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lunedì 11 aprile 2022

Economia politica I

Equilibrio con strategie dominanti


Per comprendere pienamente il concetto di equilibrio di Nash, prima di tutto dobbiamo
supporre che i giocatori siano arrivati in qualche modo ad una certa con gurazione di scelte
strategiche.

Poi dobbiamo esaminare le possibili deviazioni dei singoli partecipanti (deviazioni unilaterali)
da questa con gurazione; l’ipotesi è che ciascun giocatore valuti cosa gli succederebbe se
deviasse, qualora tutti gli altri si attenessero alle loro scelte e non contemplassero, a loro
volta, la possibilità di cambiare strategia.

L’equilibrio di Nash però non ci dice come o perché si arrivi ad una certa con gurazione di
scelte strategiche.

Se consideriamo matrice nella tabella sotto, in cui è riportata un’applicazione del gioco del
dilemma del prigioniero al problema della determinazione dei prezzi di un mercato
oligopolistico.

General motors
Prezzo Prezzo
alto basso

Prezzo 500,500 100,700


alto

Prezzo 700,100 300,300


basso
Ford

In questa tabella l’unica combinazione che da come risultato l’equilibrio di Nash è quella in
cui sia la Ford che la General Motors ssano un prezzo basso e ricevono un pro tto di 300
milioni ciascuna.

La ssazione di un prezzo b asso costituisce rappresenta la scelta migliore per ciascuna


impresa qualunque sia il comportamento della rivale.

Se la Ford si aspetta che la General Motors ssi un prezzo alto allora la sua risposta
migliore è quella di ssare un prezzo basso, perché così guadagnerà 700 milioni di euro
invece di 500 milioni.

D’altro canto, se la Ford si aspetta che la General Motors ssi un prezzo basso, la sua
miglior risposta è di nuovo odi passare un prezzo basso, ma per una ragione diversa: se
ssasse un prezzo alto, rischierebbe di essere spiazzata dalla rivale.

Se ssa un prezzo basso, il premio per la Ford sarà di 300 milioni, invece che di 100.

È evidentemente quello che farà la General Motors.

Quando una strategia risulta ls migliore per un giocatore , indipendentemente dalla strategia
adottata dall’altro, si dice che quella strategia domina tutte le altre ed è chiamata strategia
dominante. Nel gioco appena esaminato tutte le imprese hanno una strategia dominante,
ossia quella di ssare un prezzo basso. Perciò l’equilibrio in tale gioco è detto equilibrio
con strategie dominanti.

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lunedì 11 aprile 2022

- Strategia dominante: strategia che risulta migliore per un giocatore, qualunque sia il
comportamento dell’avversario.

- Equilibrio in strategie dominanti: equilibrio in cui tutti i giocatori utilizzano la loro


strategia dominante.

Eliminazione delle strategie dominate

Giocatori razionali non adotteranno mai una strategia dominata, ossia una strategia che
risulta dominata da un’altra.

Perciò, quando ci troviamo di fronte ad un giocatore razionale, potremo supporre che egli
non adotterà mai una strategia di questo tipo e potremo eliminarla dall’insieme delle sue
strategie possibili.

Un modo per individuare le soluzioni di equilibrio per un gioco consiste proprio


nell’eliminare preliminarmente tutte le strategie dominate, cosicché il gioco si riduce per poi
andare a cercare le soluzioni di equilibrio del gioco ridotto.

Eliminazione iterata delle strategie dominate

Quando è il numero delle strategie in un gioco diventa grande, possiamo usare la procedura
di eliminazione tirata delle strategie dominate.

Questa procedura di eliminazione diretta delle strategie dominate porta ad una soluzione
unica per il gioco quando, dopo ciascuna passo della procedura, è una strategia che è
strettamente dominata da almeno un altro.

Quando la strategia dominata dall'altro lo fa in modo tale che la strategia dominata


rigorosamente peggiore dell'altra, prescindere da ciò che fa l'altro giocatore si dice
strettamente dominata.

Per contro si dice che una strategia è debolmente dominata da un'altra se la seconda dal
risultati migliori della prima per alcuni comportamenti dell'avversario, ma per altri le due
sono del tutto equivalenti.

Quando in un gioco ci sono strategie debolmente dominate e noi usiamo la procedura


dell'eliminazione iterata per risolverlo, possiamo trovare anche una molteplicità di soluzioni,
ognuna delle quali vale a secondo dell'ordine con cui abbiamo proceduto all’eliminazione.

Ogni qualvolta un gioco presenta una soluzione unica rintracciabile mediante l’eliminazione
delle strategie dominate allora si dice che il gioco è risolvibile per dominanza.

Giochi con molteplicità di equilibri

Non tutti i giochi presentano equilibri determinabili mediante l’eliminazione delle strategie
dominate e, molti giochi presentano molteplicità di equilibri, ovvero numerosi vettori che
soddisfano la de nizione di equilibrio di Nash.

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Ad esempio consideriamo un gioco odi l’ordinamento come il “gioco del telefono”

In questo gioco ci sono due equilibri di Nash che si ottengono quando il giocatore 1
sceglie la strategia 1 e il giocatore 2 sceglie la strategia 2 o viceversa.

Strategie miste

Fin ora abbiamo indicato dei metodi per determinare equilibri in strategie pure (giocate con
certezza).

Nei giochi con mosse sequenziali e informazione perfetta, il metodo di induzione all’indietro
dell’albero del gioco consente di individuare strategie pure che determinano un equilibrio
(perfetto nei sottogiochi).

Nei giochi con mosse simultanee abbiamo imparato a trovare equilibri di Nash in strategie
pure, in cui i giocatori scelgono semplicemente singole azioni in ciascuna partita del gioco.
Peraltro alcuni giochi con mosse simultanee hanno più di un equilibrio in strategie pure ed
altri, invece, non hanno alcun equilibrio.

Dato che esiste sempre un equilibrio di Nash, se non sarà in strategie pure, sarà in strategie
miste. Le strategie miste si basano sulla casualità delle scelte, cioè quando ogni giocatore
non è prevedibile sulle proprie scelte.


Strategie miste: strategie che de niscono distribuzioni di probabilità su tutte, o anche
solamente alcune, delle possibili strategie pure del gioco.

Minacce credibili

Quando la teoria dei giochi fu elaborata per la prima volta, si riteneva che la forma estesa e
la forma normale dei giochi fossero strumenti equivalenti per l’analisi strategica e che
dessero luogo a risultati.

Si è capito che i due modi di vedere il gioco non sono equivalenti.

“Il gioco del bambino capriccioso”: il giocatore 1 vuole andare


al cinema a vedere un lm. Tuttavia il giocatore 2 ha deciso di
Andre a far visita a zia So a.

Il giocatore 1 comincia il gioco, esso può decidere se scegliere


sinistra (cinema) o destra (zia So a), se dovesse scegliere S il
gioco nirebbe, se dovesse scegliere destra il gioco
continuerebbe con la scelta del giocatore 2 di destra o sinistra.

Questo gioco prevede la minaccia da parte del giocatore 2 (i


genitori) è una minaccia non credibile. Ma una minaccia è
credibile se viene messa in atto qualora il gioco si diriga verso il
punto in cui l’attuazione di tale minaccia è prevista.

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Equilibri perfetti nei sottogiochi

Se il giocatore 1 sceglie D invece di S, il gioco andrà a nire nel nodo 2, e a partire da quel
nodo, la parte rimanente dell’albero può essere considerata come un sottogioco del gioco
più grande.

Se il gioco procede verso un particolare sottogioco, allora, l’avversario sceglierà con


certezza una data azione, ossia metterà in atto una certa minaccia.

Una minaccia è credibile se viene messa in atto qualora il gioco si diriga verso il punto in cui
l’attuazione di tale minaccia è prevista.

Queste considerazioni ci portano a de nire un equilibrio perfetto nei sottogiochi nel modo
seguente: un insieme di strategie, è un equilibrio perfetto nei sottogiochi se le azioni
prescritte da queste strategie costituiscono un equilibrio di Nash in ciascun sottogioco che
possa essere raggiunto.

Induzione all’indietro e perfezione nei sottogiochi

Nei giochi ad informazione perfetta esiste un modo molto semplice per individuare gli
equilibri perfetti nei sottogiochi.

Possiamo utilizzare il procedimento di induzione all’indietro, che consiste nel risolvere il


gioco partendo dalla ne e procedendo all’indietro.

I premi alla ne dell’albero del gioco ci dicono cosa succederà ai giocatori a seconda del
percorso seguito lungo l’albero.

Questo procedimento individua gli equilibri caratterizzati da minacce credibili, in quanto


parte dalla ne del gioco e determina come si comporteranno i giocatori in tutti i
sottogiochi, risalendo no alla prima mossa.

Una volta e ettuata alla prima mossa, si ipotizza che le mosse successive, se mai i
giocatori raggiungeranno i diversi nodi, siano razionali.

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Fin ora abbiamo ipotizzato che un gioco venisse giocato una ed una sola volta (one shot),
ma se un gioco venisse giocato più volte, allora cambierebbero tutti i pay-o .


Se un gioco venisse ripetuto più volte allora entrerebbe in gioco il fattore futuro, cioè che
ciascun giocatore penserà anche alla punizione che potrebbe subire nel caso in cui l’altro
non collaborasse (cioè che scartelli) e quindi farà la sua scelta di conseguenza.

Giochi ripetuti con orizzonte nito:



Abbiamo visto che nel dilemma del prigioniero se viene giocato una sola volta, allora ogni
giocatore confesserà. Se il gioco fosse ripetuto 1.000 volte dagli stessi giocatori ci si
potrebbe aspettare che cercassero di dimostrarsi persone leali in modo da ottenere ducia
nell’altro e quindi ottenere anche il massimo pay-o , ma non è così.

Se utilizzassimo l’induzione all’indietro, e quindi partissimo dall’ultima giocata, non ci


sarebbe più il problema del futuro, e quindi sceglierebbero la loro strategia dominante cioè
non collaborare (scartellare). Ma questo signi ca che quando i giocatori si trovano nella
penultima fase del gioco, di nuovo riterranno di non avere alcun futuro, in quanto ciò che
accadrà nell’ultima fase è già deciso. Quindi scartelleranno anche nella penultima giocata, e
così via. Quindi nei giochi con orizzonte in nito l’equazione di Nash è scartellare.

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Giochi ripetuti con orizzonte in nito:

Giochi di questo tipo si chiamano “supergiochi”. In questo caso possiamo dimostrare che
l’equilibrio di Nash è fare i cartelli, cioè collaborare.

Più basso è il tasso più è importante il tempo.



Ad esempio questo è quello che succede in Italia con la politica dei contributi, cioè che i
contributi versati dai giovani vanno ai vecchi. Quando i giovani diventeranno vecchi, ci
saranno nuovi giovani che pagheranno ai primi la pensione, e così via. Quello che spinge i
giovani a versare i soldi per i vecchi è l’in nità temporale, perché se i giovani sapessero che
il giorno dopo nisse il mondo, allora non verserebbero più i soldi.

La stessa cosa farebbero i giovani del penultimo giorno e così via, quindi con un orizzonte
temporale in nito i giovani pagano sapendo che i nuovi giovani faranno lo stesso anche
loro.

≤≥≺≻≼≽
. →
←↓ℝ
∈∉~ Δδη·
ωλ
αβ γε
{ }π ∞∑

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