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Nell epoca attuale vige la concezione della letteratura come sinonimo di costrizione e monotonia.

Cio si verifica soprattutto in ambito scolastico, ove gli studenti percepiscono l’insegnamento della
letteratura come frivolo e finalistico, slegato dalla quotidianità. Inevitabilmente, oggigiorno, con
l‘inarrestabile progresso tecnologico, diviene sempre più difficile acquisire consapevolezza del
valore della letteratura, il quale continua a essere ignoto a numerose persone come conseguenza
di una radicata ed errata convinzione che essa sia una disciplina meramente nozionistica che non
può trascendere la dimensione scolastica. «Nel momento in cui legge, […] il lettore introduce con
la sua sensibilità e il suo gusto anche il proprio mondo pratico, diciamo pure il suo quotidiano, se
l’etica, in ultima analisi, non è che la riflessione quotidiana sui costumi dell’uomo e sulle ragioni
che li motivano e li ispirano. L’immaginazione della letteratura propone la molteplicità sconfinata
dei casi umani, ma poi chi legge, con la propria immaginazione, deve interrogarli anche alla luce
della propria esistenza, introducendoli dunque nel proprio ambito di moralità. Anche le emozioni,
così come si determinano attraverso la lettura, rinviano sempre a una sfera di ordine morale.»
Difatti, come asserito da Ezio Raimondi all’ interno dell’opera l’etica del lettore, nel momento in cui
un individuo si appresta alla lettura, inconsapevolmente proietta al suo interno la sua sensibilità e il
suo quotidiano. La relazione tra scrittura e lettore diviene un momento di integrazione e di fusione,
attraverso cui il lettore si sincronizza con la parola attuando un processo di immedesimazione della
propria identità con l esperienza creativa offerta dal libro. In tale prospettiva la letteratura diviene
veicolo emotivo e di introspezione soggettiva, fornendo un bagaglio di immaginazione sconfinata
attraverso la presentazione di molteplici casi umani, esperienze di vita, che fungono da pretesto
per l’avvio di una riflessione interiore che induce l’individuo a interrogarsi sugli aspetti della propria
esistenza.
«[…] è chiaro come non possa esistere un’opposizione fra letteratura e vita. Per noi sono tutt’e
due, e in ugual misura, strumenti di ricerca e quindi di verità: mezzi per raggiungere l’assoluta
necessità di sapere qualcosa di noi, […]. Appare evidente, quindi, come la letteratura sia
intrinsecamente parte attiva della vita di un individuo nella misura in cui agisce da strumento di
ricerca e di verità invitando l uomo a non dimenticare se stesso, ad indagare la propria interiorità
divenendo cosciente del suo ruolo e del suo tempo, riscoprendo cosi verità sconosciute. Pertanto il
legame tra letteratura e vita assume i caratteri di un rapporto dialogico caratterizzato dal confronto
di due esperienze soggettive, che seppur nella loro diversità, costituiscono fonte di arricchimento
reciproco sul piano etico. Da questa disamina, si evince come la letteratura non sia un mero
mezzo di arricchimento culturale, bensì si connota di ulteriore sfumature che consentono
all’individuo di ampliare i propri orizzonti culturali e mentali, di conoscere la propria dimensione
interiore e quella circostante. La letteratura si rapporta costantemente alla vita quotidiana, ed è
impensabile vivere senza di essa. È pertanto fondamentale adoperarsi per far si che si sviluppi una
visione rinnovata della letteratura come parte integrante dell’esperienza umana e come fonte di
insegnamento.

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