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Storia d'Israele 9

I due regni fino alla caduta di Samaria

La principale fonte della storia della monarchia dopo Salomone è rappresentata da 1Re capitolo
12 fino a 2Re capitolo 25. Altre notizie le possiamo ricavare dai libri profetici, Isaia, Geremia,
Ezechiele, e da 2Cr 10-36, che però è un testo più tardo. La prospettiva dei due libri dei Re è più
teologica che storica. Si pensi ad esempio che ad un re politicamente importante come il re
Omri, che diede al regno di Israele (Nord) un importante contributo, vengono dedicati solo
cinque versetti. 1Re capitolo 12 descrive il periodo immediatamente successivo alla morte di
Salomone, l'incapacità politica del suo figlio Roboamo che ignora le richieste del Nord,
inasprisce le tasse e le corvée suscitando la ribellione del Nord, un territorio che si estendeva
sulla Samaria, la Galilea, parte della transgiordania ed era attraversato dalla via Maris e dalla via
Araba. Il sud si limitava alla regione montana della Giudea, un territorio più isolato, meno florido
e meno popolato. Nonostante questo la popolazione del sud era più omogenea, mentre al nord
permanevano nuclei cananei e si risentiva degli influssi e delle infiltrazioni delle popolazioni
confinanti. Le tribù di Efraim e Manasse consolidarono i loro legami e vennero a costituire Il
regno del Nord scegliendo come re Geroboamo, che regnò dal 931 al 910 a.C., mentre la tribù di
Beniamino, legata a Gerusalemme, si mantenne fedele alla casa di Davide e al re Roboamo figlio
di Salomone.

Gerobaomo istituì un culto parallelo a quello di Gerusalemme ma più aperto ai culti cananei, un
atteggiamento che l'autore biblico giudicherà severamente. Gerobiami eresse un santuario a
Dan ed uno a Betel, fabbricando due vitelli d'oro. La costruzione del vitello d'oro rispecchierebbe
una manifestazione popolare spontanea di gratitudine e di richiesta di protezione rivolta a Dio
da parte dei gruppi di lavoratori israeliti che erano stati costretti da Salomone prima e Roboamo
dopo ai lavori forzati a Gerusalemme e che erano riusciti a fuggire al nord. La scelta del vitello
esprime un riferimento al ricordo dell' esperienza dell' Esodo. L'elezione di Betel a luogo di culto,
come pure l'edificazione di Sichem e Penuel, esprimono il desiderio di far propri, oltre al ricordo
delle tradizioni dell'esodo, anche i luoghi che le tribù della regione centrale avevano messo in
relazione con un antenato comune, chiamato Israele o Giacobbe, dal quale deriverebbe il
rapporto di fratellanza che le lega l'una all'altra. Legate alla memoria del patriarca vi erano un
altare a Sichem, una stele a Betel, mentre a Penuel Giacobbe lottó con un personaggio
misterioso che egli identifica con Dio (Gen 32,25-32).

I primi 40 anni dei due regni furono un periodo molto caotico segnato da un continuo scontro tra
i due regni. I primi quattro re del regno del Nord furono Geroboamo, Nadab, Baasa ed Ela.
Geroboamo e Nadab diventarono re a seguito di un colpo di stato, mentre i loro figli Baasa ed
Ela furono uccisi dopo pochi anni. Da questo si può immaginare la forte instabilità politica
dell'epoca. Nel quinto anno del regno di Geroboamo ebbe luogo una invasione militare da parte
del faraone Shishaq, che attraversò prima il regno del Sud, ricevendo un considerevole tributo
da parte di Roboamo e poi si diresse a nord operando numerose distruzioni nella vallata di Izreel.
L'invasione del faraone Shishaq è confermata dalle fonti egizie e dalla stele del tempio di
Karnak.

Dopo la morte di Geroboamo diventa re il figlio Nadab, che però Fu assassinato dopo un solo
anno da Baasa, della tribù galilea di Issacar. Baasa stabilì la capitale del Regno del Nord a Tirsa
di Efraim, la città di Geroboamo e regno per 24 anni, dal 909 all' 886 a.C. durante il suo regno
continuarono gli scontri con il regno del Sud, al punto che il re di Giuda Aasa si alleò con Ben
Adad re di Damasco che attaccò Israele. Attaccato da due fronti Baasa riuscì a contenere i
siriani mentre perse una parte della regione meridionale conquistata da Giuda. Il re Aasa
inaugurò così la politica delle alleanze che determinerà più tardi Il crollo dei regni. In quel
momento il regno del Nord fu ridimensionato, ma come dimostrerà la storia alla lunga la politica
delle alleanze si rivelerà fallimentare. Alla morte di Baasa succede il figlio Ela che viene ucciso
dopo un solo anno da un suo generale, Zimri, il quale tenta così di usurpare il trono. Il colpo non
riesce perché dopo pochi giorni l' esercito proclama re Omri, che regnerà dall' 885 all'874 a.C. Il
regno di Omri e dei suoi successori fu molto significativo, tanto che cinquanta anni dopo la sua
salita al trono la casa degli omridi verrà ricordata negli annali del re assiro.

Nei cinque versetti biblici a lui dedicati si ricorda che Omri fu un capo militare che fondò la città
di Samaria, dove pose la nuova capitale del suo regno. Per controbilanciare l'alleanza del sud
con Damasco, Omri si allea con il re fenicio di Sidone. Le alleanze erano sancite da un
matrimonio ed in questo caso fu il figlio di Omri Acab a sposare la figlia del re di Sidone
Getzabele, che portò con sé i propri culti cananei. Questo attirò gli strali del profeta Elia , che
critica questi culti e gli abusi dei potenti nei confronti dei più poveri, come nel caso della vicenda
della vigna di Nabot.

Omri raggiunse una potenza ragguardevole nei confronti del Sud. Conquistò una città filistea e
annesse gran parte di Moab in transgiordania, un fatto che è confermato dalla stele di Mesha re
di Moab scoperta casualmente in Giordania nel 1858, stele importante anche perché è il primo
documento extrabiblico a riportare il nome divino YHWH.

Dal punto di vista religioso Omri adottò uno stile di comportamento nei confronti dei vicini e del
regno del Sud più cordiale e amichevole al contrario di Geroboamo che aveva favorito una
aperta opposizione politica a Giuda. Cioè ebbe come conseguenza una maggiore circolazione
delle idee religiose straniere nel suo regno e l'introduzione di nuovi culti, specialmente nella
capitale Samaria che era il punto d'incontro di tutte le strade.

Dopo Omri regnò suo figlio Acab, dall' 874 all' 853 a.C. Col casato di Omri i regni durarono
parecchi anni, indice di stabilità politica ed economica. Acab dovette però confrontarsi con la
potenza sempre più crescente della Assiria. Si consolidarono i rapporti commerciali con la
Fenicia: Israele vendeva i prodotti della sua agricoltura come il grano, il vino, l'olio, la lana ed il
lino, che i fenici distribuivano in tutto il Mediterraneo, fornendo da parte loro agli israeliti prodotti
rari come i metalli preziosi e l'avorio e forse anche armi. La casata degli omridi portò al
massimo splendore il regno del Nord, anche se nella Bibbia al capostipite viene dedicato
pochissimo spazio e i successori, Acab in particolare, vengono dipinti molto negativamente.
Acab partecipò ad una coalizione per cercare di arginare l'espansione dell'Assiria, che si faceva
sempre più minacciosa a causa della politica espansionista del suo re Salmanassar III (858-824
a.C.). Nell'853 a.C. fu combattuta la battaglia di Qarqar tra gli Assiri e i loro oppositori ed Acab
partecipò con 2000 carri e 10.000 cavalli, come ricordato in una iscrizione del re Salmanassar III,
un esercito di tutto rispetto per l'epoca. Non sappiamo con certezza quale fu l'esito della
battaglia: il re assiro afferma di aver vinto ma è un fatto che dopo la battaglia lasciò la regione
tornandovi solo dopo quattro anni. Acab morirà nello stesso anno della battaglia di Qarqar,
forse nella stessa battaglia, sebbene la Bibbia, che non ricorda questa battaglia, afferma che
morì in un' altra, quella di Ramot Galad contro gli Aramei. Questo sembra abbastanza
inverosimile, perché gli Aramei erano stati alleati di Israele contro gli Assiri, mentre solo alcuni
decenni dopo effettivamente tornarono ad essere nemici. È probabile che anche in questo caso
il redattore biblico abbia dato più importanza alla prospettiva teologica rispetto all' esattezza
storica. Il suo scopo era mostrare che nello scontro tra l' empio re Acab ed il profeta Elia questo
ebbe la meglio e che la morte violenta del re era il castigo divino per la sua cattiva condotta.

Alla morte di Acab divenne il re il figlio Acazia, al quale dopo un solo anno succedette il fratello
Ioram. Entrambi proseguirono la politica del padre ma si indebolirono combattendo in
transgiordania e con loro iniziò il declino della casa di Omri.

Al tempo di Omri, che come detto fu un periodo di espansione ma anche di contrasti, operarono
grandi profeti come Elia ed Eliseo, che testimoniano lo scontro violento tra il culto di Baal ed il
culto di YHWH. Il culto di Baal fu introdotto nel regno del Nord quando il figlio di Omri Acab
sposò Gezabele e fu costruito a Samaria un tempio dedicato a Baal di Sidone dove operavano
un gran numero di sacerdoti e profeti e che attrasse un gran numero di ammiratori e seguaci tra
gli israeliti. Elia ed Eliseo capeggiarono una rivolta dei seguaci di YHWH contro questi riti pagani.
I profeti guardavano con diffidenza il crescente assolutismo di Omri e soprattutto alla politica
religiosa della sua dinastia. La vicenda di Acab e della vigna di Nabot che si conclude con una
clamorosa ingiustizia, induce Elia a denunciare lo scandalo dell'oppressione del potere nei
confronti del Popolo e ad annunciare il castigo del Signore che giungerà. Le azioni di difesa dei
diritti tradizionali delle persone semplici di fronte alla prepotenza dei potenti sono inscindibili
dalla lotta della religione yahwista contro i culti estranei sostenuti dallo stato. Elia dichiara che
non è possibile coniugare la fedeltà a YHWH con la pratica di altri culti.

Il successivo Re di Israele di cui si abbia notizia è Ieu (841-814 a C.), che si ribellò a Ioram e
dopo essere stato unto dal profeta Eliseo, appoggiato dai sacerdoti di YHWH , dopo aver ucciso
Ioram e tutti i discendenti di Omri ed Acab salì al trono. Uccise poi tutti i sacerdoti di Baal
restaurando il culto di YHWH ed eliminando i culti pagani che erano stati introdotti per via dei
matrimoni con figlie di re stranieri. Tuttavia la potenza di Israele stava declinando. Il re Ieu è il
primo israelita di cui si abbia una rappresentazione: lo vediamo ritratto nell' obelisco nero di
Salmanassar III, mentre prostrato paga il suo tributo al re assiro. Questo fatto non viene
ricordato nella Bibbia, poiché il redattore biblico è interessato a tutto quello che ha attinenza
con il racconto teologico e profetico mentre non si interessa degli aspetti politici e internazionali
che non hanno attinenza con il suo racconto. Il secondo libro dei Re ai capitoli 9 e 10 racconta
con dovizia di particolari il golpe di Ieu contro la casa di Omri, presentandolo come un servitore
della causa di YHWH contro Baal, Dio pagano introdotto da Acab, un restauratore della religione
e dei costumi antichi.

Nel libro del profeta Osea, vissuto circa 50 anni dopo il re Ieu troviamo un giudizio molto diverso
rispetto a quello dell'autore di 2Re. In Os 1,4 Dio dice in un' oracolo: "Chiederò contro alla casa di
Ieu del sangue di Izreel e porró fine alla regalità della casa di Israele." La piana di Izreel è il luogo
dove Ieu uccise Ioaram, ultimo discendente di Omri per poi impadronirsi del trono. Per gli autori
di 2Re, 9-10 questo assassinio si giustifica con l' empietà degli omridi e in particolare con l'
assassinio di Nabot per opera di Acab e Gezabele. Per Osea invece la violenza di Ieu non si
giustifica e sarà la causa lontana della fine tragica del Regno del Nord. Il profeta condanna l' uso
della violenza perché genera un processo che nessuno riesce a fermare e che sarà causa di
rovina per chi vi fa ricorso.

Dopo Ieu regnano Ioacaz e poi Ioas. Gli Aramei di Damasco erano caduti sotto la spinta degli
Assiri dei quali ormai il regno del Nord è un vassallo a cui paga regolarmente un tributo. Così
come Ieu fu costretto a pagare un tributo a Sapmanassar III, iPad dovette pagare un tributo a
Adad Nirari III di Assiria, come ricordato in una stele rinvenuta a Tell al-Rimah. Dopo Ioas è re
Geroboamo II, che regna per quarant' anni, dal 783 al 743 a.C., ultimo periodo di splendore e
tranquillità per Israele, come fanno pensare gli scavi archeologici effettuati a Meghiddo e a
Samaria. Le vicende degli imperi e dei regni vicini determinarono il benessere o la sofferenza,
politica ed economica, di Israele. Gerobaomo II è il primo re di cui abbiamo ritrovato un reperto
archeologico: a Meghiddo è stato infatti ritrovato il suo sigillo reale.

Durante il regno di Geroboamo II si colloca la predicazione dei profeti Amos e Osea, che
condannano la situazione sociale del tempo, l'oppressione dei potenti verso i poveri e la
prevaricazione della classe dominante che Amos denuncia senza timore. Già allora era presente
una spaccatura sociale con pochi ricchi da una parte e tanti poveri dall'altra. L'archeologia ha
ritrovato palazzi con manufatti di pregio circondati da zone depresse. I poveri erano vessati
dalle guerre che comunque venivano intraprese, dalle carestie, dai terremoti, dalle pestilenze.

Amos era un allevatore di bestiame che entra in scena verso il 760 a.C. predicando in nome di
YHWH. Egli denunciava gli abusi sociali, politici, religiosi che distruggevano la società e
rovinavano le persone, specialmente quelle più deboli. Le parole di Amos non trovarono ascolto
nel giroboamo ne nei ricchi latifondisti o commercianti, ma furono accolte da un piccolo gruppo
di discepoli che cominciarono a raccoglierle e diffonderle. Sono i primi passi della letteratura
profetica. Qualcosa di simile avvenne 10 anni dopo, nel 750 a C. con Osea. Nel suo caso la
critica riguardava la politica fallimentare di alleanze seguita dai re d'Israele in particolare negli
ultimi anni. Tale alleanze venivano allacciate e rotte a seconda della convenienza del momento
e questo sistema portava alla perdita di identità e dalla corruzione dei costumi, cosa che in
pochi anni avrebbe causato la rovina del regno. Per ossia l'adulazione degli Assiri era la
manifestazione dell'oblio in cui era caduta La fedeltà al Signore che aveva fatto uscire dall'Egitto.
La dimenticanza di YHWH era la piaga che corrodeva Israele, la radice dei suoi problemi e non
poteva essere risolta ricorrendo all'Assiria.

Nel 740 a.C., anno della morte di Re Ozia di Gerusalemme Isaia colloca a Gerusalemme la sua
prima visione profetica. Isaia faceva parte della aristocrazia di Gerusalemme ed in questo
contesto riceve la sua vocazione. In questo periodo anche il regno del Sud, pur nell'ombra di
quello del Nord, conosce un periodo di benessere. La profezia di Isaia mette in luce le disparità
sociali tra poveri ricchi. Gli annunci profetici seguono due direttrici che non possono essere
scisse in quanto una discende dall'altra. La prima è di tipo religioso, la denuncia dell'idolatria per
ribadire l'unicità di Dio. La seconda direttrice è sociale, la denuncia dell'abuso di potere dei
Ricchi contro i poveri, che mette in luce l'ipocrisia di chi dice di avere fede nel Dio dei padri e poi
non si comporta di conseguenza. Il fenomeno profetico nasce, si sviluppa E declina con la
monarchia, per poi fare posto all'apocalittica. Alla morte di Geroboamo II, 743 a.C., segue un
periodo di anarchia durante il quale due re vengono uccisi uno dopo l'altro nel giro di pochi mesi.
Alle frontiere appare sempre più forte la minaccia dell' Assiria. Il nuovo re assiro Tiglat Pileser III,
745-727 a.C., intraprende una aggressiva politica espansionistica su vasta scala, estendendosi
da Babilonia al vicino oriente giungendo a minacciare l'Egitto. Isaia 5 descrive la ferocia dei
guerrieri Assiri i quali usarono per la prima volta la cavalleria, oltre ai carri, per fare gli assalti ai
nemici. Alcuni regni più piccoli si arresero senza combattere, altri furono costretti a pagare
tributi. Gli Assiri reprimevano le rivolte mettendo nei ruoli di potere i loro funzionari e
deportando la classe dirigente. Se ancora avvenivano tentativi di rivolta, quasi tutta la
popolazione veniva deportata e disseminata nel regno, portando a loro posto popolazione
straniere. Nel 740 a C., dopo altri re assassinati, divenne re di Israele Peqah, il quale dopo alcuni
anni si alleò con Rezin re di Damasco per cercare di contrastare gli Assiri, chiedendo anche al
Re di Giuda Acaz di unirsi all'alleanza. Quest'ultimo si rifiutò di entrare nella coalizione e quindi
Peqah e Rezin cercarono di deporre Acaz con la guerra siro- efraemita. Il profeta Isaia era
consigliere di Acaz. Al capitolo 7 di Isaia leggiamo che Acaz e tentato di chiedere aiuto agli
Assiri contro gli aramei e gli israeliti. Isaia Gli consiglia di non farlo, esortandolo a fidarsi di Dio e
in un suo segno che arriverà. In questo contesto Isaia pronuncia la profezia riguardante la
Vergine che partorirà un figlio che si sarebbe chiamato l'Emmanuele. Quel figlio sarà Ezechia.
Tuttavia Acaz non si fida di Dio, chiederà aiuto agli Assiri provocando con ciò la caduta
definitiva del regno del Nord che viene predetta da Isaia, mentre Acaz diventerà un vassallo del
re assiro. Il profeta è tale perché è stato chiamato da Dio. La parola profeta ha alla sua radice il
verbo greco femi=parlare + pro= davanti a, al posto di. È una persona di Fede, ma al tempo
stesso una persona pragmatica, che a costo di sofferenze sa vedere le cose con gli occhi di Dio
e scorgere la sua presenza nella storia.

Gli annali Assiri ricordano che Acaz pagò un tributo a Tiglat Pileser III, fatto confermato anche
dalla Bibbia. Il re assiro impose un re di suo gradimento su Israele il quale regnò per nove anni
come vassallo per poi ribellarsi alla morte di Tiglat Pileser. Contando sull' aiuto promessogli
dall' Egitto si rifiutò di pagare i tributi al nuovo re assiro Salmanassar V, il quale arrivò a Samaria
con l' esercito e la pose sotto assedio nel 725 a.C. Dopo tre anni di assedio Samaria cadde nel
722 a.C. e la quasi totalità della popolazione, 27 mila persone, fu deportata. Rimarranno alcune
comunità ebraiche ma la Samaria e la Galilea (che infatti verrà chiamata Galilea delle genti)
rimarranno "contaminate" dalla presenza.degli stranieri che sostituirono i deportati fino ai tempi
di Gesù.

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