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proposta educativa █ █ █ █ ago sto 2022

IL TEMA

SCOUT

Al ritmo
del servizio
SCOUT - Anno XLVIII - n. 14 – 1 agosto 2022 - Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 Aut. GIPA/ C / PD – CONTIENE IR
«Il servizio dev’essere un atteggiamento della vita che trova
modi per esprimersi concretamente in ogni momento»
B.-P., Esame di coscienza per la Veglia Rover, 1927
Alessandro Gregnanin
Primo Piano
SOMMARIO
Proposta Educativa - agosto 2022
SCOUT 20
Quel rumore di sottofondo
Angelo Giordano

22
Guida da te la tua
8 ambulanza

Matteo Bergamini
Oscar Logoteta
Una musica
meravigliosa
26
La solita solfa?
Mattia Civico
Giorgio Prada

28
La sinfonia delle strutture

Dario Cancian

Gianluca Poli
24

xxxxxxxX
Vincenzo Pipitone

I musicanti
30
di Brema #CG2022 Di spartiti lasciati vuoti
Ruggero Mariani, Vincenzo Pipitone
Valeria Leone, pag. 16
Ruggero Mariani
36
Battere e levare melodia

C
Don Luca Delunghi laura bellomi
SCOUT. Anno XLVIII - n. 14 del 1 agosto 2022 - Poste Italiane S.p.A.
12
38 L/C
- Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L.
27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 Aut. GIPA/C/PD - euro 0,51. Edito
da Agesci (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani). Tutto è musica
Direzione: Piazza Pasquale Paoli 18 - 00186 Roma.
Direttore responsabile: Sergio Gatti. Registrato il 27 febbraio 1975 tutto è servizio Lupetti e coccinelle hissà qual era il ritmo degli apostoli.
Andante quello di Pietro, appassionato
del grembiule
con il numero 15811 presso il Tribunale di Roma.
Stampa: Mediagraf spa, Viale della Navigazione Interna, 89 Noventa
Padovana (PD). Nicola Cavallotti L/C
e impulsivo, adagio quello di Giovan-
Serena Cavallaro, Marco Piraccini ni, più sereno e riflessivo? È una fanta-
Proposta Educativa. Rivista per gli educatori dell’Agesci, con sede
in piazza Pasquale Paoli, 18 - 00186 Roma - www.agesci.it 14 sia, naturalmente, ma “conoscendo quei

Caporedattrice: Laura Bellomi. Redazione: Anica Casetta, Nico- Bugiardino 40 E/G 12” qualche ipotesi Al ritmo del servizio
ce la possiamo concedere. Innanzitut-
Credo negli esseri umani
la Cavallotti, Antonella Cilenti, Mattia Civico, Valentina Enea, Angelo
Giordano, Valeria Leone, Oscar Logoteta, Letizia Malucchi, Rugge-
ro Mariani, Vincenzo Pipitone, Tommaso Soldavini, Alessandro Vai. La cura del tempo to i discepoli seguivano Gesù ciascuno come si senti-
Paolo Di Tota va. Diversamente non avrebbero potuto fare: non si può
G/E

Foto di copertina: Nicola Cavallotti Antonella Cilenti, Anica Casetta


riprodurre il ritmo di altri, occorre seguire il proprio

42 R/S
Progetto grafico, impaginazione: Studio Editoriale Giorgio Montolli ascoltandolo, conoscendolo, affinandolo. Pur proce-
18
redazione@smartedizioni.it
dendo “compatti” – ci provavano, eh! Come nelle nostre
Numero chiuso in redazione il giorno 20 luglio 2022. Tiratura: 30.000
copie. Finito di stampare ad agosto 2022. Comunicazioni, articoli,
Progetto del capo In armonia con l’altro Comunità capi… – anche il ritmo di ciascuno non era
foto, disegni e materiali vanno inviati all’indirizzo
Chiara Bonvicini, Alessandro Denicolai
Lo strumento
R/S
sempre lo stesso. Per Filippo alle volte sarà stato un 3/4
pe@agesci.it. Sito internet: pe.agesci.it
leggero e allegro, per Tommaso un incalzante 4/4. Mar-
che dà il ritmo 44 Una cosa ben fatta ta? Fra una faccenda e l’altra con il tintinnio dello za-
gat nelle orecchie. Maria sua sorella, accompagnata dal
Marco Moschini, Annalisa DeMuro Luca Salmoirago suono di uno strumento più delicato, magari il qanun. E

46 Tocca a voi
chissà che in alcuni momenti Giuda o Andrea non abbia-
no rallentato, magari a un “campo di formazione”, facen-
do risuonare il silenzio…Me li immagino dunque su e giù
Alessandro Vai, Mattia Civico
pe.agesci.it @agesciPE
Scout Proposta Educativa scout_pe
SEMI
al ritmo del servizio

Il podcast
di Proposta
Educativa

Ci sono storie da raccontare, scout ma non solo. Puntata 3 - Hebertismo


Storie dove le vite si intrecciano e si intravedono Con Diego Zarantonello, Incaricato Regionale al Setto-
orizzonti nuovi. Storie concrete, vicinissime, da sentirle re Competenze per il Veneto.
nostre. E storie eccezionali, che lasciano senza parole e
forse anche un pizzico di voglia di provarci noi stessi. Puntata 4 - Formazione del carattere
Storie di persone che custodiscono un minuscolo segreto Con Valentina Enea, referente volontari sezione pro-
tra le mani. un seme. A volte più d’uno: semi. vinciale di Palermo di AISM (Associzione Italiana Scle-
Semi che piantano, annaffiano e proteggono perché in rosi Multipla) e Deborah Chillemi, presidente del
Margherita Ganzerli

quei semi c’è già la promessa del futuro. coordinamento regionale AISM.
“Semi”: il podcast di Proposta educativa.
Puntata specialE – David Sassoli
Per approfondire, per lasciarci ispirare, per sognare. In Omaggio a uno scout diventato presidente del Parla-
una maniera nuova, agile da fruire. Il podcast di Pro- mento europeo.
posta educativa getta ulteriori SEMI sulle tematiche
per la Galilea, tutti insieme ma ciascuno ben riconosci- gramma. Perché la vita possa essere melodia, non oc- affrontate dal giornale. Le puntate, di una ventina di Nella prossima puntata, dedicata Al ritmo del servizio,
bile dall’andamento, a tratti armonioso a tratti scosso corre incastrare tutti gli impegni e poi tenere duro. Così minuti circa ciascuna, sono condotte dai redattori Va- la storia di Stefano Mattachini, nipote dell’avvocato
da stonature. Intenti a trovare un buon arrangiamento si arriva a stento al campo estivo. La musica non si cal- leria Leone e Vincenzo Pipitone, in dialogo con sorel- Giorgio Ambrosoli assassinato nel 1979. 22 anni e ca-
(quante incomprensioni in staff quando non prestiamo cola in minuti ma in battiti. Come il cuore, come il ser- le e fratelli scout ma anche con voci autorevoli esterne po scout, Stefano è impegnato anche con Libera e con
orecchio agli altri?), colti di sorpresa quando la melodia vizio: non un’attività da spuntare ma un esserci per gli all’AGESCI. La regia è curata da Christophe Sollami. È l’Associazione civile Giorgio Ambrosoli.
sembra sgorgare da sé. Fra tutti, comunque, l’unico che altri come per se stessi, e così godere delle singole me- un’avventura nuova, per noi e per tutta l’associazione!
mi immagino armonioso, come a seguire senza sforzi la lodie che si fanno sinfonia universale. Suona bene, ma Novità anche sul sito!
melodia, è Gesù. Anche da arrabbiato, quando rovesciò sarò sincera: non l’ho detta io. L’ho ascoltata e l’ho fatta Per ascoltare SEMI vai su www.spreaker. Vai su pe.agesci.it, ogni numero ha una sua home pa-
i banchi del mercato nel tempio, ad esempio. Solo lui, e mia. Ora – se vorrete – nostra. com/show/semi-il-podcast-di-propo- ge dedicata con tutti gli articoli subito a disposizione.
non sarà un caso. Lui che ascoltava. sta-educativa Usa poi la ricerca per parole chiave per trovare i con-
Eccoci, quindi, al dunque. Al ritmo del servizio è un nu- tributi sui temi che ti interessano e, se hai un pensiero
mero sul servizio e sulla melodia dell’esistenza. È un Le prime puntate sono già on line: che può contribuire alla riflessione, lascia un commen-
numero musicale, che si legge e si ascolta. Qual è la me- to sotto gli articoli.
lodia della nostra vita? Il servizio ne fa parte, tanto che Presentazione SEMI
l’attitudine all’altro sgorga da sé come la musica da uno In allegato trovate Comunità aperte per costruire insieme Con Laura Bellomi, caporedattrice Pe. Per condividere i contributi:
spartito interiorizzato? O è una colonna sonora che do- il futuro, redatto da una commissione di consiglieri gene-
po un anno da hit inizia a gracchiare? rali, scolte e rover di tutta Italia per individuare piste di Puntata 1 - Partecipazione
Con la redazione di Pe abbiamo creato una “playlist partecipazione e contribuzione per il bene comune nella Con Daniela Ferrara e Fabrizio Coccetti, Capo Guida e pe.agesci.it agesciPE
del servizio”, fatelo anche voi. Regalatevi del tempo per Chiesa e nel Paese. Approvato dal Consiglio generale (vedi Capo Scout d’Italia.
ascoltare la vostra melodia e provate a farlo anche di pag. 30), è a tutti gli effetti un documento dell’associazio-
Comunità capi. ne. «Ci sentiamo chiamati a contribuire nelle comunità Puntata 2 - Corridoi umanitari
Scout Proposta Educativa scout_pe
Inquadrando i QrCode potrete ascoltate i contributi che abitiamo, con uno sguardo vigile verso i bisogni, Con Mattia Civico, volontario di Operazione Colom-
audio preparati da Mattia Civico. Con un nuovo anno con la responsabilità del prenderci cura, attraverso un ba, e Luigi Pasotti, Incaricato regionale Giustizia pace
scout alle porte parole come tempo, ritmo, fiato, armo- impegno attivo e concreto», è uno degli orizzonti che ci nonviolenza per la Sicilia.
Proposta Educativa
nia, pause risuoneranno quanto mai e, chissà, potrebbe- impegniamo a vivere. Con il prossimo numero alleghere-
ro essere sprone o sirena d’allarme sul tempo e il ritmo mo Artigiani di pace, sempre sul tema del contribuire al
che vorremmo seguire nei prossimi mesi. bene comune, anch’esso approvato dal Consiglio generale.
Piccola suggestione, annotata fra le righe del penta- Questo tempo ci chiama. Al ritmo del servizio!

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al ritmo del servizio

Ascoltare i nostri battiti


e quelli altrui
Nicola Cavallotti

«L
Mattia Civico

a vita è una mu- ne armonica e può svilupparsi in


sica meraviglio- un susseguirsi ordinato di accor-
sa», diceva col di, in una relazione crescente tra

una musica
suo sorriso am- musicista e ascoltatore, entram-
pio e disarmante bi coinvolti nello stesso raccon-
il direttore d’orchestra Ezio Bos- to. Potremmo dire che la melodia,
so, scomparso poco più di un anno e più in generale la musica, esiste
fa; traspariva questa verità da ogni solo se entrambi gli attori sono

meravigliosa
sua espressione e movimento, an- attivi e presenti, se c’è una rela-
che il più incerto. Era certamen- zione “nutriente” che soddisfa e
te per lui “musica sempre”, anche fa crescere entrambi. La musi-
quando scendeva dal palco o po- ca è quel miracolo che accade nel
sava la sua bacchetta. mezzo, che ha bisogno dell’atmo-
Anche nella nostra vita il servizio sfera per diffondersi e far vibra-
è la musica del “sempre”: non una re gli organi. La musica, come il
parte disgiunta, separata dal resto, servizio, vive e si realizza in quel-
isolata in un tempo definito; non lo stato di mezzo. Senza quell’am-
uno spazio dedicato e compres- biente, denso, concreto e abitato,
so fra i mille impegni; nemmeno si crea il vuoto. E la musica sotto-
un canto solitario disarmonico dal vuoto muore.
resto. Piuttosto, come la musica, il È però esperienza comune che il
servizio è una melodia, un ritmo, tempo del servizio è spesso con-
che non solo accompagna il cam- quistato tra i mille impegni, a vol-
mino, ma che è il cammino stesso te segnato da un sentimento di
e ha la forza di determinarne dire- affanno e di fatica a esserci pie-
zione e sviluppi. namente. Come se il tempo non
La musica come il servizio è quin- bastasse mai, perché ci sentiamo
di innanzitutto Melodia. Un filo assediati dagli impegni e dalle pri-
rosso che racconta di noi e del orità, dalle richieste di efficien-
nostro modo di stare nel mon- za, dalla severità che riserviamo
do e che intreccia i suoni che ci a noi stessi. Assomigliamo a vol-
raggiungono. Melodia…. Quanto te al Bianconiglio, il famoso per-
è bello questo termine, che gen- sonaggio di Alice nel paese delle
tilmente chiede! “Me - lo – dia!”. meraviglie, che corre senza meta
È una richiesta che non esplici- gridando “È tardi! È tardi!”. Sia-
ta l’oggetto, ma esige il dono. “Me mo intrappolati nella convinzione
- lo – dia!”. Un imperativo. Come che il tempo del servizio si misuri
se chi chiede sapesse che pres- in minuti e ore, terminate le qua-
so l’altro è custodito un pezzo di li “non c’è più tempo”. Stando nella
sé e ne reclamasse la restituzione. metafora che stiamo percorrendo,
Non esige un atto, ma una dispo- apprendiamo che la musica non si
sizione. E se ci pensiamo bene il misura esclusivamente in minu-
servizio che rimane non è fatto di ti e secondi, ma più appropria-
attività, ma di relazione. tamente in battiti, un po’ come il
Il nostro servizio, come ogni cuore. La musica ha il tempo del
melodia, ha una sua evoluzio- cuore e non dell’orologio.

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al ritmo del servizio

Come la musica, il servizio è una melodia, LA MELODIA DEL SERVIZIO


un ritmo, che non solo accompagna il cammino, di Mattia Civico

ma che è il cammino stesso e ha la forza Inquadra e ascolta


di determinarne direzione e sviluppi l’audio. Qual è la melodia
della mia vita?
Marco Belardinelli

di freschezza e autenticità è piutto-


sto alto. Al contrario anche un bra-
no veloce, della durata breve, può
contenere un’intuizione fulminante,
un ritornello che si incastona nella
memoria.
In quali condizioni quindi il nostro
servizio può essere musica?
Azzardo una risposta. Quando melo-
dia, ritmo, silenzi, arrangiamenti,

Il silenzio, nel servizio come nella musica, pause, accelerazioni sono armoni-
camente un tutt’uno, impastati in
non è assenza, ma respiro una relazione di senso: come il pane
inzuppato nel vino, come la nostra
adolescenza, che ha accompa- vita immersa nelle scelte del Patto.
gnato una Route, o che canta- Allora potremo dire con Ezio Bosso
va sempre quell’amico speciale; che “Il servizio è una musica mera-
La musica è immersa nel nostro vigliosa”.
tempo, nella nostra vita familia-
re, sociale, lavorativa: la canzone
del primo bacio, il brano che mi
hai dedicato, la musica che abbia-

Gianluca Poli
mo ballato sulla spiaggia, il canto
che ha accompagnato un incon-
tro o un saluto.
La musica è tutto quello che c’è,
fino alle estreme conseguen-
Senza l’ansia Siamo chiamati a servire stando in ascolto dei battiti nostri e altrui, sco- ze, fino a trasformare l’apparen-

del dover fare, ma nella prendo così che il tempo della musica è talmente intimo che ha la forza
di modificare il tempo stesso del cuore. La musica, come il servizio, è una
te assenza in presenza: anche il
silenzio è musica; anche la pausa
gioia dell’esserci questione di tempo solo in coerenza con ciò che si vuole raccontare con la ha senso se concertata, se fa par-
propria vita. Non una questione organizzativa, ma il ritmo del nostro passo: te del componimento. Il silenzio,

La musica fa parte adagio, andante, allegro o vivace con brio. E ogni tempo ha un suo perché. nel servizio come nella musica,
La disponibilità al servizio potrebbe quindi non essere per forza messa in non è assenza, ma respiro. Non
del nostro patrimonio relazione con i nostri mille impegni, valutando se “ci sta” o meno, ma piut- è la durata della composizione
esistenziale, ed è uno tosto una dimensione immersa nel nostro tempo. Senza l’ansia del dover che determina la sua bellezza:
straordinario strumento fare, ma nella gioia dell’esserci. il mio brano, come il mio servi-

di apprendimento La musica però c’è sempre anche quando si smette di suonare. Vive nel
ricordo e nelle risonanze, perché abbraccia la vita reale: quando reincon-
zio, può essere breve o prolunga-
to, ma comunque un capolavoro
tri la melodia che ha segnato un momento preciso – una relazione, un’emo- (...e viceversa!). Ci sono brani che
zione, una esperienza – la musica è in grado di rievocare non solo eventi, durano quindici minuti, il quadru-
ma pensieri e scelte. La musica fa parte del nostro patrimonio esistenziale, plo di quanto solitamente è tolle-
ed è uno straordinario strumento di apprendimento. Uno strumento edu- rabile: il rischio della ripetizione,
cativo! Capita certamente a ognuno di noi di rievocare il brano della nostra dell’autocitazione, della perdita

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al ritmo del servizio

di servizio. Cosa tiene insieme la


tua vita?
don claudio burgio
«C’è un disegno unitario nella mia
Fondatore e presidente dell’associazione Kayrós,
vita. Il Vangelo è lo spirito che uni-
sce, il ponte che salda la cella del che gestisce comunità di accoglienza per minori e
Beccaria con l’altare del Duomo. Se servizi educativi per adolescenti, don Claudio Burgio
vivessi il servizio con ragazzi così - 53 anni - è un appassionato musicista e composi-
profondamente segnati da vite tore. Dal 2007 al 2021 è stato rettore della Cappel-
difficili disancorandomi dall’al- la musicale del Duomo di Milano. Fra gli altri libri, ha
tare non riuscirei più a orientar-
scritto Una storia più grande di noi, un lavoro disco-
mi e tanto meno a essere per loro
grafico per la catechesi degli adolescenti.
un riferimento. Non potrei partire
da altre ragioni, se non quella del
Vangelo, per sostenere uno sguar-
do che al tempo stesso sia ricon- va in maggiore, ti permette di gio- cipe, permette di andare in pro-

tutto è musica
ciliativo ed educativo. Nella vita ci ire, di trovare un senso più grande. fondità, far uscire emozioni e
sono tanti sguardi ma poi c’è uno Parlare di colonna sonora è ridut- sentimenti. È l’arte più umana fra
sguardo unico che unifica che tivo, come se fosse qualcosa che tutte, ti mette in rapporto con
rende tutto visibile». si giustappone alla vita, non è un l’assoluto, con l’intimità. Zaccaria
– Poi c’è la musica che avvolge sottofondo: il servizio è un’anima (alias Baby Gang, ndr) non si fida-
e coinvolge, che spiega il tempo musicata pregnante e trasversale. va dell’adulto. L’essermi introdot-

tutto è servizio
giusto. Il Kairos, appunto. Dove Tutto è musica e tutto è servizio. È to nel suo mondo musicale mi ha
sta la musica nella tua vita? così che leggo le fasi della mia vita: permesso di entrare in un rappor-
«La musica come il Vangelo è un c’è la stagione di Palestrina e c’è la to di fiducia che neanche la psi-
collante straordinario. Oggi biso- stagione della trap. Una melodia cologa era riuscita a instaurare.
gna saperla ascoltare. Se voglia- che alle volte sembra non conci- Lo strumento musicale è diventa-
mo conoscere i giovani ed educare liarsi, fatta di generi ampi e oppo- to come una terapia. Anche musi-
i ragazzi più difficili, non possiamo sti, ma piena di gesti eccezionali che molto violente permettono di
trascurare questo elemento che è e inattesi che aprono assonanze, entrare nei vissuti, nelle esperien-

La melodia trap dell’educatore la loro forma di comunicare. Dob-


biamo prendere coscienza di que-
chiasmi tra vite lontane che si toc-
cano lì, nel tuo servizio. Nella tua
ze di vita più dolorose. La musica
è un veicolo per entrare in riso-

e musicista don Claudio Burgio sti linguaggi per quanto fuorvianti,


giudicati e giudicanti, dobbia-
melodia».
– Noi scout amiamo sorride-
nanza con il mondo emotivo pro-
prio e altrui, di toccare con mano
mo riuscire ad avere uno sguar- re e cantare ... sempre. Perché la l’inquieto vivere di chi non riesce
do profondo e originale. Leggere musica è strumento educativo? a esprimersi se non con la propria
in profondità una pagina antica di «È uno strumento educativo prin- melodia».

A
Nicola Cavallotti te di Kairos, comunità per giovani assumere la direzione della stes- un canto gregoriano è importante
in difficoltà. sa Cappella musicale diretta dal quanto leggere un testo di musi-

Margherita Ganzerli
volte ci arrovelliamo mio maestro. La mia è una storia ca rap, dotiamoci degli strumenti
alla ricerca di analo- – Don Claudio, com’è nata la vocazionale esistenziale fatta di per leggere entrambe! La musica è
gie strane e complica- comunione tra musica e spirito cicli che in modi curiosi trovava- arte, anche i canti di oggi comu-
te, spiegare il mondo nel tuo percorso? no soluzioni interessanti per chiu- nicano tanto, sta a noi decifrare,
non è semplice e cer- «Fin dal principio l’intreccio fra dersi. Dopo essermi dedicato per decodificare questi stili».
chiamo legami, connessioni, fra musica e vocazione sacerdota- anni alla musicologia liturgica, – Se il servizio è musica, qual è la
cose o discipline per trovare sen- le mi è parso inestricabile. Basti come compositore, professore e melodia nel tuo servizio?
so e significato. C’è chi invece non pensare che il mio primo maestro, collaboratore dell’Ufficio liturgico «Il servizio non è un’azione eroica,
forza alcuna analogia ma sempli- quando avevo 8-9 anni, fu monsi- della curia, anche oggi - da cap- non è una sinfonia che viene rein-
cemente le incarna. Don Claudio gnor Luciano Migliavacca, musi- pellano del carcere Beccaria - la terpretata, finisce e si conclude,
Burgio è questo, e tanto altro. È cista importante e direttore della musica è strutturale nel mio servi- è una melodia perenne che attra-
educatore e musicista, composi- Cappella musicale del Duomo. Mi zio con i ragazzi, ma in una forma versa tutta la vita. Non concede la
tore, cappellano del carcere mino- accompagnò durante gli anni del nuova: la trap». tregua del sentirsi arrivato. Vive di
rile Beccaria di Milano, direttore coro di Milano. Un cerchio che si – Vivi incarichi e realtà diverse. vari registri, a volte va in minore,
cappella musicale del Duomo della chiuse nel 2007, quando la Fab- A volte capita anche a noi capi di assume i tratti della passione, del-

Nicola Cavallotti
stessa città, fondatore e presiden- brica del duomo mi chiese di sentirci “presi” da tante richieste la sofferenza e del dramma, e poi

12 | Agosto 2022 13 | | Agosto


13 Luglio 2021
2022
al ritmo del servizio

Bugiardino
➢,
Nicola Cavallotti

3. Dosi e modo d’uso (come avere cura del tempo mio e altrui)

LA CURA DEL TEMPO


La dose raccomandata richiede l’assunzione personale e comunitaria
alternata di 3 principi attivi: la preghiera, l’umiltà, la pazienza. Se vi sem-
brano non sufficientemente pragmatiche si consiglia di:
1) regalare una trottola agli impulsivi delle nostre comunità, un tempo tra
il pensiero e la parola potrà migliorare la qualità della relazione;
2) far sedimentare sempre un’esperienza o una discussione, prima di
prendere una decisione Ha da passà ’a nuttata
3) mettere nel proprio Progetto del capo di tacere volutamente ogni tan-

C
Antonella Cilenti, Anica Casetta 2. Indicazioni terapeutiche to o di forzarsi a parlare per chi non si esprime mai;
Ricordate Giovanni 13,34? «Vi do un comandamen- 4) ascoltare senza filtri, quante volte ci facciamo una nostra idea sui tem-
aro capo che spesso fatichi a capire quanto to nuovo» dove la parola comandamento non è la tra- pi degli altri? magari poi scopriamo che è un’idea completamente errata!
tempo dedicare al servizio, a come divider- duzione fedele perché al suo posto dovrebbe esserci la 5) leggere MOMO di Michael Ende.
ti tra tante cose della vita, a comprendere parola ISTRUZIONE. Dal comando all’istruirsi. La terapia
le scelte che gli altri intorno a te fanno per da usare nella cura del tempo è sostituire gli imperativi 4. Sovradosaggio ed effetti indesiderati
organizzare il proprio tempo, LEGGI ATTEN- presenti nella nostra coscienza con un fare interlocuto- Ma la cura è solo quella per il mio - importantissimo - tempo? Bisogna
TAMENTE questo foglio prima di prendere i tuoi futuri rio, soprattutto se il tempo che vogliamo comprendere istruirsi nel porre a se stessi prima che agli altri alcune domande: qual è
impegni associativi, contiene importanti informazioni è il tempo degli altri. Il risultato atteso dalla terapia è un il peso specifico del mio tempo? È misurato su di me, sulle mie esigen-
per te. tempo del rispetto della persona. Non c’è un impegno ze, sulle mie scelte, sulle mie priorità? Dobbiamo essere rispettosi anche
di serie A e uno di serie B, ci sono tante cose pregnanti di noi stessi, dell’equilibrio che richiede il tempo dedicato alle nostre vite.
1. Cosa devi sapere prima di prenderti la Cura nella vita di un 20enne, così come di un 40enne e di un Con quale intensità il tempo risuona in me? Forse è questo che fa la qua-
del tempo 60enne, cose diverse, ma tutte totalizzanti o liberanti lità del mio tempo: il coinvolgimento, il movimento, il sentimento che ne
Nella musica come nel servizio il tempo assume signi- in una logica di servizio gioioso e condiviso. Come si può nasce dal viverlo e condividerlo. Il cuore percepisce questo mio tempo?
ficato solo in coerenza con ciò che si vuole raccontare. chiedere lo stesso tempo a tutti? C’è chi ha famiglia e chi Questo richiede una serena analisi, una costante riprogettazione e tan-
Bisogna allora inquadrare il tempo del servizio: il tempo la lascia per studiare fuori… comunque è uno sbattone! ta lealtà. Le nostre stanchezze così non saranno attribuite a patologie
che dono fa i conti con tutto il mio me, non è un altro Certo in questo rispetto è chiesta la stessa attenzione «Tutto il tempo altrui.

che il cuore
tempo, è sempre il mio tempo. Tuttavia è necessario e responsabilità ai capi di esperienza e ai capi al loro
riflettere sul fatto che in staff, in Comunità capi, con i primo progetto del capo. Perché si è sulla stessa bar- 5. Scadenza e Conservazione
ragazzi il mio tempo diventa il nostro tempo. ca IMPEGNATIVA di chi non giudica, ma capisce ed ela- non percepisce E se poi alla fine invece sulla disponibilità di un altro capo c’è un proble-
Questo induce a delle valutazioni: parlare del mio tem- bora una strategia con quello staff, con quella Comunità
è perduto» ma conclamato da tutti (staff, Comunità capi), un’analisi non soggettiva,
po, del mio ritmo, dei miei “sì, ci sono” o dei miei “non capi, in quel comitato di zona, con quello staff di campo. un problema per cui si rischia di mettere a rischio tutta la barca? Se si ha
contate su di me” è qualcosa che può allora far bene E l’anno prossimo? Altro giro, altra corsa, si cambia tut- Momo, di Michael Ende l’impressione che ostinarsi con la cura non abbia senso? Allora si inviterà
a me e alla comunità con cui condivido il mio tempo? to negli staff, o quasi, visti i turn-over alla velocità del- comunitariamente il capo a rivedere le sue scelte di servizio.
Il tempo di ciascuno è voluto, liberato o trattenuto? la luce! Ci vuole malleabilità per stare sulla barca! Ma
Accogliere l’altro e le sue ragioni è già condivisione in come si fa? Quali sono gli strumenti per accogliere e ritmo e respiro 6. Avvertenze e precauzioni
Comunità capi o educare alla condivisione? accettare i tempi della coscienza? di Mattia Civico Per giungere a questo, prima di segnalare un non funzionamento della
cura all’autorità competente (AC&AC, autrici del bugiardino), si ricordi di
compilare il seguente format.
Marco Belardinelli
È stato dedicato un tempo opportuno a:
• un tempo personale di sospensione del giudizio?
• un tempo a due per confrontarsi?
• un tempo comunitario per cercare nuove soluzioni i in cui ognuno si
Inquadra e ascolta l’audio. senta rispettato nel suo donarsi?
Ci sono brani in 3/4 o in 4/4. • un tempo illuminato per tutti per prendere decisioni che riguardano il
bene comune?
Che differenza fa? L’accento.
Chi decide dove vanno
Attenzione: non utilizzare la Cura del tempo ad anno scout troppo inol-
gli accenti? trato. TENERE la Cura del tempo ALLA PORTATA E ALLA VISTA DI TUT-
TI I CAPI

14 | Agosto 2022 15 | Agosto 2022


al ritmo del servizio

DI SPARTITI
lasciamo sopraffare dagli impegni La bellezza co che avevamo pensato perché le

è nelle cose che


e dalle scadenze, quando abbiamo coccinelle stanno costruendo da
occhi e cuore aperti al dono del- sole i loro rifugi nel bosco e allo-
la vita. seppur piccole ra andiamo anche a noi a giocare,
E se fosse così anche nel servizio?
rendono unica nell’aprire un Vangelo all’imbru-

LAsCiati vuoti
Se anche nello stare con i bambini nire - alla fine di una giornata di
e le bambine, i ragazzi e le ragaz- la nostra vita strada - e raccontarci cosa dice
ze, avessimo cura di stare più che alla nostra vita.
di fare? la e a cercarla ancora e ancora? La bellezza di chiedersi scu-
Se provassimo a non lasciarci gui- La bellezza nell’aspettarsi prima sa, di dirsi una parola di confor-
dare solo dalle cose ben inserite di un incontro, nel dire il nome di to, di confrontarsi su un episodio
nelle caselle dei nostri program- ciascuno quando arriva e chieder- spiacevole, di decidere insieme le

La bellezza fuori programma mi - come dalle note sullo spar-


tito - , ma ad assaporare il tempo
che ci è dato per stare insieme?
si come stai, nel mangiare insieme
intorno a un tavolo apparecchiato
con cura, nel correre a perdifiato
regole del campo, di starsi accan-
to in silenzio davanti al fuoco (che
a volte a quindici anni hai solo
Se provassimo a non dover ave- dietro un roverino, nel celebrare bisogno di sentire che qualcuno è
re necessariamente ogni istante all’alba una Partenza sapendo che accanto a te).

Q
Valeria Leone sente e il futuro dell’Associazione. Ne ho incontrati dell’attività sotto controllo, pro- da quel momento in poi nulla sarà La bellezza di ascoltare le doman-
tanti e talvolta mi è parso che la fatica – comprensibile grammato, pensato, definito? Se più come prima, nel fare fiesta con de e non avere tutte le risposte,
uanto tempo richiede il servizio. Quanto – che un servizio educativo come il nostro comporta, si provassimo a lasciare una casella il reparto alla fine di un’impre- ma cercarle insieme. La bellezza
tempo si prende. Quante serate. Weekend. fosse presa tutto il resto. Che la fatica, la stanchezza, i vuota, a far sì che si colori da sola, sa, nel fermarsi lungo la strada ad di dirci che alcune cose della vita
Ferie. Vacanze. E poi, a un certo pun- calendari sempre pieni, la sensazione che “la vita fuori con ciò che accadrà senza di noi? ascoltare il racconto di un anzia- ci fanno paura, ma quanto può
to, c’è chi dice che non ce la fa più. C’è chi da qui” si incastri tra un impegno scout e l’altro, aves- Se provassimo a cercarla davvero no abitante della valle, nel prega- essere grande la speranza. (Che di
dice che se fa scautismo non riesce a fare sero offuscato la bellezza. L’avessero nascosta, relegata la bellezza che scintilla nelle ore re insieme per il nonno di Martina più grande c’è solo la Carità).
nient’altro. C’è chi dice che «non ha più una vita». a piccoli barlumi di soddisfazione per un’attività ben che passiamo con loro, a ricono- che è morto da poco e lei è tri- La bellezza di sapere che ci sei, ci
E spesso a dirlo sono i capi e le capo più giovani: il pre- riuscita, per una verifica positiva, per una riunione di scerla, a contemplarla, a custodir- ste, nel rinunciare a fare un gio- siamo, andiamo.
Comunità capi andata bene.
Ma la bellezza è un’altra cosa.
La bellezza – e lo dico con tutta la consapevolezza che allegro, andante
potrei risultare banale – è nelle cose che seppur picco- di Mattia Civico
le rendono unica la nostra vita.
La nostra vita è certamente fatta di momenti straordi-
nari: molti e molte di noi ricorderanno la prima vacan-
za con gli amici, la prima volta che ci siamo innamorati,
il giorno del diploma o della laurea, il giorno in cui ci
siamo sposati, il giorno della Promessa o della Parten-
za, ma anche il giorno in cui abbiamo perso una per-
sona cara, quando abbiamo fatto un incidente o un Inquadra e ascolta l’audio.
infortunio, un periodo di malattia. Il tempo del nostro servizio
Sono momenti preziosi, che nella gioia come nel dolo- com’è? Adagissimo, sostenuto,
re, ci rendono persone uniche per la nostra storia, con allegro, andante con brio?
le nostre ricchezze e le nostre fragilità.
Quanti battiti al minuto?
Ma la vita si gioca nell’ordinario. Le nostre vite, così
È un tempo esclusivo o in
come quelle dei nostri ragazzi e delle nostre ragaz-
ze, sono perlopiù vite ordinarie. E la felicità è spesso armonia con il tempo vitale?
custodita in piccole cose di tutti i giorni: un caffè con È integrato o isolato?
un amico, una cena con chi amiamo, un giro in bici-
cletta, un tuffo al mare, una camminata in montagna,
un concerto sotto le stelle di giugno, un pranzo in
famiglia, una telefonata inaspettata, un regalo di com-
Davide Bianchi

pleanno, un abbraccio con una persona che non vede-


vamo da tempo e chissà quante altre cose vi staranno
venendo in mente. Cose che spesso vediamo e assapo-
riamo quando andiamo più lentamente, quando non ci
Gianluca Poli

16 | Agosto 2022 17 | Agosto 2022


al ritmo del servizio

progetto del capo sempre a lasciare spazio ad esi-


ti possibili, ad eventi diversi, non
preventivati e che chiedono un

Lo strumento
continuo ri-progettarsi.
c) essere disponibili a entrare nel-
la dinamica di una circolarità tra
idee, valori, azioni e valutazio-

che dà il ritmo
ne (circolarità è proprio il tempo
del ritmo… il punto finale è l’ini-
zio dell’idea… per ricominciare in
modo nuovo ma fedele).
Insomma, progettarsi non vuol dire
pensare una linearità, ma vuol dire
esprimere una disposizione conti-
nua alla verifica e al cambiamen-
Marco Moschini to per rafforzare l’offerta delle mie
Annalisa DeMuro capacità, delle mie ideazioni, del-
Incaricati nazionali le mie visioni, che non posso che

S
alla Formazione capi compartecipare perché opero in
un contesto di condivisione di
tare al ritmo del servizio mete e obiettivi, di azioni e soste-
ci rinvia a una metafora gni, cioè in una esperienza di voca-
che è veramente prezio- zione all’educazione.
sa e che mostra lo stile Questa capacità di progettarsi ha
corretto della formazio- uno strumento privilegiato che va
ne al e nel servizio. Stare al tempo educativa. Tre dinamiche che van- Sono anche le tre dimensioni che alla nostra azione educativa e a me dimenticare l’altro, gli altri (per- custodito e curato: il progetto del
e al ritmo è una immagine musica- no esercitate e affinate: accrescere aiutano a far emergere le mie doti stesso, implica anche individuare sonalizzare non vuol dire auto- capo. Un patrimonio formativo che
le che ci dice che si deve prestare la capacità di “ascoltare” me stes- ma anche a fare chiarezza dei miei specifiche necessità formative. E centrarsi, ma mostrare come tu la nostra Associazione ha sempre
attenzione a ciò che si ascolta, a ciò so, gli educandi, il territorio, il mio bisogni come educatore; io non formarsi vuol dire: puoi avere cura dell’altro) pensato come centrale e che nel-
che viviamo, a ciò che ci è richie- tempo; valorizzare l’esperienza sono un qualcuno già arrivato (mai a) assumere su di sé una logica pro- b) pensare di progettarsi in modo le comunità capi dobbiamo valoriz-
sto. Sono tre azioni che definisco- personale nelle relazioni che vivo; lo siamo) e per fare bene il mio gettuale; individuare, in modo “aperto”: nel senso che, pur zare. Uno strumento da vivere in
no i momenti preliminari di un atto valutare come vivo questa espe- servizio ho bisogno di ridiscute- intenzionale, obiettivi, contenu- mettendo in conto tappe, spazi, un’ottica dinamica e non burocra-
che ciascun capo deve saper eser- rienza, quali valori sono a misura re sempre le mie capacità e i miei ti, metodi e verifiche di un per- tempi, di un intervento per lavo- tica. Sostanziale e non come una
citare, per accrescere la sua azione del mio impegno. limiti, e ciò mai da solo. corso formativo che, ponendo al rare su di sé e sul proprio profi- formalità. Uno specchio necessario
Ho la necessità di specchiarmi e centro se stessi, ha cura di non lo, debbo essere però disponibile su cui costruire ogni progettazio-
condividere con gli altri con i qua- ne, attuazione e verifica del nostro
li vivo il servizio, questi tre tem- percorso di capi. Uno strumento
pi nella reciprocità e nello stile del Verso il nuovo modello di Formazione Capi di cui non possiamo fare a meno
discernimento. Insieme, infatti, e che è il più evidente elemento di
siamo chiamati a rispondere ade- raccordo tra l’azione educativa e
Al Consiglio generale del 2020 è stato presentato il documento
guatamente alle richieste dei nostri le necessità formative di ciascu-
ragazzi e ragazze; i quali esprimo-
FoCa 2.0 e votato il documento Binari 2021 che ribadisce alcuni no di noi; strumento essenziale di
no sempre nel loro protagonismo, concetti del Foca 2.0. Nel 2022 le Zone hanno poi espresso le loro formazione continua e permanen-
la profondità e urgenza delle loro opinioni sull’argomento e su tali idee i consiglieri generali si sono te. È per questo che nel processo
domande, la concretezza dei loro confrontati. Ora, alla luce degli elementi sopra detti, la Commissio- di riforma della foca dal 2017, pas-
impegni. I ragazzi hanno bisogno ne nominata da Capo Guida e Capo scout, in collaborazione con la sando per Foca 2.0, Binari 2021 sino
di una comunità i cui membri (tutti FoCa nazionale e regionale, sta predisponendo il nuovo modello. Al ai recenti lavori della Commissio-
davvero) sappiano sempre ridiscu- ne integrata di CG per la riforma,
centro la solidità del capo educatore, la formazione permanen-
tere e riposizionarsi rispetto a loro. si è sempre messo in evidenza l’im-
te, la dimensione comunitaria per una progettazione formativa
Al ritmo di questi tempi dobbiamo portanza di questo strumento di
anche impostare il nostro cammi- personalizzata, il mandato educativo allo staff, l’importanza della crescita di tutti i capi (vedi box).
no formativo. Riconoscersi, e rico- formazione metodologica, momenti di formazione anche tarati su D’altronde il ritmo lo deve dare
noscere i nostri bisogni rispetto nuove esigenze dei capi e tanto altro. (Maria Paola Gatti) proprio uno strumento.

18 | Agosto 2022 19 | Agosto 2022


Alessandro Gragnanin
al ritmo del servizio

Quel rumore
LA MIA CANZONE
di Mattia Civico

di sottofondo Inquadra e ascolta


l’audio. Qual è la tua

Ascoltarsi, prima
Non c’è modo di stabilire un livel- come per magia, le cose, io sono canzone del servizio?
lo oggettivo sopra o sotto il quale stato bene. Sempre. Dalle sve-
Si sente bene o è
si è buoni o cattivi capi. Le attivi- glie antelucane per le assemblee
disturbata da rumori di

che i troppi impegni stonino


tà di staff, Comunità capi e Zona regionali nel cuore della Basili-
sono tutte tessere del puzzle cata alle frustranti ricerche del sottofondo?
che compongono il nostro servi- parcheggio nei dintorni di una
zio. L’attività più semplice richie- parrocchia bolognese per l’assem- ché un impegno mi pesa, se ho
de una consapevolezza profonda blea di Zona, io ho trovato sem- bisogno di ricaricare le pile o di
(che è cosa ben diversa dall’istru- pre, sempre, sempre, il mio posto togliermi dalle scarpe quel sas-

C
Angelo Giordano rebbero a un capo è bello quanto e solo al singolo capo e non può zione pratica) della complessità di in quel coro a cui c’è solo bisogno solino sulla Comunità capi che ...
gravoso. Immagino che star dietro essere soggetta a giudizio di terzi, ogni azione educativa. di affacciarsi per far parte della probabilmente mi rende indige-
i mancava solo il corso a tutto tutto non sia impossibile, che siano lo staff, la Comunità capi Formazione ed esperienza posso- melodia. sta l’ulteriore riunione...tenendo
di pronto soccorso. ma: per quanto tempo? o B.-P. che ti compare in sogno. no arrivare fino a un certo punto. Ma se le tessere non si incastrano? conto - nel mio caso - anche del
«C’è anche la parte di Ed eccolo lì il rumore di fondo. Più in là nel numero troverete, a Per andare oltre è indispensabile Ti chiedo, capo: come decidi se barometro familiare: con un po’
disostruzione pedia- Negli occhi rovesciati in alto alla pagina 29, un box riassuntivo sulla il confronto e il sentirsi comunità, un evento per te è irrinunciabile di autoironia, sostengo da tempo
trica». Butta lì la capo fine della riunione di Comunità struttura associativa per aiutarci a diventando strumenti in accor- o meno? che l’associazione degli avvocati
gruppo. capi (o leggendo la relativa chat ragionare su questa piccola galas- do con gli altri nella sinfonia del- Personalmente, mi regolo in base divorzisti potrebbe serenamente
E un capo L/C che pregusta le Whatsapp) in cui si scopre che sia di eventi attorno a cui tutti noi lo scautismo. Perchè tutte le volte alla melodia del servizio, cercan- essere ospitata a un certo civi-
VDBC da 2 anni non può, sempli- anche la settimana successiva l’A- orbitiamo. che sono riuscito ad incastrare, do di ascoltarmi e capire per- co di Piazza Pasquale Paoli, Roma.
cemente, ignorare la moral sua- GESCI, da buon dio geloso, si vor- Se quella riunione in più rischia di
sion della faccenda… rebbe portar via altre due serate. essere la goccia che fa trabocca-
«Ma all’incontro formativo sul Nel realizzare che a quell’incon- Alessandro Gragnanin re il vaso di una quotidianità osti-
tema di orientamento sessuale, tro, proprio perchè è un incontro le, naturalmente declino senza
identità di genere e Chiesa ci vie- con chi ci sostiene e ci affianca, rimorso.
ni?», insinua quel quadro regiona- tu ci saresti voluto andare ma ti è A meno che sia la stessa Associa-
le così in gamba… impossibile. Staff, Comunità capi, zione a venirmi incontro, che so,
«Ciao Babbo Scoiattolo». Mi scrive parrocchia, zona, territorio, geni- organizzando a vari livelli otto
Arcanda: «Ci sei alla riunione della tori e tocca pure leggere la stampa eventi in sette giorni o piazzando-
Rete Regionale Cerchi?» associativa! si serenamente in orario di ufficio
Eccomi, eccomi sempre. Ma non si supera il rumore di fon- di giorni feriali (sic.).
Beh. Quasi. do scorrendo nervosamente lo E il rumore di fondo della quoti-
Un vecchio detto della CIA, pro- schermo del cellulare pensando: dianità è sempre meglio del silen-
babilmente apocrifo, recita(- “Non vorrei essere qui”. Né porta zio della rinuncia, purchè si riesca,
va): “Esistono spie anziane e spie frutto fare un discernimento fret- come direbbe Cocci, a mantenere
temerarie. Non esistono spie toloso che cataloghi opportuni- il proprio impegno di capo.
anziane e temerarie”. Ditemi voi se tà per se stessi e i ragazzi come Che non è la somma degli eventi.
uno qualunque dei tre eventi scout “incompatibili” con gli impegni Lo so, lo so, si deve sempre volare
(reali) presi a esempio possa essere personali e familiari di ognuno. alto, buttare il cuore oltre l’osta-
oggettivamente considerato inuti- Il rischio più triste è relegare nel colo se no …
le per il servizio di un capo ai suoi rumore di fondo della quotidianità Ma oltre una certa quota manca
ragazzi. Possiamo girarci attorno un’ottima musica la cui esecuzio- l’ossigeno e troppo in alto volano
tutte le volte che volete. Parteci- ne, però, dopo sereno e fraterno solo i palloni gonfiati.
pare a tutti gli eventi che tocche- confronto con gli altri, sta sempre Che, prima o poi, scoppiano.

20 | Agosto 2022 21 | Agosto 2022


al ritmo del servizio

Guida da te sata piena solo se la tua promessa propria personale storia, identità, che Valentina, nelle sue scelte, al

la tua
di servizio sarà sempre presente. chiamata – di dire il proprio sì con- lavoro, con i suoi colleghi, nel con-
Quando sento parlare di “parten- vinto all’impegno civile, alla seque- vivere con il suo ragazzo, nei suoi
za associativa”, oltre a un profondo la di Cristo nella Chiesa, al servizio progetti di vita insomma, sono
dolore interno dovuto a un mix di come testimonianza dell’amore di assolutamente convinto che non

ambulanza
emozioni di disgusto e sofferenza, Dio e come impegno che cambia il ha mai smesso di cercare il vol-
dopo aver spiegato che non esiste mondo. to di Cristo nell’altro. Però, che io
una partenza associativa o extra Ma cosa si deve aggiungere a una un po’ rompiballe lo sono, le dico
associativa ma esiste la Partenza frase tanto perfetta? Dunque, il «senti, che ne pensi di questa ini-
– e punto! -, mi viene sempre da nostro mandato di educatori, caro ziativa della Croce Rossa? Cerca-
pensare a una Partenza data quasi capo e cara capo, non è manda- no persone in gamba che possano
come lasciapassare per entrare in re avanti l’Associazione, che è un dare disponibilità in questo servi-

Per cambiare il mondo,


Comunità capi. obiettivo troppo complicato – fida- zio… Magari può interessarti». E lei
Sono io che penso male eh, ma tevi che sono consigliere generale. mi dice che effettivamente sta cer-

non per mandare avanti


come diceva qualcuno, a pensar Noi capi abbiamo un obiettivo mol- cando un ambito in cui impegnar-
male, ogni tanto, ci si prende. to più facile: cambiare il mondo! si. E penso: bingo. Bingo perché
Non so, ma quelli della “parten- Ti racconto questa: un paio di set- Valentina ha bisogno di impegno

l’Associazione
za associativa” – ripetiamo assie- timane fa ho risentito una mia ex e la società ha bisogno di gen-
me che non esiste! – una volta scolta, dopo un bel po’ di tempo. te come Valentina. Perché se mai
passato il compitino dei due anni Valentina. Classe 1992. Una delle dovessi averne bisogno, sarei pro-
in Comunità capi…. Addio. Ritirati ragazze più in gamba che io abbia prio contento che l’ambulanza che
a vita privata. Fine dell’impegno e mai conosciuto. È stata una mia mi sta portando in ospedale per
del Servizio. Fine di tutto. novizia. Dopo la Partenza, ha deci- salvarmi la vita, sia guidata proprio
La Partenza è forse la cosa meglio so di entrare in Comunità capi. La da Valentina.

C
Oscar Logoteta caro capo e cara capo, con le tue promessa di servizio in ogni ambi- congegnata in AGESCI – oltre al sua permanenza in comunità capi
scelte che hai fatto, uscirai dall’A- to della vita: nel sociale, nel lavoro, fatto che se siamo qui, caro capo è stata perfettamente in linea con
aro capo, cara capo, spe- GESCI ma continuerai la tua pro- nella propria chiesa, nel volon- e cara capo, è solo per un unico la media nazionale. Un po’ meno PAUSA
ro che l’anno prossimo messa di servizio e la promessa di tariato, in politica, in consiglio motivo: educare, appena puntia- di tre anni. Passano quattro, forse di Mattia Civico
non leggerai più Propo- vedere il volto di Cristo nell’altro e comunale, come dottore, come mo il nostro sguardo educativo sui cinque anni. «Ho finito l’universi-
sta Educativa. nell’altra per sempre. E sai perché operaio, come impiegato. nostri lupetti e coccinelle, uomini tà, ho trovato lavoro, che fatica…»,
Spero non sarai più in ti auguro di andare a profetizzare Quella che hai fatto è una scelta e donne della Partenza. mi dice. Bene, dico io. Poi si arriva
Comunità capi. Spero non dovrai servizio altrove? Perché ne abbia- di vita, cioè che il servizio non sia Riporto direttamente dal rego- a un paio di settimane fa. «Sai ho
più fare meravigliose vacanze di mo tanto bisogno: persone – che una parentesi della tua vita ma hai lamento della branca R/S: la comprato casa, con il mio ragaz-
Branco e di Cerchio. Davvero, lo qualcuno chiama “la società civi- scelto – e lo hai scelto tu – che la Partenza si prende se si sceglie – zo, ti ricordi? Sono felice!». E lo
Alessandro Gragnanin

spero tanto. Perché spero che tu, le” – che possano declinare la loro tua vita non potrà che essere pen- liberamente e ciascuno secondo la sono anche io, penso. Perché so
Inquadra e ascolta l’audio.
Anche il cambiare spartito o
la pausa hanno senso se fan-
no parte del componimento.
Mai pensato?

22 | Agosto 2022 23 | Agosto 2022


al ritmo del servizio

i musicanti
tiva, compiendo un gesto appa-
rentemente inutile: formare una della nostra Associazione (contri- comune) progettandolo con cura,
banda musicale, cioè una picco- buire alla crescita dei ragazzi come per far emergere l’anima profonda
la comunità in grado di realizzare persone significative e felici). di tutta la musica che producia-
i propri sogni. E allora, che musica vogliamo suo- mo! Una musica che sia fedele alle

di brema
Comunità nella quale ognuno è nare nelle nostre Comunità Capi? scelte del Patto, che non tradisca
semplicemente sé stesso, ha il pro- Come vogliamo indirizzare ver- la nostra vocazione.
prio strumento da suonare, cioè la so una vita piena e felice i ragazzi La musica ha le sue regole, vin-
propria diversità (competenza), che il Signore ci affida? Sono con- coli e legami che bisogna cono-
che va a costituire un punto di for- vinto che l’unione fa la forza… e scere bene (formazione)! Anche
za, e non di debolezza, per produr- anche il divertimento! Ogni stru- la creatività, la soluzione inedi-
re una musica corale che coronerà mento, preso da solo, suona qual- ta, l’improvvisazione sono frutto

Armonizzarsi il destino dei quattro musican-


ti. Essi riescono nei loro intenti
cosa di bello. Ma una comunità è
come un’orchestra che suona una
di competenza e discernimento.
Possiamo comporre musica anche

nell’unicità
suonando insieme (e “aggiustan- sinfonia, e sarà bellissima se tro- con scarti di tempo, accelerando o
do” forse anche le proprie esisten- verà quel tema, quella melodia che rallentando, cambiando… Ma solo

dei propri
ze), e ci insegnano come i talenti espliciti il senso complessivo di ciò se conosciamo le ragioni di chi
personali e le esperienze accumu- che facciamo, e non divenga una ce le ha regalate potremo essere
late negli anni, se messe a dispo- goffa accozzaglia di singole voci. sempre “sul pezzo”, in modo che

strumenti
sizione di tutti, facciano affrontare Non è sempre facile, occorro- anche nella mia personalissima
ogni ostacolo, indipendentemente no esercizio, pazienza e… lo spi- esecuzione si riconosca il leitmo-
dall’età o da quale specie si appar- rito dei Musicanti! Saremo tutti tiv generale. La musica infatti non
tenga. vincitori se, nell’unicità del pro- è mai solitaria, è sempre un atto
È dunque non solo una storia di prio strumento, ciascuno riu- artistico e quindi profondamen-

Q
Ruggero Mariani altruismo e amicizia che ci invi- scirà a donarsi trovando la via per te relazionale. La musica è la rela-
ta a non arrenderci di fronte alle armonizzarsi nell’esecuzione col- zione non solo con ciò che è stato,
uando si profila all’orizzon- avversità, ma è una favola peda- lettiva, ascoltando mutualmente il ma con ciò che sarà, che si pen-
te la n+1 riunione di Comunità gogica, molto scout, perché fatta respiro, il ritmo dell’altro, “sinto- serà, che si ascolterà. Evoca, anti-
Capi, la playlist del mio cervel- di aiuto reciproco, coraggio, com- nizzandosi” con altri capi, con gli cipa il futuro e sosterrà il passo e
lo - generalmente settata sulle prensione; paradigma del lavoro strumenti altrui, in una Comuni- le scelte che faremo.
colonne sonore cinematografi- di squadra, di fiducia e fedeltà nei tà Capi nella quale ci si riconosca “Vieni piuttosto con noi, andiamo a
che di quel genio smisurato di Ennio Mor- confronti di chi cammina con noi. come fratelli, vivendo un’esperien- Brema; qualcosa meglio della mor-
ricone - non sa se accompagnarmi con Favola nella quale i quattro prota- za di comunione, di testimonian- te lo trovi dappertutto; tu hai una
il suono del carillon del duello finale nel gonisti soltanto alla fine si rende- za, di amore, nella quale è bello bella voce e, se faremo della musica
western “Per qualche dollaro in più”, con il ranno pienamente conto di aver stare. tutti insieme, sarà una bellezza!” …
pacificante oboe di padre Gabriel in “Mis- combattuto e vinto per ambire alla È il nostro lavoro educativo scrive- Per essere ancor di più strumenti
sion” o con il nevrotico motivo del film felicità. Felicità che è uno scopo re insieme uno spartito (obiettivo (musicali) di Dio!
“Indagine su un cittadino al di sopra di
ogni sospetto”...!
Ma in realtà, specchiandomi nei miei
compagni d’avventura, mi ritrovo sem- CHE MUSICA
pre catapultato dentro una favola dei fra- QUESTA COCA
telli Grimm, nella quale sono protagonisti di Mattia Civico
un asino, un cane, un gatto, un gallo e,
soprattutto, la musica. I quattro anima-
li, fuggitivi attraverso i teutonici boschi,
sono i famosi Musicanti di Brema: la sto-
ria ha più di una morale, ed ha molto da
dire alla cellula vitale della nostra Asso-
ciazione. Inquadra e ascolta l’audio.
Alessandro Gragnanin

È innanzitutto una favola di salvezza, poi-


Coinvolgi la Comunità capi,
ché i quattro scalcagnati protagonisti,
create la vostra playlist del
insieme al coraggio di cambiare, riescono
a raggiungere una finale condizione posi- Servizio.
Margherita Ganzerli

24 | Agosto 2022 25 | Agosto 2022


al ritmo del servizio

La solita Confronto
colti, si potranno comporre su una proporzionalmente la grandezza più facile che decidano di abban-
bacheca, pronti ad avviare il suc- del carattere. Ma da quando “i più” donare.
cessivo esercizio di accomuna- avrebbero ragione a prescindere? A modalità che puntano alla comu-

e sintesi,
mento col quale arrivare a una La maggioranza è mezzo o fine? nanza, a questa “accomodanza”,
proposizione capace di restituire Decidere a maggioranza di intro- sarebbero dunque da preferire

solfa? accordarsi
la “comunanza”. durre la dittatura in Italia lo defini- modalità divergenti. Lo dobbiamo
A rileggere la sequenza appare evi- reste un atto democratico? alla nostra essenza di gente che sa
dente che alle opinioni divergen- Ed eccoci al punto: è l’abitudine, guardare l’orizzonte senza smette-

in Co.Ca.
ti (Minority Report) non vien data con il venir meno del senso criti- re il passo!
importanza: si arriva dritti a quel co, che ci fa credere che “si fa così E allora propongo un’indicazione
che accomuna. Di poco conto le perché si è sempre fatto così!” E pratica, un’attrezzatura4 da spe-
descrizioni, le valutazioni, i fon- le abitudini nascondono la par- rimentare già in qualche attività
damenti nell’esperienza su cui si te meno nobile della nostra for- di Co.Ca. Provate nel confronto a

V
Giorgio Prada poggerebbero tali sintetici giudi- mazione2. Che si possa imparare lasciar perdere quanto accomu-
zi. Siamo dalle parti delle check- dal confronto non si discute, sono na per concentrarvi invece sul-
i è mai capitato di avver- list, delle customer satisfaction, o semmai i modi di tale confronto a le “ali”, sulle posizioni estreme.
tire che il confronto tra nella democrazia diretta che segue far nascere più di un dubbio. Certo Afferratele con coraggio e ciascu-
Capi, in Zona o in Regio- la logica Top-Botton Button: “un si risparmia tempo quando si trova no provi a misurarsi con esse sol-
ne, persino in Comunità like per contare!”. La firma di una una via che per di più ci semplifica tanto, mostrando come e quanto
capi numerose, abbia il petizione online, non è lo stesso? la vita, ma di qui non può passa- gli pare di esser distante da una
sapore di uno stanco rituale invece La questione ci viene bene o male re innovazione perché il pensiero e/più che dall’altra. Anche se può
che essere il momento per impara- spiegata, ma il nostro agire si esau- divergente è già espunto in par- sembrarci assurdo (perché sono
re qualcosa di nuovo? A volte sono risce nell’adesione alla campagna, tenza. Interessa solo ciò che uni- posizioni minoritarie, poco con-
le abitudini, il “si è sempre fat- altrimenti chiudiamo il messaggio: sce, accomuna, crea identità. divise), chiediamoci quali potreb-
to così” a guidare la nostra canoa. il resto…. non conta. Il mondo dei social, e già il meta- bero essere le ricadute pratiche
Come quando si insiste nel ricer- Torniamo alla bacheca dove ciascu- verso, sono costruiti ricalcando qualora le scegliessimo, riferen-
care quel che accomuna invece no avrà nel frattempo letto i post- modalità relazionali sperimenta- doci alla nostra esperienza invece
che osservare le differenze. Quan- it. Provate a pensarci… si potrebbe te: manifestando al gruppo al quale che fermarci alle convinzioni. Evi-
do si mira alle “sintesi”. ridisporre ogni msg seguendo cia- apparteniamo un’idea diversa pos- teremmo il pre-giudizio e potrem-
Avviene quando il “confronto tra scuno la propria “associazione di siamo scatenare nostro malgrado mo sorprenderci del confronto
capi” è pensato come “tra pari”, idee”. Ma se ciascuno utilizzas- una resistenza, il coalizzarsi del- autentico che potrebbe sortirne,
senza tener conto che l’esperienza se una logica associativa differen- la comunanza. Chi non ha cono- e qualora ne intuissimo la fecondi-
maturata non è mai la stessa. Essa te? Finiremmo in Prigione e senza sciuto la pressione del gruppo sul tà, forse, una primavera associativa
è radicata in territori anche limi- passare dal Via! Costretti a discu- divergent, l’eterodosso, l’eretico? non tarderà a venire…
trofi eppur differenti come solo le tere di principi fondamentali. No! Ecco, la questione è un po’ que-
comunità umane sanno essere una Per fortuna il tempo a disposizione sta: adeguarsi all’idea che l’identità
nei confronti dell’altra; per non sta per scadere e ci tranquillizza si definisce nel mutuo rispecchia-
parlare della differenza tra Capi di la sensazione di essere già d’ac- mento conduce dritti alla conser- Per approfondire
primo pelo considerati come chi, cordo. Ma l’accordo è qualcosa che vazione. Studiando il fenomeno
più che un “fratello maggiore” pare sta già nelle cose o al contrario è il dei social3 scopriamo che la “pola- 1. Cfr. a cura di B. Gambacorti e C. Pal-
un “nonno”. Così alla fine “uno vale risultato di un processo? Accordo rizzazione” avviene quando, nel mieri, Disagio e lavoro educativo - Pro-

uno”, ma… il confronto? Ci si pone non è mica sintonia! 1 confronto tra idee diverse, il grup- spettive pedagogiche nell’esperienza della
contemporaneità, FrancoAngeli, 2021
“insieme di fronte” o ci limitiamo Ma c’è ancora dell’altro, purtroppo. po avverte la necessità di de-finir-
2. Mentre la sintonia è la comunanza di
a specchiarci gli uni negli altri? L’azione di sintesi conduce a si respingendo. Questo il motore,
diversi suoni emessi alla medesima fre-
La pratica del confronto così istru- un pensiero che più che comu- la causa di tanto hating. Che sia
quenza, l’accordo sono suoni di frequen-
ita si apre con la richiesta a un ne sarebbe meglio dire “di moda”, allora la paura degli effetti che si
ze diverse che il nostro orecchio avverte
gruppo di capi di esprimersi su un dal momento che la comunanza scatenano sui divergenti ad allon-
come “armoniche”, prima che l’intelletto
determinato argomento. Viene poi emerge dalla quantità di etichet- tanarci dalle discussioni e dal con-
arrivi a trarne regole matematiche.
comandato che l’espressione sia te ricorrenti. Le posizioni estre- flitto, preferendo ad essi l’accordo 3. W. Quattrociocchi e A. Vicini, Misinfor-
“sintetizzata” in una parola, un’im- me, distanti, sono semplicemente previo? mation – Guida alla società dell’informa-
magine, in grado di rappresenta- espunte e accade come con i word E se “quei che diversamente pen- zione e della credulità, FrancoAngeli, 2016
re il pensiero. Ci vengono chiesti cloud generator, che consentono sano” alla fine si stufassero di 4. G. Prada, Con metodo, dalla clinica
short message, capaci di stare in di rappresentare la maggior ricor- non esser considerati? Se va bene della formazione alle pratiche educative,
un post-it così che, una volta rac- renza dei termini aumentando impareranno presto a tacere, ma è FrancoAngeli, 2018

26 | Agosto 2022 Margherita Ganzerli 27 | Agosto 2022


Ilaria Tommasi

Gianluca Po
al ritmo del servizio

li
Semplicemente capi che hanno a cuore l’associazione,
Solo i puri di cuore mossi dal desiderio di restituire anche solo un po’ di
possono fare quanto l’AGESCI ha donato loro. Perché scommetter-

una buona zuppa si in zona, regione, nel livello nazionale, è questione


di cuore che dà ritmo al nostro servizio e che, come
Ludwig van Beethoven già Valentina Enea puntualizza in “Quadri (e) generato-
ri” nel numero di Pe Casa Co.ca., torna utile al servizio
nelle unità, in Comunità capi.
quando le uniche esperienze Sapete che Beethoven soffriva di aritmie cardiache?
profonde, progettate, sogna- Sapete che è stata avanzata la teoria secondo la quale il
te per i nostri ragazzi vengo- ritmo nelle sue sinfonie sia stato influenzato dall’irre-

la sinfonia
no vissute non nelle proprie golarità del suo ritmo cardiaco? Non dobbiamo teme-
comunità ma negli eventi di re la complessità, che è ricchezza; dobbiamo trovare
zona, regionali, nazionali. Stona equilibrio, ritmo dettato dal nostro cuore, anche se
quando “la competenza metodo- imperfetto. In un mondo complesso come il nostro (in

delle strutture
logica, la vita di fede, la respon- associazione siamo circa 180.000! Ogni tanto, tenia-
sabilità sociale e politica e molo a mente!) dobbiamo desiderare chiarezza degli
l’adeguatezza al compito e al ruo- scopi e non meno complessità. Dobbiamo evitare di
lo di educatore” vengono verificate altrove e non nel- essere ammaliati dalle sirene della semplificazione.
le Comunità capi. In altre parole, stona quando i Come insegna B.-P., non dobbiamo fuggire dai perico-

Dalla Comunità capi al nazionale,


livelli e le strutture perdono la loro caratteristica di li ma affrontarli, altrimenti è dietro l’angolo il rischio di
essere al “sostegno di” e diventano “suppletive di”. diventare salottieri inaffidabili nei naufragi.

armonia e stonature
L’azione sostitutiva delle strutture non stimola, anzi
crea scarsa autonomia e poca autostima, causando
fatica nei gruppi, incapaci di vivere in modo accurato COME FUNZIONA L’ORCHESTRA AGESCI
il proprio Progetto educativo, di riconoscere i desideri
scopi. La metafora della sinfonia illustra bene quello dei ragazzi, di compiere scelte autonome. Archi: violini primi! Gruppo/Comunità Capi

Q
Vincenzo Pipitone che dovrebbe essere un modo efficace di operare nel- A tutto questo si aggiunge un paradosso. Le incessan- (Statuto art. 25): realtà centrale dell’associazio-
le strutture, nelle quali si deve tenere conto di specifi- ti richieste surrogatorie alle strutture appesantisco- ne “per l’attuazione del metodo”, attraverso le
ual è la migliore sinfonia della storia? Secon- cità, di differenze che si integrano, in un sistema dove no il servizio delle stesse, ne allontanano gli scopi di tre branche; la Comunità capi elabora il proget-
do molti esperti il primo posto va riconosciu- poco o niente stona. supporto, disincentivano la disponibilità di quei capi to educativo, si interessa del mondo dell’educa-
to a L’eroica di Beethoven con una struttura E stona quando le pattuglie dei diversi livelli si sosti- che avrebbero avuto voglia di spendersi nei diversi zione, cura la formazione dei capi e la rete con il
musicale estremamente complessa, fuori tuiscono agli staff. Stona quando i livelli “superiori” ambienti associativi. CAPI, non supereroi, non esper- territorio.
dal comune. Sinfonia viene dal greco sym- prendono il posto dei livelli territoriali “inferiori”. Stona ti più degli altri, non con titoli accademici da capogiro. Archi: viole, contrabbassi! Assemblee/Consiglio
phonía, derivato da sýmphonos, syn- “con, insieme” e Generale (Statuto art. 21): organi di partecipazio-
da phoné “suono”. Quindi la migliore sinfonia della sto- ne democratica, a livello nazionale denominato
ria, quella che più di tutte ha il migliore “suono d’insie- Consiglio Generale “massimo organo deliberativo
me” è caratterizzata da una struttura complessa? dell’Associazione di cui esprime la volontà” (Sta-
Ma guarda un po’, non sempre semplificare vuol dire tuto art. 42).
rendere qualcosa efficiente. Eppure in AGESCI ricor- Fiati! Consigli (Statuto art. 22): organi di pro-
rentemente ci si domanda se la complessità dei livelli grammazione e di collegamento tra i livelli (grup-
territoriali e delle strutture (comitati, consigli, assem- po/zona, zona/regione, regione/nazionale).
blee…) sia un ostacolo alla loro funzionalità, allo sco- Percussioni! Comitati (Statuto art. 23): organo
po per cui esistono: il sostegno al servizio educativo esecutivo eletto dalle assemblee.
di ciascun capo, alle Comunità capi. Ed allora, in modo Corde! Responsabili/Presidenti (Statuto art. 24):
talvolta insaziabile, proponiamo riforme su riforme, animatori degli organi esecutivi, rappresentano
modifiche dello statuto e dei regolamenti, con la netta nei territori l’AGESCI.
sensazione che, nel tentativo di ricercare la semplifica- Direttori di orchestra! Capo Guida e Capo Scout
zione, rischiamo di aggiungere disordine. Il problema, (Statuto art. 41): presiedono l’associazione, rap-
pertanto, non sta nelle complessità, ma nell’equili- presentano e ne garantiscono l’unità in Italia e
brio, nell’armonia, nella consonanza di voci, nella sin- all’estero, sono i garanti dello Statuto e del Pat-
tesi, nella capacità di accordarsi, nella chiarezza degli to associativo.

28 | Agosto 2022 29 | Agosto 2022


al ritmo del servizio

#CG2022
Dai documenti
sulla partecipazione
al lavoro sull’identità
di genere, alla Route
nazionale delle
Comunità capi.
Tutte le novità dal
parlamento AGESCI
Ruggero Mariani

I
Vincenzo Pipitone

l Consiglio Generale 2022 Partecipazione: insieme


per cambiare il mondo e costruire la pace, che ha
visto radunarsi a Sacrofano (Roma) dal 2 al 5 giugno
oltre 300 capi, è stato segnato da scelte importan-
ti ed emozioni forti, a partire dalla telefonata della
segreteria particolare del Presidente della Repubblica -
riferita da Capo Guida e Capo Scout in apertura dei lavo-
ri - in cui si comunicava l’apprezzamento del presidente
Sergio Mattarella per i temi trattati.
La prima grande novità è stata la partecipazione di 40

C onsiglio G enerale 2 0 2 2
rover e scolte di tutta Italia. Già presenti al Consiglio
Generale nel 2015 per la verifica della Route naziona-
le, questa volta gli R/S hanno partecipato al Consiglio
Generale nel vero senso della parola. «Perché convocare
le ragazze e i ragazzi è una cosa seria. Significa ricono-
scere un diritto, un ruolo e una responsabilità. Significa
cedere potere, per creare processi partecipativi auten-
tici. Perché il contributo delle ragazze e dei ragazzi è un
contributo innovativo, di speranza e di futuro», scrive-
vano infatti Capo Guida e Capo Scout Daniela Ferrara e
Fabrizio Coccetti nella convoca. Così, andando oltre la
tentazione di fare progetti per loro, il Consiglio Generale
li ha fatti con loro! Gli R/S hanno portato l’esperienza di
#benèpossibile (il percorso lanciato dalla Branca nazio-
nale R/S sulla partecipazione e la rappresentanza sui
territori) e hanno partecipato ai lavori della commissio-
ne La partecipazione: insieme per cambiare il mondo. Il
risultato del lavoro congiunto di R/S e consiglieri è sta-
to il documento Comunità aperte per costruire insieme
il futuro approvato dal Consiglio Generale, che trovate
in allegato a questo numero di Pe: «Ci sentiamo chia-
mati a contribuire nelle comunità che abitiamo, con uno
sguardo vigile verso i bisogni, con la responsabilità del

30 | Agosto 2022 31 | Agosto 2022


al ritmo del servizio

prenderci cura, attraverso un impegno attivo e concre- è diventata occasione per stimolare una maggiore pre- ne dà mandato a Capo Guida e Capo scout di nominare dalle varie realtà ecclesiali. Ci aspetta un tempo fecon-
to», è uno degli orizzonti che ragazzi e capi si impegna- sa di coscienza da parte delle capo e dei capi rispetto una commissione composta da capi, assistenti eccle- do, senza strappi, utilizziamo questo tempo necessa-
no a vivere. al proprio cammino di fede, all’appartenenza alla Chie- siastici e Consiglieri generali, con esperienza nel cam- rio che ci è donato».
Sempre sul tema della partecipazione, il Consiglio sa e alla testimonianza che sono chiamati a dare. Nel po educativo e pastorale con persone e realtà LGBT+, In coincidenza con il cinquantesimo dell’Associazione
Generale ha poi approvato il documento Artigiani di documento L’Animatore Spirituale di Gruppo, sem- per avviare percorsi che creino spazi e occasioni di si è poi dato avvio al percorso per la realizzazione del-
pace (lo troverete allegato al prossimo numero di Pe), pre approvato dal Consiglio Generale, si indica quindi ascolto sia di persone LGBT+ (ragazzi e capi, presenti o la Route nazionale delle Comunità Capi, per il 2024 o
per contribuire alla «costruzione di una umanità piena in questa figura - non sostitutiva dell’AE - il compito di usciti dall’Associazione) che delle Comunità capi, delle il 2025. Prima della discussione e dell’approvazione del
e realizzata»: «Impegnarsi prima, senza che gli altri si porsi al servizio di una maturazione nella fede di tut- famiglie, delle Zone e delle Regioni, raccogliendo così Bilancio dell’Associazione, è stata consegnata la Bene-
impegnino. Amare per primi, senza aspettarsi di esse- ti i capi, per sostenerli nel loro educare alla vita cristia- riflessioni e testimonianze. Una sintesi delle esperienze merenza dell’AGESCI alla memoria di David Sassoli
re amati. È l’amore di Cristo, che ci ha amati per primo, na, maturando come laici, testimoni di Cristo, secondo raccolte sarà poi presentata al Consiglio Generale 2024 alla presenza della moglie Alessandra Vittorini e del-
che suscita in noi la passione, lo slancio, la forza straor- quanto già auspicato dal Concilio Vaticano II. affinché lo stesso Consiglio Generale possa rilanciare la figlia Livia. Capo Guida e Capo Scout, con non poca
dinaria capace di trasformarci e trasformare il mondo». Un altro grande tema all’ordine del giorno, proveniente approfondimenti sulla nostra azione educativa. Inoltre, fatica per la commozione, ne hanno ripercorso il cam-
Altri importanti temi di lavoro sono stati il monitorag- dall’ascolto dei vissuti di ragazzi e capi e portato all’at- sempre in chiave relazioni e identità di genere, è stato mino e la moglie Alessandra ha ricordato come l’intera
gio sulla riforma Leonardo e la Commissione di For- tenzione di Capo Guida e Capo Scout anche da alcu- dato mandato al Comitato nazionale di promuovere a sua esistenza fosse permeata dai valori dello scautismo
mazione Capi, che ha individuato quattro ambiti su cui ne Zone e Regioni, ha portato alla mozione 55 per la tutti i livelli associativi occasioni formative per sen- che David ha testimoniato anche come Presidente del
lavorare: i moduli (occasioni significative di formazione), riflessione sull’identità di genere e sull’orientamen- sibilizzare al rispetto, all’ascolto e alla lettura dei biso- Parlamento Europeo, in questi tempi difficili, di muri,
la zona (centrale nella formazione permanente, artico- to sessuale. «Considerato che molte Comunità capi e gni dei ragazzi. «Questa esigenza ci interpella come di guerra, semplicemente con la forza della normalità.
landone in modo virtuoso la sostenibilità dell’impegno alcune Zone hanno vissuto momenti di ascolto e studio educatori. Sarà per l’AGESCI un lavoro provvidenzia- Il 48° Consiglio Generale si è infine chiuso con l’invito
insieme alla sussidiarietà tra livelli), il Progetto del capo sul tema, sia per accompagnare ragazzi e ragazze delle le secondo il senso forte del termine», ha commenta- di Capo Guida e Capo Scout a rilancio della partecipa-
e la formazione metodologica. proprie unità, sia per avviare processi di discernimen- to l’Assistente ecclesiastico generale padre Roberto Del zione: «Siamo chiamati a contribuire alla vita del Paese,
Il Consiglio Generale si è inoltre interrogato sull’assenza to autentico e rispettoso davanti a capo e capi, sorelle e Riccio. «Potevamo farlo lo scorso anno o l’anno prossi- della Chiesa e dell’Associazione: c’è necessità di farlo
o la difficoltà di una partecipazione costante dell’Assi- fratelli scout, che hanno fatto coming out, riconoscendo mo e invece accade oggi, nel primo anno del Sinodo, in aprendoci all’inedito, uscendo dai nostri gruppi, con-
stente ecclesiastico nella vita dei Gruppi. Ne è nata una nella propria comunità quell’ambiente capace, affidabi- perfetta sintonia con la Chiesa, all’inizio di un percorso tribuendo alla costruzione del bene comune, capi e
riflessione che è andata oltre l’urgenza del momento, ed le e meritevole di accogliere tale apertura», la mozio- di ascolto di tutte le istanze che vengono dalle diocesi e ragazzi insieme, preparando un futuro di pace».

Chiamati al servizio

C onsiglio G enerale 2 0 2 2
Fabrizio Marano, Capo Scout Francesco Scoppola, Presidente Annalisa Demuro, Incaricata Graziana Messina, Incaricata Paolo Carboni, Incaricato Alessandro Denicolai, Incaricato
d’Italia del Comitato nazionale nazionale alla Formazione capi nazionale al Coordinamento nazionale al Coordinamento nazionale alla Branca R/S (per
Metodologico Metodologico (per altri due anni) altri due anni)

«Sogno, anzi vedo già, un’associa- «Sogno uno scautismo che si Collegio nazionale Commissione economica BUONA STRADA!
zione sempre con lo zaino in spal- prenda cura delle esigenze dei di Controllo nazionale Hanno terminato il proprio mandato:
la, capace di attraversare le sfide di ragazzi, che sappia leggere quel
ogni tempo, con lo stile semplice che avviene nella società per tra- Fabrizio Coccetti
Angela Pirondi Paola Mondino
del fermarsi, accogliere, prendere durlo educativamente, che sia Capo Scout d’Italia
per mano chi si incontra, soprat- cosciente del suo valore politico Vincenzo Piccolo
tutto non scout, e compiere, con di miglioramento delle comunità Presidente del Comitato nazionale
il Suo aiuto, lunghi tratti di stra- e dei luoghi che abitiamo» (Fran- Maria Paola Gatti
Mauro Ciuci Benedetto Faggiano
da insieme» (Fabrizio Marano, 56 cesco Scoppola, 40 anni, Regione Incaricata alla Formazione capi
anni, Regione Calabria). Lazio). Tania Cantini
Incaricata al Coordinamento Metodologico

Leandro Di Prata Luca Piai


A loro il più fraterno grazie e l’augurio di Buona Strada!

32 | Agosto 2022 33 | Agosto 2022


Gianluca Poli
Martina Cavicchioli

LE RUBRICHE
Spiritualità
Battere e levare

L/C
L/C
Lupetti e coccinelle del grembiule

E/G
E/G
Credo negli esseri umani

R/S
R/S
In armonia con l’altro

Una cosa ben fatta


Ad libitum

La RubriCoCa
Una bella Canzone

34 | Agosto 2022 35 | Agosto 2022


al ritmo del servizio

Gianluca Poli
so nella regione della Giudea ma
anche comprendendo le fatiche
e i bisogni che lo stesso segno
di una gravidanza per Elisabet-
ta avrebbe comportato, esce e
si mette in cammino per servire,
Don Luca Delunghi mossa dal battito di Dio nel suo
Assistente ecclesiastico grembo.
nazionale alla branca E/G A che ritmo si muove il nostro
servire? Sul battito del nostro
Pensa una giovane che viveva in ego che copre le grida di chi cer-
un minuscolo paese alla perife- ca di alzare la propria voce per
ria di una delle province più spa- farsi sentire? Sul battito dei pas-
rute dell’Impero romano; una si dell’altro, facendosi capace di
ragazza che avrà immaginato il attendere, conoscere e accordar-
suo futuro, un po’ forzato dagli si con i ritmi e le melodie di chi ne

Gianluca Poli
usi e costumi dell’epoca, un po’ ha bisogno intorno a noi?
fantasticato nel solco delle sto- Il Vangelo di Luca è conosciuto
rie delle grandi donne del popo- anche per quei testi che l’autore
lo d’Israele. Pensa a una giovane inserisce nei primi capitoli nar-
donna che, consapevole di come rativi in cui non solo Maria, ma
l’unico Dio del suo popolo era anche Simeone e il vecchio Zac-
stato capace di irrompere nella caria, innalzano un Cantico a Dio
vita di Anna, Sara, Rachele, Ester, ringraziandolo e riconoscendo
Rebecca o Rut mostrandole forti il suo intervento di salvezza nel
e fedeli, capaci di vivere da pro- «Sole che nasce dall’alto», «sal-
tagoniste la loro vita, rendendo- vezza per i nostri nemici e gloria
le eterne, all’Angelo che entra in del suo popolo Israele».

Battere
casa sua non può che dire il suo Maria ha sentito un nuovo rit-
Eccomi perché Dio si faccia car- mo nella sua vita, un ritmo che
ne nella storia dell’umanità. Maria va in battere e levare… battere e

e levare
è una donna che diventa madre, levare… battere e levare, silenzio
orecchie che si aprono all’ascolto e parola, silenzio e parola, paro-
e subito un battito che si accorda la e azione: dove Maria è stata
a un altro, una forma che si perde capace di aprirsi, di fare spazio,
per servirne un’altra e un respiro di fare silenzio ha potuto sentire
dapprima all’unisono e poi di due nuovi suoni e nuove melodie che

Come Maria
vite separate che si riconoscono l’hanno fatta incamminare su una
reciprocamente nel tempo che strada nuova. Capita nella nostra
scandisce l’esistenza dell’altro. vita che la colonna sonora cambi,

al ritmo dell’amore
C’è sempre una musica, un tem- succede che la melodia o le paro-
po, un ritmo che fa da colonna le mutino improvvisamente con
sonora all’andamento quotidiano un ritmo incalzante e burrascoso
delle nostre giornate come alle o lento e indolente, ma l’impron-
discese ardite o alle risalite degli trati due cuori, quello di un bim- tempo di una melodia incalzan- ta costitutiva del battere e levare vita. Il cantico di Maria, il Magni- siamo in questo mondo per esse-
attimi più palpitanti o grevi. Così bo e quello di sua madre, si sono te. Così Luca ce lo racconta: «In ci ridesta dal torpore o dall’as- ficat, come ancor prima il cantico re interpreti di una musica antica
pensa a quale possa essere sta- conosciuti, accordati e ricono- quei giorni Maria si alzò e andò in sordante confusione per riac- di Anna, non fa altro che glorifi- e sempre nuova, quella del Van-
ta la colonna sonora nella vita di sciuti nella loro alterità. fretta verso la regione montuosa, cordarci sull’esempio di chi ci ha care Dio per il suo agire nella sto- gelo, che si accordi alla nostra
Maria, quella che ha fatto da sot- Mi piace pensare però che que- in una città di Giuda…», nei gior- preceduto nella storia della sal- ria degli uomini e Maria, con il vita in battere e levare… battere e
tofondo a quel doppio battito in sto accordarsi tra Maria e il bat- ni successivi al saluto dell’ange- vezza. C’è bisogno di fare spazio, suo sì, è parte di una missione levare, silenzio e parola, silenzio e
quel momento in cui ha appre- tito di Dio, che ora tiene il ritmo lo. Maria, non solo ascoltando le di togliere, di diminuire, di fare che fa propria e non per se stessa parola, parola e azione di Dio per
so la domanda e ha detto il suo nel suo grembo, è ciò che la spin- parole del messaggero che le ha silenzio perché si oda la Parola e il ma per l’umanità tutta, diventan- servire la nostra vita e quella di
sì, l’attimo in cui si sono incon- ge a muoversi, proprio come sul raccontato di un segno prodigio- suo battito d’amore per la nostra do modello per me e per te che chi ci è prossimo.

36 | Agosto 2022 37 | Agosto 2022


al ritmo del servizio

Lupetti e coccinelle
del grembiule L/C

Per un servizio che non sia L/C

un fare, quanto uno stile

Serena Cavallaro, Marco Piraccini


Pattuglia nazionale branca L/C

«Bene – disse la Signora dei suoni,


– ti porterò nella grotta dove nasce
la lingua della tua valle. Se riuscirai
a disegnare il suono anche solo di
una parola, quel suono ti obbedirà
e tutti gli altri gli andranno dietro
[…]
“Grazie” le aveva detto la Signo-
ra dei Suoni […] Ed Anna si mise
a disegnare una genziana. Ave-
va appena finito, quando sentì
una corrente d’aria venire dal fon-

Nicola Cavallotti
dere questa dimensione esisten- le di Branca (Cap 2, Le esperienze L’educare al servizio è educare al
do della grotta, modulando dolce- ziale passando dall’idea di “fare maestre). In quest’ottica il servizio bene comune ed è un atto di gran-
mente la parola ‘grazie’ […] servizio” a quella di “farsi servi”, diviene dunque lo “stile di vita” di de valenza politica; educare al ser-
Insomma, bastò proprio una paro- guidati dall’esempio di Gesù che ogni lupetto e coccinella. vizio è educare alla vita cristiana.
la gentile, una sola, per rompere si è fatto servo per noi. La sfida educativa oggi, quindi, è Non possiamo relegare questo
l’incantesimo e riportare la gioia là Ci è chiesto, inoltre, come capi comprendere come, parlando di stile semplicemente alla singola
dove solo il silenzio pareva doves- di far scoprire la grande bellezza servizio, non si possa non “vive- Buona azione ma piuttosto sfrut-
se regnare per sempre. Ecco, Coc- che è intorno a noi, di costruirla, re” la dimensione della fede, la tare anche questo strumento per
ci – concluse Scibà – ti auguro che scovarla e farla emergere in ogni dimensione della comunità e, infi- educare a una costanza di impe-
anche il tuo sentiero sia sempre occasione, di trovarla nella nostra ne, la dimensione “dell’andare fuo- gno che diventa gesto di custodia
seminato dei “grazie” che ti diran- vita, nella nostra storia. Con il ser- ri”. Le nostre comunità di branco dell’altro ed esperienza piena di
no per la gioia che avrai saputo vizio si costruisce il Bene e il Bene e di cerchio sono grandi palestre servizio al prossimo (vedi Manua-
donare». comune. di servizio, ma poi si deve ave- le di Branca LC, cap 9, La Buona
«La scoperta centrale che i bam- re il coraggio di uscire fuori dalle Azione).
La strada di Cocci è seminata dei bini fanno del servizio è for- tane e dalle sedi, perché il mon- Prendendo un’immagine bellissi-
grazie perché è stata semplice- se quella di comprendere che si do stesso in cui viviamo, il territo- ma della Chiesa di don Tonino Bel-
mente se stessa: non ha pensa- riceve più di quanto si offre. In un rio in cui “giochiamo” ha bisogno lo, già arcivescovo di Molfetta, ci
to di fare servizio, ha pensato di gesto, un’azione rivolta con genti- della bellezza che solo le cocci- piacerebbe pensare che il giorno
fare “solo” del proprio meglio per si in gioco al massimo delle proprie to, ma a vivere servendo», per dir- lezza a qualcuno c’è l’incontro con nelle e i lupetti riescono a trova- della Promessa oltre al cappellino
rendersi utile. Forse dovremmo possibilità, cercando la bellezza in la con le parole del Papa), non un qualcosa di grande, un vero e pro- re, ha bisogno di mani (di adulti e e allo zuccotto, al fazzolettone e ai
partire da questa immagine quan- ciò che si vive. momento distaccato da vivere con prio tesoro: la meraviglia di esse- bambini) che possano sporcarsi, distintivi, consegnassimo ai nostri
do pensiamo allo stile di servizio Probabilmente dobbiamo ricor- esperienze dedicate o con attivi- re capaci di bene e la bellezza di che possano giocare, che possano bambini il “grembiule” chiedendo
per gli L/C, al suono delle paro- darci, in primis come capi, che il tà “costruite” ad hoc. Dobbiamo accogliere, come frutto del pro- sperimentare, che possano tra- loro di promettere di fare del pro-
le “eccomi” e “del nostro meglio”; servizio è un modo di essere («Non essere capaci di accompagnare i prio fare, un tipo speciale di pace sformare il territorio in un posto prio meglio per essere veramente
alla volontà dei bambini di metter- siamo chiamati a servire ogni tan- lupetti e le coccinelle a compren- dentro di sé», è scritto nel Manua- migliore. “lupetti e coccinelle del grembiule”.

38 | Agosto 2022 39 | Agosto 2022


al ritmo del servizio

Credo
negli esseri
E/G
E/G

umani
Il servizio nella vita di reparto?
Naturale come fischiettare sotto la doccia
Paolo Di Tota pena intonato riporta alla mente promesso, è una prerogativa del

D
Pattuglia nazionale branca E/G tante emozioni; si ripete ogni an- nostro essere scout, ma è anche
no, più volte l’anno e, per noi capi, una caratteristica dell’essere don-
inanzi a voi m’impegno sul assume una valenza diversa ogni ne e uomini in questo mondo, co-

Nicola Cavallotti
mio onor e voglio esserne volta, pur non mutando mai le pa- me ci suggerisce Marco Mengoni
degno per te o Signor… c’è role. con la sua canzone Credo negli es-
chi l’ha letta canticchian- Abbiamo promesso sul nostro seri umani.
do e chi mente! Alcune note fanno onore di fare del nostro meglio Anche la storia ce lo insegna: anni
parte del nostro Dna, non possia- per aiutare gli altri in ogni circo- fa, uno studente chiese all’antro-
mo prescindere dal cantarle ogni stanza. Ecco da dove parte la no- pologa Margaret Mead quale fosse
Abbiamo promesso sul nostro onore di fare del nostro meglio
per aiutare gli altri in ogni circostanza
volta che ne abbiamo occasione, stra propensione al servizio! Non il primo segno di civiltà in una cul-
come il canto della Promessa, ap- c’è da pensarci troppo, l’abbiamo tura. Lo studente si aspettava che
Mead parlasse di ami, pentole di
terracotta o macine di pietra, ma sentire questa melodia? Come fa- cito sulla camicia, ma un modo nella fase dell’ideazione, attraver-
non fu così. Mead indicò un femo- remo noi capi a far sì che il loro d’essere; conquistare una specia- so lo scouting, i ragazzi guardan-
re rotto e poi guarito, spiegando cuore batta come un tamburo nel lità attraverso impegni verifica- dosi intorno possono scegliere
Giacomo Bindi

che nel regno animale se ti rompi mettersi al servizio dell’altro? La bili esprime lo sporcarsi le mani un’impresa che abbia un impatto
una gamba muori, non puoi scap- vita di squadriglia e reparto è un per inventare, costruire, aggiu- concreto sul mondo, realizzando
pare dal pericolo, andare al fiume pentagramma vuoto che aspetta di stare qualcosa che serva anche qualcosa di utile e necessario in
a bere o cercare cibo, sei car- essere riempito di note melodiose agli altri in squadriglia o reparto. un determinato momento, in una
ne per bestie predatrici. Nessun e colorate che accompagnano i ra- Essere un maestro di specialità o determinata città o quartiere, per
animale sopravvive a una gamba gazzi lungo il sentiero. La chiave di di competenza significa mettere determinate persone.
rotta abbastanza a lungo perché violino è la competenza: speciali- a disposizione dell’altro quanto La vita di reparto, quindi, sen-
l’osso guarisca. Un femore rotto e tà e brevetti, maestri di speciali- imparato, far risuonare quelle ca- za troppi sforzi, è luogo privile-
guarito è la prova che qualcuno si tà e competenza, con missioni e pacità che possono aiutare l’altro giato dove vivere il servizio, così
è preso il tempo di stare con colui imprese rappresentano occasioni a migliorare e migliorarsi. naturale da non accorgersene tal-
che è caduto, ne ha bendato la fe- privilegiate dove realizzare le no- Una missione affidata dai capi re- volta; naturale come fischietta-
rita, lo ha portato in un luogo si- stre Buone azioni, uno strumento parto potrebbe testare le compe- re sotto la doccia o durante una
curo e aiutato a riprendersi. La semplice, che spesso releghiamo tenze di una squadriglia svolgendo passeggiata, lo facciamo sponta-
studiosa disse che aiutare qual- ai nostri fratellini e sorelline, in cui un servizio per qualcuno o per la neamente perché un motivetto ci
cun altro nelle difficoltà è il pun- il mettersi a disposizione dell’altro collettività. E ancora, un’impresa è rimasto nella mente e cantarlo
to in cui la civiltà inizia. è immediata e concreta forma di è il modo più semplice con cui chi alleggerisce la giornata. Aiutare
Tutto bello - melodioso possiamo servizio! è più avanti nel sentiero si met- un’altra persona è proprio come
dire - ma Giulia, Leonardo, Gio- Una specialità e un brevetto non te a disposizione dei più piccoli cantare: alleggerisce chi lo fa e
vanni e Luce, le nostre guide e i sono solamente un distintivo cu- per insegnare e dare l’esempio e, chi lo riceve.
nostri esploratori, come faranno a

40 | Agosto 2022 41 | Agosto 2022


al ritmo del servizio

In armonia
con l’altro R/S
R/S

La dimensione politica del servizio

Chiara Bonvicini in ascolto di quanto ci circon- importante per riconoscerle e


Alessandro Denicolai da e degli altri: è una capacità non rimanere inerti di fronte ad
Incaricati nazionali che necessita di allenamento. E esse.

V
alla branca R/S le occasioni sono molte: l’espe- Occorre suscitare l’esigenza
rienza della comunità educa alla non solo di vedere, ma anche di
ivere il servizio in branca costruzione di relazioni empati- capire, di chiedersi ragione e di
R/S significa ricercare gli che, a essere capaci di cogliere i interrogarsi su come portare un
infiniti modi per rendere bisogni e le fatiche dell’altro e di contributo.
l’esercizio del dono uno limare i propri per farsi prossimi.
stile naturale, capace di entrare La strada è occasione di incontro Uno strumento da accordare

Alessandro Gregnanin
in armonia con l’altro. con il mondo reale, oltre il conte- sulla nota della gratuità
sto protettivo della propria cer- Proporre il servizio ai ragazzi e
Un orecchio da allenare chia: è bene fare esperienza delle alle ragazze significa invitarli a
Come per la musica, anche per cose belle da un lato e di quelle guardarsi attorno, aiutarli a rico-
il servizio ci vuole orecchio. Si che belle non sono dall’altro. Alle- noscere i bisogni intorno a loro;
tratta della capacità di mettersi nare gli occhi e il cuore alle sto- significa stimolare il desiderio di Mettendosi in gioco nei bisogni della vita rover e scolte
o meglio e ancor più di rimanere nature della realtà è un passaggio entrare in sim-patia con l’altro e affinano competenze e sensibilitò rendendosi utili
cioè di condividere i sentimen-
ti, la gioia come le sofferenze.
E ancora significa suscitare la me e tutto ciò che è mio è tuo” (LC a creare nell’incontro e nel pez- nascono dal dono di ciascuno, ma
Alessandro Gregnanin

domanda “e io cosa posso fare?” 15,31): come dire che non ha sen- zetto di strada condiviso. che si irrobustiscono attraverso le
e poi costruire occasioni per dare so misurare l’amore o riportarlo interazioni con gli altri. Ci rendia-
risposte concrete. ad un tornaconto. Dalla melodia alla sinfonia mo conto che il bene comune si
È importante proporre esperien- La progressione personale si Il servizio non può rimanere una costruisce con l’attenzione a non
ze differenti di servizio, non solo attua non tanto perché il rover e questione del singolo, ma deve lasciare indietro nessuno. Diven-
per aiutare a capire quali sono i la scolta “scelgono il servizio che diventare un’esperienza comuni- tiamo consapevoli che non siamo
contesti più consoni a ciascuno, fa per loro”, quanto perché met- taria. i soli a poter portare un contri-
ma per allenare tutte le capacità, tendosi in gioco nei bisogni della Insieme diamo uno sguardo a ciò buto: e questo diventa allo stesso
per imparare a riconoscere i suo- vita che li circonda affinano com- che ci circonda, a quali esigen- tempo lezione di umiltà e segno di
ni del bisogno, per rendere natu- petenze e sensibilità e si rendo- ze ci interpellano. Insieme pos- speranza. Allora ci facciamo sen-
rale il desiderio di farsi prossimi no utili. siamo anche decidere come dare tire, chiediamo aiuto a qualcun
dell’altro, chiunque sia. Il piacevole effetto collaterale è la nostra risposta, attraverso la altro, facciamo risuonare maga-
In questo percorso non sono “io” che praticando il dono, mi ritro- nostra comunità, ma anche poi in ri anche nelle istituzioni i bisogni
il centro. Il mio sguardo ed il mio verò arricchito senza averlo pro- rete con altri che hanno carismi che abbiamo osservato e accom-
orecchio sono sempre rivolti a ciò grammato a priori. Quel fare “per” particolari. pagnato, perché i diritti di chi
che è altro da me. Divento stru- qualcuno diventa fare “con”: sfu- Diventa più facile guardare alla è più fragile trovino eco dove è
mento di servizio e non suono ma la distinzione tra chi dà il ser- dimensione politica del servi- opportuno.
per me, ma per l’altro. Ecco l’im- vizio e chi ne fruisce, tra salvati e zio, emerge l’idea che dai proble- Quell’insieme di note va oltre la
portanza della dimensione della salvatori. Diventa invece più rile- mi si può uscire insieme. Insieme melodia del singolo strumento,
gratuità. “Figlio, tu sei sempre con vante la relazione che si è venuta attiviamo processi positivi, che prova a divenire sinfonia.

42 | Agosto 2022 43 | Agosto 2022


al ritmo del servizio

AD LIBITUM

Giacomo Bindi
Luca Salmoirago Quanto di buono vi raccontiamo Da chi ha messo a disposizione

D
in questa rubrica si inserisce nel un proprio appartamento o una
a soli non si va da nessu- filone di esperienze di questo tipo, parte della propria casa a chi ha
na parte. Ecco perché tan- ma è per una volta senza riferi- offerto un accompagnamento in
Stefano Costa

ti gruppi scout puntano a menti (chi non resiste dalla curio- questura per il disbrigo delle pra-
valorizzare le reti di relazione tra sità può chiedere lumi al Milano tiche per soggiornare e lavorare
persone al di fuori del servizio 34), perché immaginiamo che tanti in Italia. Da chi ha dato supporto
associativo canonico. Lo scouti- percorsi così siano fioriti all’inter- per l’assistenza sanitaria a chi ha
smo continua a unire nel tempo no delle comunità di cui faccia- seguito l’inserimento dei più pic-
genitori, capi che hanno concluso mo parte. Vi parliamo quindi di un coli in realtà educative e a scuo-
il servizio educativo, rover e scol- gruppo che ha sperimentato e col- la. Spesso ognuno ha poco tempo
te dopo la partenza. A volte è un’e- tivato negli anni una rete infor- e risorse scarse, ma il risultato,
sperienza che va indietro qualche male, che - senza necessità di mettendo insieme il poco di tut-
anno, ma continua nella vita “da costituire un’associazione e darsi ti, è miracoloso!
grandi”; che ci trova lavorato- uno statuto giuridico – si attiva al È una rete virtuale e virtuosa. Vir-
ri, mamme e papà, professioni- bisogno, in occasione di emergen- tuale, perché non ci si iscrive a
Una cosa ben fatta sti o operai, maestre o falegnami, ze sociali, come nel periodo delle nessuna associazione, non si fan-
bancari o elettricisti. Tutte perso- grandi ondate migratorie o, insie- no riunioni organizzative, sempli-
Quelli che al bisogno ne che vivono lo scautismo da cri- me a altre associazioni, è stata cemente si comunica alle persone

non si tirano indietro. stiani adulti e che, come di fronte


all’emergenza dei profughi ucraini,
presente nell’accoglienza a bambi-
ni e ragazzi Rom. Negli ultimi mesi
amiche un bisogno e si raccol-
gono le disponibilità. Virtuosa,
La rete informale si sentono chiamati a fare la pro- questa rete si è riattivata con l’ar- perché una volta avviata, que- ti dallo scautismo e consente di che modo), porre attenzione alle

ESPERIENZE DA CONDIVIDERE - Raccontaci anche tu la tua “Cosa ben fatta”. Scrivi a pe@agesci.it
degli “amici del Gruppo”el pria parte quando serve. rivo dei profughi ucraini. sta Rete contagia altre persone, sostenere un impegno che una sfumature nei gesti e nei modi

gruppo non necessariamente provenien- persona da sola o una famiglia


non sarebbe in grado di soste-
per non offendere la sensibili-
tà. Accettare che molto rimanga
nere. Il gruppo scout supporta, non detto e non tutto sia condivi-
stando nel suo specifico educa- so. L’esercizio che personalmente
tivo, cogliendo l’opportunità di stiamo facendo è di immaginar-
farsi contagiare dall’incontro con ci a ruoli scambiati: quindi avere
le altre persone e mettendosi a tutta la nostra vita in un trolley e
disposizione come cassa di riso- due borse del supermercato, non
nanza dell’iniziativa. aver soldi, non riuscire a comu-
Oltre che nel risultato pratico, il nicare sentendosi a disagio per il
miracolo è proprio nell’incontro fatto di avere bisogno.
con queste persone, ciascuna con È un’esperienza molto educati-
la sua storia segnata dalla guerra va, che si può condividere anche
e dal distacco dalla propria casa, con la comunità R/S, ma con
dalle proprie abitudini e relazioni. misura. A quel momento di tra-
Spesso con la parte maschile del- sloco iniziale deve con graduali-
la famiglia: uomini, padri e com- tà sostituirsi il delicato lavoro di
Ilaria Tommasi

pagni rimasti in Ucraina. accompagnamento nel rispetto


Ci sono questi momenti, impe- della sensibilità di chi si è incon-
gnativi, di inizio dell’accoglienza, trato. Da affrontare con la serietà
resi difficili dalla barriera lingui- di un impegno di cui spesso non
stica, dove ci si rende conto di si può preventivare né la dura-
dover per prima cosa restituire ta, né l’esito, ma da cui non ci si
dignità. Riconoscere l’altro come può sottrarre una volta che lo si
persona, farsi raccontare (in qual- è assunto.

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al ritmo co .servizio
casadel ca .

una bella canzone

2.

Marco Belardinelli
Impariamo
un canto nuovo 3.
1. La Co.Ca
lo spartito
Cantano gli staff
nelle difficoltà l’arrangiamento
Francesco Ghini

Alessandro Vai, Mattia Civico Ed è ancora una volta la Comuni-

M
tà capi il nostro coro, il luogo do-

5.
usica e parole, in una bel- ve abbiamo iniziato a “cantare”
la canzone, diventano una insieme agli altri per la prima vol-
TOCCA A VOI! cosa sola, come il pane in- ta; lasciandoci guidare, correggere,
Pausa non
La RubriCoCa
zuppato nel vino, come le nostre facendoci coraggio, a darci il “la”
attività intrise di fede, educazio- l’uno con l’altro; abbiamo impara- è silenzio
Cosa sarebbe il nostro
ne e politica. Cosa sarebbe il no- to a rientrare da una stonatura e a
6.
4.
stro servizio senza la fede? E cosa correggere un ritmo sbagliato; ab-
servizio senza la fede? sarebbe il nostro credere senza la biamo visto la gioia negli occhi di

E cosa sarebbe il concretezza delle nostre azioni?


A che servirebbero le più belle at-
chi canta e balla sulle nostre note.
Cantiamo dunque: troviamo il no-
Che strumento
Non si suona sono nella
nostro credere senza tività se non volessimo attraver- stro ritmo e cantiamo insieme una
“Coca Banda”?
se non
la concretezza delle so quelle cambiare il mondo? Che bella canzone! Note e parole, me-
si ascolta
nostre azioni?
educazione potremmo vivere se lodia e arrangiamento, voce e cor-

7.
non affidassimo al Signore ogni po, cantare e sorridere, suonare e
persona con cui stiamo camminan- tacere: «Ma che musica maestro,
do? Cantiamo dunque insieme una questa bella sinfonia il mondo
bella canzone! canterà!»
Se non so leggere
lo spartito come
faccio a cantare?

10.
Matteo Bergamini

8. Il ritmo
è dentro di me
ma la formazione
Solista o viene dai campi
corista?
9.
La musica
della Natura

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