Sei sulla pagina 1di 8

“SAMUELE, PIU’ CHE UN PROFETA”

1.1. La storia1
Samuele fu profeta e ultimo giudice in Israele, risalente al secolo XI a.C. stando ai dati biblici.
Efraimita, di Rama, è figlio di Elkana e Anna; passa la sua infanzia a Silo come servitore del Tempio, per
adempiere un voto che la madre aveva fatto al sacerdote Eli; sotto la guida di lui, egli crebbe “in età e
benevolenza presso il Signore e presso gli uomini”2. Assume la carica di Giudice – autorità statale
dell’Israele premonarchico – e raduna il popolo contro i Filistei, vincendoli. Dopo quasi una generazione
vissuta in pace, il popolo auspica un re, perché i suoi successori sono corrotti. Egli mette in guardia
dall’istituzione monarchica, ma dopo una rivelazione divina unge il re Saul, lo fa confermare sul trono dal
popolo tirando a sorte, ed infine si ritira dalla sua carica di giudice. Quando Jahvè rigetterà Saul, ungerà re
Davide e gli darà rifugio difendendolo dal predecessore. Morirà in età avanzata, alla notizia che in una
battaglia contro i Filistei l’arca dell’alleanza è caduta nelle mani del nemico. Compianto da tutto Israele,
sarà sepolto nella sua cara di Rama.

1.2. Il nome
In ebraico Semu’el: “Nome di Dio” o “il suo nome è Dio”. Lo si spiega nell’etimologia popolare di
1Sam 1,203. Il nome è composto da S’L, “Chiedere”, suggerendo ad alcuni studiosi che la storia di Sam 1,1
fosse in origine narrata da Saul, capo d’Israele nel tempo in cui la confederazione tribale divenne
monarchia4. La probabile forma originaria fu dunque Simuhu’il, “Da Jahvè l’ho impetrato”5; la posizione
enfatica di “da Jahvè” suggerisce un’etimologia popolare del genere “colui che è di Dio”6.

1.3. I luoghi nella Sacra Scrittura


Samuele è protagonista nell’omonimo Primo libro di Samuele (ai cc. 1-4; 7-10; 12; 15; 16; 19; 28).
Esso rientra nella raccolta ebraica dei “Profeti”, e insieme a 2Sam traccia la storia di Israele dall’ultimo dei
Giudici fino alla fine del regno di Davide. L’attribuzione a Samuele è tardiva, non corrisponde né all’autore
né completamente al contenuto. La divisione in due di questo testo viene dalla tradizione dei LXX, che
comprende sotto l’unico titolo “I Regni” ben 4 libri: 1 e 2 Sam; 1 e 2 Re 7. La storia di questo personaggio
nella narrazione è tracciata secondo la seguente struttura:
 1Sam 1-7: Nascita; infanzia al santuario di Silo; Il personaggio scompare dietro la storia dell’arca in
mano ai Filistei8, per riapparire vent’anni più tardi come “giudice” d’Israele9
 1Sam 8-15: Samuele e Saul; Battaglie contro Ammoniti, Filistei, Amaleciti
 1Sam 16.19: Ascesa di Davide; Samuele lo difende.
 1Sam 25,1: Morte di Samuele10
1
Per la sintesi sulla vita di Samuele, cfr.: (a cura di G. RAVASI), La Bibbia di Gerusalemme, Personaggi della Bibbia, Volume
XIV, (testi: riduzione da: M. BOCIAN, Dizionario dei personaggi biblici), in: Le grandi opere del Corriere della Sera, RCS
Quotidiani S.p.A., Torino 2006, pp.475-476
2
1Sam 1-3
3
“Così al finir dell'anno Anna concepì e partorì un figlio e lo chiamò Samuele. «Perché - diceva - dal Signore l'ho impetrato»
4
Voce: <Samuele>, in: J. L. McKENZIE, Dizionario Biblico, (ed. italiana a cura di: B. MAGGIONI), Cittadella editrice, Assisi
1973, p.861
5
1Sam 1,28
6
Voce: <Samuele>, in: Centre Informatique et Bible-Abbaye de Maredsous, Dizionario Enciclopedico della Bibbia, (ed. italiana
a cura di: R. PENNA), Borla, Roma 2000, p.1158
7
(a cura di: R. PENNA), Centre Informatique…, pp.1158-1160
8
1Sam 4,1-7,1
9
1Sam 7,2-17
10
Probabile inserimento redazionale nella storia dell’ascesa di Davide.
 1Sam 28: Evocazione di Samuele da parte della negromante di Endor.

Oltre al 1Sam, si ricorda il profeta Samuele anche in altri luoghi della Scrittura:
 1Cro 6,13.18: Gli si attribuisce una genealogia levita artificiale nella tribù di Ghershom; nel
pensiero del Cronista egli non avrebbe potuto assumere le sacre funzioni che compie in 1Sam se
non fosse stato membro di una famiglia sacerdotale. Alla maniera di Davide, è presentato come
colui che stabiliva i leviti nei loro uffici11.
 Ger 15,1: nominato con Mosè come colui che intercede per Israele (riferimento a 1Sam 7,9).
 Sal 99,6: riferimento alla genealogia sacerdotale; nominato con Mosè ed Aronne, invoca il nome di
Jahvè.
 Sir 46,13-20: Samuele è presentato come: Amato dal Signore – Facitore di re, uomo della
transizione politica e sociale d’Israele – Giudice – Intercessore – Onesto – Profeta, perfino dopo la
morte.
Nel Nuovo Testamento:
 At 3,24; 13,20 (Samuele Profeta); Eb 11,32 (Samuele Giudice).

2. LA COMPLESSA FIGURA DI SAMUELE

2.1. Chi è Samuele? Sguardo tra le diverse tradizioni12


Samuele rappresenta una pietra miliare nella storia biblica 13: segna la fine di una tappa e l’inizio della
seguente; è un profeta della transizione, in un tempo di decadenza della nazione, civile e religiosa 14. Qual è
la caratteristica principale che emerge dalla sua figura, il tratto più importante per il quale la Bibbia lo
presenta? E’ un personaggio complesso, dai tratti molto diversi e tutti propri della tradizione biblica: eroe,
giudice, veggente, sacerdote, king maker ma soprattutto profeta: uomo che trasmette la parola di Dio.

2.1.1. Samuele – Giudice


La tradizione lo pone nella linea dei Giudici 15 ma con dei tratti che gli sono propri 16: si sposta in
differenti santuari (Betel; Galgala; Mizpa) nel territorio di Beniamino e nel sud di Efraim; la sua autorità si
estende su varie tribù, eccetto Giuda. Non si accontenta di interpretare il diritto né di regolare i casi di
controversie, ma esercita una funzione di governo 17. Non è “liberatore” come gli eroi del passato, e la
vittoria sui Filistei è poco verosimile al suo tempo. A tal proposito 1Sam 7,12 presenta Samuele18 come
l’ultimo dei giudici, capo vittorioso in battaglia, magistrato. Tale vittoria è considerata non storica, e
dunque con essa anche la magistratura: forse questa concezione viene dal redattore di Giudici, che sentì il
bisogno di fare dell’ultimo dei giudici lo strumento di transizione alla monarchia.

2.1.2. Samuele – Sacerdote

11
1Cr 9,22
12
J. L. SICRE, Profetismo in Israele, il Profeta – i Profeti – il messaggio, Borla, Roma 1995, pp. 263-266
13
Come si vede in At 13,20-22: “20  per circa quattrocentocinquanta anni. Dopo questo diede loro dei Giudici, fino al profeta
Samuele.  21  Allora essi chiesero un re e Dio diede loro Saul, figlio di Cis, della tribù di Beniamino, per quaranta anni.  22 E,
dopo averlo rimosso dal regno, suscitò per loro come re Davide, al quale rese questa testimonianza: Ho trovato Davide, figlio di
Iesse, uomo secondo il mio cuore; egli adempirà tutti i miei voleri.”
14
C. M. MARTINI, p.11ss
15
(a cura di: R. PENNA), Centre Informatique…, p.1158
16
1Sam 7,15-17; 24,1
17
1Sam 12,1s
18
J. L. McKENZIE, p.862-863
E’ chiamato solo una volta sacerdote, nel libro dei Salmi 19. Samuele è ministro del culto 20: rivela a
Saul l’elezione di Jahvè. In questo racconto Samuele è dunque presentato come l’uomo che designa e unge
il re. Tale figura tuttavia viene sviluppata in modo teologicamente elaborato: Samuele annuncia che Jahvè
ha ripudiato Saul per la sua disobbedienza all’ordine di una guerra di sterminio contro Amalek 21. Ad esso si
aggiunge un altro ripudio da lui fatto: l’offerta del sacrificio compiuto abusivamente da Saul. In questo
racconto si sottolinea il carattere sacerdotale di Samuele, perchè la motivazione del rifiuto è appunto
sacerdotale più che profetica.

2.1.3. Samuele Mediatore Profetico22


Prima di riferirci direttamente a Samuele, è necessario presentare un excursus terminologico
veterotestamentario che ci permetta di inserirlo in maniera adeguata nella complessa scia della tradizione
profetica. Gli studiosi infatti individuano l’uso di ben quattro diversi termini per indicare la mediazione
profetica nell’AT.
1. Il primo di essi, Ro’eh, si traduce con Veggente. Viene utilizzato solo 11 volte e in molte di esse si
riferisce a Samuele23. L’immagine antica del veggente è quella di un uomo che conosce cose occulte e
che può essere consultato offrendogli un compenso e fa la sua comparsa quando ci si accinge ad offrire
un sacrificio (legame con le funzioni sacerdotali: è assai probabile che i sacrifici siano stati parte
integrante dell’attività del veggente)
2. Il secondo è Hozeh, Visionario: utilizzato in 16 occasioni (10 di esse nelle Cronache), talvolta come
“visionario del Re”, indicando che la missione del profeta sia quella di servire il re con le sue visioni.
Ciò però non basta per considerare il “visionario” come personaggio di corte. Sebbene predomini una
concezione positiva, i visionari vengono anche connotati negativamente (ex. Mi 3,5-7), come coloro
che corrompono il popolo. Se ne parla in parallelismo con i “profeti”.
3. Molto più frequente degli altri (76 volte, 4 per Samuele) è il titolo di Uomo di Dio, ‘Ish ‘Elohim,
applicato a diversi personaggi come Eliseo, Elia, Mosè, Davide. Etc. In epoca tarda il titolo venne
inteso in senso onorifico, con scarso interesse per il significato profetico del termine. Tutti gli altri casi
tuttavia si riferiscono a personaggi del secolo che va dalla divisione del regno (931 circa) agli inizi del
secolo VIII, quando muore Eliseo. I quattro utilizzi per Samuele sono tutti adoperati nell’episodio delle
asine. Il significato del termine è che l’uomo di Dio ha una relazione così stretta con il Signore da poter
realizzare i più grandi miracoli. No parola che annuncia il futuro e denuncia il presente, quanto la
parola potente e miracolosa (NB. Riferimento maggiore ad Eliseo).
4. Il termine più frequente, quello classico, per riferirsi ai profeti è Navi’, che soprattutto tra il VII e VI
secolo – coincidendo con la redazione della storia deuteronomistica – attesta 315 usi nel VT. Anche
questo termine è attribuito a Samuele24, già in età molto antica – prima dell’istituzione della monarchia
– in riferimento ai “gruppi di profeti”25 che gli compaiono intorno.

Non solo l’attribuzione dei termini, ma anche il racconto stesso delle gesta di Samuele ci aiuta ad
inserirlo nella categoria dei Profeti. Nella rilettura profetica della storia, un primo tratto profetico è
l’intervento nella politica, con l’unzione a re di Saul (che ricorda ciò che farà Natan con Salomone, Elia
con Ieu ed Eliseo attraverso un discepolo, ed altre tradizioni simili) 26 e di Davide da bambino27. Samuele è
dunque il personaggio che ha unto i primi due re d’Israele 28. Ancora, i racconti della sua infanzia
insistono sul carattere straordinario della sua nascita e della rivelazione di cui è beneficiario. Anche ad
una lettura attenta del racconto della vocazione29 si scopre un contatto nuovo e speciale con Dio mediante
la sua parola; Samuele è incaricato di un compito tipicamente profetico: annunciare – animato dallo zelo
19
Sal 96,6
20
1Sam 9,12s
21
1Sam 15
22
J. L. SICRE, pp.73-91
23
1Sam 9,9.11.18.19; 1Cr 9,22;26,28; 29,29
24
1Sam 3,20
25
Alcuni le ritengono scuole profetiche da lui fondate dove i giovani si preparavano ad una possibile elezione divina o
divenivano dottori religiosi d’Israele, ma in realtà si sa molto poco di essi
26
1Re 1,11ss; 19,16; 2Re 9
27
1Sam 16
28
1Sam 10,1-8; 16,1-3
29
1Sam 3
contro l’empietà – il castigo della famiglia sacerdotale di Eli. Infine il gesto più profetico, rispetto anche
ai personaggi a lui precedenti (Abramo, Mosè, Debora...) è la denuncia del re Saul, ben due volte: in
occasione della battaglia di Micmas e dopo la guerra con gli Amaleciti 30. Per tutti questi elementi Samuele
è chiaramente profeta31- il primo grande profeta, apparso tale agli autori biblici – nonostante i problemi
storici dei fatti narrati.

2.1.4. Sintesi sistematica delle ipotesi degli studiosi


 Holscher: Secondo la tradizione iniziale, Samuele era veggente e uomo di Dio; in seguito sono
avvenute due evoluzioni: 1) Sviluppo della relazione con il santuario di Silo, per porre rilievo sugli
aspetti sacerdotali; 2) Sviluppo di una figura profetica in stile vaticinante, che intercede per il
popolo ed il re, riceve visioni e dirige un gruppo.
 Gressmann: Samuele non era un profeta ma un veggente e membro del sacerdozio di Silo, non per
sangue ma per adozione.
 Jepsen: Samuele come profeta e veggente è una creazione del profetismo posteriore; la figura
originale - non ancora ingigantita - è quella di sacerdote; per l’autore i cc. 9 e 10 di 1Sam non sono
storici;
 Press: Al contrario di Jepsen, considera le tre tradizioni come il prodotto di 3 circoli diversi: 1)
profano, della corte; 2) profetico; 3) sacerdotale, che sarebbe il tocco finale del redattore;
 Willis: Samuele svolge tutte queste funzioni, ma in forma atipica.

2.2. Samuele tra tradizione filomonarchica ed antimonarchica32


Non è chiaro il suo ruolo nella tradizione più antica relativa all’instaurazione della monarchia:
tradizioni posteriori sottolineeranno la sua ostilità, mentre sembra che i racconti anteriori mostrino la sua
influenza positiva. Al tempo di Samuele vi era una corrente che tendeva all’instaurazione di una monarchia
di tipo cananeo, che disconosceva la sua persona e la sua opera da giudice 33. Nel racconto antimonarchico
dell’elezione di Saul34, la domanda di un re viene dagli anziani d’Israele e Samuele è contrario perché ciò si
oppone alla regalità di Jahvè su Israele; il re poi non è scelto per divina designazione dell’oracolo, ma dalla
sorte.
Si tratta ad ogni modo di tradizioni letterarie complesse; i redattori ritennero Samuele tanto importante
da definirlo il portavoce della scuola antimonarchica. Egli probabilmente non fu giudice nel senso degli
altri giudici, né profeta nel senso dei profeti successivi. Probabilmente il suo vero carattere era quello di
essere il capo dei profeti: ciò spiegherebbe la sua importanza nella fondazione della monarchia. La
tradizione filomonarchica l’ha semplificato a strumento di elezione; quella antimonarchica ha conservato le
tradizioni di un conflitto sia nell’animo di Israele che in quello di Samuele: anche se è un racconto
d’origine posteriore, nulla costringe a pensare che non sia storia la tradizione di un conflitto mortale tra la
profezia – rappresentata da Samuele – e la monarchia. La profezia non fu mai perfettamente stabilita
come allora, nè il sacerdozio subì un colpo rovinoso come con lo sterminio della casa di Eli e la distruzione
di Silo.

3. FOCUS n.1: IL RACCONTO DELLA VOCAZIONE (1Sam 3,1-18)


1
 Il giovane Samuele continuava a servire il Signore sotto la guida di Eli. La parola del Signore era rara in quei giorni, le
visioni non erano frequenti.  2  In quel tempo Eli stava riposando in casa, perché i suoi occhi cominciavano a indebolirsi e non
riusciva più a vedere.  3 La lampada di Dio non era ancora spenta e Samuele era coricato nel tempio del Signore, dove si
trovava l'arca di Dio.  4 Allora il Signore chiamò: «Samuele!» e quegli rispose: «Eccomi»,  5 poi corse da Eli e gli disse: «Mi hai
chiamato, eccomi!». Egli rispose: «Non ti ho chiamato, torna a dormire!». Tornò e si mise a dormire.  6 Ma il Signore chiamò di
nuovo: «Samuele!» e Samuele, alzatosi, corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato, eccomi!». Ma quegli rispose di nuovo: «Non ti

30
1Sam 13,7-5; 15,10-23
31
1Sam 3,2: “Perciò tutto Israele, da Dan fino a Bersabea, seppe che Samuele era stato costituito profeta dal Signore”
32
J. L. McKENZIE, p.862-863
33
1Sam 8,7
34
1Sam 8; 10,17-27
ho chiamato, figlio mio, torna a dormire!».  7 In realtà Samuele fino allora non aveva ancora conosciuto il Signore, né gli era
stata ancora rivelata la parola del Signore.  8 Il Signore tornò a chiamare: «Samuele!» per la terza volta; questi si alzò ancora e
corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato, eccomi!». Allora Eli comprese che il Signore chiamava il giovinetto.   9 Eli disse a
Samuele: «Vattene a dormire e, se ti si chiamerà ancora, dirai: Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta». Samuele andò a
coricarsi al suo posto.  10 Venne il Signore, stette di nuovo accanto a lui e lo chiamò ancora come le altre volte: «Samuele,
Samuele!». Samuele rispose subito: «Parla, perché il tuo servo ti ascolta».  11 Allora il Signore disse a Samuele: «Ecco io sto per
fare in Israele una cosa tale che chiunque udirà ne avrà storditi gli orecchi.  12  In quel giorno attuerò contro Eli quanto ho
pronunziato riguardo alla sua casa, da cima a fondo.  13 Gli ho annunziato che io avrei fatto vendetta della casa di lui per
sempre, perché sapeva che i suoi figli disonoravano Dio e non li ha puniti.  14 Per questo io giuro contro la casa di Eli: non sarà
mai espiata l'iniquità della casa di Eli né con i sacrifici né con le offerte!».  15 Samuele si coricò fino al mattino, poi aprì i
battenti della casa del Signore. Samuele però non osava manifestare la visione a Eli.  16  Eli chiamò Samuele e gli disse:
«Samuele, figlio mio». Rispose: «Eccomi».  17 Proseguì: «Che discorso ti ha fatto? Non tenermi nascosto nulla. Così Dio agisca
con te e anche peggio, se mi nasconderai una sola parola di quanto ti ha detto».  18 Allora Samuele gli svelò tutto e non tenne
nascosto nulla. Eli disse: «Egli è il Signore! Faccia ciò che a lui pare bene».

 Il principio del profeta: Il racconto tende a comprendere l’origine, la sorgente, il punto determinante
della vita di Samuele. Mostra l’iniziativa di Dio; non è Samuele ad aver deciso di essere profeta e capo
del suo popolo. Dio è il principio 35. Questo principio della vita del profeta trova corrispondenze col
Vangelo36 dell’infanzia in Luca37 e alla vocazione di Gesù come la descrive l’evangelista Marco38

 Il contesto letterario: Il contesto in cui si inserisce questa vocazione è quello delle diverse chiamate
profetiche della Scrittura. Il racconto va dunque letto in parallelo con la chiamata di Abramo, Mosè 39,
Eliseo, Elia, Geremia … Idealmente, è una struttura biblica ben conosciuta. E il senso di tutte le
chiamate nella Bibbia, da Abramo a Paolo, è uno solo: Dio è primo, è lui che comincia, è lui che prende
l’iniziativa. L’uomo è secondo, risponde40.

 I presupposti genetici della chiamata: la chiamata di Samuele, iniziativa di Dio, si serve anche del
contesto entro il quale il giovane vive, specialmente quello familiare e religioso:
o 1) Anna, sua madre, è moglie di un uomo poligamo. Questo è indice di una famiglia
disordinata, e lei vive tale disordine in maniera dolorosa; si sente frustrata perché è sterile ed
incapace di concorrere con la rivale Peninna, che ha già generato una progenie per Elkana. Anna
soffre di complessi d’inferiorità. Nonostante ciò, è molto credente: pregava in silenzio, senza
parole, ma con il cuore. Nel racconto biblico, il sacerdote Eli non comprende e la prende per
ubriaca, rimproverandola. Tuttavia gli risponde, come esempio di una religiosità popolare ma
autentica: Dio è in alto ma anche vicino, è un Dio con cui ci si può sfogare, perché ascolta. La
suscettibilità di Samuele e il turbamento per l’opinione altrui di lui, che ritroviamo nella
Scrittura, conservano qualcosa dei complessi d’inferiorità materni; dalla madre tuttavia viene
ereditata anche la robusta fede.
o 2) Elkana, padre di Samuele, è credente attivo del tempio ma privo di sensibilità per cogliere il
dramma della moglie, viste le preferenze che manifestava. Estremamente diverso da Anna.
Samuele, in virtù della sua profonda sensibilità religiosa.
o 3) Eli, sacerdote, degno ma incapace di comprendere la gente: è più preoccupato al buon ordine
del tempio. Quando vede Anna, invece di avvicinarla, la rimprovera. Tuttavia è un punto di
riferimento di Dio per Anna, in quanto lei ha fede sufficiente per credere in quell’ironico “vai in
pace”, con il cuore colmo di serenità, dovuta alla certezza che Dio ascolterà la sua supplica.
o 4) I Fatti: Il pellegrinaggio; la preghiera; il voto; la parola del sacerdote: tutto attribuisce una
connotazione religiosa al racconto e che mediano in forme umane il mistero divino41

 Le circostanze: 1) “VI ERA RARITA’ PAROLA”: la mancanza di profezia che sta ad indicare il castigo
di Dio; 2) IL SONNO: La chiamata avvenuta nella notte; il testo sottolinea che Samuele non stava
35
C. M. MARTINI, p.35
36
Ibid., p.36
37
Lc 2,49: “Devo occuparmi delle cose del Padre mio” : Gesù spiega la sua vocazione a Maria e a Giuseppe
38
Mc 1,11: “Tu sei il Figlio mio prediletto”
39
Gen 12,1ss; Es 3,1ss; etc.
40
C. M. MARTINI, p.38
41
Ibid., pp.39-42
pregando, ma dormendo; è un ulteriore segno che Dio prende l’iniziativa, ha il primato: Samuele non
né desiderio né ardore per la parola di Dio; 3) L’EQUIVOCO E LA GRADUALITA’: tutto l’episodio è
condotto su un equivoco ricorrente: per tre volte eli non capisce che cosa stia avvenendo, il mistero gli
si svela solo gradualmente.42

 I Personaggi:
o 1) ELI: uomo del culto, dell’osservanza, del tempio, che tuttavia non crede molto nella
rivelazione della Parola; ma per la sua onestà accoglie il divino (con fatica, non avendone fatto
esperienza personale: quando il Signore chiamerà Samuele per la terza volta, allora la sua
sensibilità si aprirà); il Signore guarda alla sua onestà, e si serve di lui;
o 2) SAMUELE: buon ragazzo, il bravo “chierichetto” diligente ma senza esperienza di Dio; ha
riverenza per la sua guida Eli, è disposto ad alzarsi di notte tre volte per aiutarlo. “Parla, il tuo
servo ti ascolta”: frase fondamentale, espressione dalla forza singolare. Chi parla è Dio, l’uomo
è tutto ascolto. L’uomo è ascolto di una parola che Dio pronuncia: qui è sintetizzata tutta
l’antropologia teologica. Così Samuele passa da buona esistenza di servizio ad una coscienza
teologica profonda del mistero dell’uomo e di Dio: l’uomo è accoglienza, Dio è iniziativa,
parola, comunicazione, dono di sé, amore;
o 3) IL SIGNORE: attore principale del brano. Dio è colui che può e vuole manifestarsi
immediatamente all’uomo, che vuole rendersi vicino, entrare in dialogo con lui; l’uomo è
chiamato a rendersi disponibile al dialogo. Questo è il “principio e fondamento” della
spiritualità biblica, cristiana e della stessa capacità di esprimere un servizio profetico.

 Il contenuto della rivelazione


E’ un oracolo generale, anche abbastanza imbarazzante per Samuele: non è di promessa, di futuro, ma
una minaccia. Il Signore chiede a Samuele di prendere posizione come un adulto ed assolvere la sua
missione di profeta, che consiste nel saper dire cose spiacevoli. In questo consiste la missione profetica: nel
non lasciarsi condizionare dall’opinione comune, ma avere libertà e coraggio di pronunciare parole
scomode, con la Grazia di Dio. La stessa Grazia con cui inizia la missione profetica di Samuele

4. FOCUS n.2: SAMUELE PROFETA RELIGIOSO43

4.1. 1Sam 3,18 – 4,1 / Le caratteristiche del profeta


18
 Samuele allora gli raccontò tutto, senza nascondergli nulla. Allora Eli disse: «Egli è il Signore: faccia quello che gli parrà
bene». 19  Samuele intanto cresceva e il Signore era con lui e non lasciò andare a vuoto nessuna delle sue parole.   20  Tutto Israele,
da Dan fino a Beer-Sceba, riconobbe che Samuele era stabilito come profeta del Signore.  21 Il Signore continuò ad apparire a
Silo, poiché a Silo il Signore si rivelava a Samuele mediante la sua parola.». 4,1  E la parola di Samuele era rivolta a tutto
Israele. Israele uscì contro i Filistei per dar battaglia, e si accampò presso Eben-Ezer; i Filistei erano accampati presso Afec.

Da questo testo si possono dedurre vari aspetti della profezia:

 v. 18: Modo con cui Samuele esercita la missione di Profeta. Ha delle risonanze anche nella figura di
Paolo44. La caratteristica del profeta è di predicare tutto il disegno di Dio, senza nascondere nulla;
 v. 19: Esprime il fatto della profezia; sono descritte le realtà che costituiscono Samuele come profeta:

42
Ibid., pp.43-44
43
Ibid., pp.68-81
44
NB. At 20, Paolo a Mileto. V.27: “perché non mi sono tirato indietro dall'annunciarvi tutto il consiglio di Dio”
o Crescita interiore ed esteriore45: Parallelo in Luca che indica la crescita per Giovanni Battista
e per Gesù;
o “Il Signore stava con lui / egli stava con il Signore”: la sintesi del mistero dell’Alleanza è al
cuore della vita profetica (vedi tutte le promesse del Signore nella Scrittura 46, fino alle parole
dell’Angelo a Maria). Questo è per Samuele il momento cruciale della sua missione profetica:
gli viene rivelata non soltanto la volontà di Dio, ma il desiderio di Dio di essere con lui. Il
profeta è colui che vive in maniera forte ed esistenziale l’alleanza con Dio. La conseguenza è
che Dio non lascia andare a vuoto nessuna delle parole pronunziate: la Parola è incisiva,
penetrante
 v. 20: Accoglienza, recezione della profezia
 v. 21: Ripetizione del fatto, in continuità. Sottolineata la familiarità del profeta con Dio
 c. 4,1: La diffusione della parola.

Profeta significa, dunque, aver qualcosa da dire a nome di Dio; non serve eloquenza, ma solo che colui
che parla lo faccia a nome di Dio.

4.2. 1Sam 7,2-5. 15-17 / Il silenzio del profeta; la giudicatura procede dalla profezia

Dal giorno che l'arca era stata collocata a Chiriat-Iearim era passato molto tempo; vent'anni erano trascorsi e tutta la casa
d'Israele alzò lamenti verso il Signore.  3 Allora Samuele parlò a tutta la casa d'Israele, e disse: «Se davvero tornate al Signore
con tutto il vostro cuore, togliete di mezzo a voi gli dèi stranieri e gli idoli di Astarte, volgete risolutamente il vostro cuore verso
il Signore e servite lui, lui solo. Allora egli vi libererà dalle mani dei Filistei».  4  Così i figli d'Israele tolsero via gli idoli di Baal
e di Astarte, e servirono il Signore soltanto.
5
 Poi Samuele disse: «Radunate tutto Israele a Mispa, e io pregherò il Signore per voi».
15 
Samuele fu giudice d'Israele per tutto il tempo della sua vita.  16 Egli andava ogni anno a fare il giro di Betel, di Ghilgal e di
Mispa, ed esercitava la funzione di giudice d'Israele in tutti quei luoghi.  17 Poi tornava a Rama, dove abitava; là giudicava
Israele e là costruì un altare al Signore.

Dopo che la sua parola raggiunge tutto Israele, subito Samuele scompare in un silenzio durato circa
vent’anni, che ha lasciato spazio ad una disfatta ed una delusione dopo l’altra47: i figli di Samuele
perseverano nel male e il padre non riesce a farli cambiare; ci fu battaglia tra Israele ed i Filistei, con
conseguente disfatta e cattura dell’arca. Fino al cap. 7 il profeta non appare. Può un profeta stare in
silenzio?
 Spiegazione critico – letteraria: questi capitoli sono un blocco di narrazioni provenienti da
tradizioni che non conoscono Samuele, messe insieme dal redattore finale;
 Spiegazione fondata sull’unità della Scrittura: tale silenzio non è un fatto singolare48, visto che
anche Paolo appare come un uomo potente nella Parola e poi scompare dalla scena (e alla sua
scomparsa corrisponde la pace delle Chiese!). Poi Paolo fu cercato da Barnaba per la situazione
critica di Antiochia, e la missione ricominciò.
Probabilmente, tanto per Samuele quanto per Paolo, sembra che il successivo ministero profetico sia
maturato proprio grazie agli anni di silenzio. Un silenzio di preghiera, speranza, pianto per la propria
impotenza, abbandono ai tempi e al disegno di Dio. Dio rende la sofferenza ed il silenzio fecondi alla
profezia (ed alla Chiesa).
Dopo il silenzio, l’attività di Samuele consiste nell’essere giudice, col compito principale di proclamare
il diritto divino. La giudicatura viene svolta presso i grandi santuari (Mizpa; Betel; Galgala; Rama), per
risolvere i cari quotidiani di ingiustizia. La ripresa della sua attività (vv. 3-5) indica un’altra caratteristica
del profeta: l’azione profetica di invito alla conversione. Questo è il cuore dell’attività profetica, che parte
dal cuore e abbraccia tutto l’uomo. Per questo Samuele è prima profeta e poi giudice: la missione
giudicatrice ha come radice quella profetica.
45
Cfr. 1Sam 2,21; 3,1; Lc 1,80; 2,52
46
A Mosè Es 3,12; Geremia 1,8; Maria Lc 1,28
47
NB. Nei LXX, a 1Sam 4,1 si aggiunge: “Eli era molto vecchio mentre i suoi figli perseveravano nella loro cattiva condotta
verso Jahvè”
48
Cfr. At 9,28-30; 11,25
______________________________________________________________________________________

BIBLIOGRAFIA

Manuali
 J. L. SICRE, Profetismo in Israele, il Profeta – i Profeti – il messaggio, Borla, Roma 1995, pp. 624

Commentari
 C. M. MARTINI, Samuele profeta religioso e civile, Centro Ambrosiano di documentazione e studi
religiosi, Edizioni Piemme, Casale Monferrato (AL) 1990, pp. 160

Voci di Dizionari
 Voce: <Samuele>, in: J. L. McKENZIE, Dizionario Biblico, (ed. italiana a cura di: B. MAGGIONI),
Cittadella editrice, Assisi 1973, pp.1064
 Voce: <Samuele>, in: Centre Informatique et Bible-Abbaye de Maredsous, Dizionario Enciclopedico
della Bibbia, (ed. italiana a cura di: R. PENNA), Borla, Roma 2000, pp.1380

Potrebbero piacerti anche