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LA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA

La rivoluzione scientifica muta profondamente la concezione, gli scopi e i metodi della scienza. L’indagine
naturalistica antica e medievale non utilizzava gli esperimenti, non aveva una visione pratica del sapere e
non impiegava la matematica per comprendere la natura. Il nuovo modello che si afferma con l’avvento del
Seicento prevede un’ampia conoscenza; vengono effettuati numerosi esperimenti legati ad uno stretto
rapporta tra la tecnica e lo studio della matematica.

Cambia anche l’approccio allo studio di qualcosa, ci sono diverse fasi. Si inizia con la raccolta, selezione e
descrizione dei dati fenomenici. Il metodo prevede quindi una critica dei pregiudizi; radicati nella natura
umana, propri dell'individuo, derivati dal linguaggio, derivati dall'adesione alle dottrine filosofiche. Prevede
anche un'induzione vera che si basa sulla raccolta di dati, organizzazione di quest'ultimi, formulazione di
un'ipotesi, verifica delle ipotesi.

GALILEO GALILEI
Nasce a Pisa, la famiglia lo spinge verso gli studi di medicina ma i suoi interessi si orientano verso la
matematica che comincia a studiare nel 1583. E approfondisce i suoi interessi scientifici a Firenze Roma e
Siena. Gli viene affidata una cattedra di matematica all'università di Pisa Ehi e successivamente presso
l'università di Padova dove rimarrà per diciott'anni. Nel 1609 costruisce un cannocchiale e osserva i colpi
celesti i risultati di quelle osservazioni confermano la validità del sistema copernicano.

Presupposto fondamentale del metodo galileiano e l'affermazione secondo cui la natura “è un libro scritto in
caratteri matematici”, vengono inclusi solo gli aspetti che riguardano l'estensione nello spazio e movimento
e vengono definite qualità oggettive o primarie. Il metodo proposto da Galileo è coerente con i presupposti
teorici appena delineati. Prevede una fase di osservazione del fenomeno di studio; Viene poi elaborata
un'ipotesi esplicativa in termini matematici; l'ipotesi poi è sottoposta a verifica sperimentale.

Il primo momento del metodo, l'osservazione, prevede la raccolta di dati condotta medianti semplici
rilevamenti. L'ipotesi galileiana nasce da un'intuizione, un momento creativo dell'intelletto, partendo
dall'esperienza. Per essere accettata e confermata l'ipotesi va sottoposta ad una verifica quello che Galileo
definisce cimento ovvero la procedura in grado di mettere alla prova una teoria attraverso l'allestimento di
specifici esperimenti. Questa fase richiede una purificazione della realtà per poter avere con massimo rigore
i dati quantificati da cui si rileveranno rapporti matematici. Qualora non si possa ottenere una condizione di
purezza Galileo ricorre a esperimenti mentali ovvero situazioni puramente teoriche.

Per Galileo l'esperienza e il ragionamento sono fondamentali e hanno un rapporto complementare e


circolare. Le osservazioni sono infatti già condizionate dalla ragione che le orienta, mentre le ipotesi, oltre a
presupporre i dati sensoriali, devono sempre essere confermati dall'esperienza.

RENATO CARTESIO
Nasce a La Haye, francia. La formazione enciclopedica che riceve lo lascia insoddisfatto per questo decide di
fare esperienza nel mondo e di approfondire gli studi scientifici successivamente decide di dedicarsi alla
filosofia ponendosi come obiettivo la ricostruzione del sapere su nuove e solide basi. L'Europa ormai
devastata dalla guerra obbliga il filosofo a stabilirsi in Olanda dove ci rimane per vent'anni e pubblica
numerosi saggi; successivamente si reca a Stoccolma su invito della regina Cristina di Svezia e qui muore di
polmonite.

Cartesio critica fortemente le conoscenze tradizionali incapaci di distinguere il vero dal il falso; si pone
pertanto individuare le regole del metodo di un nuovo sapere ispirandosi al modo di procedere delle
scienze matematiche:
1. l’evidenza consiste nel giudicare soltanto le idee che appaiono chiare e distinte;
2. l’analisi comporta la suddivisione dei problemi complessi nelle loro parti minime;
3. la sintesi prevede di ricostruire il problema partendo dal semplice e risalendo al complesso;
4. enumerazione la revisione, implicano il controllo attento di tutti i passaggi compiuti

Il metodo però richiede una Fondazione su qualcosa di assolutamente evidente. Per questo cartesio
intraprende il percorso del dubbio metodico con cui considera provvisoriamente non valide le certezze
sensibili, ovvero l'esistenza del mondo esterno. Attraverso l'ipotesi di un genio maligno ingannatore, il
dubbio è esteso anche a quelle verità comunemente considerate certe, le verità matematiche e diventa così
un dubbio iperbolico che si applica all'intera realtà e ad ogni affermazione.

Questo percorso conduce al riconoscimento di un'unica verità, si tratta di un'intuizione del soggetto il quale
si rende conto che se dubita di tutto deve necessariamente esistere. Mediante il cogito il soggetto la
acquisisce la consapevolezza di essere una sostanza pensante e di avere quindi delle idee. Esso rappresenta
così l'evidenza originaria sulla quale poter ricostruire l'intero edificio del sapere. Queste idee si articolano in:

- innate, cioè, connaturate dalla nostra anima;


- avventizie virgola che sembrano derivare da soggetti esterni;
- fatta tizie virgola che derivano da un'operazione del soggetto, il quale unisce idee già da lui
possedute.

ISAAC NEWTON
Isaac Newton fu un fisico, matematico e astronomo inglese. Il padre morì prima che nascesse e in seguito fu
affidato alla nonna materna. Frequentò la scuola nella cittadina di Grantham e, nel 1661, entrò al Trinity
College di Cambridge. Newton pose le basi di quelle che furono scoperte grandiose nei settori della
matematica, dell’ottica e della meccanica che lo resero il più grande matematico e fisico più importanti di
quel periodo.

In seguito ad un’epidemia di peste, Newton riflettete su questi temi e in particolare sul rapporto tra la forza
centrifuga della Luna nel moto attorno alla Terra e la forza di gravità con cui la Terra attira la Luna, giunse ad
un’importante intuizione che rappresenterà la base della legge di gravitazione: la forza con cui i pianeti sono
legati al Sole varia in modo inversamente proporzionale al quadrato della distanza dal Sole.

Lo stesso Isaac Newton basava il suo approccio scientifico sull’osservazione diretta. Con la sua celebre
affermazione Hypotheses non fingo, → importanza di fondare le spiegazioni dei fenomeni su solide verifiche
sperimentali, considerando quindi solo le ipotesi formulate sulla base di esperimenti e ragionamenti
causa/effetto.

In pratica, i dati primari derivanti dall’esperienza (che costituisce quindi il momento iniziale della ricerca)
una volta tradotti in forma matematica, determineranno i principi generali in grado di spiegare a loro volta
altri fenomeni.

Punti del metodo scientifico di Newton.

Il metodo scientifico adottato da Newton porta ancora oggi il suo nome e può essere ricondotto a quattro
regole principali:

- non assumere altre cause ad eccezione di quelle necessarie a spiegare il fenomeno


- ricondurre, nel modo più completo possibile, effetti analoghi alla stessa causa
- estendere a tutti i corpi le proprietà uguali di corpi differenti
- considerare vere fino a prova contraria proposizioni ottenute per induzione in seguito a
esperimenti.

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