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In occasione del giorno della sua nascita voglio ricordare uno scrittore e giornalista livornese, Riccardo

Marchi. Nato a Livorno, la morte prematura del padre lasciò una serie di debiti, costringendo il giovane a
rinunciare agli studi e a gestire l'attività familiare, una fabbrica di sapone. Non poté completare gli studi in
una scuola tecnica privata e si dedicò alla fabbrica di famiglia durante la Prima guerra mondiale, svolgendo il
ruolo di telegrafista, mentre il fratello Virgilio, laureato in architettura, partecipava alla guerra come
ufficiale.

Dopo la guerra, tornò a occuparsi della fabbrica, riuscendo a farla prosperare. Nel frattempo, si
autodidattizzò con l'aiuto del fratello, che lo introdusse agli ambienti culturali di Livorno. Si impegnò
attivamente nella politica cittadina, contribuendo con articoli sul quotidiano La parola dei socialisti e
svolgendo l'incarico di consigliere durante l'amministrazione socialista guidata da Uberto Mondolfi, con
responsabilità nell'istruzione. Iniziò poi la sua carriera giornalistica e partecipò al congresso del Partito
Socialista Italiano nel 1921, evento che portò alla fondazione del Partito Comunista d'Italia.

Nel 1928, scrisse il romanzo "Circo equestre", vincendo il premio letterario dei Dieci, presieduto da Massimo
Bontempelli, insieme a Fausta Cialente. Nel 1933, un altro suo romanzo, "Lo sperduto di Lugh", ottenne la
medaglia d’argento al premio Viareggio. Successivamente, si dedicò a radiodrammi e radiofiabe e divenne
membro di una commissione della E.I.A.R. insieme a Corrado Alvaro. Dopo la Seconda Guerra Mondiale,
divenne critico cinematografico per Il Telegrafo e Il Tirreno.

Nel 1955, chiuse definitivamente l'attività commerciale, permettendogli di dedicarsi completamente alla
scrittura letteraria. Scrivendo romanzi in parte autobiografici, come "Via Eugenia millenovecento" e la
trilogia incentrata sul personaggio di Anteo: "Anteo va alla guerra" (1980), "Anteo legionario" (1981) e
"Anteo e i suoi tre padri" (1993), il suo ultimo romanzo. Morì a Livorno il 29 giugno 1992.

Fonti
F. Fedeli, Riccardo Marchi e l’esperienza novecentista, Livorno, Nuova Fortezza Editrice, 1993

B. Stagnitto, Le carte e i libri di Riccardo Marchi nella biblioteca comunale Gaetano Badii di Massa
Marittima, con inventario di Lucia Meucci, Manziana, Vecchiarelli, 1998

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