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Lo stile di Scarlatti si evolve verso la fine del 1600: le sue arie diventano più
estese e presentano sempre più spesso accompagnamenti affidati alle parti
strumentali piuttosto che al solo basso continuo.
Le opere di Scarlatti costituiscono un punto di legame molto importante tra la
musica del tardo Seicento e quella del Settecento che ha il suo culmine in
Mozart.
Sebbene interessante, la sua musica strumentale sembra di scrittura molto
antica rispetto alle sue opere vocali dello stesso periodo, fu tuttavia, uno dei
primi esponenti della scuola napoletana a sviluppare un repertorio quasi
inesistente prima di lui
All'apice della sua carriera, furono scritte le Sinfonie di concerto grosso ed i
Sei Concerti grossi, che restano ad oggi i suoi lavori di musica strumentale
più conosciuti.