Sei sulla pagina 1di 2

Aoristo in termini generali

L’aoristo (da ἀόριστος, che significa “indeterminato”) ha un aspetto momentaneo. I tre temi
temporali si distinguono per la qualità dell’azione:
- Tema del presente: azione durativa;
- Tema dell’aoristo: azione momentanea;
- Tema del perfetto: azione risultativa.
L’aspetto durativo fa riferimento ad un’azione presentata nel suo sviluppo; l’aspetto
momentaneo vede l’azione concentrata in un punto, come si suole rappresentare, senza
interesse allo sviluppo; l’aspetto risultativo indica lo stato conseguente a una azione
pregressa, ossia fa riferimento ad un’azione passata ma che ha ancora conseguenze nel presente.
L’indicativo presenta sempre l’aumento, gli altri modi no.

Aoristo primo
L’aoristo primo, detto anche debole o sigmatico, è il più ricorrente ed è caratterizzato dal
suffisso σα. L’aggiunta del suffisso σα può avere delle conseguenze sul tema del verbo, per cui
bisogna guardare come termina:
- Se il tema termina in vocale, la vocale di norma si allunga. Τιμάω  ἐτίμησα
- Se il tema termina in dittongo, il dittongo rimane uguale a prima. Παιδεύω  ἐπαίδευσα
- Se il tema termina con una consonante occlusiva (ricordare anche classificazione delle
consonanti), il risultato è diverso in base alla consonante: velare (κ, γ, χ)  ξ; labiale (π,
β, φ)  ψ; dentale (τ, δ, θ)  σ. Esempi: ἔλεξα; ἔγραψα; ἔπεισα.
- Se il tema termina con una consonante liquida (λ, ρ) o nasale (μ, ν), il σ cade e provoca
allungamento di compenso. νέμω → ἔνεμσα → ἔνειμα. L’allungamento di compenso
avviene in questo modo: α puro (preceduto da ε, ι, ρ)  α lungo; α impuro  η; ε  ει; ι e
υ si allungano.
In base a come si comporta il σ, l’aoristo primo viene definito sigmatico, se il σ si conserva o si
fonde con il tema, oppure asigmatico, se il σ cade. La forma sigmatica è tipica dei verbi con il
tema che termina in vocale, dittongo o consonante occlusiva (π, β, φ, κ, γ, χ, τ, δ, θ), mentre la
forma asigmatica è tipica dei verbi con il tema che termina in consonante liquida (λ, ρ) o nasale
(μ, ν).

Aoristo secondo
L’aoristo secondo, detto anche forte o tematico, si costruisce come l’imperfetto, rispetto a cui
cambia solo il tema. Le desinenze si uniscono, quindi, al tema verbale mediante la vocale
tematica. Questi sono i principali verbi che presentano questo aoristo:

Presente Aoristo Tema aoristo

ἄγω ἤγαγον αγαγ-

αἱρέω εἷλον ελ-

βάλλω ἔβαλον βαλ-


γίγνομαι ἐγενόμην γεν-

ἔρχομαι ἦλθον ελθ-

εὑρίσκω ηὗρον ευρ-

ἔχω ἔσχον σχ-

λέγω εἶπον ειπ-

ὁράω εἶδον ιδ-

φέρω ἤνεγκον ενεγκ-

Aoristo terzo
L’aoristo terzo, detto anche fortissimo o atematico, è presente in pochi verbi ed è caratterizzato
dall’assenza della vocale tematica (le desinenze si attaccano cioè direttamente al tema). Φύω →
ἔφυν; γιγνώσκω → ἔγνων.
Solitamente i verbi che hanno l’aoristo terzo utilizzano l’aoristo primo per il significato
transitivo e l’aoristo terzo per il significato intransitivo. Ad esempio, il verbo φύω ha sia
l’aoristo primo ἔφυσα (io feci nascere), che è transitivo, sia l’aoristo terzo ἔφυν (io nacqui), che
è intransitivo.

Aoristo cappatico
L’aoristo cappatico è un particolare tipo di aoristo terzo in cui le tre persone singolari
dell’indicativo presentano il suffisso κ seguito dalle stesse desinenze dell’aoristo primo. Lo
possiedono i verbi τίθημι, δίδωμι e ἵημι.

1a ἔθηκα ἔδωκα ἧκα

2a ἔθηκας ἔδωκας ἧκας

3a ἔθηκε ἔδωκε ἧκε

Potrebbero piacerti anche