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1 SEZIONE 1 Il Medioevo

Cecco Angiolieri
T4 Tre cose solamente mi so ’n grado
(Rime)
In questo sonetto compaiono alcuni temi tipici della poesia di Cecco: il gusto per le
donne, per il vino e per il gioco, l’odio verso il genitore avaro, la ricerca di una dimen-
Metrica: sonetto sione di vita il più possibile concreta e immediata.
a rime alternate
nelle quartine
(ABAB, ABAB)
e nelle terzine Contenuti
(CDC, DCD). • Il compiacimento per una vita sregolata

Parafrasi
Tre cose solamente mi so ’n grado, vv. 1-4 Soltanto tre cose mi piacciono [mi so ‘n
le quali posso non ben ben fornire: grado], che non posso procurarmi [fornire] fino in
ciò è la donna, la taverna1 e ’l dado2; fondo [ben ben]: cioè la donna, la taverna e il
gioco [dado]; queste cose mi fanno sentire il cuo-
queste mi fanno ’l cuor lieto sentire. re felice [lieto].

5 Ma sì me le conven usar di rado, vv. 5-8 Ma sono costretto [me… conven] a permet-
ché la mie borsa mi mett’al mentire3; termele [le… usar] solo raramente [di rado], perché
[ché] le mie finanze [la mie borsa] mi smentiscono
e quando mi sovvien, tutto mi sbrado [mi mett’al mentire]; e quando ci penso [mi sov-
ch’i’ perdo per moneta ’l mie disire. vien], mi metto a sbraitare [tutto mi sbrado] perché
per [mancanza di] soldi [moneta] perdo [la possibi-
lità di procurarmi] ciò che desidero [‘l mie disire].

E dico: «Dato li sia d’una lancia4!» vv. 9-11 E dico: «Venga colpito [Dato li sia] con una
10 Ciò a mi’ padre, che mi tien sì magro, lancia!» [Intendo dire] questo [Ciò] [rivolgendomi]
a mio padre, che mi tiene così magro, che potrei
che tornare’ senza logro di Francia5.
tornare [tornare’] [a piedi] dalla Francia senza di-
magrire [logro] [ulteriormente].

Trarl’un denai’ di man serìa più agro, vv. 12-14 Togliergli [Trarl’] dei soldi [un denai’] dal-
la man di pasqua6 che si dà la mancia, la mano sarebbe più difficile [agro], la mattina [la
man] di un giorno festivo [di pasqua], in cui si è
che far pigliar la gru ad un bozzagro7. soliti essere generosi [che si dà la mancia], che far
da Rime, Milano, Rizzoli, 2000 catturare [pigliar] una gru a una poiana [bozzagro].

1. taverna: la taverna nel suo significa- 5. che tornare’… di Francia: la Francia è senso generico di festività. Forse Cecco al-
to originario indica una trattoria di bas- usata genericamente per indicare un luo- lude all’epifania, che in alcune regoni ita-
so livello, frequentata da gente poco rac- go lontano. Il termine «logro», oltre a si- liane era il giorno in cui si dava la man-
comandata. gnificare “magrezza”, “dimagrimento”, può cia ai giovani.
2. ’l dado: il termine è usato per indicare indicare anche il richiamo dei falconi du- 7. che far… bozzagro: tra gli uccelli ra-
il gioco (sineddoche). Cfr. al v. 6 «borsa» rante l’addestramento alla caccia, periodo paci, la poiana è la meno adatta a caccia-
per indicare le finanze del poeta. in cui gli animali venivano lasciati senza re animali veloci e di grandi dimensioni
3. ché… mentire: le scarse finanze del po- cibo. L’espressione «senza logro» potrebbe come le gru). Cecco sta insomma dicendo
eta lo costringono a negarsi i piaceri che quindi significare anche “senza necessità che strappare a suo padre una piccola som-
più ama. di richiamo” (perché il bisogno di dena- ma di denaro, anche nei giorni di festa, è
4. Dato… lancia: l’imprecazione, co­me ro sarebbe sufficiente, da solo, a farlo ri- impossibile.
chiarisce subito il verso suc­cessivo, è rivol- tornare).
ta al padre avaro. 6. la man di pasqua: «pasqua» è usato nel

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La poesia del Duecento e del Trecento in Italia UNITÀ 2 2

LAVORIAMO SUL TESTO


●● La struttura e i contenuti Dal punto di vista della tra le due parti sono giustificate dal fatto che Cec-
struttura dei contenuti, il sonetto può essere diviso in co innesta, sull’iniziale tema della tradizione goliar-
due parti. dica, i motivi a lui più congeniali: l’invettiva contro
La prima parte coincide con la prima quartina e contie- la povertà (vv. 5-8) e contro l’avarizia del padre (vv.
ne il programma di vita ideale per il poeta: le donne, 9-14). Questo secondo motivo è strettamente legato
la taverna e i dadi, che gli procurano appagamento e a quello dell’odio contro il genitore, al quale augu-
gioia. È una prospettiva esistenziale completamente ra di essere colpito da una lancia (v. 9). È lo spunto
diversa da quella celebrata dalla lirica cortese e stil- più provocatorio del sonetto, che permette al poeta
novistica; si tratta, infatti, di soddisfazioni del tutto ma- di esprimere la sua ribellione contro tutto ciò che,
teriali, lontane da ogni preoccupazione di ordine mo- come la figura paterna, rappresenta la regola.
rale. Al poeta non interessa il cielo, perché egli aspira
ai piaceri legati alla concretezza della quotidianità, ●● La lingua e lo stile Il linguaggio, come sempre
materia della poesia realistica e burlesca. all’interno della tradizione comico-realistica tosca-
La seconda parte, introdotta dalla congiunzione av- na, è ricco di termini popolari, bassi, a volte volgari.
versativa «Ma», corrisponde alla seconda quartina e La sintassi è semplice e le pause sintattiche coinci-
alle due terzine. La sproporzione e la netta frattura dono sempre con la fine del verso.

Comprensione e analisi v. 8: ................................................................................................................................................


Il riassunto ..............................................................................................................................................................

1. Riassumi il contenuto del sonetto in un massimo Le allitterazioni


di 5 righe. 5. Il sonetto è tutto giocato su un fitto susseguir-
Il padre si di allitterazioni; individua quelle (r, m) presenti
2. Qual è il rapporto tra Cecco e il padre, secondo nell’ultima strofa. Angiolieri che cosa intende sot-
quanto puoi ricavare dal sonetto? tolineare del padre?

Il lessico
£a la povertà £
c l’indifferenza

3. Rintraccia nel testo i termini e le espressioni ap-


£b la tirchieria £
d la parsimonia

partenenti al campo semantico della povertà e L’interpretazione: la visione della vita


motivane la presenza. 6. Cecco si lamenta della propria indigenza e accusa
il padre di non dargli denaro sufficiente per potersi
Le metonimie
permettere i piaceri che desidera; quale visione del-
4. Nei versi 6 e 8 sono presenti due metonimie; tra- la vita ti sembra emergere da queste considerazio-
scrivile e spiegane il significato. ni? Rispondi in un commento di 2 o 3 paragrafi.
v. 6: ................................................................................................................................................
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T5 Quando Ner Picciolin tornò di Francia


(Rime)

Il sonetto è incentrato sulla felice caricatura di alcuni aspetti del carattere del prota-
gonista, Ner Picciolin. Descrivendolo con fine intento umoristico, Angiolieri sa rendere
Metrica: sonetto il personaggio odioso e, allo stesso tempo, patetico per la sua grossolana superbia e
a rime incrociate per quel futuro di solitudine e miseria che lo aspetta.
nelle quartine
(ABBA, ABBA) e
a rime alternate
nelle terzine Contenuti
(CDC, DCD). • La caricatura del protagonista

Parafrasi
Quando Ner Picciolin tornò di Francia1, vv. 1-4 Quando Ner Picciolin tornò dalla Francia, era così
era sì caldo de’ molti fiorini2, orgoglioso [caldo] per i molti fiorini [che aveva guadagna-
to], che gli uomini [in confronto a lui] gli sembravano [li
che li uomin li parean topolini, parean] [miseri come] dei topolini, e sbeffeggiava e pren-
e di ciascuno si facea beff’e ciancia. deva in giro [si facea beff’e ciancia] tutti [di ciascuno].

5 Ed usava di dir: «Mala mescianza3 vv. 5-8 Ed era solito [usava] dire: «[Mi auguro che] una
disgrazia [Mala mescianza] possa capitare [venir] a tut-
possa venir a tutt’i mie’ vicini,
ti i miei compaesani [vicini], dal momento che [quand’] in
quand’e’ son appo me sì picciolini, confronto a me [appo me] essi [e’] sono così miseri [pic-
che mi fuora disnor la lor usanza!» ciolini] che sarebbe per me [mi fuora] un disonore [disnor]
la loro frequentazione [usanza]!».
Or è per lo su’ senn’ a tal condotto, vv. 9-11 Ora per il suo [poco] senno [per lo su’ senn’] è
10 che non ha neun sì picciol vicino ridotto [condotto] in tale condizione [a tal], che non ha
più nessun [neun] compaesano così misero che si degni
che non si disdegnasse farli motto. [non si disdegnasse] di rivolgergli la parola [farli motto].

Ond’io mettere’ ’l cuor per un fiorino vv. 12-14 Ragion per cui io [Ond’io] scommetterei [met-
che, anzi che passati sien mesi otto4, tere’ ’l cuor per] un fiorino che, prima che [anzi che]
siano passati otto mesi, se egli avrà anche soltanto [pur]
s’egli avrà pur del pan, dirà: «Bonino!». del pane, dirà: «Che buono! [Bonino!]».
da Rime, Milano, Rizzoli, 2000

1. tornò di Francia: nel Medioevo erano


numerosi i mercanti toscani che si reca-
vano in Francia per trovare fortuna. Tra
questi troviamo Ner Picciolin, identifica-
bile con un tale Neri Pichelino da Siena.
Con sottile arguzia Cecco Angiolieri gioca
proprio sul suo cognome: Pichelino, infat-
ti, si presta all’intento caricaturale.
2. fiorini: il fiorino era la moneta in corso
a Firenze per tutto il Medioevo.
3. Mala mescianza: dal francese antico
meschëance, “sfortuna”.
4. anzi... otto: cioè, quando l’effimera ric-
chezza di Ner Picciolin si sarà esaurita ra-
pidamente.

Mercante in viaggio, miniatura del XV


secolo.

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LAVORIAMO SUL TESTO


●● Il contenuto comico In questo sonetto il poeta dei rozzi arricchiti, privi di una tradizione culturale
gioca con studiata malizia sul cognome del perso- alle spalle; il ceto borghese, d’altro canto, cercava di
naggio, per fornirci il ritratto di un uomo borioso, al- procurarsi una preparazione culturale adeguata, at-
tezzoso, arrogante per la sua recente fortuna. Ma traverso scuole improntate all’acquisizione di nozioni
lo spirito pungente di Cecco Angiolieri non può fare utili per la vita pratica.
a meno di chiudere la lirica con la scommessa che,
in mano a quel tipo, i quattrini non dureranno molto. ●● Lo stile Angiolieri tratteggia la caricatura del prota-
gonista attraverso termini che esprimono la grandez-
●●La figura del rozzo arricchito Il personaggio è za e altri che esprimono il suo opposto, come si nota
emblematico della sua epoca, caratterizzata da nell’uso insistito dei diminutivi (➔ ANALISI VISIVA), che
aspre lotte e rivalità fra la nascente borghesia mer- indicano una misura ridotta. Lo stesso effetto ottiene
cantile e l’antica nobiltà feudale per il controllo delle anche il progressivo passaggio, in una climax discen-
pubbliche magistrature e l’amministrazione politica dente, dai plurali («fiorini», «vicini») ai singolari («vicino»,
della città. I nobili vedevano i nuovi benestanti come «fiorino»).

Comprensione e analisi 5. Quale sfumatura ironica assume il termine «Boni-


GUIDA ALL’ELABORAZIONE
no!» che chiude il sonetto? (Vi sono più risposte
corrette). La parola indica che Ner Picciolin:
Il riassunto
1. Individua per ogni strofa i concetti chiave, cerca
£a dissimulerà la propria voracità utilizzando un
linguaggio elegante, degno di chi è “tornato
poi di fonderli assieme ricavando un riassunto del dalla Francia”
sonetto (max 5 righe); segui l’esempio:
£ apprezzerà molto il pane
b
• Prima strofa: il disprezzo dei ricchi verso i poveri.
£c mostrerà un moderato apprezzamento per non
mostrare di essere ridotto alla fame
Ner Picciolin
2. Q
 uali difetti di Ner Picciolin vengono rilevati dal £ parla in modo rozzo come prima che andasse
d
in Francia
poeta? Perché Angiolieri gli augura indigenza e
povertà? La struttura del sonetto
6. Il sonetto ha una struttura circolare per la ripresa
Una parola “piccolina”
di una parola chiave: quale? È importante per ca-
3. L e parole «picciolini», «picciol» ricorrono nel so- pire il significato del componimento? Perché?
netto ai vv. 7 e 10; a chi è messa in bocca la prima
delle due parole? Chi pronuncia la seconda? Qua-
le significato assume ciascuna? Perché il poeta vi
insiste tanto?
I nomi alterati
4. Nel sonetto sono presenti alcuni diminutivi; sotto-
lineali nell’elenco (se hai dubbi, consulta il dizio-
nario):
fiorini – topolini – vicini – picciolini - Bonino

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