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347/8423620
musica & terapia
numero
10 direttore editoriale
Gerardo Manarolo
comitato di redazione
Claudio Bonanomi
Massimo Borghesi
Ferruccio Demaestri
Alfredo Raglio
Andrea Ricciotti
Ferdinando Suvini
segreteria di redazione
Ferruccio Demaestri
comitato scientifico
Rolando O. Benenzon
Università San Salvador,
Buenos Aires, Argentina
Leslie Bunt
Università di Bristol,
Gran Bretagna
Denis Gaita
Psichiatra, Psicoanalista, Milano
Roberta Gatti
Direttore Sanitario A.N.F.F.A.S., Sez. di Genova
Franco Giberti
Psichiatra, Psicoanalista,
Università di Genova
Marco Iacoviello
Consulente Teatro Carlo Felice, Genova
Edith Lecourt
Università Parigi V,
Sorbonne, Francia
Giandomenico Montinari
Psichiatra, Psicoterapeuta, Genova
Oskar Schindler
Ordinario di Foniatria,
Università di Torino
Frauke Schwaiblmair
Istituto di Pediatria Sociale
e Medicina Infantile,
Università di Monaco, Germania
sommario
numero pag 1
10
Editoriale
pag 2
Espressione dello spazio e del tempo in musicote-
rapia: sintonizzazioni ed empatia
Pier Luigi Postacchini
pag 18
Intrattenimento, educazione, preghiera, cura…
Quante funzioni può svolgere il linguaggio musi-
cale?
Laura Quattrini
pag 25
Musicoterapia in fase preoperatoria
Giovanna Canepa
pag 40
L’improvvisazione sonoro-musicale come esperien-
za formativa di gruppo
Alfredo Raglio, Maria Santonocito
Cosmopolis s.n.c.
Corso Peschiera 320 pag 46
10139 Torino
011 710209 Musicoterapia e anziani
Alessandra Varagnolo, Riccardo Melis, Silvia Di Pierro
L’abbonamento a
Musica & Terapia è di
pag 56
Euro 18,00 (2 numeri).
L’importo può essere Recensioni
versato sul c.c.p. 47371257
intestato a pag 58
Cosmopolis s.n.c., Notiziario
specificando la causale
di versamento e pag 60
l’anno di riferimento
Articoli pubblicati
progetto grafico
sui numeri precedenti
Harta Design, Genova
Paola Grassi
Roberto Rossini
editoriale
Nel 2000 Musica et Terapia ha cambiato veste e di-
mensioni collocandosi all’interno della collana dedi-
cata alle artiterapie delle edizioni Cosmopolis. Il se-
condo numero del 2004, il numero dieci del nuovo
formato, ricorda questo percorso di crescita e di dif-
fusione, percorso ulteriormente sollecitato dall’av-
vio di una fruttuosa collaborazione con l’A.I.M., il
cui notiziario trova spazio all’interno di Musica et
Terapia. Questo numero si apre con l’articolo di Pier
Luigi Postacchini; l’autore ricorrendo a citazioni
poetiche ed artistiche cerca di delineare le qualità
del linguaggio sonoro/musicale, la sua capacità di
muovere le emozioni, di descriverle, di ordinarle.
Laura Quattrini, docente presso il Conservatorio di
Cagliari, descrive le molteplici funzioni del linguag-
gio musicale; queste funzioni sono determinate dal-
la peculiarità dell’elemento sonoro, dal suo artico-
larsi in diversi linguaggi musicali,ognuno con una
sua specifica potenzialità “semantica”, dai contesti
in cui la musica viene praticata, dagli usi che se ne
fanno. Gli articoli che seguono si spostano da una
dimensione prevalentemente teorica ad un contesto
teorico-esperienziale. Il contributo di Giovanna Ca-
nepa introduce un tema complesso, fonte di frain-
tendimenti e mistificazioni, vale a dire il potenziale
effetto ansiolitico insito in certe strutture sonoro
/musicali; la trattazione dell’autrice sconferma ogni
qualità pseudofarmacologica del musicale e ribadi-
sce la centralità dell’identità sonoro/musicale indi-
viduale e del contesto nell’amplificare o scotomiz-
zare le potenziali funzioni attivanti o rilassanti del-
l’ascolto proposto e le diverse valenze parasemanti-
che. La musicoterapia viene spesso considerata una
pratica riabilitativa indicata in situazioni cliniche
caratterizzate anche da intensi livelli di compromis-
sione psicofisica. Tale peculiarità rischia però di far-
ci sottovalutare le potenzialità psicoterapiche insite
nell’approccio musicoterapico. Il contributo di Al-
fredo Raglio e Maria Santonocito si prefigge per
l’appunto di delineare ulteriori ambiti applicativi,
non necessariamente clinici, dove l’improvvisazione
sonoro/musicale possa divenire l’occasione per un
percorso di crescita personale. L’ultimo articolo è
dedicato al trattamento delle demenze senili. Il con-
tributo di Alessandra Varagnolo, Riccardo Melis, Sil-
Gerardo Manarolo
Freud S.
2 Vorrei solo segnalare di passaggio la straordinaria espressività (1899), L’Interpretazione dei
sogni, in “Opere”, vol. 3,
con la quale Pierre Boulez (1963), che è certamente una delle
Boringhieri, Torino, 1967.
menti più lucide e penetranti nel campo della ricerca musicale
contemporanea, ha ricalcato il verso di Mallarmè nelle compo- Freud S.
(1915), L’inconscio, in “Opere”,
sizioni al poeta dedicate ed ispirate; lo stesso Boulez ha fornito
vol. 8, Boringhieri, Torino,
una analisi linguistica molto accurata ed illuminante, con la 1976.
quale chiarisce come si possano generare forme musicali sinto-
Freud S.
nizzate alle liriche dalle quali traeva ispirazione. (1925), Inibizione, sintomo e
angoscia, in “Opere”, vol. 10,
Boringhieri, Torino, 1978.
Freud S.
(1934-1938), L’uomo Mosè e
la religione monoteistica: tre
saggi, in “Opere”, vol. 11,
Boringhieri, Torino, 1979.
Friedman R.
(2001), Psychoanalysis and
human sexuality, Journalof
the Am erican Psychoanalytic
Association, 49, 1115-32.
Frijda N.H.
(1986), Em ozioni, Il Mulino,
Bologna 1990.
Gaita D.
(1985), Ilpensiero delcuore,
Bompiani, Milano 1991.
Galati D.
(a cura di), Le em ozioni
prim arie, Bollati Boringhieri,
Torino 1993.
17
Segue a pag. 62
musica terapia
&
Intrattenimento, educazione, preghiera,
che può curare chi sa, non solo di musica, ma ben Eri, Torino, 1993.
L’idea di questa
Premessa
ricerca nasce
L’idea di questa ricerca nasce nell’ambito di un
nell’ambito corso per assistenti dentali realizzato dalla Dr.
Birardi, pedodonzista di Genova, particolarmente
di un corso
interessata ad argomenti inerenti la psicologia del
per assistenti bambino e motivata ad ottenere la migliore col-
laborazione possibile dell’intero staff.
dentali realizzato
All’interno di questo corso di studio, è stato inse-
dalla Dr. Birardi, rito uno “stage di ascolto”. Il laboratorio ha parti-
colarmente interessato la pedodonzista, che ha
pedodonzista
quindi proposto di inserire questa esperienza
di Genova, all’interno del suo studio professionale, per veri-
ficare se fosse possibile favorire il rilassamento
particolarmente
dei bambini nella sala di attesa. Così è nata anche
interessata la breve indagine esposta al termine dell’articolo.
Nel presente contributo ci è parso opportuno,
ad argomenti
esaminare dapprima alcuni studi relativi alle
inerenti ricerche sul rilassamento in fase preoperatoria,
descrivere, sotto il profilo neurologico e neurofi-
la psicologia
siologico, l’influenza della musica sul cervello e
del bambino sulle variazioni dei parametri fisiologici, presen-
tare alcune riflessioni psicodinamiche sull’ascolto.
e motivata
Vengono poi descritti alcuni studi relativi al
ad ottenere “Rilassamento in fase preoperatoria con uso della
la migliore musica”.
Per entrare nel merito sono quindi esposte le
collaborazione applicazioni della musicoterapia in odontoiatria
possibile sia all’interno dello studio dentistico che in repar-
to ospedaliero.
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dell’intero staff. Infine, nel paragrafo conclusivo è esposta una
musica terapia
&
Il proposito di questa
indagine è di verificare
breve indagine sperimen-
tale sul rilassamento in
se l’ascolto della musica subito. Maynande ed
altri (1995) riferiscono
campo odontoiatrico, con può influenzare i com- invece che la tecnica del-
piccoli pazienti. portamenti ansiogeni l’immaginazione guidata
può far nascere nel
I. IL RILASSAMENTO dei piccoli pazienti. paziente la sensazione di
IN FASE PREOPERATORIA essere in grado di far
Ecco ora esposti, in sintesi, alcuni studi effettuati fronte allo stress. Il Benson’s Relaxation Response
sulle tecniche di rilassamento in fase preoperato- e le diapositive informative utilizzati da Daltroy
ria. In essi vengono sperimentate varie tecniche et altri nel 1998 hanno dato risultati inaspettati:
che possono favorire una diminuzione del livello la risposta di rilassamento non influenza il risul-
di ansia, una migliore collaborazione da parte del tato post – operatorio, mentre l’intervento edu-
paziente e, a volte, determinare una riduzione cativo ha influenzato positivamente la risposta
della richiesta di analgesici o, semplicemente, dei pazienti che rifiutavano l’intervento. Anche in
ottenere un atteggiamento più sereno e collabo- questo caso, comunque, la risposta è soggettiva e
rativo da parte dei pazienti sottoposti ad inter- quindi difficilmente quantificabile. Infine l’F.P.I.
vento chirurgico. (Heye et altri 2002) su pazienti isterectomizzate
Le strategie utilizzate sono molteplici: l’ipnosi, ha dato risultati positivi, soprattutto in relazione
l’uso della Benson’s relaxional response, la pro- al recupero dell’autonomia funzionale.
spettiva educativa, l’istruzione preoperatoria, la
preparazione comportamentale alla chirurgia. II. ASCOLTO E RILASSAMENTO
È stata inoltre studiata e sperimentata l’impor- Nel nostro percorso dal rilassamento raggiunto
tanza della risposta relazionale con pazienti chi- con l’utilizzo di tecniche diverse, quali ad esempio
rurgici ambulatoriali, l’effetto della preparazione l’ipnosi, al rilassamento indotto dalla musica, esa-
mentale, l’uso di prove preoperatorie di attività miniamo ora l’ascolto dal punto di vista neurolo-
immaginativa e infine gli effetti del rilassamento gico, neurofisiologico e psicodinamico.
preoperatorio in pazienti sofferenti alla spina
dorsale. II.1 Il punto di vista neurologico
e neurofisiologico
Si può dire che le varie tecniche di rilassamento II.1.1 La percezione sonoro-musicale
possono avere effetti positivi: ciò può dipendere Per quanto riguarda la localizzazione della perce-
dalla tipologia del paziente (Wilson 1981) e del- zione musicale riportiamo lo studio fondamenta-
l’intervento chirurgico (Mogan et altri 1985). le di Isabelle Peretz: “La musica e il cervello”.
Lawlis, Selby, Hinnaut (1985) rilevano che le (“Enciclopedia della musica” Einaudi, 2003).
istruzioni sul rilassamento possano influire sulla L’autrice, partendo da due casi di pazienti affetti
durata della degenza e sulla richiesta farmacolo- da patologia cerebrale, giunge a conclusioni
gica. Due studi relativi a pazienti ambulatoriali, molto interessanti sulla specializzazione cerebra-
forniscono risposte differenti: per Domar, Noe, le in relazione alla musica. Dagli sudi compiuti
Benson (1987) la risposta al rilassamento è sog- pare che ogni minima parte del cervello sia depu-
gettiva; per Marklan e Hardy (1983) il trattamen- tata ad un’attività specifica e dunque si cerca di
to dà risultati positivi sia come riduzione dei livel- capire se la musica sia un settore specifico del
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li di anestesia, sia sulla percezione dell’intervento sapere umano. Le ricerche neurologiche hanno
musica terapia
&
appurato che la localizzazione della percezione Peretz prende in esame il riconoscimento di un’a-
musicale e della sua memorizzazione sia all’inter- ria familiare da parte di un soggetto normale e di
no o nelle vicinanze della circonvoluzione tempo- uno cerebroleso: il primo considera in modo con-
rale superiore. giunto la doppia struttura di altezze e durate,
Per quanto riguarda lo studio del cervello normale, mentre il secondo analizza la struttura temporale
la Peretz analizza le tecniche più comuni di questo della musica, dimostrando che è possibile separa-
campo di ricerca: l’ascolto dicotico (ogni orecchio re il percorso melodico da quello temporale,
riceve una diversa sollecitazione) e la tecnica dei durante la prima analisi.
potenziali evocati. L’ascolto dicotico ci permette di Per il percorso melodico vi sono tre tipi di tra-
dedurre quale emisfero venga prevalentemente sformazioni: l’identificazione di profilo, attraver-
coinvolto in questa fase: ad esempio se ad essere so le traiettorie e l’altezza del suono, che ha un
stimolato è l’orecchio sinistro, l’emisfero coinvolto ruolo importante nella selezione e nella memoria
è l’opposto (il nervo acustico si proietta in gran a breve termine, l’identificazione degli intervalli,
parte all’emisfero controlaterale). Da un esperi- cioè la distanza tra due suoni consecutivi, che ha
mento, effettuato da Peretz, è risultato che un un ruolo critico e il riconoscimento della tonalità.
gruppo di ascoltatori, tutti musicisti, utilizzavano In seguito ad ascolto dicotico si è avuta una dis-
in prevalenza l’orecchio destro. Quindi sembra sociazione tra gli emisferi cerebrali che convalida
confermata la dominanza dell’emisfero sinistro quanto detto prima. Dallo studio compiuto emer-
(quando la musica è analizzata nei suoi aspetti for- ge che l’individuazione del profilo avviene nelle
mali e strutturali) e sembra anche che i moduli lin- aree temporali della parte destra, per poi essere
guistici e musicali si attivino in parallelo e indipen- trasmessa a strutture omologhe dell’emisfero
dentemente dalle informazioni ricevute. sinistro, in cui è definita come intervalli separati.
Anche la tecnica dei “potenziali evocati”, (analisi L’emisfero destro è deputato all’organizzazione
specifica dei segnali rilevati nell’EEG), dà risultati melodica della musica, perché è la sede prelimi-
simili. Le variazioni elettriche sono determinate nare della percezione, anche le serie cantate ven-
dai potenziali di azione dei neuroni in attività. gono distinte dal profilo, non dai nomi delle note.
Registrando i potenziali evocati in associazione a Nelle aree frontali dell’emisfero destro viene
uno stimolo sonoro, è possibile registrare le varia- mantenuta in memoria l’informazione melodica,
zioni dovute al nuovo evento. Dall’analisi di que- mentre nell’emisfero sinistro sembra avvenire la
sto studio la Peretz conclude che le aree cerebrali codificazione tonale dell’altezza dei suoni.
coinvolte dalla musica sono diverse e adiacenti a Per il percorso temporale vi sono due livelli di
quelle del linguaggio: questo significa che la organizzazione: metrica, che si riferisce all’alter-
musica è autonoma rispetto al linguaggio, sia che nanza di tempi forti e tempi deboli, e ritmica, che
si utilizzi il codice uditivo che quello visivo. riguarda le durate relative, non la regolarità dei
L’organizzazione cerebrale parallela sembra spie- tempi.
gare che i moduli specifici della musica e del lin-
guaggio seguono un percorso simile. Un ulteriore Secondo la Peretz il fattore determinante per
approfondimento conferma che la musica ha dei accedere al repertorio (una sorta di lessico in cui
circuiti neuronali specifici, che sembrano essere siano contenute le rappresentazioni memorizzate
collocati nei lobi temporali, più specificatamente di tutte le musiche conosciute dal soggetto)
nella parte superiore. Per quanto riguarda l’orga- potrebbe essere la rappresentazione che deriva
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nizzazione della musica all’interno del cervello la dalla serie di trasformazioni melodiche. Se si con-
musica terapia
&
sidera l’azione parallela per l’organizzazione invece, dal ritmo. Terminiamo con l’affermazione
melodica e temporale di una musica conosciuta, di Del Puente ed altri: “l’apprezzamento della
interrompendo la via d’accesso melodica, si musica non è esclusivamente sostenuto da una
dovrebbe riconoscere la musica dalla sua struttu- singola rete neuronale e vi è un notevole grado di
ra temporale. Ma questo non avviene, perché indipendenza funzionale tra le componenti del-
nella musica occidentale il parametro fondamen- l’elaborazione musicale qui investigate”.
tale è la melodia. Il cervello, una volta analizzata
la struttura melodica e paragonata al repertorio II. 1. 2 Esperienza musicale
memorizzato, è in grado di riconoscere la melodia e variazioni fisiologiche
e di riprodurla. Secondo l’opinione di G. Harrer ed H. Harrer (in
Nell’ascolto musicale interviene anche un piano “Musica, emozioni e funzioni vegetative” 1987) le
emotivo; studiato in pazienti cerebrolesi è risulta- esperienze musicali provocano variazioni fisiolo-
to non danneggiato; perciò potrebbero esistere giche. Sono state studiate frequenza cardiaca,
moduli connessi alle emozioni, autonomi ma rela- pressione arteriosa, respirazione e riflesso psico –
tivi al riconoscimento di cui la Peretz ha parlato. galvanico ed altre funzioni vegetative per vedere
le loro variazioni durante l’ascolto della musica.
A questo punto ci sembra interessante inserire il Le conclusioni raggiunte da questi autori sono
lavoro di Del Puente ed altri (2003). Questi auto- che tali variazioni dipendono dalla “reattività
ri sottolineano l’importanza del lavoro di Platel individuale”, dalla “reattività emozionale” e “dal-
ed al. (1997) in relazione alle risposte emotive, l’atteggiamento verso la musica”.
cioè “alle strutture cerebrali interessate nell’ap- La reattività individuale, cioè la labilità o la stabi-
prezzare la musica”. La percezione della musica è lità dei processi di regolazione vegetativa, è
un processo cognitivo complesso, basato su diver- influenzata da età, sesso, tipo di vita, stato di salu-
si modi di categorizzare stimoli uditivi; ciò sugge- te, stanchezza, assunzione di eccitanti o alcool,
rirebbe che l’ascolto della musica possa essere mentre l’atteggiamento verso la musica dipende
basato su distinti processi neuronali, corrispon- dall’importanza che essa ha nella vita dell’indivi-
denti a componenti di base della musica. duo e dalle sensazioni che un determinato brano
All’interno della percezione musicale alcune abi- può provocare. La situazione di laboratorio può
lità specifiche possono risultare rovinate seletti- modificare la risposta sia fisiologica, che psicolo-
vamente: afasia senza amusia o amusia senza gica, tanto da fornire risultati falsi e lo stesso
afasia, ad esempio. Dall’esperimento di Platel ed brano, ascoltato in situazioni emotive diverse,
altri emergono i seguenti risultati: familiarità, porta a risultati a volte diametralmente opposti.
prove di tono e ritmo provocano attivazioni nel- Harrer e Harrer rilevano che la musica provoca
l’emisfero sinistro, prove di timbro nell’emisfero risposte vegetative anche quando viene percepita
destro. L’accesso lessico – semantico alle rappre- nel sonno o viene ascoltata come “musica di sot-
sentazioni melodiche avviene presumibilmente tofondo”; inoltre il tipo di percezione dipende
nel giro frontale inferiore sinistro, nell’area di dalla disposizione individuale, indifferente o
Brodmann 47, nel giro temporale superiore. Il emozionale, nei confronti della musica, dal modo
riconoscimento del tono attiva il cuneo – precu- di ascoltarla e dalla disposizione del momento. È
neo sinistro. Allora Platel ed altri ipotizzano che importante anche la qualità di riproduzione del
sia utilizzata una strategia mentale immaginaria. brano musicale e il volume, adatto al singolo sog-
28
L’area di Broca inferiore sinistra viene attivata, getto. Le variazioni del volume modificano, infat-
musica terapia
&
ti, le risposte vegetative. Viene analizzato anche il Al termine dello studio Harrer e Harrer affermano
sistema di rapporto massimale (la comparazione che il loro studio non è esaustivo, ma può rite-
delle risposte vascolari con quelle respiratorie e nersi un valido punto di appoggio per l’utilizza-
galvaniche): esso dipende dal carattere delle zione terapeutica della musica e per un amplia-
risposta vegetativa individuale del soggetto e dal mento degli studi che riguardano il rapporto
tipo di musica che viene suonata. L’esecuzione mente - corpo.
attiva della musica, invece, determina risposte
vegetative più marcate, che non possono essere II. 2 Il punto di vista psicodinamico
soppresse. Nelle risposte vegetative vengono Secondo l’opinione di Manarolo (2002) “L’ascolto
investiti il sistema cardiovascolare, la respirazio- musicale è espressione della relazione che si
ne, il riflesso psicogalvanico e l’attività motoria. instaura tra l’oggetto musicale e il suo fruitore”.
La frequenza cardiaca muta durante l’ascolto Infatti egli afferma che il senso in musica è frut-
della musica e ciò potrebbe significare sia un’e- to dell’incontro tra gli elementi della struttura
spressione di piacere che di sensazioni opposte. La sonoro - musicale del brano e quelli del soggetto.
musica sincopata può scatenare le extrasistoli; i Le modalità di ascolto della musica, d’altronde,
cambiamenti di volume, di ritmo o i “crescendo” e sono molteplici e possono provocare risonanze
i “diminuendo” possono provocare un mutamen- senso – percettive, nostalgia, avere qualità perse-
to della frequenza cardiaca. Il ritmo respiratorio si cutorie o dare vita a trasformazioni benefiche o
modifica, a volte, sincronicamente a livello car- malefiche, avere qualità attivanti, stimolanti, sen-
diaco, ad esempio durante i passaggi finali di un soriali e sensuali.
brano. In questo studio non è stata studiata l’e- Per l’autore la nostalgia si riferisce a una “dimen-
ventuale variazione della pressione arteriosa. I sione preverbale in cui suono e oggetto hanno un
movimenti respiratori mutano durante l’ascolto rapporto di continuità; ricreare quel momento
della musica sia nella frequenza che nella profon- significa riviverlo”.
dità; gli autori sottolineano anche che vi sono La musica, infatti, “rappresenta uno strumento di
variazioni nell’inspirazione e nell’espirazione. mediazione tra il caos originario delle emozioni e
Il riflesso psicogalvanico, secondo gli autori, è il linguaggio articolato dell’intelletto”. La dimen-
risultato l’indicatore più sensibile. L’attività moto- sione temporale della musica è il divenire nel
ria, registrata durante l’ascolto della musica ha tempo e nello spazio, ma anche assenza di tempo
dato risultati interessanti: aumentano i potenziali e di spazio.
d’azione muscolari differenziati tra i vari segmenti Per quanto riguarda le modalità di ascolto,
muscolari. Durante l’ascolto di “ballabili” si muovo- Manarolo cita Mancia (1990) che distingue tra
no le gambe, se si aumenta bruscamente il volume ascolto fusionale (con la musica romantica) e
aumentano i potenziali d’azione muscolari nelle ascolto distaccato (con la musica contempora-
gambe e nella fronte. È stato rilevato, inoltre, che nea); ed afferma che può esistere un ascolto
anche immediatamente prima che la musica inizi “intermedio”, che favorisce un’interazione creati-
ci sono delle variazioni dell’attività muscolare. va con l’oggetto musicale, ma che è legato alle
Un’ultima riflessione degli autori evidenzia come la caratteristiche strutturali del brano.
somministrazione controllata di tranquillanti pro- Per l’appropriazione dell’oggetto musicale Rauhe
vochi la soppressione quasi completa delle risposte (1987) distingue l’ascolto semiconscio (appro-
vegetative indotte dalla musica, pur mantenendo priazione distratta, musica di sottofondo), e l’a-
29
inalterata l’esperienza musicale emozionale. scolto conscio (appropriazione empatica, struttu-
musica terapia
&
rale, orientata al soggetto). sugli studi relativi a questo argomento, gli autori
Infine Manarolo analizza gli stili di ascolto e le sollevano alcune critiche: la presunta esistenza di
loro implicazioni psicodinamiche: ascolto idealiz- brani musicali potenzialmente rilassanti per tutti
zato, intellettuale, scisso, parziale, proiettivo, gli ascoltatori, cosa confutata da Peretti e Zweifel
commovente e nostalgico. (1983) che hanno rilevato l’importanza delle pre-
I brani che favoriscono l’ascolto idealizzato, “una ferenze musicali dei soggetti per determinare
sorta di mitico Eden”, “sono di comprensione quale tipo di musica sia ritenuto rilassante; la
immediata, espliciti ed armonici”; quelli relativi classificazione a priori della musica come “rilas-
all’ascolto intellettuale (rapporto emotivo rifiuta- sante”, ritenendo che prima di una tale classifica-
to che provoca un’elaborazione razionale) sono zione occorra una validazione empirica; infine il
complessi, drammatici o imprevedibili; nell’ascolto fatto che le varie indagini descritte non risultano
scisso (si scindono i vari aspetti peculiari) la musi- facilmente confrontabili per l’utilizzo di materia-
ca ha “una tonalità emotivo – affettiva ambigua o le musicale disomogeneo. L’obiettivo della ricerca
ambivalente”; in quello parziale sono predilette di Porzionato e Altafini è “verificare se la musica
alcune caratteristiche del brano, perché le altre abbia un reale effetto rilassante, utilizzando
suscitano difese molto forti; nell’ascolto proiettivo come parametro di riferimento l'ansia di stato”.
il soggetto proietta “modelli e contenuti persona- Identificati sei brani rilassanti da usare nella ricer-
li”, scindendoli dalle caratteristiche dell’oggetto ca e sei brani eccitanti da usare come controllo, si
musicale. L’ascolto commovente dipende dalla è provveduto a verificare l’effetto dei brani stessi
struttura musicale del brano che è “connessa all’i- su soggetti caratterizzati da elevata ansia di trat-
dentità sonoro – musicale del soggetto e/o della to, confrontandolo sia con l’effetto dei brani
sua storia personale”, per cui l’interazione con il medesimi su soggetti a bassa ansia di tratto, sia
brano provoca emotività irruente; infine l’ascolto con l’effetto dei brani eccitanti “di controllo”. I
nostalgico è favorito da brani musicali dai conte- risultati della ricerca inducono ad affermare che
nuti nostalgici e depressogeni che possono riatti- una mera combinazione di caratteristiche musica-
vare un lutto o favorirne la rielaborazione. li apparentemente “rilassanti” (tempo lento, ritmo
In sintesi si può dire che ogni brano musicale semplice ecc.) non sembra di per sé stessa suffi-
possa suscitare emozioni o reazioni psicologiche, ciente a determinare, nei giudizi, un rilassamento
perché interagisce con il soggetto che ascolta, sia maggiore rispetto ad altri brani che non hanno
a livello conscio che inconscio. Ma ciò dipende queste caratteristiche; probabilmente altri fattori,
anche dallo “stile dell’ascolto”, cioè dall’identità tra i quali comunque non pare rilevante la cono-
sonoro-musicale del soggetto e dalla sua relazio- scenza precedente dei brani, intervengono a pro-
ne con la musica stessa. durre l’effetto. Si mette così in luce il fatto che il
grande successo ottenuto in questi tempi dalla
II. 3 Ascolto, rilassamento e ansia di stato, musica “relax” potrebbe attribuirsi solo parzial-
una ricerca mente ad effettive proprietà rilassanti dei brani,
Ci sembra infine interessante citare la ricerca mentre potrebbero rivestire importanza altre
effettuata da G. Porzionato e P. Altafini: variabili, come la possibilità di disporre facilmente
“L’influenza di brani rilassanti sull’ansia di stato”. di un vero e proprio “sedativo” musicale.
Di questa ricerca ci sembra rilevante sia la parte Dai risultati ottenuti nella fase sperimentale vera
relativa agli studi sul rapporto musica e rilassa- e propria (tenuto conto che la ricerca mirava
30
mento, sia quella sperimentale. Dopo un excursus principalmente a determinare la variazione tem-
musica terapia
&
porale dell’ansia di stato), si nota che gli ascolta- chirurgico. Janis nel 1958 e Rinzler nel 1978 ave-
tori di brani rilassanti hanno mostrato valori di vano rilevato l’esistenza di un nesso tra ansia
ansia di stato molto inferiori rispetto agli ascolta- preoperatoria e quella post operatoria.
tori di musica eccitante, e che la musica rilassan- La ricerca presentata da Kamin si basa su espe-
te non provoca effetti differenziali tra ansiosi e rienze effettuate prima della somministrazione
non ansiosi. Ma il dato più rilevante emerso dalla dell’anestesia. Il lavoro presentato è di Spintge e
ricerca è il seguente: gli ansiosi hanno registrato Droh ed è del 1981. Lo scopo è quello di rilevare
una notevole diminuzione dei valori medi dell’an- in che modo la musica agisca sul paziente e a
sia di stato rispetto ai non ansiosi indipendente- questo scopo sono stati esaminati dati endocri-
mente dal tipo di musica ascoltata. Le cause di nologici, fisiologici e psicologici. I soggetti di
questo effetto possono ovviamente essere molte- questo studio, erano 50 e dovevano essere sotto-
plici; si può ipotizzare una interazione tra diversi posti ad intervento chirurgico ortopedico con
fattori, quali le caratteristiche stabili della perso- anestesia totale. La loro età andava dai 18 ai 50
nalità, l’effettiva potenzialità distensiva della anni. Furono suddivisi in due gruppi. Il primo
musica, l’effetto catartico che essa può produrre gruppo riceveva la preparazione all’intervento
in determinati luoghi (es. discoteche), la disposi- chirurgico ascoltando musica con un ricevitore a
zione verso un determinato brano e l’effettivo cuffia prima dell’operazione. Il genere di musica
desiderio di rilassamento. era scelto dai pazienti e variava dalla musica clas-
sica, a quella pop, alla leggera ecc.; il livello del
III. IL RILASSAMENTO IN FASE PREOPERATORIA volume era anche esso a scelta del soggetto. I
CON L’USO DELLA MUSICA pazienti ascoltavano la musica prima della prepa-
razione all’anestesia. Il secondo gruppo era di
La letteratura sull’argomento offre una serie di confronto ed era preparato all’intervento secon-
ricerche relative a questa tematica, sia per quan- do il metodo classico.
to riguarda l’ansia pre-operatoria, sia sugli effet- Il giorno antecedente l’operazione ogni paziente
ti della musica per la diminuzione dello stato ricevette un questionario medico e un foglio di
d’ansia al punto di eliminare gli ansiolitici. informazioni relativo alla preparazione all’aneste-
Vediamo ora alcuni contributi che pongono in sia, all’intervento e alla fase post–operatoria. Il
risalto il ruolo attivo della musica nel favorire il gruppo scelto sapeva di avere la possibilità di
rilassamento. ascoltare musica durante il tempo di attesa e di
poter scegliere tra quattro programmi diversi. Nel
Un intervento all’interno del convegno interna- pomeriggio ai pazienti sono stati misurati la fre-
zionale “Musica, realtà e futuro” (1985) ha sotto- quenza del battito cardiaco e la pressione. Alla sera
lineato gli effetti della musica nella preparazione hanno compilato lo State- Trait- Anxiety Inventory
agli interventi chirurgici. Premesso che l’ansia sia (Spielberger et al. 1970). Un’ora prima dell’inter-
una risposta emotiva ad una situazione che incu- vento fu iniettato l’anestetico; trenta minuti prima
te timore, Adelheid Kamin rileva come ciò possa dell’intervento i pazienti furono condotti in sala
essere tipico dei pazienti sottoposti a intervento operatoria. Il primo prelievo del sangue fu effet-
chirurgico. Nel 1982 Berlin e i suoi collaboratori tuato 10 minuti prima dell’anestesia, il secondo
avevano rilevato che il sistema cardiovascolare immediatamente prima dell’anestesia, il terzo
dei pazienti con grande ansia pre-operatoria era quindici minuti dopo l’incisione cutanea e l’ultimo
31
sottoposto a maggiori sforzi durante l’intervento venti minuti dopo la sospensione dll’intubazione
musica terapia
&
endotracheale nel reparto di rianimazione. Negli ansia, ma danno motivazioni diverse: Koch e Kain
stessi momenti erano misurati frequenza del bat- attribuiscono importanza al fatto che l’uso delle
tito cardiaco e pressione. cuffie possa eliminare i rumori della sala operato-
Il giorno dopo l’intervento i pazienti hanno com- ria; Lapage ed al. sottolineano la combinazione
pilato lo STAI, descrivendo anche i loro stato d’a- della musica con i medicinali somministrati e
nimo durante il tempo di attesa prima dell’opera- Augustin e Hains l’importanza delle istruzioni
zione. Inoltre fu dato loro anche un questionario operatorie.
post-anestesiologico. Dall’analisi dei risultati il L’effetto della combinazione musica – Ketamina è
dato più rilevante è relativo alla frequenza del stato studiato da Kumar ed al. nel 1992 con esiti
battito cardiaco risulta molto più alta nel gruppo positivi: gli effetti post operatori (di pazienti
di controllo. I pazienti che hanno ascoltato musi- ginecologiche) sono stati accertati più facilmen-
ca avevano inoltre una minore traspirazione pal- te. Anche Nillson ed al. (2001) con pazienti iste-
mare rispetto alla sera precedente. Nel gruppo di rectomizzate hanno ottenuto risultati favorevoli,
controllo la reazione è stata opposta. Le opinioni ma hanno attribuito importanza rilevante alle
personali sull’ansia pre-operatoria nei due gruppi istruzioni terapeutiche.
non differivano molto, nell’intervista fatta il gior- Wang et al. (2002) presentano una ricerca molto
no seguente l’intervento. Il livello di ansia, la sera rigorosa e misurano sia lo STAI che le variazioni
prima dell’intervento, era pressoché uguale nei fisiologiche ottenendo risultati che si allineano
due gruppi, ma i pazienti del gruppo di controllo con quelli degli studi precedenti. Yung ed altri
hanno detto di essersi sentiti molto ansiosi nella (2002), invece, introducono un’innovazione: è il
fase immediatamente precedente l’anestesia. primo studio sull’ansia preoperatoria in uomini
In conclusione i dati di questa ricerca dimostrano cinesi che dovevano subire un intervento alla
che la musica trasmessa in cuffia può essere prostata. In questo caso il risultato più importan-
impiegata al fine di ridurre l’ansia pre-operatoria. te è relativo ai livelli della pressione arteriosa, che
diminuiscono sensibilmente nei pazienti del
Dagli articoli relativi a questo argomento si può “rilassamento musicale”.
affermare che, in generale, l’ascolto della musica In stretta relazione con l’indagine sperimentale di
in fase preoperatoria renda più piacevole l’attesa questa ricerca è il risultato dell’esperimento di
dell’intervento chirurgico (Verheecke e Troch Chetta (1981): la musica usata come parte dell’i-
1980; Kamin 1985). Updike e Charles (1987) struzione operatoria è stata efficace per la ridu-
osservano che l’effetto più significativo, nei zione dei livelli di ansia anche nei bambini.
pazienti sottoposti a chirurgia plastica, è a livello
emotivo e che la consapevolezza delle proprie IV MUSICOTERAPIA IN ODONTOIATRIA
emozioni favorisce il rilassamento. Due studi Presentiamo una breve rassegna di alcuni articoli
hanno testato il ricordo della musica ascoltata sull’uso della musica all’interno dello studio
durante la preanestesia ottenendo risultati simili: odontoiatrico. Partiamo dal testo di Gabai e Jost
Obby ed altri (1993) e Winograde ed al. nel 1991, (1972), che hanno introdotto un modello pluridi-
infatti, hanno riscontrato che nessun paziente mensionale di musicoterapia teso a favorire il
ricordava la musica ascoltata. Per quanto riguar- rilassamento. Verranno poi esposte le opinioni di
da i pazienti ambulatoriali Koch ed altri (1998), Giangregorio, Malevoci, Chambord, Zanibellato e
Augustin ed altri (1996) e Lapage et al. (2002) Spinato, Robin e Vinard, Dalla Zuanna e Parkin,
32
rilevano che la musica possa diminuire il livello di Lelloche, Hugly e Guichard. In ciascuno di questi
musica terapia
&
articoli ci è parso importante evidenziare le tec- Lo studio di Gabai e Jost (1972) descrive un
niche utilizzate e le opinioni relative all’influenza modello pluridimensionale definito da loro stessi
della musica sul comportamento dei pazienti. psicomusicale.
Secondo Giangregorio (1983), invece, la scelta
IV. 1 Esperienze delle musiche per l’ascolto va personalizzata, indi-
All’interno della letteratura relativa alle possibili viduando il biotipo, seguendo le indicazioni della
applicazioni della musicoterapia nella fase pre- psicologia psicosomatica. Inoltre, per quest’auto-
operatoria, ci è sembrato interessante lo studio re, occorre tenere conto della reazione iperemoti-
che Gabai e Jost hanno effettuato sul rilassamen- va odontoiatrica, che va da un’ansia attenuata alla
to psicomusicale in odontostomatologia nel fobia vera e propria; per questo motivo suggerisce
1975. Gli autori hanno proposto un modello plu- di evitare brani ritmicamente ossessivi (Bolero di
ridimensionale della musicoterapia, e considerato Ravel), o sensuali (Tanhauser di Wagner) e depres-
la musica uno strumento in più a disposizione del sivi (Notturni di Chopin). Malevoci (1984) compie
dentista, che deve essere utilizzato seguendo le un esperimento utilizzando due brani musicali
tecniche terapeutiche proposte dalle scuole fran- (uno sconosciuto e l’altro molto caratterizzato) e
cesi di musicoterapia (Guilhot, Jost e Lecourt; un questionario relativo alle emozioni suscitate
1974). Gabai e Jost propongono una “sonorizza- dall’ascolto. Dai risultati ottenuti trae la seguente
zione” degli ambienti di lavoro odontostomatolo- conclusione: la musica diffusa nello studio odon-
gici e riportano un ampia casistica di pazienti toiatrico non serve a raggiungere gli scopi prefis-
trattati con il “rilassamento” psicomusicale e al sati, ma può essere utile al medico che ha la facol-
termine forniscono un repertorio di brani musica- tà di sceglierla e di interromperla a suo piacimen-
li, prevalentemente di musica classica. Gli autori to e quindi utilizzarla come mezzo di scarico della
hanno applicato questo metodo anche ai bambi- tensione psichica.
ni, sottolineando l’importanza della relazione Sulla stessa linea, sebbene con una diversa inter-
medico e paziente e fornendo alcuni suggerimen- pretazione, sono Zanibellato e Spinato (1984): a
ti per l’approccio con il bambino: avere molta loro avviso occorre infatti utilizzare la musica con
pazienza, saper creare un clima favorevole al criteri psicodinamici per non confondere osserva-
bambino e a lui stesso, sforzarsi di rappresentare zioni empiriche con esperimenti scientifici.
per il bambino l’immagine di un amico, addirittu- Zanibellato e Spinato rilevano, comunque, che i
ra di un parente; questo transfert dovrà essere pazienti, che ascoltano la musica nello studio
positivo e manifestarsi con un sentimento di gra- odontoiatrico, manifestano minore agitazione al
titudine; secondo gli autori, infatti, è necessaria termine del trattamento.
una franca cooperazione. Infine suggeriscono di Dalla Zuanna nel 1975 aveva rilevato che la musi-
presentare le sedute come un gioco. Per gli auto- ca riduceva l’ansia nei pazienti odontoiatrici solo
ri il ruolo dell’assistente è fondamentale: dovrà eccezionalmente, ma che poteva essere utile al
passare gli strumenti dietro la schiena del bambi- medico o all’équipe. Invece, secondo Chambord
no – ciò se il bambino non avrà familiarizzato con (1983) è necessario “umanizzare” lo studio denti-
gli strumenti – e soprattutto contribuire a creare stico e la musica può diminuire la tensione nervo-
un clima favorevole; si dovrà fare in modo che la sa, a patto che sia in rapporto con le conoscenze
musica di sottofondo sia gradita al bambino, musicali del paziente, abbia caratteri melodici,
oppure si dirà al bambino stesso di portare una proceda con movimenti lenti (adagio o andante)
33
cassetta con la musica preferita. per favorire l’ipotonia muscolare e il rilassamento.
musica terapia
&
Hugly e Guichard (1983) consigliano, invece, per paziente” si sono toccati vari argomenti quali la
ottenere il rilassamento, una tecnica di decontra- visione del bambino da parte dell’adulto, le paure
zione a induzione multipla, rilevando come una degli adulti nei confronti dei bambini e le paure
concentrazione sensitiva sufficiente possa indur- dei bambini verso tutto ciò che è dolore e “vista
re uno stato di rilassamento più o meno profon- del sangue”.
do. Per Robin e Vinard (1986) la musica, nello stu- È stata analizzata la comunicazione, facendo un
dio odontoiatrico, può essere utile sia al medico excursus sulle principali teorie relative alla comu-
che al paziente, purché la scelta dei brani possa nicazione stessa, i meccanismi che intervengono
soddisfare entrambi. Dal questionario proposto nel processo di comunicazione e gli ostacoli che
dagli autori emerge che mentre il medico preferi- possono intervenire all’interno della comunicazio-
sce la musica all’interno del gabinetto odontoia- ne. È stata sottolineata l’importanza dell’ascolto,
trico, il paziente la preferisce in sala d’attesa. I come strategia per una comunicazione efficace. A
medici, comunque si sono dimostrati favorevoli questo proposito, poi, si è voluto fare un esperi-
alla diffusione di una sequenza musicale persona- mento di “ascolto musicale” e di relativo commen-
lizzata per ciascun paziente. In conclusione Robin to per dimostrare come la musica possa suscitare
e Vinard affermano che “la musica rappresenta un sentimenti, emozioni e desideri in coloro che si
modo di lottare contro il dolore perché distoglie pongono in ascolto.
l’attenzione del paziente e ciò può migliorare i Per rendere più favorevole l’attesa dei piccoli
rapporti tra medico e paziente”. pazienti, lo studio odontoiatrico della Dott.ssa
Anche la Lellouche (1988), come Chambord, mette Birardi è stato attrezzato come una stanza per
in luce i criteri di scelta del brano musicale: suoni bambini, con un tavolo ad angolo, cosparso di
gravi, movimenti lenti (adagio o andante) e impie- giocattoli, costruzioni, fumetti e libri per bambi-
go di “assoli strumentali” alternati, per evitare ni. Anche le pareti sono state colorate di celeste e
l’assuefazione; infine suggerisce di evitare la voce sono state disegnate nuvole bianche. L’ambiente
umana ritenuta eccitante e di lasciare trascorrere appare dunque molto rilassante e allegro. Tutto lo
12 secondi tra un brano e l’altro della sequenza. staff, che lavora in questo studio, ha un’attenzio-
Per gli adolescenti la Lelloche suggerisce la perso- ne particolare per i bambini ed è molto affiatato.
nalizzazione della sequenza di ascolto, in modo Così la comunicazione sia con i bambini, che con
che essi si sentano direttamente coinvolti. i genitori o accompagnatori risulta diretta ed
Infine, ai fini di questa ricerca, ci è sembrato efficace.
importante l’esperimento di Parkin (1981) nel Il metodo utilizzato dall’odontoiatra per creare
quale si è notata una significativa riduzione del- nei bambini maggiore confidenza con la stanza
l’ansia apparente, durante il trattamento dentisti- detta “operativa” e con gli strumenti di lavoro è
co, in 25 bambini esposti all’ascolto musicale per definito: “tell, show, do” cioè spiego, dimostro e
5 minuti in fase preoperatoria. L’autore comun- faccio; consiste, appunto, nello spiegare il funzio-
que sottolinea il fatto che i risultati devono esse- namento dei vari strumenti, nel mostrare loro, ad
re interpretati con cautela. esempio lo spruzzo dell’acqua sulla mano o il ruo-
tare del trapano, a bassa velocità ovviamente, e
V UNA BREVE INDAGINE SPERIMENTALE poi utilizzarlo sulla parte da trattare; in questo
V.1 Introduzione modo si conquista la fiducia del bambino e si
All’interno della giornata di lavoro “Odontoiatria cerca di diminuirne la tensione. Per quanto
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infantile: aspetti psicologici nella gestione del riguarda invece gli strumenti che possono incute-
musica terapia
&
re paura, quali la siringa o l’estrattore, vengono comportamenti ansiogeni dei piccoli pazienti.
passati dall’assistente alla dottoressa dietro la Il metodo utilizzato ha previsto l’ascolto di due
schiena del bambino. Inoltre il bambino, durante sequenze di brani musicali all’interno della sala
la seduta, potrà guardare quello che succede nella d’attesa: una scelta da noi e l’altra contenente la
sua bocca con un piccolo specchio che tiene in musica preferita del piccolo paziente
mano. A volte sarà necessario far giocare il bam- L’unico parametro di verifica possibile è stato
bino con le leve che sollevano la sedia a varie l’osservazione, da parte mia e delle assistenti,
altezze o con lo spruzzatore, per rilassarlo, ma delle eventuali modifiche negli atteggiamenti dei
sarà soprattutto la pazienza e l’esperienza del bambini, non avendo a disposizione una strumen-
medico a suggerire la giusta strategia. Nei bambi- tazione atta a misurare la pressione arteriosa o il
ni molto piccoli non è necessario l’uso della pol- battito cardiaco.
trona, ma solo giocare con loro. Anche le radio- L’ipotesi di partenza presupponeva che l’ascolto
grafie, per non suscitare paure, vengono definite della musica, soprattutto quella scelta dai sog-
“fotografie”. getti stessi, potesse essere uno strumento effica-
Ultimamente lo studio è stato dotato di un com- ce per ottenere un maggiore rilassamento.
puter che è in grado di mostrare “in diretta” la La presente indagine tiene conto delle letteratura
bocca del bambino, attraverso una penna ottica. esposta nei capitoli precedenti ed anche di un
Tale strumento è più utile di molte parole, ad esperimento del 2002, effettuato presso un ospe-
esempio per ottenere una corretta igiene orale! dale statunitense, nel quale i piccoli pazienti
Un’altra strategia utilizzata dalla titolare dello erano studiati durante la prima e la seconda visi-
studio è quella di motivare ulteriormente i bam- ta in relazione a comportamenti distruttivi e non
bini, premiandoli se hanno un comportamento collaborativi.
adeguato in seduta o promettendo loro un picco-
lo gioco alla seduta successiva, se eseguiranno il V. 2. 2 – Soggetti e materiale
“compito” loro affidato, che potrà essere, ad I soggetti, 25 bambini tra i 6 e i 10 anni, erano
esempio, un atteggiamento più coraggioso. suddivisi in due gruppi: ai soggetti del primo
gruppo, dopo la prima visita, veniva proposto di
All’inizio di ogni seduta viene spiegato al bambi- portare una cassetta contenente la musica prefe-
no tutto quello che sarà fatto e ci si atterrà rigo- rita da ascoltare in sala d’attesa; 15 bambini (10
rosamente a questo, perché sappiamo bene che femmine e 5 maschi) hanno risposto a questa
non si può tradire la fiducia dei bambini, altri- richiesta fornendo il loro materiale preferito; ai
menti si rischia di non conquistarla più. soggetti del secondo gruppo, 10 bimbi (7 femmi-
Lo studio dentistico è dotato di un impianto ste- ne e 3 maschi) veniva proposto l’ascolto di brani
reo presente in tutte le stanze, che diffonde la scelti da noi.
musica, di solito, a basso volume. Ciò ha favorito I bambini sono stati selezionati attraverso un’in-
la fase della sperimentazione in cui è stata utiliz- tervista preliminare, nella quale veniva chiesto
zata la musica. loro di portare, alla seduta successiva, una casset-
ta o un cd contenente le loro musiche preferite.
V.2 Una breve indagine sperimentale Questo tipo di approccio rientra nell’atteggia-
V.2.1 Ipotesi e metodo mento generale dello staff; viene attribuita,
Il proposito di questa breve indagine era di verifi- infatti, molta importanza alla funzione dei vari
35
care se l’ascolto della musica poteva influenzare i componenti che collaborano tra di loro in modo
musica terapia
&
bibliografia
Wilson JF.
“Behavioral preparation for
surgery: benefit or Harm?”
Journal Behavior Med. 1981
Mar. 4 (1): 79 – 102
Premessa
Lo spunto per la stesura di questo articolo nasce
fondamentalmente da due ragioni.
La prima è relativa alla lettura di un articolo di A.
Martin, pubblicato su un numero della rivista
Perform (vol.2 n.3, 83-87), nel quale si afferma
che “l’ambito della formazione non riguarda solo
il campo del sapere cognitivo, ma anche quello
relazionale, in cui sempre più il medico deve
migliorare le competenze”; la seconda riguarda
l’associazione immediata tra quanto detto e la
perfetta sovrapposizione (seppure in ambiti
diversi) con l’esperienza musicoterapica non solo
In ambito effettuata in ambito clinico, ma anche nel conte-
sto della formazione alla tecnica (“Musicoterapia
formativo
Didattica”), in cui la disciplina viene utilizzata
i gruppi non solo per l’acquisizione di conoscenze e meto-
diche, ma anche per effettuare un percorso di
musicoterapici
formazione personale.
Alfredo Raglio,
Lecourt E.
Analisi di gruppo e
musicoterapia, Il gruppo e il
sonoro, Cittadella,
Assisi, 1992.
Martin A.
Metodologie didattiche per
l’Educazione Medica
Continua, Perform vol,2 n.3,
83-87, 2001.
Napolitani D.
Individualità e gruppalità,
Bollati Boringhieri,
Torino, 1987.
Stern D.N.
Il mondo interpersonale del
bambino, Bollati Boringhieri,
Torino, 1987.
Volterra V.
(a cura di) Melancolia e
musica, Il Cardo,
Venezia, 1995.
45
musica terapia
&
Musicoterapia e anziani
psicologa e musicoterapista
The Authors describe an activity of music therapy
with groups of elderly people in the nursing home
Giovanni XXIII in Bologna. The experience includes
three groups of patients suffering from different
Silvia Di Pierro, diseases: dementia, depression and mental
disease; it lasted about one year. The objectives
of musical therapy activity were: the creation of
a context, to encourage the expression of the
Self, cognitive activeness, memory activeness.
They used a combined technique based on
musicista e musicoterapista;
Stern D.N.
The interpersonal World of
the Infant, Basic Books, New
York, 1985 (trad. it. Il mondo
interpersonale del bambino,
Boringhieri, Torino, 1987)
Tagg P.
Popularm usic.Da Kojak al 55
Rave, CLUEB, Bologna, 1994.
musica terapia
&
recensioni
Il potere di Euterpe cologa, psicoterapeuta adleriana, svolge attività
Dorothea Oberegelsbacher, di musicoterapia fin dal 1981 (in vari istituti con
Giovanna Rezzadore handicap mentale, disturbi psicosomatici, psi-
Franco Angeli, Milano, 2004 chiatrici e nevrotici).
Dal 1989 è docente di musicoterapia (con lezioni
“Volti di bambini deprivati, impauriti, in corpo una teoriche, tirocini e supervisioni) all'Università di
rabbia antica, incontrano la musicoterapia. Soffe- Vienna per Musica ed Arti configurative; è docen-
renza e disagio tra i banchi di scuola e oltre nel te al Corso Quadriennale di Musicoterapia di Assi-
mondo dell'handicap trovano l’orecchio che ascol- si, al Cesfor di Bolzano e al MusicSpace Italy-Uni-
ta, la voce che risponde, il suono che abbraccia. versity of Bristol di Bologna. È autrice di numero-
Con linguaggio metaforico, in ambiente sonoro, se pubblicazioni di musicoterapia in lingua tede-
particolarmente evocativo, ove le parole intrec- sca, inglese e italiana. Dal 1997 è coeditrice ed
ciate a suoni penetrano sentimenti lisi, le autrici autrice della Collana "Wiener Beitràge zur Musik-
si raccontano. La speranza di riuscita che le anima therapie" (Contributi viennesi alla musicoterapia).
costituisce una ricchezza ed uno stimolo per chi Rezzadore Giovanna, insegnante di scuola ele-
lavora in ambito musicoterapico vicino ai bambi- mentare, dal 1994 ha introdotto e applicato la
ni figli dell'inquietudine umana. musicoterapia per la prevenzione del disagio sco-
La Musicoterapia può essere via privilegiata alla lastico. È coautrice (Lattes, 2001) di un'opera
prevenzione e alla riabilitazione? La risposta spe- multimediale di educazione con la musica per la
rimentata in collaborazione interdisciplinare con scuola dell’obbligo. È formatrice e relatrice in
Psicologia e Pedagogia evidenzia i contatti e i corsi di aggiornamento per insegnanti sulla musi-
reciproci stimoli disciplinari, in un progetto di coterapia preventiva, e docente al Corso Qua-
alto valore creativo e terapeutico. driennale Cesfor di Bolzano. Collabora alla realiz-
Le vicende fanno parte di una realtà sociale vis- zazione del progetto "Orpheus" organizzato dal
suta all'interno di istituzioni coraggiose nel rico- Conservatorio di Verona e con il Cep Crisis del
noscere alla musicoterapia il significato educati- Dipartimento di Scienze dell'Educazione dell'Uni-
vo e rieducativo dei suoi interventi. versità degli Studi di Verona, di cui è membro
Gli esempi aprono ad approfondimenti di caratte- attivo”.
re legislativo, professionale e formativo, per (dalla nota di copertina)
nuove realtà che contribuiscano ad arricchire il
panorama scientifico e didattico della disciplina, La musica: natura e storia
superando visioni superficiali e banalizzanti Enrico Fubini, Einaudi, Torino, 2004.
offerte a volte dai massmedia.
Il lavoro si rivolge non solo al mondo della musi- “Non si può non rimanere stupiti e perplessi nel
coterapia e alle sue scuole di formazione, ma constatare come, nella stona del pensiero musica-
anche a musicisti, psicologi, medici, pedagogisti, le occidentale, filosofi, pensatori, musicologi e
insegnanti, assistenti ed operatori nei vari campi musicisti, si siano richiamati alla natura per spie-
delle discipline collaterali.... e, non per ultimo, ai gare l'essenza del fenomeno musicale, imbasten-
genitori. do curiosi intrecci e sposalizi più o meno riusciti.
56 Dorothea Oberegelsbacher, musicoterapeuta, psi- Perché la musica avrebbe un cosi stretto legame
con il mondo della natura? A quale idea di natu-
musica terapia
&
ra si vorrebbe rapportare la musica? Perché pro- quello originario, che mirava a decodificarla ed a
prio il concetto di natura è stato infinite volte coglierne un significato nascosto. Egli propone di
accoppiato a quello di musica? Esiste una qualche accostarvisi con atteggiamento ricettivo, tale per
segreta affinità tra i due campi? Quale tipo di cui sia l’opera a suggerire nuove chiavi interpre-
complicità mostra la musica nei confronti della tative all’analista e non questi ad applicare ad
natura? Quanto nella musica può essere attribui- essa quelle tradizionalmente usate nella cllnica.
to a un suo fondamento naturale e quanto è frut- In virtù delle sue eccezionali risorse di notazione
to invece della sua lunga e complessa storia, pro- psichica l’arte può ispirare la psicoanalisi, aiutan-
dotto della civiltà umana? dola a riscoprire le sue radici intuitivo-poetiche e
Si tratta di una serie molto ampia di quesiti, offrendole forme, immagini e suoni atti a rappre-
dubbi, interrogativi che vengono trattati da Enri- sentare fugaci momenti introspettivi, istantanee
co Fubini in questo saggio, in parte storico in di insight pre-verbale.
parte teorico, e i tentativi di risposta generano a Gli aspetti pre-simbolici dell’introspezione stimo-
loro volta quesiti d'ordine storico, antropologico, lati dall’oggetto estetico vengono illustrati esami-
filosofico. L'obbiettivo non è di cercare soluzioni nando alcuni famosi capolavori: gli affreschi della
e di offrire risposte, quanto piuttosto di chiarire e Loggia di Psiche nella villa Farnesina a Roma, Il
dipanare una complessa matassa gettando luce su Flauto magico di W.A. Mozart, Sei personaggi in
un insieme di problemi che portano al cuore del cerca d'autore ed Enrico IV dì L. Pirandello.
multiforme fenomeno musicale”. Tra le varie arti la musica sembra la più idonea ad
(dalla nota di copertina) affinare l’ascolto della comunicazione affettiva
inconscia. Le emozioni più profonde, non intelligi-
bili, cominciano a rappresentarsi mentalmente e
ad acquistare senso neIl’orecchio di un analista
Prima della parola sensibile alle inflessioni musicali del discorso,
Antonio Di Benedetto, FrancoAngeli, prima che si sia in grado di formularle verbalmen-
Milano, 2000 te. Tre resoconti clinici mostrano le modalità di un
ascolto psicoanalitico musicalmente orientato”.
“Le arti offrono all’uomo occasioni di svelamento (dalla nota di copertina)
a se stesso. Ma, se da una parte gettano luce sulla
sua più riposta affettività, dall’altra suscitano
interrogativi sui lati oscuri dell'oggetto artistico e
del soggetto che ne fruisce.
La psicoanalisi si è sempre occupata dei misteri
connessi alle personalità geniali, alla loro creati-
vità e ai processi psichici implicati nell’esperienza
del bello, pur non avendo prodotto un sapere
sistematico.
L'autore del libro riesamina sinteticamente gli
approcci psicoanalitici all’opera d'arte, per pro-
porre infine un atteggiamento ribaltato rispetto a 57
musica terapia
&
notiziario
Lettera aperta a soci e simpatizzanti A.I.M. gere di alcune differenze ed evidenziare richieste
articolate per gruppi più ristretti di associazioni.
Carissimi colleghi, E’ significativo l’invito del Presidente A.I.M. all’in-
1) siamo lieti di comunicarvi il successo degli contro programmatico del 27 luglio 2004 presso
Stati Generali delle Professioni organizzati dal gli Uffici del Senato della Repubblica – in vista
Colap (Coordinamento delle Libere Associazioni dell’organizzazione del Forum delle Professioni da
Professionali) il 5 e 6 Maggio 2004 a Roma. La tenersi a settembre; all’incontro hanno partecipa-
presenza di oltre 2400 professionisti nelle due to, tra gli altri, il Segretario Nazionale dell’UDC
giornate ha coronato quattro anni di lavoro nel On. Marco Follini, il sottosegretario alla Giustizia
quale il coordinamento ha sviluppato una propo- con delega alle professioni On. Michele Vietti ed
sta politica unitaria. il Presidente del gruppo UDC On. Luca Volontè.
Obiettivo primario - ampiamente raggiunto - era
quello di renderci visibili e credibili a tutte le 2) La nostra opera di ripristino dei contatti con
forze politiche (maggioranza e opposizione). personalità e istituzioni della musicoterapia euro-
Sono intervenuti in prima persona: De Rita, Ex pea prosegue produttivamente:
Presidente Cnel; Pillitteri, Presidente Cnel; On. a) il 15 Giugno si è svolta in Finlandia l’Assemblea
Castelli, Ministro Giustizia (che ha assicurato il della E.M.T.C. (European Music Therapy Confede-
suo personale impegno per l’approvazione in ration) alla quale abbiamo partecipato in qualità
tempi brevi della Legge); On. Fassino, Segretario di rappresentanti italiani.
DS; On. Rutelli, Segretario Margherita; Epifani Si sono svolte le elezioni delle cariche interne per
Segretario CGIL; Billè, Presidente Confartigianato; il prossimo triennio:
etc. Tutti concordano sulla necessità di approvare Jos De Backer, Presidente; Monika Nocker-
la legge (anche in virtù della massa di elettori Ripaubierre, Segretario; Julie Sutton, Tesoriere;
coinvolti); inoltre la CEE sollecita il governo in Jaakko Erkila, Rappresentante Nord Europa;
materia ormai da tempo. La stampa ha dato Regina Halmer-Stein, Rappresentante Centro
molto rilievo all’evento: sono state presenti 18 Europa; Teresa Paula Leite, Rappresentante Sud
testate giornalistiche e pubblicati articoli anche Europa (Port./Sp./It./Gr.)
sul Sole 24 ore, Italia oggi e Il mondo. b) Il 9 Marzo 2004 l’ E.M.T.C. è stata riconosciuta
Relativamente alla nostra area di appartenenza, ufficialmente dal Dipartimento di Giustizia della
risulta essere stato fin qui un punto di forza l’es- Comunità europea.
sere insieme a tutte le altre associazioni afferenti I rappresentanti delle singole Associazioni
alla medesima area. potranno d’ora in poi partecipare alle Assemblee
Tuttavia, l’area socio-sanitaria è molto ampia e E.M.T.C. ma ogni Paese deve concordare un rap-
l’interesse comune del riconoscimento potrebbe presentante nazionale unico che ha diritto di
entrare in collisione con le troppe e troppo pro- voto all’Assemblea Generale E.M.T.C.
fonde diversità. A titolo di esempio, rientrano in Salvo differente indicazione delle associazioni
questo stesso gruppo di associazioni, categorie rappresentate, viene eletto come Rappresentante
professionali che si definiscono come alternative Nazionale il presidente dell’associazione più
alla medicina, diversamente dal nostro intendi- numerosa e maggiormente rappresentativa. Nel
mento di apportare contributi specifici all’interno caso tuttavia che le altre Associazioni esprimano
di una équipe multidisciplinare. formale disaccordo rispetto a tale scelta, esiste il
58
Gli Stati Generali hanno quindi permesso l’emer- rischio che il BOARD dell’E.M.T.C. (C.D.) revochi il
musica terapia
&
diritto di voto al Paese in questione. 3 - Il nostro sito sta crescendo. E’ stato recente-
Attualmente è stato eletto come Rappresentante mente implementato un “data base” dei soci, che
per l’Italia il Presidente A.I.M. Ferdinando Suvini. dovrebbe consentire a tutti una maggior visibili-
In tale consesso è rappresentata, oltre all’A.I.M., tà: in questa maniera chi fosse alla ricerca di un
anche la F.I.M.. professionista, sia per motivazioni cliniche che
c) Abbiamo preso visione dei criteri definiti dal- didattiche (come ad esempio il tutoring o la
l’ E.M.T.C. per la definizione dei Music therapist e supervisione) potrà interrogare il data base per
dei Supervisor che potranno appartenere al zona di residenza o per competenze del terapista.
Registro Europeo. Ci è stato concesso tempo fino Invitiamo pertanto i soci ad inserire i propri dati
al 1 Dicembre 2004 per esprimere parere in meri- nel data base, accessibile dalla home page del
to. Appare fondamentale poter discutere in tempi nostro sito.
brevi in merito a tali criteri all’interno del C.D.
A.I.M. e, possibilmente, anche in Assemblea 4 – Abbiamo ritenuto opportuno attivare un
Generale. Servizio consulenza ai soci, via e-mail diretti-
d) L’A.I.M. ha versato regolare quota di iscrizione per vo@aiemme.it e telefonico al numero
tutti i propri associati all’E.M.T.C., cosicché questi 338/7746947; l’accesso telefonico è aperto dalle
possano ora arricchire il proprio curriculum anche 09.30 alle 17.30 dei giorni feriali.
di quest’appartenenza europea per l’anno 2004.
e) Il Riconoscimento ottenuto obbliga l’E.M.T.C. a 5 – Sollecitati da molti soci che si trovano cir-
svolgere almeno una Assemblea all’anno. condati da una concorrenza sleale e non qualifi-
Per il 2005 l’A.I.M. ha offerto una candidatura cata, abbiamo predisposto un servizio comunica-
italiana. zioni verso quegli enti che, ignari dello stato del-
f) In merito al Congresso, crediamo si possano l’arte della professionalità musicoterapica italia-
esprimere un parere estremamente positivo sia na, si avvalessero della collaborazione di persone
per l’organizzazione sia per i contenuti, per la le cui competenze musicoterapiche fossero esclu-
vastità dei quali si rimanda alla pubblicazione sivamente frutto di autoaccreditamento.
ufficiale degli atti che è già in corso.
g) Vi informiamo inoltre che sono state diffuse e 6 – Dal 3 al 5 dicembre 2004 si terrà presso la
distribuite durante il Congresso le numerosissime Cittadella di Assisi un seminario con la presenza
copie della Rivista A.I.M. – Conf.I.A.M. apposita- di Mercedes Pavlicevic. I nostri associati potran-
mente preparata in lingua inglese per la diffusio- no beneficiare di uno sconto sul costo d’iscrizio-
ne di una corretta immagine rappresentante la ne all’evento.
variegatezza e vivacità del confronto musicotera-
pico italiano. La medesima rivista è stata spedita 7 - Ricordiamo a tutti coloro che non avessero
a numerosissime personalità della musicoterapia ancora provveduto al versamento della quota d’i-
mondiale, molte delle quali hanno risposto con scrizione per l’anno 2004 che potranno trovare le
notevoli apprezzamenti a riguardo dello sviluppo modalità per regolarizzare la loro situazione e
raggiunto dalla disciplina nel nostro paese. continuare a beneficiare dei servizi A.I.M. sul sito
h) Sempre nell’ambito del congresso europeo è www.aiemme.it
stata svolta una relazione a nome dell’A.I.M. illu-
strante la realtà politico/culturale della musicote- Distinti saluti
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rapia italiana. Massimo Borghesi
musica terapia
&
articoli pubblicati
Numero 0, Luglio 1992 musicoterapeutica (A. Raglio) • Esperienze di musicoterapia:
Terapie espressive e strutture intermedie (G. Montinari) • nascita e sviluppo di una comunicazione sonora con soggetti
Musicoterapia preventiva: suono e musica nella preparazione al portatori di handicap (C. Bonanomi)
parto (M. Videsott) • Musicoterapia recettiva in ambito psichia-
trico (G. Del Puente, G. Manarolo, C. Vecchiato) • Volume IV, Numero 1, Gennaio 1996
L’improvvisazione musicale nella pratica clinica (M. Gilardone) Armonizzare sintonizzandosi (P.L. Postacchini) • Dalla percezio-
ne uditiva al concetto musicale (O. Schindler, M. Gilardone, I.
Volume I, Numero 1, Gennaio 1993 Vernero, A.C. Lautero, E. Banco) • La formazione musicale (C.
Etnomusicologia e Musicoterapia (G. Lapassade) • Metodologie Maltoni, P. Salza) • Gruppo sì, gruppo no: riflessioni su due
musicoterapiche in ambito psichiatrico (M. Vaggi) • Aspetti di esperienze di musicoterapia (M. Mancini) • Musicoterapia e stati
un modello operativo musicoterapico (F. Moser, I. Toso) • La voce di coma: riflessioni ed esperienze (G. Garofoli) • Il caso di Luca
tra mente e corpo (M. Mancini) • Alcune indicazioni bibliografi- (L. Gamba) • Disturbi del linguaggio e Musicoterapia (P.C. Piat,
che in ambito musicoterapico (G. Manarolo) M. Morone)
Gli articoli pubblicati dal 1992 al 1998 sono ora raccolti in “Musica & Terapia, Quaderni italiani di Musicoterapia”
edizioni Cosmopolis Corso Peschiera 320 - 10139 Torino - http://www.edizionicosmopolis.com
&
bibliografia