Traccia n° 9 dello schema: La valutazione degli studenti e le sue fasi:
diagnostica, formativa, finale.
La valutazione ha sempre un significato pedagogico, ed indica la descrizione qualitativa e quantitativa dei comportamenti degli allievi, su cui si esprimono dei giudizi di valore che tengano conto delle condizioni ambientali in cui il processo educativo si esplica. Il termine valutazione deriva dal latino valitus, e significa attribuire un valore. Diversi sono i tipi di valutazione che si realizzano nella scuola, come pure diversi sono gli effetti sugli allievi: l’attribuzione di un voto può richiamare all’impegno o può rilevare una carenza, ma può anche essere percepito un segno di capacità e come premio che segue una prova positiva. La scuola dell’autonomia si è posta il problema della supervisione sistemica dell’apprendimento e della crescita educativa dell’alunno, sulla base della quale adeguare le opportunità di apprendimento e quelle educative. Sono 3 i principali criteri da prendere come riferimento durante il processo valutativo: criterio assoluto, predeterminato e basato sul rendimento atteso di ciascun alunno, indipendentemente da qualsiasi altro fattore; criterio individuale, che tiene conto dei livelli di partenza dell’alunno e dei progressi conseguiti; criterio relativo, basato sul confronto tra la prestazione del singolo e quella della classe e delle classi tra loro. Il giudizio che viene emesso non consiste nella sommatoria dei dati scaturiti dalla misurazione, ma dalla loro interpretazione in base a criteri precedentemente stabiliti e agli scopi per i quali si misura e si valuta. La valutazione si distingue in 3 fasi: diagnostica; formativa; finale. La valutazione diagnostica è quella che si compie in una fase iniziale, quella formativa è della fase intermedia e la valutazione finale è quella sommativa del processo formativo. La valutazione iniziale (diagnostica) delle prove d’ingresso permette di raccogliere informazioni su esigenze, difficoltà, possibilità di utilizzare materiali e strumenti idonei all’apprendimento degli allievi. La valutazione formativa consente di valutare il grado di acquisizione di conoscenze, competenze, capacità, in base alle quali predisporre eventuali strategie di recupero e correzioni in itinere del percorso didattico, sulla base di quanto emerge. La valutazione finale riflette l’efficacia del lavoro e serve anche a dare delle indicazioni per il futuro. In ogni valutazione bisogna distinguere cosa si intende valutare, scegliere lo stimolo che provoca una risposta adeguata da parte dell’allievo, raccogliere tale risposta, confrontare la prestazione fornita e la risposta attesa e, infine, attribuire un valore al risultato raggiunto dall’alunno. Si possono raggruppare queste cinque fasi in tre momenti fondamentali: lo stimolo iniziale, che è costituito dalla domanda, dal compito, dal problema che si sottopone all’attenzione del discente; il secondo momento è costituito dalla risposta a questo stimolo; il terzo è il giudizio espresso dal docente attraverso voti, graduatorie, aggettivi, giudizi o profili, e che va socializzato.
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