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Apartheid

L'apartheid (lingua afrikaans, letteralmente "separazione") era la politica di segregazione razziale


istituita dal governo di etnia bianca del Sudafrica nel dopoguerra e rimasta in vigore fino al 1990.
L'apartheid è stato proclamato crimine internazionale da una convenzione delle Nazioni Unite,
votata dall'assemblea generale nel 1973 e entrata in vigore nel 1976, ed è stato successivamente
inserito nella lista dei crimini contro l'umanità che la Corte penale internazionale può perseguire.

Origini

Il termine "apartheid" è stato usato in senso politico per la prima volta nel 1917 dal primo ministro
sudafricano Jan Smuts, ma, solo dopo il 1948, l'idea venne trasformata in un sistema legislativo
compiuto. I principali ideologi dell'apartheid furono: Daniel François Malan, Johannes Gerhardus
Strijdom e Hendrik Frensch Verwoerd.L'apartheid aveva due manifestazioni:

 la separazione dei bianchi dai neri nelle zone abitate da entrambi;


 l'istituzione dei bantustan, territori semi-indipendenti in cui molti neri furono costretti a
trasferirsi.

In Sudafrica i bianchi si dividevano in coloni inglesi, più tolleranti nei confronti dei connazionali di
colore, ed afrikaner, di origine olandese e da sempre favorevoli ad una politica razzista che fu
ulteriormente sviluppata durante la seconda guerra mondiale sotto l’influsso di idee naziste.

Istituzione dell'apartheid

L'apartheid prese definitivamente forma nel 1948. Le principali leggi che costituivano il sistema
erano:

 proibizione dei matrimoni e dei rapporti interrazziali;


 registrazione dei cittadini in base alle loro caratteristiche razziali;
 bandire ogni opposizione che venisse etichettata dal governo come "comunista" ;
 le persone di colore diverso non potevano utilizzare le stesse strutture pubbliche;
 discriminazione razziale in ambito educativo e lavorativo;
 istituituzione dei bantustan, ghetti per la popolazione nera;
 negazione della cittadinanza sudafricana agli abitanti dei bantustan;
 la popolazione nera veniva costretta a poter frequentare i quartieri della gente "bianca" solo
con dei speciali passaporti

Nel 1956 la politica di apartheid fu estesa a tutti i cittadini di colore, compresi gli asiatici. Negli
anni sessanta, 3,5 milioni di neri, chiamati bantù, furono sfrattati con la forza dalle loro case e
reinsediati nelle "homeland del sud". I neri furono privati di ogni diritto politico e civile. Potevano
frequentare solo l'istituzione di scuole agricole e commerciali speciali. I negozi dovevano servire
tutti i clienti bianchi prima dei neri.

Lotta contro l'apartheid

In un primo tempo sia neri che bianchi organizzarono proteste contro l'apartheid, in genere
brutalmente soffocate dalle forze di sicurezza governative. Nei primi anni ‘60 l'ala armata
dell'ANC, iniziò a usare la forza, limitandosi però ad azioni di sabotaggio.
Forti furono anche le pressioni internazionali, anche nel mondo dello sport; infatti a causa
dell'apartheid il Sudafrica fu escluso fino agli anni ottanta dalla partecipazioni alle Olimpiadi.

Fine dell'apartheid

La liberazione di Nelson Mandela nel 1990, dopo 27 anni di prigionia, e la sua successiva elezione
a capo dello Stato, decretarono la fine dell'apartheid.
Il Sudafrica post-apartheid, aggiungendo nove lingue africane, ha portato il totale degli idiomi
ufficiali a undici. Un altro gesto del nuovo governo è stato l'abbattimento dell'arsenale sudafricano.
L'anniversario delle elezioni del 27 aprile, viene celebrato come un giorno festivo per il Sud Africa,
noto come Festa della Libertà.
Nelson Mandela
« Non c'è nessuna strada facile per la libertà. »
(Nelson Mandela, Lungo cammino verso la libertà)

Nelson Rolihlahla Mandela è un politico sudafricano, primo Presidente di colore del Sudafrica
dopo la fine dell'apartheid, e Premio Nobel per la Pace nel 1993 assieme a Frederik Willem de
Klerk.

Fu uno dei leader del movimento anti-apartheid, organizzò anche azioni di sabotaggio e guerriglia.
Segregato e incarcerato per 27 anni durante i governi sudafricani pro-apartheid prima degli anni
novanta, è oggi universalmente considerato un eroico combattente per la libertà. Il nome Madiba,
titolo onorifico adottato dai membri anziani della sua famiglia, è divenuto in Sudafrica sinonimo di
Nelson Mandela. Il nome Nelson Mandela gli venne attribuito dai missionari della scuola
elementare.

Attività politica

Gli anni giovanili

A 22 anni, insieme al suo cugino Justice, decise di scappare insieme al cugino in direzione
Johannesburg per sfuggire a un matrimonio che gli era stato imposto rifugiandosi nella città di
Johannesburg.

Da giovane studente di legge Mandela fu coinvolto nell'opposizione al minoritario regime


sudafricano, che negava i diritti politici, sociali, civili alla maggioranza nera sudafricana e si unì
all'ANC.

Dopo la vittoria elettorale del 1948 da parte del Partito Nazionale pro-apartheid, Mandela si distinse
nella campagna di resistenza del 1952 organizzata dall'ANC, ed ebbe un ruolo importante
nell'assemblea popolare del 1955, la cui adozione della Carta della Libertà stabilì il fondamentale
programma della causa anti-apartheid.

Durante questo periodo Mandela ed il suo compagno avvocato Oliver Tambo fondarono l'ufficio
legale Mandela e Tambo, fornendo assistenza gratuita o a basso costo a molti neri che sarebbero
rimasti altrimenti senza rappresentanza legale.

Mandela ed i suoi colleghi appoggiarono la lotta armata dopo l'uccisione di manifestanti disarmati a
Sharpeville, nel marzo del 1960, e la successiva interdizione dell'ANC e di altri gruppi anti-
apartheid.
Arresto e detenzione

Nel 1961 divenne il comandante dell'ala armata dell'ANC, della quale fu co-fondatore. Coordinò la
campagna di sabotaggio contro l'esercito e gli obiettivi del governo, ed elaborò piani per una
possibile guerriglia per porre fine all'apartheid. Raccolse anche fondi dall'estero per il MK, e
dispose addestramenti para-militari, visitando vari governi africani. Nell'agosto 1962 fu arrestato
dalla polizia sudafricana, per 5 anni con l'accusa di viaggi illegali all'estero e incitamento allo
sciopero.

In seguito Mandela, insieme ad altri, fu accusato di sabotaggio e altri crimini equivalenti al


tradimento (ma più facili per il governo da dimostrare). Quasi tutti, compreso Mandela, furono
ritenuti colpevoli e condannati all'ergastolo, il 12 giugno 1964. L'imputazione includeva il
coinvolgimento nell'organizzazione di azione armata, in particolare di sabotaggio (del cui reato
Mandela si dichiarò colpevole) e la cospirazione per aver cercato di aiutare gli altri Paesi ad
invadere il Sudafrica (reato del quale Mandela si dichiarò invece non colpevole). Per tutti i
successivi 26 anni, Mandela fu sempre maggiormente coinvolto nell'opposizione all'apartheid, e lo
slogan "Nelson Mandela Libero" divenne l'urlo di tutte le campagne anti-apartheid del Mondo.

Mentre era in prigione, Mandela riuscì a spedire un manifesto all'ANC, pubblicato il 10 giugno
1980. Il testo recitava:
« Unitevi! Mobilitatevi! Lottate! Tra l'incudine delle azioni di massa ed il martello della lotta
armata dobbiamo annientare l'apartheid! »

Mandela venne infine rilasciato l'11 febbraio del 1990, su ordine del Presidente sudafricano F.W. de
Klerk, che dichiarò anche la fine dell'illegalità per l'ANC. Mandela e de Klerk ottennero il Premio
Nobel per la pace nel 1993. Mandela era già stato in precedenza premiato con il Premio Lenin per la
pace nel 1962 ed il Premio Sakharov per la libertà di pensiero nel 1988.

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