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modulo 13: scienza della scena del crimine

introduzione alla scena del crimine


la scienza con le tecnologie e sempre più soddisfate, è ormai da anni al servizio della giustizia.
L'omicida di un tempo oggi, sarebbe inchiodato alla responsabilità da una goccia di sangue, da un
mozzicone di sigaretta o da un sottilissimo lembo di tessuto perché dove non possono arrivare
l'intuizione e la bravura di un investigatore, adesso, può la scienza punto una branca del sapere che
ha un nome ben definito: criminalistica.
Il progresso tecnologico è riuscito a generare nuove strategie per il contrasto del crimine e le
migrazioni dei colpevoli. Strumentazione all'avanguardia come i microscopi elettronici e sistemi
informatici di ultima generazione per la gestione di vastissime banche dati.
La giustizia ha sempre bisogno di certezze, di uomini e mezzi per evitare che un delitto resti
incompiuto in quest'ottica, l'ingresso di nuove branche per sapere applicate all'attività investigativa
(scienze forensi) è il frutto di una specifica necessità: trasformare indizi e reperti in prove legali ai
fini del procedimento giudiziario. si tratta di un passaggio obbligato alla luce dell'attuale codice di
procedura penale, che stabilisce come una prova di innocenza o colpevolezza debba formarsi,
prevalentemente, in dibattimento, attraverso la dialettica tra difesa e accusa. Ecco perché gli
accertamenti scientifici assumono oggi come non mai, un grande significato probatorio.
In Italia, un'immagine rappresentativa di questa nuova realtà investigativa viene fornita dal racis,
dal Ris, dal servizio di polizia scientifica, decoratori scientifici della Guardia di finanza, dai
contributi dell'università, da organizzazioni private, ditte che si specializzano nell'effettuare analisi
del tipo scientifico-forense. nei laboratori forensi, gli elementi che vengono analizzati assumono il
termine di reperti quest'ultimi vengono individuati raccolti dalla scena criminis per poi essere
conservati ed analizzati quando si riterrà necessario. La fase nella quale sia i reperti che le
informazioni descrittive vengono estratti dalla scena criminis viene denominata sopralluogo.
Il risultato delle analisi di reperto è rappresentato da una documentazione detta referto. Il
sopralluogo è il punto focale di un'adeguata investigazione, in quanto è opportuno tenere conto della
controparte del processo, in caso di referti approssimati, o inesatti.
Gli esami scientifici forensi, inoltre, vengono classificati in ripetibili o irripetibili: i primi non
alterano i reperti durante l'analisi, mentre i secondi li deteriorano, li distruggono o li modificano in
maniera irreversibile. Tale distinzione, inoltre è fondamentale, poiché può accadere che le parti
processuali chiedono ai propri specialisti di condurre esami separati sullo stesso reperto, al fine di
confrontare, poi, i referti. In presenza di un esame del tipo irripetibile, il codice di procedura penale
dispone per le diverse parti processuali possono far presenziare dei loro specialisti all'atto
dell'esame scientifico per una verifica, in tempo reale, delle procedure adottate.
il sopralluogo: aspetti giuridici
le indagini tecniche iniziano con il sopralluogo, ovvero con quell'insieme di attività eseguite sul
luogo ove si è verificato un delitto tendenti ad osservare, individuare e raccogliere o fissare tutti
quegli elementi utili alla ricostruzione del fatto delittuoso e alla individuazione del colpevole al fine
di rendere genuini ed efficaci risultati del sopralluogo, giova, in primo luogo, sottolineare la
necessità che lo scenario del delitto sia mantenuto inalterato dai primi operatori di polizia
intervenuti, prima dell'accesso del personale tecnico scientifico e degli investigatori competenti per
le indagini. Il loro unico compito in attesa del personale specializzato è quella di isolare il luogo,
onde evitare manomissioni o alterazioni deleterie o insanabili.
La legislazione diverse nazioni(ad esempio Gli Stati Uniti) individua una particolare figura di
ufficiale di polizia giudiziaria che viene definita responsabile per la preservazione della scena del
crimine, e che ha il compito di far isolare detta scena, assicurandone l'accesso al solo personale
autorizzato tale figura, in Italia,non è ancora presente istituzionalmente e la sua funzione viene, di
volta in volta, portata avanti dalle forze di polizia che intervengono sul posto.
Il codice di procedura penale non parla mai di sopralluogo, ma non vi è dubbio che quando le
norme parlano di ispezione di luoghi e di cose, esse si riferiscono alla medesima attività.
L’art. 244 c.p. stabilisce, al secondo comma, che a poter disporre rilievi segnaletici, descrittivi,
fotografici e ogni altra operazione tecnica relativa alle indagini di sopralluogo sia l'autorità
giudiziaria. i titolari di tale potere sono indicati, quindi, con un nome collettivo: l'autorità
giudiziaria.
Fino all'imputazione, provvede il pubblico ministero, eventualmente delegando ufficiale di polizia
giudiziaria, escluse le ispezioni personali: art. 354, terzo comma e 370, primo comma; poi fino
all'accusa (art.429), il giudice dell'udienza preliminare, mai ex officio (è organo passivo, sul piano
istruttorio può soltanto indicare temi nuovi e incompleti, stimolando le parti a ulteriori
informazioni); formulata l'accusa, è competente il giudice del dibattimento, su richiesta o, a prova
acquisite, anche d'ufficio (art.507). L’art. 244, primo comma, contempla un decreto motivato,
alludendo alle ispezioni eseguite dal pubblico ministero indagante: ma il processo, le dispone chi
giudica e, l'ordinanza, sembra la forma naturale.
L'ispezione locale e sulle cose è regolata dall'art. 246 c.p.; la protezione costituzionale offerta al
domicilio dall’art. 14 Cost. sembra adeguatamente rafforzata dalla previsione della consegna di
copia del provvedimento alla persona che ha la disponibilità del luogo, se è presente.
Le indagini di sopralluogo, però, non sono solamente quelle comprese nelle attività ispettiva
dell'autorità giudiziaria, ma anche quelle espletate dalla Polizia giudiziaria ai sensi dell'art. 354,
secondo comma, che così recita: “se vi è pericolo che le cose, le tracce e i luoghi si disperdano o
comunque si modificano, il pubblico ministero non può intervenire tempestivamente, gli ufficiali di
polizia giudiziaria compiono i necessari accertamenti ai rilievi sullo stato dei luoghi e delle cose”.
indagini sopralluogo, sono anche, quelle effettuate dagli ausiliari di polizia giudiziaria, o dai
consulenti tecnici nominati dal pubblico ministero o dal difensore di una delle due parti impegnate
nel processo penale, oppure, dai periti nominati dal magistrato giudicante. L’art.348 c.p.p., al quarto
comma, recita: “comunicazione la polizia giudiziaria, quando, di propria iniziativa OA seguito di
delega del pubblico ministero, compie atti od operazioni che richiedono specifiche competenze
tecniche, può avvalersi di persone idonee” e così via.
Analogamente, il pubblico ministero, qualora debba procedere a un'operazione tecnica per cui sono
necessarie specifiche competenze, può nominare e avvalersi di consulenti (art. 359 primo comma).
L’art. 360 (accertamenti irripetibili) dà alla persona indagata la facoltà di nominare consulenti
tecnici.
in base all'articolo 220, la perizia è possibile quando occorre svolgere indagini che richiedono
specifiche competenze tecniche; Tra le indagini del perito nominato dal giudice, possono rientrare
in indagini in sopralluogo, anche se la cosa è alquanto tanto rara, poiché non vi è più
quell'immediatezza tra commissione del reato e attività di indagine come si riferisce l'indagine
tecnica di un sopralluogo del sistema probatorio delineato dal codice?
Il legislatore ha introdotto una distinzione (mezzi di prova e mezzi di ricerca della prova) che ha un
duplice fondamento, logico e tecnico-operativo. I mezzi di prova, trattati nel titolo II del libro III
(esame dei testimoni e delle parti, confronti, ricognizioni, esperimenti giudiziari perizia,
documenti), si caratterizzano per l'attitudine ad offrire al giudice risultanze probatorie direttamente
utilizzabili in sede di decisione. Al contrario, i mezzi di ricerca della prova, trattati nel titolo III del
libro III (ispezioni, perquisizioni, sequestri, intercettazioni), non sono, di per sé, fonte di
convincimento, ma rendono possibile acquisire cose materiali, tracce o dichiarazioni dotate di
attitudine probatoria.
dal punto di vista tecnico processuale, i mezzi di ricerca della prova si caratterizzano, altresì, in
quanto mirando a far prenotare nel processo elementi che preesistono all'indagine giudiziaria, si
basano sul fattore sorpresa e non consentono perciò, per la loro stessa natura, il preventivo avviso ai
difensori quando sono compiuti nella fase di indagini la prova è, in questi casi, precostituita, non
deve essere perciò formata in processo. la cura del legislatore perde di tono sui modi di ricerca e di
acquisizione e non sulle modalità di assunzione come per i mezzi di prova.
Il sopralluogo è, dunque, un mezzo di ricerca della prova, perché rende possibile l'acquisizione di
cose o tracce dotate di attitudine probatoria e costituisce prima del processo. La sua natura di mezzo
di ricerca della prova non varia, anche qualora costituisca parte integrante di una perizia che è,
come visto, un mezzo di prova.
la perizia differisce sostanzialmente dal sopralluogo che è un atto ispettivo Mirante a descrivere più
fedelmente possibile lasciare un delitto; il sopralluogo è una serie di atti, limitata a rendere obiettiva
una situazione di fatto, senza alcun giudizio tecnico sulle cause: è un accertamento statico.
la perizia, invece, è un accertamento di carattere dinamico che esprime giudizi valutativi il più
possibile precisi e coerenti, in risposta a specifici quesiti posti dal magistrato. Il giudice non vi è
vincolato dai giudizi valutativi espressi dal perito, ma non può certamente ignorare gli elementi
oggettivi costituiti da cose o tracce raccolti l'appetito durante l'attività di sopralluogo. Ciò dimostra
che il sopralluogo e, in questo caso, un mezzo di ricerca della prova, perché, comunque, rende
possibile l'acquisizione di cose o di tracce con l'attitudine probatoria. La documentazione del
sopralluogo, essendo normalmente relativa ad atti irripetibili, entra a far parte del fascicolo per il
dibattimento (art.43 1 lett. B).

Scena crimine: organizzazione e procedure per le operazioni di ricerca


Esistono operazioni ben precise che gli esperti della scena criminis devono seguire, al fine
ottimizzare le operazioni di ricerca; Di seguito, se ne indicano le procedure, in maniera
schematica:
preparazione
è necessario: a) valutare le correnti ramificazioni legate alle ricerche sulla scena del crimine (per
esempio, ottenere mandati di perquisizione); b) discutere l'imminente ricerca col personale
coinvolto nell'investigazione prima dell'arrivo sulla scena; c) selezionare, quando possibile, una
persona responsabile delle ricerche prima dell'arrivo sulla scena; d) considerare la sicurezza e la
comodità del personale coinvolto un'investigazione, in modo da non farsi cogliere impreparati
quando si trova una SC (scena criminis) potenzialmente pericolosa o condizioni meteorologiche
avverse punto quindi, è necessario, curare: vestiario, comunicazioni, illuminazione, ripari, trasporti,
cibo, assistenza medica, sicurezza della scena, equipaggiamento. Inoltre, è necessario organizzare le
comunicazioni con i servizi ausiliari (per esempio, medico legale, avvocato), in modo che eventuali
problemi che emergano durante le investigazioni sulla SC possono essere risolti, nonché, procedere
per l'organizzazione di un quartier generale per le comunicazioni; ed inoltre, le decisioni da
prendere, quando si ha a che fare con investigazioni importanti/complicate.
Fasi principali di una ricerca
le fasi di una ricerca:
1. avvicinare la SC (scena criminis):
a. Fare attenzione a prove scartate;
b. annotarsi in modo appropriato vie di accesso/fuga.
2. Mettere in sicurezza e proteggere la SC:
a. Assumere il controllo della scena all'arrivo;
b. determinare se e come la scena è stata protetta fino a quel momento;
c. assicurare un'adeguata sicurezza alla SC;
d. ottenere informazioni dal personale che ha fatto ingresso nella SC e che conosce le
sue condizioni originali - documentare chi è stato sulla scena;
e. per prendere nota di tutto, non basarsi sulla memoria;
f. tenere fuori persone non autorizzate, registrare chi entra e chi esce.
3. Iniziare investigazione preliminare/determinare i confini della SC:
a. l'investigazione è uno stadio organizzativo da programmare per l'intera ricerca;
b. è importante svolgere un'accurata osservazione preliminare;
c. la persona responsabile deve mantenere un definito controllo amministrativo ed
emozionale;
d. selezionare un'appropriata tecnica di descrizione narrativa;
e. acquisire fotografie preliminari;
f. delineare l'estensione dell'area di ricerca, di solito deve essere allargato il perimetro
iniziale;
g. organizzare metodi e procedure necessari, riconoscere aree con particolari problemi;
h. determinare il personale e l'equipaggiamento necessario, assegnare specifici compiti;
i. identificare e proteggere prove fisiche labili;
l. ipotizzare una teoria generale sul crimine;
m. prendere appunti dettagliati per documentare la scena le condizioni fisiche e
ambientali, le assegnazioni degli incarichi, il movimento del personale, ecc;
n. dei veicoli, prendere il numero di identificazione, di targa, posizione della chiave di
accensione, la lettura del contachilometri, la posizione del cambio, la quantità di
carburante nel serbatoio, se le luci sono accese o spente.
4. Valutare le possibilità di prove fisiche:
a. basandosi sull'osservazione preliminare, determinare quali prove è probabile che
siano presenti;
b. concentrarsi sulle prove più labili fino ad arrivare a quelle meno labili;
c. focalizzarsi prima sulle aree facilmente accessibili e visibili, per poi progredire verso
punti fuori dalla portata visiva, cercare oggetti nascosti di proposito;
d. considerare se le prove possono essere state spostate involontariamente;
e. valutare se la scena e le prove sembrano essere state volontariamente alterate.
5. Preparare una descrizione narrativa:
a. la finalità di questa fase è di fornire un'istantanea della SC al momento. Considerare
cosa dovrebbe essere presente sulla scena (es. veicolo della vittima o borsa) e cosa è
fuori luogo (es. occhiali da sci);
b. rappresentare la scena in uno schema da generale a specifico;
c. considerare vari fattori: luci accese/spente, riscaldamento acceso/spento, giornale sul
vialetto d'accesso/in casa, tende tirate o aperte, porta aperta/chiusa;
d. non permettere che l'interno descrittivo generi un disorganizzato tentativo di trovare
prove fisiche, si raccomanda di non cercare prove in questa fase;
e. metodi descrittivi: annotazioni scritte, audio, video.
6. ritrarre la scena fotograficamente:
a. iniziare a fotografare appena possibile, programmarlo in anticipo;
b. documentare le attività fotografica con un registro;
c. accurarsi che venga stabilito un protocollo in cui siano incluse fotografie in
grandangolo, a media distanza e in primo piano;
d. usare una scala di misurazione riconosciuta per determinate dimensioni;
e. Quando viene utilizzato una scala di misurazione, prima scattare una foto senza
questo apparato;
f. fotografare le prove prima della loro raccolta e imbustamento;
g. osservare e fotografare le aree limitrofe alla SC: punti di accesso, uscite, finestre,
zone attigue, e così via;
h. considerare la possibilità di scattare fotografie aeree;
i. fotografare oggetti, luoghi ecc. che siano di supporto alle dichiarazioni di testimoni,
vittime, sospetti;
l. scattare fotografie a livello dello sguardo, se possibile, per rappresentare la scena da
un punto di vista di osservazione naturale;
m. la pellicola fotografica e relativamente economica paragonata ai vantaggi che offri:
non esitare a fotografare qualsiasi cosa anche priva di apparente significato al
momento. In seguito, potrebbe rilevarsi l'elemento di importanza cruciale nell'ambito
di investigazione;
n. prima di rilevare impronte latenti, dovrebbero essere scattate foto in scala 1:1 o con
scala appropriata.
7. Preparare un diagramma/disegno della scena:
a. il disegno stabilisce una registrazione permanente di oggetti, a condizioni e rapporto
distanza/grandezza; Il diagramma è un supporto alle fotografie;
b. una bozza è designata all'arrivo sulla scena (normalmente non è in scala) è utilizzata
come modello per il disegno definitivo;
c. tipici soggetti di una bozza luogo specifico data, ora, identificazione del caso,
responsabile, condizioni meteo, condizioni ruminazione, scala di misurazione,
orientamento dei punti cardinali, prove, misurazioni leggenda;
d. Le designazioni numeriche sul disegno possono essere coordinate con le stesse
designazioni numeriche sul registro prove in molti casi;
e. progressione generale dei disegni: disegnare il perimetro di base, aggiungere
principali oggetti fissi, mobili, ecc., registrare la posizione delle prove, registrare le
appropriate misure e controllarle, stabilire chiave di lettura/leggenda, orientamento
cardinale e così via.
8. Condurre una ricerca dettagliata:
a. Gestire la ricerca in base della previa valutazione della possibilità di prove fisiche
b. condurre la ricerca a partire da un esame generale per poi dedicarsi ai particolari;
c. utilizzare speciali pattern di ricerca (ad esempio, griglia/lineare/spirale) quando
possibile;
d. fotografare tutti gli oggetti prima di prelevarli e annotare il tutto nel registro
fotografico, ricordandosi di usare una scala di misurazione;
e. annotare la localizzazione delle prove sul disegno/diagramma;
f. completare il registro delle prove con appropriate annotazioni per ogni oggetto
costituente prova;
g. assicurarsi che sulle prove o sul contenitore delle prove vengano apposte le iniziali
dell'investigatore che lei raccoglie;
h. non manipolare eccessivamente le prove dopo averle raccolte;
i. sigillare tutti i contenitori delle prove sulla SC;
l. non improvvisare l'imbustamento delle prove: diversi tipi di prove possono Avere
necessariamente diversi tipi di buste/contenitori;
m. Non dimenticare le vie di accesso/uscita per potenziali prove;
n. assicurarsi di ottenere appropriati standard riconosciuti (per esempio, campioni di
fibre da un tappeto);
o. controllare costantemente gli incartamenti, le annotazioni sulle buste e altre
pertinenti registrazioni delle informazioni per eventuali errori che possono causare
confusione o problemi in un secondo momento.
9. Registrare e raccogliere prove fisiche:
a. considerazione di base: le migliori opzioni di ricerca sono tipicamente le più difficili
e lunghe; non è possibile documentare troppo le prove fisiche; C'è solo una
possibilità di svolgere il lavoro correttamente. Ci sono due approcci di base di
ricerca: 1) un account a ricerca delle aree visibili, avendo cura di evitare la perdita o
la continuazione delle prove; 2) dopo la ricerca cauta, una ricerca rigorosa delle zone
nascoste/poco visibili.

Reperti della scena del crimine: tecniche di raccolta e di conservazione


Impronte papillari
solchi e creste formano un disegno del tutto originale, unico, sui polpastrelli delle dita, sul palmo
delle mani e sulla pianta dei piedi: queste vengono definite impronte sulla loro presenza si basa la
scienza della dattiloscopia, il metodo di identificazione più noto, più utilizzato è certamente uno dei
più antichi, se pensiamo che già l'impronta del dito e della mano era usata come marchio di
autenticità dei vasai della Cina di 2000 anni fa.
Il disegno papillare fa la sua comparsa già nel terzo o quarto mese di vita intra o retina e rimane
immutato per tutta la vita e oltre, con la possibilità di essere evidenziato anche nel cadavere, almeno
sino a quando i processi biologici di smaltimento del corpo lo consentono. Non solo i polpastrelli,
ma anche il palmo delle mani e la pianta dei piedi, presentano i segni epidermici caratteristici e
unici, ma, ancora, non vi è accordo nella comunità scientifica sulle modalità di classificazione.
Solitamente, le impronte visibili sono dovute al precedente contatto delle dita con sostanza quali il
sangue o l'inchiostro, con il risultato di un'immagine positiva; l'immagine sarà, invece negativa se i
polpastrelli sono contaminati con polvere o gesso riproducono sul fondo scuro. Le impronte
plastiche sono, invece, il risultato del contatto con una superficie in grado di trattenere il segno
come in un calco le impronte latenti, ovvero invisibili sono quelle che richiedono la maggior
competenza e abilità per essere rilevate e raccolte per la successiva comparazione.
La scelta del metodo e il buon esito della ricerca di impronte latenti, dipende dal substrato sul quale
ricercare, dal tempo trascorso tra la deposizione dell'impronta e la sua rilevazione, sullo stato di
conservazione del substrato (per temperatura e umidità), e naturalmente, dalla qualità dell'impronta
stessa. In condizioni ambientali ottimali, viene definita impronta fresca quella rilevata
nell'immediatezza, vecchia, quella deposta da oltre cento ore. nella scelta del metodo da usare, si
prediligono quelli che possono agire in successione.
a) impronte latenti substrati porosi
per evidenziare impronte su buste da lettera, cartoncini, fogli o anche tessuti a trama fitta,
tute superfici porose lisce possono essere utilizzati vari metodi:
1. Trattamento mediante DFO. Questa sigla si indica con la soluzione che viene cosparsa sulla
probabile impronta per evidenziarla; Il DFO (1,8 diazo-9-fluorenone) reagisce con gli
aminoacidi presenti nel sudato che costituisce le impronte e, se colpito da luce laser, diventa
fluorescente. Questo sistema va usato per primo e tra i suoi vantaggi c'è il fatto che può essere
applicato quando il substrato è molto colorato oppure riflettente e non permette un buon
contrasto con le linee dell'impronta. Inoltre, le impronte evidenziate con il DFO, permangono a
lungo, a differenza di quelle trattate con altra sostanza chimica, la ninidrina.
2. trattamento con ninidrina, una sostanza che reagisce con componenti amminoacidiche
dell'essudato umano, formando un particolare complesso di colore rosso-violetto chiamato
Purple Ruhemann’s, che si deposita sulle creste papillari ed è invisibile ad occhio nudo. questo
sistema ha lo svantaggio di richiedere umidità per agire adeguatamente e, inoltre, le impronte
evidenziate tendono a sbiadire nel tempo punto ma ha il vantaggio di essere veloce, pratico e
poco costoso. L'impronta può essere migliorata mediante il cloruro di zinco il quale, legandosi
alla ninidrina, rende fluorescente l'impronta quando viene illuminata con una luce laser a ioni
argon.
3. un'ottima tecnica (utilizzata sia per gli oggetti porosi che per quelli non porosi) è quella della
deposizione metallica. In genere, viene impiegata per ultima, al fine di migliorare
l'evidenziazione delle impronte papillari latenti, e il metodo funziona bene, purché non siano
stati recentemente utilizzati sali metallici (come il cloruro di zinco).
per questa analisi, bisogna utilizzare una specie di apparecchiatura nella quale, in condizioni di
vuoto, viene prima di tutto, fatto evaporare dell'oro che, condensando sulla superficie in esame in
uno strato monoatomico, privilegia, nella deposizione, le parti non grasse loro in realtà, funge solo
da supporto per lo zinco, che viene vaporizzato nella seconda fase del trattamento, generando il
contrasto necessario all'individuazione dell’impronta.
b) impronte papillari latenti su superficie non porose
1. nell'immediata dell'evento criminoso, quando l'impronta è fresca, durante il sopralluogo
giudiziario, l'evidenziazione può essere effettuata utilizzando polveri esaltatrici (di
alluminio, magnetiche o fluorescenti) che, spolverate con speciali pennelli, sono assorbite
dalla componente acquosa e lipidica delle creste capillari colorandole.
2. Per evidenziare impronte allo stato latente ha poste su tutte le superfici di plastica, vetro o
metallo, ovvero tutte le superfici non porose che però hanno la caratteristica di essere liscia
e, può essere utilizzato in metodo dell'estere ciano acrilico. Tale reattivo, vaporizzato in
condizioni di umidità e temperatura controllate, all'interno di una specie di camera barica,
reagisce selettivamente con i componenti lipidici del secreto papillare, formando un
composto di colore bianco corrispondente all'impronta. Successivamente, specialmente se il
colore del substrato non permette una buona visione dell'impronta, viene utilizzato un
colorante di colore rosa: la rodamina 6G la quale, legandosi all'estero c'erano acrilico e alle
componenti lipidiche dell’essudato, emette fluorescenza quando viene sottoposta alla
radiazione emessa da un laser a ioni argon, determinando un contrasto più evidente
all'impronta.
c) impronte papillari su pelle umana
la pelle umana è tra i substrati più difficili su quale ricercare le impronte papillari, a causa della
consistenza stessa dell'epidermide, continuamente cangiante, contaminata e anche da sostanze
lipidiche. L'evidenziazione delle impronte su tale substrato è influenzata anche da fattori quali
lo strato di conservazione della pelle (nel caso di cadavere), la traspirazione della pelle e il
tempo trascorso dall’apposizione dell'impronta punto per evidenziare le impronte papillari
latenti su pelle umana possono essere utilizzate i seguenti trattamenti:
1. il metodo dei fiumi di iodio: prevede, inizialmente, l'applicazione dello iodio per mezzo di
un tubetto fumigatore e, quindi, la relazione di impronte latenti. Questa reazione è
propedeutica, in quanto, la colorazione evidenziata, che si presenta debole e transitoria,
consente l'evidenziazione dei frammenti di impronte papillari (che possono essere
tempestivamente documentati fotograficamente) e, nella fase successiva, il loro
trasferimento su una piastra lucida di argento punto le impronte sono successivamente
rilevate dopo l'esposizione a forti sorgenti luminose della piastra d'argento per formazione di
composti Bruno-scuri ottenuti dalla reazione tra iodio e argento.
2. Metodo anglosassone Krome-Krote, richiedere quale supporto la carta kromekrote (speciale
carta simile a quella fotografica). mediante un'opportuna pressione esercitata sulla carta,
posta sulla pelle umana, è possibile evidenziare l'impronta con utilizzo della polvere di
grafite. risulta possibile, alle volte, che l'impronta rimasta sulla pelle (dopo il trattamento
krome-krote), posso essere rilevata mediante spolvero mento diretto di una sostanza
esaltatrice in polvere.
3. il metodo dell'elettronografia (una sorta di radiografia prodotta da un'emissione elettronica)
è basato sulla radiografia della pelle che precedentemente è stata trattata con della polvere di
piombo in alternativa la polvere di piombo, possono essere usati tetrossido di ruterio,
diossido di zolfo, cloruro di odio, tiurea e solfuro di sodio. Questo metodo presenta
numerosi svantaggi inerenti all'utilizzo di sostanze radioattive.
4. Il metodo della fluorescenza laser indotta richiede l'uso, quale sorgente di irraggiamento, di
un laser modulato in frequenza e intensità in modo da stimolare l'emissione in fluorescenza
delle sostanze presenti nell’essudato. Questi composti, quali le vitamine del gruppo B e i
loro derivati, rivelano la presenza di eventuali impronte allo stato latente.
5. anche sulla pelle si può provare ad usare il metodo delle polveri di saltatrici viene
autorizzato il supporto di polietilene (PET) semirigido, preventivamente caricato
elettrostaticamente, è posta sulla pelle, nelle zone in cui si ritiene siano presenti impronte
punto il supporto viene successivamente trattato con specifiche polveri, e le eventuali
impronte evidenziate possono essere fotografate mediante luce naturale, ultravioletta,
oppure laser a ioni argon, qualora il foglio plastico sia stato trattato con polveri fluorescenti.
6. In casi particolari viene usato anche il metodo dell'estere ciano acrilico, in questo caso a
entrare nella camera isolata sarà il corpo della vittima.

Le armi da fuoco (233)

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