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© copyright EUT Edizioni Università di Trieste 2015

Proprietà letteraria riservata.I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica,


di riproduzione e di adattamento totale e parziale di questa pubblicazione, con qualsiasi mezzo
FRPSUHVLLPLFUR¿OPOHIRWRFRSLHHDOWUR VRQRULVHUYDWLSHUWXWWLLSDHVL

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a cura di
Alberto Sdegno

EUT EDIZIONI UNIVERSITÀ DI TRIESTE


    
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Sala Espositiva
della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia
Via Carducci 2, Gorizia – I

23 giugno - 19 luglio 2015

Mostra promossa e realizzata da


Università degli Studi di Trieste
Dipartimento di Ingegneria e Architettura
Corso di Laurea magistrale a ciclo unico in Architettura interateneo con l’Università degli Studi di Udine

4XHVWDSXEEOLFD]LRQHq¿QDQ]LDWDSDU]LDOPHQWHFRQLO)RQGRGL5LFHUFDGL$WHQHR
)5$ GHOO¶8QLYHUVLWjGHJOL6WXGLGL7ULHVWHULFHUFD³$XJPHQWHG$UFKLWHFWXUH´
UHVSRQVDELOHSURI$OEHUWR6GHJQR

Con il contributo di
Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia
Consorzio per lo sviluppo del Polo Universitario di Gorizia
Stazione Rogers

Con il patrocinio di
Fondation Le Corbusier
Università degli Studi di Udine
Universverza v Ljubljani, Fakulteta za arhitekturo
Provincia di Gorizia
Comune di Gorizia
2UGLQHGHJOL$UFKLWHWWL3LDQL¿FDWRUL3DHVDJJLVWLH&RQVHUYDWRULGHOOD3URYLQFLDGL*RUL]LD
2UGLQHGHJOL$UFKLWHWWL3LDQL¿FDWRUL3DHVDJJLVWLH&RQVHUYDWRULGHOOD3URYLQFLDGL7ULHVWH
Društvo Primorskih Arhitektov Nova Gorica
0HVWQD2EþLQD1RYD*RULFD

Patrocini:

Društvo Primorskih
Arhitektov Nova Gorica Comune di Gorizia
Mostra e catalogo a cura di
Alberto Sdegno
con la collaborazione di
Paola Cochelli, Eleonora Gobbo, Silvia Masserano, Lisa Miniussi, Denis Mior

Attività realizzate in occasione della Lectio Magistralis di Jose Oubrerie, resa possibile grazie al contributo
della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, tenuta il 23 giugno 2015 presso il Polo Universitario Goriziano
QHOO¶DPELWRGHOOHPDQLIHVWD]LRQLSUHYLVWHSHULOFLQTXDQWHVLPRDQQLYHUVDULRGHOODVFRPSDUVDGL/H&RUEXVLHU  
su invito del Corso di Laurea magistrale a ciclo unico in Architettura.

&RPLWDWRVFLHQWL¿FR
Piotr Barbarewicz, Università degli Studi di Udine
Maurizio Bradaschia, Università degli Studi di Trieste
Pedro Manuel Cabezos Bernal, Universitat Politècnica de València
Giovanni Corbellini, Università degli Studi di Trieste
Livio De Luca, CNRS MAP-Gamsau, Marseille
Paola Di Biagi, Università degli Studi di Trieste
Giovanni Fraziano, Università degli Studi di Trieste
Mauro Lena, Università IUAV di Venezia
Alessandra Marin, Università degli Studi di Trieste
Riccardo Migliari, Sapienza Università di Roma
Roberto Ranon, Università degli Studi di Udine
Michela Rossi, Politecnico di Milano
Giuseppina Scavuzzo, Università degli Studi di Trieste
Alberto Sdegno, Università degli Studi di Trieste
Juan Jose Segu, Universidad del Pais Vasco
%RJR=XSDQþLþ0X]HM]D$UKLWHNWXURLQ2EOLRYDQMH/MXEOMDQD

Comunicazione
Diego Kuzmin

Impaginazione e trattamento immagini


Paola Cochelli e Silvia Masserano

Traduzioni
Alberto Sdegno

Ringraziamenti
(OHQD9LGR]0DUWLQD)UDQFR )RQGD]LRQH&D5L*R
'LHJR&KHULQ/XFLD$GDPR*LRUJLR0DQDX]]L 3ROR8QLYHUVLWDULR*RUL]LDQR
5LFFDUGR'RPHQLFKLQL5RVD0DULD&DPR]]R $UFKLYLR3URJHWWL,XDY
&HVDUH=DQHWWL 3URWR6HUYLFH

LC50.IT
  

PRESENTAZIONE 9
Gianluigi Chiozza

³',0(17,&$5(/(&25%86,(5´ 11
Giovanni Fraziano

DISEGNARE ARCHITETTURE DI LE CORBUSIER 13


Alberto Sdegno

BIOGRAFIA 16
Giuseppina Scavuzzo

Catalogo 17

COMPLETAMENTO DELLA CHIESA DI FIRMINY / COMPLETION OF FIRMINY’S CHURCH 18


Jose Oubrerie
CITTÀ DA 3 MILIONI DI ABITANTI 38
ESPRIT NOUVEAU 42
MAISON CITROHAN 46
CABANON, ROQUEBRUNE-CAP MARTIN 48
PLAN OBUS, ALGERI 50
UNITÈ D’HABITATION, MARSIGLIA 54
PALAZZO DELLA SOCIETÀ DELLE NAZIONI, GINEVRA 56
MUSEO A CRESCITA ILLIMITATA 60
CHANDIGARH 64
PADIGLIONE PHILIPS 68
OSPEDALE DI VENEZIA 72
CHIESA DI SAINT-PIERRE, FIRMINY 74
SCOMPORRE – RICOMPORRE 78
Mauro Lena

BIBLIOGRAFIA 90

CREDITI 94
    

1HOVXRRSHUDWRDIDYRUHGHOWHUULWRULROD)RQGD]LRQH&DVVDGL
Risparmio di Gorizia sostiene e promuove le principali iniziative
¿QDOL]]DWHDOORVYLOXSSRHFRQRPLFRVRFLDOHHFXOWXUDOHGHOODSUR-
vincia isontina, con particolare attenzione ai progetti riguardanti
l’istruzione delle giovani generazioni e l’attività didattica svolta a
Gorizia a livello scolastico e accademico.
Il Corso di Laurea in Architettura dell’Università degli Studi di
Trieste rappresenta un’importante occasione di crescita culturale
e di sviluppo per la nostra città, ed è per queste ragioni che la
)RQGD]LRQHQRQVROWDQWRKDFRQWULEXLWRDIDUVuFKHTXHVWDUHDOWj
potesse trovare sede a Gorizia, ma sostiene tuttora in modo
FRVWDQWHOHVXHDWWLYLWjDI¿QFKpSRVVDFRQVROLGDUHHDPSOLDUH
O¶RIIHUWDIRUPDWLYDDEHQH¿FLRGHJOLVWXGHQWLFRQULFDGXWHSRVLWLYH
per il territorio locale.
Da qui ha dunque origine la disponibilità della Fondazione Cari-
go ad ospitare nella propria sede espositiva la mostra realizzata
dal Corso di Laurea in Architettura per celebrare i cinquant’anni
dalla scomparsa di Le Corbusier.
Siamo lieti che, grazie al contributo della Fondazione, questa
UDVVHJQDYHGDODSDUWHFLSD]LRQHGHOSURIHVVRU-RVp2XEUHULH
FKHGHOFHOHEUHDUFKLWHWWRIXVWUHWWRFROODERUDWRUH/DVXDSUH-
VHQ]DFRQIHULVFHXOWHULRUHYDORUHDGXQDSURSRVWDFXOWXUDOHFKH
auspichiamo possa incontrare un ampio successo.

Il Presidente
dott. Gianluigi Chiozza
:      9

Dimenticare Le Corbusier è stato l’imperativo degli anni della mia 'HPRJUD¿FKH$PELHQWDOLVHQ]¶DOWURDYXOVHHVWUDQHHGLIDWWR


IRUPD]LRQHLQFXLSDUDGRVVDOPHQWH¿RULYDQRJOLVWXGLVXOO¶RSHUD agli architetti e all’architettura moderna che pure voleva essere
di Le Corbusier da parte di storici e di architetti. internazionale e comunque di guerre e sciagure ne aveva viste e
In discussione era il portato ideologico e utopico del suo proget- patite non poche.
to, il tradursi progressivo di quest’ultimo in uno stile internazio- (SSXUHQHOODULFHUFDGLXQLQL]LRRLQDQWLFLSRVXOOD¿QHDOFXQLL
QDOHVHQ]DDQLPDHVHQ]DIRUPD,OFRVLGGHWWRUXRORGHLPDHVWUL migliori, Corbu tra questi, avevano comunque intuito e dato loro
rispetto ai quali porsi in continuità, com’era stato, o in aperta espressione, volgendo, con tutto lo sconcerto dell’ortodossia di
GLVFRQWLQXLWjFRQDVSUDFULWLFDLQHQWUDPELLFDVLDOOD¿JXUD WXUQRORVJXDUGRYHUVRXQRUL]]RQWHDUFKHWLSLFRLQHIIDELOHPD
GHOO¶³DUFKLWHWWR$UWLVWD´³'HPLXUJR´LQWHOOHWWXDOH³DXGHVVXVGHOD anche parallelo, alle bianche ville, alle petizioni di principio agli
PHOqH´FRPHVROHYDGLUVLDOORUD LPSHULRVL³UDSSHOjO¶RUGUH´
Quanto tempo è passato. Ronchamp, Firminy, Bruxelles, Chandigarh, Venezia. Il Corbu
/¶DUFKLWHWWXUD0RGHUQD´/¶$UFKLWHWWXUDGHOOHEXRQHLQWHQ]LRQL´KD delle chiese, dei padiglioni, dell’ospedale e del capanno, uscen-
lasciato spazio a quella post e poi liquida, eco, bio, green, no- GRGDOTXDOHVLFRQFOXGHODVXDYLFHQGDQRQqIRUVHTXHVWR"
PDGHWHPSRUDQHDVXVWDLQDEOHÀHVVLELOHLQWHUVWL]LDOHSDUDVVLWD Di tanto in tanto rileggo amorevolmente le poème de l’angle droit
o per contro hyper, cyber, parametrica, automatica, distopica e HVIRJOLRFRQSLDFHUHDQFKHWDWWLOHTXHOOR³pOHFWURQLTXH´
dispotica, tecnologica, estrema, blob, nurbs, interattiva… Come E penso a una tenda governata dalla musica, allo stupore di
VHWUDPLOOHGHFOLQD]LRQLHPLOOHGH¿QL]LRQLWXWWHULJRURVDPHQWH quell’uomo primigenio che scopre con la sua ombra la verticale,
DXWRUHIHUHQ]LDOLQRQIRVVHFKLDURFKHO¶XUJHQ]D³JOREDOH´KD al suo cammino nel tempo e alle sue rigenerazioni, al suo Ri-
¿QLWRSHUPHWWHUHVXOWDYRORDOWUHSULRULWjHFRQTXHVWHDUJRPHQWL nascimento.
che vanno al di là della ricerca di uno stile, di un modo, di un’e- &RVuFRPHRJJLULFRUGDQGRQHOPRQGRGHOO¶ROWUHXRPR/H&RUEX-
VSUHVVLRQHGLXQD³FRPSRVL]LRQH´SODVWLFDUDI¿QDWDDUPRQLFD sier voglio auspicare che sia .
sensuale.
Questioni quelle di ora, Bio-politiche, Bio-etiche, Energetiche, Trieste, giugno 2015 Giovanni Fraziano
        

Il 27 agosto 1965 Le Corbusier veniva a mancare a causa di un a bordo di un aeromobile e atterrare nell’area centrale della città
arresto cardiaco mentre nuotava nelle acque limpide e cerulee GDPLOLRQLGLDELWDQWLWUDLJUDWWDFLHOLFUXFLIRUPLGDOOHSDUHWLULÀHW-
della Costa Azzurra, attorno alla penisola di Cap-Martin. tenti; entrare nel padiglione dell’Esprit Nouveau per osservare gli
/uWUDVFRUUHYDGDDQQLOHVXHYDFDQ]HSULPDLQFRPSDJQLDGHOOD spazi dell’abitazione in relazione ai panorami del Plan Voisin;
moglie e poi, dopo la sua morte – avvenuta nel 1957 – da solo. guidare una autovettura sulla grande arteria urbana del Plan
$&DS0DUWLQQHODYHYDUHDOL]]DWRLOVXR³FDVWHOORJUDQGH Obus; visitare il museo a crescita illimitata e capire come si
GLHFLPHWULTXDGUL´FRPHDPDYDFKLDPDUHLO&DEDQRQSLFFROD GLVWULEXLVFHODOXFHQDWXUDOHHTXHOODDUWL¿FLDOHQHJOLVSD]LHVSR-
cellula abitativa progettata in soli 45 minuti grazie all’utilizzo pun- sitivi; vedere il piccolo Cabanon con uno sguardo stereoscopico
tuale delle proporzioni del Modulor. Utilizzando il legno di pino che dilata lo spazio ma allo stesso tempo lo geometrizza;
all’esterno e quello di quercia all’interno aveva ricreato un habitat WUDVIRUPDUHXQSLFFRORIRJOLRGLFDUWDFROGLVHJQRSODQLPHWULFR
naturale, mimetizzando l’architettura – natura naturata – con la GHOOD&LWWjGHJOL$IIDULSURJHWWDWDDG$OJHULLQXQPRGHOOR'
VHOYDGLDOEHULDGDOWRIXVWRFLUFRQGDWLGDPDFFKLDPHGLWHUUDQHD± grazie agli algoritmi della realtà aumentata; esplorare la città
vera natura naturans. di Chandigarh nell’interezza del suo progetto – composto da
Lo spazio estremamente ridotto può essere messo in relazione architetture realizzate e idee rimaste sulla carta; passeggiare
– con una sottile e ironica comparazione – con l’altissima densità sul bordo del lago di Ginevra e capire l’impatto ambientale della
abitativa del vicino Principato di Monaco, che con i suoi circa JUDQGHFRQ¿JXUD]LRQHSURSRVWDSHULOSDOD]]RGHOOD6RFLHWjGHOOH
18.000 abitanti per kmq – 18 persone per metro quadrato di Nazioni; attraversare i corridoi degli spazi adibiti alle degenze
città – risulta essere lo stato a più alta concentrazione abitativa GHOO¶RVSHGDOHODJXQDUHRVVHUYDUHODWUDVIRUPD]LRQHGLGXH
del pianeta, sebbene – come sappiamo – prevalentemente piccole aste generatrici di paraboloidi iperbolici nel loro divenire
¿WWL]LD0DDQFKHFRQODFDSDFLWjSURJHWWXDOHGL/H&RUEXVLHUFKH ³SRqPHpOHFWURQLTXH´PDDQFKHFRPSDUDUHPRGHOOLGLDUFKLWHWWX-
riusciva a controllare, con un solo schizzo, il piccolo e il grande, il UHDOODVWHVVDVFDOD¿VLFD±YLOOD6DYR\HHYLOOD6WHLQDGHVHPSLR
dettaglio e la totalità, l’oggetto di design e la scala urbana. ±SHUFRPSUHQGHUHDQDORJLHHGLIIHUHQ]H(DQFRUDVFUXWDUHFRQ
5LÀHWWHUHVXFRVDqFDPELDWRQHJOLXOWLPLFLQTXDQW¶DQQLQHO l’occhio parallelo le scomposizioni architettoniche proposte da
mondo dell’architettutra, o sull’eredità del suo pensiero e delle 0DXUR/HQDFKHVXJJHULVFRQRLQ¿QLWHVROX]LRQLWXWWHGHFOLQDWH
VXHRSHUHqDUJRPHQWRQRQIDFLOHSHUFKLVLRFFXSDGLVWRULR- nel sapiente esercizio della sottrazione, che garantisce di poter
JUD¿DFULWLFDVWRULDGHOO¶DUFKLWHWWXUDWHRULDGHOODSURJHWWD]LRQH capire con gli occhi della mente ciò che un approccio esclusiva-
HGLVFLSOLQHDI¿QLGDOPRPHQWRFKHPH]]RVHFRORqXQWHPSR mente visivo non consente.
relativamente breve per raccogliere materiali, sistematizzare i &LzVLSUHVHQWDDOYLVLWDWRUHVXOSLDQRGHOODDQDOLVLJUD¿FDGHOOD
concetti, relazionarli con tutti gli altri aspetti della contemporanei- visualizzazione avanzata, della ricomposizione geometrica, pro-
tà, e soprattutto tentare delle ipotesi. LHWWLYD¿VLFDDOTXDOHIDGDFRQWUDOWDUHXQDYHUDULFRVWUX]LRQH
3HUFKLVLRFFXSDGLUDSSUHVHQWD]LRQHLQYHFHODGHFRGL¿FD]LRQH un vero progetto che è diventato – grazie alle molte energie, so-
di disegni per ottenere altri disegni è cosa che l’esercizio della SUDWWXWWRGLFKLQHKDGH¿QLWRJOLDVSHWWLLGHDWLYL±RSHUDFRVWUXLWD
PDQRGHOO¶RFFKLRHGHOODPHQWHSXzVYROJHUHLQIRUPDDWHPSR- $VVLHPHDTXHVWHHODERUD]LRQLLQIDWWLLOSURJHWWRGHOODFKLHVDGL
rale, spesso contemporaneamente allo sviluppo della prima idea Firminy, che Jose Oubrerie presenta in queste pagine, parallela-
progettuale. PHQWHDOODGHVFUL]LRQHYHUEDOHIDWWDLQRFFDVLRQHGHOODVXDLectio
5LOHJJHUHTXLQGLODVXDRSHUDDOODOXFHGHOOHQXRYH¿JXUD]LRQL± Magistralis presso il Corso di Laurea magistrale in Architettura,
sia dal punto di vista tecnologico, che da quello esclusivamente permette di riavviare – to reload, appunto – il pensiero su Le
culturale – è un’attività che qualsiasi disegnatore, dotato di &RUEXVLHULQWHJUDQGRODFXOWXUDGHOYLUWXDOHHGHOOD¿JXUD]LRQH
DWWHQWDVFUXSRORVLWjHYLYDFXULRVLWjSXzIDUH FRQODFXOWXUDGHOIDUH
Questo è quindi, in estrema sintesi, quanto questa mostra si Migliaia ormai sono le ricostruzioni digitali delle opere progettate
SURSRQHGLIDUHRIIULUHDOFXQHQXRYHUDSSUHVHQWD]LRQLGLRSHUH dal maestro dell’architettura del Novecento che è possibile iden-
progettate da Le Corbusier, in modo da veicolare l’attenzione WL¿FDUHLQUHWHGDLGLVHJQLELGLPHQVLRQDOLDLPRGHOOLVWHUHRPHWUL-
dell’osservatore verso la straordinaria capacità immaginativa e ci, alle elaborazioni di rendering, alle video animazioni astratte e
visionaria dell’autore. verosimili, alle esercitazioni di Augmented Reality, Virtual Reality,
Abitare per qualche istante gli spazi a doppia altezza della 5HDO7LPHPRWLRQHFF2JQLJLRUQRDYYLHQHLQIDWWLTXHVWR
Maison Citrohan, percorrendo la sua scala a chiocciola; volare ³ULDYYLR´FRQVHQWLWRGDOODFXULRVLWjGLWDQWLFXOWRULGHOO¶RSHUDGL
Le Corbusier che hanno ben compreso che il modo migliore capelli imbiancati per aver persistito ogni mattina a realizzare il
SHUFDSLUHHIDUHSURSULDXQDDUFKLWHWWXUDXQDPRUIRORJLDXQD proprio dovere, senza predestinazione, senza segni divini appar-
JHRPHWULD±VHPSOLFHHFRPSOHVVD±qGHFRGL¿FDUODDWWUDYHUVR VLQHOFLHORPDSHUFKpVLqYROXWRWHQWDUHO¶DYYHQWXUDSHUFKpFL
O¶HVHUFL]LRGHOODFRSLDHGHOULGLVHJQRFULWLFRFRVuFRPHYHQLYD VLHUDLPEDUFDWLVXOEDWWHOORVXOO¶DHUHRVXOODFKLPHUD´1.
insegnato al giovane scriba nell’Antico Regno o all’allievo di bot-
tega nel Rinascimento. Solo ridisegnando le opere di un autore è Alberto Sdegno
SRVVLELOHLQIDWWLVYHODUH±DQFKHVHVRORLQSDUWH±ODJHQHVLGHOOD
IRUPDOHPRWLYD]LRQLGLXQDVROX]LRQHODIRUWXQDGLXQDSURJHWWD-
zione, in modo da acquisire la consapevolezza di una geometria
e poterla riproporre nel corso di un altro progetto.
7DQWLIUDPPHQWLGLDUFKLWHWWXUHVXELVFRQRTXHVWDVRUWHGLULYLYHUH
in continuazione la loro esistenza in altre opere, magari realizzati
FRQDOWULPDWHULDOLRFRQYDULD]LRQLVXOWHPDULVSHWWRDOODPRUIROR-
JLDGLSDUWHQ]D0ROWLSURJHWWLLQYHFHUHVWDQRFRQ¿QDWLQHJOLDU-
chivi di architettura e la loro vitalità ideativa resta celata a causa
GHOIDWWRFKHHVVLVIXJJRQRDOO¶RFFKLRGHOYLVLWDWRUH3HUPHWWHUHGL
esplorarli nella loro complessità compositiva è quindi sicuramen-
te una delle buone intenzioni di chi si occupa esclusivamente di
disegno di architettura.
Le poche pagine destinate ad ogni singolo lavoro non rendono
merito alle lunghe meditazioni ed elaborazioni che sono state
IDWWHSULPDGLSHUYHQLUHDTXHOULVXOWDWRVLDFKHVLWUDWWLGLXQSUR-
getto, come quello di Jose Oubrerie per Firminy, sia che si tratti
di scomposizioni geometrico-proiettive, come quelle di Mauro
Lena, sia che si tratti di una traduzione digitale di un’opera in cui
le molte variabili, costringono il disegnatore a continue valutazio-
ni congetturali, soprattutto nel caso di opere non realizzate.
(GqDOWUHWWDQWRGLI¿FLOHSDUODUHFRQEUHYLWjGL/H&RUEXVLHURVH-
lezionare una sua citazione esemplare, tale è la quantità di testi
GDOXLSURGRWWLQHLTXDOLVRQRFRQGHQVDWHULÀHVVLRQLQRQVROWDQWR
legate all’architettura.

Se abbiamo iniziato questo testo nel ricordo della sua scompar-


VDSRVVLDPRFRQJHGDUFLSUHQGHQGRDSUHVWLWRDOFXQHIUDVLGD
Mise au point, il piccolo contributo prodotto prima di morire, che
può essere considerato il suo testamento spirituale. In queste
parole è possibile avvertire tutta la sua determinazione nel
ODYRURFRQFHQWUDWDQHOPRWWR³UHFKHUFKHSDWLHQWH´HGDVHPSUH
considerato uno dei suoi imperativi nel quale molti architetti si
LGHQWL¿FDQR³+RDQQLHODPLDPRUDOHSXzULDVVXPHUVLFRVu
QHOODYLWDELVRJQD©IDUHª&KHqFRPHGLUHDJLUHQHOODPRGHVWLD
QHOO¶HVDWWH]]DQHOODSUHFLVLRQH/DVRODDWPRVIHUDSHUXQD
creazione d’arte è la regolarità, la perseveranza, la continuità.
>«@&¶qXQDWWHJJLDPHQWRSURFHGHUHQHOODYLWDFRPHXQGLR
YLQFLWRUHDXUHRODWRGLFDSHOOLELRQGL>«@/¶DOWURDWWHJJLDPHQWR 1
Amedeo Petrilli, Il testamento di Le Corbusier. Il progetto per
YLQFHUHHIRUVHHVVHUHYLQWRVHQ]DFDSHOOLELRQGLPDFRQL l’ospedale di Venezia, Marsilio, Venezia 1999, p. 100-101

13
   

,WLWROLFKHVFDQGLVFRQRODELRJUD¿DVRQRTXHOOLFRQFXL/H&RUEX- LOPDQLIHVWRAprés le Cubisme.


sier, in Mise au poinWGH¿QLVFHOHIDVLSULQFLSDOLGHOODVXDYLWD 1919
I progetti realizzati sono indicati rispetto all’anno di inizio del Fonda la rivista L’Esprit nouveau.
progetto, l’anno di completamento è indicato tra parentesi. 1920
,QXQDUWLFRORVL¿UPDSHUODSULPDYROWDFRQORSVHXGRQLPR/H
Dall’infanzia ai trent’anni: acquisizioni Corbusier.
Elabora il progetto di costruzione a basso costo, Maison Citro-
1887 han.
Charles-Edouard Jeanneret nasce il 6 ottobre a La Chaux-de- 1922
Fonds, nel Giura svizzero. Apre lo studio di architettura in Rue de Sèvres 35 con il cugino
1901 Pierre Jeanneret.
Entra alla scuola d’arte di La Chaux-de-Fonds dove studia Espone al Salon d’Automne il Progetto per una città di tre milioni
GHFRUD]LRQHHLQFLVLRQHGHOOHFDVVHG¶RURORJLR6RWWRO¶LQÀXHQ]D di abitanti.
del suo insegnante, Charles L’Eplattenier, si iscrive al corso 1923-1924
superiore d’arte e decorazione e si interessa all’architettura. Pubblica Verso un’architettura.
1905 3URJHWWDODFDVDSHULJHQLWRULVXOODJR/HPDQRH¿QRDO
3URJHWWD9LOOD)DOOHW   una serie di case per clienti interessati all’arte purista e all’inno-
1907 YD]LRQHDUFKLWHWWRQLFD0DLVRQ2]HQIDQWYLOOD/D5RFKH  
,QWUDSUHQGHLOSULPRYLDJJLRGLIRUPD]LRQHLQ7RVFDQD YLVLWDOD QHOSURJHWWHUjYLOOD&RRN  HYLOOD6WHLQD*DUFKHV
&HUWRVDGL(PDYLFLQR)LUHQ]H %XGDSHVW0RQDFRH9LHQQD  HQHOYLOOD6DYR\HD3RLVV\  
1908 1925
/DYRUDQHOORVWXGLRGHLIUDWHOOL3HUUHWD3DULJL 3URJHWWDLTXDUWLHULRSHUDL)UXJqVD3HVVDF  
1909 Costruisce il padiglione de L’Esprit Nouveau per l’Esposizione
A La Chaux-de-Fonds insegna architettura presso la scuola delle arti decorative di Parigi e vi espone il Plan Voisin.
d’arte. Pubblica Arte decorativa e design.
1910 1927
È a Monaco e a Berlino, dove lavora nello studio di Peter 9LHQHLQYLWDWRDFRVWUXLUHGXHFDVHDO:HLVVHQKRIGL6WRFFDUGDH
Behrens. IRUPXODLVXRLCinque punti di una nuova architettura.
1911 Partecipa al concorso per il palazzo delle Nazioni Unite di
Intraprende il Viaggio in Oriente, dai Balcani al Medio Oriente, la Ginevra.
Grecia e l’Italia.
1912-1916 Dal 1928: oggetti a reazione poetica
5HDOL]]DYDULHFDVHD/D&KDX[GH)RQGVYLOOD)DYUH-DFRW
YLOOD-HDQQHUHW3HUUHW  SHULJHQLWRULYLOOD6FKZRE   1928
HLOFLQHPD/D6FDOD'HSRVLWDLOEUHYHWWR  GHOVLVWHPD &RPLQFLDD¿UPDUHOHRSHUHGLSLWWXUDFRPH/H&RUEXVLHUHD
strutturale Dom-ino. inserirvi oggetti a reazione poetica, sassi, radici, conchiglie, in
1917 FXLULWURYDXQIRUWHSRWHUHHYRFDWLYR
Lascia La Chaux-de-Fonds per stabilirsi a Parigi. &RQWULEXLVFHDOODIRQGD]LRQHGHL&,$0 &RQJUHVVLLQWHUQD]LRQDOL
GLDUFKLWHWWXUDPRGHUQD 
Dal 1919: ricerca esclusivamente personale, 3URJHWWDLO&HQWURVR\X]D0RVFD 
architettura, pittura, scultura 1929
Intraprende un viaggio nell’America del sud dove tiene una serie
1918 GLFRQIHUHQ]HUDFFROWHQHOOLEURPrecisazioni sullo stato attuale
Si occupa di produzione di materiali da costruzione. dell’architettura e dell’urbanistica.
'LSLQJHLOSULPRTXDGUR /D&KHPLQpH HFRQRVFHLOSLWWRUH 3URJHWWDODFLWWjULIXJLRGHOO¶(VHUFLWRGHOOD6DOYH]]DD3DULJL
$PpGpH2]HQIDQWFRQFXLHODERUDODWHRULDGHO3XULVPRH¿UPD  

14
1930 1950: voltare pagina
$VVXPHODFLWWDGLQDQ]DIUDQFHVHHVSRVD<YRQQH*DOOLV 1951: a Chandigarh, contatto con le gioie essen-
Progetta il Padiglione Svizzero della città universitaria di Parigi ziali del principio indù: fraternità nei rapporti tra
 HO¶,PPHXEOH&ODUWpD*LQHYUD   cosmo ed esseri viventi
1931
Partecipa al concorso per il palazzo dei Soviet a Mosca. 1950
3URJHWWDO¶HGL¿FLRDGDSSDUWDPHQWLLQUXH1XQJHVVHUHW&ROL Progetta la cappella di Notre-Dame-du-Haut a Ronchamp
 GLFXLRFFXSHUjO¶XOWLPRSLDQRFRQODVXDFDVDHO¶DWHOLHU  
di pittore. Pubblica il Modulor e la Poesia su Algeri.
1933 1951
Partecipa al IV CIAM e ne elabora le conclusioni nella Carta Costruisce il Cabanon a Cap-Martin.
d’Atene. Compie il primo dei 23 viaggi in India per il progetto di Chandi-
1935 JDUK6WXGLDLOSLDQRXUEDQLVWLFRGHOODFLWWjHSHULO&DPSLGRJOLR
Visita gli Stati Uniti e ne riporta le impressioni in Quando le O¶$OWD&RUWH  ,OSDOD]]RGHOO¶$VVHPEOHD  LO6HJUHWD-
cattedrali erano bianche, viaggio nel paese dei timidi. ULDWR  LOPRQXPHQWRDOOD0DQRDSHUWD  HLOSDOD]]R
Pubblica La Città RadiosaFKHGHGLFD³DOO¶DXWRULWj´HLQYLHUj del Governatore.
VXFFHVVLYDPHQWHD6WDOLQ0XVVROLQL3pWDLQH1HKUXQHOOD Sempre in India, ad Ahmedabad, progetta il palazzo per l’Asso-
speranza di vedere realizzata la sua idea di sviluppo urbano. FLD]LRQHGHL¿ODWRUL  YLOOD6KRGDQ  YLOOD6DUDEKDL
1936  LO0XVHR  
Si reca in America del sud attraversando l’Atlantico a bordo del 1953
dirigibile Zeppelin, e partecipa al progetto della sede del ministe- 3URJHWWDLOFRQYHQWRGL/D7RXUHWWHD(YHX[  
ro dell’Educazione a Rio de Janeiro. 1954
1937 ,QL]LDLOSURJHWWRGHO&HQWURFXOWXUDOHGL)LUPLQ\  
Costruisce il padiglione dei Tempi nuovi all’Esposizione interna- 1955
zionale di Parigi e vi presenta il suo Piano di Parigi 37. Pubblica Il poema dell’angolo retto.
1938-1940 1957
Studia il piano Obus per Algeri e il Museo a crescita illimitata. Partecipa al progetto del padiglione del Brasile della città univer-
1941 VLWDULDGL3DULJLFRQ/XFLR&RVWD  
Viene nominato dal Ministro degli Interni del governo di Vichy Progetta con Xenakis il padiglione Philips per l’Esposizione
membro del comitato per la ricostruzione. 8QLYHUVDOHGL%UX[HOOHV  
1943 Il 5 ottobre muore la moglie Yvonne.
Fonda l’Assemblea dei costruttori per il rinnovamento architetto- 1958
nico, ASCORAL, ed elabora la teoria dei Tre insediamenti umani. 3URJHWWDLO0XVHRGHOO¶DUWHRFFLGHQWDOHGL7RN\R  
1944 1960
Presiede la Commissione urbanistica del Fronte nazionale degli Progetta la chiesa di Saint-Pierre a Firminy.
architetti, nato dalla Resistenza. Progetta il Carpenter Centre per le arti visive a Cambridge, Stati
1945 8QLWL  
5LFHYHO¶LQFDULFRSHUO¶8QLWjG¶DELWD]LRQHGL0DUVLJOLD   Pubblica L’Atelier de la recherche patiente.
1946 1964
Inizia la collaborazione con l’ebanista Joseph Savina per la Studia i progetti per l’ospedale di Venezia, il Palazzo dei con-
realizzazione di sculture lignee. gressi a Strasburgo, il museo del ventesimo secolo a Nanterre.
1947 1965
Progetta la sede delle Nazioni Unite a New York. Muore il 27 agosto a Cap-Martin, mentre sta lavorando al suo
1949 ultimo scritto, Mise au point.
Realizza villa Curutchet a La Plata, in Argentina.
Giuseppina Scavuzzo

15
 
       
     ] 
Jose Oubrerie

3KRWRFRXUWHV\RI/XLV%XUULHO%LHO]D

Committente / Client:
Saint Etienne Metropole

Team per il completamento architettonico / Architecture team for the completion:


Jose Oubrerie
DUFKLWHWWRGLUHWWRUHGHOSURJHWWRHGHOODFRVWUX]LRQHDUFKLWHFWFKLHIRIGHVLJQDQGFRQVWUXFWLRQ
Yves Perret and Aline Duverger
DUFKLWHWWLFRRUGLQDWRULSHUODFRVWUX]LRQHLQVLWRDUFKLWHFWV'3/*PDQDJLQJDUFKLWHFWVIRUVLWHFRQVWUXFWLRQ
Romain Chazalon
architetto, associato al progetto e disegno digitale / architect DPLG, project associate and digital design
Andre Accetta
LQJHJQHUHVWUXWWXULVWDSHULOFRQRVWUXFWXUDOHQJLQHIRUWKHFRQH
Cabinet Philippe Massardier
economista / economist

Main Contractors
Entreprise Chazelle SAPXUDWXUHLQFDOFHVWUX]]RFRQFUHWHPDVRQU\
Entreprise BlanchetRSHUHLQPHWDOORPHWDOZRUN

18
Sulla saga di Firminy About Firminy’s Saga

$OOD¿QHGLDJRVWRGHOWRUQDQGRGDXQYLDJJLRLQDXWRGD ,Q/DWH$XJXVWGULYLQJEDFNIURP,VWDQEXODQG$WKHQV
Istanbul e Atene attraverso la ex Yugoslavia, diretto a Venezia WKURXJKWKHWKHQ<RXJRVODYLDRQP\ZD\WRPHHWP\IULHQG
dove dovevo incontrare il mio amico Guillermo Jullian de la Guillermo Jullian de la Fuente in Venice, I stopped in Trieste. On
)XHQWHPLVRQRIHUPDWRLQXQKRWHOD7ULHVWHSHUODQRWWH$OPLR WKHIROORZLQJPRUQLQJSLFNLQJXSWKHSDSHUXQGHUP\KRWHOGRRU
risveglio al mattino ho appreso dalla prima pagina del quotidiano WKHUHZDVWKH/H&RUEXVLHUIDWDOGLVDSSHDUDQFHDQQRXQFHPHQW
lasciato sotto la porta della mia camera la scomparsa di Le RQWKHIURQWSDJH
Corbusier.
)LIW\\HDUVODWHULWLVSDUWLFXODUO\VLJQL¿FDQWDQGPRYLQJIRUPH
A distanza di cinquanta anni, ha per me un valore particolare e WREHKHUHOHFWXULQJDERXWWKHSURMHFWRI)LUPLQ\KHUHLQ*RUL]LD
motivo di commozione essere qui a Gorizia e Trieste a parlare DQG7ULHVWH,WWRRNTXLWHWKHVDPHDPRXQWRIWLPHVLQFH/H
del progetto di Firminy. Sono trascorsi circa cinquanta anni an- &RUEXVLHUKDQGHGPHWZRGUDZLQJVDSODQDQGDVHFWLRQWREH
FKHGDOPRPHQWRLQFXL/H&RUEXVLHUPLFRQVHJQzGXHGLVHJQL developed…
una pianta e una sezione, da sviluppare...
7KLV6DJDDV,IUDPHLWLQLWLDWHGLQHQGHG¿QDOO\LQ
Questa storia, che ha il carattere epico della saga, ha avuto DFKLHYLQJLQDQXQSUHGLFWDEOHPDQQHUWKHZLVKHVRILWVLQLWLDWRU
inizio nel 1960 e si è conclusa nel 2006, coronando i desideri, in (XJHQH&ODXGLXV3HWLWWKHQPD\RURI)LUPLQ\
modo imprevedibile, del suo ispiratore Eugene Claudius-Petit,
allora sindaco di Firminy. 7KH¿QDOPRGHOSXEOLVKHGLQLQWKH³$UW6DFUH´PDJD]LQH
KDVEHHQWKHEDVLVIRUWKHGHVLJQGHYHORSPHQWDQGWKHFRQVWUXF-
,OPRGHOOR¿QDOHSXEEOLFDWRQHOVXOODULYLVWD³$UW6DFUH´ tion drawings done in the seventies in my Atelier.
ha costituito la base per lo sviluppo del progetto e dei disegni
costruttivi realizzati negli anni Settanta nel mio Atelier. ,UHDOL]HGWKHFRQVWUXFWLRQLQSKDVHVRYHUWKLUW\\HDUVWZR
successive one year periods in 1972 and 1978, and went
+RHVHJXLWRODFRVWUX]LRQHLQIDVLQHOO¶DUFRGLSLGLWUHQWDDQQL LQWHUUXSWHGXQWLOZLWKWKHHOHFWLRQRI'LQR&LQLHULDVPD\RU
le prime due si sono svolte in due anni, nel 1972 e nel 1978, e la ,QRUGHUWRFRQIURQWWKHGLOHPPDVWDJHGE\WKLVXQ¿QLVKHG
terza nel 2003, anno in cui è stato eletto sindaco Dino Cinieri, il FRQVWUXFWLRQ GHFODUHGLQDIUHQFK³0RQXPHQW+LVWRULTXH³ 
TXDOHKDRUFKHVWUDWRODIDVH¿QDOHHGHFLVLYDDIIURQWDQGRLOGLOHP- KHRUFKHVWUDWHGLWV¿QDODQGGHFLVLYHVWDJH
ma che rappresentava per il paese questa costruzione incompiu-
WD GLFKLDUDWDQHO³0RQXPHQWR6WRULFR´GHOOD)UDQFLD  7KHJLJDQWLFVKDGRZRI/H&RUEXVLHUDVZHOODVWKH³GLPHQVLRQ´
RIWKHDUWLIDFWLWVHOIQRZRSHQWRWKHSXEOLFSURYLGHVDUFKLWHFWXUDO
/¶RPEUDJLJDQWHVFDGL/H&RUEXVLHUFRVuFRPHOD³GLPHQVLRQH´ FULWLFVDQGKLVWRULDQVZLWKDQHZ³FDVH´WRVFUXWLQL]HDQGGHEDWH
VWHVVDGHOO¶RSHUDRUDDSHUWDDOSXEEOLFRRIIUHDLFULWLFLHDJOL 3UREDEO\³LQDOOPRGHVW\´DVZHVD\LQIUHQFK,ZLOOEHFRPHDW
VWRULFLGLDUFKLWHWWXUDXQQXRYR³FDVR´GDHVDPLQDUHHGLVFXWHUH WKHEHVWDNLQGRI6FDPR]]LRU6DOLHUL«7RFRPIRUWP\VHOI,
3UREDELOPHQWH³LQWXWWDPRGHVWLD´FRPHVLGLFHLQIUDQFHVHLRGL- WRRNDGYLFHIURPD/H&RUEXVLHUVD\³,O\DFHX[TXLIRQWHWFHX[
venterò, nel migliore dei casi, una specie di Scamozzi o Salieri... TXLQHIRQWSDV´ZLWKLWVFRUROODU\³ODYLHHVWVDQVSLWLH´LOOXVWUDWHG
3HUFRQVRODUPLKRIDWWRWHVRURGLXQDPDVVLPDGL/H&RUEXVLHU ZLWKDVWDUDQGDVSDGHDOWHUQDWHUHZDUGVIRUVXFFHVVRUIDLOXUH
³,O\DFHX[TXLIRQWHWFHX[TXLQHIRQWSDV´FRQLOVXRFRUROODULR 7KHPRPHQWKDGFRPHIRUPHWREHH[SRVHGWRWKHMXGJPHQWRI
³ODYLHHVWVDQVSLWLH´LOOXVWUDWRFRQXQDVWHOODHXQDSDODFLzFKH WKHDUFKLWHFWXUDOKLVWRULDQVDQGFULWLFV6RPHPRVWO\)UHQFK  
VSHWWDULVSHWWLYDPHQWHSHULOVXFFHVVRRLOIDOOLPHQWR(UDDUULYDWR GLVFXVVLWVDXWKHQWLFLW\DQGWKHOHJLWLPDF\RIWKLV³SRVWKXPRXV´
per me il momento di essere esposto al giudizio degli storici e UHDOL]DWLRQRIDSURMHFWLQZKLFK,KDYHEHHQLQYROYHGDWWKHVLGH
GHLFULWLFLGLDUFKLWHWWXUD$OFXQLLIUDQFHVLVRSUDWWXWWR  KDQQR RI/H&RUEXVLHUXQWLOKLVGHDWK
messo in discussione l’autenticità e la legittimità di questa realiz- However, It is this close involvement with him which later made
]D]LRQH³SRVWXPD´GLXQSURJHWWRLQFXLVRQRVWDWRFRLQYROWRDO PHQDWXUDOO\FKRVHQWRWDNHWKLVFKDOOHQJHZLWKWKHVXSSRUWRI
¿DQFRGL/H&RUEXVLHU¿QRDOODVXDPRUWH the L-C’s Foundation. This is, still today, my only ethical and
Tuttavia, è stato questo coinvolgimento stretto con Le Corbusier ³KLVWRULFDO´MXVWL¿FDWLRQ
FKHPLDYUHEEHSHUPHVVRGLDIIURQWDUHSLWDUGLTXHVWDV¿GDFRQ
il supporto della Fondazione L-C. È questa, ancora oggi, la mia $VIRUZKDWFRQFHUQVPHWKHSUREOHPZDVQRWWRFUHDWHD³SRV-
XQLFDJLXVWL¿FD]LRQHHWLFDH³VWRULFD´ WKXPRXV´EXLOGLQJRUWRGRDQKLVWRULFDOUHFRQVWUXFWLRQ  EXWWR
UHDOL]HD³OLYHDUWLIDFW´DVLI,ZDVLQWHUSUHWLQJDSDUWLWLRQVWDUWHG
3RLFKpSHUTXDQWRPLULJXDUGDLOSUREOHPDQRQHUDTXHOORGL DQGGLVFXVVHGZLWK/H&RUEXVLHUPDGHRIDVHULHVRIQRWDWLRQV
FUHDUHXQHGL¿FLR³SRVWXPR´RIDUHXQDULFRVWUX]LRQHVWRULFD   VNHWFKHVGUDZLQJVPRGHOVRSHQUHSUHVHQWDWLRQVRIZKLFKWKH
PDGLUHDOL]]DUHXQ¶³RSHUDYLYHQWH´FRPHVHVWHVVLLQWHUSUHWDQGR built church can be considered as a particular crystallization at
una partitura iniziata e discussa con Le Corbusier, costituita da RQHVDLGPRPHQW7KHVXPRIWKLVYDULRXVGRFXPHQWVFRQVWLWXWH
una serie di annotazioni, schizzi, disegni, modelli, rappresenta- WKH³RSHUD´EXWQRZWKH\DUHLQH[WULFDEO\LQVHSDUDEOHRIWKHEXLOW
zioni esplicative di cui la chiesa costruita può essere considerata REMHFWDVDZULWWHQSLHFHRIPXVLFLVIURPLWVH[HFXWLRQDQGWKH
come una particolare cristallizzazione in un dato momento. musicians themselves, at a said moment.

&XULRVDPHQWHSRFKLGLTXHVWLHVSHUWLKDQQRDIIURQWDWROD &XULRXVO\IHZRIWKHVHH[SHUWVFRQIURQWHGWKHIRUPDOSUREOHPD-
SUREOHPDWLFDIRUPDOHSURSRVWDGDOODFKLHVDGDOSXQWRGLYLVWD WLFSURSRVHGE\WKHFKXUFKIURPWKHSRLQWRIYLHZRIWKHSXUHDQG
GHOODSXUDYDOXWD]LRQHIRUPDOHGHOO¶RJJHWWRDUFKLWHWWRQLFRGHOVXR IRUPDOHYDOXDWLRQRIWKHDUFKLWHFWRQLFREMHFWRULQUHJDUGWRLWV
rapporto con l’opera di Le Corbusier, o di come si colloca rispetto UHODWLRQVKLSWR/H&RUEXVLHU¶VZRUNRURILWVSRVLWLRQLQJYHUVXV
DOO¶DWWXDOHSURGX]LRQHDUFKLWHWWRQLFDÊVRORGH¿QHQGRLOVXR WKHDFWXDOSURGXFWLRQRIDUFKLWHFWXUH,WLVRQO\LQGH¿QLQJLWV
FRQWULEXWRQHOFDPSRFKHTXHVWD³RSHUD]LRQH´SRWUHEEHWURYDUH FRQWULEXWLRQWRWKH¿HOGWKDWWKLV³RSHUDWLRQ´FRXOG¿QGRUQRWLWV

19
RPHQRODSURSULDJLXVWL¿FD]LRQHQHOO¶HVVHUHXQDSURSRVWD RZQMXVWL¿FDWLRQLQEHLQJERWKDSUHPRQLWRU\DQGDFRQWHPSRUD-
insieme premonitrice ed attuale. ry proposal.

Nessuno può dire come sarebbe la Chiesa se l’avesse costruita 1RERG\FDQVD\KRZZRXOGKDYHEHHQWKH&KXUFKLI/H


/H&RUEXVLHU/DVXDSUHVHQ]DQHOO¶HGL¿FLRqWDQWRHYLGHQWH Corbusier had been alive. His presence is as evident in the
come quanto la nostra. Il nostro contributo non si può ignorare, HGL¿FHDVKLVRXUV1RERG\FDQGLVFDUGRXUFRQWULEXWLRQIDLWKIXO
VLDPRDOORVWHVVRWHPSRHUHGLIHGHOLHGLUULVSHWWRVLVHFRQGROD DQGGLVUHVSHFWIXOKHLUVDWWKHVDPHWLPHLQDZD\FORVHWRWKH
GH¿QL]LRQHGL³KHULWDJH´SDWULPRQLRGL'HUULGD  ³FRQTXHVWR 'HUULGD¶VGH¿QLWLRQRIKHULWDJH  ³«ZLWKWKLVZRUGWKHKHLU
termine, chi eredita dovrebbe sempre rispondere a questa du- DOZD\VVKRXOGDQVZHUWRWKLVNLQGRIGRXEOH³LQMXQFWLRQWKLV
SOLFH³LQJLXQ]LRQH´TXHVWDDVVHJQD]LRQHFRQWUDGGLWWRULDLQQDQ- FRQWUDGLFWRU\DVVLJQPHQW¿UVWRQHVKRXOG¿UVWNQRZDQGEHDEOH
]LWXWWRVLGRYUHEEHFRQRVFHUHHVDSHUULFRQIHUPDUHTXHOORFKHq WRUHDI¿UPZKDWFDPH³EHIRUHXV´WKDWZKLFKZHUHFHLYHGHYHQ
YHQXWR³SULPDGLQRL´TXHOORFKHDEELDPRULFHYXWRDQFRUSULPD EHIRUHKDYLQJEHHQDEOHWRFKRRVHLWDQGWRFRPSRUWRXUVHOYHV
GLDYHUORSRWXWRVFHJOLHUHHGLFRPSRUWDUFLDTXHVWRULJXDUGR LQWKLVUHJDUGDVIUHHVXEMHFWV«´DQGVHFRQG³LQRUGHUWRUHPDLQ
GDVRJJHWWLOLEHUL´HGLQVHFRQGROXRJR³SHUUHVWDUHQHOO¶RUGLQH LQWKHOLYLQJRUGHU LQLWV¿QLWHWLPH WRUHLQWHUSUHWWRFULWLFL]H
GHOYLYHQWH QHOVXRWHPSR¿QLWR VLGRYUHEEHUHLQWHUSUHWDUH to displace, which means to actively intervene in such a way
criticare, sostituire, vale a dire intervenire attivamente in modo WKDWDUHDOWUDQVIRUPDWLRQVRPHWKLQJDQHYHQWKLVWRU\RUWKH
FKHFLVLDXQDYHUDWUDVIRUPD]LRQHTXDOFRVDXQHYHQWRODVWRULD XQSUHGLFWDEOHKDSSHQV´
RO¶LPSUHYHGLELOH´ This is what we have been trying to accomplish, assuming
Questo è quanto abbiamo cercato di realizzare, considetrandoci RXUVHOYHVDVKHLUVZLWKWKHREMHFWLYHWRFUHDWHWKH³HIIHFWRIUHDO´
HUHGLFRQO¶RELHWWLYRGLFUHDUHTXHOO¶³HIIHWWRGHOUHDOH´FDURD FKHULVKHGE\5RODQG%DUWKHVWR¿[WKLVODVWUHSUHVHQWDWLRQRID
Roland Barthes, per risolvere quest’ultima rappresentazione di SRVVLEOHZKLFKEULQJVXVDZD\IURPWKHEDQDOWKHRUGLQDU\DQG
un possibile che ci porta lontano dal banale, dall’ordinario, e per ¿QDOO\WRDFKLHYHWKLVPDJLFDOPHWDPRUSKRVLVRIDWKLUW\\HDUROG
LQ¿QHGLUDJJLXQJHUHODPDJLFDPHWDPRUIRVLGLXQ³EXQNHU´GL ³EXQNHU³LQWRDQDUFKLWHFWXUDOREMHFW
trenta anni in un oggetto architettonico.
Jose Oubrerie
Jose Oubrerie Architect
Architetto

Con Yves Perret, Aline Duverger Architetti titolari e Romain :LWK<YHV3HUUHW$OLQH'XYHUJHU$UFKLWHFWV'3/*RIUHFRUG


Chazalon Architetto and Romain Chazalon architect DPLG

Note Notes

 ,Q)UDQFLDVHPEUDQRHVVHUFLPROWLVWRULFLPDSRFKLFULWLFL  ,Q)UDQFHLWVHHPVWKDWWKHUHDUHSOHQW\RIDUFKLWHFWXUDO
YHULSDUDJRQDELOLD.HQQHWK)UDPSWRQ-HIIUH\.LSQLV0LFKDHO KLVWRULDQVEXWIHZUHDOFULWLFVFRPSDUDEOHWR.HQQHWK)UDPSWRQ
+D\V3HWHU(LVHQPDQHFF«/HGXHSULQFLSDOLULYLVWHIUDQFHVLGL -HIIUH\.LSQLV0LFKDHO+D\V3HWHU(LVHQPDQHWF«7KHPDLQ
architettura non hanno mai pubblicato la chiesa. )UHQFK0DJD]LQHVRIDUFKLWHFWXUHQHYHUSXEOLVKHGWKH&KXUFK
&¶qDQFKHXQDRSSRVL]LRQHSLFKHPDLIRUWHD/H&RUEXVLHU There is also a strong opposition to Le Corbusier more than ever
 &RPHODULFUHD]LRQHLQWHUSUHWDWLYDGHOO¶(VSULW1RXYHDXGL/& there…
del 1925 realizzato a Bologna nel 1972 dall’architetto Giuliano  $VWKHLQWHUSUHWDWLYHUHFUHDWLRQRIWKH/&¶V(VSULW
Gresleri e da chi scrive. Nouveau in Bologna realized in 1972 by the architect Giuliano
 'D³'LDORJR'HUULGD5RXGLQHVFR´LQDe Quoi Demain..., *UHVOHULDQGP\VHOI
pp.15-16. Collection Champs N. 547, Flammarion Publishers.  ³)URP'HUULGD5RXGLQHVFR¶V'LDORJXH´LQDe Quoi Demain...,
pp. 15 /16. Collection Champs #547 Flammarion Publishers.

20
3KRWRFRXUWHV\RI/XLV%XUULHO%LHO]D

21
Prospetto Sud / South Façade

Planimetria generale / Mass plan

22
Sezione AA / Section AA

Pianta, livello -258 / Plan, level -258

23
Prospetto Ovest / West Façade

Pianta, livello 0,00 / Plan, level 0.00

24
Sezione BB / Section BB

Pianta, livello +140 / Plan, level +140

25
Prospetto Nord / North Façade

Pianta, livello cappella / Plan, chapel’s level

26
Prospetto Est / East Façade

Pianta, livello chiesa / Plan, church’s level

27
3KRWRFRXUWHV\RI6WpSKDQH+HUEHUW*OREH9LVLRQ

3KRWRFRXUWHV\RI6WpSKDQH+HUEHUW*OREH9LVLRQ

28
3KRWRFRXUWHV\RI6WpSKDQH+HUEHUW*OREH9LVLRQ

3KRWRFRXUWHV\RI6WpSKDQH+HUEHUW*OREH9LVLRQ

29
3KRWRFRXUWHV\RI6WpSKDQH+HUEHUW*OREH9LVLRQ

3KRWRFRXUWHV\RI6WpSKDQH+HUEHUW*OREH9LVLRQ

30
3KRWRFRXUWHV\RI6WpSKDQH+HUEHUW*OREH9LVLRQ

3KRWRFRXUWHV\RI6WpSKDQH+HUEHUW*OREH9LVLRQ

31
3KRWRFRXUWHV\RI/XLV%XUULHO%LHO]D

32
3KRWRFRXUWHV\RI/XLV%XUULHO%LHO]D

33
3KRWRFRXUWHV\RI/XLV%XUULHO%LHO]D

34
3KRWRFRXUWHV\RI/XLV%XUULHO%LHO]D

35
36 3KRWRFRXUWHV\RI/XLV%XUULHO%LHO]D
37
 %     

Una Città contemporanea per tre milioni di abitanti

Sollecitato dal direttore della sezione urbana del Salon d’Au- HTXHOOLFKLXVLVXJUDQGLFRUWLJOL³LPPHXEOHVYLOODV´,SULPLVL
WRPQHGL3DULJLDSURSRUUHXQSURJHWWRGL³DUWHXUEDQD´SHU VLWXDQRQHOFHQWURQHOODFLWWjGHJOLDIIDULHGHLVHUYL]LDOWL
l’esposizione del novembre 1922, Le Corbusier allestisce invece SLDQLVRUJRQRVXVXSHU¿FLGHVWLQDWHDSDUFKLHVSD]LGHOloisir,
XQJUDQGHSURJHWWRSHUODFLWWjGHOIXWXURLQXQSDGLJOLRQHFDUDW- FKHRFFXSDQRLOGHOVXRORGLVSRQLELOH$OO¶LQWRUQRL³UHGHQWV´
terizzato tra l’altro dall’esposizione di un diorama di 100 mq. HJOL³LPPHXEOHVYLOODV´GLHSLDQLGXSOH[UDSSUHVHQWDQRXQ
3DUWHQGRGDOFRQIURQWRFRQODFLWWjVWRULFDHLQSDUWLFRODUHFRQ modo di abitare ‘urbano’, che associa densità abitative rilevanti
il tessuto urbano di Parigi in epoca medievale, barocca e haus- DEKD DXQDJUDQGHGLVSRQLELOLWjGLVXROROLEHURULVSHWWLYD-
smanniana, Le Corbusier propone un’idea di città rivoluzionaria, PHQWHO¶HLOGHOODVXSHU¿FLHqULVHUYDWDDJLDUGLQLHDUHH
FKHULEDOWDLOUDSSRUWRWUDVXSHU¿FLHFRVWUXLWDHVSD]LDSHUWLUL¿XWD sportive.
le densità dei centri urbani esistenti e l’inadeguatezza delle loro Ad est e ovest del centro, una grande zona industriale e la zona
reti viarie. GHJOLHGL¿FLSXEEOLFLFXLVLDFFRVWDXQSDUFRDOO¶LQJOHVHVXOTXDOH
Il progetto disegna un centro urbano per un milione di abitanti, SRWUDQQRHVVHUHRVSLWDWHHYHQWXDOLIXWXUHHVSDQVLRQLGHOFHQWUR
organizzato lungo un sistema di circolazione cartesiano, che città.
SRQHDOFHQWURODJUDQGHVWD]LRQHIHUURYLDULDPHWURSROLWDQD Oltre una green belt di boschi e prati, la crescita urbana potrà
GHJOLDHURWD[LGRYHVLLQFURFLDQRGXHLPSRQHQWLDUWHULHGLWUDI¿FR compiersi realizzando città giardino in grado di ospitare 2 milioni
/¶HGL¿FDWRVLGLVWLQJXHSHU]RQHFKH/H&RUEXVLHUSURSRQHGL di abitanti o più.
FDUDWWHUL]]DUHXWLOL]]DQGRQXRYLSULQFLSLLQVHGLDWLYLLJUDWWDFLHOL
FUXFLIRUPLSHUJOLXI¿FLJOLHGL¿FLUHVLGHQ]LDOLDUWLFRODWL³jUHGHQWV´ Alessandra Marin

,PPHXEOHYLOODV HODE0DUD0DUFKLRUL

9HGXWDSDQRUDPLFD HODE0DUD0DUFKLRUL

38
9HGXWDGHOODFLWWjGDOO¶DOWR HODE0DUD0DUFKLRUL

39
$UHDFHQWUDOHGLLQWHUVFDPELR HODE0DUD0DUFKLRUL

9HGXWDSDQRUDPLFD HODE0DUD0DUFKLRUL

40
*UDWWDFLHOLFUXFLIRUPL HODE0DUD0DUFKLRUL

Il documento che conserva i primi studi sulla città da tre milioni


di abitanti è l’Album La Roche, una raccolta di schizzi che Le
Corbusier ha regalato al suo amico e committente Raoul La
Roche nel capodanno del 1925. I disegni preliminari di questo
documento sono stati realizzati in un viaggio che l’architetto ha
IDWWRLQ,WDOLDQHOFRQ/D5RFKHSHUVWXGLDUHOHDUFKLWHWWXUH
GL3DOODGLR2JQLVLQJRORHOHPHQWRSUHVHQWHQHOODVWHVXUD¿QDOH
VHPEUDHVVHUHJLjEHQDIIURQWDWRGD/H&RUEXVLHUQHJOLRWWRIRJOL
GHOO¶$OEXPODVWD]LRQHGLLQWHUVFDPELRLYHQWLTXDWWURJUDWWDFLHOL
FUXFLIRUPLGHVWLQDWLDGXI¿FLRJQXQRGHLTXDOLSXzDFFRJOLHUHGD
DLPSLHJDWLGDOOHIDFFLDWHULÀHWWHQWL±³SULVPLLP-
PHQVLPDUDGLRVL´FRPHOLFKLDPDO¶DXWRUHJOL³LPPHXEOHYLOODV´
basati sull’aggregazione di cellule del tipo Esprit Nouveau; isolati
jUHGHQWVORWWL]]D]LRQLUHVLGHQ]LDOLFKHRFFXSDQRXQDVXSHU¿FLH
GL[P7XWWRRIIHUWRDJOLRFFKLGHOO¶RVVHUYDWRUHVRWWR
IRUPDGLYHGXWHSDQRUDPLFKHHVWHVHDVYLOXSSRRUL]]RQWDOHFKH
già presenti nel Carnet La Roche, saranno esibite sulle pareti
curve all’interno del padiglione dell’Esprit Nouveau costruito in
RFFDVLRQHGHOO¶([SRVLWLRQGHV$UWV'pFRUDWLIVGL3DULJLGHO
La costruzione digitale che è stata eseguita, oltre ad aver ana-
lizzato puntualmente tutti i documenti e ad aver riproposto lo
schema generale della città, non poteva non riproporre le vedute
panoramiche della stessa, e una animazione che consente di
osservare la città dall’alto e dal basso – come ci si trovasse a
ERUGRGLXQYHOLYRORLQIDVHGLDWWHUUDJJLR

Mara Marchiori

41
  

/DFHOOXODGHOO¶(VSULW1RXYHDXqIUXWWRGHOODULFHUFDGHOO¶DXWRUH OXSSDWRVXGXHOLYHOOLIXUHDOL]]DWRXQSDGLJOLRQHFRQGXHSDUHWL
sul tema dell’abitazione. In particolare si riconosce il ruolo laterali su cui erano collocati due diorami a sviluppo orizzontale
IRQGDPHQWDOHFKHKDQQRDYXWRLYLDJJLGLVWXGLRHSHUTXHVWD su cui comparivano il progetto della città da tre milioni di abitanti
architettura, la visita alla Certosa del Galluzzo in Val d’Ema, in e le applicazioni di queste idee alla città di Parigi.
Toscana, della quale restano alcuni eidotipi di rilievo che mostra- Oltre alla ricostruzione digitale tridimensionale è stato generato
QRODVWUXWWXUDFRQ¿JXUDWLYDD³/´DWWRUQRDXQFRUWLOH/DVWHVVD un sistema di realtà aumentata che permette di visitare virtual-
JHRPHWULDGHFOLQDWDLQGLIIHUHQWLYDULD]LRQLHFRQOHGRYXWH mente con uno smartphone o un tablet l’architettura, in modo da
articolazioni, è possibile ravvisare nell’Esprit Nouveau, che verrà UHQGHUHO¶RVVHUYDWRUHSDUWHDWWLYDGHOODIUXL]LRQH
FRVWUXLWRLQVFDODHSUHVHQWDWRLQRFFDVLRQHGHOO¶([SRVLWLRQ
GHV$UWV'pFRUDWLIVGL3DULJLGHO$O¿DQFRGHOORVSD]LRVYL- Denis Mior

7UHYDULDQWLGHOODFHOOXODDELWDWLYD HODE0DUD0DUFKLRUL

42
(VSORVRDVVRQRPHWULFRGHOSDGLJOLRQH(VSULW1RXYHDX HODE'HQLV0LRU

A - QR code B - Immagine per vista zenitale C - Immagine per vista panoramica


HODE'HQLV0LRU HODE'HQLV0LRU

Istruzioni per Realtà Aumentata

6FDULFDO¶$SS³-81$,2´SHUVPDUWSKRQHWDEOHW
,QTXDGUDLO45FRGH $ HDYYLDLOWDVWR³6FDQ´
3. Attendi qualche secondo il download del contenuto
,QTXDGUDO¶LPPDJLQH % SHULOPRGHOOR]HQLWDOH WRFFDORVFKHUPRSHUYHGHUHO¶LQWHUQR
,QTXDGUDO¶LPPDJLQH & SHULOPRGHOORSDQRUDPLFR UXRWDORVPDUWSKRQHWDEOHWSHUVLPXODUHODYLVLRQHDOO¶LQWHUQRGHOORVSD]LR

43
La sperimentazione nell’ambito della comunicazione digitale ha
avuto come obiettivo la simulazione della visita virtuale del padi-
JOLRQHGHOO¶(VSULW1RXYHDXDWWUDYHUVRXQ¶LQWHUIDFFLDXVHUIULHQGO\
È VWDWRXWLOL]]DWRLOPRWRUHJUD¿FR8QUHDO(QJLQHFKHSHUPHWWH
di esplorare in modalità real-time uno spazio digitale ricostruito
e reso verosimile con textures, colori e illuminazione. A ciò sono
stati aggiunti alcuni elementi naturali, quali piantumazioni arbo-
ree controllate dinamicamente tramite algoritmi di simulazione
GHOOHFRUUHQWLDHUHHSHUSURSRUUHLOPRGHOORGHOSDGLJOLRQHFRVu
come si presentava al tempo della sua costruzione nel 1925.
$OO¶HVSRUD]LRQHYLUWXDOHGRYUHEEHDI¿DQFDUVLODYLVLWDUHDOHGDO
momento che quest’opera è stata ricostruita nel 1977, grazie
all’opera congiunta degli architetti Giuliano Gresleri e Jose
2XEUHULHQHOTXDUWLHUH¿HULVWLFRGL%RORJQDSHUSHUPHWWHUHGL
cogliere al meglio la complessa articolazione degli spazi interni,
UHJRODWDDSDUWLUHGDOODGRSSLDDOWH]]DLQIDFFLDWDPDDQFKH
JOLVSD]LGRYHVRQRUDI¿JXUDWLLGLRUDPLGHOOOHUDSSUHVHQWD]LRQL
urbane che Le Corbusier aveva immaginato.

Roberto Ranon, Paola Cochelli

)RWRJUDPPLGHOSHUFRUVRLQWHUDWWLYR FRRUG5REHUWR5DQRQHODE3DROD&RFKHOOLPRGHOOR'HQLV0LRU  )RWRJUDPP


44
)RWRJUDPPLGHOSHUFRUVRLQWHUDWWLYR FRRUG5REHUWR5DQRQHODE3DROD&RFKHOOLPRGHOOR'HQLV0LRU 
45
   

I primi studi per le case Citrohan sono del 1920 e si basano su


di una metodologia progettuale seriale ed economica. Come
scrive lo stesso Le Corbusier in Vers une Architecture³XQDFDVD
come un’automobile, concepita e disposta come un omnibus o
una cabina di nave. [...] Bisogna considerare una casa come una
PDFFKLQDGDDELWDUHRFRPHXQXWHQVLOH´6RQRSUHVHQWLJOLHOH-
PHQWLFKHFRVWLWXLVFRQR³LFLQTXHSXQWLGHOO¶DUFKLWHWWXUD´SLORWLV
WHWWRDWHUUD]]DSLDQWDOLEHUDIDFFLDWDOLEHUD¿QHVWUDDQDVWUR

Fotogrammi del percorso interattivo

46
Sapienza Università di Roma
V.I.A. Virtual Interactive Architecture
5LFHUFDGL,QWHUHVVH1D]LRQDOHFR¿QDQ]LDWDGD0,85SHUJOLDQQLH

Coordinatore nazionale
Prof. Riccardo Migliari
Dipartimento di Rilievo Analisi e Disegno dell’Ambiente e dell’Architettura

Le Corbusier - Maison Citrohan


0RGHOOD]LRQHHUHQGHULQJ
Riccardo Migliari e Marco De Angelis
7HDP
Andrea Casale, Marco Fasolo, Paola Quattrini, Graziano Mario Valenti GRZQORDGGHOPRGHOORZZZOFLW

Fotogrammi del percorso interattivo

47
6  E 

Il petit cabanon e spazio abitabile, un quadrato di cm


366 x 366. L’arredo essenziale traduce
Costruito nel 1952 a Roquebrune- LOSURJUDPPDIXQ]LRQDOHGLVSRUUHGL
Cap Martin, in Costa Azzurra, a poca uno spazio per dormire in due, leggere,
distanza dalla villa E-1027 di E. Gray e scrivere, disegnare, al riparo dalla
J. Badovici, è stato la dimora estiva di pioggia e dal sole, avere una toilette
/H&RUEXVLHU¿QRDOODVXDPRUWH PLQLPD ODGRFFLDqDOO¶HVWHUQR HULSRUUH
Ne viene raccontata la genesi in Modu- valigie e canne da pesca. Le Corbusier
lor 2SHQVDWRFRPHGRQRSHUODPRJOLH interviene ancora sul progetto durante la
Yvonne, sarebbe stato disegnato in tre SUHIDEEULFD]LRQHDG$MDFFLRHLOPRQWDJ-
quarti d’ora sui tavolini all’aperto della gio a secco e anche in seguito usando
trattoria l’Étoile de Mer. parti del capanno come supporto per
La velocità d’ideazione è merito del le sue pitture. La costruzione presenta
Modulor, che detta le misure principali FRVuULVSHWWRDLGLVHJQLDOFXQHVFHOWH
e l’altezza interna, di 226 cm. In realtà, inattese. La più eclatante riguarda il ri-
il processo che condurrà all’esecuzione vestimento esterno, in origine previsto in
è più complesso, vi saranno coinvolti alluminio, poi in tavole regolari a ricorsi
LFROODERUDWRULGHOORVWXGLR-3URXYp RUL]]RQWDOLLQ¿QHUHDOL]]DWRLQPH]]L
a cui viene richiesto il progetto di un tronchi di pino grezzi. Una soluzione
serramento in metallo, e C. Barberis, il che non ha motivazioni tecniche e la
IDOHJQDPHQHOODFXLRI¿FLQDDG$MDFFLR cui interpretazione costituisce quasi
YHUUjSUHIDEEULFDWRLOFDSDQQR O¶HQLJPDGLTXHVW¶RSHUDWUDVSRVL]LRQH
Il lotto a disposizione, uno stretto della capanna in tronchi del selvaggio,
WHUUD]]DPHQWRLQXQVLWRIRUWHPHQWH 6H]LRQHSURVSHWWLFD HODE6LOYLD0DVVHUDQR riprodotta in Une maison, un palais, o
scosceso, non lascia molte alternative tributo ai bivacchi alpini costruiti con
FKHTXHOODGLDOOLQHDUVLDOFRUSRGLIDE- il padre alpinista, rivela la volontà di
brica esistente, occupato dall’Étoile de caricare l’involucro di potenzialità emo-
Mer, di cui il cabanon verrà a costituire ]LRQDOLOHJDWHDOVLJQL¿FDWRDUFKHWLSLFR
XQSUROXQJDPHQWR,SULPLVFKL]]LGH¿QL- GLULIXJLRIDFHQGRGHOSHWLWFDEDQRQXQ
VFRQROHVFHOWHFRPSRVLWLYHO¶DFFHVVR ³REMHWjUpDFWLRQSRpWLTXH´
GDOODWRFKHVLDIIDFFLDVXOPDUHHOD
bipartizione della pianta in corridoio Giuseppina Scavuzzo

$QDJOLIRDQDPRU¿FR LGHD]LRQHHGHODERUD]LRQHGL3HGUR0DQXHO&DEH]RV%HUQDO

48
6H]LRQLRUWRJRQDOL HODE6LOYLD0DVVHUDQR La ricostruzione digitale del Cabanon ha
tenuto conto delle piccole dimensioni di
questa architettura, che richiede di es-
sere considerata assieme agli elementi
GLDUUHGRFKHQHGH¿QLVFRQRLFRQWHQXWL
HOHIXQ]LRQL6LqGHFLVRGLDQDOL]]DUOD
SHUWDQWRLQIRUPDWRHOHWWURQLFRDOOD
VFDODUHDOHLQPRGRGDSRWHUQH
esprimere le essenzialità in maniera
esplicita. Inoltre la rappresentazione a
piani di sezione ortogonale, orizzontale
e verticale, ha consentito di restituire
una visualizzazione totale di tutto il
piccolo spazio. A queste sono state ag-
6H]LRQHSURVSHWWLFD HODE6LOYLD0DVVHUDQR giunte alcune sezioni prospettiche, per
permettere una migliore comprensione
GHOODSURIRQGLWj
Silvia Masserano

49
6 

/DFLWWjUHVLGHQ]LDOHVXOOHSHQGLFLGL)RUWO¶(PSHUHXU HODE'DYLGH3HFRUDUL

Piano urbanistico per la città di Algeri, 1930-1933

Le Corbusier e Pierre Jeanneret in quegli anni elaborano e Propone quindi di realizzare una nuova città residenziale sulle
presentano alle autorità locali proposte per l’espansione della pendici collinari di Fort l’Empereur, dove 200.000 abitanti trove-
città di Algeri come città moderna, in vista di una sua imminente UDQQRVSD]LRLQOXQJKLHVLQXRVLHGL¿FLQDVWURFKHVLDGDWWDQR
FUHVFLWDTXDOHFDSLWDOHLQVLHPHPHGLWHUUDQHDHDIULFDQD DOODWRSRJUD¿DHDOODYHJHWD]LRQHHVLVWHQWLDVVLFXUDQGRDRJQL
,OSULPRSURJHWWRqGHQRPLQDWR3ODQ2EXVRYYHUR³SLDQR DOORJJLRXQDIIDFFLRYHUVRLOPDUHHODQDWXUD
FRQFKLJOLD´SRLFKpIRUQLVFHXQDYLVLRQHJHQHUDOHGHOOHLGHHSHU 4XHVWLGXHFDSLVDOGLHLFHQWULSHULIHULFLGL$OJHULFRPHTXHOOR
LOIXWXURGHOODFLWWjXQSURJHWWRFKHDFFRJOLHHDUPRQL]]DGLYHUVL orientale di Hussein Dey, vengono posti in comunicazione da
elementi, alcuni dei quali saranno poi sviluppati con maggior XQ¶DXWRVWUDGDFKHVLHUJHFRQXQJUDQGHYLDGRWWRVXOOHIDOHVLH
dettaglio negli anni successivi. costiere alla quota di 100 metri, nella cui struttura portante
,OSLDQRDIIURQWDODGLI¿FLOHHVWUDRUGLQDULDRURJUD¿DGHOWHUULWRULRGL WURYDQRVSD]LRLSDUFKHJJLQHOOLYHOORLQIHULRUHDOODVWUDGDHOH
Algeri, inadatta a un’urbanizzazione tradizionale, con tre grandi residenze. Una struttura a solai sovrapposti, con un passo di
LQWHUYHQWLFKHVLLVSLUDQRDOO¶LGHDOHFRUEXVLHULDQDGL³FLWWjJLDUGLQR PHWULSUHPHWWHGLUHDOL]]DUHPXOWLSOLOLYHOOLGLVXRORDUWL¿FLDOH
YHUWLFDOH´GHFOLQDQGRODDOODVFDODXUEDQDHWHUULWRULDOH sovrapponendo porzioni di città giardino dotate di una vista
Il Plan Obus interviene in primo luogo sulla città esistente, sosti- straordinaria sul mare e le colline, insieme a rapidi collegamenti
tuendo al quartiere della Marine, sull’estremità del Capo d’Algeri, verticali verso l’autostrada superiore e, quindi, la città.
XQDQXRYD&LWWjGHJOLDIIDULXQJUDQGH³HGL¿FLRFLWWj´FKHYHUUj
ulteriormente sviluppato nel 1933. Alessandra Marin

*UDWWDFLHORGHJOLDIIDULGHO4XDUWLHUHGHOOD0DULQD HODE0LFKHOH,QFKLRVWUL

50
51
52
3URVSHWWLYDGHJOLDOORJJLVRWWRLOYLDGRWWR HODE'DYLGH3HFRUDUL  53
HFRQIURQWRFRQORVFKL]]RGL/H&RUEXVLHU
 ”]   6 

Come Le Corbusier dirà in occasione


della consegna dell’opera il 14 ottobre
1952, riportata nel volume 5 dell’Oeuvre
&RPSOqWHO¶8QLWpG¶+DELWDWLRQUDSSUH-
VHQWD³ODSULPDPDQLIHVWD]LRQHGLXQ
DPELHQWHDGDWWDWRDOODYLWDPRGHUQD´
,QHIIHWWLJOLHOHPHQWLLQQRYDWLYLVRQR
molteplici e la stessa concezione di
sviluppo in altezza di una aggregazione
dalle valenze urbane - data la compre-
VHQ]DQHOORVWHVVRHGL¿FLRGLGLIIHUHQWL
tipologie abitative, aree destinate al
commercio, spazi per lo svago, ecc. -
permette di considerarla un caso singo-
lare di straordinario interesse.
6LULWURYDQRLQIDWWLLFLQTXHSXQWLGHOO¶DU-
FKLWHWWXUDFKH/H&RUEXVLHUDYHYDGH¿-
nito alla metà degli anni Venti, sebbene
declinati nelle diverse articolazioni che
ODJUDQGHVFDODGHOO¶LQWHUYHQWRULFKLHGH
VWUXWWXUDSXQWLIRUPHGLVRVWHJQRIDFFLD-
WDOLEHUDSLDQWDOLEHUD¿QHVWUHDQDVWUR
e tetto-giardino.
L’impiego del Modulor - sistema di pro-
porzionamento studiato da Le Corbusier
a partire dal 1943 - ha permesso di con-
trollare sia gli spazi sia i singoli elementi
che compongono l’architettura.
Le varie tipologie di alloggio spaziano
dai 17 mq della camera d’albergo,
ai 150 mq dell’alloggio di dimensioni
maggiori, pur mantenendo inalterate le
FDUDWWHULVWLFKHGLYLVLRQHQHWWDWUD]RQD
giorno e zona notte, gli spazi di servizio
collocati verso il corridoio centrale, una
ORJJLDDIIDFFLDWDYHUVRLOSDHVDJJLR

Alberto Sdegno

3DUWLFRODUHVFDODHVWHUQD HODE3LHWUR&DUULHUR

3URVSHWWRSULQFLSDOH HODE3LHWUR&DUULHUR

54
7DYRODVLQRWWLFDGHOOHFLQTXHWLSRORJLHGLDOORJJLR HODE3LHWUR&DUULHUR

3URVSHWWLYHLQWHUQH HODE3LHWUR&DUULHUR

55
      6
 

$VVRQRPHWULDRUWRJRQDOHLVRPHWULFDGHOSURJHWWR HODE6XVL%RVFROR&RQWDGLQ0RQLFD3HULQL

,OSURJHWWRIXVYLOXSSDWRGDOH&RUEXVLHU Le due unità sono collegate tra loro gra-


e Pierre Jeanneret in occasione del zie a due percorsi in quota coperti.
concorso internazionale del 1927. Le Il progetto è stato ricostruito con le tec-
problematiche inerenti le peculiarità niche digitali ed è stato reso verosimile
architettoniche richieste dal bando, si con l’impiego di algoritmi di restituzione
uniscono agli aspetti paesaggistici del avanzata di illuminazione.
contesto particolarmente rilevanti, dal Una particolare attenzione è stata rivolta
momento che insiste sull’area naturale alla comparazione tra gli schizzi di
FKHVLDIIDFFLDVXOODJRGL*LQHYUD,O mano di Le Corbusier e le prospettive
progetto è composto dal Segretariato generate dal modello tridimensionale.
FRQXI¿FLGLVSRVWRVXWUHFRUSL A ciò si aggiunge anche la produzione
GLIDEEULFDLQOLQHDHGDOOD6DODGHOOH di una video animazione che consente
$VVHPEOHHFKHSRWUHEEHRVSLWDUH¿QRD Fotogramma del video (elab. Susi Boscolo di cogliere la dimensione dell’architet-
SHUVRQHDYHQWHXQDFRQ¿JXUD]LR- &RQWDGLQ0RQLFD3HULQL tura in rapporto al contesto naturale
ne trapezoidale, che, nelle intenzioni di dell’area.
/H&RUEXVLHUqODIRUPDFKHSHUPHWWHOD
migliore visibilità della scena da parte di Susi Boscolo Contadin
tutti i partecipanti. Monica Perini

3URVSHWWRVXOODJRGL*LQHYUD HODE6XVL%RVFROR&RQWDGLQ0RQLFD3HULQL

56
3LDQWDHVH]LRQHGHOODVDODHSURVSHWWRSRVWHULRUH HODE6XVL%RVFROR&RQWDGLQ0RQLFD3HULQL

57
&RPSDUD]LRQHWUDVFKL]]LGL/H&RUEXVLHUHYHGXWHSURVSHWWLFKHGHOPRGHOORGLJLWDOH HODE6XVL%RVFROR&RQWDGLQ0RQLFD3HULQL

58
&RPSDUD]LRQHWUDVFKL]]LGL/H&RUEXVLHUHYHGXWHSURVSHWWLFKHGHOPRGHOORGLJLWDOH HODE6XVL%RVFROR&RQWDGLQ0RQLFD3HULQL

59
      

6FKHPDGHOODFUHVFLWDGHOPXVHR HODE6LPRQH3ULQFLVJK

L’idea all’origine del Museo a crescita mentre nel caso di quella del nautilus si GLIIHUHQ]HWURYDQGRVLLQXQDYLVLWDGLXUQD
illimitata è di progettare uno spazio tratta di una spirale logaritmica a distan- o notturna del museo. L’elaborazione
espositivo che possa mutare le sue za variabile tra le spire. In questo caso, digitale ha tenuto conto di queste con-
dimensioni nel tempo. La struttura a LQROWUHODJHRPHWULDVSLUDOLIRUPHVHJXH siderazioni proponendo la simulazione
pilotis, già ampiamente utilizzata da Le XQRVYLOXSSRUHWWLOLQHRDQ]LFKpFXUYR GHOO¶LOOXPLQD]LRQHQDWXUDOHHDUWL¿FLDOH
Corbusier, viene in questo caso ad es- Una particolare attenzione è stata data negli spazi espositivi.
sere uno strumento indispensabile per da Le Corbusier allo studio dell’esposi- Sono stati inoltre generati modelli in
articolare gli spazi. Al centro dell’opera zione luminosa dei vari ambienti, con un scala con le tecniche di prototipazione
vi è una sala a doppia altezza, attorno VLVWHPDGLLOOXPLQD]LRQHGLIIXVDGDOO¶DOWR rapida al laser per analizzare l’articola-
alla quale vengono a svolgersi moduli per veicolare la luce del sole in maniera zione dello spazio anche in relazione ad
quadrati di 7 m di lato. Per permettere indiretta nelle varie sale, in modo da altri progetti di Le Corbusier che tenes-
la comprensione della genesi geome- evitare che venissero raggiunte diretta- sero conto della stessa idea di progetto,
WULFDO¶DXWRUHIDULIHULPHQWRDGXQULGLVH- mente le opere d’arte esposte. Paralle- TXDOLLO0XQGDQHXP  LO³3URJHWWR
gno di un carapace di un nautilus, in cui lamente un sistema di corpi illuminanti &³  ,O0XVHRGL$KPHGDEDG
lo svolgersi della spirale è evidente. In elettrici avrebbero dovuto illuminare  HLO0XVHRQD]LRQDOHG¶DUWHRF-
UHDOWjLOULIHULPHQWRSLSURVVLPRDO0X- gli spazi in assenza di luce naturale, FLGHQWDOHD7RN\R  TXHVWLXOWLPL
seo è la spirale di Archimede, che man- PDVLPLOPHQWHLQPDQLHUDGLIIXVD,O due realizzati.
tiene costante la distanza tra le spire, visitatore, quindi, non avrebbe notato Simone Princisgh

9HGXWD]HQLWDOHGHOPXVHR HODE6LPRQH3ULQFLVJK

60
3LDQWDHVH]LRQHGHOOLYHOORHVSRVLWLYR HODE6LPRQH3ULQFLVJK

61
)RWRJUDPPLGHOYLGHR HODE6LPRQH3ULQFLVJK

9HGXWDGHOO¶DWULRDGRSSLDDOWH]]D HODE6LPRQH3ULQFLVJK

6LPXOD]LRQHGHOO¶LOOXPLQD]LRQHQDWXUDOH DOWR HGLTXHOODDUWL¿FLDOH EDVVR  HODE6LPRQH3ULQFLVJK

62
Scomposizione per parti del modello realizzato con tecniche di prototipazione rapida (modellazione Simone Princisgh,
UHDOL]]D]LRQH3URWR6HUYLFHIRWRJUD¿H/LVD0LQLXVVL
63
  

Nel 1950 Le Corbusier accetta l’inca- boloide iperbolico a delimitazione della


rico di progettare la nuova capitale del camera dell’Assemblea; il Palazzo del
Punjab, Chandigarh, in India. Insieme a Governatore, che si sviluppa su cinque
lui lavorano gli architetti inglesi Maxwell livelli, descritto in maniera verosimile
Fry e Jane Drew e il cugino Pierre grazie ad una accurata costruzione 3D
Jeanneret, ai quali lascia la progetta- di tutti i singoli ambienti; la Torre delle
zione della città vera e propria, non Ombre, realizzata dopo la morte di Le
senza averne delineato le caratteristiche Corbusier e collocata al centro della
SULQFLSDOL3HUVpWLHQHODSURJHWWD]LRQH piazza del Campidoglio, sulla quale è
GLDOFXQLHGL¿FLSLUDSSUHVHQWDWLYLWUDL VWDWRIDWWRXQDFFXUDWRVWXGLRUHODWLYR
quali il Campidoglio. All’interno di questa all’analisi del soleggiamento, essendo
grande esplanade Le Corbusier progetta un luogo in cui l’utilizzo del brise-soleil,
TXDWWURHGL¿FLHXQDVHULHGLPRQXPHQWL garantisce le condizioni ottimali di luce e
'HLSULPLVRORWUHVRQRVWDWLUHDOL]]DWLLO aria per chi si trova all’interno.
Palazzo del Parlamento, l’Alta Corte e il 'LDOFXQLHGL¿FLVRQRVWDWLUHDOL]]DWLPR-
Segretariato. Il Palazzo del Governatore delli solidi con le tecniche di prototipa-
invece non è stato realizzato. ]LRQHUDSLGD VROLGL¿FD]LRQHGLSROYHULGL
I monumenti previsti sono invece sei e DOOXPLQLRVRWWRSRVWDDUDGLD]LRQHODVHU 
DQFKHLQTXHVWRFDVRVRORWUHUHDOL]]DWL in scala, per consentire una migliore
la Torre delle Ombre, il Monumento ai comprensione delle architetture.
Martiri e la Mano Aperta. I tre monumen- 0RGHOORGLJLWDOHGHOOD³PDLQRXYHUWH´ ,Q¿QHqVWDWDJHQHUDWDXQDDQLPD]LRQH
WLQRQUHDOL]]DWLVRQROD3DUDERODGHL HODE(OHRQRUD*REER che ha permesso di integrare, alla visita
Solstizi, il Modulor e la Torre dell’Acqua. delle architetture realizzate, anche
Il lavoro di ricostruzione si è incentrato quella al Palazzo del Governatore,
soprattutto sull’analisi geometrica di tre consentendo quindi una visualizzazione
DUFKLWHWWXUHLO3DOD]]RGHO3DUODPHQWR completa di gran parte delle opere pro-
FRVWLWXLWRGDWUHFRUSLGLXI¿FLDG³8´HGD gettate per Chandigarh.
un portico sul quarto lato, che cingono
uno spazio quadrangolare coperto di
circa 60 metri di lato, su cui insiste l’iper- Luca Donati

3ODQLPHWULDJHQHUDOH HODE/XFD'RQDWL

)RWRJUDPPLGHOYLGHR HODE/XFD'RQDWL

64
3LDQWDHVH]LRQHSURVSHWWLFDGHOODVDODGHOO¶DVVHPEOHD HODE/XFD'RQDWL

65
Il Palazzo del Governatore (chiamata come la piccola costruzione posta sul tetto della case
LQGLDQH ODWHUUD]]DVRVWHQXWDGDTXDWWURSLODVWULGHOODVWUXWWXUD
Nel 1947, la scissione tra India e Pakistan aveva lasciato la portante (una trama quadrata di sedici pilastri con un interasse
SURYLQFLDLQGLDQDGHO3XQMDEVPHPEUDWDGDOOHQXRYHIURQWLHUH GLPHWUL 
e privata dell’antica capitale Lahore. Il governo indiano decide /¶RUJDQL]]D]LRQHIXQ]LRQDOHVWDELOLVFHSULQFLSLGLDXWRQRPLD
DOORUDGLIRQGDUHXQDQXRYDFDSLWDOH&KDQGLJDUKFRPHVLPEROR SHUFXLRJQLIXQ]LRQHRFFXSDXQSLDQRTXDVLVHPSUHDUWLFRODWR
GLOLEHUWjHIHGHQHOO¶DYYHQLUH in due livelli, e gerarchia, per cui salendo aumenta il carattere
Del progetto era stato incaricato l’architetto americano A. Mayer, SULYDWRGHJOLDPELHQWLGDTXHOOLSXEEOLFL¿QRDOO¶DSSDUWDPHQWR
in collaborazione con M. Nowiczki. Alla morte di quest’ultimo, privato del Governatore. Il progetto viene respinto per il costo
LOJRYHUQRGHVLJQDXQDQXRYDpTXLSHGLSURJHWWLVWLWUDFXL/H elevato e per una dimensione eccessiva, riconosciuta dallo stes-
Corbusier, che viene incaricato anche della progettazione dell’in- so Le Corbusier. Malgrado il ridimensionamento progressivo a
VLHPHPRQXPHQWDOHGHJOLHGL¿FLVHGHGHOSRWHUHSROLWLFRHDPPL- cui viene sottoposto nelle versioni successive, del ’55 e del ‘56, il
nistrativo. Il Campidoglio appare come un grande bassorilievo in progetto viene abbandonato.
FXLJOLHGL¿FLSULQFLSDOLHDOWUHFRVWUX]LRQLSLSLFFROHHVLPEROLFKH /DFRUULVSRQGHQ]DWUD/H&RUEXVLHUHLIXQ]LRQDULLQGLDQLPRVWUD
sembrano incastrarsi, e al cui centro domina un grande vuoto, FRPHTXHVWLDOGLOjGHOFRVWRGHOO¶RSHUDWHPHVVHURFKHDI¿GDUH
FRQFOXVRGDOOD¿JXUDWRWHPLFDGHO3DOD]]RGHO*RYHUQDWRUH/D una tale carica espressiva e simbolica alla residenza di un rap-
distanza tra l’esplanade centrale e il palazzo è occupata da una presentante del governo contrastasse con i propositi democratici
VHULHGLEDFLQLG¶DFTXDDOLYHOOLGLYHUVLLQFXLO¶HGL¿FLRDYUHEEH HGLPRGHUQL]]D]LRQHGHOO¶,QGLD1HKUXYHGHYDLQ/H&RUEXVLHULO
GRYXWRULÀHWWHUVL'HOSDOD]]RYHQJRQRHODERUDWHWUHYHUVLRQL FDPSLRQHGHOODPRGHUQLWjRFFLGHQWDOHFXLDI¿GDUHO¶HVSUHVVLRQH
successive. dell’aspirazione indiana al progresso, l’architetto cercava di
,OSULPRSURJHWWRGHO¿VVDODORJLFDFRPSRVLWLYDFKH WUDUUHGDOOHUDGLFLGHOO¶DQWLFDFXOWXUDLQGLDQDODOLQIDSHUXQGLYHUVR
ULPDUUjYDOLGDQHOOHYHUVLRQLVXFFHVVLYHXQDVRYUDSSRVL]LRQH Moderno.
piramidale di solidi coronata dalla volta rovesciata del Barsati Giuseppina Scavuzzo

Modelli in alluminio delle piante del Palazzo del Governatore realizzati con tecniche di prototipazione rapida (modellazione Luca Donati,
UHDOL]]D]LRQH3URWR6HUYLFHIRWRJUD¿H/LVD0LQLXVVL

66
$VVRQRPHWULDFDYDOLHUDGHOOD7RUUHGHOOH2PEUH HODE/XFD'RQDWL

Modello in alluminio della Torre delle Ombre realizzato con tecniche di prototipazione rapida (modellazione Luca Donati, realizzazione ProtoService,
IRWRJUD¿D/LVD0LQLXVVL

67
     6  

Il Poème Électronique - questo il nome composta da una serie di paraboloidi plesso sistema video-sonoro, costituito
che Le Corbusier aveva attribuito a LSHUEROLFLODFXLJHRPHWULDHUDLGHQWL¿- da circa 400 altoparlanti e da proiettori
quest’opera - è stato commissionato cata grazie all’utilizzo di un elementare sulle pareti interne curve dell’opera -
GD/RXLV.DOIILQJHJQHUHHGLUHWWRUH JHQHUDWRUHGLIRUPHDJHQHUDWULFLYDULD- con l’attento uso variazioni cromatiche
artistico della Philips per l’Esposizione ELOLGXHDVWHPHWDOOLFKHDOOHTXDOLHUDQR - avrebbero permesso al visitatore di
Universale di Bruxelles del 1958. ¿VVDWLDOFXQL¿OLHODVWLFLFKHSHUPHWWH- IDUHXQ¶HVSHULHQ]DSHUFHWWLYDGLJUDQGH
&RPHJOLGLVVH.DOIIVWHVVRDOODULFKLH- vano - al movimento delle mani che le HI¿FDFLDFRPXQLFDWLYD
VWDGHOSURJHWWR³9RUUHLFKHIDFHVVH LPSXJQDYDQRGLFUHDUHTXHVWHIRUPH Nella ricostruzione della geometria con
il padiglione Philips senza che sia ne- complesse. Un disegno dell’archivio Le gli strumenti digitali una particolare at-
cessario esporre alcun nostro prodotto. Corbusier spiega molto bene questo tenzione è stata data alla costruzione di
Una dimostrazione tra le più ardite degli strumento, ideato da Iannis Xenakis, WXWWLLSDUDERORLGLLSHUEROLFLHDOODYHUL¿FD
HIIHWWLGHOVXRQRHGHOODOXFHGRYHLO ingegnere strutturista e compositore matematica degli stessi e alla comu-
progresso tecnico potrebbe condurci in musicale in quegli anni collaboratore nicazione attraverso una animazione
IXWXUR´,QHIIHWWLO¶DUFKLWHWWXUDDYUHEEH stretto di questo e altri progetti. Proprio video che permettesse di comprendere
dovuto esprimere, attraverso l’arditezza chiedendo la collaborazione di Xenakis, la complessa procedura che dalle aste
delle sue geometrie e la spettacola- LQIDWWL/H&RUEXVLHUVLULYROVHDOO¶LQJH- metalliche con elastici conducesse ad
rità di quanto previsto per l’interno, JQHUHFRQODIUDVH³&¶qXQSURJHWWRFL RJQLVLQJRODIRUPDDVWUDWWDWUDVIRUPDWD
ODWHFQRORJLDGHOIXWXURDWWUDYHUVRLO PHWWDGHQWURXQSR¶GLPDWHPDWLFD´$O poi nella concretezza di una restituzione
coinvolgimento diretto dello spettatore. modello dinamico delle aste, sono stati verosimile.
&RPHDIIHUPz/H&RUEXVLHU³7XWWR DI¿DQFDWLPROWLPRGHOOLLQVFDODGDTXHOOL
VXFFHGHUjDOVXRLQWHUQRVXRQROXFH D¿OGLIHUURDTXHOOLDVH]LRQLDTXHOOL
FRORUHULWPR´ volumetrici e strutturali. Michele Soraperra,
,QHIIHWWLODVWUXWWXUDPRUIRORJLFDHUD Per quanto riguarda l’interno, un com- Mery Simonetta Soraperra

6H]LRQHYHUWLFDOHGOHPRGHOORGLJLWDOH HODE0LFKHOH6RUDSHUUD0HU\6LPRQHWWD6RUDSHUUD

3URVSHWWRG¶LQVLHPH HODE0LFKHOH6RUDSHUUD0HU\6LPRQHWWD6RUDSHUUD

68
6H]LRQHRUL]]RQWDOHGHOPRGHOORGLJLWDOH HODE0LFKHOH6RUDSHUUD0HU\6LPRQHWWD6RUDSHUUD

3URVSHWWLYHHVWHUQH HODE0LFKHOH6RUDSHUUD0HU\6LPRQHWWD6RUDSHUUD

69
70 'LDJUDPPLGHLSDUDERORLGLLSHUEROLFL HODE0LFKHOH6RUDSHUUD0HU\6LPRQHWWD6RUDSHUUD
0RGHOOLGLVWXGLR $WHOLHU/H&RUEXVLHU Modelli digitali di studio (elab. Michele Soraperra, $VWHPRELOLFRQHODVWLFL IRWRJUD¿H/LVD0LQLXVVL
0HU\6LPRQHWWD6RUDSHUUD
71
      

Il progetto dell’Ospedale di Venezia na- degenti. Singolare è proprio l’organiz-


sce a seguito di un concorso nazionale zazione delle camere per i malati, dal
di idee, bandito il 20 maggio 1963, e momento che esse non prevedevano un
rimasto senza un vincitore, non avendo sistema di illuminazione diretta, ma la
la giuria riconosciuto nei progetti pre- luce sarebbe entrata solo per via zeni-
sentati i requisiti architettonici richiesti. WDOHULÀHVVDGDXQVLVWHPDGLSDUHWLFKH
Qualche mese dopo l’incarico verrà avrebbero determinato - nelle intenzioni
assegnato direttamente a Le Corbusier, dell’autore - un sistema di illuminazione
che comincia a lavorarci a partire dal GLIIXVDDOOHYLDQGRFRVuODVRIIHUHQ]DGHO
novembre dello stesso anno. Verranno paziente. Inoltre a causa della presenza
elaborati tre progetti, il primo dei quali GLXQSDQQHOORFRORUDWRULÀHWWHQWHODOXFH
porta la data del 1 ottobre 1964, elabo- VDUHEEHHQWUDWDJHQHUDQGRGHJOLHIIHWWL
rato con i suoi collaboratori Guillermo cromatici molto singolari, riproposti
Julian de la Fuente e Jose Oubrerie. anche con un sistema simile ad illumi-
Lo sviluppo previsto è di tipo orizzontale QD]LRQHDUWL¿FLDOH
dal momento che nelle intenzioni del Le successive versioni, la seconda del
progettista non si voleva intaccare il HODWHU]DGHOD¿UPDGLGH
SUR¿ORGHOODFLWWjGL9HQH]LD&ROORFDWR la Fuente, cercavano di venire incontro
nell’area di San Giobbe, questo si sa- alle richieste della committenza, pur
rebbe sviluppato in parte proprio nella mantenendo lo schema generale di
laguna, con un sistema di setti in calce- 3URVSHWWLYDVXOODODJXQD $OHVVDQGUD3LYD impianto e l’articolazione degli spazi de-
struzzo nell’acqua circostante l’area di sunta dalle calli e campielli veneziani.
intervento. Oltre alla ricostruzione di tutti i livelli
,OSURJHWWRVLVYLOXSSDVXTXDWWUROLYHOOLLO architettonici è stata eseguita una simu-
SULPRGHVWLQDWRDJOLDFFHVVLDJOLXI¿FL lazione verosimile dell’impatto sulla la-
amministrativi e le cucine; il secondo, ri- guna e una animazione digitale per una
servato alle sale operatorie e agli alloggi comprensione ottimale del progetto.
SHULQIHUPLHULLOWHU]RFKHGLVWULEXLYD
gli spazi di collegamento e di servizi; il
quarto, dove sarebbero stati ospitati i Alessandra Piva

Assonometria del modello sezionato


HODE$OHVVDQGUD3LYD
72
6LPXOD]LRQHGHOO¶LOOXPLQD]LRQHQDWXUDOHGHOOHVWDQ]HSHUGHJHQWL HODE$OHVVDQGUD3LYD

6LPXOD]LRQHGHOO¶LOOXPLQD]LRQHDUWL¿FLDOHGHOOHVWDQ]HSHUGHJHQWL HODE$OHVVDQGUD3LYD

73
   E  6  

Le Corbusier ha iniziato a lavorare alla


chiesa di Firminy nel 1961, conse-
gnando a Jose Oubrerie - suo stretto
collaboratore - i primi schizzi dai quali
avrebbe dovuto sviluppare l’impianto
architettonico.
/DIRUPDDEEDVWDQ]DFRPSOHVVD
SUHYHGHO¶LPSLHJRGLGLIIHUHQWLIRU-
me geometriche, connesse tra loro
DWWUDYHUVRVXSHU¿FLULJDWH/DSLDQWD
TXDGUDWDLQIDWWLYLHQHHVWHVDDOODIRUPD
circolare superiore, articolandosi in
maniera diversa a seconda delle varianti
di progetto. Da una prima geometria
più essenziale, si passa alla soluzione
¿QDOHTXHOODSRLUHDOL]]DWDGD-RVH
Oubrerie a partire dagli anni Settanta e
conclusa solo nel 2006.
Altro aspetto rilevante - oltre alla
geometria - è lo studio della luce, che
penetra nello spazio in maniera molto
singolare, grazie anche alla presenza di
³FDQRQVjOXPLqUH´FKHRULHQWDQRODOXFH
in luoghi particolari dello spazio.
Sono stati inoltre generati modelli com-
parativi delle due versioni, utilizzando
le tecniche di prototipazione rapida a
VROLGL¿FD]LRQHGLSROYHUHGLQ\ORQSHU
permettere una migliore comprensione
GHOOHGLIIHUHQ]H
Altri modelli di comparazione hanno
SHUPHVVRGLLGHQWL¿FDUHODJHQHVL
JHRPHWULFDGHOOHVXSHU¿FLHXQDYLGHR
animazione ha ulteriormente descritto
LQIRUPDGLQDPLFDODVHQVD]LRQHGLXQ
visitatore virtuale all’interno delle varie
versioni del progetto.
,Q¿QHXWLOL]]DQGRJOLDOJRULWPLGL
simulazione dell’illuminazione naturale,
qVWDWRSRVVLELOHYHUL¿FDUHOHPRGDOLWj
DWWUDYHUVRFXLVLPDQLIHVWDODOXFHQHOOR
spazio destinato all’aula principale.

Marco Fontanive

(VSORVRDVVRQRPHWULFRGHOODSULPDVROX]LRQHGLSURJHWWR HODE0DUFR)RQWDQLYH

74
(VSORVRDVVRQRPHWULFRGHOODVHFRQGDVROX]LRQHGLSURJHWWR HODE0DUFR)RQWDQLYH

75
3URVSHWWLYDGHOPRGHOORGLJLWDOHGHOODSULPDVROX]LRQH HODE0DUFR)RQWDQLYH

)RWRJUDPPLGHOYLGHR HODE0DUFR)RQWDQLYH

76
Modello in nylon della prima soluzione realizzato con tecniche di prototipazione rapida (modellazione Marco Fontanive, realizzazione ProtoService
IRWRJUH¿H/LVD0LQLXVVL

Modello in nylon della seconda soluzione realizzato con tecniche di prototipazione rapida (modellazione Marco Fontanive, realizzazione ProtoService,
IRWRJUD¿H/LVD0LQLXVVL

77
 E 
Mauro Lena

Per interpretare un oggetto e rappre-


sentare tale interpretazione è opportuno
VPRQWDUH VFRPSRUUH SHUULPHWWHUOH
insieme, combinandole tra loro, le sue
parti.
1HOIDUHFLzQHOGLYLGHUHFLRqLQWHULLQ
parti ed operare suddivisioni, distinzioni,
FODVVL¿FD]LRQLRUGLQDPHQWLVLRSHUD
una analisi di scomposizione; nel rimet-
tere insieme le parti, combinandole,
SHURWWHQHUHSDUWLFRODULFRQ¿JXUD]LRQL
complessi e produrre relazioni, si opera
creando scomposizioni.
Sia le composizioni che le scomposizio-
QLYHQJRQRIDWWHDJHQGRVXDOFXQLVLJQL-
¿FDWLFKHVLDWWULEXLVFRQRDOOHSDUWLDJOL
LQWHULGDWLHDTXHOOLGLQXRYDIRUPD]LRQH
‘Legando’ parti tra loro vicine o ‘col-
legando’ parti tra loro distanti, quindi
mettendole in relazione ora diretta ora
LQGLUHWWDVLSRVVRQRDWWULEXLUHVLJQL¿FDWL
tramite operazioni di accentuazione,
di ordinamento, di soppressione,
di addizione, di compensazione, di
GHIRUPD]LRQHHWF4XHVWLLQVLHPLGLSDUWL
possono, se opportunamente relaziona-
WHFRVWLWXLUHLQWHULVLJQL¿FDWLYL
3RQLDPRFLOHGRPDQGHTXHVWHSDUWL
FRVuUHOD]LRQDWHYLVWHHUDSSUHVHQWDWH
FLGLFRQRODVWHVVDFRVDRFRVHGLYHUVH"
Quanto ci aiutano rappresentazioni di
diverse associazioni a capire lo stesso
VRJJHWWR"0ROWHDOWUHGRPDQGHSRVVRQR
essere poste.
Si può pensare che, sul piano pratico,
queste operazioni di smontaggio e di
ricomposizione, ci portino a qualche
HVLWRFRVuFRPHLQJHQHUDOHVLSXzGLUH
che avviene sul piano teorico.

7HVWRWUDWWRGD0DXUR/HQDLe imma-
JLQLOHIRUPHOH¿JXUHHOHUHOD]LRQL
nell’architettura di Le Corbusier, Cinque
opere, Istituto universitario di architettu-
ra di Venezia, Venezia 1992.

78
Modello del Campidoglio di Chandigarh di Le Corbusier
ideazione Mauro Lena
realizzazione Roberto Righetti con Gualtiero Azimonti
IRWRJUD¿HUmberto Ferro e Maurizio Tarlà

Università Iuav di Venezia, Archivio Progetti, Fondo Iuav


5LFHUFDSURI0DXUR/HQD
³4XDWWURFRPSRVL]LRQLGL/H&RUEXVLHUVXOODFDVDPRGHUQDSHQVLHURFRQRVFHQ]DUDSSUHVHQWD]LRQH´

79
9LOOD6WHLQD*DUFKHVWDYRODVLQRWWLFD 0DXUR/HQDFRQODFROODERUD]LRQHGL(QULFR5LQDOGL

80
Villa Stein a Garches, 1927
assonometria nord
[FRORUHFDUWD
Mauro Lena
con la collaborazione di Enrico Rinaldi
involucro dello spazio, ombra, scala principale livello 1, scala principale livello 0, corridoio - pianerottolo scala principale livello 2,
pianerottolo scala principale livello 1, pianerottolo scala principale livello 0, colonne, pareti camera - servizio livello 2, pareti spazio
relazione livello 2

81
3DOD]]RGHOO¶$VVRFLD]LRQHGHL&RWRQLHULDG$KPHGDEDGWDYRODVLQRWWLFD 0DXUR/HQDFRQODFROODERUD]LRQHGL(QULFR5LQDOGL

82
Palazzo dell’Associazione dei Cotonieri ad Ahmedabad, 1954
assonometria ovest
[FRORUHFDUWD
Mauro Lena
con la collaborazione di Enrico Rinaldi
sala riunioni, servizi livello 2, soppalco, copertura soppalco, parte relazione al livelo 2, campo

83
,O&RQYHQWRGL6DLQW0DULHGHOD7RXUHWWHD(YHX[VXU$UEUHVOHWDYRODVLQRWWLFD 0DXUR/HQDFRQODFROODERUD]LRQHGL(QULFR5LQDOGL

84
Il Convento di Saint-Marie-de-la-Tourette a Eveux-sur-Arbresle, 1957
assonometria est
[FRORUHFDUWD
Mauro Lena
con la collaborazione di Enrico Rinaldi
OLPLWHGHOFDPSRYDQRWHFQLFRYDQRVFDODFRSHUWXUDEDOFRQHDFURFHSDVVHUHOODFHOOHFKLHVDFDQQDIXPDULDYDQRGHOO¶RUJDQRVFDOD
chiocciola, cella novizi, parlatorio, campanile, cappella sud, cappella nord

85
3DOD]]RGHOO¶$VVHPEOHDD&KDQGLJDUKWDYRODVLQRWWLFD 0DXUR/HQDFRQODFROODERUD]LRQHGL(QULFR5LQDOGL

86
Palazzo dell’Assemblea a Chandigarh, 1961
assonometria est
[FRORUHFDUWD
Mauro Lena
con la collaborazione di Enrico Rinaldi
ascensori, rampe, scale, parte relazione al livello 3, parte relazione al livello 2, parte relazione al livello 1, parte relazione al livello 0,
ascensore camera alta, gallerie camera alta, copertura camera bassa, copertura camera alta, portico, camera bassa, camera alta

87
,O&DPSLGRJOLRGL&KDQGLJDUKWDYRODVLQRWWLFD 0DXUR/HQDFRQODFROODERUD]LRQHGL(QULFR5LQDOGL
88
Campidoglio di Chandigarh, 1951-1961
assonometria nord
[FRORUHFDUWD
Mauro Lena
con la collaborazione di Enrico Rinaldi
camera alta, camera bassa, portico, monumento dei martiri, collina solare, viabilità pedonale, ascensori, scale, rampe, parte relazione al
livello 0, parte relazione al livello 1, parte relazione al livello 2

89
    
a cura di Giuseppina Scavuzzo

Opere di Le Corbusier
come Charles-Édouard Jeanneret
LQRUGLQHFURQRORJLFR

(WXGHVXUOHPRXYHPHQWG¶DUWGpFRUDWLIHQ$OOHPDJQH+DHIHOL/D&KDX[GH)RQGV
La Construction des villes. Scritto nel 1910-15, L’Âge d’homme, Lausanne 1992.
$SUqVOHFXELVPHFRQ$PpGpH2]HQIDQWeGLWLRQVGHV&RPPHQWDLUHV3DULJL

come Le Corbusier
(edizione originale ed eventuale traduzione italiana)
LQRUGLQHFURQRORJLFR

Vers une architecture, G. Crès & Cie, Parigi 1923.


Verso un’architettura, a cura di Pierluigi Cerri e Pierluigi Nicolin, Longanesi, Milano 1984.
/¶$UWGpFRUDWLIG¶DXMRXUG¶KXL*&UqV &LH3DULJL
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Urbanistica, a cura di Annamaria Beltrami Raini, Il saggiatore, Milano 1967.
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Sulla pittura moderna, Marinotti, Milano 2004.
Almanach d’architecture moderne, G. Crès & Cie, Parigi 1926.
Une Maison, un palais, G. Crès & Cie, Parigi 1928.
3UpFLVLRQVVXUXQpWDWSUpVHQWGHO¶DUFKLWHFWXUHHWGHO¶XUEDQLVPH*&UqV &LH3DULJL
Precisazioni sullo stato presente dell’architettura e dell’urbanistica, Laterza, Bari 1979.
Salubra, claviers de couleur, Éditions Salubra, Bâle 1931.
&URLVDGH2XOHFUpSXVFXOHGHVDFDGpPLHV*&UqV &LH3DULJL
$LUFUDIW7KH6WXGLR/RQGUD
/D9LOOHUDGLHXVHeOpPHQWVG¶XQHGRFWULQHG¶XUEDQLVPHSRXUO¶pTXLSHPHQWGHODFLYLOLVDWLRQPDFKLQLVWHeGLWLRQVGHO¶$UFKLWHFWXUHG¶DXMRX-
rd’hui, Boulogne-Billancourt 1935.
4XDQGOHVFDWKpGUDOHVpWDLHQWEODQFKHV9R\DJHDXSD\VGHVWLPLGHV3ORQ3DULJL
Quando le cattedrali erano bianche. Viaggio nel paese dei timidi, a cura di I. Alessi, Marinotti, Milano 2003. Edizione precedente ed.
Faenza, Faenza 1975.
'HVFDQRQVGHVPXQLWLRQV"0HUFL'HVORJLV693eGLWLRQVGHO¶$UFKLWHFWXUHG¶DXMRXUG¶KXL%RXORJQH%LOODQFRXUW
L’Ilot insalubre n°6, Imprimerie Tournon, Parigi 1938.
Destin de Paris, Fernand Sorlot, Clermont-Ferrand 1941.
Sur les quatre mutes, Gallimard, Parigi 1941.
Les Constructions Murondins, Étienne Chiron, Clermont-Ferrand 1942.
/D0DLVRQGHVKRPPHVFRQ)UDQoDLVGH3LHUUHIHX3ORQ3DULJL
La casa degli uomini, a cura di Giuliano Gresleri, Jaka Book, Milano 1975.

90
(QWUHWLHQDYHFOHVpWXGLDQWVGHVpFROHVG¶DUFKLWHFWXUH'HQRsO3DULJL
Conversazione con gli studenti delle scuole di architettura, a cura di Francesco Taormina, con un commento di Alberto Samonà, Nuova
Presenza, Palermo 1982.
La Charte d’Athènes, Plon, Parigi 1943.
La carta d’Atene, con un discorso preliminare di Jean Giraudoux, Comunità, Milano 1960.
Les Trois Établissements humains, Plon, Parigi 1945.
L’urbanistica dei tre insediamenti umani, edizione rivista e corretta a cura di Jean Petit, Comunità, Milano 1961.
La carta d’Atene e l’urbanistica dei tre insediamenti umani, Etas Compass, Milano 1969.
Manière de penser l’urbanisme, Éditions de l’Architecture d’aujourd’hui, Boulogne-Billancourt 1946.
Maniera di pensare l’urbanistica, Laterza, Bari 1965.
/H0RGXORU(VVDLVXUXQHPHVXUHKDUPRQLTXHjO¶pFKHOOHKXPDLQHDSSOLFDEOHXQLYHUVHOOHPHQWjO¶DUFKLWHFWXUHHWjODPpFDQLTXHeGLWLRQV
de l’Architecture d’aujourd’hui, Boulogne-Billancourt 1946.
United Nations Headquarters, Reinhold, New York 1947.
1HZ:RUOGRI6SDFH5H\QDO +LWFKFRFN1HZ<RUN
/¶8QLWpG¶KDELWDWLRQGH0DUVHLOOH/H3RLQW0XOKRXVH
/¶XQLWDGLDELWD]LRQHGL0DUVLJOLDWUDGX]LRQHHSUHID]LRQHGL$QWRQLR$OIDQL5RPD
3RpVLHVXU$OJHU)DODL]H3DULJL
Une Petite Maison, 1923, Girsberger, Zurigo 1954.
8QH3HWLWHPDLVRQ 8QD3LFFROD&DVD %LEOLRWHFDGHO&HQLGH&DQQLWHOOR
Modulor 2, La Parole est aux usagers, Éditions de l’Architecture d’aujourd’hui, Boulogne-Billancourt 1955.
Il modulor + modulor 2, Cappelli, Bologna 2004.
Edizione precedente, Mazzotta, Milano 1973.
Le Poème de l’angle droit, Verve, Parigi 1955.
Le Poème de l’angle droit, anastatica con traduzione italiana a cura di D. Antonini e S. Giuliani, edizione critica a cura di G. Crespi, Monda-
dori Electa, Milano 2007.
Les Plans de Parigi, 1956-1922, Éditions de Minuit, Parigi 1956.
Ronchamp, Gerd Hatje, Stoccarda, 1957
Ronchamp, Comunità, Milano 1957.
/H3RqPHpOHFWURQLTXHGH/H&RUEXVLHUFRQ-HDQ3HWLWeGLWLRQVGH0LQXLW3DULJL
6DOXEUDFODYLHUVGHFRXOHXU qPHVpULH eGLWLRQV6DOXEUD=XULJR
/¶$WHOLHUGHODUHFKHUFKHSDWLHQWH9LQFHQW )UpDO3DULJL
La mia opera, Boringhieri, Torino 1961.
Le Voyage d’Orient, Editions Forces Vives, Parigi 1966.
,O9LDJJLRLQ2ULHQWHJOLLQHGLWLGL&KDUOHV(GRXDUG-HDQQHUHWIRWRJUDIRHVFULWWRUHWUDGX]LRQHGL0LUHOOD*UHVOHUL&RSSRODHGFULWLFDDFXUD
di Giuliano Gresleri, Marsilio/Fondation Le Corbusier, Venezia/Parigi 1984.
Edizione precedente Il Viaggio in Oriente, Faenza ed., Faenza, 1974.
Voyages d’Orient, Carnets. A cura di Giuliano Gresleri. Electa/Fondation Le Corbusier, Milano/Parigi 1987.
Les Voyages d’Allemagne, Carnets, a cura di Giuliano Gresleri, Electa/Fondation Le Corbusier, Milano/Parigi 1994.
Mise au point, Editions Forces Vives, Parigi 1966.
Mise au point, a cura di Bruno Messina, LetteraVentidue Edizioni, Siracusa 2008

Un’antologia di testi tradotti in italiano si trova in, Scritti, Einaudi, Torino 2002.

Testi pubblicati direttamente in italiano


LQRUGLQHFURQRORJLFR

,³&ODYLHUVGHFRXOHXUV´SHUOHSDUHWLLQ³'RPXV´QGLFHPEUH
0LVXUDGLLQVLHPHLQ³4XDGUDQWH´QPDJJLR
,O³9HUR´VRODUDJLRQHGHOO¶DUFKLWHWWXUDLQ³'RPXV´QRWWREUH
3HQVLHULVFHOWLGDJOLVFULWWLGL/H&RUEXVLHUGDO¶DOµUDFFROWLGD-6ROWDQLQ³'RPXV´QJLXJQR
/¶DUWHqLQFULVL"UDFFROWLGD-6ROWDQLQ³6HOH$UWH´QOXJOLRDJRVWR
/¶DUFKLWHWWXUDPRGHUQDGRSRODJHQHUD]LRQHGHLPDHVWULLQ³&DVDEHOOD&RQWLQXLWj´QQRYHPEUHGLFHPEUH
,OGLVFRUVRGL5RQFKDPSLQ³&KLHVDHTXDUWLHUH´QJLXJQR

0RQRJUD¿HVX/H&RUEXVLHU
LQRUGLQHDOIDEHWLFR

$OLVRQ)LOLSSR DFXUDGL /H&RUEXVLHU/¶LQWHUQRGHO&DEDQRQ/H&RUEXVLHU&DVVLQD&DVVLQD0HGD0RQGDGRUL(OHFWD


Milano 2006.

91
%DNHU*HRIIUH\+/H&RUEXVLHUWKH&UHDWLYH6HDUFKWKH)RUPDWLYH<HDUVRI&KDUOHV(GRXDUG-HDQQHUHW9DQ1RVWUDQG5HLQKROG1HZ
York 1996.
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zione dei Cotonieri ad Ahmedabad – 1954, Istituto universitario di architettura di Venezia, Venezia 1992.
/HQD0DXUR/HLPPDJLQLOHIRUPHOH¿JXUHHOHUHOD]LRQLQHOO¶DUFKLWHWWXUDGL/H&RUEXVLHU&LQTXHRSHUH9ROXPH,O&DPSLGRJOLRGL
Chandigarh – 1951-1961, Istituto universitario di architettura di Venezia, Venezia 1992.
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blea a Chandigarh – 1961, Istituto universitario di architettura di Venezia, Venezia 1992.
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Marie-de-La-Tourette a Eveux-sur-Arbresle – 1957, Istituto universitario di architettura, Venezia 1992.
/XFDQ-DFTXHV DFXUDGL /H&RUEXVLHUXQHHQF\FORSpGLH3DULJL&HQWUH*HRUJHV3RPSLGRX
0D[9RJW$GROI/H&RUEXVLHU7KH1REOH6DYDJH7RZDUGDQ$UFKDHRORJ\RI0RGHUQLVP0,7&DPEULGJH0DVV/RQGUD
0D]]D%DUEDUD/H&RUEXVLHUHODIRWRJUD¿D/DYHULWHEODQFKH)LUHQ]H8QLYHUVLW\3UHVV)LUHQ]H

92
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Tesi di laurea in mostra


LQRUGLQHFURQRORJLFR

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Alberto Sdegno, correlatore Agostino De Rosa, Università Iuav di Venezia, Venezia a.a. 2005-06.
/H&RUEXVLHUHODVSLUDOH*HRPHWULHFRQ¿JXUDWLYHSHULOPXVHRDFUHVFLWDLOOLPLWDWDODXUHDQGR6LPRQH3ULQFLVJKUHODWRUH$OEHUWR6GHJQR
correlatore Agostino De Rosa, Università Iuav di Venezia, Venezia a.a. 2004-05.
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Alberto Sdegno, correlatore Agostino De Rosa, Università Iuav di Venezia, Venezia a.a. 2004-05.
Geometrie di spazi e di luci per la chiesa di Saint Pierre a Firminy di Le Corbusier, laureando Marco Fontanive, relatore Alberto Sdegno,
correlatori Agostino De Rosa, Livio De Luca, Università Iuav di Venezia, Venezia a.a. 2004-05
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Alberto Sdegno, correlatore Agostino De Rosa, Università Iuav di Venezia, Venezia a.a. 2005-06.
,OSURJHWWRSHUOD6RFLHWjGHOOH1D]LRQLD*LQHYUDGL/H&RUEXVLHUDQDOLVLJHRPHWULFDHULFRVWUX]LRQHGLJLWDOHODXUHDQGH6XVL%RVFROR
Contadin, Monica Perini, relatore Alberto Sdegno, correlatore Agostino De Rosa, Università Iuav di Venezia, Venezia a.a. 2005-06.
/DFLWWjGDWUHPLOLRQLGLDELWDQWLGL/H&RUEXVLHUDQDOLVLFRPSDUDWLYDGHLGLVHJQLJHQHVLVSD]LDOHHULFRVWUX]LRQHGLJLWDOHODXUHDQGD0DUD
Marchiori, relatore Alberto Sdegno, correlatore Agostino De Rosa, Università Iuav di Venezia, Venezia a.a. 2005-06.
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Soraperra, relatore Alberto Sdegno, correlatore Agostino De Rosa, Università Iuav di Venezia, Venezia a.a. 2007-08.
/H&RUEXVLHULO3ODQ2EXVSHU$OJHULDQDOLVLHULFRVWUX]LRQHGLJLWDOHODXUHDQGR'DYLGH3HFRUDULUHODWRUH$OEHUWR6GHJQR8QLYHUVLWjGHJOL
Studi di Trieste, Trieste a.a. 2013-14
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degli Studi di Trieste, Trieste a.a. 2013-14.
3URJHWWLSHU$OJHULLO3ODQ2EXV5LFRVWUX]LRQHGLJLWDOHGHLSURJHWWLGDODOFRQHODERUD]LRQHDYDQ]DWDGHOTXDUWLHUHGHOOD0DULQD
laureando Michele Inchiostri, relatore Alberto Sdegno, Università degli Studi di Trieste, Trieste a.a. 2013-14.

93
  

INSTALLAZIONI VIDEO

Sapienza Università di Roma La città da 3 milioni di abitanti


Dipartimento di Rilievo Analisi e Disegno dell’Ambiente Mara Marchiori
e dell’Architettura
Il Palazzo della Società delle Nazioni a Ginevra
Maison Citrohan
Susi Boscolo Contadin, Monica Perini
Percorso interattivo in real-time
Coordinamento Riccardo Migliari Il Plan Obus
Modellazione e rendering Davide Pecorari
Riccardo Migliari e Marco De Angelis
7HDP Il museo a crescita illimitata
Andrea Casale, Marco Fasolo, Paola Quattrini, Graziano Mario Simone Princisgh
Valenti Chandigarh
Università degli Studi di Udine, Dipartimento di Matematica e Luca Donati
,QIRUPDWLFD Il Padiglione Philips
Esprit Nouveau Michele Soraperra, Mery Simonetta Soraperra
Percorso interattivo in real-time
Coordinamento Roberto Ranon L’Ospedale di Venezia
Elaborazione Paola Cochelli Alessandra Piva

8QLYHUVLWDW3ROLWqFQLFDGH9DOqQFLD'SWR([SUHVLyQ*Uj¿FD La chiesa di Saint-Pierre a Firminy


Arquitectónica Marco Fontanive
Cabanon
$QDJOL¿DQDPRU¿FL
Pedro Manuel Cabezos Bernal
Università degli Studi di Trieste, Dipartimento di Ingegneria e
Architettura
Esprit Nouveau
Realtà aumentata
Coordinamento Alberto Sdegno
Elaborazione Denis Mior
Università degli Studi di Trieste, Dipartimento di Ingegneria e
Architettura
Plan Obus
Realtà aumentata
Coordinamento Alberto Sdegno
Elaborazione Michele Inchiostri
Università degli Studi di Trieste, Dipartimento di Ingegneria e
Architettura
Padiglione Philips
Aste mobili con elastici
Coordinamento Alberto Sdegno
Elaborazione Michele Soraperra, Mery Simonetta Soraperra
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Tutti i video sono stati realizzati nell’ambito di tesi di laurea in


architettura, presso l’Università IUAV di Venezia e l’Università
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Alberto Sdegno

94
MODELLI

Villa Stein a Garches di Le Corbusier* modellazione digitale Simone Princisgh


VFDOD realizzazione ProtoService
cartoncino e legno dipinti di bianco
42x42x27 cm Progetto “C” per museo***
realizzazione Roberto Righetti SROYHUHGLQ\ORQVLQWHUL]]DWDDOODVHU 5DSLG3URWRW\SLQJ
VFDOD
Villa Savoye a Poissy di Le Corbusier* 22x22x2,5 cm
VFDOD modellazione digitale Simone Princisgh
cartoncino e legno dipinti di bianco realizzazione ProtoService
42x42x22 cm
realizzazione Gualtiero Azimonti Museo nazionale d’arte occidentale, Tokyo***
SROYHUHGLQ\ORQVLQWHUL]]DWDDOODVHU 5DSLG3URWRW\SLQJ
Maison La Roche-Jeanneret a Parigi di VFDOD
Le Corbusier* 14x14x3,5 cm
VFDOD modellazione digitale Simone Princisgh
cartoncino e legno dipinti di bianco realizzazione ProtoService
42x42x22 cm
realizzazione Roberto Righetti con Anna Ciotti Museo per Ahmedabad***
SROYHUHGLQ\ORQVLQWHUL]]DWDDOODVHU 5DSLG3URWRW\SLQJ 
Villa Baizeau a Cartagine di Le Corbusier* VFDOD
VFDOD 14x14x3,5 cm
cartoncino e legno dipinti di bianco modellazione digitale Simone Princisgh
42x42x22 cm realizzazione ProtoService
realizzazione Roberto Righetti con Anna Ciotti
Palazzo del Governatore a Chandigarh***
6HGHGHOO¶$VVRFLD]LRQHGHL¿ODWRULDG$KPHGDEDG VFDOD
di Le Corbusier* SROYHUHGLDOOXPLQLRVLQWHUL]]DWDDOODVHU 5DSLG3URWRW\SLQJ 
VFDOD 28x25x20 cm
cartoncino e legno dipinti di bianco modellazione digitale Luca Donati
48x42x27 cm realizzazione ProtoService
realizzazione Gualtiero Azimonti
Torre delle Ombre a Chandigarh***
Campidoglio di Chandigarh di Le Corbusier* VFDOD
VFDOD SROYHUHGLDOOXPLQLRVLQWHUL]]DWDDOODVHU 5DSLG3URWRW\SLQJ 
cartoncino e legno dipinti di bianco 20x20x7 cm
81x81x14 cm modellazione digitale Luca Donati
realizzazione Roberto Righetti con Gualtiero Azimonti realizzazione ProtoService

Progetto di Le Corbusier per l’Ospedale civile di Chiesa di Saint-Pierre a Firminy (prima


Venezia: secondo progetto di massima, sistema soluzione)***
dei percorsi nel terzo e nel quarto livello** VFDOD
VFDOD SROYHUHGLQ\ORQVLQWHUL]]DWDDOODVHU 5DSLG3URWRW\SLQJ 
legno colorato 16x19x21 cm
102x102x6 cm modellazione digitale Marco Fontanive
Realizzazione Luca Sentieri realizzazione ProtoService

Progetto di Le Corbusier per l’Ospedale civile di Chiesa di Saint-Pierre a Firminy (seconda


Venezia: secondo progetto di massima, quinto soluzione)***
livello della degenza** VFDOD
VFDOD SROYHUHGLQ\ORQVLQWHUL]]DWDDOODVHU 5DSLG3URWRW\SLQJ 
legno colorato 21x21x18 cm
102x102x6 cm modellazione digitale Marco Fontanive
realizzazione Luca Sentieri realizzazione ProtoService

Museo a crescita illimitata***


VFDOD
SROYHUHGLQ\ORQVLQWHUL]]DWDDOODVHU 5DSLG3URWRW\SLQJ
49x26x6 cm
modellazione digitale Simone Princisgh
realizzazione ProtoService * Università Iuav di Venezia – Archivio Progetti, Fondo Iuav,
5LFHUFDSURI0DXUR/HQD³4XDWWURFRPSRVL]LRQLGL/H&RUEXVLHU
Mundaneum*** VXOODFDVDPRGHUQDSHQVLHURFRQRVFHQ]DUDSSUHVHQWD]LRQH´
SROYHUHGLQ\ORQVLQWHUL]]DWDDOODVHU 5DSLG3URWRW\SLQJ ** Università Iuav di Venezia – Archivio Progetti, Collezione
VFDOD Archivio Progetti
22x22x10 cm *** Courtesy Alberto Sdegno

95
Stampato per conto di
EUT – Edizioni Università di Trieste
nel mese di giugno 2015

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