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musica&terapia

32
numero

direttore editoriale
Gerardo Manarolo

comitato di redazione
Claudio Bonanomi
Massimo Borghesi
Ferruccio Demaestri
Bruno Foti
Alfredo Raglio
Andrea Ricciotti

segreteria di redazione
Ferruccio Demaestri

comitato scientifico
Rolando O. Benenzon
Università San Salvador, Buenos Aires, Argentina
Michele Biasutti
Università di Padova
Leslie Bunt
Università di Bristol, Gran Bretagna
Giovanni Del Puente
Sezione di Musicoterapia, Università di Genova
Franco Giberti
Psichiatra, Psicoanalista, Università di Genova
Edith Lecourt
Università Parigi V, Sorbonne, Francia
Luisa Lopez
Fondazione Mariani, Milano
Giandomenico Montinari
Psichiatra, Psicoterapeuta, Genova
Pier Luigi Postacchini
Psichiatra, Neuropsichiatra Infantile,
Psicoterapeuta, Bologna
segreteria di redazione
Oskar Schindler
Ferruccio Demaestri Ordinario di Foniatria, Università di Torino
Corso Don Orione 7
Frauke Schwaiblmair
15052 Casalnoceto (AL) Istituto di Pediatria Sociale e Medicina Infantile,
tel. 347 8423620 Università di Monaco, Germania
1

indice editoriale
Il n. 32 di Musica et Terapia è in parte dedicato alle di musicoterapia (svolto per dieci mesi) rivolto a tre
numero

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relazioni presentate in occasione del congresso “Me- pazienti in stato vegetativo.
Editoriale 1
morie Lontane, Musicoterapia e Demenza di Alzhei- I dati emersi dalla ricerca clinica sottolineano la pos-
Musicoterapia e sintomatologia mer” tenutosi al Sermig di Torino il 24 ottobre 2015 sibilità di creare un canale comunicativo e la positiva
depressiva: correlazioni tra dati clinici e (in particolare i contributi a firma di Stefano Navone, ricaduta dell’attività sul contesto familiare dei diversi
indicatori musicoterapici Silvia Cornara, Maria Cristina Gerosa, Stefania Filippi), pazienti.
Stefano Navone 2
ospitando inoltre contributi relativi a diversi ambiti Sergio De Laurentis presenta, da parte sua, un
Musica “Attiva-Mente” teorico-applicativi della musicoterapia. progetto di trattamento musicoterapico rivolto a sei
Chiara Tamagnone, Leonarda Gisoldi, L’articolo, a firma di Stefano Navone e dei suoi col- pazienti in stato vegetativo, svolto nell’arco di sei
Claudia Arizio, Ida Corsini 9
laboratori, descrive il caso di un paziente affetto da mesi. I dati emersi dall’osservazione mostrano una
Intervento di Musicoterapia secondo il Sindrome di Korsakoff che presenta una comorbidità interessante modifica dei parametri fisiologici e una
modello Benenzon nel coma vegetativo di tipo depressivo; il paziente è stato sottoposto ad positiva reattività alle proposte sonore/musicali.
permanente. Tre “case reports” un ciclo di musicoterapia attiva, per un totale di 24 L’articolo di Marco Mingione introduce il tema della
Alessandra Bianco, Barbara Mamone, Roberto
Messaglia, Oto Perillo, Elvezio Pirfo 15 sedute. Tutte le sedute sono state videoregistrate e statistica medica sottolineando il ruolo che la discipli-
visionate successivamente da quattro musicoterapisti na può svolgere nel processo di validazione scientifica
La Terapia Sonoro-Vibrazionale che hanno quantificato l’andamento nel tempo di della musicoterapia. L’autore presenta un ricerca volta
Cosmopolis s.n.c.
e gli Stati Vegetativi
Sergio De Laurentiis 24 alcuni indicatori espressivi e relazionali. Il confronto a valutare i risultati ottenuti nei disturbi pervasivi
Corso Peschiera 320 dei test clinci effettuati prima e dopo il trattamento dello sviluppo.
10139 Torino Musicoterapia e autismo: come la ha sottolineato il miglioramento di alcuni aspetti Gli ultimi due contributi sono dedicati alle applicazioni
011 710209 statistica può aiutare nella validazione
sintomatologici che sono stati inoltre correlati con i della musicoterapia nei quadri involutivi senili.
di questa disciplina
L’abbonamento a Marco Mingione 28 diversi indicatori osservati nel contesto delle sedute. Silvia Cornara e Maria Cristina Gerosa presentano
Musica&Terapia è di A seguire Chiara Tamagnone, Leonarda Gisoldi, un’approfondita riflessione teorico-applicativa desunta
Euro 20,00 (2 numeri). Il trattamento musicoterapico singolo e di Claudia Arizio, Ida Corsini presentano un laboratorio dalla loro esperienza clinica. Nel loro contributo,
L’importo può essere gruppo nella cura delle demenze: criteri
metodologici di orientamento musicale rivolto all’età evolutiva attivo presso la emergono con chiarezza indicazioni relative alle
versato sul c.c.p. 47371257
Cornara Silvia, Gerosa Maria Cristina 32 Struttura Complessa di Neuropsichiatria Infantile esigenze delle diverse tipologie di pazienti affetti
intestato a
Cosmopolis s.n.c., dell’Asl TO 2. Si tratta di un‘attività musicale dove da demenza e ai trattamenti musicoterapici più
Approccio musicale globale alla persona
specificando la causale affetta da demenza sono evidenti le implicite valenze musicoterapiche appropriati.
di versamento e Stefania Filippi, che perseguono finalità espressive, relazionali, cogni- L’ultimo articolo, a firma di Stefania Filippi, presenta
l’anno di riferimento APSP “Margherita Grazioli” 46 tive e psicomotorie. “L’Approccio Musicale Globale alla persona affetta
I due contributi successivi riguardano l’applicazione da demenza”. Si tratta di un modello di intervento
grafica Recensioni 53
Alessia Massari - Genova della musicoterapia nell’ambito degli stati vegeta- sonoro/musicale in cui differenti proposte vengono
impaginazione Articoli pubblicati tivi. Gli autori del primo articolo (Bianco, Mamone, integrate in un’unica azione di sostegno.
Francesca Pavolini - Genova sui numeri precedenti 58 Messaglia, Perillo, Pirfo) presentano un trattamento
Gerardo Manarolo
Numero 32, Luglio 2015
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Musicoterapia e L’approccio musicoterapico


utilizzato fa riferimento
sintomatologia alla teoria psicologica
di Daniel Stern
depressiva: correlazioni
tra dati clinici e
indicatori musicoterapici*
Stefano Navone Coordinatore Centro Studi Musicoterapia
Alto Vicentino, Thiene

The main aim of this study is to PREMESSA La memoria episodica è fortemente colpita in chi Nell’ambito di un approccio psicologico che
demonstrate the efficacy of the Music La finalità principale di questo studio consiste è affetto da tale Sindrome e viene danneggiata, mette in primo piano la relazione con il paziente,
Therapy intervention and the possibility nel dimostrare una potenziale efficacia dell’in- in maniera variabile, anche l’area legata all’ap- la Musicoterapia, così come la prospettiva teorica
of influencing positively on depressive tervento con la Musicoterapia in un paziente prendimento di nuove strutture semantiche. psicodinamica, prevede la costruzione di uno
symptoms of a patient with this Syndrome affetto dalla Sindrome di Korsakoff, e la possi- I pazienti affetti dalla Sindrome di Korsakoff spazio di lavoro come presupposto per un’espe-
making significant improvements in the general bilità che un tale trattamento possa influenzare sono in grado di apprendere nuovi contenuti rienza condivisa (Navone, 2009). In questo modo
condition and in particular on the “activation positivamente i sintomi di una comorbidità legati ad esperienze dirette, specialmente lo spazio di lavoro diventa uno spazio mentale
versus apathy. After a 24 sessions of Music depressiva comportando un miglioramento se vivono in un ambiente tranquillo e ben dinamicamente strutturato, in cui la produzione
Therapy treatment, in the patient were observed significativo delle condizioni generali del pa- strutturato dove vi è la possibilità di incamerare sonoro – musicale, diversamente nella forma ma
a significant decrease in depressive symptoms ziente, in particolare nel versante dell’Attivazio- costantemente nuove informazioni. analogalmente alla produzione linguistica, può
and an increase in the level of activation vs ne rispetto ai comportamenti segnati da Apatia Esistono solo pochi studi di controllo a lungo fare da ponte tra la mente del paziente e quella
apathy; these data are confirmed by the analysis e ritiro relazionale. termine, ma è comunque stato dimostrato che del musicoterapeuta. L’aspetto di transizionalità
of the clinical tests and remain constant even Nell’introdurre il caso clinico preso in esame tali pazienti hanno un’aspettativa di vita nor- della musica presente nel collegamento tra un
after a follow-up to a month. Four independent è opportuna una breve premessa esplicativa male se si astengono completamente dall’alcol. prima e un dopo o tra un esterno e un interno
observers analyzed the Music Therapy process relativa alla Sindrome di Korsakoff. (Kopelman et al, 2009). trova probabilmente nella Musicoterapia una
from a quantitative point of view through delle sue espressioni più significative (Raglio,
videotapes of each sessions. La patologia Approccio musicoterapico Oasi, 2008).
La Sindrome di Korsakoff è una malattia della L’approccio musicoterapico utilizzato fa riferi-
memoria che insorge solitamente, anche se mento sia alla teoria psicologica di Daniel Stern Il caso clinico
non sempre, a seguito di un episodio di ence- (Stern, 1985, 2004, 2010) e parimenti di tutti Il sig. P, un uomo di 52 anni, è stato sottoposto ad
falopatia di Wernicke. è una malattia comune- quegli autori riferibili al costrutto dell’Inter- un ciclo di 24 sedute individuali di Musicoterapia,
mente associata al consumo cronico di alcol soggettività e sia alla teorizzazione in ambito di 30 minuti ciascuna, in un arco di tempo di 4
ed è stato dimostrato che gli alcolisti più gravi musicoterapico, proposta da Pierluigi Postacchini mesi ovvero dal settembre al dicembre del 2012.
possono avere una predisposizione genetica (Postacchini, 1995). Dal punto di vista meto- Il paziente presentava le seguenti caratteristi-
allo sviluppo di tale sindrome. dologico e operativo vengono quindi messe che cliniche:
La caratteristica neuropatologica include la per- in atto tutte quelle strategie utili a favorire la
dita neuronale, micro emorragie e gliosi nella massima libertà espressiva del paziente e della • Sindrome di Korsakoff
regione paraventricolare e periacqueduttale sua creatività, facilitando in questo modo una • Abuso di alcol
della materia grigia. reale espressione del Sè. • Amnesia Grave e Disturbi della Memoria

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• Depressione Severa e completa assenza di Per evidenziare una possibile correlazione tra 3. Tempo effettivo dell’interazione sonoro al test clinico il livello decrescente di Apatia con
Attivazione e Reattività agli stimoli ambientali dati clinici ed efficacia del trattamento musi- musicale tra paziente e musicoterapista relativo rimbalzo positivo nel versante dell’At-
coterapico, sono stati somministrati al pazien- Il tempo effettivo nel quale il MT e il paziente tivazione riportato in verde e particolarmente
è importante sottolineare che durante l’inte- te due test clinici ovvero il Neuropsychiatric sono coinvolti in modo sincronico in qualsiasi visibile nella diminuzione dall’inizio alla fine del
ro trattamento di Musicoterapia non è stata Inventory, (NPI), con particolare riferimento alle tipo di produzione sonoro-musicale. trattamento (Tab.1).
somministrata al paziente alcun tipo di terapia aree 4 Depressione e 7 Apatia (Attivazione
farmacologica, fatto salvo un discreto quantita- vs Apatia) e la Cornell Scale for Depression in 4. Attivazione e Diversificazione del pazien- Risulta maggiormente visibile la diminuzio-
tivo di vitamine ed integratori in considerazione Dementia (CSDD), con le seguenti cadenze: te rispetto al mediatore strumentale ne del livello di Depressione confrontando
di condotte alimentari sregolate derivanti dalla Il numero di episodi in cui il paziente, sia duran- i risultati ottenuti dalla somministrazione
condizione ormai cronica di abuso di alcol. NPI-D: te un’interazione, sia individualmente, effettua della Scala Cornell (CSDD). Il grafico riportato
Tale situazione non è stata di fatto modificata - Baseline: agosto 2012 un cambiamento nella scelta degli oggetti o evidenzia, infatti, un netto calo del livello dello
durante il trattamento così come nel periodo di - Beginning: settembre 2012 diversifica la sua produzione cambiando media- stato depressivo del paziente che diminuisce
follow-up preso in esame. - Final: dicembre 2012 tore strumentale. visibilmente dall’inizio del trattamento, in cui si
- 1 month follow-up: gennaio 2013. registrava un punteggio pari a 16, fino alla fine
Il contesto e l’organizzazione dello studio CSDD: Risultati del trattamento e successivo follow-up in cui si
L’ambito in cui è stata realizzata la presente - Baseline: agosto 2012 Come precedentemente riportato, il livello registrava un punteggio finale pari a 2.
ricerca è Il Centro Servizi di Montecchio Precalci- - Beginning: settembre 2012 di Attivazione comportamentale
no, struttura residenziale psichiatrica facente - Intermediate: fine ottobre 2012 rispetto allo stato di Apatia, carat-
parte dell’Ulss 4 Alto Vicentino. - Final: dicembre 2012 teristica di uno stato depressivo,
Lo studio singolo è stato svolto dall’autore in - 1 month follow-up: gennaio 2013. è stato monitorato con la sommi-
collaborazione con il personale clinico e assisten- nistrazione (all’inizio e alla fine
ziale della struttura e tutte le video registrazioni Quattro osservatori indipendenti hanno ana- del trattamento) della NPI, NPI-D
delle sedute di Musicoterapia, previo consenso lizzato l’intero trattamento musicoterapico Neuropsychiatric Inventory, con esiti
informato del rappresentante legale del paziente secondo una prospettiva quantitativa attraverso particolarmente significativi per le
esaminato, sono state singolarmente visionate e le osservazioni dei video di ogni seduta. aree 4 - Depressione e 7 - Apatia.
analizzate da quattro musicoterapisti osservatori Gli indicatori presi in esame dagli osservatori Il grafico riportato di seguito evi-
indipendenti presso il Centro Studi Musicoterapia sono stati i seguenti: denzia l’andamento del livello regi-
Alto Vicentino di Thiene. strato di Depressione che appare in
La tipologia di ricerca rientra dunque negli studi 1. Contatto visivo terapista - paziente con netto calo dalla fine del trattamen-
“single case report”. 3 sottoclassi to al successivo mese di follow-up.
La strutturazione della presente ricerca ha pre- 1a CV S/M: Il paziente si pone in contatto visi- Ancor più evidente risulta dalle
visto la partecipazione delle seguenti persone: vo con il musicoterapista (MT) durante l’intera- osservazioni ambientali ricondotte
1) Stefano Navone: musicoterapista presso il zione sonoro-musicale o immediatamente alla
Centro Servizi, ideatore dello studio e con- fine di questa. La Scala Cornell inoltre, strumento
duttore delle sedute. 1b CV Verb.: Il paziente si pone in contatto più specifico per la rilevazione
2) Emanuela Collareda: psicologa presso il visivo con il MT durante le verbalizzazioni senza dello stato depressivo rispetto al
Centro Servizi e responsabile della sommini- interazione sonoro-musicale. più generico NPI – 4, indica con
strazione dei test cinici. 1c CV Visual: Il paziente si pone in contatto maggior chiarezza che la dimi-
3) Michela Pasin: educatrice presso il Centro visivo con il MT senza verbalizzare e in assenza nuzione sostanziale del livello di
Servizi, responsabile delle osservazioni di interazione sonoro-musicale. Depressione del paziente avviene
ambientali e della raccolta dei dati. prevalentemente durante la
4) Chiara Trappolin: coordinatrice di reparto 2. Variazione dell’intensità espressiva del seconda metà del trattamento ma
presso il Centro Servizi, responsabile dell’or- paziente mette comunque in evidenza un
ganizzazione logistica e della verifica della Il paziente modifica, anche in maniera minima, andamento decrescente anche
situazione clinica e farmacologica. l’intensità della propria produzione sonora, sia dall’inizio alla rilevazione interme-
5) Silvia Balzarin, Lucia Lovato, Gabriele Ruaro, in senso crescente che decrescente, come rea- dia, dato quantitativo che la scala
Tommaso Zanoni: musicoterapisti in forma- zione immediata alla proposta sonora del MT. NPI non aveva sufficientemente
zione presso il Centro Studi Musicoterapia e evidenziato (Tab. 2).
osservatori indipendenti delle sedute.

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Per quanto riguarda le rilevazioni Infine si registra un andamento crescente studio, follow-up compreso, al paziente non è
intrasetting, inerenti il trattamen- anche per il quarto indicatore esaminato ovvero stata somministrata alcuna terapia farmacologica.
to musicoterapico e la relazione gli episodi di diversificazione nell’uso degli Dalla comparazione tra dati clinici e osservazio-
paziente-terapista, possiamo riscon- strumenti del setting musicoterapico; anche in ne degli indicatori relazionali intrasetting emer-
trare per il primo indicatore ovvero il questo caso si riscontra una netta differenza tra ge una possibile correlazione tra diminuzione
Contatto Visivo, una crescita costante prima e seconda metà del trattamento e una quantitativa della sintomatologia depressiva e
del numero di contatti a seguito di stabilizzazione del numero di episodi tra la 17 della condizione apatica e, in corrispondenza,
una produzione sonora, una diminu- esima e 22 esima seduta (Tab. 6). un aumento evidente del contatto oculare,
zione e stabilizzazione dei contatti a dell’intensità espressiva, della durata
seguito di una verbalizzazione e infine della relazione e dell’utilizzo diversifi-
una netta diminuzione dei contatti cato degli strumenti a disposizione.
visivi in assenza di verbalizzazione e è auspicabile dunque il proseguimen-
di produzione sonora. L’andamento to della ricerca di una correlazione tra
dei tre indicatori inerenti il contat- tali indicatori, in questa tipologia di
to visivo porta inevitabilmente a variazione dell’intensità espressiva del paziente pazienti, e al contempo un’indagine
pensare ad una sorta di normalizzazione della si riscontra con evidenza, come riportato dal su più vasta scala con una popolazio-
grafico seguente, un progressivo au- ne di pazienti di area psicogeriatrica
mento del parametro esaminato che la cui patologia comporti un’impor-
risulta particolarmente costante nella tante sintomatologia depressiva,
seconda parte del trattamento. è evi- rispetto al funzionamento psichico
dente inoltre una marcata differenza generale, e per i quali risultino im-
dei valori di variazione dell’intensità poverite le capacità comunicative ed
espressiva confrontando inizio e fine espressive e la reciprocità relazionale.
trattamento (Tab. 4). Il trattamento di Musicoterapia
potrebbe rappresentare quindi un efficace
Il terzo indicatore esaminato, ovvero Da ricordare infine che, nell’osservazione degli intervento per aumentare la qualità della vita
la quantità di interazione sincronica indicatori presi in esame, svolta attraverso la di questi pazienti e un supporto indiretto per i
a livello sonoro/musicale tra pazien- visione delle video registrazioni delle singole caregivers impegnati nell’assistenza di persone
te e terapista, conferma una tenden- sedute, si è stabilito di non considerare la prima con tali caratteristiche.
za crescente nella seconda parte del e l’ultima seduta proprio perché durante questi
trattamento e una stabilizzazione due momenti così delicati del trattamento Ringraziamenti
dei valori (tra i 16 e i 20 minuti) in musicoterapico, corrispondenti all’inizio e alla Si ringrazia in primo luogo tutto il personale
relazione terapista – paziente e la progressiva particolare dalla 18 esima alla 22 esima seduta conclusione della relazione, il musicoterapista del Centro Servizi di Montecchio Precalcino con
diminuzione dei momenti di pseudo-assenza (Tab. 5). tende a mettere in atto, sia a livello consape- particolare riferimento alla dottoressa Ema-
caratterizzati da contatti visivi avulsi vole e sia ad un livello più istintuale e implicito, nuela Collareda, alla dottoressa Michela Pasin
dalle caratteristiche dell’interazione in delle dinamiche relazionali caratteristiche e e alla coordinatrice di reparto Chiara Trappolin.
atto. Il progressivo allineamento dei proprie di queste situazioni specifiche. I dati ot- Un ringraziamento speciale ai giovani colleghi
valori v.c sonor e v.c. verbal rispetto tenuti da queste due sedute sarebbero dunque musicoterapisti del Centro Studi Musicoterapia
alla situazione iniziale del trattamento inevitabilmente condizionati da tali dinamiche. Alto Vicentino di Thiene (Silvia Balzarin, Lucia
suggerisce l’instaurarsi di una relazione Lovato, Gabriele Ruaro, Tommaso Zanoni), la cui
maggiormente reciproca e contestua- Conclusioni dedizione e precisione nella fase osservativa
lizzata e quindi con caratteristiche di Dal confronto dei test clinici del prima e dopo ha permesso in modo trasparente ed efficace
maggior aderenza del paziente sia trattamento, nel paziente sono stati riscontrati un’analisi comparativa dei dati.
al contesto e sia alle stimolazioni del una significativa diminuzione della sintomato- Questo studio è stato selezionato e presentato
terapista (Tab. 3). logia depressiva ed un incremento del livello di ai seguenti convegni:
Attivazione rispetto all’Apatia. Tali dati, confer- 1. ICME 3 “International Congress of Music and
Per quanto concerne il secondo mati dai test, rimangono costanti anche dopo un Emotions” University of Jyvaskila, Finlandia
indicatore preso in esame ovvero la follow-up di un mese. Per tutta la durata dello giugno 2013.

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Musica “Attiva-Mente”
2. E.M.T.C. Congress “Setting the Tune” Oslo, 5. “7h European Congress for Integrative Medi-
Norvegia, agosto 2013. cine” Belgrado – Serbia ottobre 2014.

3. 1° Congreso Iberoamericano de Investiga- Il Laboratorio Musicale presso la Struttura Complessa


ciòn en Musicoterapia, Oporto, Portogallo, * In collaborazione con il gruppo ricerca del Centro
ottobre 2013. Studi Musicoterapia Alto Vicentino: Silvia Balzarin, di Neuropsichiatria Infantile della ASL TO 2:
Lucia Lovato, Gabriele Ruaro e Tommaso Zanoni presentazione del percorso e osservazioni cliniche.
4. Convegno “Il Momento Presente: prospetti-
ve e applicazioni della Musicoterapia oggi”, Chiara Tamagnone Psicoterapeuta infantile, Musicoterapeuta,
Vicenza, maggio 2014.
Leonarda Gisoldi, Claudia Arizio Logopediste, SCN ASL TO 2,
Ida Corsini Terapista della neuropsicomotricità dell’età evolutiva,
SCN ASL TO 2

This article describes the music therapy PREMESSA


Bibliografia Segue Bibliografia project created for children aged 4 to 6 La musica è parte integrante di ciascuno noi,
years with cognitive, mental and motor è interprete del nostro sviluppo mentale ed
Alexopoulos G.S., Abrams R.C. Navone. S. disorders referring to the territorial emozionale svolgendo molteplici e specifiche
et al.: “Cornell Scale for Depression in “Musica tra le Menti”, La Casa edizioni, service of neuropsychiatry of Turin’s district. funzioni in modo diversificato attraverso le età:
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“Gli studi in ambito psichiatrico” contenuto espressione corporea e psicoemozionale.
in “Musicoterapia e scientificità: dalla clinica Tale importanza diventa ancora più rilevante
alla ricerca” a cura di A. Raglio, Franco Angeli, nei bambini con disturbi cognitivi, psichici e
Milano, 2008. motori proprio per la funzione di stimolazione
psico-sensoriale che essa offre. L’approccio

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musicale può costituire, inoltre, un supporto Ognuno ha ruoli diversi: il musicista conduce Funzioni di base e complesse a quando accosto il battente e lo lascio a terra,
mirato ad interessare il bambino al corretto la seduta mentre il terapista e il logopedi- - attenzione vicino alle sue mani. Quando decide, lo prende
utilizzo del proprio organo vocale, in quanto la sta coadiuvano i bambini nelle attività, con - concentrazione e suona nuovamente, ma a basso volume, con
voce rappresenta la prima possibilità del bam- l’aggiunta di un terzo professionista a seconda - memorizzazione un tocco leggero.
bino di esprimere l’intera realtà psico-fisica. della complessità del gruppo. Infine il medico - imitazione Anche Fulvio arriva
L’importanza dell’educazione musicale nella N.P.I. è presente come osservatore in modo - identificazione e interioriz- La partecipazione aiuta accompagnato dalla
formazione personale e psicologica del bam- non continuativo ed effettua le riprese video. zazione di ordini successivi mamma, la quale
bino è ormai riconosciuta in tutti i settori da Dopo la valutazione iniziale individuale ed alla - capacità di stare in gruppo.
i componenti ad ascoltarsi cerca di incoraggiarlo
quello psicologico, pedagogico a quello medico fine di ogni sessione di lavoro, il team effettua tra di loro e, come risposta,
in quanto può costituire un importante tassello incontri volti alla progettazione congiunta sia La partecipazione ad una riceve una reazione
nell’educazione globale di ogni individuo. iniziale, sulla base delle caratteristiche dei par- attività sonora comune aiuta i componenti ad di evitamento. Fulvio si siede, davanti agli
tecipanti, sia in itinere secondo lo sviluppo del ascoltarsi tra di loro, a fare a turno e rispettare strumenti che vede, ma all’improvviso si alza,
Partendo da queste essenziali considerazioni, lavoro di gruppo. Grande importanza assume i tempi dell’altro. Nel tempo il singolo impara va verso la madre e la abbraccia. Viene accolto
da molti anni ormai presso la Struttura Com- nell’osservazione la rilevazione del comporta- le regole del gruppo cioè a prendere dello dalla madre, che lo abbraccia, poi lo aiuta a
plessa di Neuropsichiatria Infantile dell’ASL mento dei fruitori in rapporto al compito e le spazio per sé per affermare la propria identità girarsi e lo incoraggia a tornare vicino agli
TO 2 è attivo un Laboratorio Musicale rivolto dinamiche di interazione all’interno del gruppo ma anche a lasciare spazio perché l’altro si strumenti, dove è atteso dalla musicoterapeu-
a bambini di età compresa tra 4 e 6 anni che e con gli adulti per monitorare eventuali cam- esprima. ta. Fulvio ritorna e si siede. Rifiuta di toccare lo
presentano: biamenti nel setting. Fare musica insieme è un percorso in cui ci Djembè più grande, da cui appare intimorito,
• Problemi di comunicazione ed espressione Gli obiettivi specifici, identificati dal team dei si dà da fare per realizzare un buon risultato, mentre è incuriosito da uno Djembè picco-
anche all’interno di quadri di ritardo menta- professionisti, investono varie aree e possono incontrando l’altro, condividendone l’esperien- lo, che suona con il battente che gli è stato
le con disomogeneità tra problema comuni- essere così sintetizzati: za ed intessendo una relazione profonda e offerto. L’intensità dei suoi suoni è molto lieve:
cativo e organizzazione cognitiva globale comunicativa. mantiene la pulsazione, poi si lascia coinvolge-
• Difficoltà di attenzione Voce re con maggior piacere e crea brevi frammenti
• Disturbi pervasivi dello sviluppo • Sollecitare l’interesse all’uso della voce I protagonisti: osservazioni cliniche ritmici. È attento a non aumentare l’intensità
I componenti del gruppo, in numero massimo in maniera ludica e divertente senza una Alessandro e Fulvio sono due bambini di del suono; suona quasi in “sordina” e non usa
di 10 partecipanti, devono aver avuto una valenza legata alla trasmissione di messaggi cinque anni che hanno difficoltà nell’utilizzo mai la voce. Stringe la bocca quando suona,
esperienza di lavoro terapeutico/abilitativo e significati per creare successivamente un del linguaggio verbale. Non solo parlano poco quasi a dover controllare che non escano
individuale, possedere competenze di vario interesse alla comunicazione verbale rispetto agli altri bambini della loro età, ma suoni dalla sua bocca. Poco per volta il suo
livello all’interazione di gruppo e aver mo- • Favorire un maggior autocontrollo e l’armo- non pronunciano in modo corretto molte paro- viso si rilassa, sorride e si gira verso la madre.
strato, nei loro ambiti di vita, interesse per la nia della voce nella produzione vocale le, anche brevi. Quando cambiamo strumento musicale sceglie
“musica” nel significato più ampio del termine. • Sollecitare l’ascolto di stimoli sonori e delle Alessandro è alto e magro; viene accompa- di suonare i campanelli, scuotendoli con calma
Il percorso di lavoro prevede un incontro di co- voci altrui. gnato dalla madre, che a parole lo esorta e attenzione, affinché l’intensità del suono
noscenza e valutazione individuale dei singoli ed incoraggia più volte a salutare, a fare le rimanga bassa.
partecipanti al gruppo; dieci/quindici sedute di Uso degli strumenti musicali cose che gli verranno chieste, a rispondere. Giulia è una bambina di cinque anni, molto
lavoro della durata di 45 minuti e una riunio- • Esprimere se stessi e la propria energia Alessandro risponde irrigidendosi e mante- minuta di corporatura e dal viso grazioso; non
ne finale con genitori/insegnanti/curanti dei • Migliorare le proprie capacità prassiche e di nendo un ferreo silenzio. Tuttavia guarda la utilizza il linguaggio verbale per comunicare
bambini, per un rimando del percorso effet- coordinazione musicoterapeuta e poi gli strumenti. Quando con gli altri, pur essendo in grado di farlo e
tuato da ciascun partecipante al gruppo. I vari • Relazionarsi in modo non verbale con gli la mamma si lascia cadere sulla sedia, nel non avendo difficoltà di articolazione. Parla
incontri sono videoregistrati periodicamente altri componenti del gruppo. posto a lei assegnato, e appare più rilassata e solo con la madre; nelle altre circostanze non
come pure vengono effettuate ad inizio, metà silenziosa, Alessandro accetta il battente del risponde, né a parole né con i gesti, né con le
e fine percorso delle osservazioni periodiche. Competenze psicomotorie tamburo che gli viene offerto. Sorride, la sua azioni alle comunicazioni e alle sollecitazioni
I professionisti coinvolti nel progetto sono: • Prolungare il contatto visivo espressione si anima e appare soddisfatta. Ci degli interlocutori. Tuttavia non si oppone
• Sentirsi più liberi nel proprio corpo guardiamo. Io inizio a dire “stop” e poi “via”. quando le si guida la mano o il braccio a pren-
Musicista/Musicoterapeuta • Migliorare la qualità del movimento globale, Alessandro si lascia coinvolgere nel gioco e, dere un oggetto: lascia fare ed attende che
Medico N.P.I. (Neuropsichiatra infantile) della motricità fine e della coordinazione guardandomi, attende i miei segnali. Quando siano gli altri ad agire per lei e con lei.
Logopedista • Perfezionare l’acquisizione di uno schema gli propongo di dire la parola “via”, subito egli Clara è una bella bambina di cinque anni,
Terapista della neuropsicomotricità corporeo e della lateralizzazione. blocca il movimento, lascia cadere il battente bilingue, che canta molto volentieri; il suo
Fisioterapista e guarda a terra. Resta in silenzio e fermo, fino interesse e la sua attenzione non riescono a

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focalizzarsi per un tempo abbastanza lungo apprezza e ricerca l’interazione, con l’adulto lo ripone nel loro cesto comune; questo gesto dal bambino. Egli ascolta la semplice cellula
sul medesimo oggetto. Quando parla alcune e con gli altri bambini. Esplora gli strumenti mette in evidenza la piccola “separazione” che ritmica ripetuta, poi pone le mani sul tamburo
parole non sono ben articolate, come se ci musicali che gli vengono proposti, sorride sta avvenendo, ma nel contempo offre una e lo colpisce con una carica di colpi veloci e
fosse una grande fretta di passare subito a compiaciuto alle attività, esprime piacere. prima rielaborazione mentale ed emotiva di aritmici. Riprendo una breve sequenza del suo
pronunciarne altre, essa al bambino, poiché suono e la ripropon-
come se non si potesse Progressivamente i segnali Musica lo strumento e la sua
È una proposta che attiva go in forma ritmica.
fermare a dire tutte le “Attiva-Mente” musica vengono custoditi Mounir prova a
parole. È molto attenta
di questo gioco diventano Un trenino di bambini e protetti fino al tempo in non solo i movimenti ripeterla, ma dopo
a ciò che accade vicino verbali si avvicina alla stanza cui saranno di nuovo “in- esterni dei bambini ma due ripetizioni, le
a lei, guarda ed esplora in cui si svolge il Labo- contrati” ed offerti, come sue mani ancora si
l’ambiente in cui si trova. ratorio di Musica. Un’operatrice li ha aiutati nel un buon cibo, come il latte anche le emozioni precipitano sul tam-
Anche Mounir ha cinque anni. È abbastanza salutare i loro accompagnatori (genitori, edu- materno che per nutrire e buro e una cascata di
alto, molto agile, tende a muoversi continua- catori…) e li ha riuniti. Varcata la soglia della far crescere ha bisogno di non essere un flusso suoni s’impone come “gran finale”. Tuttavia, al
mente. Quando si trova davanti al tamburo sala, un silenzio pieno di stupore avvolge i continuo ed indistinto, ma di essere digerito, termine del percorso del laboratorio musicale,
ne colpisce col battente la pelle: si sente una vagoncini del treno; lo sguardo è attirato verso assimilato ed atteso nuovamente. Mounir può suonare, insieme al gruppo e alla
cascata di suoni, irregolari e secchi, veloci. Sor- il centro, dove vi sono gli strumenti musicali e I primi elementi ritmici sono proposti attraver- musicoterapeuta, una cellula ritmica semplice.
ride soddisfatto, pare voler continuare a lungo. un “personaggio” misterioso, che sta dormen- so l’uso delle claves e la “marcia di Topolino”. Spontaneamente Luca si alza e viene accan-
È un insieme di variazioni veloci e frenetiche: do coperto da un telo colorato. I bambini van- Pulsazione cardiaca e passo di marcia sono to a me. Suona e s’impegna nel colpire con
non posso ascoltare nessuna cellula ritmica, no a sedersi ai loro posti, che ognuno ormai associati al suono delle claves, che stimolano forza la pelle del tamburo. Ascolta il suono
nessuna ripetizione, nemmeno la pulsazione. conosce e riconosce. Restano sempre quelli, a cantare e ripetere il nome “Topolino”, anche prodotto, sorride soddisfatto quando ne per-
Luca, quattro anni, inizialmente non accetta di sin dal primo incontro. Se qualcuno è assente quando vi sono maggiori difficoltà ad utilizzare cepisce l’elevata intensità e il timbro definito.
stare seduto in un luogo preparato e già sta- rimane visibile la sua sedia vuota. Si inizia il linguaggio verbale. Tutti i bambini cantano, Mi guarda. Gli propongo un breve ritmo. Lo
bilito; quando un adulto si siede accanto a lui, insieme un canto di saluto, che ha il preciso si- Nabil pronuncia velocemente e in modo evi- ripete. I nostri scambi procedono. Introduco
si calma e sta seduto. Gira il viso lateralmente gnificato di svegliare il personaggio misterioso, dente le consonanti e ride. una piccola variazione; Luca ascolta e ripete.
e da quella posizione mi rivolge lo sguardo. di attivare il gruppo musicale, di coinvolgere Una volta salutati e riposti nel contenitore i Poi introduce a sua volta una variazione: io lo
È attirato dagli strumenti musicali, li guarda ogni singolo partecipante. legnetti, vengono offerti dei nastri colorati guardo e la ripeto. È poi la volta di Alessandro
attentamente, ne vuole provare numerosi. La conduttrice prende le maracas, fa vedere con i quali fare insieme una danza di gruppo: che risponde all’invito di venire a suonare. Ha
Non si ferma che pochi secondi su ciascuno. come si tengono in mano, come si suonano, lanciati verso l’alto o verso il basso, dondolan- lunghe braccia, ed appare un po’ in difficoltà
Se viene invitato a fermarsi a suonare un po’ e dove si posano quando non sono utilizzate. do lateralmente o roteando, i nastri disegne- nel coordinare tutti i movimenti. È in piedi, e
più a lungo lo strumento che ha in mano, rea- Inizia il gioco di alternanza tra suono e silen- ranno nell’aria i movimenti dei bambini. È per colpire la pelle del tamburo deve piega-
gisce abbandonandolo e andando a cercarsene zio. Dapprima una base musicale accompagna una proposta che attiva non solo i movimenti re leggermente la schiena in avanti. Appare
un altro; sfida l’interlocutore e cerca di fare i suoni dei bambini: l’ascolto e l’attenzione de- esterni dei bambini ma anche le emozioni, il un po’ irrigidito e goffo nei movimenti. Ma,
il contrario di ciò che gli viene proposto. Si vono convergere; sono focalizzati su un’attività. piacere, le energie: ognuno è invitato a sce- incontro dopo incontro, diviene più sicuro: si
sente a proprio agio quando gli viene data la La mente è impegnata nel “SINCRONIZZARE” gliere il proprio colore, dapprima guardando offre da solo per venire a suonare, si avvicina
possibilità di scegliere: sceglie con convinzio- movimenti ed ascolto, analizzatori sensoriali le possibilità presenti, poi, nelle volte succes- al tamburo, partecipa al gioco di imitazione
ne e piacere e si dedica all’attività proposta. e motori. La concentrazione è focalizzata su sive, pronunciando il nome del colore scelto ritmica, sorridendo.
Suona il tamburo e ripete cellule ritmiche, ma quest’attività. anticipatamente. Giulia annuisce davanti al suo Con le maracas più grandi viene proposto un
solo quelle che piacciono a lui e che decide di Progressivamente i segnali di questo gioco “rosa prediletto” e giunge a guidare la mano gioco di variazione dell’intensità sonora: dal
ripetere. diventano verbali: si suona quando la condut- dell’operatrice seduta accanto a lei, a farsi pianissimo si può passare al forte e poi anche
Nabil, sei anni, ha la sindrome di Down. Com- trice canta, ci si arresta quando c’è silenzio. muovere la mano, per seguire la musica. Soli- al fortissimo; si può rimanere nel piano, o at-
prende le parole che si rivolgono a lui, mentre Si suona quando la conduttrice pronuncia la tamente Giulia non prende da sola strumenti tardarsi nel fortissimo, tornare al pianissimo…
ha difficoltà a pronunciare la propria risposta. parola “via” e si sta in silenzio quando si ascol- per sé, però li accetta, se le vengono posti in si possono esplorare queste possibilità e deci-
Ha notevoli difficoltà nella motricità fine. È ta la parola “stop”. Al termine del percorso mano; al termine è lei, da sola, a riporli nella dere in quale piace rimanere, quale spaventa
autonomo nella deambulazione ma non ha sono i bambini che, a turno, possono dire “via” cesta, a lasciarli cadere nel loro contenitore. un po’…. Fulvio teme i suoni forti, sorride e
ancora raggiunto il controllo sfinterico. e “stop”. E possono dare segnali con i loro Quando è il momento di suonare il grande partecipa volentieri al pianissimo ma anche
Dario, cinque anni, ha difficoltà nell’articolare movimenti. Djembé, Mounir si offre, si alza, viene a fianco al forte e fortissimo. Non si sente spaventato
alcune parole, ma comprende bene il signi- Alla fine di ogni singola proposta sonora ogni della conduttrice. Inizia un gioco di imitazio- dall’intensità di questo suono, ma la padroneg-
ficato di ciò che gli viene detto; è socievole, partecipante “saluta” il proprio strumento e ne, che, al momento, non viene compreso gia con evidente piacere e gioia. Quasi tutti i

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bambini vengono accanto alla conduttrice per


“dirigere” il gioco del crescendo di intensità.
Giulia non dice nulla, ma Dario si alza e la
Bibliografia Intervento di Musicoterapia
accompagna vicino alla conduttrice e se ne va.
Vuole partecipare anche lui, ma da solo. Gli
Cerlati P.
Oh Issa, Edizioni Pro Civitate Christiana, Assisi, secondo il modello
2002.
Benenzon nel coma
viene detto che può restare insieme a Giulia e
poi venire anche lui da solo. Dario sorride, e il Gamba L.
gioco riprende quando egli prende la manina L’albero fiorito, Progetti Sonori, Mercatello sul
di Giulia e la solleva per dare il segnale di
inizio. Con gentilezza Giulia viene riaccompa-
Metauro (PU), 2015.
Imberty M. vegetativo permanente.
gnata alla sua sedia, e poi di nuovo, di corsa, La musica e il bambino. In Enciclopedia della
Dario si pone accanto alla musicoterapeuta per
iniziare a dirigere la “sua musica”!
musica II - Il sapere musicale, Einaudi, Torino,
pp. 477-495, 2002.
Tre “case reports”
Gli incontri si susseguono a cadenza settima- Lecourt E.
nale, e si giunge ormai nei pressi del decimo e La Musicoterapia, Cittadella, Assisi, 1992. Alessandra Bianco Psicologa - Musicoterapeuta,
ultimo appuntamento. Manarolo G.
La voce dei bambini emerge e viene stimolata Manuale di Musicoterapia, Cosmopolis,
Barbara Mamone Psicologa - Musicoterapeuta,
grazie ai tubi sonori, utilizzati come strumento Torino, 2006. Roberto Messaglia Psichiatra ASLTO2 - Musicoterapeuta,
di “amplificazione”; semplici canti che parlano Perini L., Spaccazocchi M. Oto Perillo Musicoterapista - Direttore Coro,
degli animali permettono di integrare suono, Ora Canto, Vol. 1, Progetti Sonori, Mercatello
Elvezio Pirfo Direttore DSM “G.Maccacaro” ASLTO2
canto, movimento ed anche “pensiero”. La sul Metauro (PU), 2014.
rima delle parole dei canti e alcune immagini Postacchini P.L., Ricciotti A., Borghesi M.
colorate di animali, preparate ad hoc, aiutano Musicoterapia, Carocci Editore, Roma, 2014. In order to assess the effectiveness Si ringraziano il Dott. Sergio Cabodi, già Direttore
i bambini a memorizzare le parole del canto, a Siegel D.J. of music therapy in patients with del reparto di Geriatria presso l’Ospedale Birago
“prevedere” la strofa successiva, ad anticipare La mente relazionale, Raffaello Cortina, permanent vegetative state, our da Vische ASLTO2, il Dott. Franco Cotroneo, attua-
e a sceglierne il proseguimento, con semplicità Milano, 2001. working group conducted individual le Direttore e tutta l’équipe dello stesso reparto
e piacere. Spaccazocchi M. sessions, during which, using the Visual Energy presso il quale è stato svolto il presente lavoro,
L’ultimo incontro accoglie anche la presenza Crescere con canto, Vol. I,II,III, Progetti Sonori, Tester (VET), several vital parameters and their per la collaborazione ed il sostegno
dei genitori e di altri operatori. Diviene l’oc- Mercatello sul Metauro (PU), 2003. variation over time were recorded. By processing
casione per coinvolgerli nel laboratorio, come Waddel M. the data collected, it was possible to argue that Introduzione
ascoltatori attenti e partecipi. Come custodi e Mondi Interni, Paravia Bruno Mondadori patients in persistent vegetative state may be Presso l’Ospedale Birago di Vische di Torino la
testimoni della musica creata insieme. Editori, Milano, 2002. influenced by sound stimulation, in view of the nostra équipe, costituita da due psicologhe, un
fact that the subjects were showing changes in musicoterapista ed uno psichiatra e musicotera-
parameters such as heart rate, sweating and body peuta con le funzioni di coordinatore e supervi-
temperature. Even though the three reported cases sore, ha avuto l’opportunità di lavorare per un
do not possess statistical significance, they do periodo complessivo di circa 10 mesi con tre
suggest the possibility of establishing a relationship pazienti in stato vegetativo. I pazienti erano in
with patients in a vegetative state through sound coma da almeno un anno, quindi già in quella
stimulation. The experiment also allowed families fase definita “stato vegetativo permanente”. Il
to be involved and created an atmosphere presupposto dal quale si partiva era che anche
of cooperation, thus helping those families to in persone colpite da gravi lesioni cerebrali con-
recuperate a level of interaction and support for tinuasse a persistere un’attività psichica residua,
their relative during the hospital stay. che in presenza di opportune stimolazioni sonore
avrebbe potuto subire modificazioni, permet-
tendo una maggiore interazione con il mondo
circostante. In particolare, gli assunti teorici sui
quali si basava il progetto erano i seguenti :
1) Il concetto di plasticità del SNC (Sistema Ner-

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voso Centrale), e cioè la capacità di produrre Benenzon, quindi una tecnica di musicoterapia nei giorni in cui non erano effettuate le sedute Fase preparatoria
nuove connessioni sinaptiche. In parte questo attiva. La scelta di tale modello è stata deter- con i terapeuti. Prima di iniziare il progetto sono state raccolte
processo è regolato anche dalla stimolazione minata da alcune caratteristiche che lo rendono L’intervento si è svolto in due fasi: informazioni anamnestiche sui pazienti con par-
esterna come quella sonoro-musicale (Jones particolarmente utile per gli obiettivi che ci - durante la prima, di circa 4 mesi, si è pri- ticolare attenzione alle esperienze non verbali,
et al.,1994) e si attua nei processi di “ripa- siamo proposti. L’utilizzo di una tecnica attiva vilegiata un’osservazione di tipo qualitativo attraverso il coinvolgimento dei famigliari. Sono
razione” del SNC a seguito dei danni subiti. permette infatti di favorire una relazione diretta, riportata dal co-terapeuta su protocollo e state poi raccolte informazioni sul tipo di trauma
Inoltre la stimolazione musicale migliorereb- basata non solo sul suono ma anche sulla voce supportata dalla presenza della videocamera; subito, sulle attuali condizioni cliniche e sulle
be l’irrorazione ematica cerebrale (Shemago- e la corporeità, e ricreando un sistema comuni- - nella seconda fase, della durata di 6 mesi, è funzioni ancora integre, in modo da program-
nov e Sidorenko, 2000). cativo arcaico come quello presente nella vita stato introdotto il Visual Energy Tester (VET) mare un protocollo individualizzato per il singolo
2) Tra i fattori dai quali dipende la capacità di intrauterina e teorizzato da Benenzon. L’emis- che ha permesso la registrazione e visua- soggetto. Inoltre sono stati effettuati incontri con
attenzione vi sono le caratteristiche degli sti- sione di vibrazioni che si propagano al corpo del lizzazione della temperatura corporea, della il personale di reparto al fine di informarli sul
moli esterni che si sottopongono (Braintem- paziente, il calore, l’odore, la voce del terapeuta, frequenza cardiaca, della resistenza elettrica tipo di lavoro che sarebbe stato fatto e renderli
berg, 1983). L’attenzione tende ad attenuarsi costituiscono modalità comunicative primordiali cutanea e dell’elettromiogramma prima, du- partecipi al progetto. La fase preparatoria ha
quando il tipo di stimolazione risulta essere e quindi più immediate e che non necessitano di rante e dopo la seduta. Si è inoltre continuato permesso di instaurare un canale relazionale tan-
reiterativa, o per contro quando le informa- elaborazione cosciente. ad avvalersi dell’utilizzo dei protocolli e della to con i parenti quanto con il personale medico-
zioni sopraggiungono in modo eccessivo, Il nostro intervento si è essenzialmente basato videocamera. infermieristico.
ossia il SNC viene “bombardato” da stimoli sull’improvvisazione musicale tramite la sommi- Nella seconda tranche di lavoro, in cui si è adot- Valutazione clinica e neurologica
tra loro diversi e nuovi, tanto da rendere nistrazione di sonorità con caratteristiche di canti tato il VET, si è anche reso indispensabile uno Per ogni paziente è stata effettuata una valuta-
complessa l’elaborazione. infantili semplici ed elementari e sintonizzata spazio di approfondimento ed elaborazione dei zione clinica e neurologica, ed esami strumen-
3) Il SNC elabora più facilmente uno stimolo sulle qualità ritmiche e dinamiche del respiro contenuti emersi in sede musicoterapeutica. Per- tali, quali EEG, Potenziali Evocati, Tomografia
sonoro-musicale (s-m) rispetto a stimoli della persona. tanto abbiamo pensato di proporre la costituzio- Computerizzata.
acustici non strutturati (rumore) e rispetto al Con l’instaurarsi della relazione l’intervento è ne di un gruppo con i familiari, in cui si potessero La supervisione
linguaggio verbale (Carrè, 1993). stato arricchito con l’ausilio di strumenti musi- prendere in esame le esperienze vissute durante L’équipe si è sottoposta a supervisione una volta
4) Il coma non è necessariamente sinonimo di cali (tamburello folcloristico, xilofono, maracas, la seduta, mettendole a confronto. Si è scelto di al mese, con lo scopo di riflettere sul lavoro
assenza di vita psichica: infatti, come ipotizza campanelli, cetra, bodhran, cimbalo). La voce si incontrarsi con una cadenza mensile, affinché terapeutico ma anche elaborando i vissuti degli
la Oppenheim-Gluckman (1994), il paziente è in ogni caso rivelata il mezzo di contatto fonda- quell’occasione non diventasse gruppo psicote- operatori, sottoposti ad un quotidiano confronto
in tale condizione è molto vicino al proprio mentale in quanto adatta a risuonare a livello rapeutico ma potesse soffermarsi sul focus del con sensazioni di impotenza e di frustrazione.
inconscio e l’attività psichica potrebbe essere emotivo profondo. lavoro svolto, senza ovviamente impedire la ver- Il protocollo di osservazione
simile a quella onirica. La scelta del materiale sonoro è stata fatta in balizzazione delle emozioni legate al procedere Ogni seduta è stata registrata attraverso la
La musicoterapia dovrebbe quindi stimolare que- base all’esigenza di seguire un percorso che, stesso delle sedute ma anche alla situazione compilazione dei protocolli secondo il Modello
sto canale attraverso l’utilizzo della voce e degli nella prima fase, prevedeva l’utilizzo di elementi quotidianamente vissuta. Benenzon, modificati.
strumenti, che inducono una percezione corporea universali, come ad esempio ritmi, intervalli, Nell’arco dei 10 mesi di intervento ogni coppia Il Visual Energy Tester (VET)
e producono uno stato di vibrazione sensoriale. espressioni musicali come ninna nanne e can- terapeutica ha effettuato 94 sedute per paziente, Il VISUAL ENERGY TESTER è uno strumento com-
tilene; e nella fase successiva, più adattata alle per un totale di 282 sedute. Dopo il periodo di puterizzato che permette di rilevare in tempo
Gli obiettivi caratteristiche specifiche del paziente, proposte coinvolgimento dei famigliari, che si sono resi reale alcune variabili psicofisiologiche, allo scopo
Il lavoro aveva l’obiettivo primario di delineare s-m legate all’esperienza ed al vissuto musicale disponibili a partecipare, questi hanno poi svolto di evidenziare lo stato globale di ansia, stress o
il profilo dell’intervento musicoterapico con sog- precedente all’evento traumatico. autonomamente sedute con i loro cari bisetti- rilassamento del paziente durante la seduta.
getti in stato di coma vegetativo permanente, Le sedute erano individuali, con la presenza manalmente, nei giorni in cui non era prevista la Nel caso dell’intervento di musicoterapia le
facendone una descrizione il più possibile fedele oltre al paziente, di un musicoterapeuta, di un seduta con la coppia terapeutica, fino ad arrivare variabili che abbiamo deciso di prendere in con-
delle caratteristiche specifiche e volendo dare coterapeuta e, quando possibile, dei famigliari; a garantire complessivamente 4 – 5 sedute setti- siderazione sono state:
una dimostrazione dell’efficacia della stimolazio- il setting utilizzato era la stanza (singola) di ogni manali per ogni paziente. a) la variabile elettromiografica (EMG), per la
ne attraverso i canali sensoriali integri e misu- paziente all’interno dell’Ospedale. Si sono svolte Nel corso di questo periodo sono stati svolti, a misurazione dell’attività elettrica muscolare, In
rando le risposte da parte del paziente. Inoltre 3 sedute alla settimana nella fascia pomeridia- cadenza circa bimensile, un totale di 6 incontri caso di rilassamento il segnale è quasi nullo,
si proponeva di articolare una presa in carico più na, tra le 14 e le 17, in modo da non invadere con il gruppo dei famigliari coinvolti e due psico- in caso di tensione può assumere mediamen-
complessa dell’individuo e della famiglia. il campo ospite ma nel rispetto del tempo del loghe facenti parti dell’équipe musicoterapica. te valori di circa 10-20 microvolts;
paziente. Con il coinvolgimento dei famigliari, Per due delle famiglie coinvolte è stata effettua- b) la resistenza elettrica cutanea (GSR, Gal-
Metodo questi hanno iniziato, compatibilmente con i loro ta una presa in carico con supporto psicologico vanic Skin Resistence), che varia in funzione
L’intervento si è svolto utilizzando il Modello impegni, a svolgere sedute con i pazienti anche settimanale. dello stato di stress;

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c) la frequenza cardiaca, rilevata da un ca- destra evidenziata dai Potenziali Evocati. Dall’e-
nale fotopletismografico, con cui è possibile same dell’EEG risultavano importanti alterazioni
osservare e registrare anche i fenomeni di elettriche diffuse in sede emisferica sinistra.
vasocostrizione o di vasodilatazione, entrambi Dalla visita neurologica eseguita prima di iniziare Variazione della Frequenza cardiaca
Variazione della Resistenza Elettrica Cutanea (GSR tonico)
correlati con gli stati emotivi del soggetto; le sedute di musicoterapia risultava: tetraplegia
d) la temperatura corporea periferica, spesso flaccida con blocco articolare nella flessione degli
legata ad una condizione di ansia, stress o arti superiori, riflesso fotomotore torpido nell’oc-
rilassamento. chio sinistro (occhio destro coperto a causa della
Conduzione della seduta presenza di ulcera corneale), riflesso oculocefa-
Le sedute di musicoterapia sono state articolate lico non evocabile, capo ruotato forzatamente a
in tre fasi, della durata complessiva di circa 15 sinistra, alla stimolazione nocicettiva risponde in
minuti, partendo dalla costruzione di un rituale flessione ed adduzione da entrambi gli arti supe-
musicale, che permettesse di costruire un conte- riori ed iperestesia degli arti inferiori. CGS:7
nitore rassicurante e riconoscibile ed al cui inter- Durante i primi 2 mesi di sedute, non si sono sedute

no fosse contemplata la possibilità di introdurre, riscontrati grossi cambiamenti soprattutto per sedute
di volta in volta, nuovi elementi. quanto riguarda l’espressione del viso che è Caso 2
A questa faceva seguito l’improvvisazione rimasta costantemente priva di coinvolgimento. Maschio, 50 anni.
sonoro-musicale, nella quale il musicoterapeuta Le uniche reazioni sono state rari movimenti Causa del coma: incidente stradale con trauma
cercava di sintonizzarsi sui ritmi e i suoni pro- oculari. Abbiamo assistito ad un miglioramento cerebrale, 2 anni e 11 mesi prima dell’inizio
dotti spontaneamente o involontariamente dal con l’inserimento strumentale, in affiancamento dell’intervento, con danno diffuso residuo e
paziente (respiri, emissioni sonore, movimenti..) al canto ed ai vocalizzi. Variazione dell’Attività Elettrica Muscolare lesioni focali temporo-occipitali e parietale
utilizzando la voce e gli strumenti predisposti nel Al suono degli strumenti, in particolare del destra. Dalla TAC cranio risultava un focolaio
setting. Per ultima, la fase di congedo. tamburo (suoni forti), il paziente reagiva con principalmente a sinistra di entrambi gli emi-
movimenti oculari, spalancando gli occhi; e man sferi cerebrali con una tetraparesi rigido-spa-
Risultati mano che si introduceva qualche altro strumento smotica, in particolare nella parte destra. Dalla
Verranno descritti, qui di seguito, i tre casi si notava più partecipazione. Dopo la 18° seduta RMN appariva un danno anomalo diffuso e si
che sono stati trattati attraverso l’intervento il paziente ha mostrato di percepire la presenza notavano lesioni focali nelle regioni temporale,
musicoterapico. I risultati ottenuti non hanno degli operatori, rivolgendo lo sguardo verso occipitale e parietale destra ed una emorragia
ovviamente alcun valore statistico. Inoltre non è di loro. Con l’introduzione degli stimoli sonori intraventricolare. Dalla visita neurologica prima
stato possibile riportare tutte le sedute a causa registrati presso il domicilio, è stato possibile sedute dell’esecuzione dell’intervento di musicoterapia,
della presenza di artefatti legati alla registrazio- evidenziare una risposta a livello di GSR fasico e risultava: “paziente sveglio, sguardo spontaneo,
ne dell’apparecchio, il che rende ulteriormente EMG, soprattutto in corrispondenza della presen- su intimazione chiude gli occhi, apre spon-
problematica la lettura dei dati acquisiti. Ciono- tazione di alcuni suoni o melodie significativi per taneamente la bocca, se stimolato mostra la
nostante questi dati, organizzati in istogrammi, la vita del paziente. lingua, non muove gli arti superiori ed inferiori”.
permettono di visualizzare le pur piccole modifi- Si è evidenziata qualche risposta motoria dell’ar- Dall’ultima TAC cranio risultava un esito ischemi-
Variazione della Temperatura Corporea co, con ampliamento degli spazi subaracnoidei
cazioni relative ai quattro momenti significativi: to superiore sinistro, utilizzando stimoli vibratori
prima e dopo l’inizio della seduta, prima e dopo sul corpo. Per ciò che riguarda il tono muscolare, del sistema ventricolare per atrofia.
la fine della seduta. si è notata in lui una tendenza al rilassamento Durante le sedute si sono evidenziate, sem-
Non è stato possibile elaborare i dati relativi alla durante la fase di improvvisazione musicale, che pre più frequentemente, risposte al canto con
fase intermedia di improvvisazione, essendoci ha permesso al paziente di chiudere gli occhi movimenti oculari. Dal punto di vista della ri-
quale significatività attesa la risposta puntuale fino ad addormentarsi. La CGS (Glasgow Coma sposta motoria il paziente si è dimostrato molto
ad alcune somministrazioni sonore precise, che Scale), uguale a 7, non si è modificata durante comunicativo. Più volte nel corso delle sedute,
rimane circoscritta e poco confrontabile. i 6 mesi. ha mosso gli arti dell’emilato destro in relazione
Caso 1 Nelle tabelle riportate sono state prese in con- al suono più forte, in particolare modo duran-
Maschio, 31 anni. siderazione quattro sedute, sia per problemi di te la fase del cantato. I movimenti spontanei
Causa del coma: infortunio sul lavoro, avvenuto 5 registrazione, sia perché non sempre le condizio- sono stati utilizzati per permettere al paziente
mesi prima dell’inizio dell’intervento con esito di ni del paziente hanno permesso di posizionare di produrre suoni, con evoluzione dei movi-
sedute
compromissione prevalente cortico-sottocorticale gli elettrodi sul suo corpo. menti dell’emilato destro. Durante le sedute il

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paziente presentava un evidente aumento della Caso 3


sudorazione. Femmina, anni 40.
Si è notato un progressivo miglioramento del Causa coma: insufficienza respiratoria in coma
contatto oculare, soprattutto nei primi sei mesi post-anossico,12 mesi prima dell’inizio dell’in-
dell’intervento, mentre si è assistito ad un’in- tervento, con esiti di infarto in sede capsulare
voluzione nella seconda fase, come è possibile bilateralmente e atrofia cortico-sottocorticale.
inferire dai dati riportati nei grafici. Pertanto le Variazione dell’Attività Elettrica Muscolare Dall’esame TAC cranio risultavano una vascu-
registrazioni dei parametri vitali risultano poco lopatia con esiti infartuali in sede capsulare
significative, anche se si può evidenziare una bilateralmente ed un diffuso ampliamento degli
corrispondenza tra l’abbassamento del GSR spazi subaracnoidei del sistema ventricolare per sedute
tonico e l’innalzamento dell’EMG soprattutto atrofia cortico sottocorticale. Il tracciato dell’EEG
nella fase produttiva della seduta. Ciò potrebbe registrava segni di grave sofferenza cerebrale
significare che la stimolazione sonora deter- diffusa. All’esame neurologico eseguito prima
mina uno stato di maggior tensione a cui si dell’effettuazione delle sedute di musicoterapia
accompagnerebbe un aumento della risposta risultavano movimenti pendolari degli occhi,
motoria. Respirazione: nelle prime sedute si sedute motricità assente, linguaggio assente, nessun Variazione della Temperatura Corporea
è notata un aumento della respirazione, che movimento allo stimolo.
diveniva più affannosa al termine della seduta. Nel corso delle sedute si sono evidenziate
Con le successive sedute il respiro si è presen- una progressiva risposta motoria con rotazioni
tato più profondo e di tipo diaframmatico, con oculari e del capo verso lo stimolo sonoro, un
assenza di variazioni significative. graduale rilassamento della tensione musco-
Il punteggio alla CGS, pari a 6, non ha subito Variazione della Temperatura Corporea lare, un aumento della sudorazione. Il ciclo
variazioni. mestruale è ricomparso dopo 2 mesi dall’inizio
Per gli stessi motivi di cui sopra, sono state uti- delle sedute. CGS: 6.
lizzate le registrazioni relative a cinque sedute. Le sedute prese in considerazione sono sette.

sedute

Variazione della Resistenza Elettrica Cutanea (GSR tonico)

Variazione della Resistenza Elettrica Cutanea (GSR tonico)

sedute
Variazione della Frequenza cardiaca

sedute Variazione della Frequenza cardiaca

sedute sedute

valore medio calcolato nel minuto precedente l’inizio della seduta


valore medio calcolato nel minuto seguente l’inizio della seduta
valore medio calcolato nel minuto precedente la fine della seduta
sedute valore medio calcolato nel minuto seguente la fine della seduta

musica&terapia Numero 32, Luglio 2015


22 23

Conclusioni mostrando un’attivazione dei movimenti oculari


Dai dati preliminari ottenuti già dopo sei mesi Bibliografia nella direzione dello stimolo rappresentato Segue Bibliografia
di applicazione della musicoterapia, dati sia dall’operatore e dal familiare presente alla
pure limitati dato l’esiguo numero di pazienti, American Psychiatric seduta; in tutte e tre le situazioni c’è stata una Kohut H.
si è però evidenziata la possibilità di creare un Association Diagnostic Statistical Manual IV risposta evidenziata a livello di GSR fasico al Narcisismo e analisi del Sé, Boringhieri, Torino, 1976.
Fourth Edition, Washington, 2000. Latronico N., Alongi S., Guarneri B.
canale comunicativo attraverso i suoni al fine contatto con lo strumento e la vibrazione pro-
Anzieu D. et al. Approccio al paziente in stato vegetativo. Parte
di instaurare una relazione con i pazienti. In dotta (in modo particolare il bodhran); in corri-
Gli involucri psichici, Dunod, Parigi, 1996. I: La diagnosi, Minerva Anestesiologica 66, 2000.
particolare due pazienti su tre hanno risposto Benenzon R. O. spondenza di stimolazioni sonore significative, Latronico N., Antonini L., Taricco M.
agli stimoli sonori mostrando modificazioni sia a Manuale di musicoterapia, Borla, Roma, 1992. in quanto appartenenti ai luoghi frequentati nel et al. Approccio al paziente in stato vegetativo.
livello neurovegetativo che posturale. Benenzon R.O. periodo precedente al trauma, si è evidenziata Parte II: La diagnosi, differenziale Minerva
Si è rilevata inoltre l’utilità delle sedute come Autismo e musicoterapia, Phoenix, Roma, 1995. una variazione importante a livello di GSR, EMG Anestesiologica 66, 2000.
mezzo di coinvolgimento dei familiari, i quali Benenzon R. O. e frequenza cardiaca con la presenza di picchi Latronico N., Alongi S., Facchi E.
hanno, essi stessi, risentito favorevolmente di La nuova musicoterapia, Phoenix, Roma, 1997. nella fase di improvvisazione registrata dal et al. Approccio al paziente in stato vegetativo.
un intervento, quello musicoterapeutico, che Benenzon R. O. (a cura di) VET; le sedute si sono mostrate maggiormente Parte III: La prognosi, Minerva Anestesiologica
ha contribuito a stimolare una nuova modali- Musicoterapia e coma, Phoenix, Roma, 2002. produttive laddove è stata rispettata la regola 64, 2000.
tà relazionale col paziente, recuperando una Bergamini L., Bergamasco B., Mutani R. della stimolazione ponderata ovvero né un so- Lecourt E.
Manuale di Neurologia Clinica, Cortina, Torino, 2001. La Musicoterapia, Cittadella editrice, Assisi, 1999.
dimensione di interazione e sostenendo il vraccarico di stimoli né monotona reiterazione;
Boccianti N. Lorenzetti L.M.
familiare durante la degenza in ospedale. gli strumenti a percussione hanno prodotto una
Aspetti psicofunzionali dell’ascolto della musica, Suono e comunicazione, Unicopli, Milano, 1987.
La nostra esperienza clinica ci permette di Psicopatologia n.2, 1997. risposta più evidente. Moody R.A.
confermare l’utilità e la validità della musicote- Cesa Bianchi M., Benedetti G. (Eds.) La musicoterapia nello stato vegetativo per- La vita oltre la vita, Mondatori, Milano, 1975.
rapia come tecnica terapeutica di riabilitazione, La scienza e l’inconscio, Il Pensiero Scientifico manente si situa nell’ambito dei trattamenti Nathan T.
affiancata ad altri tipi di intervento. Editore, Roma, 1989. complessi, in quanto pur rifacendosi ad un Non siamo soli al mondo, Bollati Boringhieri,
Al momento non è possibile avanzare ipotesi Coppo P. preciso modello teorico-pratico, quale è quello Torino, 2003.
significative circa la validità della stimolazione Tra psiche e culture, Bollati Boringhieri, Torino, 2003. di Benenzon, necessita degli apporti provenienti Nathan T.
sonoro-musicale nel coma permanente, anche Critchley M., Henson R.A. da discipline diverse e presuppone la presenza La follia degli altri. Trattato di etnopsichatria
perché non è possibile distinguere quanto è do- Musica e cervello, Piccin, Padova, 1987. di un atteggiamento flessibile e morbido dello clinica Ponte alle Grazie, Firenze, 1990.
vuto all’evoluzione spontanea del quadro clinico Dogana F. psicologo, che lavori all’interno di un Servizio di Pistorio G., Scarso G.
Suono e senso, F. Angeli, Milano, 1983. Musicoterapia, metodologie, ricerche cliniche,
e quanto ad altri interventi terapeutici. Psichiatria di Consultazione e Liaison ospedalieri.
Fassino S., Leombruni P., Rovera G.G. (Eds.) interventi, Centro Scientifico, Milano, 1998.
Di fondamentale importanza sarà l’approfon-
La qualità della Vita, Centro Scientifico Editore, Postacchini P. L.
dimento e l’ampliamento delle osservazioni, Torino, 2000. Segue Bibliografia Integrazione psicologica dei dati percettivo-
raggiungendo casistiche più numerose, anche Fornari F. sonori, Acta Foniatriatrica n.1/3, 1979.
se comunque rimarrà materia di difficile valuta- Psicoanalisi della musica, Longanesi, Milano, 1980. Gay M. Postacchini P. L., Ricciotti A., Borghese M.
zione non potendo ad esempio fare interpreta- Freud S. La relazione analitica, Red, Como, 1998. Lineamenti di musicoterapia, Carocci, Roma, 1998.
zioni circa il grado di piacevolezza o di fastidio Il perturbante, in Opere, vol. 9, Boringhieri, Guerra Lisi S. Plum F., Posner J.B.
che potrebbe accompagnarsi alle modificazioni Torino, 1977. Comunicazione ed espressione nella globalità Stupor e coma, Società Editrice Universo, Roma, 1992.
segnalate dalla registrazione dei parametri. Freud S. dei linguaggi, Il Ventaglio, Roma, 1987. Romano A.
Insomma, permane la perplessità circa la possi- Totem e Tabù, Boringhieri, Torino, 1989. Jung C.G. Musica e Psiche, Bollati Boringhieri, Torino, 1999.
bilità che l’intervento musicoterapico sia nocivo Furlan P.M. Gli archetipi e l’inconscio collettivo, Boringhieri, Watzlawick P
Interrelazione Mente-Corpo: crocevia della Torino, 1980). et al. Pragmatica della comunicazione umana,
al paziente. Da un punto di vista oggettivo non
metapsicologia e della tecnica terapeutica Jung C.G. Astrolabio, Roma, 1971.
si può affermare con certezza che la stimola-
psicoanalitica. Relazione in Atti del Convegno Simboli della trasformazione, Boringhieri, Winnicott D.W.
zione sonoro-musicale rappresenti un beneficio Internazionale “Mente e Corpo: il momento Il bambino e il mondo esterno, Giunti,
Torino, 1994.
per la persona. Da un punto di vista soggettivo unificante” Unicopli-Riza, Milano, 1987. Firenze, 1973.
Jung C.G.
invece, rifacendosi alle osservazioni riportate Furlan P.M. (in coll. con Corsi Piacentini e Mancini) Psicologia analitica e arte poetica, in Civiltà in Winnicott D.W.
sui protocolli di valutazione, non c’è stata la La mente e il corpo in Freud. In: “Il pensiero transizione, tomo I, Boringhieri, Torino, 1985. Gioco e realtà, Armando, Roma, 1974.
percezione di un danno subito o di una reiterata Antinomico, Antinomie e Conflitti Epistemologici Kernberg O. Zettin M., Rago R.
tensione negativa. nella psicoanalisi”, Franco Angeli, Milano, 1988. Sindromi marginali e narcisismo patologico, Trauma cranico, Bollati Boringhieri, Torino, 1995.
Sintetizzando è emerso che due pazienti su Boringhieri, Torino, 1980.
tre hanno reagito alla presenza della voce,

musica&terapia Numero 32, Luglio 2015


24 25

La Terapia Riguardo ai brani proposti,


si è formulato un elenco
Sonoro-Vibrazionale di brani musicali con parametri
molto vari
e gli Stati Vegetativi*
Sergio De Laurentiis Musicista, Musicoterapista, Milano

In July 2014 a new research project PREMESSA conclusiva al termine dei sei mesi prefissati. Riguardo ai brani proposti, si è formulato un
started to verify the capability of sound Le numerose pubblicazioni sulla capacità del Ecco la scheda di valutazione. elenco di brani musicali con parametri molto
to modify vital signs in people living in suono di influire sul benessere psicofisico1 vari, suoni con
vegetative state. After six months of Nome Paziente diversi timbri,
hanno convinto un gruppo di professionisti
music proposals, sonorous and vibrational, the team dell’Istituto RSA Ovidio Cerruti di Capriate a DATA Sequenza proposta Il paziente viene lasciato nella posizione in cui si e vibrazioni
INTERVENTO
had noticed that all people concerned showed an POSIZIONE Letto - Sedia trova al momento dell’intervento con effetti
formare un’équipe con lo scopo di raccogliere
alteration of the observed signs with an average dati al riguardo. RESPIRO supportati da
of 30% and a difference in the answer ranging L’équipe è nata nel giugno del 2014, grazie RIEMPIMENTO Alto - Completo - La capacità di riempire i polmoni in modo completo diversi studi2.
from 0% to 87,5%. Every patient had reacted in a al responsabile medico del nucleo per gli stati POLMONI Basso o nella sola parte alta o bassa Si è data mol-
different way to the proposal and from everyone vegetativi, che ha coordinato il progetto. Il INTENSITà Leggero - Medio - Profondo Se il respiro è leggero o profondo ta importanza
else, showing that an effectual research must be gruppo di lavoro ha previsto la partecipazione di FREQUENZA N° Secondi I secondi impiegati per una sequenza completa anche alle
individual. However each patient has increased the un musicoterapista, che ha proposto il progetto del respiro caratteristiche
outcome every session to strenghthen the idea of ed effettuato le sedute, il contributo di una REGOLARITà Si - No Se la sequenza del respiro si ripete in modo energetiche e
an enduring and regular route. fisioterapista, di una psicologa e di un educato- invariato per 5 volte consecutive alla capacità
re, che hanno definito i parametri del progetto. evocativa di
APNEA Si - No Se la sequenza comprende una fase di apnea
Importante è stata anche la collaborazione con ogni proposta.
Bibliografia PARTICOLARITà Se difficoltoso, affannato o con cicli particolari
Nei primi
un compositore esperto in musica vibrazionale. DEL RESPIRO
Il percorso si è sviluppato da luglio 2014 a incontri sono
Cavallari L. - Appesi a un suono. La OCCHI Aperti - Chiusi Se il paziente ha gli occhi aperti o chiusi
gennaio 2015 con l’unico obiettivo di proporre stati propo-
Musicoterapia negli stati di coma, La nuova STEREOTIPIE Movimenti continui
stimoli sonori e vibrazionali a soggetti ricoverati sti stimoli
Phoenix, Roma, 2003. ALTRO Note particolari
nel reparto per gli Stati Vegetativi e monitorar- con diverse
Doidge N. - Il cervello infinito, Ponte alle
ne i risultati. caratteristiche,
Grazie, Milano, 2007.
Si è scelto di assegnare 1 punto ad ogni varia- mentre nelle settimane successive si è dato
Hirschi G. - La pratica dei Mantra, Armenia,
I DETTAGLI DEL PROGETTO zione osservata per ognuno degli 8 parametri. maggior spazio a quelle che hanno dimostrato
Milano, 2009.
Dopo aver ottenuto i permessi necessari, l’équi- Per non appesantire la ricerca di troppi dati, non maggiore efficacia.
Levitin D. - Fatti di Musica, Codice Edizioni,
pe ha scelto 6 pazienti a cui proporre il percorso sono state conteggiate le diverse intensità delle Le sequenze sono state proposte sia attraverso
Torino, 2008.
e ha definito le modalità pratiche di ogni sedu- singole variazioni e quelle di breve durata. l’uso di cuffie, posizionate in diversi punti del
Sacks O. - Musicofilia, Biblioteca Adelphi,
ta: ha deciso di effettuare sedute individuali, a Durante ogni intervento si è cercato di evitare corpo, sia attraverso uno strumento meccanico
Milano, 2008.
cadenza settimanale, di durata variabile da 15 ogni variabile visiva e sonora che potesse alte- che, posto sulla colonna vertebrale, trasmette
Skille O. - Il suono a bassa Frequenza nella
a 30 minuti; di osservare quei parametri del si- rare i dati; a tal fine è stato limitato all’essenzia- al corpo le vibrazioni dello stimolo sonoro3. Si è
terapia musicale, Aracne, Roma, 2010.
stema neuro-vegetativo più facili da monitorare le anche il contatto con il paziente. provato anche ad accompagnare la musica con
Tomatis A. - L’orecchio e la voce, Baldini e
e con la minore invasività possibile; di rilevare
Castoldi, Milano, 1993.
i dati per due minuti prima e dopo l’intervento; 1 ad esempio i testi del neurologo Oliver Sacks.
Tuis R. - 432 Hz: La rivoluzione musicale,
di sottoporre tutti i soggetti agli stessi stimoli; di 2 ad esempio la composizione k448 di Mozart, alla base del famoso “effetto Mozart”
Nexux Edizioni, Battaglia Terme (PD), 2014. 3
fissare una prima valutazione a tre mesi e una dagli studi di Cimatica

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26 27

piccoli movimenti degli arti del paziente. bia una buona percentuale di effetti benefici; del 50%; i risultati più incisivi sono stati riscon- La percentuale media sale al 30%, grazie so-
La durata delle sedute variava da 15 a 30 minu- tuttavia un’osservazione approfondita sul singolo trati proprio in relazione al brano composto prattutto al nuovo brano utilizzato.
ti a seconda dello stimolo proposto. soggetto può migliorare sensibilmente i risultati. appositamente. All’interno del dato complessivo, ogni pazien-
Anche in questo secondo percorso i diversi te risponde alle varie proposte in modo del
RISPOSTA IN % NELLE 15 SEDUTE pazienti hanno reagito in modi molto diversi fra tutto personale, con valori che vanno dallo 0%
50
44 loro, mentre ognuno ha mantenuto una risposta all’87,5% per il singolo stimolo.
45 43
40
più o meno omogenea nelle diverse sedute. L’intero percorso di ogni paziente dimostra in-
38
35 35 La linea di tendenza è sempre crescente e vece una risposta in tutti i pazienti trattati, con
35 33
29 29 questo ci aiuta a dire che la cadenza settimana- valori che vanno dal 9%, nel caso del paziente
30 27
25 25
25 22 le aiuta la persona ad abituarsi allo stimolo e a “N”, al 53%, nel caso del paziente “L”.
19
20
15
trarne maggiori benefici. Possiamo quindi affermare che il parametro
15
10
RISPOSTA IN % DI TUTTE LE SEDUTE
5 3
0 60
50
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 50 44 38 43
38
40
I PRIMI RISULTATI La linea orizzontale della tabella ci indica una 35 35
29 27 29 33 25 33
30 25
Alla scadenza di metà percorso si è potuta tendenza alla crescita, con un valore medio del 19 22 20
20 15
osservare una buona risposta di quasi tutti i 28%; questo dato ci aiuta a valutare positiva- 10
3
pazienti, lasciando prevedere un risultato com- mente i criteri di scelta degli stimoli proposti. O
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19
plessivo a favore dello stimolo sonoro.
Ecco i dati dei 6 pazienti nelle prime 15 sedute. IL SECONDO PERCORSO
Come si è già detto sopra, è stato assegnato Dopo una valutazione dei primi risultati, l’équi- I RISULTATI DEFINITIVI sonoro-vibrazionale ha la capacità di incidere su
un punto ad ogni parametro in cui si è vista pe ha preferito modificare il percorso al fine di Sommando i dati dei due percorsi, la linea alcuni parametri del sistema neuro-vegetativo;
una qualsiasi modifica per almeno due minuti, ricercare una maggiore conferma dei dati. È sta- di tendenza resta sempre in crescita; questo da qui è facile ipotizzare un effetto sull’inte-
prescindendo dall’intensità della variazione. to scelto un nuovo campione di 8 pazienti a cui dimostra che la scelta degli stimoli proposti ra persona. Questi risultati si aggiungono ai
Nelle prime 15 sedute le percentuali di risposta sono state proposte 4 sole sedute di 30 minuti riesce a raggiungere persone anche molto numerosi esperimenti che, da tutto il mondo,
dei 6 pazienti coinvolti, come possiamo vedere ciascuna, con alcune sequenze già proposte al diverse tra loro. dimostrano il potere del suono nell’entrare in
in tabella, variano dal 3% al 44%. primo gruppo e altre nuove. Dopo 6 mesi e un totale di 122 sedute rivolte a relazione con l’uomo e darne beneficio; inoltre
Se questi numeri dimostrano in modo chiaro Per una proposta sonora più mirata, si è chiesta 14 pazienti possiamo dire che i diversi stimoli ci aiutano a definire i criteri di scelta del para-
l’effetto dello stimolo sonoro, c’è da sottolineare la collaborazione di un compositore esperto in sonori hanno prodotto una modifica dei para- metro sonoro e le modalità di intervento per un
che ogni partecipante ha presentato variazioni musica vibrazionale che, sulla base dei risultati metri osservati che oscilla dal 3% al 50%. percorso terapeutico.
molto diverse, con risultati che vanno dallo 0% ottenuti in precedenza, ha prodotto un brano
all’87,5%. originale adatto allo scopo. RISPOSTA IN % PER PAZIENTE
Dalla ricerca emergono due dati interessanti: il I dati di questo secondo percorso superano 60 53
47
primo è la tendenza di ogni soggetto a rispon- quelli del precedente, arrivando a toccare vette 50 44 38 38 41 41
40
dere (spesso, ma non sempre) in modo simile 29 31
30
ad ogni proposta sonora; questo ci fa supporre RISPOSTA IN % NELLE 4 SEDUTE 23 18 22
20 14
che esistano soggetti più recettivi di altri allo 10
9
60
stimolo sonoro (ci sono stati pazienti che hanno 50 O
riportato grandi variazioni in quasi tutti i brani, 50 A B C D E F G H I L M N O P

mentre altri hanno riportato scarsi risultati ad 40 38


ogni seduta). Il secondo dato ci riporta una mo- 33
30
difica crescente dei parametri con il susseguirsi *Supervisore del progetto: Dott.ssa Lorella Conte
20
delle sedute; questo ci porta a credere che una 20 Ideatore ed esecutore del progetto: Musicoterapista Sergio De Laurentiis
terapia costante e duratura possa portare ad Area psicologica: Dott.ssa M. Antonietta Ricchiuti - Area fisioterapica: Ft. Annette Pioli
10
Area educativa: Dott. Cristiano Brambilla - Area musicale: Compositore Davide Giannotti
effetti sempre maggiori.
0 Un ringraziamento speciale al responsabile delle risorse umane, Sig.ra Luisa Garlini,
Questi dati ci aiutano a capire che è possibile
1 2 3 4 e a tutto l’Istituto Ovidio Cerruti per aver sostenuto il progetto.
proporre a tutti un percorso sonoro che ab-

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28 29

Musicoterapia e autismo: L’indagine in questione


prevedeva la somministrazione
come la statistica può di un questionario ad un
insieme di musicoterapisti
aiutare nella validazione
di questa disciplina
Marco Mingione Dottore in Statistica Gestionale, Cisterna di Latina (LT)

Is Music Therapy capable of improving PREMESSA è stato il primo grande problema riscontrato, vari trattamenti per bambini e adulti autistici e
the skills of patients with pervasive A conclusione del mio primo percorso univer- poiché in Italia non esiste una raccolta dati i genitori a stabilire se il bambino beneficiasse
developmental disorders (PDD)? Italian sitario (laurea triennale) ho pensato di appro- organizzata in ambito musicoterapico. o meno di uno specifico trattamento; oppure la
Medical Literature lags behind other fondire il tema della statistica medica, non Colmando questa grave mancanza, si potrebbe PEP-R (Psycho-Educational Profile; Schopler et
countries, especially the United States, in trying trascurando però un tema a me caro: la musica. avviare un progetto di ricerca al fine di validare al., 1989), che permette di ricavare indicazioni
to give an answer to this question, aiming to Per questa ragione, insieme alla mia relatrice, la musicoterapia e riconoscerla come disciplina mirate all’ottenimento di un profilo di sviluppo
give a scientific foundation to the hard work of la Prof.ssa Maria Grazia Pittau, si è deciso di ap- ufficiale. Di conseguenza, si potrebbe formulare dettagliato ed alla pianificazione di un program-
music therapists, that is in my opinion load of profondire l’argomento musicoterapia, notando un modello previsivo affinché siano noti a priori ma di intervento specifico ed individualizzato;
great potential. For this reason, statistics is a real che, dal punto di vista prettamente psicologico, (stimati) i massimi miglioramenti ottenibili nel o infine la VABS (Vineland - Adaptive Behavior
valid instrument able to give scientific value to viene sempre più spesso usata nel trattamento caso in cui un soggetto volesse intraprendere Scales; Sparrow et al., 1984), che si compone
Music Therapy. In the following article, you will dei disturbi pervasivi dello sviluppo. L’obiettivo il cammino musicoterapico. Il presupposto per di un’intervista semi-strutturata, ritenuta in
find a summary of a thesis entitled “Quantitative primo dell’indagine è stato il cercare di quanti- poter avviare una raccolta dati organizzata è, maniera unanime la migliore scala psicometrica
analysis of Music Therapy consequences on ficare i miglioramenti ottenuti da soggetti con però, poter quantificare, cioè valutare numeri- che valuta il livello adattivo di un individuo,
patients with PDD” and we will delve deeper into PDD, in seguito ad un trattamento musicotera- camente, i risultati della musicoterapia. È chiaro recentemente tradotta e tarata su una popola-
the following topics: pico, col fine di fornire evidenza sperimentale che questo non risulta un problema di facile zione italiana.
How statistics can help in medical field and in alle potenzialità di questa disciplina. Non si è risoluzione, in quanto i disturbi pervasivi dello
music therapy; preteso, ovviamente, di fornire una trattazione sviluppo non possono intendersi come malattie Come non svolgere un’indagine sta-
The importance of data collection, in order to give esaustiva dell’argomento, bensì si è cercato di ‘misurabili’. Infatti, poiché la diagnosi di Distur- tistica: l’importanza di un disegno
inferential value to music therapy practices. presentare una panoramica chiara e semplice di bo Autistico è basata su parametri esclusiva- campionario
questa ‘arte’ spesso piuttosto poco conosciuta, mente comportamentali, risulta indispensabile, L’indagine in questione prevedeva la sommi-
ma molto affascinante. da un lato, riferirsi a situazioni di osservazione nistrazione di un questionario ad un insieme
L’entusiasmo con il quale ho portato avanti standardizzate e, dall’altro, adottare scale di di musicoterapisti, ai quali è stato chiesto di
questo progetto sin dal principio non è da valutazione opportunamente elaborate per il rispondere a 12 domande per ogni soggetto in
considerarsi puramente legato all’aspetto didat- “comportamento” autistico. Ad oggi, non esiste cura. Il questionario si divideva in 2 blocchi: uno
tico, bensì l’idea di poter appurare l’ennesimo una scala ufficiale che valuti i miglioramenti relativo alla sfera anagrafica, l’altro alla sfera
beneficio portato dalla musica mi ha affascinato dei pazienti che hanno effettuato una “cura” terapeutica. Dopo aver analizzato le risposte, si
particolarmente. musicoterapica. Recentemente, però, sono state è visto che nessun individuo è peggiorato in se-
sviluppate alcune scale che si pongono come guito alla terapia. In particolare, per i 2/3 sono
Il problema della mancanza di dati strumenti di “valutazione”, ormai ampiamente stati registrati miglioramenti, anche se lievi, ed
e l’organizzazione di un’indagine utilizzati, come ad esempio: l’ATEC (Autism è stato evidenziato che il miglioramento tende
statistica Treatment Evaluation Checklist), test per la a irrobustirsi all’aumentare della durata della
Per portare avanti un’indagine statistica si valutazione dei trattamenti per l’autismo, che terapia. Purtroppo, quanto appena detto non
necessita assolutamente di un data-set; questo ha aiutato i ricercatori a valutare l’efficacia di può avere alcuna valenza statistico-inferenziale,

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30 31

cioè non è statisticamente corretto estendere i o su problemi di dipendenza): in questi casi si le procedure del caso in quanto sono venute a
risultati della nostra indagine a tutta la popo- potrebbe avere la sistematica non risposta da mancare (principalmente per ragioni di tempo, Bibliografia
lazione, poiché non si dispone di un campione intere fasce della popolazione ed incorrere in ma anche di scarso utilizzo della statistica in
rappresentativo di essa. evitabili errori di stima sui caratteri rilevati. Per questo ambito) le tre fasi necessarie affinché Conti P.L., Marella D.
In questo specifico caso, i limiti dell’indagine tutti questi motivi, si tiene a precisare ancora una ricerca possa essere considerata scientifica: Campionamento da popolazioni finite. Il
sono legati ai problemi connessi alle web sur- una volta che le conclusioni a cui si è giunti non disegno campionario, Springer, Roma, 2012.
veys. Infatti, nella conduzione dell’indagine in hanno alcuna valenza per quello che riguarda 1. Sistematicità; Levi G.
questione si è scelto di utilizzare, per la rileva- l’aspetto statistico-inferenziale e rappresentano 2. Misurazione quantitativa; Linee guida per l’autismo: raccomandazioni
zione dei dati, la tecnica CAWI, ossia ‘Computer un esperimento con finalità esclusivamente 3. Riproducibilità del metodo. tecniche-operative per i servizi di
assisted web interviewing’. Questa tipologia didattiche. neuropsichiatria dell’età evolutiva, Roma, 2005.
di indagine sempre più spesso utilizzata negli Idealmente, invece, si sarebbe dovuto proce- Censis.it
ultimi anni, soprattutto nel marketing, presenta La statistica al servizio della medicina dere selezionando dalla popolazione italiana I disabili, i più diseguali nella crescita delle
notevoli vantaggi e allo stesso tempo altrettanti È importante sottolineare che la statistica, e dei soggetti affetti da disturbi pervasivi dello diseguaglianze sociali, disponibile al sito
gravi problemi teorici. I vantaggi riguardano quindi i metodi quantitativi, possono essere sviluppo, un campione casuale di individui per http://www.censis.it/7?shadow_comunicato_
soprattutto il sensibile abbattimento dei costi e messi al servizio della medicina nel tentativo di poi registrarne le informazioni anagrafiche ed stampa=120959 (ultima consultazione
tempi di rilevazione; i limiti, invece, si riferisco- valutare relazioni di causa-effetto tra malattia effettuare un test quantitativo sulle loro abilità 11/05/2015).
no ad un unico importante problema di fondo: e fattori di rischio. Nel nostro caso, la statisti- o sul loro deficit; in seguito, diviso casualmente Emergenzautismo.org
mancanza di una lista di campionamento ca gioca un ruolo fondamentale in quanto ci il campione a metà, sarebbe stato applicato il Autismo – dati generali, disponibile al sito
(frame population). Quest’ultima è una lista che si pone l’obiettivo di valutare le relazioni di trattamento musicoterapico ad una parte e altri http://www.emergenzautismo.org/files/
comprende le unità dell’universo che si intende dipendenza che intercorrono tra i miglioramen- tipi di terapie (o farmaci placebo) sulla restante, Relazione%20OTI-%20AUTISMO.pdf (ultima
osservare da cui poter effettuare un campiona- ti derivanti dalla musicoterapia ed eventuali per un determinato periodo di tempo prestabi- consultazione 11/05/2015).Progettofilippide.
mento probabilistico; non disponendo di essa, altre caratteristiche dell’individuo. Si parla più lito. Al termine di questo, sarebbe stato ripetuto it, Autismo. Disponibile al sito http://www.
si va incontro a inevitabili errori, denominati precisamente di statistica medica quando gli nuovamente il test su tutto il campione al fine progettofilippide.it/autismo.asp (ultima
errori di copertura (coverage errors), che sono strumenti quantitativi vengono utilizzati al fine di poter valutare quantitativamente i potenziali consultazione 11/05/2015).
tanto più grandi quanto più la lista di campio- di verificare l’efficacia o meno di terapie e di miglioramenti derivanti dal tipo di terapia. Dental-tribune.com
namento non copre tutte le unità della nostra scoprire se un qualche problema medico o Ovviamente, il confronto tra i due gruppi di Lenti, sequenziali e costanti: così il
popolazione obiettivo (target population). affine possa dipendere da fattori particolari. In soggetti si sarebbe condotto assicurandosi che comportamento delle persone con
Di conseguenza non sarà possibile calcolare generale, oggi la statistica è utile ovunque sia esso avvenga ‘a parità di’, o ‘condizionatamen- autismo, disponibile al sito http://www.
la probabilità che un’unità della popolazione necessaria una delle seguenti condizioni: te a’ (in gergo tecnico) ogni altro fattore che dental-tribune.com/articles/specialities/
appartenga al campione estratto e si disporrà di interviene nel determinismo della malattia. dental_hygiene/12610_lenti_sequenziali_e_
dati per i quali non è possibile stimare l’errore • procedere ad una raccolta ordinata, ad una costanti_cos_il_comportamento_delle_persone_
di natura campionaria. Nel nostro caso specifico, stesura comprensibile e ad una elaborazione Conclusione e ringraziamenti con_autismo.html (Ultima consultazione
la griglia di inserimento dati è stata redatta dei dati più svariati; In conclusione vorrei ringraziare il Centro Paolo 30/05/2015).
dal sottoscritto e diffusa tramite e-mail a tutte • scoprire eventuali leggi che regolano i dati VI e, in particolare, il musicoterapista Ferruccio Wikipedia.org
le associazioni italiane (di volontariato e non) spesso solo in apparenza disordinati ed Demaestri per aver fornito gran parte del mate- Statistica medica,disponibile al sito http://
che svolgono attività musicoterapiche e a tutti operarne un confronto; riale con cui procedere nella tesi, per i prezio- it.wikipedia.org/wiki/Statistica_medica (Ultima
i musicoterapisti interessatisi al progetto. Sono • definire un dato variabile di riferimento che sissimi consigli e il sostegno mostratomi in tutti consultazione 30/05/2015)
da tenere in considerazione, inoltre, i problemi assuma diversi valori definibili in un certo questi mesi. Spero di aver fornito uno spunto
legati alla sotto-copertura (under coverage), intervallo di variazione. interessante su cui riflettere e, soprattutto, di
che si manifesta quando non si riesce ad os- essere riuscito a sensibilizzare chi di dovere al
servare tutta la popolazione obiettivo e, infine, Se, inoltre, si riuscisse ad inserire la statistica problema, poiché pianificando una raccolta di
i problemi legati all’auto-selezione (self-selec- nel momento dell’impostazione del lavoro dati organizzata, accessibile alla comunità, si
tion), ovvero l’impossibilità di stabilire a priori e della raccolta ed elaborazione dei dati, si otterrebbero tutti i benefici della condivisione
che tutte le unità abbiano la stessa probabilità potrebbe sfruttare il grande potere induttivo ‘scientifica’ e sarebbe realmente compreso
di rispondere al questionario. Quest’ultimo è (inferenza) per cui i risultati della ricerca su un l’apporto che questa disciplina può offrire al
particolarmente grave nel caso di indagini su campione possono essere ritenuti validi per progresso in questo campo.
temi sensibili come il nostro (particolari difficol- tutta una popolazione. Purtroppo, in questo
tà si riscontrano anche nelle indagini sui redditi elaborato non è stato possibile effettuare tutte

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Il trattamento Quanto andiamo illustrando


è il frutto di un proficuo
musicoterapico singolo confronto tra di noi

e di gruppo nella cura


delle demenze: criteri
metodologici
di orientamento
Cornara Silvia Psicologa, Musicoterapista, Lecco,
Gerosa Maria Cristina Musicoterapista, Fondazione G. Prina, Como
The two authors show guidelines for PREMESSA Quanto andiamo illustrando è il frutto di un minato dal tipo di contratto che ha il profes-
three different kind of therapies for Questo intervento è il frutto di riflessioni basate proficuo confronto tra di noi, il cui risultato non sionista della musicoterapia e soprattutto dal
elderly patients. sulle esperienze lavorative delle autrici che utiliz- è la pretesa di un metodo, ma una riflessione, numero di ore.
Every kind of treatment: single, small zano il trattamento musicoterapico individuale e una proposta di organizzazione di criteri che Il secondo fattore è affidato alle figure profes-
or large group of patients has its own features di gruppo all’interno di differenti RSA. Il metodo modellano la tradizione del metodo in musi- sionali che ruotano intorno al paziente (medici,
and its own good results; the choice of patients che utilizziamo è quello di mettere a disposizio- coterapia all’interno del mondo del lavoro e educatori, musicoterapista) che valutano i
must be done according to the their personality. ne una serie di proposte ed è anche influenzato del settore specifico. Le istituzioni nelle quali bisogni del soggetto in carico al servizio.
Both the mental state and the social attitude dalle direttive regionali di Regione Lombardia operiamo sono: Possono esserci strutture che impongono
are carefully examined in every patient to make che ultimamente ha emanato criteri program- La Fondazione Giuseppina Prina di Erba (Como), una programmazione con una prevalenza di
the right choice with the purpose of getting matici che sono in parte integrati anche nella la RSA “Villa Serena” di Introbio e l’Istituto trattamenti di gruppo: in questo caso il mu-
improvements. progettazione musicoterapica. Il nostro sforzo è Geriatrico “Frisia” di Merate (Lecco). sicoterapista deve essere abile a formare gli
In the article you can read the summary of the stato quello di proporre una riflessione aderente stessi preservando la fattibilità dell’intervento
evaluation pattern district Lombardia asks. alle richieste delle normative vigenti e al tipo I TRATTAMENTI SINGOLI musicoterapico, formulando obiettivi chiari e
d’interventi normalmente richiesti al musicotera- E DI GRUPPO raggiungibili concretamente.
pista che opera in questo specifico ambito. La scelta che conduce il musicoterapista a sta-
Nonostante si debba purtroppo rilevare che la bilire i vari tipi di trattamento all’interno di una
figura del musicoterapista non è ad oggi rico- RSA dipende sostanzialmente da
nosciuta in ambito riabilitativo, in alcune regioni due fattori: gli orientamenti della Leggi,
vi è nella pratica un riconoscimento di fatto. direzione sanitaria e i bisogni in- normative, richieste
Nelle RSA la Regione Lombardia appoggia il suo dividuali rilevati nei soggetti che
della struttura
inserimento nelle équipe di lavoro con gli anziani beneficeranno di tali trattamenti.
e nella demenza. Infatti, nel DGR 1756 maggio Il primo fattore, quello decisiona- Bisogni rilevati Impostazioni
2014 si cita e si consiglia l’attività di musicotera- le della struttura di appartenenza negli utenti metodologiche
pia all’interno di un lavoro specifico di riabilitazio- è influenzato da elementi quali
ne per i Nuclei Alzheimer, e quindi con i casi di le direttive regionali e l’investi-
demenza. Il recente sistema e processo valuta- mento che la classe dirigenziale
Progettazione
tivo di tutti gli interventi sugli utenti anziani in della struttura ha sull’attività
RSA pone la figura del musicoterapista a stretto di musicoterapia inserita nel musicoterapica
contatto con tutti i professionisti e operatori contesto educativo-riabilitativo.
facenti parte dell’équipe multidisciplinare. Sostanzialmente questo è deter-

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Il DGR 1765 di Regione Lombardia del maggio zione neuropsicologica con altri tipi di tratta- che lo circondano e per questo va osservata la è palese che di fronte a una demenza mar-
2014 è un esempio di richiesta di un certo tipo mento, ad esempio reminiscenza, validazione, personalità, il carattere, l’educazione, la cultura cata (che è spesso associata anche a disturbi
di programmazione dove, nella sezione di inter- musicoterapia ecc. con una adeguata stimola- ed eventuali tratti o patologie psichiatriche. comportamentali) si opti per questo tipo di
vento sulla cognitività, viene posta come regola zione motoria. Il Target della popolazione a cui Illustriamo una serie d’interventi “tipo” che, a intervento. Questi soggetti, infatti, sono gene-
da applicare l’attuazione di interventi individuali tali interventi si rivolgono è rappresentato dagli nostro parere, possono incontrare diversi bisogni ralmente difficili da inserire in gruppo, inoltre
e in piccoli gruppi il cui parametro fondamenta- utenti accolti in Nuclei Alzheimer con grado di rilevati negli utenti, e nello stesso tempo aderire esprimono un chiaro bisogno di attenzione
le per la formazione degli stessi risulta essere demenza moderato o moderato-severo”. alle richieste delle norme programmatiche. personale e dedicata. Quindi grado di demenza
sostanzialmente il punteggio inferiore a 20 del Mantenere e preservare le abilità presenti è avanzato con o senza difficoltà di relazione,
Mini Mental (sigla MMSE che misura il grado il presupposto di qualsiasi azione di aiuto per Il trattamento singolo problemi quali aggressività o al contrario apatia
di cognitività, la funzionalità mentale e di l’anziano in condizioni di fragilità. Il trattamento singolo è quello che permette marcata, particolari altri comportamenti distur-
conseguenza il grado di compromissione della Nella pratica musicoterapica questo macro una relazione profonda e una conoscenza più banti, sono tutti elementi che concorrono nel
stessa). Non ci soffermiamo sulle caratteristi- obiettivo viene perseguito per via indiretta approfondita dei bisogni del paziente che in far preferire un trattamento individuale.
che di questo tipo di test perché richiederebbe attraverso la valorizzazione della persona, il questo modo può maggiormente esprimersi Questo tipo di pazienti, se trattati individual-
troppo tempo, dobbiamo però far notare che recupero del suo mondo interno, dei suoi vissuti mettendo in gioco le proprie risorse personali. mente, possono mostrare capacità ancora pre-
questo test ha dei limiti noti e descritti anche favorendo così un’apertura generale agli ap- Questo tipo di scelta è generalmente riservato senti ma bisognose di un supporto relazionale
in letteratura dove vengono messe in evidenza prendimenti; ma soprattutto attraverso l’utilizzo ai soggetti che per caratteristiche personologi- per potersi incanalare e venire espresse.
le problematiche inerenti alla reale valutazione del mediatore sonoro/musicale (s/m) che che non potrebbero beneficiare di un tratta- L’esperienza e gli studi anche recenti ci mostra-
della persona e delle sue capacità attraverso risulta essere particolarmente efficace anche mento di gruppo. no che i frammenti sparsi di attentività, cogni-
di esso. Tipo di cultura e background, sommini- secondo studi recenti: Vediamo in linee generali quali sono le moti- tività, dialogo, emozioni e relazione si possono
strazione e sue modalità, particolari propensioni “La musica potrebbe essere addirittura più vazioni e i tre “casi tipo” che fanno propendere recuperare e meglio organizzare in un senso
individuali nello svolgerlo, momento contingen- efficace, rispetto ai programmi standard di alle- verso il trattamento individuale. compiuto soprattutto all’interno di una relazio-
te della somministrazione, sono tutti elementi namento cognitivo, perché favorisce le comuni- ne individuale dedicata che si protrae
che influenzano il risultato finale. Pertanto è un cazioni all’interno di ciascuno dei due emisferi regolarmente nel tempo ed è mediata
riferimento in questo lavoro solo perché si tratta e fra essi, il che facilita la riorganizzazione dall’elemento sonoro/musicale.
di uno strumento applicato in tutte le strutture funzionale corticale indispensabile all’adozione “Un importante campo di applicazione
ed è espressamente utilizzato come criterio e di strategie compensative”. Demenza marcata di questi metodi riguarda il trattamento
come indicatore nelle direttive della Regione. (Platel, Groussard, Fenvel, 2015). delle patologie degenerative e in parti-
La riabilitazione cognitiva è un perno e un obiet- colare delle demenze. I disturbi cognitivi
tivo che riguarda la persona affetta da demenza Ritornando all’indicazione della legge regionale (di memoria e linguaggio, per esempio)
ed è ultimamente richiesta da Asl e Regioni. sulla formazione di piccoli gruppi con utenti con e comportamentali (agitazione, aggres-
MMSE fino a 19 va anche detto e bisogna tener sività) sono frequenti, e rappresentano
Pur non essendo tradizionalmente il trattamen- ben presente che molti dei nostri utenti non la causa principale del ricovero in istituto

TRATTAMENTO SINGOLO
to musicoterapico finalizzato alla riabilitazione sono in grado di affrontare tale test. Molti sog- di questo tipo di pazienti; inoltre, sono
cognitiva è da considerare che negli obiettivi getti rimangono quindi esclusi da questo tipo Demenza all’origine delle maggiori sofferenze
generali, a monte di qualsiasi intervento in RSA, di programmazione ma ciò non significa che moderata associata a di chi li assiste. Data l’efficacia limitata
vi è il mantenimento delle abilità cognitive non sia necessario intervenire anche sui loro disturbi comportamentali dell’approccio farmacologico per supera-
ancor prima di quelle relazionali. bisogni. La demenza avanzata di tipo Alzheimer re questi disturbi, lo sviluppo di terapie
Sappiamo però che la distinzione tra cognitivo è un esempio di ambito nel quale un tratta- non farmacologiche è particolarmente
e relazionale è per così dire fittizia dato che, in mento riabilitativo e/o terapeutico è quanto allettante. In questo contesto la musica
particolar modo nelle persone compromesse, mai necessario. si impone come un supporto privilegiato.
le funzioni cognitive, la socialità e la relazione D’altra parte vi sono pazienti con un mini Al di là delle sue numerose caratteri-
sono strettamente connesse e si influenzano mental alto ma con problematiche personolo- Decadimento cognitivo stiche positive, sembra che le persone
reciprocamente. giche tali da richiedere un intervento terapeu- iniziale associato a colpite da malattia di Alzheimer o da
Per “stimolazione cognitiva” il decreto regionale tico individuale. La valutazione dei bisogni dei disturbi simili conservino, anche a stadi
particolari tratti di personalità
in questione cita quanto segue: pazienti non può basarsi infatti solo sul grado di avanzati, una sensibilità per la musica
e/o problematiche
“Per stimolazione cognitiva globale si intendo- cognitività. Altrettanto importante è infatti l’as- per molti aspetti affascinante, e che ne
no gli interventi di riabilitazione multistrategici sociazione e la valutazione del tipo di relazione psichiatriche giustifica l’uso a fini terapeutici.”
aspecifici che combinano elementi di riabilita- che l’utente tende ad instaurare con le persone (Dellacherie, Samson, 2015).

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Il grado avanzato di deterioramento cognitivo Abbiamo infine i casi, rari nelle case di riposo, Il presupposto fondamentale per tutti questi chezza percettiva del materiale musicale sono
comporta la difficoltà a riconoscere gli altri, con capacità cognitive conservate o appena casi illustrati è che il canale sonoro/musicale innegabilmente fattori di importanza cruciale.
spesso nemmeno i parenti sono riconosciuti, leggermente deficitarie. sia sensibile e già ampliamente sfruttato nella Oltre agli effetti sulla cognizione, la forza emo-
lo stare in un gruppo di musicoterapia diviene In stadi inziali di demenza possiamo, infatti, storia di vita del paziente. tiva della musica sembra avere un impatto
quindi impossibile; in questi casi il solo tratta- trovare persone ancora relativamente lucide. Il rapporto con l’elemen- sulle componenti
mento possibile è quello individuale. Ci riferiamo ai punteggi massimi del Mini Men- to sonoro-musicale è un La durata del ciclo di sedute sensoriali, affettive,
tal o indicativamente appena inferiore a 26. fattore da considerare nella sociali e comporta-
Come per tutti gli altri tipi di trattamento che Nei casi di persone con buone capacità cogniti- scelta tra singolo o gruppo.
è di volta in volta stabilita in mentali dei pazienti
considereremo, è presupposto essenziale la ve optiamo per il trattamento singolo quando la Citiamo a tal proposito base alle risposte del paziente colpiti dalla malattia
presenza del canale sensoriale sensibile all’e- personalità del paziente mostra tratti di riserva- Manarolo: di Alzheimer”.
lemento sonoro/musicale, per così dire aperto tezza, isolamento e ritiro; oppure tratti definiti “Tanto più il rapporto che il paziente instaura (Platel, Groussard, Fenvel, 2015).
e impressionabile. Senza questa premessa non patologici come umore deflesso, depressione, o con l’elemento sonoro/musicale appare specifi-
riusciremo a contattare la persona. Ancora una ancora, tratti di personalità definiti disturbi della co profondo, peculiare, tanto più si ipotizza una Obiettivi individualizzati vengono descritti per
volta un passato musicale di qualsiasi tipo (non personalità. presa in carico individuale; viceversa quanto più ciascun paziente nei PAI e PI (che sono gli
necessariamente con studi musicali) è fonda- Anche qui è necessario che la persona possa questo rapporto appare generico, superficiale se strumenti di valutazioni obbligatori e richiesti
mentale per entrare nei substrati di memoria trovare uno spazio personale dedicato dove non difensivo si può ipotizzare un trattamento per legge, descritti a seguire) e nelle relazioni
e stratificazione biografica dove la musica e il poter preservare le sue abilità, dove possa di gruppo dove tali aspetti possono beneficiare semestrali che vengono consegnate in reparto.
suono hanno creato i loro solchi e depositato i beneficiare di un intervento preventivo sul del confronto con altri” Tutto questo materiale costituisce la valutazione
relativi contenuti emozionali. decadimento, sulla depressione attraverso la “I pazienti indicati ad un trattamento indivi- e il monitoraggio dell’andamento del processo
messa in gioco di tutte le risorse ancora pre- duale appaiono quindi particolarmente sensibili terapeutico e degli obiettivi preposti. Alla fine
Un secondo tipo di “caso” è quello con una co- senti nel soggetto. La regolarità e la continuità all’elemento sonoro/musicale e più suscettibili di questo intervento illustreremo brevemen-
gnitività mediamente compromessa (con pun- del trattamento di tipo individuale mette il ad un processo introspettivo ed evolutivo”. te questo complesso sistema che le strutture
teggi medio-bassi di MMSE) dove è necessario soggetto nelle condizioni di rianimare la sua (Manarolo, 2006). accreditate sono tenute ad avere.
e opportuno un trattamento individuale quando interiorità, recuperare l’interesse ad occuparsi di Le relazioni scritte e i colloqui formali (attra-
si sommano problematiche connesse ad una se stesso in uno spazio e tempo che sia diverso Il denominatore comune ai tre tipi di casi verso riunioni di équipe, riunioni per PAI) e
fragilità generale data dal rapporto ormai dalla routine della vita comunitaria. Questi illustrati è la potenzialità offerta da uno spazio informali con i membri dell’équipe costituiscono
difficile con la realtà. Queste persone sarebbero tipi di pazienti mostrano grandi risorse e sono e tempo dedicati dove favorire e sostenere l’e- il mezzo di comunicazione e scambio fonda-
in grado di riconoscere e ricordare i membri in molto grati di questa offerta terapeutica sulla spressione individuale, dove fondamentalmente mentale al fine di valutare obiettivi e strategie
un gruppo ma mostrano un grado di insicurezza quale investono particolarmente. L’immersione permettere alla persona di esistere. di trattamento.
e disagio tali da sfociare nei cosiddetti disturbi in ascolti facenti parte della biografia musi- Il trattamento individuale è il principe dei tratta- La durata del ciclo di sedute è di volta in volta
comportamentali o di personalità. In questi cale del soggetto sono veri e propri bagni di menti poiché permette al terapista di conoscere stabilita in base alle risposte del paziente valu-
casi, dove emerge una disarmonicità eviden- reminiscenza, di ricordi ed emozioni. L’elemento in profondità la persona, la quale in questo tate nel tempo sempre in accordo col medico
te, il trattamento di tipo singolo si pone come sonoro/musicale è in questo caso motore per contesto ha la possibilità di ascoltare ed essere referente.
l’unica possibilità di reale ed efficace contatto aperture ed elaborazioni del mondo interno che ascoltata in un tempo e uno spazio che viene
col paziente. spesso viene condiviso anche verbalmente col percepito da subito come interamente dedicato Tecniche e strategie
In questa tipologia di pazienti osserviamo terapista. Specifichiamo che in questo contesto e speciale. “Ogni tipo di esperienza musicale (per es.
differenti modalità di relazione con la realtà e il verbale non supera mai il tempo dell’ascolto Nella stesura degli obiettivi avremo quindi una eseguire, improvvisare, comporre, ascoltare,
differenti reazioni di socialità date fondamental- e che, soprattutto non stabilisce una relazione formulazione degli stessi basati su un’osserva- muoversi) ha applicazioni e benefici terapeutici
mente dal grado di adattamento della persona di tipo psicoterapico. Il terapista si pone con un zione e conoscenza del soggetto profonda e
propri e unici. Perciò limitare la musicoterapia
impegnata a fronteggiare la perdita delle com- approccio aperto e franco col paziente instau- individualizzata.
escludendo una qualsiasi di queste esperienze
petenze. Quanto più è manifesta e percepita rando una condivisione non invasiva o giudi-
significa privare i clienti di parte delle risorse
la perdita e il disaggio connesso, tanto più cante ma sempre partecipe dei suoi racconti ed Come già detto l’obiettivo principale dell’attività
della disciplina. In ogni caso, le esigenze dei
avremo la manifestazione di problematiche e esternazioni di tipo verbale. Un ascolto attento musicoterapica individuale è quello che sta alla
clienti debbono avere la precedenza sulle posi-
comportamenti che non facilitano lo stare in e realmente partecipe è infatti spesso la sola base di ogni attività socializzante o riabilitava
zioni, o sulle preferenze teoretiche dei terapeu-
gruppo e creare relazioni con gli altri pazienti. necessità che il paziente mostra; per il tratta- presente in RSA, ovvero il mantenimento/re-
ti. Quindi, la musicoterapia deve essere definita
Riassumendo: punteggi medio bassi di MMSE e mento di particolari problemi e nodi che possa- cupero delle abilità residue osservate sui piani
in termini ampi, comprensivi, ...”
difficoltà socio relazionali fanno propendere per no emergere è sempre consigliabile indirizzare cognitivo, relazione e sociale.
(Bruscia, 2010)
il trattamento individuale. il paziente al servizio psicologico. “La capacità di attrarre ed emozionare, e la ric-

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In completo accordo con la citazione, conside- Il piccolo gruppo dopo aver concordato con lo stesso il desiderio poche e questa è una realtà che chi lavora nel
riamo la tecnica un mezzo per il raggiungimen- Possono essere inseriti in un piccolo gruppo a parteciparvi. settore conosce bene.
to degli obiettivi. Riteniamo eticamente corretto (formato da non più di 5 persone) soggetti che Il massimo dei partecipanti può essere compre- Sappiamo anche che questo tipo di attività
lasciare la scelta ai nostri pazienti, che come abbiano un interesse e una risposta alla stimo- so nel numero di 5 utenti, la composizione può è molto richiesto perché apparentemente
abbiamo osservato nel tempo prediligono, nella lazione sonoro-musicale, una discreta capacità provenire da reparti diversi, coinvolge un alto
maggior parte dei casi, l’ascolto. di relazione, e la capacità di riconoscere e una certa omogeneità del Il grande gruppo può arrivare numero di persone
I pazienti anziani hanno spesso grosse difficoltà ricordare gli altri membri del gruppo. piano cognitivo (in termini e dà un’impressione
nell’utilizzo dello strumentario e spesso mostra- Senza queste premesse crediamo che non si di attentività, capacità
a contenere anche positiva a chi visita il
no imbarazzo, inibizione e ansia da prestazione, possano formulare degli obiettivi validi e non vi espressive ed elaborati- 30 persone reparto poiché vede
di fronte alla richiesta di performance. Questo siano le condizioni per un’esperienza di gruppo. ve) è la premessa per la impegno e attività
non significa che non si attivino con la voce e il formazione del gruppo. presenti. Inoltre funge da momento aggre-
movimento durante l’ascolto, altrettanto vive ed Il trattamento di piccolo gruppo è proposto per Le controindicazioni in questo tipo di intervento gante e coinvolge più facilmente un numero
evidenti sono le risposte emozionali veicolate gli utenti che mostrano interesse e reattività sono individuate in tratti personologici partico- elevato di utenti che altrimenti non potrebbero
dalla corporeità. A questo proposito citiamo da emozionale per l’elemento s/m. Il piccolo larmente difficili e/o problemi comportamentali partecipare alle classiche attività: ci riferiamo,
“lineamenti di musicoterapia”: gruppo costituisce una forma di terapia impron- e psichiatrici accentuati che richiedano un’atten- ad esempio alla lettura del giornale, giochi
tata soprattutto sull’ascolto di musiche di vario zione e un intervento personalizzato. cognitivi, ecc...
“La prima idea che guida la riflessione sulla genere dentro una struttura che favorisce il La durata è prevista per tutto il corso dell’anno Nel caso del grande gruppo “in musicoterapia”
scelta è quella che un approccio del tipo piacere dell’ascolto e soprattutto la condivisione con possibilità di variazione degli utenti durante è difficile parlare di terapia e di riabilitazione,
ricettivo permetta il coinvolgimento di di vissuti che emergono. il corso delle sedute. quindi lo prendiamo in considerazione con le
persone con un indice di inibizione L’obiettivo è dunque maggiormente individuato dovute attenzioni.
piuttosto alto, che diversamente non nel rinforzo e ampliamento di aspetti cognitivi Il grande gruppo Poiché la stimolazione di tipo sonoro/musicale
riuscirebbero ad aderire a tali attività: (attenzione, ricordo di reminiscenze culturali, “Ci sono quelli che ascoltano, che arrivano e si ha comunque e sempre degli effetti, ci pare
questo tipo di assetto permette vari livelli di ecc…) in una cornice improntata alla relazione mettono per tutto il tempo accanto a me, o di importante che questo tipo d’intervento sia
adesione, senza che l’attività motoria ne di gruppo, allo scambio, all’ascolto e conoscenza fronte, toccandomi. Ci sono sempre quelli che gestito da un professionista e non, come accade
tradisca né la qualità, né l’entità” reciproca. Il rinforzo dell’autostima, la rivisita- piangono. Ci sono quelli che ballano, e quelli spesso, da chiunque utilizza senza competenze
(Postacchini, Ricciotti, Borghesi, 1997) zione di elementi culturali individuali e quindi il che si uniscono agli altri - per le operette o per specifiche la musica.
permettere alle persone di sentirsi attive e pro- le canzoni di Sinatra (e per i Lieder in tedesco!). Se l’intervento in grande gruppo non può esse-
C’è inoltre da rilevare come le nuove scoperte tagoniste della propria vita, sono i risultati che Ci sono persone disturbate che si calmano, re definito in senso stretto musicoterapia, la sua
delle neuroscienze pongano spunti di riflessio- si possono ottenere attraverso questo tipo di e persone silenziose che tirano fuori la voce, realizzazione vede la messa in campo di alcune
ne rispetto alla distinzione di tecnica attiva e attività. I riflessi di questo tipo di risultati hanno persone “congelate” che si mettono a battere competenze musicoterapiche:
recettiva; ci riferiamo alla scoperta dei neu- benefici sulla cognitività, sul vissuto, sull’umore, il tempo. Questa gente non sa dove si trova, • una modalità di osservazione attenta ai
roni specchio e alla teoria della simulazione sulle relazioni. ma mi riconosce immediatamente: io sono la parametri sonori e comportamentali delle
incarnata, nella quale è chiaramente superato il Sono inseriti quei soggetti con una lucidità “signora che canta” persone presenti, nel singolo incontro e con-
concetto di passività nelle esperienze percettive ancora presente in diverso grado (alti gradi del (Sacks, 2008) frontando vari incontri;
prive di azione manifesta. MMSE o livelli medi) e desiderosi di partecipare • la capacità di modulare i vari incontri in base
Per quanto riguarda l’espressione verbale ab- a questo tipo di attività. Il grande gruppo, in casa di riposo general- alle informazioni desunte dall’osservazione e
biamo già precisato il ruolo del musicoterapista Potrebbe risultare superfluo affermare che la mente aperto e dedicato a un intero reparto, alla conoscenza sempre più ricca delle persone;
più sopra. partecipazione debba essere concordata col può arrivare a contenere anche 30 persone • la rilevazione e documentazione degli incon-
Possiamo quindi continuare la nostra riflessione paziente stesso, l’adesione all’invito al tratta- con caratteristiche molto diverse, esso è quindi tri tramite appositi strumenti;
nell’analisi dei trattamenti di gruppo tenendo mento dovrebbe essere infatti sempre espressa caratterizzato da un’estrema disomogeneità e • la possibilità di proposte musicali (musiche
sempre presente questo impianto metodologico dal paziente. da un setting aperto e fluttuante. registrate o suonate dal vivo) varie e inerenti
di base descritto per il trattamento del singolo. Il rinforzo dell’autostima avviene anche attra- Va subito detto che il grande gruppo qui alle osservazioni di cui sopra.
verso la possibilità di compiere scelte, seppur illustrato non possiede i requisiti descritti per il
I trattamenti di gruppo piccole, nella propria vita, e quindi riteniamo trattamento di gruppo, ciononostante analiz- La finalità
Dal nostro punto di vista i trattamenti di gruppo, importante che l’intervento possa venir accetta- ziamo quest’attività poiché spesso presente e La finalità di questa attività consiste nel fornire:
distinti in piccolo e grande gruppo, devono to ogni volta dal paziente. molto richiesta nelle case di riposo. • uno stimolo utile a prevenire il decadimento
essere molto chiari e differenziati negli obiettivi è di conseguenza opportuno che sia il musicote- Gradi cognitivi molto diversi fanno sì che le per- cognitivo nel caso di utenti con MMSE molto
e di conseguenza nelle strategie dell’intervento. rapista stesso a condurre il paziente nel setting, sone veramente partecipi siano generalmente elevato,

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• a mantenere abilità presenti nei casi con Gli aspetti critici e i limiti di questo tipo di socializzazione tra parenti e utenti. Abbiamo Anche durante l’attività, quando si tratta di agire
lieve decadimento cognitivo e proposta sono: notato che in questa situazione i parenti attivamente (canto sulla canzone ad esempio)
• a stimolare le abilità residue nei casi di deca- • disomogeneità di profili cognitivi che non possono osservare risposte e attivazioni dei si utilizza lo stesso metodo senza forzare la
dimento cognitivo marcato e demenza. permette a tutti gli ospiti di essere partecipi pazienti che non si manifestano nella quoti- proposta e lasciando che ciascuno intervenga
ed intervenire in egual misura; dianità. Poter constatare come meglio crede.
Ancora una volta ci riferiamo al grande obiettivo • la varietà delle preferenze dei profili biografi- la presenza di abilità an- La partecipazione
che sottende ogni attività sulla persona in resi- ci non permette sempre di raggiungere tutti cora presenti e attivabili La conduzione di tipo e il coinvolgimento
denza sanitario/assistenziale e indichiamo gli gli utenti nello stimolare interesse e piacere; attraverso questo tipo di direttivo permette lo svolgersi possono infatti anche
obiettivi più specifici legati al tipo di proposta. • le personalità differenti e il grande numero di attività è fonte di sod- avvenire silenziosa-
La presenza di un conduttore attento, che cono- partecipanti sono fattori che non permetto- disfazione per operatori
di un tema a programma mente altrettanto
sce i singoli partecipanti e la realtà del reparto no a tutti di esprimersi e trovare uno spazio e parenti che in questo efficacemente.
o nucleo permette la realizzazione di un’e- personale di espressione; modo riacquistano fiducia e sono spronati ad Crediamo che una chiara comunicazione di
sperienza di gruppo e quindi di condivisione, • la mancanza di una relazione privilegiata aprire canali di comunicazione. quanto si possa ottenere e di quanto non si
all’interno di un clima disteso e fonte di piacere. con il terapista permette un’elaborazione • La conduzione di tipo direttivo permette lo possa raggiungere sia la base per un lavoro ben
Si tratta infatti di esperienze spesso precluse a delle emozioni parziale e in forma silenziosa svolgersi di un tema a programma che può delineato e deontologicamente corretto.
chi è intrappolato in un mondo frammentato e privata che non sempre può venir gestita avere una valenza anche di tipo culturale- La musica è senza dubbio uno strumento molto
(all’interno) e poco decifrabile (all’esterno), da cui dall’utente senza ripercussioni emotive nega- cognitivo che è gradita da molti utenti e utilizzato anche da operatori non specializzati,
spesso ci si può solo difendere attraverso la fuga, tive (capita seppur non di frequente che al- preferita ad altre proposte. È chiaro che proprio perché è in grado di aggregare, risve-
l’isolamento, la compulsione o l’aggressività. cuni utenti abbiano reazioni quali pianto e/o questo tipo di proposta programmatica non gliare attenzione e interessi, emozionare, ecc.
Si tratta di occasioni che possono aiutare queste emozioni che andrebbero regolate attraverso è previsto e addirittura è controindicato nel La possibilità che questo lavoro collettivo nel
persone a con-dividere uno spazio-tempo e il rapporto individuale). trattamento di tipo individuale e di piccolo grande gruppo sia gestito da un professionista
trarre piacere da ciò. gruppo. è per noi importante proprio perché nell’utilizzo
Nonostante questi limiti del grande gruppo vi sia della tecnica recettiva che di quella attiva
Obiettivi legati a questo particolare setting sono sono anche dei chiari vantaggi e valenze che il Le tecniche e le strategie sono qui riassunte e permette un approccio che superari e vari il
quelli che favoriscono: piccolo e il singolo trattamento non hanno. puntualizzate: repertorio popolare generalmente proposto e
• uno stimolo che possa favorire il ricordo sulla • La presenza nella sala di molte persone riproposto.
base della biografia musicale individuale a permette la partecipazione di utenti che non La tecnica principale è fondata sull’ascolto I ricordi dei nostri utenti non sono e non
diversi livelli aderirebbero alle altre proposte (e quindi una collettivo che induce spesso al canto spontaneo, devono essere fossilizzati a “quel mazzolin di
• il richiamo ad emozioni e vissuti collettivi e stimolazione che raggiunge molti); questi all’utilizzo del ritmo e del movimento. La propo- fiori” o simili ma possono ampliarsi a più ricche
personali hanno la possibilità di partecipare rimanen- sta musicale può avvenire attraverso materiale suggestioni che a loro volta potranno mette-
• la possibile elaborazione ed espressione per- do magari leggermente in disparte senza registrato o con l’uso di strumenti da parte del re in moto diverse e più sfaccettati ricordi ed
sonale di ricordi e vissuti legati al repertorio essere troppo coinvolti personalmente. Si è, musicoterapista, ad esempio la chitarra o il elaborazioni. Quindi con tutti i limiti dichiarati
della canzone e in generale della musica infatti, notato che alcuni ospiti prediligono e pianoforte. più sopra riteniamo che la gestione di queste
• uno stimolo alla socializzazione e alla relazio- partecipano con regolarità al grande gruppo richieste di interventi rivolti al grande gruppo,
ne tra i membri del gruppo. e non desiderano invece partecipare a sedute La strategia scelta è quella dell’invito all’attività spesso inevitabili, possano e debbano essere
singole o di piccolo gruppo. senza alcuna insistenza o obbligo alla partecipa- accolte dal musicoterapista che opera all’interno
Questi obiettivi possono venir raggiunti a livello • Favorisce una forma di socializzazione: l’atti- zione al fine di garantire l’autonoma scelta e il delle RSA.
individuale in maniera differente per ciascun vità permette a molti di ascoltare commenti rispetto della stessa. Riassumendo abbiamo questo schema:
utente e, laddove sia necessario e vi siano le ed esternazioni di compagni di reparto e
condizioni, vengono elaborati attraverso il pic- quindi di condividere e conoscere meglio i
colo gruppo e/o in trattamenti individuali. membri del reparto. L’evento assume dunque
Da quanto finora descritto, possiamo indicare una caratteristica di ritrovo collettivo settima-
alcuni aspetti particolari di questo tipo di attività nale che permette una miglior conoscenza
proposta a grandi gruppi suddividendoli in reciproca degli ospiti in grado di riconoscersi
aspetti positivi e criticità che insieme devono e riconoscere.
essere gestiti, come abbiamo già detto, in • La frequente presenza dei parenti degli
maniera più efficace da un professionista della ospiti all’attività favorisce l’integrazione degli
musicoterapia. stessi con la struttura e fornisce un ambito di

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Trattamento singolo Piccolo gruppo Grande gruppo LA VALUTAZIONE secondo cadenze temporali definite in sede di
Requisiti Sensibilità spiccata verso Sensibilità verso l’elemento Sensibilità (anche generica) La valutazione per tutti i tipi di trattamenti valutazione o al modificarsi delle condizioni
e caratteristiche l’elemento sonoro/musicale sonoro/musicale verso l’elemento descritti avviene nella modalità prevista per della persona... (DGR 1756 maggio 2014)”.
sonoro/musicale le attività in RSA e quindi viene registrata La valutazione dell’operare musicoterapico
Bisogno marcato di relazione Omogeneità del grado cognitivo nella documentazione richiesta da Regione avviene quindi nelle modalità previste dalla
individuale (Personalità degli utenti Bisogno rilevato di momenti Lombardia ed ASL: PI (progetto individuale), legge e in concordanza con tutte le altre figu-
riservate) di socializzazione e PAI (progetto assistenziali individualizzato), re professionali operanti attorno al paziente.
Possibilità a riconoscere aggregazione in un contesto PEI (progetto educativo individualizzato). Ci Citando sempre il decreto abbiamo questo
Problemi comportamentali gli altri membri del gruppo di reparto soffermiamo su questo tipo di metodo obbli- schema operativo:
e/o psichiatrici marcati gatorio e tralasciamo di descrivere il metodo “Il processo assistenziale, nell’ambito del si-
Apertura e interesse all’ascolto valutativo solitamente utilizzato in relazioni e stema sociosanitario, può essere inteso come
Decadimento cognitivo marcato degli altri componenti misuratori di ambito musicoterapico. l’insieme delle seguenti fasi/attività:
(impossibilità a stare in gruppo)
Sottolineiamo che il metodo che andiamo illu- • Valutazione/rivalutazione multidimensiona-
Bisogno di relazione senza
strando è richiesto nella sola Regione Lombar- le dell’utente; 

problemi particolari
dia ed è quindi da considerarsi limitato a questa • Definizione di una Progettazione; 

Controindicazioni Nessun interesse e apertura Nessun interesse e apertura Nessun interesse e apertura area, tale modello privilegia il lavoro multidisci- • Pianificazione degli interventi sulla base
verso l’elemento s/m verso l’elemento s/m verso l’elemento s/m plinare dell’équipe e di conseguenza favorisce degli obiettivi previsti; 

la presa in carico totale dell’anziano fragile. • Attuazione, monitoraggio e verifica degli
Sordità e agnosia uditiva Sordità e agnosia uditiva Sordità e agnosia uditiva La mole di documentazione attualmente esiti”. (idem)
richiesta in RSA è il frutto di un rigoroso
Marcato decadimento cognitivo Problemi comportamentali processo di valutazione e monitoraggio nel Il musicoterapista può inoltre, come nel nostro
e/o psichiatrici marcati
tempo degli interventi su ciascun utente ed è caso, allegare una relazione specifica perio-
Problemi comportamentali
un percorso che garantisce un profilo sempre dica da inserire nel FaSAS (Fascicolo socio
e/o psichiatrici
aggiornato degli interventi personalizzati sul assistenziale sanitario) come previsto anche
Obiettivi Individualizzati sull’attivazione Mantenimento e attivazione Stimolazione e attivazione singolo utente. Dal decreto regionale : dalla legge:
raggiungibili del mondo interno del paziente delle abilità cognitive presenti, generica attraverso “La documentazione sanitaria e sociosanitaria “La documentazione di un fenomeno o
con ricadute sul mantenimento miglioramento della vita di il grado di presenza testimonia gli eventi e le attività che si veri- prestazione può avvenire attraverso l’uso di
delle abilità presenti, relazione, del tono dell’umore, e partecipazione*. ficano durante i processi di cura e assistenza. strumenti validati e oggettivi (ad es: scale di
del rinforzo dell’autostima, della socializzazione Possibile socializzazione e Costituisce un bene di straordinaria importanza valutazione, registrazione della temperatura,
dell’integrazione e integrazione integrazione sul piano clinico oltre che giuridico, sia per il ecc.) e attraverso metodologie correlate alle
cittadino che se ne può servire per far valere specifiche professionalità”. (idem)
*non controllabile
i propri diritti, che per la tutela dell’operato Senza dilungarci troppo in questo complesso
e misurabile ma
professionale degli operatori (DGR n.4659 del sistema di valutazione degli interventi riassu-
osservabile genericamente
9 gennaio 2013). “ miamo citando i principali documenti previsti.
su ogni singolo utente
“La valutazione/rivalutazione è un processo di
natura continua e dinamica che ha l’obiettivo FASAS
Tipo di Non direttiva fondata su ascolto Mista: essenzialmente non Direttiva in attività strutturata
di conoscere e comprendere lo stato di salute, Il Fascicolo Socio Assistenziale e Sanitario
conduzione partecipe e condiviso direttiva con interventi direttivi e spesso con un programma
complessivamente inteso e le abilità dell’u- è l’insieme unitario della documentazione
quando ritenuti necessari alla definito
tente. Essa consente di definire il Progetto e la sociosanitaria relativa all’assistito. Il FASAS
calibrazione del gruppo
Pianificazione degli interventi per l’utente. La si articola in diverse sezioni atte a rendere
Tecniche Musicoterapia attiva - Musicoterapia recettiva - Tecnica mista valutazione si compone, pertanto, di un’ana- evidenza del progetto di presa in carico dell’u-
lisi accurata della storia, dello stato clinico, tente, degli interventi pianificati ed attuati,
Valutazione PAI e PI delle capacità e dei bisogni che la persona nel rispetto della situazione individuale e
Relazioni periodiche specifiche da inserire nel FaSas presenta e postula un periodico e costante relazionale dell’utente, assicurati dall’unità
aggiornamento.
La valutazione è un processo d’offerta.” (idem)
che viene effettuato dai diversi professionisti Costituiscono parte indispensabile di tale
che compongono l’équipe di cura e assistenza. fascicolo documenti che ci interessano
La rivalutazione è un processo che si attua direttamente:

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il PI (progetto individuale) e il PRI (piano • valutazione dei bisogni personali, di relazio-


riabilitativo individuale) di competenza dei ne, socializzazione, mantenimento abilità Bibliografia
fisioterapisti. Il Progetto Individuale è la prima presenti, di competenza di vari operatori
visione e valutazione globale della persona (educatore, musicoterapista, ecc..). AA.VV: Manarolo G.
all’ingresso in RSA. Nella sua stesura vi è una Rivista Mente e cervello, n° 125 Dossier, (a cura di): Le cure musicali, Edizioni
descrizione dell’utente e la rilevazione dei suoi Il PEI (Piano Educativo Individuale) è la maggio, 2015. Cosmopolis, Torino, 2012.
bisogni, degli obiettivi che si vogliono rag- raccolta delle presenze mensili nelle diverse Adlridge D. Manarolo G.
giungere e degli strumenti di valutazione che attività per ciascun ospite con una valutazione Music Therapy in Dementia Care, Kinglsey Manuale di musicoterapia, Edizioni
si utilizzeranno per il costante monitoraggio standard che misura il grado di partecipazione. Publishers, 2000. Cosmpopolis, Torino, 2006.
dell’intervento nel tempo. Al PI segue il PAI. Bruscia K. Postacchini P.L., Ricciotti A., Borghesi M.
Il processo di tale valutazione ha origine nel Definire la musicoterapia, Gli Archetti Lineamenti di musicoterapia, Edizioni NIS,
Il PAI (Piano assistenziale individuale) Progetto Individualizzato per proseguire nel PAI Editografica, Roma, 2010. Roma, 1997.
articolato in molte sezioni; è informatizzato e e in altre documentazioni inserite nel FaSas. In Cristini C., Porro A., Cesa Bianchi M. Raglio A., Manarolo G., Villani D.
compilato in sede di équipe con tutti i mem- tutti questi tipi di documenti il musicoterapista (a cura di): Le capacità di recupero (a cura di): Musicoterapia e malattia di
bri presenti. Il PAI è uno strumento di sintesi compila la sua parte. Molto sintetizzato e, ri- dell’anziano, Franco Angeli editore, Milano, Alzheimer, Edizioni Cosmopolis, Torino, 2001.
seppur molto articolato in sezioni: è infatti la dotto ai tre documenti che ci riguardano per la 2011. Rizzolattti G., Sinigaglia C.
rappresentazione del progetto globale e delle loro compilazione, lo schema è riportato sotto. Gallese, Migoni, Eagle So quel che fai. Il cervello che agisce e i
strategie ritenute utili per la persona. La simulazione incarnata: i neuroni specchio, neuroni specchio, Raffaello Cortina Editore,
Terminiamo questo lavoro sperando che queste le basi neurofisiologiche dell’intersoggettività Milano, 2006.
Descrive: suggestioni e riflessioni possano ulteriormente ed alcune implicazioni per la psicoanalisi, Sacks Oliver
• aspetti clinico-sanitari di competenza medica; svilupparsi e divenire un elemento di confronto Psicoterapia e Scienze Umane, 2006, XL, 3: Musicofilia, Adeplhi, Milano, 2008.
• valutazione dei bisogni assistenziali di per i musicoterapisti operanti all’interno delle 543-580.
competenza dell’Infermiere Professionale e RSA in Regione Lombardia e non solo. Manarolo G., Borghesi M.
dell’ASA; (a cura di): Musica et Terapia, Quaderni
• valutazione dei bisogni di riabilitazione di Italiani di Musicoterapia, Edizioni Cosmopolis,
competenza del fisioterapista; Torino, 1998.

P.I. P.A.I. P.E.I.


Progetto individuale: Progetto assistenziale Progetto Educativo
individualizzato: Individualizzato:
Osservazione e conoscenza
dell’utente attraverso Individualizzazione Elenco attività educative
la rilevazione dei: delle strategie terapeutiche/ (tra cui musicoterapia), ecc.
riabilitative/assistenziali/ e valutazione
BISOGNI educative e socio relazionali della partecipazione
(tra cui musicoterapia) dell’utente attraverso
OBIETTIVI attraverso la rilevazione dei: l’osservazione di alcuni
parametri
STRUMENTI VALUTATIVI BISOGNI/PROBLEMI

OBIETTIVI

STRATEGIE

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APPROCCIO MUSICALE Potremo quindi affermare che


la grande sfida che la demenza
GLOBALE ALLA PERSONA ci propone è in gran parte di
natura relazionale
AFFETTA DA DEMENZA
Stefania Filippi Educatrice, Musicoterapista, A.P.S.P.
“Margherita Grazioli” (Povo) Trento

Can sound and music be possible L’esperienza di lavoro con il suono e con la mu- E in questa complessità, la componente comu- richiesta un’ulteriore capacità nel rimodulare
instruments of relationship for people sica presso l’Azienda Pubblica di Servizi alla Per- nicativo/relazionale ha una notevole incidenza costantemente il proprio approccio relazionale
affected by dementia? sona “Margherita Grazioli” nasce dall’intenzione sul benessere del paziente e su quello del care- in base a come si presenta la persona nel qui
Can sound and music become di mettere a disposizione della persona affetta giver, e riveste un importante ruolo nella ricerca ed ora.
instruments of intervention in the care of the da demenza e dei suoi caregivers, l’elemento e nella costruzione della migliore qualità di vita
person by different caregivers? sonoro-musicale come strumento di contatto, possibile, sia che la persona viva a domicilio sia Alla luce di queste considerazioni, potremo
These are some of the questions that we try to interazione e relazione, che può facilitare e che risieda presso una struttura socio-sanitaria. quindi affermare che la grande sfida che la
answer through the application of the Global migliorare l’atto del prendersi cura. Porre attenzione agli aspetti della comunica- demenza ci propone è in gran parte di natura
music approach, a structured intervention model zione e della relazione fra paziente e caregiver relazionale, chiedendoci, da un lato, di saper
that predicts the use of sound and music as part Come sappiamo, uno degli aspetti che mette significa innanzitutto lavorare con il caregiver affinare le nostre modalità di osservazione,
of the care and assistance to a person affected maggiormente in crisi il caregiver nella cura e sulle modalità di relazione e di interazione, ascolto e considerazione delle espressioni non
by dementia, created and developed at APSP nell’assistenza della persona affetta da demen- significa aumentare le sue capacità di osserva- verbali della persona per saper individuare e
Margherita Grazioli (Trento). za, è la difficoltà a comunicare, a compren- zione, di ascolto e di rilevazione degli elementi cogliere segnali importanti e informazioni sul
dere, a entrare in sintonia con la persona per non verbali del comportamento, aiutandolo suo stato di benessere; dall’altro lato, ci chiede
supportarla nella gestione della quotidianità, anche, ad esempio, a guardare al disturbo maggiore efficacia nelle esercizio delle nostre
nei diversi momenti della giornata e nelle varie psico-comportamentale (così come viene de- capacità relazionali, stimolandoci a lavorare
attività (alimentazione, igiene personale, attivi- finito nel linguaggio medico-sanitario) come a sulle modalità di espressione ed interazione a
tà occupazionale, mobilizzazione, etc…). una significativa e autentica forma di espres- livello non verbale.
sione e di comunicazione delle emozioni, che
Il declino progressivo delle funzioni cognitive la persona utilizza in assenza di altre possibilità L’utilizzo del suono e della musica si inseri-
inibisce gradualmente il linguaggio verbale comunicative. L’osservazione e la rilevazione sce in questa dimensione non verbale della
(afasia), fino a portare, nella maggior parte di più aspetti che riguardano la globalità della relazione con la persona affetta da demenza:
dei casi, al blocco completo dell’espressione persona (da quelli fisici-funzionali, a quelli nell’Approccio Musicale Globale suono e musica
verbale, privando la persona di quello che, clinici e di natura psicologica), aiuta il caregiver vengono considerati e impiegati in funzione
nella nostra cultura, consideriamo il canale “per ad arrivare ad una comprensione più reale e della relazione e in funzione del contesto in
eccellenza” dell’interazione e della comunica- vicina al bisogno ed alle esigenze manifestate cui accade la relazione. Parliamo di suono
zione. Inoltre, ai deficit cognitivi (oltre al deficit dalla persona. è importante anche ricordare le e di musica per sottolineare che vi possono
del linguaggio, ricordiamo i deficit a livello della caratteristiche di vulnerabilità e di dinamicità essere diverse accezioni a seconda dell’impie-
memoria, del pensiero astratto, delle funzioni del comportamento e delle modalità espressi- go dell’elemento sonoro-musicale in chiave
esecutive, etc…), spesso si associano importanti ve/comunicative che cambiano nelle varie fasi comunicativa/relazionale. Si parla di suono
alterazioni a livello del funzionamento psichico della patologia, ma che possono modificarsi quando ci si riferisce al gesto espressivo del
e comportamentale (deliri, allucinazioni, agita- anche da un momento all’altro nella giornata paziente e/o del caregiver (ad esempio, un
zione psico-motoria, ansia, oppositività, etc…) ed a seconda degli ambiti del quotidiano che gesto vocale, un movimento), durante il qui ed
che rappresentano un’ulteriore complessità che si stanno affrontando: al caregiver quindi viene ora della relazione. Con il concetto di musica si
il caregiver si trova ad affrontare.

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intende, invece, un’esperienza sonoro/musicale sonoro-musicale strutturato fonda le sue radici Quindi la finalità generale dell’Approccio Musi- psico-dinamico/intersoggettivo e la tecnica
in cui i suoni sono organizzati da un punto di nell’anno 2004, quando durante gli incontri cale Globale è quella di promuovere l’impiego impiegata è l’improvvisazione sonoro-musicale
vista melodico-armonico-timbrico-ritmico. Come di animazione musicale in grande gruppo, si dell’elemento sonoro-musicale all’interno del all’interno di un contesto non verbale: l’intera-
vedremo, nei diversi interventi sonoro-musicali era osservato che anziani affetti da demenza rapporto caregiver-paziente, come strumento di zione mediante la voce e gli strumenti musi-
previsti dall’approccio con un livello di gravità facilitazione e supporto re- cali è finalizzata al
si parla, in alcuni casi,
Nel corso degli anni, si è così severo, rispondevano allo lazionale, in un’ottica di va- L’attività musicale è rivolta raggiungimento di
dell’utilizzo del suono, stimolo sonoro-musicale lorizzazione del canale non momenti di relazione
come ad esempio raggiunto un buon attivandosi da un punto verbale della comunicazio-
a persone affette da diverse empatica e di sinto-
durante una seduta di ampliamento delle proposte di vista psico-motorio: ne/interazione. Il lavoro è tipologie di demenza nizzazione. L’obiettivo
musicoterapia in cui il aspetti rilevati sono stati concentrato sulla presa in dell’intervento è
musicoterapista facilita sonoro-musicali il risveglio dall’assopi- carico globale della persona nella sua quotidia- sviluppare la componente comunicativo-relazio-
la libera espressione del mento, il mantenimento nità, tenendo conto delle esigenze cliniche, dei nale della persona in un’ottica di regolazione e
paziente e la valorizza nell’interazione sonoro- del contatto oculare con l’operatore durante bisogni assistenziali, psicologici e relazionali, e modulazione delle emozioni. L’intervento pre-
musicale; in altri interventi del modello, come il canto, l’utilizzo della voce e la presenza di dei loro cambiamenti nel tempo. Per realizzare vede trattamenti individuali o di piccolo gruppo
ad esempio nell’ascolto musicale individualiz- movimenti sintonici sulla musica. Queste prime questa presa in carico globale della persona, della durata di 30 minuti ciascuno a cadenza
zato, si parla dell’impiego di musica strutturata osservazioni hanno fatto emergere la domanda come vedremo, l’elemento sonoro-musicale bisettimanale; si prevedono 15 sedute per
(brani strumentali oppure canzoni, etc…). “come il suono e la musica possono essere viene impiegato contemporaneamente in di- ciascun trattamento. Nelle sedute potrà essere
utilizzati per migliorare il benessere psico-fisico versi ambiti della cura della persona (da quello coinvolto il caregiver-informale (familiare), a
Alcuni studi dimostrano che il suono della delle diverse tipologie di utenza della RSA?” terapeutico a quello assistenziale), impiegando seconda delle valutazioni del caso, al fine di of-
voce (tono, intensità), insieme alle espressioni e questo quesito ha fatto da guida nel percor- diverse tecniche di utilizzo (dal canto all’ascolto frirgli la possibilità di sviluppare nuove modalità
facciali (Eggenberger, Heimerl, Bennett, 2013) so intrapreso da allora, caratterizzato da un musicale, all’interazione sonoro-musicale) e di interazione con il proprio caro, alternative alla
è ciò che viene maggiormente recepito da costante lavoro di documentazione, formazione, coinvolgendo diverse figure professionali (dal comunicazione verbale. La valutazione prevede
parte della persona affetta da demenza durante applicazioni sul campo, supervisione e confron- musicoterapista all’operatore socio-sanitario). specifiche scale volte a definire la qualità e la
una comunicazione verbale: le parole ven- to fra le diverse figure professionali. Nel corso quantità (intensità) della relazione non verbale
gono svuotate dei loro contenuti semantici e degli anni, si è così raggiunto un buon am- Gli interventi sonoro-musicali individuati per l’e- sonoro-musicale.
diventano veicoli sonori di emozioni e di vissuti pliamento delle proposte sonoro-musicali, che laborazione dell’approccio, sono stati descritti e
più facilmente decodificabili dalla persona. Per gradualmente ha iniziato a delineare la forma definiti unendo l’esperienza pratica alle eviden- L’attività musicale è rivolta a persone affette da
quanto riguarda la percezione della musica, altri di un possibile modello di utilizzo del suono e ze emerse dall’analisi della letteratura sul tema diverse tipologie di demenza e prevalentemen-
studi evidenziano come l’elemento sonoro- della musica. L’attenzione negli ultimi anni si è “utilizzo del suono e della musica nell’ambito te con un livello di gravità lieve, lieve-mode-
musicale sia accessibile all’anziano anche in poi concentrata, in particolar modo, all’ambito della demenza”. Questo lavoro ha permesso di rato. L’attività può essere gestita dall’operatore
fasi molto avanzate della patologia (Vink, Birks, della demenza in quanto rappresenta una delle elaborare la struttura del modello di intervento, socio-sanitario e/o dall’animatore (con la pre-
Bruinsma, Scholten, 2009). maggiori sfide per i Servizi, come ad esempio la le modalità applicative e di valutazione dello parazione e la supervisione da parte del musi-
RSA, sia in termini di capacità di presa in carico stesso. coterapista) e prevede la proposta di esperienze
Sulla base di questi presupposti, è nato e si della complessità di aspetti che questa patolo- musicali di vario tipo: canto, canto o musica
è sviluppato negli anni, presso la Residenza gia comporta, sia in termini di offerta di risposte Gli interventi sonoro-musicali previsti sono: accompagnati con strumenti o con movimenti
Sanitaria Assistenziale dell’A.P.S.P. Margherita efficaci ai numerosi bisogni ed esigenze dei del corpo, ascolto musicale di gruppo, etc…
Grazioli, “L’Approccio Musicale Globale alla pazienti e dei loro caregivers. 1. il trattamento di musicoterapia; L’obiettivo è stimolare la memoria musicale, la
persona affetta da demenza” (Raglio, Filippi, 2. l’attività musicale; socializzazione, il benessere e l’attivazione sul
Bellandi, Stramba-Badiale, 2014): si tratta di un Il ragionamento di fondo, che ha caratterizzato 3. l’ascolto musicale individualizzato; piano psico-corporeo. Gli incontri hanno durata
possibile modello di utilizzo del suono e della il percorso di costruzione dell’Approccio Musi- 4. il canto del caregiver; di 45 minuti ciascuno, possono avere cadenza
musica, rivolto alla persona affetta da demen- cale Globale, ha avuto come obiettivo quello di 5. la musica di sottofondo. settimanale o bisettimanale e sono organiz-
za, in cui diversi interventi sonoro-musicali capire come e in quali forme declinare l’espe- zati in cicli di circa 10 incontri. La valutazione
vengono integrati in un’unica azione di soste- rienza sonoro-musicale, al fine di sostenere e L’intervento di musicoterapia è rivolto a tutte dell’intervento è effettuata attraverso una
gno alla persona, concertata da diversi caregi- accompagnare i pazienti nelle diverse fasi della le tipologie di demenza e con diversi livelli di griglia che definisce il livello di partecipazione e
vers, che ha come obiettivo la presa in carico patologia, e nello stesso tempo, come trasfor- gravità. è programmato e gestito dal musicote- coinvolgimento.
e la gestione di più aspetti che concorrono marla in un possibile strumento di intervento rapista in accordo con l’équipe pluriprofessiona-
all’aumento del benessere e della qualità di vita e di supporto, fruibile da parte delle differenti le di riferimento. L’approccio musicoterapeutico L’ascolto musicale individualizzato è rivolto a
del paziente. L’idea di un modello di intervento tipologie di caregiver (familiari, operatori, etc…) fa riferimento alla psicologia di orientamento persone affette da demenza con un livello di

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gravità lieve-moderato o moderato-severo. to verso gli obiettivi prefissati. Il canto del care- Di seguito si propone una breve esemplificazio- del setting) cercando di stabilire un graduale
L’intervento prevede la preparazione, da parte giver può essere proposto tutti i giorni durante ne di progetto sonoro-musicale personalizzato. contatto, utilizzando in particolare il canale
del musicoterapista, di una playlist perso- i diversi momenti assistenziali. La valutazione Il caso: il signor X ha 85 anni, è affetto da vocale (onomatopee, vocalizzi); nel processo
nalizzata che tiene conto delle informazioni dell’intervento avviene mediante scale cliniche demenza tipo Alzheimer con livello di gravità di costruzione dell’interazione sonoro-musicale
ricavate dall’anamne- e scale osservative. severo; è residente in RSA si è rilevato impor-
si sonoro-musicale,
L’Approccio Musicale Globale si da due anni. Era contadino, La tipologia degli interventi tante per il paziente
delle esigenze cliniche La musica di sottofondo grande lavoratore ed ha il rispetto dei suoi
del paziente e degli applica tramite l’elaborazione è rivolta a persone affet- sempre abitato in campa-
viene valutata e scelta sulla momenti di silenzio
obiettivi dell’intervento di un progetto sonoro-musicale te da diverse tipologie di gna con la moglie. Aveva base di più aspetti fra un piccolo contatto
(differenti saranno le demenza e con un livello un carattere piuttosto e l’altro (attenzione
caratteristiche sonoro- personalizzato di gravità lieve-moderato riservato, taciturno. Il suo rapporto con la musi- a non sovra-stimolare). Nel canto del caregiver
musicali di playlist o moderato-severo. L’in- ca si limitava all’ascolto di qualche concerto di durante le attività assistenziali, si stanno utiliz-
finalizzate ad esempio al rilassamento in fase tervento consiste nella somministrazione di mu- cori della montagna e al canticchiare motivi di zando prevalentemente cantilene (senza testo)
di preparazione serale al sonno, da quelle ad sica negli spazi comuni durante precisi momenti canzoni popolari. Attualmente presenta tenden- dalle caratteristiche sonoro-musicali tipiche del
esempio elaborate per favorire l’attivazione della quotidianità in cui si intende migliorare za all’isolamento in spazi poco frequentati del canto popolare (melodia semplice, con anda-
della persona). La musica personalizzata viene la qualità dell’ambiente sonoro, favorendo il nucleo di appartenenza, è difficilmente coinvol- mento prevedibile, ridondante, etc…): l’intento
somministrata dal caregiver (operatore socio- benessere di pazienti e caregivers (ad esempio, gibile in attività in quanto spesso affaccendato è quello di rassicurare, coinvolgere nel canto
sanitario o dal familiare) giornalmente per durante i pasti). Le playlist sono preparate dal (raccolta e manipolazione di oggetti); presenta inducendo sensazioni ed emozioni positive per
una durata di 30-40 minuti circa nei momenti musicoterapista e somministrate dal caregiver aggressività-oppositività in tutti gli interventi facilitare la relazione con il caregiver. Per l’ascolto
concordati con l’équipe e/o al bisogno. Gli (operatore o familiare). Nella selezione del assistenziali; nella fascia oraria serale della gior- musicale individualizzato sono state elaborate
obiettivi di questo intervento possono consiste- materiale sonoro-musicale il musicoterapista nata si è rilevato il picco dell’agitazione psico- delle playlist tenendo conto delle caratteristiche
re nella diminuzione dello stato di agitazione/ deve tener conto del contesto quotidiano in cui motoria per cui il momento della cena e del co- melodiche/timbriche/ritmiche/armoniche della
ansia, nell’induzione al rilassamento oppure verrà somministrata la musica e degli obiet- ricamento risultano particolarmente difficoltosi. musica preferita, congiuntamente ad elementi
all’attivazione, nel facilitare il coinvolgimento tivi che si intendono raggiungere. Le playlist Il suo linguaggio verbale è molto compromesso sonoro-musicali ritenuti utili per favorire il rilassa-
e la partecipazione del paziente nelle attività vengono proposte giornalmente nei luoghi e (utilizza solo onomatopee e sillabe): mento della fase serale della giornata.
assistenziali in cui presenta maggiore difficoltà durante momenti/attività del quotidiano ritenu-
e stress. Altro obiettivo molto importante è la ti problematici per il paziente e di scarsa qualità 1. ambito/problema: isolamento sociale - stato Come si può notare da questa esemplificazione,
diminuzione dello stress del caregiver, il quale per quanto riguarda il contesto ambientale ed il di agitazione/irritabilità nel progetto sonoro-musicale personalizzato
trova nell’elemento sonoro-musicale uno stru- clima relazionale. La valutazione dell’intervento obiettivo: aprire canali di espressione/intera- prende forma una sorta di programma sonoro-
mento di supporto al suo intervento. avviene mediante compilazione da parte dei zione; ridurre il livello di tensione musicale personalizzato, cioè un’integrazione
caregivers di griglie osservative che valutano intervento: trattamento di musicoterapia nel tempo delle attività. In questo caso gli
Il canto del caregiver è rivolto a persone con l’esito della proposta sul singolo paziente. individuale interventi rivolti al signor X sono tre, di cui,
demenza di gravità lieve-moderato o mode- ascolto musicale individualizzato e canto del
rato-severo. è gestita dal caregiver (operatore L’Approccio Musicale Globale si applica tramite 2. ambito/problema: interventi assistenziali – caregiver, che sono attivati indicativamente
oppure familiare), con la preparazione e la l’elaborazione, da parte dell’équipe insieme al oppositività/aggressività almeno una volta al giorno ciascuno (anche
supervisione del musicoterapista. Questo musicoterapista, di un progetto sonoro-musicale obiettivo: ridurre il livello di tensione; creare se spesso i caregivers li utilizzano anche al
intervento consiste nell’utilizzo della voce personalizzato. In questo documento vengo- un clima relazionale sereno con il caregiver bisogno); l’intervento di musicoterapia ha luogo
sottoforma di canto con o senza testo oppure no individuate le aree problematiche in cui la intervento: canto del caregiver due volte alla settimana. I tre interventi sono
come vocalizzo improvvisato e modulato sulla persona presenta maggiormente difficoltà, gli differenti per tecniche, approcci e ambiti di
base del contesto in cui avviene la relazione obiettivi per ciascun ambito e gli interventi 3. ambito/problema: fascia oraria serale - agi- applicazione, ma trovano la loro integrazione
paziente-caregiver. Il canto del caregiver viene sonoro-musicali da impiegare nelle diverse tazione psico-motoria negli obiettivi e nelle modalità di applicazione,
utilizzato principalmente durante le attività as- aree per il raggiungimento dei singoli obiettivi. obiettivo: ridurre il livello di tensione, favori- cioè nell’intento di ridurre il livello di tensione
sistenziali per favorire la relazione e la collabo- La tipologia degli interventi viene valutata e re il rilassamento e la preparazione al sonno della persona e nel migliorare la relazione con
razione fra caregiver e paziente, riducendo il più scelta sulla base di più aspetti che caratterizza- intervento: ascolto musicale individualizzato il caregiver, attraverso un’azione congiunta ed
possibile lo stress di entrambi. La voce/canto/ no “quella persona”: storia di vita e anamnesi integrata basata su modalità di relazione non
vocalizzo vengono modulati sulla base di ciò sonoro-musicale, aspetti psico-relazionali, Nell’intervento di musicoterapia viene dato verbale-sonoro-musicale.
che il caregiver osserva e ascolta del linguaggio aspetti clinici e assistenziali, potenzialità e spazio all’espressione del signor X (affaccen- Al termine dei singoli interventi vengono com-
non verbale della persona e guidano l’interven- criticità, etc… damento con strumenti, wandering all’interno pilate schede di osservazione/rilevazione degli

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recensioni
aspetti non verbali/comportamentali emersi suoi caregivers nella vita quotidiana.
durante l’attività, al fine di monitorare costante- L’Approccio vuole altresì richiamare l’attenzione
mente il grado di partecipazione, di benessere, al significato e all’importanza della cura degli
d’interazione, etc…, del paziente. Periodica- aspetti non verbali e sonoro-musicali all’inter-
mente vengono somministrate delle scale di no della relazione con la persona affetta da
valutazione neuropsicologica per rilevare cambia- demenza.
menti a livello del comportamento/relazione/
emozione/qualità della vita. Solitamente questa Attualmente, il modello è in fase di prime ap- MEMORIE LONTANE. MUSICOTERAPIA Therapy, Riabilitazione motoria, centri d’incontro
scale vengono somministrate ogni due mesi di plicazioni in alcune strutture del Trentino e della E DEMENZA DI ALZHEIMER per malati e caregivers), ha evidenziato l’im-
trattamento con il suono e con la musica. Lombardia (Fondazione Sospiro – Cremona). Nel Quarto appuntamento per il Convegno portanza di tener conto degli aspetti funzionali
prossimo futuro si auspica di poter effettuare di Musicoterapia di Torino per preservare le autonomie dei pazienti e la
L’attività di osservazione/monitoraggio/valuta- il passaggio da un approccio empirico a un necessità di conservare la memoria implicita
zione intra ed extra setting permette al musico- modello vero e proprio, da verificare attraverso Negli ultimi quindici anni vi sono state in Italia (procedurale, emozionale, affettiva) delle per-
terapista e all’équipe socio-sanitaria di riferimen- una metodologia rigorosa e scientificamente numerose esperienze di musicoterapia applicata sone affette da demenza. è fondamentale che
to, di avere dati in base ai quali poter effettuare fondata. alle Demenze e alla Malattia di Alzheimer; sono i contesti che proponiamo siano piacevoli e che
valutazioni e opportune modifiche al progetto stati attivati nello stesso ambito anche vari studi vi sia attenzione al contesto fisico, sociale e alla
sonoro-musicale personalizzato (ad esempio, in di ricerca, volti a fornire evidenze scientifiche rete di relazioni in cui vivono i malati.
termini di aumento oppure riduzione degli sti- che dimostrino l’efficacia della musicoterapia
moli sonoro-musicali). Questa è una caratteristica nella cura delle demenze. Sia Elisabetta Farina che Anna Rita Giovagno-
fondamentale del modello: poter modulare la li (Neurologo Dipartimento di Diagnostica e
proposta di intervento sonoro-musicale e seguire Il Convegno che si è svolto sabato 24 ottobre Tecnologia Applicata, Fondazione IRCCS Istituto
in modo flessibile e personalizzato i cambiamen- 2015 a Torino (presso la Sala del Dialogo del Neurologico C. Besta, Milano), che ha presenta-
ti della situazione clinica e/o psico-relazionale Sermig – Arsenale della Pace) ha costituito un to il secondo contributo, hanno invitato i musi-
del paziente. importante momento di aggiornamento dello coterapisti a non rivolgere i loro interventi solo
stato dell’arte, dal punto di vista sia clinico che alle persone con demenza di grado moderato-
Come si è notato, la figura del musicoterapista applicativo. Il tema della giornata di studi ha severo, ma ad esplorare anche applicazioni
è il perno attorno al quale si applica l’Approccio suscitato grande interesse ed è stato raggiunto nella fase pre-clinica (declino cognitivo lieve e
Musicale Globale: il musicoterapista mette a lo stesso numero di partecipanti della scorsa declino soggettivo cognitivo), una fase in cui
disposizione dell’équipe pluriprofessionale, dei edizione (200 persone). non è possibile intervenire con la terapia far-
Bibliografia
caregiver formali e informali, la propria compe- macologica. Ripercorrendo il processo evolutivo
tenza musicale e terapeutica al fine di facilitare Elisabetta Farina (Responsabile Laboratorio del cervello umano, la Dott.ssa Giovagnoli ha
Eggenberger E., Heimerl K., Bennett MI. 1
l’attivazione e l’applicazione degli interventi, per la riabilitazione e diagnosi dei Disturbi elencato i fattori di rischio, i fattori protettivi ed
Communication skills training in dementia care:
garantendo l’integrazione fra gli stessi e con il Cognitivi Acquisiti, IRCCS Santa Maria Nascente i criteri diagnostici nel quadro clinico delle de-
a systematic review of effectiveness, training
lavoro degli altri professionisti. Il musicoterapista Fondazione Don Carlo Gnocchi onlus, Milano) menze, definendo funzioni cognitive, comporta-
content, and didactic methods in different
si occupa della formazione e della supervisione ha presentato la prima relazione, invitandoci a mento e personalità. È stato inoltre evidenziato
care settings. International Psychogeriatrics,
dei caregiver formali e informali coinvolti nei non definire interventi come la musicoterapia che la partecipazione ad una terapia non farma-
2013,25:3,345–358.
diversi interventi sonoro-musicali. Il ruolo quindi “terapie non farmacologiche”, ma “terapie cologica da parte di una persona con demenza,
Raglio A., Filippi S., Bellandi D.,
consiste in una funzione di regia, coordinamento, psicobiosociali”. Tra gli approcci orientati alla presuppone un certo grado di consapevolezza
Stramba-Badiale M. 3
formazione e supervisione, ma anche di applica- sfera cognitiva, la Dott.ssa Farina ha ricordato la (altrimenti non vi è autentica adesione al
Global music approach to persons with
zione diretta dell’intervento di musicoterapia che Cognitive Stimulation Therapy (CST), una tecnica trattamento). Infine è stato fornito un ulteriore
dementia (GMA-D): evidence and practice,
gli compete. di gruppo che include gli insegnamenti di Tom stimolo: la musicoterapia potrebbe stimolare
Clinical Interventions in Aging, 2014,9,1669-
L’Approccio Musicale Globale vuole essere una Kitwood (psicologo inglese che alla fine degli le funzioni cognitive sottostanti la Teoria della
1676.
proposta di modello operativo di intervento so- anni ottanta ha sviluppato l’approccio psicoso- Mente (capacità di intuire o comprendere gli
Vink AC., Birks J., Bruinsma MS.,
noro-musicale integrato, al fine di far compren- ciale nella cura delle persone con demenza) e stati mentali propri e altrui, le emozioni, le
Scholten RJPM. 2
dere come un utilizzo consapevole, competente e tra gli interventi psicosociali sono state esposte intenzioni) nell’ambito delle demenze.
Music therapy for people with dementia
organizzato di diversi interventi sonoro-musicali, le terapie comportamentali. La Dott.ssa Farina
(Review), 2009 The Cochrane Collaboration.
possa davvero rappresentare un buon strumento ha presentato anche altri approcci (Terapia oc- Danilo Spada (Musicista, Ricercatore, UFR Scien-
Published by JohnWiley & Sons, Ltd.
di sostegno alla persona affetta da demenza e ai cupazionale, Arteterapia, Multistimulation Group ces humaines, Université de Bourgogne, Dijon)

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ha presentato i progetti attivi a Dijon e in varie to il decorso della malattia è piuttosto lungo e sintomi non cognitivi (alterazioni dell’umore) Demenze e Malattia di Alzheimer, docente
zone della Francia che utilizzano la tecnologia non molto può essere ottenuto con l’intervento più frequenti nelle demenze e nella Malattia di Scuola triennale di Musicoterapia di Torino e
dell’informazione per riabilitare e ri-educare: farmacologico. Il Dott. Raglio, presentando un Alzheimer. Thiene - VI). Marcello Galetti ha presentato la
un punto d’incontro tra musica, movimento, aggiornamento degli studi di ricerca sulla musi- struttura di cui è responsabile, sottolineando
realtà virtuale e riabilitazione. Attraverso alcuni coterapia applicata alle demenze, ha ricordato Stefania Filippi (Musicoterapista, Educatrice come negli anni si sia ampliata per seguire
interessanti riferimenti alla letteratura interna- che vi deve essere una stretta connessione Professionale, Azienda Pubblica di Servizi alla ogni fase del decorso della malattia, fino a
zionale (Lahav, Pfurtscheller, Shin, Altenmüller), tra ciò che si fa nell’intervento musicoterapico Persona “Margherita Grazioli”, Povo - Trento) costituire quello che oggi può essere definito il
il relatore ci ha introdotto nel campo della Neu- (processo) e quello che si ottiene (risultati), ha aperto una finestra sulla quotidianità delle “Cerchio dell’Alzheimer” che prevede Alzheimer
rologic Music Therapy approccio che, mediante stimolando inoltre i musicoterapisti ad avere persone con demenza, presentando il suo Café, servizi domiciliari, sostegno ai caregivers,
un utilizzo codificato della musica, si occupa di come “forma mentale” il contesto della ricerca approccio musicale globale alla persona affetta Centro diurno Alzheimer e Nuclei residenzia-
recuperare deficit sensoriali, cognitivi e motori scientifica. da demenza (GMA-D), un progetto articola- li. La struttura si è adeguata all’ospite, e non
dovuti a una patologia neurologica. Con l’ausilio to che comprende sedute di musicoterapia, viceversa: questo ha permesso al Rifugio di
di immagini e video, Danilo Spada ha illustrato Il concerto del gruppo “Running Flutes”, diretto attività musicali, canto, ascolto individualizzato, vincere un importante riconoscimento europeo,
alcune tecniche volte al recupero di tali funzio- dal Maestro Antonmario Semolini e molto background music e prevede monitoraggi, l’EFID Award (European Foundations’ Initiative
ni, avvalendosi ad esempio della componente apprezzato dal pubblico, ha eseguito musiche verifiche, condivisioni e integrazione nel lavoro on Dementia). Gianni Vizzano, attraverso alcuni
ritmica nella segmentazione dei movimenti di di Bach, De Falla, Piazzolla, Gershwin e Jobim. d’équipe. Il suono e la musica sono strumen- frammenti video di sedute, si è proposto di far
uno sciatore non vedente. A tal proposito è sta- I suoni di flauti, contrabbasso e percussioni ti efficaci per prendersi cura della persona conoscere ai partecipanti alcuni ospiti del Rifu-
ta evidenziata l’importanza della propriocezione hanno concluso l’intensa mattinata e, dopo la (centralità della relazione), e ci permettono gio, l’evoluzione dei loro percorsi musicoterapici;
(capacità di percepire e riconoscere la posizio- pausa pranzo, i lavori sono ripresi con Lorenzo di accogliere e valorizzare la “parte sana” dei sono stati evidenziati quali sono gli elementi
ne del proprio corpo nello spazio e lo stato di Tamagnone come moderatore. pazienti (intenzionalità comunicativa, linguaggio che vengono osservati in una seduta di musico-
contrazione dei propri muscoli, anche senza il non verbale). terapia (indicatori di verifica). È stata sottolinea-
supporto della vista) definita dal Dott. Spada Annesa Farinello (Psicologa, Psicoterapeuta e ta anche l’importanza delle parole dei pazienti.
il “sesto senso”. L’intervento di Danilo Spada responsabile del Servizio Psicologico nella Strut- Silvia Cornara (Psicologa, Musicoterapista, A volte costituiscono un elemento difensivo,
si è concluso con la presentazione di MAAMI tura Residenziale per anziani San Camillo - Ipab Lecco) e Maria Cristina Gerosa (Musicoterapista spesso invece sono frammenti della loro storia.
(Maladie d’Alzheimer et Apprentissage Moteur Salvi di Vicenza) e Stefano Navone (Musicote- presso la RSA “Fondazione G.Prina” - Erba – Altre volte ancora sono legate al contesto ed
Implicite), un progetto di ricerca collaborativo, rapista, Psicologo, Coordinatore del Centro Studi Co - nei settori: Nuclei Protetti, Centro Diurno alle produzioni sonoro/musicali della seduta. Il
che si sviluppa nel contesto della riabilitazione Musicoterapia, docente corsi di Musicoterapia Integrato, Nucleo Alzheimer, Hospice. Docente setting musicoterapico diventa allora uno spazio
e si preoccupa dei deficit cognitivi e motori de- del Conservatorio di Ferrara e L’Aquila) han- presso “Scuola Triennale di Musicoterapia” – Co- dove accogliere anche le verbalizzazioni dei
terminati dalla Malattia di Alzheimer, attraverso no presentato le correlazioni tra trattamento operativa Sineresi, Lecco) hanno definito le dif- pazienti, tracce di vita e di memoria. Nel 2013
lo sviluppo e la prototipizzazione di “giochi” di musicoterapico e sintomatologia depressiva nel ferenze (criteri metodologici e di orientamento) il Rifugio Re Carlo Alberto ha aderito allo studio
movimento e musica. paziente con demenza, partendo dall’esperien- tra il trattamento musicoterapico singolo e quel- di ricerca multicentrico (controllato e randomiz-
za di uno studio che ha coinvolto un paziente lo in piccolo o grande gruppo nella cura delle zato), coordinato da Alfredo Raglio. Scopo dello
Le relazioni della mattina, moderate da Gerardo affetto dalla Sindrome di Korsakoff e nel quale demenze (precisando inoltre i criteri di invio e studio (pubblicato sul Journal of the American
Manarolo, si sono concluse con il contributo sono stati valutati (da osservatori esterni al le indicazioni al trattamento). Geriatrics Society) è stato quello di valutare
di Alfredo Raglio (PhD, Ricercatore, Consulen- processo musicoterapico) quattro indicatori: l’efficacia della musicoterapia nei disturbi del
te Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina contatto visivo, variazioni dell’intensità espres- Il Convegno si è concluso con l’intervento di comportamento in pazienti con demenza di
Sperimentale e Forense - Università di Pavia - e siva, tempo dell’interazione sonoro-musicale, Marcello Galetti (Responsabile Rifugio Re Carlo livello moderato-severo.
Fondazione Sospiro - CR) che ha sottolineato attivazione e diversificazione del paziente. Il Alberto di Luserna S. Giovanni - TO, struttura per
l’importanza della ricerca (evidenze scientifiche) contributo della Dott.ssa Farinello e del Dott. pazienti con Demenza e Alzheimer gestita dalla Numerose le domande del pubblico, che ha po-
per valutare l’efficacia della musicoterapia nelle Navone è stato particolarmente significativo, Diaconia Valdese) e Gianni Vizzano (Musico- tuto interagire in vari momenti di dibattito con
demenze, uno degli ambiti più studiati in quan- in quanto la depressione costituisce uno dei terapista in ambito scolastico, Disabilità adulti, i relatori. La presenza delle responsabili delle

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Edizioni Cosmopolis nella sede del Convegno ha SUONI, TEMPI E RITMI NELLE RELAZIONI sione con l’esperienza clinica offendo anche uno possano condizionare la coscienza dei vissuti
permesso ai partecipanti di conoscere diretta- DI CURA spaccato dell’applicazione della musicoterapia psicoemotivi.
mente varie pubblicazioni sui principali temi Opportunità musicali per la salute mentale all’interno dei servizi pubblici di salute mentale. Mariselda Tessarolo poi sottolinea quanto la
inerenti la musicoterapia e le artiterapie. Edizioni CLEUP Padova 2015 musica sia terapeutica non solo nelle relazioni
A cura di Mario degli Stefani, Luca Xodo Mario Degli Stefani di cura, ma in tutto il nostro vivere quotidiano.
La giornata di studi è stata organizzata dal Cor- Manuela Guadagnini Il suo differenziarsi dai rumori la pone come
so Triennale di Musicoterapia A.P.I.M. di Torino Il linguaggio sonoro-musicale sembra offrire forma comunicativa che parla ai sentimenti. E
e dall’Associazione Agorà onlus e patrocinata una opportunità di comunicazione-comunione- Dalla presentazione del volume: ognuno di noi può comprendere come più di
dalla Confiam (Confederazione Italiana Associa- relazione prima e al di là della parola. Una “Personalmente sono sempre fuggito dagli atti una volta la musica gli sia stata di sollievo, gli
zioni e Scuole di Musicoterapia). La Segreteria esperienza di contatto emotivo forse già pre- dei Congressi: un’accozzaglia di articoli eteroge- abbia regalato momenti di serenità. Sia stata,
Scientifica ed organizzativa coglie l’occasione natale, e comunque significativa nella relazione nei di gente che si era solo trovata nello stesso quindi, terapia.
per ringraziare tutte le persone che hanno madre-bambino in ogni etnia. Qualsiasi cultura posto per parlare di esperienze diverse, spesso E poi…e poi sono tanti gli interventi che dibat-
partecipato. sembra identificabile da una propria musica- solo autocelebrative. Ma stavolta mi sento di tono e approfondiscono le svariate esperienze
lità peculiare, così come probabilmente ogni dire che non è proprio così. Ci mancava un te- cliniche sul trattamento della salute mentale,
Gianni Vizzano individuo dispone di una personale sonorità sto di musicoterapia che potesse unificare varie e non solo, tramite la musicoterapia nelle sue
raggiungibile e riconoscibile. Una “via dei canti” esperienze, unendole in una descrizione pratica svariate applicazioni”
che può accompagnare verso aree profonde ed utile, di diversi professionisti accomunati da (Stefano Sanzovo – UOS Riabilitazione Psichia-
dell’animo umano, in territori pre-verbali, dove questa passione. trica CSM Mogliano ULSS 9 Treviso).
l’espressione di emozioni e sentimenti non Andrea Angelozzi sottolinea come la musicote-
necessiti del significato della parola. Uno stru- rapia sia stata nel tempo considerata in riabili-
mento utile allora, a vari livelli, nella cura della tazione un intervento di serie B perché ognuno
patologia psichica, favorendo un momento di faceva quello che sapeva, senza una precisa
incontro, diagnosi, relazione e terapia. metodologia evidence based, e di come invece,
La letteratura scientifica evidenzia l’utilità della standardizzando gli interventi, possa veramen-
musicoterapia come efficace mezzo di supporto te diventare una tecnica di riferimento “in quel
al trattamento della malattia mentale in primis, processo di cambiamento delle persone che
e favorendo altresì una migliore aderenza chiamiamo terapia”. L’articolo di Stefano Patron
alle cure. ci riporta ai secoli scorsi, ai primi abbozzi di
Il volume raccoglie le relazioni, le comunicazioni quella musica che già allora veniva conside-
preordinate e i poster, presentati in occasione rata terapeutica, nella cornice di una Venezia
del Congresso Nazionale Confiam di Musico- che non solo cominciava a relegare i matti in
terapia, “Suoni, tempi e ritmi nelle relazioni manicomio ma, a seconda del loro status, li
di cura. Opportunità musicali per la salute rinchiudeva o a San Servolo o li abbandonava
mentale”, svoltosi a Padova nel maggio 2013 e su una fusta.
che ha rappresentato un’occasione di dibattito Alberto Schön ci fa poi riflettere su quanto
e approfondimento sul trattamento della salute musicale sia il pensiero stesso, e su come la
mentale attraverso la musicoterapia nelle sue musica ci spinga a stabilire “legami neuronali
svariate applicazioni. in relazione a quelli interpersonali”, che ci
L’articolazione del testo prevede cinque sessioni saranno tanto più utili quanto più gli operatori
in cui contributi teorici, metodologici ed espe- avranno la capacità di attivare in loro pensieri
rienziali vengono presentati in stretta connes- complessi analizzando quali vissuti musicali

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articoli pubblicati
Numero 8, Luglio 2003 cali dello sviluppo del sé (C. Tamagnone) • Interventi
Gli Istituti Superiori di Studi Musicali e la formazione in musicoterapici con bambini gravemente ipotonici (W.
Musicoterapia… paradigma e curriculum musicale… Fasser, G. V. Ruoso) • Emozioni e musica: percorsi di mu-
(Maurizio Spaccazocchi) • Dialogo riabilitativo fra la Mu- sicoterapia contro la dispersione scolastica (M. Santono-
Volume VII, Numero 1, Gennaio 1999 pia? (G. Scarso, A. Visintin) • Osservazione del malato di sicoterapia e l’età evolutiva (P.L. Postacchini, A. Ricciotti) cito, P. Parentela) • “Il Serpente Arcobaleno” esperienze
E se la musica fosse…(M. Spaccazocchi) • Una noce poco Alzheimer e terapia musicale (C. Bonanomi, M.C. Gero- • Musicoterapia e riabilitazione in età evolutiva (R. Bur- di musico-arte-terapia e tossicodipendenza (F. Prestia)
fa (D. Gaita) • L’ascolto in Musicoterapia (G. Manarolo) • sa) • Due storie musicoterapiche (L. Corno) • Il suono del chi, M.E. D’Ulisse) • Musicoterapia e psicomotricità: Numero 13, Gennaio 2006
La musica allunga la vita? (M. Maranto, G. Porzionato) • silenzio (A. Gibelli) • Il setting in Musicoterapia (M. Bor- un’integrazione possibile (R. Meschini, P. Tombari) • L’in- La Psicologia della musica: il punto, le prospettive (G.
Musicoterapia e simbolismo: un’esperienza in ambito ghesi, A. Ricciotti) tervento di musicoterapia nella psicosi (R. Messaglia) • Nuti) • John Cage: caso vs. improvvisazione (C. Lugo) • La
istituzionale (A.M. Bagalà) Numero 5, Gennaio 2002 Terapia sonoro-musicale nei pazienti in coma: esempli- composizione in musicoterapia (A. M. Gheltrito) • Musi-
Volume VII, Numero 2, Luglio 1999 Riabilitazione Psicosociale e Musicoterapia aspetti intro- ficazione tramite un caso clinico (G. Scarso, A. Ezzu) • coterapia preventiva in ambito scolastico: un program-
Dalle pratiche musicali umane alla formazione profes- duttivi (L. Croce) • Evoluzione del concetto di riabilitazio- Musicoterapia preventiva e profilassi della gravidanza e ma sperimentale per lo sviluppo dell’empatia (E. D’Ago-
sionale (M. Spaccazocchi) • Formarsi alla relazione in ne in Musicoterapia (P.L. Postacchini) • Prospettive tera- del puerperio (F. Pasini, A. Auditore) • Musicoterapia e stino, I. Ordiner, G. Matricardi) • Musicoterapia e
Musicoterapia (G. Montinari) • Formarsi in Musicotera- peutiche nell’infanzia: “Dalla disarmonia evolutiva alla disturbi comunicativo-relazionali in età evolutiva (F. De- Riabilitazione: una esperienza gruppale integrata (Flora
pia (P.L. Postacchini) • Prospettive formative e profes- neuropsicopatologia (G. Boccardi) • Musicoterapia e ri- maestri) Inzerillo) • Dal Caos all’armonia (R. Messaglia)
sionali in Musicoterapia (P.E. Ricci Bitti) • Un coordina- tardo mentale (F. Demaestri, G. Manarolo, M. Picozzi, F. Numero 9, Gennaio 2004 Numero 14, Luglio 2006
mento nazionale per la formazione in Musicoterapia (G. Puerari, A. Raglio) • Indicazioni al trattamento e criteri di Psicologia della musica e adolescenza (O. Oasi) • Forme Il cervello nell’esecuzione e nell’ascolto della Musica (M.
Manarolo) inclusione (M. Picozzi) • L’assesment in Musicoterapia, il musicali e vita mentale in adolescenza (A. Ricciotti) • Biasutti) • Interazione, relazione e storia: ragionamenti
Numero 1, Gennaio 2000 bilancio psicomusicale e il possibile intervento (G. Ma- Musica e Adolescenza (G. Manarolo, M. Peddis) • Un in- di musicoterapia e supervisione (F. Albano) • Il suono e
Malattia di Alzheimer e Terapia Musicale (G. Porzionato) narolo, F. Demaestri) • L’assessment in musicoterapia, tervento di Musicoterapia con un gruppo di adolescenti la mente: un’esperienza di conduzione di gruppo in psi-
• L’utilizzo della Musicoterapia nell’AIDS (A. Ricciotti) • osservazione, relazione e il possibile intervento (F. Pue- (L. Metelli, A. Raglio) • L’approccio musicoterapico in chiatria (G. D’Erba, R. Quinzi) • La condivisione degli sta-
L’intervento musicoterapico nella riabilitazione dei pa- rari, A. Raglio) • Tipologie di comportamento sonoro/ ambito istituzionale: il trattamento dei disturbi neuropsi- ti della mente: una possibile lettura dell’interazione mu-
zienti post-comatosi (R. Meschini) • Musicoterapia e de- musicale in soggetti affetti da ritardo mentale (A.M. chici dell’adolescenza (F. Demaestri) • Dal rumore al suo- sicoterapica nella grave disabilità (S. Borlengo, G.
menza senile (F. Delicato) • Musicoterapia e AIDS (R. Barbagallo, C. Bonanomi) • La musicoterapia per bambi- no, dalla confusione all’integrazione (R. Busolini, A. Gru- Manarolo, G. Marconcini, L. Tamagnone) • Un’esperienza
Ghiozzi) • Musicoterapia in un Servizio Residenziale per ni con difficoltà emotive (C.S. Lutz Hochreutener) sovin, M. Paci, F. Amione, G. Marin) di musicoterapia presso l’Hospice della azienda istituti
soggetti Alzheimer (M. Picozzi, D. Gaita, L. Redaelli) Numero 6, Luglio 2002 Numero 10, Luglio 2004: ospitalieri di Cremona (L. Gamba) • La musica come
Numero 2, Luglio 2000 Relazione, disagio, musica (M. Spaccazocchi) • Musicote- Espressione dello spazio e del tempo in musicoterapia: strategia terapeutica nel trattamento delle demenze (A.
Conoscenze attuali in tema di etiopatogenesi dell’auti- rapia a scuola (M. Borghesi, E. Strobino) • Musicoterapia sintonizzazioni ed empatia (P. L. Postacchini) • Intratteni- Raglio)
smo infantile (G. Lanzi, C.A. Zambrino) • Il trattamento e integrazione scolastica (E. Albanesi) • Un intervento mento, educazione, preghiera, cura… Quante funzioni Numero 15, Gennaio 2007
musicoterapico di soggetti autistici (G. Manarolo, F. De- Musicoterapico in ambito scolastico (S. Melchiorri) • L’a- può svolgere il linguaggio musicale? (L. Quattrini) • Mu- Implicazioni per l’educazione e la riabilitazione della ri-
maestri) • La musicalità autistica: aspetti clinici e pro- nimazione musicale (M. Sarcinella) • L’educazione musi- sicoterapia in fase preoperatoria (G. Canepa) • L’improv- cerca psicologica sull’improvvisazione musicale (M. Bia-
spettive di ricerca in musicoterapia (A. Raglio) • Il mo- cale come momento di integrazione (S. Minella) • L’im- visazione sonoro-musicale come esperienza formativa sutti) • Le componenti cerebrali dell’amusia (L. F. Bertol-
dello Benenzon nell’approccio al soggetto autistico (R. provvisazione vocale in musicoterapia (A. Grusovin) • di gruppo (A. Raglio, M. Santonocito) • Musicoterapia e li) • Musicoterapia e stati di coma: un’esperienza diretta,
Benenzon) • Autismo e musicoterapia (S. Cangiotti) • L’approccio musicoterapico nel trattamento del ritardo anziani (A. Varagnolo, R. Melis, S. Di Pierro) il caso di Marco (C. Ceroni) • Forme aperte, forme chiuse:
Dalla periferia al centro: spazio-suono di una relazione mentale grave: aspetti teorici e presentazione di un’e- Numero 11, Gennaio 2005 una esperienza di musicoterapia di gruppo nel centro
(C. Bonanomi) sperienza (Karin Selva) • Musicoterapista e/o Musicote- Aspetti timbrici in musica e in Musicoterapia (P. Ciampi) diurno psichiatrico di Oderzo (TV) (R. Bolelli) • L’interven-
Numero 3, Gennaio 2001 rapeuta? (M. Borghesi, A. Raglio, F. Suvini) • Il problema del “significato” in musicoterapia. Alcune to integrato tra logopedista e musicoterapista nei bam-
Musica emozioni e teoria dell’attaccamento (P. L. Postac- Numero 7, Gennaio 2003 riflessioni critiche sullo statuto epistemologico della di- bini con impianto cocleare (A. M. Beccafichi, G. Giambe-
chini) • La Musicoterapia Recettiva (G. Manarolo) • Ma- La percezione sonoro/musicale (G. Del Puente, F. Fiscel- sciplina, sulle opzioni presenti nel panorama attuale e nedetti)
nifestazioni ossessive ed autismo: il loro intrecciarsi in la, S. Valente) • L’ascolto Musicale (G. Manarolo) • La sui modelli di formazione proposti (G. Gaggero) • Il signi- Numero 16, Luglio 2007
un trattamento di musicoterapia (G. Del Puente) • Musi- composizione musicale a significato universale. Consi- ficato dell’espressività vocale nel trattamento musicote- Legato/staccato: la problematica della creazione e della
ca e adolescenza Dinamiche evolutive e regressive (I. derazioni cliniche (G. Scarso, A. Ezzu) • Validità del trai- rapico di bambini con Disturbo Generalizzato dello Svi- morte nella musica occidentale del XX° secolo (Michel
Sirtori) • Il perimetro sonoro (A.M. Barbagallo, L. Giorgio- ning musicoterapico in pazienti in stato vegetativo per- luppo (DGS) (A. Guzzoni) • L’esportabilità Imberty) • Memorie di gruppo e musicoterapia (Egidio
ni, L. Mattazzi, M. Moroni, S. Mutalipassi, L. Pozzi) • Mu- sistente: studio su tre casi clinici (C. Laurentaci, G. spazio-temporale del cambiamento nella pratica musi- Freddi, Antonella Guzzoni) • Giocando con i suoni: un
sicoterapia e Patterns di interazione e comunicazione Megna) • L’approccio musicoterapico con un bambino coterapica: una pre-ricerca (M. Placidi) • L’ascolto come intervento sul bullismo (E. Prete, A.L. Palermiti, M. G.
con bambini pluriminorati: un approccio possibile (M.M. affetto da grave epilessia. Il caso di Leonardo (L. Torre) • luogo d’incontro: un trattamento di musicoterapia recet- Bartolo, A. Costabile, R. Marcone) • Esserci, Esprimersi,
Coppa, E. Orena, F. Santoni, M.C. Dolciotti, I. Giampieri, Co-creare dinamiche e spazi di relazione e comunicazio- tiva (G. Del Puente, G. Manarolo, S. Venuti) • Armonie e Interagire tra adolescenti attraverso la musica e gli altri
A. Schiavoni) • Musicoterapia post partum (A. Auditore, ne attraverso la musicoterapia (M.M. Coppa, F. Santoni, disarmonie nel disagio motorio: una rassegna di espe- linguaggi (Francesca Prestia) • Musicoterapia e demen-
F. Pasini) C.M. Vigo) • L’evoluzione musicale in Musicoterapia (B. rienze (B. Foti) za: un caso clinico (M. Gianotti, A. Raglio) • Musicotera-
Numero 4, Luglio 2001 Foti, I. Ordiner, E. D’Agostini, D. Bertoni) • L’intervento Numero 12, Luglio 2005 pia nelle strutture intermedie: un’esperienza in una co-
Ascolto musicale, ascolto clinico (A. Schön) • Musicote- musicoterapico nelle fasi di recupero dopo il coma (R. La supervisione in Musicoterapia (P. L. Postacchini) • Le munità di riabilitazione (F. Inzerillo) • Le tecniche
rapia e tossicodipendenza (P.L. Postacchini) • Il paziente Meschini) competenze musicali in ambito musicoterapico: una musicoterapiche (G. Manarolo)
in coma: stimolazione sonoro-musicale o musicotera- proposta (F. Demaestri) • L’armonia del sé: aspetti musi-

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musicoterapica (G. Manarolo, S. Piattino, C. Lorenzi, F. musicoterapica (Stefano Navone) • Crediamo ai tuoi

articoli pubblicati Pirillo, G. Del Puente)


Numero 25, Gennaio 2012
Incontro-intervista con Umberto Petrin (F. Demaestri) •
occhi: costruire l’improvvisazione con un gruppo
di adolescenti affetti da disagio neuropsichico
(Ferruccio Demaestri, Paolo Filighera, Paolo Giusto,
Musicoterapia e scuola a un bivio: quale direzione? (F. Cristian Lo Re)
Numero 17, Gennaio 2008 L’organizzazione temporale in pazienti psichiatrici: dal- Bottone, A. Cappelli) • La fragilità emotiva del musicista. Numero 29, Gennaio 2014
La musicoterapia nel contesto delle neuroscienze (P. la ricerca alla riabilitazione con il modello di musicote- Report di un’indagine empirica preliminare (P.L. Righet- Le competenze musicali per accedere alle
Postacchini) • La voce delle emozioni: l’espressività vo- rapia integrata MIM (G. Giordanella Perilli) • La misura- ti, E. Battistella, M. Semenzin) • Dialisi e rilassamento: scuole di formazione in musicoterapia (Maurizio
cale tra svelamento e inganno (G. Manarolo) • Associa- zione degli esiti nel trattamento musicoterapico (L. un’esperienza di ascolto in musicoterapia (F. Ricci) • Ri- Spaccazocchi) • Improvvisazione in musicoterapia:
zione Cantascuola: un percorso espressivo musicale Gamba, R. Poli) • Anamnesi di una cover band a pro- petizione e variazione: chiave della strutturazione del concatenazioni relazionali ed affettive (Paolo
scuola - sanità - scuola (G. Guiot) • Musicoterapia e pre- prio (dis)agio (S. Bolchi, G. D’Erba, R. Quinzi) • Musico- tempo e delle esperienze emotive (G. De Battistini) • Il Ciampi) • T.I.M.E.: Training Interactive Musical
venzione in pediatria oncologica (M. Macorigh) • La terapia in SPDC (A. Sarcinella) • Quale ricerca in Musi- musicale in musicoterapia: analisi di un intervento di Elements una proposta per i D.S.A. (Giovanna
stimolazione sonoro-musicale alla casa dei risvegli Luca coterapia? (A. Raglio) gruppo (R. Bolelli) Ferrari, Antonella Nicoletti, Luca Xodo) •
de Nigris di Bologna (R. Bolelli) • Gruppi di musicotera- Numero 21, Gennaio 2010 Numero 26, Luglio 2012 Musicoterapia e demenze: l’esperienza presso
pia presso il servizio territoriale di neuropsichiatria Musicoterapia. Scientifica o Umana? (P.L. Postacchini, Introduzione al tema: la musicoterapia in oncologia (A. strutture residenziali e diurne (Gianni Vizzano) •
dell’infanzia e della adolescenza (L. Gamba) • Attività di M. Spaccazocchi • Apprendimenti musicali e sistema Perdichizzi) • Musicoterapia in oncologia: studio quan- Suzanne - Elaborazione di un lutto in un gruppo di
musicoterapia nella riabilitazione psichiatrica (L. Gam- specchio (M. Mazzieri, M. Spaccazocchi) • Musicoterapia ti-qualitativo in ambito ospedaliero (Alberto Malfatti, musicoterapia (Andrea Cavalieri, Cooperativa Sociale
ba, A. Mainardi, E. Agrimi) e casi impossibili: le opportunità create da una certa Davide Ferrari, Giovanna Ferrandes) • Musicoterapia CrescereInsieme ONLUS) • Musicoterapia a scuola
Numero 18, Luglio 2008 modalità di ascolto musicale (P. Ciampi, A. Cavalieri) • in oncologia un caso clinico (Andrea Perdichizzi) • Ef- (Alberto Malfatti) • Musicoterapia con il bambino
Musica e terapia: alcune riflessioni storiche (S. A. E. Le- Quando la verità relazionale del vocalico canta intonata ficacia del trattamento musicoterapico in pazienti con autistico (Stefano Bolchi)
oni) • Musicoterapia e riabilitazione cognitiva nella schi- (R. Gigliotti) • La cultura e la risposta all’ascolto musica- esiti di intervento per neoplasia mammaria (C. Lauren- Numero 30, Luglio 2014
zofrenia: uno studio controllato (E. Ceccato, P.A. Caneva, le. Le immagini come garanti metapsichici (G. DelPuen- taci, W. Cifarelli) • Musica per diminuire il distress e per Relazione, musicalità e canto nella comunicazione
D. Lamonaca) • Suonare e cantare, tra quotidianità e te, G. Manarolo, S. Guida) rafforzare le strategie di coping (G. Antoniotti) • Musico- sonoro/vocale tra mamma e bambino nella
arte, dalla semiologia alla musicoterapia (R. Bolelli) • Numero 22, Luglio 2010 terapia in hospice per il malato e i familiari (M. Baroni) primissima infanzia (Elena Sartori) • Il canto della
Quale musicoterapia nella scuola primaria? (C. Massola, Interpretazione psicoanalitica e interpretazione musica- Numero 27, Gennaio 2013 voce. La comunicazione vocale in musicoterapia
A. Capelli, K. Selva, F. Bottone, F. Demaestri) • A Volte i le. Osservazioni comparate (F. Petrella) • “Anche oggi ci Musicoterapia e disturbi dello spettro autistico: osser- (Antonella Grusovin) • Il nucleo al centro, al centro
pesci cantano… Musicoterapia e sordità: un esperienza siamo incontrati”. Musica, narrazione, realtà (P. Ciampi) vazione e valutazione dell’attenzione congiunta (An- del nucleo (Silvia Cornara, Mara Colombo, Ivano
di lavoro con bambini “diversamente” udenti (F. La Pla- • Riflessioni e possibili orientamenti metodologici per il tonella Guzzoni) • La musicoterapia presso il Centro Pajoro, Ivana Santi) • “Il filo sonoro” Musicoterapia
ca) • Alice: percorso sonoro tra improvvisazione e com- trattamento musicoterapico nei disturbi neuropsichici Paolo VI di Casalnoceto (Al), una storia lunga trent’an- preventiva in gravidanza e post-nascita (Elisa
posizione (D. Bruna) • Musicoterapia per operatori sani- della adolescenza (F. Demaestri) • La persona al centro ni (Ferruccio Demaestri) • Suoni e silenzi della gravi- Baratelli) • Il perturbante musicale quando la
tari (G. D’Erba, R. Quinzi) • Viaggio attraverso la dell’ascolto: esperienze di musicoterapia recettiva nel danza: la musica come strumento per relazionarsi e voce restituisce il senso alla parola (Egidio Freddi)
memoria (R. Prencipe) trattamento del paziente psicogeriatrico (M.C. Gerosa, raccontarsi (Alessandra Auditore, Francesca Pasini) • • Valutazione di un progetto di musicoterapia: il
Numero 19, Gennaio 2009 M.A. Puggioni, C. Bonanomi) • L’intervento musicotera- “La voce dei colori” (Piera Candeletti, Marzia Gentile, punto di vista del personale docente di una scuola
Psicologia della Musica e Musicoterapia: quale dialogo? pico in ambito psichiatrico: invio al trattamento, sinto- Giacomo Vigliaroni, Antonio (Mauro) Sarcinella) • Rit- elementare (Alberto Malfatti) • L’intervento di
(R. Caterina) • Neuroscienze e musica: dallo sviluppo matologia e strategie riabilitative (S. Navone) mi sospesi (Mauro Peddis, Paolo Franza) • “Quello musicoterapia nel postparto - il progetto mamme in
delle abilità musicali alle attuali conoscenze su perce- Numero 23, Gennaio 2011 che non ho” (Andrea Cavalieri) • L’incremento dell’at- sol (Francesca Borgarello)
zione, cognizione e fisiologia della musica (L. Lopez) • Intervista ad Augusto Romano • Acquisizione linguistica tenzione condivisa attraverso l’intervento di musico- Numero 31, Gennaio 2015
“L’abito che fa il monaco”: il processo terapeutico riabi- e musica (E. Freddi) • La balbuzie e la voce del padre (L. terapia in soggetti con disturbo dello spettro autistico La musica fra narratività, espressività e drammaticità
litativo di una suora di clausura in Comunità Psichiatrica Pigozzi) • La musicoterapia presso la Fondazione Sospi- (Stefano Cainelli, Simona de Falco, Paola Venuti) (Michel Imberty) • Esternalizzare l’esperienza musicale
(G. Cassano, M. Carnovale) • Ambiguità e non ambigui- ro: evoluzione, sviluppi scientifici e riflessioni (A. Ra- Numero 28, Luglio 2013 (Maurizio Spaccazocchi) • La funzione di induzione
tà della musica: suggestioni in un trattamento di musi- glio) • La canzone come strumento terapeutico (P.L. Impromptus sull’improvvisazione: in musica, senso-motoria della musica (Cristina Cano) • Laetitiae
coterapia (G. Del Puente, G. Manarolo, S. Guida, F. Pan- Postacchini) • Musicoterapia: processo, descrizione e nel lavoro analitico (Fausto Petrella) • Suono e comes, medicina dolorum (Riccardo Damasio) •
nocchia) • La costruzione di un intervento clinico analisi del comportamento non verbale (A. Pitrelli) • immaginazione: progredire attraverso i linguaggi Processi interiori e forme musicali: appunti di viaggio
integrato: Psicofisiologia e Musicoterapia (A.R. Sabba- Schizoaffettività e musicoterapia l’esperienza della sta- dell’arte (Umberto Petrin) • L’improvvisazione (Stefano A.E. Leoni) • Suoni non detti… parole non
tucci, M. Consonni) • Musicoterapia nelle Cure Palliative: bilità (S. Neri) • Un concerto di storie (S. Cornara) come formatività interpersonale (Alessandro suonate (Paolo Ciampi) • Un contributo alla validazione
l’esperienza dell’hospice di Cremona (L. Gamba) • Im- Numero 24, Luglio 2011 Sbordoni) • Improvvisazione: appunti a margine italiana dello Short Test of Musical Preferences
portanza della ricerca sperimentale in musicoterapia La ricerca in musicoterapia: dati quantitativi e qualitativi (Claudio Lugo) • L’improvvisazione nella didattica: Reviseted (STOMP-R) (Lucia Urgese)
(M. Biasutti) (R. Caterina) • La ricerca in musicoterapia: lineamenti, una ricerca sulle concezioni dei docenti (Michele
Numero 20, Luglio 2009 tematiche e prospettive (M. Biasutti) • Musicoterapia e Biasutti) • Aspetti modali nell’improvvisazione
Il Canto Sociale della Corale Cavallini di Modena (F. Al- Danzaterapia nel trattamento dei disturbi dell’equilibrio
bano, P. Curci) • Il metodo STAM nella psicosi: il contri- in pazienti con sclerosi multipla: studio su due pazienti
buto della ricerca (E. Ceccato, D. Lamonaca, L. Gamba, (C. Laurentaci, M.R. Lisanti, A. Dasco, G. Guida) • Svilup-
R. Poli, P.A. Caneva) • La Composizione Facilitata di po di una sequenza sonoro/musicale da impiegare Gli articoli pubblicati dal 1992 al 1998 sono ora raccolti in “Musica & Terapia, Quaderni italiani di
Canzoni nella riabilitazione psichiatrica (P.A. Caneva) • come strumento d’indagine nella fase di valutazione Musicoterapia” edizioni Cosmopolis, Corso Peschiera 320, 10139 - Torino - www.edizionicosmopolis.it.
Sul nostro sito www.musicaterapia.it sono disponibili i pdf consultabili e scaricabili, dall’anno 2000
musica&terapia al 2010. Dei numeri successivi è possibile visualizzare il sommario. Numero 32, Luglio 2015
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norme redazionali

I colleghi interessati a pubblicare articoli originali


sulla presente pubblicazione sono pregati di
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.doc, al seguente indirizzo di posta elettronica:
manarolo@libero.it

L’accettazione dei lavori è subordinata alla


revisione critica del comitato di redazione.

Per la stesura della bibliografia ci si dovrà attenere


ai seguenti esempi:
a) LIBRO: Cordero G.F., Etologia della
comunicazione, Omega edizioni, Torino, 1986.
b) ARTICOLO DI RIVISTA: Cima E., Psicosi
secondarie e psicosi reattive nel ritardo
mentale, Abilitazione e Riabilitazio­ne, II (1),
1993, pp. 51-64.
c) CAPITOLO DI UN LIBRO: Moretti G., Cannao
M., Stati psicotici nell’infanzia. In M. Groppo,
E. Confalonieri (a cura di), L’Autismo in età
scolare, Marietti Scuola, Casale M. (Al), 1990,
pp. 18-36.
d) ATTI DI CONVEGNI: Neumayr A., Musica ed
humanitas. In A. Willeit (a cura di), Atti del
Convegno: Puer, Musica et Medici­na, Merano,
1991, pp. 197-205.

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