento
internazionale che si sta attivando per promuovere un
nuovo modello economico che abbia come unità di
misura il Bene Comune. Significa ribaltare i paradigmi,
promuovendo valori come fiducia, solidarietà, condi-
visione, cogestione e sostenibilità ambientale. Il pro-
fitto monetario come obiettivo e la concorrenza come
mezzo privilegiato per raggiungerlo sono soppiantati
dal Bene Comune e dalla cooperazione. Un passo per
ridefinire a livello politico e sociale nuovi parametri per
misurare debiti e crediti attraverso valori come crescita
e qualità di vita.

►PRODOTTI CONSIGLIATI
Il prodotto del cuore
di Lucilla
ACQUA DI ROSA
Il preparato di bellezza per eccellenza.
Tonifica la pelle e allontana le impuri-
tà, donando luminosità e morbidezza.

Il prodotto del cuore

di Hubert
SPIRITO DEL MELO
Soffio
Il messaggio dell’Albero si posa
sull’aura e nell’ambiente, per nutrire
corpo, mente e spirito di bellezza e
trasformare la terra in un giardino.

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37
 Perché decidere
di acquistare una e-bike?
Comunità Consapevole
Le risposte ai dubbi più comuni sulla mobilità elettrica a due ruote
Simona Trerè per E.CO-Energia Corrente Srl
“M
a siamo proprio sicuri che sia un
mezzo pratico? È veramente di-
vertente come dicono? Riuscirà a
rendermi piacevole quel faticoso
tragitto in salita?”. Se pensi sia arrivato il momento di
avvicinarti al mondo della mobilità elettrica acquistan-
do la tua prima e-bike, allora probabilmente avrai mol-
te domande al riguardo: e noi ti diamo le risposte!
Che cos’è un’e-bike?
Spesso sono considerati sinonimi, ma in realtà bisogne-
rebbe fare una prima distinzione tecnica fra e-bike e bici a
pedalata assistita. Le prime, la cui parola deriva dalla forma
abbreviata del termine inglese electric bike  o  electric
bicycle, sono paragonabili a una sorta di piccolo scoo-
ter da 50 cc perché la pedalata classica è facilitata da un
sistema che permette di far funzionare il mezzo anche
senza pedalare. Le seconde, chiamate anche Pedelec,
dalla combinazione delle parole Pedal  Electric  Cycle,
hanno una spinta elettrica che si attiva quando si peda-
la, per cui la  pedalata del ciclista è  assistita  dal motore
elettrico. Si tratta di una differenza più che altro tecnica,
perché comunemente il termine e-bike viene usato per
indicare entrambi i tipi di biciclette elettriche.
È un mezzo adatto a tutti?
In effetti ce n’è per tutti i gusti e necessità! Esiste un
modello per ogni esigenza (urban, mountain bike,
38
pieghevole, cargo). C’è chi sceglie di spostarsi con una
bici elettrica per comodità (per agevolare il percorso
in città, attenuare i tragitti lunghi, fare meno fatica in
salita, portare la spesa con più facilità), chi per diverti-
mento (godersi un nuovo modo di vivere la vacanza,
fare escursioni cicloturistiche e gite fuori porta, prova-
re mezzi dotati di tecnologie all’avanguardia), chi per
sport (ad esempio chi vuole fare esercizio fisico con
la possibilità però di raggiungere anche punti difficil-
mente accessibili con la bici tradizionale a causa di sa-
lite o lunghe distanze).
Quanti chilometri si può fare con una
ricarica?
La durata dipende da vari elementi da tenere in consi-
derazione, fra cui: potenza scelta, peso della persona,
modalità di conduzione, tipologia di strada percorsa.
Alcuni produttori parlano anche di 200 km di auto-
nomia, ma si può dire che la media va dai 60 ai 70
km, sfiorando anche i 100 km, a seconda del modello.
Chi vuole percorrere tragitti veramente lunghi (in cui
non vi è la possibilità di fermarsi a fare una ricarica)
può comunque decidere di portare con sé una bat-
teria extra.
Come si ricarica un’e-bike?
Come il cellulare: basta avere una presa elettrica a cui
attaccare la batteria (che è staccabile e trasportabile).
È davvero ecologica?
Per quanto riguarda le emissioni sì, perché non rilascia so-
stanze inquinanti nell’aria, dannose per la salute e per
l’ambiente. Per la ricarica energetica invece bisogna
considerare il tipo di energia che si sta utilizzando. Se,
ad esempio, per la propria casa si è scelto di utilizza-
re energia verde certificata, ovvero energia elettrica
proveniente da fonti rinnovabili con Garanzie di Origi-
ne, allora si ha il binomio perfetto fra energia verde e
mobilità pulita.
Come fare allora ad avere una fornitura
di energia verde certificata?
Generalmente basta richiederla al proprio fornitore di
energia elettrica. Attenzione però, non tutta l’energia
verde è sempre pulita perché non tutte le fonti rin-
novabili possono considerarsi eco-friendly. Ci sono
però alcuni fornitori di energia che hanno deciso di
includere nella propria offerta di “energia verde” solo
fonti rinnovabili il più possibile pulite. Uno di questi è
E.CO-Energia Corrente che sta intraprendendo scel-
te sempre più orientate alla sostenibilità ambientale,
che si concretizzano nelle offerte e nei progetti relativi
all’energia verde, all’efficienza energetica e alla mobili-
tà elettrica, collegata al mondo I Feel Greeen, il proget-
to creato appositamente dall’azienda per sensibilizza-
re le persone a uno stile di vita sostenibile.
Ma quindi e-bike sì o e-bike no?
L’e-bike permette di spostarsi senza troppa fatica,
senza utilizzare vetture inquinanti e può rivelarsi an-
che un’ottima soluzione da scegliere come mezzo di
Comunità Consapevole
spostamento al posto dell’auto: è a emissioni zero, fa
risparmiare sui costi (no benzina, no assicurazione, no
bollo), permette di raggiungere anche quelle zone in-
terdette alle auto (zone ZTL o centri urbani).
E tu, sei pronto a diventare un e-biker? Allora salta
in sella, che la e-mobility revolution è iniziata!
Simona Trerè
Responsabile Comunicazione & Sostenibilità per
E.CO, società di energia e servizi green. Dal 2009 opera
nel settore della sostenibilità ambientale, collaborando
con importanti aziende ed enti del settore per la realizza-
zione di progetti sullo sviluppo sostenibile. Progettista e
docente esperta di comunicazione ambientale, nel 2016
ha curato e realizzato il corso “Consumo Responsabile e
Sostenibile per la Tutela del Benessere e dell’Ambiente”.
Dal 2010 è inoltre redattrice ambientale per riviste e
testate di settore. Ecologista fin da bambina, ha trasfor-
mato la sua passione in professione.
39
 Bonifiche ambientali
Comunità Consapevole

Il bambù come filtro e depuratore

Federico Perinelli

O
rmai sentiamo sempre più parlare di Green
Economy come fonte di energia rispettosa
dell’ambiente, ma un risvolto importante
può essere quello di impiegarla come par-
te fondamentale nelle bonifiche, ahimè sempre più
necessarie, di siti inquinati.
Oggi i procedimenti di bonifica sono regolati e nor-
mati sia con decreti legislativi nazionali che regionali.
Quando si parla di procedimento di bonifica ci si riferi-
sce a un percorso complesso e articolato, costituito da
molteplici fasi tra loro ben distinte.
Come avviene la bonifica oggi
Il tutto inizia dalla localizzazione del sito, per poi passa-
re a quelle che sono le cause della contaminazione, alle
misure preventive per limitare ulteriori conseguenze.
Successivamente avviene una verifica di accertamen-
to della contaminazione seguendo delle approfondite
indagini analitiche e infine, se necessario, si arriva alla
Partendo dal suo impatto ambientale
possiamo affermare che, radicandosi
in maniera importante nel terreno, il
bambù può essere un ottimo alleato
per il consolidamento in modo
da evitare frane e smottamenti
vera e propria bonifica del sito. Le tempistiche relative
all’attivazione delle procedure di bonifica possono es-
sere di due diverse tipologie: al verificarsi dell’evento
contaminante o altrimenti nel momento cui avviene la
scoperta di siti contaminati in passato.
È bene ricordare che non esistono solamente fattori
umani che creano le condizioni necessarie per avviare
una procedura di bonifica, ma si possono verificare an-

40

che naturalmente. La Pubblica Amministrazione prov-
vede, nel momento cui si individua il sito contaminato,
a notificare al gestore o proprietario dell’area inqui-
nata che è tenuto a portare avanti il procedimento di
bonifica, ma non è obbligato a effettuare la bonifica
se non di propria iniziativa. Per completare l’iter, che
molte volte purtroppo rimane in sospeso e bloccato, i
tempi possono rivelarsi lunghi.
I vantaggi della bonifica con il bambù
In alcuni casi potrebbe essere utile ricorrere a un per-
corso di bonifica alternativo di Green Economy attra-
verso la piantumazione di bambù, oggi apprezzato
sotto molti punti di vista, che vanno dai suoi 1500 usi
alle sue proprietà alimentari le quali, grazie alle ricer-
Leggi di più
Microrganismi per migliorare le colture
che scientifiche, lo collocano tra i 5 alimenti più nutri-
tivi al mondo. Non a caso in Asia è sinonimo di lunga
vita; l’importante è scegliere la varietà giusta di questa
graminacea e optare per il Moso.
Comunità Consapevole
Per le bonifiche ha molte carte a suo favore, vediamo-
le nel dettaglio. Partendo dal suo impatto ambientale
possiamo affermare che, radicandosi in maniera im-
portante nel terreno, il bambù può essere un ottimo
alleato per il consolidamento in modo da evitare frane
e smottamenti. Ha inoltre la nobile qualità di produrre
ossigeno e contrastare l’anidride carbonica (1 ettaro
di bambù produce ossigeno in quantità nettamente
superiori rispetto a 1 ettaro di bosco). Oltre alla pro-
duzione di ossigeno il bambù può essere la soluzione
per molti ettari incoltivabili a causa dei metalli pesanti
perché è in grado di catturarli e trasformarli in biomas-
sa che, a sua volta, può essere utilizzata come fonte di
energia pulita e rinnovabile.
Inoltre il bambù elabora i nitrati e contribuisce a man-
tenere pulite le acque di fiumi e laghi. A questo punto
è veramente importante sensibilizzarci e sensibilizzare
le pubbliche amministrazioni verso questa direzione,
tra l’altro più economica, e molto più redditizia delle
consuete procedure di bonifica ambientale.
Federico Perinelli
Naturopata Master e Tecnico Nazionale CSEN (Cen-
tro Sportivo Educativo Nazionale) per il Benessere e
le Discipline Bio- naturali. Operatore DBN Regione
Lombardia. Consulente e Formatore in Igiene e Sicu-
rezza Alimentare certificato dall'Associazione Italiana
Consulenti Igiene Alimentare. Istruttore Naziona-
le BLS-D / PBLS-D della Società Italiana Anestesia
Analgesia e Terapia Intensiva Pediatrica e Scuola Ita-
liana Emergenze. Ufficiale Del Corpo Militare Volon-
tario di Croce Rossa Italiana e attualmente frequenta
il corso di Laurea Biennale Magistrale in Scienze della
Nutrizione presso l'Università San Raffaele di Roma.
41
 Acquisti consapevoli
Comunità Consapevole

Come spendere meglio il proprio denaro, con un occhio attento

al pianeta e al portafoglio
La Redazione

D
a questo numero parte una nuova rubrica,
quella degli “sconsigli per gli acquisti”: consi-
gli per abbandonare quelle cattive abitudini
di acquisto che inquinano e favoriscono l’e-
conomia globale e per fare proprie nuove modalità di
acquisto – e non solo – etico, consapevole, eco-bio e a
chilometro zero.

Bottigliette usa e getta addio La bottiglia brandizzata

La bottiglietta d’acqua da mezzo litro l’abbiamo com- Macrolibrarsi
prata tutti chi più che meno.
Decorata con il fiore della vita e
E se facessimo il buon proposito di non acquistarne più
con la scritta pace o amore, è rea-
neppure una a partire proprio da oggi? Partire da casa
lizzata in Tritan, un innovativo po-
con una borraccia è l’unica abitudine che dobbiamo
limero che appartiene alla classe
implementare nella nostra quotidianità, per dire no al
dei co-poliesteri, particolarmente
mezzo litro da prendere al bar o alle macchinette di-
resistente e riutilizzabile per mol-
stributrici e che – appena placata la sete – diventa un
tissimo tempo.
rifiuto. Se proprio siamo bravi possiamo pensare di ri-
Ha una capienza di 0,5 l, non assorbe gli
utilizzarla un paio di volte, ma nulla di più. Riutilizzare
odori dei liquidi che contengono bi-
più volte un prodotto pensato per l’usa e getta non è
sfenoli, ftalati e PVC.
l’ideale: non tanto per il materiale con cui sono fatte
(PET) le bottigliette, ma perché, non essendo pensate
per essere accuratamente pulite, diventano ben pre-
sto l’ambiente ideale per la proliferazione di muffe e
batteri. La bottiglia Flaska
Scegliere una borraccia adatta alle proprie esigenze è in vetro con cover
la cosa migliore da fare, pensando al fatto che, secon- in neoprene
do le Nazioni Unite, ogni anno più di 8 milioni di ton- A te che ami il vetro e che vuoi
nellate di plastica finiscono negli oceani. Secondo fare o farti un regalo, utile, ma
alcune stime se si continua così entro il 2050 nel mare anche prezioso e originale. Il ve-
ci sarà – in termini di massa – più plastica che pesci. tro utilizzato per realizzare Flaska
Regalatevi e regalate una bella borraccia riutilizzabile. cambia la struttura vibrazionale
Ecco qualche idea: dell’acqua dopo solo 5 minuti.

La I9 bottle
Anch’essa in vetro, ma ha una ca-
pacità di 0,65 l. È interamente in
vetro trasparente di altissima qua-
lità, protetto da bande colorate
di plastica di silicone atossiche e
mai a contatto con l’acqua. An-
che questa borraccia informa
l’acqua in soli 3 minuti.

42
Un solo sapone per tutta la famiglia e per tutti gli usi
Hai mai pensato quanto ti semplificherebbe la vita e il
portafoglio poter utilizzare un solo detergente per tut-
ta la famiglia e per tutti gli usi, dallo shampoo all’igiene
intima al bagnoschiuma?
Con il sapone di Aleppo si può! Il sapone di Aleppo è
un sapone tradizionale prodotto in Siria i cui unici in-
gredienti sono l’olio di oliva e l’olio di alloro spremuto
a freddo. L’olio di alloro ha proprietà antisettiche,
curative, antibiotiche, antifungine e antiprurito. Il
sapone di Aleppo – per essere definito tale – ne contie-
ne in percentuale variabile, dal 4 al 60-70%: più è alto il
contenuto di quest’olio più il sapone è caro e maggior-
mente efficaci sono le sue proprietà.
È adatto alle pelli sensibili – e quindi anche ai bambini – e
a chi ha problemi di eczemi e irritazioni. È un toccasana in
caso di psoriasi. Ottimo per la pulizia quotidiana del viso,
mantiene la pelle idratata e pulita, migliora la sparizione
di foruncoli e punti neri. La sua schiuma può essere utiliz-
zata come una piacevole maschera se lasciata in posa al-
cuni minuti sul viso. È utilizzabile anche come shampoo:
ripristina l’equilibrio sebaceo e l’idratazione del cuoio ca-
pelluto, combattendo fastidiosi pruriti e forfora.
Il sapone di Aleppo è fantastico anche in viaggio: ba-
sta un solo prodotto per mille usi e se viaggiate in ae-
reo non avrete problemi con il trasporto liquidi, dato
che la sua forma principale è in panetto.
Quindi via alle tante bottiglie e confezioni di plastica di
sapone liquido, bagno schiuma, shampoo, maschera
viso e tanto altro: rimpiazzateli con un portasapone e
un panetto di Aleppo in ogni bagno e il gioco sarà fatto!
Sapone di Aleppo 70%
Sapone vegetale di Aleppo
all’Olio di Oliva e con
il 70% di Olio di Alloro.
Proprietà lenitive e
antisettiche.
Sapone di Aleppo 16%
Comunità Consapevole
Saponetta all’Olio di Oliva
e Alloro al 16%
Rinnova il tuo guardaroba a costo
zero con lo swap party casalingo
Metti una sera d’autunno, metti un gruppo di amiche
o amici, metti la voglia di rinnovare il guardaroba, ma
pochi soldi per farlo, metti il desiderio di sperimentare
nuove forme di economia, che non comprendano solo
il “comprare, comprare, comprare”. Eccoli gli ingredienti
essenziali per uno swap party casalingo, ovvero un mer-
catino dello scambio fatto in casa per dare nuova vita a
quei capi d’abbigliamento che non ci piacciono più o
che non ci vanno più bene e per trovarne altri di nostro
gusto. Basta ritrovarsi a casa di qualcuno: ognuno porta
quello che vuole scambiare o donare e il gioco è fatto. La
serata riesce ancora meglio se la abbiniamo a un buon
bicchiere di vino bio e a qualche snack fatto in casa.
Scambiare e barattare vestiti può essere il
primo passo a cui ne seguiranno certamen-
te altri. Quali? Un libro ci racconta la passio-
ne, l’arte e la buona pratica dello swap.
Morena Passalacqua
Swap! Guida all'Arte del
Baratto
Ultra, 2013
43
 Benvenuti nell’Antropocene
È la nostra era geologica, dominata dagli eccessi
SPECIALE Possiamo salvare il Pianeta
dell’Homo sapiens. Dove andremo a finire?
La Redazione
C
alda, affollata e inquinata: ecco in tre paro-
le come sta la Terra. Il 2018 è stato l’anno più
caldo dal 1800; nel 2030 saremo 8,5 miliardi
sul pianeta; le micro plastiche sono entrate
nella catena alimentare: bastano tre dati a confermare
quando detto in apertura, ai quali si potrebbe aggiun-
gere una lunghissima catena di numeri sconcertanti,
ricerche che non lasciano spazi a dubbi, previsioni cata-
strofiche. Lo sentite l’orologio che ticchetta? Lo sentite
il timer del conto alla rovescia, come in quei film in cui
c’è una bomba innescata che sta per far saltare in aria
il mondo e nessuno riesce a trovarla e a disinnescarla?
Il problema è che il conto alla rovescia non riguarda
tanto il nostro amato Pianeta blu, che ha una lunga
storia ed è sopravvissuto a glaciazioni, desertificazio-
ni, impatti con asteroidi e chi più ne ha più ne metta.
A essere in pericolo siamo noi, la cara specie umana
che da un paio di secoli sta giocando alla roulette russa
con la propria sopravvivenza. I risultati di una crescita
industriale senza freni e di un consumo di risorse scel-
lerato si traducono in dati amari: l’OMS ad esempio
stima che il 25% delle malattie negli adulti e il 33% nei
bambini siano dovuti a fattori ambientali evitabili.
44
Il libro nero dell’agricoltura industriale:
ecco cosa ammala noi e il Pianeta
«L’ambiente viene in genere percepito come qualcosa
che è al di fuori di noi» – sostiene la dottoressa Pa-
trizia Gentilini, medico ISDE (International Society
of Doctors for Environment) sempre impegnata sul
fronte della difesa dell’ambiente e recentemente pre-
sente al convegno “La Terra Grida: è ora di cambiare,
cominciamo dall’agricoltura”, tenutosi a Pistoia lo scor-
so 19 gennaio.
«Non c’è la consapevolezza – continua la Gentilini –
che le sostanze tossiche presenti ormai in tutte le ma-
trici ambientali (metalli pesanti, pesticidi, particolato,
solventi, diossine), attraverso l’aria, l’acqua, il cibo, la
cute, entrano nei nostri corpi, portandoci malattie.
Attraverso il cordone ombelicale gli inquinanti passa-
Il cibo è diventato una merce, soggetto
alle leggi della finanza, sempre più
uniforme, povero di nutrienti
no anche dalla madre al feto nel periodo più delicato
della vita e possono influenzare non solo l’esito della
gravidanza e la salute infantile, ma rappresentare un
fattore di rischio per l’insorgenza di malattie cronico-
degenerative nell’adulto quali obesità, diabete, ma-
lattie cardiovascolari, neuro-degenerative, cancro. Nel
nostro Paese ormai un uomo su due e una donna su
tre si ammalano di cancro e l’incidenza aumenta anche
fra i bambini, che certo non hanno errati stili di vita.
In questo scenario l’agricoltura industriale ha un ruolo
non trascurabile e il suo fallimento è stato riconosciuto
dalla stessa FAO: 800 milioni di persone soffrono anco-
ra la fame e oltre 1/3 della produzione alimentare è spre-
cato. Il cibo è diventato una merce, soggetto alle leggi
della finanza, sempre più uniforme, povero di nutrienti
e per la presenza di residui di pesticidi, anche se nei
limiti di legge, invece di dare energia e salute genera
malattie. È ormai assodato che l’esposizione cronica a
pesticidi rappresenta un rischio importante per tutte
le patologie sopra citate; particolarmente inquietanti
gli effetti sul cervello in via di sviluppo di insetticidi
come il clorpifos, che altera l’espressione di centinaia
di geni coinvolti nel neurosviluppo anche a dosi rite-
nute non tossiche.
Autorevoli ricercatori ne chiedono la messa al bando
perché nessuna dose può essere ritenuta sicura. Anche
per il glifosato, l’erbicida più diffuso al mondo, recenti
studi evidenziano rischi per il neurosviluppo. L’erbicida
altera infatti la flora microbica intestinale, essenziale
per il buon funzionamento dei sistemi immunitario e
nervoso, facendo prevalere i clostridi, batteri dotati di
azione neurotossica e probabilmente coinvolti anche
nella genesi dell’autismo».
Ghiaccio bollente
In un circolo vizioso difficile da spezzare, tutte le attività
umane vanno a incidere in maniera deleteria sull’ambien-
te, alterando gli ecosistemi, distruggendo la biodiversità,
SPECIALE Possiamo salvare il Pianeta
modificando il clima. È stato calcolato che l’uomo è il re-
sponsabile del 95% dei cambiamenti climatici in atto: le
cause principali sono la deforestazione e la combustione
di combustibili fossili, con l’immissione in atmosfera di
CO2 e altri gas serra. L’ultimo rapporto dell’Intergovern-
mental Panel of Climate Change (IPCC) uscito nel 2018
ribadisce la gravità della situazione a livello climatico:
Nel nostro Paese ormai un uomo su
due e una donna su tre si ammalano di
cancro e l’incidenza aumenta anche fra
i bambini
Gli effetti del riscaldamento sono già visibili in tutto il
pianeta, nell’acidificazione degli oceani, nello sciogli-
mento dei ghiacci artici e nell’avanzare della deserti-
ficazione. Secondo il rapporto è necessario contenere
l’aumento della temperatura globale entro 1,5 °C e
ridurre dell’80% le emissioni entro il 2100, pena l’inne-
scarsi di reazioni a catena che non potranno più essere
fermate e le cui conseguenze saranno catastrofiche,
oltre ogni holliwoodiana immaginazione.
«L’azione dell’uomo – si legge nel position paper “Cambia-
menti climatici, salute, agricoltura e alimentazione”, ISDE
novembre 2018 – appare oggi essere talmente rilevante e
inedita nella storia del pianeta da aver giustificato la defini-
zione di “Antropocene” per la corrente era geologica, nella
quale l’Homo sapiens assume il ruolo e la responsabilità di
forza in grado di alterare gli equilibri naturali spingendosi
oltre i limiti di sicurezza necessari al mantenimento del suo
stesso benessere sociale e psico-fisico».
Perché non ci interessa salvarci?
Eppure il cambiamento climatico, l’inquinamento, il
consumo di risorse non sembrano essere all’ordine del
giorno in nessuna delle agende politiche dei principali
e più potenti Paesi del mondo, Italia inclusa. Come mai?
Secondo Maurizio Pallante, attivista e fondatore
del ”Movimento per la Decrescita Felice”, la riposta
e semplice e lapalissiana: «Perché sono interdipenden-
ti con la crescita economica. Tutti sanno che la crescita
della produzione e dei consumi richiede un aumento
del consumo di risorse da trasformare in merci e com-
porta un aumento delle emissioni biodegradabili, che
hanno già superato le capacità della biosfera di meta-
bolizzarle, e delle emissioni non biodegradabili: plasti-
che e veleni di sintesi chimica. Ma non lo possono dire
perché questa ovvietà mette in crisi il dogma della cre-
scita su cui si fonda il modo di produzione industriale.
Tutte le forze politiche esistenti si preoccupano inve-
ce di come far ripartire la crescita. Ognuna è convinta
di avere la ricetta migliore, mentre invece il problema
45
 non è come gestire l’esistente, ma come cambiarlo. Per
questo io credo che occorra costituire un nuovo sog-
getto politico che ponga al centro del suo programma ►LIBRI CONSIGLIATI
i problemi ecologici, indicando la strada per attenuarli.
SPECIALE Possiamo salvare il Pianeta

Occorre anche un cambiamento di paradigma cultura- Maurizio Pallante

le che superi il materialismo, e quindi l’idea che il senso Sostenibilità, Equità,
della vita sia avere sempre più cose, da cui deriva l’altra Solidarietà
idea che i rapporti interpersonali si possano realizza- Un manifesto politico e culturale
re prevalentemente mediante gli scambi commerciali Lindau, 2018
di cose con denaro. Occorre, in positivo, rivalutare la
spiritualità e gli scambi fondati sul dono reciproco del
tempo. A livello sociale le persone più sensibili questi Davide Ciccarese
passaggi li hanno fatti. Ma nessuno, se non chi è inge- Il Libro Nero
nuo fino a negarsi la realtà, può pensare che vengano dell’Agricoltura
recepiti dalle forze politiche esistenti». Ponte alle Grazie, 2012
Anche i medici ISDE sono dello stesso avviso e scri-
vono neI citato position paper: «I cittadini del Pianeta
possono agire anche a titolo individuale adottando
comportamenti virtuosi ma la loro maggiore respon- Luca Mercalli,
sabilità, oggi, è quella di esercitare una decisa pressio- Alessandra Goria
ne su chi li rappresenta per raggiungere immediata- Clima Bene Comune
mente un accordo equo, ambizioso e vincolante per Bruno Mondadori Editore,
salvare il clima della Terra e il nostro comune futuro, 2013
anche alla luce del progressivo incremento della po-
polazione mondiale e delle conseguenze che questo
avrà sul pianeta».
Per approfondire: Puoi acquistarli su macrolibrarsi.it
decrescitafelice.it - mauriziopallante.it
isde.it - ipcc.ch

46
 Comunità Consapevole

47
 Comunità a rifiuti zero:
ora è possibile
SPECIALE Possiamo salvare il Pianeta

Ecco gli esempi nel mondo delle città e nazioni impegnate

nell’abbattimento dei rifiuti
La Redazione

Q uando si parla di rifiuti le note sono sem-

pre dolenti e la questione sembra non ave-
re mai (un lieto) fine. Mentre scriviamo, è
di questi giorni la notizia dell’emergenza
rifiuti a Roma. Se da noi la lotta ai rifiuti sembra una
mission impossible, nel resto del mondo ci sono esem-
pi concreti di comunità che non solo hanno preso in
mano la questione ma sono anche riuscite ad azzerare
la produzione di rifiuti.
L’esempio del Giappone
C’è un’isoletta in Giappone, Shikoku, su cui sorge un
comune il cui nome fa un po’ ridere: Kamikatsu. Piccola
cittadina con meno di 2000 abitanti, è diventata famo-
sa in tutto il mondo, perché sta realizzando il proposito
di diventare a rifiuti zero entro il 2020.
In questa cittadina vengono selezionati ben 45 tipi di-
versi di rifiuti, attraverso la suddivisione dei materiali
di uno stesso prodotto: ad esempio, una bottiglia di
plastica viene “smembrata” e suddivisa in etichetta,
tappo e bottiglia. Allo stesso modo, si separa il vetro
bianco da quello colorato o l’alluminio dall’acciaio. E la
carta dove la mettono? Dipende se è un volantino, una
rivista, un quotidiano o cartone…
Non ci sono cassonetti per strada e non passano ca-
mion per la raccolta, quindi le famiglie si recano con i
loro rifiuti al centro di smistamento. E questa abitudine
ne ha prodotta un’altra, altrettanto positiva e benefica:
il centro di raccolta sta infatti diventando un luogo di
socializzazione, dove le persone oltre a buttare i rifiuti,
scambiano quattro chiacchiere.

48
E che fine fanno i rifiuti una volta che arrivano al cen-
tro? Vengono compostati con macchine compostatrici
apposite. Il risultato lascia a bocca aperta: oltre l’80%
dei rifiuti prodotti viene differenziato, mentre il 20%

SPECIALE Possiamo salvare il Pianeta

che non è possibile differenziare viene incenerito in
una cittadina vicina.
La lotta al rifiuto zero a Kamikatsu non si ferma qui: an-
che il riuso e il riciclo sono incentivati. Accanto al cen-
tro di raccolta, c’è uno spazio dove le persone possono
portare oggetti e vestiti che non indossano più. Chi
ne ha bisogno, può cercare, prendere ciò che serve e
portarlo a casa. Un’altra idea che si è rivelata vincente:
su 13 tonnellate di oggetti lasciati in un anno, ne sono
state riutilizzate 11!
Tutta la comunità beneficia di questo tipo di iniziativa
e ha dimostrato di voler contribuire attivamente alla
lotta ai rifiuti: gli esercizi commerciali hanno adottato
l’uso di scontrini elettronici, i ristoranti non usano to-
vaglie di carta e i piccoli artigiani confezionano giocat-
toli partendo da materiali usati!
“Vi dichiaro marito e moglie… a rifiuti
zero!”
Negli Stati Uniti si sta diffondendo la moda dei ma-
trimoni zero waste, rifiuti zero. Sono sempre di più le
persone sensibili ai temi della sostenibilità e ai proble-
mi dei rifiuti che decidono di agire in prima persona,
dando un esempio concreto, proprio nel giorno più
importante della loro vita.
In che cosa consiste un matrimonio a zero rifiuti? L’o-
biettivo è quello di riciclare, riusare e compostare o per lo
meno fare in modo di non produrre spazzatura che andrà
a riempire le già stracolme discariche. E organizzare un
matrimonio in stile zero rifiuti diventa divertente, come
sperimentano molte coppie, poiché è un buon metodo
per dare libero sfogo alla fantasia e alla creatività.
Per esempio Katryn Kellog, autrice del blog Going Zero
Waste, ha organizzato il suo matrimonio invitando 60
persone – più “piccolo” e intimo è il ricevimento, più
possibilità ci sono che il matrimonio abbia un impatto
più ecologico possibile – con un budget complessivo
di 200 dollari! Come ha fatto a organizzare tutto? Ha
chiesto in prestito piatti, bicchieri e stoviglie ad amici e
parenti e ha comprato le tovaglie in un negozio dell’u-
sato. Agli invitati non ha chiesto regali, ma di portare
qualcosa da mangiare o da bere che potesse essere
condiviso con gli altri invitati. Anche gli abiti degli spo-
si erano di seconda mano: in questo modo c’è stato
posto anche per una favolosa luna di miele in Maine.
Tutti possiamo seguire l’esempio di Katryn e ridurre i
rifiuti o i consumi nel giorno del matrimonio. Se volete
la chiesa o il luogo del ricevimento addobbato, invece
di comprare fiori recisi, potreste optare per piante in
vaso, che successivamente potete tenere in casa o re-
galare. Per i biglietti d’invito potreste optare per solu-
zioni fatte su carta riciclata e stampate con inchiostro
vegetale.

49
 La Terra radioattivà : come stanno le città colpite dai disastri nucleari
Chernobyl, Mururoa, Fukushima: che cos’hanno in comune queste cittadine, che sono divenute tristemente fa-
mose in tutto il mondo e che a distanza di anni sono ancora impresse nella memoria dei più? Se avete trenta o
SPECIALE Possiamo salvare il Pianeta

quarant’anni lo ricorderete bene: sono le tre località in cui sono avvenuti incidenti/esperimenti nucleari. Oggi non
se ne sente più parlare, eppure il pericolo e l’allerta in queste zone sono tutt’altro che passati.

Cherbobyl e Fukushima: Mururoa: gli esperimenti che hanno

incidenti di portata devastante
La prima fu Chernobil, a metà degli anni Ottanta: una
nube radioattiva fuoriuscita dalla centrale nucleare in
seguito a un incidente, si sparse sulla cittadina ucrai-
na avvelenando tutto ciò su cui si posava; arrivò per-
sino a contaminare intere aree in Europa orientale,
viaggiando per centinaia di chilometri. Livelli di con-
taminazione minore furono registrati anche in Italia,
Francia, Germania, Svizzera e Nord America. Secondo
un report di Greenpeace, le vittime mondiali a causa
di questa esplosione furono 6.000.000 in 70 anni,
contando anche tutti i tipi di tumore riconducibili al
disastro.
Dati probabilmente destinati a salire, poiché studi re-
centi hanno messo in evidenza che il latte destinato
alle popolazioni locali, a distanza di 33 anni è ancora
contaminato: la ricerca è stata condotta su 14 diverse
aziende agricole situate in un raggio di 200 chilometri
da Chernobyl. La presenza di cesio radioattivo in que-
ste zone è superiore ai 100 Bq per litro fino ad arriva-
re, nelle zone più martoriate, a 500 Bq/l, ben 5 volte
il limite consentito per gli adulti e 12 volte quello per
bambini.
Nel 2011 un altro orrore sconvolse il mondo intero:
un terremoto seguito da uno tsunami fu la causa
dell’incidente in una centrale nucleare di Fukushima,
in Giappone. Anche se sembra abbia causato meno
morti rispetto a quelli in Ucraina, il livello di pericolo-
sità di questo incidente è stato dichiarato pari a quel-
lo di Chernobyl. Gli esperti dicono che per poter fare
delle stime del disastro è ancora presto: gli effetti, sia
per noi umani che per le specie ittiche, sono infatti
più misurabili sul lungo periodo.
Quel che è certo è che il materiale radioattivo spri-
gionato dopo l’incidente venne in gran parte risuc-
chiato nell’oceano: dove sia finito nessuno può dirlo
con certezza. Recentemente, però, le analisi hanno
messo in evidenza che abbia raggiunto le coste del-
la California, dove ha contaminato tre specie di uva
locale.
Il governo nipponico non ha lasciato trapelare molto:
pochi anni dopo il disastro adottò un piano per far
rientrare donne e bambini nelle zone sfollate, nono-
stante il rischio radioattivo in quei siti fosse ancora
oltre la soglia limite. Per tutta risposta alle pressioni
di ONG e organizzazioni ambientali, si limitò ad alzare
il limite di tolleranza alle radiazioni da 1 a 20 milli-
siervents, come se questo bastasse a salvaguardare
la loro salute.
trasformato il paradiso in inferno
Come se già gli incidenti non fossero sufficienti ad av-
velenare noi e il pianeta, tra il 1966 e il 1996 ci si mise
la Francia a creare altri danni: dopo la seconda guerra
mondiale avviò una serie di esperimenti nucleari prima
nel deserto del Sahara e successivamente nelle acque
che circondano lo splendido atollo di Mururoa, al largo
di Bora Bora.
In tutto sono state esplose 193 bombe fra sotter-
ranee e atmosferiche e si calcola che la potenza ac-
cumulata a Mururoa corrisponda a 200 bombe tipo
quella che ha raso al suolo Hiroshima nel 1945.
Secondo documenti ufficiali di Tahiti l’isola fu espo-
sta a livelli di radioattività 500 volte superiori a quel-
li massimi consentiti. Non meno allarmanti furono
i primi dati sulle conseguenze delle esplosioni sulla
salute delle persone: furono identificati ben 239 tipi
di tumore ricollegabili agli esperimenti e ogni anno
da allora si registrano circa 500 nuovi casi di cancro.
Quanti danni possano fare ancora quegli esperimenti
nessuno è in grado di dirlo: da quando sono avvenute
le esplosioni, si registrano malformazioni alla nasci-
ta perfino a Tahiti, che dista da Mururoa più o meno
quanto l’Italia dista da Chernobyl, mentre i pescatori
hanno da sempre lamentato una “inspiegabile” mo-
ria di pesci nelle acque circostanti. Alla luce di tutti
questi fatti, siamo proprio sicuri che il nucleare sia
la scelta giusta per noi e per il nostro pianeta e che
non ci siano alternative meno impattanti per la no-
stra salute?

50
 Comunità Consapevole

51
 Famiglie a rifiuti zero
SPECIALE Possiamo salvare il Pianeta
Babbo, mamma e 4 figli: vivono senz’auto e producono
solo 2 chili di rifiuti indifferenziati all’anno
Intervista a Linda Maggiori a cura di Marianna Gualazzi
L
a loro esperienza mi incuriosisce molto perché
anche io ho una famiglia numerosa e nonostan-
te mi ritenga una consumatrice attenta, il mio
sacchetto dell’indifferenziata è sempre strapie-
no… Ma Linda Maggiori – giornalista, formatrice e
scrittrice – suo marito e i loro quattro bimbi sono dei
veri e propri campioni di riduzione dei rifiuti e vivono
una vita sobria e felice. Incontro Linda che mi spiega
come fanno e qual è il loro stile di vita quotidiano.
Come e perché avete deciso di dedicare così tante energie e
impegno alla riduzione della vostra produzione di rifiuti e al
risparmio delle risorse?
Perché ci è venuto naturale, da quando sono nati i no-
stri bambini, pensare a che mondo volevamo lasciare
loro. Quando poi si ruppe la nostra auto, in seguito a
un incidente stradale (noi salvi per miracolo), abbiamo
dato una svolta radicale a tutta la nostra vita. Abbia-
La mancanza dell’auto ci ha aiutato
a liberare la nostra vita da impegni
stressanti e superflui
52
mo rinunciato a ricomprarci l’auto, abbiamo rinuncia-
to alle cose superflue, e dopo un po’ abbiamo cercato
di ridurre anche i rifiuti, soprattutto indifferenziata e
plastica, riducendo gli imballaggi che ci portavamo a
casa. Abbiamo anche cambiato l’alimentazione: più
sana, vegetariana, locale.
Ci dai un paio di dati che possano farci capire quanto è di-
verso il vostro impatto sull’ambiente rispetto a una famiglia
“normale”?
I nostri rifiuti indifferenziati sono circa 1,5-2 kg a testa all’an-
no, un po’ meno per la plastica, mentre in Italia si produco-
no (solo utenze domestiche) circa 170 kg di indifferenziata
all’anno a testa e circa 15 kg di plastica a testa. Grazie alla
mancanza dell’auto riduciamo anche la CO2 procapite: se-
condo un calcolatore del WWF (www.improntawwf.it) la
mia “impronta carbonica” è di 0,9 t circa di CO2 l’anno, men-
tre quella media italiana è di 9,2 t l’anno.
Ho letto che avete rinunciato all’auto e vi muovete solo in
bici: come riuscite a organizzare tutti gli spostamenti solo
con le due ruote? Che ne pensano i vostri figli?
I bambini sono felicissimi di questa scelta, per loro è
una noia muoversi con l’auto. Ci muoviamo sempre in
bici in città, e nel raggio dei 5 km. Per le lunghe tratte
prendiamo bus e treni. Abbiamo scelto di abitare in un
condominio non lontano dalla stazione, non lontano
dalla scuola, dalla biblioteca, dal parco, dalla piscina:
abbiamo scelto di vivere dove si può avere tutto a por-
tata di piedi e pedali. Abbiamo un carrellino traino da
attaccare alla bici, e anche una cargo bike, che usiamo
per trasportare i bimbi più piccoli quando piove, op-
pure la spesa pesante. Quando piove ci vestiamo da
pioggia (giacche e pantaloni impermeabili, stivali) e
non ci bagniamo. Ovviamente rinunciamo ad alcune
cose, che però in fondo non sono necessarie né ci fan-
no felici: la mancanza dell’auto ci ha aiutato a liberare
la nostra vita da impegni stressanti e superflui.
In Italia il numero delle auto supera di 5 volte quello dei
bambini: per i bambini e le bambine del nostro Paese è pra-
ticamente impossibile muoversi a piedi da soli nel quartiere
e raggiungere a piedi la scuola. Come mamma mi sono at-
tivata per garantire ai miei figli una via pedonale sicura per
l’accesso a scuola e mi sono scontrata con l’ottusità dell’am-
ministrazione, dei dirigenti scolastici e l’ignoranza dei tanti
genitori che proprio non ce la fanno a non cacciare il SUV sul
marciapiedi. Come commenti?
È un male comune a tutta l’Italia. Anche io mi sono bat-
tuta per istituire una ZTL davanti alla scuola materna,
in una viuzza che era davvero pericolosa. Il Comune ha
concesso la ZTL, ma tanti genitori e anche tanti inse-
gnanti si sono infuriati, facendo una raccolta di firme
per poter tornare a parcheggiare davanti alla scuola.
Io credo che ci dovrebbe essere una legge nazionale
che obblighi i Comuni a creare zone pedonali o ZTL
davanti alle scuole. Gli studi scientifici ci danno ragio-
ne, in Italia abbiamo il record di morti premature per
inquinamento dell’aria, e gli incidenti stradali sono tra
Leggi di più
Stare a contatto con la natura rafforza il
sistema immunitario e ci rende più felici:
scopriamo l’effetto Biofilia
le prime cause di morte per bambini e ragazzi. Per il
bene dei bambini, occorre limitare il traffico nelle città
e soprattutto davanti alle scuole.
Oggi i bambini sono un target sempre più considerato, coc-
SPECIALE Possiamo salvare il Pianeta
colato e bombardato dal marketing globale: dai giochi ai
prodotti per la scuola, dalle merendine ai fast food, dai vi-
deogiochi ai telefonini, dallo sport all’inglese. Che ne pensi?
Come diceva il grande pedagogista Gianfranco Zavallo-
ni, i bambini «hanno diritto a vivere momenti di tempo
non programmato, a sporcarsi, a usare chiodi e martelli,
a giocare con la natura, a camminare per le strade da
soli, a mangiare cibi sani, respirare aria pulita».
Ma dove sono questi diritti nella vita dei bambini di
oggi? I bambini sono soffocati dagli adulti, sia lette-
ralmente per l’aria inquinata, sia perché le loro poten-
zialità di movimento, indipendenza e orientamento
sono frustrate. Si impedisce loro di avere tempo libero,
vengono trasportati come pacchi da un luogo chiuso
(la casa) all’altro (palestra o scuola), dentro un mezzo
chiuso (l’auto) e vengono lasciati senza troppi scrupoli
davanti agli schermi per molte ore al giorno.
Io credo che essere genitori sobri non voglia dire es-
sere genitori cattivi, anzi, tutto il contrario. Significa
abbandonare il superfluo, comprendere i nostri biso-
gni essenziali e quelli dei nostri figli, liberando tempo
prezioso da trascorrere insieme a loro, nella natura.
Per info e contatti
http://famiglie-rifiutizero.blogspot.com/
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Linda Maggiori
Impatto Zero
Vademecum per famiglie
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53
 L’equazione della salute
SPECIALE Possiamo salvare il Pianeta

Che relazione c’è tra inquinamento ambientale e tante patologie

in aumento, come le allergie e le malattie neurodegenerative?
Antonio Maria Pasciuto

U
n tema che rimane sempre di grande attua-
lità è costituito dalla salute. Tutti noi ce lo ri-
petiamo continuamente (“La prima cosa è la
salute”; “Basta la salute”; “Alla salute!”). Il pro-
blema è che troppo spesso ne diventiamo pienamente
consapevoli solo quando la perdiamo. Allora, il primo
nostro pensiero diviene quello di riacquisirla, nel mi-
nor tempo possibile. Un vecchio adagio recita: «Chi ha
la salute è ricco e non lo sa».
Una volta acquisita questa consapevolezza, dobbiamo
fare nostro un altro importantissimo concetto, ovvero
il fatto che la nostra salute è strettamente connessa
all’ambiente in cui viviamo, alle persone e anche agli
oggetti che ci circondano, con i quali, essendo noi esse-
ri viventi dei “sistemi aperti”, siamo in continuo contatto
e interscambio. Ambiente e salute costituiscono quindi
un binomio indissolubile. Non si può pensare alla possi-
bilità di vivere in salute se siamo immersi in un ambien-
te malsano, inquinato da tutti i punti di vista.
L’equazione della salute
Pochi si rendono conto che negli ultimi cento anni
l’uomo ha modificato completamente l’ambiente
contaminando l’aria, il suolo e l’acqua con sostanze
chimiche di sintesi, prodotte cioè in laboratorio, e fonti
elettromagnetiche. 
Si calcola che ogni giorno ognuno di
noi venga a contatto con circa 500
sostanze sintetiche

54
 MEDICINA AMBIENTALE:
FORMARSI E INFORMARSI
Alcuni anni fa in Europa è stata fondata EUROPAEM
(www.europaem.eu), Accademia Europea di Medici-
na Ambientale, che ha come scopo principale quello
di formare i medici alla luce delle nuove conoscenze
relative ad ambiente e salute, e quello di informare i
cittadini in modo che possano realizzare una vera pre-
venzione primaria attraverso il rispetto della propria
persona e dell’ambiente in cui vivono.
Con gli stessi scopi e progetti nel 2012 è stata fondata
in Italia ASSIMAS (Associazione Italiana Medicina Am-
biente e Salute).
Per info e contatti: www.assimas.it.
Il sistema Terra non riesce più a smaltire queste sostan-
ze e gli esseri viventi, tra cui l’uomo, vengono conti-
nuamente a contatto con esse, assimilandole.
Il corpo umano non ha fatto in tempo, in soli 70-80
anni, a evolversi per vivere bene in un nuovo ambiente
così inquinato e reagisce con malattie come la sensi-
bilità chimica multipla, la sindrome da stanchezza
cronica, l’elettrosensibilità, il cancro, le allergie, e
anche patologie neurodegenerative come il Parkin-
son, l’Alzheimer la sclerosi laterale amiotrofica, tanto
per fare alcuni esempi.
Il nostro sistema immunitario è sempre più in difficoltà
nello svolgere i propri compiti: ne deriva tra l’altro l’au-
mento esponenziale delle patologie allergiche, spesso
nei confronti di sostanze che dovrebbero essere del
tutto innocue.
Per capire meglio cosa sia in effetti la salute, e l’impor-
tanza della sua relazione con l’ambiente, possiamo far
riferimento alla seguente formula matematica: una
semplice equazione che ci spiega chiaramente che es-
sere in salute significa avere un organismo in grado di
combattere ed eliminare (grazie alla propria capacità
di compensazione) i fattori di disturbo con cui venia-
mo in contatto.
Capacità di ompensazione
Salute = Capacità di Compensazione
Fattori di disturbo
Fattori di disturbo
La capacità di compensazione fa riferimento ai nostri
sistemi di difesa e di eliminazione come ad esempio il
sistema immunitario, gli organi emuntori (fegato, rene,
cute…), i sistemi enzimatici di detossificazione, per ci-
tarne alcuni.
I fattori di disturbo sono tutti quegli elementi e quelle
sostanze potenzialmente patogene con cui veniamo
in contatto. Se il risultato di tale equazione è 1 o più di
1, siamo in uno stato di Salute.
Compito del medico sarà anche quello di cercare e
identificare il maggior numero possibile di questi “fat-
tori di disturbo”, molti dei quali sono di origine am-
bientale.
La Medicina Ambientale Clinica:
SPECIALE Possiamo salvare il Pianeta
di cosa si tratta?
Per questo scopo qualche anno fa è nata in Germania
la Medicina Ambientale (o per meglio dire la Medicina
Ambientale Clinica), che si occupa specificamente di
evidenziare le cause “ambientali” delle patologie, ov-
vero quelle cause che sono in relazione a veicoli quali
l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, i cibi che
ingeriamo, gli indumenti che indossiamo.
Uno studio recente pubblicato dall’OMS (Organizza-
zione Mondiale della Salute) dice chiaramente che in
Europa si registrano 600.000 morti ogni anno, solo in
relazione all’inquinamento atmosferico, ovvero circa
1700 morti ogni giorno.
Questo dato dovrebbe tradursi, per quanto riguarda la
classe medica e gli operatori sanitari, nella consapevo-
lezza dell’importanza di seguire un percorso formati-
vo specifico in relazione a tali tematiche, ovvero allo
stretto legame esistente tra ambiente e salute. Oggi
abbiamo a disposizione un’enorme mole di dati scien-
tifici che dimostrano, con sempre maggiore evidenza,
come moltissime patologie (soprattutto le patologie
croniche e i disturbi funzionali) siano strettamente
correlate a “carichi” di tipo ambientale (pesticidi, in-
setticidi, erbicidi, metalli pesanti, plastiche, ftalati, for-
maldeide, elettrosmog, muffe, OGM, nanoparticelle).
Per la salvaguardia della salute si deve quindi operare
soprattutto in due direzioni: riduzione del carico tossi-
co ambientale, e sostegno delle capacità autonome di
difesa che ogni organismo possiede. Ovvero, facendo
riferimento alla frazione con la quale abbiamo definito
la salute, si tratta di incrementare il numeratore e ri-
durre il più possibile il denominatore.
Antonio Maria Pasciuto
Medico specialista in Medicina Interna, Esperto in
Medicina Ambientale Clinica, Membro del Consiglio
Direttivo di Europaem (Associazione europea di Me-
dicina Ambientale), Presidente di ASSIMAS (Associa-
zione Italiana di Medicina Ambiente e Salute).
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Effetto Biofilia
Il potere di guarigione
degli alberi e delle piante -
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55
 Quanto sono inquinate
le nostre case?
SPECIALE Possiamo salvare il Pianeta
E quanto inquinano il Pianeta? Scopri perché passare all’edilizia
biocompatibile è più che necessario
Alberto Forconi e Daniele Cecchi
C
i sono aspetti di pubblico interesse, legati al
vivere in maniera consapevole, dei quali non
si percepisce ancora, escluse poche eccezio-
ni, l’importanza nello sviluppo di una vita
sana e rispettosa di noi stessi e dell’ambiente. Ci riferia-
mo ai temi legati agli spazi in cui viviamo, agli arredi e
alle finiture interne, ai materiali con cui si costruiscono
o si riqualificano gli edifici in cui abitiamo, lavoriamo, ci
curiamo o educhiamo i nostri figli.
Inquinamento indoor: quando la tua casa
è più inquinata del centro di Milano
Così come parlare di agricoltura biologica 15 anni fa
non era così comune, e ha portato ad un aumento del-
la consapevolezza nei confronti della qualità del cibo
e del modo di produrlo, allo stesso modo, questa è la
speranza, parlare di tecnologie costruttive ecologiche
e di materiali biocompatibli contribuirà ad aumentare
l’attenzione delle proprie scelte in fatto di edilizia e di
arredamento, a favore di un’evoluzione del mercato
56
delle costruzioni, attualmente insostenibile e insalu-
bre. Oltre agli aspetti legati alla salvaguardia dell’am-
biente, il fatto che passiamo generalmente il 90% del
nostro tempo all’interno di spazi confinati, respirando
dai diecimila ai ventimila litri di aria al giorno, dovreb-
be indurci a una riflessione sull’influenza diretta che
le eventuali emissioni nocive dei materiali, con cui co-
struiamo o ristrutturiamo gli edifici, possano avere sul-
la nostra salute. I livelli degli inquinanti indoor, infatti,
possono essere di gran lunga superiori rispetto a quelli
rilevati all’esterno, talvolta anche di 10-20 volte, come
del resto confermato da documenti ufficiali di organi
istituzionali come l’Oms.
Quando inquina il settore edile?
Proviamo a riflettere su alcuni dati: il mondo delle co-
struzioni è responsabile di circa il 40% delle emissioni
totali di Co2, così come il suo indotto consuma il 50%
delle risorse terrestri, producendo il 25% dei rifiuti
mondiali che finiscono in discarica.
 FACCI UNA DOMANDA!
Nei prossimi numeri cercheremo di entrare nel merito
delle possibilità di un’edilizia biocompatibile e di un’ar-
chitettura consapevole, seguiteci e scriveteci le vostre
domande su questi temi: le più interessanti verranno
scelte dalla Redazione e pubblicate con relativa risposta.
Scrivi: redazione@viviconsapevole.it
La cosiddetta edilizia “convenzionale”, con cui sono sta-
ti costruiti gli edifici negli ultimi decenni, ha fatto largo
uso di materiali spesso insalubri, pericolosi per noi e per
l’ambiente. Ci riferiamo ad esempio alle vernici, alle col-
le, ai cementi, ma anche ai materiali termoisolanti, di cui
l’85% è derivato dal petrolio, una risorsa ecologicamen-
te insostenibile e in via di estinzione.
Il cemento, che come sappiamo è ingrediente base
nell’edilizia odierna, contiene al suo interno mediamen-
te il 6-7% di ceneri provenienti da incenerimento di ri-
fiuti e, secondo stime della International Energy Agen-
cy inoltre, sarebbe responsabile del 7% delle emissioni
totali di Co2 a livello globale. In Italia, circa il 17% del
combustibile usato per tenere i forni alla temperatura
necessaria per la produzione del cemento è composto
da rifiuti, senza che le ciminiere dei cementifici siano
però sottoposte ai limiti emissivi degli inceneritori.
A questo si aggiunga che un edificio appena costruito
e arredato con sistemi convenzionali, è composto da
diversi prodotti che a fine vita saranno trattati come
rifiuti speciali o pericolosi, oltre ad avere una buona
SPECIALE Possiamo salvare il Pianeta
probabilità di contenere al suo interno materiali con
emissioni nocive per chi lo andrà ad abitare.
La domanda sorge spontanea:
abbiamo alternative?
Sì, le abbiamo: ciò che comunemente e genericamente
chiamiamo natura, che è ciò di cui facciamo parte, è di
per sé una rinnovabile fonte di materiali per l’edilizia. La
cosa ancora più meravigliosa è che essi hanno eccezio-
nali prestazioni energetiche e insuperate caratteristiche
di comfort. Utilizzare materiali naturali in edilizia, innocui
per chi li produce e per chi li mette in opera, permette
di realizzare involucri sani in cui poter vivere in totale be-
nessere psicofisico e in armonia con il nostro ecosistema.
Alberto Forconi e Daniele Cecchi
Alberto Forconi, ingegnere, e Daniele Cecchi, archi-
tetto, si occupano di edilizia biocompatibile e proget-
tazione sostenibile e consapevole, sono titolari dello
studio di Bio-Architettura TuttaUnAltraCasa. Si oc-
cupano anche di divulgazione e formazione sui temi
della sostenibilità in ambito progettuale ed edilizio.
Per info: www.tuttaunaltracasa.it
57
 Cibo o veleno?
Non ci nutre e spesso ci fa ammalare: scopriamo cosa
si nasconde nelle etichette del cibo industriale
Lucia Cuffaro

U
n bel cucchiaio di addensanti per una mi-
scela omogenea e sinuosa, una spolverata
di agenti di resistenza che rendono tutto più
croccante, un pizzico di esaltatori di sapidi-
tà per un sapore più deciso, una punta di umidificanti
contro l’essiccazione, una pioggia di antiossidanti per
prolungare la conservazione e, per finire, una puntu-
rina di gas da introdurre nel contenitore per ottenere
l’effetto di un packaging bello gonfio: ecco servito il
cibo perfetto, desiderabile, a lunga conservazione e a
basso costo.
Un trionfo sul palato per gli investitori della grande di-
stribuzione organizzata.
Questa “perfezione artificiale” che impenna il PIL,
minaccia però la salute degli ignari consumatori. Sì,
perché anche il più consapevole acquirente deve
fare i conti con lei: la sacra etichetta, in cui teorica-
mente trovare tutto ciò che c’è da sapere, prima di
fare un acquisto.
Rigirando un prodotto fra le mani si possono notare
sulla confezione tre principali gruppi di informazioni:
la descrizione pubblicitaria, i valori nutrizionali e la li-
sta degli ingredienti.
Su quest’ultima, obbligatoria per legge, vi è l’indica-
zione delle materie prime (ma non le percentuali di
utilizzo di queste) con cui è prodotto l’alimento. Dietro
nomi e sigle di difficile comprensione si nascondono
però sostanze poco amiche della nostra salute.

E… come ti trucco il piatto

Abbondanti e onnipresenti sono gli additivi alimenta-
ri, sostanze aggiunte ai prodotti nella fase di prepara-
zione, imballaggio e perfino di trasporto. Sono segna-
lati in etichetta con la lettera “E” seguita da tre numeri
che ne indicano la categoria di appartenenza.

Dietro nomi e sigle di difficile

comprensione si nascondono sostanze
poco amiche della nostra salute

58

Additivi alimentari
Codice di assegnazione per le etichette prodotti
da E100 a E199 (coloranti);
da E200 a E299 (conservanti);
da E300 a E399 (antiossidanti e correttori di acidità);
da E400 a E499 (addensanti, stabilizzanti ed emulsionanti);
da E500 a E599 (correttori di acidità e antiagglomeranti);
da E600 a E699 (esaltatori di sapidità);
da E900 a E999 (vari).
I coloranti danno un aspetto appetibile al cibo indu-
striale. Conferiscono ad esempio un tocco magico alle
caramelle per bimbi con l’aggiunta di un azzurro uni-
corno, o sono in grado di donare un aspetto casereccio
alle fettuccine con il giallo, che rimanda all’immagina-
rio della pasta fresca con le uova della fattoria.
Tra i più rischiosi vi sono l’E150c (caramello ammonia-
cale) e l’E150d (caramello solfito ammoniacale), conte-
nenti il 4-metil-imidazolo, una sostanza sospettata di
essere cancerogena, come dichiara l’Agenzia interna-
zionale per la Ricerca sul Cancro dell’OMS.
Questi additivi sono largamente presenti in comuni
prodotti da banco come aceto balsamico, salsa di soia,
zuppe pronte, biscotti, merendine, gelati, e persino nel-
la bevanda più diffusa e contestata dagli attivisti di tutto
il mondo: la Coca-Cola (nella sua versione europea).
E rispetto al rosso colorito di affettati, salumi e carni cosa
dire? La GDO utilizza un trucco: per prolungare la conser-
vazione e mantenere un tono brillante si aggiungono ni-
triti e nitrati. Peccato che queste sostanze possono avere
gravi effetti collaterali sulla salute. Reagiscono infatti con
le ammine, delle componenti delle proteine, portando
alla formazione nel corpo di nitrosammine, composti
cancerogeni per l’esofago o lo stomaco (IARC 2010).
Tutelati?
Se dagli anni Cinquanta le tecnologie dell’industria
alimentare hanno fatto passi da gigante nell’inventare
sempre nuovi additivi al servizio delle aziende, sarebbe
ovvio pensare che la Legge sia in grado di vigilare. E così
sembrerebbe analizzando i regolamenti normativi.
Eppure vige da decenni una prassi corrotta. Il control-
lante – ovvero l’agenzia europea dell’EFSA (Autorità
europea per la sicurezza alimentare) e l’americana
FDA (Food and Drug Administration) – non è in grado
di esaminare tutti i prodotti immessi in commercio e
per questo si limita a leggere le documentazioni invia-
te dalle aziende che dovrebbero controllare. Assurdo!
Leggi di più
Impara a leggere le etichette
Chi fa da sé, fa per tre
Allora che fare? Dato che districarsi negli elenchi delle
etichette per capire quello che lede la nostra salute è
davvero impossibile, ecco una serie di consigli per ag-
SPECIALE Possiamo salvare il Pianeta
girare il problema:
●● eliminare completamente i cibi con più di sei ingre-
dienti, scartare i cibi con una forte presenza di zuc-
cheri aggiunti, sale e grassi animali;
●● informarsi su libri che trattano la lettura consapevo-
le delle etichette e su siti web affidabili;
●● scegliere cibo locale, etico, vivo, biologico, il più
possibilmente vegetale;
●● acquistare dai coltivatori diretti, nei negozi bio del ter-
ritorio oppure on line, disintossicarsi dagli imperanti
supermercati per essere più liberi e felici, come consi-
glia Elena Tioli nel suo libro Vivere senza Supermercato.
E se servisse, va bene spendere anche qualche euro in
più, che tanto tornerà indietro in ben-essere, riduzione
delle spese mediche e degli sprechi casalinghi, minor
impatto ambientale e una più equa distribuzione del
denaro verso le piccole aziende che con tanta fatica
cercano di sopravvivere. Affinché nella borsa per la
spesa ci sia bellezza e mai più cibo truccato.
Lucia Cuffaro
È in viaggio perenne alla ricerca dei nascondigli dell’e-
nergia vitale e creativa. Esperta di autoproduzione e
rimedi naturali, scrive libri per il Gruppo Editoriale
Macro: Fatto in casa, il libro dell’autoproduzione, Ri-
sparmia 700 euro in 7 giorni, una guida per gli eco-ri-
sparmiatori; il DVD Fatto in casa con Lucia, Cambio
Pelle in 7 passi e l’Eco Kit per le Pulizie Ecologiche,
un box contenente un comodo foto-libretto e 5 ingre-
dienti necessari per autoprodurre 15 detersivi naturali.
Ogni settimana conduce la rubrica ecologica in onda
su RaiUno nel programma Unomattina in Famiglia.
Presidente del Movimento per la Decrescita Felice è
gioiosamente impegnata come attivista nella divulga-
zione di riflessioni sulla decrescita, il ben-essere e la
riduzione degli sprechi.
►LIBRO CONSIGLIATO
Lucia Cuffaro & Elena Tioli
Occhio all’Etichetta!
Tutto ciò che devi sapere prima di fare
la spesa
Macro Edizioni, 2019
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59
 Viaggia con lei
Viaggi Green
Vacanze speciali per sole donne, tra spiritualità e consapevolezza
Intervista a Roberta Zanetti a cura di Marianna Gualazzi
È
da un po’ che la tengo d’occhio sul web e final-
mente riesco a intercettarla per una chiacchie-
rata prima che parta per l’Asia, per uno dei suoi
tantissimi viaggi.
Perché Roberta Zanetti è prima di tutto una viaggia-
trice: viaggia con il corpo e con l’anima e accompagna
le donne che vogliono scoprire la loro vera essenza e
trovare la propria centratura in altrettanti viaggi rea-
li e spirituali, nei luoghi concreti ed energeticamente
più potenti della Terra così come in quelli evanescenti,
ma altrettanto rivelatori, del sogno di tutto ciò che è
in potenza ma non ancora in atto. In attesa di incon-
trarla al corso che terrà nel 2019 in Fattoria dell’Au-
tosufficienza (per non perderlo segui la pagina auto-
sufficienza.it/corsi-eventi), al quale non mancherò di
partecipare, vi lascio alla chiacchierata che mi sono
gustata con lei al telefono.
60
Ciao Roberta, leggo sul tuo sito che sei alchimista, spiri-
tual coach, life purpose strategist e che trascorri la tua
vita viaggiando nei luoghi più belli del pianeta: sembra
tutto fighissimo! Ci racconti come hai raggiunto tutto
questo splendore?
Io lo considero fighissimo e so che da fuori forse può
apparire così, ma dietro c’è una grande quantità di la-
voro e altissimi livelli di stress da gestire! So che sono
arrivata dove sono lavorando sodo e non avendo mai
il minimo dubbio sul fatto che ce l’avrei fatta. Ci sono
state lacrime, sforzi e tantissimi sacrifici, ma per me è
una missione di vita e non potrei fare altro.
Oggi studio e mi formo costantemente, cerco di lavo-
rare intelligentemente, ho un ottimo team che mi sup-
porta e dedico molto tempo a prendermi cura di me
tramite meditazione, contatto con la natura, esercizio
fisico e cibo salutare. Non potrei farcela altrimenti.
Cosa significa oggi essere un alchimista? Come mai ha
scelto questa “definizione” per il tuo essere e il tuo lavoro?
Sai, in un modo che sembra dominato dal materialismo e
dalla superficialità, ho sempre visto l’alchimia come uno
strumento evolutivo, l’unico che ti ricorda che, come di-
cono gli inglesi “the only way out is through”, ovvero l’uni-
ca via per uscirne è attraversare la situazione.
L’alchimista è colui che trasmuta il piombo in oro, per-
ché a priori sa che c’è del potenziale e ciò che ti serve
sono gli strumenti, tecniche e conoscenze giuste per
creare la magia.
Essere alchimisti moderni ha lo stesso significato. Ba-
sta guardare le persone e vederle per quello che sono
veramente. Vedi l’oro, la luce dentro di loro. L’unica dif-
ferenza, nel mio caso, è che non sono io che faccio il
lavoro: io facilito lo spazio, offro gli strumenti affinché
siano le donne che si affidano a me a diventare alchi-
miste di se stesse.
Ci racconti la tua esperienza con i gruppi di donne che
scelgono di partecipare ai tuoi viaggi? Cosa offri duran-
te questi soggiorni speciali?
Un retreat si differenzia da un viaggio normale per tan-
tissimi fattori. Prima di tutto c’è sempre un lavoro atti-
vo che si svolge durante il viaggio, che accompagna la
destrutturazione di chi normalmente si apre a nuove
realtà e nuove culture.
C’è un tema che caratterizza ogni retreat e che viene
lavorato in loco tramite lezioni, masterclass ed esercizi
e che porta la partecipante a prendere nuova consa-
pevolezza e a tornare a casa con un’altra percezione di
sé, ad avere una nuova visione della realtà che vive o
della situazione che sta affrontando.
Inoltre per me è fondamentale che ogni partecipante si

Viaggi Green
immerga a 360° nel Paese che sta visitando. I luoghi in
cui svolgo i miei retreat sono realtà nelle quali ho gene-
ralmente vissuto o che conosco molto bene. Organizzo
sempre incontri con figure particolari e importanti del
territorio, come guaritori, astrologi, medici o visite a pic-
cole realtà imprenditoriali che sostengono e promuo-
vono la diffusione della cultura autoctona.
Tu parli di spiritualità “concreta” e di voler aiutare le
donne a essere concretamente libere e consapevoli:
quali sono i “freni” che più spesso hai riscontrato a que-
sta libertà e consapevolezza?
Sarò super sintetica perché i maggiori blocchi riscon-
trati sono tre: il non sapere cosa si vuole, il non sape-
re come fare a crearlo e il pensare di non meritarselo.
Spesso siamo già libere: la gabbia e la porta chiusa esi-
stono solo nella nostra mente.
Quale consiglio ti senti di dare alle mamme che stanno
crescendo le bambine di oggi che saranno le donne di
domani? Come aiutarle a trovare quella centratura e
quell’autodeterminazione che ne faranno individui liberi
e consapevoli?
Se vogliamo figlie libere e consapevoli, dobbiamo dar
loro la possibilità di esplorare, conoscersi, accettarsi e
amarsi, motivandole a essere la miglior versione di se
stesse per se stesse, non per gli altri. Lo facciamo dan-
do loro una libertà sancita da valori e ricordandoci che
rimaniamo donne, oltre che mamme, e che possiamo
sempre scegliere di essere vittime o esempi della no-
stra esistenza.

Per info e contatti

www.robertazanetti.it

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Roberta Zanetti
La Luna
La sua energia, la sua influenza e
come può aiutarci a co-creare la
nostra realtà
Zanetti Roberta, 2018

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Uno spicchio di Luna può aiutarti a
co-creare la tua realtà, scopri come!

61
 La riviera romagnola
si tinge di verde
Viaggi Green
Guida all’ospitalità green in una delle mete turistiche
più gettonate di sempre
La Redazione
N
ota in Italia e all’estero per la sua splendida
ospitalità, la riviera romagnola è famosa per
le notti in discoteca, le spiagge super attrez-
zate a misura di famiglia, il mare calmo e
tranquillo, gli alberghi con le offerte in pensione com-
pleta, le escursioni in bicicletta, i parchi divertimento
e tantissime altre attrazioni che fanno di questo luogo
un esempio da imitare per l’industria del turismo.
Apprezzata per il connubio di mare e collina, natura e
divertimento, la Romagna è amatissima anche per la
sua ricca tradizione enogastronomica, che qui è sino-
nimo di vino sangiovese, pasta all’uovo con il ragù di
manzo, cappelletti in brodo, carne di maiale e di peco-
ra alla griglia, senza dimenticare la piadina e i crescio-
ni, o cassoni che dir si vogliano: il pane “romagnolo” di
forma rotonda cotto sulla teglia rovente e farcito con
il formaggio fresco e la rucola o con i salumi di suino,
sogno proibito di generazioni di turisti.
62
Dallo strutto all’olio: ma è sempre piada!
Da sempre gli alberghi e le pensioncine della riviera of-
frono a pranzo la lasagna, così come una bella grigliata
di carne o un fritto misto di paranza: oggi però i gusti,
le abitudini alimentari e gli stili di vita sono cambiati e
la Romagna, sempre attenta nel rinnovare la propria
offerta turistica, è stata tra le prime a proporre sulle
proprie tavole piatti e menù più leggeri e targati green.
Ed ecco che negli stabilimenti balneari, nei ristoranti e
negli hotel fioccano da diversi anni le proposte vege-
tariane, vegane e a chilometro zero.
Anche i chioschi di piadina hanno allargato la propria
offerta proponendo piadina all’olio al posto del tradi-
zionale strutto, impasti con farina di farro, di grani an-
tichi, di ceci.
La poliedricità, del resto, è uno dei tratti distintivi della
cultura romagnola, che ama inventarsi, includere, di-
vertirsi e contaminare, anche in cucina.
 Escursioni con i bambini
Marianna Gualazzi
Si chiama Sentieri di Cioccolata e l’ho scoperto per
caso mentre cercavo in rete qualche bella camminata
da fare con i bambini e mi sono subito resa conto di
aver trovato una miniera d’oro. Sul blog sono “raccon-
tate” tantissime escursioni che si possono fare con i
bimbi in Appennino Emiliano, Romagnolo e in Tosca-
na, oltre cento, suddivise per zone, difficoltà e stagio-
ne dell’anno in cui sono consigliate. Il sito mi ha colpito
non solo per la qualità e la quantità delle informazioni
contenute, ma per la passione che traspare dalle pa-
gine scritte da questa famiglia di escursionisti – ca-
pitanata da papà Marco Gori – che ha visitato rifugi,
esplorato zone per il campeggio libero, percorso sen-
tieri più e meno noti, fatto il bagno nei torrenti e nelle
pozze più cristalline. Fantastica la sezione “Preparare
un’escursione con i bambini”. Bellissime anche le foto.
Da non perdere se avete bambini e volete iniziare a
godervi la natura, camminando con zaino in spalla.
Per info:
https://www.facebook.com/sentieridicioccolata/
https://sentieridicioccolata.it/
Non solo bici e “motori”
L’attenzione al benessere è un’altra caratteristica del
turismo romagnolo, che trova nella passione sfrena-
ta per le due ruote uno dei suoi motori fondamen-
tali, a cui si accompagnano il fitness e da alcuni anni
anche l’attenzione alle gare di resistenza, come il
Viaggi Green
triathlon.
Ma i romagnoli sono stati tra i primi a comprendere
che il benessere è la relazione profonda tra corpo,
mente e spirito per cui è facilissimo trovare in riviera il
corso di yoga in SUP (Stand Up Paddle), piuttosto che
la meditazione in spiaggia al tramonto, o il concerto di
campane tibetane all’alba.
Insomma la Romagna, nonostante vanti una carriera ul-
tradecennale di ricezione turistica, non è certo una vec-
china attempata in fatto di accoglienza, anzi, dà ancora
“la paga” – come si dice qui in riviera quando si parla di
gare motociclistiche, altro sport “nazionale” – ai numero-
si concorrenti e ha ancora tanto da insegnare in fatto di
ospitalità.
E se ve lo diciamo noi romagnoli dovete crederci, per-
ché noi d’estate in vacanza non andiamo da nessuna
parte: stiamo qui a goderci il nostro sole, i divertimenti
sulla spiaggia, i concerti all’aperto, le passeggiate in
collina, le biciclettate in pineta, il cibo di strada, i festi-
val, e tutto il sorriso e la convivialità di un’umanità che
ha ancora voglia di essere felice e far felici gli altri.
Per approfondire:
http://www.emiliaromagnaturismo.it/it/riviera-adriatica
https://www.rivieraromagnola.net/
63
 ECO Ospitalità
La Redazione
La Fattoria dell 'Autosufficienza
Al centro della Fattoria dell’autosufficienza sorge l’edificio
storico Caselle di Paganico, finito di ristrutturare nel 2016
e dedicato a Bio-Agriturismo.
Con il termine BIO intendiamo BIOLOGICO E BIOEDILIZIA,
infatti tutto quello che trovi in agriturismo segue i crite-
ri dell’ecologia. L’edificio è stato costruito con materiali
naturali (roccia, calce, terra, canapa, legno), gli arredi e
il pavimento sono in legno e trattati solo con oli natura-
li e vernici ecologiche, la biancheria da letto e le coperte
sono in cotone e lana certificata bio, i saponi e detersivi
Prova queste proposte selezionate per il tuo relax
64
sono eco-compatibili e naturalmente tutto ciò che offre la
cucina è biologico, a km0 e prevalentemente vegetale &
integrale. Per l’alloggio l’agriturismo dispone di 2 camere
doppie/matrimoniali/triple, 1 monolocale (2-3 posti), 1
camerata (letti a castello).
Al momento offriamo servizio di ristorazione solo in gior-
nate speciali, per gruppi ed eventi come cerimonie, con-
vention aziendali, corsi ecc.
Strada provinciale 43, SNC, Paganico
47021 Bagno di Romagna FC - n 0543 918302
e info@autosufficienza.it / d www.autosufficienza.it
Hotel San Salvador
L’Hotel San Salvador è un Eco Hotel, ***superior, mo-
derno, elegante, e ben organizzato per garantirti confort
e servizi tipici dei grandi alberghi internazionali a un
prezzo onesto e conveniente.
La cucina tradizionale romagnola è eccellente: tutto viene
preparato in casa con farine locali e bio dell’Antico Mulino
Rosso. Inoltre è possibile gustare pesce fresco tutti i giorni.
Via G. Lucilio, 8 - 47814 Igea Marina (RN) - n 0541 331243
e info@ hotelsansalvador.com d www.hotelsansalvador.com
Terme di Riolo

Viaggi Green
Le Terme di Riolo, fondate nel 1870, sono una vera oasi di
relax. Qui le acque termali e il fango sorgivo sono impie-
gate nelle terapie, ma anche nel centro benessere dove
si trova un'ampia piscina termale e un elegante therma-
rium. Per i soggiorni le terme offrono diverse soluzioni
negli hotel in gestione.

Via Firenze, 15 - 48025 Riolo Terme (RA) - n 0546 71045

d www.termediriolo.it e info@termediriolo.it

Hotel Luxor
L’anima dell’Hotel Luxor di Bellaria Igea Marina nasce
dalla ricerca di uno stile di vita sano, anche in vacanza. A
partire dall’alimentazione. L’hotel è gestito dalla famiglia
Bianchi da oltre sessant’anni e ha da sempre anticipato i
tempi in materia di benessere.
Già dai primi anni ’80 la cucina ha conosciuto un’evo-
luzione vegetariana, prediligendo sempre più la ricerca
della salute a partire dalla tavola. Nel 2009 con Barbara,
Veggie Chef e titolare dell’hotel, è avvenuta un’ulteriore
specializzazione 100% vegana, scegliendo una proposta
a buffet sempre più ampia.
L’hotel si trova vicinissimo al mare, in zona centrale, a
due passi dal Parco Naturale del Gelso, luogo ideale per
bellissime passeggiate immersi nel verde, a piedi e in bi-
cicletta.

Via Silio Italico, 3, 47814 Igea Marina (RN) - n 0541.330406

d www.hluxor.it/ e info@hluxor.it t

Hotel Daniel
L’hotel Daniel è un piccolo hotel*** ecosostenibile di 20
camere vicino al mare. Tramandato di padre in figlia e ri-
strutturato recentemente, dispone di camere con docce
emozionali, vasche idromassaggio in giardino e parcheg-
gio privato fronte hotel.
I nostri menù rispettano la tradizione e le nuove tenden-
ze. Prediligiamo prodotti del territorio e bio. La soddisfa-
zione dei nostri ospiti è la nostra soddisfazione.

Via Virgilio 95 - 47814 Igea Marina(RI)- n 0541/331244

e info@hoteldaniel.net

65
66
Nutrire lo Spirito
 Nutrire lo Spirito

67
 Malati di farmaci
Medicina Olistica

La lucida analisi del dottor Di Leo sulla crescita del mercato

del farmaco: siamo malati o consumatori di medicine?
Intervista a Mauro Di Leo a cura di Romina Rossi

D
all’uso all’abuso di farmaci il passo è breve: lo
dimostrano i dati in crescita del consumo di
medicinali e prodotti farmaceutici da banco
e non. Sui motivi del perché la nostra società
sia sempre più dipendente dai farmaci, partendo da età
sempre più giovani, ne abbiamo parlato con il dottor
Mauro Di Leo – medico presso l’Unità Operativa di
Diabetologia della Fondazione Policlinico A. Gemel-
li di Roma, e dove ha lavorato per circa venti anni in
Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza – che ha illustra-
to come Big Pharma punti a incrementare le vendite dei
propri prodotti a danno della nostra stessa salute.
Dottor Di Leo, Lei denunciava già dieci anni fa la nostra
condizione di malati di farmaci. Come siamo arrivati a
questo punto? E cos’è cambiato a distanza di dieci anni?
L’aumento delle diagnosi e della cura delle malattie
croniche e l’invecchiamento della popolazione spin-
gono la crescita della spesa per farmaci nei Paesi svi-
luppati, mentre la crescita della popolazione e la mag-
giore accessibilità ai farmaci sono già i principali fattori
di crescita nei mercati emergenti. Tuttavia, se fino a
dieci anni fa, il costo per la creazione e il lancio di nuo-
ve medicine cresceva senza sosta, mentre il numero
di nuovi prodotti originali era in declino, il panorama
è cambiato, non solo perché “la rete internet” ha dato
voce ai pazienti, ma anche perché oggi alle medicine
è richiesto di essere efficaci nel mondo reale oltre che
nei confini ristretti di un laboratorio. L’industria farma-
ceutica, più di ieri, ha bisogno di consumatori, per cui
le strategie sono state modificate: adesso si rivolge,
sempre con o senza l’ausilio dei medici, direttamente
ai pazienti o presunti tali. Il messaggio pubblicitario, in
questo modo, si diffonde a macchia d’olio: il medico
non è più la chiave per aprire le porte del mercato ma è
il paziente stesso, inondato dalla pubblicità televisiva.
Per le aziende farmaceutiche si sta avvicinando un pe-
riodo di innovazione e cambiamenti radicali: oggi ab-
biamo non solo Internet ma soprattutto le applicazioni
da scaricare gratuitamente sugli smartphone, create
dalle industrie farmaceutiche appunto per determina-
re dipendenza nei pazienti.
Le multinazionali del farmaco sono sempre più forti, e sem-
brano poter fare ciò che vogliono senza che nessuno riesca
a ostacolarle: è di qualche giorno fa la notizia che questo
settore ha chiuso il 2018 in forte crescita, con un aumento

68
 L’industria farmaceutica, più di ieri,
ha bisogno di consumatori, per cui le
strategie sono state modificate: adesso
si rivolge, sempre con o senza l’ausilio
dei medici, direttamente ai pazienti o
presunti tali
del fatturato da record. A me, però, viene solo in mente che
questo significa che sono sempre di più le persone che “si
cibano” di farmaci e che entrano nella spirale della malat-
tia. Ci può essere fine, secondo Lei, a questa spirale?
Il business farmaceutico ha raggiunto 1.300 miliardi
nel 2018 (un valore più che doppio rispetto a quello
registrato nel 2005), in aumento del 30% rispetto al
livello del 2013. L’industria farmaceutica si presenta
come un oligopolio piuttosto concentrato, il che signi-
fica che ci sono un numero ridotto di imprese che pro-
ducono lo stesso bene omogeneo e che controllano
una domanda formata da molti consumatori.
Il rapporto tra rischi e benefici nell’uso di molti medici-
nali è decisamente sbilanciato a favore dei primi: non
curano e anzi rischiano di far ammalare i pazienti. È il
verdetto che arriva dall’autorevole “Prescrire”, la rivista
indipendente francese di informazione scientifica sui
medicinali. Sono passati al setaccio 91 principi attivi
per i quali, in base agli studi clinici e ai bugiardini, è
stata valutata l’efficacia e il rapporto tra la capacità di
curare e gli effetti indesiderati – spesso gravi se non
gravissimi – associati alla terapia con un determinato
farmaco. Ci sono gli antinfiammatori che espongono
il paziente al rischio di malattie cardiovascolari, gli an-
Medicina Olistica
tibiotici che, pur funzionando meno di altri apparte-
nenti alla stessa classe farmacologica, sono accusati di
favorire l’epatite. Per non parlare di medicinali molto
costosi come quelli oncologici: per molti farmaci usati
nella chemioterapia non è stata mai provata la capaci-
tà di allungare la vita del malato mentre ad essi sono
associate gravi reazioni, quali trombosi, perforazioni
gastrointestinali e danni neurologici. In molti casi si
scopre che questi medicinali sono completamente
inutili, come accade per gli sciroppi mucolitici contro
la tosse. Sotto accusa sono soprattutto i diffusissimi
Fans, gli antinfiammatori non steroidei, per molti dei
quali l’efficacia clinica non è stata dimostrata.
Purtroppo, al giorno d’oggi, non è facile ipotizzare una
fine a questa “spirale” negativa perché gli interessi di Big
Pharma combaciano sempre di più con il potere politico.
Siamo talmente tanto immersi nell’era della medicalizza-
zione che non ce ne rendiamo nemmeno conto: la pub-
blicità ci ricorda che non possiamo permetterci di stare
male, dobbiamo essere macchine sempre con il motore
al massimo dei giri, guai a fermarci. Una mia conoscente
si è vista prescrivere un antidepressivo un mese dopo un
lutto, come se questo avesse una scadenza dopo la quale
dobbiamo tornare pimpanti e spensierati. Possibile che
non ci si renda conto che si tratta di azioni di marketing?
Oggi sono prescritti un numero sempre maggiore di far-
maci. Le imprese farmaceutiche si stanno costantemente
impegnando nell’ampliare il confine che definisce quan-
do una persona è in uno stato di malattia; ieri eri iperteso
se superavi la soglia pressoria di 160/90 mmHg, oggi ti
basta mostrare un valore di 140 su 85 per assumere un
antipertensivo. Lievi problemi sono adesso riclassifica-
ti come problemi seri, condizioni di salute che richie-
dono un trattamento farmaceutico. Numerose condi-
zioni normali di salute sono medicalizzate senza tener
conto, innanzitutto, dello stile di vita, del bisogno di
una dieta sana e bilanciata, di un consumo ridotto di
dolci e sale da cucina, di un sano riposo che invece ci
eviterebbero l’assunzione di pillole.
Per quanto riguarda i disagi psichici di cui molte per-
sone soffrono cronicamente (soprattutto gli anziani) o
saltuariamente, ci sono terapie alternative, o meglio
integrative, ai soliti antidepressivi che sono prescritti
come caramelle. Musicoterapia, arteterapia, e molte
altre, o essenzialmente semplici come la lettura di
buoni libri: ce n’è per tutti i gusti. Il loro obiettivo è
mettere in risalto alcuni aspetti della persona di cui la
medicina non può o non riesce a farsi carico. Si tratta
di terapie che non hanno gli effetti collaterali rispetto
alla classica farmacoterapia e, soprattutto, sviluppano
le risorse creative delle persone per aiutarle a vedere
le cose da un punto di vista diverso: si danno nuove
risposte a vecchie domande.
69
 Secondo Lei, con una corretta informazione, uno stile di
vita adeguato e una corretta alimentazione, a quanta
parte di farmaci si potrebbe rinunciare per molti distur-
bi, come i dolori mestruali o il mal di testa?
Medicina Olistica
Lo stile di vita, che implica un cambiamento del modo
di pensare e di vivere, gioca un ruolo fondamentale nel
superamento di molti malesseri. Per esempio, trovare,
riconquistare e mantenere una regolarità nel sonno è
importante perché la perdita di sonno è causa di de-
pressione su base organica in tutti. Un abuso di caf-
fè, tè o sostanze eccitanti, di fumo di sigaretta serve a
mantenere alti i ritmi di studio o lavoro poiché la mag-
gior parte di queste persone non riesce a sopportare
uno stato di tranquillità, di relax e ha bisogno di fare
sempre qualcosa, di muoversi, avere un impegno, spo-
starsi. Queste persone sentono il tempo come tiranno
e insufficiente, scambiano quiete per depressione e fi-
niscono per aumentare lo stato d’ansia e la maniacalità
quando arrivano malesseri fisici che, spesso, sono ingi-
gantiti e combattuti con i farmaci. Si genera un cerchio
vizioso da cui non si esce facilmente. Queste persone
tendono a somatizzare qualsiasi disturbo fisico in una
malattia, generando una sofferenza psichica non ri-
conducibile a malesseri reali. I problemi psicologi ed
emotivi più comuni sono la cefalea, le alterazioni del
battito cardiaco, come la tachicardia e le palpitazioni,
i disturbi gastrointestinali come il mal di stomaco e la
►LIBRO CONSIGLIATO
Mauro Di Leo
Malati di farmaci
Perché l’industria farmaceutica vende
farmaci dannosi, inventa malattie e
specula sul cancro
Editori Riuniti, 2010
Puoi acquistarlo su macrolibrarsi.it
70
Numerose condizioni normali di salute
sono medicalizzate senza tener conto,
innanzitutto, dello stile di vita, del
bisogno di una dieta sana e bilanciata,
di un consumo ridotto di dolci e sale da
cucina, di un sano riposo che invece ci
eviterebbero l’assunzione di pillole
digestione difficile, le dermatiti, il prurito, i dolori mu-
scolari, mal di ossa, la respirazione faticosa, la “fame
d’aria”, l’inappetenza o la fame insaziabile. Le persone
che soffrono di questo tipo di disturbi, hanno spesso
una certa difficoltà a identificare le proprie emozioni.
Sta di fatto, che i medicinali classici per curare questi
disturbi sono inutili perché queste persone necessita-
no di un cambiamento dello stile di vita, che migliori la
conoscenza di se stessi e del proprio corpo.
Romina Rossi
Giornalista pubblicista, fa parte della redazione di
“Vivi Consapevole”. L’amore per la Natura e la cu-
riosità di capire i complicati e delicati meccanismi di
funzionamento dell’uomo, la portano a intraprendere
studi di Naturopatia all’Istituto di Medicina Naturale
di Urbino. Segue periodicamente i corsi sui fiori di
Bach al Bach Centre in Inghilterra e contemporanea-
mente approfondisce gli studi sui diversi sistemi flore-
ali, sulla fitoterapia e sull’erboristeria.
Leggi di più
Il mercato della malattia
Bambini Iperconnessi
I danni allo sviluppo causati da un contatto troppo precoce
e prolungato con smartphone, tablet e console
Marianna Gualazzi
N
on sanno ancora parlare e nemmeno cam-
minare, forse a tavola vengono ancora im-
boccati e non hanno mai tenuto in mano un
pennarello, eppure sono dei fan scatenati di
you tube: se ne vedono sempre più spesso, intabar-
rati nei loro passeggini, con in mano il telefonino di
mamma e papà intenti a “scrollare” i video più amati,
mentre i genitori possono godersi una pizza al risto-
rante in santa pace, un caffè al bar, una chiacchierata
con gli amici. Sono bambini di 14 mesi, spesso anche
più piccolini: maneggiano tablet e telefonini come se
li avessero avuti anche quando stavano nella placenta
e li richiedono con insistenza ai genitori non appena li
adocchiano, scatenandosi in pianti, capricci e scenate
da far tremare di vetri se la pretesa non viene esaudita
Medicina Olistica
all’istante o se il telefonino viene tolto “troppo presto” da
quelle piccole manine affamate di tecnologia. Il telefoni-
no diviene oggetto del precoce contendere tra bambino
e genitori. Sempre più incastrati tra lavoro, famiglia e rit-
mi stressanti, mamma e papà alla fine trovano comodo
che la nuova tata elettronica intrattenga il piccolo di po-
chi mesi, magari anche per un'oretta a seduta.
Al ristorante senza telefonino:
è ancora possibile?
Eppure dieci anni fa i telefonini e i tablet non c’era-
no, i bambini non li usavano e forse le famiglie era-
no pure più tranquille, senza questi terzi incomodi a
farla da padrone del poco tempo rimasto a fine gior-
nata. In un'era che oggi appare lontanissima, i pupi,
71
 per ingannare l’attesa al ristorante, coloravano gli
albi illustrati o si divertivano con un gioco di società
se più grandicelli. Oggi sembra impossibile uscire
a cena o frequentare i luoghi pubblici con i bambini
Medicina Olistica
senza far usare loro il telefono, il tablet o la console.
LA REGOLA DEL 3-6-9-12
DI SERGE TISSERON
Psichiatra infantile, psicoanalista e direttore della ricer-
ca presso l’Università Paris Ouest-Nanterre, Tisseron ha
compreso la necessità di stilare una guida per genitori
ed educatori relativa all’utilizzo delle nuove tecnologie
da parte dei bambini: alla base ci sono le buone abitu-
dini da veicolare sin dalla primissima infanzia.
Ecco le sue linee guida:
regola del 3: niente schermi prima dei tre anni, di nes-
sun tipo;
regola del 6: niente console di gioco portatili prima
dei sei anni;
regola del 9: niente internet prima dei 9 anni. Se pro-
prio il bambino deve accedere alla navigazione lo farà
sempre sotto la supervisione attenta di un adulto o un
insegnante;
regola del 12: internet in autonomia solo a partire dai
dodici anni, ma comunque sotto la supervisione at-
tenta dei genitori che stabiliscono orari, limiti di tem-
po e dispositivi di controllo sulla navigazione.
La regola del 3-6-9-12 è necessaria, ma non sufficien-
te in quando gli adulti dovranno vigilare sul tempo di
permanenza davanti agli schermi e sui contenuti fruiti
dai bambini e dagli adolescenti. Secondo Daniele No-
vara ad esempio, nella fascia di età 3-6 anni mezz’ora
al giorno di videoschermi è più che sufficiente.
72
Gli strumenti digitali la fanno da padrone nella vita
quotidiana degli adulti e lo stesso accade in quel-
la dei bambini: ma a che prezzo? Che impatto ha
l’uso di queste tecnologie in un’età così precoce?
«Gli strumenti digitali la fanno da padrone nella vita
quotidiana degli adulti e lo stesso accade in quella dei
bambini: ma a che prezzo? Che impatto ha l’uso delle
tecnologie in un’età così precoce? “Dobbiamo pensa-
re – mi dice Daniele Novara, pedagogista di fama
internazionale che raggiungo al telefono - che la
crescita del bambino, almeno fino ai sette anni, è to-
talmente sensoriale. Viceversa questa realtà virtuale
spegne l’ispirazione sensoriale e cattura l’attenzione
cerebrale in forma passiva, puramente recettiva. L’e-
sposizione così ravvicinata della prima infanzia allo
smartphone è quindi devastante, non trovo altro
modo per descriverla. Le ricerche scientifiche sono
inequivocabili: non stiamo parlando di tecnologia, ma
di un uso del digitale sostitutivo dell’esperienza.
Il bambino deve fare giochi di carattere manuale, mo-
torio, non c’è assolutamente bisogno che sia catturato
da un mondo virtuale e artificiale così pervasivo. Allo
stesso modo è pericoloso l’uso precoce della tastiera.
Se oggi sappiamo che l’esposizione ai videoschermi
rallenta l’apprendimento del linguaggio, l’uso del-
la tastiera, nei primi sei anni di vita, compromette in
maniera significativa la capacità di lettura e scrittura.
Le ultimissime generazioni di bambini faticano sem-
pre più ad apprendere la scrittura in corsivo, con gravi
danni neuro-cerebrali.
A questo proposito, gli strateghi del marketing delle
grandi e potenti multinazionali tecnologiche hanno
inventato due falsi miti che non hanno nulla di scienti-
fico: quello del bambino digitale e del bambino touch. Il
 “Un bambino piccolo che fruisce di
un’ora di TV al giorno, è a rischio di
sviluppare deficit di attenzione due

Medicina Olistica
volte superiore a chi non la guarda”
A. Oliverio, Nativi digitali.
Non lasciamoli soli con i media,
(“Vita e Pensiero”, 2/2014)

tutto per “vendere” gli strumenti digitali anche al mon-

do dell’infanzia, con i risultati che stiamo vedendo…
Il bambino fa quello che l’ambiente gli mette a dispo-
sizione: se è circondato di strumenti digitali li usa, ma
questi strumenti non fanno bene alla sua crescita».
La scrittura a mano come patrimonio
dell’umanità
Sulla stessa lunghezza d’onda è anche Anita Ruscia-
delli, grafologa clinica che da anni lavora a stretto
contatto con il mondo dell’infanzia e in particolare
con i bambini con sindrome da disattenzione e ipe-
rattività (ADHD): «Numerose ed autorevoli ricerche
in campo neurofisiologico, psicologico e pedagogico
hanno dimostrato che l’atto di scrivere a mano è la
risultante di una raffinata sinergia tra un numero di
aree cerebrali maggiore rispetto a quanto si verifica
nella scrittura digitale. Da ciò deriva che la scrittura a
mano, grazie al coinvolgimento dell’intera persona dal
punto di vista cerebrale, muscolo-scheletrico, di coor-
dinazione (occhio-mano), motivazionale ed emotivo,
è in grado di alimentare e potenziare il processo di
apprendimento, di incidere positivamente sulla capa-
cità di lettura e di comprensione del testo e di svolgere
un ruolo primario nello sviluppo del pensiero logico
e critico, della creatività e della capacità di problem
solving. I circuiti cerebrali e psico-fisici che si attivano
durante l’atto scrittorio, permettono un migliore ap-
prendimento in senso lato, una maggiore capacità di
formulare e di esprimere idee e pensieri e di migliora-
re la memoria e la concentrazione. Dal 2015 è nata in
Urbino, promossa e sostenuta dall’Istituto Grafologico
Internazionale G.Moretti, la Campagna per il diritto di
scrivere a mano, che ha come intento quello di otte-
nere dall’UNESCO il riconoscimento della scrittura a
mano come Patrimonio dell’Umanità».
Disattenzione, iperattività e strumenti
digitali
In termini di sviluppo, quindi, usare uno schermo tou-
ch per diverse ore al giorno prima dei tre anni, scara-
bocchiare su un foglio o provare a tagliare le verdure
insieme al papà per preparare la zuppa della cena non
hanno gli stessi effetti. A questo punto mi chiedo qual
è la relazione tra l’abuso di strumenti digitali (smar-
tphone, tablet, videogiochi) e il dilagare tra i bambini
dell’ADHD così come dei disturbi specifici dell’appren-

73
 dimento (DSA). «Quello che sto notando da una decina
d’anni a questa parte – continua Anita Rusciadelli – è
un aumento esponenziale della difficoltà dei bambini
Medicina Olistica
a rimanere fermi e a soffermarsi, a prestare attenzione
e a contenere le reazioni emotive, quasi si sentissero
perennemente carichi, allertati e sradicati, pronti a
reagire a ogni stimolo e a ogni sollecitazione, interna
ed esterna. Lo stato di agitazione che ben traspare dai
loro comportamenti e atteggiamenti è solo una faccia
della medaglia; l’altra è quello dell’ansia, della fragilità
emotiva, delle paure e delle insicurezze che si rivelano
con molta chiarezza nei loro prodotti grafici, siano essi
scarabocchi, disegni o scritture. Parallelamente all’au-
mento di tali tratti aumentano esponenzialmente anche
le diagnosi di ADHD, ma soprattutto l’uso e l’abuso degli
strumenti digitali che precocemente – ad iniziare dai 14
mesi – vengono messi a disposizione dei bambini».
“Rinunciare a scrivere a mano, a disegnare
e ad esprimersi sul si traduce nella
mancata possibilità di esprimere
la nostra individualità, non tanto in termini
di contenuto quanto e soprattutto nella
relazione con il foglio, rappresentativo
del nostro spazio esistenziale”
ANITA RUSCIADELLI
«Le neurocertificazioni psichiatriche nell’infanzia – chio-
sa Daniele Novara – stanno crescendo a dismisura: oggi
soprattutto in Italia si confonde l’immaturità infantile con
la patologia e questo è una tendenza molto grave. Il bam-
bino ha diritto ad attraversare tutte le fasi della sua cre-
scita senza essere sottoposto a test, screening che fatica
a reggere sul piano psicologico, da qui la loro inattendi-
bilità. Ovviamente c’è una relazione tra la virtualizzazione
dell’infanzia e gli eccessi di diagnosi neuropsichiatrica: se
il bambino non può fare la vita che gli compete, ovvero
correre, muoversi, stare in contatto con la natura, vivere
il gruppo spontaneo dei bambini, il cerchio dei pari, si
spegne dal punto di vista dello sviluppo, con gravi danni
e conseguenze. Bisogna tenere conto che nei millenni i
bambini sono cresciuti con i loro coetanei, ora vengono
separati dai coetanei e messi davanti prima a un televiso-
re, poi a uno smartphone e infine a una console di video
giochi: questo passaggio non è senza conseguenze, la
natura non fa salti e quello che si prospetta sono danni
genetici alle generazioni future».
Che fare quindi? Io un consiglio ve lo do: non datelo il
telefonino ai vostri figli. Non è difficile: basta dire no.
Così come si vietano tanti altri pericoli manifesti per la
salute e l’incolumità dei nostri piccoli, si farà lo stesso
con il telefonino. Io ai miei figli non l’ho mai dato, qual-
che volta me l’hanno chiesto vedendo che i compagni
lo usavano, ma il no è stato fermo e loro non ne hanno
di certo fatto un dramma.
74
BAMBINI MALATI O SOLO VIVACI?
«Negli ultimi anni scolastici la priorità sembra sia stata
quella di trasformare le difficoltà degli alunni in vere e
proprie malattie. In 10 anni sono raddoppiate le cer-
tificazioni di disabilità, in un anno i cosiddetti DSA (di-
sturbi specifici dell’apprendimento) sono cresciuti del
37%, e nel frattempo (dicembre 2012) è uscita la nuo-
va disposizione ministeriale sui BES (bisogni educativi
speciali) che punta a rintracciare ancora altri alunni
bisognosi di cure particolari».Daniele Novara, ADHD:
un bambino vivace non è malato, UPPA, maggio 2014.
Approfondisci su uppa.it
A 10 e 7 anni non hanno mai usato un computer e han-
no accesso al tablet una volta a settimana: se lo chie-
dessero glielo faremmo usare anche di più, ma non lo
chiedono! Preferiscono giocare tra loro o uscire o es-
sere coinvolti nelle faccende di casa. E usiamolo meno
anche noi, questo benedetto telefonino: quando
siamo con i nostri figli spegniamo il wi-fi, chiudiamo
lo smartphone in un cassetto e dedichiamoci a loro:
usciamo per un giro in bicicletta, facciamo una torta,
andiamo a raccogliere le foglie e i sassi nei parchi. E se
siete nonni, educatori, zii, insegnanti parlate ai genitori
e consigliateli bene, perché ogni bambino salvato dal
telefonino è un bambino più felice, intelligente e sano.
►LIBRI CONSIGLIATI
Daniele Novara
Non è Colpa dei Bambini
Perché la scuola sta rinunciando
a educare i nostri figli e come
dobbiamo rimediare. Subito
Rizzoli, 2017
Giorgia Cozza
Dis-Connessi
Quando la comunicazione
digitale intralcia quella reale
Il Leone Verde, 2016
Anita Rusciadelli
La Traduttrice
dei Bambini
Centro di benessere
psicofisico, 2018
Puoi acquistarli su macrolibrarsi.it
 Medicina Olistica

75
 Focusing
Medicina Olistica

Dal capire al sentire: un processo terapeutico vitale

Roberta D’Ottavi

F
ocusing: mettere a fuoco, è un metodo terapeu-
tico diffuso e riconosciuto a livello mondiale da
quando fu creato, negli anni Sessanta nell’Uni-
versità di Chicago, dal dottor Gendlin, assistente
del professor Carl Rogers, nell’ambito della psicologia
centrata sulla persona. Consiste nella disposizione ad
accogliere e ad ascoltare le sensazioni che il corpo vor-
rà segnalare, con la finalità di ascoltare come si sta in
quel momento rispetto a una situazione, che può es-
sere stressante e caricata di responsabilità. Una sorta
di catarsi dalle sovrastrutture mentali, spesso devianti
rispetto all’autentico essere e sentire dell’individuo:
abilità naturale, riscoperta e non inventata.
Ascoltare il corpo
Le esperienze che hanno ferito o alienato da sé stessi
quando si era bambini, nonché la cultura imperniata
sul capire, hanno causato una perdita di fiducia nel
corpo e nella sua capacità di aiutarci a “sentire”. Il cor-
po sa come suggerirci, se lo ascoltiamo, il giusto passo
da fare per portarci più vicino a una vita piena e appa-
gante, mentre la mente, non fa che proporci le stesse
Il Focusing, meglio noto come metodo
esperienziale, non è esattamente una
terapia, quanto piuttosto una modalità
di attenzione introspettiva corporea
che può essere applicata a varie forme
di psicoterapia
soluzioni e spesso gli stessi sbagli. Il Focusing mostra
inequivocabilmente come il cambiamento possa più
facilmente venire da una buona relazione con perce-
zioni, sentimenti, sensazioni.
Il Foscusing è, in pratica, l’esplorazione di sé attraverso
le sensazioni che il corpo trasmette: ci si pone in un at-
teggiamento di ascolto empatico, per conoscere le emo-
zioni da un punto di vista fisico ed energetico. Spesso
il corpo vuole comunica le risposte alle domande che
ci poniamo sul piano razionale. Un esempio, il senso di
vuoto che si sente a livello gastrico quando, entrando in
una stanza, si percepisce la presenza di persone ostili,

76
o quella sensazione di aver ricevuto un pugno, sempre percezione di compressione e aggressività. Nel caso di
nello stomaco – un organo assai ricettivo, definito an- deficit come quello da attenzione/iperattività e di di-
che il secondo cervello – dopo una sgridata. Sentire, o slessia, si può intervenire nei casi più lievi dando l’op-
meglio ascoltare, significa disporsi in una modalità nella

quale il corpo, interrogato e sollecitato, dà risposte da
cui possono scaturire confronti, verifiche, contradditto-
ri, definizioni, comprensioni. È così che possiamo essere
in contatto con il nostro istinto di sopravvivenza o istin-
to per una vita migliore, che deriva non dalla società,
ma dal nostro vissuto interno e personale.
Il Focusing ci fornisce un’opportunità di chiarificazione
che può donarci ampio riscontro e beneficio in qualsiasi
settore della vita: di relazione, artistica, sportiva, profes-
sionale e nello studio. Il Focusing è strutturato dal punto
di vista del processo stesso, in una sua dinamica definita
“dei sei passi”, una modalità che si impara facilmente, atta
ad accogliere e favorire l’ascolto della totalità del corpo.
Benefici rispetto ai disagi di apprendimento
L’ansia di dover portare avanti lo studio, e sostenere le
verifiche o gli esami che ne conseguono, genera una
Medicina Olistica
portunità di integrare le terapie coesistenti con sedute
di Focusing, in cui si prende confidenza con sé stes-
si nel contatto col proprio corpo ed è possibile dare
ascolto a ciò che si esprime tramite i sintomi, facendoli
emergere, alleviandoli, e sentendo riconosciute e ac-
colte emozioni e aggressività.
Nel Focusing, sotto la supervisione e l’accompagna-
mento del trainer o del terapeuta, si accede a un recu-
pero e si procedere fluidamente senza costrizioni, sol-
levati e presenti a sé stessi, verso un naturale accesso a
concentrazione, attenzione e piacere dello studio.
In definitiva, il Focusing, una metodologia endogena
integrale, andrebbe ricompreso in una visione olistica,
dove non c’è soluzione di continuità tra il corpo stesso
e la mente, poiché per corpo si intende un unico, fatto
di mente, emozioni, sensazioni, parte fisica, intellet-
tuale e animica.

La tecnica dei sei passi
Focusing significa entrare in un
tipo speciale di attenzione, diver-
sa da quella quotidiana, che qui è
passiva e aperta, rivolta verso l’in-
terno, centrata nel presente. Il Te-
rapeuta-Trainer-Partner (nel caso
di uno scambio fra pari) guida il
Paziente -Cliente-Focalizzatore nel
percorso che segue, invitandolo in
prima persona a:
1. FARE SPAZIO: chiedere a colui
che focalizza di fare l’inventario di
tutte le cose presenti nel suo mon-
do interiore: pensieri, problemi,
sogni, speranze, e depositare ogni
cosa gentilmente fuori, in modo
da fare spazio dentro sé stesso.
Questo esercizio porta a sentirsi
più larghi, più capaci, più fluidi, più
leggeri. Si dedica quindi qualche
minuto al rilassamento, a partire
da piedi, gambe, glutei, schiena,
spalle, collo, nuca, occhi, naso fino
a percepire l’aria che si respira.
2. LA SENSAZIONE SENTITA (FELT
SENSE): in un tempo che può va-
riare anche in base all’esperienza
acquisita del Focusing, si giunge
a percepire una sensazione vaga,
incerta, non definita. Senza ana-
lizzarla, si porta l’attenzione nel
punto dove essa emerge nel cor-
po, in modo da stare sulla perce-
zione indefinita del problema.
3. SIMBOLIZZARE: ora si lascia
che dalla stessa sensazione emer-
ga una parola, una frase, un ge-
sto, un’immagine, un suono che
la descriva perfettamente.
4. RISUONARE: in questa fase si
controlla, si verifica la sensazione
che si sente con la parola, la frase,
il suono, l’immagine o il gesto…
per vedere se esse risuonano e
se coincidono: questo produce
solitamente un piccolo segnale
fisico, un senso di sollievo o rilas-
samento, come ad esempio suc-
cede quando ci si ricorda di non
avere chiuso le finestre prima di
uscire di casa.
5. PORRE DOMANDE: a questo
punto è corretto chiedersi cosa
qualifica il problema nel modo
appena descritto. Ad esempio:
“Cosa c’è nella sensazione che
ho sentito?” o “Che cosa rende il
problema come lo sento?”.
6. ACCOGLIERE: a questo punto
si può accogliere il cambiamento,
anche se è un piccolo rilassamen-
to o un leggero sollievo. Si tratta
di un punto di partenza, che por-
ta nel tempo a una nuova dispo-
sizione verso sé stessi e rispetto
alla percezione del disagio per il
quale è stato fatto il processo.

Roberta D’Ottavi
►LIBRO CONSIGLIATO
Laureata in Scienze Politiche e in Psicologia, lavora come
Roberta D'Ottavio professore nell’ambito dell’Insegnamento del Focusing,
Il Corpo non Mente (Coordinatore certificatore qualificato dal Focusing Inst.,
Diario dell’incontro e Formatore di Trainer), delle tecniche a mediazione cor-
col metodo Focusing porea e di coaching skill. Consulente nel campo della ri-
Andromeda Edizioni, 2015 cerca presso il MIUR, l'univ. La Sapienza e la Unicusano.
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77
 Detox naturale:
i rimedi della natura
Medicina Olistica

La primavera è il periodo migliore per depurare il nostro organismo:

ecco i rimedi più indicati
Romina Rossi

L
a primavera è il periodo ideale per una depura-
zione dell’organismo. Con l’inverno, il bisogno
fisiologico di un’alimentazione più sostanziosa
per combattere il freddo, le minori possibilità di
fare attività fisica e di stare all’aperto e qualche chilo
in più contribuiscono a un accumulo di tossine che
l’organismo deve poi smaltire. In inverno siamo infatti,
secondo la visione della Medicina Cinese, in una fase
statica, Yin. Con la primavera assistiamo a un cambio
di energia, che possiamo avvertire anche fisicamente:
passiamo dallo Yin allo Yang, quindi a una stagione più
dinamica, energica, di movimento, che culminerà nel
massimo Yang, l’estate.
l’alimentazione. Le tossine si legano alle molecole di
Secondo la Medicina Cinese, la primavera è la stagione
zeolite nel tratto gastro-intestinale e da qui e vengono
legata al movimento Legno, che a sua volta control-
trasportate ed espulse dal nostro organismo attraver-
la l’organo fegato. Ecco quindi che sfruttando questa
so le feci. La sua caratteristica è quella di passare in-
energia possiamo depurare il fegato, considerato la
denne dal tratto intestinale, senza che venga assorbi-
centrale biochimica del nostro organismo. Sostenerlo
ta, per cui non c’è pericolo che le tossine permangano
e aiutarlo a eliminare le tossine in eccesso permette al
all’interno dell’organismo.
fegato di riuscire a espletare meglio il proprio lavoro,
Oltre che per una depurazione profonda da metalli pe-
senza rallentamenti o interruzioni.
santi del fegato e dell’organismo in generale, la zeolite
Vediamo quindi quali sono i rimedi più indicati.
è indicata anche per quanti vogliano un trattamento
I benefici delle piante amare naturale contro i radicali liberi responsabili dell’in-
Tornando alla Medicina Cinese, legato al movimento le- vecchiamento precoce.
gno è il sapore amaro, che ha quindi tropismo sul fegato. Ideale anche per i periodi di stress intenso, o per chi si
Piante come tarassaco, carciofo, cardo mariano, cico- trova ad affrontare una convalescenza dopo una malat-
ria, genziana, di cui sono ricchi i nostri campi in questa tia. Secondo diversi studi la zeolite sarebbe ideale anche
stagione, permettono di eliminare le tossine e sostenere per regolare il metabolismo e aiutare la digestione.
l’attività epatica. Sono ottimi in cucina da aggiungere alle Le sue proprietà non finiscono però qui: per uso topi-
insalate, oppure, per un lavoro più profondo, si possono co si può applicare come rimedio efficace per “pulire”
assumere in forma di integratori alimentari. la pelle da acne e brufoli; allevia inoltre dermatiti, pru-
riti e psoriasi.
Zeolite: una depurazione completa che La zeolite in sé non ha particolari controindicazioni,
elimina i metalli pesanti tuttavia una terapia disintossicante profonda, che
Fra i rimedi di origine minerale ce n’è uno che ha del smuove grandi quantitativi di tossine, potrebbe creare
miracoloso in quanto a efficacia. Si tratta della zeolite, qualche effetto collaterale come mal di testa e nausea.
una polvere ricavata dalla pietra vulcanica ricca di silicio. In genere basta sospendere il trattamento per vedere
Esistono almeno 100 diversi tipi di zeolite, ma quella più cessare anche gli effetti collaterali, se invece persisto-
adatta per l’uomo è la zeolite clinoptilotite, che viene no è bene consultare il proprio medico.
attivata tramite processo di tribomeccanica. Al fine di ottenere un risultato migliore possibile è
La sua particolarità è quella di attirare a sé le sostan- bene anche bere parecchio durante l’assunzione di
ze pericolose che immettiamo all’interno del nostro zeolite: essendo molto assorbente, potrebbe causare
organismo ogni giorno attraverso la respirazione o problemi di stitichezza.

78
Le alghe: depurarsi con i rimedi del mare tre proprietà benefiche che aiutano a rinforzare il si-
La caratteristica delle alghe è quella di essere costitu- stema immunitario e gode di proprietà antibiotiche.
ita da microrganismi ricchi di clorofilla, anch’esse in

Medicina Olistica
grado di eliminare le tossine dal nostro organismo. In
Oriente sono considerate alimenti curativi, proprio ►PRODOTTI CONSIGLIATI
per le loro qualità, fra le quali spiccano quelle antimi-
crobiche e antinfiammatorie. Sia che siano rosse, brune Zeolite – Elkopur 312 +
o verdi, le alghe contengono innumerevoli sostanze Montmorillonite
benefiche come minerali, fibre, acidi grassi essenziali, Per 30 giorni – Elimina
vitamine, proteine e antiossidanti. metalli pesanti, radioisotopi,
Ecco le più indicate per un effetto detox e disintossicante: tossine, istamina
SCEN – Scientific & Natural
●● spirulina: alga di acqua dolce, è ricca di vitamina
A e D del gruppo B. Per le sue proprietà nutrienti è
considerata il cibo del futuro poiché contiene oltre Spirulina
il 3000% di carotene in più rispetto alle carote, 60 Compresse
Importante per il suo
volte in più fitonutrienti rispetto agli spinaci e 700 straordinario contenuto
volte in più delle mele, il 670% in più di proteine ri- di proteine, minerali e vitamine
spetto al tofu. Tre grammi di alga spirulina, secondo Lifefood
alcuni studi, hanno gli stessi benefici di 5 porzioni
di frutta e verdura. La presenza di omega-3 e 6 per-
Clorella – Integratore
mette anche di ridurre il rischio cardiovascolare, e alimentare
di tenere sotto controllo i livelli di colesterolo; in compresse
●● clorella: questa microalga è utile per sostenere e Aiuta le funzioni
detossinare il fegato e il cervello. Al pari degli altri depurative
dell’organismo
rimedi già citati, è ottima per eliminare le sostanze
tossiche o i metalli pesanti: li lega a sé ma evita di Govinda
impoverire l’organismo depauperandolo dalle so-
stanze utili, come magnesio o calcio. Contiene inol- Puoi acquistarli su macrolibrarsi.it

79
 Tossine: quali danni
Medicina Olistica
per il tuo organismo?
La tossiemia è l’accumulo di sostanze tossiche nel corpo.
Scopri come eliminarle grazie a un potente rimedio naturale
Marcella Viti per HDR
O
gni giorno sei sottoposto a continui attac-
chi, un vero e proprio bombardamento da
parte dei “nemici invisibili”, cioè numero-
si fattori che provocano accumulo di tos-
sine e mettono a rischio la tua salute, tra cui: cibi di
pessima qualità, aria e acqua inquinate, radiazioni, uso
eccessivo di farmaci, alimentazione errata.
Le tossine non provengono solo dall’ambiente esterno
ma possono essere prodotte naturalmente dall’orga-
L’aloe è senza dubbio il miglior modo
per ripulire a fondo il tuo organismo
dal deposito di tossine, riavviare e
sostenere il tuo fisico con l’arrivo della
primavera e iniziare a migliorare la
tua salute generale. Ciò avviene in ma-
niera naturale e delicata
80
nismo, da diverse funzioni metaboliche, da stress psi-
co-fisico, da carenza di sonno e da ritmi di vita frenetici.
Il problema è che, purtroppo, non riesci a vedere fisi-
camente le tossine, quindi non ti preoccupi e continui
a immagazzinarle inconsapevolmente nel tuo corpo.
Questo continuo deposito di tossine intossica e crea
danni al tuo organismo, abbassa le difese immunitarie
e ti rende vulnerabile alle malattie.
Perché è importante disintossicare
l’organismo
È davvero così importante disintossicare l’organi-
smo? Mantenere un corpo sano e disintossicato è di
vitale importanza, proprio per evitare che l’accumulo
di tossine provochi l’insorgenza di malattie, disfunzio-
ni, problemi di salute.
Un organismo in cui non vi sono tossine accumulate
è sicuramente più in grado di difendersi dalle minac-
ce esterne, di mantenere un buono stato di salute e di
conservare al meglio sia le difese organiche che i mec-
canismi di riparazione cellulare e tissutale.
L’organismo attua le sue operazioni di pulizia interna
dalle tossine, ma fino ad un certo punto. La sua na-
turale attività di purificazione può non bastare, ri-
schiando così gravi conseguenze.
Quali sono gli effetti collaterali che le tossine nocive
possono causare alla tua salute?
Problemi gastrici, nervosismo, pelle spenta ed ac-
neica, indebolimento fisico, scarsa concentrazione,
mal di stomaco, gonfiore addominale, mancato as-
sorbimento dei nutrienti, dolori articolari, coleste-
rolo alto, stati infiammatori e tumori.
La disintossicazione dell’organismo va fatta costante-
mente, non in determinati periodi o una volta all’anno:
l’organismo ha continuamente bisogno di essere libe-
rato dalle tossine, altrimenti l’accumulo e il deposito
rischiano di generare malattie.
Il potere disintossicante dell’aloe
Cosa può accorrere in tuo aiuto, qual è quello sprint
in più di cui ha bisogno il tuo organismo per fare ciò
regolarmente e periodicamente? Uno dei più poten-
ti e veloci rimedi che la natura ci offre è l’aloe. Nella
sua foglia infatti sono presenti oltre 300 principi at-
tivi presenti dalle potenti proprietà: antiossidanti:
prevengono la formazione di radicali liberi, rallentano
l’invecchiamento, contrastano lo sviluppo di malattie

Medicina Olistica
degenerative e mutazioni in generale;
antimicrobici ed antivirali: contrastano la crescita di
microorganismi patogeni per l’uomo e gli animali;
purificanti: sono in grado di distruggere e spazzare
via le tossine nocive accumulate all’interno del tuo or-
ganismo.
L’aloe è senza dubbio il miglior modo per ripulire a fon-
do il tuo organismo dal deposito di tossine, riavviare
e sostenere il tuo fisico con l’arrivo della primavera e
iniziare a migliorare la tua salute generale. Ciò avviene
in maniera naturale e delicata.
L’acemannano presente nell’Aloe Arborescens contribu-
isce a rafforzare il sistema immunitario, ti protegge dai
rischi ambientali a cui sei esposto quotidianamente e ti
aiuta a combattere le fastidiose allergie primaverili.
Come scegliere i prodotti di aloe migliori
Data l’elevata concentrazione di principi attivi, i pro-
dotti a base di Aloe Arborescens sono da preferire
poiché questo si traduce in una maggiore efficacia
preventiva e terapeutica del prodotto come eviden-
ziato dalle numerose ricerche scientifiche. Inoltre, nei
prodotti con Aloe Vera, viene utilizzato soltanto il gel
interno e non la cuticola (buccia), la quale contiene
un intero arsenale di molecole utili, indispensabili,
vitali, dalle proprietà antinfiammatorie, antidolo-
rifiche, antiossidanti, antibatteriche, antivirali,
cicatrizzanti.
Tra i prodotti con Aloe Arborescens bisogna preferire
quelli in cui la pianta sia lavorata a freddo. Questa ca-
ratteristica spesso è difficile da individuare, ma è mol-
to importante se non fondamentale, poiché i processi
che innalzano la temperatura (pastorizzazione, steri-
lizzazione ecc.) distruggono buona parte dei principi
attivi presenti nell’aloe, diminuendone drasticamente
l’efficacia.
Ultimo consiglio: evita prodotti che contengano mol-
ti zuccheri (miele o dolcificanti), conservanti non sicu-
ri, aromi o altre sostanze che possano essere nocive
per la salute. Per l’uso orale, ad esempio, è preferibile
acquistare prodotti in polvere che non hanno bisogno
di zuccheri per renderne il gusto gradevole e di
conservanti per garantirne la conservazione.

Marcella Viti
È biologa, nutrizionista. Laureata in Scienze biologi-
che presso l’Università “La Sapienza di Roma”. Tito-
lare dello studio di Alimentazione e Nutrizione ap-
plicata BIOSANA di Capriati a Volturno. Collabora
con numerose strutture sanitarie in Campania, Lazio
e Molise.

81
 Triphala, il nettare
Medicina Olistica
dell’Ayurveda
Allevia 7 disturbi con questo potente rimedio ayurvedico
Claudia Tartaglia
T
riphala, termine sanscrito che tradotto signifi-
ca tre frutti, è il nome di un potente rimedio
ayurvedico polierbale composto dall’essica-
zione, polverizzazione e amalgamazione, nelle
giuste proporzioni, dei frutti di alcune erbe officinali
originarie del subcontinente indiano. Triphala viene
impiegato nella tradizione ayurvedica da oltre 2000
anni ed è stato menzionato nel famoso testo di me-
dicina indiana Sushruta Samhita risalente al 1500 a.C.
Il nettare della vita
In India questo integratore viene celebrato come il “Net-
tare della vita” e viene paragonato al latte materno: se-
condo la tradizione Triphala si prende cura degli organi
interni così come una madre nutre il proprio figlio.
Le piante coinvolte in questo composto sono:
1. Amalaki, il cui frutto è comunemente riconosciuto
come Amla o uva spina indiana, che spicca per l'ele-
vatissimo contenuto di antiossidanti e di vitamina C
(stimata venti volte superiore a quella presente in
un’arancia), la quale, grazie alla presenza di tannini,
non viene dispersa durante un’eventuale processo
di lavorazione;
2. Bibhitaki o Baheda il cui frutto è prospero di vita-
mina A e acidi grassi essenziali (quali l’acido gallico
e l’acido ellagico);
3. Terminalia chebula il cui frutto chiamato Haritaki
viene definito come il “re delle medicine” ed è ric-
chissimo di flavonoidi, polifenoli e aminoacidi.
Tali erbe medicinali operando in sinergia, potenziano
la loro efficacia individuale e presentano eccezionali
proprietà curative ad ampio spettro. Inoltre, ognuna
delle piante officinali menzionate ha lo scopo di rie-
quilibrare le singole costituzioni energetiche chiamate
dosha: Vata, Pitta e Kapha.
Quando usare Triphala
Sulla base di ricerche scientifiche è stata rilevata l’effi-
cacia di Triphala per la cura di determinate patologie:
●● Colonpatie: questo integratore è un ottimo
lassativo naturale che incide sulla consisten-
za delle feci e sulla frequenza dei movimenti
82
peristalsici, provvedendo all’eliminazione
delle tossine presenti nel tratto gastrointe-
stinale. Lenisce il dolore addominale e riduce
l’eccessiva presenza di gas nel colon. Sono
stati riscontrati effetti positivi nella riduzione
della sintomatologia tipica della sindrome
del colon irritabile (IBS) compresa l’infiam-
mazione intestinale.
●● Ipercolesterolemia: studi hanno rilevato l’ef-
ficacia del composto polierbale nella riduzio-
ne del colesterolo LDL (comunemente indica-
to come “colesterolo cattivo”) e trigliceridi nel
sangue oltre a impedire la progressione nella
formazione di placche aterosclerotiche.
●● Malattie dell’apparato urinario: Triphala
svolge una funzione preventiva nei confronti
di patologie che interessano il tratto urinario;
tramite l’azione diuretica favorisce l’elimina-
zione delle tossine presenti nel corpo e leni-
sce il fastidioso bruciore durante minzione.
●● Malattie epatiche: con l’assunzione di Tri-
phala è stata riscontrata una maggiore ef-
ficacia di recupero da amebiasi epatica e il
composto è in grado di contrastare l’ascesso
epatico amebico riducendo il livello di infe-
zione nel fegato e potenziando la risposta
immunitaria. Poiché questo rimedio pos-
siede un elevato potere dissintossicante,
provvede a rafforzare e stimolare il fegato
affinché la sua attività emuntoria funzioni a
dovere e le tossine presenti nell’organismo
vengano eliminate.
 ●● Antibatterico: ricerche hanno dimostrato
il potere di Triphala nel combattere il batte-
rio Helicobacter Pylori che si insedia a livello
gastrico ed è la causa scatenante di diverse
patologie dell’apparato digerente.
●● Artrite: l’elevata concentrazione di antiossi-
danti presenti nel rimedio è la responsabile
del suo potere antinfiammatorio, in grado di
sfiammare l’articolazione lenendo il dolore e
riducendo la rigidità degli arti.
●● Obesità: il composto polierbale è in grado di
tenere sotto controllo il centro di sazietà at-
tivando la risposta ormonale della colecisto-
chinina che, stimolando la contrazione della
cistifellea, provvede alla frammentazione dei
grassi. Questo procedimento aiuta a perdere
peso soprattutto se localizzato nell’area ad-
dominale.
Avvertenze e controindicazioni
Possedendo Triphala un’azione disintossicante ad am-
pio spettro mirata all’eliminazione delle tossine pre-
senti anche negli strati più profondi dei tessuti, non è
raro il manifestarsi delle cosiddette “crisi di guarigione”
che si presentano, solitamente, con eruzioni cutanee
e disturbi gastrointestinali. Qualora questi sintomi
dovessero rilevarsi eccessivamente intensi risulta op-
portuno interromperne l’assunzione. Questo rimedio
erboristico non è esente da controindicazioni, in alcuni
casi si sono registrati episodi di diarrea, disidratazione,
debolezza e vertigini, ed è sconsigliata la sommini-
strazione a persone sottoposte a terapie fluidificanti
del sangue, donne in gravidanza o in allattamento e
Leggi di più
Ayurveda: 10 piante officinali benefiche
per la salute
bambini. In ogni caso è sempre sconsigliata l’autopre-
scrizione ed è opportuno rivolgersi al proprio medico
specialista in medicina ayurvedica sia per la prescrizio-
Medicina Olistica
ne, che per la posologia e il dosaggio.
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l’intestino stimolando e lubri-
ficando il colon senza causare
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Polvere di Triphala
Aiuta a correggere le
prime fasi di disturbi
oculari - Vata: regola il
sistema nervoso, Pitta: mantiene
i processi metabolici, e Kapha:
sostiene l’integrità strutturale
Erbavoglio
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Claudia Tartaglia
Nata a Treviso nel 1982, consegue la laurea in Scien-
ze Giuridiche presso la facoltà di Giurisprudenza di
Padova. Ha deciso di dare una svolta alla sua vita ab-
bandonando l’attività di consulente giuridico per de-
dicarsi alla sua grande passione: la medicina non con-
venzionale e la sua divulgazione. Attualmente esperta
in alimentazione naturale, erboristeria, oligoterapia,
aromaterapia, tecniche di autoguarigione e rilassa-
mento; diplomanda in Naturopatia e nutre da anni
una forte passione per la medicina ayurvedica. 
83
 Risveglia i tuoi neuroni
Medicina Olistica
con la Bacopa Monnieri
Dalla tradizione ayurvedica lo straordinario alleato naturale
per la memoria e la concentrazione
La Redazione di Gustovivo
P
ianta che si sviluppa in ambienti umidi e palu-
dosi dell’India e delle regioni tropicali, la Baco-
pa Monnieri, nota anche come Brahmi, fa parte
della farmacopea ayurvedica da più di 3000
anni. Antiche scritture sanscrite la raccomandavano
per trattare diversi stati legati al sistema nervoso: an-
sia, difficoltà cognitive, problemi legati all’atten-
zione, ma anche depressione o epilessia.
La pianta che agisce sul cervello
Secondo la concezione induista, il cervello è il centro
dell’attività creatrice. Di conseguenza, ai rimedi che
trattano i disturbi mentali, si è dato il nome di Brahmi
che proviene da Brahma, il creatore delle divinità indu-
iste, perché secondo gli indiani ha la capacita di curare
e assicurare una buona salute.
Proprio per le sue straordinarie proprietà benefiche sul cer-
vello, la Bacopa Monnieri viene chiamata anche Brahmi. Il
suo uso terapeutico primario, infatti, è il miglioramento e il
potenziamento della funzione cognitiva e la prevenzione
di malattie neurodegenerative. Le sue foglie sono un con-
centrato di bacosidi, steroli, flavonoidi, fosforo e ferro, che
insieme, agiscono come “neurotrasmettitori”, aiutano
la mente a rilassarsi, ad allontanare l’ansia, favorisco-
no la concentrazione, la vigilanza, la lucidità mentale
e rinforzano i processi di memorizzazione.
84
Antiche scritture sanscrite la raccoman-
davano per trattare diversi stati legati
al sistema nervoso: anzianità, difficoltà
cognitive, problemi legati all’attenzione,
ma anche depressione o epilessia
Rinforzare le sinapsi in maniera naturale
Molti studi hanno dimostrato che i principali responsabili
degli effetti protettivi sul cervello sono proprio i bacosidi,
sostanze naturali che hanno una forte azione rigeneran-
te e antiossidante e che agiscono in maniera specifica sui
neuroni. I bacosidi, infatti, “rinforzano” le sinapsi, strutture
altamente specializzate che consentono la comunicazio-
ne delle cellule del tessuto nervoso tra loro (neuroni), con
effetti anti-stress e di ossigenazione cerebrale. Infatti, Il
Brahmi migliora l’acquisizione e il mantenimento dei
ricordi e dei concetti. Per questo, In India è riconosciuto
dalle autorità mediche come valido “trattamento” per al-
cune disfunzioni mentali ed intellettuali o come preven-
zione delle malattie neurodegenerative in supporto
alla medicina moderna occidentale. Oltre ai suoi benefici
effetti sull’intelletto, per via delle sue proprietà anti stress,
il Brahmi vanta anche benevoli effetti anche sul siste-
ma digestivo, calmando i disordini intestinali.
 in Romagna

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 I 5 alleati del metabolismo
Medicina Olistica

Scopri le erbe che possono aiutarti a ritrovare

e mantenere la linea
Tiziana Lugli per Erbavoglio

N
ell’immaginario collettivo, siamo soliti asso-
ciare metabolismo veloce e fisico snello, no-
nostante vi sia certamente una connessione
in questo binomio, la dinamica che ruota in-
torno al metabolismo è molto più interessante e com-
plessa. Sebbene infatti, avere un metabolismo funzio-
nante sia sicuramente importante per raggiungere e
mantenere il peso forma, la sua funzionalità è impor-
tante per altrettanti aspetti del nostro benessere.
Cos’è il metabolismo
Cosa significa veramente “metabolismo”? E come
fare per dargli una sana spinta senza interferire con
importanti aspetti della nostra salute? Tecnicamente,
per “metabolismo” intendiamo il susseguirsi di tutte
le reazioni chimiche che si verificano in un organismo
vivente ogni giorno per mantenerlo in vita. Il nostro
metabolismo umano è il processo attraverso il quale
trasformiamo le calorie, ingerite attraverso l’alimenta-
zione, in energia. Per renderla in modo molto semplice
possiamo pensare al motore di una macchina, che ne-
cessita combustibile per funzionare.
Esistono in natura alcune piante, radici e alghe in gra-
do di accelerare rapidamente il metabolismo senza
danneggiare l’equilibrio, per esempio, della tiroide.
I consigli che seguono sono stati pensati affinché
chiunque possa accelerare il metabolismo in modo
graduale senza creare effetti collaterali. Volete scoprire
le cinque erbe che possono fare al caso vostro? Eccovi
accontentati! rappresentano circa il 30% del peso delle foglie essic-
cate. Bere regolarmente tè verde può accelerare il me-
Tè verde
tabolismo del 4-5%[1], come si può leggere in un arti-
Tutti i tipi di tè – verde, Nero e Oolong Matcha – fanno
colo apparso sull’”International Journal of Obesity”[2].
a caso nostro, proteggono la salute, migliorano la chia-
rezza mentale e stimolano il metabolismo grazie alla Rhodiola
composizione biochimica straordinaria che ha regala- La Rhodiola rosea è considerata un’erba adattogena
to notorietà e conferito nei secoli poteri quasi magici che sembrerebbe potenziare i livelli di energia, le per-
a questa pianta. formances del cervello e accelerare il metabolismo dei
Ogni tipologia di tè proviene dalla stessa pianta, la grassi. Le piante adattogene in generale aiutano il no-
Camellia Sinensis, quello che cambia sono i tempi di stro corpo ad adattarsi ai diversi ambienti e altitudini
fermentazione dopo la raccolta e l’esposizione delle geografiche, fare fronte allo stress, fisico e mentale; la
foglie al calore e all’ossidazione; di conseguenza muta Rhodiola sembrerebbe, tra tutte, essere la più effica-
la concentrazione di sostanze bioattive, il livello di caf- ce grazie anche al contenuto di “rosavin” un composto
feina e il sapore della bevanda. contenuto esclusivamente in questa pianta, in grado
Nel caso del tè verde le foglie subiscono soltanto un di calibrare la produzione di cortisolo, l’ormone re-
breve processo di fermentazione, quindi contengono sponsabile della gestione dello stress. Sembrerebbe
il più alto livello di antiossidanti, dei quali i flavonoidi che un’altra delle caratteristiche del “rosavin” sia la mo-

86
 Medicina Olistica
bilizzazione delle riserve di grasso e la trasformazione
di queste ultime in energia, stimolando un enzima
chiamato “lipasi-ormono-sensibile” capace di mirare in
modo particolare alle cellule adipose depositate nella
zona addominale. Via la pancetta quindi!
Alga Kombu
L’alga Kombu è un tipo commestibile di alga Kelp, pro-
veniente dalla “foreste sottomarine” di cui fortunata-
mente sono ricchi gli oceani. Non solo l’alga Kombu
è una fonte conclamata di micronutrimenti essenziali
ma sembrerebbe anche poter favorire il raggiungi-
mento e mantenimento del peso ideale. Una delle
possibili ragioni sembrerebbe essere la presenza di
fucoxantina. La fucoxantina si è dimostrata in grado di
ridurre il tessuto adiposo.
La Kombu, in particolare, detiene la più alta quantità
di iodio rispetto a tutte le alghe, che agisce in modo
essenziale sulla tiroide e di conseguenza sul metabo-
lismo.
Cardamomo
Utilizzato non solo in cucina ma anche in medicina
ayurvedica per bilanciare le energie del corpo, il carda-
momo è ricco di manganese e altri fitonutrienti. Consi-
derata una spezia molto riscaldante, senza però essere
piccante, sembrerebbe poter aiutare sia i processi di-
gestivi sia il corpo a produrre termogenesi, un proces-
so rivolto a produrre calore bruciando energia. L’uso
del cardamomo come erba termogenetica potrebbe
esser indicato per coloro i quali aspirano ad accelera-
re il metabolismo senza influire sulla pressione: alcuni
studi dimostrano gli effetti ottimali del cardamomo
sull’abbassamento di quest’ultima.
Tè di bacche di goji
Le bacche essiccate del Lycium Barbarum hanno preso
piede in Occidente da diversi anni dove sono diventate
famose come bacche di goji. Tradizionalmente utiliz-
zate in medicina cinese a piccolissime dosi, sono ancor
più efficaci se consumate sotto forma di estratti e tisa-
ne come prevede la tradizione. Oltre alle note qualità
terapeutiche le bacche di gogi, hanno un significativo
potere “brucia grassi” se consumate alla fine dei pasti.
NOTE:
[1] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10584049
[2] https://www.nature.com/articles/ijo2009299

87
 Basta Depressione
Medicina Olistica
Consigli e rimedi naturali per alleviarla, evitando i farmaci
Romina Rossi
L
a depressione è una malattia in crescita: secon-
do le stime in Italia ne soffrono quasi 3 milioni
di persone. Dati che sono destinati a crescere, o
per lo meno lo è il mercato degli psicofarmaci, a
cui si ricorre sempre più spesso. La medicina conven-
zionale tratta questa malattia con psicofarmaci o anti-
depressivi, che si limitano ad anestetizzare i sintomi,
facendo sì che non si aggravino, ma senza risolverla.
E hanno, inoltre, effetti collaterali non da poco. Inten-
diamoci, la depressione non è una malattia da pren-
dere alla leggera: è bene, qualora venga riconosciuta,
farsi seguire da medici competenti convenzionali o di
medicina integrata. Ma accanto a un protocollo farma-
cologico si può fare molto per alleviarne o addirittura
prevenirne i sintomi.
A volte un umore non proprio alto, una tristezza in sot-
tofondo che sembra non volersene andare, la visione
pessimista di tutto, la mancanza di vitalità e la voglia di
non fare assolutamente nulla, sono il segno che l’orga-
nismo ha qualcosa che non va e che va corretto. Oggi
ci prendiamo una cura maniacale della nostra auto, la
portiamo dal meccanico quando si accende una spia
strana, facciamo il tagliando, la revisione e il cambio
dell’olio: dovremmo considerare anche il nostro corpo
88
una macchina, l’unica indispensabile, e fare altrettanti
controlli periodici. Scopriremmo, ad esempio, che piut-
tosto che cambiare l’intero motore, basta sostituire un
bullone che lo intasa e non lo fa funzionare a dovere.
Che cos’è la depressione
La depressione è un disturbo dell’umore che si può
presentare a qualsiasi età, anche se i dati ci dicono che
è più frequente fra i 25 e i 45 anni.
I sintomi della depressione sono:
●● mancanza di vitalità, con umore depresso
per molti giorni consecutivi,
●● mancanza di interesse o piacere in qualsiasi
tipo di attività,
●● mancanza di energie, per cui la persona non
ha voglia di fare nulla,
●● pessimismo e pensieri negativi, possono es-
sere presenti anche pensieri di morte,
●● perdita di peso significativa,
●● insonnia,
●● mancanza di concentrazione e affaticamen-
to mentale.
Tutti abbiamo avuto almeno un sintomo nella vita, ma
questo non ci rende dei depressi in automatico: affin-
ché si possa parlare di depressione, uno o più sintomi La vitamina D è così importante che viene considerata
devono essere presenti per la maggior parte del giorno un vero ormone. Non mantiene in salute solo le nostre
e per più giorni consecutivi, tanto da rendere la persona ossa, ma pare sia fondamentale anche per mantene-
incapace di portare avanti la propria vita lavorativa e so- re l’equilibrio del nostro umore. Studi hanno messo

Medicina Olistica
ciale. Va anche tenuto in considerazione che nei periodi in correlazione la carenza di questa vitamina con la
di lutto è normale passare attraverso fasi di depressione, depressione. Anche le vitamine del gruppo B quando
ma si tratta di una condizione che tende a tornare alla sono carenti possono avere un impatto negativo per la
normalità una volta che quel lutto lo si è metabolizzato. salute mentale. Da tenere particolarmente monitorate
sono la B12 e la B6.
Come riequilibrare l’umore
L’umore è molto legato al nostro stile di vita: una Hobby e attività ricreative
vita sregolata, poca attenzione ai nostri bisogni, o pie- Avere un hobby o fare qualcosa che piace non dovreb-
na di impegni e senza mai un attimo di riposo, a lun- be essere fatto solo quando se ne ha il tempo, ma do-
go andare minano anche il nostro benessere. Spesso vrebbe essere praticato almeno 2-3 volte alla settimana.
basta cambiare qualcosa nella nostra routine, o nello Non c’è limite a quello che potete fare, l’importante è
stile di vita, per vedere migliorare anche la condizione che vi piaccia e che vi rilassi: dal ballo, alla lettura di un
interiore. Vediamo come si può intervenire. libro, alla passeggiata, all’abbracciare un albero, se vi fa
stare bene, va bene tutto. Cercate di dedicare del tem-
Sonno po a voi stessi, nutrendo i vostri interessi. Vi accorgerete
Il sonno è il primo alleato per alleviare la depressione. che sarete più equilibrati e di conseguenza anche più
Il nostro organismo ha bisogno di dormire almeno 6-8 centrati e con la voglia di fare nuove esperienze.
ore. Durante questa fase, infatti, ha la possibilità di met-
tere in atto tutta una serie di processi autoriparativi che
di giorno non riesce ad attuare, elimina le tossine in ec-
cesso, secerne diversi tipi di ormoni indispensabili. Se ►PRODOTTI CONSIGLIATI
trascuriamo il sonno, avremo più probabilità di vedere Omega 3 Krill
il nostro organismo indebolito, con la conseguenza che Oil qualità superiore
saremo vittime di disturbi più o meno gravi. Se la sera Salugea
avete difficoltà a prendere sonno, potete ricorrere a ri-
medi e integratori che favoriscono il rilassamento, come
ad esempio il magnesio, la passiflora, il tiglio, o anche
diffondere oli essenziali che creano un aroma adatto al
sonno. Fra i più indicati ci sono: la lavanda, il gelsomino,
la melissa, la camomilla, il mandarino.
Complesso B forte
Vitamine
Alimentazione del complesso B
Bios Line
Anche curare l’alimentazione aiuta molto a risollevare
l’umore e a ritrovare l’equilibrio. Ormai è più che dimo-
strato che intestino e cervello non solo sono collegati
ma sono anche alla pari, tanto è vero che si parla di
intestino come di secondo cervello. Allo stesso modo Katja Pantzar
quello che mettiamo nel nostro stomaco influenza mol- Sisu
to come sta il cervello. Se si mangiano cibi industriali, La via finlandese al coraggio,
poveri di nutrienti, con conservanti e altre schifezze, al benessere e alla felicità
surgelati o che provengono dall’altra parte del mondo, Sonzogno, 2018
è logico che saziamo la fame ma non l’organismo e le
nostre cellule che hanno bisogno di nutrienti “vivi”.
Cosa dovremmo mangiare? Una buona e semplice rego-
la è di fare la spesa come la farebbero i nostri nonni: com-
prando alimenti semplici, partendo da frutta e verdura, Puoi acquistarli su macrolibrarsi.it
cereali integrali in chicco, grassi buoni (olive, salmone…)
ricchi di omega-3 che agiscono in maniera benefica sul
cervello. Ci sono diversi studi che indicano che l’assunzio-
ne di omega-3 per un periodo continuativo migliora lo
stato della depressione e allevia alcuni sintomi correlati. Leggi di più
Vitamine I fiori australiani per sconfiggere
Secondo molti studi la depressione è facilitata da una la depressione
carenza di vitamina D e vitamine del gruppo B.

89
 Il detox della mente
per vivere felici
Medicina Olistica
6 modi per eliminare i pensieri negativi che creano tossine
nel nostro organismo e compromettono la salute
Romina Rossi
Q uando si parla di detox pensiamo sempre
all’organismo o ai vari organi: fegato, intestino,
sistema linfatico… In commercio ci sono pro-
dotti fitoterapici per tenere pulito tutto l’or-
ganismo. C’è però una parte molto importante del nostro
corpo a cui non pensiamo mai che, invece, quando viene
trascurato, crea tossine e si intossica proprio come succe-
de al resto del corpo. Si tratta della nostra mente: i nostri
pensieri possono diventare potenti amplificatori del
nostro benessere o malessere. I pensieri che nutriamo
giorno dopo giorno hanno una grossa influenza: se sono
per la maggior parte negativi e forti, come rabbia, odio, ge-
losia ecc., riempiono la mente e il corpo di tossine, perché
come ben dimostra la Medicina Cinese, ogni emozione
agisce in maniera concreta su un determinato organo:
●● la rabbia in eccesso danneggia il fegato,
●● la paura eccessiva danneggia i reni,
●● il riso eccessivo danneggia il cuore,
●● il rimuginio danneggia la milza,
●● il dispiacere danneggia i polmoni.
Oltre a ciò, quando si è in balia di pensieri forti, eccessivi
e negativi, si rischia di andare incontro più di frequente
alla soddisfazione di un bisogno cercando conforto nel
cibo. Non è forse quando si è in preda alla tristezza che
si cercano i dolci, o che si tende a mangiare senza sosta
quando si è in balia dell’ansia? Tutto questo non aiuta
il nostro organismo, che a lungo andare si troverà più
indebolito energeticamente, fino a diventare più incline
a contrarre malattie e disturbi di salute.
Pulire la mente: 6 modi che funzionano
Come si pulisce la mente? Non si può mica smettere di
pensare! No, smettere di pensare non si può, però si pos-
sono adottare strategie che permettano di pensare in
maniera diversa, e di liberare la nostra mente dalle tossi-
ne di un pensiero tossico per tutto l’organismo. Possiamo
scegliere di incrementare la qualità dei nostri pensieri
e fare in modo che non rimanga intrappolato in emozioni
che non fanno che danneggiarci in toto. Ecco 6 modi che
si possono mettere in atto in qualsiasi momento.
Respira
A volte, quando si è in preda ad ansia, paura e altre emo-
zioni che annebbiano il cervello, tutto quello che biso-
90
gna fare è… un lungo respiro. Se hai mai letto un libro di
meditazione o anche di crescita emotiva, avrai trovato
il consiglio di concentrarti sul tuo respiro: sembra la
cosa più stupida del mondo da fare, ma ti garantisco
che tenere la mente focalizzata sul respiro (espirazione
e inspirazione) funziona: in poco tempo si calma, si tran-
quillizza e ti permette di ritrovare il tuo centro.
Fai pulizia
Spesso la mente non trova pace perché intorno c’è di-
sordine. Quando invece ogni cosa è al suo posto, an-
che per la mente diventa più facile poter fare pensieri
più ordinati. Il decluttering è un buon modo per di-
sfarti di ciò che non ti serve, in modo da fare spazio al
nuovo. È anche un buon metodo per liberarti di quegli
oggetti che per te hanno un significato negativo, per-
ché magari ti ricordano un periodo non proprio felice
della tua vita, o perché ti è stato regalato da una per-
sona che non ti piace e non senti affine a te. È arrivato
il momento di liberartene per la tua salute!
Stai in contatto con la Natura
Per eliminare le tossine non c’è niente di meglio che tra-
scorrere un po’ di tempo all’aria aperta. Ormai anche la
scienza lo ha dimostrato: le persone che trascorrono del
tempo abituale all’aria aperta godono di maggiore sa-
lute. E inoltre, stare a contatto con la Natura permette di
calmare i pensieri e rilassare corpo e mente. In primavera e
in estate puoi approfittare dell’erba fresca per fare groun-
ding, camminare a piedi scalzi, una pratica che ti permette
di scaricare letteralmente gli elettroni che il nostro organi-
smo tende ad accumulare. Un altro buon modo per pulire
la mente è passeggiare in prossimità di una cascata o al
mare vicino agli scogli: è qui che si concentra aria con ioni
negativi, che per noi sono un toccasana.
Disconnettiti
Non sto dicendo che dovremmo vivere come degli
eremiti, io stessa uso i social per lavoro, ma un buon
modo per eliminare le tossine è limitare il tempo che si
passa su internet o sui social. O per lo meno scegliere
di seguire le pagine e i contenuti che possono aiutarti
a crescere, e possono darti informazioni utili su deter-
minati argomenti. Evita i siti, le informazioni, o le pagi-
ne spazzatura: ti faranno perdere solo tempo. Passare
molto tempo online, inoltre, secondo recenti studi dare. Se non puoi evitare di incontrarle o averci a che fare,
crea dipendenza, infelicità e insoddisfazione. perché si tratta di un collega di lavoro o di un famigliare,
assicurati di proteggerti con una pietra o anche solo im-
Viaggia maginando di essere irradiato da una luce dorata, che

Medicina Olistica
Non importa andare dall’altra parte del mondo, a vol- ti protegge da capo a piedi come uno scudo.
te basta anche passare il weekend in una città della tua
regione che non conosci per avere i benefici. Viaggia-
re, confrontarti con altre usanze ti aiuterà a renderti
conto che adottiamo inconsciamente comportamenti, ►LIBRO CONSIGLIATO
convinzioni e credenze dall’ambiente in cui viviamo. E
questa consapevolezza ci permette di cambiare punto Sandy C. Newbigging
di vista e di renderci conto che guardare una situazio- Depura la tua mente
ne da un’altra prospettiva è il modo migliore per capire con il metodo detox
quello che non va o di trovare una soluzione. Smetti di curare solo i sintomi
e ritrova il vero benessere
Lascia andare le persone negative Punto d’Incontro, 2015
Non tutte le persone sono uguali: alcune hanno una cat-
tiva influenza su di noi, oppure possiamo sentirle come
non adatte a noi perché sono troppo negative. Se hai la
sensazione che una persona ti stia rubando del tempo e
che stare in sua compagnia non sia positivo, lasciala an- Elena Benvenuti
Meditazione guidata
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e dalle preoccupazioni
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91
 Buona notte!
Medicina Olistica

I consigli per dormire in una camera da letto davvero sana

La Redazione

Q uando parliamo di inquinamento, pen-

siamo a quello esterno. Oggi però i dati ci
dicono che nemmeno dentro casa l’aria è
sempre salubre. L’inquinamento indoor è
più comune di quanto si pensi, causato dai mille ag-
geggi tecnologici che teniamo accanto al letto, dal-
le vernici e dai solventi chimici contenuti nei mobili,
l’umidità, l’uso di cosmetici contenuti in contenitori
di plastica che a sua volta contiene ftalati e persino il
fumo di incensi e candele non naturali. E se un tempo
erano gli acari del letto a destare preoccupazione ora,
in confronto ai nuovi nemici del sonno e della salute,
non fanno più così paura. Si calcola che negli ultimi
cinquant’anni l’uomo abbia prodotto ben 80.000
sostanze chimiche, che finiamo per respirare indo-
or e outdoor.
Vediamo come possiamo difenderci per poter riposare
in un ambiente davvero salutare: dopo tutto vi passia-
mo circa un terzo della nostra vita.
Arieggia la camera
Le nostre nonne lo sapevano bene: arieggiare la came-
ra dove si è trascorsa tutta la notte è una sana abitudi-
ne. Anche in inverno, aprire le finestre per almeno una
decina di minuti permette di lasciar entrare aria pulita:
è una delle cose che mi piace fare di più a cui non ri-
nuncio nemmeno se nevica.
Buona regola sarebbe anche non rifare subito il letto
ma lasciarlo arieggiare: in questo modo si toglie l’u-
midità prodotta dal corpo, che è l’ambiente preferito
degli acari. Se ne avete la possibilità esponete cuscini,
coperte e lenzuoli al sole: gli acari proliferano al buio
ma muoiono con la luce del sole.
Allo stesso modo, le temperature troppo alte sono l’i-
deale per ingrandire la colonia di acari, mentre tenere
una temperatura sui 16 °C, permette di liberarsi di un
po’ di acari e anche di diversi problemi di salute, come
quelli circolatori e metabolici oltre che di migliorare la
qualità del sonno di adulti e bambini.
Prova il cuscino in lino
Uno dei materiali migliori, in grado di assorbire l’umi-
dità, consentendo un clima ideale anche in estate è il
lino. Molto più adatto dello stesso cotone naturale, il
lino è ideale anche per chi soffre di allergie o ha dif-
ficoltà respiratorie. Permette infatti una evaporazione
immediata dei liquidi e una eliminazione più rapida di
umidità e calore.
Un’alternativa altrettanto valida è il cuscino in lana di
agnello merinos: la lana è nota per le sue proprietà di
compensazione termica, per cui è ideale sia in inverno
che in estate, inoltre è un ottimo regolatore di umidità.
Oltre al cuscino, la lana si presta bene anche come im-
bottitura dei materassi.
Tieni una lampada di sale sul comodino
Le lampade di sale sono benefiche per un sacco di
motivi: alleviano asma e allergie e aiutano a dormire
meglio. La luce soffusa che emanano queste lampade
aiutano la concentrazione e l’attenzione, stimolano il
sistema immunitario e donano gioia di vivere; il loro ti-
pico colore arancione è inoltre rilassante. Riducono l’u-
midità e aiutano a purificare l’aria, grazie all’emissione
di ioni negativi, che sono gli stessi emessi dall’acqua di
una cascata o del mare degli scogli, benefici per noi.
Infine, aiutano anche a proteggerci dall’inquinamento
elettromagnetico.
Depura l’ambiente con gli oli essenziali
Un buon modo per liberarsi di batteri, virus e germi è
l’uso di oli essenziali. Oltre ad avere un effetto antibat-
terico, antivirale, antifungino, gli oli essenziali aiutano
anche a conciliare il sonno. Molti hanno azione rilassante
e distensiva e aiutano il processo di addormentamento
rendendo il sonno di qualità migliore. Fra i più indicati, se
ci sono problemi di insonnia, ci sono gelsomino, lavanda
e rosa. Per purificare l’aria potete usare oli essenziali bal-
samici come tea tree, petit grain, menta, eucalipto, oppu-
re sperimentare le profumazioni che più vi piacciono.
Potete mettere qualche goccia in un diffusore e lascia-
re che il loro profumo vi accompagni verso sogni d’oro.

92
Tieni una pianta che depura
dagli inquinanti ►PRODOTTI CONSIGLIATI
Forse non ci avete mai pensato, ma i mobili moderni Cuscino in lino

Medicina Olistica
sono pieni zeppi di materiali inquinanti, che respiria- Misura 49 x 79 cm
mo anche quando dormiamo, perché vengono rila- Persiani casa
sciati lentamente, ma senza sosta.
I mobili che contengono truciolato o compensato
contengono formaldeide, ma la lista degli inqui-
nanti è spaventosamente lunga e comprende anche
vernici e colle tossiche. Se non potete cambiare i
mobili, provate a tenere una pianta che ha proprietà
depurative. Molte assorbono anidride carbonica, e Lampada di sale rosa
sostanze come la formaldeide, l’ammoniaca, il ben-
dell’Himalaya
UOP Sas
zene e molti altri.
In camera da letto può essere adatta una pianta di aloe
vera, di orchidea o anche di sansevieria, che migliora-
no la qualità dell’aria oltre che rendere la camera stes-
sa più accogliente.
Daniela Garavini
La casa naturale
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Tecniche Nuove Edizioni,

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93
 È solo acqua fresca!
Medicina Olistica
La scienza ci spiega perché l’omeopatia funziona e come
vitalizzare l’acqua di mari, fiumi, laghi e delle nostre tavole
Hubert Bösch per Remedia
Q
uante volte abbiamo sentito dire che l’o-
meopatia è solo acqua fresca! Da studioso
dell’acqua e dell’omeopatia la trovo una
definizione in qualche modo azzeccata ma
grossolana, perché ignora le ricerche della fisica quan-
tistica degli ultimi decenni.
Gli studi e le scoperte
Dopo gli studi del fisico Emilio Del Giudice sulla me-
moria dell’acqua e quelli di Gerald H. Pollack sull’acqua
strutturata, abbiamo la prova che Hahnemann e Schau-
berger avevano ragione. L’acqua può assumere degli
stati in cui le sue molecole si comportano in modo in-
solito. Diventano coerenti, cioè si muovono insieme e
si avvicinano tra di loro, cambiando notevolmente la
qualità dell’acqua e respingendo tutte le molecole di al-
tre sostanze in soluzione o in sospensione. Queste sco-
perte sono il tassello che mancava per spiegare come
funziona l’omeopatia, interpretare le foto di Emoto e
comprendere gli scritti di Viktor Schauberger. È sor-
prendente come quest’ultimo abbia descritto 80 anni fa
gli effetti devastanti della sistematica distruzione della
qualità dell’acqua a causa della gestione contro natura
di boschi, suoli e fiumi. Secondo lui la decadenza morale
dell’uomo, la moria dei boschi e i cambiamenti climatici
con i suoi effetti devastanti, sono causati dall’acqua che
ha perso la sua vitalità e forza originale. Schauberger ha
anticipato le scoperte di Pollack, mostrando che l’acqua
vitalizzata con un movimento a vortice si raffredda, au-
mentando il peso specifico e la sua capacità portante.
L’acqua coerente raggiunge una temperatura di 4 °C,
il punto di massima densità. In effetti nelle sorgenti di
alta montagna l’acqua, qualitativamente buona, sgorga
a una temperatura vicino ai 4 °C.
94
Antiche scritture sanscrite la raccoman-
davano per trattare diversi stati legati
al sistema nervoso: anzianità, difficoltà
cognitive, problemi legati all’attenzione,
ma anche depressione o epilessia
La spiegazione all’omeopatia
Per questo l’acqua coerente è “acqua fresca” e la di-
namizzazione omeopatica rende l’acqua coerente.
Il lavoro di Emoto ci aiuta a comprendere come fun-
ziona la memoria dell’acqua. Applicando la teoria dei
frattali ai cristalli d’acqua di Emoto, diventa evidente
che non sono altro che uno specchio della forma in
cui le molecole si raggruppano. Per via delle loro ca-
ratteristiche le molecole d’acqua non formano strut-
ture cristalline, ma cosiddetti “cluster” con un’infinita
possibilità di forme. La memoria dell’acqua sta proprio
nella forma dei “cluster”. E visto che la dinamizzazione
rende l’acqua coerente, i “cluster” si mantengono quasi
all’infinito se non intervengono fattori estranei. Ecco
spiegata l’omeopatia.
Come migliorare la qualità dell’acqua
Ma torniamo a Schauberger e al deterioramento del-
la qualità dell’acqua in Natura, problema che sta di-
ventando sempre più grave. Quando l’acqua perde la
sua coerenza si scalda più facilmente, perciò è lecito
pensare che il riscaldamento globale, lo scioglimento
dei ghiacciai e le precipitazioni anomali dipendano in
buona misura anche dalla crescente presenza di acqua
caotica.
Per fortuna possiamo rendere l’acqua più coeren-
te grazie all’utilizzo di campi quantistici. Campi la
cui energia apporta coerenza all’acqua e le cui qualità
(sotto forma di informazioni) determinano la forma dei
cluster.
È quello che l’associazione Vivi Consapevole in Ro-
magna ha fatto negli ultimi due anni con la Cammi-
nata per l’Acqua. Tramite cerimonie e la distribuzio-
ne di Gocce di Luce, caricate con campi quantistici
e messe gratuitamente a disposizione da Remedia,
abbiamo cambiato la qualità energetica dell’ac-
qua. L’effetto delle camminate è reso evidente nelle
foto dei cristalli d’acqua secondo Emoto prima e dopo
la camminata. Quello che ha sorpreso tutti è che siamo
VIVALACQUA – una card a €32,00
Posando bevande, cibi e tutto ciò che contiene acqua sopra
la card, si trasmette loro vitalità, purezza, sapore e bellezza.
Vivalacqua è caricata con campi bioenergetici dotati di
vibrazioni armoniche che
• migliorano la conservazione di
alimenti e bevande
• armonizzano e purificano
energeticamente frutta e ver-
dura da coltivazioni chimiche
• armonizzano i processi di fer-
mentazione e lievitazione
•migliorano lo stato di salute
delle piante
PER TUTTI I DETTAGLI SCRIVI A INFO@VIVICONSAPEVOLEINROMAGNA.IT
riusciti a cambiare la qualità dell’acqua dell’Adriatico,
almeno lungo la costa Romagnola. Durante le ultime
due estati l’acqua era pulita come non si vedeva da
Medicina Olistica
tempo ed era più fredda del solito.
Visti i grandi risultati, quest’anno VCR propone di por-
tare le azioni di vitalizzazione dell’acqua in altre parti
d’Italia e nel mondo, attraverso una giornata dedi-
cata (domenica 9 giugno), nella quale contempora-
neamente e indipendentemente dal luogo in cui ci
troveremo, potremo dare un contributo al futuro del
pianeta. Chiedi informazioni a natura@viviconsapevo-
leinromagna.it.
Hubert Bösch
Fondatore della casa editrice HUMUS edizioni, con
Lucilla Satanassi ha dato vita all’azienda agricola RE-
MEDIA. Due realtà con uno scopo comune: diffon-
dere uno stile di vita in armonia con la natura. Appas-
sionato ricercatore di pratiche di autosufficienza e vita
naturale, il suo impegno è indirizzato al cambiamento
verso il bene di tutti. Esperto di omeopatia e del suo
utilizzo in agricoltura, approfondisce le sue conoscen-
ze nell’ambito delle energie sottili per l’armonizzazio-
ne di luoghi, persone, animali, piante, fiumi ecc. Da
queste ricerche nasce l’AGRICOLTURA BIOENER-
GETICA praticata a Remedia e la linea di supporti
COSMOONDA.
95
 Come preparare
Bellezza naturale
la pelle al sole
Consigli e segreti per una pelle perfetta e sana,
dall’abbronzatura uniforme
La Redazione di Mary Rose
I
n primavera, preparare correttamente la pelle gra-
zie anche ai primi bagni di sole, è importantissimo
per limitare gli inestetismi tipici che possono, in al-
cuni casi, manifestarsi in estate.
Le persone che in estate tendono a mostrare i tipici
inestetismi, come macchie solari e secchezza cutanea,
sono spesso le stesse che in primavera, o durante l’ar-
co dell’anno, si espongono al sole troppo poco o nel
modo sbagliato, proteggendosi in modo compulsivo
dal sole poiché convinte che rappresenti principal-
mente un nemico da combattere.
I benefici del sole
Oggigiorno è tipico considerare il sole come un ne-
mico da cui difendersi, mentre in realtà, se preso nel
modo corretto, può essere un’enorme fonte di benefici.
La verità è che c’è molta confusione intorno all’argo-
mento e molte persone, in buona fede, esagerano nel
considerare il sole solo come un nemico da cui difen-
dersi, dimenticando invece i numerosi e salutari be-
nefici che esso può regalare. Applicare sulla pelle filtri
solari elevati anche a primavera limita nel corpo la pro-
duzione di importanti sostanze benefiche e lo sviluppo
delle naturali difese che la pelle attinge quando lasciata
libera di interagire con il sole.
I filtri solari possono essere utili per proteggersi da
lunghe e obbligate esposizioni durante le ore cen-
trali estive e vanno utilizzati, come ogni strumento,
con la giusta consapevolezza, evitando di abusarne.
96
Il sole andrebbe preso nelle giuste dosi e, per limitare i
rischi di inestetismi e invecchiamento cutaneo preco-
ce, è necessario tenere sotto controllo un fenomeno
chiamato perossidazione lipidica, un processo ossida-
tivo a danno dei naturali lipidi cutanei che vengono
degradati durante l’esposizione solare.
Esistono specifici fitocosmetici ricchi di lipidi, acidi
grassi essenziali e vitamina E, studiati per gestire al
meglio questo processo che è all’origine di molti ine-
stetismi tipici dell’estate.
Cerchiamo ora di comprendere quali sono le azioni ne-
cessarie per preparare correttamente la pelle all’estate
nel modo più naturale e responsabile possibile, tenen-
do conto di tutte le considerazioni fatte finora. Veniamo
da un periodo freddo e le rigide temperature invernali
possono aver compromesso le funzionalità della pelle.
Perdita di nutrimento
Durante i mesi freddi la pelle tende a essere più secca
perché rallenta le proprie attività per limitare la disper-
sione di calore. Questo processo riduce la produzione
di lipidi a livello superficiale.
Opacità cutanea e perdita di levigatezza
Per far fronte ai repentini cambi di temperatura e al
freddo, la pelle in inverno si è ispessita ed è diventata
più cheratinica. In superficie, ora, sono quindi presen-
ti una grande quantità di cellule morte che rendono la
pelle grigia e opaca. Il turnover cellulare viene compro-
messo e, se non opportunamente trattata, in estate la
pelle tenderà ad abbronzarsi in modo non omogeneo.
Per arrivare all’estate con una pelle perfettamente pre-
parata, esistono quindi opportuni accorgimenti.
Rinnovo del viso
In primavera, eseguire una volta alla settimana tratta-
menti rinnovatori, permette di accelerare il naturale
turnover e riportare la pelle a un’ottima condizione di
levigatezza. Rimuovere correttamente le cellule morte
dallo strato corneo grazie a fitocosmetici ben conce-
piti, permetterà alla melanina di distribuirsi in modo
più uniforme durante l’esposizione solare, limitando
anche il rischio di future macchie solari.
Attività all’aperto
Non necessariamente occorre fare attività sportiva in-
tensa. Anche solo semplici camminate contribuiscono ►PRODOTTI CONSIGLIATI

Bellezza naturale
a rigenerarci. Il timido sole primaverile non obbliga ne-
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FASE 1
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lio di semi lino e l’olio extravergine di oliva.

97
 Deodorante: sai cosa usi?
Bellezza naturale
Quali ingredienti è meglio evitare quando si sceglie
un deodorante e quali invece sono sicuri per la nostra salute
Silvia Carlini per Officina Naturae
C
on la bella stagione e l’innalzamento delle
temperature, un comune problema si rifà
vivo: il sudore! Chi non si è imbattuto nell’im-
presa di trovare un deodorante che faccia
traspirare la pelle in modo naturale ma senza ge-
nerare cattivo odore? Fra dubbie promesse di sudore
che diventa “freschezza” o di formule con performance
di 48 ore, ricette “fai da te” poco convincenti e falsi miti
dettati da passaparola, ormai si legge veramente di
tutto e non è facile scegliere il miglior deodorante...
Eppure le ascelle sono indispensabili per tante funzio-
ni, fra cui l’eliminazione di tossine accumulate nell’or-
ganismo attraverso la sudorazione.
Come si forma il cattivo odore
La sudorazione regola la temperatura umana trami-
te la secrezione delle ghiandole sudoripare presenti
nel derma di tutto il corpo, in particolare nella cavità
ascellare. Queste producono acqua e sale, oppure se-
crezioni lipidiche e proteiche metabolizzate dai batte-
98
Il Triclosan è stato trovato
in alta percentuale in campioni di latte
materno e urine umane.
È anche sospettato di aumentare sia il
rischio di allergie che la resistenza dei
batteri agli antibiotici
ri, naturalmente presenti sulla pelle. Gli scarti di questo
processo creano il cattivo odore. La temperatura e l’u-
midità corporea, unite a un certo tipo di alimentazione,
rendono, quindi, le ascelle il luogo ideale per la proli-
ferazione dei batteri e, quindi, dell’odore sgradevole.
Per rimediare a questo è necessario che gli ingredien-
ti di un deodorante, in qualche modo, interferiscano
con i batteri e impediscano loro di riprodursi in modo
incontrollato. Proviamo, quindi, a riconoscere quali
ingredienti svolgono questa funzione nei deodo-
ranti tradizionali e non e quali sono le loro controin-
dicazioni.
Il Triclosan
Dagli anni ’70 presente in molti prodotti fra cui denti-
frici, collutori, saponi, detergenti e deodoranti, ha fun-
zione di battericida, antifungino e a basso dosaggio
inibisce il metabolismo batterico. È da tempo sotto
indagine per tanti aspetti. Già nel 2016 gli Stati Uni-
ti hanno bandito dal commercio i saponi contenenti
Triclosan, la cui azione antibatterica non si era rivelata
più efficace rispetto ai comuni saponi. Inoltre, diversi
studi effettuati su animali hanno evidenziato interfe-
renze endocrine e tossicità epatica. Secondo altre
indagini, il Triclosan è stato trovato in alta percentuale
in campioni di latte materno e urine umane. È anche
sospettato di aumentare sia il rischio di allergie che la
resistenza dei batteri agli antibiotici.
Il Triclosan risulta preoccupante anche per l’ambiente
in quanto, riversato ogni giorno negli ambienti acqua-
tici, persiste nel tempo ed è tossico per gli organismi
acquatici.
Sebbene gli studi non siano ancora sufficienti per de-
terminare l’assoluto pericolo per la salute umana, è
buona precauzione evitare di scegliere deodoranti con
questo ingrediente.
L’Alcool
Altro ingrediente dei deodoranti, utilizzato sempre per la
sua azione battericida, è l’alcool etilico. Completamente
naturale, ma non per questo innocuo per una zona così
delicata come le ascelle, può essere causa di irritazioni
per la pelle, poiché ad alto dosaggio distrugge il suo
strato idrolipidico e la secca, essendo igroscopico.
Gli antitraspiranti
Contrariamente agli ingredienti che agiscono eliminan-
do i batteri, gli antitraspiranti impediscono o rallen-
tano la sudorazione, creando quindi una condizione
ostile per la proliferazione dei batteri.
Fra questi ci sono i sali di Alluminio, fra cui l’Allume di
Potassio (o di Rocca). Questi hanno un effetto astrin-
gente sui condotti delle ghiandole sudoripare, cre-
ando un “tappo” gelatinoso che li occlude e impedisce
al sudore di fuoriuscire. Inibendo la normale traspirazio-
ne della pelle, il deodorante può causare irritazione e
può generare un fastidioso rigonfiamento delle ghian-
dole. Inoltre, gli antitraspiranti sono sospettati di avere
effetti sfavorevoli sul patrimonio genetico e un impatto
negativo sul sistema nervoso. Un altro motivo per evi-
tarne l’uso.
Sì al deodorante naturale
Qual è quindi l’ingrediente migliore per contrastare
il cattivo odore? È buona norma leggere l’etichetta di
un deodorante, in particolare l’elenco degli ingredien-
ti: se all’interno dell’INCI troviamo il Triethyl Citrate al-
lora possiamo stare tranquilli. È un triestere dell’acido
Bellezza naturale
citrico e dell’alcool etilico che, assimilato dai batteri al
posto del sudore, viene scomposto in acido citrico, che
neutralizza gli odori, e in alcool etilico, che impedisce
ai batteri di proliferare.
È, inoltre, un ingrediente di origine naturale, appro-
vato dai principali enti di certificazione ecobio.
Ora sappiamo a quali deodoranti affidarci con la bella
stagione: potremo vestirci leggeri e immergerci in atti-
vità sociali, all’aria aperta senza il terrore di allontanare
qualcuno per il cattivo odore!
Silvia Carlini
Laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche
è titolare di Officina Naturae, azienda che dal 2004
produce cosmetici naturali e detersivi ecologici con un
ciclo di produzione etico e sostenibile. Oltre a svolgere
l’attività imprenditoriale, è di recente entrata a far par-
te del Consiglio Direttivo dell’Associazione Chimica
Verde Bionet, che segue da anni, per la sua riconosciu-
ta professionalità e passione in campo chimico-farma-
ceutico e grande impegno in favore di ricerca e soste-
nibilità ambientale.
99
 Coltivare l’ottimismo
è un atto sovversivo
Nutrire lo Spirito
Per creare una vita a colori, affronta ogni situazione
senza pregiudizio, traendone il meglio
La Redazione di Gruppo Macro
C
ome fare a rimanere positivi in un mondo
prevalentemente negativo e pessimista?
Gli ottimisti sviluppano alcuni tratti del loro
carattere, per non dire delle competenze vere
e proprie che li aiutano in questo. “Competenze” signi-
fica capacità di modellarsi. Possiamo dire che l’ottimi-
smo è qualcosa che possiamo imparare, su cui possia-
mo lavorare e fare nostro.
Esistono 20 regole d’oro per vivere una vita
colorata e positiva, e ce le spiega Fran-
ck Martin nel suo libro Ottimisti!
Una guida pratica per imparare
a vivere la vita appieno, in
ogni suo ambito: amicizie,
relazioni, famiglia, lavo-
ro, sport e molto altro.
ˮ
Essere ottimisti non significa
negare gli aspetti negativi della vita,
ma essere oggettivi e scegliere
di dare agli eventi un significato positivo.
100
Vediamo 5 regole per iniziare ad essere più ottimisti
e creare meccanismi automatici di pensiero positivo.
1) Non è la realtà a limitarci, ma la nostra
interpretazione della realtà.
Spieghiamo meglio questo concetto con un esem-
pio pratico. State camminando per strada e un vostro
amico vi passa a fianco senza salutarvi. Il vostro primo
pensiero probabilmente sarà “Che maleducato, la pros-
sima volta che lo vedo sarò freddo e distaccato visto che
non mi ha nemmeno salutato”. L’ottimista oggettivo
invece, sarà capace di rimanere svincolato da ogni in-
terpretazione. Forse era di fretta e non vi ho visto. La
realtà dei fatti è che il vostro amico è passato senza
salutarvi, le possibili spiegazioni del perché sono infi-
nite, e l’unica giusta la sa solamente il vostro amico.
Sarà quindi vostro compito, se per voi è importante,
chiedere spiegazioni a lui.
Ed ecco qui: non potete cambiare i fatti, ma potete sce-
gliere l’interpretazione che ne farete.
Scegliete ciò che vi permette di crescere, vi rende libe-
ri, vi prospetti il maggior numero di possibilità e coin-
cida con i vostri obiettivi.
2) L’ottimista vive in “modalità soluzione”
Le persone positive tendono a trovare soluzioni, an-
ziché restare “ferme” a rimuginare sul problema.
L’analisi del problema è certamente importante,
ma solo per poter passare all’azione!
 Nutrire lo Spirito
ATTEGGIAMENTI POSITIVI CHE di parlare, e quindi di pensare, positivamente. Questo
CREANO UN MONDO POSITIVO: perché il cervello è programmato solo alla forma posi-
Congratulatevi, invece di far notare gli aspetti negativi.
tiva, non riconosce la negazione verbale. Un esempio
Ringraziate, anziché far passare inosservati i risultati pratico? Se state per affrontare il colloquio per il lavoro
ottenuti. dei vostri sogni, non pensate a “Questo è un treno che
Sorridete, invece di nascondere i vostri sentimenti. non posso perdere” o “Non posso permettermi di sbaglia-
Aiutate, invece di ostacolare o nuocere. re” ma riformulate il pensiero in “Questo è un treno su
Correte il rischio, invece di seguire, criticare o biasima- cui devo assolutamente salire” e “Farò di tutto per passa-
re quelli che osano. re questo colloquio”.
Amate, invece di vivere con i paraocchi. Il riflesso di riformulare in versione positiva permette
Perdonate, invece di lasciare che il rancore vi divori di visualizzare quello che vogliamo davvero.
dall’interno.
5) L’ottimista trae vantaggio
dalle esperienze negative
Gli ottimisti si analizzano, mentre i pessimisti si giudi-
cano. I primi osservano in maniera distaccata quello
Per esempio, analizzare il problema secondo un otti- che non va nel loro modo di fare; senza però condan-
mista significa capire che cosa non si vuole più per poi narsi e sottovalutarsi.
passare ad individuare le conseguenze positive di ciò Capita a chiunque di sbagliare, senza che l’errore met-
che si desira ora. L’ottimista è anche previdente: elenca ta in discussione chi siete e il vostro ruolo.
una possibile lista di tutti gli ostacoli che si potrebbero
presentare lungo il percorso, così da trovargli preven-
tivamente una soluzione.
Ecco il segreto del successo: formulare pensieri chiari,
operativi, che possiamo trasformare in azioni tangibili.
3) Essere ossessionati sì... ma dai punti forti! Franck Martin
Ovvero, concentrare l’attenzione sui punti forti nostri e Ottimisti!
degli altri, e cercare di rafforzarli ancora di più, di svilup- 20 regole d'oro per creare
parli, anziché fissarsi sui punti deboli e lavorare su quelli. la tua vita a colori
È una pratica molto diffusa, per esempio, nello sport ad Macro Edizioni, 2019
alto livello. Si tratta di mettere tutte le risorse in campo € 12,90
per sviluppare le capacità, i talenti naturali, invece di ri- Pag. 160
durre al minimo o ridimensionare le difficoltà.
Evidenziare i punti di forza nelle persone le porta in-
UN LIBRO RIVOLTO A TUTTI
consciamente a ridurre i propri punti deboli. GLI AMANTI DELLA VITA, MA
4) Chi pensa positivo, vive e parla positivo ANCHE A COLORO CHE SONO
SUL PUNTO DI PERDERE OGNI
Per essere felici, occorre allenamento. Una delle prime SPERANZA
abitudini da cambiare è il linguaggio: dovete sforzarvi

101
 Cosa sono le
Geometrie Sacre?
Nutrire lo Spirito
Dal Fiore della Vita agli Yantra, in che modo queste immagini
possono aiutarci nella vita di ogni giorno
La Redazione
L’
uomo ha da sempre riconosciuto nella natura
forme geometriche perfette, espressione vi-
vente di formule algebrico-matematiche: dalla
spirale della conchiglia nautilus alla disposizio-
ne dei semi del disco del girasole, dalla forma esago-
nale delle cellette delle api ai petali dei fiori. «Se partia-
mo dal presupposto che ogni cosa del creato (animata
e non) è indissolubilmente collegata – ci spiega An-
drea Faccini, esperto di geometria sacra, di esoteri-
smo e fondatore del progetto artistico-decorativo
"FlowRing" – qualsiasi forma osservata ci rimanda alla
struttura geometrica dell’universo e ci induce a per-
cepire la connessione del tutto, dall’infinitamente pic-
colo all’infinitamente grande. Alcune particolari geo-
metrie naturali esercitano su di noi un potente fascino
«La conoscenza che la geometria
cerca è quella dell’eterno»
Platone
102
poiché espressione di un particolare rapporto nume-
rico, chiamato “sezione aurea” o “proporzione divina”
proprio per la perfezione che esso esprime, perfezione
riconosciuta dall’uomo sin dall’antichità».
Le geometrie sacre più conosciute
Gli esempi di geometrie considerate manifestazione
del divino attraversano quindi tutte le culture antiche,
dalla Grecia all’India, dai solidi platonici agli yantra.
Forse la geometria sacra più conosciuta è quella del
Fiore della Vita. «Il Fiore della Vita – continua Andrea –
è un simbolo ritrovato trasversalmente in molte cultu-
re, epoche e civiltà. Il più famoso è stato rinvenuto dal
ricercatore Drunvalo Melchizedek inciso sul tempio di
Abydos in Egitto e presenta delle particolarità che se-
condo l’autore potrebbero essere ricollegabili a civiltà
più evolute della nostra.
Se ci spostiamo nella cultura cinese, il simbolo del Tao
o Ying Yang simboleggia la dualità esistente in ogni
elemento di cui è composto l’Universo: due entità op-
poste e complementari che formano la totalità. In In-
dia troviamo il tramandarsi di forme geometriche det-
te Mandala e Yantra. Una delle più sacre e conosciute Per info e contatti FlowRing
in India è lo Sri Yantra che rappresenta la creazione e flowringdeco@gmail.com - 328-5545525
l’equilibrio dell’Universo, maschile e femminile che insta e fb: flowringdeco
si intersecano in un continuo divenire dalla sorgente

Nutrire lo Spirito
centrale, il puntino al centro chiamato “bindu”, consi-
derato il centro dell’universo o della galassia».
Benessere e armonia
►PRODOTTI CONSIGLIATI
Queste geometrie sono fonte di ispirazione e fascino Fiore della Vita
anche per l’uomo contemporaneo: la loro semplice os- Energizzante
servazione può condurre all’acquietarsi della mente e Traforato
favorire stati di benessere. Ci aiutano a mantenere fo- Disco inciso in legno
calizzata l’attenzione sul momento presente e ci aprono africano Okumè
le porte a stati di coscienza superiori, che favoriscono FlowRing Creations
l’intuizione e la trascendenza. «Oggi – conclude Andrea
– sono disponibili sul mercato opere d’arte, ciondoli e
oggetti che riproducono queste geometrie al fine di Energizzante
Inciso Rame
energizzare e armonizzare gli ambienti in cui viviamo. Disco inciso in legno
Appendere alla parete un Fiore della Vita, così come di Betulla
un Cubo di Metatron o un Toroide, può apportare FlowRing Creations
cambiamenti significativi all’energia dell’ambiente in
cui viviamo o eseguiamo le nostre attività, ad esempio
uffici, palestre yoga o luoghi di incontri collettivi. Cubo di Metatron
Utilizzarli come ciondoli apporta benefici al proprio Inciso su legno
corpo, mentre sono presenti anche energizzanti da africano okumè
appoggiare in piano per creare piccoli spazi sacri, per FlowRing Creations
la pulizia e il riequilibrio di cristalli, acqua e altri oggetti
Puoi acquistarli su macrolibrarsi.it
che intendiamo armonizzare».

103
 Meditare, da dove comincio?
Nutrire lo Spirito

Orientarsi nel vasto mondo delle tecniche di meditazione

Grazia Pallagrosi

C
ome ha ripetuto spesso il Dalai Lama, non
esiste una meditazione buona per tutti. Non
esiste “la pratica” ma tante forme di addestra-
mento che, pur avendo in comune l’obiettivo
di portarti in quell’isola di luminosa pace che c’è den-
tro di te, lo perseguono con modalità diverse. Ecco un
test per scoprire la meditazione più adatta a te!
1) Hai già praticato qualche volta
la meditazione?
A. Sì, ma poi ho lasciato perdere
B. Sì, lo facciamo alla fine delle lezioni di yoga
C. N o, ma mi piacerebbe provare perché chi medita
trasmette serenità
D. No, non ho mai provato e penso di non essere adatto
2) Fai le cose in modo:
A. Discontinuo
B. Costante
C. Costante se ci sono altri con cui condividerle
D. Vincente: una volta vinta una sfida passo alla
prossima
3) Ti piacerebbe sperimentare la meditazione: 8) Sei più sensibile a:
A. Da solo, per lo meno all’inizio A. I suoni e la musica
B. Con un piccolo gruppo di persone affiatate B. Le immagini, le visualizzazioni, le sensazioni visive
C. Con un gruppo di praticanti C. Le sensazioni tattili e olfattive
D. Senza rinunciare ai miei ritmi D. Le sensazioni cinetiche, il movimento
4) In questo periodo della tua vita… 9) Per stare meglio dovresti:
A. Sono molto stanco A. Rilassarti di più
B. Ci sono alti e bassi, com’è normale che sia B. Concentrarti di più
C. Vorrei migliorare le mie relazioni affettive C. Amare di più
D. Vorrei ritrovare l’energia di un tempo D. Osare di più
5) Hai bisogno di:
A. Cambiare umore
B. Cambiare il mondo
MAGGIORANZA DI RISPOSTE A
Prova il rilassamento profondo
C. Cambiare partner
D. Cambiare lavoro Hai bisogno di fermarti e riposare il corpo, la mente e il
cuore. Inutile intraprendere cammini impegnativi, se
6) Ti piacerebbe: prima non impari a controllare lo stress. A questo scopo
A. Fare pace con l’ansia sono utili le forme di rilassamento profondo in cui spe-
B. Fare pace con i tuoi pensieri rimenti il piacere nel “non fare“, stando in contatto so-
C. Fare pace con i tuoi sentimenti (e quelli altrui) lamente col tuo corpo disteso, rilassato e calmo. È una
D. Fare di meno ottenendo di più pratica che puoi fare anche da solo, ascoltando le tracce
7) Sai bene: vocali rilasciate gratuitamente attraverso app dedica-
A. Cosa non vuoi te. La più importante a livello mondiale è Insight Timer
B. Cosa ti ostacola dentro di te (www.insighttimer.com): basta scrivere nella casella di
C. Cosa ti ostacola fuori di te ricerca la parola “relax” per trovare decine di meditazioni
D. Cosa vuoi utili allo scopo. Se invece vuoi seguire un corso off-line,

104
puoi provare il protocollo in 8 incontri del MBSR (Mindful-
ness Based Stress Reduction), che ha il maggior numero
di studi scientifici a supporto come tecnica antistress.
MAGGIORANZA DI RISPOSTE B
Addestrati alla consapevolezza
La tua mente è pronta per diventare il grande testi-
mone – ma anche il potente manager – di se stessa.
A questo scopo, le pratiche più indicate rientrano nel-
la famiglia delle Meditazioni di Consapevolezza che,
partendo dall’osservazione del respiro e delle sensa-
zioni corporee, sviluppano due qualità fondamentali
– l’attenzione e la concentrazione nel presente – con
l’obiettivo di portarti in uno stato di calma lucidità esi-
stenziale. Il loro apprendimento deve avvenire sotto la
guida di un valido insegnante e i corsi tra cui scegliere
vanno da quelli di Vipassana a quelli di Mindfulness se-
condo la tradizione zen di Thich Nhat Hanh.
MAGGIORANZA DI RISPOSTE C
Medita col cuore
Hai un cuore che aspetta solo di essere ascoltato. Il cuore,
del resto, ha capacità di comprensione ben più grandi di
quelle dell’intelletto e il suo campo elettromagnetico è 50
volte più ampio di quello del cervello, tanto che persino
in ambito manageriale l’intelligenza emotiva è oggi consi-
derata la qualità più importante. Puoi attivarla praticando
le meditazioni di compassione (karuna), di gratitudine e
gioia empatica (mudita), di amorevole gentilezza (metta ).
MAGGIORANZA DI RISPOSTE D
Nutrire lo Spirito
Prova le meditazioni dinamiche
Stare fermo per te può essere una tortura, perché hai
bisogno di muoverti e la tua mente vuole essere sem-
pre attiva. Sei convinto che questa caratteristica – che
in fondo ami ed è uno dei tuoi segni distintivi – non ti
renda adatto a sederti immobile a meditare. In effet-
ti, le pratiche con cui puoi iniziare sono quelle attive,
dalla meditazione dinamica di Osho alla meditazione
camminata che, in tutte le tradizioni buddhiste, è con-
siderata di pari utilità e valore di quella seduta.
►LIBRO CONSIGLIATO
Grazia Pallagrosi
Meditazione Facile
per Umani Indaffarati
Da 1 a 21 minuti al giorno - Con 21
tracce audio per la pratica guidata
Morellini Editore - Yoga Journal
Puoi acquistarlo su macrolibrarsi.it
105
 Il grande anno
Yoga
del RESPIRO
Un alleato fondamentale per ripulire l’organismo da tossine e impurità
Cinzia Picchioni per Le Vie del Dharma
A
ndiamo incontro a una nuova stagione e il
2019 è iniziato da pochi mesi: ora che abbia-
mo davanti a noi tutto questo “nuovo”, per-
ché non iniziare a guardare in modo nuovo
anche al nostro respiro? Per iniziare potremmo inserire
tra i buoni propositi il lavaggio del naso, l’organo per-
fettamente disegnato per farci respirare al meglio: la
grandezza delle narici e il fatto che siano due, i piccoli
peli che filtrano le impurità, le venuzze nella mucosa
che permettono di scaldare l’aria in entrata, che al-
trimenti arriverebbe gelata nei bronchi… È una vera
meraviglia il naso. Impariamo a prendercene cura non
solo quando facciamo la pulizia del viso, ma anche
all’interno.
Il lavaggio del naso: ecco come si fa
Per pulirlo profondamente lo yoga ci tramanda un me-
todo di purificazione meraviglioso, chiamato jala neti,
un lavaggio del naso con acqua salata che entra da
una narice ed esce dall’altra per caduta. Si usa acqua
tiepida, sale marino integrale e una specie di teiera
detta lota, fatta apposta per il naso. L’intero procedi-
“Il tempo è respiro”
G.I. Gurdjeff
106
mento, se insegnato e imparato a dovere, è assoluta-
mente delicato, piacevole e facile: niente acqua spin-
ta a forza nel naso, niente brutte sensazioni. Disciogli
un cucchiaino di sale in acqua tiepida e riempi la lota.
Inclina il corpo leggermente in avanti sul lavandino,
appoggia il beccuccio della lota alla narice destra, a
coprirla completamente, quindi ruota il capo verso si-
nistra. L’acqua entrerà nella narice destra e defluirà dal-
la sinistra dopo pochi secondi (apri la bocca e di’“aaah”,
così l’acqua non andrà in gola). Resta nella posizione
fino a che non sia finita tutta l’acqua. Ripeti dall’altro
lato. Resta con la testa in avanti sul lavandino per far
defluire il resto dell’acqua. Per imparare è utile vedere
e imitare: chiedi al tuo insegnante di yoga di mostrarti
come si fa e poi via! Per tutto l’anno niente raffreddori,
sinusiti, mal d’orecchi e tutti i malanni derivanti da un
respiro non libero.
Purificare con la respirazione
Ora che il naso è libero, dedichiamoci alla respirazio-
ne purificante, per ripulirci dalle tossine accumulate.
Chiamato anche “respiro di pulizia” e “respiro di fuo-
co”, la tecnica di respirazione Kapalabhati è uno
dei processi di purificazione che lo yoga ci dona da ►LIBRO CONSIGLIATO
millenni, ottimo anche per tirarsi su quando ci si sente
giù di corda. Può persino aiutare a ridurre il consumo Donna Farhi

Yoga
di caffeina, come scrive Donna Farhi, un’insegnante di Il Grande Libro del Respiro
yoga e autrice che amo molto, nel suo Il Grande Libro Macro Edizioni, 2018
del Respiro: «la prossima volta che sentirete un bisogno
impellente di caffeina per risollevarvi, provate invece a
praticare Kapalabhati».
La tecnica è semplice. Come sempre sarebbe meglio Puoi acquistarlo su macrolibrarsi.it
impararla direttamente da un insegnante, ma provo a
darvi delle indicazioni, ricorrendo nuovamente a Don-
na Farhi che la descrive così:
«Iniziate sedendovi su un cuscino o una sedia con la Cinzia Picchioni
colonna rilassata e allungata. Poi, espirando, iniziate a
richiamare indentro la parte bassa dell’addome, men- Incontra lo yoga nel 1979 e dal 1985 si forma come
tre lasciate che l’inspirazione sorga spontaneamente. insegnante a Torino, all’Istituto Kuvalayananda, dove
Ripetete per tre o quattro volte fino a quando non studia con insegnanti italiani e indiani. Co-fondatri-
avrete imparato a muovere l’addome come un soffiet- ce dell’Isyco (Istituto per lo Studio dello Yoga e delle
to. Ora iniziate a velocizzare le espirazioni». Culture Orientali) di Torino, Cinzia è formatrice di
Non praticare questo esercizio subito dopo mangiato, insegnanti di yoga, tiene corsi per principianti, esperti
né in gravidanza, né nel periodo mestruale ed evitalo e per la terza età ed è autrice di libri di yoga e di stile
se hai problemi cardiaci, pressione alta, ernia del disco. di vita yogico.
Eseguendo kapalabhati dobbiamo preoccuparci solo
dell’espirazione, l’inspirazione è passiva, avviene spon-
taneamente. Quando la insegno dico sempre agli al-
lievi che tutti noi sappiamo già praticare kapalabhati:
il movimento della parete addominale infatti è quello
che facciamo ogni volta che tossiamo. Metti una mano
sull’addome e fai un colpo di tosse: la parete addomi-
nale rientra violentemente e l’aria esce: dalla bocca,
quando tossiamo, ma dal naso se eseguiamo kapa-
labhati. Una volta imparata bene la tecnica, potremo
aumentare la velocità. Il risultato sarà un sangue ossi-
genato, rinnovato, una mente lucida e vigile, già dopo
pochi minuti di pratica.

107
 Gel di aloe vera
Amici Animali

per gli amici a quattro zampe

Utile, come alimento, per prevenire malattie e aiutare nella cura
di disturbi di salute
Roberto Setti per Armonie Animali

V
enticinque anni fa mi trovavo a Trento per una
conferenza di medicina naturale sui rimedi
per il mantenimento del benessere in campo
umano. Delle due relazioni una riguardava l’u-
tilizzo dell’Ascorbato di Potassio e l’altra l’uso di un gel
di una pianta, l’Aloe Vera Barbadensis Miller.
Iniziai a studiare quali combinazioni alchemiche po-
tessero essere responsabili dei tanti benefici accertati
per l’uomo con l’utilizzo di questo gel e iniziai le mie
“sperimentazioni” nel mio lavoro quotidiano di veteri-
nario per piccoli animali.
Curare gli amici a quattro zampe con l’Aloe
Da allora mi avvalgo dell’aiuto di questo gel per le
più disparate patologie di cani e gatti. Il suo utilizzo è
fondamentale quando l’animale è sano per fornire al
suo organismo delle vitamine naturali e non di sintesi,
delle sostanze utili all’intestino nello svolgere attività

108
pre-biotiche e soprattutto per aiutare l’animale negli
anni a non cadere vittima di forme degenerative spes-
so di natura oncologica.
La possibilità di utilizzare anche negli animali dome-
stici un alimento come il gel di Aloe Vera, contenente
un mucopolisaccaride come l’acemannano, è fonda-
mentale per il benessere del nostro animale.
Purtroppo sempre più spesso mi vengono portati ani-
mali già colpiti da forme tumorali, e anche in questi
casi questo gel, abbinato ad altri protocolli, mi ha aiu-
tato a stabilizzare il paziente.
È fondamentale che i proprietari si sensibilizzino nel
seguire i propri animali domestici carnivori con ali-
menti sani che troverebbero in natura, senza l’uti-
lizzo costante di alimenti commerciali secchi privi di
valore biologico e ricchi di conservanti.
Spesso mi capitava di entrare in casa di miei clienti e
vedere le ciotole strapiene di croccantini a qualsiasi
ora della giornata, e il risultato di tutto ciò è stato l’au-
mento drammatico di patologie metaboliche gravi di
organi quali pancreas e fegato.
Il veterinario pioniere dell’Aloe
L’essere stato definito in una trasmissione televisiva
il “pioniere” dell’Aloe Vera in veterinaria è per me un
grande orgoglio, in quanto ho voluto “sperimentare”
personalmente la validità del prodotto che, per es-
sere tale, dev’essere trattato con metodiche particolari
e dev’essere certificato a livello mondiale da aziende
riconosciute.
Quando iniziai a lavorare con questa pianta, paralle-
lamente informavo i miei amici colleghi di casi clinici
risolti anche con l’aiuto di questo gel, ma nessuno di
questi voleva approfondire il discorso, preferendo ri-
manere nella loro comfort-zone continuando con l’uti-
lizzo di antibiotici e cortisonici.
Oggi sempre più colleghi stanno utilizzando questo
gel con successo anche in casi di gravi forme degene-
rative, e sono fiero che altri veterinari abbiano risco-
perto le qualità benefiche del gel di Aloe Vera ap-
plicabili in veterinaria, qualità riconosciute in campo
umano da antichi popoli già 5000 anni fa.
L’importanza di un prodotto naturale
Nella primavera del 2018 ho avuto la possibilità di vi-
sitare delle importanti aziende di produzione di gel
di Aloe Vera nei campi nel sud del Texas (USA) vicini
al confine con il Messico. L’emozione di poter vedere
Armonie Animali la rete
del benessere animale.
www.armoniealnimali.com
Facebook: Armonie Animali
info@armonieanimali.com
►LIBRO CONSIGLIATO
La salute di cani e gatti con l’Aloe Vera
Amici Animali
Macro Edizioni, 2018
Nel mio nuovo libro, La salute di cani e gatti con l’A-
loe Vera, sono riportate delle facili ricette da proporre ai
nostri animali domestici con l’utilizzo di alimenti sem-
plici e compatibili con dei predatori carnivori quali sono.
Il concetto di base è mantenere in salute i nostri com-
pagni di vita, e in quest’ottica nel libro si tratta anche
l’utilizzo consapevole dei vaccini. Si troveranno anche
riferimenti a casi clinici risolti con l’utilizzo del gel di
Aloe Vera, documentati da fotografie che
mostrano il “prima” e il “dopo” l’utiliz-
zo del gel per via orale o per via topica.
Questo tuttavia non vuole essere un
libro del “fai da te” veterinario, ma è
volto ad aiutare e responsabilizzare il
proprietario nell’ali-
mentazione corretta
del proprio animale al
fine di conservarne il
suo benessere.
Puoi acquistarlo su macrolibrarsi.it
la raccolta delle foglie, il loro accompagnamento alla
grande vasca-piscina per il primo lavaggio e la loro ra-
pida lavorazione (volta a impedire i danni dell’ossida-
zione del gel) ha creato immagini uniche e indelebili
nella mia memoria. Le tecniche di stabilizzazione del
gel sono fondamentali per i risultati che chiediamo al
prodotto, ma è altresì fondamentale che l’uomo non
aggiunga conservanti, come invece avviene costante-
mente per i cibi commerciali per animali.
Questo gel apporta elementi nutritivi essenziali
per il benessere del cane e del gatto, ma è altret-
tanto importante accostarlo a una sana e corretta
alimentazione. Il veterinario di domani dovrà consi-
gliare alimenti sani e proporzionarli alle necessità di
vita dell’animale, con una dieta corredata di oppor-
tune integrazioni fitoterapiche e comunque naturali,
considerando anche l’ambiente dove il soggetto vive,
e arrivando quindi a un ottimale raggiungimento di
qualità della sua vita.
Roberto Setti
Medico veterinario omeopata, diplomato in natu-
ropatia e iridologia. Nel 1995 inizia a sperimentare
quotidianamente l’utilizzo dell’aloe sui suoi pazienti,
riscontrandone la potenza curativa. Autore di articoli
per riviste specialistiche veterinarie, ha partecipato a
incontri radiofonici e televisivi riguardanti l’utilizzo
dell’Aloe Vera in veterinaria. Vive e lavora a Monza.
Per contatti: settiroberto@libero.it
109
 Olio di Neem:
l’amico di cani e gatti
Informazione Pubblicitaria
Usato per le pulizie domestiche rispetta l’ambiente, l’uomo e gli animali
La Redazione per Mast srl
L’
attenzione che i proprietari di cani e gatti de-
dicano ai propri amici a quattro zampe è in
continuo aumento, così come è in crescita la
consapevolezza che gli ambienti dove vivono
possono non essere adatti alla loro salute.
Recenti studi statunitensi in ambito veterinario, stan-
no infatti facendo emergere la pericolosità dei prodot-
ti usati abitualmente nella pulizia della casa per i nostri
amici a quattro zampe.
I prodotti di sintesi usati per la pulizia delle superfici
domestiche contengono infatti molte sostanze (fosfa-
ti, parabeni, triclosan, candeggina, sbiancanti, cloro
isotiazolinone, coloranti di sintesi ecc.) altamente irri-
tanti per la cute degli animali e all’origine di diverse
dermatiti e intolleranze.
Questi prodotti, chiaramente, oltre a essere impattanti
per la salute dei nostri animali sono mal tollerati anche
dalle persone e dall’ambiente.
110
La natura però come sempre ci offre una soluzione per
detergere le nostre superfici domestiche nel pieno ri-
spetto dell’ambiente, delle persone e degli animali. La
soluzione è l’olio di Neem.
Le proprietà dell’olio di Neem
L’olio di Neem viene ottenuto dalla spremitura a fred-
do delle bacche dell’albero di Neem conosciuto in In-
dia come l’albero dei miracoli; tra le sue innumerevoli
proprietà è giusto ricordare le seguenti:
●● antibatterico;
●● antinfiammatorio;
●● antifungino;
●● antisettico;
●● antiparassitario.
Un ottimo alleato
per le pulizie domestiche
Dal momento che la natura ci regala questo tesoro,
perché non utilizzarlo quotidianamente per la pulizia
della casa e degli ambienti dove viviamo insieme ai
nostri cani e gatti?
È nata così la linea Nest Bio certificata da VEGAN OK e
da BIOCERTITALIA per una detergenza consapevole,
efficace e priva di impatti negativi sull’ambiente, sugli
esseri umani e sugli animali.
È possibile quindi detergere i pavimenti, gli accesso-
ri che usiamo per i nostri cani e gatti (ciotole, cucce,
collari, guinzagli), i nostri indumenti e quelli a contatto
con cani e gatti (coperte, cappottini, ceste in tessuto)
nel pieno rispetto della nostra e della loro salute e
dell’ambiente.
Oltre all’olio di Neem, reso solubile in ogni prodotto,
sono presenti solo tensioattivi di origine vegetale e, se
presenti, profumi ipoallergenici molto delicati per non
irritare l’olfatto sensibile di cani e gatti. Non sono pre-
senti coloranti e, ovviamente, metalli pesanti perché
l’acqua utilizzata viene sottoposta a ozonoterapia per
eliminarli e azzerare la carica batterica naturalmente
presente nell’acqua.
Usare prodotti efficaci ma rispettosi della salute di uo-
mini e animali è possibile! E tu, quanto ne sai della de-
tergenza consapevole?
Mast Srl
è un’azienda italiana

Informazione Pubblicitaria
che opera nel settore
degli animali da compa-
gnia sempre alla ricerca
di prodotti di elevata quali-
tà nel pieno rispetto dell’uomo,
degli animali e dell’ambiente.
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111
112
SPECIALE Possiamo salvare il Pianeta
 SPECIALE Possiamo salvare il Pianeta

113
114
Yoga
 Medicina Olistica

115
116
Medicina Olistica
 Medicina Olistica

117
 Anne Katharina Zschocke
I Nostri Amici Batteri
Guarisci naturalmente con la terapia del Microbioma

La guarigione naturale con i batteri produce risultati sorprendenti e susci-

ta l'entusiasmo di molte persone.
Senza Batteri non c’è salute.
Un libro che:
● illustra, in modo chiaro e comprensibile, che cos'è il microbioma umano;
● presenta una nuova ed esaustiva terapia del microbioma;
● spiega i presupposti e l'evoluzione delle terapie batteriche e antimi-
crobiche;
● descrive gli antichi procedimenti curativi e tutte le moderne e diffuse
terapie microbiologiche.

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Shannon Stonger Peter Daniel, Saverio Pipitone

Il Tuo Grande Beryn Daniel Pesticidi a Tavola
Libro dei Cibi Il Magico Potere I veleni autorizzati
Fermentati del Cibo che mangiamo e
Ricette e preparazioni Ricette dalle tradizioni respiriamo
naturali a impatto zero tribali per deliziare
anima e palato

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Cazzavillan Luna Rossa Il Potere
Menopausa Capire e usare i doni dell'Ashtanga
La Via Naturale del ciclo mestruale Yoga
Rinforza il tuo orga- Sviluppa la forza, la
nismo con l'aiuto di flessibilità e la pace
funghi medicinali e interiore
altri rimedi

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 Tachipirina,
Paracetamolo
e altri farmaci
per abbassare la
febbre: Sì o No?
Che cosa sono la tachipirina® e gli
altri farmaci contro la febbre a base
di paracetamolo? Cosa contengo-
no? Hanno delle controindicazioni?
Come usarli correttamente?
Gli scienziati Stefano Montanari e
Antonietta Gatti rispondono a que-
ste a tante altre domande facendo
chiarezza su questi farmaci diven-
tati di larghissimo consumo e non
sempre utilizzati a proposito.
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Vitamine nell’aria
Sapevi che in natura esiste una forza
che regala una straordinaria sensazio-
ne di benessere, aumenta l’energia
vitale, fa dormire meglio, consente di
superare allergie e depressioni, di al-
leviare i disturbi respiratori e il mal di
testa, di abbassare la pressione sangui-
gna, di aumentare la concentrazione e
persino di fare sorridere?
Stiamo parlando degli ioni negativi, il
cui potere di guarigione è analizzato e
studiato da oltre un secolo.
Grazie agli innumerevoli esperimenti
scientifici svolti da Nikola Tesla oggi
possiamo conoscere i grandi benefici di
questi piccolissimi elementi.
Una guida completa alla compren-
sione e all’utilizzo degli ioni negativi
per una vita lunga, felice e in perfetta
salute.
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Tecnoschiavi
Quali sono le vere cause dell'inde-
bitamento globale? Perché questo
debito sembra inestinguibile e pro-
grammato? Che effetti politici han-
no le politiche di sicurezza e moni-
toraggio sempre più invasive che
subiamo? Come cambierà il mondo
del lavoro con l'avvento dell'Intelli-
genza Artificiale? Marco Della Luna
amplia l'indagine intrapresa in Oltre
l'Agonia e traccia un profilo dramma-
tico dell'uomo contemporaneo: in-
debitato, biologicamente modificato,
schiavizzato da finanza e tecnologia.
Una luce sui progetti della cosiddet-
ta politica "profonda", portata avanti
a porte chiuse dai governi, e con pia-
ni di lungo termine, te-
nendo l'opione pubbli-
ca all'oscuro.
Marco Della
Luna è l’autore
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“Questo cofanetto di carte è dedicato a tutti coloro che hanno voglia

di risvegliare il mago che custodiscono dentro di sé e innescare
il prodigio del cambiamento”.

Attraverso un percorso – lungo 30 illustrazioni – queste carte parlano alla

nostra mente e ci mettono in comunicazione con noi stessi.

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 Lo Zen e l'Arte
di imbrogliare
la Mente
Per rinsavire, diceva spesso Alan
Watts, talvolta devi andar fuori di
testa. Forse più di qualunque altro
insegnante occidentale, questo
leggendario pensatore, ha acceso
in innumerevoli ricercatori di
conoscenza la passione per le delizie
spirituali e filosofiche dell’India,
della Cina e del Giappone.
Quest’opera è un invito a esplorare
sei fra i più avvincenti insegnamenti
di Alan Watts: imparerai a eludere i
limiti della mente
razionale al fine
di espandere la
consapevolezza e
l’apprezzamento
per il grande gioco
che si dispiega
intorno a te.
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Ottimisti!
La vita è molto più bella di come
viene raccontata!
Nella società pessimista in cui vi-
viamo, dove il nostro modo di pen-
sare e agire è fortemente influen-
zato dalle notizie spiacevoli che
i mass-media ci propinano ogni
giorno, coltivare l’ottimismo è un
atto sovversivo.
Essere ottimisti significa affronta-
re ogni aspetto della vita liberi da
pregiudizi e scegliere di trarre il
meglio da ogni situazione.
Perdona, anziché lasciare che il
rancore ti consumi.
Complimentati, invece di sottoli-
neare le mancanze.
Educa, invece di criticare.
Tutto questo ti suona complicato?
Scegli l’ottimismo, e inizia subito a
mettere in pratica le 20 regole d’o-
ro per vivere appieno la tua vita
in ogni ambito: amicizie, relazioni,
lavoro, sport e molto altro.
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Piccolo Manuale
dello Shinrin
Yoku
La scienza ha confermato ciò che gli
amanti della natura hanno sempre
saputo: il bosco fa bene!
Il tempo trascorso tra gli alberi raf-
forza l’organismo e il sistema im-
munitario, riduce i livelli degli ormo-
ni dello stress e favorisce l’ottimismo
e le sensazioni positive.
Questo piccolo manuale non do-
vrebbe mancare a nessun escursio-
nista ed è un meraviglioso regalo
per augurare felicità e salute.
Prezzo € 14,50 - Pagine 160
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 Emilia Dziubak
Mamma ti racconto...
Cosa fanno i dinosauri
Di cosa è goloso un diplodoco? Chi minaccia il pericoloso allosauro?
Chi aveva un becco al posto del muso e zampe corte per correre veloce?
Attento al tirannosauro! Guarda che denti affilati ha!Viaggia nel tempo
con Irsuto e il suo amico scarafaggio e scopri il mondo dei dinosauri.
Incontrerai il gigantesco argentinosauro, l'antenato dei dinosauri più gran-
di, gli acquatici plesiosauri, il feroce velociraptor, il terezinosauro dai lunghi
artigli e molti altri ancora.
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noscere la natura e gli animali ai bambini in modo creativo e divertente.
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Un viaggio fantastico Ascolta il canto gli Animali della
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Il Gattino Il Gattino Un Trenino Carico
Innamorato Scatenato di... Emozioni
Una favola per gestire Una favola per gestire E tu, come ti senti?
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Bellezza naturale

Tre Best Seller collana TOP UNO
SMETTILA DI REPRIMERE TUO FIGLIO
“Per saper educare i bambini e fare
le scelte giuste non bisogna
leggere troppi libri, bisogna imparare
a leggere loro. Lì è scritto tutto”
Roberta Cavallo & Antonio Panarese
I principi di crescita contenuti in questo libro
sono tutto ciò di cui hai bisogno per crescere
tuo figlio felice e sereno.
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l'ipnosi spirituale per
trasformare la propria
vita in risonanza con la
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Enrico Baccarini
La Caduta degli Dei
Bibbia e testi induisti:
la storia va riscritta
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Libro - Pag. 500
Roberta Cavallo
LE 8 IDIOZIE SULLA CRESCITA SMETTILA DI PROGRAMMARE
DI TUO FIGLIO TUO FIGLIO
Non sei tu a essere sbagliato “C’è un potere magico che ogni genitore
Non è tuo figlio a essere sbagliato possiede. È un potere incredibile che
Sono i metodi che utilizzi a essere nessuno sa di avere. Eppure forgia il
del tutto inappropriati destino del proprio figlio così come il
fabbro forgia la spada battendo il ferro”
Scopri ora le 8 idiozie che rendono difficile Roberta Cavallo
(e a volte impossibile) la crescita felice di tuo
figlio nell’infanzia e nell’adolescenza. I tuoi genitori con i loro atteggiamenti e le
loro frasi ti hanno programmato a partire
dall’infanzia per essere infelice e insicuro.
Ora puoi spezzare questa catena e scoprire
le modalità comunicative più efficaci che ri-
spettano tuo figlio per crescerlo felice e per
aiutarlo a esprimere il colore (unico) che è
venuto a manifestare nel mondo.
Caterina Locanti Mirella Santamato
La Vita Segreta Origini delle
delle Case Narrazioni del Mondo
L'evoluzione dell'abitare, Dai miti greci alle storie
un magico viaggio recenti: il lungo percorso,
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della nostra vita dell'umanità
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AAA cercasi guru disperatamente
Come salvarsi l’anima, il portafogli e le mutande
Manuale pratico di sopravvivenza spirituale
Puoi innamorarti di un guru e far dipendere da lui le tue scelte, o innamorarti di te e rea-
lizzare che l’unica vera persona che cambierà la tua vita sei tu. Nel primo caso butta via
questo libro, non ti servirà. Nel secondo caso, tienilo stretto.
Stai cercando un salvatore, un maestro o un qualunque guru al quale appioppare i tuoi
problemi esistenziali e delegare le scelte che non sai fare con la tua testa? Nessun pro-
blema! A tua disposizione oggi trovi tantissimi santoni pronti a venderti filosofie di vita di
ogni tipo e non hai che l’imbarazzo della scelta. Oppure sei fra coloro che non inseguono
maestri ma collezionano seguaci, sperando di diventare uno di quei tanto fantomatici
guru che a questo punto non si capisce bene a cosa servano? Anche qui, nessun proble-
ma: sono tante le persone che vogliono essere guidate invece di guidare se stesse, devi
solo approfittarne. Non vuoi fare né il seguace né il santone? Allora non ti rimane che
una terza opzione: alzare le chiappe dalla sedia e riconoscere che l’unica persona che può
cambiare la tua vita sei tu. Certo, non avrai più scuse per trascurare la tua anima, ma al-
meno questa smetterà di strapparsi i capelli per tutte le volte che ha cercato di richiamare
la tua attenzione e tu l’hai spudoratamente ignorata, come solo un essere umano sa fare.

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dei radicali liberi ed il conseguente invecchiamento dei tessuti. Fior di Linfa solare Fase
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Metabolismo lento? Come fare per dare una sana spinta senza
interferire sulla salute?
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una dieta equilibrata, aiuterà infatti il corpo a perdere peso più velocemente. Grazie a
questa scelta, il metabolismo inizierà ad accelerare.
È sempre consigliato consumare ad ogni pasto abbondanti quantità di verdure crude poi-
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