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Il Rapporto Belmont è un rapporto creato dallo United States Department of Health and
Human Services[1] (in italiano "Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti"), e
tratta i principi etici e le linee guida per la protezione dei soggetti umani nella ricerca.
Il suddetto documento è intitolato "Ethical Principles and Guidelines for the Protection of Human
Subjects of Research" ed è un importante documento storico nel campo dell'etica medica.
Il rapporto fu redatto il 30 settembre 1978 e pubblicato il 18 aprile 1979 e deve il suo nome al
Centro di conferenze Belmont, ove fu strutturato il documento.
Il centro conferenze, una volta parte del Smithsonian Institution è situato in Elkridge (Maryland),
10 miglia a sud di Baltimora ed è adesso parte dell'Howard Community College.
Storia
Nato in parte dalla problematica derivata dal drammatico studio sulla sifilide di Tuskegee (1932-
1972), e basato sulla "National Commission for the Protection of Human Subjects of Biomedical
and Behavioral Research" (Commissione Nazionale per la protezione dei Soggetti Umani nelle
Ricerche Biomediche e Comportamentali) (1974-1978), il dipartimento della salute, istruzione e
welfare (HEW)[2] alla fine degli anni '70 ed all'inizio degli anni '80, rivisitò ed espanse le sue regole
per la protezione dei soggetti umani, articolo 45 del Code of Federal Regulations (CFR) parte 46.
Nel 1979 fu pubblicato il report della Commissione chiamato:“Ethical Principles and Guidelines
for the Protection of Human Subjects of Research”. Fu chiamato Belmont Report, per via del
Belmont Conference Center, ove la commissione nazionale si incontrò quando disegnò per la
prima volta il report.[3]
I tre fondamentali principi etici per l'uso dei soggetti umani in una ricerca sono:
Appare evidente come questi principi siano gli stessi principi di bioetica proposti nello stesso anno
da Tom Beauchamp e J. F. Childress nel manuale "Principi di etica biomedica." D'altra parte, lo
stesso Beauchamp aveva partecipato alla redazione del "rapporto".
Questi principi rimangono la base per le regole del Human and Health Service Departmennt,
riguardanti la protezione dei soggetti umani.
Il 12 luglio 1974 il National Research Act (Pub. L. 93-348), divenne legge, creando di
conseguenza la Commissione Nazionale per la protezione dei soggetti umani per la
ricerca biomedica e comportamentale (National Commission for the Protection of
Human Subjects of Biomedical and Behavioral Research). Uno degli scopi della
commissione era identificare i principi etici alla base della condotta della ricerca
biomedica e comportamentale che coinvolga soggetti umani e sviluppare linee guida
che devono essere seguite per assicurare che la ricerca sia condotta in accordo con
tali principi. La commissione fu indirizzata a considerare:
Il Belmont Report cerca di fare un sunto dei principi base etici identificati dalla
Commissione. È il risultato di una sessione intensiva di discussione durata quattro
giorni che fu tenuta nel febbraio del 1976 al Centro di Conferenze Belmont dello
Smithsonian Institution, integrata con delibere mensili della Commissione che si
sono svolte nell'arco di un periodo di quasi quattro anni. Esso espone i principi etici
di base e le linee guida che devono essere tenuti presente nel risolvere i problemi
etici che riguardano la condotta della ricerca con esseri umani. Con la pubblicazione
del Report nel Registro federale, e fornendo ristampe su richiesta, la segreteria
voleva che fosse agevolmente disponibile per scienziati, membri del Institutional
Review Boards e dipendenti Federali.