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PERCORSI CRITICI SULLA LETTERATURA PER L’INFANZIA

Fava, Barsotti e Cantatore

CAPITOLO 19: da pagina 403 a pagina 420


INTRODUZIONE

La riflessione critica attuale è concorde nel riconoscere alla letteratura per l’infanzia le
categorie della problematicità e della complessità —> si tratta infatti di un ambito
disciplinare non riducibile a ruoli di subordine rispetto ad altri settori di conoscenza, e
anche difficile da classificare.

Questo impegna ad affrontare il tema pluriprospettico e sfaccettato in modo


interdisciplinare, in modo da consentire la messa a fuoco dei diversi punti di vista —> l’asse
letterario da solo non soddisfa l’esigenza pedagogica.

• Il terminus post quem dal quale partire per approfondire il dibattito critico sulla letteratura
per l’infanzia attuale sono le pubblicazione di Antonio Faeti (scritti fine anni 70 del 900)
: in esse si coglie l’allargamento della prospettiva di studio includente campi di indagine
delle discipline sociali e comunicazionali —> Il tenere in considerazione insieme il
linguaggio verbale e iconico, i processi culturali di diffusione del libro in ambito
editoriale e le ricadute in termini sociologici hanno consentito di aprire nuovi spazi di
ricerca.

• Prima vigeva la concezione crociana (Croce) orientata a far coincidere nel testo
letterarietà e estetica —> questa è stata la linea prevalente nel corso del Novecento, ed
ha negato l’esistenza della letteratura per l’infanzia confinandola entro il perimetro
pedagogico, poiché ritenuto extra estetico. Le conseguenze di questa linea di pensiero
hanno portato allo scollamento tra sapere letterario e pedagogico.

• Faeti, non si è contrapposto al rigido sistema idealistico crociano, ma ne ha rilevato gli


spazi lasciati vuoti, e ha intessuto il proprio lavoro di ricerca qui. —> si sono potuti
riconnettere ambitidisciplinari come la letteratura e pedagogia

• Ne è nato un processo generativo nell’allargamento e nella specializzazione degli


studi sullaletteratura per l’infanzia con una ricaduta di rilievo anche della produzione
editoriale —> si ritiene cioè che gli studi siano andati approfondendosi sia lungo il
versante della pedagogia della lettura sia lungo il versante storico educativo e ciò
abbia offerto linfa vitale per creare nuove alleanze con il contesto editoriale.

QUALE LETTERATURA PER QUALI LETTORI: VERSO NUOVI SPAZI LIBERI DI


RIFLESSIONEPEDAGOGICA

Il primo asse di attenzione lungo il quale si è incentrata la riflessione critica sulla letteratura
per l’infanzia negli ultimi decenni riguarda la pedagogia della lettura.
Studio di Anna Maria Bernardinis:
• ha sistematizzato l’idea di centralità educativa e di progettazione identitaria individuata
nellalibertà costitutiva del bambino lettore (1994)

• La studiosa ha approfondito gli spazi di scelta e di riflessione autonoma che il giovane


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lettore man mano può esercitare sul testo letterario —> ha prospettato non soltanto il
diritto infantile apoter fruire di una produzione espressamente pensata per tale fascia
d’età, ma molto più la libertà attiva giovanile nell’eleggere le proprie letture che sono
in grado di dare forma alla crescita integrale entro un progetto di vita (continuità con l’età
adulta)

• Ponte tra bambino e adulto —> entrambi sono “auctores” il bambino di un progetto
educativo che si alimenta in un progetto letterario, mentre l’adulto di un progetto
letterario che mira al dialogo relazionale con il giovane lettore.

• La studiosa preferisce l’espressione “letteratura giovanile” (rispetto ad letteratura per


l’infanzia)
—> in essa è sottesa l’idea della ricerca di senso mai paga che il giovane atto leggendo in
un cammino dialogico e di scambio con l’adulto.

Negli stessi anni, il francese Daniel Pennac ha pubblicato “Come un romanzo” (1992), nel
quale la riflessione sul tema della lettura si attesta sull’elettivo focus di attenzione del lettore
giovanile e dei suoi diritti di libertà nei riguardi dell’opera letteraria —> cade la sacralità
del libro comesantuario intellettuale

• I cosiddetti “dieci diritti del lettore” proposti da Pennac insistono sulla centralità del
soggetto e sulla categoria del piacere come unica possibile nel presiedere un
processo positivo di frequentazione dei libri
—> in questa prospettiva la lettura è un atto d’amore che non sopporta l’imperativo o il
dovere, ma scaturisce dall’interiorità, e divampa imponendosi sull’organizzazione del
tempo e su tutto perché “il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo
per vivere.

In questo orizzonte di significato la passione sovrasta le dimensioni volitiva e critico-


razionale del bambino
—> in questo caso la figura dell’adulto come “passeur” (=traghettatore), stimolare alla
conoscenza e attivare la meraviglia

Studi di Lollo: pone il testo letterario come nuovo baricentro tra adulto e bambino

• “relazione triadica” : la studiosa matura la convinzione secondo cui una profonda


riflessione sull’educazione alla lettura si situa all’interno del valore relazionale dell’educare
nella tensione nella possibilità di creare ponti tra l’adulto e il bambino —> In questa
logica l’adulto non è da vedersi in un ruolo autoritario e di ostacolo all’espressione della
libertà infantile
—> La relazione triadica riconosce e identifica ruoli distinti a lettore giovanile, adulto e
testo letterario, e si definisce come una relazione nel contempo “paritaria è
asimmetrica” —> paritaria perché si fronda sul rispetto profondo verso il bambino
dotato di una propria libertà costitutiva che l’educazione è chiamata a estrinsecare e
strutturare.
Asimmetrica perché l’adulto (sia come educatore che come autore) mette in comune
con i giovani la propria autorevolezza e responsabilità nel proporre opere letterarie
qualitativamente valide e nell’accompagnare in un processo di sviluppo integrale della
persona —> il mancato equilibrio tra parità e asimmetria fa perdere alla relazione la
centralità educativa esponendola a the live ideologiche, demagogiche o ancora
autoritarie.

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• L’adulto ha la responsabilità di proporre letture significative per i bambini in modo che
le narrazioni giungano al piccolo non solo come destinatario passivo ma come lettore
capace di elaborare nella propria interiorità quanto ricevuto per restituirlo al mondo
arricchito dalla propriainterpretazione. (“I bambini devono ricevere per poter dare”)

—> in tal senso l’educazione alla lettura : educa il bambino affinché egli, crescendo,
possa fare a meno dell’adulto nella scelta, nella lettura e nell’interpretazione dei
testi.

—> L’educazione alla lettura è dunque orientata a generare legami di libertà, e si qualifica
come processo incessante di conquista culturale e non già come dato naturale.
Questa tematica ha trovato conferma e sviluppo nelle ricerche neuroscientifiche, che
hanno permesso di argomentare attorno al fatto che l’uomo non è geneticamente
Programmato per leggere, ma che impara a farlo in virtù di una struttura celebrale
proteiforme.

Da questi risultati scientifici Wolf (2009) scardina l’idea che leggere sia un piacere dato
per natura : lettori non si nasce, ma si diventa. Solo il lettore esperto libera risorse non
impiegate nella decodifica del resto e dunque può andare oltre il testo strutturando un
pensiero critico e provando passione per la lettura.

Queste ricerche si connettono alla teoria di Chambers, del reading circle, che si qualifica
come modello circolare della lettura.

• In esso è innanzitutto posto l’accento sulla scelta, vero e proprio discrimine perché si
attivi un circolo virtuoso nel leggere. Ma il saper scegliere va coltivato con pazienza e
attenzione mettendo a disposizione opere qualitativamente valide e non
semplicemente lasciando che il lettore inesperto si conduca unicamente da sé,
perché in tal modo tenderà a basarsi su aspetti influenti ed esteriori e potrebbe rimanere
deluso dalla lettura stessa, vanificare il tempo della lettura e compromettere il terzo
momento del reading circle ovvero la risposta. Questo è il tempo della rielaborazione
critica del pensiero attorno al testo letto, è possibile solo se l’esperienza di lettura è
stata portata a compimento.

• In questa logica il processo della lettura mira a formare lettori capace di riflettere
criticamente e di maturare a poco poco strumenti autonomi di scelta libera verso nuove
letture.

• Il pensiero critico e dunque orizzonta cui tendere per formare il lettore ed è anche
base di bile perché su di esso segnarti la passione per la lettura come modo di essere
stabile della persona.
—> importante è la qualità del testo letterario

—> il testo letterario è dunque definibile come sintesi di contenuto e di forma estetica. Il
messaggio educativo è affidato ad entrambi e la bellezza estetica è depositaria di orizzonti
di significato incisivi e persuasivi per il giovane lettore che, ancor prima di comprendere
razionalmente la profondità, attua una comprensione per immersione.

—> per Lollo si può parlare di “pedagogia della forma”: spetta al pensiero autoriale,
depositato nella forma estetica testuale, attivare l’interesse e la possibilità per il soggetto
di crescere interiormente.

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LUNGO I SENTIERI DELLA RIFLESSIONE STORICO-EDUCATIVA E LETTERARIA

Il secondo asse di attenzione lungo il quale si è incentrata la riflessione critica sulla letteratura
perl’infanzia degli ultimi decenni riguarda lo sviluppo storico- educativo e letterario.

La pubblicazione del volume “La Letteratura per l’infanzia” di Boero e De Luca,


rappresentaun pilastro per gli studi del settore.

• L’opera infatti ha ricostruito lo sviluppo storico della disciplina in Italia. Lungo l’asse
cronologico che copre il periodo dall’unità d’Italia alla fine del novecento a mostrato
l’utilizzo delle categorie interpretative della pluridisciplinarietà e della complessità. Analizza
lo sviluppo letterario sfaccettato tra pubblicistica, autori, opere e collane editoriali entro il
perimetro istituzionale e deiprogrammi scolastici, e dentro la cornice ancora più ampia
della storia sociale e culturale del nostro paese.

• I risultati di questa analisi: da un lato si registra un forte intreccio tra scelte letterarie,
processi di alfabetizzazione culturale e di identificazione dei percorsi nella costruzione
dell’immaginario. Dall’altro lato si osserva la ricostruzione rigorosa della storia di testi,
di contenuti e messaggi educativi veicolati, delle loro potenzialità di essere voci (contrarie
o no) rispetto all’ideologia dominante e di proporre visioni anticipazioniste rispetto a
mentalità ancora di là da venire.

Il manuale “Sulla letteratura per l’infanzia” di Lollo (2003) si distingue per essere
incentrato sullo sviluppo ermeneutico della disciplina a partire dall’analisi storica della
manualistica sulla letteratura per l’infanzia.

• questa prospettiva ha consentito di intersecare il piano critico con quello storiografico


facendo affiorare la valutazione sulle opere e sugli scrittori per ragazzi a partire da
commessi sono statitrattati nei manuali pensati per la formazione degli insegnanti.
→sinergia tra storia dell’educazione e letteratura per l’infanzia.

Il processo di sviluppo degli studi ha avuto forte impulso dal 2006 con la nascita della
rivista “History of Education & Children Literature” diretta da Roberto Sani, Che ha offerto
spazi stabili e altamente qualificati per proporre alla comunità scientifica internazionale gli
esiti di ricerche elaborate da un gruppo di collaboratori che ha avuto modo di crescere e
di mettere in circolazione i propri studi. In questo panorama si distinguono diversi ambiti
di ricerca che si sono rivelati terreni fertili da continuare a dissodare.

• Si pensi al settore di imponenti dimensioni delle riviste per ragazzi. Per esempio gli
studi dell’Università di Macerata sul “Giornalino della Domenica” : hanno consentito
di ricostruire la storia editoriale di questo imponente settimanale intrecciando l’analisi
della rivista dal punto di vista testuale, iconografico e fotografico con ampia
documentazione archivistica relativa in particolare alla corrispondenza tra il direttore
e i suoi collaboratori.

• Ricordiamo alcune ricerche fatte presso l’Università Cattolica di Milano: convengo del
2008 “IlCorriere dei Piccoli, in un secolo di riviste per ragazzi” curato da Renata Lollo.

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Vediamo anche ricerche su riviste dell’Ottocento
—> In tutti questi casi lo scavo archivistico, intrecciata allo spoglio delle riviste e
all’attraversamento del testo letterario, ha consentito di portare alla luce un patrimonio culturale
disseminato e frammentato a rischi di essere dimenticato.

—> Dal punto di vista storiografico ciò significa che lo studio delle riviste consente di ri-
datare molti testi letterari e di ripensare allo sviluppo artistico degli autori.
—> queste diverse ricerche hanno portato alla realizzazione del Dizionario biografico
dell’educazione (diretto da Sani e Chiosso, 2013).

PERCORSI DI CONFINE

Il terzo asse di attenzione lungo il quale è andata articolandosi la riflessione critica sulla
disciplina riguarda i territori di confine, di contaminazione e di prolungamento della
letteratura per l’infanzia e altri di saperi disciplinari contigui.

Come affermano Beseghi e Faeti, Vi sono nell’attuale letteratura per l’infanzia “modelli di
interdipendenza tra media diversi”

L’irrinunciabile ricchezza delle illustrazioni nella letteratura per l’infanzia: Nello studiare la loro
storia tramite gli artisti che hanno dato loro vita ti apprezza la densità significativa dei
segni fonico, non so essere espressione della cultura del proprio tempo, il suo continuo
dialogare con i testi verbali ed è concorrere a dare forma all’immaginario giovanile e
collettivo.

Un territorio assai secondo riguarda gli albi illustrati nel quale si distingue l’impegno degli
studiosi dell’Università di Bologna.
Esistenza dei silent book, ovvero gli albi solo per immagini.

Approfondimenti e studi sulla densità significativa del segno grafico, e studi sul rapporto tra
narrazione e illustrazione

Ricerche tra collegamento tra testo letterario per l’infanzia e filmografia o cartone animato
—>tengono in considerazione che sempre più spesso le giovani generazioni incontrano
inizialmente l’opera letteraria mediata dalla trasposizione filmica (La Letteratura per l’infanzia
in 100 films di Boero, si qualifica come ottimo repertorio di film o cartoni animati tratti da
opere letterarie)

SOMMERSA O SALVATA? POSSIBILI ITINERARI ALL’ORIZZONTE

L’adozione dello sguardo di indagine interdisciplinare e della pluralità di strumenti critici invito
aproseguire il cammino intrapreso con una duplice attenzione ermeneutica:

1. per un verso la riflessione attorno alla rilevanza del testo letterario e dell’autorialità
testuale lungo processo di sviluppo diacronico;

2. per converso lo studio della ricezione delle opere letterarie da parte del pubblico

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giovanile e delle problematiche relative all’educazione alla lettura.

Uno statuto epistemologico, che sia in grado di mantenere in equilibrio tasse letterario e
quello educativo nella sua sfaccettata declinazione storica e nella possibilità di leggere
criticamente il presente, può consentire alla letteratura per l’infanzia di consolidare la propria
identità disciplinare relazionandosi nella differenza sia con le discipline letterarie sia con
quelle storiche ma senza perdere la propria anima.
—> Non mancano le sfide cui far fronte con ricerche mirate e puntuali sotto il profilo dei
contenuti dei metodi. Lungo l’asse storico educativo e letterario si avverte per esempio
l’importanza di rimettere in circolazione opere letterarie del passato accanto alla
presentazione critica delle stesse. Un altro ambito da potenziare riguarda la poesia per
ragazzi, meritevole di attenzione critica volta a riscoprire le voci politiche per l’infanzia del
passato e a sostenere la produzione politica attuale.

—> dal punto di vista metodologico e di visibilità critica occorre potenziare


l’internazionalizzazione della ricerca facendo conoscere la specificità della ricerca italiana
nel settore. (Si invita gli studiosi italiani a proporre le ricerche compiute dalla comunità
scientificainternazionale anche lingua inglese, in un ottica di costruzione di un dialogo e di
una logica didisseminazione della conoscenza)

—> L’asse relativo alla pedagogia della lettura invita a lasciarsi interrogare dalle sfide
della multimedialità, dalle povertà educative che si riflettono in svariate forme di
analfabetismo e che, se da un lato chiedono di investire sulla qualità letteraria delle opere,
dall’altro lato invitano a pensare a modi nuovi affinché la letteratura continui ad essere un
ponte tra generazioni qualificando la relazione educativa tra vita e bambino.

C’è bisogno cioè che la ricerca offra chiavi di lettura del passato e del presente perché gli
adulti possono essere educatori appassionati di letteratura e vivere la relazione con i
ragazzi come donazione.

Nella complessità del presente si avverte un forte bisogno di educatori capace di muovere
il pensiero e le coscienze, affinché da tale movimento interiore possa scaturire nei giovani
lettoriquella meraviglia che ogni volta può rinnovarsi verso il testo letterario e che spinge
verso un continuo Oltre.
Si pensa cioè a rinnovare e rinsaldare un’alleanza possibile tra adulto e bambino che una
metafora letteraria può aiutare a spiegare.

La contemplazione del mare e del suo colore da parte di un bambino e di un adulto può
evocare percezioni diverse nonostante il loro sguardo sia rivolto verso il medesimo
paesaggio marino.

Il mare può essere visto come “doppio blu” : perché ciascuno dei due nel guardare
quel mare è pienamente se stesso nella propria fase della vita.

- Lo sguardo del bambino è rivolto al futuro ed è carico di attesa e di stupore.


- Lo sguardo dell’adulto porta con sé tutte le esperienze e la maturità che si sono
accresciute nel tempo.

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Quel doppio blu è lo scambievole apporto relazionale di ciascuno: la consapevolezza
dell’adulto e l’incanto giovanile. Infatti in tale relazione il bambino tutto ha da attendere dal
suo domani che librilo aiutano a disegnare e l’adulto molto ha da donare dei mondi infiniti
presenti nei libri tenendoli vivi e significativi per il volto di ogni lettore reale.

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