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Edgar Degas, Guillaume Charles Tasset, Autoritratto nella sua biblioteca, (la mano sul mento)nel 1895

Parigi, Museo d’Orsay


Ballerina di 14 anni
1921-1931, modello realizzato tra il 1865 e il 1881
Statua in bronzo con patine di vari colori, tutù di tulle, nastro di satin rosa tra i capelli, base di legno, 98 x 35,2 x 24,5
Alla morte di Degas, nel 1917, furono ritrovate nella sua bottega 150 sculture di cera o
di terra. Quando l'artista era ancora vivo, l'insieme era rimasto quasi sconosciuto al
grande pubblico, ad eccezione della Ballerina di 14 anni, presentata da Degas alla
mostra impressionista del 1881. Colorata con tonalità naturali, pettinata con capelli
autentici, vestita con un tutù e con delle vere e proprie scarpette, è la testimonianza di
un iperrealismo e di un verismo spinti fino all'estremo.
Esposta in una vetrina come un esemplare da museo, questa scultura mostra un Degas
quasi antropologo o naturalista. I critici non si lasciarono trarre in inganno: l'opera fu
violentemente accusata per il modo bestiale in cui veniva presentata la ragazzina che
venne paragonata ad una scimmia o a un azteco e sul cui viso "tutti i vizi imprimevano
le loro detestabili promesse, segno di un'indole particolarmente dissoluta".
Degas portava all'estremo la logica del realismo, così in voga del resto, dipingendo senza
trucco né ipocrisia, in modo quasi scientifico, la società del suo tempo. La versione in
bronzo che fu realizzata dopo la sua morte e di cui la statuetta del museo d'Orsay è un
esemplare, tentò di preservare al meglio le caratteristiche della cera. La teca di vetro è
l'unico elemento voluto proprio da Degas che, in questo modo, riconosceva alla sua
Ballerina lo statuto di opera d'arte.

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