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musica&terapia
numero

33 direttore editoriale
Gerardo Manarolo
comitato di redazione
Claudio Bonanomi
Massimo Borghesi
Ferruccio Demaestri
Bruno Foti
Alfredo Raglio
Andrea Ricciotti
segreteria di redazione
Ferruccio Demaestri
comitato scientifico
Rolando O. Benenzon
Università San Salvador, Buenos Aires, Argentina
Michele Biasutti
Università di Padova
Leslie Bunt
Università di Bristol, Gran Bretagna
Giovanni Del Puente
Sezione di Musicoterapia, Università di Genova
Franco Giberti
Psichiatra, Psicoanalista, Università di Genova
Edith Lecourt
Università Parigi V, Sorbonne, Francia
Luisa Lopez
Fondazione Mariani, Milano
Giandomenico Montinari
Psichiatra, Psicoterapeuta, Genova
Pier Luigi Postacchini
Psichiatra, Neuropsichiatra Infantile,
Psicoterapeuta, Bologna
segreteria di redazione Oskar Schindler
Ferruccio Demaestri Ordinario di Foniatria, Università di Torino
Corso Don Orione 7 Frauke Schwaiblmair
15052 Casalnoceto (AL) Istituto di Pediatria Sociale e Medicina Infantile,
tel. 347 8423620 Università di Monaco, Germania
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indice editoriale
numero

33
Editoriale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 Il n. 33 di “Musica et Terapia” si apre con il contri- Nel primo contributo dedicato al tema, Mauro
buto di Roberto Caterina, Università degli Studi di Sarcinella, dopo una premessa clinica, illustra aspet-
Emozioni, musica e significato Bologna, dedicato al rapporto musica-emozioni. ti strettamente metodologici e clinici conducendoci
Roberto Caterina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 La sua dissertazione, fra l’altro, precisa come il nel vivo degli aspetti applicativi e delle connesse
“musicale” si strutturi per il tramite di analogie rife- problematiche interpersonali.
Le ricerche psicopedagogiche rite alla dimensione corporea, sfera intimamente
Successivamente Anna Forloni ci introduce, con chia-
sulle sinestesie in musica connessa al vissuto emotivo.
Michele Biasutti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15 rezza espositiva e profondità concettuale, nell’ambi-
Sulla base di questo stretto rapporto la musica appa-
to della teoria della musicalità intrinseca, potenziale
re capace di esprimere, comunicare e talvolta, in
Effetti sulla terapia farmacologica fondamento teorico all’intervento musicoterapico in
particolari contesti, indurre stati emotivi.
di un trattamento musicoterapico tale ambito clinico.
di gruppo L’articolo, a firma di Michele Biasutti, Università degli
Paola Reani conclude il primo numero del 2016 con
Mario Degli Stefani, Michele Biasutti, studi di Padova, tratta della dimensione sinestesica
un articolo dedicato alle applicazioni della musicote-
Manuela Guadagnini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25 in musica. L’approfondita disamina del tema, che
rapia nella Demenza Senile. Il suo contributo, dopo
coinvolge aspetti musicologici, estetici e neuroscien-
una sintesi sullo dello stato dell’arte, descrive una
Musicoterapia e stati vegetativi: tifici, si conclude con alcune riflessioni inerenti le
interessante esperienza applicativa.
una sindrome recente implicazioni musicoterapiche, sia in un contesto atti-
Mauro Sarcinella . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36 vo che recettivo.

Cosmopolis s.n.c. Mario Degli Stefani, Michele Biasutti, Manuela


La teoria della musicalità intrinseca
Corso Peschiera, 320 Guadagnini, a seguire, ci presentano un’interessante Il prossimo ottobre (sabato 22) presso Il Sermig di
10139 Torino nell’intervento musicoterapico
ricerca che ha valutato l’incidenza del trattamento Torino è previsto un Congresso dedicato alle applica-
tel 011 710209 con pazienti in stato vegetativo
musicoterapico sulla prescrizione di psicofarmaci ed zioni della musicoterapia nel Disturbo Pervasivo
Anna Forloni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42
L’abbonamento a in particolari sui dosaggi assunti. L’articolo inoltre dello Sviluppo.
Musica & Terapia è di
Euro 20,00 (2 numeri). Musica e musicoterapia contiene un’approfondita disamina che sintetizza i
L’importo può essere per l’Alzheimer: dati scientifici relativi agli esiti del trattamento musi- La mattina sarà dedicata ad approfondire gli aspetti
versato sul c.c.p. 47371257 coterapico in ambito psichiatrico. I risultati della loro diagnostici e di trattamento, verranno illustrate le
intestato a un’esperienza personale
Cosmopolis s.n.c., Paola Reani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50 ricerca dimostrano come la musicoterapia attiva di potenziali ricadute delle acquisizioni neuroscientifi-
specificando la causale gruppo consenta nel tempo un migliore controllo di che in ambito musicoterapico e una possibile inte-
di versamento e grazione fra dimensione intersoggettiva e dimensio-
l’anno di riferimento
alcuni sintomi psicotici con una secondaria e gra-
Recensioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56 duale riduzione dei dosaggi. ne musicale, nel pomeriggio saranno presentate
grafica diverse esperienze applicative.
Alessia Massari - Genova
impaginazione
Articoli pubblicati I successivi articoli sono dedicati alle applicazioni
Cosmopolis snc - Torino sui numeri precedenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58 della musicoterapia nello stato vegetativo. GERARDO MANAROLO

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EMOZIONI,
MUSICA E SIGNIFICATO

Roberto Caterina* Università degli studi di Bologna

In this paper we try to show how the RIASSUNTO tante fattore sia nell’organizzazione della vita socia- se prospettive che rispecchiano alcune delle caratte-
music-emotion relationship is far more In questo scritto si cerca di mostrare come il rapporto le delle persone, sia nella crescita individuale. ristiche e delle componenti proprie delle emozioni e
difficult than it appears at first sight. Music musica-emozioni sia assai più problematico di quanto di cui, almeno in parte, si riferirà in questo scritto.
is an abstract construction, not a living being, and as appaia a prima vista. La musica è una costruzione 1) DIVERSE PROSPETTIVE DI STUDIO
such it cannot naturally feel emotions, it can rather astratta, non è un essere vivente e in quanto tale non La relazione musica-emozioni sembra rivestire un 2) UN PRECURSORE
represent their shape and contour. Alongside with this può naturalmente provare delle emozioni, può al più carattere naturale, intuitivamente comprensibile e Il grande critico musicale viennese Eduard Hanslick
perspective that respects the formal elements of rappresentarle, riprenderne la forma e il contorno. In strettamente legato all’esperienza della maggior (1854) per primo, in tempi relativamente vicini a
music and its intrinsic meaning, as in the studies of questa prospettiva, che rispetta gli elementi formali parte delle persone. Chi ascoltando un concerto o un noi, evidenziò la difficoltà della rappresentazione del
music philosophers Kivy and Davies, one should della musica e il suo significato immanente o intrin- brano musicale preferito non ha provato delle emo- significato musicale come derivante dalle emozioni
however consider that musical thought is organized seco, si può vedere, però, a partire dagli studi di alcu- zioni, a volte intense, e non ha in alcuni casi delibe- che l’ascolto musicale suscita. Secondo Hanslick l’og-
through metaphors and analogies which come from ni filosofi della musica come Kivy (1980) e Davies ratamente cercato quelle emozioni riascoltando il getto di studio della ricerca musicale è “il bello”, le
bodily sensations, similarly to what happens to the (1994), che il pensiero musicale si organizza attraver- brano musicale? qualità estetiche che si trovano all’interno di un
expression of emotion. On this basis it is legitimate to so delle metafore e delle analogie che hanno come Eppure, nonostante il rapporto musica-emozioni sia brano musicale e non già le reazioni emotive di un
consider the musical experience not only as related punto di partenza le sensazioni corporee, in maniera così immediato, gli studi effettuati spesso hanno ascoltatore. Non è che tali reazioni siano assenti ma
to the representation of emotions, but also as a del tutto simile a quanto avviene per l’espressione fatto riferimento ad aspetti diversi e contrastanti e esse dipendono dal significato intrinseco che un
powerful factor that can induce intense emotions and delle emozioni. Su questa base è legittimo considera- non hanno ben chiarito la natura di quel rapporto. Le brano musicale possiede e non possono, in ogni
physiological responses. Many experimental studies re l’esperienza musicale non solo come legata alla ricerche effettuate hanno interessato numerosi ambi- caso, costituire l’oggetto stesso del significato musi-
are consistent with this aspect. You can consider, rappresentazione delle emozioni, ma anche come un ti applicativi: musicologi, filosofi, psicologi e neuro- cale. In altri termini, la musica ha un suo proprio
then, the music as an important tool to communicate fattore potente che può indurre degli stati emotivi e scienziati hanno cercato di vedere se vi fosse una significato (cioè significa se stessa), un suo proprio
emotion to other people; listening contexts, aspects sollecitare delle risposte fisiologiche. Numerose ricer- puntuale corrispondenza tra espressione delle emo- linguaggio e non avrebbe senso il ricorso ad altri lin-
of socialization aspects - so evident in sharing che sperimentali testimoniano questo aspetto. zioni e determinate caratteristiche di un brano musi- guaggi per coglierne le caratteristiche salienti. A tal
musical experiences -, the form of the musical Si può considerare, quindi, la musica come un impor- cale; hanno tentato di definire quali emozioni si pre- proposito si può ricordare un aneddoto attribuito a
discourse that is never univocal, but that is built tante strumento per comunicare ad altri delle emo- sentassero più frequentemente all’ascolto musicale; Schumann (talvolta anche a Beethoven): dopo aver
together with other people, are all elements that zioni; i contesti di ascolto, gli aspetti relativi alla hanno evidenziato il rapporto tra le risposte fisiolo- eseguito un suo brano a chi gli chiedeva cosa quel
demonstrate how music is an important factor is the socializzazione che sono ben presenti nella condivi- giche e l’attivazione di determinate aree del cervel- pezzo volesse significare Schumann (o Beethoven)
organization of social life as well as in the individual sione di esperienze musicali, la forma stessa del lo in corrispondenza del carattere emotivo di un in risposta suonava nuovamente il brano. Il senso di
growth processes. discorso musicale, che non è mai univoca ma che si brano musicale; hanno, infine, cercato di sottolinea- questo aneddoto va naturalmente in direzione del-
costruisce insieme agli altri, sono tutti elementi che re l’importanza del contesto di ascolto nell’attivazio- l’impossibilità di esprimere attraverso delle parole
testimoniano come la musica rappresenti un impor- ne delle risposte emotive. Si tratta di quattro diver- ciò che la musica vuol dire e comunicare. Così, la

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questione del rapporto musica-emozioni sarebbe musica, per rifarci all’esempio precedente, non abbia vo. Con il ricorso all’analogia (o alla metafora) il lin- 4) MUSICA, METAFORE ED EMOZIONI
mal posta se la musica dovesse andare oltre se stes- lo stesso valore, significato e, soprattutto le stesse guaggio musicale riprodurrebbe la forma delle emo- Gli aspetti della metafora e dell’analogia ci consen-
sa per definire ciò che essa vuol dire. conseguenze, di altri contesti ben noti nella pratica e zioni in maniera non dissimile a quanto ci suggerisce tono anche di capire perché, fermo restando gli
La posizione di Hanslick, al di là del suo valore all’in- nella vita quotidiana. A tale proposito, alcuni studio- la visione di un cane San Bernardo (fig 1) o un sali- aspetti intrinseci del significato musicale, il linguag-
terno degli studi musicologici, ha senza dubbio il si, allievi di Scherer a Ginevra (Zentner et al, 2008), ce piangente (fig 2): entrambi hanno una forma che gio verbale possa essere in un certo modo utile per
merito di rendere, per così dire, problematica quel- hanno postulato l’esistenza di specifiche emozioni ricorda l’espressione della tristezza e ciò, natural- farci capire che cosa la musica sia. Spesso si descri-
l’equazione “musica-emozioni” che a molti era sem- musicali da opporre alle emozioni di base o fonda- mente, non vuol dire che essi siano tristi. ve un passaggio musicale in maniera metaforica,
brata naturale. Il legame tra musica ed emozioni, se mentali: mentre queste ultime sono legate alla accostandolo, cioè, ad esperienze che si riferiscono
vogliamo parlarne, non può consistere nel fatto che sopravvivenza dell’organismo, le emozioni musicali ad un altro contesto interpretativo e sensoriale. Si
la musica esprima una o più emozioni; piuttosto si sono orientate da parametri estetici e si riferiscono, dice, ad esempio, che un suono “sale”, “scende”
dovrebbe dire che la musica rappresenti delle emo- quindi, alle musiche che piacciono, che non neces- come se ne avvertissimo la presenza fisica nello spa-
zioni. Poiché queste emozioni fanno parte del signi- sariamente sono le stesse per tutti. zio e quasi lo vedessimo. Oppure diciamo che è
ficato immanente alla musica stessa non è detto che Il punto di vista “rappresentativo” per cui la musica morbido, aspro, quasi lo potessimo toccare.
debbano coincidere con i termini emotivi che ci sono si limiterebbe a delineare le emozioni, piuttosto che Parlando poi della musica, in generale non mancano
veicolati dal linguaggio verbale. Le emozioni in a indurle riprende, per certi versi, alcune obiezioni di descrizioni in termini metaforici. La ben nota frase
musica potrebbero avere una natura e uno statuto Hanslick (1854) ed è stato sostenuto con particolare oggetto di vivaci discussioni e polemiche “la musica
del tutto particolari e potrebbero costituire degli ènfasi, non a caso, da alcuni filosofi della musica è il linguaggio delle emozioni” può essere assunta
insiemi in un certo qual modo autonomi rispetto alle come Kivy (1980) e Davies (1994) che, ispirandosi ad emblema di una descrizione metaforica.
categorie emozionali che ben conosciamo. alle idee di Hanslick, hanno mostrato come la musi- Zbikowski (2008) parla della natura metaforica del-
ca riproduca in maniera analogica la forma, il con- l’analisi musicale. L’analisi schenkeriana ad esempio
3) MUSICA COME RAPPRESENTAZIONE torno delle emozioni. Per Kivy (1980) alcuni brani con i suoi termini di “struttura profonda”, “struttura
DELLE EMOZIONI musicali sono espressivi di una certa emozione per- di superficie” rinvia certamente ad un contesto
Figura 1: L’espressione “triste” di un cane San Bernardo
Una prova indiretta di ciò che si è appena detto la si ché è possibile percepire che alcuni loro tratti sono interpretativo di tipo grafico o linguistico e non
ha se si esamina una situazione che è tipica del rap- “strutturalmente simili a quelli della nostra voce” immediatamente musicale.
porto musica-emozioni e che presenta non poche quando questa esprime tale emozione nella vita Tutte queste metafore descrivono la musica “come
difficoltà ad essere spiegata. Non sempre quando si quotidiana. Quindi diciamo “questa musica è espres- se…” fosse qualche altra cosa. Si tratta di metafore
ascolta un brano musicale le emozioni che cogliamo siva di tristezza” perché assomiglia al nostro tono fatte a proposito della musica e sulla musica per chia-
nell’esecuzione sono effettivamente indotte: ascolta- vocale nei momenti di tristezza. Per Davies (1994) la rirne meglio il significato e farlo intendere agli altri.
re un brano triste non vuole necessariamente dire frase “questa musica è triste” rimanda ad un’analo- In particolare è importante l’uso delle metafore fisi-
diventare tristi; si può cogliere la tristezza espressa, gia tra il movimento percepito ascoltando un brano che in riferimento alla musica. Esempi comuni di
senza necessariamente provare quella emozione. Al musicale e i movimenti di una persona ritenuta tri- metafore sulla musica sono: “un’esecuzione vigoro-
contrario si può, in alcuni casi, provare un’esperienza ste: la lentezza, gli andamenti vacillanti, esitanti e sa”, un “legato fluente”. Johnson (1999), Clarke
positiva, quasi di benessere fisico pur ascoltando un irregolari del corpo verrebbero riprodotti in musica (2001) e Damasio (1999), dai loro rispettivi ambiti
brano musicale giudicato “triste” o “rabbioso”. Così per descrivere la tristezza. Per entrambi gli autori disciplinari - filosofia, psicologia della musica e neu-
si può ascoltare estasiati un adagio di Mozart co- esiste, quindi, un legame tra espressione musicale e roscienze - concordano nel ritenere queste metafore
gliendone pienamente le caratteristiche tristi. schemi espressivi umani nella voce e nel movimen- particolarmente utili a farci sentire il modo in cui
Bisognerebbe, quindi, dire che il rapporto musica- to che sembrerebbero avere un’origine molto antica viviamo la musica e, quindi, le emozioni che noi
emozioni presenta almeno un duplice livello: la in accordo con punti di vista etologici classici stessi proviamo nel momento in cui ascoltiamo o
musica può da un lato rappresentare delle emozioni (Darwin, 1872) e recenti (Geissman, 2002) come eseguiamo della musica.
e dall’altro può indurre delle emozioni. Il fatto che vedremo meglio in seguito. L’ipotesi che la musica Queste metafore sulla musica riferite al movimento
non sempre le due cose coincidano ci deve far com- rappresenti le emozioni, piuttosto che crearle, con- possono essere un potente mezzo, per esecutori,
prendere che il valore del termine “emozione” in sente senza dubbio di capire perché la musica - che è insegnanti e studenti, per sviluppare aspetti sia
musica è più ampio o, comunque, diverso rispetto ad una configurazione astratta, non un essere vivente - musicali sia più specificamente tecnici. Ad esempio
altri contesti. Sembrerebbe quasi che la tristezza in possa contenere al suo interno un contenuto emoti- Figura 2: La forma “triste” di un salice piangente nell’insegnare a suonare uno strumento come la chi-

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tarra, si può far riferimento alla sua forma che è musica, quando cioè la musica stessa si esprime uti- sentano delle variazioni dinamiche, modificazioni del 5) MUSICA COME INDUZIONE
simile a quella del corpo umano, e si può fare imma- lizzando degli accostamenti metaforici, vuol dire far corpo che orientano le nostre percezioni e che rendo- DELLE EMOZIONI
ginare allo studente una tecnica esecutiva in cui lo riferimento non tanto a degli schemi linguistici ma a no conto di alcuni fenomeni ben noti di comunicazio- Per quanto si è prima detto, relativamente al coin-
strumento può essere sostenuto come una mamma delle categorie di pensiero. In altri termini attraverso ne delle emozioni. I processi di sintonizzazione e di volgimento corporeo nell’ascolto e nella pratica
o un adulto fa con un bambino, in maniera leggera le metafore della musica possiamo avere una chiave empatia possono aver luogo attraverso dei movi- musicale, l’affermazione che la musica rappresenti
ma ferma; le corde possono essere pizzicate con di lettura, a volte privilegiata, di ciò che si intende menti corporei che vanno verso una medesima dire- soltanto le emozioni non può che lasciare insoddi-
delicatezza proprio come si per pensiero musicale e, zione. L’ascolto e l’esecuzione musicale, d’altra parte, sfatti. Il rapporto musica-emozioni è estremamente
fa il solletico sulla pancia La musica stessa naturalmente, del significa- si baserebbero proprio su queste variazioni corporee profondo, spesso legato ad emozioni molto intense,
ad un bambino, e così via. può esprimere delle metafore, to ad esso connesso. che non sono certamente casuali, ma sono organiz- come testimoniano le ricerche relative ai resoconti di
Esiste, però, un altro modo Il pensiero musicale può zate in veri e propri schemi mentali, secondo quanto ascolto da parte di musicisti esperti sia di Gabrielson
di vedere il rapporto tra
può, attraverso i suoni, essere inteso come un’idea espresso da Piaget (1945) e Delalande (1993). A e Lindström (2003) sia di Sloboda (1991) concer-
musica e metafora. La musi- rinviare a qualche altra cosa, musicale, legata alla com- questa nozione di schema si rifà precisamente nenti l’attivazione di specifiche risposte fisiologiche.
ca stessa può esprimere proporre delle interpretazioni posizione, ma questa defi- Imberty (1986, 2002) per cui il significato musicale (o Ad esempio Sloboda (1991) parla di “tremori”, “bri-
delle metafore, può attraver- del mondo nizione è senza dubbio meglio lo “spazio semantico”) si organizza intorno vidi”, “groppo in gola”, “lacrime” che si accompa-
so i suoni, rinviare a qualche riduttiva. Il pensiero musi- ad alcuni assi dimensionali: la tensione e la disten- gnerebbero ad alcuni elementi musicali, come le
altra cosa, proporre delle interpretazioni del mondo. In cale opera in realtà in tutte le attività legate alla sione sono viste come estensioni del movimento cor- appoggiature melodiche, i bruschi cambi di tonalità,
questo caso è più corretto parlare di metafore all’interno musica, nella composizione, ma anche nell’interpre- poreo, dotate di caratteristiche temporali e, quindi, un ciclo discendente di quinte, ecc. Alcuni studi più
stesso del messaggio musicale e non sulla musica. tazione, nell’esecuzione, nell’ascolto, nel ricordo. applicabili al mondo dei suoni (nel loro svolgersi nel recenti sulla risposta dei brividi sollecitati dall’ascolto
Esempi di queste altre metafore possono andare da Il pensiero musicale, per ciò che si è prima detto, tempo) così come al comportamento motorio. Il filo- musicale si basano non solo su dei self reports, ma
un banale pot-pourri di brani il cui senso può essere risulta strettamente collegato alle sensazioni corpo- sofo statunitense Mark Johnson (1987) propone un anche su delle misurazioni oggettive (Plazac, 2008).
visto negli accostamenti proposti, al rapporto tra ree. Sotto questo aspetto è importante ricordare che concetto di “pensiero incarnato” partendo da alcune Molte ricerche nel campo delle neuroscienze, usando
musica e testo poetico o letterario in cui è possibile fin dalla nascita i genitori accarezzano, abbracciano, esperienze corporee comuni che orientano gli indivi- metodiche come la tomografia ad emissioni di posi-
cogliere un sotto-testo narrativo, o ancora, a varie fanno saltellare ritmicamente i bambini, si rivolgono dui a muoversi nello spazio, ad avere un buon senso troni (PET) o la risonanza magnetica funzionale (fMRI)
forme di dialogo sonoro in un contesto come quello loro con quel linguaggio tipico che si usa con i neo- dell’equilibrio e che sono costituite da più azioni coor- hanno evidenziato ancor più il legame tra musica,
dell’esecuzione musicale o della musicoterapia. nati (motherese) in cui molti elementi musicali (rit- dinate fra di loro (schemi). Questi schemi relativi al emozioni ed attivazione corporea. In particolare uno
Numerose metafore musicali (sia metafore fatte mici, melodici) sono presenti. comportamento corporeo possono estendersi, utiliz- studio di Salimpoor et al. (2011) ha mostrato come
sulla musica o espresse direttamente dalla musica) Si tratta di esperienze protomusicali che hanno nel zando metafore ed analogie, ad altri ambiti. Così, ad l’ascolto musicale che dà luogo a brividi di piacere
riguardano alcune sensazioni corporee e i termini corpo e nella sua espressione il principale referente. esempio, il concetto di equilibrio, può non limitarsi attivi il rilascio di dopamina nel cervello, così come il
stessi di tensione e distensione normalmente utiliz- Naturalmente questi movimenti sono funzionali ad alla sua dimensione fisica, ma riguardare più in gene- mangiare cibi gratificanti e il piacere sessuale.
zati nella grammatica musicale per indicare quando istanze di tipo comunicativo. Trevarthen (1999) sostie- rale e in termini più astratti un’idea di armonia fra Studi recenti (Bigand, Filipic e Lalitte, 2005) hanno,
ci si allontana dalla tonalità di impianto (tensione) ne che queste esperienze protomusicali siano deter- varie parti di una composizione. inoltre, mostrato che è sufficiente un tempo brevissi-
o quando si ritorna ad essa (ritorno sulla tonica, minanti nel favorire adattamenti fisiologici ed emo- Si tratta, pur con le dovute differenze, in tutti questi mo (dai 250msec a 1 sec.) ad un ascoltatore medio
distensione) sembrano rinviare a precisi stati cor- zionali così che i modelli interattivi diventino rilevanti casi di strutture organizzate, categorie mentali astrat- per individuare se un brano musicale (o sarebbe
porei. Ci sono dei riferimenti ancora più precisi. e dunque significativi. te a partire da esperienze corporee. meglio dire un frammento sonoro) è in grado di
L’espediente espressivo di rallentare in prossimità della Da quanto si è prima detto, emergerebbe che gran Sembrerebbe, quindi, che nel pensiero musicale ci suscitare emozioni e quali. In meno di 1 secondo di
conclusione di una frase musicale, ad esempio, come parte delle idee e dei concetti musicali nascerebbe sia un frequente e continuo ricorso a dei meccanismi suoni ci sarebbero, quindi, elementi sufficienti per
di recente è emerso in una ricerca (Friberg e Sundberg, nel corpo e si manifesterebbero attraverso dei preci- analogici, il rinvio ad una forma, ad uno schema che comprendere il carattere emotivo di un brano: inoltre,
1999), sembra avere le stesse proprietà del movi- si schemi di rappresentazione. contenga i principali e salienti aspetti espressivi di lo studio relativo all’attivazione di determinate aree
mento messo in atto dalle persone quando rallentano Le metafore della musica farebbero riferimento pre- determinate qualità che vogliono essere comunicate cerebrali dimostrerebbe come l’elaborazione dell’in-
e si fermano dopo una corsa. Questa è una sensazio- cisamente a degli schemi corporei. Si può ricordare ad altre persone. È proprio qui che noi possiamo tro- formazione emotiva in un brano musicale sia estre-
ne molto comune nei cantanti e in altri interpreti. qui quanto dice Stern (1995) a proposito degli affet- vare un collegamento specifico tra musica ed emo- mamente rapida e, il più delle volte, indipendente da
Tenendo a mente questi collegamenti che esistono ti vitali, Imberty (2002) relativamente agli schemi di zioni. Le emozioni, al pari della musica, hanno nel- altre abilità musicali (in letteratura si è descritto come
tra musica, metafore e coinvolgimento corporeo, tensione e distensione e Johnson (1987) agli “schemi l’espressione corporea una prima ed importante in alcuni pazienti, che non sapevano riconoscere un
occorre sottolineare che parlare di metafore della incarnati”. Gli “affetti vitali” per Stern (1995) rappre- forma di rappresentazione. motivo molto familiare, persisteva il riconoscimento

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del tono emotivo della melodia). Gli aspetti relativi rienza emotiva. Partendo dalla musica, dalla struttura corso narrativo fatto di tanti piccoli momenti emoti- un’attività di costruzione e collaborazione. Una parte
all’induzione delle emozioni sono ben noti in alcuni musicale quindi, già il musicologo Meyer (1956, 2001) vi o micro emozioni (Huron, 2006) che costituiscono della forma musicale viene creata nell’atto stesso del
contesti applicativi come nella scelta delle musiche nei aveva delineato alcune caratteristiche, per così dire, da un lato l’ambiente privilegiato di quelle esperien- fare musica insieme ad altri, o anche nell’ascolto.
film (utile per sottolineare delle scene particolarmente narrative del discorso musicale nella creazione di ze di violazione delle aspettative già descritte da Per questo nello studio del rapporto musica-emozio-
intense) o ancora nella cosiddetta “musica funzionale” aspettative nell’ascoltatore nate dal rapporto tra ten- Meyer e dall’altro il presupposto della regolazione ni è importante considerare sia la relazione che si
usata nei centri commerciali o nelle fabbriche per sione e distensione e proprio in queste caratteristiche delle emozioni attraverso ripetizioni consistenti di viene a creare tra il compositore, l’interprete e il frui-
indurre modifiche comportamentali negli acquirenti o aveva colto il carattere “emotivo” che un determina- parti musicali. Tra sorpresa e ripetizioni nascono le tore, sia il contesto di ascolto e, cioè, con chi si
negli operai. Bisogna inoltre ricordare che nella pratica to brano poteva avere: le emozioni nascono, soprat- emozioni in musica e le emozioni musicali. ascolta la musica, dove la si ascolta e quali attività
della musicoterapia la musica viene soprattutto impie- tutto, nella violazione di quelle aspettative. Il model- possono essere svolte contemporaneamente all’a-
gata per modulare e regolare le emozioni e costruire, lo di Meyer presenta degli aspetti di sicuro interesse 7) ASPETTI COMUNICATIVI DELLA MUSICA scolto. Per quanto riguarda il campo dell’interpreta-
su questa base, un rapporto terapeutico valido. sia per un musicologo sia per uno psicologo: la sua La musica non è solo un sistema di regole chiuso in zione musicale, in alcuni studi svolti in questi anni
idea di “emozione” che ritrova nelle strutture musi- se stesso ma, anche e soprattutto, uno strumento di dal nostro gruppo di ricerca, abbiamo potuto vedere
6) MUSICA ED EMOZIONI: cali è in linea con i modelli cognitivisti più recenti comunicazione che può trovare diversi contesti inter- come gran parte dell’espressività dell’interprete sia
RICERCHE SPERIMENTALI come quello di Frijda (1986) con cui sembra condivi- pretativi che spesso impongono una formulazione di legata alla comunicazione di emozioni, presenti sia
Spesso lo studio del rapporto tra musica ed emozio- dere il concetto che le emozioni non siano tanto delle un sistema di regole nel momento stesso dell’atto nel testo musicale sia come risposta all’ascolto della
ni si è soffermato su un’analisi comparata tra alcune azioni, ma delle “tendenze all’azione” o quello di comunicativo. Il rapporto musica-emozioni va visto propria esecuzione. L’interprete, inoltre, spesso non
componenti musicali e specifiche espressioni emoti- Scherer (1987) i cui studi evidenziano come le emo- precisamente all’interno di quelle che sono le poten- esprime delle emozioni soltanto eseguendo delle
ve. Una certa cautela va adottata nei confronti di zioni siano non degli stati mentali ma dei “processi” zialità comunicative della musica e della sua forza di frasi musicali, ma anche utilizzando il proprio corpo,
alcune ricerche sperimentali che hanno delle ipotesi che modulano continuamente il rapporto individuo- aggregazione sociale. i propri gesti e le proprie espressioni facciali (vedi
e degli obiettivi molto ristretti. La classica rassegna ambiente. In questo processo è precisamente la valu- Nel discorso musicale è in qualche modo implicita l’i- box 1 e box 2). Per quanto concerne il contesto di
di Gabrielson e Lindstrom (2001) testimonia come tazione della “novità – non novità dello stimolo” il dea che la forma che esso assume, il significato che ascolto bisogna dire che esso è radicalmente muta-
questo modo di procedere si espone a dei limiti primo fondamentale passo che attiva nell’organismo ne deriva non sono mai univoci ma sono il frutto di to rispetto ad un secolo fa.
severi, al di là del valore che singole ricerche possa- la risposta emotiva nei confronti dell’ambiente; in
no avere e al di là di alcuni risultati che hanno avuto maniera non dissimile sia Meyer sia Scherer ricono-
BOX 1
un buon riscontro empirico (ancorché non in termini scono in una risposta di “sorpresa” o, meglio, di “tra-
assoluti), come ad esempio il rapporto tra il modo salimento” (e forse si potrebbe parlare ancora più
Nell’ambito dell’espressione vocale delle emozioni nella voce parlata e cantata abbiamo eseguito il
minore e la tristezza o la connessione tra la velocità propriamente di meraviglia), una specie di nucleo ori-
seguente esperimento (Baroni, Caterina, Zanarini, Ragazzi, 1997).
elevata ed alcune emozioni positive. I limiti di que- ginario su cui si costruisce tutta l’esperienza emotiva.
sta impostazione nascono dal fatto che in un brano Sulla risposta di “trasalimento” (meraviglia), che Metodo e materiali:
musicale molteplici componenti interagiscono tra comporta come tutti i processi valutativi (“appraisal”) 3 attori e 3 cantanti professionisti hanno interpretato le seguenti frasi scelte dal repertorio operistico:
loro e, spesso, gli effetti di queste interazioni non anche un’attivazione fisiologica (“arousal”) si innesta-
1) Dunque al giardin verrai?
possono essere previsti dall’analisi delle singole no altre istanze di ordine diverso: non solo lo stimolo
(Mozart, Le nozze di Figaro, act 3, scene 2)
componenti che, quindi, hanno il più delle volte un è reputato “nuovo” o “sorprendente” ma è valutato
valore relativo e non assoluto. C’è poi da considera- come “interessante-non interessante”, “piacevole- 2) Ed or fra noi parliam da buoni amici
re - e questo forse è un limite ancor più severo - che spiacevole”, ecc... Riprendendo, quindi, il modello di (Puccini, Tosca, act 2, scene 5)
tale impostazione di ricerca spesso trascura quegli Meyer si potrebbe dire che la violazione delle aspet- 3) Nulla sfugge al mio sguardo
aspetti legati al costituirsi dell’esperienza emotiva, tative nell’ascoltatore di un brano musicale non solo (Verdi, Aida, act 3, scene 3)
agli effetti che produce in chi la vive, alle strategie attiva una risposta di sorpresa ma anche di interes- Le emozioni richieste erano felicità, rabbia e tristezza.
che sono messe in atto per controllarla e modularla. se e di valutazione edonica: l’ascoltatore concentra la Due livelli di intensità sono stati considerati (alto-medio)
In altre parole, per cogliere delle puntuali connes- sua attenzione sul brano e sulla propria esperienza e Le interpretazioni erano precedute da una interpretazione neutra (scolastica).
sioni tra strutture musicali e aspetti emotivi spesso le mette in relazione. Questo è senza dubbio il primo I cantanti erano accompagnati al piano (potevano sentire l’accompagnamento attraverso la cuffia; l’accom-
si trascura il fatto che il processo di ascolto è sempre passo per comprendere che la musica è un stru- pagnamento non era registrato).
un processo dinamico che implica istanze comunica- mento di collegamento, di relazione con il mondo. Si
SEGUE
tive, così come lo è l’espressione musicale e l’espe- costruisce con l’ascolto di un brano musicale un per-

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segue BOX 1 BOX 2 bito dell’ascolto musicale. Oggi si può ascoltare


musica sempre, in qualsiasi luogo, per la strada, in
3 giudici indipendenti hanno valutato le interpretazioni dei cantanti e degli attori secondo due scale: Nell’ambito di una serie di studi sull’interpreta- treno, a casa propria, con amici, con modalità perso-
una scala a 5 punti per vedere la riconoscibilità delle emozioni espresse zione pianistica abbiamo filmato e registrato nalizzate (al volume che si desidera), quante volte si
(1=molto debole; 2=debole; 3=discreta; 4=chiara; 5=molto chiara) e diverse interpretazioni di alcuni brani di Debussy voglia e mettendo a confronto le migliori interpreta-
una scala a 4 punti per stabilire la genuinità e la naturalezza delle interpretazioni (Caterina, Bonfiglioli, Baroni e Addessi, 2004). zioni. Ancora nell’ambito dell’esecuzione e della
(1=esagerata; 2=un po’ forzata; 3=quasi genuina; 4=genuina). Tra le molte analisi fatte ci siamo soffermati su composizione musicale numerosi programmi infor-
alcuni segnali facciali, come l’innalzamento o matici, hanno permesso di manipolare dei suoni, di
Sono state scelte le due interpretazioni migliori di cantanti e attori.
l’abbassamento delle sopracciglia che sembrano costruire dei suoni campionati, di comporre ed ese-
avere, analogamente a quanto avviene nel lin- guire musica. È chiaro che anche nel campo della
Disegno sperimentale:
guaggio verbale, un particolare potere comuni- performance, soprattutto nel caso dei concerti di
3 emozioni x 3 frasi x 2 livelli interpretativi = 18 stimoli. cativo in relazione alle frasi musicali eseguite.
musica leggera, il rapporto tra un artista e il suo pub-
Gli stimoli sono stati bilanciati, suddivisi in due nastri (cantanti e attori) e presentati in ordine casuale e Qui sotto vengono dati due esempi del pianista
sottoposti ad una prova di decodifica a 42 studenti universitari. blico non può non tener conto di questa situazione
Bruno Canino durante l’esecuzione di un “trillo”.
profondamente diversa rispetto al passato.
Risultati: Certamente si può dire che l’estensione degli stru-
menti di comunicazione abbia dato luogo a processi
I risultati hanno indicato che sia i cantanti che gli attori riescono ad esprimere le emozioni richieste con
di omologazione e ad una maggiore uniformità tra
un grado di riconoscibilità superiore a quello attribuibile al caso. Le emozioni espresse dagli attori sono
riconosciute significativamente meglio rispetto a quelle dei cantanti (vedi grafico), ma i parametri acu- artista e pubblico, ma questa situazione, quando
stici e vocali utilizzati per esprimere le diverse emozioni sono sostanzialmente simili. anche fosse del tutto vera, non necessariamente
deve essere vista in termini esclusivamente negati-
vi. Si può dire anzi che nella società odierna vi è
spazio per un recupero di quel legame tra arte e vita
100
quotidiana che la tradizione romantica aveva messo
90 in crisi. Il recupero della dimensione quotidiana nel
mondo dell’espressione artistica è un fattore molto
80 importante per l’organizzazione e la regolazione
della vita sociale anche attraverso le manifestazioni
70
artistiche che possono contribuire non poco a ridur-
re comportamenti violenti, antisociali.
60
La musica, un po’ come la moda nei vestiti, favori-
Percentuali

Attori
50 sce i processi di identità che riguardano il sé perso-
Cantanti nale e quelli che riguardano il sé sociale, soprattutto
40 in particolari periodi della vita come l’adolescenza.
La musica ha da sempre costituito un potente fattore
30
di aggregazione sociale. Ciò è particolarmente impor-
tante nella vita degli adolescenti dove gli amici, i
20
coetanei spesso si riconoscono in una comunanza di
10 Fino ai primi anni del ventesimo secolo la fruizione gusti musicali. In alcune ricerche condotte sui gusti
musicale avveniva in concerti pubblici, in audizioni musicali degli adolescenti (Gasperoni, Marconi e
0 private e coinvolgeva un numero relativamente Santoro, 2004) si può vedere come tre ragazzi su
Felicità Rabbia Tristezza ristretto di persone. La diffusione di strumenti di quattro ritengano che la musica da loro ascoltata sia
riproduzione, dai vecchi dischi a 78 giri fino ai moder- la stessa che ascoltano i loro amici più cari.
ni DVD, la radio, la televisione, lo smart phone, il Naturalmente le preferenze verso un determinato
computer, hanno profondamente rivoluzionato l’am- genere musicale o uno specifico artista implicano

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molto spesso l’adozione di comportamenti esteriori to ai meccanismi e alle strategie adoperate per la
(modo di vestire, parlare, ecc.) simili, la condivisione fruizione di quanto è stato creato nell’attività poieti-
Bibliografia
di alcune scelte di vita o, più in generale, dei mec- ca. Così, l’analisi musicale ha un livello poietico che
canismi di identificazione che portano ad una mag- riguarda soprattutto la composizione, un livello neu- Baroni M., Caterina R., Regazzi F., Zanarini G. Model of Final Ritardandi Derived from Measure-
giore coesione all’interno di un gruppo o sottogrup- tro che riguarda l’opera in quanto tale e un livello Emotional aspects of singing voice in A. Gabrielsson ments of Stopping Runners, Journal of the Acoustical
po sociale. Inoltre la musica può esprimere emozioni estesico, infine, che riguarda la fruizione e la perce- (ed.), Third Triennal ESCOM Conference, Proceedings Society of America 105(3): 1469-1484, 1999.
a livello intrapersonale come mezzo di comunicazio- zione. Quel che è importante nel modello di Nattiez (Uppsala, Sweden, 7-12, June 1997). Uppsala: Frijda N.H.
ne di propri stati emotivi, canzoni di amore, di rabbia e che è in linea con quanto è stato fin qui detto: che Uppsala University, 484-489, 1997. The emotions, Cambridge: Cambridge University Press,
possono essere usate in questi specifici contesti. In il livello estesico non coincide con un semplice Bigand E., Filipic S., Lalitte P. 1986, (trad. it. “Emozioni”, Il Mulino, Bologna, 1990).
questa maniera la musica stessa fa parte della costru- momento di decodifica degli stimoli proposti all’a- The Time Course of Emotional Responses to Music,
zione dell’emozione e dell’evento ad essa legato. scolto come in molti modelli di comunicazione, ma è Gabrielsson A., Lindström W.S.
Annals of the New York Academy of Sciences, Strong experiences related to music: A descriptive
Si può, quindi, certamente riprendere l’idea della un processo attivo di costruzione della forma e del 1060:429-437, 2005.
Langer (1972) che la musica sia il linguaggio delle significato musicali in relazione a molti fattori come il system, Musicae Scientiae, 7, 157-217, 2003.
emozioni, dicendo più precisamente che la musica è contesto di ascolto, le convenzioni socio-culturali, le Caterina R., Bonfiglioli L., Baroni M., Addessi A.R. Gabrielson A., Lindstrom E.
un sistema di comunicazione. regole implicite o esplicite che possono essere lega- Mimic expression and piano performance, The 8th The influence of musical structure on emotional
Ma alla luce di quanto si è detto, bisogna precisare te all’interpretazione e alla notazione musicale. International Conference on Music Perception & expression, pp. 223-249, 2001. In Sloboda J.A &
due aspetti che nascono dall’uso dell’analogia e delle In conclusione, la musica è un fenomeno che attra- Cognition (ICMPPC8) (Evanston, Illinois, USA, Juslin P.N. (Eds.), “Music and Emotion: theory and
metafore in musica. Riferendosi in parte ad una lunga versa la vita quotidiana e la rende più ricca, proprio August 3-7, 2004) a cura di Lipscomb S.D., Ashley R., research”, New York: Oxford University Press.
tradizione psicoanalitica (Anzieu, Winnicott, Bion, come le emozioni che costellano continuamente la Gjerdingen R.O., Webster P. “Proceedings on CDROM
of the 8th International Conference on Music Gasperoni G., Marconi L., Santoro M.
ecc...) si può dire che le espressioni vocali, i movi- nostra esistenza. La musica in parte utilizza dei codici
Perception & Cognition (ICMPC8)”, The Society for La musica e gli adolescenti, Edt, Torino, 2004.
menti del corpo, attraverso i processi di analogia e suoi propri, diversi dalle parole, per cui è difficile tro-
della metafora, si trasformano in concetti, idee, pen- varne un significato che possa essere espresso con Music Perception & Cognition SMPC, 2004. Geissmann T.
sieri che fanno parte del sapere musicale e che ci per- parole (ineffabilità della musica). Ma la musica non Clarke E. Duet-splitting and the evolution of gibbon songs,
mettono di esprimere e vivere pienamente le nostre viene a noi come un suono dal vuoto stellare per dirla Meaning and the specification of motion in music, Biological Reviews 77: 57-76, 2002.
emozioni. Inoltre, attraverso la musica, si attuerebbe con Wittgenstein. Al contrario è intimamente connes- Musica Scientiae 5/2: 213-231, 2001. Hanslich E.
un passaggio dal mondo delle proprie esperienze sa a gran parte delle attività della vita quotidiana Vom Musikalisch-Schönen, 1854, trad. it. “Il bello
Damasio A.
interne a quello esterno. Come si è già detto una costruite insieme ad altre persone e in cui, di regola, musicale”, Aesthetica, Palermo, 2001.
The Feeling of What Happens: Body and Emotion in
parte della forma musicale viene creata nell’atto si utilizza il linguaggio verbale. Per questo la musica,
the Making of Consciousness, New York: Harcourt Huron D.
stesso del fare musica insieme ad altri, o anche nel- oltre ad essere un pensiero che si organizza secondo
Brace, 1999. Sweet Anticipation: Music and the Psychology of
l’ascolto. Ne consegue che elementi percettivi, indizi le sue regole, è anche oggetto di pensiero e, in quan-
Darwin Ch. Expectation, Cambridge: MIT Press, 2006.
di superficie, ripetizioni, ciò che in altri termini può to tale, ci dischiude i suoi segreti e ci consente di tro-
essere colto in un’analisi musicale fatta durante l’ascol- vare, insieme ad altri, le sue stesse emozioni. The Expression of Emotions in Man and Animals, Imberty M.
to piuttosto che non in un’analisi formale eseguita sulla London: Murray, 1872, (trad. it. “L’espressione delle Suoni, Emozioni, Significati, Clueb, Bologna, 1986.
partitura, danno indicazioni di come la forma musicale emozioni nell’animale e nell’uomo”, Boringhieri,
Torino, 1982). Imberty M.
possa essere organizzata. Il pensiero musicale che
Il bambino e la musica, in Nattiez J.-J. (Ed),
nasce da quella forma consente di esprimere, regola- * Roberto Caterina è nato a Salerno il 14 dicembre 1952. Davies S. “Enciclopedia della Musica”, vol. II, (477-95),
re e condividere con gli altri le proprie emozioni. È professore associato presso il Dipartimento di Psicologia del- Kivy on Auditors’ Emotions, Journal of Aesthetics and Einaudi, Torino, 2002.
Nella definizione degli aspetti comunicativi della l’Università di Bologna e docente di Psicologia della musica, Art Criticism, Vol. 52, No. 2, pp 235-236, 1994.
musica bisogna sottolineare il ruolo che gli elemen- Psicologia della percezione e Psicologia della comunicazione. Johnson M.L.
Delalande F. The body in the mind: The bodily basis of meaning,
ti percettivi svolgono. Nel suo modello di semiologia Membro dell’Escom (European Society for the CognitiveScience of
Le condotte musicali, Clueb, Bologna, 1993. imagination, and reason. Chicago: University of
della musica Jean Jaques Nattiez (1975) ha indiv- Music). Tra i suoi interessi figura lo studio della regolazione delle
duato tre livelli di analisi inerenti a due processi: un emozioni nella relazione di aiuto, soprattutto attraverso le arti tera- Friberg A., Sundberg J. Chicago Press, 1987.
processo poietico legato alla creazione, alla compo- pie. Su questo argomento ha pubblicato diversi contributi nella Does Music Performance Allude to Locomotion? A SEGUE
sizione di un’opera d’arte, un processo estesico lega- letteratura scientifica internazionale ed italiana.

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segue Bibliografia LE RICERCHE


Johnson M.L.
Embodied Reason (pp. 81-102) in Gail Weiss and
Sloboda J.A.
Music structure and emotional response: some
PSICOPEDAGOGICHE
Honi Haber (eds) “Perspectives on Embodiment:
The Intersections of Nature and Culture”, London:
empirical findings, Psychology of Music, 19, 110-
120, 1991.
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Routledge, 1999.
Kivy P.
Stern D.
The Motherhood Constellation, New York: Basic
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The Corded Shell, New Jersey: Princeton University Books, 1995.
Press, 1980. Michele Biasutti Università di Padova,
Trevarthen C.
Meyer L.B. Musicality and the intrinsic motive pulse: evidence Dipartimento FISPPA
Emotion and meaning in music, Chicago: Chicago from human psychobiology and infant communica-
Press, 1956. tion, Musicae Scientiae, Special Issue, 155-215,
1999. It is well known that music can elicit INTRODUZIONE
Meyer L.B.
Music and Emotion: distinctions and uncertainties Zbikowski L.M. external auditory sensations such as the È risaputo che la musica può suscitare sensazioni
(pp. 341-361). In: Sloboda J.A & Juslin P.N. (Eds.), Metaphor and Music (pp. 502-524). In R.W. Gibbs perception of colour or mental images. esterne al fatto uditivo quali percezioni di colori o
“Music and Emotion: theory and research”, New jr. (ed) “The Cambridge Handbook of Metaphor and Several studies have examined these effects of the so immagini mentali. Diversi studi hanno approfondito
York: Oxford University Press, 2001. Thought”, Cambridge: Cambridge University Press, called area of the synaesthesia. The synaesthesia is questi effetti che rientrano nel settore chiamato delle
2008. the ability to transform, enrich and encode events in sinestesie. Il termine sinestesia deriva dal greco Syni,
Nattiez J.J.
multiple sensory experiences. The research questions che significa insieme o unione, e Aisthesis, che signi-
Fondements d’une sémiologie de la Musique, Paris: Zentner M., Grandjean D., Scherer K.R.
that researchers have considered in order to provide fica sensazione o percezione. Il fenomeno della sine-
Union générale d’éditions, 1975. Emotions evoked by the sound of music:
explanations for synaesthesia are: The colours can stesia coinvolge l’unione dei sensi, e avviene quando
Characterization, classification, and measurement,
Piaget J. be heard? The sounds can be seen? In what way una modalità sensoriale (gusto, olfatto, tatto, udito o
Emotion, 8, 494-521, 2008.
La formation du symbole chez l’enfant, 1945. Trad. does this association occur? Are there general laws vista) è causa di una percezione in un’altra modalità.
it. “La formazione del simbolo nel bambino”, La and the principles are recursive? What impact has this Horan (2011) considera la sinestesia l’abilità di tra-
nuova Italia, Firenze, 1972. phenomenon in the population? These questions sformare, arricchire e codificare eventi in esperienze
Plazac J. have also stimulated this essay in examining various sensoriali multiple in modo coinvolgente. Ad esem-
The Effects of Attention on Frisson-Related aspects of synaesthesia, from historical to etymological, pio, l’ascolto di un evento sonoro può indurre una
Responses from Unexpected Musical Events, The from psychological and perceptive to neurophysiological, sinestesia, e generare una sensazione visiva come
Ohio State Online Music Journal (OSOM), Vol. 1, analysing the synesthetic associations to specific un’immagine o un colore. In particolare, è definita
num. 2, 2008. musical parameters such as frequency, timbre and cromestesia, ascolto del colore o ascolto colorato, la
the musical form. Several aspects will be analysed situazione nella quale stimoli uditivi come suoni o
Salimpoor V.N., Benovoy M., Larcher K.,
such as the images, the colour, the sign and the melodie evocano immagini di colori.
Dagher A., Zatorre R.J.
light in the composition, the synaesthesia between Le sinestesie non si limitano all’associazione di colo-
Anatomically distinct dopamine release during anti-
verbal sound events and colours, the visual linguistic ri ai suoni, anche se questa è una tra le esperienze
cipation and experience of peak emotion to music,
terms to define music, synaesthesia and pitch, più diffuse. In alcuni casi si possono verificare sine-
Nature Neuroscience, 14(2), 257-262, 2011.
associations between musical structures and colours, stesie nella stessa modalità sensoriale: la vista di un
Scherer K.R. the synaesthesia and the timbre, the incidence of oggetto può indurre la sensazione di un particolare
Toward a dynamic theory of emotion: The compo- synaesthesia and the neurophysiological mechanisms colore. Un’altra sinestesia è quella termica, in base
nent process model of affective states, Geneva of synaesthesia. Finally it will be discussed the relevance alla quale alcuni colori, solitamente come il giallo,
Studies in Emotion and Communication, 1(1), 1987. of synaesthesia for the work of a music therapist. l’arancio e il rosso sono sentiti come caldi, mentre il
blu e il verde come freddi.

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Le sinestesie sono state rilevate da centinaia di anni, sentazione musicale di stimoli visivi, l’utilizzo del colo- uso esteso e articolato delle luci è stato proposto da sazione di differenze minime di intonazione è vis-
anche se lo studio sistematico è incominciato dalla re nelle partiture, la realizzazione di partiture grafiche Scriabin che ha orchestrato la sua quinta sinfonia suta affettivamente.
fine del XIX secolo ed è stato un settore battuto spe- e l’uso di particolari sistemi di illuminazione durante Prometeo (Poema del Fuoco) con una parte di luci, Il vocabolo cromatico definiva poi uno dei tre gene-
cialmente nella prima parte del Novecento l’esecuzione di brani musicali. ritenendo che l’integrazione di luci colorate avrebbe ri in uso nell’antica Grecia che, con il diatonico e l’e-
(Glicksohn, 2011). Le domande alle quali i ricercato- Riguardo alla rappresentazione musicale di stimoli agito come “un potente risuonatore psicologico” per narmonico, costituivano il sistema musicale.
ri hanno cercato di fornire spiegazioni erano ad visivi, la musica a programma racchiude una serie gli ascoltatori. L’autore era convinto che i colori Un altro termine, la parola latina color, designava
esempio: i colori si possono ascoltare? I suoni si pos- variegata di esempi di traduzione musicale di sti- potessero diventare parte costitutiva di una compo- nel Medio Evo (XII secolo) un procedimento compo-
sono vedere? Si può associare un colore ad ogni moli visivi. Un esempio molto noto in questo sizione musicale e intendeva proporre una sintesi sitivo nel quale la melodia era ornata con degli
musica? In che termini ambito è fornito dal com- estetica incentrata sulle relazioni tra suoni e colori abbellimenti. Lo stesso vocabolo era in uso nel 1300
avviene questa associazio- I colori si possono ascoltare? positore russo Musorgskij nella ricerca di un’unità dei sensi. e 1400 nella pratica contrappuntistica ed era con-
ne? Esistono delle leggi I suoni si possono vedere? che nella suite pianistica La partitura del Prometeo prevede una particolare trapposto a quello di talea. Talea indicava la melodia
generali, dei principi ricor- Quadri di un’esposizione tastiera chiamata Tastiera per luce, con una parte gregoriana chiamata tenor, sulla quale si basava
sivi? Che incidenza ha que-
Si può associare un colore ad (1874) ha elaborato sono- scritta a due voci che aveva il compito di fornire dei tutta la composizione caratterizzata da uno schema
sto fenomeno nella popo- ogni musica? In che termini ramente gli stimoli avuti ritmico che si ripeteva. Color indicava invece una
segnali per l’accensione di luci colorate. Scriabin aveva
lazione? Queste domande avviene questa associazione? durante un’esposizione di l’intenzione di realizzare anche un altro brano, variazione del tenor e la ripetizione della stessa
hanno stimolato anche il opere dell’amico pittore e Misterium, nel quale sarebbero state stimolate mol- melodia con valori ritmici diversi. La parola color è
percorso di ricerca di questo saggio che esamina vari architetto Hartmann. Musorgskij è stato ispirato dai rimasta in uso e indica genericamente un arricchi-
teplici esperienze sensoriali (uditive, visive, olfattive
aspetti delle sinestesie, da quelli storici a quelli eti- disegni e dagli acquerelli che il pittore aveva rea- e tattili) con musica, poesia, danza, luci e profumi da mento della melodia attraverso abbellimenti. In par-
mologici, da quelli psicologici e percettivi a quelli lizzato durante vari viaggi svolti anche all’estero. celebrarsi sulle rive del Gange. La morte precoce del- ticolare si parla di coloratura, in riferimento all’orna-
neurofisiologici, analizzando le associazioni sinestesi- Riguardo all’utilizzo del colore nelle partiture, diversi l’autore, avvenuta a 43 anni, non gli ha consentito di mentazione di una melodia, ad esempio da parte dei
che a specifici parametri della musica come la fre- autori sono ricorsi a questa tecnica, come la portare a termine questo progetto. cantanti. Si tratta di una tecnica tipica del belcanto
quenza, il timbro e la forma musicale. In particolare, Gubaudulina e Messiaen, riportando i nomi dei colo- italiano, che consisteva nel variare la melodia con
saranno analizzate le immagini, il colore, il segno e ri in particolari punti delle loro partiture o indicazio- TERMINI LINGUISTICI VISIVI virtuosismi ad esempio nell’aria col da capo.
la luce nella composizione, le sinestesie tra eventi ni colorate. In particolare, Messiaen riferisce di utiliz- PER DEFINIRE LA MUSICA Il vocabolo colorito si riferisce invece all’espressività
sonori verbali e colori, i termini linguistici visivi per zare delle vivide sensazioni cromatiche nella sua Lo stretto rapporto tra dimensione visiva e uditiva è della musica, al fraseggio, alla dinamica, all’intensi-
definire la musica, le sinestesie sull’altezza, le sine- musica e utilizza segni di vari colori nelle partiture. deducibile intuitivamente considerando che diversi tà, al tipo di vibrato e al tipo di timbro, elementi che
stesie sulla tonalità, le associazioni tra strutture musi- Riguardo alla realizzazione di partiture grafiche, mol- aggettivi utilizzati comunemente per definire delle sono di stretta pertinenza dell’esecutore.
cali e colori, le sinestesie sul timbro, l’incidenza delle tissimi autori hanno spinto al massimo la possibilità di caratteristiche visive quali La parola cromatica è utiliz-
sinestesie e i meccanismi neurofisiologici delle sine- esprimersi anche graficamente nella scrittura musica- brillante e scuro sono impie- L’autore era convinto che zata per più elementi musi-
stesie. Da ultimo sarà discussa la rilevanza delle sine- le contemporanea ideando delle nuove grammatiche gati per contraddistinguere cali, come l’intervallo, la
stesie per il lavoro del musicoterapista. compositive e dei nuovi sistemi interpretativi del anche aspetti del suono. In
i colori potessero diventare scala, il sistema e gli stru-
segno grafico. Le partiture di autori quali Bussotti e particolare, i vocaboli deriva- parte costitutiva di una menti, mentre il termine cro-
IMMAGINI, COLORE, SEGNO E LUCE Cage diventano delle opere grafiche nelle quali l’ese- ti dalle parole colore e cro- composizione musicale matismo indica un procedi-
NELLA COMPOSIZIONE cutore deve cimentarsi introspettivamente per riela- matico come colorazione, mento della musica occiden-
La storia della musica è piena di esempi di come borare un’interpretazione sonora del segno. color, coloratura, colorito, croma e cromatico sono tale dal XIV secolo, in base al quale alcuni gradi della
effetti e sensazioni sinestesiche siano state di stimo- Riguardo all’uso di particolari sistemi di illuminazione molto diffusi in ambito musicale. scala sono innalzati o abbassati di un semitono.
lo e di ispirazione a compositori quali Berlioz, Brahms, durante l’esecuzione di brani musicali, alcuni autori Il termine colorazione era utilizzato nell’antica Il termine colore è usato anche per definire le sfu-
Chopin, Debussy, Franck, List, Rachmaninov, Rimsky- quali Gubaudulina, Sani e Scriabin ne hanno previsto Grecia per descrivere il coinvolgimento determinato mature nel timbro. Slawson (1985) nel volume
Korsakov, Schumann, Scriabin e Wagner. Anche nel l’uso riportandolo anche in partitura. La Gubaudulina da particolari intonazioni delle scale musicali: diffe- Sound color tratta le questioni inerenti alla struttura
periodo contemporaneo figurano molti compositori ha scritto in partitura una parte per le luci con colori renti sistemi di temperamento erano utilizzati con del suono, intendendo con il termine color le asso-
quali Scriabin, Messiaen, Gubaudulina e Sani che differenti nel suo IV quartetto per archi e Sani nel pro- intenti specifici e le variazioni nel temperamento ciazioni che i compositori utilizzano per dare signifi-
hanno cercato di fornire una stimolazione multipla e getto musicale Non tutte le isole hanno di mezzo il erano dei qualificatori più dello stato emotivo e cato ed espressività alla musica.
raffigurazioni anche visive delle loro opere musicali. In mare utilizza delle particolari illuminazioni con fasci di affettivo che dell’altezza dei suoni. L’analogia con i In definitiva, si rileva che vi sono diversi termini,
particolare, si rilevano più tendenze quali la rappre- luce nell’isola I con progetto visivo di Mario Sasso. Un colori sembra un processo naturale, poiché la sen- derivati dalla parola colore, in uso in campo musica-

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le con accezioni ampie, in associazione a vari ele- Riguardo agli eventi sonori linguistici, Yilmaz (1967) nel circolo cromatico non genera un percetto neu- anche se non fornisce evidenze su una sua capacità
menti formali della musica quali l’altezza, la melodia, ha descritto lo spazio delle vocali con una schema- tro, nel quale sono perse le identità dei singoli sistematica di associare suoni a colori. Secondo alcuni
la metrica, la dinamica e il timbro. Ci si può anche tizzazione circolare con, al centro, la vocale neutra toni. Sarebbe forse opportuno ricercare analogie di esisterebbero concordanze su alcune tonalità: quella
interrogare sull’importanza che il suono delle parole schwa, in accordo con l’analisi fonetica dei suoni ordine superiore piuttosto che limitarsi alla risolu- di Do maggiore richiamerebbe il bianco, in relazione
e del linguaggio riveste a livello rappresentativo. delle vocali. Secondo alcuni, esisterebbero delle ana- zione tra i singoli toni, ad esempio quando le note ai tasti bianchi in avorio del pianoforte, ma è stato
logie nei meccanismi percettivi delle vocali e del si raggruppano e sono strutturate in un contesto evidenziato come tale processo sia più evidente con i
SINESTESIE TRA colore: la vocale neutra avrebbe la stessa funzione più ampio. pianisti rispetto a esecutori di altri strumenti.
EVENTI SONORI VERBALI E COLORI della luce bianca, mentre le vocali opposte nella Alcuni compositori ritengono che la predominanza
Esistono diversi studi che hanno considerato le asso- disposizione circolare avrebbero una mansione simi- SINESTESIE SULL’ALTEZZA DEI SUONI del Re maggiore sia foriera di sensazioni del colore
ciazioni tra eventi sonori verbali e colori. Secondo le ai colori complementari. La percezione della voca- Le sinestesie sull’altezza dei suoni sono piuttosto oro o giallo. Questo può essere associato alla circo-
alcuni ogni lingua ha un le neutra servirebbe come rare e consistono nell’associare colori a determinate stanza che molti compositori, specialmente del perio-
proprio colore: il francese il Come per gli stimoli verbali, riferimento o ancoraggio note. Ad esempio, i possessori di orecchio assoluto do barocco quali Bach e Handel, hanno utilizzato que-
marron scuro, l’inglese il anche per la musica si possono intorno al quale è organiz- riportano frequentemente di avere sensazioni di sta tonalità in special modo con gli ottoni, in relazio-
marron chiaro, il tedesco il zato lo spazio percettivo. colori per specifiche note. In generale, appare ricor- ne alla facilità di esecuzione e alle maggiori possibi-
verde, l’italiano l’azzurro,
rintracciare delle analogie nei Yilmaz (1967) ha cercato siva la sensazione che i suoni nel registro grave for- lità tecniche di questi strumenti in Re maggiore.
l’antico greco il giallo. processi generali di elaborazione anche di dimostrare che le niscono immagini di buio, mentre quelle nel regi- L’associazione di colori alle tonalità è legata ad un
Alcune persone associano delle informazioni leggi di mescolamento del stro acuto di brillantezza. Alcuni studi condotti con processo individuale e perciò vi è una discreta varia-
dei colori alle singole lette- colore possono essere ap- onde sinusoidali a varie frequenze hanno eviden- bilità nei giudizi dei singoli compositori. Ad esempio
re dell’alfabeto. Galton (1883) ha condotto degli stu- plicate alla percezione delle vocali. Attraverso una ziato che il giallo e il verde Scriabin e Rimsky-Korsakov
di per spiegare questo fenomeno, evidenziando che serie di osservazioni sulle qualità delle vocali, l’auto- erano associati alle frequen- L’associazione di colori alle ritenevano che esistessero
la combinazione delle lettere poteva determinare re ritiene che la vocale neutra sia sintetizzabile con ze acute, il rosso e l’aran- tonalità è legata ad un delle corrispondenze pre-
un colore. la somma di tutte le vocali pronunciate da una per- cione a quelle medie, men- cise tra i colori e le tonali-
Altre ricerche condotte con il Stroop colour-word sona, ovvero da un appropriato mescolamento di tre il blu e il violetto a
processo individuale e perciò tà maggiori, ma esistono
test hanno considerato le associazioni tra le parole vocali opposte nella schematizzazione circolare delle quelle gravi. Gli operisti uti- vi è una discreta variabilità nei delle discrepanze nei giu-
dei colori e il loro colore rilevando dei tempi di rea- vocali. Si tratta di un procedimento simile a quello lizzano tali abbinamenti per giudizi dei singoli compositori dizi dei due autori. Emerge
zioni maggiori per nominare parole discordanti. Ad con il quale si ottiene il colore bianco attraverso il proporre scene che tendo- un elemento comune nei
esempio, la parola rosso scritta con il colore verde dosaggio opportuno di colori complementari. In defi- no allo scuro con musiche nel registro grave, mentre vari compositori analizzati: molti riferivano colori puri
è letta con una minor prontezza evidenziando dei nitiva, emerge una rilevanza della dimensione uditi- scene luminose nel registro acuto. A volte questo in associazione ad armonie senza alterazioni, mentre
tempi di risposta più lunghi per gli stimoli incon- va delle parole e ci si può chiedere quanto questa stereotipo è utilizzato anche nei film. tonalità con diesis e bemolli erano connesse a sen-
gruenti (parole di colore diverso da quello semanti- sia in rapporto con la musica. Esistono anche delle sinestesie denominate musico- sazioni di colori con toni metallici, brillanti e riflessi
co) rispetto a quelli congruenti (concordanza nel Come per gli stimoli verbali, anche per la musica spaziali, legate allo spazio musicale, in base alle particolari. Più è complessa la chiave e più risulta
nome del colore e del colore percepito). si possono rintracciare delle analogie nei processi quali le altezze sono percepite con una matrice spa- articolata l’associazione che suscita. Sembra poi che
Diversi studi hanno definito il funzionamento del generali di elaborazione delle informazioni. Lo zialmente definita. In questo tipo di sinestesie le le tonalità maggiori con i bemolli, come Re bemol-
sistema percettivo uditivo nella decodifica dei mes- spazio acustico è stato schematizzato in base alle informazioni musicali orientano automaticamente le, La bemolle e Mi bemolle, siano associate a colo-
saggi verbali e di altri eventi sonori complessi. In relazioni percettive, sintetizzando il concetto di l’attenzione del fruitore in base alle loro specifiche ri scuri come il violetto, il viola e il blu metallico,
particolare, si è cercato di ridurre ad un numero defi- altezza cromatica. Uno dei modelli più diffusi del- forme musico-spaziali con un carattere di automati- mentre quelle senza bemolli sono associate a colori
nito e psicologicamente significativo tutte le infor- l’altezza musicale è la teoria delle due componen- cità e coerenza (Akiva-Kabiri et al., 2014). più chiari.
mazioni contenute nello spettro armonico del suono ti che riporta un andamento ad elica. Questa teo-
con lo scopo di individuare delle similitudini nell’ela- ria non ha elementi di raccordo con la teoria dei SINESTESIE SULLA TONALITÀ SINESTESIE SUL TIMBRO
borazione degli stimoli verbali e musicali. Per la trat- colori, poiché il mescolamento di due note non I ricercatori hanno evidenziato che per molti composi- Le sinestesie sul timbro coinvolgono il suono degli
tazione delle informazioni sono stati proposti formu- produce un effetto comparabile a quello ottenibi- tori ogni tonalità ha un colore proprio. Si tratta di una strumenti o l’effetto sonoro complessivo dato dalla
le matematiche, algoritmi e modelli che hanno sche- le con il processo additivo dei colori. La combina- sensazione diffusa tra i compositori e sono stati docu- somma degli strumenti dell’intera orchestra. Vari
matizzato in uno spazio bidimensionale o tridimen- zione di due note non produce un tono interme- mentati diversi casi nella storia. Beethoven riteneva compositori hanno riferito di associazioni tra il tim-
sionale le informazioni. dio tra le due e la combinazione di note opposte che la tonalità di Si minore desse sensazioni di nero, bro di strumenti musicali e i colori. Sembra che il

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flauto induca la sensazione di un azzurro intenso, l’o- maticamente per tonalità, velocità e tempo. Le rispo- re operistico, essendo presenti elementi scenici e Riguardo alle differenze di genere, diversi studi
boe il giallo, la tromba lo scarlatto, il corno il viola e ste che richiamavano il colore rosso sono state fre- coreografici, sono più facili associazioni con i colori. hanno suggerito che le donne sperimentano più
il flauto dritto il grigio. Probabilmente i compositori quenti con preludi in tempo quaternario. Il giallo è Alcuni studiosi hanno anche proposto delle risposte comunemente le sinestesie rispetto agli uomini con
che possiedono la capacità di associare colori alla stato associato a preludi in tonalità maggiore con cromatiche associate alla produzione completa di sin- percentuali anche di sei volte superiori. Altri studi
musica hanno anche una andamento più veloce e goli autori, senza differenziare i vari brani: è stato evi-hanno attribuito questi esiti ad un problema di reclu-
particolare sensibilità per Probabilmente i compositori tempo ternario, i preludi denziato che alcune persone collegavano la musica di tamento dei partecipanti e al fatto che le donne
l’orchestrazione, ovvero lenti con il blu. Beethoven al nero, mentre quella di Chopin era vista sono più inclini a descrivere le sinestesie anche se
l’abilità di creare e combi-
che possiedono la capacità Bernard (1986) ha analiz- come luminosa e quella di Gounod di tinta viola e blu. questo elemento non è condiviso unanimemente dai
nare in una composizione di associare colori alla musica zato estesamente l’opera ricercatori (Simner & Carmichael, 2015).
musicale i vari strumenti hanno anche una particolare di Messiaen, individuando INCIDENZA DELLE SINESTESIE Altre ricerche hanno dimostrato che, se opportuna-
dell’orchestra. Il colore so- sensibilità per l’orchestrazione che l’autore utilizzava i Gli studiosi hanno fornito stime molto diverse riguar- mente sollecitate, le persone che normalmente non
noro indica una sensazio- colori in associazione a do all’incidenza delle persone sinestesiche. Cytowic associano colori ai suoni rispondono come chi ha
ne uditiva più che una proprietà acustica e questo singoli accordi o a gruppi di sonorità. Le etichette (1997) ritiene che solo una persona su 100.000 sensazioni sinestesiche ma con la differenza di una
può guidare i compositori secondo una dimensione visive erano di tre tipologie principali: abbia sensazioni sinestesiche, mentre Pearce (2007) minore ricchezza di risposte rispetto ai sinestesici. Ad
interiore di elaborazione. 1) indicazioni monocromatiche di un colore solo, riporta una media di una persona su 2.000. esempio, una musica dall’andamento veloce ed ecci-
Nel Novecento il timbro è stato posto al centro del- come il rosso o il verde. Carmichael et al. (2015) parlano invece di un’inci- tante è visualizzata da un sinestetico come un rosso
l’interesse e la composizione è divenuta non solo la 2) indicazioni sempre in un colore uniforme, ma dato denza del 1,2% e altri studiosi hanno riportato per- brillante tagliato da linee irte con colori più forti. Chi
costruzione di una struttura, ma anche la ricerca di da un procedimento più complesso: due colori sono centuali molto maggiori. Cuddy (1985) ha condotto non sperimenta sensazioni sinestesiche risponde in
un’entità timbrica. Il timbro si emancipa dagli altri mescolati come agli estremi delle bande di un arco- uno studio chiedendo a 24 musicisti di riferire estesa- maniera meno fantasiosa, indicando come rosso
elementi e si sviluppa una composizione che costrui- baleno. A tale effetto è assegnato il nome di mente le loro esperienze di associazioni tra musica e caldo, infuocato o brillante il colore che descrive effi-
sce anche il suono, oltre che con il suono. entrambi i colori che lo determinano, ad esempio colore. Sedici di questi hanno detto di non aver speri- cacemente la musica.
Schöenberg ha proposto il termine Klangfarbe (suo- blu e arancione o grigio e rosa. mentato alcun tipo di sinestesia (in relazione a singole In generale, sembra che le sensazioni sinestesiche
no, melodia di colore) sviluppando uno dei primi 3) combinazioni di complessità variabile, che vanno note, tonalità, timbri, o alcun altro tipo di evento abbiano delle caratteristiche ricorsive e siano caratte-
esempi di composizione timbrica. Si tratta di una dalla semplice coppia di due (grigio e oro) o tre musicale), cinque hanno rizzate da una diversa
tecnica musicale che comporta la divisione della colori (arancio, oro e bianco latte). Tali sensazioni riportato associazioni va- incidenza a livello evolu-
linea musicale tra vari strumenti, anziché assegnarla cromatiche possono essere associate ad accordi ghe e indefinite come ad Chi ha sensazioni sinestesiche tivo poiché sono più dif-
ad un solo strumento, aggiungendo così colore (tim- successivi, a bande verticali o parallele di tre colori esempio brillantezza e a volte non è pienamente fuse tra i bambini rispet-
bro) e texture alla linea melodica. L’intento è di di maggior o minor lunghezza, effetti derivanti da oscurità, piuttosto che indi- consapevole della portata to agli adulti. È necessa-
creare delle strutture timbriche con una propria un colore principale con macchie, con coperture care con precisione dei rio che tali meccanismi
del fenomeno
autonomia semantica. Nell’orchestra si posso ottene- parziali, con sovrapposizioni di una o più tinte. colori. Solo tre partecipan- si sviluppino nella fan-
re impasti timbrici molto particolari tanto da simula- Alcune di queste ultime varianti risultano piuttosto ti, corrispondenti al 12,5% ciullezza e si instaurino
re altri strumenti come hanno sperimentato gli spet- elaborate: per esempio un giallo sulfureo traspa- del totale, hanno descritto vivide esperienze sine- come meccanismi associativi per poi perdurare nel
tralisti francesi con Grisey e Murail. Altri autori come rente con riflessi di pale viola e piccole di aree di stesiche di associazione di sensazioni cromatiche tempo. La letteratura non riporta casi nei quali le
Ligeti hanno, invece, utilizzato l’orchestra per simula- blu prussiano e marron blu-violetto. a specifiche tonalità o passaggi musicali. sinestesie si siano manifestate per la prima volta in
re timbri virtuali e sonorità spaziali. Esistono anche delle sinestesie sullo stile compositi- Questi dati evidenziano che le stime di incidenza delle un adulto. Chi ha sensazioni sinestesiche a volte non
vo. Si tratta di una tipologia generale di sinestesia, sinestesie sono estremamente variabili nella lettera- è pienamente consapevole della portata del feno-
ASSOCIAZIONI TRA che dà luogo a sensazioni in associazione ad una tura scientifica, perché i ricercatori si sono concentrati meno e, quando gli viene comunicato che si tratta
STRUTTURE MUSICALI E COLORI composizione o anche allo stile di un determinato su varie tipologie del fenomeno utilizzando criteri di di una caratteristica particolare, si dimostra stupito.
Riguardo alle associazioni tra strutture musicali e colo- autore. Ad esempio il Tannhäuser di Wagner esplici- definizione differenti (Ramachandran & Hubbard,
ri, Polzella e Biers (1987) hanno condotto delle ricer- ta solitamente immagini di colore blu, mentre 2001a). Solo recentemente sono stati sviluppati dei MECCANISMI NEUROFISIOLOGICI
che proponendo degli estratti dal clavicembalo ben L’Olandese volante di verde nebbia. Probabilmente test standardizzati quali la Synesthesia Battery che è DELLE SINESTESIE
temperato di J.S. Bach e chiedendo ai partecipanti di queste associazioni derivano da particolari visivi stata validata da Carmichaela et al. (2015) ed è con- Mills, Boteler e Olivier (1999) hanno studiato i cor-
scegliere quale tra i colori rosso, giallo, verde e blu si della rappresentazione, come la cava blu di Venere siderabile uno strumento efficace per la misurazione relati neurofisiologici delle sinestesie evidenziando
associava meglio alla musica. I brani variavano siste- e il mare infinito nel secondo. Si rileva che nel gene- delle sinestesie. che si manifestano come processi automatici. Si trat-

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ta di processi non intenzionali che avvengono senza l’interpretazione dei vissuti verificando le loro dolce, mentre un andamento sincopato o staccato In definitiva, le ricerche hanno evidenziato che le
il controllo diretto della coscienza e non producono capacità di rispondere in maniera multimodale richiama linee irte; persone sinestesiche hanno una percezione cross-
interferenze con altre attività mentali. Considerando alle stimolazioni musicali e sonore. Le persone - immagini che si espandono nel campo visivo sono modale che offre la possibilità di sentire il suono
gli aspetti psicofisiologici e neuronali, le sinestesie sinestesiche potrebbero cogliere aspetti particola- associate ad un aumento di volume o di altezza; visivamente, dimostrando un’unitarietà nell’elabora-
generano una cross attivazione di neuroni in varie ri e sfumature in modo diverso rispetto agli altri - i colori diventano più luminosi e aumentano la zione dell’informazione. Si tratta dell’attivazione di
parti del cervello così che le regioni cerebrali coin- partecipanti e potrebbe essere utile vagliare le brillantezza con l’aumento dell’altezza tonale o un percorso spazio-temporale interiore, nel quale le
volte nella percezione del timbro sono cross-attivate risposte sinestesiche dei vari gruppi. con un tempo più veloce. varie modalità sensoriali (gusto, olfatto, tatto, udito
con quelle della percezione cromatica. Un altro aspetto riguarda la selezione del reperto- o vista) formano una texture e generano sensazioni
Riguardo ai meccanismi neurofisiologici delle sine- rio: quando si prepara una sequenza sonda può Potrebbe essere interessante ricercare analogie a armoniche creando un’immagine emotiva profonda.
stesie, vi sono due orientamenti principali: le teo- essere utile conoscere le potenzialità sinestesiche livello di processi generali di funzionamento del Lo studio delle sinestesie rimane per molti aspetti
rie modulari e quelle uni- di determinati brani o sistema uditivo e di quello visivo piuttosto che di enigmatico ma, allo stesso tempo, affascinante per
tarie. I modularisti consi- passaggi musicali per singoli meccanismi. Cuddy (1985) ha cercato di rin- la sua natura idiosincratica e difficilmente schema-
derano la sinestesia un Sapere se i partecipanti alle costruire una sequenza tracciare le analogie a livello di processualità gene- tizzabile in precetti precostituiti.
prodotto di collegamenti sessioni di musicoterapia sono appropriata. rale del segnale, descrivendo i sistemi di organiz-
neurali errati, ad esempio sinestesici può aiutare Riguardo alla musicotera- zazione delle diverse modalità sensoriali. Ad esem-
tra la aree uditive e visi- pia attiva, una riflessione pio, specifici meccanismi di previsione del colore
il musicoterapista nella gestione
ve, mentre gli unitaristi, riguarda la scelta degli attraverso il dosaggio di singoli colori possono
considerano la sinestesia del gruppo e nell’interpretazione strumenti musicali del essere utilizzati anche in campo musicale. Con l’a-
come un processo emo- setting che possono gene- scolto sono astratte le caratteristiche salienti dei
zionale della percezione sensoriale situato nel siste- rare sensazioni cromatiche diversificate, ad esempio brani: un pezzo contiene tantissime informazioni
ma limbico (Pearce, 2007). Le differenze della col- se utilizzare metallofoni o membranofoni. Può esse- acustiche che sono sintetizzate in poche informa-
locazione dei colori associati sono divise in due re d’interesse considerare anche l’importanza che le zioni significative.
zone: nello spazio esterno (sinestesia proiettiva) o sinestesie hanno per i compositori e per chi genera la Le analogie con il colore possono essere rintraccia-
“nell’occhio della mente” (sinestesia associativa). musica ad esempio durante lo svolgimento di atti- te nei principi generali secondo i quali il sistema
Nella sinestesia proiettiva vi è un’associazione vità di improvvisazione, processi riscontrabili duran- uditivo lavora ed estrapola le informazioni significa-
esterna mentre nella sinestesia associativa un col- te le sessioni di musicoterapia attiva. tive. Le ricerche in questo settore sono all’inizio,
legamento diretto. Ramachandran e Hubbard poiché non sono state ancora analizzate le analogie
(2001b) hanno ipotizzato due tipologie di sineste- CONCLUSIONI con altri elementi sottostanti la percezione dei colo-
sie, quelle “inferiori” (riferendosi ai processi per- Le ricerche presentate hanno evidenziato che le ri come il contrasto, la costanza e l’adattamento e
cettivi di basso livello) e quelle “superiori” (rife- associazioni tra musica e colori non sembrano segui- ad esempio la percezione delle qualità melodiche e
rendosi ai processi cognitivi superiori), nei quali le re principi generali e ricorsivi. Si rileva una grande armoniche della musica.
diverse forme di sinestesia rappresentano delle variabilità nei giudizi e nei dati sperimentali tanto Può essere d’interesse sviluppare anche delle ricerche
diverse fasi di elaborazione del cervello. che sembra plausibile ipotizzare una natura idiosin- sulle analogie nella processualità creativa paragonan-
cratica del fenomeno e della natura delle associazio- do la musica alle arti grafiche. Ad esempio si potreb-
IMPLICAZIONI PER LA MUSICOTERAPIA ni. Si possono rilevare regole solo ad un livello molto be studiare come i compositori utilizzano il timbro per
Vi sono diverse implicazioni delle sinestesie che generale. Secondo Mills, Boteler e Olivier (1999) scrivere una composizione timbrica e come i pittori
possono essere discusse riguardo alla musicotera- molte delle sensazioni sinestesiche sono idiosincra- usano il colore per realizzare un quadro astratto.
pia passiva e attiva. Nella musicoterapia passiva tiche, ma ci possono essere dei tratti di ricorsività Alcuni autori riferiscono di avere a disposizione una
può essere rilevante considerare se l’associazione nei seguenti aspetti: tavolozza timbrica dalla quale attingere durante la
di colori o immagini alla musica può essere d’aiu- - certi colori determinano gli stati emotivi della musica; composizione.
to all’ascolto e contribuire a far affiorare partico- - linee di colore differente sono associate con stru- Può essere d’interesse considerare come i compositori
lari vissuti. Sapere se i partecipanti alle sessioni menti di timbro diverso; hanno organizzato il “colore tonale” e utilizzato la
di musicoterapia sono sinestesici può aiutare il - modelli visivi sono associati con la musica: linee tavolozza timbrica nei loro brani e come il fatto di esse-
musicoterapista nella gestione del gruppo e nel- lievemente ondulate sono associate a una musica re sinestesici condiziona e orienta la loro creatività.

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bipolari, rilevando che la musicoterapia risulta uno tra rapia rispetto a quelli con cure standard. Simili risul- trattamenti musicoterapici in psichiatria (Carr e Miller, pazienti ambulatoriali gravi. Si tratta di uno studio
i quattro interventi più efficaci in ambito psichiatrico. tati sono stati evidenziati anche da Castillo-Pérez et 2013; Gold, Solli, Kruger e Lie, 2009; Jung e Newton, pilota condotto con un numero limitato di 27 parte-
Altre ricerche hanno considerato l’efficacia di terapie al. (2010). Altri studi hanno evidenziato, in varie 2009; Maratos, Gold, Wang e Crawford, 2008; cipanti per verificarne preliminarmente la rilevanza.
musicoterapiche valutandone gli effetti quali il benesse- tipologie di pazienti, come la musica può comporta- Silverman, 2011; Silverman e Rosenow, 2013; Talwar La domanda alla quale si intendere rispondere nella
re, la riduzione della depressione (Erkkilä et al., 2008), lo re una riduzione dello stato di ansia e la conse- et al., 2006; Yang et al., 1998), ma non una riduzio- ricerca è la seguente:
stato umorale (Silverman e Rosenow, 2013) e le strate- guente diminuzione di farmaci per il suo controllo. ne significativa del trattamento farmacologico dei - la partecipazione a sedute di musicoterapia di
gie di coping (Silverman, 2011). Lepage et al. (2001) hanno rilevato che la musica ha pazienti (Morgan et al., 2011). Ci si chiede quanto i pazienti psichiatrici gravi influisce sull’assunzione
La questione inerente alla variazione dell’assunzione comportato un decremento della necessità di seda- risultati di quest’ultima ricerca siano stati influenzati di farmaci?
di farmaci da parte degli utenti dei servizi psichiatri- tivi in interventi con anestesia spinale. dal limitato numero delle sedute (solo quattro) di trat-
ci in relazione agli esiti di sedute riabilitative musico- Pochi studi hanno preso in esame le variazioni dei trat- tamento musicoterapico. In generale, si rileva una Partecipanti
terapiche (che è l’oggetto della presente ricerca), è tamenti farmacologici a seguito di interventi musicote- scarsità di ricerche che ha messo in correlazione gli I criteri d’inclusione utilizzati per la selezione dei
stata considerata con un interesse minore dai ricerca- rapici. Morgan et al. (2011) hanno condotto una ricer- effetti di trattamenti musicoterapici con l’assunzione di partecipanti sono stati i seguenti: età compresa tra
tori, probabilmente per la difficoltà di accesso a que- ca considerando le variazioni nel trattamento farmaco- farmaci in pazienti psichiatrici considerando queste i 20 e i 60 anni, diagnosi ICD-10 che rientrasse
sta tipologia di dati e alla logico in seguito a sedute variabili fondamentali nella formulazione delle ipote- nelle patologie F20 (schizofrenia), F25 (disturbi
complessità del loro repe- La musica può comportare musicoterapiche in pazien- si sperimentali. schizo-affettivi), F31 (disturbo affettivo bipolare),
rimento. Le variazioni dei ti di età compresa tra i La presente ricerca intende colmare le lacune delle F32 (disturbo affettivo bipolare) ed F60 (disturbo di
trattamenti farmacologici
una riduzione dello stato di ansia diciassette e cinquantacin- ricerche precedenti, verificando quanto un tratta- personalità) e presa in carico presso il CSM con
sono state valutate spesso e la conseguente diminuzione que anni di un reparto psi- mento musicoterapico prolungato può incidere sul- apertura delle cartelle cliniche dal 2000.
secondariamente senza es- di farmaci per il suo controllo chiatrico con diagnosi di l’assunzione farmacologica in un gruppo di pazienti I pazienti che hanno partecipato a questo studio sono
sere reputate un aspetto schizofrenia, disturbo schi- psichiatrici. stati 27 di età compresa tra i 27 e 57 anni (età media
fondamentale. Chen et al. (2014) hanno utilizzato il zo-affettivo, disturbo affettivo bipolare con un quadro La metodologia della ricerca ha adottato un approc- 42) seguiti ambulatorialmente presso un Centro di
dato farmacologico per confrontare i pazienti del di sintomi psicotici in fase acuta. I pazienti sono stati cio quantitativo con un disegno sperimentale che Salute Mentale del nordest d’Italia. Si tratta di un
gruppo sperimentale e quello di controllo e dimo- divisi in due gruppi randomizzati: uno sperimentale, ha compreso un gruppo sperimentale denominato gruppo di pazienti psichiatrici clinicamente inquadra-
strare che avevano caratteristiche simili per assunzio- che ha partecipato a quattro sessioni di musicoterapia MT e un gruppo di con- bili nel vasto ambito delle
ne di farmaci. Si rileva invece la necessità di consi- attiva individuale, e uno di controllo che ha partecipa- trollo denominato CTR. Il La partecipazione a sedute psicosi, con diagnosi di
derare la centralità della variabile dosaggio dei far- to a quattro sedute di ascolto musicale. Diverse scale gruppo MT ha partecipato psicosi, disturbo bipolare,
maci nelle ricerche, poiché può influire in maniera sono state proposte ai pazienti prima e dopo i tratta- alle sedute di musicotera-
di musicoterapia di disturbo borderline. In par-
significativa sulla gestione della malattia e comporta menti quali la Brief Psychiatric Rating Scale (BPRS) e la pia mentre il gruppo CTR pazienti psichiatrici gravi influisce ticolare, le diagnosi sono
una serie di evidenti vantaggi sia operativi sia a livel- Calgary Interview Guide for Depression ed è stata rile- ha svolto altre attività a sull’assunzione di farmaci? varie e comprendono di-
lo di trattamento della persona. vata la media relativa alla dose settimanale di farma- carattere non espressivo. sordine affettivo bipolare
Nella letteratura scientifica è presente anche una ci quali gli antipsicotici, gli stabilizzatori dell’umore, le La ricerca ha comportato un’analisi longitudinale dei misto, disordine depressivo maggiore a episodi ricor-
discussione su come le tecniche musicoterapiche benzodiazepine e gli antidepressivi. I risultati non dosaggi dei farmaci per ogni singolo paziente attra- renti, disturbo schizoaffettivo subcronico tipo bipola-
possano diventare complementari o coadiuvanti a hanno evidenziato differenze statisticamente significati- verso la consultazione delle relative cartelle cliniche re, psicosi schizofrenica tipo schizoaffettivo, disordine
terapie farmacologiche e psicologiche di sostegno ve nel dosaggio farmacologico prima e dopo i tratta- per un periodo di due anni. I trattamenti farmacolo- affettivo bipolare misto, psicosi tipo depressivo, distur-
alla persona, con la conseguente necessità di vaglia- menti musicoterapici, mentre sono stati riscontrati risul- gici sono stati classificati in base alle seguenti bo borderline di personalità, depressione e abuso di
re attentamente le evidenze scientifiche dell’efficacia tati significativi nella scala BPRS. Gli esiti di questa ricer- quattro categorie principali: neurolettici, benzodiaze- sostanze, disordine affettivo bipolare, schizofrenia
della musicoterapia. Maratos et al. (2008) in una ca sono, probabilmente, in relazione anche alla durata pine, stabilizzatori umore e antidepressivi. Le variabili tipo ebefrenico, disorganizzato, con tratti ossessivi,
metanalisi su cinque studi hanno operato un con- esigua del trattamento musicoterapico. prese in esame hanno considerato le variazioni schizofrenia tipo ebefrenico, psicosi paranoide psico-
fronto tra efficacia della musicoterapia rispetto ad temporali rispetto al tipo di farmaco. gena e psicosi schizofrenica tipo paranoide. I pazien-
altre terapie quali quella farmacologica e quella di LA RICERCA ti coinvolti nello studio sono considerabili gravi in
supporto psicologico, rilevando che in quattro dei Ipotesi e domande della ricerca riferimento alla psicosi.
cinque studi analizzati è stata riportata una maggio- Metodo La presente ricerca intende verificare quanto la par- I partecipanti sono relativamente indipendenti e
re riduzione dei sintomi di depressione tra i pazien- L’analisi della letteratura ha evidenziato una casistica tecipazione a sedute di musicoterapia possa incide- autonomi: la maggior parte di loro vive presso la
ti randomizzati a seguito di trattamenti di musicote- positiva relativamente alle ricerche sull’efficacia di re sull’assunzione di una terapia farmacologica in famiglia di origine. Il 63% sono uomini e il 22% sono

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sposati e vivono con il coniuge, mentre solo uno vive stati suddivisi in due gruppi di 8 e 6 partecipanti per tipologie di farmaci, per 24 mesi. Per l’analisi dei variabili. La seconda analisi ha fornito elementi
in un appartamento comunità. Riguardo all’estrazione garantire una minore dispersione e una maggiore dati è stato usato il programma statistico SPSS 22. aggiuntivi rispetto all’ANOVA tempo x gruppo pren-
socioculturale, il 14% ha una laurea e il 37% ha un attenzione, da parte dell’équipe curante, ai soggetti. Sono state computate le statistiche descrittive ed è dendo in considerazione la sola variabile tempo nelle
diploma di scuola superiore, ma solo il 37% ha un lavo- Si tratta comunque di gruppi di tipo slow-open pen- stato effettuato il test di normalità Kolmogorov- 24 misure within subject isolando i partecipanti del
ro. I soggetti sono stati suddivisi in maniera casuale nel sati per un massimo di 10 partecipanti. Smirnov per verificare se la distribuzione delle cate- gruppo MT e CTR. Successivamente sono state calco-
gruppo MT, composto da 14 partecipanti e di CTR, com- gorie farmacologiche analizzate fosse nella norma. I late le correlazioni nell’assunzione dei farmaci.
posto da 13 partecipanti. I due gruppi presentavano Procedimento risultati hanno evidenziato che tutte le categorie
caratteristiche analoghe per età, genere e patologia, I dati sono stati raccolti analizzando in maniera retro- rispondevano ai criteri di normalità ad eccezione Trattamento farmacologico
con la differenza che solo il gruppo MT ha partecipato spettiva le cartelle cliniche dei pazienti durante un degli stabilizzatori dell’umore che hanno riscontrato Neurolettici. Le medie marginali del dosaggio men-
ad attività di musicoterapia mentre il gruppo CTR ha arco temporale di due anni per estrapolare lo storico un p-value <.05. sile dei neurolettici relative al gruppo MT (linee
partecipato ad attività a carattere non espressivo. farmacologico di ogni paziente. Si tratta di una pro- Per questa categoria è stato effettuato il Test non continue) e CTR (linee tratteggiate) nei 12 mesi
cedura complessa e meticolosa che ha considerato un parametrico di Friedman che ha consentito di isolare prima dell’intervento musicoterapico (1a-12a) e
Le attività musicoterapiche lasso temporale sufficientemente esteso per apprez- l’effetto tempo entro i gruppi separatamente. Per le dopo l’intervento musicoterapico (1b-12b) sono
Le attività musicoterapiche hanno previsto l’uso di zare l’andamento generale della terapia farmacologi- elaborazioni delle altre categorie è stata invece uti- riportate in figura 1. L’ANOVA ha evidenziato una
tecniche attive e di improvvisazione (Biasutti, 2015) ca. È stato distinto il periodo pre-musicoterapico dal lizzata l’analisi della varianza (ANOVA) tempo x grup- differenza significativa nell’analisi tempo x gruppo
e si sono svolte in sessioni di gruppo di due ore cia- periodo post-musicoterapico nel quale i pazienti po a misure ripetute e l’ ANOVA per l’effetto tempo. con F (23, 575) = 3.15 p<0.001.
scuna a cadenza settimanale durante tutto l’anno, per hanno partecipato in maniera continuativa ad attività La prima ha calcolato tre effetti principali: il tempo, il I due gruppi variano significativamente nel tempo
un totale di quarantotto sedute. Il setting era prepara- musicoterapica per un anno, considerabile la durata gruppo e l’interazione tempo x gruppo, mentre la rispetto ai dosaggi del neurolettico: il gruppo MT
to disponendo le sedie in cerchio con al centro lo minima per rilevare risultati significativi del tratta- seconda l’andamento nel tempo. Nella prima analisi diminuisce mentre quello CTR aumenta. L’ANOVA
strumentario costituito principalmente da strumenti a mento musicoterapico (Gold et al., 2009). L’arco tem- l’effetto tempo entro i soggetti (ANOVA within) ha entro i gruppi per il fattore tempo, ha evidenziato
suono indeterminato (djembè, darbuka, cembali, porale complessivo oggetto di analisi ha compreso un verificato la varianza di tutti i soggetti nelle 24 misu- una differenza statisticamente significativa per il
wood blocks, sonagli, bonghi, maracas). Inoltre, erano periodo di 12 mesi per il pre-test e di 12 mesi per il razioni (12 mesi pre e 12 mesi post). L’effetto grup- gruppo CTR con F (23,276)= 3.73 p<0.001: il dosag-
presenti una chitarra, un piccolo xilofono, una fisarmonica post-test nei quali sono stati rilevati i dosaggi dei po (ANOVA between) ha invece verificato le even- gio del neurolettico aumenta nell’arco delle 24
e una tastiera. Lo scopo delle attività musicoterapiche è farmaci assunti dai pazienti giornalmente, riportando tuali differenze tra i gruppi MT e CTR. L’analisi tempo misurazioni mentre per il gruppo MT non ci sono
stato di costituire un contenitore umano stabile e una cor- poi il quantitativo totale consumato, complessiva- x gruppo ha considerato le interazione tra queste due differenze significative nel dosaggio del farmaco.
nice terapeutica in grado di sostenere le rilevanti mani- mente, per ogni mese. Riguardo ai farmaci, i parteci-
festazioni di sofferenza espresse nel corso delle sedute. panti hanno assunto una moltitudine di farmaci rias- Neuroelettici
Il trattamento musicoterapico è avvenuto in gruppo sumibili in 35 tipologie, che sono state collocate nelle
favorendo l’acquisizione di fattori terapeutici gruppa- seguenti quattro macro-categorie: neurolettici, ben-
li. Il gruppo è stato condotto da un musicoterapista zodiazepine, stabilizzatori dell’umore e antidepressivi.
e da uno psichiatra psicoterapeuta con la presenza Per ottenere una standardizzazione dei dati, il dosag-
costante di un infermiere. Intorno a questi professio- gio è stato riportato in Mg e successivamente è stato
nisti ruotavano, quasi sempre, una psicologa volon- trasformato in percentuale, rapportando il dosaggio
taria e/o un tirocinante specializzando in musicote- giornaliero a quello massimo. È stato calcolato anche
rapia. Il numero elevato di operatori è stato neces- il dosaggio giornaliero medio relativo ai farmaci depot
sario per la solidità del setting ed è stato compen- o long acting, che erano assunti ogni 2/4 settimane.
sato da una caratteristica costitutiva della musicote- La variabile della ricerca è stata l’andamento tempo-
rapia, che prevede la partecipazione attiva alle pro- rale del dosaggio farmacologico. Per la consultazione musica&terapia
duzioni musicali di tutti i membri. Alla fine di ogni delle cartelle cliniche è stato ottenuto un permesso
incontro era prevista un’attività di verbalizzazione dei dal dirigente della struttura.
vissuti avuti durante l’incontro. Inoltre, l’équipe
curante si ritrovava una volta al mese per una riunio- Risultati
ne di condivisione e di confronto sull’andamento I dati raccolti hanno compreso le variazioni nel Figura 1: Medie marginali del dosaggio mensile dei neurolettici relative al gruppo MT (linee continue) e CTR (linee
delle sedute. I 14 partecipanti del gruppo MT sono tempo dei trattamenti farmacologici, per quattro tratteggiate) nei 12 mesi prima dell'intervento musicoterapico (1a-12a) e dopo l'intervento musicoterapico (1b-12b).

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Benzodiazepine L’ANOVA non ha evidenziato differenze significative Antidepressivi L’interazione tempo x gruppo tende alla significatività
Le medie marginali del dosaggio mensile delle ben- rispetto ai tre effetti principali: tempo, gruppo e Le medie marginali del dosaggio mensile degli anti- senza raggiungerla (F(23,575)= 1.44 p=.084): i gruppi
zodiazepine relative al gruppo MT (linee continue) e tempo (x) gruppo. Le benzodiazepine risultano avere depressivi relative al gruppo MT (linee continue) e CTR aumentano nell’assunzione di dosaggio in modo dif-
CTR (linee tratteggiate) nei 12 mesi prima dell’inter- un andamento simile in entrambi i gruppi e il dosag- (linee tratteggiate) nei 12 mesi prima dell’intervento ferente: il gruppo CTRL aumenta maggiormente rispet-
vento musicoterapico (1a-12a) e dopo l’intervento gio farmacologico si dimostra stabile nel tempo musicoterapico (1a-12a) e dopo l’intervento musico- to al gruppo MT. Tale dato è evidente nell’ANOVA
musicoterapico (1b-12b) sono riportate in figura 2. come si può rilevare dal grafico di figura 2. terapico (1b-12b) sono riportate in figura 4. L’ANOVA effetto tempo entro i gruppi dalla quale emerge una
ha evidenziato una differenza significativa nell’analisi differenza significativa per il gruppo CTRL con F(23-
Benzodiazepine
tempo entro i gruppi con F (23,575)= 2.83 p<0.001: il 576)= 6.25 p<0.001, mentre il gruppo MT non ha
dosaggio tende ad aumentare per entrambi i gruppi. riportato differenze significative.

Antidepressivi

Figura 2: Medie marginali del dosaggio mensile delle benzodiazepine relative al gruppo MT (linee continue) e CTR (linee
tratteggiate) nei 12 mesi prima dell’intervento musicoterapico (1a-12a) e dopo l’intervento musicoterapico (1b-12b).

Stabilizzatori dell’umore riportate in figura 3. Per gli stabilizzatori dell’umo- musica&terapia


Le medie marginali del dosaggio mensile degli sta- re è stato effettuato il Test di Friedman che ha
Figura 4: Medie marginali del dosaggio mensile degli antidepressivi relative al gruppo MT (linee continue) e CTR (linee
bilizzatori dell’umore relative al gruppo MT (linee evidenziato un aumento significativo del dosag- tratteggiate) nei 12 mesi prima dell’intervento musicoterapico (1a-12a) e dopo l’intervento musicoterapico (1b-12b).
continue) e CTR (linee tratteggiate) nei 12 mesi gio farmacologico nell’arco temporale (24 misu-
prima dell’intervento musicoterapico (1a-12a) e razioni) solo per il gruppo CTR con X2 = 40.8
dopo l’intervento musicoterapico (1b-12b) sono (df=.12) ma non per il gruppo MT. Correlazioni
Le correlazioni delle quattro categorie farmacologiche
Stabilizzatori dell’umore per i gruppi MT e CTR sono riportate in tabella 1. Per il Gruppo MT 1 2 3 4
gruppo MT si rilevano correlazioni significative tra le
benzodiazepine, gli stabilizzatori dell’umore e gli anti- 1. Neurolettici 1
depressivi e tra gli stabilizzatori dell’umore e gli anti- 2. Benzodiazepine .335 1
depressivi. All’aumentare delle benzodiazepine aumen- 3. Stabilizzatori umore -.294 .747** 1
4. Antidepressivi (a) -.347 .512* .599** 1
tano anche gli altri farmaci. Vi sono invece correlazioni
negative tra il neurolettico e gli altri farmaci che, però,
Gruppo CTR 1 2 3 4
non raggiungono la significatività. In questo caso alla
diminuzione del neurolettico, il dosaggio delle altre 1. Neurolettici 1
categorie farmacologiche tende ad aumentare. 2. Benzodiazepine .474* 1
Per il gruppo CTR si evidenziano correlazioni signifi- 3. Stabilizzatori umore .829** .296 1
cative tra il neurolettico e tutte le altre tipologie di 4. Antidepressivi .807** .392 .959** 1
farmaci, e tra gli stabilizzatori dell’umore e gli anti-
*p<.05; **p<.01
depressivi. All’aumentare dei neurolettici aumentano
Figura 3: Medie marginali del dosaggio mensile degli stabilizzatori dell’umore relative al gruppo MT (linee continue) e CTR anche gli altri farmaci. Tabella 1
(linee tratteggiate) nei 12 mesi prima dell’intervento musicoterapico (1a-12a) e dopo l’intervento musicoterapico (1b-12b).
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DISCUSSIONE si. La musicoterapia attiva ha un ruolo importante nella CTR mentre il gruppo MT è rimasto stabile. Da ricor- a quello verbale. Questa fase è considerata essen-
La presente ricerca ha valutato gli effetti di un inter- riduzione dei sintomi delle psicosi quali allucinazioni dare che le variazioni dei dosaggi di questa tipolo- ziale e terapeutica ed è supportata dallo psichiatra e
vento musicoterapico sul dosaggio farmacologico in auditive, deliri e agitazione psicomotoria in pazienti gia di farmaci sono di norma meno “puntiformi” dell’intera équipe che funge da contenitore per le
pazienti psichiatrici ambulatoriali. I risultati hanno bipolari, schizofrenici, schizo-affettivi e affetti da distur- rispetto le altre categorie valutate, per il meccani- reazioni emotive dei pazienti.
evidenziato andamenti diversi e differenze tra i grup- bo depressivo maggiore (Silverman e Leonard, 2012). smo di azione che richiede tempi lunghi per una effi-
pi MT e CTR: i dosaggi dei neurolettici, degli stabiliz- Le ricerche hanno considerato pazienti con diagnosi cacia terapeutica. Questo risultato conferma l’ipotesi CONCLUSIONI E PROSPETTIVE DI RICERCA
zatori dell’umore e degli antidepressivi non sono analoghe a quelle dei partecipanti al presente studio e iniziale che un trattamento musicoterapico possa sta- I risultati della presente ricerca hanno dimostrato
variati significativamente nel gruppo MT mentre si potrebbe ritenere che la musicoterapia possa aver bilizzare o ridurre la quantità giornaliera di psicofar- l’efficacia, a lungo termine, di attività di gruppo di
sono aumentati significativamente in quello CTR. Le indotto un’attenuazione dei sintomi positivi oltre che maci somministrati ai pazienti psichiatrici. Si tratta di musicoterapia attiva. Si potrebbe approfondire quan-
benzodiazepine non hanno avuto invece variazioni quelli negativi, favorendo la possibilità della riduzione un dato in controtendenza rispetto alla letteratura to tali attività inducano effetti persistenti e risultino
significative in entrambi i gruppi. del dosaggio giornaliero del farmaco. (Morgan et al., 2011) che non ha evidenziato diffe- significative in combinazione con trattamenti farma-
Per quanto riguarda i neurolettici, terapia farmacolo- Riguardo alle benzodiazepine non sono state riscon- renze significative tra gruppi per questa categoria cologici, e quanto siano in grado di limitarne l’uso.
gica fondamentale in questo tipo di diagnosi, dai trate differenze significative sia per il gruppo MT che farmacologica. Gli psicofarmaci sono fondamentali nel decorso di
risultati dell’ANOVA tempo x gruppo emerge una dif- per il gruppo CTR e questo dipende probabilmente Riguardo agli elementi che possono avere contribui- una patologia psichiatrica, ma hanno diversi effetti
ferenza significativa tra il gruppo MT e quello CTR. Dai anche dalle caratteristiche del farmaco. Le benzodia- to ai risultati positivi del presente studio si rilevano collaterali che riducono la qualità della vita sia a
grafici della figura 1 si può evincere un andamento dif- zepine sono utilizzate come miorilassanti e sono effi- aspetti quali il numero delle sedute, la tecnica musi- livello fisico quali tremori, stanchezza, sonnolenza,
ferente nei due gruppi: il caci per i sintomi quali coterapica e la tecnica della verbalizzazione al ter- sia a livello sociale quali appiattimento della sfera
dosaggio del gruppo MT ansia ed agitazione e tro- mine della seduta. Il numero delle sedute alle quali emotiva, sociale, riduzione della motivazione a intra-
La musicoterapia attiva ha un
tende a diminuire, anche vano utilizzo nei disturbi hanno partecipato i soggetti è stato di 48 nell’arco di prendere attività quotidiane e isolamento. Limitare il
se non in maniera signifi-
ruolo importante nella riduzione d’ansia, nelle depressioni, un anno della durata di due ore ciascuna. Si tratta di dosaggio dei farmaci è un aspetto importante da
cativa, mentre nel gruppo dei sintomi delle psicosi ma anche in disturbi psi- un numero congruo in accordo con la letteratura che tenere in considerazione in relazione alle possibilità
CTR il dosaggio accresce cotici come la schizofrenia prevede lo svolgimento dalle 16 alle 51 sedute per offerte dalla musicoterapia rispetto al controllo dei
significativamente. Il risultato conferma l’ipotesi inizia- con la funzione di farmaco associato. La letteratura poter registrare un risulta- sintomi psicotici, e l’avve-
le secondo la quale un trattamento musicoterapico in sottolinea come il trattamento con le benzodiazepine to positivo (Gold et al., Limitare il dosaggio dei farmaci nuta riduzione del dosag-
associazione a cure standard tra cui quella farmacolo- debba essere ciclico: la dose non può essere aumen- 2009). Riguardo alla tec- è un aspetto importante gio dei neurolettici sem-
gica, può influenzare il dosaggio dei neurolettici, ridu- tata per un lasso di tempo prolungato e solitamente il nica musicoterapica è brerebbe indicare una
da tenere in considerazione
cendone o stabilizzandone il suo consumo, di pari farmaco è somministrato in modo continuativo per un stato adottato un approc- maggior stabilità del qua-
passo con il miglioramento del quadro clinico. I dati periodo non troppo lungo (Dell’osso e Lader, 2013). cio attivo che è ritenuto in relazione alle possibilità offerte dro clinico che costituisce,
della presente ricerca sono in contrasto con quanto L’aumento della terapia antidepressiva corrisponde maggiormente significati- dalla musicoterapia rispetto già di per sé, un risultato
rilevato da Morgan et al. (2011) che non hanno ripor- alla riduzione della terapia neurolettica secondaria e vo nel trattamento di al controllo dei sintomi psicotici significativo. L’intervento
tato differenze significative nel dosaggio farmacologi- alla maggior stabilità del quadro psicotico di base. Si pazienti psichiatrici gravi musicoterapico offre il
co tra il gruppo sperimentale e di controllo nelle stes- tratta di un dato che potrebbe suggerire una matu- (Manarolo, 2006; Silverman, 2011; Silverman e vantaggio di non avere effetti collaterali e potrebbe
se categorie farmacologiche. Le differenze sono proba- razione delle capacità di introspezione e di insight Leonard, 2012). Tali metodiche sono ritenute effica- portare benefici sulla qualità della vita del paziente
bilmente rapportabili al diverso numero di sedute dello dei pazienti che sono in grado di affrontare con una ci poiché i pazienti hanno la possibilità di esprimere (Grocke, Bloch & Castle, 2009) anche in termini di
studio di Morgan et al. (2011) rispetto alla presente maggior consapevolezza la malattia ed eventuali vis- e far emergere sentimenti che non riuscirebbero ad riduzione della terapia farmacologica.
ricerca. Una spiegazione più estesa è riconducibile alla suti depressivi correlati. Questa ipotesi potrebbe esplicitare in altro modo. Un altro elemento ineren- I farmaci più rilevanti analizzati in questa ricerca
natura dei neurolettici che sono impiegati nel trattamen- essere correlata anche all’induzione secondaria di te all’approccio metodologico, riguarda la verbalizza- sono stati i neurolettici e gli antidepressivi. Si tratta
to della schizofrenia e in patologie come il disturbo bipo- maggiori elementi ansiosi, e all’utilizzo di benzodia- zione che è stata proposta al termine delle sedute di di farmaci più potenti rispetto agli altri, sia in termi-
lare, negli episodi depressivi, con esordi psicotici e nei zepine ed è considerabile una tappa intermedia musicoterapia e che ha consentito di vagliare men- ni di effetti sulla persona sia di effetti collaterali.
disturbi di personalità. Si tratta di farmaci che agiscono verso un processo di elaborazione successivo. talmente i contenuti che sono emersi durante l’inter- L’aumento del dosaggio della terapia antidepressiva
sulla riduzione dei sintomi positivi quali allucinazioni, Riguardo agli stabilizzatori dell’umore i dati non vento musicale (Bruscia, 1998). Si tratta di un ele- potrebbe essere correlabile a un miglioramento delle
deliri, aggressività, eccitazione, mentre hanno minori hanno risposto ai criteri di normalità e sono stati mento cruciale nel quale si ha un passaggio dall’ele- capacità di insight e di consapevolezza della malat-
effetti diretti sui sintomi negativi come impoverimen- oggetto di test non parametrici che hanno eviden- mento sonoro-musicale, che consente l’espressione tia, verso un processo seguente di elaborazione. Le
to ideativo, autismo, depressione, chiusura in se stes- ziato un aumento del dosaggio solo per il gruppo di contenuti non consapevoli e latenti nel paziente, restanti due tipologie, gli stabilizzatori dell’umore e

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le benzodiazepine hanno caratteristiche diverse e


sono meno indicative della patologia psicotica. Un
Bibliografia segue Bibliografia
aspetto importante della presente ricerca è che sono
state registrate differenze significative tra gruppi nel- Biasutti M. Erkkilä J., Gold C., Fachner J. Ala-Ruona E., Morgan K., Bartrop R., Telfer J., Tennant C.
l’andamento del dosaggio sia dei neurolettici sia Pedagogical applications of the cognitive research Punkanen M., Vanhala M. A controlled trial investigating the effect of music
degli antidepressivi e questo fornisce elementi rile- on music improvisation, Frontiers in Psychology, The effect of improvisational music therapy on the therapy during an acute psychotic episode, Acta
vanti per la valorizzazione della musicoterapia in 6:614, 2015. doi: 10.3389/fpsyg.2015.00614 treatment of depression: protocol for a randomised Psychiatrica Scandinavica, 124 (5), 363-371, 2011.
ambito psichiatrico. I dati di questa ricerca sono inco- controlled trial, BMC Psychiatry, 8 (50), 1-9, 2008.
Bruscia K.E. Silverman M.J.
raggianti anche in considerazione della caratteristi- Defining music therapy (2nd ed.), Gilsum, NH: Gold C., Solli H.P., Kruger V., Lie S.A. Effects of music therapy on psychiatric patients’
che dei pazienti che sono assimilabili ad un quadro Barcelona Publishers, 1998. Dose- response relationship in music therapy for proactive coping skills: Two pilot studies, The Arts in
clinico grave. Per questa tipologia di pazienti la con- people with serious mental disorders: systematic Psychotherapy, 38(2), 125-129, 2011.
tinuità nella frequenza agli incontri di musicoterapia Carr C., Odell-Miller H., Priebe S.
review and meta-analysis, Clinical Psychology
è già un indicatore di successo rilevante, poiché in A systematic review of music therapy practice and Silverman M.J., Leonard J.
Review, 29, 193-207, 2009.
altre attività della struttura vi è stato un forte drop- outcomes with acute adult psychiatric in-patients, Effects of active music therapy interventions on
out nella partecipazione. Plos one, 8, 1-20, 2013. Grocke D., Bloch S., Castle D. attendance in people with severe mental illnesses:
La presente ricerca deve essere considerata uno stu- The effect of group music therapy on quality of life Two pilot studies, The Arts in Psychotherapy, 39(5),
Castillo-Pérez S., Gómez-Pérez V., Velasco M.C.,
dio pilota condotto con un numero limitato di for participants living with a severe and enduring 390-396, 2012.
Pérez-Campos E., Mayoral M.A.
pazienti. I dati sono risultati significativi e forniscono mental illness, Journal of Music Therapy, 46 (2), 90-
Effects of music therapy on depression compared Silverman M.J., Rosenow S.
elementi incoraggianti per il proseguo delle ricerche 104, 2009.
with psychotherapy, The Arts in Psychotherapy, 37(5), Immediate Quantitative Effects of Recreational Music
ma dovrebbero essere convalidati con un gruppo di 387-390, 2010. Jung X.T., Newton R. Therapy on Mood and Perceived Helpfulness in Acute
soggetti più ampio prima di essere generalizzati. Gli Cochrane Reviews of non-medication-based psy- Psychiatric Inpatients: An Exploratory Investigation,
Chen R.C., Liu C.L., Lin M.H., Peng L.N.,
altri aspetti che potrebbero essere approfonditi in chotherapeutic and other interventions for schizo- The Arts in Psychotherapy, 40(3), 269-274, 2013.
Chen L.Y., Liu L.K., Chen L.K.
sperimentazioni future includono una migliore com- phrenia, psychosis, and bipolar disorder: A system-
Non-pharmacological treatment reducing not only Talwar N., Crawford M.J., Maratos A., Nur U.,
prensione della relazione tra processo terapeutico e atic literature review, International Journal of Mental
behavioral symptoms, but also psychotic symptoms McDermott O., Procter S.
paziente in relazione alle singole patologie e ai Health Nursing, 18: 239–249, 2009.
of older adults with dementia: a prospective cohort Music therapy for in-patients with schizophrenia: an
diversi contesti nei quali i pazienti sono collocati.
study in Taiwan, Geriatr Gerontol, 14, 440-446, 2014. Lepage C., Drolet P., Girard M., Grenier Y., exploratory randomised controlled trial, British
DeGagné R. Journal of Psychiatry, 189 (5), 405-409, 2006.
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Music decreases sedative requirements during
http://www.personavoceidentita.altervista.org Do benzodiazepines still deserve a major role in the Yang W.Y., Li Z., Weng Y.Z., Zhang H.Y., Ma B.
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MUSICOTERAPIA
E STATI VEGETATIVI
UNA SINDROME RECENTE

MAURO SARCINELLA Musicoterapista, Torino

The vegetative state is the result of severe Lo stato vegetativo costituisce una sindrome relati- lettivo sembra essere caratterizzato dalla disperce- lezza. In ambito medico è stata proposta una possi-
brain injuries, and it projects the patient in vamente poco nota, anche perché di recente defini- zione eccessiva, con stimoli esterni ed interni che bile suddivisione in tre stadi di questa evoluzione:
a way of the partial recovery of mental zione (universalmente adottata nel 1994). È stata invadono, senza filtro e senza possibilità di control- stato vegetativo, stato di minima coscienza o respon-
functions and of loss of environmental awareness. definita in vari modi, spesso uguagliandola al coma, lo, il cervello e la mente della persona. La memoria sività, disabilità grave. Faccio riferimento a questa sud-
Objective: Through sound stimulation we attempt to ma con il coma non può essere assolutamente con- dell’individuo risulta essere caotica, evidenziando la divisione, anche se successivamente la comunità
find the most appropriate communicative way to fusa: essa può esserne un’evoluzione o, nella fase perdita di parte del passato e rendendo difficile sia scientifica ha introdotto altre chiavi per definirne il
highlight the residual functions and to resume the terminale della vita, precederlo. la collocazione di sé nello svilupparsi della storia decorso (la Coma Near Scale ad esempio), perché
relationship with the environment. Through sound personale e collettiva che il dover strutturare un esprime bene il carattere dinamico della sindrome.
stimulus to activate of alternative patterns of cognitive Lo stato vegetativo è una possibile conseguenza di futuro, dovendo, per questo, partire da un presente Nello “Stato di Minima Coscienza (o Responsività)”
function, thanks to the modularity and the use of gravi lesioni cerebrali. Traumi, prolungate interruzioni vissuto come non suo, in una mente e in un corpo la persona presenta, in maniera più o meno evi-
different transmission paths (tympanic and bone). dell’attività del cuore o del respiro, emorragie, ische- che non riconosce come propri. La capacità comuni- dente, una parziale consapevolezza di sé e dell’am-
This stimulus could be placed on a continuum that mie o altri eventi cerebrali possono infatti causare cativa e relazionale regredisce a livello primitivo a biente circostante, può rispondere ad alcuni coman-
went from ISO Universal and the Intrinsic Musicality una fase acuta (o coma profondo) alla quale può causa dello scarso controllo del corpo e della man- di e può reagire in modo più coerente e costante
(what characterizes us as belonging to human seguire una fase (stato vegetativo) caratterizzata da canza di autocoscienza, rendendo complicato com- agli stimoli che riceve.
species) to the Individual Biography (musical una ripresa solo parziale delle funzioni mentali. prendere ciò che la persona vuole, se sta bene o Il passaggio dal coma allo stato vegetativo o allo
experiences that constitute our being unique and In questa seconda fase il paziente è vigile, ma ha male, se ha un dolore o semplicemente vuole esse- stato di minima coscienza può essere rapido, si può
unrepeatable), integrating or separating these two perso le funzioni neurologiche cognitive e la con- re lasciata in pace. verificare anche in poche settimane, mentre l’evolu-
polarities depending on the severity of the patient, sapevolezza dell’ambiente intorno a sé (crude Si tratta di una sindrome grave: le persone restano a zione successiva, dallo stato vegetativo alla minima
the objectives and the course of treatment. consciousness), presenta, al contrario del coma, lungo fragili ed a rischio di complicazioni infettive, coscienza o alla disabilità grave può richiedere mesi
Music therapy can be inserted at facilities that support alternanza delle fasi di sonno (in cui gli occhi sono respiratorie e cardiache. o anni e può anche essere difficile da riconoscere ad
and complete medical practice and that aim at chiusi) e veglia (in cui gli occhi sono aperti e pos- Superata la fase iniziale, immediatamente successi- occhi non esperti. Richiede quindi attenzione, pru-
emotional enrichment of people in a vegetative state sono esplorare l’ambiente), ma non è in grado di va all’evento acuto e la complessa fase di stabilizza- denza, osservazioni ripetute. In caso contrario sono
and to take care of the whole person and help rispondere in maniera appropriata e finalizzata zione clinica, ogni persona rappresenta un mondo a frequenti errori di diagnosi.
her to transform the pre-traumatic ways of acquisition, agli stimoli ed agli eventi ambientali. sé, anche per la possibile evoluzione della sindrome. La speranza di vita di queste persone può essere
processing of stimuli and the consequent manifestation Il quadro neurologico è, solitamente, quello di una Superati i primi 6-12 mesi di permanenza nella fase variabile. Negli ultimi anni è stata condizionata dal
of self-expression. paralisi conclamata di tutti e quattro o di alcuni arti vegetativa, il recupero di una piena autonomia resta miglioramento delle conoscenze e dalla qualità dei
e, dal punto di vista motorio, si evidenzia una mo- sostanzialmente impossibile, ma è possibile ricono- percorsi di cura. Superato il primo anno, il più critico
tricità simile a quella neonatale con un’attività scere, anche nel lungo periodo, segnali di evoluzio- sotto il piano clinico, la speranza di vita media si sta
riflessa primitiva, in alcuni casi vivace. Il piano intel- ne verso una maggior contattabilità e/o consapevo- oggi allineando ai 5 anni, ma sono descritte soprav-

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vivenze anche molto prolungate, soprattutto nelle sicuro che le avverta in modo più profondo di quan- dere cura della totalità della persona che si trova in (canzoni, musiche, preferenze, ambiente sonoro di
persone più giovani colpite da eventi traumatici. to percepibile ad un’osservazione superficiale; certa- questa situazione (nella struttura in cui opero sono provenienza, capacità musicali e strumentali, reazio-
Si tratta di una sindrome in crescita numerica, ciò è mente le esprime attraverso espressioni fisiche che stati attivati interventi di shiatsu, agopuntura, reiki, ni a suoni e rumori, ecc...) ricostruita dal musicote-
dovuto ai miglioramenti dei servizi di emergenza e richiamano, a chi si prende cura di lui, idee di males- touch therapy, riflessologia plantare, pet therapy). rapista o dagli operatori della struttura interpellando
di terapia intensiva. Le persone in stato vegetativo in sere, benessere, paura, tranquillità, disagio o quiete, Lo sforzo congiunto di tutti i parenti. Questa anamnesi
Italia sono da 3.000 a 5.000. ma che probabilmente non sono ad esse diretta- i professionisti che operano Quel che è certo viene inserita nel percorso
Si tratta di una sindrome che risulta essere un dram- mente collegate. È in atto una radicale trasformazio- con i pazienti in stato ve-
è che tutti gli stimoli sensoriali di intervento che ha come
ma collettivo, in quanto chi ne è affetto è “condan- ne nelle modalità di acquisizione dei dati (input) a getativo è orientato quindi modello teorico di riferi-
nato a non morire” mentre i familiari sono “condan- livello di schemi sensoriali-percettivi, della loro ela- a cercare il canale di comu-
devono essere sfruttati mento quello dell’Armo-
nati a non vivere” per un tempo più o meno lungo. borazione e delle conseguenti manifestazione- nicazione più adatto ad evi- per trovare il miglior canale nizzazione dell’Handicap
Paziente e ambiente circostante, i familiari senza espressione di sé (output). denziare funzionalità resi- di comunicazione (Postacchini, 2001) finaliz-
dubbio, ma anche gli operatori, si trovano a condivi- Anche per cercare di ridurre questa discrepanza due, quelle da tenere in zato allo sviluppo armoni-
dere la stessa angoscia, causata dall’impossibilità di comunicativa, nella cura di questa sindrome si fa considerazione per stimolare più efficacemente le co dei vari analizzatori sensoriali, motori, cognitivi
comunicare per mezzo dei canali e degli strumenti sempre maggior ricorso ad un modello di inter- vie integre che possano permettere un sempre più ed affettivi attraverso la tecnica della sintonizzazione
consueti, provocando una sorta di trasmissione dei vento che preveda azioni sull’ambiente e l’adozio- possibile contatto con l’ambiente. affettiva (Stern, 1987).
sintomi, seppur in forma diluita, dalla persona in ne di pratiche complementari a quelle della medi- Nessuno allo stato attuale delle conoscenze può affer- Gli obiettivi sono perseguiti grazie all’impiego di
sofferenza a coloro che entrano in contanto con lei: cina tradizionale. Si tratta di pratiche orientate mare quale sia la migliore modalità di somministra- modalità di lavoro che si collocano su di un conti-
difficoltà a comunicare, verso il benessere del zione di stimoli, quel che è certo è che tutti gli sti- nuum d’intervento che va:
tendenza alla chiusura, corpo ed il trattamento moli sensoriali devono essere sfruttati per trovare il - dall’ISO Universale e dalla Musicalità intrinseca:
percezione alterata.
Si tratta di una sindrome che non farmacologico dei miglior canale di comunicazione, la via preferenziale l’aspetto musicale che ci caratterizza in quanto
Anche per questo, il model- risulta essere un dramma collettivo, principali sintomi di di- che ogni essere umano usa per instaurare una rela- esseri viventi appartenenti alla specie umana
lo di lavoro sviluppato in in quanto chi ne è affetto è sagio, di interventi orien- zione con ciò che lo circonda. - alla Biografia individuale: tutti quegli aspetti ed
questi anni sugli stati vege- “condannato a non morire” tati a sviluppare una cul- Nello specifico gli interventi sono finalizzati a: esperienze musicali che costituiscono il nostro
tativi ha dimostrato che le mentre i familiari sono tura del “prendersi cura” - Rafforzare la sicurezza emotiva nei confronti del essere persona unica ed irripetibile.
risposte mediche, fornite in modo olistico della mondo circostante (famiglia, operatori, ambiente in Il grado di integrazione o separazione delle due
dalle strutture alle esigenze
“condannati a non vivere” persona, finalizzati a strut- generale) per migliorare la comunicazione e la rela- polarità dell’intervento, sia nella singola seduta che
delle persone che perman- per un tempo più o meno lungo turare una cornice am- zione, attraverso la strutturazione di nuove forme di nello svilupparsi dell’intervento nel medio e lungo
gono in questa dimensio- bientale che favorisca il attaccamento e di sintonizzazioni affettive. periodo, dipende da fattori quali la gravità del
ne, seppur sempre più efficaci, non possono che esse- benessere di pazienti, parenti e operatori. In - Aiutare a favorire la ricostruzione dell’immagine paziente, il percorso terapeutico, gli obiettivi.
re considerate obiettivi importanti, ma parziali. poche parole interventi diretti alla ricerca di una di sé e dello schema corporeo. Il linguaggio musicale, grazie alle sue composite
Nella fase acuta prevalgono gli aspetti più medi- migliore qualità della vita, del massimo benesse- - Lavorare sui tempi di attenzione e sull’orienta- caratteristiche, ci permette di lavorare su diversi
ci, come l’eliminazione dei sintomi, la diminuzio- re bio-psico-sociale (Morosini, 2009). mento spazio-temporale, favorendo, in questo piani che vanno dall’udire, in cui lo stimolo è perce-
ne della sofferenza, il limitare l’insorgenza di Si tratta di un modello di lavoro integrato tra profes- modo, la maggior comprensione di ciò che accade pito ed elaborato dal paziente ad un livello senso-
danni secondari o terziari ma, garantite queste sionisti di discipline diverse, in cui è sempre mag- dentro ed attorno a sé. riale, all’ascoltare, con un primo passaggio al livello
risposte, bisogna riflettere sui contenuti e sulle giormente richiesta la Musicoterapia. Il musicoterapista persegue questi obiettivi attraver- cognitivo ed, infine, all’interazione; immaginando
modalità del prendersi cura di queste persone: so l’attivazione di patterns alternativi della funzione così un ipotetico percorso che prevede il passaggio
risulta, infatti, sostanzialmente diverso l’atteggia- MUSICOTERAPIA E STATO VEGETATIVO cognitiva grazie allo stimolo sonoro-musicale che dell’operare del paziente dalla coscienza nucleare,
mento con cui ci si approccia al curare una malat- La Musicoterapia è, dunque, inserita nei percorsi di può essere modulabile nelle proprie caratteristiche e caratterizzante l’attività percettiva, alla coscienza
tia, con quello con cui si cerca di sostenere il per- facilitazione che mirano all’arricchimento emotivo che ha un duplice impiego di vie di trasmissione, estesa che consente il lavoro mentale.
corso di una persona che è alla ricerca di un suo delle persone in stato vegetativo. Fa parte di una quella timpanica e quella ossea, quest’ultima fre- Questo percorso, per quel che ci compete e ci carat-
nuovo “sentirsi bene”. serie di interventi che concorrono a questo obiettivo quentemente conservata integra in questi pazienti. terizza, avviene attraverso la stimolazione sonora del
La persona in stato vegetativo o di minima coscien- attraverso l’utilizzo di linguaggi specifici per aumen- L’intervento di Musicoterapia parte da un recupero paziente, che può attuarsi tramite diverse fonti.
za, può non essere consapevole delle forme e dei tare il ventaglio delle stimolazioni offerte e che degli elementi costitutivi dell’identità sonora dei La prima e decisamente importante fonte di stimo-
contenuti delle proprie emozioni, ma è abbastanza hanno, come caratteristica comune, il volersi pren- pazienti attraverso un’anamnesi sonoro-musicale lazione sonora è la voce, declinata nei suoi due

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aspetti principali: quella “parlata”, tipica del raccon- sicale svolta in precedenza, dalla conoscenza del - Il nostro intervento ha come fulcro l’ascolto del che negli stati vegetativi questa risulta ancor meno
to, della narrazione di eventi, e quella “cantata”. paziente sviluppatasi durante le sedute e da quel- paziente. Si parte da questo per ipotizzare l’in- elemento discriminante anche perché, se mai stata
Importante per la sua dimensione corporea, in un l’esperienza che accomuna facilmente le persone tervento e si ritorna a questo ogni volta che si presente, risulterà quasi certamente azzerata dalla
contesto in cui le persone ci forniscono segnali che si trovano a vivere in un medesimo contesto vuole verificare il proprio agire. È il paziente che grave situazione. Non è la realizzazione musicale
comunicativi da codificare attraverso il loro corpo. socioambientale (brani con struttura semplice e di dice, che comunica, che chiede, che accetta o che interessa, ma la reazione, minima, riflessa, fisi-
Nell’intervento con i pazienti in stato vegetativo il comune appartenenza come ad esempio “Giro giro meno le proposte. A noi il compito di essere sem- ca di risposta allo stimolo sonoro, che può farci
primo criterio di valutazione delle risposte ci viene tondo” o “Fra Martino”). pre in costante ascolto di ciò che il paziente comu- intuire che questa avvenga a seguito di un qualche
fornito dai comportamenti oculomotori e da alcune Come è facile intuire, in questo contesto d’interven- nica, in modo consapevole o inconscio, e su que- processo mentale messo in atto della persona che
modificazioni posturali: il to, dato lo stato in cui ver- sto modellare il nostro intervento. Meno il pazien- abbiamo di fronte e che ci permette di pensare che
grado di fissazione o di Nel nostro agire ci guida la sano le persone con cui si te dice e maggiore deve essere la nostra capacità essa stia cercando un modo, per forza di cose
orientamento degli occhi, consapevolezza che l’intervento lavora, risulta particolar- di cogliere ciò che vorrebbe dire, maggiore la nuovo, per relazionarsi con l’ambiente circostante.
il movimento del capo e mente difficoltosa la pos- nostra volontà di saper attendere i suoi tempi,
degli arti, la mimica faccia-
è un incontro di esperienze sibilità di leggere le rispo- maggiore lo sforzo a comprendere le sue modali- Bibliografia
le, le caratteristiche as- e che il musicoterapista ste del paziente e su que- tà di comunicarci le cose.
sunte dal tono muscolare, è parte attiva all’interno ste riformulare e ristruttu- Anche perché se, come si diceva, è particolarmente Benenzon R.
la sua tensione o il suo es- di questo incontro rare il tipo di relazione e difficoltoso cogliere ed elaborare le risposte percet- Musicoterapia e coma, Phoenix, Roma, 2002.
sere rilassato, che ci sugge- gli stimoli sonori, essendo tive del paziente allo stimolo sonoro, ancora più
risce il grado di rilassamento o di tensione generale del- pochi e flebili, come si diceva in precedenza, gli in- complicato risulta essere il passaggio alla dimensio- Benatti D.
l’organismo e, dunque, i processi di rielaborazione delle dicatori a nostra disposizione. È fondamentale dun- ne cognitiva della risposta, al grado di elaborazione Il primo approccio del Musicoterapeuta al post-
emozioni fornite dagli stimoli sonori. A ciò affianchia- que approcciarsi all’intervento tenendo ben presen- simbolica, già complessa nelle caratteristiche pro- comatoso in stato vegetativo o “di minima risposta”,
mo le indicazioni che ci forniscono le espressioni te, più di quello che già facciamo nel nostro agire prie del linguaggio sonoro-musicale utilizzato (il 2015, in http://www.musicoterapia.it, sez.
vocali del paziente, laddove sono presenti, alle quali musicoterapico, mi verrebbe da dire, alcuni aspetti di senso della musica) e che va a sovrapporsi allo “Pubblicazioni”.
cerchiamo di collegarci per offrirgli quello scambio di fondo del nostro operare: stato di coscienza labile del paziente. Ci avvaliamo Bolelli R.
sintonizzazioni sonore, esatte ed inesatte, che caratte- - Se è vero che gran parte dei risultati positivi degli anche in questo caso del modello teorico di riferi- La stimolazione sonoro-musicale alla Casa dei
rizzano l’intervento secondo il modello teorico di rife- interventi terapeutici si basano sull’opportunità mento, affidandoci all’utilizzo delle sintonizzazioni Risvegli “Luca de Nigris” di Bologna, in “Musica et
rimento delle Sintonizzazioni Affettive di Stern (1987). offerta ai pazienti di vivere momenti emotivi ed in particolare di quelle inesatte, che ci permet- Terapia” n. 17, Cosmopolis, Torino, 2008.
L’altro aspetto della stimolazione è legato all’ascolto significativi all’interno delle sedute, quelle che tono di lavorare sul cambiamento, cambiamento
Cavallari L.
di eventi sonori, intesi nella visione più ampia del vengono definite “Esperienze emozionali corretti- che può sembrare infinitesimale tanto da essere di
Musicoterapia e coma: primo bilancio di una ricer-
termine, quindi non solo la riproduzione di brani ve”, questo diventa elemento principale in inter- difficilissima lettura, in un contesto caratterizzato
ca, in “Coma e stati vegetativi. Le frontiere della
musicali registrati, ma anche di tutte quelle espe- venti come la Musicoterapia, che fonda il proprio da un’apparente immobilità. Ma il cambiamento, i
ricerca”, Bologna, 2004.
rienze sonore (dai suoni naturali a quelli tecnologici) agire proprio sul lavoro sulle emozioni e ancor di piccolissimi scarti, risultano essere, nel lungo ter-
che possono essere significativi ed utili al paziente. più in un contesto in cui le emozioni sembrano mine, lo strumento e l’indicatore primario in una Morosini P., Gallucci M., Deriu P.L.
Una parte significativa di questa stimolazione avvie- essere l’unico canale comunicativo, seppur di dif- terapia riabilitativa basata sul contesto relazionale. Hospice. Manuale di accreditamento tra pari,
ne attraverso l’esecuzione dal vivo di eventi sonori ficile lettura. È dunque il percorso che porta alla produzione crea- Editore Erickson, 2009.
vocali e strumentali, utilizzando, almeno nella fase - Nel nostro agire ci guida la consapevolezza che tiva, iniziata con un’esplorazione per proseguire, Stern D.N.
iniziale dell’intervento, in modo separato i parametri l’intervento è un incontro di esperienze e che il prima, con il rispecchiamento ed, in seguito, con Il mondo interpersonale del bambino, Trad. it.
musicali del ritmo (giochi vocali con il nome del musicoterapista è parte attiva all’interno di questo l’introdurre piccole variazioni, che delinea la relazio- Bollati Boringhieri, Torino, 1987.
paziente, scansione temporale del suono proposto, incontro. Non esiste una neutralità, ma un attento ne con il paziente e che ci permette di avere la pos-
diversità di suoni...), della melodia (suoni singoli, partecipare. L’attenzione alla modalità di questo sibilità di lavorare con l’improvvisazione musicale Owen R.
semplici cellule melodiche riproposte) e dell’armonia partecipare è uno degli strumenti che utilizziamo, nel contesto degli stati vegetativi. Psicoanalisi pratica per terapeuti e pazienti,
(uso della voce e dell’accompagnamento musicale). attraverso l’osservazione, nel nostro modo di ope- Infine, anche se sicuramente superfluo, è giusto sot- Raffaello Cortina Editore, Milano, 2007.
In seguito questi parametri vengono riuniti nello rare e che deve essere ancor più monitorata in un tolineare come questa modalità di intervento risulti Postacchini P.L., Ricciotti A., Borghesi M.
stesso stimolo sonoro proponendo eventi maggior- contesto in cui, per forza di cose, l’agire del musi- efficace anche nei contesti in cui non è presente Musicoterapia, Carocci, Roma, 2001.
mente complessi e che attingono dall’anamnesi mu- coterapista diventa predominante. una specifica competenza musicale del paziente e

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LA TEORIA DELLA
MUSICALITÀ INTRINSECA
NELL’INTERVENTO
MUSICOTERAPICO CON
PAZIENTI IN STATO VEGETATIVO
Anna Forloni Musicoterapista, Torino

It’s not so easy to verify the correspondence 1. APPUNTI INTRODUTTIVI nel cambiamento è un aspetto tanto paradossale pazienti in SV sono pochi, semplici e mirati (miglio-
between sound experience and Lo stato vegetativo (o sindrome da vigilanza non quanto concreto; ogni oggetto, in quanto persisten- rare la qualità di vita, aumentare la probabilità di
experiential living of it in vegetative states, responsiva) è un fenomeno controverso e poco te nel tempo, subisce inevitabilmente qualche recupero delle capacità residue, ristabilire l’orienta-
since the vegetative state response goes mainly conosciuto, prodotto dalla rianimazione e dalla tera- genere di cambiamento, eppure gli oggetti conti- mento spazio-temporale che permetta la distinzione
through the variability of some physiological pia intensiva. Non ci troviamo di fronte ad una vera nuano ad essere considerati gli stessi nonostante le tra sé e il mondo esterno, la ricerca di nuovi canali
parameters and the observation of some behavioral e propria patologia: stato vegetativo e minima alterazioni subite (Perry, 2002). Così vale per i sog- e/o livelli di comunicazione) e il loro conseguimen-
indices. For this reason the application of the intrinsic coscienza sono diagnosi cliniche, che descrivono un getti SV: non sono né vegetali, né “altre persone”; to coinvolge due ambiti inscindibili tra loro: quello
musicality theory is useful for music therapy comportamento osservato senza implicare una pato- stanno solo vivendo uno dei tanti stadi della loro relazionale e quello emotivo-musicale; la componen-
intervention with patients in a vegetative state: logia specifica. La concezione standard considera la identità di persona continuante (Lewis, 1971). te emotivo-affettiva è di fondamentale importanza
the intrinsic musicality defines the possibilities within qualità di vita dei pazienti in stato vegetativo (SV) Il dato oggettivo da cui partire è la presenza del in coloro che si trovano in condizioni di disorienta-
which to operate, providing the 'coordinates' of esclusivamente dal punto di vista dell’assenza di paziente SV, il suo esserci. Un esser-ci in senso hei- mento dovuto al non riconoscimento dei limiti spa-
predictable/categorized emotional responses. dolore e cura del benessere, poiché assume che la deggeriano (2011): non c’è esistenza priva di tona- zio-temporali di sé e dell’altro e che vivono un rap-
The following paper analyzes the hypothesis of perdita delle funzioni cognitive precluda la relazio- lità emotive; l’esser-ci è un esistere emotivamente. porto conflittuale con il proprio corpo (il quale è
intrinsic musicality in relation to the intervention with nalità dei pazienti e la possibilità di scambiare signi- L’esser-ci del paziente insieme all’esserci, come pre- fonte di dolore).
vegetative state patients, highlighting the matching ficati; ma è chiaro che l’impossibilità di esibire senza significante, dell’operatore (in questo caso, il Il macro-obiettivo sui pazienti SV è orientato alla con-
with the Universal Iso (Benezon). manifestazioni dell’esistenza di una consapevolezza musicoterapista), modificano radicalmente la passi- tattabilità (diversamente l’intervento su pazienti in
di sé e dell’ambiente esterno non equivale alla man- vità di questa sindrome in una produttività (di signi- stato di minima coscienza potrà dedicarsi maggior-
canza della consapevolezza stessa. ficati) sorprendente. mente alla riabilitazione), ossia, rendere la persona in
È importante difendere l’essere persona di questi grado di essere contattata; contatto con il musicote-
pazienti, spesso ridotti a “vegetali”, e lo si può fare La musicoterapia è un percorso che affianca e com- rapista che diventa contatto con la realtà attraverso la
promuovendo un concetto di identità diacronica: pleta la pratica medica con gli stati vegetativi; il riappropriazione del proprio corpo e dei suoi confini.
parlare dell’individuo in termini di identità diacroni- paziente SV deve essere aiutato a ridisegnare la pro- Dalla contattabilità alla relazione, che passa attraver-
ca significa sostenere che l’identità della persona pria mappa del mondo: la ristrutturazione della per- so la sintonizzazione, una comunicazione a tutto
non è determinabile solo in base a qualità formali cezione (e coscienza) di sé e la riorganizzazione del- campo, che mette in gioco il corpo e l’anima delle
(alto/basso, robusto/esile, ecc.) o funzionali (siste- l’orientamento spazio-temporale passa attraverso persone coinvolte nel dialogo sonoro.
ma respiratorio, sistema neurosensoriale, ecc.) ma continui processi di destrutturazione e ristrutturazione Il compito del musicoterapista è quello di ridare voce
anche in termini di sviluppo; significa prendere in dello schema corporeo, partendo dai vissuti attuali alla “soggettività psicocorporea che ancora sopravvi-
considerazione lo “sviluppo nel tempo” quale ele- del proprio corpo espressivo (Frans Vendam, 1989). ve” (Manarolo, 2001) in corpi ridotti a vegetali, che
mento fondante l’identità della persona. L’identità Gli obiettivi del trattamento musicoterapico rivolto a vengono assistiti ma non curati.

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2. TEORIA DELLA tempo (regolarità del respiro, ritmo cardiaco). Gli vidui: si potrebbe dire che è parte intima dell’essen- suoni sono prevedibili e/o categorizzabili. Musicalità
MUSICALITÀ INTRINSECA elementi riscontrati nelle teorie evoluzionistiche e za umana (intrinseca). Dunque, parlare di archetipo intrinseca ed IU: concetti simili, dunque, ma non
La letteratura in ambito psicologico evoluzionistico che si connettono alla musicalità intrinseca sono: corporeo-sonoro-musicale universale (IU) e parlare identici. L’avversione (o l’attrazione) per il suono, è
mostra che il passato evolutivo dei nostri progenito- tono, volume, timbro, variazione melodica, ritmo (pul- di codice adattivo e universale di determinate prefe- un comportamento che caratterizza la nostra identi-
ri ha plasmato e modellato (in parte) le nostre pre- sazione), ricchezza del suono. Simili corrispondenze si renze di suoni (musicalità intrinseca), non è - in tà corporeo-sonoro-musicale, il nostro ISO; tali com-
ferenze in termini di gusto ed estetica. La teoria riscontrano nel lavoro di Trevarthen & Malloch (2000) sostanza - la stessa cosa? Entrambi i concetti sono portamenti, tendenze o preferenze, coinvolgono
della musicalità intrinseca sostiene che tale passato sulla musicalità comunicativa – pulsazione, qualità e manifestazione di tendenze reattive agli stimoli alcune caratteristiche intrinseche del suono stesso
modelli anche le nostre preferenze musicali e la pre- narratività sono le tre dimensioni musicali dell’inte- sonori, frutto dell’evoluzione degli esseri umani. (come il timbro, l’intensità, il ritmo), ossia quegli
disposizione a rispondere emotivamente a certi sti- razione precoce - e nell’integrazione concettuale Presentano elementi fondamentali comuni, come il elementi che costituiscono la musicalità intrinseca. Il
moli sonori. Parlare di musicalità intrinseca significa svolta da Postacchini (2006) tra le forme musicali e ritmo (per l’IU: pulsazione, periodicità e aperiodicità, concetto benenzoniano ci permette di capire come
parlare di predisposizione estetica, di sensazioni le forme affettive (gli affetti vitali) - forma, intensità battito cardiaco, ritmo del movimento), la variazione una persona utilizza l’elemento s/m mentre la musi-
emotive (legate all’ascolto musicale) prevedibili o, e durata come parametri percettivi fondamentali, melodica (scale musicali, intervalli), il timbro (suoni calità intrinseca ci permette di capire che cosa, del-
quantomeno, categorizzabili. Lo studio di Lenti comuni alla produzione musicale, plastica, pittorica e emessi attraverso i tubi, sistemi di messaggi degli l’elemento sonoro, risuona nella persona. Si potreb-
Boero&Bottoni (2008) ipotizza che la musica possa psicomotoria. animali), il volume (suoni d’inspirazione/espirazio- be sostenere che ciò che distingue i due concetti è
nascondere un codice universale e adattivo di deter- ne, il vento, il silenzio), il tono e la ricchezza del l’oggetto di cui sono riferimento: se per l’IU questo
minate preferenze; ciò non significa sostenere che 3. MUSICALITÀ INTRINSECA suono (suoni biotici e abiotici, suoni dell’acqua). oggetto è l’essere umano, per la musicalità intrinse-
per ogni percezione sonora esistano sensazioni emo- E ISO BENENZONIANO Quando Benenzon parla dell’IU, sostiene che esso si ca è il suono (anche se inscindibile dalla percezione
tive necessarie e sempre verificabili, ma piuttosto, Esiste, o può esistere, una corrispondenza tra il strutturi in ogni essere umano secondo una legge umana di quel suono). Procedendo nel ragionamen-
che esistono delle categorie emotive che possono modello dell’ISO benenzoniano e quello della musi- definita e identica, ma che la dinamica energetica to, si potrebbe affermare che sia proprio la musica-
corrispondere a determinate classi di produzione calità intrinseca? Quali sono gli elementi sovrapponi- che si sviluppa sia infinitamente diversa tra un esse- lità intrinseca a determinare, nel tempo, lo sviluppo
sonora. Le evidenze della sperimentazione psicoacusti- bili e quali i punti di distacco? Il concetto di ISO re umano e l’altro; similmente, per il concetto di di un archetipo corporeo-sonoro-musicale – che si
ca indicano che, nonostante la soggettività dell’espe- (identità sonoro musicale), al centro dell’approccio musicalità intrinseca si è detto che ogni individuo basa sugli elementi che costituiscono il parametro
rienza percettiva sonora, si possono stabilire delle ten- musicoterapico di Rolando Benenzon (1984), eviden- percepisce i suoni in maniera soggettiva, ma che della musicalità intrinseca. Cercando di esemplificare
denze reattive e che tali tendenze sono il frutto di zia l’esistenza di un insieme di energie sonore, di certe emozioni legate alla percezione di determinati attraverso una tabella visiva:
quel passato evolutivo che ha plasmato i nostri oriz- movimento e silenzio, che ci caratterizzano come
zonti di preferenze. Simili ipotesi si riscontrano in individui e che rappresentano il nostro vissuto sono-
campo estetico musicale: Stephen Davies, in The ro; la sua identificazione permette di comprendere
Artful Species (2012), parla di istinto estetico, utiliz- come la persona utilizzi l’elemento s/m e che ruolo
ISO (universale) Musicalità intrinseca
zato per risolvere problemi legati alla sopravvivenza; esso giochi nel suo equilibrio psicofisico. Sarà l’ISO
ciò che ci aiuta a sopravvivere, lo consideriamo Universale (IU) a interessare il parallelismo con la
bello. O ancora, la biofilia applicata all’arte, parla di musicalità intrinseca, in quanto archetipo corporeo-
attributi visivi che possono essere considerati uni- sonoro-musicale formato dall’eredità ontogenetica e
versalmente attraenti (Themel, 2008). Le ipotesi filogenetica (Benenzon, 2002): i fenomeni corporeo- parametro, codice adattivo
archetipo
evoluzionistiche riconoscono, in sostanza, l’esistenza sonori-musicali hanno stimolato, in maniera ripetiti- di determinate
corporeo-sonoro-musicale
preferenze emotive
di correlazioni tra alcuni elementi sonoro/musicali va e quotidiana, l’essere umano per millenni; tale
(s/m) e determinate emozioni: per esempio, i suoni stimolazione ha provocato percezioni e sensazioni
gravi emessi da grandi animali (o da strumenti come che sono entrate dinamicamente a far parte dell’in-
il bassotuba) possono essere associati alla paura e conscio di ogni individuo, tramandandosi sino ai
all’ansia; l’intensità evoca un accrescimento dell’ecci- giorni nostri. L’IU, quindi, è l’identità sonora che (riferito all’) essere umano (riferito al) suono
tazione (il Bolero di Ravel o i crescendo rossiniani); caratterizza tutti gli esseri umani, indipendentemen-
il ritmo, che, secondo le ricerche nel campo della te dalla biografia sociale, storica, psicofisiologica, ed
musicalità umana biologica, si presenta sempre in è formato da archetipi come il battito cardiaco, suoni
forma di pulsazione isocrona per una necessità del- dell’acqua, suoni di inspirazione/espirazione, vento,
l’organismo di ripetersi con lo stesso intervallo di ritmo del movimento. L’IU è identico in tutti gli indi-

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Musicalità intrinseca e IU non sono solo le due te verificabile la corrispondenza tra l’esperienza mica può produrre un’alterazione dello stato emozio- 5. CONCLUSIONI
facce di una stessa medaglia; non si tratta di sce- sonora e il vissuto esperienziale che il paziente fa di nale (similmente a quanto affermato dalla musicali- La principale difficoltà dell’intervento musicoterapico
gliere un percorso piuttosto che un altro per il con- essa. La ‘risposta’ del soggetto SV passa attraverso tà intrinseca). Queste sensazioni cinestetiche, molto in ambito SV è leggere le risposte del paziente, in
seguimento dello stesso obiettivo. la variabilità di alcuni parametri fisiologici (frequen- intense durante la vita fetale, possono rimanere in base alle quali strutturare il tipo di relazione e gli sti-
Sono elementi compresenti e co-integranti, special- za cardiaca, frequenza respiratoria e pressione arte- forma residuale lungo tutto l’arco della vita e ricom- moli s/m da proporre. È qui che torna utile il model-
mente nella pratica musicoterapica con gli stati vege- riosa, colorito della pelle) e l’osservazione di alcuni parire in stati regressivi come quelli dei pazienti in lo della musicalità intrinseca: partendo dal presup-
tativi e la minima coscienza. È il volume di certi indici comportamentali (movimenti oculari, fissazio- coma o in stato vegetativo. posto che alcuni parametri musicali generano, in tutti
suoni, la pulsazione di certi ritmi, la ricchezza sonora ne dello sguardo, spostamento della testa o degli Una volta ottenuto l’aggancio, un potente strumento gli esseri umani, risposte emotive prevedibili e/o
di certi paesaggi che agiscono sulla percezione arti, masticazione, suzione, deglutizione). per la costruzione del dialogo s/m è la voce, la quale categorizzabili, si possono sfruttare quegli stessi
umana in una determinata maniera e, in quanto tali, Nell’intervento musicoterapico con gli SV, i diversi incarna la maggior parte degli elementi fondanti la parametri come ‘coordinate spaziali’ entro le quali
costituiscono un vero e proprio codice sonoro (uni- parametri musicali sono generalmente trattati il più musicalità intrinseca: timbro, variazione melodica, muoversi e sulla base delle quali strutturare il nostro
versale/adattivo) di determinate preferenze emotive; separatamente possibile, per permettere al paziente di volume, tono, ritmo. Più di qualsiasi altro strumento, intervento musicoterapico. Se so, per esempio, che
queste preferenze, inizialmente generate dall’istinto cogliere messaggi chiari, semplici e rassicuranti (pul- la voce avvicina, mette in relazione, proprio grazie alla l’intensità evoca un accrescimento di eccitazione,
estetico, hanno stimolato in maniera ripetitiva l’esse- sazione ritmica, singole note suonate/cellule melodi- condivisione di corpi in vibrazione: come dice Tomatis che un certo tipo di timbrica può essere associato a
re umano fino a entrare a far parte dell’inconscio e ad che, un solo timbro): se non necessariamente come (1993), cantare è un po’ stati di ansietà e paura,
arrivare a rappresentare il vissuto sonoro universale di ‘nota musicale’ o come ‘accordo’, lo stimolo sonoro come suonare il corpo del- Il silenzio fa regredire all’assenza che il ritmo si presenta in
ogni individuo (l’IU). L’IU costituisce un insieme di riso- viene percepito come vibrazione. Successivamente i l’altro. La vocalità umana è forma di pulsazione iso-
nanze-affettive (come le definisce Benenzon) ma tali ri- parametri vengono riuniti in uno stesso stimolo sono- preverbale, oltre che para-
ed è la prima espressione crona, posseggo già un
sonanze hanno a che fare con delle risposte (universa- ro, passando da eventi s/m semplici a complessi; la verbale: l’uomo prima di del paziente SV, buon numero di indicato-
li) che nascono dall’interazione dell’individuo con alcu- complessità va in direzione di quel panorama sonoro parlare ha cantato. Lo dice la precondizione per ascoltarsi, ri utili alla costruzione
ni particolari parametri del suono che provocano in lui che, in parte, è costituito dalla biografia sonora indivi- Tomatis, lo dice la psicolo- conoscersi, riconoscere l’altro della stimolazione s/m.
determinate preferenze, in termini di emozioni. duale (raccolta nell’anamnesi musicale), in parte dalle gia evolutiva nei contribu- Quanto ci viene confer-
Uno stesso oggetto (di pensiero) può essere definito sonorità sviluppatesi durante le sedute e, infine, da ti di Steve Mithen in The Singing Neanderthals (2005). mato dalla teoria della musicalità intrinseca è un
in molti modi, a seconda delle diverse prospettive da quella che potremmo definire esperienza s/m sociale La voce è anche il primo strumento di conoscenza del prezioso aiuto per la definizione delle possibilità
cui lo si osserva; in questo senso, il concetto di musi- (dall’incontro di Iso culturale e Iso gruppale) che carat- mondo esterno. Il paziente in stato vegetativo vive entro le quali operare; tali coordinate sono solo indi-
calità intrinseca e quello di IU sono corrispondenti: terizza il paziente in quanto facente parte di un conte- una condizione molto simile al neonato: è immerso in cative e non si può ridurre ad esse l’intero interven-
vertono intorno lo stesso ‘oggetto’ d’indagine ma sto socio-culturale: Ninna Nanna, Fra Martino, temi un bagno sonoro di suoni e rumori provenienti dall’e- to musicoterapico: concentrarsi esclusivamente sulla
hanno modalità differenti di riferirsi ad esso. La musi- musicali nella forma del rondò. sterno e come il neonato non ha molti strumenti per relazione tra stimolo sonoro e percezione dello stes-
calità intrinseca è la modalità che sviluppa il punto L’aggancio musicoterapico, in questo contesto, non comunicare con l’ambiente circostante; la produzione so, rischia di ridurre l’intervento ad un ascolto musi-
di vista antropologico, mentre l’IU quello psicoana- rappresenta solo il momento in cui il paziente si verbale è assente (al più ridotta a emissioni vocali non cale. Occorre considerare tutti gli aspetti che com-
litico. Non solo corrispondenti, ma anche interdi- accorge della presenza del terapista e lo riconosce articolate), il corpo è decisamente limitato nella sua pongono la disciplina musicoterapica: lo stimolo
pendenti; separare i due concetti, sarebbe come come interlocutore ma è, prima di tutto, un accor- funzionalità, nel movimento. Questa somiglianza pone sonoro, il rapporto terapeutico e lo scambio emotivo
pretendere di separare sensazione e percezione: darsi del paziente con se stesso, con i ritmi del pro- in evidenza la potenzialità delle esperienze s/m e la tra paziente e terapeuta (Steinhoff et al., 2015).
musicalità intrinseca e IU sono potenti strumenti di prio corpo. Egli deve sentirsi per poter, poi, sentire loro capacità di individuare il livello di regressione in La musica provoca emozioni e le emozioni sono una
connessione dell’essere umano con la sensibilità l’altro e spesso può succedere che non si arrivi nem- cui è possibile instaurare una possibilità comunicativa componente chiave del modo in cui noi sperimen-
emotiva connessa all’ascolto sonoro-musicale. meno a sentire l’altro. Il primo modo per sentirsi in con il paziente (Meschini, 2002). tiamo ed esploriamo l’ambiente, e il contatto con
un corpo – come avviene per le tecniche di medita- Un altro importante strumento terapeutico, al pari l’ambiente circostante è uno degli obiettivi principa-
4. APPLICAZIONE DEI PRINCIPI DELLA zione – è sentire il proprio respiro: attraverso la sin- della voce, è il silenzio; è anche l’unico momento che li dell’intervento musicoterapico con pazienti in stato
MUSICALITÀ INTRINSECA tonizzazione (Stern, 1987) sul respiro del paziente, il contrasta con la sovra-stimolazione sensoriale cui vegetativo. Combinando gli stimoli musicali, la rela-
ALL’INTERVENTO MUSICOTERAPICO musicoterapista dà a quest’ultimo una primaria mini- sono sottoposti i pazienti. Esso fa regredire all’assen- zione terapeutica e l’approccio emozionale, l’inter-
CON PAZIENTI SV male coscienza del proprio esserci. Benenzon za (Benenzon, 2002) ed è la prima espressione del vento musicoterapico incoraggia delle multi-risposte
La teoria della musicalità intrinseca può essere utile (2002), sulle basi di quanto dimostrato dall’osserva- paziente SV, la precondizione per ascoltarsi, conoscer- sensoriali, comportamentali, e fisiche: uno scambio
in un campo di applicazione complesso come quello zione clinica, afferma che il ritmo binario tranquilliz- si, riconoscere l’altro. In questo senso il silenzio gioca di significati; il quale, a sua volta, promuove la riabi-
degli stati vegetativi, in cui non sempre è facilmen- za, riduce l’ansia; al contrario, una discontinuità rit- un ruolo essenziale nella musicoterapia. litazione delle persone in stato vegetativo.

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MUSICA E MUSICOTERAPIA
PER L’ALZHEIMER:
UN’ESPERIENZA PERSONALE

Paola Reani Musicoterapista, Verona

The use of music in curing for persons MUSICOTERAPIA E DEMENZA dimostrato che uno dei principi fondamentali su cui trattamento dei malati di Alzheimer, dimostrando
with dementia is recognized by major fondare il trattamento delle demenze (la cui forma benefici nella memoria a breve termine, nel tono
international studies and research as one “Nella demenza avanzata tace la parola che co- più grave è quella di Alzheimer) è la stimolazione dell’umore, nell’orientamento spazio-temporale, nella
of the most effective non-pharmacological treatments. stantemente ci impegna nella costruzione o rico- delle abilità residue attraverso un’attenzione al baga- valorizzazione della propria identità, nelle competen-
This paper describes the Alzheimer Association struzione della nostra identità. Quando non ci sono glio esperienziale e cognitivo, ricorrendo a pratiche ze espressive e relazionali (Manarolo, 2001). La
Italia-Verona’s works with dementia patients, né ricordi né parole significanti non c’è desiderio e che coinvolgano e stimolino il paziente cercando di Rivista Nordamericana di Musicoterapia (Koger,
highlighting the musical activities and specifically l’anziano demente entra in una dimensione a lui riattivarne l’interesse nei confronti del mondo ester- Chapin, Brotons - 1999), prendendo in esame 21 arti-
the music therapy’s workshops; it explains features, stesso estranea, è straniero a sé e agli altri” no, della vita in generale, delle altre persone. coli apparsi su varie riviste scientifiche dal 1985 al
methods, aims and objectives reached. (A. Spagnoli, M. Pierri, 2001). La musica e l’elemento sonoro-musicale sono utiliz- 1997, illustra chiaramente i risultati positivi della
zati con finalità e modalità molto diversificate, e musicoterapia nel trattamento della demenza favo-
La demenza rappresenta ancor oggi, nella quasi tota- definite genericamente “terapeutiche”. Tuttavia al- rendo nei soggetti coinvolti il mantenimento e l’ac-
lità dei casi, una sindrome patologica inguaribile e cune attività sono da considerarsi prevalentemente crescimento delle capacità sociali, emozionali e
inarrestabile nel suo processo degenerativo; anche di carattere animativo, con l’obiettivo di offrire uno cognitive. Nello specifico la partecipazione ai gruppi
per questo studi e ricerche per una cura efficace stato di benessere in un contesto di socializzazione. di canto migliora il comportamento sociale; l’ascolto
stanno assorbendo investimenti e risorse ingenti a Queste risultano essere efficaci nel rafforzamento musicale può ridurre l’agitazione psicomotoria e la
livello mondiale. Il decorso della patologia è assolu- dell’autostima e nel ridurre un atteggiamento di stig- confabulazione; le attività musicali in genere miglio-
tamente variabile da persona a persona e non con- matizzazione grazie al loro contributo nel favorire la rano il tono dell’umore, l’orientamento spazio-tempo-
sente la formulazione di prognosi infallibili; tra i sin- relazione intersoggettiva, lo scambio di vissuti e rale, e rendono i pazienti meno irritabili. Ancora,
tomi più complessi da gestire spiccano i disturbi del risorse, nonché la condivisione. Vi sono poi espe- appare ulteriormente comprovata l’efficacia dell’inter-
comportamento. rienze basate sull’ascolto musicale che sono in grado vento musicoterapico con il paziente affetto da sin-
In ambito terapeutico sono già stati sperimentati di raggiungere finalità varie, quali ad esempio quel- drome di Alzheimer sia nelle fasi iniziali che in quel-
diversi interventi e approcci; quelli di carattere non le evocative (sollecitando momenti di verbalizzazio- le avanzate della malattia. Tuttavia gli autori sottoli-
farmacologico risultano essere particolarmente effi- ne individuali e/o di gruppo), induttive (stimolando neano come sia ancora difficile correlare gli aspetti
caci nella prevenzione e nel contenimento delle connessioni spazio-temporali nell’intento di favorire metodologici e tecnici con i differenti esiti ottenuti. I
alterazioni del comportamento, e tra questi si è rive- il riconoscimento di ambienti o di momenti struttu- parametri presi in considerazione (musicoterapia atti-
lato di notevole interesse l’impiego della musica, rati della giornata); contenitive (recuperando stati di va, musicoterapia recettiva, musica dal vivo, registra-
che agendo sul ricordo e sulle emozioni è in grado agitazione e/o disturbi comportamentali). ta, durata del trattamento, livello di professionalità
di catturare l’attenzione del paziente favorendo la La ricca pubblicistica in ambito scientifico offre evi- del musicoterapista) non sono apparsi, in effetti, in
relazione. Gli studi e le esperienze sul campo hanno denza dei risultati raggiunti dalla musicoterapia nel diretto rapporto con l’efficacia del trattamento. Il

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mezzo sonoro-musicale si è rivelato un elemento citochine plasmatiche e dei livelli di catecolamine plessa; ciò ha richiesto un impegno significativo LA PROPOSTA
valido per stimolare le parti sane del cervello dei (Okada et al., 2009). Infine la musica folk, associata per individuare strategie e modalità operative in L’impostazione delle attività di laboratorio mira a
pazienti, per coinvolgerli in attività gratificanti, per ad attività di stimolazione della memoria e all’ac- grado di garantire un’attenzione adeguata ad ogni proporre situazioni e azioni significative, possibil-
offrire loro un aiuto nel ri-orientamento alla vita. compagnamento di strumenti tipici (soprattutto per- singola persona, sollecitando non di rado soluzioni mente attraenti e accattivanti, capaci di suscitare
Inoltre l’ascolto, la sintonizzazione e la flessibilità cussivi) ha fatto rilevare un miglioramento delle fun- per certi versi innovative. curiosità, interesse e motivazione. Particolare atten-
creativa vengono evidenziate come capacità o attitu- zioni cognitive e della pressione arteriosa sistemica, La mia azione muove dal presupposto che indipen- zione viene posta alle risposte ed agli atteggiamen-
dini indispensabili per chi opera con questo medium. una riduzione dei disturbi comportamentali e degli dentemente dal livello di deterioramento cognitivo del ti osservati/ricevuti sia dal singolo che dal gruppo, i
stati depressivi (Takahashi e Matsushita, 2006). paziente è sempre possibile intervenire terapeutica- quali fungono da riferimento per costruire proposte
I CONTRIBUTI DELLA RICERCA mente, perché “non è importante la malattia, ma l’uo- funzionali e adeguate agli obiettivi terapeutici. Gli
La Review “Music, music therapy and dementia: a L’ESPERIENZA PRESSO mo che ha la malattia” (Jung, 1966). stimoli suggeriti dai pazienti vengono necessaria-
review of literature and the recommendations of the L’ASSOCIAZIONE ALZHEIMER ITALIA-VERONA L’intervento mira così a prevenire il peggioramento mente valorizzati, arricchiti e ampliati attraverso la
Italian Psychogeriatric Association” (2012) passa in Otto anni fa iniziava la mia collaborazione con della dimensione cognitiva e non della malattia in sé, reciprocità tra musicoterapista e paziente stesso. Le
rassegna i più recenti studi clinici riguardanti l’uso l’Associazione Alzheimer Italia-Verona. Si tratta di una a valorizzare le potenzialità, a stimolare nuovi percorsi attività tendono a coinvolgere tutti i sensi, la fanta-
della musica e della musicoterapia con persone realtà che gestisce attualmente circa una ventina di neuronali, con l’obiettivo di perseguire il mantenimen- sia, il movimento, l’emotività, le funzioni cognitive,
affette da varie sindromi di demenza. Le ricerche centri in cui si svolgono attività di sostegno e sollie- to e/o recupero delle abi- attraverso l’impiego fon-
condotte da importanti studiosi quali Lin, Cooke, vo per persone affette da varie tipologie di demenza lità residue. Se consideria- damentale di tutte le
Han, Svandottir, Snaedal, Van de Winckel, Okada, (in particolare Alzheimer) e per i loro familiari. mo che ogni comporta-
Gli stimoli suggeriti dai pazienti potenzialità del linguag-
Takahashi, Matsushita, hanno rilevato che pazienti La tipologia di utenti che frequenta i Centri risulta mento alterato (general- vengono valorizzati, arricchiti gio musicale ed alle sue
sottoposti ad una attività musicale pratica, fatta di eterogenea per età, sesso, patologia, bisogni, e risie- mente definito disturbo e ampliati attraverso la reciprocità commistioni con l’uso del
creazione/improvvisazione dell’elemento sonoro- de generalmente nella casa d’origine grazie al sup- comportamentale) è la tra musicoterapista e paziente stesso corpo: dal canto all’ascol-
musicale attraverso l’uso di strumenti musicali porto e alle cure di familiari o di eventuali badanti. manifestazione di un disa- to, dal suono degli stru-
(spesso percussioni), dell’uso della voce (anche con I Centri sono attivi due giorni alla settimana offren- gio, esasperato dall’incapacità di comunicarlo, il meto- menti musicali alla danza, ricorrendo in talune occa-
accompagnamento strumentale), anche abbinata ad do proposte così articolate: do di lavoro adottato diviene un utile strumento di pre- sioni anche all’utilizzo di altri mediatori artistici quali
attività corporea quale il ballo, contribuisce efficace- venzione in quanto tende a favorire l’espressione di i colori, la poesia, le fiabe in musica, il movimento
Per gli utenti
mente alla riduzione degli stati depressivi, degli ogni partecipante. Come sostiene M. Erickson (1983) ritmico. Gli esiti vengono valorizzati come elementi
1. attività di sollecitazione cognitiva mista (stimola-
stati d’ansia e di agitazione, dei disturbi comporta- “vanno utilizzate le potenzialità della persona e vanno di un processo, sia a livello relazionale che musica-
zione cognitiva, ROT informale, memory training...)
mentali in genere, migliorando autostima e senso di considerati i suoi sintomi non solo come il segnale di le, indipendentemente dalla loro valenza estetica,
condotte da un’educatrice/psicologa;
appartenenza. Il semplice ascolto (anche di musica una sofferenza o come manifestazioni di patologia, ma perché sempre in grado di creare un rapporto affet-
2. attività musicali e musicoterapiche gestite da un
dal vivo) sembra invece non influire sulla qualità come il risultato di risorse bloccate e anche come stra- tivo e/o empatico sia fra terapista e utente che tra
musicoterapista (oggetto di approfondimento del-
della vita o su un contenimento degli stati depres- tegie di comunicazione, come un mezzo di comunica- utente e utente.
l’articolo).
sivi o dei disturbi comportamentali, facendo regi- zione e un messaggio dell’inconscio”. Facendo riferi- Tramite tecniche attive e ricettive ogni incontro è
strare comunque un aumento della verbalizzazione. Per i familiari mento a K. Bruscia (1997), la demenza senile e la concepito come un tempo ed uno spazio sonoro-
La terapia occupazionale, unita a sessioni di canto, 3. attività di sostegno attraverso gruppi di auto- Malattia di Alzheimer “rappresentano una sorta di rot- musicale e relazionale nel quale, una volta fissate le
movimento, esplorazione strumentale, esercizi di mutuo-aiuto guidati da una psicologa. tura nell’armonia della persona; attraverso la musicote- coordinate di base (rappresentate dalle attività musi-
memoria (musicali), ha portato un significativo rapia e la relazione che ne scaturisce si può ricercare cali), accadono situazioni, si fanno incontri, si creano
miglioramento dei disordini comportamentali e Il mio arrivo all’Associazione è coinciso con l’in- quell’ordine che sembrava perduto”. Nei laboratori relazioni, si smuovono energie. Si inizia con proposte
depressivi (Han et Al., 2010). L’impiego di esercizi cremento del numero dei laboratori e di utenti e dell’Associazione si propone quindi un tipo di “rela- musicali (ascolto di musica registrata) tendenzial-
musicali su donne affette da demenza ha mostrato con la volontà di misurare e valutare i risultati zione” che si basa su attenzione, rispetto, valorizzazio- mente calme e rilassate, caratterizzate da ritmi lenti
un significativo miglioramento dell’umore e delle delle attività proposte, che vanno dall’animazione ne, empatia del terapista nei confronti dell’utente; a e melodie distese, con un utilizzo spaziale dell’am-
funzioni cognitive, quali consapevolezza/cognizione musicale alla musicoterapia, adeguandole mag- questo si aggiunge la ricerca di un’atmosfera di legge- biente limitato, un coinvolgimento emotivo/affettivo
e fluenza verbale (Van de Winckel et al., 2004). giormente al tipo di utenza ed affinandone gli rezza, disponibilità, accoglienza, apertura alla socializ- marginale, talvolta sfociante in sintomi apatici o
Filastrocche, canzoni folkloristiche, inni e musica pop obiettivi. Per necessità organizzative e gestionali i zazione in grado di favorire lo stimolo di emozioni addirittura disforici; tale avvio è finalizzato a favorire
hanno fatto registrare un significativo incremento gruppi dei partecipanti sono sempre stati numero- positive e un’interazione (terapista–paziente) costrutti- il risveglio muscolare dallo stato di quiete e la con-
delle attività parasimpatiche e una riduzione delle si, inseriti all’interno di una realtà articolata e com- va ed evolutiva. testualizzazione del momento. La proposta prosegue

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con esperienze musicali sempre più attivanti attra- po con demenza di grado moderato risulti essere quel-
verso l’impiego di strumenti a percussione, l’esecu- lo che trae maggior giovamento dalle attività frequen-
Bibliografia
zione di sequenze ritmiche o di danze, l’improvvisa- tate. La stessa disomogeneità si riscontra anche per
zione strumentale, e forme varie di orchestrazione, in quei pazienti affetti da disturbi neuropsichiatrici (NPI), Bruscia K.E. Okada K., Kurita A., Takase B. et al. ■ Okad
cui progressivamente agogica e ritmo assumono un mentre non la si osserva nei dati ottenuti dal CBI (cari- Defining Music Therapy, ed. Amaru, 1997. Effects of music therapy on autonomic nervous sys- Effects of
ruolo crescente fino a determinare il fulcro dell’inter- co assistenziale del famigliare), i quali evidenziano una Cooke M., Moyle W., Shum D.H., Harrison S.D., tem activity, incidence of heart failure events, and tem activ
vento nel loro acme, stimolando nei pazienti un’azio- certa stabilità per tutti i gradi di demenza. Murfield J.E. plasma cytokine and catecholamine levels in elderly plasma c
ne sempre più coinvolgente a livello energetico, fisi- Gli aspetti qualitativi sono rilevati attraverso processi 2A randomized controlled trial exploring the effect of patients with cerebrovascular disease and dementia, patients w
co, emotivo. La persona è invitata a mettersi in gioco di osservazione e monitoraggio soggettivi condotti International Hearth Journal; 50:95-110, 2009. Internatio
music on quality of life and depression in older peo-
appropriandosi della musica tramite il movimento di dagli operatori dei laboratori. Dai risultati emerge ple with dementia, Journal of Health Psychology, 15: Raglio A., Bellelli G., Mazzola P., Bellandi D., ■ Ragli
tutte le parti del corpo, sia nella postura seduta che che dopo ogni incontro i partecipanti appaiono mag- 765-76, 2010. Giovagnoli A.R., Farina E., Stramba-Badiale M., D., Giova
eretta. L’attività si conclude con un ritorno al clima di giormente rilassati, presentano un visibile migliora- Gentile S., Gianelli M.V., Ubezio M.C., Zanetti O., M., Gen
calma e rilassamento iniziale per recuperare uno mento dello stato psicologico generale e del livello Cooke M., Moyle W., Shum D.H., Harrison S.D.,
Trabucchi M. Zanetti O
stato emotivo equilibrato, che favorisca la dimensio- di interazione sociale; gli stessi familiari confermano Murfield J.E.
Music, music therapy and dementia: a review of lit- Music, m
ne relazionale con se stessi e con i familiari. una regressione dello stato di agitazione del pazien- A randomized controlled trial exploring the effect on
erature and the recommendations of the Italian erature a
te (nel confronto tra prima e dopo l’attività). A lungo agitated behaviors and anxiety in older people with
Psychogeriatric Association, Maturitas. Psychoge
VERIFICA E ANALISI DELL’INTERVENTO termine, nella quasi totalità dei soggetti, si rilevano dementia, Aging and Mental Health, 14:905-16, 2010.
<http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22743206#> <http://w
La fase di verifica e analisi dell’attività laboratoriale miglioramenti sulle funzioni cognitive, sull’abilità di Erickson M. 2012 Aug; 72(4):305-10. doi: 10.1016/j.maturi- #> 2012
ha preso in considerazione aspetti quantitativi e aspet- verbalizzazione, nella riduzione dei disturbi compor- La mia voce ti accompagnerà. I racconti didattici, tas.2012.05.016. Epub 2012 Jun 27, 2012. tas.2012.
ti qualitativi. tamentali in genere, nel contenimento di ansia, ed. Astrolabio, 1983, Roma.
I primi sono il risultato delle analisi scientifiche con- aggressività, irritabilità, stati allucinatori, apatia, di- Spagnoli A., Pierri M. ■ Spag
Han P., Kwan M., Chen D. et al. Psicoterapie a indirizzo psicodinamico, in “Manuale Psicotera
dotte dal Dipartimento di Ricerca in Riabilitazione sturbi notturni come agitazione e risvegli continui,
A controlled naturalistic study on a weekly music di psicoterapia per l’anziano”, ed. Boringhieri, Torino, di psicote
Neuromotoria e Cognitiva (CRRNC) dell’Università di stati motori iperattivi o compulsivi. Si registra inoltre
therapy and activity program on disruptive and 2001. 2001.
Verona, realizzate tramite somministrazione di test ad la comparsa di atteggiamenti affettivi e relazionali
depressive behaviors in dementia, Dementia and
inizio e fine ciclo delle attività (settembre/giugno), più significativi (abbracci, sorrisi, contatti visivi), l’e- Svandottir H.B., Snaedal J. ■ Svand
Geriatric Cognitive Disorders; 30: 540-6, 2010.
che includono indistintamente sia gli interventi musi- spressione di un interesse e entusiasmo per la fre- Music Therapy in moderate and severe dementia of Music Th
cali svolti presso i laboratori che quelli espressamen- quenza al laboratorio, la manifestazione di gioia Jung G.C. Alzheimer’s type: a case-control study, International Alzheime
te dedicati al mantenimento/sviluppo delle funzioni nello svolgimento delle attività proposte, il cambia- The spirit in man, art, and literature, Princeton Psychogeriatrics; 18: 613-21, 2006. Psychoge
cognitive. Dalle valutazioni effettuate emerge l’assen- mento nelle posture, il rinforzo dell’autostima, sotto- University Press, Princeton, Usa, 1966.
Takahashi T., Matsushita H. ■ Takah
za di cambiamenti significativi nei pazienti tra un lineato emblematicamente dal desiderio di rappre- Koger S.M., Chapin K., Brotons M. Long-term effects of music therapy on elderly with Long-ter
“prima” e un “dopo” la frequenza ai gruppi di labo- sentare di fronte a un pubblico quanto “costruito Is Music Therapy an Effective Intervention for moderate-severe dementia, Journal of Music moderat
ratorio, indice di uno stato cognitivo rimasto inaltera- insieme”. In definitiva, l’esperienza e il lavoro tera- Dementia? A Meta-Analytic Review of Literature, J Therapy; 43:317-33, 2006. Therapy;
to, ovvero di un quadro cognitivo stabilizzato che non peutico condotto dall’Associazione stanno confer- Music Ther, 36(1):2-15, 1999.
ha subito peggioramenti. Questo risultato rappresen- mando l’efficacia degli interventi proposti che si Van de Winckel A., Feys H., De Weerdt W., ■ Van d
ta un traguardo importante perché in controtendenza ritrova nel miglioramento della qualità della vita dei Lin Y., Chu H., Yang CY et al. Dom R. Dom R.
con il processo degenerativo ed ingravescente speci- pazienti e nel rallentamento del processo degenera- Effectiveness of group music intervention against Cognitive and behavioural effects of music-based Cognitive
fico della Malattia di Alzheimer. Dall’analisi descritti- tivo previsto dalla patologia. agitated behavior in elderly persons with dementia, exercises in patients with dementia, Clinical exercises
va dei dati, tuttavia, soprattutto per quel che riguar- International Journal of Geriatric Psychiatry, 26: Rehabilitation; 18:253-60, 2004. Rehabilita
da i risultati ottenuti con l’MMSE, emerge una di- 670-8, 2011.
somogeneità nell’andamento dello stato cognitivo Quando curi una persona Manarolo G., Raglio A., Villani D.
dei pazienti: alcuni di essi mostrano infatti un miglio- puoi vincere o puoi perdere, Musicoterapia e malattia di Alzheimer, ed. Cosmo-
ramento con la frequenza ai laboratori mentre altri ma quando ti prendi cura polis, Torino, 2001.
presentano un peggioramento dopo l’attività. Dai di te stesso e degli altri, puoi solo vincere.
risultati del MMSE è possibile osservare come il grup- Patch Adams

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recensioni
CON LA MUSICA. anche per colui che è stato travolto dal violento FINALMENTE HO PERSO TUTTO di Milano. Sarà un incontro decisivo dove il maestro
Note e storie per la vita quotidiana. impatto della modernità e della mondanità. Giulio Tampalini, Marcello Tellini “col sole in tasca”, come diranno i giornali e gli addet-
Pietro Leveratto - EDIZIONI SELLERIO, PALERMO, 2014 I cittadini giapponesi lavorano più di cinquanta ore INFINITO EDIZIONI, FORMIGINE (MO), 2015 ti ai lavori più tardi, apprende l’importanza di saper
la settimana con un incremento esponenziale dei guardare al benessere fisico di un individuo nel suo
Ci sono diversi libri che, in grande stile “effetto pla- casi di suicido; l’autore ci consola e ci rammenta che Cosa distingue un grande interprete del musicale da insieme, in modo, potremmo dire, quasi olistico. Una
cebo”, suggeriscono ascolti musicali come se saziar- un pigmeo Aka della foresta pluviale africana lavo- un buon esecutore? La distanza è la stessa che sepa- mano è dolente, ma forse sono altre le parti del corpo
si delle note giuste possa divenire una sorta di dieta ra circa due ore al giorno e impiega il tempo restan- ra un musicista da un artista ispirato! Il primo fa pas- che non lavorano nel modo giusto perché un musicista
sonora da seguire quotidianamente per il raggiungi- te della sua giornata a cantare e raccontare storie al sare la musica tra la pregnanza narcisistica delle sue possa tornare a sentirsi leggero e sereno sul palco.
mento di un benessere psicofisico su misura. proprio gruppo famigliare! Continuano a sostenere conoscenze e della sua lodevole tecnica, il secondo Le pagine di questo breve ma curato saggio autobiogra-
Così, dapprima, leggendo il sottotitolo di questo sag- che l’aereo sia il mezzo più sicuro eppure la paura si fa tramite della propria maestria per lasciar spazio fico possono essere preziose e offrire molti spunti inte-
gio, “note e storie per la vita quotidiana”, pensavo di trovarsi fra le nuvole è piuttosto comune e persi- alla musica! In che modo? Perdendo tutto! ressanti anche per chi si affaccia al mondo interdiscipli-
ci si imbattesse in una di quelle letture forzate dove no un temerario della musica “il duca bianco”, l’au- Questo è il viaggio che ha intrapreso Giulio Tampalini, nare della musicoterapia. Ci rammentano infatti che, per
il lettore viene bombardato da accuratissime selezio- tore di Helden (Heroes in tedesco), David Bowie, docente, chitarrista e interprete d’eccezione del pano- far risuonare l’ISO (identità sonora) di chi sta per rac-
ni discografiche pronte all’uso per ogni tipo di males- mancato a malincuore recentemente, come ci ricor- rama concertistico internazionale che, con la sua godi- contarsi in una sorta di diario sonofonico, la cosa indi-
sere: mal di testa, mal di mare, mal d’amore. In- da l’autore, smise di volare dopo essersi imbattuto bilissima biografia dal ritmo sostenuto e coinvolgente, spensabile è che il musicoterapeuta si faccia da parte,
somma: ricette musicali anche ben confezionate, ma in una tempesta nei cieli di Cipro. scritta in collaborazione col medico musicista Marcello pur impiegando le sue tecniche e pur alimentando quei
pronte per essere sfoderate dai grandi amanti del- I protagonisti dell’universo sonoro, citati dall’autore in Tellini, ci racconta come l’evoluzione e la crescita per- processi creativi in grado di incrementare la comunica-
l’auto guarigione. Tutta un’altra cosa invece! questo saggio, in sostanza, sono portavoce e riflesso sonale possano determinare il successo di un musicista. zione e la dimensione autoregolativa emozionale.
Già dalle prime pagine di “Con la musica” s’in- degli stati d’animo e delle fragilità dell’essere umano Un giorno, un allievo molto attento, disciplinato e Inoltre, l’esperienza di cui ci parla Tampalini può esse-
tuisce di essere al cospetto di un libro di valo- più ordinario che tra mode, vicissitudini e processi desideroso di raggiungere l’illuminazione, si rivolse re d’aiuto anche al musicoterapeuta che spesso è sot-
re che non sdegna di lasciarci un’impronta cul- epocali e culturali differenti si è lasciato trasportare al proprio maestro chiedendogli come fosse possibi- toposto a tensioni psico-corporee che non devono
turale propria dei migliori trattati musicologici. dallo “spirito del Tempo”. le che, dopo così tanti anni di studi e pratica medi- essere sottovalutate. Ragion per cui, come già avvie-
Considerando che, spesso, le storie musicali e gli Questo libro si rivolge a chiunque desideri possede- tativa, non fosse riuscito ancora a raggiungere la ne in Spagna dove c’è la giusta attenzione riguardo
intrecci esistenziali dei grandi compositori hanno re una preziosa enciclopedia a portata di mano che vetta più alta. La risposta del maestro fu inequivo- alle problematiche che possono riferirsi alla salute
abbracciato periodi storici o culturali differenti, guidi all’ascolto con coscienza, essenzialità e pun- cabile e immediata: Togliti di mezzo! del musicoterapeuta, sarebbe auspicabile che ci si
ma specifici, il pregio e l’abilità dell’autore Pietro tualità senza troppi orpelli analitici. Quando ascolti un concerto di Tampalini la sensazio- preoccupasse di alternare il lavoro musicoterapico
Leveratto stanno nel saper presentare in una sin- Le pagine di questo scritto, grazie all’eleganza e alla ne confermata, da chi ha avuto la possibilità di udire con ginnastica, nuoto, meditazione e tutto ciò che
tesi efficace e pregnante scorci musicali senza poetica del suo autore che ci offre una qualità lette- il tocco graffiante ed espressivo di questo poeta consente di preservare l’equilibrio psicofisico di un
tempo (incluse le vite e gli aneddoti più curiosi raria al limite del romanzesco, rara in uno scritto delle sei corde, è proprio questa: l’assenza del pro- operatore comunque impiegato in ambito socio-sani-
e intriganti di artisti compositori e non solo) che musicale che spesso tende verso uno storicismo dai tagonista. L’esecutore non esiste più... dov’è Tampalini? tario e pertanto sottoposto a uno forte stress con il
in ogni epoca, in ogni genere e in ogni luogo toni più asciutti e freddi, non potranno che arricchi- Non c’è, si è tolto di mezzo e al suo posto è rima- sottostante rischio burnout.
hanno saputo lasciare un segno indelebile nel re la colonna sonora di ciascun individuo che ogni sta la musica e la scia profumata che trapela dai Con umiltà, semplicità e una profondità che non può
complesso mondo sonoro. giorno, pur non essendo un affermato artista, com- righi dei più grandi compositori, la loro anima, la loro che stupire il lettore, il maestro Tampalini ci accompa-
Un libro che si serve dell’escamotage del quotidia- pone i frammenti della propria vita comune. storia, tutto a portata d’orecchio! gna nel percorso della sua vita, nel suo rapporto con
no solo per avvicinarci, con sguardo più umano e Anche il musicoterapista che è tenuto a mettere Merita una particolare attenzione un capitolo del libro la musica, con se stesso, con l’accettazione dei limiti e
attento, al cuore e allo spirito di interpreti del mu- insieme, e talvolta a ricomporre i pezzi sonori degli in cui, non riuscendo più a suonare a causa di una fasti- la voglia di andare oltre... mostrandoci come la vera
sicale, che, con le loro opere, hanno messo a nudo individui che ricorrono alla sua creatività e al suo diosa tendinite apparentemente cronica, il musicista, forza artistica, la vera creatività stia proprio in quel-
piccoli frammenti dei propri intricati enigmi esi- ingegno, potrà scoprire in “Con la musica” uno stru- ancora agli albori della sua futura e fervida carriera con- l’interiorità che chiede voce e che si dona agli altri.
stenziali. Ecco che ogni situazione e ogni particolare mento pratico in grado avvicinarlo meglio all’identi- certistica, fortunatamente s’imbattè nelle mani sapien- Questo è forse il più grande degli insegnamenti del
stato d’animo si sposano perfettamente con un tà musicale dell’altro. ti ed esperte di Mutsumi, un terapista giapponese che libro: l’umiltà dell’artista e il suo desiderio di condivisione.
ascolto che può divenire spunto di riflessione Luca Zoccolan seguiva il benessere psicofisico dei ballerini della Scala Luca Zoccolan

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58 Gli articoli pubblicati dal 1992 al 1998 sono ora raccolti in “Musica & Terapia, Quaderni italiani di Musicoterapia”
edizioni Cosmopolis, Corso Peschiera 320, 10139 Torino - www.edizionicosmopolis.it
articoli pubblicati Sul nostro sito www.musicaterapia.it sono disponibili i pdf consultabili e scaricabili, dall’anno 2000 al 2010.
Dei numeri successivi è possibile visualizzare il sommario.

Volume VII, Numero 1, Gennaio 1999 Numero 6, Luglio 2002 intervento di Musicoterapia con un gruppo di adolescen- ma sperimentale per lo sviluppo dell’empatia (E.
Volume VII, Numero 2, Luglio 1999 Relazione, disagio, musica (M. Spaccazocchi) • Musicoterapia ti (L. Metelli, A. Raglio) • L’approccio musicoterapico in D’Agostino, I. Ordiner, G. Matricardi) • Musicoterapia e
Numero 1, Gennaio 2000 a scuola (M. Borghesi, E. Strobino) • Musicoterapia e inte- ambito istituzionale: il trattamento dei disturbi neuropsi- Riabilitazione: una esperienza gruppale integrata (Flora
Numero 2, Luglio 2000 grazione scolastica (E. Albanesi) • Un intervento chici dell’adolescenza (F. Demaestri) • Dal rumore al Inzerillo) • Dal Caos all’armonia (R. Messaglia)
Indici completi degli articoli in: www.musicaterapia.it Musicoterapico in ambito scolastico (S. Melchiorri) • suono, dalla confusione all’integrazione (R. Busolini, A. Numero 14, Luglio 2006
L’animazione musicale (M. Sarcinella) • L’educazione musi- Grusovin, M. Paci, F. Amione, G. Marin) Il cervello nell’esecuzione e nell’ascolto della Musica (M.
Numero 3, Gennaio 2001 cale come momento di integrazione (S. Minella) • L’im- Numero 10, Luglio 2004 Biasutti) • Interazione, relazione e storia: ragionamenti di
Musica emozioni e teoria dell’attaccamento (P.L. Postac- provvisazione vocale in musicoterapia (A. Grusovin) • Espressione dello spazio e del tempo in musicoterapia: musicoterapia e supervisione (F. Albano) • Il suono e la
chini) • La Musicoterapia Recettiva (G. Manarolo) • L’approccio musicoterapico nel trattamento del ritardo men- sintonizzazioni ed empatia (P.L. Postacchini) • Intratteni- mente: un’esperienza di conduzione di gruppo in psichia-
Mani-festazioni ossessive ed autismo: il loro intrecciarsi tale grave: aspetti teorici e presentazione di un’esperienza mento, educazione, preghiera, cura... Quante funzioni può tria (G. D’Erba, R. Quinzi) • La condivisione degli stati
in un trattamento di musicoterapia (G. Del Puente) • (Karin Selva) • Musicoterapista e/o Musicoterapeuta? (M. svolgere il linguaggio musicale? (L. Quattrini) • Musicote- della mente: una possibile lettura dell’interazione musi-
Musica e adolescenza Dinamiche evolutive e regressive Borghesi, A. Raglio, F. Suvini) rapia in fase preoperatoria (G. Canepa) • L’improvvisazione coterapica nella grave disabilità (S. Borlengo, G.
(I. Sirtori) • Il perimetro sonoro (A.M. Barbagallo, L. Gior- Numero 7, Gennaio 2003 sonoro-musicale come esperienza formativa di gruppo (A. Manarolo, G. Marconcini, L. Tamagnone) • Un’esperienza di
gioni, L. Mattazzi, M. Moroni, S. Mutalipassi, L. Pozzi) • La percezione sonoro/musicale (G. Del Puente, F. Fiscella, Raglio, M. Santonocito) • Musicoterapia e anziani (A. Vara- musicoterapia presso l’Hospice della azienda istituti ospi-
Musicoterapia e Patterns di interazione e comunicazione S. Valente) • L’ascolto Musicale (G. Manarolo) • La com- gnolo, R. Melis, S. Di Pierro) talieri di Cremona (L. Gamba) • La musica come strategia
con bambini pluriminorati: un approccio possibile (M.M. posizione musicale a significato universale. Conside- Numero 11, Gennaio 2005 terapeutica nel trattamento delle demenze (A. Raglio)
Coppa, E. Orena, F. Santoni, M.C. Dolciotti, I. Giampieri, razioni cliniche (G. Scarso, A. Ezzu) • Validità del training Aspetti timbrici in musica e in Musicoterapia (P. Ciampi) • Numero 15, Gennaio 2007
A. Schiavoni) • Musicoterapia post partum (A. Auditore, musicoterapico in pazienti in stato vegetativo persisten- Il problema del “significato” in musicoterapia. Alcune Implicazioni per l’educazione e la riabilitazione della ricer-
F. Pasini) te: studio su tre casi clinici (C. Laurentaci, G. Megna) • riflessioni critiche sullo statuto epistemologico della disci- ca psicologica sull’improvvisazione musicale (M. Biasutti) •
Numero 4, Luglio 2001 L’approccio musicoterapico con un bambino affetto da plina, sulle opzioni presenti nel panorama attuale e sui Le componenti cerebrali dell’amusia (L.F. Bertolli) •
Ascolto musicale, ascolto clinico (A. Schön) • Musicote- grave epilessia. Il caso di Leonardo (L. Torre) • Co-creare modelli di formazione proposti (G. Gaggero) • Il signifi- Musicoterapia e stati di coma: un’esperienza diretta, il
rapia e tossicodipendenza (P.L. Postacchini) • Il paziente dinamiche e spazi di relazione e comunicazione attraver- cato dell’espressività vocale nel trattamento musicotera- caso di Marco (C. Ceroni) • Forme aperte, forme chiuse:
in coma: stimolazione sonoro-musicale o musicoterapia? so la musicoterapia (M.M. Coppa, F. Santoni, C.M. Vigo) • pico di bambini con Disturbo Generalizzato dello Sviluppo una esperienza di musicoterapia di gruppo nel centro
(G. Scarso, A. Visintin) • Osservazione del malato di L’evoluzione musicale in Musicoterapia (B. Foti, I. Ordiner, (DGS) (A. Guzzoni) • L’esportabilità spazio-temporale del diurno psichiatrico di Oderzo (TV) (R. Bolelli) • L’inter-
Alzheimer e terapia musicale (C. Bonanomi, M.C. E. D’Agostini, D. Bertoni) • L’intervento musicoterapico cambiamento nella pratica musicoterapica: una pre-ricer- vento integrato tra logopedista e musicoterapista nei
Gerosa) • Due storie musicoterapiche (L. Corno) • Il nelle fasi di recupero dopo il coma (R. Meschini) ca (M. Placidi) • L’ascolto come luogo d’incontro: un trat- bambini con impianto cocleare (A.M. Beccafichi, G.
suono del silenzio (A. Gibelli) • Il setting in Musicoterapia Numero 8, Luglio 2003 tamento di musicoterapia recettiva (G. Del Puente, G. Giambenedetti)
(M. Borghesi, A. Ricciotti) Gli Istituti Superiori di Studi Musicali e la formazione in Manarolo, S. Venuti) • Armonie e disarmonie nel disagio Numero 16, Luglio 2007
Numero 5, Gennaio 2002 Musicoterapia... paradigma e curriculum musicale... (M. motorio: una rassegna di esperienze (B. Foti) Legato/staccato: la problematica della creazione e della
Riabilitazione Psicosociale e Musicoterapia aspetti intro- Spaccazocchi) • Dialogo riabilitativo fra la Musicoterapia e Numero 12, Luglio 2005 morte nella musica occidentale del XX° secolo (Michel
duttivi (L. Croce) • Evoluzione del concetto di riabilita- l’età evolutiva (P.L. Postacchini, A. Ricciotti) • Musicote- La supervisione in Musicoterapia (P.L. Postacchini) • Le Imberty) • Memorie di gruppo e musicoterapia (Egidio
zione in Musicoterapia (P.L. Postacchini) • Prospettive rapia e riabilitazione in età evolutiva (R. Burchi, M.E. competenze musicali in ambito musicoterapico: una pro- Freddi, Antonella Guzzoni) • Giocando con i suoni: un
terapeutiche nell’infanzia: “Dalla disarmonia evolutiva D’Ulisse) • Musicoterapia e psicomotricità: un’integrazio- posta (F. Demaestri) • L’armonia del sé: aspetti musicali intervento sul bullismo (E. Prete, A.L. Palermiti, M.G.
alla neuropsicopatologia (G. Boccardi) • Musicoterapia e ne possibile (R. Meschini, P. Tombari) • L’intervento di dello sviluppo del sé (C. Tamagnone) • Interventi musi- Bartolo, A. Costabile, R. Marcone) • Esserci, Esprimersi,
ritardo mentale (F. Demaestri, G. Manarolo, M. Picozzi, F. musicoterapia nella psicosi (R. Messaglia) • Terapia sono- coterapici con bambini gravemente ipotonici (W. Fasser, Interagire tra adolescenti attraverso la musica e gli altri
Puerari, A. Raglio) • Indicazioni al trattamento e criteri di ro-musicale nei pazienti in coma: esemplificazione tra- G. V. Ruoso) • Emozioni e musica: percorsi di musicote- linguaggi (Francesca Prestia) • Musicoterapia e demenza:
inclusione (M. Picozzi) • L’assesment in Musicoterapia, il mite un caso clinico (G. Scarso, A. Ezzu) • Musicoterapia rapia contro la dispersione scolastica (M. Santonocito, P. un caso clinico (M. Gianotti, A. Raglio) • Musicoterapia
bilancio psicomusicale e il possibile intervento (G. preventiva e profilassi della gravidanza e del puerperio Parentela) • “Il Serpente Arcobaleno” esperienze di nelle strutture intermedie: un’esperienza in una comunità
Manarolo, F. Demaestri) • L’assessment in musicoterapia, (F. Pasini, A. Auditore) • Musicoterapia e disturbi comuni- musico-arte-terapia e tossicodipendenza (F. Prestia) di riabilitazione (F. Inzerillo) • Le tecniche musicoterapiche
osservazione, relazione e il possibile intervento (F. cativo-relazionali in età evolutiva (F. Demaestri) Numero 13, Gennaio 2006 (G. Manarolo)
Puerari, A. Raglio) • Tipologie di comportamento sono- Numero 9, Gennaio 2004 La Psicologia della musica: il punto, le prospettive (G. Numero 17, Gennaio 2008
ro/musicale in soggetti affetti da ritardo mentale (A.M. Psicologia della musica e adolescenza (O. Oasi) • Forme Nuti) • John Cage: caso vs. improvvisazione (C. Lugo) • La musicoterapia nel contesto delle neuroscienze (P.
Barbagallo, C. Bonanomi) • La musicoterapia per bam- musicali e vita mentale in adolescenza (A. Ricciotti) • La composizione in musicoterapia (A.M. Gheltrito) • Mu- Postacchini) • La voce delle emozioni: l’espressività voca-
bini con difficoltà emotive (C.S. Lutz Hochreutener) Musica e Adolescenza (G. Manarolo, M. Peddis) • Un sicoterapia preventiva in ambito scolastico: un program- le tra svelamento e inganno (G. Manarolo) • Associa-

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articoli pubblicati
zione Cantascuola: un percorso espressivo musicale scuo- Numero 21, Gennaio 2010 Bottone, A. Cappelli) • La fragilità emotiva del musicista. visazione in musicoterapia: concatenazioni relazionali ed
la-sanità-scuola (G. Guiot) • Musicoterapia e prevenzione Musicoterapia. Scientifica o Umana? (P.L. Postacchini, M. Report di un’indagine empirica preliminare (P.L. Righetti, affettive (P. Ciampi) • T.I.M.E.: Training Interactive Musical
in pediatria oncologica (M. Macorigh) • La stimolazione Spaccazocchi • Apprendimenti musicali e sistema spec- E. Battistella, M. Semenzin) • Dialisi e rilassamento: un’e- Elements una proposta per i D.S.A. (G. Ferrari, A. Nicoletti,
sonoro-musicale alla casa dei risvegli Luca de Nigris di chio (M. Mazzieri, M. Spaccazocchi) • Musicoterapia e sperienza di ascolto in musicoterapia (F. Ricci) • Ripetizione L. Xodo) • Musicoterapia e demenze: l’esperienza presso
Bologna (R. Bolelli) • Gruppi di musicoterapia presso il casi impossibili: le opportunità create da una certa e variazione: chiave della strutturazione del tempo e delle strutture residenziali e diurne (G. Vizzano) • Suzanne.
servizio territoriale di neuropsichiatria dell’infanzia e della modalità di ascolto musicale (P. Ciampi, A. Cavalieri) • esperienze emotive (G. De Battistini) • Il musicale in musi- Elaborazione di un lutto in un gruppo di musicoterapia (A.
adolescenza (L. Gamba) • Attività di musicoterapia nella Quando la verità relazionale del vocalico canta intona- coterapia: analisi di un intervento di gruppo (R. Bolelli) Cavalieri, Cooperativa Sociale CrescereInsieme ONLUS) •
riabilitazione psichiatrica (L. Gamba, A. Mainardi, E. Agrimi) ta (R. Gigliotti) • La cultura e la risposta all’ascolto musi- Numero 26, Luglio 2012 Musicoterapia a scuola (A. Malfatti) • Musicoterapia con il
Numero 18, Luglio 2008 cale. Le immagini come garanti metapsichici (G. Introduzione al tema: la musicoterapia in oncologia (A. bambino autistico (S. Bolchi)
Musica e terapia: alcune riflessioni storiche (S.A.E. Leoni) • DelPuente, G. Manarolo, S. Guida) Perdichizzi) • Musicoterapia in oncologia: studio quanti- Numero 30, Luglio 2014
Musicoterapia e riabilitazione cognitiva nella schizofrenia: Numero 22, Luglio 2010 qualitativo in ambito ospedaliero (Alberto Malfatti, Relazione, musicalità e canto nella comunicazione sono-
uno studio controllato (E. Ceccato, P.A. Caneva, D. Interpretazione psicoanalitica e interpretazione musicale. Davide Ferrari, Giovanna Ferrandes) • Musicoterapia in ro/vocale tra mamma e bambino nella primissima infan-
Lamonaca) • Suonare e cantare, tra quotidianità e arte, Osservazioni comparate (F. Petrella) • “Anche oggi ci oncologia un caso clinico (Andrea Perdichizzi) • Efficacia zia (Elena Sartori) • Il canto della voce. La comunicazio-
dalla semiologia alla musicoterapia (R. Bolelli) • Quale siamo incontrati”. Musica, narrazione, realtà (P. Ciampi) • del trattamento musicoterapico in pazienti con esiti di ne vocale in musicoterapia (A. Grusovin) • Il nucleo al
musicoterapia nella scuola primaria? (C. Massola, A. Riflessioni e possibili orientamenti metodologici per il intervento per neoplasia mammaria (C. Laurentaci, W. centro, al centro del nucleo (S. Cornara, M. Colombo, I.
Capelli, K. Selva, F. Bottone, F. Demaestri) • A Volte i pesci trattamento musicoterapico nei disturbi neuropsichici Cifarelli) • Musica per diminuire il distress e per rafforza- Pajoro, I. Santi) • “Il filo sonoro” Musicoterapia preven-
cantano... Musicoterapia e sordità: un esperienza di lavo- della adolescenza (F. Demaestri) • La persona al centro re le strategie di coping (G. Antoniotti) • Musicoterapia in tiva in gravidanza e post-nascita (E. Baratelli) • Il per-
ro con bambini “diversamente” udenti (F. La Placa) • dell’ascolto: esperienze di musicoterapia recettiva nel hospice per il malato e i familiari (M. Baroni) turbante musicale quando la voce restituisce il senso
Alice: percorso sonoro tra improvvisazione e composizione trattamento del paziente psicogeriatrico (M.C. Gerosa, Numero 27, Gennaio 2013 alla parola (E. Freddi) • Valutazione di un progetto di
(D. Bruna) • Musicoterapia per operatori sanitari (G. D’Erba, M.A. Puggioni, C. Bonanomi) • L’intervento musicotera- Musicoterapia e disturbi dello spettro autistico: osservazione musicoterapia: il punto di vista del personale docente di
R. Quinzi) • Viaggio attraverso la memoria (R. Prencipe) pico in ambito psichiatrico (S. Navone) e valutazione dell’attenzione congiunta (A. Guzzoni) • La musi- una scuola elementare (A. Malfatti) • L’intervento di
Numero 19, Gennaio 2009 Numero 23, Gennaio 2011 coterapia presso il Centro Paolo VI di Casalnoceto (Al), una musicoterapia nel postparto: il progetto mamme in sol
Psicologia della Musica e Musicoterapia: quale dialogo? Intervista ad Augusto Romano • Acquisizione linguistica storia lunga trent’anni (F. Demaestri) • Suoni e silenzi della (F. Borgarello)
(R. Caterina) • Neuroscienze e musica (L. Lopez) • “L’abi- e musica (E. Freddi) • La balbuzie e la voce del padre (L. gravidanza (A. Auditore, F. Pasini) • “La voce dei colori” (P. Numero 31, Gennaio 2015
to che fa il monaco”: il processo terapeutico riabilitativo Pigozzi) • La musicoterapia presso la Fondazione Sospiro: Candeletti, M. Gentile, G. Vigliaroni, A. (Mauro) Sarcinella) • La musica fra narratività, espressività e drammaticità (M.
di una suora di clausura in Comunità Psichiatrica (G. evoluzione, sviluppi scientifici e riflessioni (A. Raglio) • La Ritmi sospesi (M. Peddis, P. Franza) • “Quello che non ho” (A. Imberty) • Esternalizzare l’esperienza musicale (M. Spacca-
Cassano, M. Carnovale) • Ambiguità e non ambiguità della canzone come strumento terapeutico (P.L. Postacchini) • Cavalieri) • L’incremento dell’attenzione condivisa attraverso zocchi) • La funzione di induzione senso-motoria della
musica (G. Del Puente, G. Manarolo, S. Guida, F. Pannocchia) • Musicoterapia: processo, descrizione e analisi del com- l’intervento di musicoterapia in soggetti con disturbo dello musica (C. Cano) • Laetitiae comes, medicina dolorum (R.
La costruzione di un intervento clinico integrato: portamento non verbale (A. Pitrelli) • Schizoaffettività e spettro autistico (S. Cainelli, S. de Falco, P. Venuti) Damasio) • Processi interiori e forme musicali: appunti di
Psicofisiologia e Musicoterapia (A.R. Sabbatucci, M. musicoterapia l’esperienza della stabilità (S. Neri) • Un Numero 28, Luglio 2013 viaggio (S.A.E. Leoni) • Suoni non detti... parole non suo-
Consonni) • Musicote-rapia nelle Cure Palliative: l’espe- concerto di storie (S. Cornara) Impromptus sull’improvvisazione: in musica, nel lavoro nate (P. Ciampi) • Un contributo alla validazione italiana
rienza dell’hospice di Cremona (L. Gamba) • Importanza Numero 24, Luglio 2011 analitico (F. Petrella) • Suono e immaginazione: progre- dello Short Test of Musical Preferences Reviseted (STOMP-
della ricerca sperimentale in musicoterapia (M. Biasutti) La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi (R. dire attraverso i linguaggi dell’arte (U. Petrin) • L’improv- R) (L. Urgese)
Numero 20, Luglio 2009 Caterina) • La ricerca in musicoterapia: lineamenti, temati- visazione come formatività interpersonale (A. Sbordoni) • Numero 32, Luglio 2015
Il Canto Sociale della Corale Cavallini di Modena (F. Albano, che e prospettive (M. Biasutti) • Musicoterapia e Danza- Improvvisazione: appunti a margine (C. Lugo) • L’improv- Musicoterapia e sintomatologia depressiva (S. Navone) •
P. Curci) • Il metodo STAM nella psicosi: il contributo della terapia nel trattamento dei disturbi dell’equilibrio in pazien- visazione nella didattica: una ricerca sulle concezioni dei Musica “Attiva-Mente” (C. Tamagnone, L. Gisoldi, C. Arizio, I.
ricerca (E. Ceccato, D. Lamonaca, L. Gamba, R. Poli, P.A. ti con sclerosi multipla: studio su due pazienti (C. docenti (M. Biasutti) • Aspetti modali nell’improvvisazio- Corsini) • L’intervento di Musicoterapia secondo il modello
Caneva) • La Composizione Facilitata di Canzoni nella riabili- Laurentaci, M.R. Lisanti, A. Dasco, G. Guida) • Sviluppo di ne musicoterapica (Stefano Navone) • Crediamo ai tuoi Benezon nel coma vegetativo (A. Bianco, B. mamone, R.
tazione psichiatrica (P.A. Caneva) • L’organiz-zazione tempo- una sequenza sonoro/musicale da impiegare come stru- occhi: costruire l’improvvisazione con un gruppo di ado- Messaglia, O. Perillo, E. Pirlo) • La teoria Sonoro-Vibrazionale
rale in pazienti psichiatrici (G. Giordanella Perilli) • La misu- mento d’indagine nella fase di valutazione musicoterapica lescenti affetti da disagio neuropsichico (F. Demaestri, P. e gli Stati Vegetativi (S. De Laurentis) • Musicoterapia e auti-
razione degli esiti nel trattamento musicoterapico (L. Gamba, (G. Manarolo, S. Piattino, C. Lorenzi, F. Pirillo, G. Del Puente) Filighera, P. Giusto, C. Lo Re) smo (M. Mingione) • Il trattamento musicoterapico singolo
R. Poli) • Anam-nesi di una cover band a proprio (dis)agio (S. Numero 25, Gennaio 2012 Numero 29, Gennaio 2014 e di gruppo nella cura delle demenze (S. Cornara, M.R.
Bolchi, G. D’Erba, R. Quinzi) • Musicoterapia in SPDC (A. Incontro-intervista con Umberto Petrin (F. Demaestri) • Le competenze musicali per accedere alle scuole di for- Gerosa) • Approccio miusicale globale alla persona affetta
Sarcinella) • Quale ricerca in Musicoterapia? (A. Raglio) Musicoterapia e scuola a un bivio: quale direzione? (F. mazione in musicoterapia (M. Spaccazocchi) • Improv- da demenza (S. Filippi)

musica&terapia Numero 33 - Gennaio 2016


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b) ARTICOLO DI RIVISTA
Cima E., Psicosi secondarie e psicosi reattive
nel ritardo mentale, Abilitazione e Riabilitazione,
II (1), 1993, pp. 51-64.
c) CAPITOLO DI UN LIBRO
Moretti G., Cannao M., Stati psicotici nell’infanzia.
In M. Groppo, E. Confalonieri (a cura di),
L’Autismo in età scolare, Marietti Scuola,
Casale M. (Al), 1990, pp. 18-36.
d) ATTI DI CONVEGNI
Neumayr A., Musica ed humanitas. In A. Willeit
(a cura di), Atti del Convegno: Puer,
Musica et Medicina, Merano, 1991, pp. 197-205.
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