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ROBINSON
scrivono per noi
Ernesto Assante
Leonetta Bentivoglio
Alessandro Bergonzoni
Sabato, 22 maggio 2021 Raffaella De Santis
Numero 233 0,50* Paolo Di Paolo
Silvia Fumarola
Battiato
Maurizio Maggiani
Stefano Massini
Piero Melati
Gabriele Romagnoli
Silvia Ronchey
Gianni Santoro
1945 - 2021
Michele Serra
Elisabetta Sgarbi
Andrea Silenzi
Antonio Spadaro
Nadia Terranova
Luca Valtorta
“
Manuel Vilas
NZ
* Settimanale, supplemento de la Repubblica del 22/05/2021. Sabato 22/05/2021 da vendersi obbligatoriamente con Repubblica e D a € 2,50.
Da domenica 23/05/2021 opzionale a € 0,50 più il prezzo del quotidiano. Sped. Abb. Post. Art. 1, Legge 46/04 del 27/02/2004 - Roma.
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2 ROBINSON Franco Battiato (1945-2021) Sabato, 22 maggio 2021
Per Franco
che voleva vederci
danzare
Viaggio per gli orizzonti perduti di Battiato
Un unico poema musicale, mistico e sensuale
di Silvia Ronchey
ranco Battiato era certamente caro a movimenti delle mani tentava di placare nel concerto
più di un dio. Probabilmente a tutti, del ’92 a Baghdad, ai tempi dell’embargo occidentale, o
j A Badgdad
1992: Battiato
è in Iraq
per suonare
con l’orchestra
nazionale
irachena
j ln copertina
1994: Il musicista
a Milano, ritratto
da Leonardo
Cendamo
mentre osserva
una sua opera
pittorica
esposta
alla Galleria
Maestri Incisori
Isabella Balena
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4 ROBINSON Franco Battiato (1945-2021) Sabato, 22 maggio 2021
l trionfo di un artista è nell’essere quale vennero risincronizzati gli orologi placcati oro
adorato non perché capito, ma per- (mentre Alan, povero ricco, gorgheggiava Tu sei l’uni-
j In moto
1969: Franco
Battiato
a bordo di una
motocicletta
Guazzoni
@ArchiviFarabola
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6 ROBINSON Franco Battiato (1945-2021) Sabato, 22 maggio 2021
n palco nudo: un pianoforte, una ta- pito che facevo sul serio e mi hanno mandato a lezioni
stiera vintage piena di manopole, di piano da una cugina di mia madre. Suonavo le ridu-
somini, delle zagare quando camminavo verso la piaz- nizzato dalla rivista Re Nudo durante il festival pop di
za. Ho sempre considerato i profumi un linguaggio che Parco Lambro a Milano. Iniziai alle due di notte, era
va decodificato e interpretato. Oggi che ho una certa quella la mia fascia oraria in quel periodo. Erano tutti fu-
età, e sono alla fine del mio percorso, sta aumentando mati dentro i sacchi a pelo, sembrava un campo di mor-
sempre di più, quello che prima era un fascino estetico ti. Ho iniziato con frequenze molto interessanti, che
e olfattivo, oggi è una conferma di esistenze superiori». k Il backstage di Shock in My Town creavano un’atmosfera extraterrestre, e proprio come
Foto da un videoclip lisergico con Battiato versione in un film di fantascienza piano piano vedevi la gente
La musica kendo che cita “un viaggio con la mescalina” che cominciava a uscire dai sacchi a pelo, prima un po’
«A tre anni chiedevo già strumenti musicali, ma i E in cui dice l’immortale frase: “Stiamo diventando straniti ma poi si sono fatti trasportare dall’onda elettro-
miei pensavano fosse un capriccio. A sei anni hanno ca- come degli insetti/ simili agli insetti” nica. È stata una notte incantevole. Comunque l’impres-
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Sabato, 22 maggio 2021 ROBINSON Franco Battiato (1945-2021) pagina 9
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Testamento
da Apriti Sesamo
2012
giovanni canitano
sione generale era che io fossi uno completamente “fuo- gliono fare la foto con le bandiere e me sullo sfondo, co-
ri”, cosa che non corrispondeva a verità. Un pomeriggio sì ho salutato improvvisamente il pubblico e me ne so-
durante le prove, sempre a Parco Lambro, un tale da- no andato. Mia nipote che era dietro le quinte, ha senti-
vanti a una piccola tenda, mi chiamò e mi diede un sac- La vita è magica e la gente to un capo di AN commentare: “Che stronzo!”».
chetto pieno di erba dicendomi “Battiato, fumati que-
sta, smettila con l’eroina!”. Ero molto magro, facevo che ignora questo si perde molto La Cura
quel tipo di musica, quindi ero un drogato». Gli esseri umani non muoiono «La Cura è un po’ il mio incubo, tutti mi chiedono di
questa canzone. Con Sgalambro abbiamo pensato di
Battiato e la destra Ci si trasforma. Non posso scrivere una canzone d’amore sopra le parti. L’amore
«La mia massima da quando ho preso coscienza del senza interesse di ritorno. Se ami qualcuno perché vuoi
mio essere, è: “Non mi piace comandare né essere co- affermare di non aver paura in cambio qualcosa, non è più amore. Se ami qualcuno
mandato”... Se c’è qualcuno che dice il contrario, vuol
dire che non ha la minima idea di quello che sono. Ho
della morte. Sto lavorando per per quello che è allora scatta la protezione, il riconosci-
mento dell’unicità dell’essere umano».
impiegato anni prima di accettare le offerte che mi face- essere degno di questo passaggio
va La Russa per un concerto. Fino a quando mi sono det- La vita e la morte
to: “Ma quando ti esibisci chiedi forse il certificato pena- «La vita è magica e la gente che ignora questo si per-
le a chi ti viene ad ascoltare?”. Il problema semmai sarà de molto. Ci sono delle condizioni magiche che avvolgo-
per loro ascoltare le mie canzoni. Così accettai la famo- no gli individui solo che molte volte non lo capiscono,
sa esibizione per AN a Milano. C’era un accordo preciso: non se ne accorgono neanche. Gli esseri umani non
per contratto avevo fatto scrivere che non ci sarebbe do- muoiono. Ci si trasforma. Non posso affermare di non
vuta essere neanche una bandiera sul palco, era un con- aver paura della morte. Sto lavorando per essere degno
certo, e bisognava rispettare la sacra neutralità del pal- di questo passaggio. Non bisogna avere debolezze nei
coscenico. Appena arrivati dietro le quinte ci accorgia- propri confronti perché la debolezza della materia gio-
mo che le bandiere ci sono. “Bene”, dico, “non se ne fa ca brutti scherzi. Anche dire come faccio io in Testamen-
niente”. Il contratto era chiaro. Decidono di togliere k Le immagini to “Mi piaceva tutto della mia vita mortale” significa in
ogni traccia di propaganda e così iniziammo. Durante il Le fotografie di Giovanni Canitano pubblicate realtà segnalare un limite, un attaccamento. Siamo im-
bis, alla fine del concerto, vedo un politico che confabu- su questo numero di Robinson fanno parte della grande permanenti: bisogna capire questo concetto e saper an-
la con dei ragazzi, e capisco che stanno avvicinandosi raccolta di materiale scattato dal fotografo dare al di là anche di ciò che ci dà piacere».
sotto il palco con bandiere e striscioni. Capito al volo: vo- in trent’anni di collaborazione con Battiato ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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10 ROBINSON Franco Battiato (1945-2021) Sabato, 22 maggio 2021
La leggenda
del gesuita
euclideo
di Antonio Spadaro
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Sabato, 22 maggio 2021 ROBINSON Franco Battiato (1945-2021) pagina 11
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Centro di gravità permanente
da La voce del padrone
1981
attiato non si acchiappa. La sua in tondo, quello che serve per vedere i mondi in-
lettura del reale non è mai geo- teriori e capire meglio la mia essenza.
o rigido. È a sua volta il frutto della contaminazio- La zona dove il musicista amava passeggiare non è senza timore di smentita: anche lui era stato pun-
ne — non del travestimento: deve essere chiaro! — lontana dalla casa nel paese etneo di Milo, in cui to dalla cimice metafisica. E per questo era, a suo
che richiede un bilanciamento dinamico degli Battiato ha trascorso la sua malattia e dove si è spento modo, un gesuita.
elementi. Quello necessario a un sufi per girare la mattina del 18 maggio ©RIPRODUZIONE RISERVATA
MASSIMO RECALCATI
IL GRIDO DI GIOBBE
Einaudi
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Sabato, 22 maggio 2021 ROBINSON Franco Battiato (1945-2021) pagina 13
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Bandiera bianca
da La voce del padrone
1981
j In bianco e nero
Un provino per il disco Campi
magnetici (2000). Gli scatti
È stato uno dei pochi sono di Giovanni Canitano
esempi eleganti,
arabinieri bulga- e non cinici, di uscita ceva il verso, citava, soprattutto cita-
«C
ri/correvano sui va in continuazione. Anche l’esoteri-
trampoli/mio non- dagli anni dell’impegno smo adelphiano, Calasso, Gurdjieff , i
no era un crosta-
ceo/zabadàn”. So- quasi obbligatorio testi di Fleur Jaeggy, in quel Battiato
da hit-parade parevano soprattutto
no versi della esila- Un uomo che ha beffato citazioni. Un divertimento colto che
rante parodia di oggi sarebbe radical-chic, ieri era solo
Battiato fatta da David Riondino ai ogni catalogazione, divertimento colto. Il Battiato “subli-
tempi del massimo successo del gran-
de etneo. La parodia, nel caso specifi- scuola e via maestra me” già era presente nel vinile del
suo trionfo pop, e già avvertibile era il
co, consisteva nel farsi gioco di un gio- potere ipnotico, quasi levitante, della
co. Il parodista coglieva la leggerezza sua musica. Ma per carità, non perdia-
irridente con la quale Battiato era pas- mo tra le nuvole e le galassie il Battia-
sato dall’avanguardia al pop, lavoran- to spiritoso, per non dire comico, del-
do molto, e bene, sul puro nonsense: le tante sue canzoni costruite con la
zero significato in allegro contrasto distruzione sistematica, e ilare, di
con l’eccesso di significato della sta- ogni cosa già nota e già cantata. «A
gione dei cantautori e dell’impegno Beethoven e Sinatra preferisco l’insa-
politico. lata» non è un manifesto politico, spe-
Molte canzoni (non tutte) della Vo- riamo questo sia evidente anche a chi
ce del padrone, e poco prima del mera- cerca la politica frugando nell’insala-
viglioso Patriots, sono un assemblag- ta: è una beffa da milioni di copie ven-
gio platealmente casuale di scampoli dute, uno scherzo dada, un gioco, ap-
della mitologia canzonettara e di tut- punto. Soprattutto un gioco. Forse so-
te o quasi le cose “di moda”; più spar- lo Rino Gaetano, se avesse vissuto
si accenni a orientalismi e misticismi qualche anno di più, avrebbe potuto
e al catalogo Adelphi, tanto per con- andarci vicino. O qualche demenzia-
fondere le idee. Il testo di Cuccurucu- le della scena bolognese, se non si fos-
cu, forse la più popolare tra le canzo- se immolato all’avanguardia, dalla
ni di Battiato, è un ipnotico collage di quale Battiato, invece, seppe attinge-
titoli di celebri canzoni e canzonette re quando serviva a lui, e uscirne
(Ruby Tuesday, Lady Madonna, Like a quando ebbe bisogno di cambiare
Rolling Stone, Just Like a Woman, Wi- umore, musica e pubblico.
th a Little Help from my Friends, ecce- Con il senno di poi possiamo dire
tera) infilzati, come allo spiedo, in un che Battiato è stato uno dei pochi
percorso sonoro battente, molto dan- esempi eleganti, e non cinici, di usci-
zerino, fascinosamente elettronico. ta dagli anni dell’impegno politico
Dylan, Beatles e i Rolling Stones buo- quasi obbligatorio. Gli anni Ottanta
ni per farne macedonia… pullulano di parole sciocche e di mo-
Per dirla facile: Battiato, nella sua di insulsi, come se la sola risposta pos-
vita artistica, si è divertito moltissi- sibile alla grevità fosse la futilità. Dei
mo, e se è inevitabile che le comme- paninari, del riflusso e dell’edonismo
morazioni rendano omaggio al Battia- reaganiano, con tutto il rispetto per i
Un giocoliere
botteghino e incatenando il pubblico gioco, che contiene il suo solo fine in
a quei suoi mantra liberi e giocondi. se stesso, che non ha secondi fini poli-
Giorgio Gaber, che gli fu molto ami- tici, ed è anche l’innocenza (sempre
co, quando parlava di Battiato si illu- rimpianta) dell’infanzia. Il suo gioco
minava e sorrideva per il grande di- era la cultura di massa: se Gaber, mae-
vertimento che gli procurava la sua stro dell’invettiva, la detestava, Battia-
stravaganza artistica, la sua intelli- to ci si divertiva come un bimbo con i
comico
genza divagante, il suo humour sicu- Lego.
lo (apparentabile, per vie misteriose, Divenne famoso, e popolarissimo,
a quello inglese), il suo farsi beffe di giocando con i materiali della massifi-
ogni catalogazione, scuola, via mae- cazione, danzando sui loro cocci. Sap-
stra. L’idea che si potesse diventare piamo bene che aveva un “altrove” da
una popstar senza esserlo, senza aver- rivendicare, la meditazione, il sufi-
ne alcun tratto, perfino somatico, ri- smo, la reincarnazione, l’enormità
e apolitico
sultò molto divertente, in quegli an- dell’Etna sopra il tetto della sua casa,
ni, non solamente a Battiato. «Toglie- dunque ben altro che la politica, se
temi l’ironia e mi avete tolto tutto», di- proprio di politica si vuole parlare.
ce Battiato in una vecchia intervista Ma per non farcelo pesare troppo,
televisiva ritrasmessa in questi gior- questo suo altrove, ci ha presi in giro
ni. con Cuccurucucu, ed è stata una fe-
Ai tempi la giovane critica musica- sta. Non è una novità, del resto, che
le che lavorava nei quotidiani (ne fa- capiti proprio al comico di avere fami-
cevo parte) parlò di post-modern. Tut- liarità con il sublime: nelle meccani-
to quello che faceva il verso al passa- che celesti la playlist prevede che alla
to smontandolo e rimontandolo a pia- Cura, o a Mesopotamia, si alterni Cuc-
giovanni canitano
cimento per noi era post-modern. Me- di Michele Serra curucucu. Anche tra i dervisci rotanti,
tà futile, metà mortuario, il post-mo- pare sia la preferita.
dern non prendeva niente sul serio, fa- ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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Sabato, 22 maggio 2021 ROBINSON Franco Battiato (1945-2021) pagina 15
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Alexander Platz
da Giubbe Rosse
1989
giovanni canitano
giovanni canitano
FOTOGRAMMA
del suo mentore, lo ha spiegato lei stessa parlando k Lui e loro Battiato ci ha fatto scoprire che i suoi mondi lon-
del suo percorso artistico: «Dico solo, citando Bat- Sopra, in alto: provini fotografici scattati tanissimi non lo erano poi così tanto, bastava solo
tiato, che “poi alla fine se uno davvero crede in nella casa di Milano durante una sessione lasciarsi andare e immaginarli. Generoso e senza
quello che fa, può ascoltare il proprio cuore e farsi per un album nel 2008 pregiudizi, ha scritto per le donne nuove pagine,
seguire”. Ha dimostrato questo nella sua esperien- Sotto, da sinistra: frame tratto dal video come mappe per esplorare il talento. Si è fatto gui-
za, facendo anche delle canzoni ostiche, si è preso di un concerto con Giuni Russo; dare dai sentimenti, ha cantato dell’assenza e
i suoi rischi e ha costruito a poco a poco la sua car- con Milva a Milano nel 2010; dell’amore «che ci trattiene nelle sue catene». Ed è
riera, infischiandosene di certe logiche del perio- con Carmen Consoli durante vero che «in certi sguardi si intravede l’infinito»:
do, e trascinando il suo pubblico nella sua storia, la trasmissione tv “Che tempo che fa” lui l’ha sempre saputo vedere.
creando un dialogo». Nella pagina accanto: a Capri con Alice nel 1982 ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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16 ROBINSON Franco Battiato (1945-2021) Sabato, 22 maggio 2021
incontro tra Battiato e Sgalambro ha la realtà. Claudio Rocchi aveva dedicato al tema persi-
un precedente. Nel 1973 il composito- no una canzone. Battiato la canterà con Alice, in
ra coincidenza a Katmandu, in Nepal, nel 1999. Battia- durra. Ma allora Sgalambro non sapeva neppure chi
to era lì per girare una puntata tv di Turisti per caso. fosse Battiato. Quando si erano rivisti per l’assegno, gli
Rocchi ci viveva, dirigendovi la radio “The Himalaya aveva relegato il suo libro Contro la musica, come il de-
Broadcasting Company”. «Come sappiamo, il caso stinatario ricorderà nel 2008: «Nel donarmi quel libro
non esiste» disse Rocchi a Battiato, festeggiando quel- k Insieme gli venne un grande dubbio: magari la nostra collabo-
la inaspettata reunion. Qui sopra, Battiato (a destra) con il filosofo razione finirà prima di cominciare... invece quel testo
Anche tanto tempo prima, in quell’incontro con i Manlio Sgalambro nel 1994 mi divertì molto. Era un attacco di inaudita violenza,
fan del capoluogo siciliano, i due avevano discettato In alto: una foto tratta dal libro fotografico incluso non alla musica classica o leggera, ma all’intera disci-
della stessa cosa, suscitando un certo stupore. Non so- nella versione Megabox del cofanetto antologico plina». Così Sgalambro si armò di coraggio. Nell’ulti-
lo non esiste il caso, avevano concordato, ma neppure Le nostre anime di Franco Battiato (2015) ma intervista del gennaio 2014 a FreeTime, rivelerà:
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Sabato, 22 maggio 2021 ROBINSON Franco Battiato (1945-2021) pagina 17
“La realtà
Il ricordo dello scrittore
Che nostalgia
per il poeta
del sentimento
non esiste” F
popolare
di Manuel Vilas
Il mantra
scorso che ascoltai per la prima
volta Franco Battiato. C’erano due
canzoni sue che mi sembrarono
enormemente misteriose, differenti e
talmente originali che mandavano
all’aria tutte le nostre idee abituali
sulla musica leggera espressa in
lingue che non fossero il potente
inglese. Erano Centro di gravità
che lo univa
permnmente e Voglio vederti danzare,
mi ricordo che le ascoltavo
continuamente, a ripetizione. Chi era
questo italiano, mi domandavo, da
dove è uscita fuori questa voce, questa
audacia, questa ribellione? Ma c’era
un’altra domanda, molto più
inquietante: perché non canta in
inglese? Franco Battiato svettava
a Sgalambro
come un cantautore capace di
competere alla perfezione con Bob
Dylan o Bruce Springsteen quanto a
capacità di esprimere il mondo, di
esaltare il mondo. Perché Battiato,
come Dylan, è epico, è collettivo. Il
grande mistero di una canzone come
Voglio vederti danzare risiede nella
sua concezione letteraria. Battiato era
un poeta. La sua esaltazione del
mondo ricercava la bellezza e la verità.
La “cura”
contro le paure
e le ipocondrie
L’eros, la malattia e la psicoanalisi
nel suo “Cantico dei cantici”
di Vittorio Lingiardi
nutile scervellarsi sul suo significa- sto di esperienza e cultura, e disease, che è la malattia
to, testo a quattro mani con Sgalam- biologica — c’è differenza tra care, che è prendersi cu-
Camminando
Battiato ritratto
da Giovanni Canitano
alla periferia sud
di Milano
in occasione
di una sessione
di registrazione
nello studio di Pinaxa
(2005)
giovanni canitano
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Sabato, 22 maggio 2021 ROBINSON Franco Battiato (1945-2021) pagina 21
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Stranizza d’amuri
da L’era del cinghiale bianco
1979
T
con un’esplosio- alla porta sull’eternità spalancata
ne di colori. In dall’unica musicassetta che ascol-
quella Milano gri- tavamo: Fisiognomica. Sarebbe ve-
gia dove Franco nuto l’autunno, mi prometteva la
Battiato arrivò voce di Franco Battiato, avrebbe
giovanissimo, la scuratu cchiù presto, gli alberi
nebbia, ripeteva, si tagliava col col- avrebbero perso i fogghi e sarebbe
tello, ma certi dettagli così diversi ricominciata a scola: quando qual-
dall’aria del suo mare e del suo vul- cuno che ami sta per morire vuoi
cano non lo spaventavano, come solo che ci sia un’altra stagione
non lo spaventava la distanza dal- per voi, e una voce a me familiare
la Sicilia: bisognava osare il capo- me lo giurava nel nostro comune
volgimento, afferrare la possibili- dialetto. Intanto, quella voce den-
tà di far parte di un fermento musi- tro il mio universo insegnava nuo-
cale irripetibile. Milano a Battiato ve parole, estranee ma altrettanto
piaceva, ripeteva spesso anche familiari: «per ogni cosa ci sono
questo, per la gioia degli estimato- un tempo e una chiamata», recita-
ri dell’aneddotica e di tutti noi che no i versi finali di quella stessa can-
ci perdiamo nella mitologia delle zone. Che fossero in arabo non l’a-
serate perdute con Gaber e Jan- vevo neppure notato, tanto mi
nacci. Il punto è che l’appartenen- sembravano la normale, fluida
za all’isola non era, per Battiato, lo prosecuzione di una lingua unica,
struggimento di un “ulisside” che esoterica e lenitiva. Allora non ne
deve farvi ritorno ma una questio- conoscevo la traduzione, li canta-
ne iniziatica e ancestrale, una po- vo come recitavo le preghiere del-
stura misterica tutt’altro che fragi- la sera, di cui memorizzavo la can-
le, certo non incrinabile per via di tilena, percorrendo misteriosi sali-
una trasferta. I colori di quella por- scendi interni a frasi e parole.
zione di Sicilia orientale da cui La stessa sensazione di esplora-
Franco Battiato veniva si apposta- zione e intimità l’ho provata ogni
vano allora nelle note e negli ar- volta che ho percepito la cura con
rangiamenti. Riascoltando i suoi cui Battiato ha costruito il suo les-
primi lavori, se aguzziamo il terzo sico medianico, saccheggiando l’a-
occhio e ci consentiamo di “veder- rabo, il greco, il francese, lo spa-
ne” gli sfondi, potranno inondarci gnolo, l’inglese a seconda del rit-
Giovanni Canitano
Con la Sicilia
dei lapilli (gli stessi che lo hanno no sentivo la stranizza d’amuri toc-
salutato poche ore dopo la sua di- carmi più forte, andando dritto
partita terrena) e infine di nuovo non solo al cuore delle mie possibi-
l’azzurro, stavolta più tenue e insi- lità ma della mia nascita, delle mie
stente, di un cielo che l’Etna osa ta- origini e di tutto ciò che non avrei
gliare in due sfidando i cumulo- mai perso. Ovunque fossi stata
nembi. avrei sempre cercato ’u vadduni
che stranizza
Poi, disco dopo disco, l’isola si è da Scammacca, quel luogo mitico
trasferita dalla musica alle parole, nei pressi di Ionia, la città che non
e i testi di Franco Battiato sono sta- esisteva se non nei natali di Fran-
ti contaminati dalla scioltezza del- co Battiato, che aveva fatto in tem-
le frasi d’infanzia e dalla ricerca po a nascerci prima che fosse ridi-
culturale di una lingua che fosse, visa nei comuni di Giarre e Ripo-
di volta in volta, quella più esatta sto. Ovunque avessi visto qualcu-
d’amuri
per evocare i molti mondi dei suoi no che si sforzava di apparire più
studi e interessi. Che fosse l’arabo bello o interessante gli avrei can-
o il siciliano poco importava, tan- ticchiato è inutile ca ntrizzi e fai
to meglio se si potevano lasciare cannola, u santu è di marmura e
fluire l’uno nell’altro in una crasi non sura, come diceva anche mia
medioevale e iper-contempora- nonna e come ho sempre ripetuto
nea che scaraventava nel futuro, a me stessa per ridere di me e di
insieme, guerrieri saraceni e divi- inutili sforzi per superare le mie
nità greche, cucendo con un’ele- inadeguatezze. E se qualcuno
ganza divina i lasciti delle diverse avesse strimpellato una delle no-
dominazioni dell’isola. Solo un ge- stre canzoni più note, Vitti ‘na
nio poteva creare quel dizionario di Nadia Terranova crozza, sempre avrei pensato alla
leggero e stratificato e riassumere versione di Battiato, fra i pochi a
con tanta naturalezza mille pagi- interpretarla senza il folcloristico
ne di storia. “trallallero”, aggiunto per coprir-
Nell’estate del 1988 andai a Pan- ne l’anima da kaddish, per smorza-
telleria con mio padre. Era la no- re la struggente malinconia della
stra prima vacanza insieme e non k La biblioteca Sicilia più umbratile e misteriosa,
sapevo che sarebbe stata anche 2004: Battiato ritratto mentre quella Sicilia che lui vedeva e che
l’ultima, ma la malattia cui non sa- legge nella casa di via Monte invece non gli ha mai fatto paura.
pevo dare un nome diventava S. Agata, nel centro di Catania ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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22 ROBINSON Franco Battiato (1945-2021) Sabato, 22 maggio 2021
Così è se mi pare
Il cinema
secondo Battiato
Un “Musikanten” diventato regista
tra Beethoven e l’inedito su Händel
di Elisabetta Sgarbi
siste un cinema di Franco Battiato Con Musikanten — presentato alla Mostra del Cine-
non perché ci sono film con la sua la ma di Venezia — inizia ufficialmente il cinema di Fran-
Un film autobiografico, in cui Franco aprì squar- disse: «È il suo film più bello, è il suo film più suo».
ci sulla sua vita e anche sul difficile rapporto con Ci furono ancora due documentari, che pubblicai
il padre: «Tu non sei sposato con me, ma con la per la libreria: uno dedicato a Bufalino, e uno dedica-
tua minchia», tuona una intensa Sonia Bergama- to al Bardo, al transito dalla vita alla morte. Ci furono
sco (madre di Franco nel film) al padre traditore le nostre molte collaborazioni. Lui e io non eravamo
(Nini Bruschetta). professionisti del cinema, e questa estraneità a un
Qualcuno disse che Franco aveva concesso troppo mondo che così tanto ci coinvolgeva, aveva arricchi-
poco allo spettatore. fia, Daniele Baldacci, fino alle macchine da presa. to il nostro rapporto. Franco curava le colonne sono-
In realtà Franco era convinto di avere concesso E mirò più in alto. Il cinema diventò, definitivamen- re dei miei film. Di Deserto rosa, il mio film su Luigi
troppo. Si era preso molte licenze rispetto alla gram- te, l’occasione per dare voce alla sua profondità spiri- Ghirri, scrisse le musiche e mi insegnò il valore del si-
matica cinematografica, ma non a sufficienza. tuale, ai suoi studi, alle sue convinzioni sul destino lenzio che si posa sulle immagini.
Aveva tenuto i monologhi di Sgalambro, in cui c’è degli uomini. Ma Franco è già tutto proteso al suo nuovo film. Sta-
molto di Franco: «Comunicare è da esseri frettolosi. Grazie all’ipnosi, i due protagonisti di Musikan- volta intende andare nelle sale e non smarrire sé stes-
Comunicare è da insetti, esprimerci ci riguarda». Ma ten, Marta (Sonia Bergamasco) e Nicola (Fabrizio so. Cerca di completare il budget. Scrive la sceneggia-
capii che aveva dovuto districarsi tra esigenze pro- Gifuni), retrocedono in una vita anteriore, dove so- tura: un film in costume su Friedrich Händel. Letta la
duttive che gli dovevano essere risultate asfissianti. no parte dell’entourage di Beethoven (Alejandro sceneggiatura, posso dire che sarebbe stato la sua Vo-
E infatti, per il suo film successivo, Musikanten Jodorowsky). ce del padrone cinematografica. E, a partire da questo
(2006), volle il pieno controllo della produzione. Fran- Forse pubblico e critica si aspettavano un film stori- film, avremmo riletto tutti i suoi film con nuovi occhi.
co voleva esprimersi, non comunicare. co sul genio musicale di Beethoven, ma l’obiettivo di Franco ha avuto nel cinema — come in tutto quanto
Accompagnato dall’imperturbabile Francesco Franco era diverso: raccontare il dialogo tra saperi, ha fatto — la caparbietà di cercare la propria strada, di
Cattini e dal suo storico ingegnere del suono, Pino tra scienza e “pseudoscienza” le quali, secondo Fran- lasciare gli ormeggi e di seguirsi.
Pischetola, scelse tutto lui: il direttore della fotogra- co, dovevano arrivare alle medesime conclusioni. Ora quella strada ci appare un sentiero interrotto
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Sabato, 22 maggio 2021 ROBINSON Franco Battiato (1945-2021) pagina 23
E ti vengo
a cercare
Palombella
Da “Bianca” a “Caro diario”, le sue canzoni
come colonne sonore di Nanni Moretti
di Paolo Di Paolo
C fino intonati: in
duecento e più,
seduti sugli spal-
ti di una piscina
di Acireale. Quel-
la in cui si tiene a galla Michele Api-
da di me…». La musica sfuma, don
Giulio si siede accanto a una ragaz-
zina e le chiede di leggere il tema
che ha scritto. Lei lo legge, lui com-
menta: «Vi amo, voi tutti che siete
in questo bar!». La voce di Battiato
cella/Nanni Moretti in veste di pal- sembra agganciare quella di Moret-
lanuotista — e in attesa di battere ti e mentre l’attore-regista guarda
un rigore decisivo. Suono in presa nel vuoto, il cantautore parla forse
diretta, e una specie di crescendo anche per lui: «E per un istante ri-
che si fa avvolgente come un coro torna la voglia di vivere/ a un’altra
da stadio. Straniante, struggente. velocità». Scalo a Grado, invece,
La canzone è una canzone di Fran- dall’album L’arca di Noè, si attaglia
co Battiato, E ti vengo a cercare, da- con meno struggimento a una sce-
tata 1988. Il film di Moretti, Palom- na in spiaggia — un lampo di eterna
bella rossa, è del 1989. E quei versi estate italiana. Il prof di matemati-
il protagonista del film, funziona- ca che spia le vite altrui osserva
rio del Pci in crisi esistenziale, co- con crescente insofferenza coppie
mincia a intonarli nel corso di una avvinghiate sulla sabbia. Si stacca
tribuna politica. Così, all’improvvi- il verso «l’aria carica di incenso»
so: «Questo sentimento popolare/ (Battiato raccontava una domeni-
nasce da meccaniche divine/ un ra- ca di Pasqua) mentre Apicella/Mo-
pimento insieme mistico e sensua- retti cammina a passi svelti verso
le/ mi imprigiona a te». Prima scan- una ragazza distesa prona a pren-
disce le parole, come fossero lo svi- dere il sole, e prova ad abbracciarla
luppo di un ragio- a tradimento. Con
namento, poi can- conseguente rea-
ta, lasciando inter- zione indignata di
detto l’uditorio. E lei, e semi-linciag-
un po’ anche il can- gio da parte dei ba-
tautore che — inter- gnanti. Le cui urla
vistato da Alberto si confondono,
Crespi — disse di con doppio o tri-
averlo trovato plo straniamento,
spiazzante. Si ai versi dell’Agnus
aspettava — ag- Dei che Battiato,
ansa
cedenti di Moretti che hanno per tribuna politica), che accenni passi
colonna sonora l’uno Scalo a Grado di danza perfino a bordo di una Ve-
— Bianca, 1984 — e l’altro I treni di spa, le canzoni determinano una
Tozeur — La messa è finita, 1985. Il sorta di racconto parallelo, e con-
Moretti dei pieni anni Ottanta sce- corrono alla definizione di una ra-
glie Battiato, che in quel decennio diografia emotiva. Ritornerai di
troppo presto. k Sul set scala classifiche non solo italiane; Lauzi o Sei bellissima, The Blower’s
La fine di questo suo cammino terrestre è avve- Qui sopra: Franco Battiato in una foto e fa letteralmente esplodere quelle Daughter o Todo cambia — un filo di
nuta nella sua Sicilia, nella sua casa di Milo, ac- di scena di PerdutoAmor (2003), il suo primo canzoni, come spesso accade nel tristezza, o un’allegria contagiosa,
canto al fratello Michele. Lo aveva annunciato in film da regista. A sinistra: Elisabetta suo cinema, alimentando uno spe- un ritmo magnetico che mette in
PerdutoAmor, nelle parole finali affidate a Man- Sgarbi/Betty Wrong nel videoclip di Bist ciale “universo visivo-sonoro” e moto i piedi e scalda l’ugola.
lio Sgalambro, seduto a un Caffè: «Questa terra è du bei mir dall’album Ferro battuto (2001) dunque emotivo. Malinconico? Non si può fare a meno di canta-
magica e richiama sempre chi vi appartiene. Co- Emiliano Morreale dice di sì, parla re, e di ballare. «Saper ballare!»
me se esercitasse un diritto». di «un senso di perdita, oscuramen- esclama Moretti in sella alla Vespa
Ma un film di Franco non può terminare con te alluso». Le note di Battiato in La di Caro diario. E fa eco, senza voler-
questa enfasi. i Colonna sonora messa è finita partono mentre don lo, a quel Battiato d’annata (sem-
E infatti, ironico e goloso come era lui, Perdu- Nanni Moretti in una foto di scena Giulio si aggira pensoso in un bar — pre primi, fulgidi Ottanta) che can-
toAmor finisce con una comanda allo spettato- di Palombella rossa (1989). Nel film Michele ricostruito in un vecchio drive in tava, ispiratissimo, «E gira tutto in-
re-cameriere: «E comunque: una granita di man- Apicella/Nanni Moretti in veste romano di Casal Palocco —, fa una torno alla stanza mentre si danza,
dorle!». di pallanuotista canta E ti vengo a cercare telefonata da un telefono pubblico danza».
©RIPRODUZIONE RISERVATA di Battiato, dall’album Fisiognomica (1988) dando le spalle allo spettatore, e in- ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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24 ROBINSON Franco Battiato (1945-2021) Sabato, 22 maggio 2021
Angelo Branduardi
Franco e il diavolo
che suona il violino
Ricordi di collaborazione e amicizia
tra chi sa che la musica “vede Oltre”
di Raffaella De Santis
l legame tra Angelo Branduardi e Fran- Ogni volta prima di predicare lo suonava. Ora è nel museo
co Battiato era fatto di note e di un’idea del Sacro Convento di Assisi».
Franco non stava sul palco con Camisasca ma suonava una ma è lui che suona te. A un certo punto le mani vanno da
piccola tastiera elettronica nascosto dietro le quinte». sole, è una magia che ha una spiegazione scientifica, legata
Come era nato il sodalizio tra i due? a una sorta di memoria muscolare, ma a me piace pensarla
«Avevano tante cose in comune, a partire dalla spiritualità, in un’altra maniera, mi piace credere che il violino sia lo
e Camisasca musicalmente era una sua creatura. Più tardi strumento del diavolo, che sia lui che comanda».
si sarebbe fatto monaco, ritirandosi in un monastero». E infatti in “Lode all’inviolato” Battiato dice: “E lo
E voi, avete iniziato a frequentarvi allora? sapeva bene Paganini, che il diavolo è mancino e
«Ogni tanto me lo ritrovavo a qualche mio concerto. Una subdolo, e suona il violino”.
volta anche a Riposto, il suo paese natale. Sarà stata la «Il violino è innanzitutto l’âme e la corde, l’anima e la corda.
metà degli anni Settanta». Il dito preme la corda e più forte la preme più il violino
Più tardi Battiato collaborò al suo disco su San suona. È un prolungamento del corpo come lo erano gli
Francesco “L’infinitamente piccolo”, come lo strumenti primitivi inventati dall’uomo milioni di anni fa.
convinse? Dentro un violino ci sono il passato, il presente e il futuro».
«Non ci fu alcun accordo manageriale, nessun provino virgola, allora iniziai a interessarmi ma proruppi in un “Futuro antico” è il titolo di un suo progetto
mandato in anticipo. Accettò la mia proposta di grido: perché lo chiedete a me che sono un peccatore? musicale ma potrebbe essere di Battiato.
partecipare nel brano Il sultano di Babilonia e la prostituta Mi risposero con gusto molto francescano: perché Dio «Il futuro antico è un paradosso e Franco, come me, amava
senza averlo ascoltato prima e senza aver letto il testo». sceglie sempre i peggiori. Tornando al Sultano, è un i paradossi. La crisi della musica occidentale non me la
Gli bastò evidentemente sapere che si trattava di brano popolare con un’orchestra di organetti tratto dai sono inventata io. Si pensi al famoso accordo del Tristano
testi francescani. Fioretti, l’opera più poetica del cristianesimo insieme al di Wagner che chiude la musica tonale. Debussy a
«Francesco è il primo poeta della nascente letteratura Cantico di Frate Sole». proposito diceva che Wagner era un tramonto scambiato
italiana, senza il quale non ci sarebbe stato nemmeno È il racconto di un viaggio attraverso il peccato, per alba. Anche Schönberg, del quale Franco sapeva
Dante. In ogni caso non era stata mia l’idea di musicare non è difficile immaginare che cosa attirò Battiato. molto, alla fine se ne uscì dicendo “quanta bella musica ci
gli scritti francescani. Un giorno si erano presentati «La vicenda è curiosa. Siamo a Damietta, durante la V sarebbe ancora da fare in Do maggiore”. Niente male per
quattro giovani frati e mi avevano fatto la proposta. crociata, e Francesco si presenta al sultano, il quale uno dei più grandi teorici della dodecafonia, una mazzata
All’inizio ero perplesso perché la musica devozionale rimane rapito dal suo modo di parlare e alla fine gli fa un sui piedi allucinante». Allora perché parlare di “futuro
non mi piaceva. Ma poi mi spiegarono che era regalo straordinario, un olifante, un corno d’ebano e antico”? Perché a volte facendo un passo indietro se ne
un’operazione filologica, che non andava cambiata una d’argento che Francesco porterà con sé per tutta la vita. fanno due avanti».
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Sabato, 22 maggio 2021 ROBINSON Franco Battiato (1945-2021) pagina 25
giovanni canitano
Ma la musica non va oltre la temporalità? «Questo non lo so, sarebbe bello, voglio pensare che sia
Kierkegaard diceva che “dove i raggi del sole non così. La musica vede Oltre. Lo scriva con la “o” maiuscola».
arrivano, arrivano i suoni”. Tutto questo spiritualismo non rischia di fare di
«Qui entriamo in un altro incredibile territorio. Il potere Battiato un guru mentre lui era un postmoderno
della musica sulla mente umana è enorme. Avrà sentito spiritoso e scriveva cose come “A Beethoven e Sinatra
parlare del tritono. Provo a cantarglielo, fa così: Da Don preferisco l’insalata, a Vivaldi l’uva passa che mi dà più
(canta, ndr). Non le fa paura? Le musiche dei film calorie”?
dell’orrore sono piene di tritoni. È psicoacustica. Il tritono k Con il violoncello «È vero aveva una grande ironia, era simpatico.
è stato proibito al Concilio di Trento perché evocatore del I provini scattati da Giovanni Canitano Abbiamo cenato insieme tante volte, gli piaceva
demonio. D’altronde è noto che nei casi di demenza senile, mostrano Battiato impegnato nella photosession perfino raccontare barzellette. Soprattutto nella prima
perfino di alzheimer, la mente non cancella la musica. È per il disco Campi Magnetici (2000) fase della sua carriera era molto sarcastico. La voce del
stupefacente». Nella pagina accanto: Angelo Branduardi padrone era fulminante. Con un aggettivo direi che
Crede che negli ultimi anni a Battiato sia rimasta la al violino durante un concerto all’Auditorium Parco Franco era ampio. Amava tutto».
musica? della musica di Roma nel 2015 ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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Sabato, 22 maggio 2021 ROBINSON Franco Battiato (1945-2021) pagina 27
Guida ragionata
e sentimentale
agli album
di Franco Battiato
Dalla sperimentazione
al pop, passando per live
e cover, le canzoni
che ci hanno ispirato
un “sentimento nuevo”
1980
Franco Battiato con Giusto
Pio a Milano, nello studio
di Corso Genova 26: servizio
Discografia
fotografico per Emi Italiana
1972 1972
1973 1974
1975 1977
1978 1978
1979 1980
La strada Illuminazioni
per il successo dall’Est
D opo cinque anni di soli
brani strumentali, il
musicista siciliano torna a
L’era
U n lavoro breve (appena 27
minuti di durata) ma che
si avvicina alla magia degli
Patriots
del cinghiale Ottobre
cantare inventando, di fatto, anni successivi. Prospettiva
bianco 1980
un nuovo canone per le Nevski è un riassunto
Settembre Emi
canzone pop italiana. Violino illuminante dell’estetica che
1979
e chitarra elettrica, esotismo e sta trasformando Battiato in
Ricordi
preghiere, citazioni colte e un fenomeno di massa:
rimandi al dialetto e tanta suggestioni, ricordi personali,
melodia. Tutto nuovo, da rimandi a storie e culture
L’era del cinghiale bianco a lontane. Up patriots to arms è
Magic shop e Pasqua Etiope. l’inno che racconta la
Spiazzante. Fruibile. mutazione del concetto di pop.
1981 1982
1983 1985
1988 1989
mondo della musica e lancia brani dal forte incisi prima dall’autore:
coincisero con il suo carattere orchestrale. Alexander Platz, Lettera a un
trasferimento a Milano Spiccano E ti vengo a cercare e governatore della Libia
L’oceano di silenzio. e Mesopotamia.
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30 ROBINSON Franco Battiato (1945-2021) Sabato, 22 maggio 2021
1991 1993
1995 1996
1998 1999
2000 2001
2002 2004
2007 2008
2009 2012
2014 2019
e testi per trasformarli. Fino alla Battiato è già via dalle scene:
degli Schiavi techno di L’isola elefante. Chi è «Finché non saremo liberi
a Fiumefreddo Joe Patti? Uno zio, fratello della torneremo ancora. E ancora» le
madre emigrato in Florida. sue ultime parole registrate.
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32 ROBINSON Franco Battiato (1945-2021) Sabato, 22 maggio 2021
A Vivaldi
non preferiva
l’uva passa
Da “Genesi” a “Telesio”
il senso di Battiato per la classica
di Leonetta Bentivoglio
isognerebbe pensare che Franco Diciamo che, nel suo forte rapporto con la classica e la
Battiato se n’è andato da questa ter- Genesi lirica, era un autore postmoderno, benché non sia giu-
A Parma
Battiato in concerto
al Teatro Regio
nel 2013, in una
MARCO VASINI
foto di Marco Vasini
la differenza tra una canzone pop, costruita su un pite per narrare la storia del mitico re di Uruk, eroe
messaggio sintetico e diretto, e un’aria disegnata per Il cavaliere della letteratura sumerica.
il melodramma in strutture più ampie e stratificate. dell’intelletto La Messa arcaica, nata nel ’93 e destinata alla corni-
La sua produzione operistica parte da Genesi, che 1994 ce della Basilica di San Francesco in Assisi, è la più
esordì al Regio di Parma nel 1987, e giunge fino a Tele- Opera in due asciutta e tersa fra le sue composizioni “classiche”.
sio, votata a uno dei massimi filosofi naturalisti italia- atti per quattro L’essenza sta nel Kyrie, che tra i passaggi della Messa
ni del sedicesimo secolo, Bernardino Telesio. Debuttò attori, soli, coro è quello che riassume di più una volontà di assoluta di-
al Teatro Rendano di Cosenza nel 2011 e fu registrata e orchestra stillazione: un suono di harmonium, note lunghe di
in un disco dove il compositore Carlo Boccadoro è sul Inedita su disco pianoforte, brevi inserti orchestrali e corali che richia-
podio della Royal Philharmonic Orchestra. Un’incisio- mano la melodia anticipata dal pianoforte. Così il tem-
ne raffinata. po si ferma o si dilata nell’infinitezza.
Scandita in tre atti e dominata dal culto di Gurd- Un’opera di Battiato non registrata, ma preziosa e
jieff, punto di riferimento determinante nel suo pen- da riscoprire, fu Il cavaliere dell’intelletto, votata al
siero estetico, l’opera iniziale di Battiato, Genesi, in- personaggio di Federico II e rappresentata nella Catte-
treccia sezioni sinfoniche a tinte musicali arabeggian- Telesio drale di Palermo nel ’94. Arie, recitativi, cori, canti gre-
ti, elettronica e video, mentre il testo in varie lingue, 2011 goriani, sospensioni nel silenzio, rumori colti nelle
tra cui il sanscrito e il greco, esalta le presenze di una Opera in due strade di Palermo, suoni acustici dell’orchestra misce-
voce recitante, di un soprano, di un tenore e di un bari- atti più epilogo lati a quelli elettronici delle tastiere… L’impasto s’in-
tono. La sua seconda opera, Gilgamesh, fu messa in Sony Musica crocia con frammenti vocali in ebraico, arabo, greco e
scena all’Opera Roma nel ’92. Qui il gioco di sonorità tedesco, e il tutto è pervaso dal sogno forse prioritario
molto materiche e di orchestrazione spesso ridondan- del Battiato operistico: l’identificazione di un equili-
te, permeata da influssi del minimalismo e con un uso brio tra le dimensioni musicali extraoccidentali e le
spiccato di timbri strumentali elettronici, è abitato da suggestioni profonde e commoventi del canto lirico
melologhi, danze, intrecci di lingue quali il sumero, generato dalla nostra cultura.
l’accadico e l’ittita e intonazioni di parti vocali conce- ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Sabato, 22 maggio 2021 pagina 35
ROBINSON
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Straparlando
Enrico
Ghezzi
er Enrico Ghezzi l’opera di Franco forse per eccesso di paganesimo. Il loro legame
P
Battiato è la dimostrazione di artistico non mi ha stupito. In molti filosofi c’è il
come il sublime cazzeggio, che demone socratico di essere pubblici. Sgalambro lo ha
non lo aveva mai abbandonato, si fatto nell’essere insieme spettacolo e spettatore.
mescolasse con il rigore della sua Quando scriveva i testi per Battiato toglieva una
ricerca: «Era, credo, una strana maschera e ne indossava una diversa. Sapevano
Il sublime
sintesi chimica. O dovrei dire essere entrambi molto spiritosi».
alchemica, visto il personaggio. Qualcosa di A questo proposito c’è un video su Youtube dove
involontariamente postmoderno. Anche se la tu con Battiato e Sgalambro cantate “Areknames”.
parola gli avrebbe fatto orrore. Fare finta di «Io ricordo Battiato scatenatissimo in versione rock e
scendere nelle profondità dell’anima per giocare Sgalambro, gilè e cravatta, con dei fogli in mano che
con i movimenti di superficie. Ma per lui era vero recitava il testo. Io ero il sottofondo».
anche il contrario. Non è un caso che costeggiando So che a un certo punto tu volevi girare un film
cazzeggio
il buddismo avesse scoperto il valore della sulla Sicilia e i siciliani con Battiato e Sgalambro. Che
non-meditazione». Sono nella casa romana di ne è stato di quel progetto?
Monteverde dove Ghezzi vive. Mi parla del lavoro «Non andò in porto. Restano solo qualche appunto e
che sta ultimando sul suo archivio e naturalmente il ricordo di giornate passate assieme. Con Battiato i
di Franco Battiato, dei loro rapporti di amicizia progetti furono diversi. Mise perfino in musica dei
cresciuti nella frequentazione del “Vento del miei testi».
Cinema”, il Festival che Ghezzi ha organizzato per So che tutto questo materiale farà parte del film
anni, e con gli incontri alla “Milanesiana”, che stai montando insieme ad Alessandro
attraverso Elisabetta Sgarbi. Gagliardo.
Che cos’era il cinema per Battiato? «L’idea è nata praticamente nel 2019 e siamo alle
«Vuoi una definizione?» Le arti visive come ponte per l’invisibile, battute finali. Sono le mie registrazioni degli ultimi
Vorrei almeno un’ambientazione. trent’anni. Più di 700 ore di girato. Da questo enorme
«Non gli bastava il linguaggio della musica e ne Dio, il misticismo rinascimentale e l’ironia archivio visivo abbiamo pescato diverse cose: la parte
sperimentò altri. Era convinto che un film non
sarebbe stato tale senza la voce musicale del regista».
Franco Battiato visto dall’amico “inattuale” più privata degli affetti, le mie passioni
cinematografiche, sequenze di cronaca e c’è anche
Arrivò al cinema nel 2003. Battiato: un videoclip che girai sul tema “Strani
Iniziò inconsapevolmente, quasi per gioco, con giorni”. Alla fine sarà un film di circa quattro ore. Il
PerdutoAmor, la sceneggiatura scritta con Manlio di Antonio Gnoli titolo che ho scelto è Gli ultimi giorni dell’umanità.
Sgalambro». Un omaggio a Karl Kraus.
Il titolo di quel film rinviava a una canzone di «Lui aveva di fronte la ferocia inaggirabile della
Adamo. guerra e tutte le conseguenze. Io ho alle spalle la
«Che lui tra l’altro interpreta. Battiato ha sempre ferocia dei media e tutto quello che hanno prodotto
giocato con il sentimentale, senza mai farsene sul piano della trasformazione antropologica. Due
irretire». però messa al servizio dell’immaturità». diverse forme di apocalisse, come vedi».
Sempre a un passo dal kitsch. Che cosa vuoi dire? Anche Battiato ha sfiorato i grandi temi
«Il kitsch è l’ultima barriera contro il disordine delle «Quando iniziò a fare cinema era già un artista con un dell’Apocalisse.
immagini». percorso compiuto e si rimise in gioco esplorando un «Credo che resistesse soprattutto alle apocalissi
E tu sei per il disordine. mondo di cui sapeva pochissimo; lo fece con la mondane, ai degradi umani, all’eccesso di
«Diciamo che la casualità ha il suo fascino». curiosità del bambino. Il cinema, sono convinto, deve chiacchiera, al divismo esibito. Aspirava a una certa
Consente di improvvisare meglio. essere anche puerile». invisibilità. Il che poteva fare a pugni con il mestiere
«Una sera dissi a Battiato che improvvisare in musica Puerile? che richiedeva la presenza del pubblico. Ma la scelta
è molto più facile che farlo nel cinema». «Come è stato in larga parte il muto, dove parlano le degli ultimi anni di ritirarsi a vivere a Milo indica un
Perché? immagini nella loro immediatezza. Il cinema di certo bisogno di appartarsi dal mondo».
«Nel cinema sembra già tutto lì, è già tutto stato Battiato ha esaltato una certa fissità delle immagini». Forse la stessa malattia può aver contribuito.
filmato. Per questo non amo gli storici del cinema. Il Accompagnate da dialoghi spesso pensosi. «Non lo so. Non sono in grado di dire molto su questa
cinema è archeologia dell’istante». «L’aspetto “letterario” era il risultato dei suoi amori fase se non quello che mi è capitato di leggere e
Perché finiste col parlare di improvvisazione? spirituali. Del resto, se hai una visione cosmica della francamente me lo sarei risparmiato».
«Avevo la netta sensazione che quando girava vita, hai anche il diritto di utilizzare ogni esperienza A guardare retrospettivamente i suoi lavori
cercasse di eliminare il più possibile i rischi che la rafforzi». l Il ritratto emerge una figura unica.
dell’improvvisazione. Faceva un cinema giansenista, Una presenza fondamentale, in questo senso, è Enrico Ghezzi «Tutti, nelle nostre modeste avventure, siamo unici.
ma anche lontano dalla predestinazione. In lui Pascal stata quella del filosofo Manlio Sgalambro. ritratto Lui lo fu un po’ più degli altri. Pensava di essere stato
conviveva con Dalida». «La loro fu una collaborazione importante. Ho da Riccardo creato per scrivere canzoni. E per cantarle. E all’inizio
Dopo “Perdutoamor ” arrivò il secondo film, nel sempre visto Sgalambro come un teologo mancato, Mannelli le motivazioni erano commerciali. Poi prese il
2005: “Musikanten”. Da Adamo a Beethoven. sopravvento il piano spirituale. Era come se un
«Andai varie volte sul set. La cosa più sorprendente fu artigiano delle materie semplici – un falegname o un
vedere Jodorowsky che interpretava Beethoven». fabbro – scoprisse in sé qualità neoplatoniche. Da qui
Perché sorprendente? il passaggio verso gli amati mistici è stato rapido».
«Non c’era nessuna differenza, erano totalmente Ti convinceva questa presenza insistita del
indistinguibili. Il che è strano. Perché è come se misticismo?
Jodorowsky, calato in quella parte, avesse tirato fuori «Era un po’ come l’oro che aveva imparato a mettere
qualità stregonesche». sullo sfondo dei suoi quadri, per cui le forme risaltano
È anche esperto di tarocchi. molto di più. Una volta lo sentii declamare alcune
«Mi fai venire in mente che nel film successivo, Niente frasi di Gregorio di Nissa, una in particolare che
è come sembra, gli affidò una piccola parte in cui Jodo riguarda il vedere nel non vedere. Il vedere attraverso
leggeva appunto i tarocchi». l’invisibile e pensai: toh, un vescovo del quarto secolo
Era un modo per ribadire una certa attenzione al che aveva già capito tutto del cinema».
pensiero magico? A te cosa piace del cinema?
«Sospetto che una tale attenzione gli derivasse, più «Il suo lato ipnotico. Ma ne ho anche timore. In
che dai mistici, dalla lettura di certi esponenti del questo caso sarebbe bene fare agire come deterrente
naturalismo rinascimentale: Tommaso Campanella, anarchico, un uso casuale delle immagini».
Giordano Bruno e soprattutto Bernardino Telesio su Una specie di Blob.
cui Franco realizzò un’opera musicale». «Ecco. Qualcosa che non richieda ulteriori
Che non ebbe una grande accoglienza. spiegazioni».
«Lui si è sempre disinteressato dei gusti del pubblico Che cosa vuoi dire?
e delle esigenze del mercato. E non girava perché «Quel rito al quale di solito ci si sottopone una volta
desiderava diventare famoso, già lo era». che si è usciti da una sala cinematografica. Per cui si
Secondo te perché cominciò a occuparsi di comincia a parlare della trama, degli attori, del finale
cinema? se è bello o no. Così si è già fuori dall’ipnosi, fuori da
«Potrei risponderti per gli stessi motivi per cui a un quell’invisibile cui alludeva Gregorio di Nissa».
certo punto cominciò a interessarsi della pittura. Per Il suo invisibile era Dio.
pura curiosità verso nuovi linguaggi. Iniziò a fare «Appunto, un Dio senza più storia e per questo
cinema senza avere alle spalle una vera pratica. Non completamente inattuale. In fondo il cinema di
possedeva una vera tecnica e, del resto, non la Battiato mi piaceva anche per questo bisogno di
rivendicava. Nei suoi film c’era molta estetica. Ho essere fuori del sincrono del tempo. Un felice
l’impressione che il suo cinema fosse, almeno in anacronismo, in cui la forma era più importante della
parte, l’approdo di pensieri che gli venivano da quello storia».
che aveva letto. Da una maturità narrativa solenne, ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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Sabato, 22 maggio 2021 ROBINSON Rubriche pagina 37
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Angelo Rinaldi (art director) Claudia Morgoglione (caposervizio)
pagina 38 Sabato, 22 maggio 2021
ROBINSON
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Classifiche
Legenda NEW Novità X In salita U Stabile W In discesa R Rientro 10 Settimane di permanenza 100 Titolo più venduto (gli altri in proporzione)
Scalano la vetta
le new entry
1 Lucinda Riley
La sorella perduta
Le sette sorelle
1 Sait Faik Abasıyanık
Un uomo inutile
NEW 1 100
Giunti, euro 19,80 Adelphi, euro 19
Riley e Meloni
di Claudia Morgoglione
2 Giorgia Meloni
Io sono Giorgia 2 Flannery O’Connor
Un brav’uomo
è difficile da trovare
G
NEW 1 48
randi novità di primavera: Rizzoli, euro 18 minimum fax, euro 17
cinque nuovi ingressi e un
rientro, a dimostrazione
dell’estrema volatilità delle
scelte di lettura. E in cima una
coppia di donne che più diverse
non si può: la prima, che si
accomoda direttamente sulla
3 Stef & Phere
Blackout
L’ultimo mondo
3 Gavin Francis
Isole
NEW 1 17
vetta assoluta, è Lucinda Riley, Magazzini Salani, euro 15,90 Edt, euro 20
campionessa globale della
4 4
narrativa rosa e trionfatrice
anche tra gli ebook. Al numero
Camilla Boniardi David Le Breton
due, invece, si piazza la leader Per tutto il resto A ruota libera
di Fratelli d’Italia con il suo Io
sono Giorgia: un exploit che non dei miei sbagli
sorprende, vista la popolarità W 4 15
Mondadori, euro 18 Raffaello Cortina, euro 14
dell’autrice nei sondaggi e il
gran battage mediatico per
l’uscita del libro. Completa il
podio il duo di youtuber Stef &
Phere, forti di milioni di
follower, con il capitolo finale
della loro trilogia fantasy, che
5 Koyoharu Gotouge
Demon Slayer
vol. 13
5 Emma Glass
Il battito fantasma
NEW 1 15
abbiamo ospitato nel Star Comics, euro 4,50 il Saggiatore, euro 17
precedente numero di
6 6
Robinson.
Nel resto della classifica gli altri
Madeline Miller Roberto Peregalli
nuovi ingressi sono il capitolo La canzone di Achille Il corpo incantato
numero 13 del manga Demon
Slayer e l’ultimo bestseller
annunciato di Alberto Angela, X 5 14
Marsilio, euro 11 La nave di Teseo, euro 26
che questa volta si concentra su
7 Alberto Angela
L’inferno su Roma 7 Francesco Mazza
Il veleno nella coda
Elise HARDY/Gamma-Rapho via Getty Images
NEW 1 13
HarperCollins, euro 19,50 Laurana, euro 19,50
10 10
tant’è. E allora vanno citate le Jennifer Niven
discese dell’ex reginetta
Matthew
Camilla Boniardi, star di McConaughey Respiro solo se tu
Instagram prestata al romanzo, Greenlights
del noir etneo di Cristina
R 2 11
Cassar Scalia e dell’eterno Baldini + Castoldi, euro 23 DeAgostini, euro 15,90
Cambiare l’acqua ai fiori di
Valérie Perrin. E la risalita de La
canzone di Achille di Madeline stati uniti regno unito francia germania
Miller, unico tascabile del
gruppo, che conferma per Stacey Captain Tom Moore AA. VV. Juli
l’ennesima volta il fascino dei
miti greci in questa nostra
1 Abrams 1 Captain Tom’s 1 Marvel dark: Le Côté obscur 1 Zeh
While Justice Sleeps Life Lessons Deadpool t. 3 Über Menschen
epoca travagliata. Soprattutto Doubleday Michael Joseph Panini Luchterhand
se in chiave più o meno pop.
Ultimissima annotazione: le
firme femminili questa John Holly Tucker Mr Tan, Diane Le Feyer Lucinda Riley
settimana sono in netta 2 Grisham 2 Do What You Love, 2 Toi, je te zut! Mortelle 2 Die verschwundene
maggioranza, conquistano Sooley Love What You Do Adèle t. 18 Schwester
infatti sette posizioni su dieci Doubleday Virgin Books Bayard Jeunesse Goldmann
(una, quella di Phere, in
coabitazione con un uomo). Un James Patterson Danielle AA. VV. Judith
risultato assai raro, almeno alle
nostre latitudini.
3 Maxine Paetro 3 Steel 3 Marvel dark: Le Côté obscur 3 Hermann
21st Birthday Sooley Finding Ashely Wolverine t. 10 Daheim
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Little, Brown and Company Macmillan Panini S. Fischer
.
Sabato, 22 maggio 2021 pagina 39
Lucinda, campionessa della narrativa rosa, esordisce al primo posto
Al secondo la insegue la leader di Fratelli d’Italia con il suo memoir
La quota youtuber è garantita da Stef & Phere, amati dai giovanissimi
narrativa narrativa
saggistica VARIA ragazzi
italiana straniera
1 1 1 1 1
Camilla Boniardi Lucinda Riley Giorgia Meloni Matthew McConaughey Stef & Phere
Per tutto il resto La sorella perduta Io sono Giorgia Greenlights Blackout
dei miei sbagli Le sette sorelle L’ultimo mondo
15 100 48 11 17
Mondadori, euro 18 Giunti, euro 19,80 Rizzoli, euro 18 Baldini + Castoldi, euro 23 Magazzini Salani, euro 15,90
2 2 2 2 2
Cristina Cassar Scalia Koyoharu Gotouge Alberto Angela Francesca Fioretti Lyon
L’uomo del porto Demon Slayer L’inferno su Roma Io sono più amore Le storie del quartiere
vol. 13
13 15 13 5 7
Einaudi, euro 18,50 Star Comics, euro 4,50 HarperCollins, euro 19,50 La nave di Teseo, euro 16 Magazzini Salani, euro 15,90
3 3 3 3 3
Alessandro Barbero Valérie Perrin Francesco Zambon Andriy Shevchenko Michele Serra
Alabama Cambiare l’acqua Il pesce piccolo Alessandro Alciato Osso. Anche i cani
ai fiori Forza gentile sognano
10 12 9 4 6
Sellerio, euro 15 e/o, euro 18 Feltrinelli, euro 15 Baldini + Castoldi, euro 18 Feltrinelli, euro 16
4 4 4 4 4
Erri De Luca Toshikazu Kawaguchi Aldo Cazzullo Ken Wakui AA.VV.
A grandezza naturale Finché il caffè è caldo Le italiane Tokyo Revengers PaperDante
vol. 4
7 9 7 4 5
Feltrinelli, euro 13 Garzanti, euro 16 Solferino, euro 18 Edizioni Bd, euro 6,50 Disney Libri, euro 12
5 5 5 5 5
Matteo Strukul Kazuo Ishiguro Antonella Viola Benedetta Rossi Me contro Te
Dante enigma Klara e il Sole Danzare nella tempesta Insieme in cucina Luì e Sofì,
la nostra storia
7 8 7 4 5
Newton Compton, euro 12 Einaudi, euro 19,50 Feltrinelli, euro 15 Mondadori Electa, euro 19,90 Mondadori Electa, euro 16,90
6 6 6 6 6
Massimo Carlotto John Grisham Michele Santoro Hiromu Arakawa J. K. Rowling
E verrà un altro inverno Il sogno di Sooley Nient’altro che la verità Fullmetal Alchemist Harry Potter e la pietra
Ultimate deluxe edition filosofale
6 8 7 3 4
Rizzoli, euro 16,50 Mondadori, euro 22 Marsilio, euro 19 Panini Comics, euro 12 Salani, euro 10
7 7 7 7 7
Giuliano Sangiorgi Koyoharu Gotouge Alessandro Sallusti Carlotta Perego DinsiemE
Il tempo di un lento Demon Slayer Luca Palamara Cucina botanica Il viaggio leggendario
Kimetsu no Yaiba Il Sistema di Erick e Dominick
6 6 6 3 3
Einaudi, euro 17 Star Comics, euro 4,50 Rizzoli, euro 19 Gribaudo, euro 18,50 Magazzini Salani, euro 16,90
8 8 8 8 8
Felicia Kingsley Leigh Bardugo Edith Bruck Gege Akutami AA.VV.
Bugiarde si diventa Tenebre e ossa Il pane perduto Jujutsu Kaisen Tutti a fare la pipì...
GrishaVerse Sorcery Fight - vol. 2 Ciuf ciuf! Bing
5 6 6 3 3
Newton Compton, euro 9,90 Mondadori, euro 17,90 La nave di Teseo, euro 16 Panini Comics, euro 4,90 Giunti, euro 9,90
9 9 9 9 9
Maurizio de Giovanni Qué Mai Nguyen Phan Vito Mancuso Silvia Goggi J. K. Rowling
Gli occhi di Sara Quando le montagne A proposito del senso L’anti-dieta Harry Potter
cantano della vita e la camera dei segreti
4 6 6 3 3
Rizzoli, euro 19 Nord, euro 18 Garzanti, euro 12 Rizzoli, euro 18 Salani, euro 12
Lyon
10 10 10 10 10
Gianrico Carofiglio Kohei Horikoshi Michela Murgia Mara Venier
La disciplina My Hero Academia Stai zitta e altre Mamma, Le storie del mistero
di Penelope nove frasi... ti ricordi di me?
4 Mondadori, euro 16,50 5 5 3 Rai Libri, euro 18 3 Magazzini Salani, euro 15,90
Star Comics, euro 4,30 Einaudi, euro 13
ebook tascabili