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N.07 MARZO 2004
RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET
REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03
DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO
COORDINATORE TECNICO: LUCCHESI MASSIMO
SEDE VIA E.FRANCA LANCI 418 – 55050 BOZZANO (LU)
TEL. 0584 976585 - FAX 0584 977273
G I O V A N I
Le forme valutative.
INIZIALE. Ha un carattere diagnostico e permette di stimare il livello di partenza in un percorso didattico; ha lo scopo
di rilevare il grado di sviluppo motorio coordinativo e condizionale e i requisiti dell’apprendimento motorio al fine di
formulare adeguati obiettivi didattici;
FORMATIVA. E’ una fase operativa determinante che consente di misurare, da un lato il reale progresso degli
apprendimenti, dei comportamenti socio – affettivi e delle conoscenze degli allievi, dall’altro l’operato e il percorso
didattico scelto dall’istruttore;
FINALE. Ha un carattere attestativo; consente di verificare i progressi compiuti al termine di un ciclo intero di lavoro e
il grado con cui sono stati raggiunti gli obiettivi programmati.
I test.
I test scelti per la valutazione delle capacità degli allievi, devono rispondere a tre principi fondamentali:
L’osservazione.
Fin dagli inizi del secolo, con particolare riferimento alla figura dell’insegnante, si è fatto ricorso a metodi osservativi
con l’obiettivo di porre in rilievo le peculiarità processuali e dinamiche delle attività di istruzione e di superare le
considerazioni più consuete, legate alla valutazione dei risultati piuttosto che hai processi che li hanno determinati.
L’osservazione rappresenta per l’allenatore lo strumento valutativo più diffuso. Il suo utilizzo, se organizzato con criteri
scientifici, può diventare di notevole affidabilità e pertanto di grande utilità pratica. L’osservazione per acquistare
significatività dal punto di vista scientifico deve essere sistematica e distinguersi per diverse caratteristiche come:
L’osservazione è dunque un momento essenziale nell’attività dell’allenatore di tutte le fasce d’età. E’ fondamentale in
molte delle fasi del processo di insegnamento sportivo:
Dal punto di vista metodologico la valutazione non è solo l’attribuzione di un giudizio di valore all’esito di una o più
prove, ma comprende anche gli interventi diretti allo sviluppo del processo di insegnamento – apprendimento. La
valutazione, viene considerata una delle fasi significative dei processi di apprendimento delle abilità, dimenticando che i
contenuti e i mezzi proposti all’allievo rappresentano per lui dei problemi da risolvere. Le soluzioni che l’allievo
fornisce costituiscono, giuste o errate che siano, delle risposte individuali e come tali avranno un loro valore
riutilizzabile nella proposta di nuovi compiti. In ogni caso è necessario evitare l’insorgere della paura dell’errore da cui
scaturisce una tensione negativa che disturba l’apprendimento. L’errore non deve essere considerato come il lato
negativo dell’istruzione, se valorizzato arricchisce i contenuti e con un percorso caratterizzato dal feedback costante
portare alla soluzione del compito proposto.
Il Feedback.
Il Feedback è il complesso di informazioni che nella coordinazione dell’atto motorio forniscono messaggi, percepiti
attraverso canali diversi, relativi all’esecuzione del movimento sia in termini di risultato che di parametri esecutivi.
Queste informazioni vengono sintetizzate ed elaborate e intervengono nella programmazione mo toria di una esecuzione
successiva che risulterà essere, in un processo di apprendimento – adattamento via via sempre più precisa e corretta in
funzione del raggiungimento di un risultato. Il feedback fornito dall’istruttore consiste nella risposta che egli esprime
rispetto ai comportamenti motori dei suoi allievi. Si manifesta attraverso le indicazioni e le correzioni volte a migliorare
la prestazione degli allievi. La finalità del feedback fornito dall’istruttore è quella di garantire gli opportuni rinforzi agli
allievi e quelle informazioni sul movimento che egli avrebbe difficoltà a ricavare da solo. Il feedback fornito
dall’allievo all’istruttore è rappresentato, oltrechè dalla sua risposta motoria, anche dalle comunicazioni (verbali e non)
che lo accompagnano e lo seguono.
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Tutti questi elementi dovrebbero essere assunti come contenuti della formazione dell’istruttore, relativamente al
problema dell’apprendimento tecnico, allo scopo di poter intervenire con tempestività ed efficacia nelle eventuali fasi
correttive.
Indicazioni operative.
• Il bambino effettua una conduzione della palla fra due conetti posti ad 8 metri di distanza fra loro. Si calcola
quanti tocchi occorrono al bambino per effettuare il test.
• In un quadrato di 10 m. di lato sono posti 4 allievi in ogni angolo con un pallone. Al centro del quadrato
l’allievo, sempre con il pallone, che esegue il test. I quattro allievi posti agli angoli tentano di scambiarsi il posto
mentre quello al centro tenta di andare ad occupare gli angoli lasciati “liberi”. Su cinque tentativi si conta il
numero dei punti.
Fig. 1
• Un allievo partendo da un conetto con la palla, deve raggiungerne un altro posto a 12 m. A metà strada vi è
un difensore che difende una linea larga 8 m.. L’attaccante deve superarlo in conduzione per cercare di
raggiungere l’altro cono, se riesce inizia un nuovo tentativo. In un minuto si conta il numero di volte che
l’attaccante riesce a superare il difensore.
• Il bambino deve tentare di fare gol in tre porticine poste a 6 – 8 – 12 metri. Le porte sono larghe m. 1,50. Si
conta il punteggio massimo dopo 9 tentativi (tre da ogni distanza).
• Un allievo in un minuto di tempo tenta di realizzare più gol possibili calciando la palla in due porticine
larghe 2 m. Egli effettua il tiro da un punto di riferimento preciso, una volta che ha calciato recupera il pallone e
lo conduce fino al secondo punto di riferimento lo ferma e calcia nella seconda porticina e cosi via. Si conta il
numero di gol validi in un minuto.
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Fig. 2
• Si dispongono tre cerchi di due metri di diametro a 5 – 8 – 10 m. da un allievo, che lasciandosi cadere la
palla dalle mani la colpisce con i piedi tentando di mandare la sfera in uno dei tre cerchi davanti a sé. Dopo nove
tentativi (tre da ogni distanza) si conta il numero dei centri validi.
• In un quadrato di 10 m. di lato sono posti 4 allievi, uno in ogni angolo più un altro allievo al centro del
quadrato. Mentre i quattro allievi posti esternamente tentano di scambiarsi il posto, quello al centro tenta di
andare ad occupare uno degli angoli lasciati “liberi”. Su dieci tentativi si conta il punteggio massimo ottenuto.
• L’istruttore calcia il pallone verso l’allievo da otto metri di distanza. L’allievo deve eseguire uno stop a
“seguire”, verso destra o sinistra, dove sono posti dei conetti di riferimento. Il controllo effettuato nei pressi del
conetto più vicino vale tre punti, gli altri a scalare. Dopo trenta secondi, in base agli stop effettuati, si calcola il
punteggio totale.
• Si preparano due quadrati di 5 m. di lato posti a 5 m. uno dall’altro. L’allievo si pone all’interno di uno dei
due. L’istruttore gli lancia il pallone, l’allievo lo riceve lo restituisce all’istruttore e corre nell’altro quadrato per
ricevere ancora la palla. Dopo un minuto si conta il numero degli stop validi.
Queste indicazioni operative sono specifiche per la valutazioni iniziale di allievi delle Scuole di Calcio, quindi per le
categorie Esordienti, Pulcini e Piccoli amici, ovviamente per la verifica formativa e finale si possono utilizzare le stesse
esercitazioni e verificare i miglioramenti nei risultati dei test.
BIBLIOGRAFIA
ü GUIDA TECNICA GENERALE DEI CENTRI DI AVVIAMENTO ALLO SPORT 17 di AA. VV.–
Società Stampa Sportiva 2002
ü LA PRESTAZIONE DEL GIOVANE CALCIATORE di Stefano D’Ottavio – Società Stampa
Sportiva 1999
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