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musica&terapia
numero

34 direttore editoriale
Gerardo Manarolo
comitato di redazione
Claudio Bonanomi
Massimo Borghesi
Ferruccio Demaestri
Bruno Foti
Alfredo Raglio
Andrea Ricciotti
segreteria di redazione
Ferruccio Demaestri
comitato scientifico
Rolando O. Benenzon
Università San Salvador, Buenos Aires, Argentina
Michele Biasutti
Università di Padova
Leslie Bunt
Università di Bristol, Gran Bretagna
Giovanni Del Puente
Sezione di Musicoterapia, Università di Genova
Franco Giberti
Psichiatra, Psicoanalista, Università di Genova
Edith Lecourt
Università Parigi V, Sorbonne, Francia
Luisa Lopez
Fondazione Mariani, Milano
Giandomenico Montinari
Psichiatra, Psicoterapeuta, Genova
Pier Luigi Postacchini
Psichiatra, Neuropsichiatra Infantile,
Psicoterapeuta, Bologna
segreteria di redazione Oskar Schindler
Ferruccio Demaestri Ordinario di Foniatria, Università di Torino
Corso Don Orione 7 Frauke Schwaiblmair
15052 Casalnoceto (AL) Istituto di Pediatria Sociale e Medicina Infantile,
tel. 347 8423620 Università di Monaco, Germania
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indice editoriale
numero

34
Editoriale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 Il secondo numero del 2016 di “Musica et Terapia” Andrea Golembiewski introduce una peculiare tec-
ospita in apertura il contributo di Giulia Campatelli nica musicoterapica, Il Songwriting; l‘autore descrive
Il modello DIR e l’intervento dedicato al trattamento dell’autismo infantile. Il suo una personale esperienza, gruppale, rivolta a pazien-
sul nucleo sintomatico dell’autismo
articolo ci introduce nel modello DIR (acronimo di ti con doppia diagnosi, sottolineando come, a fine
Giulia Campatelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2
Developmental, Individual-difference, Relationiship- trattamento, sia stato possibile osservare una mi-
Il relazionale e la musica: based model), che presenta diverse interessanti ana- gliore integrazione interpsichica e intrapsichica dei
riflessioni sull’approccio musicoterapico logie con le procedure applicate dalla musicoterapia diversi partecipanti.
nei disturbi dello spettro autistico in tale contesto clinico. Il modello DIR, precisa l’autri-
Antonella Guzzoni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 Gianni Vizzano descrive la sua attività di musicote-
ce, si basa su un‘attenta osservazione del profilo
rapista, con diverse esemplificazioni cliniche, presso
individuale del bambino includendo i suoi interessi
Musicoterapia: il “Rifugio Re Carlo Alberto” struttura specializzata
spontanei e il suo peculiare modo di interagire con
un supporto nel trattamento dell’ADHD nella cura delle demenze e della malattia di
l’ambiente, dove risulta fondamentale il Floortime (il
(Attention Deficit Hyperactivity Disorder) Alzheimer che, nel 2014, ha ricevuto a Bruxelles il
Cristina Benefico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19 tempo passato sul pavimento) per creare interazioni
premio europeo EFID Award (European Foundations’
spontanee ed emozionalmente significative.
Musicoterapia e Songwriting: Initiative on Dementia).
un’esperienza di trattamento di pazienti A seguire l’articolo di Antonella Guzzoni evidenzia i
Palmieri, Ferrazzi e Pingani, a conclusione di que-
adulti con doppia diagnosi punti di contatto fra l’approccio musicoterapico e il
sto numero di Musica e Terapia, illustrano un’inte-
Andrea Golembiewski . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26 modello DIR-Floortime precisando come il musicote-
ressante ricerca volta a precisare gli esiti di un trat-
rapista nell’obiettivo di creare esperienze relazionali
Cosmopolis s.n.c. Suoni, voci e parole tamento di musicoterapia recettiva rivolto a pazien-
Corso Peschiera, 320 ed emotive significative raccolga i bisogni del bam-
delle persone con demenza. ti psichiatrici ricoverati presso l’Ospedale Privato
10139 Torino bino, le sue diverse modalità espressive e si sinto-
tel 011 710209 La musicoterapia nizzi su di essi per organizzare aspettative di reci-
“Villa Igea” di Modena.
al “Rifugio Re Carlo Alberto” procità, sicurezza e fiducia.
L’abbonamento a
Musica & Terapia è di
Gianni Vizzano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35 GERARDO MANAROLO
Euro 20,00 (2 numeri). Il contributo di Cristina Benefico tratta un altro qua-
L’importo può essere Aspettative e opinioni di un campione
dro psicopatologico proprio dell’età evolutiva, l’ADHD
versato sul c.c.p. 47371257 di pazienti psichiatrici ricoverati rispetto
intestato a a un’esperienza di musicoterapia recettiva (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) precisando,
Cosmopolis s.n.c.,
Palmieri G., Ferrazzi G., Pingani L. . . . . . . . . . . . . 46 anche in riferimento alla bibliografia scientifica sul
specificando la causale
di versamento e
tema, come il trattamento musicoterapico possa
l’anno di riferimento migliorare la capacità attentiva, la memoria di lavo-
Recensioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54 ro, la capacità di pianificare.

Articoli pubblicati Gli articoli successivi riguardano diversi contesti


Grafica e impaginazione
Cosmopolis snc - Torino sui numeri precedenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58 applicativi.

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IL MODELLO DIR
E L’INTERVENTO SUL NUCLEO
SINTOMATICO DELL’AUTISMO

Giulia Campatelli, Psicologa, Psicoterapeuta,


Segretario ass. DIRimè, Ricercatrice in neuropsicologia
nei disturbi dello spettro autistico, Vienna

DIR/Floortime model is a global Il modello DIR (acronimo di Developmental, Individual- LE CAPACITA EMOTIVO-FUNZIONALI guaggio e del pensiero simbolico (Greenspan &
and interdisciplinary approach on difference, Relationship-based model), nato negli Stati DELLO SVILUPPO (D) Wieder, 2007). Ma cosa spinge il bambino verso
individual’s assessment and caring Uniti dal lavoro di Stanley I. Greenspan e Serena Il DIR identifica e sequenzia le capacità funzionali ed capacità sempre più complesse? Secondo il modello
and a comprehensive developmental intervention Wieder e presentato per la prima volta nel 1979 emozionali (la “D” dell’acronimo DIR) su cui si strut- DIR, il motore che alimenta la spinta evolutiva nel-
targeting self-regulation capacities, mental health, (Greenspan, 1979), racchiude contributi clinici e di ri- tura l’intero sviluppo (dalla vita relazionale al lin- l’acquisizione progressiva di livelli di sviluppo sem-
sensory processing, motor development and cerca relativa allo sviluppo del bambino, di psicologia, guaggio e il pensiero) permettendo così un’organiz- pre più elevati è l’affettività. Le basi evolutive dello
language, mainly known for its application on ASD. psicoanalisi, neuroscienze ed educativi. In Italia, già nel zazione degli obiettivi di sviluppo sono modulate
The aim of this work is focusing on the 2005 venne inserito nelle Linee Guida della Società ita- trattamento in accordo alla I bambini apprendono al dalle emozioni del bambi-
DIR/Floortime interventions on core symptoms of liana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza naturale progressione delle no in interazione con l’am-
autism diagnosis according to DSM V introducing (SINPIA) tra le raccomandazioni tecniche-operative per i acquisizioni nello sviluppo
meglio quando sperimentano biente. Superata ormai la
some evidence-based literature. servizi di neuropsichiatria dell’età evolutiva. tipico dei bambini. Come esperienze adeguate tradizionale contrapposi-
Questo modello complesso e multidimensionale pre- riportato anche in lettera- al livello di sviluppo raggiunto zione tra emozione e intel-
suppone l’intervento globale e integrato su aree quali tura scientifica, i bambini ligenza, l’affettività quindi
l’attenzione, la regolazione, la salute mentale, la pro- apprendono al meglio quando sperimentano espe- è il vero motore dello sviluppo che spinge l’essere
cessazione sensoriale, lo sviluppo motorio e il linguag- rienze adeguate al livello di sviluppo raggiunto umano ad acquisire nuove abilità cognitive, linguisti-
gio (Casenhiser, Binns, McGill, Morderer, Shanker, 2015). (Bruner, 1991). L’obiettivo è quindi l’attenta valuta- che, sensoriali, motorie, relazionali (Greenspan,
Come emergerà chiaramente in conclusione del pre- zione del livello di sviluppo del bambino e delle Bivasco, Guani, 1997).
sente lavoro, il modello presuppone la costituzione modalità necessarie al supporto dell’apprendimento Nel codificare l’esperienza quotidiana, il sistema emo-
di un’équipe multidisciplinare in cui clinici, terapisti, verso capacità maggiori. zionale del bambino, insieme al sistema sensoriale
genitori, insegnanti ed educatori lavorano a stretto Ciascuna capacità funge da prerequisito e facilitatore (Grosso, Cambiaghi, Renna, Milano, Merlo, Sacco,
contatto per sostenere lo sviluppo del bambino. per quella successiva in una precisa gerarchia di Sacchetti, 2015), assegna una qualità e un’intensità ad
Obiettivo del presente lavoro è cercare di mostrare tappe evolutive comuni a tutta la specie umana ogni evento o azione. L’affettività quindi guida lo svi-
come il modello DIR consideri le diverse aree dello (Greenspan & Shanker, 2007). Riassumendo queste luppo, organizza il comportamento e offre un signifi-
sviluppo funzionale del bambino permettendo di foca- capacità, vere e proprie pietre miliari evolutive, è cato all’esperienza (Heron-Delaney, Kenardy, Brown,
lizzarsi sui processi alla base dei sintomi clinici della possibile citare in successione l’autoregolazione Jardine, Bogossian, Neuman, de Dassel., Pritchard, 2016).
diagnosi stessa di autismo, valutando anche le carat- emotivo-comportamentale, l’intersoggettività prima- Spostando l’attenzione sul quadro sintomatologico
teristiche dell’ambiente di vita e gli stili interattivi del ria e il coinvolgimento sociale, l’attenzione condivi- dell’autismo, è semplice notare la coerenza con la
bambino e dei familiari nel pieno rispetto della com- sa, la comunicazione gestuale reciproca e intenzio- concettualizzazione espressa nel modello DIR.
plessità di un approccio centrato sulla persona. nale, il problem-solving sociale, lo sviluppo del lin- Secondo la più recente edizione del DSM, la V, la

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prima categoria sintomatologica per la diagnosi di Nei disturbi pervasivi dello sviluppo, spesso i genito- il modello DIR richiede la creazione di un piano alta- Nell’autismo, la componente relazionale è stata la
autismo riguarda l’interazione socio-emozionale con ri sono in grado di descrivere caratteristiche sensoriali mente individualizzato sulle caratteristiche sensoriali prima ad esser stata messa a fuoco quale tratto
deficit persistente nella comunicazione sociale e del- atipiche dei propri bambini e tali alterazioni della pro- e motorie del bambino per supportare la regolazione essenziale della diagnosi stessa (Kanner, 1943). Nel
l’interazione sociale (American Psychiatric Association, cessazione sensoriale sembrano essere un quadro emotivo-comportamentale, la partecipazione sociale modello DIR la relazione con il genitore è il veicolo
2013). Vengono valutate quindi le limitazioni nel ricorrente nella costellazione sintomatica dell’auti- e l’organizzazione del comportamento rafforzando lo per interazioni affettive (e quindi con un’alta spinta
coinvolgimento sociale, nell’attenzione congiunta, smo. In aggiunta allo stress per la famiglia e per la sviluppo di abilità prassiche e di pianificazione moto- emozionale e motivazionale). L’intervento è quindi
nell’interpretazione delle situazioni sociali (problem persona stessa che queste alterazioni possono crea- ria. Nonostante non ci siano ancora spiegazioni uni- necessariamente mediato dal genitore in quanto
solving sociale). È possibile quindi vedere come le re, i disturbi della processazione sensoriale sono stati voche delle basi neurobiologiche delle alterazioni sono proprio i genitori le figure ad esser nella posi-
prime capacità emotivo- correlati anche con i com- sensoriali nell’autismo, la letteratura mostra consenso zione migliore per cogliere le opportunità di suppor-
funzionali dello sviluppo I bambini apprendono al portamenti ristretti e ripeti- sulle indicazioni di trattamento proposte: “i migliori to del bambino nei diversi momenti della vita quoti-
siano parte centrale del meglio se coinvolti come tivi, etero e auto-aggressi- trattamenti conosciuti per i sintomi sensoriali nei di- diana. Tale aspetto implica un vero e proprio lavoro
nucleo sintomatico dell’au- vità, deficit di attenzione e sturbi dello spettro autistico sono specificatamente parent coaching. Con parent coaching si intende il
tismo. Il trattamento DIR
partecipanti attivi in prima disturbi gastrointestinali. personalizzati sui bisogni dell’individuo e ciò include processo di supporto del coinvolgimento attivo e
dell’autismo presuppone persona e in contesti per loro Oggi finalmente il DSM-V la terapia di integrazione sensoriale, la dieta senso- diretto del genitore nell’intervento stesso in modo
proprio il rafforzamento di emozionalmente significativi riconosce la “sensibilità riale e le modifiche all’ambiente di vita” (Hazen, che possa vivere in prima persona quelle esperienze
questi livelli di sviluppo in insolita agli stimoli senso- Stornelli, O’Rourke, Koesterer, McDougle, 2014). affettivamente significative e appropriate per far pro-
termini di autoregolazione emotivo-comportamenta- riali” come uno dei veri e propri criteri diagnostici per Nel modello DIR, attività sensori-motorie vengono gredire lo sviluppo del bambino. Tale lavoro è spesso
le, capacità relazionali e interattive, comunicazione l’autismo (American Psychiatric Association, 2013). regolarmente integrate insieme ad giochi visuo-per- un vero e proprio processo di empowerment del
reciproca intenzionale e pensiero creativo indipen- Ma la complessità dell’impianto teorico del modello cettivi, attività di problem solving sociale e Floortime genitore, supportandone il senso di competenza ed
dente. Elemento chiave per la terapia è il supporto DIR non si limita alla messa a fuoco dell’esistenza di in un piano di trattamento globale e condiviso con la efficacia e promuovendone la consapevolezza e re-
dell’iniziativa spontanea del bambino allo scopo di diversi sistemi sensoriali. Invita invece alla loro inte- famiglia e la scuola. sponsabilizzazione nei confronti del piano di tratta-
massimizzare la mobilizzazione dell’affettività e l’at- grazione con le altre dimensioni dello sviluppo, sot- mento del suo bambino. Ciò che spesso otteniamo
tivazione del suo sistema emozionale. Come confer- tolineando come la processazione sensori-motoria LE CARATTERISTICHE DELLA RELAZIONE (R) nel trattamento con il modello DIR sono genitori con
mato da dati di letteratura, i bambini apprendono al abbia un impatto sulle acquisizioni delle capacità L’ultima, ma non meno importante, concettualizzazio- un profondo rispetto per il mondo interno dei loro
meglio se coinvolti come partecipanti attivi in prima emotivo-funzionali dello sviluppo, e viceversa, così ne del modello DIR è il ruolo centrale riconosciuto bambini, le loro caratteristiche uniche individuali e il
persona (Yurovsky, Smith, Yu, 2013) e in contesti per come sui pattern relazionali del bambino e la fami- alla relazione con l’altro (“R”). Raccogliendo i contri- loro stile relazionale.
loro emozionalmente significativi. glia. La “D”, la “I” e la “R” dell’acronimo DIR, quin- buti della teoria dell’attaccamento, della psicoanalisi L’attenzione però ai pattern relazionali nel modello
Creare opportunità di apprendimento emozionalmen- di, si integrano tra loro in un modello teorico com- e della psicologia dello sviluppo, la relazione è la cor- DIR va oltre la famiglia, comprendendo tutti i conte-
te significative, calate sul livello di sviluppo al mo- plesso e multidimensionale. Anche qui, la letteratura nice entro cui avviene l’apprendimento e l’intero svi- sti di vita del bambino: le terapie stesse, la scuola,
mento raggiunto dal bambino e sul suo profilo indi- offre conferma sottolineando come evidenze neuro- luppo del bambino (Casenhiser, Shanker, Stieben, lo sport. Il modello DIR quindi promuove inesorabil-
viduale, è la caratteristica principale del trattamento scientifiche supportino l’interazione tra processazione 2013) con acquisizioni più stabili e generalizzate mente la creazione di una squadra multidisciplinare
secondo il modello DIR. sensori-motoria, coinvolgimento sociale e cognizione (Solomon, Van Egeren, Mahoney, Quon Huber, di figure coinvolte nel piano di trattamento del bam-
(Cosbey, Johnston, Dunn, 2010). Inoltre la comunità Zimmerman., 2014). È nella relazione che avviene bino a pieno vantaggio di tutti gli attori coinvolti e
IL PROFILO SENSORI-MOTORIO scientifica esprime ormai consenso nel ritenere l’acquisizione delle capacità emotivo-funzionali e il della massimizzazione delle risorse disponibili.
INDIVIDUALE (I) necessaria la considerazione della teoria di integra- bambino impara l’autoregolazione delle proprie pro- Citando un abbastanza recente contributo di ricerca:
Il modello non ha solo contribuito ad una comprensio- zione sensoriale in un quadro multidisciplinare più cessazioni sensori-motorie. Ma qual è la relazione “la collaborazione e l’integrazione multidisciplinare
ne più completa dello sviluppo del bambino ma è ampio ed evolutivo per progredire nella comprensio- spontaneamente di riferimento per il bambino? Una può portare ad un sostanziale miglioramento dell’ef-
stato altresì il primo a intuire l’importanza dei mecca- ne delle basi neurobiologiche dell’autismo e potenzia- lunga tradizione di ricerca si è dedicata allo studio ficacia dell’intervento attraverso piani di trattamento
nismi neurobiologici della processazione sensoriale e re l’identificazione precoce e l’intervento (Schauder, della relazione tra il genitore e il bambino (Winnicott, altamenti individualizzati basati sulle necessità del
motoria (la “I” nell’acronimo DIR). Oggi le neuroscien- Bennetto, 2016). 1962) fin dalle primissime fasi di vita neonatale; è bambino e della famiglia” come fortemente espres-
ze sottolineano come la processazione sensoriale Come ormai sottolineato dalla ricerca internazionale, proprio il rapporto della coppia genitore-bambino e il so nel modello DIR (Fava & Strauss, 2014).
moduli l’organizzazione comportamentale e la stessa la personalizzazione del trattamento è uno dei fatto- ricco scambio di interazioni tra loro che accompagna il Nonostate la difficoltà di raccolta dei dati di ricerca su
attività del cervello (Dunn, Little, Dean, Robertson, ri fondamentali per l’efficacia degli interventi nell’au- bambino all’incontro con il mondo e alle successive un modello cosi’ individualizzato e complesso, sono
Evans, 2016). tismo (Fava & Strauss, 2014). Nel lavoro terapeutico, interazioni sociali complesse (Stern, 1987). ormai presenti diverse conferme di efficacia dell’inter-

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vento sull’autismo con il modello DIR: in uno dei prin-


cipali studi più recenti (Liao, Hwang, Chen, Lee, Chen
Bibliografia segue Bibliografia
& Lin, 2014), i bambini con autismo che hanno ricevu-
to l’intervento hanno mostrato miglioramenti sostan- ■ American Psychiatric Association ■ Greenspan S.I., Bivasco A., Guani V. Integration of the Neural and Symptom Literatures,
ziali nel funzionamento emozionale, nella comunica- Diagnostic and statistical manual of mental disorders, L’intelligenza del cuore. Le emozioni e lo sviluppo Front Neurosci., Jun 17;10:268, 2016.
zione e nelle abilità quotidiane; parallelamente, i geni- fifth edition, APA, Washington, 2013. della mente, Mondadori, Milano, 1997. ■ Solomon R., Van Egeren L.A., Mahoney G.,
tori hanno percepito cambiamenti positivi nell’intera- ■ Bruner J. ■ Greenspan S.I & Shanker S.G. Quon Huber M.S., Zimmerman P.
zione con i propri bambini. Il linguaggio del bambino, Armando Editore, Roma, La prima idea. L’evoluzione dei simboli, del linguag- PLAY Project Home Consultation intervention
1991. gio e dell’intelligenza dai nostri primati ai moderni program for young children with autism spectrum
Concludendo, il modello DIR si basa su un’attenta esseri umani, Giovanni Fioriti Editore, Roma, 2007. disorders: A randomized controlled trial., Journal
osservazione del profilo individuale del bambino ■ Casenhiser D.M., Shanker S.G., Stieben J.
of Developmental and Behavioral Pediatrics, Vol.
Learning through interaction in children with ■ Greenspan S.I. & Wieder S.
includendo i suoi interessi spontanei e il suo pecu- 35, No. 8, October, 475-485, 2014.
autism: preliminary data from a social-communica- Trattare L’autismo, Cortina Editore, Milano, 2007.
liare modo di interagire con l’ambiente con l’obietti-
tion-based intervention, Autism Mar; 17(2):220-41, ■ Stern D.S.
vo di avvicinarci al suo mondo interno e portarlo gra- ■ Grosso A., Cambiaghi M., Renna A., Milano L.,
2013. Il mondo interpersonale del bambino, Bollati
dualmente verso esperienze sociali di condivisione Roberto Merlo G., Sacco T., Sacchetti B.
Boringhieri, Torino, 1987.
con l’altro. Occorre entrare nel mondo d’ogni singolo ■ Casenhiser D.M., Binns A., McGill F., The higher order auditory cortex is involved in the
bambino, e di ogni singolo genitore, e creare piani Morderer O., Shanker S. assignment of affective value to sensory stimuli, Nat ■ Yurovsky D., Smith L.B., Yu C.
di trattamento altamente individualizzati che lavora- Measuring and supporting language function for Commun., Dec 1;6:8886, 2015. Statistical word learning at scale: the baby’s view is
no sul nucleo stesso dell’autismo: gli aspetti senso- children with autism: Evidence from a randomized better, Dev Sci, Nov; 16(6): 959-966, 2013.
■ Hazen E.P., Stornelli J.L., O’Rourke J.A.,
riali, la motivazione sociale e l’attenzione condivisa, control trial of social-interaction-based therapy, Koesterer K., McDougle C.J. ■ Winnicott D.W.
la comunicazione e la reciprocità, con il pieno e atti- Journal of Autism and Developmental Disorders, 45: Sensory symptoms in autism spectrum disorders, La teoria del rapporto infante-genitore in Sviluppo
vo coinvolgimento dei terapisti, della famiglia e 846-857, 2015. Harv Rev Psychiatry, Mar-Apr;22(2):112-24, 2014. affettivo e ambiente. Studi sulla teoria dello sviluppo
della scuola. affettivo, (1962), Armando Editore, Roma, 2007 (Rist.)
■ Cosbey J., Johnston S.S., Dunn M.L. ■ Heron-Delaney M., Kenardy J.A., Brown E.A.,
Sensory processing disorders and social partici- Jardine C., Bogossian F., Neuman L., de Dassel T.,
“Ho sentito abbastanza. Ora è il mio turno per
pation, Am J Occup Ther., May-Jun;64(3):462-73, Pritchard M.
parlare, in qualsiasi modo venga fuori.
2010. Early Maternal Reflective Functioning and Infant
Attraverso il tablet, le mie mani o la bocca.
Ora è il vostro turno ascoltare. Siete pronti?” ■ Dunn W., Little L., Dean E., Robertson S., Emotional Regulation in a Preterm Infant Sample at
Neal Katz, 2013 Evans B. 6 Months Corrected Age, J Pediatr Psychol., Sep; 41
The State of the Science on Sensory Factors and Their (8):906-14, 2016.
Impact on Daily Life for Children: A Scoping Review, ■ Kanner L.
OTJR (Thorofare N J), Apr;36(2 Suppl):3S-26S, 2016. Autistic disturbances of affective contact, Nervous
■ Fava L. & Strauss K. Child 2, 217-250, 1943.
Response to Early Intensive Behavioral Intervention ■ Liao S.T., Hwang Y.S., Chen Y.J., Lee P., Chen
for autism-an umbrella approach to issues critical to S.J. & Lin l.Y.
treatment individualization, Int J Dev Neurosci., Dec; Home-based DIR/FloortimeTM intervention program
39:49-58, 2014. for preschool children with autism spectrum disor-
■ Greenspan S.I. ders: preliminary findings, Physical and Occupational
Intelligence and adaptation: An integration of psycho- Therapy in Pediatrics, Early Online: 1-12, 2014.
analytic and Piagetian developmental psychology, ■ Schauder K.B., Bennetto L.
Psychological Issues, Vol. 12 (3-4, Mono 47/48), Toward an Interdisciplinary Understanding of Sensory
408, 1979. Dysfunction in Autism Spectrum Disorder: An

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IL RELAZIONALE
E LA MUSICA:
RIFLESSIONI
SULL’APPROCCIO MUSICOTERAPICO
NEI DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO

Antonella Guzzoni, Musicista, Musicoterapista,


Formatore, IDR “Casa del Sole” Onlus, Mantova

This publication aims to deepen Adagio grammata. Avevo la sensazione di proiettarmi in Ho realizzato poi un desiderio chiuso dentro al cuor,
the common features between Aiutami a camminare. un’avventura dove la presenza di un codice scono- parafrasando fiabescamente la canzone “I sogni son
music-therapy and the DIR-Floortime Io in punta di piedi, sciuto, la notazione musicale, poteva svelarmi come desideri” della Cenerentola disneyana: mettere a dispo-
Model (Greenspan&Weider, 2006) in the treatment tu con piede sicuro. era fatta la musica. sizione il linguaggio musicale agli esseri viventi più
of children with autistic spectrum disorders. Devo appoggiarmi a qualcosa. Saper leggere quelle palline nere talvolta raggrup- musicali in assoluto. Sto parlando di loro: i bambini.
These features focus on the importance of Rallenta tutto ciò che puoi: pate, talvolta solitarie, significava anche poter suo- Dopo anni passati ad utilizzare la musica come
affective interactions, on relatedness, expression il respiro, la musica, i suoni nare uno strumento musicale. Scelsi il pianoforte. Mi mezzo per cercare di accendere scintille di attenzio-
and emotional processing and communication. che ti escono dalla bocca. sembrava uno strumento comodo, con una seduta ne, di emozioni, di conoscenza, di padronanza e di
The co-created musical experiences in the Ferma la luce sul pavimento. sgabello confortevole, un amico complice dal suono curiosità, sento il dovere di restituire attraverso paro-
music-therapy setting enable to organize meaningful Lascia socchiusa la finestra. maestoso, che pazientemente mi aspettava a casa. le immediate e spontanee, uno dei tanti “pensieri”
moments activating the Joint-Attentional Process. Tramutami in suoni il rumore della vita. Anche il salotto, con il suo ingresso, non sarebbe che ho scritto sui quaderni di “brutta copia” accan-
This essay contains a 60-items guide to assess Troppe cose mi attraggono. stato più lo stesso. to ai diari più “professionali”, come si usava a scuo-
the musical behaviours in relation to the Six Troppe parole mi confondono. Scoprii ben presto che le palline nere non indicava- la quando io ero bambina. Perché la “brutta” si sa,
Developmental Levels or Milestones, the Individual Cerco contorni netti no solamente i tasti bianchi o neri da schiacciare con è molto più entusiasmante della “bella”; le maestre
Differences and Relationship with the music-therapist. ritagliati da una forbice perfetta. le dita, ma racchiudevano quella magia che si tra- della Scuola Elementare lo sapevano bene e “leg-
Cerco un silenzio scherzoso sferisce dal suono pensato, al gesto della mano, gevano” i bambini dalla brutta copia. Sulla “bella”
ed un tempo senza fretta. all’emozione che stai provando e che vuoi estende- noi bambini lasciavamo idee più compiacenti e
re a chi ti ascolta. Mi sono imbattuta, da grande, in devote verso l’insegnante, tralasciando quei partico-
un piccolo libro intitolato “Manuale di musicotera- lari che in realtà ci rendevano unici e speciali. La
PREMESSA pia”, scritto da Rolando Omar Benenzon e pubblica- verità, rimaneva racchiusa nella “brutta” e le mae-
Sono nata e cresciuta con la musica. Potevano esser- to in Italia da Borla nel 1982. Quel libro segnò una stre di un tempo questo lo sapevano bene.
ci giorni avversi, periodi più bui, momenti di mag- tappa importantissima, insieme agli studi di Juliette Oggi la “brutta copia”, che è più ricca e vivace, è
giore difficoltà, ma la costante familiare è stata una Alvin, per la nascita e lo sviluppo di un “nuovo scomparsa dai banchi di scuola, come se l’errore non
colonna sonora variegata, una coperta patchwork mondo” legato alla musica: quello della musicotera- fosse più un qualcosa dal quale partire, migliorarsi ed
composta da tanti quadretti colorati tenuti uniti da pia. Quelle pagine tradotte dallo spagnolo rappre- apprendere meglio, ma un fardello inconcepibile che
un’affidabile cucitura. sentarono, per la mia formazione, una guida per ini- porta solamente sventura. Ma dove è finito il concet-
All’età di otto anni ero affascinata dalla possibilità di ziare a percorrere un sentiero ancora poco esplora- to “per prove ed errori”? Non è forse attraverso que-
comprendere il funzionamento di quelle palline nere to di una professione che stava cercando uno statu- sto processo che impariamo a conoscere il mondo? La
collocate con ordine sul foglio definito carta penta- to etico, scientifico e tecnico. metafora dello strumento musicale in questo contesto è

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perfetta. La musica nasce da tante prove e da tanti erro-dimento della condivisione emotiva, in cui l’emozio- ta prossemica, ci racconta come il desiderio di contat- esperienze sonoro-musicali e relazionali significative
ri, che spesso danno origine a combinazioni straordina- ne appare nella sua funzione di organizzatore dell’e- to e vicinanza sia forte, ma debba essere tutelato da che acquisiscono funzioni di orientamento ed antici-
rie che rompono con il passato e osano verso il futuro, sperienza (Sroufe, 1995). una disposizione nello spazio del proprio corpo che pazione, favorendo nel bambino l’iniziativa sponta-
creando “il nuovo”. Anche la Musicoterapia ha creato un Uno sviluppo adeguato porta successivamente il all’inizio evita il contatto diretto con gli occhi del- nea, la possibilità di scegliere e di dirigere il proprio
“nuovo” modo di sentire il musicale, più spontaneo, bambino a traslare sugli oggetti i contenuti emozio- l’Altro. Abbiamo compreso, in questi ultimi anni di comportamento verso uno scopo.
emotivo ed espressivo. nali ed affettivi sperimentati con le figure adulte di riabilitazione e terapia sul campo, che l’intervento Le esperienze sonore, che si appoggiano su una
Dedico questi pensieri a tutti i bambini speciali, e riferimento, trasformando il “mondo delle cose” in precoce, il supporto alle famiglie e la formazione spe- base sensoriale e corporea, rappresentano un
alle loro famiglie, che ho conosciuto attraverso la occasioni di dialogo e scambio reciproco. Ma cosa cifica degli operatori possono far migliorare la condi- “mutuo sostegno” nei primi scambi tra madre e
musica, sperimentando innumerevoli conversazioni accade quando lo sviluppo del bambino non compa- zione, le competenze, la qualità di vita dei bambini bambino, laddove le “coccole” spesso hanno assun-
sonore che a volte sono rimaste nei quaderni infor- re in forma armonica, quando presenta zone di alta affetti da autismo, a patto di conoscerne le caratteri- to la forma di dondolii, contatti, vocalizzi.
mali, quelli che non si portano sui tavoli dei Con- vulnerabilità, soprattutto nella sfera emotiva e sociale? stiche specifiche (Barale, Ucelli, 2006). L’immaturità biologica alla nascita, il malessere ori-
gressi, ma si custodiscono nel cuore. Cosa avviene quando il “senso comune” (il cosiddet- ginario che l’accompagna per il distacco brusco ed
Colgo l’occasione per ringraziare tutti i colleghi con i to “buon senso”) delle figure di riferimento affettivo, 2. LA “PREDISPOSIZIONE” MUSICALE improvviso, instaurano nell’essere umano, il marchio
quali ho avuto il piacere e l’onore di percorrere me- coglie l’esistenza di un’inabilità adattiva e integrativa Gli studi in ambito clinico, inerenti ai percorsi di strutturale del bisogno di ricerca dell’Altro.
taforicamente un tratto di strada condividendo idee, del proprio bambino nel dare forma ai comportamen- musicoterapia rivolti a bambini con sviluppo atipico, Ciò che porterebbe a legarci sarebbe quindi la con-
musiche e pensieri. ti e agli apprendimenti in maniera contestualmente confermano come il mezzo sonoro-musicale possa seguenza dell’esperienza di soddisfacimento del
corretta e intersoggettivamente adeguata? aiutare e supportare la promozione della dimensio- legame che trova risonanza nel corpo. Il “cordone
1. IL MONDO ACCANTO Inizia la ricerca di risposte, il cercare aiuto. Si inne- ne intersoggettiva, anche in presenza di forti com- reciso” diviene la base per un accordo, meglio
Negli ultimi anni le ricerche approfondite dall’Infant sca un complesso rapporto con le figure scolastiche, promissioni, trovando vie di armonizzazione e nuovi un’accordatura, un reciproco scoprire soluzioni per
Research sulle prime fasi di sviluppo del bambino e sanitarie e riabilitative. Ciò che si tenta di spiegare canali di comunicazione. trovare (o ritrovare) un’intesa. La musicalità dei
delle sue relazioni con genitori e caregiver, hanno del modo di essere e del fare del proprio bambino Il mondo degli strumenti musicali e degli oggetti legami può essere descritta come la fonte psico-
prodotto un arricchimento dei concetti legati alla non è facilmente esprimibile. Si può affermare con sonori appaiono al bambino come delle “attrezza- biologica della musica, che origina da quella che
condivisione emozionale certezza che non emerga ture” che gli consentono di dirigere l’attenzione sul viene definita “intrinsic motivic pulse” (Malloch e
dell’esperienza, fulcro dei Il “saper rendere musicale” contatto affettivo? Che non risultato sonoro provocato da un gesto. Il bambino Trevarthen, 2009), la pulsazione intrinseca che moti-
processi di crescita. siano stabiliti legami di at- controlla il gesto sull’oggetto sonoro per metterlo al va il movimento e le azioni finalizzate dell’individuo
La sintonizzazione e la re-
un contesto, rappresenta taccamento? Che il bambi- servizio di un’intenzione produttiva, al fine di rea- per mettersi in contatto con l’Altro. Il movimento
golazione degli stati emo- un’occasione unica di no non imiti alcune azioni? lizzare una “forma sonora” esclusiva. Il gesto è (gestuale, sonoro ed emozionale) può possedere
zionali costituiscono gli esperienza e apprendimento Che non cerchi consolazio- dunque, in senso psicologico, un elemento genera- innumerevoli profili ritmici e temporali, divenendo
aspetti sui quali maggior- della condivisione emotiva ne e coccole? tore e strutturante della forma musicale: una gitta- per queste caratteristiche intrinseche, un organizza-
mente insiste la ricerca Semmai, ben lungi da un ta di energia orientata verso una traiettoria tempo- tore della comunicazione e della companionship
psicologica che verte sull’intersoggettività ed emer- mondo privo di emozioni, il mondo del proprio bam- rale fatta della stessa sostanza dell’esperienza emo- (complicità) fra esseri umani.
ge in modo più nitido come il lavoro terapeutico con bino appare un mondo accanto al nostro che possie- zionale interiore. Questa energia rappresenta il fon- Questa predisposizione al musicale definita da
i suoni e la musica contengano nella loro forma, de una sua logica continuamente in bilico fra il trop- damento del pensiero musicale. Sandra Trehub (2011) “Musical Predispositions in
codici affettivi che sono alla base dello sviluppo rela- po e il troppo poco, in una condizione non modulata La musicalità manifesta nelle primissime fasi di svi- Infancy” dell’essere umano, concorre a pieno titolo a
zionale del bambino. La comunicazione integrata e perciò estrema. luppo dell’intersoggettività si sedimenta e si evol- tracciare il destino dei legami di attaccamento. Il
attraverso suoni, movimenti e contatti corporei, rap- Conosciamo ancora poco di questo mondo vicino, ma ve in una sorta di linguaggio sonoro interiore, che senso di vitalità del musicale, riconoscibile nella
presenta la prima modalità che adulto e bambino spesso cosi lontano e incomprensibile. L’autismo non non si sottopone ai meccanismi logici e alle regole ricerca di timing sincronizzati, di profili di variazione
sperimentano spontaneamente insieme, nell’intimo è globale né statico. La sua evoluzione mantiene un del linguaggio verbale, ma vive e si rivitalizza attra- di intensità di altezze e durate dei suoni che si sin-
gioco del conoscersi e del riconoscersi. La melodiz- margine importante di imprevedibilità. Molte cose verso percorsi di tipo non verbale. tonizzano vicendevolmente, risponderebbe alla do-
zazione della voce gratifica e incoraggia il bambino possono cambiare nel corso della vita di questi parti- Ciò che può essere ipotizzabile e deducibile da trat- manda del perché tutte le culture cantano per i loro
unitamente ad una mimica del volto dell’adulto che colari bambini che spesso si avvicinano e si collocano tamenti musicoterapici a medio-lungo termine rivol- piccoli, per calmarli, per farli sorridere, per sentirli
esalta le qualità musicali dell’esperienza intersogget- accanto a noi. Quante sedute di musicoterapia ho vis- ti all’età dello sviluppo, anche in presenza di quadri borbottare e borbottare con loro, per rilassarsi e
tiva. Il “saper rendere musicale” un contesto, rap- suto con loro che si ponevano spontaneamente accan- clinici in cui lo sviluppo sociale e relazionale risulta divertirsi insieme; in altre parole, per rafforzare il pro-
presenta un’occasione unica di esperienza e appren- to a me, quasi mai di fronte. Anche questa loro scel- perturbato, è un processo di interiorizzazione di prio legame di appartenenza e nello stesso tempo

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favorire l’autonomia affettiva, l’individualità e l’aper- necessariamente con i dati antropologici ed etnomu- terapista fiducia e sicurezza in minor tempo, ri- 3. MUSICOTERAPIA: LA VISIONE STORICA
tura verso il nuovo. Malloch (1999) ha esaminato la sicologici sulla variabilità delle forme culturali e dei spetto all’inizio del trattamento. DI UNA TERAPIA AFFETTIVO-RELAZIONALE
natura musicale dei contesti proto-convenzionali sistemi musicali. • Aumento dei sorrisi e delle vocalizzazioni positive Nella relazione musicoterapica vi sono tre elementi
introducendo il concetto di musicalità comunicativa “Riprendersi” la musica nella sua dimensione di legate ad un’azione, evento o stimolo sonoro indi- che devono essere considerati come vertici di un
(communicative musicality). L’autore ha evidenziato struttura profondamente legata ai vissuti affettivi, viduato come piacevole. ideale triangolo: da un lato il bambino stesso con la
che i vocalizzi tra adulto e bambino hanno una tipica recuperando gli aspetti di “sostanza” oltre che di • Aumento del contatto e della vicinanza corporea. sua organizzazione strutturale, i suoi aspetti sinto-
e rigorosa struttura musicale, individuata attraverso “forma”, significa riattivare il recupero di una sensibili- • Aumento degli agganci dello sguardo legati ad matici e le complicanze connesse alla condizione di
tre parametri: pulsazione (pulse), qualità (quality) e tà terapeutica più ampia. Essentic forms come ninne una situazione sonoro-musicale piacevole. disabilità della quale è portatore. In secondo luogo
narrazione (narrative). nanne e filastrocche, ritmi giambici (breve/lunga) o tro- • Miglioramento della capacità di modulare uno va considerato il terapeuta con le sue capacità rela-
La pulsazione, che costituisce una sorta di unità della caici (lunga/breve) e le loro combinazioni, contengono stato di tensione o disagio attraverso il supporto zionali e con la sua competenza musicale, che deve
comunicazione, è l’intervallo che intercorre tra due “strutture profonde” legate alla vita psichica dell’essere “consolatorio” del musicoterapista. essere articolata in un rapporto di interazione sono-
vocalizzi successivi; la quali- umano: l’intreccio di queste • Aumento dei tentativi di imitare prassie oro-bucco- ro-musicale. Infine va considerata la relazione tera-
tà è data dal contorno rit- La mente è connotata due dimensioni strettamente facciali, suoni vocali proposti dal musicoterapista,peutica in quanto tale.
mico e melodico di vocaliz- da una sensibilità musicale correlate, crea una sorta di azioni rivolte agli oggetti sonoro-musicali. È indiscutibile come in questi ultimi anni molta
zi e gesti, ovvero dal profilo “tessuto intrecciato” che • Aumento del coinvolgimento emozionale nel caso attenzione sia stata prestata allo sviluppo della
determinato dal susseguirsi
biologicamente determinata mantiene, modifica e rinnova i intersoggettività che dovrebbe, in un’ottica tera-
di iniziale disinteresse o indifferenza per le propo-
della melodia e del ritmo; per gestire le relazioni legami fra gli esseri umani. ste sonoro-musicali. peutica, fondarsi sugli aspetti musicali contestuali
infine, la narrazione è la affettive e sociali Analizzando le videoregi- • Comparsa di alcuni schemi di aspettativa co- alla stessa relazione ed ai suoi sviluppi. Dall’altra
“storia musicale” racconta- strazioni (micro-analisi) di costruiti con il musicoterapista. parte, sul piano strettamente musicale, le maggio-
ta insieme che permette alla coppia di “condividere bambini monitorati in progetti di supervisione, sulla ri difficoltà si incontrano nei tentativi di trascrizio-
un senso di simpatia e significato” (Malloch e scorta delle descrizioni dei “diari di seduta” del mu- In casi caratterizzati dalla presenza di ritardo men- ne, definizione e condivisione nell’équipe multi-
Trevarthen, 2009). sicoterapista, ci si rende conto della centralità di una tale di grado medio e di “isole di abilità” quali ot- professionale e nelle restituzioni alla famiglia del
Le caratteristiche delle interazioni musicali o proto- memoria sensoriale e l’esistenza, per ogni essere time capacità intonative materiale musicale che
musicali, ci inducono a considerare il musicale come umano anche compromesso dall’esito di una patolo- vocali, riconoscimento dei emerge nel corso delle se-
uno strumento elettivo per migliorare la qualità della gia, di un’aspettativa soggettiva prioritaria dell’in- suoni e delle note musi- È indiscutibile come in questi dute di musicoterapia.
comunicazione nei bambini con deficit della comuni- fluenza dell’Altro (caregiver con funzione di sostegno cali, capacità di riprodurre ultimi anni molta attenzione Occorre, perciò, porre at-
cazione e della relazione (Simpson e Keen, 2001). emotivo) sui propri stati d’animo e sentimenti di ritmi in sequenza, ricono- sia stata prestata allo sviluppo tenzione agli aspetti for-
“La musica e la danza, con la loro progressione dalla fondo (Damasio, 1999). scimento di brani musicali mali e dinamici della
della intersoggettività
regolarità e prevedibilità verso la novità e la sorpre- I filmati evidenziano molto bene cosa il bambino fa con struttura complessa, musica, che risultano costi-
sa e il suo ritorno all’indietro, possono fornire un da solo (Sé ecologico) e ciò che “recupera” nell’in- si è inoltre riscontrato: tutivi dell’aspetto relazio-
ambiente sicuro e stimolante (save and supportive)” terazione con il musicoterapista (Sé intersoggettivo). • Aumento della capacità di innescare procedure nale e indicatori del processo terapeutico in atto,
(Malloch e Trevarthen, 2009). Ciò che si è visto migliorare, in tutti i casi presi in esplorative per far durare maggiormente l’espe- creando strumenti adeguati per progettare, realiz-
La mente è dunque connotata da una sensibilità musi- esame in questi ultimi anni di monitoraggio, nel per- rienza sonora interattiva con il musicoterapista. zare e analizzare l’attività clinica proposta nei diffe-
cale biologicamente determinata per gestire le rela- corso terapeutico a medio-lungo termine sono i • Miglioramento delle capacità comunicative richie- renti contesti (Postacchini, 2015).
zioni affettive e sociali. Il neurofisiologo, pianista e seguenti indicatori: stive e dichiarative. Negli anni novanta la Musicoterapia si è definita
concertista Manfred Clynes (1982), in questa direzione, • Aumento della capacità di adattamento e perma- • Espansione del linguaggio verbale con finalità promuovendo un approccio coerente, fondando
definisce questi stati di scambi emotivamente signifi- nenza nel setting. comunicative e rivolto anche a vissuti emozionali orizzonti teorici generativi di metodologie ade-
cativi con l’espressione essentic forms. • Superamento di “momenti critici” legati a difficol- condivisi (“mi piace”, “è bello, ancora...”, “fac- guate. Indicativamente dal duemila, come musico-
Tale espressione è stata coniata da Clynes e pertanto tà nell’auto e co-regolazione emozionale. Il bam- ciamo ancora”). terapisti coinvolti in progetti clinici, ci siamo ado-
si è preferito non tradurla: secondo John Blacking bino è successivamente in grado di recuperare • Condivisione di emozioni semplici legate all’ascol- perati per evidenziare obiettivi efficaci ed una
(1992) può essere interpretata nei termini di forme modalità più “serene” di “essere con l’Altro”. Ciò to e alla produzione sonoro-musicale. metodologia appropriata che fosse allineata al
emozionali di base. che si evidenzia è che il bambino non “resetta” • Aumento della padronanza e del senso di autoef- lavoro delle équipe multi-professionali. Dal 2010
L’ipotesi che le essentic forms siano stabili e univer- tutti i vissuti positivi, ma superato il momento di ficacia legato alle esperienze sonore con vissuto dopo numerose pubblicazioni sul piano nazionale
sali negli individui e nelle culture non confligge uno stato endogeno di disagio, ripristina con il consapevole (inizio emozione complessa). ed internazionale, si sono moltiplicate le occasio-

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ni di dibattito e approfondimento sul trattamento glie di nazionalità diverse (uscire dall’impasse lin- costruendo rappresentazioni di Sé e degli oggetti lo DIR (acronimo di Developmental, Individual-diffe-
musicoterapico, in particolare sul tema delle patolo- guistico); esterni. L’intreccio e lo scambio sottile che esiste tra rence, Relationship-based model), una prospettiva
gie autistiche dell’età evolutiva. Fausto Petrella, psi- • Avviare (soprattutto per chi è all’ inizio di un per- queste rappresentazioni, tra le loro idealizzazioni e i d’intervento basato sul livello di sviluppo, sulle diffe-
coanalista, già professore ordinario di Psichiatria corso) una condivisione degli obiettivi; loro collassi, costituiscono la trama spazio-temporale renze individuali e sul ruolo centrale che occupa lo
(Università degli Studi di Pavia), nella presentazione • Incrementare un “sentire positivo”. del vivere e del conoscere. Ciascun bambino è un sog- sviluppo dell’intersoggettività da parte del bambino,
del libro “Manuale di Musicoterapia. Teoria, Metodo La video-registrazione, commentata dall’équipe getto che insegna, cioè immette i suoi segni emotivo- cioè il modo in cui egli sperimenta se stesso in rap-
ed Applicazioni della Musicoterapia” di Gerardo multi-professionale, rappresenta oggi un valido stru- affettivi nell’oggetto, nel tentativo continuo di cono- porto con gli altri all’interno di un’esperienza relazio-
Manarolo, pubblicato nel 2006, sottolineava la sfida mento di comunicazione, soprattutto per non creare scerlo e riconoscerlo. I processi cognitivi ed affettivi nale che organizza gli eventi interpersonali; con l’e-
di “promuovere simultaneamente un orizzonte di nella famiglia falsi miti, illusioni o aspettative non sono inscindibili; l’apprendimento non può essere mergere di nuovi comportamenti e capacità essi ven-
attività ricche di significati ed… attivare un’operativi- coerenti rispetto al percorso di musicoterapia del separato da una attivazione affettiva ed anche una gono riorganizzati per formare nuove prospettive sog-
tà creativa attorno alla quale mobilitare scambi e gio- proprio bambino, integrato nei diversi trattamenti intensa esperienza affettiva contiene in sé l’attivazio- gettive organizzanti il senso del Sé e dell’Altro.
chi relazionali non convenzionali… tra i quali la musi- previsti dal piano riabilitativo individualizzato. ne di processi percettivi e cognitivi. Il modello è di matrice bio-psico-sociale e cerca di
ca occupa un posto privilegiato”. Questa sfida non si La video-registrazione ci consente di: Il corpo con la sua unità, i suoi stati, le sue azioni, i suoi creare nuovi ponti tra neurobiologia, sviluppo dei
è mai arrestata, soprattutto attraverso i contributi di • Imparare ad osservare (chiavi di lettura); ricordi e il suo sentire emozionale, è la base della prima comportamenti umani, regolazione delle emozioni e
tutti gli operatori “sul campo” e grazie all’ascolto dei • Comprendere il musicale; organizzazione della realtà per il bambino. Ed proprio sviluppo delle potenzialità. La filosofia del modello
luoghi di cura. In questi ultimi anni, infine, il focus • Mantenere una documentazione condivisibile dal corpo che scaturisce l’energia dell’espressività voca- DIR di Greenspan e Wieder (2006) è rappresentata
sull’utilizzo del linguaggio sonoro-musicale si è spo- (evoluzione); le e sonora: esperienza che agisce nella formazione da ciò che viene definito dagli autori il Floortime (il
stato nello spazio e nel tempo della restituzione del • Poter fare un intervento di video-feedback (soste- degli schemi sensoriali e mentali (senti-mentali) di cia- tempo passato sul pavimento): una modalità interat-
percorso musicoterapico alla famiglia del bambino in gno positivo, produrre cambiamenti); scun essere umano. Molte ricerche si sono concentrate tiva che si pone ad altezza di bambino, a terra, per
trattamento. I recenti studi sui percorsi di arricchimen- • Valutare il modo in cui si elaborano i progetti nell’investigare il potere del suono sulla persona; si creare interazioni spontanee ed emozionalmente
to del legame genitoriale hanno messo in evidenza, (supervisione); tratta ora di rivendicare il potere della persona sul significative. Il tempo, nel setting musicoterapico, si
in ambito riabilitativo-terapeutico, quanto sia fonda- • Migliorare le strategie metodologiche ed indivi- suono e della persona su se stessa attraverso il suono realizza quasi sempre con queste modalità di uso
mentale “prendersi cura” di chi “si prende cura”, duare indicatori più efficaci per ridefinire gli obiet- e la relazione con l’Altro (Guzzoni, 2015). dello spazio, quando si rivolge al bambino per porsi,
supportando la sensibilità dei caregivers primari e ren- tivi di un progetto musicoterapico. In passato si affermava che l’uomo era una sintesi tra anche a livello prossemico, nella sua dimensione.
dendoli il più possibile partecipi e coscienti del per- filogenesi (ciò che caratterizza l’evoluzione della spe- Un dato molto importante è comprendere, da parte
corso di crescita del proprio bambino. Gli incontri di 4. SPECIFICITÀ DELL’INTERVENTO cie) e ontogenesi (ciò che caratterizza lo sviluppo dell’équipe multi-professionale, le differenze di
parenting che tutelano il patrimonio più prezioso di un MUSICOTERAPICO CHE SI RIVOLGE ALL’ETÀ dell’individuo partendo dal suo patrimonio geneti- modulazione sensoriale visibili precocemente nei
bambino e cioè la sua famiglia, si pongono la finalità DELLO SVILUPPO: PUNTI DI CONTATTO co). Attualmente si preferisce porre l’accento sull’e- bambini con DSA. I bambini ipersensibili agli stimoli
di aiutare il genitore a comprendere il più possibile i CON IL MODELLO DIR-FLOORTIME pigenesi, intendendo con tale termine tutta l’orga- uditivi e tattili si mettono le mani sulle orecchie o si
segnali e i bisogni del bambino e al contempo di La semplice presenza della madre o del caregiver non nizzazione somatica e comportamentale dell’indivi- allontanano da chi cerca di far loro il solletico. Altri
poter rendere più serena la famiglia rispetto alle è sufficiente a produrre cambiamenti significativi nel duo che si manifesta attraverso una costruzione bambini, invece, provano un forte desiderio di sti-
modalità di interazione e di comunicazione. gioco del bambino. Occorre una iniziale condivisione, dipendente sia dal programma genetico di base che molazione sensoriale e desiderano, quindi, più
La visione condivisa di brevi filmati rappresentati- un aggancio (pairing). Le capacità del bambino ed i dalle informazioni messe a sua disposizione dall’am- rumore e più contatto. Tuttavia, alcuni bambini pur
vi del proprio bambino in terapia (tecnica del suoi progressi cognitivi, affettivi e sociali sembrano biente e dalla relazione con gli altri individui. desiderando gli stimoli sensoriali, vengono facilmen-
video-feedback) all’interno dell’“involucro protet- essere influenzati dagli interventi attivi dell’adulto, Postulare alcune entità clinico-evolutive strettamente te sopraffatti dalla stimolazione ed è quindi difficile
to” dell’équipe multi-professionale, consente di dalle sue sollecitazioni verbali o dalle sue dimostra- collegate con specifiche fasi sensibili costituisce, per il mantenere il coinvolgimento. I bambini che, invece,
commentare e sottolineare quella comunicazione zioni pratiche di gioco con gli oggetti, che nulla tol- musicoterapista che opera quotidianamente attraver- sono iporeattivi agli stimoli tattili e sonori potrebbe-
gioiosa (la social play di cui parla Feldman, 2007) gono alla spontaneità espressiva e creativa del bam- so lo strumento dell’osservazione, un punto di appog- ro isolarsi. Di conseguenza, l’aspetto biologico del-
che evidenzia i momenti di piacevolezza e di inve- bino e alle sue iniziative. La disponibilità materna, gio insostituibile nel cercare di descrivere e nel resti- l’autismo si manifesta non tanto in un quadro auti-
stimento positivo nella relazione sonora. intesa come disponibilità a giocare e a mettersi in tuire un senso condivisibile alla “partitura interiore” stico globale quanto, piuttosto, attraverso modalità
Obiettivi principali della visione video condivisa: gioco, comporta modificazioni significative sia della di ciascun bambino. Sono delineati a tal fine nella individuali di reazione e comprensione della varietà
• Far comprendere ai genitori quali esperienze durata che della qualità del gioco del bambino Tabella 4.1 sei punti sensibili (Greenspan, Wieder, di stimoli visivi, uditivi e tattili e di schemi motori e
sonoro-musicali vive il loro bambino; (Bruner, 1983). La sfida terapeutica che deriva da que- 2006, li definiscono “pietre miliari”) dell’ordine del attraverso le differenti modalità di pianificazione
• Riuscire a comunicare in modo efficace con fami- ste considerazioni è che il bambino cresca e si formi vocale e del sonoro-musicale confrontati con il model- delle azioni (Greenspan e Wieder, 2007).

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Tabella 4.1. Sviluppo dell’esperienza intersoggettiva e sonoro-musicale del bambino (0-5 anni)

Pietra miliare 1 (0-3 mesi) INTERSOGGETTIVITÀ SVILUPPO SONORO Pietra miliare 5 (18-36 mesi) INTERSOGGETTIVITÀ SVILUPPO SONORO

Regolazione e interesse per il mondo Protomusic Creazione di simboli: uso di parole e idee Interesse per le Action Song
Mondo cullante delle ninne nanne
a. Bisogno di individuazione ed autonomia, “contatto a a. Repertorio vocale che combina melodia, parole e
a. Componente regolatrice delle relazioni a. Il neonato manifesta precise inclinazioni e preferenze: distanza”. movimenti del corpo come format di scambio emoti-
b. Bisogno di abitudini lineari si attiva rispetto alle variazioni di intonazione, inten- b. Oppositività. vo con i pari e con l’adulto.
sità, durata e timbro delle voci che lo contattano. c. Bisogno di definire limiti, delle cornici di significato
b. Sono preferiti modelli sonori quali humming (mormorio) e delle aspettative.
e sillabe nonsense.

Pietra miliare 6 (3-5 anni) INTERSOGGETTIVITÀ SVILUPPO SONORO


Pietra miliare 2 (2-5mesi) INTERSOGGETTIVITÀ SVILUPPO SONORO
Abilità logiche e senso di realtà Interesse per il piano narrativo (storie e racconti)
Coinvolgimento e relazione (intimità) Inizio musical babbling
a. Bisogno di ruoli chiari, coerenza e flessibilità. a. Il significato del testo non solo allieta il bambino, ma
a. Bisogno di protezione per sviluppare una “base sicura”. a. Vocalizzi diretti all’altro, gioco di sguardi. b. Mondo emotivo autoconsapevole. lo rassicura sul piano emotivo.
b. Gestione della tensione. b. Rimandi vocali dell’adulto attraverso la modalità del c. Uso del linguaggio interiore come modalità per ricor- b. Si rafforza la coordinazione musica/movimenti del
IDS (Infant Directed Speech). dare aspettative, regole e proibizioni. corpo e la capacità di riproduzione di cellule ritmiche.
c. Comparsa delle play song (canti-gioco) che intrat- d. Aumento del senso di controllo. c. Piacere per il “suonare con”.
tengono il piccolo quando è sveglio. e. Consapevolezza del mondo reale e del mondo fantastico. d. I canti si aprono al mondo del la conoscenza di
oggetti inanimati, della natura, degli animali, dei
numeri e delle lettere con particolari rituali legati
alle diverse culture.
Pietra miliare 3 (5-10 mesi) INTERSOGGETTIVITÀ SVILUPPO SONORO

Intenzionalità e comunicazione a due vie Oggetto sonoro condiviso


Fonti: adattate da Greenspan, Wieder (2006, pp. 59-63), Barone (2007, pp. 76-77), Dissanayake (2009, pp. 24-25), Guzzoni (2013, pp.2-11) .
a. Emerge l’unicità e l’originalità del bambino. a. Imitazione per simpatia, differenziazione delle azio-
b. Sincronizzazioni ritmico-motorie più efficaci e conquista ni motorie, musical babbling imitativo.
dello spazio allargato. b. Piacere per giochi sonori e vocali person-person che
Queste caratteristiche creano un diverso modo di Grazie alla particolare duttilità e “primordialità” del
propongono un’alternanza di turni più cadenzata e il
Tema con variazioni. sentire, una modalità percettiva di un “mondo ac- linguaggio sonoro-musicale, vi è la possibilità di or-
c. Il bambino va alla ricerca di suoni nell’ambiente e canto” al nostro. Nella valutazione che precede la ganizzare aspettative di reciprocità, sicurezza e fidu-
prende l’iniziativa attraverso modalità sonore familiari. presa in carico del bambino, è importante compiere cia. L’azione terapeutica offerta dal poter vivere e
un’osservazione mirata per considerare le risposte rivivere momenti di scambio affettivi attraverso la
anomale agli stimoli o la ricerca intensa dei medesi- voce, il corpo, il suono e la musica è mediata dalle
mi. Gli aspetti ritmico-sonori, soprattutto quelli lega- cosiddette trasformazioni di stato (Stern, 1985), che
Pietra miliare 4 (10-18 mesi) INTERSOGGETTIVITÀ SVILUPPO SONORO ti alla voce e alla vicinanza corporea, possono aiu- consentono al bambino con disturbo autistico di
Problem solving sociale condiviso Iniziativa e perseguimento di uno scopo nei giochi tare il bambino con DSA a “contenere” e co-regola- ampliare e modulare il livello di auto e co-regola-
sonori e vocali re i vissuti emozionali. zione emozionale, promuovendo nuove interiorizza-
Nel setting musicoterapico, il musicoterapista “rac- zioni ed esplorando nuovi canali espressivi e comu-
a. Uso integrato dei segnali verbali e non verbali. a. Il bambino procede per prove ed errori.
b. Produzione sonora condivisa e spontaneo canterellare.
coglie” i bisogni del bambino ed i suoi spunti sono- nicativi. Il poter “fare esperienza” di qualcosa con
c. Musica e canzoni come strumento di interscambio posi- ri, vocali e corporei, si sintonizza su di essi, nel ten- “qualcuno”(questa è l’essenza dell’Attenzione Con-
tivo (Affiliative Expressions). tativo di sollecitare uno stato emotivo positivo intor- divisa) si collega direttamente al passaggio tra corpo
no a ciò che si sta facendo, creando un interesse per e mente, tra sensorialità e pensiero, tra percezione e
la persona “collegata” a tale evento piacevole. rappresentazione.

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Bibliografia MUSICOTERAPIA:
■ Barale F., Ucelli I. ■ Guzzoni A. UN SUPPORTO
NEL TRATTAMENTO DELL’ADHD
La debolezza piena. Il disturbo autistico dall’infanzia Musicoterapia e autismo infantile: il ruolo della “joint
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■ Greenspan S.I., Wieder S. Boringhieri, Torino, 1987. riceve un trattamento farmacologico o psicologico,
Trattare l’autismo. Il metodo Floortime per aiutare il ■ Trehub S. oppure combinato, è del 32%. Quindi solo un terzo
bambino a rompere l’isolamento e a comunicare, Musical predispositions in Infancy, New York, Annals dei bambini statunitensi con diagnosi di ADHD ha
(2006) Cortina, Milano, 2007. of the NewYork Accademy of Sciences, 999, 2011. accesso ad una cura.
I ricercatori stanno sviluppando trattamenti multimo-
dali selezionando i trattamenti e gli interventi più

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efficaci e utilizzando nuovi strumenti come l’imaging gono normalmente somministrati all’interno di pro- guaggio e della scrittura e, anche per questo, in età l’Istituto Superiore di Sanità e sottoscritto da Airipa,
cerebrale, per capire meglio l’ADHD e trovare modi tocolli terapeutici multimodali, per consentire al prescolare e nei primi anni di scuola potrebbe svol- Sinpia, Aidai, Aifa, afferma quanto segue: “Si premet-
migliori per prevenirlo e curarlo. bambino un percorso di cura che agisca anche più in gere un ruolo significativo all’interno dei trattamen- te che l’ADHD è presente in circa l’1% (fonte Istituto
“Attualmente” - sempre secondo il NIMH - “i tratta- profondità ed in modo più duraturo e stabile sulle ti multimodali di carattere preventivo e riabilitativo. Superiore di Sanità) della popolazione infantile, ha
menti disponibili si concentrano sulla riduzione dei disfunzioni derivanti dall’ADHD. Va chiarito in questo senso che la musicoterapia non una causa neurobiologica e si caratterizza per la pre-
sintomi di ADHD e sono finalizzati a migliorare il fun- Anche in Italia le Linee Guida per la diagnosi e la tera- è una medicina alternativa, come spesso viene consi- senza di sintomi di disattenzione, impulsività e iperat-
zionamento della persona. I trattamenti riconosciuti pia farmacologica dell’ADHD, approvate all’unanimità derata, ma complementare: non pretende di sostituir- tività, riconducibili a difficoltà nell’autocontrollo e
dai principali standard di classificazione Internazionali dalla SINPIA il 24/6/2002 (Società Italiana di si alla medicina ufficiale, ma si pone nei suoi confronti nelle capacità di pianificazione e non attribuibili ad un
per la gestione della salute, ICD-10 dell’Organizzazione Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza), af- in modo sussidiario. deficit dell’intelligenza...
Mondiale della Sanità (OMS) e DSM V dell’American fermano che “...la terapia farmacologica, quando ac- Quando per esempio si parla di musicoterapia in In considerazione della sempre maggiore e segnalata
Psychiatric Association (APA), comprendono farmaci, curata e rigorosa, costituisce la risorsa più efficace e oncologia, non si pensa che questa disciplina possa presenza nelle scuole di alunni con diagnosi di Disturbo
vari tipi di psicoterapia, istruzione e formazione o una potente per aiutare i bambini con ADHD. Ne consegue sostituirsi alle cure di tipo tradizionale (chemioterapia, da Deficit di Attenzione/Iperattività ADHD (acronimo
combinazione di trattamenti e, tra questi, il trattamen- che tale terapia dovrebbe essere disponibile per tutti radioterapia ecc.); si ritiene invece che possa, perlo- per l’inglese Attention Deficit Hyperactivity Disorder) si
to farmacologico è attual- i bambini con ADHD nei meno potenzialmente, servire da supporto a tali tera- propongono indicazioni e accorgimenti didattici volti ad
mente ritenuto il più effica- quali l’intervento psicoedu- pie. Sempre restando nel campo oncologico, la musico- agevolare il percorso scolastico”.
ce per l’ADHD.
...l’intervento psicoeducativo cativo risulti solo parzial- terapia viene consigliata in determinati ambiti (per Fa seguito a questo documento la direttiva del MIUR
Questo tipo di trattamento deve venire effettuato mente efficace”. esempio in oncologia pediatrica) al fine di ridurre l’ansia del 27 dicembre 2012 che dà una risposta in tal senso,
viene effettuato principal- prima di quello farmacologico Quest’ultima precisazione e lo stress, ottenere un mi- estendendo le misure pre-
mente con farmaci psicosti- sembra affermare che l’in- glior controllo del dolore, rag- La musicoterapia può rivelarsi viste dalla Legge 170 per
molanti, che nel bambino ADHD riducono il comporta- tervento psicoeducativo debba venire effettuato giungere un miglior adatta- alunni e studenti con di-
mento impulsivo e stimolano il sistema nervoso cen- prima di quello farmacologico e che solo in caso di mento ai trattamenti tera-
particolarmente adatta ai sturbi specifici di apprendi-
trale, aumentando la capacità di attenzione. parziale efficacia del primo si arrivi poi ad utilizzare peutici, facilitare la riabilita- bambini che non abbiano ancora mento, a tutti gli alunni con
Alcuni studi dell’Università del Massachussets e del il farmaco. In questo senso il trattamento musicote- zione fisioterapica e sup- acquisito un pieno sviluppo Bisogni Educativi Speciali
Wiscounsin pubblicati su Pediatrics del gennaio rapico, abbinato ad altri interventi quali psicoterapie, portare psicologicamente del linguaggio e della scrittura (BES) ed includendo tra
2003, hanno mostrato che gli psicostimolanti per il terapie comportamentali, neurofeeedback e altri, in sia il paziente che i suoi questi anche quelli con dia-
trattamento dell’ADHD riescono a favorire la concen- un contesto multimodale, potrebbe rappresentare familiari. Proprio in questo senso la musicoterapia vie- gnosi di ADHD, chiarendo che, come i bambini con DSA,
trazione permettendo buoni risultati scolastici e un’opzione importante tra gli interventi di ambito ne già spesso utilizzata, ad esempio negli Stati Uniti, in anche e allo stesso modo i bambini con ADHD hanno
migliorando le relazioni nella vita sociale, consento- psicoeducativo, in relazione alla capacità della musi- abbinamento a terapie farmacologiche e psicologiche in diritto a misure dispensative e compensative, così come
no inoltre una crescita abbastanza tranquilla e sere- ca di stimolare la capacità attentiva e la memoria di programmi multidisciplinari di trattamento. ad un Piano Didattico Personalizzato.
na poiché evitano alcune esperienze negative, come lavoro, di lavorare sull’ascolto e sulle emozioni ed In Italia, grazie alla legge 170/2010, sono state Occorre ancora dare agli insegnanti un sostegno per
l’uso/abuso di sostanze stupefacenti, cui potrebbero anche in relazione alle sue molteplici potenzialità chiarite le modalità di insegnamento scolastico da rispondere in modo adeguato alla direttiva del
andare incontro ragazzi o adolescenti che avessero rieducative e riabilitative psichiche e motorie. adottare e il percorso per redigere un apposito piano Ministero, in modo che possano realmente assicura-
sviluppato una scarsa autostima. La ricerca in neuromusicologia ha mostrato che la didattico personalizzato per i bambini DSA (Disturbi re anche ai bambini con ADHD ambienti di appren-
La terapia farmacologica sembra, quindi, essere una musica stimola la memoria di attenzione e di lavoro, Specifici dell’Apprendimento) mentre, per i bambini dimento efficaci e adeguati alla loro situazione e
risorsa terapeutica fondamentale che ha dato, e con- due aree neuronali associate con le abilità esecuti- con ADHD, è mancata fino a tempi molto recenti una affinché sappiano come muoversi. Però questo signi-
tinua a dare, ottimi risultati nei bambini con ADHD. ve: “...un numero crescente di studi afferma che direttiva che desse indicazioni chiare sia sulla pro- fica entrare in un’ottica totalmente diversa, significa
D’altra parte gli psicostimolanti sono farmaci sinto- individui con disturbi cognitivi ricevono benefici da gettazione didattica che sulla gestione dei problemi dare a questi bambini, la possibilità di essere
matici e non curativi, hanno un effetto temporaneo interventi basati sulla musica come, ad esempio, comportamentali. Tali bambini, infatti, non potendo “incontrati” nei loro bisogni e nelle loro difficoltà.
che dura nel periodo di assunzione e comportano aumento dell’attenzione, della memoria operativa e usufruire delle direttive della legge 104/92, in quan-
effetti collaterali significativi per la salute del bambi- della capacità di pianificazione” (Lesiuk, 2010). to non rientravano nella categoria delle diverse abi- LA MUSICOTERAPIA NEL TRATTAMENTO
no, per questo nei protocolli sanitari si raccomanda La musicoterapia inoltre, utilizzando prevalentemen- lità, restavano in una sorta di limbo indefinito, sia in DELL’ADHD, IN UN CONTESTO
che vengano prescritti insieme a trattamenti educa- te una forma di comunicazione non verbale, può termini di progettazione didattica che di eventuali MULTIDISCIPLINARE E MULTIMODALE
tivi per poter dare maggiori benefici, oppure quando rivelarsi particolarmente adatta ai bambini che non strategie dispensative e di strumenti compensativi. In Italia attualmente mancano modelli di intervento
questi ultimi risultino inefficaci. In questo senso ven- abbiano ancora acquisito un pieno sviluppo del lin- Il documento pubblicato in data 3 giugno 2010 dal- condivisi ed integrati per la presa in carico dei bam-

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bini ADHD: in ambito clinico i modelli sono diventa- guaggio verbale, presenta alcune caratteristiche spe- mente maggiore (trenta volte superiore) di aiutare i Attraverso questi elementi il bambino può essere
ti estremamente modularizzati e talvolta perdono di cifiche che la rendono particolarmente idonea: propri pari e di cooperare rispetto ai bimbi del grup- coinvolto globalmente, creando un’apertura che con-
vista l’obiettivo complessivo, che deve essere il - la facoltà di modulare il tracciato EEG attraverso po “Non musica” e nella capacità di problem solving sente di poterne modulare i comportamenti, le azio-
miglioramento del benessere globale del bambino. alcuni suoni e toni (Plude, 1995); (Kirschner e Tomasello, 2010). ni, le interazioni e le relazioni.
In ambito scolastico invece, nonostante le recenti - la prerogativa di potenziare la memoria e la per- • Autocontrollo Un altro valido motivo per cui la musicoterapia rap-
normative abbiano introdotto indicazioni operative cezione uditiva per migliorare l’apprendimento È un elemento costantemente chiamato in causa presenta un intervento opportuno per trattare
specifiche per questi alunni, si fatica a renderle con- (Roskam, 1979; Shehan, 1981; Wolfe & Horn, 1993); nella musica, per esercitarlo e per svilupparlo sia nei l’ADHD nei bambini in età prescolare e scolare pri-
crete e a farle diventare prassi, anche a causa di pro- - un notevole impatto sull’attivazione di entrambi gli confronti dello strumento che si suona, che richiede maria, risiede nel fatto che essa offre un contesto
blematiche legate alla formazione del personale. emisferi celebrali, attraverso il movimento corpo- di essere suonato in un determinato modo per pro- ludico e privilegiato in cui il bambino è posto da
In generale si sente sempre più la necessità di reo su base musicale (Morton et al., 1990); durre un suono gratificante (ad es. la chitarra), e sia subito, attraverso il gioco musicale, nelle condizioni
proporre modelli di intervento integrati e di rete, - la facilitazione nell’aumentare la consapevolezza nell’interagire con l’altro con cui si suona, per esse- adeguate per poter instaurare una relazione signifi-
cioè che tengano in considerazione sia gli aspetti corporea e la coordinazione corporea attraverso l’uti- re in una relazione musicale attraverso l’alternarsi cativa con il terapeuta, sentendosi riconosciuto, ri-
neuropsicologici e sia le caratteristiche emotive e lizzo del ritmo musicale (Moore e Mathenius, 1987). (che comporta l’imparare ad aspettare il proprio specchiato ed accettato.
relazionali del bambino, e che prevedano una si- Il sentimento di accettazione deriva dall’atteggia-
Per questi motivi, attraverso l’approccio musicotera- turno), il rispondersi ed il dialogare.
nergia tra specialisti, insegnanti e genitori, impre- mento imparziale da parte del musicoterapista, il
pico, potrebbero essere perseguibili con efficacia i • Capacità di ascolto
scindibile ai fini del conseguimento di risultati quale si astiene dall’esprimere giudizi e pregiudizi
seguenti obiettivi specifici proposti dal NICE: Per il conseguimento di questo obiettivo la terapia
soddisfacenti. nei confronti del bambino.
A questo proposito e per comprendere meglio quali • Abilità sociali con i coetanei attraverso la musica, praticata in un contesto multi- Un altro importante punto di forza della musicotera-
elementi la musicoterapia può mettere a disposizio- Nella musicoterapia questo aspetto viene osserva- disciplinare, può avere anche maggiore efficacia pia risiede nella possibilità di sperimentare sul
ne nel trattamento dell’ADHD dei bambini in età pre- to e trattato attraverso la musica d’insieme, nella rispetto a quella che si avvale esclusivamente della campo le problematiche del bambino, testando
scolare e scolare primaria, può essere interessante relazione col gruppo classe o col gruppo terapeutico. parola, soprattutto nei casi in cui il livello verbale attraverso il cantare, suonare e muoversi con la
partire dalle indicazioni delle Linee Guida NICE UK non è, o non è ancora, pienamente sviluppato. La musica, il suo livello cognitivo ed il coordinamento
• Risoluzione di problemi
(National Institute for Clinical Excellence) riguardo musica, infatti, sollecita costantemente l’ascolto in psicomotorio, al fine di ampliare la conoscenza dei
L’Universita di West London (Rie Davies e gli acca-
agli obiettivi specifici su cui lavorare per la terapia di tutte le sue fasi. disagi manifestati e di incrementare a tutti i livelli la
demici dottor Maddie Ohl e Dott.ssa Anne Manyande
questo disturbo. del Dipartimento di Psicologia) ha condotto nel set- • Affrontare e esprimere sentimenti consapevolezza delle condotte disfunzionali. Ed inol-
Il NICE come altri organismi nazionali ed internazio- tembre 2013 uno studio sistematico su 24 bambine Anche in questo ambito la musica è forse uno dei tre consente di intervenire terapeuticamente in en-
nali di riferimento per la sanità (ISS, OMS, APA,...) e 24 bambini di quattro anni, basato su ricerche già veicoli più efficaci a disposizione per esplorare i sen- trambi i campi, cognitivo e psicomotorio.
prevede per la cura dell’ADHD terapie farmacologi- esistenti, che ha dimostrato non solo gli effetti del timenti propri e altrui e per esprimersi. Proprio il Grazie alla relazione paziente-terapeuta, i bambini
che, eventualmente abbinate a terapie psicologiche fare musica sulla prosocialità, ma anche sulla capa- fatto che il suono abbia in sé componenti estrema- con ADHD hanno la possibilità di riscattare, almeno
e comportamentali. In relazione a queste ultime, nel cità di risoluzione di problemi già nei bambini di mente definiti accanto ad una certa costante indefi- in parte, le frustrazioni ricevute dalle relazioni con i
capitolo “Terapie comportamentali e interventi psi- quattro anni di età. Lo studio è stato promosso dalla nitezza, permette a chi suona di sentirsi più libero pari e con gli adulti a causa della propria condotta
cologici nei bambini e giovani”, viene espressamen- British Psychological Society (BPS) e pubblicato dal nell’esprimersi. Nello stesso tempo però il suono, inadeguata, potendo frequentemente sperimentare,
te raccomandato quanto segue: ScienceDaily. La ricerca ha previsto la randomizzazio- quando è ben veicolato nella sua chiara percepibili- mostrare e mettere in campo, capacità e competen-
“...proporsi di lavorare su una serie di obiettivi spe- ne dei soggetti in due gruppi: il gruppo “Musica” e tà e direzionabilità, riesce a dare corpo e forza inau- ze che loro stessi non sapevano di avere.
cifici, tra cui il gruppo “Non Musica”. I bambini del gruppo diti al proprio ed all’altrui sentire. Il trattamento musicoterapico individuale, per il bam-
- abilità sociali con i coetanei “Musica” sono stati impegnati in attività di canto In questo senso la musica è uno strumento partico- bino con ADHD, è quello considerato più efficace dai
- risoluzione di problemi corale e suono delle percussioni, mentre i bambini larmente potente per esprimere i propri sentimenti. musicoterapisti che già operano in questo campo.
- autocontrollo del secondo gruppo sono stati coinvolti nell’ascolto Tempo, velocità, altezza, intensità, timbro e durata Questo perché il rapporto individuale permette di
- capacità di ascolto di una storia. A seguito di queste attività, ai bimbi sono elementi che, integrati e strutturati, concorrono poter analizzare, sperimentare, progredire ed acquisi-
- capacità di affrontare e esprimere sentimenti. sono stati proposti un gioco sulla cooperazione e uno a creare melodia, ritmo e armonia e possono costi- re competenze, in un contesto che non comporta
Utilizzare strategie di apprendimento attive e dare sull’aiuto dell’altro per valutare le capacità prosociali tuire l’agente del cambiamento. Si tratta di elemen- urgenze esterne, come quelle che potrebbero deriva-
ricompense per il raggiungimento di elementi chia- e di problem-solving. ti agevolmente utilizzabili anche da un bimbo le cui re dal confronto con altri bambini o adulti, quantome-
ve di apprendimento.” Dai risultati è emerso che i bambini del gruppo funzioni linguistiche siano ancora poco sviluppate o no in una fase iniziale.
In questo senso la musica, anche rispetto al lin- “Musica” presentavano una probabilità significativa- parzialmente compromesse. Il bambino ipercinetico o con rilevanti problemi di

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attenzione e concentrazione, quando è sottoposto a Nel campo della musicoterapia per la prevenzione e
pressioni dall’ambiente esterno, aumenta l’iperattivi- la riabilitazione dell’ADHD al momento mancano
Bibliografia
tà e/o si ritrae, chiudendo i canali ricettivi; comuni- ancora esperienze significative da poter citare come
care con lui diventa più difficile. Solo in un momen- riferimento poiché, a livello generale, si stanno muo- ■ CDC (Center for Disease Control and Prevention) ■ Polanczyk G., Silva de Lima M., Lessa Horta B.,
to successivo e in base a specifiche indicazioni ed vendo i primi passi. Increasing Prevalence of Parent-Reported Attention- Biederman J., Rohde L.A.
esigenze terapeutiche ed ai progressi effettivamente Testimonianze di collaborazioni proficue tra musi- Deficit/Hyperactivity Disorder Among Children, The Worldwide Prevalence of ADHD: A Systematic
ottenuti, si può pensare di inserire il bambino in un coterapisti ed operatori sanitari sono state segnala- www.cdc.gov, Atlanta, USA-United States, 2003 and Review and Metaregression Analysis, in “American
gruppo di altri bambini. te nel campo dell’oncologia pediatrica, tra le cure 2007. Journal of Psychiatry”, Vol. 164, Numero 6, giugno
Un secondo bisogno tipico di questi bambini, oltre a di supporto somministrate ai piccoli pazienti per la 2007, pag. 942-948.
■ Direttiva del 27 dicembre 2012 – Miur
quello relazionale, consiste nell’essere costantemente riabilitazione e l’acquisizione di abilità motorie e
http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/alfresco/d/d/ ■ Plude D.B.
stimolati e la musicoterapia risulta adeguata anche per supportare psicologicamente il paziente e i
workspace/SpacesStore/8d31611f-9d06-47d0- New technology: A biological understanding of atten-
sotto questo aspetto: essa propone diverse attività suoi familiari, nel campo della logopedia dove
bcb7-3580ea282df1/dir271212.pdf. tion deficit hyperactivity disorder and its treatment, in
multisensoriali in cui vengono coinvolti udito, tatto e l’utilizzo di giochi musicali e di filastrocche can-
“Journal of Neurotherapy”, Vol. 1, pag. 10-14, 1996.
vista. La musicoterapia consente inoltre, a differenza tate da parte del musicoterapista, in accordo con ■ Kirschner S. & Tomasello M.
di altri trattamenti, di offrire un setting ludico, all’in- il logopedista, consente di lavorare positivamen- Joint music making promotes prosocial behavior in 4- ■ Roskam K.
terno del quale il bambino ha la percezione di gioca- tre nella riabilitazione della balbuzie e nella year-old children, in “Evolution and Human Behaviour”, Music therapy as an aid for increasing auditory awa-
re con la musica e con il musicoterapista, mentre lavo- riabilitazione degli afasici. September 2010, Vol. 31, Issue 5, pag. 354–364. reness and improving reading skill, in “Journal of
ra al raggiungimento di importanti obiettivi. In Italia la musicoterapia per la riabilitazione cogniti- Music Therapy”, 2003, Vol. 16, No. 4, pag. 31-42.
■ ISS Istituto Superiore di Sanità, Registro nazionale
Da ultimo, è noto che i bambini normalmente non va viene già praticata in regime convenzionato pres-
dell’ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) ■ Shehan P.K.
amano molto alcune terapie convenzionali quali so alcune strutture ed è basata su obiettivi che
Rapporti ISTISAN 08/35, 2008, primo anno di attivi- A comparison of mediation strategies in paired-asso-
logopedia, psicomotricità, psicoterapia, fisioterapia, vanno quantificati, codificati e comunicati con moda-
tà 2007-2008. ciate learning for children with learning disabilities, in
ad eccezione di quei casi nei quali il terapista si lità scientificamente adeguate.
“Journal of Music Therapy”, 1981, 18:3, pag. 120-127.
avvale molto del gioco oppure ha una capacità par- In questo senso è estremamente importante che il ■ Lesiuk T.L.
ticolare di attirare la simpatia del bambino. musicoterapista sia preparato ad interagire all’inter- A Rationale for Music-Based Cognitive Rehabilitation, ■ Wolfe D.E. & Horn C.
Nella maggior parte dei casi i bambini partecipano no di un’équipe terapeutica multidisciplinare ed è in “Academic journal article from Music Therapy Use of melodies as structural prompts for learning
alle sedute perché costretti e, potendo scegliere, ne inoltre fondamentale che l’équipe sia diretta da un Perspectives”, 2010, Vol. 28, N. 2, pag. 124-130. and retention of sequential verbal information by
farebbero volentieri a meno. medico specialista in modo che, a partire da una preschool students, in “Journal of Music Therapy”,
Non così per la musicoterapia che di solito ha un diagnosi medica, il musicoterapista possa sviluppare ■ Moore R., Mathenius L.
1993, 30, pag. 100-118.
effetto contrario: il bambino viene volentieri in tera- la massima chiarezza di obiettivi e di precisione The Effects of Modeling, Reinforcement, and Tempo on
pia. Per lui la terapia è un momento di svago, di espositiva, per delineare attentamente il problema Imitative Rhythmic Responses of Moderately Retarded
gioco e di partecipazione. Questo anche perché, per da trattare ed il percorso terapeutico da seguire. Adolescents, University of Oregon, in “Journal of Music
un bambino con disturbi che normalmente creano D’altra parte invece, proprio in ragione di tutte le Therapy”, 1987, Vol. 24, 3, pag. 160-169.
difficoltà a livello sociale e relazionale, produrre potenzialità precedentemente esposte, è possibile ■ Morton L.L., Kershner J.R., Siegel L.S.
musica è un traguardo bellissimo. pensare che la musicoterapia sia utilmente impiega- Il potenziale per le applicazioni terapeutiche della
Ma oltre alla partecipazione gradita alla seduta va ta anche come terapia a sé stante, per prevenire il musica con problemi legati alla memoria e all’atten-
sottolineato soprattutto il valore della musicoterapia peggioramento e per la riabilitazione in alcune zione, in “Journal of Music Therapy”, 1990, Vol. 27 (4),
per quanto riguarda la possibilità di far fare al bam- forme di ADHD in età prescolare, nelle forme meno pag. 195-208.
bino in modo ludico tutta una serie di attività parti- gravi o con prevalenza inattentiva e nelle forme
colarmente utili e mirate. Alcuni esercizi con valenze senza grave impulsività. ■ NIMH (National Institute of Mental Health di
riabilitative possono risultare a volte difficili e noio- Washington)
si, mentre il lavoro con la musica può risultare molto Attention Deficit Hyperactivity Disorder (ADHD), in
più piacevole quando suscita nel bambino l’interes- “NIMH publication no. 12-3572”, U.S. Department of
se a produrre un suono o una musica o ad esplora- Healt and Human Services, revised 2012.
re le potenzialità di uno strumento musicale.

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MUSICOTERAPIA
E SONGWRITING
UN’ESPERIENZA DI TRATTAMENTO
DI PAZIENTI ADULTI CON DOPPIA DIAGNOSI

Andrea Golembiewski, Musicista, Musicoterapista,


Genova

Throughout the renaissance, classical, IL RUOLO DELLA CANZONE IL SONGWRITING IN MUSICOTERAPIA che (Caneva, 2007) frequentemente adoperate in
romantic and twentieth-century periods, Stainer e Barrett (1875) definiscono, nel Dictionary Con songwriting in musicoterapia ci si riferisce alla musicoterapia, quali:
songs have become increasingly of musical terms, la canzone come come “Un pezzo pratica compositiva di canzoni in un contesto clinico, - Il brainstorming;
important in order to tell stories, reflect emotions di musica per voce o voci, accompagnata o non, o per o con i pazienti. Una prima importante distinzio- - L’ascolto;
and enhance worship. l’atto o l’arte del cantare”. ne è infatti necessaria per discernere tra quei brani - L’improvvisazione vocale e/o strumentale;
We define songwriting in therapy as the process of Curt Sachs (1969; citato in Baker, Wigram, 2008) ha composti dal terapista per il paziente (o per il grup- - La creazione di partiture;
creating, notating and/or recording lyrics and music riportato come nelle melodie cantate nell’antichità si po) per perseguire un certo scopo terapeutico, e - L’esecuzione;
by the client or clients and therapist within a distinguessero due stili, uno da lui definito logogeni- invece il lavoro svolto dal terapista per facilitare la - L’uso della voce;
therapeutic relationship to address psychosocial, co (linee di ribattuti, gradi congiunti con pochi salti, pratica compositiva del paziente (o del gruppo). - L’uso degli strumenti;
emotional, cognitive and communication needs prevalentemente all’interno di un’ottava, suoni I brani composti in contesti terapeutici sono considera- - La drammatizzazione di un testo;
of the client. (Baker, Wigram 2005) brevi), che poneva maggiore attenzione alle parole bili sia in termini di processo che di prodotto: essi testi- - La realizzazione di una coreografia;
In this article, I report my annual experience e dunque al significato, ed uno patogenico (ampi moniano i sentimenti e pensieri sperimentati in una - L’incisione di un disco o videoclip.
of use of songwriting among other methods intervalli, suoni lunghi, melodie “a picco”), piuttosto certa fase del trattamento, costituiscono artefatti da con- Inoltre, nel corso del processo creativo, i pazienti
(recreation, improvisation and mostly listening) as incentrato sullo scarico di tensioni emotive: entram- dividere con altri e forniscono prova di padronanza, crea- possono diversificare i propri ruoli e concentrarsi su
a music therapist trainee in the treatment of dual bi gli stili sono rilevanti per il lavoro musicoterapico tività ed espressione di sé (Baker, Wigram, 2008). una delle tecniche sopraccitate, per poi cambiare
diagnosis, adult patients who suffer from a mental (Baker, Wigram, 2008). Definiamo pertanto il songwriting in musicoterapia ruolo oppure fondersi con il gruppo in momenti di
illness and a comorbid substance abuse problem. Mentre nell’antichità le canzoni erano soprattutto un come il processo di creare, scrivere la partitura e/o regi- intensa coralità.
veicolo per raccontare e tramandare storie, con l’av- strare parole e musica da parte del paziente o pazienti
vento del Cristianesimo, esse hanno perseguito lo e del terapista nel contesto di una relazione terapeutica La canzone come prodotto
scopo di consolidare il culto religioso e diffondere per affrontare i bisogni psicosociali, emotivi, cognitivi e Un’altra importante caratteristica del songwriting è
uniformità nel codice liturgico. Grazie ai Trovatori comunicativi del paziente (Baker, Wigram 2008). che porta alla creazione di uno o più prodotti: una par-
Francesi nel XI secolo, la canzone subì un’ulteriore Il ruolo del terapista è quello di facilitatore del proces- titura, un testo, una registrazione audio, un videoclip.
evoluzione ed iniziò ad affrontare il tema dell’amo- so creativo, e permette al paziente di avere gli stru- “Una canzone di per sé è un prodotto finito e defi-
re. Le canzoni sono diventate sempre più importanti menti per creare una composizione che sia percepita nito. È un’opera e come tale porta tracce del suo
durante il Rinascimento, il Classicismo, il Romanti- come propria e che esprima bisogni, pensieri e senti- creatore e il suo artefice si riconosce in essa, la per-
cismo e il Novecento, per le stesse funzioni per le menti personali, sotto forma di musica e/o parole. cepisce come propria. L’utente può sperimentare la
quali sono state originariamente utilizzate: racconta- sensazione di viversi come autore, esecutore con un
re storie, riflettere emozioni e rafforzare la religione Le tecniche coinvolte grosso ritorno in termini di autostima. È tangibile, si
(Baker, Wigram, 2008). Il processo di songwriting coinvolge numerose tecni- può tenere in mano (CD, Audiocassetta, Partitura)

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[...] La concretezza permette l’archiviazione e la con- e di avere interazioni sociali (Abad, 2003; Robb e di relazione ed esperienza di socializzazione (Raglio, 2002; ti. Il setting ha assunto, nella seconda parte del pro-
servazione nel tempo.” (Caneva, 2007). Ebberts, 2003a; Slivka e Magill, 1986; Turry 1999; cita- citato in Francomano et al., 2011). Inoltre, analogamente getto, una configurazione stabile, con le sedie dispo-
La canzone può essere esportata al di fuori della ti in Baker, Wigram, 2008). a quanto suggerito da Francomano et al. in “Un model- ste in cerchio, una lavagna a fogli mobili a disposizio-
seduta di musicoterapia, riprodotta e cantata con La ricerca sul songwriting in musicoterapia riguarda lo di musicoterapia nelle psicosi schizofreniche: Possibilità ne per scrivere e creare testi e partiture, gli strumen-
amici e parenti, oppure eseguita in contesti come anche adolescenti che presentano difficoltà emotive, di impiego della musicoterapia nella riabilitazione psi- ti a disposizione su un tavolo e l’impianto audio col-
rassegne canore. e ha rilevato miglioramenti nell’espressione di pen- chiatrica”, si ambiva: legato a un computer per gli ascolti.
sieri e sentimenti e aumento dell’autostima (Du- • a potenziare le abilità cognitive;
Obiettivi musicoterapici besky, Edgerton, 1990; Goldstein 1990; Lindberg, • ad aprire canali di comunicazione, facilitando l’espres- Il gruppo
Gli obiettivi terapeutici perseguibili con il songwri- 1995; Robarts, 2003; citati in Baker, Wigram, 2008). sione e la rappresentazione del mondo interiore dei Il gruppo con cui abbiamo lavorato può essere con-
ting in contesti clinici comprendono: In particolare, Robarts (2003; citato in Baker, Wigram, soggetti; siderato un piccolo gruppo, con partecipanti compre-
• miglioramento/nuovo sviluppo della comunicazione; 2008) presenta il caso di una ragazza che ha subito • a favorire la motivazione, la gratificazione e l’auto- si tra i 5 e i 10 elementi. Mediamente, abbiamo
• espressione del Sé o esplorazione del Sé; uno stupro, mostrando come le canzoni fossero utili stima, valorizzando le parti sane dei partecipanti; avuto 7 partecipanti a seduta.
• rivisitazione della propria vita; alla propria paziente al fine di prendere consapevo- • ad avviare un graduale processo di strutturazione Il gruppo era misto, a prevalenza maschile, con un’e-
• affrontare e/o adeguarsi; lezza ed esternare aspetti di se stessa, di riconosce- del sé, aspetto di notevole rilievo nei soggetti psi- tà media di 35 anni. I partecipanti erano accomuna-
• esternare questioni dolorose; re la tristezza e la solitudine e di sviluppare fiducia. cotici che si caratterizzano per la dissociazione, la disor- ti da un quadro clinico di doppia diagnosi, dunque da
• miglioramento/nuovo sviluppo di abilità cognitive ganizzazione e la destrutturazione interna. Il soggetto, problematiche di tipo psichiatrico frammiste a pro-
(Baker, Wigram, 2008). L’esperienza di tirocinio infatti, tramite la musicoterapia, crea e condivide con- blematiche di dipendenza (prevalentemente, da so-
Nel 2015 ho progettato, con la supervisione del Prof. tenuti sonoro-musicali che sono espressione simbolica stanze stupefacenti; in alcuni casi, esclusivamente da
Applicazioni cliniche Gerardo Manarolo, un intervento di musicoterapia, dei propri contenuti emotivi e dei vissuti interni; alcool o da gioco d’azzardo).
La letteratura scientifica internazionale abbonda di che è stato poi realizzato presso la Onlus A.F.E.T. • a permettere ai pazienti di scaricare energie e Il gruppo ha mantenuto le caratteristiche del gruppo
articoli che descrivono il metodo del songwriting e i Aquilone 1 con la collaborazione di Roberto Tocci, ansia (funzione catartica) tramite l’uso di strumen- aperto a lento ricambio.
risultati su numerose popolazioni cliniche. C’è chi so- musicoterapista in formazione e operatore della strut- ti, della voce e del corpo;
stiene che “la creazione di canzoni è probabilmente la tura e di Elisa Ruggeri, psicologa tirocinante presso • a promuovere la socializzazione e l’interazione tra Anamnesi sonoro/musicale
tecnica compositiva più comune nella pratica musicote- A.F.E.T. Il progetto di musicoterapia è stato pensato i vari componenti del gruppo; Nella fase preliminare del progetto, si è svolta, sotto
rapica (internazionale, n.d.r.) per un gruppo di pazienti • a sollecitare le doti empatiche dei partecipanti, forma di intervista, la raccolta della storia sono-
odierna.” (Maranto, 1993; ci- La ricerca sul songwriting adulti con doppia diagnosi stimolando l’ascolto attivo reciproco; ro/musicale dei pazienti dalla nascita al presente,
tato in Caneva, 2007). La let- inviati dai referenti della • a stimolare la capacità di problem solving dei parte- con l’obiettivo di favorire la condivisione dei vissuti
teratura musicoterapica ab-
in musicoterapia [...] ha rilevato struttura sulla base della cipanti, e la loro capacità di collaborazione all’inter- relativi alla musica all’interno del gruppo, e di rac-
bonda di testimonianze clini- miglioramenti nell’espressione loro presunta idoneità e no di un gruppo, mantenendo il focus su problemi di cogliere informazioni utili per le fasi successive.
che sull'uso della composi- di pensieri e sentimenti propensione alle attività la- tipo creativo-artistico anziché su quelli personali. Abbiamo inoltre svolto, con il gruppo, un brainstorming
zione di canzoni. e aumento dell’autostima boratoriali, nello specifico, sulle aspettative e conoscenze, maturate tramite espe-
La documentazione del va- a mezzo musicale, e si è Setting rienze pregresse o attraverso altre fonti di informazio-
lore di tale tecnica con bambini ed adolescenti affetti sviluppato in un periodo di nove mesi. Il centro non offriva un servizio di musicoterapia in ne, sul tema: “Che cos’è la musicoterapia?”.
da neoplasie, malattie ematiche o sottoposti a tra- In supervisione abbiamo ipotizzato un progetto bi- precedenza. Abbiamo utilizzato una stanza ampia e
pianto del midollo, è considerevole, soprattutto in anni partito, con sedute a cadenza settimanale, che pre- luminosa, dove normalmente si svolgono i gruppi di Musicoterapia recettiva
recenti (Abad, 2003; Hadley, 1996; Kennelly, 1999; vedesse una prima fase di musicoterapia recettiva sostegno. La stanza dispone di una lavagna magne- Durante la prima fase del progetto, ciascuna seduta
Ledger, 2001; Robb, 1996; Robb e Ebberts, 2003a, ed una successiva fase di musicoterapia attiva con tica, di numerosi computer con accesso a internet, e è stata strutturata, dopo una breve accoglienza,
2003b; Slivka e Magill, 1986; Turry, 1999; citati in attività di songwriting e che culminasse in una regi- di tavoli e sedie per i partecipanti, oltre che di un intorno ad una sequenza di ascolti: ogni partecipan-
Baker, Wigram, 2008). strazione-prodotto a conclusione delle attività. impianto audio, di un videoproiettore e di una lava- te sceglieva liberamente un brano e lo faceva ascol-
Bambini e adolescenti che affrontano malattie che gna a fogli mobili. tare al gruppo, utilizzando YouTube.
espongono al pericolo di vita hanno l’opportunità, Obiettivi riabilitativi e terapeutici Agli elementi già presenti nel setting si è aggiunto Ad ogni ascolto seguiva una fase di verbalizzazione,
grazie all’impiego di una serie di interventi di com- L’intervento di musicoterapia si prefiggeva di favorire lo strumentario, funzionale allo svolgimento della dove vi era la consegna di evitare il giudizio, solleci-
posizione di canzoni, di sperimentare le loro capaci- l’apertura di una dimensione terapeutica mirata al recupe- musicoterapia attiva. tando la comunicazione delle proprie emozioni e sen-
tà, di osservare miglioramenti nell’affrontare gli altri ro da parte del paziente di spazi di autonomia, continuità La durata delle sedute è stata fissata a sessanta minu- sazioni, espresse anche sotto forma di immagini o

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sinestesie, lasciando anche spazio agli eventuali colle- parametri musicali su cui intervenire durante un’ese- so sguardi e sorrisi; la maggior parte dei partecipan- ne di strumenti a percussione e tre strumenti melo-
gamenti di natura culturale e a narrazioni biografiche. cuzione strumentale; il gruppo ha evidenziato quat- ti ha mostrato, invece, una certa chiusura al dialogo, dici, tra cui la chitarra che doveva eseguire un asso-
Il paziente che aveva proposto il brano forniva una tro coppie, polarità di un continuum ideale: ma tutti hanno esplorato gli strumenti, ad eccezione lo improvvisato. Notiamo, nella parte alta, anche
motivazione per la scelta, e gli altri partecipanti veni- - Piano/Forte; di un partecipante che è uscito dalla stanza in un’indicazione di crescendo e decrescendo (Figura 2).
vano interpellati per restituire un feedback al gruppo. - Grave/Acuto; maniera brusca. Anche a questa improvvisazione è
Figura 1: Partitura grafica realizzata da un paziente
Dalle verbalizzazioni del gruppo, venivano estratte - Denso/Sparso; seguito un momento di restituzione al gruppo, e
alcune parole chiave, che si riportavano sulla lavagna - Lento/Veloce. sono emersi dei vissuti più positivi.
sotto forma di diagramma. La coppia denso/sparso fa riferimento sia alla dura-
Talvolta, io e gli operatori abbiamo fornito delle con- ta delle note che alla loro quantità in un dato perio- Partiture grafiche
segne per orientare la sequenza di ascolti, allo scopo do di tempo. Nelle successive sedute, abbiamo svolto un lavoro di
di creare varietà e mantenere viva l’attenzione e creazione di un codice di scrittura musicale, attraver-
motivazione dei partecipanti. Esplorazione ed improvvisazione so attività di brainstorming con il gruppo.
Nella parte finale della prima fase, nelle sedute di con lo strumentario Partendo dai parametri musicali, precedentemente
Dicembre, ho cercato di introdurre la musicoterapia Per questa attività, abbiamo accolto il gruppo nella definiti, il gruppo ha proposto delle idee di rappre-
attiva orientando i nostri ascolti alla musica concre- stanza, con lo strumentario disposto su due tavoli al sentazione grafica originali.
ta, che riveste particolare interesse per la musicote- centro e delle sedie intorno ad essi, e abbiamo cer- Il primo codice di rappresentazione grafica è stato Figura 2: Partitura grafica
rapia. L’intento era quello di valorizzare l’arte del cato di osservare le condotte del gruppo e dei sin- così definito (Figura 1):
rumore, e di dare legittimità alle future produzioni goli senza intervenire attivamente. Questo ha forse • i suoni sarebbero stati rappresentati da cerchi
musicali del gruppo. spiazzato il gruppo che era stato abituato ad un vuoti, di varia dimensione a seconda dell’intensità;
Abbiamo ascoltato e visto la performance intitolata ampio uso del parlato, e che ha dunque iniziato a • questi suoni sarebbero stati posizionati al di sopra
Water Walk di John Cage, noto compositore avan- parlottare. Un paziente ha preso la chitarra, ha cer- o al di sotto di una linea, per definirne approssi-
guardista americano, e la performance degli Stomp cato di suonare qualcosa, e ha iniziato a raccontare mativamente l’altezza;
dal titolo Newspapers (2009, Yes/No Productions), di quando aveva studiato musica. • la densità era definita graficamente come rappor-
in cui i protagonisti utilizzano fogli di giornale per A questo punto, abbiamo introdotto la consegna di to tra note e spazio orizzontale;
creare uno spettacolo musicale e cabarettistico. esplorare liberamente le possibilità sonore degli • la velocità era determinata dal direttore dell’ese-
Abbiamo poi discusso delle avanguardie musicali che strumenti presenti per 15 minuti. Ad eccezione di un cuzione, che con una bacchetta scorreva all’inter-
hanno caratterizzato il Novecento musicale, quali futu- partecipante, particolarmente restio anche nella no della partitura, decidendo di fatto la velocità
rismo e movimento dada. restituzione verbale, tutto il gruppo ha manipolato per gli esecutori. Va sottolineato come, in quest’attività, ciascun
gli oggetti musicali. Chi aveva conoscenze musicali paziente abbia sperimentato ruoli musicali diversi:
Musicoterapia attiva pregresse cercava di eseguire il proprio repertorio, Nel corso delle sedute, ho illustrato il concetto di compositore, direttore, esecutore. Ho riscontrato un
Nella seconda fase del progetto, iniziata a Gennaio, specialmente sugli strumenti melodici più connotati loop/ostinato, inteso come ripetizione di una breve notevole interesse per l’attività da parte del gruppo,
abbiamo introdotto le attività di produzione sono- (metallofono e chitarra). frase sonora/musicale ad libitum. e anche io ero gratificato, dal momento che il lavo-
ra/musicale. Quest’attività può essere potenzialmen- Successivamente, abbiamo chiesto al gruppo una Ho preso spunto da un’idea di rappresentazione gra- ro era sufficientemente sfidante da non creare sta-
te gratificante, ma anche frustrante per il gruppo, dal restituzione verbale tramite la quale è emerso un fica con le linee proposta da una paziente per creare gnazione, ma non troppo al di sopra delle capacità
momento che richiede ai partecipanti di esporsi, sentimento comune di frustrazione: in particolare, un codice alternativo al precedente, che ci permet- dei pazienti. Inoltre, dal momento che la paternità
assumersi rischi e di confrontarsi con gli altri, con le alcuni membri hanno lamentato di aver ricevuto una tesse di scrivere degli arrangiamenti e diversificare del codice apparteneva al gruppo, l’investimento
proprie possibilità ed i propri limiti. consegna troppo vaga. dunque i ruoli degli esecutori. Questo codice preve- emotivo nell’attività è stato notevole.
Nella scelta dello strumentario, abbiamo adottato In seguito, abbiamo fornito la consegna di comuni- deva delle linee colorate diverse per ogni strumento
prevalentemente strumenti percussivi, facilmente care con gli altri e con il gruppo attraverso gli stru- o per sezioni di strumenti. Dove la linea era traccia- Creazione di videoclip e attribuzione di un titolo
manipolabili. menti, senza utilizzare il linguaggio parlato; anche ta, bisognava eseguire il proprio loop oppure un Le esecuzioni basate sulle partiture grafiche sono
questa attività doveva durare 15 minuti. assolo improvvisato, dove non era tracciata, inter- state registrate, su richiesta dei partecipanti, e suc-
I parametri musicali Due partecipanti, che erano seduti vicini, hanno rompersi. In figura vediamo rappresentata la compo- cessivamente riascoltate. Abbiamo poi fornito al
Nell’attesa che gli strumenti arrivassero, abbiamo messo in atto un dialogo sonoro e hanno comunica- sizione di un partecipante, con successive modifiche gruppo la consegna di pensare a delle immagini da
svolto un brainstorming su quali potevano essere i to non verbalmente, mostrando complicità attraver- e cancellature. Il brano era composto per una sezio- associare alle composizioni ascoltate.

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Sulla base delle associazioni suggerite dai pazienti, musicoterapista, aveva già pubblicato un lavoro di Son troppo invidiosi e portan delusione Partendo dai due versi di “Father & Son” elaborati in
Elisa e Roberto hanno poi creato diversi videoclip, uti- songwriting a partire dal testo di “Quello che non ho”, Persino nel mio cuore c’è un’aria incandescente precedenza, abbiamo creato collettivamente un
lizzando immagini reperite sul web, con la registra- nel suo lavoro con una paziente adolescente. Il brano Rimugino su tutto e poi non cambia niente arrangiamento in cui fosse presente un intro stru-
zione ascoltata in precedenza come colonna sonora. è stato poi cantato con delle basi reperite in rete. mentale, due versi distinti per contrasto (timbrico,
Abbiamo riflettuto dunque insieme su come la musi- Successivamente, ai partecipanti è stato proposto di Anche questi due brani sono stati poi cantati adope- dato che gli strumenti erano diversi e le voci si alter-
ca influenzi l’esperienza della visione di un video, e scegliere brani in lingua italiana, che avremmo rando delle basi musicali. navano; dinamico, dato che l’intensità andava ad
viceversa su come le immagini orientino l’ascolto. modificato per creare nuovo materiale testuale. Il lavoro è andato avanti con altri brani, fino a che aumentare nel secondo verso), e un finale strumen-
Nella seduta successiva, il gruppo ha attribuito dei Dopo l’ascolto e l’analisi di ciascun brano proposto, un utente ha proposto un brano in lingua inglese: tale (coda). Sono state necessarie alcune prove,
titoli ai videoclip creati. abbiamo ripetuto l’approccio fill-in-the-blank per “Father and Son” di Cat Stevens (1970). Il brano abbiamo registrato e riascoltato ogni tentativo, attra-
creare un nuovo testo. Non abbiamo mai trascritto i narra il tema del complesso rapporto padre/figlio. verso un registratore digitale, per pervenire a una
SONGWRITING testi per intero, ma solo in parte, in modo da poter registrazione definitiva.
Siamo approdati all’attività di songwriting circa a metà dedicare solamente una seduta a ogni brano, data la Abbiamo provato a creare un nuovo testo in italiano, Gli ultimi incontri sono stati dedicati all’arrangiamen-
Marzo, e vi abbiamo dedicato numerosi incontri. natura aperta del gruppo. una traduzione non letterale che fosse più o meno to e alla registrazione dei brani composti dal gruppo,
La prima attività che ho proposto è stata l’ascolto, Il primo brano, derivato dalla canzone “L’anno che coerente con la metrica del brano. Grazie all’inseri- che abbiamo impresso su un CD, poi restituito al
analisi e successiva modifica di un brano di Fabrizio verrà” di Lucio Dalla (1979), è piuttosto fantasioso, mento di un nuovo paziente, che disponeva di una gruppo nella seduta conclusiva.
De Andrè intitolato “Quello che non ho”, dall’album e racconta di una chiromante che predice ai pazien- più che buona padronanza della chitarra e della
Fabrizio De Andrè (1981). Per agevolare il processo ti il tanto agognato cambiamento ed una risoluzione voce, è stato possibile per la prima volta eseguire il RIFLESSIONI CONCLUSIVE
di creazione di un nuovo testo a partire dall’origina- dei loro problemi sotto forma di amnistia. brano con lo strumentario. Il gruppo si è suddiviso gli La narrazione diaristica delle sedute ha evidenziato
le, ho presentato al gruppo la tecnica del fill-in-the- strumenti a disposizione, tutti i partecipanti hanno vissuti positivi nel gruppo, e gli obiettivi terapeutici
blank, citata da Freed (1987) nel suo lavoro con la Ma una chiromante contribuito con il canto e con le percussioni, trainati e riabilitativi proposti sembrano essere stati coeren-
popolazione tossicodipendente. Ha detto che il nostro futuro dal chitarrista/leader. Segue la trascrizione delle due temente perseguiti; in particolare, ritengo che que-
Dopo aver trascritto una strofa del brano, abbiamo Porterà un cambiamento strofe create dal gruppo: sto intervento, di tipo supportivo-espressivo, abbia
scelto insieme le parole o frasi che potevano essere E tutti quanti stiamo già aspettando favorito l’integrazione sociale dei pazienti, stimolan-
sostituite e ciascun paziente ha trovato sostituzioni Sarà una gioia immensa Non è tempo di cambiare do e sostenendo il processo di strutturazione del Sé.
coerenti con la metrica del brano. È stato interessan- E un’amnistia plenaria Ora lasciati andare Il musicoterapista, in questa esperienza, ha operato
te notare come diversi partecipanti utilizzassero il Ogni amore scenderà dalla luna Tu sei giovane, non è una colpa come facilitatore dell’espressione dei contributi per-
testo come contenitore per i propri vissuti, incorpo- Anche I soldati faranno ritorno C’è ancora molto da scoprire sonali e gruppali e offerto la sua competenza musi-
randolo di fatto nella propria esperienza. Il brano, Innamorati, sii felice cale per strutturarli in una forma (canzone) e in un
con le successive modifiche, ben rappresenta il desi- Il testo successivo è stato creato a partire dal brano Se tu vuoi potrai sposarti codice (partitura), e trasformarli successivamente in
derio di (re)integrazione sociale del gruppo. “Io non mi sento italiano” di Giorgio Gaber (2003). Guarda me, sono vecchio un prodotto (CD, videoclip).
L’ascolto e l’analisi del testo avevano dato luogo a un Ma felice Limitandoci, per il momento, alle osservazioni com-
Quello che non ho, è un posto di lavoro lungo dibattito sul malfunzionamento del nostro Sono stato come te piute in seduta, al feedback dei partecipanti e alla
Quello che non ho, è una raccomandazione Paese. Per evitare il luogo comune, ho proposto di E so quanto è difficile letteratura esaminata, il songwriting parrebbe esse-
Quello che non ho, sono i tuoi denari stravolgere il contenuto politico del testo orientan- Stare calmi, quando trovi re un metodo con buone potenzialità nel trattamen-
Per vivere sereno, per guadagnarmi il pane dolo verso un tema diverso. Una paziente ha propo- Una difficoltà to musicoterapico di pazienti con doppia diagnosi,
Quello che non ho, sono i problemi passati sto di sostituire “signorina” a “presidente”, permet- Ma datti tempo, pensa sempre che può essere ben integrato con l’improvvisazione
Quello che non ho, è quel che non mi manca tendo al gruppo di rileggere il brano in chiave amo- Pensa a tutto ciò che hai qui e con l’ascolto musicale.
rosa e creare un nuovo testo, che trascrivo: Sarai ancora qui domani, ma i tuoi sogni no
L’ultima frase è rimasta priva di modifiche, sebbene
il gruppo abbia scherzato sul fatto che ai partecipan- Mi scusi signorina ma questo nostro amore Arrangiamento e registrazione
ti, invece, mancassero eccome tutte le cose elenca- Durante il mese di maggio, abbiamo ragionato insie- Note
Che voi rappresentate mi sembra un po’ sopito
te nel testo. È anche troppo triste agli occhi della mente me sulla forma canzone, dunque su come si può [1] A.F.E.T. Aquilone offre servizi di tipo socio-sani-
Inaspettatamente, in supervisione con Manarolo ho Che è tutto calcolato e non ci cambia niente strutturare un brano e come si può diversificare un tario e formativi rivolti a soggetti svantaggiati,
scoperto che Andrea Cavalieri (2013), musicista e Sarà che gli amanti per lunga confessione arrangiamento strumentale. e/o affetti da dipendenze patologiche.

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Bibliografia SUONI, VOCI E PAROLE


■ Baker F. & Wigram T.
Songwriting: Methods, Techniques and Clinical
Psicoterapia, Vol. 30, N. 4, pp. 277-299, Giovanni
Fioriti Editore, Roma, 2011.
DELLE PERSONE CON DEMENZA
Applications for Music Therapy Clinicians, (2005), ■ Freed B.S.
Educators and Students, Jessica Kingsley Publishers, Songwriting with the Chemically Dependent, Music
trad. it. Antonietta De Vivo, “Songwriting. Metodi, tec- Therapy Perspectives, Vol. 4, No. 1, pp. 13-18, 1987.
LA MUSICOTERAPIA
niche e applicazioni cliniche per clinici, educatori e stu-
denti di musicoterapia”, ISMEZ, Roma, 2008.
AL “RIFUGIO RE CARLO ALBERTO”
■ Caneva P.A.
Songwriting. La composizione di canzoni come strate-
gia di intervento musicoterapico, Armando Editore, Gianni Vizzano, Musicoterapista, Torino
Roma, 2007.
■ Cavalieri A. The article elaborates on a presentation Il Rifugio Re Carlo Alberto di Luserna San Giovanni
Quello che non ho. Rielaborazione di una canzone made at the Turin conference in 2015 (TO), struttura specializzata nella cura delle demen-
d’autore in un intervento musicoterapico individuale, “Distant Memories. Music Therapy and ze e della malattia di Alzheimer, gestita dalla Dia-
Musica&terapia, Quaderni Italiani di Musicoterapia, Alzheimer’s Disease”. It describes the analysis of clinical conia Valdese e convenzionata con l’A.S.L. TO3
n. 27, pp. 38-41, Cosmopolis, Torino, 2013. cases and of film of Music Therapy sessions at the (Azienda Sanitaria Locale di Collegno e Pinerolo), ha
■ Francomano A., Carlone M.G., Dazzo M., Rifugio Re Carlo Alberto, which demonstrate the ricevuto nel 2014 a Bruxelles il premio europeo EFID
La Barbera D. importance of the words expressed by the elderly with Award (European Foundations’ Initiative on Dementia)
Un modello di musicoterapia nelle psicosi dementia (traces of life and memory) and the importance bandito da un gruppo di fondazioni europee e rivol-
schizofreniche: Possibilità di impiego della musico- of preparing an appropriate setting (welcoming and free to a progetti innovativi che hanno l’obiettivo di mi-
terapia nella riabilitazione psichiatrica, Psichiatria e from interfering stimuli). The Music Therapy sessions gliorare la qualità di vita degli anziani con demen-
held at the Rifugio were included in a randomized, za. La giuria del premio è composta da due gruppi,
controlled and multicenter research study (coordinated uno di esperti professionisti europei del campo e
by Alfredo Raglio), and published in “The Journal uno di malati.
of The American Geriatrics Society”. The Rifugio, which Il progetto del Rifugio dal titolo “Noi con Voi - Am-
specializes in the care of patients with Alzheimer’s and basciatori per l’Alzheimer” è stato l’unico progetto
other dementias, won the European EFID Award italiano premiato nella categoria “vivere bene con la
(European Foundations’ Initiative on Dementia) in demenza nella comunità” e si è distinto per le buo-
2014 with the project “Us with You - Ambassadors for ne prassi mostrate in quindici anni di lavoro, per il
Alzheimer’s”. This project was recognised for its coinvolgimento, delle persone con demenza, alla
involvement of people with dementia in community life vita di comunità e per i diversi modi di sensibilizza-
and for the different ways it raises awareness about re il pubblico del territorio su questa malattia.
dementia within the local community. Music Therapy Il progetto ha reso le persone con demenza “amba-
has been offered to patients at the Rifugio since 2011 sciatori” per diffondere un nuovo pensiero sulle
as part of a range of non-pharmacological therapies demenze. Sensibilizzare, informare la popolazione
that contribute to their well being and active sul tema dell’Alzheimer e combattere lo stigma che
participation in community life. Non-pharmacological colpisce chi è affetto da demenza e la sua famiglia,
therapies, much as Music Therapy, are included among gli obiettivi del progetto. Significativi in tal senso
the international guidelines for creating “Dementia sono stati, tra le altre iniziative, gli incontri espe-
Friendly Communities”. rienziali (informativi e divulgativi) sulla musicotera-

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pia programmati al “Caffè Alzheimer” 1 di Pinerolo LA MUSICOTERAPIA ca, della diagnosi, del Piano Assistenziale Individuale mizzato e controllato) sugli effetti della musicotera-
(TO) che hanno coinvolto malati e caregivers 2 e il AL RIFUGIO RE CARLO ALBERTO e di un documento chiamato “storia di vita”, redatto pia attiva (improvvisativa) e sugli ascolti individua-
progetto intergenerazionale “Radici e futuro”. Il pro- Dal gennaio 2011 la musicoterapia è uno degli inter- dall’équipe, che contiene molti elementi utili all’a- lizzati di musica nelle demenze. All’interno di questo
getto intergenerazionale ha coinvolto alcuni ospiti venti non farmacologici proposti agli ospiti del namnesi sonoro-musicale, indicazioni su interessi pas- progetto (coordinato da Alfredo Raglio, promosso
del Rifugio in vari momenti di condivisione e cono- Rifugio Re Carlo Alberto. La continuità negli anni ha sati e presenti, eventi significativi, elementi distintivi dalla Fondazione Sospiro di Cremona e patrocinato
scenza con i bambini dell’asilo nido intercomunale di permesso di rendere l’intervento una risorsa nelle del carattere. Svolgo in seguito osservazioni nel conte- dal Dipartimento Sanità Pubblica, Neuroscienze,
Torre Pellice (TO). L’incontro sonoro-musicale che ho varie fasi della malattia. sto quotidiano di vita, come ad esempio il salone o i Medicina Sperimentale e Forense dell’Università di
condotto, nell’ambito del percorso “Radici e futuro”, L’invio al trattamento di musicoterapia è condiviso corridoi, dove l’ospite passa la maggior parte della sua Pavia), sono state inserite anche le sedute di musi-
ha evidenziato quanto i bambini siano importanti dall’intera équipe: Responsabile di struttura, Diret- giornata, per acquisire elementi utili allo scopo di alle- coterapia che si sono svolte al Rifugio Re Carlo
attivatori per le persone anziane. tore Sanitario, Psicologo, Responsabile Assistenziale, stire un setting adeguato al paziente fin dalla prima Alberto (tra le nove istituzioni italiane coinvolte nello
del Servizio Infermieristico, del Settore Alzheimer seduta. Durante queste osservazioni della durata di studio), di cui mi sono occupato nel 2013.
Per poter convivere con la demenza è necessaria (Nuclei Alzheimer e Centro Diurno Alzheimer), e del circa trenta minuti rilevo la postura del paziente, le Nei gruppi trattati con la musicoterapia si è osserva-
una comunità accogliente e inclusiva che sappia sup- Servizio Animazione (figura di connessione tra l’équi- caratteristiche e le dimensioni di eventuali ausili (car- to un consistente trend positivo riguardante l’intera-
portare i malati e facilitare l’espressione delle loro pe e i consulenti che si occupano di proporre vari rozzina, deambulatore), le modalità espressive sponta- zione tra musicoterapista e paziente. L’interazione
capacità residue. Creare una “comunità amichevole interventi non farmacologici). Tutte queste professio- nee (vocalizzi, utilizzo di oggetti o parti del corpo per sonoro-musicale ha mostrato un miglioramento sia
alla demenza” è diventa- nalità si coordinano con produrre suoni, come ad esempio le proprie mani che da un punto di vista quantitativo, che qualitativo.
ta una priorità operativa gli operatori per decidere percuotono il tavolino della carrozzina), le modalità di L’incremento dei comportamenti musicali comunica-
internazionale 3 per adat- Creare una “comunità amichevole a quali ospiti sia più op- relazione con gli altri ospiti e con gli operatori. tivi (produzioni sonoro-musicali sintoniche e varia-
tare le strutture e i servizi alla demenza” è diventata una portuno proporre l’inter- In questa fase di conoscenza è inoltre necessario zioni musicali) sono correlati a cambiamenti nel
ai bisogni delle persone priorità operativa internazionale vento. I percorsi di musi- riconoscere le autonomie delle persone con demen- coinvolgimento emotivo durante le sedute e a un
con demenza. coterapia sono rivolti in za, in modo tale da permettere loro, anche nel set- miglioramento del rapporto empatico tra musicotera-
Anche i progetti degli altri particolar modo alle per- ting musicoterapico, di potersi esprimere liberamen- pista e paziente.
Paesi Europei che hanno vinto il Premio EFID nel sone con CDR (Clinical Dementia Rating) da 1 a 4 (da te così come sono capaci, senza sentirsi in errore. I gruppi che hanno seguito il trattamento di musico-
2014 (Scozia, Belgio, Olanda, Inghilterra e Svezia) si demenza lieve a molto grave), anche con la presen- Compito del musicoterapista è, attraverso l’osserva- terapia hanno mostrato una riduzione di alcuni distur-
sono distinti per il tentativo di dare vita a comunità za di gravi disturbi psichici e/o comportamentali zione e l’ascolto, accorgersi e valorizzare ogni moda- bi, come il delirio e la disinibizione. È inoltre emer-
che curano, accolgono, comprendono e accompagna- (ansia, depressione, apatia, vagabondaggio afinalisti- lità espressiva del paziente (anche quelle che ap- so che il numero di sedute (venti) scelto nella pro-
no le persone con demenza, secondo le seguenti co). Si è pensato di rivolgere l’intervento agli ospiti paiono impercettibili), ogni autonomia che possiede, gettazione dello studio è troppo esiguo per lo svi-
linee guida: con demenza e Alzheimer che hanno più difficoltà ad nel momento e nei modi in cui essa si manifesta. luppo di una relazione significativa tra il paziente ed
- migliorare il modo in cui le persone con demenza essere coinvolti nelle varie attività (animazione, cure Altro elemento fondamentale è individuare e soste- il musicoterapista, in quanto l’analisi delle sedute di
e le loro famiglie vivono e fanno parte della loro standard), persone con difficoltà comunicative e rela- nere le competenze del paziente (la competenza musicoterapia ha dimostrato che vi è un picco nelle
comunità locale, creare occasioni di conoscenza e zionali, con disturbi comportamentali e ritiro sociale. emotiva, la competenza a parlare, comunicare, con- sintonizzazioni sonoro-musicali nell’ultima settimana
diffondere informazioni sulla demenza (progetti Nel modello musicoterapico di riferimento (ovvero trattare, decidere) (Vigorelli, 2011). Quando la per- di trattamento.
intergenerazionali, servizi, esercizi commerciali e quello psicodinamico-relazionale) viene impiegata sona anziana progressivamente si spegne, senza
turismo amichevoli con la demenza); l’interazione sonoro-musicale per costruire un ponte un’evidente causa medica, vi sono spesso condizioni SUONI, VOCI E PAROLE
- creare opportunità per le persone con demenza comunicativo con la persona affetta da demenza, ambientali non stimolanti e non adeguate relazioni DELLE PERSONE CON DEMENZA
per diventare soggetti attivi nelle decisioni e nelle con lo scopo di riattivare e sviluppare le capacità interpersonali con il conseguente eclissarsi delle pro- In occasione del Convegno “Memorie Lontane. Mu-
azioni che le riguardano (incontri con i politici e gli espressive e relazionali più profonde e autentiche, prie competenze. sicoterapia e Demenza di Alzheimer”, che si è svol-
amministratori locali, piccoli gruppi di discussione che persistono lungo tutta la durata della vita di ogni to sabato 24 ottobre 2015 a Torino presso la Sala del
con un facilitatore); essere umano. UNO STUDIO MULTICENTRICO Dialogo al Sermig - Arsenale della Pace, ho presen-
- impiegare terapie non farmacologiche già nella Individuati gli ospiti ai quali proporre l’intervento, SUGLI EFFETTI DELLA MUSICOTERAPIA tato una relazione insieme a Marcello Galetti (Re-
fase inziale della malattia, per riconoscere, sup- svolgo, in qualità di musicoterapista, alcuni colloqui NELLA DEMENZA sponsabile del Rifugio Re Carlo Alberto). Oltre a spie-
portare, mantenere, estendere, mostrare e cele- preliminari con i responsabili e con gli operatori per Nel 2015 sono stati pubblicati sull’importante Rivista gare come la struttura si è modificata negli anni per
brare quello che è ancora possibile nelle vite delle conoscere la persona con cui lavorerò. “The American Geriatrics Society” (Raglio, 2015) i ri- soddisfare i bisogni degli ospiti e per seguire al
persone con demenza. Altra pratica importante è la lettura della cartella clini- sultati dello studio di ricerca multicentrico (rando- meglio il decorso della malattia di Alzheimer e delle

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altre forme di demenza in ogni fase, ho mostrato ed canismo con cui cerca di preservarsi da esperienze delle marce militari. Accompagno con uno strumen- mio figlio!”, oppure “A questa età, chi l’avrebbe mai
analizzato alcuni frammenti video tratti dalle sedute frustranti e dolorose [...]. Tutte le parole degli anzia- to il ritmo del passo del Sig. M. il quale, pur affer- detto!”. Viene dunque manifestato il senso di inade-
di musicoterapia. Nel mio intervento mi sono propo- ni, anche le loro urla, hanno un valore comunicativo; mando di riconoscere il contesto della stanza di guatezza, ma nel caso del Sig. M. emergono anche
sto di far conoscere alcuni ospiti del Rifugio (Am- tutti i gesti e i comportamenti degli anziani, anche i musicoterapia (“è un posto che conosco”, dice), verbalizzazioni positive (“è bello”, “va bene”), che
basciatori per l’Alzheimer) e l’evoluzione nelle sedu- cosiddetti Disturbi Psicologici e Comportamentali manifesta difficoltà nel farsi coinvolgere ed aggiun- nelle sedute di musicoterapia denotano segnali di
te di musicoterapia, anche attraverso l’ascolto delle associati alla Demenza (BPSD), hanno un valore comu- ge, in dialetto piemontese, “Non ho bisogno nep- accettazione del contesto. Ed emergono soprattutto
parole dei pazienti. Sebbene l’approccio utilizzato sia nicativo» (Vigorelli, 2015). pure di nessuna canzone, basta così”. Emerge anche termini legati alla musica, che non sono importanti
prevalentemente non verbale, talvolta gli anziani, La persona affetta da demenza ha, come ciascuno di un altro elemento della personalità del Sig. M., perché siamo in una seduta di musicoterapia (con la
soprattutto nella fase iniziale della malattia, portano noi, tante identità: di padre, di figlio, di ex lavorato- dovuto alla situazione della sua malattia: il senso di presenza di strumenti musicali), ma perché nel caso
in seduta anche le loro parole, e queste parole pro- re, di persona con un certo carattere; la malattia però inadeguatezza; aggiunge: “Io sono solo, non ho nes- di questo signore sono tracce della storia della sua
nunciate spontaneamente non vanno ignorate. A volte non gli consente più di padroneggiare queste identi- sun soldo e non posso fare niente”. vita: “La banda, che sono quelli dei soldati, il
costituiscono un elemento tà molteplici (in un certo Cosa è bene che faccia il musicoterapista in questi trombone, il basso, la batteria, cercare di mettere
difensivo, spesso invece Esperienze ripetute di disinteresse, momento è padre, subito casi? Ascoltare le parole del paziente senza inter- a posto il bemolle, il tirante, scalante, tutta roba
sono frammenti della loro dopo è figlio e chi gli sta rompere, senza correggere o fare domande, senza che doveva andare avanti alla svelta” (sembra
di inutilità e di incomprensione
storia: gli interessi, le pas- accanto resta disorientato giudicare o completare le frasi lasciate in sospeso. riferirsi alla marcia della banda musicale da para-
sioni, i vissuti; altre volte portano a una reazione e contrariato). Rispettando i silenzi, le pause, la lentezza e ricono- ta). Le verbalizzazioni positive si rivolgono anche al
ancora sono legate al con- di frustrazione penosa e difficile Compito del terapista è scendo le emozioni espresse (Vigorelli, 2015). Sin- musicoterapista (ora accettato positivamente dal
testo e alle produzioni so- da sopportare riconoscere ed accogliere tonizzarsi, dunque, anche con le parole dei pazienti. paziente e con il quale si sta instaurando un’allean-
noro-musicali della sedu- le identità molteplici dei La porta della stanza di musicoterapia è chiusa, ma za terapeutica): “Molto bene, è bravo, si capisce
ta. Il setting musicoterapico è uno spazio dove acco- pazienti così come si manifestano e quando si mani- ovviamente non a chiave; il musicoterapista dà un che è uno che si è dato da fare”, aggiunge in dia-
gliere anche le verbalizzazioni dei pazienti, tracce di festano (Vigorelli, 2011). tempo massimo alle sedute per fornire una cornice letto piemontese.
vita e di memoria. temporale stabile al paziente, ma se lui vuole ter-
IL SIG. M.: DALLA DIFFICOLTÀ minare la seduta prima o anche dopo pochi minuti, Con il proseguimento del percorso di musicoterapia,
«Ogni volta che l’interlocutore non ascolta un anzia- DI PERMANENZA NEL SETTING ALLA può liberamente farlo: dobbiamo riconoscere le sue le parole lasciano spazio alla relazione sonoro-musi-
no disorientato che parla, ogni volta che non cerca CONDIVISIONE SONORO-MUSICALE autonomie, le sue competenze e fra queste c’è la cale. Partendo dal ritmo del passo del paziente,
di capire che cosa lui vuole comunicare, così facen- Il Sig. M. (ospite del Centro Diurno, malato di capacità di contrattare (dire la sua e decidere sulle rispettando dunque il suo tempo e la sua velocità,
do contribuisce ad aumentarne il disorientamento. Il Alzheimer), ad esempio, è stato capo ufficio tecnico cose che lo riguardano), la ho proposto gradualmen-
suo comportamento invece che curare (comporta- di una ditta e maestro di una banda musicale (suo- capacità di camminare, di te sonorità simili a quelle
Con il proseguimento
mento terapeutico) contribuisce a disorientare (com- nava il trombone). La malattia gli ha provocato alte- muoversi nello spazio, di appartenenti al suo reper-
portamento patogeno). [...] Quando parliamo desi- razioni della memoria, disorientamento temporale e uscire dalla stanza di musi-
del percorso di musicoterapia, torio musicale, ovvero i
deriamo essere ascoltati, essere capiti, produrre spaziale, irritabilità, vagabondaggio afinalistico, ag- coterapia. Soprattutto per i le parole lasciano spazio brani e le marce suonate
degli effetti. Le conseguenze del non essere ascolta- gressività verbale. pazienti che hanno avuto alla relazione sonoro-musicale con la banda del paese. Il
ti e capiti e del constatare che le parole dette non Nelle prime sedute di musicoterapia il paziente ha esperienze musicali, il con- paziente manifesta un
producono nessun effetto congruente sono più gravi manifestato difficoltà di permanenza nel setting, testo che proponiamo può essere frainteso e vissuto chiaro atteggiamento di ascolto (elemento che vie-
nel caso degli anziani fragili, in particolare quelli con verbalizzazioni negative, irritabilità (atteggiamenti quasi come una lezione di musica: ho spiegato al Sig. ne osservato durante una seduta di musicoterapia ed
deficit cognitivi. Esperienze ripetute di disinteresse, di molto frequenti anche al di fuori del setting di musi- M. fin dalle prime sedute, verbalmente e soprattutto è considerato un atteggiamento attivo, anche quan-
inutilità e di incomprensione portano a una reazione coterapia e per i quali è stato proposto l’intervento). con il mio atteggiamento, che il contesto della sedu- do il paziente non sta suonando uno strumento): il
di frustrazione penosa e difficile da sopportare. La “Io vado fuori, non sto qui, con la tromba e con ta di musicoterapia non richiede una prestazione. Sig. M., infatti, ascoltando il ritmo che propongo con
persona con demenza reagisce in modo automatico questo”, dice in una delle prime sedute. Il Sig. M. il timpano, avvicina fin da subito la testa allo stru-
cercando di evitare queste esperienze frustranti e lo comunica una non accettazione del contesto propo- In una seduta successiva il paziente dice: “Ormai mento; non solo, inizia anche a vocalizzare, seguen-
fa rinunciando a parlare, rinunciando alla relazione, sto, ma dalle sue parole emergono anche tracce non faccio più niente”. Quante volte gli anziani do le sonorità proposte (altro elemento che ci parla
isolandosi. [...] Da questo punto di vista l’isolamen- della storia di vita personale (la tromba). Dopo que- dicono questa frase nelle prime sedute di musicote- di un coinvolgimento del paziente). Sulla base rit-
to della persona con demenza è il risultato di un sta frase il paziente si alza e cammina nella stanza rapia! Anche se sono coinvolti nel suonare gli stru- mica del timpano, nasce un dialogo sonoro (vocale).
meccanismo sano del suo apparato psichico, un mec- con un passo cadenzato che ricorda un po’ quello menti è possibile che dicano: “Ah, se mi vedesse Il paziente (che ha problemi di vista, quindi qualche

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difficoltà nell’afferrare i battenti), avvicina la mano IL SIG. T.: L’INTERAZIONE che sia un luogo accogliente, ma privo di stimoli gere della parola anche quando essa perde il suo
al timpano. Lascio allora i battenti e suono con le SONORO-MUSICALE PER RIDURRE interferenti. Per favorire la libera espressività dei valore comunicativo). Mi è stato molto utile, come
mani lo strumento, insieme al paziente, utilizzando GLI ATTEGGIAMENTI ANSIOSI pazienti, il musicoterapista non fornisce delle “con- musicoterapista, conoscere il lavoro del Dott.
un’intensità sonora volutamente un po’ alta, perché Sappiamo che per facilitare l’orientamento (miglio- segne”, ma è in costante atteggiamento di ascolto e Vigorelli, per acquisire maggiore consapevolezza nel-
il Sig. M. ha anche problemi di udito. Vi è condivi- rando l’autonomia e l’indipendenza delle persone di osservazione dei comportamenti spontanei delle l’utilizzo del canale verbale con le persone affette da
sione, interazione. Introduco allora alcune variazio- con demenza) è importante, ad esempio, persona- persone con cui lavora. L’atteggiamento di disponi- demenza (per invitarle in seduta adeguatamente,
ni (la comunicazione tra le persone, se autentica, lizzare i suggerimenti (fotografie personali nelle bilità, di non direttività e di attesa (garantito solo da orientarle nel setting ed accogliere le loro parole
è dinamica, non statica): il dialogo diventa in un’an- stanze, oggetti ricordo), ma è bene non eccedere un luogo con caratteristiche di neutralità) favorisce la anche quando diventano meno comprensibili).
tifonia, ovvero le due voci si alternano. In seguito negli stimoli. Anche una semplice fotografia può comparsa di un comportamento attivo nel paziente.
introduco un’altra variazione: aumento la velocità. Il essere utile o dannosa. Possiamo cogliere in tal senso analogie con l’Ap- «Ho avuto la fortuna di assistere a varie forme di
paziente mi segue. Le variazioni sonoro-musicali Un giorno mi sono recato nel Nucleo Alzheimer del proccio Capacitante proposto dal Dott. Pietro Vigorelli dialogo musicale con persone con demenza di gra-
condivise da musicoterapista e paziente, in una Rifugio per invitare il Sig. T. alla seduta di musicote- (medico, psicoterapeuta) per favorire la conversazio- do severo. I musicoterapeuti sono esperti di questa
seduta di musicoterapia, corrispondono alla presen- rapia. Ho trovato una signora che era andata a fargli ne verbale delle persone con demenza: forma di dialogo e riescono a interagire felicemen-
za di un dinamismo interiore, di un coinvolgimento visita, una sua cara amica. Pensando di fare una cosa «Il modo più semplice per favorire l’emergere della te con persone che non sono più in grado di comu-
emotivo. Ciò avviene quando vi è sintonia sul piano gradita, gli aveva portato una foto con un cane, il parola da parte delle persone con demenza non nicare con la parola: utilizzano gli strumenti musi-
sonoro-musicale e a questa si aggiungono alcuni cane di questa signora, con cui il Sig. T. aveva un consiste nella stimolazione o nel fare domande, cali, […] ciascuno degli interlocutori suona lo stru-
segnali di accettazione e coinvolgimento: nel caso ottimo rapporto. Il carico emotivo per l’ospite è stato atteggiamenti che spesso provocano chiusura e op- mento così come può, alternando la produzione di
di questa seduta, l’introduzione e la condivisione di talmente pesante che ha avuto una forte crisi di posizione, ma consiste nel pronunciare poche paro- suoni con l’ascolto dei suoni prodotti dall’altro, così
variazioni sonoro-musicali e lo sguardo rivolto al ansia e agitazione: per lui, in quel momento, è come le con tono pacato, poi tacere e restare in attesa» come avviene con l’alternanza dei turni verbali
musicoterapista. In altri casi può essere il movi- se la foto, il cane reale, la signora, fossero un’unica (Vigorelli, 2015). durante normali conversazioni» (Vigorelli, 2015).
mento corporeo in sintonia con la produzione sono- cosa, un’unica grande emozione che lui non riusciva L’Approccio Capacitante (Vigorelli, 2011) non si oc-
ro-musicale, oppure il sorriso. più a gestire. cupa di programmi e attività, ma suggerisce di par- IL SIG. G.: L’IMPORTANZA
“Canti a quel modo così?” mi dice il paziente al ter- Il Sig. T. è affetto da demenza di Alzheimer e vasco- tire dall’osservazione e dall’ascolto del paziente per DELL’INVITO IN SEDUTA
mine dell’interazione sonoro-musicale, ed esegue lare. Sono presenti ansia, vagabondaggio afinalistico, creare una relazione in cui l’ospite sia riconosciuto Talvolta viene dato per scontato che il paziente
con la sua voce una scala ascendente e discenden- affaccendamento, disinibizione. Questo ospite, fin come il protagonista e ogni attività venga conside- accetti la proposta di partecipare alla seduta di musi-
te. Le parole hanno lasciato spazio al ritmo, e dal dalle prime sedute di musicoterapia, ha utilizzato rata dal suo punto di vista. La proposta di Vigorelli coterapia. Si pensa, inoltre, che siano sempre gli
ritmo si è passati alla melodia. Il tono della voce del moltissimo gli strumenti musicali. Nel setting l’ansia si sviluppa sulla base di alcuni approcci: il metodo operatori delle strutture ad accompagnare gli ospiti
Sig. M. è tranquillo, resta seduto a lungo, e per lui si è manifestata dopo ogni sua produzione sonoro- Validation di Naomi Feil (Feil, 2013) (metodo nato nella stanza di musicoterapia. Tale eventualità, so-
che soffre di vagabondaggio afinalistico (il cosiddet- musicale. Il Sig. T. mi diceva (con un tono di voce negli anni Sessanta che prattutto nel caso di sedu-
to wandering) è un risultato molto importante. tranquillo): “Bene, basta, ho finito, andiamo?”, per accetta le persone per Il modo più semplice per favorire te individuali, è piuttosto
L’intervento di musicoterapia ha ridotto l’atteggia- poi riprendere a suonare. Queste verbalizzazioni col quello che sono, prende l’emergere della parola […] rara: nella maggior parte
mento di agitazione e irritabilità (anche al di fuori tempo si sono ridotte e tutta l’équipe del Rifugio si atto che gli anziani tendo- dei casi è il musicoterapi-
del setting). è sorpresa moltissimo nel vedere i video delle sedu- no ad esprimere libera-
consiste nel pronunciare sta stesso ad occuparsi
Nelle proposte che facciamo ai nostri pazienti occor- te, in cui il paziente riusciva a restare in un contesto mente i loro sentimenti e poche parole con tono pacato, dell’invito a partecipare e
re essere prudenti, avere molta cautela. Nel caso del per mezz’ora (elemento non consueto nella fase aiuta gli operatori a com- poi tacere e restare in attesa dell’accompagnamento
Sig. M., non ho subito proposto esattamente il reper- della malattia in cui si è svolto l’intervento musico- prendere le ragioni che del paziente nel setting.
torio che lui conosceva. Non è stato invitato ad terapico) interagendo positivamente. stanno dietro ai comportamenti degli anziani), l’ap- Anche nel caso in cui l’invito e l’accompagnamento
ascoltare o cantare i brani a lui noti, perché questa proccio psicosociale di Tom Kitwood (1997) (model- sia fatto da un operatore, è bene che il musicotera-
proposta avrebbe potuto essere forse gratificante al IL SETTING MUSICOTERAPICO: lo di cura centrato sulla persona), la Gentlecare di pista si interroghi su come si sia svolto questo
momento, ma non avrebbe permesso un’evoluzione UN LUOGO ACCOGLIENTE E PRIVO Moyra Jones (2005) (approccio protesico che si basa momento preliminare. Ovvero: cosa è accaduto pri-
nel trattamento terapeutico e sarebbe risultata pro- DI STIMOLI INTERFERENTI su persone, programmi e ambiente, rimodulati in ma della seduta? È stato rispettato l’eventuale rifiu-
babilmente frustante (più volte il paziente ha mani- Negli interventi di musicoterapia con le persone base alla definizione accurata dei deficit della perso- to espresso (verbale o non verbale) dal paziente?
festato il suo senso di inadeguatezza per non riusci- affette da demenza, la stanza utilizzata per le sedu- na malata) e il Conversazionalismo di Giampiero Lai Quali parole e gesti sono stati utilizzati per l’invito?
re più a suonare le musiche che conosceva). te ha una fondamentale importanza: è necessario (1993) (che ha sottolineato l’importanza dell’emer- Quali parole o gesti è utile che usi il musicoterapi-

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sta? Quale risposta (verbale e non verbale) viene mondo è tanto grande, ma in questo momento mi Il Sig. S. i propri vissuti li ha comunicati ed espressi sonali sono “racchiusi”, parzialmente, in cose come
espressa dal paziente in seguito all’invito di parteci- sembra così piccolo”. Al termine della seduta, in attraverso le sue canzoni preferite. la musica. Questo è vero, in particolare, per le can-
pare? Cosa avviene (parole, gesti, comportamenti seguito a varie interazioni sonoro-musicali durante le L’elemento per “agganciarlo” e iniziare il percorso è zoni che un malato conosceva, o che aveva impara-
del paziente) durante il percorso verso la stanza di quali mette da parte le parole, l’espressione del viso stato la sua chitarra, che lui tiene nella sua stanza to, e specialmente per le canzoni che cantava. E così
musicoterapia? del Sig. G. è molto sorridente e soddisfatta. Mi dice: (piuttosto buia) all’ultimo piano del Rifugio (Nucleo il passato, che non è recuperabile in nessun modo,
Quando mi reco presso il Nucleo Residenziale “Non so bene cosa ho fatto, ma per me è stato Mansarda). La seduta, in realtà, inizia un po’ prima di sembra quasi, diciamo così, “custodito nell’ambra
Alzheimer per invitare in seduta il Sig. G., spesso lo molto importante”. entrare nella stanza di musicoterapia. Quando vado a della musica”. Le persone possono riconquistare un
trovo seduto in salone con la fronte appoggiata sul chiamarlo, nel pomeriggio, lo trovo a letto che senso d’identità, almeno per un po’» (Oliver Sacks, dal
tavolo e le braccia raccolte intorno alla testa. LA SIG.RA O.: IL CANTO dorme. Lo sveglio e gli dico che lo aspetto fuori video: “I casi di Alzheimer e il potere della musica”).
Grazie alla collaborazione con gli operatori, cerco di PER SUPERARE LA PAURA dalla stanza. Lui si prepara, prende la sua chitarra,
individuare di volta in volta qual è la modalità più La Sig.ra O., ospite con importanti disturbi comporta- esce ed insieme scendiamo al piano terra dove è LA SIG.RA N. E LE CANZONI
efficace per favorire il coinvolgimento dell’ospite. mentali (irritabilità, aggressività verbale), in seduta ubicata la stanza di musicoterapia, nella quale DI DAVID BOWIE
Non è facile trovare le parole, l’adeguato atteggia- è stata subito molto chiara nel definire i suoni e gli entriamo solo dopo un momento che è diventato Due anni fa ho seguito, in un piccolo gruppo di tre
mento e il tono di voce strumenti che non gra- una sorta di rituale: il caffè condiviso e, in giardino, pazienti, la Sig.ra N. (63 anni), malata di Alzheimer.
giusto per comunicare diva (“Questo è trop- la pausa sigaretta dell’ospite. Nelle prime sedute la signora ha gradito accompa-
con esattezza, semplici- Non è facile trovare le parole, po”, ”non facciamo le Il Sig. S. porta in seduta le canzoni del suo reper- gnare con la propria voce e con il movimento corpo-
tà ed efficacia ciò che l’adeguato atteggiamento e il tono cose stupide”) e quelli torio, spesso unisce più canzoni. Può accadere che reo le interazioni sonoro-musicali.
stiamo proponendo. di voce giusto per comunicare che le piacevano (“Que- inizi suonando e cantando con me “È la pioggia In occasione della quarta seduta, appena la Sig.ra N.
Compiendo insieme a con esattezza, semplicità ed efficacia sta è bella”, “facciamo- che va” dei Rokes, che prosegua con “Come potete entra nel setting in cui vi sono gli strumenti musicali,
lui il percorso verso la lo giusto”). giudicar” dei Nomadi e che termini (legando tutte mi dice che non vuole restare, perché a lei non piac-
stanza di musicoterapia,
ciò che stiamo proponendo Ciò che l’ha coinvolta queste canzoni in un’u- ciono le musiche che
cerco di rallentare il mio maggiormente sono sta- nica esecuzione) con Nei casi di Alzheimer i pazienti facciamo: “A me piace
passo e camminare alla stessa velocità dell’ospite: ti il suono della chitarra e il canto (segnale di accet- “Un ragazzo di strada” la musica moderna,
questa modulazione, le parole e gli sguardi che ci tazione e coinvolgimento). La sua irritabilità, che dei Corvi: tutte cover di
perdono la memoria degli eventi quella metal!”, dice.
scambiamo, fanno già parte della seduta, in quanto manifesta tirando fuori la lingua in un’espressione di brani statunitensi pub- e la storia della propria vita... Ma i Avverto immediatamen-
sono parte integrante della relazione. collera, emerge soprattutto nei momenti di passag- blicate in Italia tra il ricordi personali sono “racchiusi”, te che la donna sta espri-
Nella prima parte della seduta il Sig. G. predilige la gio (ad esempio per spostarsi dalla carrozzina alla 1966 e il 1967. parzialmente, in cose come la musica mendo qualcosa di sé,
verbalizzazione: il contesto viene evidentemente sedia o viceversa), momenti nei quali la Sig. O. ha Il Sig. S. talvolta cam- una scelta. Le chiedo se
percepito dall’ospite come spazio e tempo d’ascolto. paura, si sente insicura. Grazie a ciò che è emerso bia alcune parti del testo dei brani che esegue vuole farmi conoscere una canzone che le piace. Subito
L’uomo racconta soddisfatto dei suoi figli, dei lavori nelle sedute di musicoterapia (l’accompagnamento spontaneamente; ad esempio “Se cercate in ogni la signora si sente coinvolta e risponde: “A me piaccio-
importanti che svolgono. Aggiunge che non è più con la voce e con il suono della chitarra dei vocaliz- sguardo, dietro un muro di cartone, troverete tanta no le canzoni di David Bowie!”.
quello di una volta, che non riesce più a suonare, zi spontanei della signora), anche gli operatori ora luce e tanto amore” (“È la pioggia che va”, Rokes), Cantiamo insieme “Life On Mars?”, gli occhi della donna
così come non riesce ad usare una matita. “Malgrado accompagnano con il canto la Sig.ra O. in questi deli- può diventare: “Se vedete noi per strada e vi fer- si illuminano: “Bella!”, esclama.
questo mi sembra di aver fatto una vita meraviglio- cati momenti di passaggio: non fanno “musicotera- mate un po’ con noi, vi accorgerete certo che non Durante il percorso di musicoterapia, nelle varie improv-
sa”, mi confida. pia” ma utilizzano un elemento osservato nelle abbiamo fatto male mai”. Mi piace pensare che visazioni, siamo poi passati alla condivisione e al canto
“Per suonare questi strumenti bisognerebbe essere sedute per migliorare la qualità di vita della donna. queste sue parole, improvvisate, sono uno dei modi di altre canzoni di Bowie, delle canzoni preferite dagli
giovani e divertirsi”, esclama. “Ormai aspetto che la per combattere lo stigma che può colpire gli anzia- altri pazienti del gruppo, per poi arrivare alle interazioni
musica me la facciano gli altri”, riferendosi ironica- IL SIG. S.: LE CANZONI ni fragili che vivono nelle Residenze Sanitarie sonoro-musicali con gli strumenti. In occasione di quel-
mente al suo funerale. PER ESPRIMERE I PROPRI VISSUTI Assistenziali o le persone affette da demenza. la quarta seduta, ho avuto la conferma che gli ospiti
Esprime verbalizzazioni legate al contesto. Quando fa Grazie agli interventi di musicoterapia al Rifugio si delle strutture “per anziani”, non sono necessariamen-
risuonare le piastre più acute del metallofono, dice: sono riscontrati negli ospiti un miglioramento delle «Una cosa comune nei casi di Alzheimer è che i te persone che amano il liscio, il suono della fisarmoni-
“Questi mi sembrano suoni lontanissimi”. Dice di relazioni interpersonali, una riduzione dei disturbi pazienti perdono la memoria degli eventi e la storia ca e il gioco della tombola. Lo scorso anno, al Rifugio,
essere stupito (sembra riferirsi agli strumenti e al- comportamentali (depressione, ansia) ed una mag- della propria vita, i propri ricordi. Sembra che non sono arrivate due persone affette da demenza di qua-
l’incontro con il musicoterapista), e aggiunge: “Il giore propensione ad esprimere i propri vissuti. riescano ad accedervi direttamente. Ma i ricordi per- rantasei e cinquantacinque anni. Questo sollecita tutti

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noi (animatori, musicoterapisti) a rivedere le proprie Note


proposte. La Sig.ra N. è morta lo scorso anno: per lei
Bibliografia
[1] Il Caffè Alzheimer, nato in Olanda nel 1997 da un
sono state le canzoni di David Bowie ad aprire un
progetto dello psicogeriatra olandese Bère Miesen e
importante canale comunicativo con il mondo esterno... ■ Bissolo G., Fazzi L., Gianelli M.V. ■ Vizzano G.
ora diffuso in varie parti del mondo, si svolge in un
Relazioni di cura. Introduzione alla Psicologia sociale Il setting musicoterapico nelle demenze, in Raglio A.
locale pubblico (caffetteria) dove le persone affette
«È una piccola terribile storia per la ragazza dai maligna, Carocci Faber, Roma, 2009. (a cura di) “Musicoterapia e demenze: riflessioni
da demenza possono recarsi per due o tre ore ogni
capelli grigi, ma sua madre sta gridando “No” e suo teoriche e applicative”, Le Château Edizioni, Aosta,
quindici giorni o una volta al mese, con i propri ■ Feil N.
padre le ha detto di andare. Ma il suo amico non si 2007.
familiari o caregivers, per scambiare e condividere Validation. Il metodo Feil. Per comprendere ciò che
è fatto vivo. Ora lei cammina nel suo sogno som- i grandi anziani fanno nella mente e nel cuore, ed. it. ■ Vizzano G.
esperienze sotto la guida di personale specializzato,
merso, verso il posto con la visuale migliore ed è (a cura di) V. de Klerk-Rubin, Minerva, Bologna, 2013. Musicoterapia e demenze: l’esperienza presso strut-
sorseggiando caffè e tè, con dolci ed altri generi di
rapita dallo schermo d’argento» (David Bowie “Life ture residenziali e diurne Alzheimer, Musica & Terapia
conforto. L’Arc en ciel - Caffè Alzheimer di Pinerolo ■ Henderson C.S.
On Mars?”, 1971). Quaderni Italiani di Musicoterapia n. 29, gennaio
(TO) è promosso dal Rifugio Re Carlo Alberto con la Visione Parziale: un diario dell’Alzheimer, Associa-
partecipazione di ASL TO3 (www.arcencielcafe.it). 2014, Cosmopolis, Torino, pp. 25-35.
zione Goffredo de Banfield (Trieste), Federazione
[2] Persone, parenti o badanti, che si prendono cura di Alzheimer Italia, Milano, 2002. ■ Vizzano G.
un malato o di una persona non in grado di bada- Musicoterapia e demenze: esperienze presso strut-
■ Jones M.
re a se stessa. ture residenziali e diurne Alzheimer, in Degli Stefani
Gentlecare. Un modello positivo di assistenza per
M., Xodo L. (a cura di) “Suoni, tempi e ritmi nelle
l’Alzheimer, Carocci, Roma, 2005.
[3] Come risulta dalle linee guida della federazione relazioni di cura. Opportunità musicali per la salute
Alzheimer’s Disease International (ADI), la cui tren- ■ Kitwood T. mentale”, Cleup Edizioni, Padova, 2015.
taduesima Conferenza Internazionale si svolgerà a Dementia reconsidered: the person comes first,
■ Watzlawick P., Beavin J.H., Jackson D.D.
Kyoto (Giappone) dal 26 al 29 aprile 2017. Open University Press, Buckingham, 1997.
Pragmatic of human communication. A study of
■ Lai G. interactional patterns, pathologies and paradoxes,
Conversazionalismo, Bollati Boringhieri, Torino, 1993. W.W. Norton, New York, 1967, trad. it. “Pragmatica
■ Raglio et al. della comunicazione umana”, Astrolabio, Roma, 1971.
Effect of Active Music Therapy and Individualized
Listening to Music on Dementia, A Multicenter
Randomized Controlled Trial, JAGS (Journal, The Ame-
rican Geriatrics Society), agosto 2015, Vol. 63 (n. 8),
pp. 1534-1539.
■ Sacks O.
Musicofilia. Racconti sulla musica e il cervello,
Adelphi Edizioni, Milano, 2008.
■ Vigorelli P.
L’approccio capacitante. Come prendersi cura degli
anziani fragili e delle persone malate di Alzheimer,
FrancoAngeli, Milano, 2011.
■ Vigorelli P.
Alzheimer. Come favorire la comunicazione nella vita
quotidiana, Franco Angeli, Milano, 2015.

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ASPETTATIVE E OPINIONI
DI UN CAMPIONE
DI PAZIENTI PSICHIATRICI
RICOVERATI RISPETTO A UN’ESPERIENZA
DI MUSICOTERAPIA RECETTIVA
Palmieri G., MD, PhD, Ospedale Privato Villa Igea, Modena
Ferrazzi G., Servizio Tossicodipendenze, Sassuolo (Mo)
Pingani L., PhD, Sviluppo Risorse Umane, USL Reggio Emilia

Receptive group music therapy La musicoterapia recettiva è una tecnica ampliamen- ting psichiatrici per la terapia di depressione (Erkkilä psicoterapica cognitivo costruttivista. Si svolge una
is a technique widely used in the field te utilizzata nell’ambito della riabilitazione psichiatri- et al, 2011), psicosi (Talwar et al., 2007) e in gene- volta a settimana per la durata di 60 minuti circa,
of psychiatric rehabilitation. ca, soprattutto a livello gruppale. In questo studio rale nella riabilitazione psichiatrica (Silverman e coinvolgendo circa 10-15 pazienti. Il ricambio dei
In this study we collected the opinions of 107 abbiamo raccolto le opinioni di un campione di 107 Marcionetti, 2004; Silverman, 2009), benché da più partecipanti è abbastanza veloce in quanto il reparto
psychiatric patients admitted to a private psychiatric pazienti psichiatrici ricoverati presso l’Ospedale Pri- parti emerga la necessità di definire in modo più pre- è una residenza a trattamento intensivo con una
hospital in Modena, participating weekly in a vato Villa Igea di Modena, che partecipano settima- ciso le indicazioni e l’ambito di utilizzo. durata media del ricovero di 30 giorni e il paziente
receptive music therapy group, as part of a nalmente a un gruppo di musicoterapia nell’ambito Presenteremo in questo articolo alcuni dati e alcune riesce a partecipare mediamente a 3-4 gruppi duran-
rehabilitation program structured on the CBT model. di un percorso riabilitativo strutturato sul modello riflessioni relative all’esperienza di musicoterapia re- te la degenza. La partecipazione al gruppo viene
Most of the patients, interviewed through a cognitivista. La maggior parte dei pazienti intervista- cettiva che si svolge in una Residenza a Trattamento consigliata dall’équipe di medici e psicoterapeuti,
questionnaire, reported to receive important benefits ti attraverso un apposito questionario ha dichiarato Intensivo (RTI) dell’Ospedale Privato Villa Igea di Mo- come quella agli altri gruppi (skill training, mindfull-
from the music therapy group in the context of di ricevere benefici dal gruppo rispetto al riconosci- dena, una struttura privata accreditata che opera in col- ness, rilassamento, gruppi psicoeducativi sull’abuso
emotional recognition and management, mento emotivo, alla gestione di emozioni problema- laborazione con il Servizio Sanitario Nazionale nella di alcol e sostanze), che costituiscono un percorso
socialization and introspection. tiche, alla socializzazione e all’introspezione. I dati cura della patologia psichiatrica in fase acuta e nella clinico di trattamento dei disturbi affettivi e della
These data encourage us to use this type of ottenuti ci incoraggiano ad utilizzare questo tipo di riabilitazione psichiatrica. In particolare ci siamo con- personalità della durata media di quattro settimane,
music therapy group during the psychiatric tecniche gruppali durante il percorso di ricovero e a centrati sulle aspettative e sulle opinioni dei pazienti ispirata al modello della Terapia Dialettico Compor-
rehabilitation process and to try to identify better cercare di capire con ulteriori studi per quali tipolo- rispetto all’esperienza della musicoterapia sperimenta- tamentale (Linhean, 2001) e della Acceptance and
for which types of patients may be more useful. gie di pazienti possono essere più utili. ta durante la degenza, in considerazione del fatto che Commitment Therapy (Harris, 2011).
negli ultimi anni il coinvolgimento diretto del paziente Nel gruppo vengono ascoltate tre o quattro canzoni
Nella definizione della World Federation of Music stesso nelle scelte terapeutiche e il suo gradimento del proposte prevalentemente dai pazienti e durante l’a-
Therapy “la musicoterapia è l’uso della musica e/o progetto di cura hanno assunto un’importanza sempre scolto viene richiesto ad ogni paziente di compilare
degli elementi musicali (suono, ritmo, melodia e maggiore (Charles C. et al., 1999; Joosten et al., 2008). un’apposita scheda, ideata dal conduttore (Allegato
armonia) da parte di un musicoterapeuta, con un 1), che si ispira alla scheda ABC di Beck (1975), in
utente o un gruppo, in un processo atto a facilitare MATERIALI E METODI cui sono elencate diverse emozioni e la loro intensi-
e favorire la comunicazione, la relazione, l’apprendi- tà secondo una scala di Likert a cinque modalità di
mento, la motricità, l’espressione, l’organizzazione e Il gruppo risposta (per nulla, poco, abbastanza, molto, moltis-
altri rilevanti obiettivi terapeutici al fine di soddisfa- Il gruppo di Musicoterapia, ispirato al modello di simo). La scheda comprende anche uno spazio libe-
re le necessità fisiche, emozionali, mentali, sociali e Postacchini (1997), ma con modifiche di ispirazione ro per segnare pensieri, emozioni e immagini. Alla
cognitive” (World Federation of Music Therapy, 1996). cognitivista, viene tenuto da uno psichiatra con fine di ogni brano ogni partecipante legge quello
La musica viene attualmente utilizzata in diversi set- esperienze in musicoterapia e con una formazione che ha scritto e ne segue una discussione di gruppo.

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Il gruppo ha la finalità di potenziare l’autosservazio- Risultati Discussione tà aggreganti e risocializzanti della musica (Ross et
ne, il riconoscimento di stati emotivi e immagini Il campione complessivo è risultato formato da 107 Dall’analisi dei risultati il primo dato che emerge è al., 2007; Dingle et al., 2008).
mentali e di affrontare temi significativi per i pazien- pazienti di cui 49 (46%) maschi e 58 (54%) femmi- che la maggior parte dei pazienti (oltre l’80%) non Colpisce come molti pazienti (oltre l’87%) si aspettino
ti (come la perdita, la richiesta di aiuto, la dipen- ne, di età compresa tra i 18 e gli 87 anni, con età aveva mai sperimentato la partecipazione a qualche anche di vivere diversamente l’esperienza di ascolto
denza) ispirati dall’ascolto delle canzoni, che facilita- media di 45 anni (SD=13,97), affetti da disturbi affet- tipo di attività musicoterapica. Il dato colpisce soprat- musicale anche una volta dimessi, con una maggiore
no la condivisione di pensieri ed emozioni e creano tivi, della personalità e dipendenza da alcol. tutto considerando che la maggior parte dei pazien- attenzione all’autosservazione e a come la musica possa
un clima più informale rispetto ad altri gruppi. Per quanto riguarda la risposta alla domanda n. 1 “È ti ricoverati nel reparto di Villa Igea, dove è stato evocare stati emotivi. Negli ultimi anni la musica ha
la prima volta che intraprende un percorso di musi- condotto lo studio, ha letteralmente invaso le no-
Questionario di autovalutazione coterapia?”, l’80,4% (n=86) ha risposto in modo mediamente una lunga La maggior parte dei partecipanti stre vita, sia grazie alla
Abbiamo creato un apposito questionario di autova- affermativo e il 19,6% (n=21) in modo negativo. storia psichiatrica alle diffusione di riproduttori
lutazione (Allegato 2) costituito da otto domande Alla domanda n. 2 che chiedeva “Crede che la spalle e sono già in ca-
allo studio (62,2%) ha valutato musicali portatili (smart-
relative alla percezione dei benefici percepiti dalla musica potrebbe rappresentare un aiuto all’interno rico da anni a servizi inoltre la musicoterapia come phone, tablet, computer,
frequentazione del gruppo di musicoterapia e al del suo percorso di cure?” il 95,3% (n=102) ha psichiatrici pubblici o un aiuto nella gestione dell’ansia autoradio), che grazie al-
rapporto della persona con la musica. risposto in modo affermativo e il 4,7% (n=5) in privati. Questo conferma la sua diffusione in am-
Tre domande avevano risposta sì/no, mentre le altre modo negativo. come nella nostra realtà locale la musicoterapia trovi bienti pubblici (aeroporti, centri commerciali, etc.).
avevano cinque risposte possibili, su una scala di Alla domanda n. 3 “Crede che dopo questo percor- spazi ancora limitati nonostante abbia un importan- Sono sempre meno i momenti in cui si ascolta la
Likert (da “per nulla” a “moltissimo”). so di musicoterapia, una volta a casa, ascolterà la te tradizione culturale, si pensi ad esempio al lavoro musica senza essere impegnati contemporaneamen-
Il questionario è stato somministrato prima della musica con più attenzione rispetto a quello che del musicoterapeuta Claudio Cavallini (Albano et al. te in altre attività. In questo senso il gruppo di ascol-
dimissione a pazienti con disturbi affettivi, della sente dentro?” l’87,9% (n=94) ha risposto in modo 2004). Questo può essere motivato dal fatto che, to può avere i caratteri di un’esperienza di attenzio-
personalità e dipendenza da alcol, che avessero affermativo e il 12,1% (n=13) in modo negativo. nonostante diverse evidenze di efficacia per diversi ne consapevole, in linea con gli esercizi di mindfull-
frequentato almeno tre gruppi di musicoterapia Le risposte alle domande n. 4-8 con risposta multipla disturbi (Silverman M.J., 2009), il ruolo specifico ness proposti in approcci terapeutici come la Dialectal
durante il ricovero. su scala di Likert sono sintetizzate nella Tabella 1. della musicoterapia in ambito psichiatrico non è Behavioral Therapy (Linehan, 2001) o l’Acceptance
ancora del tutto chiaro. and Commitment Therapy (Harris, 2011).
Tabella 1: Risposte al questionario
Il nostro studio ha mostrato come la stragrande mag- La maggior parte dei partecipanti allo studio (62,2%)
Domanda PER NULLA POCO ABBASTANZA MOLTO MOLTISSIMO gioranza (oltre 95%) dei soggetti partecipanti abbia ha valutato inoltre la musicoterapia come un aiuto
percepito l’intervento musicoterapico come estrema- nella gestione dell’ansia. Questo risultato è in linea
4. In che misura crede mente utile all’interno del percorso di cura. Questo con diversi studi che mostrano come l’uso della
che la musicoterapia possa 2 10 28 38 29 risultato non ci sorprende particolarmente in quanto musica in ambito ospedaliero sia correntemente uti-
far diminuire l’ansia? (1,9%) (9,3%) (26,2%) (35,5%) (27,1%) l’ascolto della musica rappresenta per molte persone lizzata per ridurre il dolore, l’ansia e lo stress
un’attività piacevole, che favorisce il benessere sog- (Standley, 1995).
5. In che misura crede che
gettivo e che rende meno stigmatizzante e temuta La maggior parte dei pazienti ha percepito questa
la musicoterapia possa aiutarla 2 4 28 40 33
a riconoscere le emozioni? (1,9%) (3,7%) (26,2%) (37,4%) (30,8%)
l’esperienza del ricovero psichiatrico. Rispetto ad metodologia come molto utile (37,4%) o utilissima
altre attività gruppali proposte durante il ricovero, (30,8%) nel riconoscimento delle emozioni. L’ascolto
6. Quanto crede che l’atmosfera nel gruppo di musicoterapia è più infor- di ogni singolo brano, durante i gruppi, è stato segui-
la musicoterapia possa aiutarla 3 11 39 34 20 male ed accogliente e la musica spesso contribuisce to infatti dalla compilazione di un’apposita scheda da
a gestire le emozioni? (2,8%) (10,3%) (36,4%) (31,8%) (18,7%) a creare un contesto dove parlare di sé e dei propri noi creata per registrare le diverse emozioni provate
vissuti. Questo risultato è in linea con altri studi che durante l’ascolto. I brani proposti, tratti prevalente-
7. Quanto pensa che hanno mostrato come le attività musicoterapiche mente da un repertorio di musica d’autore italiana,
la musicoterapia possa aiutarla 4 10 32 37 24
venivano preferite dai pazienti rispetto ad altre atti- sono risultati ispiratori di un ricco e variegato reper-
a socializzare con gli altri pazienti? (3,7%) (9,3%) (29,9%) (34,6%) (22,4%)
vità riabilitative (Silverman M.J., 2006). In altri con- torio emotivo in tutti i partecipanti, suscitando emo-
8. In che misura crede che testi è stato dimostrato come un intervento musico- zioni come nostalgia, tristezza e rabbia, così come
la musicoterapia possa aiutarla 1 17 32 29 28 terapico possa favorire la motivazione al trattamen- sentimenti di gioia, serenità e rilassamento. Il pro-
a conoscere meglio se stesso/a? (0,9%) (15,9%) (29,9%) (27,1%) (26,2%) to in gruppi di pazienti psichiatrici gravi o che abu- blema del riconoscimento delle proprie emozioni e
sano di sostanze, probabilmente grazie alle proprie- dei propri vissuti interni risulta di cruciale importan-

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za nel paziente psichiatrico grave, in particolare quel- detto stigma legato alla malattia mentale, tuttora ALLEGATO 1 SCHEDA MUSICOTERAPIA
lo affetto da disturbi della personalità, spesso affetto presente in molti ambiti sociali. Il gruppo di musi-
Nome
dal cosiddetto deficit di mentalizzazione, che si carat- coterapia in questo senso agisce, a nostro avviso,
terizza dalla difficoltà di individuare e interpretare gli come un catalizzatore ai fini di ottenere questo Età
stati interni propri e dell’altro (Semerari, 1999). obiettivo e l’atmosfera resa più informale dalla Data
L’utilizzo della canzone come stimolo emotivo si è musica favorisce scambi relazionali e l’interessarsi Brano
rivelato efficace ad “allenare” i soggetti a riconosce- al mondo emotivo dell’altro.
LIVELLO DI INTENSITÀ
re le emozioni suscitate dall’ascolto dei brani. Ci ha abbastanza sorpreso il fatto che la maggioranza
Poco meno della metà dei partecipanti ritiene, inve- dei pazienti consideri il gruppo di musicoterapia come 1. Per nulla 2. Poco 3. Abbastanza 4. Molto 5. Moltissimo
ce, che la musicoterapia possa essere d’aiuto anche un’occasione per conoscere meglio se stessi, alla stre- Tristezza
a gestire le proprie emozioni. Essendo il campione gua di una vera e propria esperienza psicoterapica. Nostalgia
costituito da pazienti psichiatrici gravi è necessario Durante la degenza, il paziente sostiene colloqui Speranza
considerare i complessi almeno settimanali con
Calma
stati emotivi che carat- uno psicoterapeuta e par-
Lo studio condotto conferma Serenità
terizzano questi indivi- tecipa a gruppi terapeuti-
dui, che possono andare l’alto coinvolgimento dei pazienti ci-riabilitativi tenuti da Grandiosità
dai gravi stati di ango- nell’attività di musicoterapia psicologici e infermieri Potenza
scia fino a stati dissocia- ricettiva proposta durante il ricovero che hanno l’obiettivo di Gioia
tivi. È difficile immagina- aumentare il livello di con-
re che in questi casi un intervento musicoterapico sapevolezza del paziente rispetto ai propri problemi. Pesantezza
strutturato come il nostro possa migliorare le proprie Evidentemente anche questo tipo di gruppo assume Piacere
abilità di gestione degli stati emotivi. Per raggiunge- per la persona un significato psicoeducativo. Leggerezza
re questi obiettivi i nostri pazienti frequentano grup- Il notevole coinvolgimento del paziente in questo
Forza
pi specifici di Skills Training ispirati al modello della tipo di attività è dimostrato infine dal fatto che la
Dialectal Behavioral Therapy (Linehan, 2001). stragrande maggioranza degli intervistati auspica di Ansia
È comunque da tenere in cosiderazione come per continuare anche dopo il ricovero autonomamente Angoscia
molte persone la musica possa rappresentare un un ascolto più attento della musica, come avvenuto Confusione
modulatore degli stati emotivi. Si pensi ad esempio durante i gruppi in reparto, con la finalità di conti- Estasi
a chi ascolta musica per aumentare la propria moti- nuare quell’allenamento al riconoscimento delle
Colpa
vazione in attività sportive, pratica tra l’altro vietata emozioni che a nostro avviso rappresenta il maggio-
a livello agonistico perché considerata come doping. re beneficio di questa attività riabilitativa. Smarrimento
La maggioranza (57%) dei pazienti ritiene che il Rabbia
gruppo di musicoterapia favorisca la socializzazione. Lo studio condotto conferma l’alto coinvolgimento Sensazioni
È noto che disturbi psichiatrici gravi possano com- dei pazienti nell’attività di musicoterapia recettiva fisiche
promettere, almeno temporaneamente, le compe- proposta durante il ricovero. È risultato evidente dal-
tenze sociali spingendo il paziente in uno stato di l’analisi dei dati che la maggioranza dei pazienti per- Immagini
isolamento che può a sua volta peggiorare il qua- cepisca l’utilità di questo gruppo in particolare per il e ricordi
dro psichiatrico in un pericoloso circolo vizioso. riconoscimento delle emozioni e lo stimolo alla so-
Il ricovero in sé ha spesso un effetto risocializzante cializzazione. Pensieri
in quanto l’individuo si trova a trascorrere un perio- Questi risultati ci incoraggiano a mantenere questo
do di tempo in un ambiente accogliente, dove ha tipo di attività tra quelle proposte durante il ricove- Emozioni
l’opportunità di relazionarsi con operatori formati ro. Sarà interessante indagare tramite futuri studi su
all’ascolto e altri pazienti con storie simili alla pro- quali sottogruppi di pazienti questo trattamento
Quale voto darebbe a questo brano (da 0-minimo a 10-massimo): ____________
pria. In questo modo si riduce l’effetto del cosid- otterrà risultati migliori.

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ALLEGATO 2 SCHEDA DI AUTOVALUTAZIONE MUSICOTERAPIA


Bibliografia
Età Sesso: F M
■ Albano F. et al. ■ Ross S., Cidambi I., Dermatis H., Weinstein J.,
Claudio Cavallini, Un pioniere della musicoterapia, Ziedonis D., Roth S. & Galanter M.
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eases 27(1), pp. 41-53, 2007.
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2. Crede che la musica potrebbe rappresentare un aiuto Universities Press, 1975. ■ Semerari A.
all’interno del suo percorso di cure? SI NO (a cura di), Psicoterapia cognitiva del paziente
■ Charles C., Whelan T. & Gafni A.
grave, Cortina, Milano, 1999.
(What do we mean by partnership in making deci-
3. Crede che dopo questo percorso di musicoterapia, una volta a casa, sions about treatment?, BMJ (Clinical research ed.) ■ Silverman M.J.
ascolterà la musica con più attenzione rispetto a quello che sente dentro? SI NO 319(7212), 780-2, 1999. Psychiatric Patients’ Perception of MusicTherapy
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■ Dingle G.A., Gleadhill L. & Baker F.A.
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Can music therapy engage patients in group cogni-
4. In che misura crede che la musicoterapia possa far diminuire l’ansia? tive behaviour therapy for substance abuse treat- ■ Silverman M.J., Marcionetti M.J.
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Per nulla [1] Poco [2] Abbastanza [3] Molto [4] Moltissimo [5]
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5. In che misura crede che la musicoterapia possa aiutarla a riconoscere le emozioni? Individual music therapy for depression: randomised ■ Silverman M.J.
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Per nulla [1] Poco [2] Abbastanza [3] Molto [4] Moltissimo [5]
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6. Quanto crede che la musicoterapia possa aiutarla a gestire le emozioni? Fare “ACT”. Una guida pratica per professionisti pp. 105-31, 2009.
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Per nulla [1] Poco [2] Abbastanza [3] Molto [4] Moltissimo [5]
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Per nulla [1] Poco [2] Abbastanza [3] Molto [4] Moltissimo [5] (pp. 3–22), Harwood, Langhorne.
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8. In che misura crede che la musicoterapia possa aiutarla a conoscere meglio se stesso/a?
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Per nulla [1] Poco [2] Abbastanza [3] Molto [4] Moltissimo [5]
Trattamento cognitivo-comportamentale del distur- exploratory randomised controlled trial, The British
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recensioni

IL RESPIRO DELLA MUSICA be essere prerogativa imprescindibile della musica accompagnano a piccoli passi verso un finale esplo- NONNO BACH.
Paolo Terni stessa? La risposta è sì e letture come questa ce ne sivo, inaspettato, quasi si dovesse premiare l’attesa LA MUSICA SPIEGATA AI BAMBINI.
BOMPIANI, MILANO, 2011 danno la conferma. Spesso è stato posto l’accento e la paziente perseveranza antecedenti a quell’apice Ramin Bahrami
sul valore denotativo e simbolico della musica, quasi narrativo. Ma ci sono letture invece, come “Il respi- BOMPIANI, MILANO, 2015
Sono tante le strade che porta- fosse impossibile conferirle una funzionalità descrit- ro della musica”, che fin dalle prime pagine sono in
no all’ascolto! E altrettanti sono tiva. Tuttavia le descrizioni che passano fra le righe grado di rapirci e di scuoterci fin dalle radici più pro- È la storia ad annoverare Johann
i modi per parlare di musica! del libro di Terni presentano lo stesso scarto feno- fonde quasi ogni frase si ramificasse dentro toccan- Sebastian Bach fra i più geniali e
La lettura che proponiamo menologico che s’interpone tra lo spiegare una cosa do il nostro essere dalla punta dei piedi, passando inusuali protagonisti dell’arte mu-
guarda a essa da un’altra angolazione: quella più o il comprenderla nella sua essenza. per il cuore fino a raggiungere le vette più inacces- sicale. Con le sue opere e il suo originale modo di
vitale. E si rivolge a quell’accompagnamento sonoro La musica si apre a un’infinità d’interpretazioni, ma sibili della nostra coscienza. concepire la composizione e il comporre ha saputo
ed esistenziale che dà voce alle nostre vite sia da l’ascolto vero, distaccato, immediato, estetico, si con- Riflettendo sui tecnicismi, sulle tipiche espressioni consacrare un genere musicale (quello classico) pur
potenziali esecutori che da ascoltatori distratti o atten- cretizza nell’hic et nunc, nel qui e ora, ed è un atto impiegate spesso dalla musicoterapia, vorrei che, sconfinando in una varietà di stili e di forme che
ti quali noi siamo nel trascorrere del nostro tempo. unico e irripetibile, un ascolto tutto d’un fiato che in riportando questo breve frammento, si potesse fanno del sommo artista un vero e proprio cosmo-
Nella culla delle conoscenze letterarie, musicali e un’onda sinestesica è in grado di coinvolgere tutto il implementare il concetto benenzoniano di iso per polita della musica.
drammaturgiche, Paolo Terni è una figura di grande nostro corpo e il nostro essere-uomo-suono. regalare un’immagine capace di arricchirne la defini- Uno sguardo troppo superficiale e parziale rischia di
rilievo culturale. Il fatto che uno studioso di tale pro- Il respiro della musica è un sentire, un percepire e zione in senso esteso e percettivo: etichettare il gesto compositivo bachiano, ricco di
fondità di pensiero e di grande maestria nella scrit- un comprendere senza filtri, senza dover ricorrere quelle geometrie contrappuntistiche fra imitazione e
tura dia alla luce un libro dal titolo così significativo, alle zone superiori del cervello, ma a quelle più “l’ascolto non è solo un confronto plurale, mobile, modulazione armonica, in un errato semplicistico
Il respiro della musica, ci dovrebbe indurre a cata- empatiche, più antiche, quelle che sanno cogliere il sfuggente, variabile, abitato dai mille riflessi dell’eco: binomio sacro e metafisico che tende a renderci
pultarci nella libreria più vicina per acquistarne una movimento, quelle che fanno venire la pelle d’oca, vi è un inizio, come fosse un concepimento. E’ una quasi inavvicinabile la figura del Bach uomo.
copia senza esitazioni, a occhi chiusi, quasi come un quelle che fanno viaggiare attraverso immaginari soglia, un passaggio preliminare, delicato, duro e Alla sua figura tanto rigorosa quanto virtuosa è stato
atto di fede per amore della musica e del suo intrin- mai esplorati fin d’ora. severo... è il nostro riconoscere-fulmineo e assoluto infatti troppo spesso accostato esclusivamente un
seco mistero. La musica come autentica immagine del mondo... un’identità musicale nel momento stesso del suo alone mistico-religioso dal sapore quasi dogmatico,
Questo non è uno di quei saggi accademici dal taglio ordinato dal molteplice respiro di infinite sequenze, farsi, momento, questo, intrigante e misterioso, come tralasciando la spinta vitale e mondana che muove-
analitico, pronti a sezionare ogni dettaglio struttura- diversamente sovrapposte e su diversi vettori tem- ogni nascita...” va l’animo irrequieto di questo musicista capace di
le compositivo di un’opera d’arte. Parliamo di respiro porali, in una fluttuante architettura. godere di ogni esperienza del suo tempo e di impre-
e, coerentemente, l’autore ci guida verso questo tipo Con un’immagine poetica ed efficace, Terni ci ram- Luca Zoccolan ziosire la sua vita con ben due mogli e dieci dei suoi
di esperienza sonora. menta la vera natura della musica: quella ineffabile, figli sopravvissuti.
È come se ogni opera citata fra le pagine profumate per usare un’espressione di Jankelevitch, dove la Questa distanza viene colmata grazie all’espediente
e pergamenate di questo saggio, per altro valorizza- temporalità si fa divenire e lo scorrere delle tracce letterario proposto dal concertista Ramin Bahrami,
to da un editing e da una cura estetica (copertina sonore insieme ai processi imitativi propri della grande interprete della musica di Bach che, in veste
inclusa) impeccabili da parte della Bompiani, fosse composizione si estrinsecano attraverso il continuo di scrittore, propone un ruolo inedito per il composi-
in grado di guidare il lettore anche meno esperto dipanarsi di un filo di scrittura, di un versatile flusso tore della nona sinfonia. Quale? Quello di nonno. È
verso un ascolto inusuale, quasi paradossale, un narrativo capace di tessere molteplici sequenze di una scelta voluta dall’autore che esprime coerente-
ascolto privo di audio. suoni significanti a misura del nostro ascolto. mente l’affetto e l’ammirazione per l’artista che è
È possibile sentire un suono senza dover ricorrere Ci sono libri che, per lasciare un messaggio signifi- divenuto compagno dei suoi studi e delle sue rifles-
all’organo di senso che, per dòxa comune, dovreb- cativo e catturare l’attenzione del lettore habitué, lo sioni sulla musica, ma soprattutto sulla vita. Perché

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recensioni

un nonno non è un padre, non ha più nulla da inse- MUSICOTERAPIA Il volume può essere un utile strumento di lavoro per sente in ospedali e centri di riabilitazione. Tra le
gnare, ha soltanto da raccontare e da trasmettere, è PER L’ATTENZIONE E musicoterapisti e può essere fruibile in contesti clinici conseguenze del non adeguato e completo ricono-
la voce forse scomoda ma sincera di chi ha vissuto, LA CONSAPEVOLEZZA con, o senza, la presenza di un medico psichiatra o di scimento della musicoterapia e dei musicoterapisti,
di chi ha visto, di chi ha compreso restando ora un Laura Gamba uno psicologo; l’attività proposta accompagna il sog- insieme alla mancanza di un profilo professionale
testimone silenzioso, attento e premuroso anche per STREETLIB, 2016 getto nell’osservazione della personale esperienza di codificato, si riscontra la mancanza di linee guida,
chi verrà dopo di lui. ascolto e non prevede l’analisi e l’interpretazione dei di protocolli di intervento, di strumenti di valuta-
Le domande, talvolta irriverenti, che il bambino Disponibile su: contenuti emersi mettendoli in relazione con la vicen- zione codificati e differenziati in base ai diversi
odierno rivolge a Bach, che si definisce “il nonno https://sell.streetlib.com/go/NyiT54eO da personale, interiore, familiare, immaginaria o reale ambiti di applicazione.
della musica”, fanno da specchio al profondo dialo- che sia. Il percorso di ascolto musicale finalizzato al Dopo alcune considerazioni di carattere generale e
go interiore che negli anni si è instaurato fra Il volume illustra ed esemplifica un modulo di miglioramento dell’attenzione e della consapevolezza di metodo relative alla necessità di una valutazio-
Bahrami e il suo amato compositore. Musicoterapia finalizzato al miglioramento dell’atten- non porta il conduttore a sconfinamenti nella sfera di ne specifica in Musicoterapia, tanto dal punto di
Anche la nota critica dell’autore per bocca di nonno zione e della consapevolezza, utilizzabile in contesti competenza della psicoterapia. Il percorso di ascolto vista di un primo inquadramento del paziente in
Bach rivolta al mondo moderno, sedotto dagli ecces- in cui i soggetti coinvolti possano trarre beneficio da può, pertanto, essere proposto a persone che non vista dell’elaborazione del progetto riabilitativo,
si dell’era mediatico-digitale e dai soprusi della vio- un lavoro centrato sull’attenzione, la concentrazione sono pronte per affrontare la dimensione emotiva o quanto dal punto di vista della rilevazione degli
lenza, in quest’ottica assume un valore aggiunto e e la crescente consapevolezza rispetto il proprio non desiderano farlo, oppure non dispongono degli esiti del trattamento, vengono proposti alcuni stru-
possiamo comprendere quanto lo scrittore di questo approccio all’esperienza dell’ascolto musicale. strumenti linguistici ed espressivi. menti operativi costruiti, elaborati e rivisti nel
illuminante libro, anche per il proprio vissuto di guer- Il percorso è già stato sperimentato dall’autrice, musi- Il contesto in cui viene proposto il percorso può dun- corso di più di venti anni di pratica clinica indivi-
ra e di sofferenza, sia autorizzato a scuoterci dal tor- coterapista professionista in ambito clinico, in più cicli que essere un luogo di cura e riabilitazione, ma duale e di gruppo nel contesto di servizi ospeda-
pore con queste parole: e con buoni risultati con soggetti adulti affetti da diver- anche un contesto preventivo ed educativo; i desti- lieri di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adole-
se forme di disagio mentale, ma può essere utilizzato natari possono essere persone adulte e adolescenti, scenza e di riabilitazione psichiatrica. Il materiale
[…]“è importante trovare qualcuno che ci guidi anche in contesti di minore gravità e all’interno di per- come pure musicoterapisti in formazione. prevede schede per l’osservazione e la valutazione
verso la musica, la pittura,la letteratura. Possono corsi formativi, con soggetti motivati a migliorare la distinte tra età evolutiva, adolescenza ed età adul-
farlo i nostri genitori, la famiglia… la scuola e gli propria capacità di attenzione e ad approfondire la ta, con legenda ed indicazioni dettagliate per l’as-
STRUMENTI PER LA VALUTAZIONE
insegnanti”[…] consapevolezza rispetto la propria modalità di fruire segnazione dei punteggi, esempi di schede compi-
IN MUSICOTERAPIA; NEUROPSICHIATRIA DELL’INFANZIA
dell’esperienza dell’ascolto musicale. late con riferimenti ai casi clinici.
E DELL’ADOLESCENZA; PSICHIATRIA
Aggiungerei le arti terapie e la musicoterapia in par- Il testo comprende una parte introduttiva in cui ven-
ticolare che, per la sua posizione anticonvenzionale gono illustrate le finalità, le caratteristiche e le spe- Laura Gamba
e multidisciplinare, ci offre ogni giorno, anche attra- cificità del percorso proposto, oltre che gli ambiti di STREETLIB, 2016
verso laboratori talvolta sperimentali e inusuali, utilizzo. Vengono messi a disposizione materiali
Prefazione di
anche l’opportunità di far scoprire o rivivere lo spiri- pronti per l’utilizzo: schede, tabelle per la raccolta
Pier Luigi Postacchini
to dei grandi compositori come Bach che puoi trova- dei punteggi, grafici per l’analisi dei risultati, elenchi
re nella successione armonica di una canzone dei dei brani musicali da proporre in tre moduli di attivi-
Beatles come in un assolo di chitarra elettrica dei tà. Vengono fornite tutte le necessarie indicazioni Disponibile su:
Metallica dove si può nascondere astutamente una per l’utilizzo del materiale. Nell’ultimo capitolo viene https://sell.streetlib.com/go/NyiT54eO
Fuga tipica del mitico Sebastian! messa a disposizione una scheda sintetica che può
essere utilizzata per la preparazione di un progetto Per quanto non ancora riconosciuta tra le profes-
Luca Zoccolan centrato sull’utilizzo del percorso di ascolto. sioni socio-sanitarie la Musicoterapia è di fatto pre-

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58 Gli articoli pubblicati dal 1992 al 1998 sono ora raccolti in “Musica & Terapia, Quaderni italiani di Musicoterapia”
edizioni Cosmopolis, Corso Peschiera 320, 10139 Torino - www.edizionicosmopolis.it
articoli pubblicati Sul nostro sito www.musicaterapia.it sono disponibili i pdf consultabili e scaricabili, dall’anno 2000 al 2010.
Dei numeri successivi è possibile visualizzare il sommario.

Volume VII, Numero 1, Gennaio 1999 Numero 7, Gennaio 2003 sonoro-musicale come esperienza formativa di gruppo (A. Marconcini, L. Tamagnone) • Un’esperienza di musicotera-
Volume VII, Numero 2, Luglio 1999 La percezione sonoro/musicale (G. Del Puente, F. Fiscella, Raglio, M. Santonocito) • Musicoterapia e anziani (A. Vara- pia presso l’Hospice della azienda istituti ospitalieri di
Numero 1, Gennaio 2000 S. Valente) • L’ascolto Musicale (G. Manarolo) • La com- gnolo, R. Melis, S. Di Pierro) Cremona (L. Gamba) • La musica come strategia terapeu-
Numero 2, Luglio 2000 posizione musicale a significato universale. Conside- Numero 11, Gennaio 2005 tica nel trattamento delle demenze (A. Raglio)
Numero 3, Gennaio 2001 razioni cliniche (G. Scarso, A. Ezzu) • Validità del training Aspetti timbrici in musica e in Musicoterapia (P. Ciampi) • Numero 15, Gennaio 2007
Indici completi degli articoli in: www.musicaterapia.it musicoterapico in pazienti in stato vegetativo persisten- Il problema del “significato” in musicoterapia. Alcune Implicazioni per l’educazione e la riabilitazione della ricer-
te: studio su tre casi clinici (C. Laurentaci, G. Megna) • riflessioni critiche sullo statuto epistemologico della disci- ca psicologica sull’improvvisazione musicale (M. Biasutti) •
Numero 4, Luglio 2001 L’approccio musicoterapico con un bambino affetto da plina, sulle opzioni presenti nel panorama attuale e sui Le componenti cerebrali dell’amusia (L.F. Bertolli) •
Ascolto musicale, ascolto clinico (A. Schön) • Musicote- grave epilessia. Il caso di Leonardo (L. Torre) • Co-creare modelli di formazione proposti (G. Gaggero) • Il signifi- Musicoterapia e stati di coma: un’esperienza diretta, il
rapia e tossicodipendenza (P.L. Postacchini) • Il paziente dinamiche e spazi di relazione e comunicazione attraver- cato dell’espressività vocale nel trattamento musicotera- caso di Marco (C. Ceroni) • Forme aperte, forme chiuse:
in coma: stimolazione sonoro-musicale o musicoterapia? so la musicoterapia (M.M. Coppa, F. Santoni, C.M. Vigo) • pico di bambini con Disturbo Generalizzato dello Sviluppo una esperienza di musicoterapia di gruppo nel centro
(G. Scarso, A. Visintin) • Osservazione del malato di L’evoluzione musicale in Musicoterapia (B. Foti, I. Ordiner, (DGS) (A. Guzzoni) • L’esportabilità spazio-temporale del diurno psichiatrico di Oderzo (TV) (R. Bolelli) • L’inter-
Alzheimer e terapia musicale (C. Bonanomi, M.C. E. D’Agostini, D. Bertoni) • L’intervento musicoterapico cambiamento nella pratica musicoterapica: una pre-ricer- vento integrato tra logopedista e musicoterapista nei
Gerosa) • Due storie musicoterapiche (L. Corno) • Il nelle fasi di recupero dopo il coma (R. Meschini) ca (M. Placidi) • L’ascolto come luogo d’incontro: un trat- bambini con impianto cocleare (A.M. Beccafichi, G.
suono del silenzio (A. Gibelli) • Il setting in Musicoterapia Numero 8, Luglio 2003 tamento di musicoterapia recettiva (G. Del Puente, G. Giambenedetti)
(M. Borghesi, A. Ricciotti) Gli Istituti Superiori di Studi Musicali e la formazione in Manarolo, S. Venuti) • Armonie e disarmonie nel disagio Numero 16, Luglio 2007
Numero 5, Gennaio 2002 Musicoterapia... paradigma e curriculum musicale... (M. motorio: una rassegna di esperienze (B. Foti) Legato/staccato: la problematica della creazione e della
Riabilitazione Psicosociale e Musicoterapia aspetti intro- Spaccazocchi) • Dialogo riabilitativo fra la Musicoterapia e Numero 12, Luglio 2005 morte nella musica occidentale del XX° secolo (Michel
duttivi (L. Croce) • Evoluzione del concetto di riabilita- l’età evolutiva (P.L. Postacchini, A. Ricciotti) • Musicote- La supervisione in Musicoterapia (P.L. Postacchini) • Le Imberty) • Memorie di gruppo e musicoterapia (Egidio
zione in Musicoterapia (P.L. Postacchini) • Prospettive rapia e riabilitazione in età evolutiva (R. Burchi, M.E. competenze musicali in ambito musicoterapico: una pro- Freddi, Antonella Guzzoni) • Giocando con i suoni: un
terapeutiche nell’infanzia: “Dalla disarmonia evolutiva D’Ulisse) • Musicoterapia e psicomotricità: un’integrazio- posta (F. Demaestri) • L’armonia del sé: aspetti musicali intervento sul bullismo (E. Prete, A.L. Palermiti, M.G.
alla neuropsicopatologia (G. Boccardi) • Musicoterapia e ne possibile (R. Meschini, P. Tombari) • L’intervento di dello sviluppo del sé (C. Tamagnone) • Interventi musi- Bartolo, A. Costabile, R. Marcone) • Esserci, Esprimersi,
ritardo mentale (F. Demaestri, G. Manarolo, M. Picozzi, F. musicoterapia nella psicosi (R. Messaglia) • Terapia sono- coterapici con bambini gravemente ipotonici (W. Fasser, Interagire tra adolescenti attraverso la musica e gli altri
Puerari, A. Raglio) • Indicazioni al trattamento e criteri di ro-musicale nei pazienti in coma: esemplificazione tra- G. V. Ruoso) • Emozioni e musica: percorsi di musicote- linguaggi (Francesca Prestia) • Musicoterapia e demenza:
inclusione (M. Picozzi) • L’assesment in Musicoterapia, il mite un caso clinico (G. Scarso, A. Ezzu) • Musicoterapia rapia contro la dispersione scolastica (M. Santonocito, P. un caso clinico (M. Gianotti, A. Raglio) • Musicoterapia
bilancio psicomusicale e il possibile intervento (G. preventiva e profilassi della gravidanza e del puerperio Parentela) • “Il Serpente Arcobaleno” esperienze di nelle strutture intermedie: un’esperienza in una comunità
Manarolo, F. Demaestri) • L’assessment in musicoterapia, (F. Pasini, A. Auditore) • Musicoterapia e disturbi comuni- musico-arte-terapia e tossicodipendenza (F. Prestia) di riabilitazione (F. Inzerillo) • Le tecniche musicoterapiche
osservazione, relazione e il possibile intervento (F. cativo-relazionali in età evolutiva (F. Demaestri) Numero 13, Gennaio 2006 (G. Manarolo)
Puerari, A. Raglio) • Tipologie di comportamento sono- Numero 9, Gennaio 2004 La Psicologia della musica: il punto, le prospettive (G. Numero 17, Gennaio 2008
ro/musicale in soggetti affetti da ritardo mentale (A.M. Psicologia della musica e adolescenza (O. Oasi) • Forme Nuti) • John Cage: caso vs. improvvisazione (C. Lugo) • La musicoterapia nel contesto delle neuroscienze (P.
Barbagallo, C. Bonanomi) • La musicoterapia per bam- musicali e vita mentale in adolescenza (A. Ricciotti) • La composizione in musicoterapia (A.M. Gheltrito) • Mu- Postacchini) • La voce delle emozioni: l’espressività voca-
bini con difficoltà emotive (C.S. Lutz Hochreutener) Musica e Adolescenza (G. Manarolo, M. Peddis) • Un sicoterapia preventiva in ambito scolastico: un program- le tra svelamento e inganno (G. Manarolo) • Associa-
Numero 6, Luglio 2002 intervento di Musicoterapia con un gruppo di adolescen- ma sperimentale per lo sviluppo dell’empatia (E. zione Cantascuola: un percorso espressivo musicale scuo-
Relazione, disagio, musica (M. Spaccazocchi) • Musicoterapia ti (L. Metelli, A. Raglio) • L’approccio musicoterapico in D’Agostino, I. Ordiner, G. Matricardi) • Musicoterapia e la-sanità-scuola (G. Guiot) • Musicoterapia e prevenzione
a scuola (M. Borghesi, E. Strobino) • Musicoterapia e inte- ambito istituzionale: il trattamento dei disturbi neuropsi- Riabilitazione: una esperienza gruppale integrata (Flora in pediatria oncologica (M. Macorigh) • La stimolazione
grazione scolastica (E. Albanesi) • Un intervento chici dell’adolescenza (F. Demaestri) • Dal rumore al Inzerillo) • Dal Caos all’armonia (R. Messaglia) sonoro-musicale alla casa dei risvegli Luca de Nigris di
Musicoterapico in ambito scolastico (S. Melchiorri) • suono, dalla confusione all’integrazione (R. Busolini, A. Numero 14, Luglio 2006 Bologna (R. Bolelli) • Gruppi di musicoterapia presso il
L’animazione musicale (M. Sarcinella) • L’educazione musi- Grusovin, M. Paci, F. Amione, G. Marin) Il cervello nell’esecuzione e nell’ascolto della Musica (M. servizio territoriale di neuropsichiatria dell’infanzia e della
cale come momento di integrazione (S. Minella) • L’im- Numero 10, Luglio 2004 Biasutti) • Interazione, relazione e storia: ragionamenti di adolescenza (L. Gamba) • Attività di musicoterapia nella
provvisazione vocale in musicoterapia (A. Grusovin) • Espressione dello spazio e del tempo in musicoterapia: musicoterapia e supervisione (F. Albano) • Il suono e la riabilitazione psichiatrica (L. Gamba, A. Mainardi, E. Agrimi)
L’approccio musicoterapico nel trattamento del ritardo men- sintonizzazioni ed empatia (P.L. Postacchini) • Intratteni- mente: un’esperienza di conduzione di gruppo in psichia- Numero 18, Luglio 2008
tale grave: aspetti teorici e presentazione di un’esperienza mento, educazione, preghiera, cura... Quante funzioni può tria (G. D’Erba, R. Quinzi) • La condivisione degli stati della Musica e terapia: alcune riflessioni storiche (S.A.E. Leoni) •
(Karin Selva) • Musicoterapista e/o Musicoterapeuta? (M. svolgere il linguaggio musicale? (L. Quattrini) • Musicote- mente: una possibile lettura dell’interazione musicotera- Musicoterapia e riabilitazione cognitiva nella schizofrenia:
Borghesi, A. Raglio, F. Suvini) rapia in fase preoperatoria (G. Canepa) • L’improvvisazione pica nella grave disabilità (S. Borlengo, G. Manarolo, G. uno studio controllato (E. Ceccato, P.A. Caneva, D.

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articoli pubblicati
Lamonaca) • Suonare e cantare, tra quotidianità e arte, Osservazioni comparate (F. Petrella) • “Anche oggi ci oncologia un caso clinico (Andrea Perdichizzi) • Efficacia zia (Elena Sartori) • Il canto della voce. La comunicazio-
dalla semiologia alla musicoterapia (R. Bolelli) • Quale siamo incontrati”. Musica, narrazione, realtà (P. Ciampi) • del trattamento musicoterapico in pazienti con esiti di ne vocale in musicoterapia (A. Grusovin) • Il nucleo al
musicoterapia nella scuola primaria? (C. Massola, A. Riflessioni e possibili orientamenti metodologici per il intervento per neoplasia mammaria (C. Laurentaci, W. centro, al centro del nucleo (S. Cornara, M. Colombo, I.
Capelli, K. Selva, F. Bottone, F. Demaestri) • A Volte i pesci trattamento musicoterapico nei disturbi neuropsichici Cifarelli) • Musica per diminuire il distress e per rafforza- Pajoro, I. Santi) • “Il filo sonoro” Musicoterapia preven-
cantano... Musicoterapia e sordità: un esperienza di lavo- della adolescenza (F. Demaestri) • La persona al centro re le strategie di coping (G. Antoniotti) • Musicoterapia in tiva in gravidanza e post-nascita (E. Baratelli) • Il per-
ro con bambini “diversamente” udenti (F. La Placa) • dell’ascolto: esperienze di musicoterapia recettiva nel hospice per il malato e i familiari (M. Baroni) turbante musicale quando la voce restituisce il senso
Alice: percorso sonoro tra improvvisazione e composizione trattamento del paziente psicogeriatrico (M.C. Gerosa, Numero 27, Gennaio 2013 alla parola (E. Freddi) • Valutazione di un progetto di
(D. Bruna) • Musicoterapia per operatori sanitari (G. D’Erba, M.A. Puggioni, C. Bonanomi) • L’intervento musicotera- Musicoterapia e disturbi dello spettro autistico: osservazione musicoterapia: il punto di vista del personale docente di
R. Quinzi) • Viaggio attraverso la memoria (R. Prencipe) pico in ambito psichiatrico (S. Navone) e valutazione dell’attenzione congiunta (A. Guzzoni) • La musi- una scuola elementare (A. Malfatti) • L’intervento di
Numero 19, Gennaio 2009 Numero 23, Gennaio 2011 coterapia presso il Centro Paolo VI di Casalnoceto (Al), una musicoterapia nel postparto: il progetto mamme in sol
Psicologia della Musica e Musicoterapia: quale dialogo? Intervista ad Augusto Romano • Acquisizione linguistica storia lunga trent’anni (F. Demaestri) • Suoni e silenzi della (F. Borgarello)
(R. Caterina) • Neuroscienze e musica (L. Lopez) • “L’abi- e musica (E. Freddi) • La balbuzie e la voce del padre (L. gravidanza (A. Auditore, F. Pasini) • “La voce dei colori” (P. Numero 31, Gennaio 2015
to che fa il monaco”: il processo terapeutico riabilitativo Pigozzi) • La musicoterapia presso la Fondazione Sospiro: Candeletti, M. Gentile, G. Vigliaroni, A. (Mauro) Sarcinella) • La musica fra narratività, espressività e drammaticità (M.
di una suora di clausura in Comunità Psichiatrica (G. evoluzione, sviluppi scientifici e riflessioni (A. Raglio) • La Ritmi sospesi (M. Peddis, P. Franza) • “Quello che non ho” (A. Imberty) • Esternalizzare l’esperienza musicale (M. Spacca-
Cassano, M. Carnovale) • Ambiguità e non ambiguità della canzone come strumento terapeutico (P.L. Postacchini) • Cavalieri) • L’incremento dell’attenzione condivisa attraverso zocchi) • La funzione di induzione senso-motoria della
musica (G. Del Puente, G. Manarolo, S. Guida, F. Pannocchia) • Musicoterapia: processo, descrizione e analisi del com- l’intervento di musicoterapia in soggetti con disturbo dello musica (C. Cano) • Laetitiae comes, medicina dolorum (R.
La costruzione di un intervento clinico integrato: portamento non verbale (A. Pitrelli) • Schizoaffettività e spettro autistico (S. Cainelli, S. de Falco, P. Venuti) Damasio) • Processi interiori e forme musicali: appunti di
Psicofisiologia e Musicoterapia (A.R. Sabbatucci, M. musicoterapia l’esperienza della stabilità (S. Neri) • Un Numero 28, Luglio 2013 viaggio (S.A.E. Leoni) • Suoni non detti... parole non suo-
Consonni) • Musicote-rapia nelle Cure Palliative: l’espe- concerto di storie (S. Cornara) Impromptus sull’improvvisazione: in musica, nel lavoro nate (P. Ciampi) • Un contributo alla validazione italiana
rienza dell’hospice di Cremona (L. Gamba) • Importanza Numero 24, Luglio 2011 analitico (F. Petrella) • Suono e immaginazione: progre- dello Short Test of Musical Preferences Reviseted (STOMP-
della ricerca sperimentale in musicoterapia (M. Biasutti) La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi (R. dire attraverso i linguaggi dell’arte (U. Petrin) • L’improv- R) (L. Urgese)
Numero 20, Luglio 2009 Caterina) • La ricerca in musicoterapia: lineamenti, temati- visazione come formatività interpersonale (A. Sbordoni) • Numero 32, Luglio 2015
Il Canto Sociale della Corale Cavallini di Modena (F. Albano, che e prospettive (M. Biasutti) • Musicoterapia e Danza- Improvvisazione: appunti a margine (C. Lugo) • L’improv- Musicoterapia e sintomatologia depressiva (S. Navone) •
P. Curci) • Il metodo STAM nella psicosi: il contributo della terapia nel trattamento dei disturbi dell’equilibrio in pazien- visazione nella didattica: una ricerca sulle concezioni dei Musica “Attiva-Mente” (C. Tamagnone, L. Gisoldi, C. Arizio, I.
ricerca (E. Ceccato, D. Lamonaca, L. Gamba, R. Poli, P.A. ti con sclerosi multipla: studio su due pazienti (C. docenti (M. Biasutti) • Aspetti modali nell’improvvisazio- Corsini) • L’intervento di Musicoterapia secondo il modello
Caneva) • La Composizione Facilitata di Canzoni nella riabili- Laurentaci, M.R. Lisanti, A. Dasco, G. Guida) • Sviluppo di ne musicoterapica (Stefano Navone) • Crediamo ai tuoi Benezon nel coma vegetativo (A. Bianco, B. Mamone, R.
tazione psichiatrica (P.A. Caneva) • L’organiz-zazione tempo- una sequenza sonoro/musicale da impiegare come stru- occhi: costruire l’improvvisazione con un gruppo di ado- Messaglia, O. Perillo, E. Pirlo) • La teoria Sonoro-Vibrazionale
rale in pazienti psichiatrici (G. Giordanella Perilli) • La misu- mento d’indagine nella fase di valutazione musicoterapica lescenti affetti da disagio neuropsichico (F. Demaestri, P. e gli Stati Vegetativi (S. De Laurentis) • Musicoterapia e auti-
razione degli esiti nel trattamento musicoterapico (L. Gamba, (G. Manarolo, S. Piattino, C. Lorenzi, F. Pirillo, G. Del Puente) Filighera, P. Giusto, C. Lo Re) smo (M. Mingione) • Il trattamento musicoterapico singolo
R. Poli) • Anam-nesi di una cover band a proprio (dis)agio (S. Numero 25, Gennaio 2012 Numero 29, Gennaio 2014 e di gruppo nella cura delle demenze (S. Cornara, M.R.
Bolchi, G. D’Erba, R. Quinzi) • Musicoterapia in SPDC (A. Incontro-intervista con Umberto Petrin (F. Demaestri) • Le competenze musicali per accedere alle scuole di for- Gerosa) • Approccio miusicale globale alla persona affetta
Sarcinella) • Quale ricerca in Musicoterapia? (A. Raglio) Musicoterapia e scuola a un bivio: quale direzione? (F. mazione in musicoterapia (M. Spaccazocchi) • Improv- da demenza (S. Filippi)
Numero 21, Gennaio 2010 Bottone, A. Cappelli) • La fragilità emotiva del musicista. visazione in musicoterapia: concatenazioni relazionali ed Numero 33, Gennaio 2016
Musicoterapia. Scientifica o Umana? (P.L. Postacchini, M. Report di un’indagine empirica preliminare (P.L. Righetti, affettive (P. Ciampi) • T.I.M.E.: Training Interactive Musical Emozioni, musica e significato (R. Caterina) • Le ricerche psi-
Spaccazocchi • Apprendimenti musicali e sistema spec- E. Battistella, M. Semenzin) • Dialisi e rilassamento: un’e- Elements una proposta per i D.S.A. (G. Ferrari, A. Nicoletti, copedagogiche sulle sinestesie in musica (M. Biasutti) •
chio (M. Mazzieri, M. Spaccazocchi) • Musicoterapia e sperienza di ascolto in musicoterapia (F. Ricci) • Ripetizione L. Xodo) • Musicoterapia e demenze: l’esperienza presso Effetti sulla terapia farmacologica di un trattamento musico-
casi impossibili: le opportunità create da una certa e variazione: chiave della strutturazione del tempo e delle strutture residenziali e diurne (G. Vizzano) • Suzanne. terapico di gruppo (M. Degli Stefani, M. Biasutti, M.
modalità di ascolto musicale (P. Ciampi, A. Cavalieri) • esperienze emotive (G. De Battistini) • Il musicale in musi- Elaborazione di un lutto in un gruppo di musicoterapia (A. Guadagnini) • Musicoterapia e stati vegetativi: una sindrome
Quando la verità relazionale del vocalico canta intona- coterapia: analisi di un intervento di gruppo (R. Bolelli) Cavalieri, Cooperativa Sociale CrescereInsieme ONLUS) • recente (M. Sarcinella) • La teoria della musicalità intrinseca
ta (R. Gigliotti) • La cultura e la risposta all’ascolto musi- Numero 26, Luglio 2012 Musicoterapia a scuola (A. Malfatti) • Musicoterapia con il nell’intervento musicoterapico con pazienti in stato vegeta-
cale. Le immagini come garanti metapsichici (G. Introduzione al tema: la musicoterapia in oncologia (A. bambino autistico (S. Bolchi) tivo (A. Forloni) • Musica e musicoterapia per l’Alzheimer:
DelPuente, G. Manarolo, S. Guida) Perdichizzi) • Musicoterapia in oncologia: studio quanti- Numero 30, Luglio 2014 un’esperienza personale (P. Reani)
Numero 22, Luglio 2010 qualitativo in ambito ospedaliero (Alberto Malfatti, Relazione, musicalità e canto nella comunicazione sono-
Interpretazione psicoanalitica e interpretazione musicale. Davide Ferrari, Giovanna Ferrandes) • Musicoterapia in ro/vocale tra mamma e bambino nella primissima infan-

musica&terapia Numero 34 - Luglio 2016


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Cima E., Psicosi secondarie e psicosi reattive
nel ritardo mentale, Abilitazione e Riabilitazione,
II (1), 1993, pp. 51-64.
c) CAPITOLO DI UN LIBRO
Moretti G., Cannao M., Stati psicotici nell’infanzia.
In M. Groppo, E. Confalonieri (a cura di),
L’Autismo in età scolare, Marietti Scuola,
Casale M. (Al), 1990, pp. 18-36.
d) ATTI DI CONVEGNI
Neumayr A., Musica ed humanitas. In A. Willeit
(a cura di), Atti del Convegno: Puer,
Musica et Medicina, Merano, 1991, pp. 197-205.
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